ANNO 10 NUMERO
115
EDIZIONE
DIFFUSA
IN
TUTTO
IL
NORD
ITALIA
LUGLIO 2021
Luglio 2021
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Sommario ZOOTECNIA
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ATTUALITÀ
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Pecore e bovini vacanze in alpeggio
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Regione al lavoro sui piani faunistici
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Controllo allevamenti cosa bisogna sapere
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Biodinamica teoria e pratica all’azienda agricola Terre di frutta di Cavour
24
Tremila euro contro i lupi
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Glifosato, occorre prendere decisioni
25
Latte, male in Italia bene in Europa
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Il Piemonte centra l’obiettivo spesa Psr
30
Il vero hamburger è solo di carne
32
Allarme latte, servono quattro centesimi in più
12
Requisito pertinenza e fabbricati serventi
38
Allevare Alpaca come, dove e perchè
14
Come dividere l’azienda agricola
49
Pastori da soli davanti ai lupi
16
Imu, Tari e Tasi la girandola dei tributi locali
50
In Piemonte 165 mila bovini in alpeggio
L’EDITORIALE
9
L’Italia chiamò
L’ARIA CHE TIRA
10
Non culatà
FISCO E TRIBUTI
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Luglio 2021
38
G
Allevare Alpaca come, dove e perchè
li Alpaca sono animali docili, mansueti e affettuosi, hanno dei musetti vispi e simpatici e possono vantare una storia millenaria. La loro fibra è molto pregiata, il pelo infatti è forte, lucido e... (Continua a pag. 38)
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ENOLOGIA
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Nuovi finanziamenti per le aziende agricole
76
Allarme nutrie, servono soldi e non chiacchiere
62
Vino, il Monferrato torna a volare
77
Qualità del cibo bando da 1,8 milioni
64
Vini e danni gelate accordo sui fondi
78
Il Piemonte raccoglie i frutti del Psr 2014-2020
83
Croxetto di Varese ligure la “moneta nel piatto”
86
Approvato il regolamento delle fattorie didattiche
87
L’agroenergia al tavolo politico
96
Il fondo compensativo tranquillizza le Regioni
FIERE
66
Il ritorno di Macfrut, fiera dell’ortofrutta
NOTIZIE DALLE AZIENDE
42
Ristrutturazioni: perchè è importante avere un unico e serio interlocutore
ORTOFRUTTICOLTURA
55
Tutte le azioni contro la cimice
60
Nocciole, coltivazioni triplicate in Lombardia
68
Orizzonti tecnologici in vigneti e frutteti
80
Il viaggio del pomodoro dai Maya alla salsa
RADICI
88
La calda estate della campagna
L’INVITATO SPECIALE
90
Oltrepò Pavese sapori e saperi
OSSERVATORIO PREZZI
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Prezzi e mercati all’ingrosso
Scadenze agosto 2021
MERCATINO
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N
Direzione, redazione e amministrazione: Via Pylos, 20 - 12038 Savigliano - Cuneo Tel. 0172.711279 redazione@imprenditoreagricolo.com www.imprenditoreagricolo.com Editore: Réclame S.r.l.
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Gli affari dell’Imprenditore
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Direttore responsabile: Osvaldo Bellino Direttore editoriale: Valerio Maccagno
e-mail: info@reclamesavigliano.it www.reclamesavigliano.it
SCADENZE
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L’IMPRENDITORE AGRICOLO
Il ritorno di Macfrut, fiera dell’ortofrutta
ell’anno internazionale dell’ortofrutta si terrà, dal 7 al 9 settembre, presso il Rimini Expo Center, ‘Macfrut’, la fiera che rappresenta tutta la filiera dell’ortofrutticolo... Ì Õ>Ê>Ê«>}°ÊÈÈ®Ê
Conto corrente postale: n° 1003849591 Bonifico bancario: Cassa di risparmio ` Ê->Û } > Ê Ê-i`iÊUÊ \Ê /ÊÈ{Ê ÊäÈÎäxÊ{Ènx£Êääää£ä£xÇ£ÎÇ ÌiÃÌ>Ì Ê>Ê,iV > iÊÃÀ Causale: Abbonamento 2021 indicare nome, cognome ed indirizzo
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L’e
dito
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L’Italia chiamò
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are sempre più evidente che dopo la pandemia nulla sarà più come «À >°Ê Ê« ÙÊ ÌÌ ÃÌ Ê>}} Õ } ÊV iÊÃ>ÀDÊ i} Ê` Ê«À >]Ê >Ê> Ê momento occorre realisticamente porsi alcune domande preventive, la prima delle quali è: quando finirà la pandemia? Molti Stati hanno tentato di accaparrarsi l’annuncio della fine della guerra i Ê} À Ê`i iÊ À ÊÀ V ÀÀi âiÊ >â > ]ÊV iÊ >Ê À >Ì>Ê`i ½ ` «i `i za americana il 4 luglio, la Festa nazionale francese il 14 luglio, oppure la iÃÌ>Ê`i >Ê,i«ÕLL V>Ê Ì> > >Ê ÊÓÊ} Õ} °Ê iÃÃÕ >Ê` ʵÕiÃÌiÊ`>Ìi]Ê jÊ> ÌÀi]Ê però, ha avuto l’onore di essere riconosciuta come Festa della Liberazione dal Covid-19. Ciò non vuol dire che il futuro non sia ancora iniziato, anzi, in questo caso alcune date importanti ci sono già e coincidono tanto per cominciare con lo scadenziario del Piano nazionale di ripresa e resilienza, di diretta derivazione `i Ê« > ÊiÕÀ «i Ê iÝÌÊ}i iÀ>Ì Ê1i]ÊÕ ÊÃv Àâ ÊiV V ÊiÊ` Êà ÃÌi >Ê senza precedenti, dal quale dipende gran parte del destino dei singoli Paesi comunitari. Quella su cui l’Europa ha scommesso è una rivoluzione nella quale l’agricoltura gioca un ruolo assolutamente centrale: agricoltura circolare e sostenibile, energia rinnovabile, efficienza energetica, riqualificazione degli edifici, digitalizzazione del sistema produttivo, tutela del territorio e della risorsa idrica… E’ li che si dirigerà il fiume di denaro pubblico stanziato dall’Europa, una direzione del futuro che non va più attesa, ma appartiene già al passato prossimo. C’è comunque una data sulla quale non solo l’Europa, ma tutto il mondo potrebbe trovarsi d’accordo per segnare se non la fine della pandemia, l’inizio del futuro. Questa data è il primo ottobre 2021, giornata inaugurale `i ½ Ý« Ê1 ÛiÀÃ> iÊ` Ê ÕL> °Ê ½ Ì> >Ê Ìi `iÊ«ÀiÃi Ì>Àà Ê>ʵÕi ½>««Õ Ì>mento promuovendo un modello di sviluppo basato su tre pilastri fondamentali: l’educazione, la protezione del sistema agroalimentare e l’ambiente. Se è vero che l’agricoltura dovrà cambiare, quella italiana verrà proposta come modello attraverso un approccio salutare alla cultura del cibo, alla dieta mediterranea e alla sostenibilità ambientale. Êv ` ]Ê«iÀÊ} Ê>}À V Ì À Ê Ì> > Ê Êà ÊÌÀ>ÌÌiÀDÊ` Ê Ûi Ì>ÀiÊ Õ >Ê` Ê Õ vo. Per capire dove andare, non dovranno fare altro che ricordarsi da dove sono venuti.
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L’a
ti e h c
Non culatà
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’è un verbo, in piemontese, che capiscono solo le persone di una certa età e «ÀiviÀ L i ÌiÊV iÊ>LL > Ê>ÛÕÌ Ê`i} Ê> > Ê` Ê> Ì>ÊV ÀÌi°Ê ÊÛiÀL Ê ÊµÕistione è VÕ >Ìj. Suona strano? Beh storicamente VÕ >ÌjÊrappresenta un’azione v `> i Ì> iÊ`i ½>}À V ÌÕÀ>Ê«À >Ê`i iÊ >VV i]Ê«iÀV jÊ ` V>Ê ½i`ÕV>â iÊ`i} Ê animali a rimanere aggiogati e ad eseguire gli ordini del contadino: che si trattasse di arare o di trainare il carro carico di covoni, faceva infondo poca differenza. ½iÃÃi â>Ê`i ÊVÕ >ÌjÊ ÊmÊ Êà «« ÀÌ>ÀiÊv>Ì V iÊ Õ > i]ʵÕ> Ì Ê« ÕÌÌ ÃÌ ÊiÃÃiÀiÊ >L ÌÕ>Ì Ê> ½ `i>ÊV iÊ >Êv>Ì V>ÊV½m]Êià ÃÌiÊ i Ê ` ÊiÊÛ>Êv>ÌÌ>]Ê«iÀV jÊÃiÊmÊÛiÀ ÊV iÊmÊ vero che ci sono molti lavori in cui la fatica non è l’aspetto predominante, è altrettanto vero che ci sono molte attività per svolgere le quali l’abitudine alla fatica e l’accettazione della fatica sono assolutamente essenziali. Mi è tornato alla mente questo verbo quando ho letto il resoconto sconsolato di una importante associazione agricoltori che l’anno scorso ha lanciato un bando per ÌÀ Û>ÀiÊÓääÊ > Û> Ê Ì> > Ê«iÀÊ >ÊÛi `i >Ê Ê À> V >V ÀÌ>]ÊÛ V Ê> Ê >} Ê` Ê Ãi °Ê La ricerca era rivolta ai nostri connazionali senza lavoro delle liste di collocamento, ma non è andata a buon fine, solo 100 hanno risposto e solo la metà si sono presentati > V iÊ> ÊÃiV ` Ê} À °Ê Êà ÊÌÀ>ÌÌ>Û>Ê` Ê >Û À Ê iÀ Ê Êà ÌÌ «>}>Ì Ê ÊiÃÌÀi > i ÌiÊ v>Ì V à ]Ê« V jÊ >ÊÛi `i >Ê Ê À> V >V ÀÌ>Êà ÊÃÛ }iÊ Ê« > ÕÀ>Ê ÊÕ ÊV ÌiÃÌ Ê i Ê mese di fine agosto che è assai lontano dalle immagini che arrivano dai telegiornali in µÕiÃÌ Ê} À °Ê*iÀV jÊV à ʫ V Ê>ÛiÛ> ÊÀ ë ÃÌ ÊiÊ> V À>Ê i Ê > ÊÀià ÃÌ Ì ¶Ê Ê sono tante ragioni, naturalmente, e fra queste sicuramente la svalutazione del lavoro agricolo: sono 50 anni che si dice che se uno lavora in campagna nemmeno trova la morosa! Ma per quelli che dopo un giorno hanno mollato, la spiegazione più probabile, trattandosi di lavoro onesto, alla luce del sole e pagato secondo la legge, mi vede propendere per il fatto che si trattasse di gente non culatà. Viviamo in una società in cui proviamo il sacro terrore di far faticare i figli e molti, anche in campagna, anche di una certa età, pensano che i figli non debbano tribolare come hanno tribolato loro. La fatica, al massimo possono farla praticando qualche sport, i nostri pargoli, giammai confrontandosi con la zolla. Bene, lasciate che ve lo dica amici agricoltori e allevatori, V Ê«i Ã>ÊV à ÊÃL>} >Ê Ê`Õ« ViÊ ` \Ê Ì> Ì ]Ê«iÀV jÊ«À Û>Ê Ê«À «À Êw} Ê`i} Ê>ëiÌÌ Ê educativi che sono certamente connessi al lavoro manuale, ma soprattutto al dover « ÀÌ>ÀiÊ>ÊÌiÀ iÊÕ ½>ÌÌ Û ÌD]Ê ÃÌ> ÌiÊÀ V i`>ÊÕ ÊÃv Àâ °Ê ÊÃiV ` Ê Õ } ]Ê «iÀV jÊÀ Û > ` ÊV ÃÌ> Ìi i ÌiÊ Ê i Ì Ê ÊVÕ ÊÃ Ê V ÌÀ>Ê >Êv>Ì V>Ê ÊV iÊ«À >Ê o poi arriva e potrà essere sul lavoro, in famiglia, nelle relazioni con gli altri - non si attrezzano le nuove generazioni con tutti gli strumenti di cui potrebbero aver bisogno. ]Êà «À>ÌÌÕÌÌ ]ÊÃ Ê «i` ÃViÊ>ÊÌ> Ì ÊÀ>}>ââ ]Ê> V iÊ >Ì Ê ÊV> «>} >]Ê` Ê>ÛiÀiÊ Ê i ÌiÊ quella spettacolare forma di consolazione che ti soccorre quando devi sbrigare una montagna di pratiche in un ufficio caldo alla fine di giugno: raccogliere persi ëd la bora era infinitamente peggio... quindi, ringrassioma!
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Fisco e Tributi
Requisito pertinenza e fabbricati serventi Come noto i coltivatori diretti (CD) e gli imprenditori >}À V Ê«À viÃà > Ê *®Ê iscritti alle relative gestioni previdenziali possono beneficiare di una misura agevolativa in sede di acquisto oneroso di terreni agricoli – e loro pertinenze – nota come PPC, ossia “piccola proprietà contadina”, con il fine di incentivare l’acquisto di terreni, per favorire la formazione e l’arrotondamento della proprietà contadina. REGIME AGEVOLATO Per tali tipologie di acquisti la norma prevede un regime agevolato per quanto concerne le imposte di registro, ipotecaria e catastale, che vengono corrisposte in misura decisamente ridotta (imposta ipotecaria all’1% e imposte di registro e catastale fisse a 200,00 euro ciascuna) rispetto agli acquisti medesimi, effettuati da soggetti Ê
Ê Ê *ÊV iÊÃV Ì>no un’imposta di registro del 15% e le imposte ipotecaria e catastale fisse a 50,00 euro ciascuna).
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La norma in commento parla di “terreni e relative pertinenze”, estendendo quindi il regime di favore citato anche ai fabbricati, se questi si possono considerare pertinenziali ai terreni trasferiti. È bene notare che la nozione di pertinenzialità, che implica la sussistenza di una connessione funzionale tra il fabbricato ed il terreno agricolo, non coincide con la nozione di strumentalità, che è volta ad individuare i beni necessari per lo svolgimento dell’attività agricola.
tà espressa o tacita del proprietario della cosa principale di destinare la cosa accessoria a servizio o ad ornamento del bene principale; - requisito oggettivo, consistente nel rapporto funzionale che deve intercorrere tra il bene principale e quello accessorio. La verifica della presenza di entrambi questi presupposti comporta una valutazione, anzi, un giudizio di fatto, come ha confermato > ÌÀiÃ Ê >Ê >ÃÃ>â iÊV Ê >Ê Ãi Ìi â>Ê °Ê{x ÉÓääÈ°
VINCOLO PERTINENZIALE Dello stesso parere è l’Agenzia delle Entrate la quale ha sottolineato che il concetto di pertinenzialità trova puntuale definizione in ambito civilistico e precisamente nell’articolo 817 Codice civile, secondo VÕ ]Ê>vw V jÊÃ ÊÀi> ââ ÊÕ Ê vincolo pertinenziale tra due elementi (cosa principale e cosa accessoria), è necessario verificare che sussistano due requisiti: - requisito soggettivo, consistente nella volon-
TEORIA E PRATICA Se il tenore letterale delle norme fornisce un quadro teorico abbastanza chiaro, la pratica ci pone spesso di fronte a problemi di non semplice soluzione, specialmente in contesti territoriali complessi ove il rapporto tra bene principale ed il bene servente dipende da molti fattori extra giuridici. Capita sovente, infatti, che sul terreno oggetto di acquisto insistano dei fabbricati abitativi da sempre
a questo asserviti e che i due beni (terreno e fabbricato) non siano scindibili, > V iÊ«iÀV jÊ ÊÛi ` Ì ÀiÊ difficilmente troverebbe convenienza a mantenere la proprietà di un fabbricato svincolato dal contesto in cui è sorto. PERTINENZA AGEVOLABILE Diventa pertanto complesso, nella pratica, individuare i limiti entro i quali poter considerare pertinenti – e dunque agevolabili – i fabbricati abitativi acquistati congiuntamente al fondo. ÊÌ> iÊV ÌiÃÌ ]Ê>Ê«>ÀiÀiÊ di chi scrive, la pertinenza deve essere considerata agevolabile in quanto elemento legato in modo indissolubile al fondo rustico rispetto al quale si pone in rapporto di accessione
I coltivatori diretti e gli IAP possono beneficiare di una misura agevolativa in sede di acquisto oneroso di terreni agricoli
funzionale; accresce il valore del terreno, pur restando questo ultimo il bene principale o “servito”. ʵÕiÃÌ ÊV>Ã Ê ½>VµÕ Ài te, sebbene possa essere interessato solo al fondo per la propria attività imprenditoriale, si trova a dover acquistare anche il fabbricato che ne fa parte integrante. FUNZIONE SERVENTE ÊÌ> iÊ « ÌiÃ Ê Ê VV Àre necessariamente che l’immobile venga destinato ad abitazione dei soci o di
dipendenti dell’imprenditore agricolo, come previsto ai fini dell’attribuzione della ruralità, ma che mantenga invece la sua funzione “servente” al fondo in vari altri modi, che dipendono in ogni caso dalla discrezionalità dell’acquirente. ÊÀ iÛ>Ê`Õ µÕi]Ê> Êw Ê in esame, il concetto di strumentalità del fabbricato e pertanto l’acquirente non è tenuto a destinarlo a fabbricato rurale abitativo secondo quanto previsto in materia dalla normativa vigente (art. 9, c. 3, D.L.
557/1993). L’agevolazione in commento è infatti diretta ad incentivare la compravendita di terreni agricoli ad opera di soggetti qualificati che si impegnano ad avviare sugli stessi un’attività agricola di tipo imprenditoriale. L’atto di compravendita è frutto dell’interesse all’acquisto del fondo e Ê`i Êv>LLÀ V>Ì Ê«iÀV j]Ê ÃiÊV Ã Ê Êv ÃÃi]Ê ÊÃ Ê discuterebbe nemmeno di piccola proprietà contadina essendo l’agevolazione rivolta ai terreni.
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Fisco e Tributi
Come dividere l’azienda agricola i iÊ>â i `iÊ>}À V iÊmÊ piuttosto frequente incontrare situazioni “intrecciate”, dove la conduzione avviene con una società semplice agricola a base familiare nella quale i terreni e fabbricati sono in parte della società semplice medesima ed altri di proprietà esclusiva o in comproprietà tra i soci; spesso e volentieri poi ci si
l’allargarsi delle famiglie ed una composizione di soggetti sempre meno legati tra loro (cugini, generi, nipoti, ecc.), i problemi iniziano ad emergere e l’unica via d’uscita in molti casi è dividere l’azienda tra i rami della famiglia medesima. E un po’ in sintesi questa la situazione oggetto dell’interpello all’Agenzia
Con l’allargarsi delle famiglie, in molti casi si rende necessario dividere l’azienda. Ecco come trovare una via d’uscita nelle situazioni più intricate trova anche in situazioni in cui i fabbricati rurali sono costruiti dalla società semplice su terreni di proprietà dei soci stessi. DIVIDERE L’AZIENDA Questi frangenti non creano particolari problematicità fintanto che la base societaria e familiare è unita e non vi sono frizioni ma tendenzialmente, con
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delle Entrare che ha scaturito la risposta n. 309 del ÎäÊ>«À iÊÃV Àà °Ê ʵÕisto caso l’intenzione dei soci è quella di conferire i terreni di loro proprietà o in comproprietà tra di essi nella società semplice agricola e successivamente, ristabilito il patrimonio complessivo dell’azienda creato negli anni, dividerla in due società semplici
agricole ognuna detenuta in via esclusiva da un ramo familiare. QUESITO DIRIMENTE Per effettuare l’operazione si usufruisce in prima battuta dell’agevolazione per la piccola proprietà contadina ai fini dell’imposizione indiretta nel conferimento dei terreni e dei fabbricati strumentali e successivamente della neutralità fiscale dell’operazione straordinaria di scissione dal punto di vista delle imposte dirette. ʵÕiÃ Ì Ê« ÃÌ Ê> ½ }i â >Ê delle Entrate è relativo alla non elusività dell’operazione di conferimento e successiva scissione, quesito al quale l’Amministrazione Finanziaria ha risposto dicendo che la neutralità fiscale di cui all’art. 173 del Tuir riguarda le operazioni straordinarie nell’ambito del reddito d’impresa ed essendo in questo caso tra società semplici agricole, che non sottostanno a tale classificazione del reddito, l’operazione non era
elusiva in quanto essendo i terreni ed i fabbricati conferiti detenuti da più di un quinquennio non generano base imponibile ai Ãi à Ê`i ½>ÀÌ°ÊÈÇÊ`i Ê/Õ À° PICCOLA PROPRIETÀ CONTADINA Allo stesso tempo il quesito chiedeva anche se la successiva scissione della società semplice, con assegnazione di terreni appena conferiti, potesse causare la decadenza della ppc. Anche in questo senso l’Agenzia delle Entrate ha risposto favorevolmente sulla base di un principio già evidenziato dalla Corte di Cassazione in materia di fusione, in base al quale “la natura di vicenda meramente evolutiva – modificativa dello stesso
soggetto, che conserva la propria identità, pur in un nuovo assetto organizzativo” non determina un trasferimento di beni ad altro soggetto e la ppc non decade a patto che le due società semplici risultanti dopo l’operazione straordinaria continuino ad avere il requisito di società agricola e conducano direttamente i terreni assegnati. VIA D’USCITA Tutto questo fa si che in situazioni analoghe a quella in commento si possano percorrere strade come quella prospettata per poter definitivamente trovare la via d’uscita in ambiti societari familiari V ÊÀ>«« ÀÌ Ê ÊV Ã Ê idilliaci.
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Fisco e Tributi
Imu, Tari e Tasi la girandola dei tributi locali i ½ À > ÊÌÀ>ÃV ÀÃ Ê iÃiÊ` Ê} Õ} Ê ÃV>`iÛ>Ê >Ê«À >ÊÀ>Ì>Ê`i ½ ÕÊiÊ` Ûivano essere versati anche gli altri tributi locali, la Tari e la Tasi. Trattandosi di tributi locali, il loro conteggio dipende da ogni singolo Comune, ma le generalità e le agevolazioni possibili, sono dettate da normativa di carattere nazionale. TASSA RIFIUTI Sovente capita di dover dare una consulenza a soggetti che sono proprietari di alloggi sfitti e che vorrebbero non dover sostenere il pagamento della Tari, « V jÊ`>ÊÕ Ê> }} ÊÃv ÌÌ Ê Ê« -
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trebbero prodursi rifiuti; se da un punto di vista razionale ciò sembrerebbe vero e facile da comprendere, è altrettanto vero che la maggior parte dei Comuni italiani è dotata di un regolamento per cui la Tari deve esser pagata quando sono presenti mobili di arredo (con particolare riferimento alla cucina o ad un letto) oppure quando è attiva un utenza (corrente elettrica, rete idrica, gas etc.). Se è attiva un’utenza o sono presenti mobili d’arredi la Tari è comunque dovuta fatta salva la previsione in alcuni comuni dove è stata prevista una riduzione (normalmente del 30%).
Fisco e Tributi
ÊÌ> ÊÃi à Êà ʫ Ãà ÊV Ì>ÀiÊ alcune sentenze, come la n. 8383 del 05/04/2013 della Cassazione, richiamata peraltro dal Ministero dell’Economia e Finanza in un interpello parlamentare del 2017. COMUNICARE VARIAZIONI Ogni variazione circa la Tassa Rifiuti (numero di occupanti, ampliamento in seguito ad opere edilizie ecc. ecc...) deve comunque essere sempre tempestivamente segnalata al comune competente tramite gli appositi moduli comunali; sulla base di tali dati il Comune calcola la Tassa Rifiuti che sarà inviata per posta ad ogni cittadino proprietario di fabbricati. REGOLE IMU ½ Õ]Ê ÛiVi]ÊmÊV> V >Ì>Ê Ê autoliquidazione dal proprieta-
rio e grava sempre sul proprietario e non su chi utilizzi l’immobile; da questo assunto dipende ad esempio il fatto per cui il proprietario di un terreno affittato ad un agricoltore deve comunque sostenere Ê«>}> i Ì Ê`i ½ ÕÆÊmÊ À > Ê una prassi consolidata quella per cui quando un terreno sia concesso in affitto o in co `>Ì Ê>`ÊÕ Ê «Ài ` Ì ÀiÊ agricolo professionale o ad un Coltivatore diretto il proprietaÀ Ê`iLL>Ê«>}>ÀiÊ ½ ÕÊV Ê iÊ aliquote stabilite dal competente Comune. POSSIBILI AGEVOLAZIONI Solo in pochi casi esistono agevolazioni che dipendono dall’inquilino: ad esempio per gli immobili situati in Comuni in cui è prevista la possibilità del contratto di locazione a “canone concordato” o
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terreni agricoli situati in zona montana o sulle isole minori. ASPETTI AGRICOLI Tornando all’ambito dell’agricoltuÀ>]Ê ½ ÕÊ ÊmÊ` ÛÕÌ>Ê«iÀÊ ÊÌiÀÀi Ê di proprietà e condotti in prima persona dall’imprenditore agricolo o dal coltivatore diretto, quand’anche il piano regolatore comunale abbia qualificato il terreno come “ediv V>L i»Ê« V jÊ ½ÕÌ ââ Ê>}À V Ê impedisce lo sfruttamento edilizio del terreno stesso. L’esenzione può essere applicata anche quando esistono più comproprietari, dei quali solo uno sia
“agevolato” di cui alla L. 431/98 è prevista una riduzione dell’aliquota ÕÊiÊ/>Ã Ê`i ÊÓx¯°Ê 1 ½Õ ÌiÀ ÀiÊ>}iÛ >â iÊ Õ]Ê«>À Ê al 50%, esiste se l’appartamento è concesso in comodato d’uso gratuito da genitore a figlio; per questa agevolazione però sarebbe necessario che il contratto di comodo d’uso sia redatto in forma scritta e registrato all’Agenzia delle Entrate per essere sicuri della detrazione, nonostante alcuni Comuni permettano di compilare una sorta di autodichiarazione di comodato d’uso ai figli.
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Il calcolo del dovuto dipende dai singoli Comuni, ma le generalità e le possibili agevolazioni sono dettate da normative nazionali COMPLETA ESENZIONE ÛiVi]Ê >ÊV « iÌ>ÊiÃi â iÊ ÕÊ si può applicare alla “prima casa” dove risiede abitualmente il proprietario, ai fabbricati aventi i requisiti ` ÊÀÕÀ> ÌDÊ« V jÊÃÌÀÕ i Ì> Ê> ½>Ìtività agricola, ai terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti ed imprenditori agricoli professionali (dove per posseduti e condotti si intende che il proprietario deve esser colui che svolge l’attività agricola) e
effettivamente coltivatore o imprenditore agricolo. Ai fabbricati a cui è stato riconosciuto il requisito di ruralità (da verificare tramite apposita dicitura inserita nella visura catastale) sono >«« V>ÌiÊ`i iÊ> µÕ ÌiÊ ÕÊ>}iÛ late differenti a seconda che si tratti di fabbricati strumentali all’attività agricola (ad esempio stalle, fienili, cantine ecc…) o fabbricati rurali ad uso abitativo.
Zootecnia
Pecore e bovini vacanze in alpeggio L’estate, si sa, è tempo di andare in vacanza. Vale anche per gli animali, per lo meno per quelli dell’azienda agricola “Vallanta”, che nei mesi estivi lasciano Carignano per salire al fresco dei monti di Pontechianale, in alta Valle Varaita. È la transumanza, fenomeno dichiarato dall’Une-
BOVINI E PECORE Valerio è alla guida dell’azienda seppure sia giovanissimo: 21 anni ancora da compiere. Con lui sono in azienda la madre Cinzia, il fratello Franco (di 17 anni appena compiuti) e lo zio Filippo. «Siamo alla terza generazione, l’azienda è nata da mio nonno – racconta –.
sui monti. Partiamo ad inizio giugno con le pecore, a fine giugno con le vacche: 150 mucche circa le portiamo a Pontechianale, le altre le portia Ê Ê> «i}} Ê>Ê >Û>]Ê Bardonecchia, Demonte e Bellino». LATTE E CARNE Dalle vacche, Chiri ricava
Da tre generazioni, la famiglia Chiri sale in montagna con gli animali facendo la spola tra Carignano, Pontechianale e Bardonecchia
sco patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Un atto fondamentale per il presidio e il mantenimento delle Terre alte che il giovane Valerio Chiri e i suoi famigliari – originari proprio di Pontechianale – hanno nel dna.
Ê Êv>ÌÌ Ê Ê Ê }ÀiÃÃ Ê tre anni fa, con la maggiore età. Alleviamo circa 400 bovini da carne, di razza piemontese, e 200 pecore, di razza bergamasca e biellese. D’inverno gli animali sono in stalla a Carignano, mentre d’estate saliamo
latte e carne. Dalle pecore, invece, soltanto carne: il latte viene lasciato all’agnellino. «Vendiamo i vitelli a circa ÈäÊ} À ]Ê«À>Ì V > Ê >Ê linea vacca-vitello – spiega Valerio –. Poi mungiamo i bovini per 3-4 mesi (tendenzialmen-
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Zootecnia
te soltanto d’inverno) e vendiamo il latte. Al giorno ne ricaviamo circa quattro quintali». Per quando riguarda l’alimentazione... «quando gli animali sono in stalla somministriamo loro fieno e insilato, nei mesi estivi invece mangiano erba. D’estate non mungiamo, non abbiamo un caseificio in quota. Ê >ÌÌiÊ ÊÛi ` > Ê>`ÊÕ Ê privato». Per l’alimentazione dei propri capi, i Chiri affittano a Carignano circa 100 giornate di terreno. IMPRESA FAMILIARE Da 70 anni a Pontechianale, i Chiri mandano avanti l’azienda in modo famigliare, spartendosi i compiti. Valerio e lo zio Filippo seguono le vacche, la madre Cinzia si districa tra la burocrazia e il fratello Franco bada al gregge. A dare una mano, a modo loro, nel gregge ci sono anche tre cani maremmani e un cane dell’Asia Centrale, per la difesa dal lupo. Già, perchè uno dei problemi con cui chi pratica l’alpeggio deve fare i conti è proprio quello delle predazioni del lupo. ÊÃ > Ê i Ê*>ÀV Ê`i Ê
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Monviso – dice Valerio – e per ora non siamo mai stati toccati personalmente da questo problema. Però lupi ne abbiamo visti». Oltre al lupo, un’altra difficoltà è senza dubbio la pandemia, che ha fatto scendere i prezzi di vitelli e vacche, e anche `i Ê >ÌÌi]ÊV à ÊV iÊ`i iÊ «iV Ài°Ê Ê«Àiââ Ê`i ÊViÀi> ]Ê complice il meteo, sono invece saliti. MONTAGNA NEL CUORE Come da tradizione, i Chiri faranno scendere i propri capi dai monti verso fine settembre, entro i primi di ottobre. Un sogno nel cassetto ben preciso la famiglia ce l’ha: costruire una stalla nuova e dare vita ad un caseificio in montagna, al fresco dei £°ÈääÊ iÌÀ Ê` ÊµÕ Ì>°Ê «Questo – evidenzia Valerio – ci permetterebbe di mungere le vacche anche d’estate». ÊÕ ÊvÕÌÕÀ Ê«À Ãà ]Ê dunque, nel vallone Vallanta di Pontechianale (da cui trae nome l’allevamento) potrebbero nascere tanti ottimi formaggi. Un tassello in più nella salvaguardia e nella custodia del territorio. Che i Chiri hanno nel sangue.
Zootecnia
Controllo allevamenti Cosa bisogna sapere Ê,i} > i Ì Ê ®Ê 1082/03 del 23 giugno 2003 e le sue successive integrazioni disciplinano le diverse attività concernenti l’esecuzione degli accertamenti nelle aziende degli allevamenti bovini, in particolare per l’applicazione del sistema di identificazione e registrazione degli animali della suddetta specie bovina.
tutte le documentazioni, in particolare i dati relativi > ½>â i `>ÊÃÌiÃÃ>]ÊV Ã Ê come risulta dal registro di stalla e dalla anagrafica dell’allevamento. ÌÀi]Ê`iÛ ÊiÃÃiÀiÊ presenti i certificati relativi a tutti i bovini in entrata o in uscita da ogni allevamento, fin dall’ultimo V ÌÀ ÊV iÊjÊÃÌ>Ì ÊivviÌtuato nell’azienda.
DATI CONSULTABILI Va detto subito che in ogni azienda devono essere presenti e consultabili
PROMEMORIA Si tratta di una materia certamente estesa; volendo fare un veloce prome-
moria ricordiamo a titolo esemplificativo anche l’esistenza: UÊ`i iÊVi` iÊ `i Ì v cative di tutti gli animali che risultano presenti in ciascun allevamento e consegnate al Servizio Veterinario competente; UÊ Ê Õ iÀ Ê`i Ê >Àchi auricolari attribuiti all’azienda in relazione alla estensione e grandezza dell’allevamento di riferimento. ÊÀië Ã>L iÊ«Õ¢Êv À Õ-
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Quali sono i documenti che le aziende zootecniche devono avere a portata di mano in caso di accertamenti sull’identificazione e la registrazione dei bovini lare le sue osservazioni e dobbiamo aggiungere, in estrema sintesi, che fra i vari adempimenti ogni allevamento ha un suo codice identificativo. ADEMPIMENTI Ai fini del controllo devono risultare, fra gli altri
adempimenti, in particolare: UÊ ½ÊiÃ>ÌÌiââ>Ê`i Ê`>Ì Ê anagrafici dell’azienda e degli allevamenti in essa presenti; UÊ >ÊV ÀÀiÌÌ>Ê >ÀV>ÌÕÀ>Ê degli animali; UÊ >Ê} ÕÃÌ>ÊÌi ÕÌ>Ê`i Ê registro di stalla e dei dati
in esso contenuti; UÊ Ê Õ iÀ Ê` Ê> > Ê presenti nell’azienda; UÊ iÊ v À >â Ê`iÌÌ>gliate su tutti gli animali presenti e identificati nell’azienda; UʵÕ> à >à Ê>ëiÌÌ Ê i}>Ì Ê al potenziale rischio per la salute umana e animale, in particolare in presenza di pregressi focolai; UÊiÛi ÌÕ> Ê ÕÌ> i Ì Ê significativi rispetto alla situazione degli anni precedenti; UÊ ½>`i}Õ>Ì>ÊÌi ÕÌ>Ê`i Ê registro aziendale per quanta riguarda i marchi auricolari; UÊ >ÊV ÀÀiÌÌ>ÊÌi ÕÌ>Ê`i Ê
passaporti degli animali presenti nell’azienda, ai sensi del regolamento ®Ê °Ê ££Éä{°Ê ÊV ÕÃÕra si tratta di una materia molto complessa ed estesa che va trattata con la massima attenzione per le diverse implicazioni che ne possono derivare. Biagio Fabrizio Carillo (già comandante dei CaÀ>L iÀ Ê`i Ê >ÃÊqÊ ÕV i Ê antisofisticazione sanità di Alessandria)
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Tremila euro contro i lupi
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settem
Scade il 30 settembre il termine per presentare le richieste di contributo alla Regione Piemonte per i sistemi di protezione del bestiame da lupi e carnivori E’ aperto il bando 2021 predisposto dall’Assessorato all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte a favore degli allevatori piemontesi di ovini, caprini, bovini, equini per la richiesta di contributi per l’attuazione di sistemi di protezione del bestiame dai lupi e carnivori. «Prosegue il sostegno ai nostri allevatori piemontesi colpiti dalle predazioni del lupo - sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa –, dopo l’apertura nel mese di maggio del bando per il risarcimento diretto dei danni causati dal lupo, arrivano gli aiuti per i sistemi di difesa del bestiame per garantire agli allevatori la possibilità di mantenere il bestiame al pascolo». SISTEMI FINANZIABILI Le domande di aiuti si riferiscono alla stagione di pascolo 2021 per i seguenti sistemi di protezione attivati dagli allevatori: recinzioni per il ricovero notturno del bestiame; almeno due cani da guardiania (esclusivamente razze cane da pastore Maremma-
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no-Abruzzese, cane da montagna dei Pirenei); custodia del bestiame o recinzioni per l’intera area di pascolamento; dissuasori faunistici che rilevano l’avvicinamento di animali e persone alle zone di ricovero/pascolo.
CONDIZIONI ACCESSO BANDO Gli allevatori per poter accedere agli aiuti devono obbligatoriamente assicurare la custodia degli animali da parte dell’allevatore, della famiglia o di suo personale ovvero recinzioni per l’intera area di pascolamento secondo una delle tipologie descritte dalla delibera regionale n. 19-3033 `i ÊÓÈÊ >Àâ ÊÓäÓ£ÊiÊ>ÛiÀÊ iÃÃ Ê Ê atto almeno uno dei sistemi di difesa previsti. TREMILA EURO Viene riconosciuto un contributo massimo di 3 mila euro che compren`iÊ> V iÊÕ ÊV ÌÀ LÕÌ Ê`i ÊÈäÊ«iÀÊ cento, oneri fiscali esclusi, a fronte della presentazione della quietanza di pagamento della polizza assicurativa di copertura di responsabilità civile ÛiÀà ÊÌiÀâ Ê«iÀÊ ÊV> Ê`>Ê}Õ>À` > >°Ê Ê termine ultimo per la presentazione delle domande è il 30 settembre 2021°Ê ÊL> ` ÊmÊ«ÕLL V>Ì ÊÃÕ ÊÃ Ì Ê della Regione.
Zootecnia
Latte, male in Italia bene in Europa Ê ÕÀ «>Ê Ê«Àiââ Ê i` Ê del latte alla stalla è gradualmente salito nei primi cinque mesi dell’anno, in controtendenza rispetto agli anni passati (Grafico £Ê>Ê«>}°ÊÓÈ®°Ê i Ê >}} Ê 2021 ha evidenziato un valore medio (non ancora definitivo) pari a euro 35,6/q.le, contro il prezzo del maggio 2020 pari a euro 33,00/q.le, registrando un aumento del +7,87%. Ê Ì> >Ê Ê«Àiââ Ê i` Ê evidenziato nei primi quattro mesi è stabile pari a euro 36,37/q.le (prezzo
Lombardia). Rispetto al medesimo periodo del 2020 registra una diminuzione del -1,63%°Ê Ê Piemonte il latte alla stalla, nei primi mesi del 2021, è stato pagato circa 35 euro/q.le, meno del prezzo medio europeo. LATTE SPOT i Ê iÃiÊ` Ê} Õ} ÊÓäÓ£]Ê sulla piazza di Milano-Lodi, il prezzo del latte spot nazionale è stato fissato a 37,80 euro/100 kg, in aumento rispetto al mese precedente del +8,00% , mentre rispetto a giugno
2020 evidenzia un aumento dello 4,30%. Buono l’andamento del prezzo dei latti spot di «À Ûi i â>ÊiÃÌiÀ>°ÊÊ Ê latte spot di provenienza tedesca ha evidenziato un prezzo pari a euro 37,89 per 100 kg, con un aumento rispetto al mese precedente del +3,07% e un aumento rispetto al giugno 2020 del +3,89%. Ê >ÌÌiÊë ÌÊ` Ê«À Ûi i za francese evidenzia un prezzo pari a euro 36,00/100 kg registrando un aumento del +3,78% rispetto al maggio 2021
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Zootecnia Grafico 1: Prezzo del latte alla stalla in Europa * (weight.avg.)
e un aumento del +7,78% rispetto al giugno 2020.
ha registrato quotazioni in leggera flessione rispetto all’inverno scorso. Da euro PRODUZIONE DI 7,51/kg di gennaio a euro LATTE 7,08/kg nei mesi di maggio Le consegne di latte alle e giugno. Tuttavia questi latterie registrano nei prezzi sono nettamente più primi quattro mesi, a livello alti di quelli di un anno fa europeo, un significativo quando a giugno 2020 il aumento +1,50%Ê°Ê Ê Ì> >]Ê Grana Padano era quotai dati dei primi mesi, evito euro 6,16/kg, con un denziano un aumento del incremento del 14,93%. 1,50%, dopo che nel corso Sottolineo che detta quodel 2020 si era registrato tazione rappresenta uno un aumento del +4,44%. dei riferimenti basilari per il calcolo del prezzo del latte PRODOTTI LATTIERO alla stalla indicizzato del CASEARI contratto Lactalis. ÊGrana Padano di nove La quotazione del Parmimesi, sulla piazza di Milano, giano Reggiano è tornata
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a livelli accettabili pari euro 10,20/kg per il prodotto con 12 mesi di stagionatura (mercato di Milano), rispetto alle quotazioni da depressione di un anno fa pari a euro 7,44/kg, registrando un aumento del +37,10%. Quotazioni medie Ue in aumento per il Cheddar a 3,13 /kg, stabili per l’Emmentaler a 4,82 /kg, il Gouda a 3,29 /kg e l’Eda iÀÊ>ÊÎ]ÓÈÊ É }°
tra 0,375 e 0,38 euro/kg franco partenza. La Germania ha aumentato i prezzi del latte crudo portandoli a 0,40-0,41 euro/kg e poi trattandoli a 0,39 euro/kg vÀ> V Ê>ÀÀ Û Ê À`Ê Ì> >°Ê Poca o nulla l’offerta di latte scremato ma altrettanto poca o nulla la domanda. ½iÃÌiÀ ]ÊV iÊ Ê Ì> >]Ê latte scremato a prezzi fondamentalmente invariati; basse sia l’offerta che la domanda.
LATTE CRUDO Si è registrato un leggero aumento del latte crudo nazionale che oscilla
CREMA E BURRO La crema invece ha avuto una settimana con andamento in crescita. Partita
Zootecnia con offerte a 1,92-1,93 euro/kg e poi salita a 1,98 euro/kg , e addirittura a 2,00 euro/kg nel fine settimana. ÊL iÌÌ Ê`i Êburro seguono l’andamento delle settimane precedenti, con un ribasso dell’Olanda di euro 0,10 che si porta a 4,00 euro/kg, e una diminuzione della Germania di 0,07 euro sia sul minimo che sul massimo, rispettivamente a 3,93 euro/kg e 4,00 euro/ kg. Stabile la Francia a 4,34 euro/kg. Sul mercato sembra essere poca la domanda, con gran parte dei trasformatori coperti per i prossimi due mesi e quelli non coperti che stanno alla finestra sperando in condizioni di mercato un po’ più favorevoli. Offerte a 3,85 euro/kg per la merce polacca.
A maggio, prezzo in crescita a livello europeo, stabile nel nostro Paese. Piemonte fanalino di coda delle quotazioni. Costi di produzione in aumento POLVERE E SIERO Êlatte in polvere: sui listini dello scremato, alimentare e zootecnico, c’è poco `>Ê` ÀiÊ« V jÊÀ L>ÃÃ> Ê Ê tutti e tre i principali Paesi produttori: Germania, Paesi Bassi e Francia, restando con medie abbastanza simili. Sulla polvere di latte intero, invece, i prezzi di Germania e Francia restano invariati, in aumento quello dell’Olanda che resta comunque a livelli notevolmente più bassi rispetto ai «À Ê`Õi°Ê Ê«Àiââ Ê i` Ê
è intorno a 2,70 euro/kg in >ÀÀ Û Ê À`Ê Ì> >° ÊL iÌÌ Ê`i Êsiero sono fondamentalmente stabili se non per un leggero ribasso per l’uso alimentare in Germania. ANDAMENTO EXPORT i Ê iÃiÊ` Ê>«À iÊÓäÓ£Ê iÊ esportazioni dell’UE-27 di Formaggi sono aumentate rispetto ad aprile 2020 (115.784 Ton, +10,9%), confermando la ripresa registrata nel mese di marzo 2021.
ÊRegno Unito è il principale Paese di destinazione dell’export di Formaggi dell’Unione Europea, con uno share del 30%°Ê Ê>«À le, per la prima volta dopo la Brexit, si registrano aumenti nelle esportazioni comunitarie di Formaggi verso il Regno Unito rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, probabilmente per la migliore fluidità degli scambi commerciali. ÊRegno Unito risulta essere il principale mercato anche per lo Yogurt dell’UE:
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Zootecnia delle 111.391 tonnellate esportate in gennaio-aprile 2021 (+39,9% su gennaioaprile 2020), 85.531 sono state inviate in UK, con una crescita del 64,7% su base tendenziale. Positive le esportazioni dell’UE-27 di Latte e Panna in aprile: 514.571 Tons, +8,3% rispetto allo stesso mese del 2020; la Cina si conferma il principale mercato di destinazione, con uno share del 53% nei primi quattro mesi del 2021. CINA RECORD La lunga marcia della Cina non si arresta e a maggio 2021 l’import evidenzia una domanda frenetica di prodotti lattiero-caseari: 409.198 Tonnellate, in aumento del + 62,7% su base tendenziale, per un valore mensile di 1,39 Miliardi di dollari (+38,4% rispetto a maggio 2020). Êlatte confezionato è il prodotto più richiesto, con volumi importati quasi doppi rispetto allo stesso periodo del 2020 (107.030 Ton, +90,9%). L’Unione Europea `iÌ i iÊ ÊÈ{¯Ê delle quote di mercato, con Germania e Polonia primi Paesi fornitori. La Cina vede inoltre un costante aumento della domanda di Crema di Latte. Rispetto a gennaio-maggio
di latte a livello europeo è in aumento +1,50%°Ê Ê >gazzeni di formaggi, burro e polvere di latte (stock) sono vuoti, ne è prova il buon andamento dei prezzi del burro e dei formaggi in un periodo che tradizionalmente sono sotto pressio i°Ê Ê iÀV>Ì ]Êà ʫբÊ` Ài]Ê gode di un buon equilibrio.
2017, le quantità importate nel 2021 sono più che raddoppiate: 117.858 Tonnellate, +158%. Anche i Formaggi entrano sempre più nel carrello della spesa dei cinesi. A maggio gli acquisti della Cina han ÊÀ>}} Õ Ì ÊµÕ Ì>ʣȰÎxÈÊ Tonnellate (+180,2%), con una forte spinta per i formaggi freschi (+338,5%), provenienti per il 90% V ÀV>Ê`>Ê Õ Û>Ê<i > `>Êi`Ê Australia, ma con una nota
positiva anche per l’Italia: 379 Tonnellate vendute, +668,4% su base tendenziale. QUOTAZIONI IN RISALITA L’andamento delle quotazioni del latte spot e dei trasformati è buono. L’export ha ripreso il cammino verso nuovi record. ÊV ÃÕ ÊÀi} ÃÌÀ> ÊÕ >Ê ripresa, dopo la confusione del periodo della pandemia da Covid-19. La produzione
AUMENTO COSTI La principale minaccia per gli allevamenti è l’aumento dei costi di produzione. Gli incrementi scriteriati delle quotazioni dei cereali e della soia comporta un aumento del costo della razione. Secondo alcune prime analisi, l’aumento del costo di una razione giornaliera di una vacca in lattazione oscilla tra 1,5 e 2,0 iÕÀ ʳ 6 ]Ê>ÊÃiV `>Ê`i iÊ situazioni. Tale aumento genera un incremento del costo di produzione del latte di euro 0,045-0,055 per ogni kg prodotto. Sommato ai costi di produzione del latte dello scorso anno che oscillavano intorno a euro 0,35/kg, i nuovi aumenti portano il costo del latte a euro 0,400,41/kg. Come la mettiamo con un prezzo del latte alla stalla che in Piemonte staziona a euro 0,35/kg e nelle migliori situazioni arriva a euro 0,37?
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Il vero hamburger è solo di carne «L’hamburger, quello vero, è fatto solo di carne. Quelle mistificazioni vegetali a cui purtroppo la Commissione europea ha concesso di mantenere il nome hamburger sono un’altra cosa. Quindi ben vengano iniziative come la Giornata Mondiale dell’Hamburger che forse un po’ troppo in sordina si è tenuta il 28 >}} °Ê Ã Ê >L > Ê >Àbisan, presidente della Aop Ì> >Ê< ÌiV V>]Ê ½ Ãà V >zione a cui afferiscono 14 Organizzazioni di produttori di carni bovine italiane che insieme rappresentano ÌÀiÊ ÊÈä¯Ê`i ½ ÌiÀ>Ê produzione nazionale. DENOMINAZIONI IMPROPRIE ÊivviÌÌ Ê i ÊÃV ÀÃ Ê iÃiÊ di ottobre il Parlamento europeo ha respinto tutti gli emendamenti presentati dagli Stati membri sulle false denominazioni come hamburger veg o bistecche vegetali, lasciando in vigore tutte le disposizioni che di fatto le sdoganano, creando nel consumatore
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una certa e comprensibile confusione. «L’utilizzo improprio di termini legati alla carne che carne non sono danneggia un intero settore – sottolinea Barbisan – e se a questo aggiungiamo la sistematica campagna che ormai ciclicamente le associazioni animaliste, ambientaliste e diverse trasmissioni televisive sferrano contro il comparto zootecnico si fa presto a capire quanto sia difficile, per noi allevatori, riuscire a far sentire la nostra voce attraverso un’informazione corretta, basata su dati certi e inconfutabili. TREND IN CRESCITA «Confortano comunque i dati diffusi in questi giorni dai colossi del settore del food delivery secondo i quali – continua Barbisan -, nel 2020 nel nostro Paese sono stati ordinati più di 295.000 kg di hamburger a domicilio, con una crescita del 27% rispetto all’anno prima e con un trend in crescita anche in questo primo periodo del 2021
Zootecnia
L’utilizzo improprio di termini legati alla carne danneggia tutti, fortunatamente i surrogati vegetali non riescono a incassare il successo desiderato con circa 135.000 kg di or` >â ]Ê«>À Ê> Ê{ȯÊ`i Ê totale del 2020. Si tratta di numeri incoraggianti che dimostrano quanto il vero hamburger, quello a base esclusivamente di carne, rappresenti per il consumatore italiano un vero e proprio must che, stando ai numeri, non dovrebbe avere molto da temere da quelle mistificazioni che vengono sempre più pubblicizzate ma, a quanto si vede, non riescono fortunatamente a incassare il successo desiderato».
IMMOBILISMO EUROPEO Dopo la decisione del Parlamento europeo, comunque, i Governi dei vari Stati membri potranno cambiare le disposizioni in vigore a livello nazionale e introdurre il divieto di chiamare hamburger un prodotto privo di carne superando un certo immobilismo dell’Europa attraverso il pronunciamento della Corte di giustizia sulla base anche di un precedente che in passato, infatti, ha proibito l’utilizzo di termini come latte, bur-
ro, formaggio, yogurt nei confronti di cibi vegani. LOBBY STRUTTURATE «Dietro alla promozione dei cibi processati – afferma ancora il presidente Barbisan – esistono vere e proprie lobby molto ben strutturate e soprattutto dotate di risorse finanziarie particolarmente ingenti. Basti ricordare che Bill Gates, in questo progetto, ha investito qualcosa come 3,9 miliardi di dollari. ÊV «>ÀÌ Êâ ÌiV V Ê dei bovini da carne, pur
essendo una voce economica molto importante, su questi livelli temo non possa competere. Può farlo però su quello della qualità, della salubrità, della sicurezza alimentare a differenza di alimenti che vengono pubblicizzati come grandi alleati della sostenibilità, soprattutto ambientale, quando in realtà sono prodotti artefatti, ricchi di sale e sostanze esogene: in poche parole, non propriamente salubri e indicati in una dieta varia come quella mediterranea».
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Allarme latte, servono quattro centesimi in più Il calo dei prezzi alla stalla è mediamente del 2,4 per cento, mentre aumenta del 4 per cento il costo delle materie prime Sos latte: un litro di quello fresco oggi viene mediamente pagato alla stalla 37 centesimi di euro, al di sotto della soglia di sostenibilità finanziaria dei 39 Vi Ìià Ê>Ê ÌÀ °Ê à ]Ê«iÀÊ i produttori, è impossibile avere non solo un minimo margine di guadagno, ma anche coprire i crescenti
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V ÃÌ Ê` Ê«À `Õâ i°Ê ÊV> Ê dei prezzi del latte alla stalla è infatti mediamente di -2,4%, ma contemporaneamente l’indice del costo degli input produttivi è salito del 4%. COSTI PRODUZIONE Con particolare riguardo ai prezzi delle materie prime
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per la produzione di mangimi, questi hanno toccato i livelli tra i più alti degli Õ Ì Ê` iV Ê> °Ê ʵÕiÃÌ Ê periodo un quintale di soia è passato dai 45 ai 70 euro, massimo storico dell’ultimo ventennio. Ma gli aumenti hanno riguardato anche tutte le altre materie prime per
Zootecnia
mangimi come il mais, l’orzo e il frumento con incrementi di oltre il x䯰 ʵÕiÃÌ ÊV ÌiÃÌ Ê la filiera non potrà reggere a lungo, basti pensare che circa il 70% dei costi di produzione del latte deriva dall’alimentazione animale iÊV Ê} Ê>Õ i Ì ÊV à Êv ÀÌ Ê del prezzo delle materie «À iÊ«iÀÊÕ Ê«iÀ ` ÊV Ã Ê prolungato l’industria mangimistica non riesce più a comprimere il costo dei mangimi sotto la soglia della sua stessa sopravvivenza», dichiara Marcello Veronesi, presidente di Assalzoo – Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici. GRANDE PRECARIETÀ «Gli allevatori di bovini – continua Veronesi - stanno vivendo uno stato di gran-
de precarietà e continuano a perdere potere contrattuale. La pandemia di Covid-19 e le conseguenze della lunga chiusura del macro-settore relativo all’ospitalità e alla ristorazione (canale Horeca) hanno avuto forti ripercussioni anche sul comparto lattiero-caseario. Ê« ÃÃ > Ê } À>ÀiÊ Ê grido d’allarme che proviene dai produttori di una materia prima che sta alla base di molte produzioni di alta qualità del nostro >`iÊ Ê Ì> ÞÊ> i Ì>Ài°Ê È necessario un impegno comune della filiera per valorizzare un’eccellenza italiana, servono 4 centesimi in più al litro». FILIERA ITALIANA «Sappiamo che ogni anello della filiera – conclude
Veronesi - deve fare i conti con un momento particolarmente difficile, ma se vogliamo garantire il futuro della ‘filiera italiana’ con tutte le sue produzioni di eccellenza dobbiamo fare uno sforzo comune; sforzo che deve essere chiesto anche ai trasformatori, alla GDO e al consumatore w > i°Ê ÌÀi]Ê` LL > Ê realizzare nuove strategie per ammodernare e valorizzare la crescente offerta e puntare a mirate campagne promozionali per far emergere agli occhi del consumatore, non soltanto l’insostituibile valore nutrizionale di questo prodotto, ma la sua importanza fondamentale per una produzione casearia di assoluta e riconosciuta eccellenza come quella italiana».
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Attualità
Regione al lavoro sui piani faunistici Caccia e agricoltura al centro del dibattito in Prima Commissione del Consiglio regionale del Piemonte, dopo la sentenza della Corte costituzionale ÊÀiVi« i Ì Ê`i >ÊÃi tenza della Corte costituzionale 21/2021, che incide sull’organizzazione dei piani di controllo faunistici, è stato al centro dell’esposizione delle disposizioni su caccia e agricoltura, da parte dell’assessore Marco Protopapa, con la quale si è conclusa l’illustrazione, in prima Commissione del Consiglio regionale del Piemonte, del disegno di legge 143 “Legge annuale di riordino dell’ordinamento regionale anno 2021”. Come annunciato dal presidente della Commissione, Carlo Riva Vercellotti, si passerà poi alla discussione generale. PUNTI FONDAMENTALI L’assessore ha spiegato i
punti fondamentali di sua competenza e introdotti nel disegno di legge. Si recepisce quanto previsto dalla sentenza 21 del 2021 della Corte costituzionale che consente di utilizzare le guardie venatorie volontarie e i cacciatori che abbiano acquisito una formazione specifica, per l’attuazione dei piani controllo faunistici. Si inseriscono norme propedeutiche alla realizzazione dei nuovi regolamenti per i consorzi irrigui e di tutela delle acque anche per consentire eventuali interventi economici strutturali. Vi sono pure disposizioni per la difesa fitosanitaria volte a migliorare la protezione delle api e degli insetti impollinatori.
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Attualità Si vuole inoltre ristrutturare l’organico del settore antisofisticazione, con l’assorbimento nei ruoli regionali del personale provinciale del quale attualmente si sta avvalendo la Regione. OSSERVAZIONI OPPOSIZIONE Sui vari punti vi sono stati gli interventi di alcuni consiglieri che hanno chiesto chiarimenti: Sarah Disabato (M5s) che, tra le altre, auspica un’inversione di tendenza rispetto alla discussione in Aula dell’analoga legge di riordino dello scorso anno, quando vennero incrementate, con degli emendamenti, le specie cacciabili. Giorgio Bertola (M4o), invece, definisce peggiorativa
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la modifica normativa che verrebbe introdotta con il recepimento della sentenza della Corte costituzionale, continuando anche nell’errore di legare la questione della gestione della presenza dei cinghiali sul territorio all’attività venatoria. Bertola ha anche annunciato che con l’ordine del giorno 580, del quale è primo firmatario, si mira a una moratoria del prelievo venatorio. Alberto Avetta (Pd) ha sottolineato l’importanza di tener conto delle diverse situazioni, tra i vari territori provinciali, in merito alla questione del contenimento del numero dei cinghiali. Ê«>ÀÌ V >ÀiÊÃiÊà ÊmÊ«i sato ad analizzare quale può essere il modello più
efficace di organizzazione. INTERVENTI MAGGIORANZA Dai banchi della maggioranza sono intervenuti alcuni consiglieri per sostenere l’operato dell’assessore e degli uffici della Giunta regionale: Federico Perugini, Gianluca Gavazza e Matteo Gagliasso (Lega). Anche Perugini ha annunciato un ordine del giorno sulle problematiche di sicurezza e contenimento della fauna selvatica. Sono stati individuati come relatori, Gagliasso (maggioranza), Disabato e Maurizio Marello (Pd) per le opposizioni ai quali si aggiungerà un esponente del gruppo M4o.
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Zootecnia di Fabrizio Salce
Allevare Alpaca come, dove e perchè Gli Alpaca sono animali docili, mansueti e affettuosi, hanno dei musetti vispi e simpatici e possono vantare una storia millenaria. La loro fibra è molto pregiata, il pelo infatti è forte, lucido e, soprattutto, molto caldo. Pensate che lo sapeva ÊLi iÊ} DÊ} Ê V>ÊV iÊ iniziarono ad allevarli e, di conseguenza ad addomesticarli, ben 5000 anni fa. ½ «>V>]ÊV à ÊV iÊ Ê > >]Ê il Guanaco e La Vigogna, appartiene alla famiglia dei camelidi sudamericani ed è parente dei più famosi cammelli e dromedari. Come aspetto ci ricorda molto la pecora, anche se ha dimensioni più grandi e il collo molto più lungo. HUACAYA E SURI Esistono due razze di Alpaca: la razza Huacaya e la razza Suri. L’Huacaya produce una fibra ondulata molto simile in apparenza a quella delle pecore, mentre il Suri produce un vello liscio e brillante somigliante alla ÃiÌ>°Ê Ê-ÕÀ Ê«iÀ¢ÊÀ>««ÀiÃi -
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tano circa il 10% della popolazione totale di Alpaca esistente al mondo e sono dunque animali rari che producono una fibra più pregiata e ricercata dall’industria tessile. ANIMALE RUSTICO L’Alpaca è un animale molto rustico e non richiede particolari attenzioni, è un
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ruminante e in media ogni soggetto mangia circa un kilogrammo di vegetali al giorno, fieno o pascolo e, come tutti i camelidi, non necessita di grandi quantità di acqua. Un ettaro di terreno può arrivare ad ospitare anche 12 esemplari. Per l’allevamento bisogna però provvedere alla sua sicurezza e salute; gli Alpaca
hanno infatti bisogno di un recinto, anche semplice, ma di protezione dagli eventuali predatori e di un ricovero per la pioggia e il sole estivo. ÊL Ã } >Ê« Ê` i ticare i regolari controlli veterinari. Le femmine di Alpaca raggiungono la loro maturità sessuale verso i 18 mesi di vita mentre i maschi sono pronti per la riproduâ iÊ>ÊÎÊ> °Ê Ê«iÀ ` Ê` Ê gestazione è di 11 mesi e mezzo e il piccolo di Alpaca viene chiamato Cria e normalmente alla nascita pesa dai 7 ai 10 chilogrammi. L’Alpaca ha una vita media che varia dai 15 ai 20 anni e il peso si aggira mediamente sui 55 chilogrammi per arrivare anche ad 80 per gli stalloni. EFFETTO CONQUISTADORES LL > ÊV Ã Ê â >Ì Ê>Ê conoscere questo simpatico animale andino la cui fibra chiaramente ancora oggi ha una valenza importante sul mercato dell’industria tessile mondiale. Motivo
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Zootecnia per cui parliamo proprio di allevamento. Dobbiamo però ancora fare un piccolo riferimento alla storia del nostro amico «>V>]Ê«iÀV jÊ`ÕÀ> ÌiÊ Ê 86 ÊÃiV ]ÊV Ê ½>ÀÀ Û Ê`i Ê conquistadores spagnoli in Sud America, praticamente se ne rischiò la sua totale estinzione. Le popolazioni locali, per logiche di difesa dagli invasori europei, furono costrette a lasciare le pianure e salire sulle vette e, di conseguenza, con
loro dovettero ambientarsi anche gli animali ormai diventati domestici. Êà ÃÌ> â>Ê> V iÊ} Ê paca dunque mutarono le loro abitudini e diventarono da animali di pianura ad animali di montagna. FIBRA TESSILE Scorre il tempo, passano i secoli e arriva il 1800 periodo fondamentale per la riscoperta e la rivalutazione della pregiata fibra `½ «>V>°Ê Ê«>ÀÌ V >ÀiÊ Ê } ÌiÀÀ>Ê i Ê9 À à ÀiÊ i Ê£nÎÈÊÕ ÊÌ> iÊ`> Ê iÊ Titus Salt incomincia a
produrre vestiti da donna proprio con la lana di Al«>V>°Ê ½ÊÕ ÊÃÕVViÃà tÊ â >Ê V Ã Ê >Ê >Û À>â iÊ> V iÊ Ê> ÌÀ Ê«>ià ]Ê Ì> >ÊV «Àisa, ma per molto tempo il vÕ VÀ ÊÀ > iÊ Ê } ÌiÀÀ>Ê >Ê À>`v À`°Ê > ½ } ÌiÀÀ>Ê alla Svizzera, Germania, Canada, Stati Uniti, e via dicendo un po’ ovunque da quell’inizio 800 c’è richiesta di materia prima; ed ecco che la lana del nostro Alpaca come 5000 anni prima «iÀÊ} Ê V>]Ê> V À>Ê }} ÊmÊ ricercata sul mercato ed ha un valore. ALLEVAMENTO POSSIBILE Ma di Alpaca nel mondo ÊViÊ iÊà ÊV à ÊÌ> Ì ÊiÊ > À>Ê«iÀV jÊ Ê«À Û>ÀiÊ ad allevarli? Anche qui da Ê Ê Ì> >]Ê ÛiÃÌi ` Ê >Ê
Attualmente in Italia i camelidi sudamericani sono pochissimi e le nostre aziende tessili sono costrette ad acquistare la sua pregiata fibra oltreoceano
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dove c’è richiesta di pro` ÌÌ °ÊÊ v>ÌÌ Ê` Ê «>V>Ê Ê Sud America ce ne sono circa 5 milioni, 4 milioni sono quelli allevati in Perù, mentre da noi in Europa vivono solo 20.000 esemplari circa. Alcuni nelle steppe fredde dei paesi scandinavi altri in paesi dai climi più temperati e caldi dell’area `i Ê i` ÌiÀÀ> i °Ê ÊÀi`dito, l’allevatore, lo ricava dalla vendita dei cuccioli e, chiaramente, dall’importante fibra. QUANTO PRODUCE Un Alpaca produce in media dai 2,5 ai 4 kilogrammi di fibra all’anno. Ho già detto che non necessitano molte cure per il loro allevamento, gli Alpaca sono animali territoriali e docili di indole calma e non aggrediscono ne le persone ne gli altri animali. Pensate che possono diventare addirittura animali da compagnia e vivono tranquillamente vicino ai bambini anche a quelli più piccini. Sono timidi, curiosi e la loro intelligenza consente un facile addestramento. Dunque, in poche parole, la scarsità di Alpaca sul mercato mondiale ne giustifica il valore. Se poi pensiamo all’alta richiesta della loro pregiatissima lana non dovremmo sbagliarci nel dire
che il prezzo possa crescere con una certa costanza. ÌÌÕ> i ÌiÊ Ê Ì> >Ê ÊV>« Ê presenti sono pochissimi e le nostre aziende tessili che utilizzano la fibra sono ovviamente costrette ad acquistarla in Sud America per lo più in Perù.
organico. Allevare Alpaca potrebbe tradursi in reddito per chi resta a vivere in montagna e in tutela del territorio della montagna stessa. Ma cosa si produce con la fibra di Alpaca e quando si deve procedere con la tosatura?
TUTELA TERRITORIO C’è poi un altro concetto molto importante quando si parla di allevamento di Alpaca in zone di montagna: la tutela del territorio. Ê ÃÌÀ Ê> V ÊmÊÕ Ê> >le per certi versi definibile ecologico, non danneggia i terreni, possiede infatti sotto i piedi dei cuscinetti simili a quelli dei cani, è un animale calmo che non tende a danneggiare gli alberi o strappare le radici. Le sue feci poi sono considerate un ottimo fertilizzante
TOSATURA ANNUALE Come per la riproduzione anche la tosatura ha cadenza annuale e la si effettua durante la stagione primaverile. La lana è rinomata per la leggerezza, il tocco setoso; è calda e anallergica al punto da essere utilizzata per la produzione di abbigliamo intimo per i neonati. Sono stati selezionati dalle industrie tessili ben 22 colori naturali: dal bianco puro al nero, al grigio, marrone, crema, beige, per non parlare delle varie sfumatu-
re. Logicamente la lana dei piccoli Cria è più pregiata e richiesta. Elegante e morbida la fibra di Alpaca è utilizzata per la creazione di tessuti tra i più pregiati al mondo, è più resistente e calda rispetto a quella della pecora e può essere mischiata con seta, mohair ed altro. Un capo in Alpaca è un capo prezioso che dona gioia a chi lo possiede. AMANTI MONTAGNA La tosatura è per l’allevatore come una sorta di
vendemmia per chi produce vino, in più dopo la tosatura si può valutare e monitorare al meglio lo stato di salute dell’animale; senza lo spesso strato di fibra ci si rende conto di eventuali problemi: magrezza, parassiti, e in generale se l’animale gode di buona salute. Ci sarebbero ancora molte cose da dire e da scoprire su questo particolare animale che in futuro potrebbe rivelarsi come soluzione ottimale per tanti amanti della montagna.
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Notizie dalle aziende
Ristrutturazioni: perchè è importante avere un unico e serio interlocutore Dalla qulità dei prodotti a quella della manodopera, la filosofia aziendale fa la differenza Mi chiamo Fabrizio Lai, sono nato a Cuneo nel 1980, ho iniziato a lavorare molto giovane. Nel 2005 ho aperto una mia ditta individuale operante nel settore elettrico, ambito nel quale, oltre a una piccola parentesi nel settore edile, ho sempre lavorato. Gli inizi sono stati molto difficili, come, credo, per chiunque abbia deciso di abbandonare il posto da dipendente per mettersi in gioco nel ruolo, prima di imprenditore di se stesso e poi assumendosi la responsabilità di oltre 40 dipendenti. Dopo una breve parentesi in cui ero solo, è entrato in società anche mio fratello Raffaele che ha apportato un valore aggiunto a quanto già avevo imbastito. E’ nata cosi la Elettroimpianti Lai s.r.l. Abbiamo iniziato operando inizialmente nel settore dell’ impiantistica civile e industriale, per proseguire nella progettazione e nelle applicazioni di sistemi di automazione. La cosa più difficile è stato affermarmi come persona, come ditta, seria e professionalmente valida facendomi spazio tra aziende più radicate e presenti
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da tempo all’interno dei vari stabilimenti. Circa 5 anni fa, abbiamo pensato che fosse giusto portare il nostro know out anche in ambito domestico e abbiamo quindi creato, oltre alla divisione elettrica, anche la divisione Edile in modo da poter portare nell’ambito della ristrutturazione e delle costruzioni questo concetto, e nonostante il nome Elettroimpianti Lai possa far immaginare che ci occupiamo “solo” di impianti elettrici, nella realtà operiamo su diversi fronti: abbiamo ottenuto l’iscrizione all’Albo dei Gestori Ambientali e si occupa anche di smaltimento amianto e nuove coperture, sempre nell’ottica della differenziazione mentre la divisione meccanica si occupa invece di lavorazioni in ferro. Questa diversificazione, finora ci ha aiutati nel tempo a navigare nelle acque tempestose delle passate crisi economiche. Purtroppo è arrivata la Pandemia, una cosa diversa da tutto
quello che avevamo vissuto e passato finora, e che, richiede diverse azioni per poterla fronteggiare al meglio. E’ pur vero che noi possediamo il codice Ateco 43.21.01, che ci ha permesso di poter almeno in parte lavorare. Ma questa crisi si è presentata subito subdola e anomala, non solo ha messo in difficoltà tutto il tessuto economico italiano, ma ha, per la prima volta, agito trasversalmente, senza riguardare settori specifici, e, inoltre, mettendo anche a rischio la salute di tutti noi. Da questo punto di vista ci siamo attrezzati al meglio, adottando fin da subito i protocolli legislativi: mascherine, guanti, tamponi rapidi, distanziamento, controllo sistematico della temperatura, abbiamo messo in atto tutto quanto in nostra facoltà. La filosofia aziendale è sempre stata, come è quindi chiaro fin dalla fondazione, volta alla qualità del servizio offerto, che riteniamo debba necessariamente partire da una selezione dei prodotti trattati ed installati, per arrivare alla qualità della manodopera offerta.
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Attualità
Biodinamica teoria e pratica all’azienda agricola Terre di frutta di Cavour Ûi` ÊÓÇÊ >}} ]Ê i ½>««iââ>mento di via Bagnolo nel comune di Cavour gentilmente concesso dall’Azienda Agricola Biodinamica Terre di Frutta di Bunino Alberto, si è tenuta una dimostrazione pratica di macchinari e di nuove e differenti metodiche di semine e di mantenimento, sovesci e cover crops biologici. Diverse le aziende di mezzi tecnici all’evento: Frandent Group, Massano A. di Massano Valerio, Barale Stefano e Bella srl oltrechè alla fondazione per la ricerca e lo sviluppo piemontese Agrion, la ditta sementiera Arcoiris e Amici Biodinamici. La giornata è stata suddivisa in più
parti: in un primo momento, le spiegazioni e riflessioni tecniche e solo in un secondo momento la prova tecnica in campo, con la presenza dei tecnici delle aziende costruttrici e dei tecnici dell’azienda agricola con a seguito un ricco buffet, nel pieno rispetto delle normative anti-Covid19. Per poter parlare di cover crops (e quindi delle diverse pratiche ecofriendly) è però fondamentale capirne il concetto: sono colture intercalari tra le due principali che apportano numerosi benefici agronomici al terreno: tra i principali, annoveriamo la fissazione dell’azoto nel terreno con l’impiego di colture leguminose come
trifoglio veccia e pisello e la protezione dello stesso da effetti disgreganti provocati da fenomeni idrici di diversa natura e dal ruscellamento. ÊÛ> Ì>}} Ê>Ê Ûi Ê>}À V ]ÊV iÊ hanno spiegato sapientemente i tecnici dell’azienda agricola Terre di Frutta, sono molteplici e da anni ripagano in termini di fertilità il terreno e a livello economico anche l’azienda agricola. Ultimamente però, in un’ottica di innovazione e sperimentazione, come spiegava il tecnico Alberto Bunino dell’azienda agricola Terre di Frutta, si è deciso di integrare l’attività biologica e di salvaguardia del terreno con
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Evento il 27 maggio scorso, con la partecipazione di Frandent Group, Massano, Barale Stefano, Bella srl, Fondazione Agrion, Arcoiris e Amici Biodinamici
i principi della agricoltura biodinamica, conseguenza del naturale miglioramento e innovazione che da anni, come azienda agricola, viene seguito. L’agricoltura biodinamica merita certamente un approfondimento, dato che è cardine delle coltivazioni dell’azienda Terre di Frutta che da anni si fa oramai portatrice dei numerosi vantaggi che essa apporta. Per agricoltura biodinamica intendiamo un insieme di pratiche agronomiche, spirituali e antropofisiche volte ad attivare la vita nella terra con il fine ultimo di liberare sostanze nutritive utili per le piante e che possano essere quindi assimilate. E’, come è evidente, un insieme complesso di pratiche che passano dalla particolare cura della fertilità del terreno secondo un certo
dettame rigido al rispetto e armonia con le leggi di crescita naturali della pianta. ÊLi iwV ]ÊÕ i ` Ê Ê` ÃV Àso biodinamico e biologico, sono innumerevoli specialmente a livello economico e produttivo, ma come giustamente evidenziato, una parte fondamentale della resa aziendale è l’abbattimento dei costi tra cui anche quelli di manutenzione straordinaria delle macchine e la scelta di partner vincenti. Ecco dunque che da innumerevoli anni, anche
tramite prove comparative aziendali (come citato più volte dal tecnico e conduttore Alberto Bunino di Terre di Frutta), si è selezionato quanto di meglio il mercato potesse offrire ovviamente nel settore meccanico e, dopo alcuni anni di laboriosa preparazione, si è deciso di aprire le porte aziendali e di portar ciò che di buono con duro lavoro si è scoperto e selezionato. Per quanto riguarda la preparazione del terreno, hanno fatto bella mostra di sè le macchine firmate
Frandent, in modo particolare gli erpici rotanti Eternum in esposizione e poi in campo il modello R15, studiato appositamente per operare su terreni estremamente forti e sodi, per un lavoro di qualità indiscutibilmente superiore ma
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anche garanzia di grande durata, da anni perseguita da Frandent Group con stress test specifici sempre superati con grandi lodi. L’azienda meccanica Massano invece ha partecipato con erpici di vario genere già in dotazione dell’azienda agricola Terre di Frutta, da tempo cliente delle quattro realtà presenti, e con lo straordinario Know How maturato in oltre 30 anni di progettazione e costruzione di macchine agricole per la lavorazione del terreno e con la mission aziendale di soddisfare le più disparate richieste dei clienti tenendo a mente anche di essere il miglior professionista nella personalizzazione delle attrezzature, diventando leader ` ÊÃiÌÌ ÀiÊ Ê Ì> >ÊiÊ i Ê mercati extra nazionali. L’azienda meccanica Bella di Piscina (To), da anni impiegata nel settore delle cover crops, interramento liquami e alla costante ricerca di qualità e innovazione, ha fatto gran bella ÃÌÀ>Ê` ÊÃjÊië i ` Ê in campo alcuni erpici a dischi Flex abbinati alla seminatrice APV (di cui è concessionario per parte della provincia di Torino). Superfluo descrivere il magistrale lavoro fatto dall’attrezzatura agricola: grazie
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Programma Ore 9.30 - 9.50:Ê*À v°Ê*>ÌÀ â Ê V i ÃÊ ÃÌ°Ì Ê ÃÌÀ° iÊ-Õ«°ÀiÊ,Õvw Ê Ê V>À` Ê` Ê-> Ê,i ®\Ê importanza delle cover e dei sovesci Ore 9.50 - 10.10: Antonio Lo Fiego /Enrico Gabrielli (Arcoiris): miscele da sovescio biologiche Ore 10.10 - 12.30: Alberto Bunino (Az. Terre di frutta) e ditte mezzi tecnici: illustrazione macchinari e prove pratiche di differenti metodiche di semina dei sovesci e cover crops in base alle tipologie dei terreni ed epoca di semina
a dimensioni studiate e alla tecnica e disposizione combinata dei dischi la macchina restituisce un terreno correttamente livellato, sminuzzato (quindi un letto ideale per la semina) e per l’appunto seminato con la combinata opzionale APV. w iÊ ½>â i `>Ê >À> iÊ Stefano, concessionaria Fendt e Merlo, che ha colto l’occasione per esporre in campo i nuovi ritrovati della tecnologia tedesca Fendt, ed in particolare delle nuove macchine serie 200, tra cui 211S, 211V e 211P. Trattrici ideali per la massima maneg-
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gevolezza e le elevate prestazioni (motore AGCO da 3,3l conforme alla fase V della normativa europea) con peso e ingombri ridotti al minimo, oltre a una nuova cabina e al nuovo concetto di aumento di potenza Fendt Dynamic Performance. A seguire delle prove tecniche, e nella conclusione della giornata, i partecipanti hanno avuto modo di allietarsi con un piacevole e ricco buffet e per i confronti agronomici di rito con tecnici meccanici, agronomi, tecnici biodinamici e titolari dell’azienda agricola Terre di Frutta.
Pastori da soli davanti ai lupi Una pecora uccisa in alta valle Po a pochi metri dall’abitazione del pastore è il risultato dell’ennesimo attacco da parte dei lupi che preoccupano non poco margari e pastori per la stagione dell’alpeggio che sta iniziando proprio in queste settimane. NESSUNO SI MUOVE A lanciare l’allarme è ancora una volta Giovanni Dalmasso, presidente dell’Adialpi, Associazione per la difesa degli alpeggi `i Ê* i Ìi\Ê ÊÃ > Ê per nulla soddisfatti della situazione attuale, tanto meno delle azioni politiche a livello regionale e nazionale. Ad oggi di soluzioni non ce ne sono, il Piano Lupi nazionale che prevede degli abbattimenti selettivi sul predatore non è stato ancora approvato e la nostra richiesta, in attesa delle autorizzazioni sugli abbattimenti, di poter utilizzare da parte dei pastori delle armi con proiettili
di gomma non è stata autorizzata come nemmeno le nostre proposte di intervento sul Psr con delle misure a sostegno della pastorizia per ora non sono state accolte, mentre le predazioni sono sempre più frequenti e le mandrie e greggi sugli alpeggi non sono più al sicuro».
Continuano gli attacchi dei predatori alle greggi in montagna, l’ultimo episodio in alta valle Po. Ancora bloccato il Piano degli abbattimenti
PECORA SBRANATA La predazione in questione è avvenuta nella notte tra il 17 e il 18 giugno in località Pian della Regina: la pecora aveva appena partorito ed era ricoverata in un capanno. Gli agnellini si sono salvati «iÀV jÊ >ÃV ÃÌ ÊÃ ÌÌ Ê >Ê mangiatoia mentre la pecora è stata trascinata fuori dal recinto, uccisa e poi sbranata da almeno 3 o 4 lupi. Quando il pastore è arrivato era ormai troppo tardi, ha visto i lupi allontanarsi ed ha ritrovato la carcassa divorata a pochi metri dalla sua baita.
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In testa la provincia di Cuneo con circa 100 mila capi, destinati alle 350 località distribuite dalle Alpi Marittime al Monviso
i >ÊÃiÌÌ > >Ê` Ê-> Ê Û> ÊÃ Ê è completata la transumanza verso gli alpeggi, a cominciare da quelli alle quote più basse dove c’è abbondanza di erba fresca. Secondo i dati dell’Arap, che ha sbrigato, oltre 1000 pratiche di monticazione, in Piemonte à ÊV ÀV>Ê£ÈxÊ >Ê ÊV>« ÊL Û ÊÃ> Ì Ê ai pascoli, cui vanno aggiunti centinaia di greggi di pecore e capre. CUNEO CAPITALE Ê Õ iÀ ÊÛi` Ê ÊÌiÃÌ>Ê >Ê«À Û V >Ê di Cuneo con circa 100 mila capi, destinati alle 350 località d’alpe distribuite dalle Marittime al Monviso. Seguono la provincia di Torino con 43 mila bovini, Biella (quasi 12 mila), il Verbano-Cusio-Ossola (4500), Vercelli Îxää®]Ê iÃÃ> `À >ÊÓÊ >®°Ê ÊV `>Ê iÊ«À Û ViÊ` Ê Û>À>]ÊV ÊÕ Ê } > Ê di armenti, e Asti, con 300 capi. Anche la Liguria ha i suoi alpeggi, e ad occuparsene è sempre l’Arap che ha preso in carico il piccolo ma dinamico sistema allevatoriale della Riviera, caratterizzato dalla presenza della razza bovina Piemontese e di altre razze bovine autoctone a limitata diffusione.
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Zootecnia
In Piemonte, 165 mila bovini in alpeggio REGOLE TRACCIAMENTO C’è stato molto lavoro in queste settimane per gli uffici dell’associazione allevatori. Spiega il responsabile di area Arap Battista Camisassa: «Tutti gli spostamenti dei carichi di bestiame vanno ÌÀ>VV >Ì ÊV à ÊV iÊ iÊ«>ÀÌ Vi iÊ>` L ÌiÊ a pascolo, per il conseguente riconoscimento dei contributi Pac. Ogni trasferimento deve avere le carte in regola sotto il profilo della sicurezza e della profilassi sanitaria validato dalle Asl». Al riguardo quest’anno si è presentato il problema delle vaccinazioni per gli alpeggiatori in territorio francese, problema risolto grazie a un’intesa fra le autorità sanitarie dei due Paesi. TERRITORIO E BIODIVERSITÀ La transumanza assume oggi nuove valenze: dal presidio delle Terre Alte alla promozione della produzione lattiero-caseria di eccellenza, fino alla salvaguardia delle biodiversità animali. Osserva Roberto Chialva, presidente Arap: «Dal lavoro dei nostri malgari deriva il benessere dei bovini e la valorizzazione della razza Piemontese e delle altre razze bovine, ovine e caprine che costituiscono il patrimonio zootecnico delle nostre regioni». La monticazione investe infatti tutta una serie di razze minori per numero
ma preziose per la biodiversità, attestate sull’intero arco alpino regionale. Fra queste la Pezzata Rossa di Oropa, la Valdostana, la Barà Pustertaler razza rustica, la Bruna tipica dell’Ossola e della Valsesia ma con un’enclave nel Cuneese. Tra gli ovini: Frabosana-Roaschina, Sambucana, Biellese, Tacola e pecora delle Langhe stanziale nei pascoli dell’alta Langa. Tra i caprini abbiamo la Vallesana, la Fiurinà, la Camosciata delle Alpi e la localizzata Roccaverano. RICADUTE POSITIVE La transumanza è una pratica zootecnica con molte ricadute positive. Sottolinea Tiziano Valperga, direttore Arap: «L’alpicoltura è difesa e cura dell’ecosistema montano, con la conservazione delle essenze foraggere pregiate, il corretto rapporto tra pascoli e armenti, tra numero degli animali e la superficie, con l’uso di recinti, piste, ricoveri e l’assicurazione dei punti d’acqua per l’abbeveraggio. L’alpeggio è poi una grande attrattiva del turismo montano, e un punto di forza della filiera lattiero-casearia, per la produzione di eccellenze che vanno dalle preziose produzioni casearie ÌÀ>` â > ÊV iÊ Ê ÃÌÀ> Ê`½ «iÊiÊ il Macagno fino alle eccellenze come il Castelmagno, il Bettelmatt e le principali Dop piemontesi».
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Tutte le azioni contro la cimice L’arrivo della cimice asiatica Halyomorpha halys ha radicalmente cambiato la percezione del danno (prima generalmente al di sotto del 2%) e anche l’approccio alla difesa. Fermo restando che il frappage risulta indispensabile per conoscere presenza e consistenza della popolazione dell’insetto in noccioleto, nelle situazioni più gravi, negli ultimi anni, è stato necessario eseguire più interventi insetticidi per ridurre il danno in raccolta. DISTRIBUZIONE AGROFARMACI L’esperienza in campo ha anche evidenziato l’importanza di una corretta distribuzione degli agrofarmaci in VV iÌ °Ê Êv À Õ >Ì Ê ÃiÌÌ V `>Ê (generalmente attivo per contatto)
deve penetrare all’interno della chioma e deve raggiungere la parte apicale (piante di nocciolo con altezze > V iÊ` Êx ÈÊ t®Ê«iÀÊië V>ÀiÊ ½>â ne abbattente, quindi un noccioleto potato razionalmente sarà più facile da difendere che un noccioleto con chiome fitte ed impenetrabili. OSSERVATORIO Dal 2017 per far fronte all’emergenza H. halys è nato, in Piemonte, l’Osservatorio Cimice Asiatica che riunisce in un unico gruppo Servizio Fitosanitario Regionale, Università ` Ê/ À Ê - Ê Ê Ì } >®]Ê Fondazione Agrion, Associazioni di Produttori Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Ascopiemonte, Asprocor e Gruppo Ferrero Spa. Le attività di
ricerca e divulgazione sono state sostenute finanziariamente dalla divisione Hazelnut Company del gruppo Ferrero, Fondazione Cassa Risparmio Cuneo e Regione Piemonte. RISULTATI ATTIVITÀ ʵÕiÃÌ Ê> Ê iÊÀ ViÀV iÊà ÊÃÌ>ÌiÊ volte a individuare nuove strategie di contenimento, approfondendo le conoscenze su comportamento e dinamiche di popolazione della cimice asiatica, il ruolo di simbionti e delle
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sostanze batteriostatiche e l’attività di limitatori naturali.
Plancia di legno (lato: 126 cm) fissata con supporti metallici ad un bancale che ne facilita la movimentazione. Su entrambe le facciate della plancia è stata applicata una colla per insetti che deve essere rinnovata in base alle catture. Il feromone attrattivo (dispenser Trece distribuito da Sipcam e Certis Italia) è fissato su un listello di legno sopra la plancia.
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BATTERI SIMBIONTI Halyomorpha halys durante l’ovideposizione trasferisce sulla superficie delle uova dei batteri simbionti, identificati come “Candidatus Pantoea carbekii” necessari allo sviluppo della prole delle cimici. Le neanidi appena schiuse rimangono attorno alle uova per assumere questi simbionti. Dalle prove condotte in laboratorio e Ãi V> « Ê`> Ê - Ì } >Ê dell’Università di Torino, è emerso che la somministrazione di sostanze batteriostatiche sulle ovature di H. halys causa un’elevata mortalita delle neonate, senza interferire con l’attivita dei parassitoidi oofagi. Questi risultati aprono nuove promettenti possibilità di difesa in corileto, le cui modalità di applicazione sono in fase di sperimentazione. PARASSITOIDI
> ÊÓä£ÈÊ ½1 ÛiÀà ÌDÊ` Ê/ À Ê
- Ì } >®Ê >Ê raccolto oltre 3.500 ovature (circa di 92.170 uova) in varie località piemontesi al fine di rilevare i parassitoidi oofagi indigeni in grado di adattarsi all’ospite esotico H. halys. Ê«>ÀÌ V >Ài]Ê i ÊÓä£ÈÊiÊ nel 2017 la parassitizzazione è stata pari a 13% e l’unico parassitoide emerso è stato Anastatus bifasciaÌÕÃ°Ê i ÊÓä£nÊiÊ i ÊÓä£ Ê >Ê parassitizzazione complessiva è stata rispettivamente pari a 19% e 15% ma è variata molto in relazione > iÊ V> ÌD°Ê v>ÌÌ ]Ê i iÊ località dove A. bifasciaÌÕÃÊiÀ>Ê«ÀiÃà V jÊ ½Õ V>Ê specie la parassitizzazione e rimasta simile agli anni precedenti, mentre nelle località dove è stato rinvenuto il parassitoide esotico Trissolcus japonicus iÊÀ>`` «« >Ì>°Ê i ÊÓä£ ÊmÊ stata osservata la presenza anche di un altro parassitoide esotico, Trissolcus mitsukurii. Pertanto l’unico antagonista indigeno rinvenuto in tutte le località è stato A. bifasciatus, analogamente a quanto osservato anche in Emilia Romagna e in Svizzera. Tuttavia rilasci di A. bifasciatus in pieno campo non hanno sinora permesso di arrivare a livelli di contenimento di H. halys soddisfacenti. Come in Piemonte, anche i iÊ> ÌÀiÊÀi} Ê`i Ê À`Ê
Ì> >Êà ÊÃÌ>Ì ÊÀ Ûi ÕÌ Ê i due parassitoidi oofagi asiatici T. japonicus e T. mitsukurii, rispettivamente a partire dal 2018 e dal Óä£È°Ê+ÕiÃÌiÊ`ÕiÊëiV iÊ sono ritenute tra i principali limitatori naturali di H. halys nell’area di origine. Meriterà quindi seguirne la diffusione e l’impatto sulle popolazioni di H. halys nei prossimi anni. MONITORAGGIO Ê Ì À>}} Ê`i >Ê cimice asiatica, attraverso il Coordinamento Corilicolo di Agrion e l’assistenza tecnica, permette di conoscere e comunicare in tempo reale alle aziende corilicole l’andamento delle popolazioni durante la stagione produttiva, e soprattutto individuare il periodo ottimale per eseguire gli interventi. Ê Ì À>}} ÊÃÛ Ì Ê con trappole piramidali innescate con gli attrattivi, composti dal feromone di aggregazione prodotto dai maschi della cimice asiatica e dal feromone di aggregazione di Plautia stali come sinergizzante, consentono di rilevare i Luglio 2021
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movimenti della cimice asiatica sul territorio, evidenziando aree e periodi a maggior rischio di migrazione sulle colture sensibili. Dalle indagini condotte in Piemonte è emerso che queste sostanze sono fortemente attrattive già a inizio stagione quando, all’uscita dai siti di svernamento, gli adulti si muovono alla ricerca delle piante ospiti. Sulla base delle conoscenze acquisite fino ad ora risulta quindi fondamentale: - individuare il periodo di fuoriuscita della popolazione svernante; - monitorare la fase di passaggio alle colture sensibili con l’impiego delle trappole e feromoni; - monitorare l’effettiva presenza di
adulti e forme giovanili all’interno degli appezzamenti con la tecnica del frappage. POST RACCOLTA i ÊV Àà Ê`i ÊÓä£ Êà ÊmÊ>Ãà ÃÌ Ì ÊÃÕÊ tutte le colture ad un nuovo incremento della Cimice asiatica. Da inizio settembre, gli adulti hanno cercato riparo nei posti più impensati; cataste di legno, telai ed ante dei serramenti, cassonetti delle tapparelle, mansarde, sottotetti, magazzini, in pratica in tutti quei luoghi dove è possibile sostare al riparo nella stagione invernale. Dato che è un insetto prolifico particolarmente dannoso per le colture agrarie, gli orti, i frutteti famigliari ed i giardini,
Dall’esperienza in campo ai Dall’esperienza in campo ai risultati risultati del del monitoraggio, le indicazioni monitoraggio, emergenti per contrastare il dilagare le indicazioni dell’insettoper e i danni alle produzioni emergenti contrastare il dilagare dell’insetto e i danni alle produzioni
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è utile eliminare il maggior numero di adulti che cercano di “svernare”. v>ÌÌ Ê } Êvi >ÊV iÊà «À>ÛÛ ÛiÊ all’inverno in media depone qualche centinaio di uova generando altrettanti nuovi “alieni”. Per tale ragione tutte le azioni finalizzate al controllo di questo insetto, sommate fra loro, contribuiscono ad una riduzione della popolazione con un evidente beneficio per la comunità. A tale scopo, prima che le cimici si nascondano nei ricoveri invernali, risulterà efficace attirarle con un feromone specifico (dispenser Trece distribu Ì Ê`>Ê- «V> ÊiÊ iÀÌ ÃÊ Ì> >®ÊÃÕÊÕ Ê pannello di legno, come evidenziato i >Êv Ì }À>w>Ê>Ê«>}°ÊxÈ®]ÊÃÕÊVÕ ÊmÊ stata spalmata della colla per insetti. PLANCIA LEGNO Consigliamo l’impiego di una plancia di legno OSB (Oriented Strand Board), cioè di una lastra costituita da trucioli di legno a lamelle incollati e pressati in più strati, perchè questa tipologia di prodotto non assorbe la colla che viene utilizzata per renderlo adesivo. Settimanalmente, considerato il numero elevato di catture, consigliamo di togliere le Asiatiche catturate con una spatola e rinnovare la copertura della colla. Ricordiamo che è totalmente inutile fare trattamenti insetticidi in post raccolta di contenimento della Cimice Asiatica. Le prove sperimentali Agrion 201819 hanno invece evidenziato che l’impiego di questo tipo di trappole, in presenza di popolazioni elevate di Asiatica, riescono a catturare ben più di 10.000 cimici da agosto a fine ottobre.
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Nocciole, coltivazioni triplicate in Lombardia Sono triplicati gli ettari coltivati a nocciole in Lombardia dal Óä£nÊ>Ê }} °Ê i ÊëiV wV ÊÃ Ê è passati dai 127 ettari di tre anni fa ai 347 di giugno 2021. Una crescita che ha riguardato tutte le province lombarde con Pavia che ora conta 153 ettari, Lodi 39, Milano 37 e Brescia 34. Sono i dati diffusi dall’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi Fabio Rolfi nell’ambito del convegno ‘Corilicoltura,
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la Lombardia si scopre vocata’ V iÊà ÊmÊÃÛ Ì Ê Ê£ÈÊ} Õ} Ê nel complesso di Riccagioia, a Torrazza Coste (Pavia). «Da anni - ha detto Rolfi - abbiamo dichiarato l’intenzione di creare una vera e propria filiera della nocciola lombarda, dialogando con agricoltori diversi nei territori più vocati per stimolarli a credere nel progetto e ci stiamo rapportando con players importanti attivi nell’industria della trasformazione della nocciola, interessati
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Ortofrutticoltura
Potenziata la filiera locale per non dipendere da import Turchia. Pavia ora conta 153 ettari, Lodi 39, Milano 37 e Brescia 34
in modo particolare alla materia prima prodotta nella nostra regione». «La corilicoltura rappresenta un’opportunità importante per l’agricoltura urbana e periurbana - ha aggiunto l’assessore - e anche per l’impatto corretto che esprime anche in contesti tutelati; non richiede trattamenti particolari, si inserisce correttamente dal punto di vista paesaggistico ed è improntata alle regole dell’agricoltura
biologica». «Si tratta - ha concluso Rolfi - di un settore dal potenziale economico enorme «iÀV jÊV½mÊV Ì Õ>ÊÀ V iÃÌ>ÊÃÕ Ê iÀV>Ì °Ê ½ Ì> >ÊmÊ ÊÃiV ` Ê«À `ÕÌÌ ÀiÊ ` > i]Ê ma enormemente distanziata dalla Turchia, Paese dal quale importiamo ancora troppo. Per questo è necessario investire in questo settore e valorizzare nel modo corretto la materia prima italiana».
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Vino, il Monferrato torna a volare ÊÀ L> â Ê«ÀiÛ ÃÌ ÊmÊ arrivato. Le riaperture Horeca e l’allentamento delle restrizioni, seppure parziale o contenuto, sono bastati a imprimere un impulso positivo al comparto vinicolo, che nel Monferrato torna a toccare numeri interessanti. L’imbottigliato complessivo delle 13 denominazioni tutelate dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato registra un incremento del 5% (31 maggio 2021), il
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numero più alto degli ultimi quattro anni. Un segnale che esorcizza qualunque crisi strutturale e sottolinea la solidità di un’area organizzata e che ha retto all’urto della crisi sanitaria globale. Bene le Docg, con la Barbera d’Asti a + 1,4%, il Ruché di Castagnole Monferrato a + 5,7%, il Nizza a + 32,5% e il Terre Alfieri in grande recupero con + 38,2 %°Ê Ê>ÀÀiÃÌ>Ê >Ê crescita nemmeno il Pie-
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monte Doc, con + 8,1%, e spicca la complementare riduzione totale delle giacenze, con una decrescita pari a – 44.981 hl. AZIENDE SOLIDE «L’incremento sensibile dell’imbottigliato conferma la solidità delle nostre aziende, che anche in periodo di restrizioni hanno dimostrato un’ottima tenuta – dichiara Filippo Mobrici, presidente Consorzio Barbera d’Asti
e Vini del Monferrato –; questo mette in evidenza la salubrità del nostro comparto e delle nostre imprese, sottolineando quanto, in condizioni di relativa normalità, i nostri vini siano proiettati a esprimersi sempre di più. Registriamo inoltre con soddisfazione la tenuta dei prezzi all’ingrosso di vino sfuso, un elemento che riguarda il valore e dal quale non possiamo prescindere, anche per remunerare
Enologia
dignitosamente il vigneto». VINO ROSATO Due dati consentono invece di aprire una riflessione che intreccia la questione dei consumi. È il vino rosato, che nella versione Piemonte Doc Rosato registra + 171,2% e in quella Monferrato Doc Chiaretto un + 39,4%. Segnali che servono da termometro per misurare il gradimento di una tipologia che incontra il favore dei consumatori, a cominciare dalle sue caratteristiche di freschezza e piacevolezza che si coniugano perfettamente con l’estate. «Quella dei vini rosati è una tendenza diffusa alla quale anche il nostro territorio si dimostra capace di rispondere con successo – commenta ancora Mobrici – Parliamo di una tipologia che cresce negli apprezzamenti, perfetta per un consumo estivo. Ê viÀÀ>Ì ÊmÊ> V iʵÕiÃÌ ]ÊÕ >Ê proposta trasversale che riesce a
L’allentamento delle restrizioni imprime un impulso positivo al mercato e sottolinea la solidità di un’area che ha retto all’urto della crisi sanitaria globale intercettare i gusti dei consumatori e a offrire una proposta variegata». TREDICI DENOMINAZIONI
Ê ÌÀiÊÈÈÊ Ê` ÊL ÌÌ } iÊiÊ« ÙÊ di 11 mila ettari vitati, pari a circa il 30% della superficie a Doc e Docg del Piemonte, il Consorzio tutela 13 denominazioni, 4 Docg (Barbera `½ ÃÌ ]Ê ââ>]Ê,ÕV mÊ` Ê >ÃÌ>} iÊ Monferrato e Terre Alfieri) e 9 Doc (Albugnano, Cortese dell’Alto Mon-
ferrato, Dolcetto d’Asti, Freisa d’Asti, Grignolino d’Asti, Loazzolo, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato e Piemonte).
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Enologia
Vini e danni gelate accordo sui fondi Via libera della Conferenza Stato-Regioni alla rimodulazione del riparto delle risorse attese dai settori agroalimentare e pesca Via libera in Conferenza Stato-Regioni al piano di riparto tra le Regioni di 20 milioni di euro per gli interventi compensativi dei danni causati al settore agricolo dalle gelate del periodo dal 24 marzo al 3 aprile 2020 e a due decreti di competenza del Mipaaf e sottoscritti dal Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, particolarmente attesi dal settore agroalimentare e della pesca: lo stoccaggio dei vini di qualità e la definizione per il 2021 e per le successive annualità, dei criteri di priorità per l’assegnazione del contributo compensativo a valere sul Fondo di solidarietà nazionale della pesca e dell’acquacoltura.
fondi destinati al risarcimento dei danni provocati al settore agricolo dalle gelate 2020, su proposta del Ministero delle Politiche Agricole è stato introdotto un nuovo e più oggettivo criterio di riparto dei fondi disponibili tra Regioni, basato sul fabbisogno emergente dalle richieste di aiuto presentate dai vari beneficiari, in sostituzione del vecchio sistema che faceva riferimento al censimento dei danni contenuto nelle declaratorie regionali di accertamento della situazione di eccezionalità dell’evento atmosferico STOCCAGGIO VINI Con il secondo provvedimento si destinano 10 milioni di euro per lo stoccaggio di vini Docg,
V]Ê }Ì]ÊViÀÌ wV>Ì Ê Ê>ÌÌ Ê>Ê
GELATE 2020 Per quanto concerne i
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divenire tali, e detenuti in impianti situati nel territorio nazionale. Un ulteriore strumento per far fronte alla crisi di mercato nel settore vitivinicolo, conseguente alla diffusione del Covid-19, in particolare del canale Ho.Re.Ca. ÊÌiÃÌ Ê«ÀiÛi`iÊ ½iÃÌi à ne della misura anche ai vini imbottigliati, l’applicazione di sanzioni in caso di mancato mantenimento dell’impegno e la possibilità per le aziende di rinunciare in caso di riduzione proporzionale per eccesso di richieste. Le domande
rietà nazionale della pesca e dell’acquacoltura. Scopo del decreto è quello di sostenere le imprese di pesca e acquacoltura che fronteggiano danni alle strutture produttive e alla produzione causati da avversità atmosferiche di eccezionale intensità, verificatesi dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023. Le imprese di pesca e acquacoltura potranno accedere all’apposito riparto del “Fondo di solidarietà nazionale della pesca”(pari >ÊÈ°äää°äääÊ«iÀÊ ÊÓäÓ£Ê e 4.000.000 per ciascuno
per ottenere il contributo dovranno essere presentate dai produttori di ogni stabilimento sul portale Sian (www.sian.it) in base alle disposizioni di Agea che con successiva circolare fisserà le modalità e il periodo di presentazione per un massimo di 5 giorni.
degli anni 2022 e 2023) presentando apposita domanda in cui va evidenziata la perdita per danni alla produzione causati da eventi dichiarati eccezionali, a condizione che l’entità dei danni riscontrati nell’anno della calamità, raggiunga la soglia del 30% rispetto al fatturato medio dell’impresa nei tre anni precedenti l’evento ` V >À>Ì ÊV> > Ì Ã °Ê Ê contributo concesso, per i danni alla produzione e alle strutture produttive, è pari al 70% del danno accertato, entro i limiti delle risorse disponibili.
PESCA E ACQUACOLTURA w i]ÊV Ê ÊÌiÀâ Ê`iVÀito vengono definiti per il 2021 e per le successive annualità, i criteri di priorità per l’assegnazione del contributo compensativo a valere sul Fondo di solida-
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Fiere
Il ritorno di Macfrut, fiera dell’ortofrutta i ½> Ê ÌiÀ >â > iÊ`i ½ ÀÌ vÀÕÌta si terrà, dal 7 al 9 settembre, presso il Rimini Expo Center, ‘Macfrut’, la fiera che rappresenta tutta la filiera dell’ortofrutticolo, settore strategico dell’agroalimentare italiano che vale oltre 15 miliardi di euro di cui un terzo destinato all’export. UNDICI SETTORI La fiera sarà suddivisa in 11 settori espositivi: sementi, novità vegetali e vivaismo, tecnologie produttive, produzione, commercio e distribuzione, macchinari e tecnologie, materiali iÊ L> >}} ]Ê 6Ê}> >]ÊvÀÕÌÌ>ÊÃiVV>]Ê
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logistica, servizi. Da parte delle Regioni c’è stata una grande adesione, infatti saranno presenti: Sardegna, partner dell’evento, Emilia Romagna, Basilicata, Veneto, Calabria, Piemonte, Marche e Lazio. GREEN PASS Un’attenzione particolare alla sicurezza per fare in modo che la fiera sia covid free. Per questo sarà necessario essere in possesso del Green Pass e per chi ne fosse sprovvisto sarà possibile realizzare un tampone rapido, nei due ingressi del centro fieristico riminese.
Per i viaggiatori professionisti proveniente da Paesi extra Ue sarà prevista l’esenzione dalla quarantena per V Õ µÕiÊv>VV >Ê }ÀiÃÃ Ê Ê Ì> >ÊV Ê un tampone negativo e rimanga per un periodo non superiore ai 5 giorni. ʵÕiÃÌ Ê iÃ Ê >Ê >VV >Ê` Ê iÃi >Ê Fiera, organizzatrice dell’evento, non
Fiere
Dal 7 al 9 settembre al Rimini Expo Center, l’evento che richiama tutti i protagonisti della filiera, con padiglioni aperti ai visitatori e incontri virtuali
si è mai fermata con presentazioni virtuali in tutto il mondo. DOPPIA MODALITÀ «Paradossalmente il blocco dei viaggi internazionali si è rivelato una grande opportunità per realizzare un grande numero di presentazioni
virtuali - ha dichiarato Renzo Piraccini, presidente di MacFruit -; sarebbe stato impensabile, infatti, effettuare ÊÌi « ÊV à ÊÀ>ÛÛ V >Ì ÊÕ >ʵÕ> Ì ÌDÊ V Ã Ê >Ãà VV >Ê` ÊiÛi Ì Ê Ê} À Ê«iÀÊ Ê mondo». L’interazione fra modalità virtuale e modalità in presenza sarà una delle caratteristiche della prossima edizione di MacFruit. La piattaforma Macfrut Digital consentirà di ampliare le relazioni con i *>iÃ Ê Ì> ]Ê i ÌÀiÊ Õ i` ÊÈÊÃiÌÌi bre ci sarà un grande evento esclusivamente dedicato al business con la Cina, The China Day, in modalità esclusivamente digitale. FOCUS INNOVAZIONE Tanti sono i focus sull’innovazione di
settore a partire dalla quarta edizione ` Ê ÌiÀ >Ì > Ê Ã«>À>}ÕÃÊ >ÞÃ]Ê Ê campo prova di Macfrut Field Solution, l’area Acquacampus realizzata in partnership con Cer e Anbi sul tema dell’irrigazione e il Biosolutions international event dedicato alle filiere dei biostimolanti e del biocontrollo. E, novità di questa edizione, il Retail for the future, dedicato al futuro dell’ortofrutta nella distribuzione moderna con una ricerca ontime in V >L À>â iÊV Ê/ ÊvÀià ÊiÊ Ì> > Ê Berry Day dedicato ai piccoli frutti «À Ãà Ê`>Ê VÝÊ À> À>`ÊiÊ Ì> > iÀÀÞ° Ì°Ê ÊÃ Ê >VvÀÕÌ]Ê >Ê`> ÊÇÊ> Ê 9 settembre la Fiera di Rimini ospiterà anche Fieravicola, la fiera internazionale delle attività avicunicole.
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Ortofrutticoltura
Orizzonti tecnologici in vigneti e frutteti Ê* i ÌiÊmÊÕ >ÊÌiÀÀ>Ê` Ê}À> ` Ê primati che devono essere confermati ogni giorno e con tutte le più moderne soluzioni. Proprio per questo è nata la collaborazione tra Fondazione Agrion e xFarm, che sarà a servizio della filiera piemontese nella transizione verso un’agricoltura di precisione. FILIERA ORTOFRUTTICOLA Mentre Agrion è il Centro per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico, nato per rispondere alle esigenze della filiera ortofrutticola piemontese, con l’obiettivo di far fronte ai mutamenti a cui il settore va incontro, con il minor
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impatto ambientale possibile, xFarm nasce dalla necessità di utilizzare un servizio digitale per gestire in maniera semplice ed efficace un’azienda agricola, con l’obiettivo di creare una piattaforma unica che accompagni l’agricoltore in ogni lavorazione, in modo intuitivo e visuale. NUOVE TECNOLOGIE L’obiettivo della collaborazione è quello di introdurre nuove tecnologie che permettano di monitorare in maniera puntuale le avversità, come patogeni e nuovi insetti, in modo da permettere un utilizzo sempre più mirato dei trattamenti necessari a contenere
Ortofrutticoltura
Nuova collaborazione tra Fondazione Agrion e xFarm per la transizione della filiera ortofrutticola piemontese verso l’agricoltura di precisione i danni alla raccolta, conÃi Ìi ` ÊV Ã ÊÕ Ê } À>mento evidente della difesa delle colture. Sapendo infatti con precisione il momento di massimo picco di un determinato patogeno o insetto, è possibile programmare una difesa che vada a colpire al momento giusto l’avversità, contenendo quindi il problema senza dispendio di energie e senza utilizzare prodotti in eccesso. CAMBIAMENTI CLIMATICI ÌÀi]Ê ÊÛ ÃÌ>Ê`i iÊ Õ ÛiÊ
sfide che l’agricoltura piemontese e non solo - dovrà affrontare nell’immediato futuro, è importante riuscire a rispondere in maniera efficiente alla minaccia dei cambiamenti climatici: il continuo monitoraggio dell’andamento del clima è possibile grazie all’integrazione dei dati rilevabili in campo con quelli forniti dalle numerose capannine meteo sparse su tutto il territorio, che contribuiscono a programmare e a migliorare le tecniche colturali e di conseguenza la qualità delle produzioni.
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Ortofrutticoltura
MONITORAGGIO METICOLOSO « Ê ÃÌÀ ÊV « Ì ÊÃ>ÀDʵÕi Ê di mettere a punto un sistema di monitoraggio meticoloso, ma anche facilmente attuabile in campo – sostiene il presidente della Fondazione Agrion, Giacomo Ballari –. Questa collaborazione ad ampio raggio ci permette di sviluppare un metodo efficiente di gestione del vigneto e del frutteto con l’obiettivo di ottenere un prodotto che sia salubre, ma anche sostenibile dal punto di vista ambientale». RICERCA APPLICATA «La diffusione del digitale e delle pratiche agricole sostenibili deve andare di pari passo con la condivisione della conoscenza nel territorio – ha raccontato Matteo Vanotti, co-founder di xFarm. – Per raggiungere que-
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sto scopo è cruciale creare dei “ponti” tra la ricerca, le startup e le aziende agricole. L’intenzione di questa partnership va proprio in questa direzione: da un lato rappresenta una bella occasione di crescita per l’agricoltura piemontese, dall’altro ci permetterà di sperimentare e testare, con il supporto e l’esperienza della Fondazione Agrion, nuovi sistemi ancora più avanzati». PRECISION FARMING Sarà sempre più importante per l’agricoltura piemontese investire energie nel campo della precision farming, che permette, da una parte, un grande risparmio in termini di utilizzo dei prodotti fitosanitari tramite l’uso di tecnologia avanzata, dall’altra, il privilegio di portare in tavola prodotti più salubri e rispettosi dell’ambiente.
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Attualità
Glifosato, occorre prendere decisioni È stata depositata in Senato l’interrogazione del senatore Mino Taricco per sollecitare il ministro delle Politiche agricole di concerto con il ministro della Transizione ecologica sulla necessità di un attento monitoraggio del destino agricolo/ambientale di taluni prodotti fitosanitari, in particolare del glifosato, al fine di preservare e proteggere la vita delle api mellifere, oltre a valutare la possibilità di adottare misure, se reputate necessarie sulla base del principio di precauzione, atte ad
evitare impatti negativi non solo sulla qualità del settore agricolo, ed apistico nello specifico, ma anche sulla salute umana. SCADENZA 2022 Allo stato attuale, l’utilizzo in Europa del Glifosato, uno degli erbicidi più diffusi in campo agricolo, principio attivo tra l’altro del prodotto commerciale Roundup, è autorizzato fino al 15 dicembre 2022, “a condizione che sia autorizzato dagli Enti nazionali a ciò preposti dopo una valutazione in termini di sicurez-
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Attualità
za”, ed è stata presentata recentemente dal “Gruppo per il rinnovo del glifosato” la domanda di rinnovo dei termini di utilizzo, dando il via all’iter formale di valutazione per il rinnovo previsto dalla legislazione europea al termine del 2022. MORTALITÀ ALVEARI Commenta il senatore Taricco: i ÊV ÀÃ Ê`i} ÊÕ Ì mi anni sono state registra-
menti di svariati miliardi di dollari da parte di una grande multinazionale del settore per la risoluzione di controversie sorte a seguito della comparsa di malattie – linfomi non Hodgkin – da parte di alcuni agricoltori e cittadini quali utilizzatori del prodotto fitosanitario». AVVELENAMENTO E PATOGENI « i ÊV>Ã Ê`i} Ê ÃiÌÌ Ê
collaborazione con altre istituzioni, Enti di ricerca e Università - le cause di mortalità anomale possono essere attribuibili sia ad avvelenamento da pesticidi sia all’azione di diversi patogeni delle api». EFFETTI NEGATIVI Alcuni recenti studi esteri – Università di Austin in Texas e Accademia cinese delle scienze agricole di Pechino
Interrogazione in Senato per sollecitare il Governo ad esprimersi sul destino dei prodotti fitosanitari te centinaia di segnalazioni di mortalità o spopolamenti di alveari, con presenza di principi attivi di prodotti fitosanitari, rinvenuti nelle diverse matrici apistiche, e risulterebbero da informazioni di stampa paga-
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impollinatori, secondo le informazioni fornite dalla rete di monitoraggio BeeiÌÊqÊ«À }iÌÌ Ê >â > iÊ` Ê monitoraggio degli alveari e dell’ambiente, promosso e finanziato dal Ministero delle politiche agricole in
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-, informa Taricco, hanno segnalato come il glifosato sconvolgerebbe la comunità batterica intestinale delle api oltre a riscontrare una serie di effetti negativi sulle api mellifere, nello specifico per la loro memoria
“significativamente compromessa dopo l’esposizione al RoundUp” nella ricerca e raccolta di materia prima e sul coordinamento delle attività di foraggiamento – per la produzione del miele - e sulla capacità di “arrampicata” – risalita degli impollinatori. SERVONO DECISIONI «E’ per questo motivo che abbiamo voluto interrogare il ministro delle Politiche agricole ed il ministro della Transizione ecologica proprio considerando il fatto che il lasciar compromettere la vita degli insetti impollinatori potrebbe, tra le altre cose, compromettere la fecondità delle colture e diminuire in modo drammatico i raccolti, con pesanti conseguenze per l’agricoltura e per la qualità della vita», spiega />À VV ]Êi`Ê> V À>Ê«iÀV jÊ «il termine del 2022 è di prossima scadenza e rende questa necessità a questo punto urgente in quanto richiederà una decisione che in ogni caso non sarà ad impatto zero sull’agricoltura, sull’ambiente e sulla salute per cui abbiamo voluto sollecitare la massima attenzione, proprio in un’ottica di ponderata precauzione».
Il Piemonte centra l’obiettivo spesa Psr La Regione Piemonte in collaborazione con l’Agenzia regionale piemontese per le erogazioni in agricoltura (Arpea), ha predisposto entro il mese di giugno 2021 la liqui-
dazione di 22 milioni di euro complessivi di contributi alle aziende agricole piemontesi che hanno partecipato ai bandi relativi alle misure a superficie del Programma di sviluppo
rurale per la campagna 2020. OBIETTIVO RAGGIUNTO ½ÊÃÌ>Ì ÊV à ÊÀ>}} Õ Ì Ê l’obiettivo prioritario di pagare entro il 30 giugno
2021 il 95% degli importi richiesti nel 2020 per le misure a superficie 10, 11, 13 del Psr 2014-2020. Se la performance non fosse stata raggiunta, sarebbe scattato il “disim-
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Attualità
L’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa: «Garantita la liquidità alle nostre aziende agricole nei tempi previsti»
pegno”, cioè la restituzione all’Unione europea di una quota di risorse concesse, se non spese entro ÊÌiÀ ÊÃÌ>L Ì °Ê v>ÌÌ ]Ê a partire dalla campagna 2019 del Psr è diventato obbligatorio pagare il 95% delle misure a superficie entro il 30 giugno dell’anno successivo, recuperando anche eventuali ritardi accumulati nelle campa-
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gne precedenti. VALENZA AMBIENTALE «Anche nel 2021 la Regione Piemonte è riuscita a centrare l’obiettivo. ÃÌ> ÌiÊ Ê«À ÌÀ>ÀÃ Ê delle difficoltà dovute alla pandemia gli uffici dell’Assessorato Agricoltura e Cibo unitamente allo stretto coordinamento e alla collaborazione con Arpea,
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hanno istruito nei tempi previsti le domande sulle misure a superficie del Psr }>À> Ìi ` ÊV Ã Ê µÕ ` ÌDÊ alle nostre aziende agricole», dichiara l’assessore regionale Marco Protopapa. Da sottolineare, inoltre, l’importante valenza ambientale di questi impegni finanziati agli agricoltori, tutti finalizzati alla salvaguardia dell’ambiente, del
territorio e della biodiversità. Le misure del Psr 20142020 i cui pagamenti vengono effettuati per ettaro o per unità di bestiame adulto, sono la Misura 10 Pagamenti agroclimaticoambientali; la Misura 11 Agricoltura biologica e >Ê ÃÕÀ>Ê£ÎÊ `i ÌDÊ compensativa per le zone montane.
Attualità
Nuovi finanziamenti per le aziende agricole
L’integrazione finanziaria di 4,2 milioni di euro sul bando per il miglioramento aziendale consente lo scorrimento della graduatoria del Psr La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa, ha disposto un’integrazione finanziaria di 4,2 milioni di euro sul bando 2020 relativo alla misura 4.1.1 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 per il miglioramento delle aziende agricole piemontesi, che permette lo scorrimento della graduatoria dei beneficiari del bando e
quindi il finanziamento di altre 97 domande ammesse a contributo. BENEFICIARI La dotazione complessiva del bando 2020 del Psr ÃÕÀ>Ê{°£°£Ê> Ì>ÊV Ã Ê a 9,4 milioni di euro per la copertura finanziaria di 344 domande in totale, andando a beneficiare le singole aziende agricole per investimenti in strutture e
attrezzature per lo stoccaggio, per la trasformazione, lavorazione, commercializzazione e vendita diretta prodotti; acquisto di mezzi per la consegna a domicilio. CONTRIBUTI MIRATI «Questa ulteriore tranche di contributi assegnati sul bando 2020 rende possibile lo scorrimento della graduatoria dei beneficiari permettendo il finanziamento
alle aziende agricole che hanno fatto domanda per richiedere contributi specifici a seguito dell’emergenza sanitaria – dichiara l’assessore Protopapa -; diamo V Ã ÊÃ ÃÌi} ÊiV V Ê> Ê comparto agroalimentare finanziando interventi proposti dalle aziende agricole che indirizzano la loro attività basata sulla trasformazione e commercializzazione dei loro prodotti».
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Attualità
Allarme nutrie, servono soldi e non chiacchiere Le Regioni bocciano il piano del Governo: «Le emergenze non hanno colore politico, gli agricoltori chiedono interventi concreti e urgenti» «Le Regioni italiane hanno sposato la linea della Lombardia, bocciando, su proposta del coordinatore della conferenza, lo schema di decreto sul Piano di gestione nazionale della nutria presentato dal ministro Costa. Ê« ÌiÛ>ÊiÃÃiÀiÊ> ÌÀ menti, visto che il documento prevede zero euro per gli interventi e mi auguro che a questo punto il Governo ascolti la voce dei territori. Adesso serve un fondo nazionale cospicuo per arginare un problema che ormai ha assunto i connotati di una vera e propria emergenza. E le emergenze non hanno colore politico». Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi,
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Fabio Rolfi, al termine della seduta della commissione Politiche agricole in sede di Conferenza delle Regioni. DANNI INCALCOLABILI Ê`> ÊV iʵÕiÃÌ ÊÀ ditore sta causando in tutta la Pianura Padana - ha aggiunto l’assessore - sono
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ormai incalcolabili. Oltre a quelli diretti alle coltivazioni sono da registrare anche quelli alle arginature dei corpi idrici in cui costruisce le tane, contaminando i cicli produttivi dei nostri prodotti agroalimentari e creando pericoli per l’uomo. Gli agricol-
tori stanno chiedendo da anni interventi concreti. Servono soldi da parte del Governo, non promesse, parole e documenti inutili. È necessario coordinare le forze tra istituzioni, associazioni di categoria ed enti coinvolti come parchi e consorzi di bonifica». INTERVENIRE SUBITO Ê L>À` >Ê Ê >ÊV V Õso l’assessore Rolfi - sono stati fatti interventi concordati tra Regione, Province, Comuni e volontariato, ma senza un grande piano nazionale di intervento non si «Õ¢ÊiÃÃiÀiÊivwV>V Ê«iÀV jÊ Ê peso di tutto il lavoro grava sulle spalle di regione, enti locali e volontari. Tra l’altro la nutria ha una capacità riproduttiva che lascia poco spazio alle solite lungaggini burocratiche romane. Serve intervenire subito».
Attualità
Qualità del cibo bando da 1,8 milioni La Regione Piemonte ha aperto il bando a sostegno delle aziende agricole che intendono aderire ai regimi di qualità dei prodotti agroalimentari: Dop (denominazioni d’origine «À ÌiÌÌ>®]Ê }«Ê ` V>â iÊ}i }À>wV>Ê protetta), Stg (specialità tradizionali garantite), vini Doc e Docg, indicazioni geografiche delle bevande spiritose, vini aromatizzati, sistemi di qualità >â > iÊ«iÀÊ >Êâ ÌiV >Ê-+ <®]Ê produzione biologica, sistema di qualità nazionale di produzione integrata -+ * ®]ÊÀi} Êv>V Ì>Ì Û ° ASSEGNAZIONI ÊL> ` Ê >ÊÕ >Ê` Ì>â iÊw > â >À >Ê complessiva di 1,8 milioni di euro attraverso la misura 3.1.1 del Pro-
gramma di sviluppo rurale 2014-2020 e prevede l’assegnazione fino ad un massimo di 3 mila euro di contributi per ciascun beneficiario per cinque anni. Dal 10 giugno possono presentare domanda gli agricoltori e le loro associazioni che partecipano per la prima volta, o che hanno partecipato per la prima volta nei cinque anni precedenti alla presentazione della domanda di sostegno, ai regimi di qualità ammissibili dalla misura 3.1. CIBO DI QUALITÀ Dalla Regione un sostegno ai nostri agricoltori che scelgono di produrre cibo e vini di qualità e affrontano costi aggiuntivi per ottenere le certificazioni. Attraverso i marchi di qualità
Sostegno agli agricoltori piemontesi che incentivano le produzioni agroalimentari di qualità. Domande entro il 31 agosto 2021 valorizziamo le eccellenze agroalimentari made in Piemonte rafforzando il loro posizionamento sui mercati e rispondiamo ai consumatori attenti che chiedono garanzie», sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa. ÊL> ` ÊV iÊÃV>`iÊ Ê31 agosto 2021 è pubblicato sul sito della Regione Piemonte.
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Attualità
Il Piemonte raccoglie i frutti del Psr 2014-2020 Ê*À }À> >Ê` ÊÃÛ Õ«« ÊÀÕÀ> iÊ 2014-2020, a sei anni dall’avvio, è una pianta matura che ha dato i suoi frutti: la Direzione Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte sta raccogliendo interventi ed esperienze di aziende agricole, forestali e altri soggetti del mondo rurale, “buone pratiche” realizzate grazie al supporto del Psr. Qui di seguito l’appello della Regione. APPELLO DELLA REGIONE Per raccogliere e raccontare al meglio questa realtà abbiamo bisogno di te: partecipa segna-
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landoci il tuo “frutto del Psr”. Che cos’è una buona pratica? Per “buona pratica” intendiamo investimenti, pratiche agronomiche, iniziative promozionali e progetti, finanziati dal Programma, che abbiano dato risultati positivi per i beneficiari e per il territorio. ÊViÀV > ÊiÃV ÕÃ Û> i ÌiÊ progetti innovativi – anche se l’innovazione è un criterio importante di valutazione – ma progetti “fatti bene”, in linea con gli obiettivi del Psr, con vantaggi significativi per la collettività e che abbiano rappresentato una
Attualità
A sei anni dall’avvio, appello della Regione alle aziende agricole per valorizzare le “buone pratiche” realizzate grazie al supporto del Piano di sviluppo rurale
svolta per chi li ha realizzati. Qual è l’obiettivo di questo progetto? L’obiettivo è valorizzare e raccontare che cosa il Psr ci ha permesso di realizzare, il ruolo che le politiche dell’Unione europea, nazionali e regionali svolgono sui territori, le ricadute positive, la qualità dei prodotti agroalimentari della nostra regione. Lo racconteremo ai cittadini per evidenziare che cosa rappresenta oggi il mondo rurale nei suoi molteplici aspetti, ma le esperienze raccolte saranno utili anche agli operatori del settore per conoscere nuove opportunità. Se la tua azienda o ente ha beneficiato del Psr nella programmazione 20142020 e ritieni che possa essere una “buona prati-
ca”, per come l’abbiamo descritta, puoi candidarla, compilando la scheda e fornendoci tutte le informazioni utili sugli aspetti e i temi sui quali vi siete impegnati. Come e cosa valuteremo? Le esperienze ricevute verranno valutate e analizzate in relazione a risultati raggiunti; trasversalità delle iniziative; trasferibilità ad altri; innovazione nei prodotti, nei processi, nelle soluzioni; presenza di altri elementi caratterizzanti (cooperazione, formazione, ricerca, presenza di giovani). Le candidature saranno valutate da un gruppo di lavoro composto da funzionari di Regione Piemonte, valutatori del Psr e docenti universitari e le esperienze
Parteci
pa anc
he tu!
La racco lt 31 lugl a termina il io 2021 , in “frutto del Psr” viaci il tuo : UÊ « >Ê >ÊÃV i link sul sito dell `>ÊÜiLÊV iÊÌÀ Û a occorro no poch Regione Piemo Ê> Ê nte: i minuti UÊ/ ÊV i ` > Ê> VÕ Ê`> eventua Ì Ê lm approfo ente ti riconta iÃÃi â > ÆÊ ndimen tteremo ti per UÊ ÕÌ À ââ>Ê ÊÌÀ >ÌÌ persona li, che a > i Ì Ê`i Ê`> vverrà a Ì Ê
° }ð£ i se È ÈÇ ÉÓä ÉÓääÎÊiÊ`i Ê } nsi del £È ÃÊ1 ®Ê UÊ Û >Ê > ÊÌÕ>ÊÃV i`>t
ritenute più significative saranno ulteriormente approfondite con gli interessati per farle diventare parte del racconto del Psr 2014-2020. Le buone pratiche selezionate saranno protagoniste
di eventi e progetti di comunicazione realizzati da Regione Piemonte (video, interviste, eventi sul territorio, pubblicazioni, social media), a partire dall’autunno 2021 e nel corso del 2022.
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Ortofrutticoltura
Il viaggio del pomodoro dai Maya alla salsa - ÊmÊÃÛ Ì Ê iÀV i` Ê£ÈÊ} Õgno a Bologna il terzo incontro `i ÊV V ÊÓäÓ£Ê`iʺ Ê iÀV i` Ê dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola” dedicato al pomodoro. NUMERI PRODUZIONE «Attualmente il pomodoro, insieme alla patata, è la specie orticola più coltivata al mondo con V ÀV>Ê{]ÈÊ Ê` ÊiÌÌ>À ÊqÊ >Ê esordito Gianluca Vertuani, presidente di Confagricoltura Ferrara - e Cina, Turchia, Stati Uniti hanno da tempo acquisito il primato nella produzione a scapito di -«>} >ÊiÊ Ì> >°Ê i Ê À`Ê Ì> >Ê si coltivano circa 39.000 ettari di pomodoro e 100 milioni di tonnellate trovano destinazione nella produzione industriale (passati, concentrati, polveri, polpa, succhi, ecc...). Dal punto di vista climatico servono temperature vÀ>Ê ÊÓÓ ÓÈÊ}À>` Ê` Ê} À ÊiʣΠ14 di notte; sopra i 35 gradi il pomodoro tende a bloccarsi. La coltura del pomodoro si presenta
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alquanto complessa nella gestione fitosanitaria per le numerose e variabili avversità parassitarie che la interessano e molti sono i fattori che hanno appesantito la pressione parassitaria e verso i quali sono diminuiti in maniera drastica i mezzi di difesa. L’ulti ÊÀ>«« ÀÌ Ê ÃÌ>ÌÊÓä£È®ÊiÛ denzia come ben il 70,3% delle miscele di prodotti usati rientra nella categoria dei prodotti “non classificabili”, quindi con minor rischio, i prodotti classificati come “nocivi” sono il 25,7%, ammessi e regolarmente classificati, mentre solo il 4% come “molto tossici”, comunque ammessi e regolamentati». BENEFICI SALUTISTICI Ê« ` À ÊmÊÕ ÊvÀÕÌÌ Ê`i >Ê terra coltivato e consumato in tutto il mondo. E’ caratterizzato da un basso potere calorico e da un basso indice glicemico – ha continuato Cecilia Prata, docente di biochimica applicata e biochimica della nutrizione all’Univer-
Ortofrutticoltura sità di Bologna -, ciononostante è ricco di importanti nutrienti e nutraceutici, alcuni dei quali hanno dimostrato esercitare attività preventiva nei confronti di patologie cronico dege iÀ>Ì Ûi°Ê Ê«>ÀÌ V >Ài]Ê >Ê molecola bioattiva tipica del pomodoro è il licopene, che a differenza delle vitamine aumenta la propria biodisponibilità in seguito a cottura». ORIGINE MAYA «Originario del Sud America furono i maya i primi ad iniziare la coltivazione, seguiti dagli aztechi che la produssero nelle regioni del -Õ`Ê`i Ê iÃà V °Ê Ê« doro giunse in Europa nel 1540 grazie a Cortès e in Ì> >ÊviViÊ >ÊÃÕ>ÊV «>ÀÃ>Ê i Ê£x ÈÊ â > i ÌiÊ come pianta ornamentale
L’Odissea del cibo dal campo alla tavola, tra racconti storici, qualità nutrizionali e coltivazioni con droni e software
e poi da coltivazione, ma solo alla fine del ‘700 prese grande impulso la sua coltivazione in Francia e i ½ Ì> >Ê iÀ ` > iÊ> V iÊ per effetto delle carestie esistenti. Per trovare la prima codificazione dell’utilizzo del sugo di pomodoro – ha sottolineato il professor Giorgio Palmeri, - si deve far riferimento a «« Ì Ê >Û> V> Ì ]ÊÀ Ìi ÕÌ Ê il padre della gastronomia napoletana il quale, nell’opera “Cucina teorica pratica” edita nel 1839, indicava dettagliatamente la preparazione dei “Vermicelli incaciati al sugo di pomodoro” facendo V Ã Ê >ÃViÀiÊÕvwV > i ÌiÊ la “salsa”. Basti pensare all’impiego della salsa di pomodoro nella preparazione dei sughi a base di carne come il ragù, sia quello
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Ortofrutticoltura divenuto il più famoso “alla bolognese”, e nondimeno quello “alla napoletana” e “alla pugliese”, senza considerare l’utilizzo della salsa impiegata nel piatto simbolo della italianità: la pizza. Giova segnalare che l’utilizzo del pomodoro vÕÊ> ÌÀiÃ Ê Vi Ì Û>Ì Ê`> iÊ tecniche di conservazio iÊV iÊ i Ê£ÇÈÓÊÛi iÀ Ê definite in seguito agli studi di Lazzaro Spallanzani, che per primo notò come gli
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estratti di pomodoro fatti bollire e posti in contenitori ermeticamente chiusi non si alterassero, e fu poi nel XX secolo che lo sviluppo della produzione industriale per la trasformazione dei «À ` ÌÌ Ê>}À V ÊV Ãi Ì Ê una vasta diffusione in tutto il territorio nazionale». DRONI E SOFTWARE «Le nuove tecnologie per l’agricoltura di precisone permettono la coltivazione
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del pomodoro da industria migliorando le produzioni dal punto di vista quantitativo e qualitativo, aumentando l’efficienza di fertilizzanti, fitofarmaci, acqua, e consentendo la massima rintracciabilità di tutte le fasi operative per una maggior sostenibilità ambienÌ> i°Ê i >Ê ÃÌÀ>Ê>â i `>ÊqÊ ha concluso Simone Gatto, imprenditore agricolo - si utilizzano tecnologie a dosaggio variabile degli input produttivi per le operazioni colturali (semina, concimazione, trattamenti fitosanitari) e lo studio della variabilità presente nei nostri appezzamenti avviene mediante software per l’analisi dei dati raccolti, delle mappe dei suoli, della produzione e l’elaborazione delle mappe di prescrizione della dose variabile. Un sof-
tware gestionale permette la rintracciabilità di tutte le operazioni colturali di precisione eseguite con un alta accuratezza dei dati for i ` V ÊV Ã Ê >Ê« ÃÃ L ÌDÊ di avere modelli previsionali per le malattie e di guida alle concimazioni per quanto riguarda il mais, il grano iÊ Ê« ` À °Ê ÌÀi]Ê possediamo una ventina di centraline meteo e sonde per la raccolta dei dati atmosferici e pedoclimatici in particolare per conoscere le condizioni di umidità e gli stress idrici degli appezzamenti in tempo reale. Per un costante monitoraggio del ciclo vegetativo del pomodoro, infine, l’azienda utilizza diversi sistemi satellitari e due droni di proprietà che monitorano lo stato nutrizionale e idrico della coltura».
Attualità
Croxetto di Varese ligure la “moneta nel piatto”
Diventa Presidio Slow Food la pasta fresca dalla forma rotonda e dal marchio ottenuto con stampi artigianali Ê} À Ê«iÀÊ >Ê }ÕÀ >Ê Êi]Ê sconfinando, anche nella regione francese della Provenza - può capitare di imbattersi in tipi di pasta chiamati crosetti, curzetti o cruxetti. i ½iÃÌÀi Ê iÛ> ÌiÊ }ÕÀi]Ê tra Chiavari, Lavagna, Sestri Levante e Varese Ligure, si sente invece più spesso parlare di corzetti oppure, meglio, di croxetti. Ed è proprio il croxetto di Varese Ligure, in provincia di La Spezia, l’ultimo prodotto in ordine di tempo a venire riconosciuto
Presidio Slow Food. PATRIMONIO DEL LUOGO ÊVÀ ÝiÌÌ ÊÛ i iÊV > >Ì Ê in molti modi diversi, ma soltanto quello di Varese Ligure mÊ*Àià ` ]Ê«iÀV jÊmÊ ½Õ V Ê>Ê essere diventato per davvero un patrimonio del luogo e della comunità che lo abita» spiega Edmondo Colliva, referente Slow Food del Presidio. ÊVÀ ÝiÌÌ ]ÊV iÊ`>ÊÌi « Êv>Ê già parte dell’Arca del Gusto
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Attualità
g dolce, ai tempi della Serenissima di Genova era infatti molto diffusa». E il nome stesso, prosegue il referente Slow Food, potrebbe derivare da crosetto, il termine con cui si indicavano le monete coniate ai tempi della Repubblica di Genova e sulle quali veniva spesso raffigurata una croce.
di Slow Food, è un tipo di pasta fresca dalla ricetta molto semplice: farina 0, uova, acqua e un pizzico di sale. La particolarità sta nella forma e nel modo in cui la si ottiene: la pasta viene stesa e ritagliata con appositi stampi cilindrici in legno (chiamati anch’essi croxetti e costruiti a mano dagli artigiani locali) grazie ai quali si ottengono dei “dischetti” che portano
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impresso il disegno inciso sul legno stesso. Un procedimento che ricorda quello con cui si coniano le monete: proprio questa somiglianza ha v>ÌÌ Êà ÊV iʵÕiÃÌ>Ê«>ÃÌ>Ê venga conosciuta anche con il nome di “moneta nel piatto”. ORIGINI ANTICHE Anche se l’origine di questa pasta fresca non è
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facilmente databile, non ci sono dubbi sul fatto che le prime notizie vadano cercate diversi secoli fa, forse addirittura nel tardo medioevo. Êv>ÌÌ ÊÃÌiÃÃ ÊV iÊ Ê iÊ croxetto mantenga la x aggiunge Colliva - è una prova di quanto antica sia la tradizione. Questa lettera dell’alfabeto, che nel dialetto ligure viene pronunciata come una
GRANDI OCCASIONI Piatto simbolo delle grandi occasioni, il croxetto non rappresenta però soltanto una tradizione culinaria: in queste zone del Levante ligure, infatti, per secoli si è tramandata l’usanza che il padre dello sposo omaggiasse la futura nuora con un vassoio di croxetti corredati dal relativo stam« Ê Ê i} °Ê Ê` Ãi} ÊV iÊ vi venivano incisi sopra, normalmente, erano forme semplici, geometriche, o
Attualità
tuttalpiù poteva trattarsi di un disegno richiesto dalla famiglia che ne commissionava la realizzazione. TRADIZIONE A RISCHIO «Ancora oggi, non c’è famiglia di Varese Ligure che non porti in tavola almeno una volta all’anno, per un’occasione importante, questa pasta» racconta Colliva. Eppure il rischio che questa tipicità venga «iÀ`ÕÌ>ÊV½m\ÊLi V jÊ` vvÕsa, l’abitudine a prepare i croxetti rimane infatti perlopiù «famigliare, privata» prosegue il referente Slow `°Ê Ê«iÀ V ]Ê Ã >]Ê
è che man mano che il tempo passa scompaiano le persone più preparate senza che se ne tramandi ½>ÀÌi°Ê ÊÃ \ÊV ciano anche a diffondersi imitazioni che modificano la ricetta, trasformando i croxetti da pasta fresca a secca.
fanno parte una decina di soggetti, dagli artigiani che intagliano gli stampi a chi coltiva e macina la farina, fino ai locali che preparano i croxetti. Tra questi c’è Marco Marcone, referente dei produttori e cuoco dell’albergo ristorante Amici di Varese Ligure.
PRESIDIO DI TUTELA Ê*Àià ` Ê >ÃViÊ«iÀÊ riscoprire e valorizzare un prodotto antichissimo che, come visto, nelle infinite varianti oggi reperibili in commercio ha perso la propria autenticità. Della comunità del Presidio
INDICAZIONI MENÙ «Ricordo che negli anni ‘70 e ‘80, forse per il desiderio di modernità e novità a tutti i costi, i croxetti finirono un po’ nel dimenticatoio - racconta Marcone -. Ma dagli anni ‘90 sono tornati prepotentemente
di moda: noi cerchiamo di averli in menù ogni giorno, anche se la loro preparazione è lunga e faticosa. Ogni anno, a occhio e croce, ne prepariamo più di 1500 porzioni!». ÊÌ>Û >]Ê ÊVÀ ÝiÌÌ Ê« Ãsono venire serviti in tre modi diversi: in rosso “au tuccu”, conditi cioè con un sugo di carne di manzo; in bianco “in giancu”, ovvero con un condimento di maggiorana e pinoli; e infine in verde, al pesto. La zona di produzione comprende il Levante ligure, in particolare Varese Ligure e i comuni limitrofi.
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Approvato il regolamento delle fattorie didattiche Dopo oltre dieci anni di sperimentazione, la Regione Piemonte disciplina l’attività delle aziende agricole che coltivano la cultura contadina La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa, ha approvato il nuovo regolamento che disciplina le attività delle fattorie didattiche piemontesi, in attuazione della Legge regionale 1 del
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2019, Testo unico sull’agricoltura. Vengono istituiti il registro delle fattorie didattiche del Piemonte ed il marchio di riconoscimento che sarà poi definito dall’Assessorato regionale all’Agricoltura e Cibo. AUTORIZZAZIONI E REQUISITI Per poter esercitare l’attività ed essere iscritti al registro regionale occorre presentare l’autorizzazione comunale Scia ed aver frequentato i corsi di formazione professionali e di aggiornamento. ÌÀiÊÌÀ>Ê ÊÀiµÕ Ã Ì Ê«ÀiÛ ÃÌ Ê«iÀÊiÃÃiÀiÊ riconosciuti come fattoria didattica è necessario essere opportunamente attrezzati per accogliere le scolaresche e le famiglie, svolgere attività educative proponendo un programma rivolto alla conoscenza del mondo rurale, della vita
degli animali e dei mestieri dell’agricoltore, non solo attraverso l’osservazione ma anche dando la possibilità di sperimentare e partecipare direttamente. CULTURA CONTADINA «Dopo oltre dieci anni di sperimentazione con il nuovo regolamento regionale l’attività delle fattorie didattiche viene normata per legge - afferma l’assessore regionale Marco ProtopapaÊq]Ê` > ÊV Ã Ê Ê} ÕÃÌ ÊÛ> ÀiÊ> iÊ nostre aziende agricole che svolgono un ruolo importante nel trasmettere alle nuove generazioni i valori della cultura contadina, la conoscenza dei nostri prodotti agroalimentari e l’educazione al consumo consapevole, alla tutela del territorio rurale, al rispetto dell’ambiente e del benessere animale».
Attualità
L’agroenergia al tavolo politico L’incontro di Consorzio Monviso Agroenergia e Consorzio Italiano per l’Agricoltura Circolare con le istituzioni territoriali piemontesi a Pinerolo - ÊmÊÃÛ Ì Ê Õ i` ÊÇÊ} Õ} Ê«ÀiÃÃ Ê >Ê sede di Pinerolo del Cma – Consorzio Monviso Agroenergia, un incontro che ha visto confrontarsi i dirigenti del Cma stesso e del Ciac – Consorzio Ì> > Ê«iÀÊ ½ }À V ÌÕÀ>Ê ÀV >Ài]Ê guidati dai rispettivi presidenti Sebastiano Villosio e Luca Remmert, con alcuni rappresentanti politici territoriali delle varie istituzioni. PRESENZA POLITICA Presenti di persona all’incontro l’europarlamentare Gianna Gancia accompagnata da Lorenzo Gnavi Bertea, il senatore Giorgio Bergesio, le senatrici Marzia Casolati, Roberta Ferrero ed Elisa Pirro, l’assessore all’Ambiente, Energia, Û>â iÊiÊ, ViÀV>Ê`i >Ê Regione Piemonte Matteo Marnati, la consigliera regionale Monica Canalis e il sindaco di Pinerolo Luca Salvai, collegato in videoconferenza il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. Era inoltre presente Paolo Demarchi, consigliere
regionale e membro del Consiglio di amministrazione del CMA. RUOLO STRATEGICO «Siamo grati ai rappresentanti delle istituzioni che ci hanno onorato della loro presenza e al presidente Cirio; è stato un momento particolarmente importante per i nostri Consorzi e le aziende agricole associate – com-
mentano Sebastiano Villosio e Luca ,i iÀÌÊq]Ê«iÀV jÊ>LL > Ê>ÛÕÌ Ê >Ê possibilità di presentare le nostre attività e le esigenze di un settore come quello agro-energetico che può giocare un ruolo veramente strategico nella transizione energetica ed ecologica». DIALOGO NECESSARIO «Per fare questo però – proseguono Villosio e Remmert – è necessario un continuo e costante dialogo tra gli operatori del settore e le istituzioni che avranno il compito di delineare le regole per l’utilizzo delle risorse iÃÃiÊ>Ê` ë à â iÊ`> Ê* ,,ÊiÊ` Ê adeguare e semplificare, laddove necessario, la normativa del settore». RINNOVATO INTERESSE «Abbiamo quindi lasciato diversi spunti e proposte ai rappresentanti politici presenti – concludono i presidenti – e abbiamo riscontrato da parte loro una grande disponibilità e un rinnovato interesse verso questi temi che saranno strategici per il futuro delle nostre imprese e dell’ambiente in cui viviamo e operiamo».
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Radici
La calda estate della campagna Le passeggiate fino alla chiesetta di San Pietro sono per me sempre piacevoli, in qualsiasi stagione. Per Argo sono sempre molto attese e quando mi vede che prendo il bastone e mi accingo a partire, vuole manifestare tutta la sua gioia abbaiandomi e mordicchiandomi la mano. Poi mi precede e comincia ad annusare le tracce delle lepri e dei conigli selvatici, rincorre i corvi e gli aironi illudendosi di riuscire a catturarli e dopo ampi giri ritorna per farsi vedere, poi subito riparte di nuovo.
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VERSO IL TORRENTE Quelle volte che, raggiunta la chiesetta, invece di tornare proseguiamo verso il torrente Varaita, allora raggiunge il massimo dell’euforia! Tutti posti nuovi da esplorare e cose nuove da vedere. Poi il torrente con l’acqua alta da guadare e ancora oltre, verso Scarnafigi, ma µÕi >ÊÛ Ì>Ê ÊV ÊÀi `i Ê conto di essere molto lontani da casa ed era meglio non andare oltre. Qui i boschi sono molto estesi, sono insomma dei veri boschi.
FANTASMI BIANCHI ÌÀ> ` V ÊV Ê L>ÌÌi Ê in un gruppo di barbagianni appollaiati su di un grande olmo che, appena si accorsero di Argo, si alzarono in volo mentre lui ed io li guardavamo stupefatti. Sono uccelli notturni con un’apertura alare considerevole e di sicuro non pensavano di essere disturbati in quel L ÃV ÊV Ã Ê Ã >Ì ÊiÊ` ÃÌ> Ìi°Ê ÊL>ÀL>} > Ê > ÊÕ Ê volo silenzioso ed ovattato, tanto che volando via non producono nessun rumore; sembravano quasi dei fantasmi bianchi che si levavano
Radici ÊÛ ÊiÊÃ ÊÃi Ì ÊÃ Ê Ê« VV iÌÌ>ÀiÊ` Ê un rametto secco che al loro sollevarsi si staccò dal grande albero e pian piano rovinò verso terra. SCAMPATO PERICOLO Guadando il fiume mi venne da ridere guardando Argo che, inebriato dall’euforia, non si rese conto di avere raggiunto un punto dove non toccava più e, tutto ad un tratto, invece di camminare lo vidi nuotare; poi improvvisamente lo vidi preoccupato mentre tentava di risalire la riva senza riuscirci per la vegetazione troppo fitta di rovi. Mi addentrai nell’acqua oltre le ginocchia e, chiamandolo con vigore, riuscii a convincerlo a cambiare direzione e a venire verso di me; allora uscimmo ad asciugarci sul ghiaione con lui che mi faceva le feste per lo scampato pericolo i`ÊÕ >Êi iÀ} V>Ê` VV >Ê«iÀV jÊ ÊiÀ Ê riuscito ad allontanarmi prima che si scrollasse. CONIGLIO SFORTUNATO Sulla strada del ritorno ad un certo punto lo vidi muoversi di scatto verso un mucchio di erbacce e non ebbi il tempo di urlare la mia disapprovazione che Argo aveva già addentato un coniglio selvatico. D’istinto gli avrei Ì À>Ì ÊÕ >ÊL>ÃÌ >Ì>]Ê«iÀV jÊ ÊV½iÀ>Ê nessuna necessità di azzannare quel coniglio e forse non lo avrebbe fatto se lui si fosse comportato come la gatta che aveva capito e quando lo incontrava sulla sua via restava ferma i`Ê L i°Ê ÊV } Ê ÛiViÊ>ÛiÛ>Ê tentato di scappare, senza successo; « Ê Ê ÊÀ «À ÛiÀ> Ê«iÀV jÊ ÊÛi`iÛ Ê che annusava quel coniglio ancora caldo quasi dispiaciuto. Siccome io
proprio non ho l’indole del macellaio, presi quel coniglio e sulla via del ritorno ci fermammo, io e Argo, alla casa di Antonio e sapendo che lo avrebbe apprezzato glielo diedi esprimendo il mio disappunto sulla malefatta del mio cane, con lui che ribatteva dicendo: iÊ iÊv ÃÃiÀ ÊÌ> Ì ÊV> ÊV Ã t °Ê CALDE GIORNATE Tutti gli anni aspetto sempre con ansia le calde giornate estive, quei giorni in
ACQUA RISTORATRICE Già ad inizio stagione il mio cane comincia a “svestirsi” perdendo il pelo lanoso invernale e poi, quando fa veramente caldo, è sorprendente vederlo cercare gli anfratti e i punti più freschi del territorio in cui si trova. Anche in questi giorni il richiamo del trattore per Argo, però, è irresistibile e non perde l’occasione di seguire l’imballatrice nei giorni della mietitura lungo le andane di paglia trebbiata per poi ripararsi, ma-
La passeggiata fino alla chiesetta di San Pietro, il bosco dei barbagianni e le bealere colme d’acqua che ristora i campi, gli uomini e gli animali VÕ Êv>ÊÛiÀ> i ÌiÊV> ` °Ê->ÀDÊ«iÀV jÊ>Ê me la calura estiva non dà fastidio e mi sembra oltretutto che sia la testimonianza della più completa libertà. Êà ʫiÀV jÊ ÊÀ iÛ V>Ê« >ViÛ Ê avvenimenti e circostanze della mia } Û iââ>]Ê >ÊÃi « Vi i ÌiÊ«iÀV jÊ in quei giorni puoi girare e muoverti di giorno e di notte con vestiti leggeri, qui in campagna, a volte con un semplice costume da bagno. Per Argo invece sono, questi, dei giorni, non dico di sofferenza, ma senz’altro « V Ê« >ViÛ °Ê ÊV> ]ÊV iÊà ÊÃ>]Ê Ê sudano e l’unica possibilità di espellere il calore dal corpo è tramite la bocca, tanto è vero che li vediamo ansimare con la lingua penzoloni per compensare la temperatura.
gari alla misera ombra di una rotoballa. Oramai conosce tutte le bealere dove può trovare dell’acqua per dissetarsi e quando non sono adiacenti al campo in cui si trova, a volte lo vedo partire per raggiungere la sorgente. Poi i giorni in cui dobbiamo irrigare > À>ʵÕi Êà ÊV iÊà Ê} À Ê« >ViÛ tÊ ÊÌ> Ì Ê«iÀÊ iÊV iÊ>ÊÛ ÌiÊ â Ê che è ancora notte per finire che è nuovamente notte, ma per Argo, che mi segue come un’ombra e mi sostiene con la sua compagnia, rendendosi quasi ridicolo quando, a volte, si immerge completamente nell’acqua per ristorarsi. Giancarlo Gili (dal libro “Un cane di nome Argo”, Fusta editore)
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L’invitato speciale
Oltrepò Pavese sapori e saperi L’Oltrepò Pavese è una terra che sin dalla Preistoria venne abitata. Si alternarono popolazioni Galliche e tribù di Liguri, per poi arrivare ai conquistatori Romani. Fu la vicinanza con Pavia che avvicinò questo ampio lembo di terra, ora Lombardia, ai Longobardi che scelsero proprio Pavia
Sori a pochi chilometri da Recco.
pò è indubbiamente una terra ricca sia in termini quantitativi che qualitativi. ANTICHI CASTELLI Tante le realtà produttive, Di quel lontano periodo le cantine, alcune storiche troviamo ancora, come e di vino se ne produce indiscussa testimonianza, veramente molto e di numerosi castelli, Cigogno- svariate tipologie utiliz >ÊiÊ<>Û>ÌÌ>Ài ]Ê} ÕÃÌ Ê«iÀÊ â> ` Ê` vviÀi Ì ÊÛ Ì } °Ê Ê citarne alcuni. E poi, in un comparto annovera una contesto storico più recen- Docg e sei Doc. L’Oltrepò te, gli eventi ci raccontano Pavese Metodo Classico
Antichi castelli e storiche cantine, un viaggio da buongustai, tra Bonarda, Barbera, Sangue di Giuda, Salame di Varzi e fantasmi nobiliari V iÊ À ÊV>« Ì> i°Ê ÊÃiV Ê a venire, quelli relativi al Medioevo e poi all’età moderna furono l’ambiente temporale che vide le famiglie nobiliari territoriali protagoniste di battaglie e scontri per il controllo di quello che ancora oggi è un punto nevralgico per gli scambi commerciali. Ê` i Ì V > ÊV iÊ`>Ê qui, da Varzi, partiva la via del sale che raggiungeva
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dell’annessione dell’Oltrepò al Regno di Sardegna avvenuta nel 1741: motivo per cui l’Oltrepò è ancora oggi definito Antico Pie Ìi°Ê ÕÊ ÛiViÊ i`iÀ V Ê Ê detto il Barbarossa a dargli tale denominazione legata al vecchio fiume un tempo chiamato Eridano. STORICHE CANTINE Per quando riguarda il settore enologico l’Oltre-
Docg ha ottenuto il suo riconoscimento a partire dalla vendemmia del 2007. E’ un uvaggio che comprende il pinot nero per un minimo del 70% e altre uve come chardonnay e pinot grigio fino ad un massimo del 30%. Di grande importanza è il * ÌÊ iÀ ÊV iÊÀ>««ÀiÃi Ì>Ê la nobiltà viticola e che qui ha trovato le condizioni ottimali e la vocazione di
L’invitato speciale
un territorio in grado di esaltarlo. Vini d’annata e riserve con almeno due anni di invecchiamento. SALAME DI VARZI Ma questa è una parte di Lombardia che riserva tante soprese dal punto di vista enogastronomico al turista che la percorÀi°Ê « ÃÃ L iÊ Êv>ÀiÊ infatti tappa a Varzi, il vero regno del celebre Salame di Varzi Dop. Parliamo di un prodotto tradizionale della Valle Staffora. La sua qualità, genuinità e bontà dipendono dalla bravura e dall’esperienza degli abili salumieri artigiani. E’ un antica ricetta che sposa in modo ottimale le condizioni climatiche del luogo. La sua storia è molto probabilmente legata alla presenza longobarda, ma certamente la ricetta definitiva è opera dei monaci benedettini che seppero affinarla a dovere. E’ un salame dolce e delicato con un retro gusto leggermente amarognolo dovuto al periodo di stagionatura. E’ doverosa l’assenza di un spiccata nota di aglio, mentre per la produzione si utilizzano le parti migliori del suino.
BONARDA E BARBERA Sia chiaro: ognuno ha i suoi gusti e le sue preferenze a tavola, ma per quanto mi riguarda un ottimo Salame di Varzi non può non sposare un altrettanto ottima Bonarda dell’Oltrepò Pavese. Un vino ottenuto da uve croatina, dal buon carattere e dalla beva accattivante, un vino che oggi si traduce in oltre venti milioni di bottiglie. Rimanendo in tema enologico doverosa menzione spetta al Barbera, il grande vino rosso italiano. Qui ne troviamo di varie tipologie dalla più classica alla più tradizionale. Vi segnalo un altro rosso piacevolissimo: Oltrepò Rosso, ottenuto da uve barbera, croatina, vespolina, uva rara. Si esprime alla grande in modi differenti a seconda del terroir e in una zona centrale del Comune di Canneto Pavese, in una sottozona, viene chiamato, e conosciuto al mondo, come Buttafuoco. Vino di grande struttura idoneo ai lunghi affinamenti. Ma anche il vino dolce: il Sangue di Giuda. Principalmente realizzato con croatina e barbera possiede una bassa gradazione, una splendida
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L’invitato speciale vinosità, una spuma pregiata e delle caratteristiche note fruttate. SPIRITI E FANTASMI Ho citato il Castello di <>Û>ÌÌ>Ài Ê«iÀÊÃiV Ê` Ê proprietà della famiglia Dal Verme e delle cui origini si hanno notizie già prima `i ½> Ê i°Ê i ÊV ÀÃ Ê `i ÊÌi « ÊÃÕL Ê`ÕiÊ}À>Û ÃÃ mi incendi: nel 1747 durante la guerra di successione austriaca e nel 1945 alla fine della seconda guerra mondiale, nel 1975 venne definitivamente donato al Comune dalla famiglia Dal Verme. Ê > iÀ ÊmÊÀ ÃÌÀÕÌÌÕÀ>Ì ÊiÊ Û Ã Ì>L i°Ê ÌiÀiÃÃ> Ì Ê ÌÀiÊ alle sale nobiliari e alle stanze da letto ci sono la cucina, la cantina e le prigioni: non si esclude la presenza di qualche fantasma…ma qui lo dico e qui lo nego! OLTREPÒ PAVESE RIESLING Sorridendo sui fantasmi del castello gioisco per gli altri vini che durante il mio viaggio di lavoro ho incontrato ed apprezzato. Per esempio vini come l’Oltrepò Pavese Riesling. Qui parliamo di uve riesling renano e riesling italico. Vini freschi, profumati, ricchi di aromi e dalla piacevolezza elegante. Celebre su questa
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terra è l’anfratto territoriale definito proprio Valle del Riesling. Sono vini che amo in modo particolare e che vi consiglio di abbracciare in quanto espressioni enologiche davvero molto interessanti. OLTREPÒ PAVESE MOSCATO C’è poi l’Oltrepò Pavese Moscato che si evidenzia per la produzione di spumanti e vini frizzanti, la loro spiccata aromaticità è pura testimonianza del territorio. Per quanto riguarda il comparto vino non posso non completare questo mio i Ì ÊV Ê Ê ÀÕ>Ãj°Ê Ê definiscono, giustamente, il biglietto da visita della spumantistica naturale e di qualità rosa. E’ un metodo classico con almeno l’85% di uva pinot nero, elegante, raffinato, delizioso e ottimo compagno di momenti sereni e spensierati. Un Oltrepò Pavese ricco di cantine storiche e di qualità: Marchese Adorno, Tenuta Montelio, Tenuta Frecciarossa, Cà di Frara, Torre degli Alberi sono quelle che ho visitato durante questo viaggio, un’esperienza vissuta grazie al supporto e alla logistica curata dal Consorzio di Tutela con il suo direttore Carlo Veronese.
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Attualità
Il fondo compensativo tranquillizza le Regioni Aggiunti oltre 92 milioni di euro alle risorse già stanziate per il riequilibrio finanziario tra i territori regionali a seguito del riparto dei fondi europei È stato approvato in Consiglio dei ministri su proposta del ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli il decreto legge che istituisce un Fondo compensativo a favore delle Regioni e delle Provincie Autonome per il riequilibrio finanziario tra i territori regionali a seguito del riparto delle risorse relative al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale per il biennio 2021 e 2022. Con il decreto vengono aggiunti circa 92 milioni di euro quale quota di cofinanziamento nazionale, alle risorse Feasr già stabilite per le Regioni e le Provincie Autonome, e pari complessivamente ad oltre 3 miliardi di euro.
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MECCANISMO DEL RIPARTO 6i } ÊV à ÊÃÕ«iÀ>Ì Ê ÊVÀ teri storici, come sancito dalla Conferenza delle Regioni nel 2014 al termine del settennato. Resta confermata la proposta di riparto del Ministero delle Politiche agricole e che prevede, nel primo anno, il 2021, il 90% dei criteri storici e il 10% dei VÀ ÌiÀ Ê }}iÌÌ Û °Ê ÊÃiV ` Ê anno, invece, il 70% di criteri storici e il 30% di criteri oggettivi per il riparto. Di seguito le assegnazioni al Fondo ripartite tra le Regioni interessate al decreto legge: >à V>Ì>Êx°ÈΣ°ÇÎÇ]n ®]Ê Calabria (1.398.759,55),
> «> >Ê{ä°£Èx°{ÈÎ]ÎÇ®]Ê - V >ÊÓÈ°{{ °ÈÓx]Óx®]Ê1 LÀ >Ê£ °äÇ£°nÈ ]Óή°
Telescopico Merlo P 34.10 usato, trattrice agricola 5 ton, con motore Deutz e forche pallet, anno 2012. Tel. 0173/440552 oppure 335/6023410 Rotofresa da 2,50 m, completo di cambio velocità più motocoltivatore 14 cv. Tel. 331/8270741
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