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Vacanze a prova di Covid

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Un altro Puccini

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estivi 2021

vacanze a prova di Covid

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Sono migliaia, dal 2007 ad oggi, i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze del territorio provinciale che hanno potuto partecipare ai soggiorni estivi gratuiti proposti dalla Fondazione Cassa di risparmio di Lucca in collaborazione con la Provincia di Lucca. Località di mare e di montagna, esperienze di villeggiatura in collina e in catamarano tra le isole dell’arcipelago toscano, ma anche in barca a vela o in qualche fattoria della campagna laziale: sono tutte vacanze all’insegna del divertimento, della socializzazione e dell’arricchimento culturale. Dalla primavera del 2007 ad oggi ne è passata di acqua sotto i ponti, ma l’entusiasmo con cui le famiglie e i ragazzi partecipano all’iniziativa e la soddisfazione dei partecipanti al loro ritorno sono sempre stati palpabili e … coinvolgenti. Dagli iniziali 280 partecipanti dell’edizione del debutto e dopo il picco del 2017 in cui si sono superati ampiamente i 500 partecipanti, ci è voluta la ‘forza malefica’ del Covid-19 a raffreddare temporaneamente gli entusiasmi. e se ci si pensa bene era impossibile accadesse il contrario. L’emergenza sanitaria globale con le conseguenti disposizioni di sicurezza e anti-contagio, hanno ovviamente inciso sia sui numeri delle candidature da parte delle famiglie, sia sugli effettivi partecipanti nelle ultime due edizioni (2020 e 2021). La Fondazione Cassa di risparmio di Lucca e la Provincia ce l’hanno messa tutta per mantenere quello che per molti nuclei familiari meno abbienti del nostro territorio era diventato un appuntamento tanto atteso. e un ringraziamento doveroso va anche ai titolari delle strutture ricettive che hanno mantenuto il rapporto di collaborazione con la Fondazione Cassa adeguandosi alle complesse e rigorose norme anti-contagio in tempi di emergenza sanitaria, per garantire la sicurezza dei giovani ospiti e dei loro accompagnatori. Luciano Gallo

E poi, tra mille diffcoltà, si sono tenuti i tradizionali soggiorni estivi gratuiti organizzati da Fondazione CRL e Provincia di Lucca

sia per i soggiorni estivi del 2020, sia per quelli della scorsa estate è stato ridotto il numero delle settimane a disposizione dei bambini/e e ragazzi/e compresi tra i 6 e i 17 anni di età durante l’estate, ma non nel carnet di scelta di location degne dei migliori tour operator sul mercato con un programma che, anno dopo anno, è stato perfezionato grazie anche alla collaborazione con gli uffici dei servizi sociali dei Comuni del territorio. e nonostante il ‘deterrente covid’ e grazie anche ad una campagna vaccinale che per i giovani è ‘esplosa’ soltanto ad estate inoltrata, il dato dell’ultima edizione è stato comunque ragguardevole con 285 partecipanti effettivi, di cui 158 maschi e 127 femmine. Le località più frequentate sono risultate il Ciocco a Castelvecchio Pascoli (74 iscritti) e igea marina (72). tra le tante località su cui i soggiorni estivi hanno ‘fissato la bandierina’ spicca proprio igea marina (rimini) che è sempre risultata tra le più gettonate dalle famiglie, anche perché fin dal 1997 la località romagnola si è specializzata nel campo dell’animazione e dell’intrattenimento per le nuove generazioni. Qui, infatti, durante il periodo estivo vengono organizzati incontri e attività che favoriscano l’incontro e l’aggregazione tra i giovani attraverso il cinema, l’arte e la musica come strumenti per il massimo coinvolgimento di bambini e adolescenti. in tutte le edizioni – quella di quest’anno è stata la 15ª – i giovani partecipanti sono stati seguiti e aiutati da personale specializzato, di larga esperienza che, tra l’altro, punta a coinvolgere bambini e ragazzi in varie attività ludiche, ricreative e culturali: passeggiate, osservazione della natura, bricolage, laboratori di cinema per la realizzazione di cortometraggi, attività sportive di varie discipline, e persino corsi di lingua inglese. tra le location proposte nelle varie edizioni, la parte del leone la fanno alcune località in toscana: dal resort il Ciocco di Castelvecchio Pascoli al Centro Keluar torre marina a marina di massa, dal Pelago di Firenze per la vacanza

il bando

Per partecipare ai soggiorni estivi proposti dalla Fondazione in collaborazione con la Provincia occorre partecipare al bando emesso annualmente dall’ente di san micheletto, generalmente nel mese di aprile. nel bando – pubblicato anche sul sito ufficiale della Provincia di Lucca – sono contenuti tutti i principali requisiti e le modalità di presentazione delle domande. tra i requisiti principali si segnalano la residenza obbligatoria in provincia di Lucca e parametri isee classificabili e documentabili in fascia bassa. nella prima settimana di giugno a Palazzo Ducale viene fissato un incontro informativo rivolto a tutte le famiglie che hanno fatto richiesta di partecipazione. Per informazioni le famiglie interessate possono rivolgersi, oltre che alla Fondazione Cassa di risparmio, all’Ufficio relazioni con il Pubblico (UrP) della Provincia: Palazzo Ducale – Cortile Carrara (numero verde 800747155) aperto dal lunedì al venerdì 9.00-13.00 e il martedì e giovedì anche in orario 15.00-16.00. info su www.fondazionecarilucca.it e www.provincia.lucca.it

avventura all’arcipelago toscano, fino al villaggio anemone di sillano, in alta garfagnana. ma nel corso delle varie edizioni non sono mancate le spiagge e le località di montagna lontane centinaia di chilometri da Lucca, come Paestum (salerno), Bosentino (trento), Cesenatico (Forlì-Cesena), marzocca di senigallia (ancona) e san martino al Cimino (viterbo) per la Happy Farm. Come si può intuire, quindi, si tratta di qualcosa di più di una spensierata vacanza al mare o in montagna: i soggiorni estivi si sono sempre rivelati una magica esperienza da vivere a 360° per i giovani partecipanti che, in molti casi, hanno anche stretto amicizie importanti coi pari età, alcune delle quali sono proseguite dopo la fine della vacanza. soggiorni organizzati come vere e proprie esperienze formative a tutto tondo che abbracciano il divertimento e l’approccio interculturale, il gioco e le escursioni, la convivialità e l’attività sportiva. insomma una versione 2.0 delle vecchie colonie estive, gli ospizi per l’infanzia e i ragazzi bisognosi sorti a partire dal 1822 (vedi box) e che presero piede gradualmente in italia. nel 1885 esistevano già una ventina di ospizi lungo le coste del tirreno settentrionale e dell’adriatico. il loro sviluppo si incrementò in età liberale con la preferenza data agli ospizi marini (42 nel 1913) e alle colonie scolastiche e climatiche che prevedevano lunghe degenze per bambini malati di tubercolosi e di scrofolosi. Dopo la grande guerra, che peggiorò le già precarie condizioni igieniche e sanitarie delle classi più povere, in particolare quelle residenti in centri urbani industriali di media e grande dimensione, le colonie ebbero un rinnovato successo e si diffusero nel centro-nord italiano verso la metà degli anni trenta del secolo scorso quando l’intera organizzazione educativo-sanitaria delle colonie estive, temporanee e diurne, venne affidata alla gioventù italiana del Littorio (giL) in collaborazione con le Prefetture e i presìdi sanitari provinciali. ne nacque conseguentemente anche una ‘campagna edilizia’ per ospitare nelle varie strutture

dedicate, in particolare nelle località marine, un numero di ragazzi sempre maggiore. Queste strutture durante la seconda guerra mondiale vennero in parte riadattate ad ospedali, orfanatrofi e ospizi; soltanto alcuni di questi edifici furono poi riutilizzati nuovamente per le ‘villeggiature’ dei più piccoli durante gli anni Cinquanta e sessanta. superata la difficilissima fase post bellica e della ricostruzione, dopo il boom e la crescita economica dell’italia, le colonie estive – complice anche una situazione sanitaria per i più piccoli decisamente migliore rispetto al passato – hanno cominciato a perdere di interesse, con le famiglie italiane che erano in grado di potersi permettere villeggiature più o meno lunghe da parenti e amici nonché in strutture ricettive, mentre alcune scuole cominciavano ad introdurre i viaggi culturali, didattici ed educativi. tornando in un lampo ai giorni nostri, l’augurio della Fondazione Cassa e della Provincia di Lucca è che dall’estate del 2022, a seguito della massiccia campagna vaccinale e dell’auspicabile conclusione dell’emergenza sanitaria, si torni finalmente alla normalità, con numeri di iscrizione e partecipazione ai livelli pre-Covid-19 e, in particolare, con una spensieratezza tipica di bambini e giovani che questi quasi due anni di pandemia hanno in parte purtroppo anestetizzato.

un po’ di storia: a viareggio la prima ‘colonia marina’ d’italia

È grazie all’impegno e alla volontà di uno dei soci fondatori della Cassa di risparmio («e Previdenza») di Lucca, il dottor antonio ghivizzani, direttore degli ospedali della provincia se, nel lontano 1822, fu istituito il primo ‘ospizio’ marino italiano, a viareggio. ghivizzani, giurista e magistrato lucchese cresciuto in una ricca famiglia patrizia, aveva pensato di far beneficiare dell’aria e dei bagni di mare alcuni bambini lucchesi ammalati di scrofola, un’infezione delle ghiandole linfoidali del collo detta anche adenite tubercolare. La lodevole iniziativa di ghivizzani è citata nel libro di Paolo Finucci La Cassa di Risparmio nei suoi primi 150 anni, e trovò poi seguito nell’opera del ‘dottor gianni’, nobile figura di medico, per molti anni vicepresidente della Cassa di risparmio di Lucca, cui si deve l’idea di creare una Colonia marina Permanente. «La Cassa di risparmio – scrive Finucci – aveva iniziato l’assistenza sanitaria all’infanzia fin dal 1887, mediante sussidi concessi al Comune di Lucca per l’invio dei bambini all’ospizio marino, poi attraverso l’acquisto diretto di un certo numero di posti presso l’ospizio stesso. Con l’acquisto dell’immobile che attualmente ospita il Comando della compagnia Carabinieri di viareggio, in angolo con la piazza mazzini, la Cassa di risparmio ottenne la piena autonomia per gestire la Colonia marina Permanente». anche la successiva istituzione della Colonia marina di Forte dei marmi sarà ispirata agli stessi nobili intenti e in essa «troverà ristoro l’infanzia insidiata dal male». tra le interessanti informazioni e curiosità contenute nel libro di Finucci, si ricorda che il trattamento offerto ai bambini durante tutti i giorni della settimana: a colazione, caffè e latte con pane; a desinare, minestra in brodo e lesso, un secondo di carne con vegetali cotti, pane e vino annacquato; a merenda, frutta con pane; a cena, minestra in brodo, un piatto di carne caldo con pane e vino annacquato. Come accennato, ghivizzani, nel 1835, fu con il marchese antonio mazzarosa fra i principali fondatori della Cassa di risparmio di Lucca, di cui fu poi eletto segretario generale, carica che ricoprì fino al 1849, allorché dovette lasciare la città natale. Fu in virtù dei successi ottenuti alla guida della Cassa di risparmio che negli ultimi anni del governo borbonico il duca Carlo Ludovico decise di affidargli il compito di riordinare le locali istituzioni di beneficenza, nominandolo, nel 1841, direttore generale degli ospizi e degli ospedali. in tale veste e come membro ordinario dell’accademia lucchese prese parte al 5° Congresso degli scienziati italiani che si tenne a Lucca nel settembre 1843. ghivizzani fu inoltre fra i promotori dei primi asili d’infanzia che si costituirono a Lucca e a Pisa, e che ebbero in matilde Calandrini, nata in svizzera da una famiglia lucchese, una fra le più strenue sostenitrici.

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