APPROFONDIMENTI
Investire bene per proteggersi meglio Andrea Lecce, responsabile della Direzione sales & marketing privati di Intesa Sanpaolo, ci spiega come impiegare la liquidità che gli italiani hanno "parcheggiato" sui conti correnti a causa della pandemia di Sergio Luciano
«L
a riduzione dei consumi indotta dalla pandemia negli ultimi due anni ha lasciato come eredità molta liquidità sui conti, che stiamo gradualmente convertendo in risparmio gestito», spiega Andrea Lecce, responsabile della Direzione sales & marketing privati di Intesa Sanpaolo. «Investire è fondamentale per proteggere a lungo termine il valore del patrimonio delle famiglie. E per ampliare il più possibile la platea di famiglie che traggono beneficio dal risparmio gestito, abbiamo individuato quattro pilastri su cui fondiamo i nostri servizi: la gestione mobiliare, quella immobiliare, la protezione e la sicurezza dei patrimoni, il passaggio generazionale». Un percorso di consulenza olistica, distinto dal brand Valore Insieme, che ha convinto e portato “sotto consulenza” quasi 50 miliardi di euro asset negli ultimi quattro anni: «Il riconoscimento della validità della nostra proposta, che nell’ultimo anno si è arricchita di ulteriori servizi “ad hoc”, riservati alla clientela Premium, come la carta Exclusive, un personal symbol che anticipa le nuove tendenze e i conseguenti futuri bisogni del cliente». Dottor Lecce, l’evoluzione verso questi servizi a forte valore aggiunto è stata seguita
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agevolmente dalle vostre risorse umane o c’è stata qualche difficoltà? L’introduzione del servizio ci ha permesso di far crescere le competenze delle nostre persone, che hanno seguito un percorso formativo dedicato. E stiamo lavorando a ulteriori sviluppi, guardando non solo ai patrimoni più consistenti ma a chiunque voglia investire con gradualità e soddisfazione nel medio-lungo periodo.. IL BRAND "VALORE INSIEME" HA PORTATO "SOTTO CONSULENZA" QUASI 50 MILIARDI DI EURO DI ASSET NEGLI ULTIMI QUATTRO ANNI
Sbagliamo ad immaginare che in questa evoluzione un ruolo importante ce l’ha la digitalizzazione? Non sbagliate ma è un ruolo indiretto. La digitalizzazione ci ha permesso di liberare tempo professionale delle nostre persone per focalizzarsi sull’attività a maggior valore aggiunto che è l’ascolto e il confronto personale con il cliente: insomma è un altro fattore chiave che ci permette di estendere il servizio. E questo impatto positivo del digitale, che rende più semplici e veloci le operazioni standard, ha interessato tutte le aree in cui operiamo, dai prestiti, alla protezione, l’apertura di conti e carte. Nel 2021 Intesa
Sanpaolo ha superato il milione di vendite realizzate in modalità completamente digitale e si è data l’obiettivo di triplicare questi livelli entro il 2023; è il motivo per cui Efma ci ha premiato come Banca più innovativa nelle vendite digitali in un panel di 70 competitor europei. Dunque il digitale alleggerisce le risorse professionali dalle incombenze più ripetitive e permette loro di concentrarsi sulla relazione? Sì, la relazione diretta con il cliente resta fondamentale, perché su di essa si fonda l’asset più importante per una banca, che è la fiducia.Solo la professionalità del gestore consente di guardare all’interezza dei bisogni finanziari del cliente, ai suoi progetti di vita. Solo l’empatia consente di dare peso alla sfera emotiva e familiare. Per questo le filiali sono e resteranno al centro. E allora per quali temi passerà l’innovazione, secondo voi? Noi pensiamo che l’apporto delle tecnologie digitali sarà sempre piùimpattante. Ma servirà a liberare tempo, a ridurre il peso della burocrazia e delle procedure. Che potranno essere svolte intuitivamente, rapidamente e agevolmente, sarà quindi il cliente che potrà scegliere se e quando andare in filiale. La tecnologia è una risorsa di scala, gli investi-