automobile, quindi come modello per la mobilità alpina sostenibile.Dal 2017 Provincia, Camera di Commercio, Hgv e Idm lavorano di concerto, col coordinamento di Martin Vallazza, in direzione di un'offerta diversificata e allo stesso tempo agile per l'utenza attraverso un'informatizzazione globale. Ma anche allettante, e qui l'assessore provinciale Daniel Alfreider porta l'esempio del biglietto d'ingresso alla Fiera, che per l'intera giornata dà diritto a viaggiare su tutti i mezzi pubblici altoatesini, o il Tunnel di base del Brennero (Bbt) con la sensibile riduzione dei tempi di percorrenza su rotaia. Al centro degli sforzi anche la capillarità dei servizi, ad esempio attraverso l'estensione ("servizio last mile") del progetto "Alto Adige Transfer" lanciata dalla Hgv in collaborazione con la compagnia di pullman Silbernagl. «Da una parte - così Alfreider - avremo un miglioramento delle linee del trasporto pubblico periferiche ampliando l'offerta nelle valli, dall'altra aumenteranno gli arrivi con treni diretti. Nel contesto europeo - teniamo presente che oggi nessuno più si sposta da Zurigo a Milano con l'automobile - il Bbt significa un aumento della capacità sull'asse regionale. E poi, la tappa intermedia delle Olimpiadi di Cortina del 2026, una sfida anche nell'ambito della mobilità interna alla nostra provincia: andrà migliorata la tratta BrunicoMerano».Sono in corso i lavori per rendere i centri di mobilità di Bressanone e di Brunico veri e propri snodi per vari mezzi di mobilità, l'elettrificazione della ferrovia della val Venosta, la progettazione preliminare per l'ampliamento della ferrovia tra Bolzano e Merano, il tunnel ferroviario del Virgolo e il passante ferroviario in val di Riga «dal quale Bolzano trarrà un autentico vantaggio», dice Alfreider. Per quanto riguarda le opere bolzanine, l'assessore evidenzia che entro la fine dell'anno sarà bandita la gara di progettazione della galleria di monte Tondo e che gli sta a cuore la realizzazione di un grande hub per biciclette vicino alla stazione. E rimarca che la stazione di San Giacomo sarà un'infrastruttura strategica. La Provincia promuove anche la mobilità elettrica e a idrogeno e sta ampliando l'infrastruttura di ricarica per auto elettriche. Un altro obiettivo è l'estensione della rete ciclabile.Per la Camera di commercio interviene il presidente, Michl Ebner, che attraverso i dati avvalora il proprio convinto sostegno al progetto: «Del traffico lungo l'asse del Brennero, il 31 per cento è locale, il 57 ha destinazione o origine in Alto Adige e il 12 è di transito. Nel 2011 il 5 per cento dei turisti nell'arco alpino è arrivato in treno, mentre nel 2019 la percentuale è aumentata di un punto. Ma tra 2011 e 2019 i numeri assoluti sono aumentati, quindi per gli arrivi in treno si parla di una diminuzione. Di qui la risoluzione di cercare modi per rendere la rotaia più attrattiva. Overtourism? Negli ultimi 10 anni i posti letto nei 4 e 5 stelle sono aumentati, è vero, ma sono diminuiti quelli nei 2 e nei 3 stelle. Di fatto il dato è pressoché invariato. Serve uno sforzo collettivo, il turismo salvaguarda il nostro benessere con ricadute su artigianato, commercio, agricoltura e in parte sull'industria».Anche Idm col suo presidente Hansi Pichler punta alla cooperazione con le ferrovie, ad esempio con Db, Öbb, Trenitalia (con un'offerta per il mercatino di Natale) e Train 4 you (con un treno notturno espresso per le vacanze). Per Hgv, il vicepresidente Thomas Walch: «L'obiettivo ora è rendere più popolare l'offerta in modo che gli albergatori la raccomandino. Se l'ospite arriva senza auto e usa i mezzi pubblici con la tessera dedicata ne beneficiamo tutti». S.M.
PASSI DOLOMITICI: IL DIBATTITO E GLI AGGIORNAMENTI Alto Adige | 3 Ottobre 2021 p. 20, segue dalla prima «Niente divieti sui passi, ora bisogna puntare sull'elettrico» Bolzano «Questi livelli di traffico sulle Dolomiti sono insostenibili». Lo afferma l'assessore provinciale alla mobilità Daniel Alfreider , commentando il convegno sulla mobilità sostenibile. «Questi livelli di traffico, in Dolomiti, nelle valli, sono insostenibili, sono assolutamente d'accordo». Lo afferma l'assessore provinciale alla mobilità Daniel Alfreider, commentando gli esiti del convegno tenutosi ieri allo Sheraton sulla gestione sostenibile delle aree montane altoatesine ma non solo. L'assessore però non ci sta a ricevere le critiche da parte di Alpenverein e Club alpino italiano senza replicare. A fronte di polemiche e critiche a suo dire non molto costruttive, occorrerebbe piuttosto essere ottimisti, collaborativi, propositivi. Come sta facendo la Provincia di Bolzano, che ha istituito un gruppo di lavoro con le regioni confinanti. Fra un paio di mesi, a Roma verranno spedite delle proposte. Che verteranno soprattutto sul potenziamento del mezzo pubblico, elettrico, a idrogeno, e della rete di ricarica dei mezzi elettrici.Traffico inaccettabileL'assessore Alfreider, ladino badiota, conferma: «Gli attuali livelli di traffico sulle Dolomiti e nelle valli altoatesine non sono più accettabili, lo diciamo anche noi. Io in particolare lo dico come cittadino di queste valli: non è più accettabile, dobbiamo fare qualcosa per gestire i flussi di traffico, ma non per impedirli con divieti». La questione, chiarisce Alfreider, è assai più complessa di quanto la si voglia banalizzare. Un esempio concreto: «Solo sull'Alpe di Siusi attualmente si contano trentatremila deroghe al divieto di transito. Tutti hanno il diritto di passare». Della serie, hai voglia a impedire, ma poi ci sono i diritti dei proprietari, dei gestori, dei contadini. Che anche volendo non è possibile né ignorare né aggirare.Le politiche della giunta«La riduzione del traffico e l'incremento della mobilità sostenibile sono i punti principali sui quali stiamo lavorando. Ricordo il lavoro sui passi al confine con le altre regioni. Per la prima volta in assoluto abbiamo istituito un tavolo di confronto con il Veneto e con il Trentino. Insieme stiamo progettando le linee guida lungo le quali ci si muoverà in futuro. Noi vogliamo essere ottimisti, proporre progetti». Se c'è addirittura la richiesta da parte del Cai e dell'Alpenverein di chiudere i passi dolomitici e non, Alfreider si limita a chiosare: «Questa proposta deve essere accompagnata da un adeguamento della normativa nazionale». È inutile, fa intendere Alfreider, proporre astrattamente una soluzione, un qualcosa che su base nazionale non è possibile, non è attuabile, non è realizzabile. «Noi invece vogliamo valorizzare chi vive nelle valli, chi lavora nelle valli, chi viene a trascorrere le