Lo Stato dell'Arte

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Lo ARTEdell’ Stato

Un luogo non luogo in cui l’impossibile diventa possibile

Dalla moda all’arte tutti parlano di lei, ma cosa sappiamo veramente, lei chi era?

“Medusa - Vittima o Mostro?”

“Medusa: una figura mitologica che sfida le nostre percezioni. È vittima della sua storia o mostro per natura? Scopri l’ambivalenza di questo simbolo femminile e l’influenza che ha esercitato sull’arte e sulla cultura.”

Marina Abramović

nel prossimo numero

Marina Abramovic ha sottoposto il proprio corpo a prove così estreme da aver più volte sfiorato la morte: ha scritto la storia della Performance Art con pagine di inaudita crudeltà, con estremo coraggio e temerarietà. Ha donato tutto all'arte, ne è stata schiava e regina!

Un viaggio

nel passato, presente e futuro al femminile

Benvenuti,

Lo Stato dell’Arte, una rivista che si propone come uno spazio di riflessione, ispirazione e confronto, con l’obiettivo di esplorare l’arte, la cultura e il buon vivere dal punto di vista femminile, offrendo al contempo uno sguardo inclusivo verso tutte le comunità di genere spesso marginalizzate. La missione di questa iniziativa è mostrare il mondo femminile in tutte le sue sfaccettature, dalle arti visive alla moda, dal design alla cultura, fino al “gusto di vivere bene” legato a una vita sostenibile e consapevole.

Lo Stato dell’Arte non è solo una rivista, ma un luogo che aggrega e racconta il passato, presente e futuro, come un “non luogo” dove il femminile trova finalmente voce. Qui, il “punto femminile” non è statico, ma un concetto in continua evoluzione, che comprende tutte le espressioni e le identità di genere sottorappresentate. La rivista dà spazio a chi è stato ignorato o dimenticato, illuminando artisti e movimenti emersi ai margini della cultura dominante.

All’interno della rivista, i lettori troveranno QR code che consentiranno di approfondire la lettura in modo interattivo. Basterà puntare la fotocamera del cellulare sui codici per scoprire contenuti che arricchiranno l’esperienza di lettura.

Attraverso articoli, interviste e approfondimenti, Lo Stato dell’Arte esplora innovazioni e tendenze, offrendo una panoramica unica sull’evoluzione artistica e il suo impatto sulla società. La cultura del buon vivere, promossa con attenzione alla sostenibilità, ispira ogni pagina e riflessione, in linea con WOMAN in the WIND, l’associazione promotrice del progetto, che celebra la forza e la resilienza del mondo femminile.

Ogni elemento della rivista è un invito a scoprire un mondo dove arte, cultura e vita si intrecciano in un viaggio straordinario. Così, Lo Stato dell’Arte offre un nuovo punto di vista, aperto a tutti e radicato nei valori di rispetto, uguaglianza e creatività.

Giovanna La Feltra Direttore responsabile

Un luogo che non esiste ma che abitiamo ogni giorno

Dove si trova “Lo Stato dell’Arte”? Ci troviamo in uno “stato” che non è solo condizione ma anche un “luogo non luogo,” un punto d’incontro dove arte, pensiero e territorio sfumano in qualcosa di intangibile ma presente, che vive nei confini delle nostre esperienze. Qui, “stato” significa la condizione di chi guarda al mondo con consapevolezza, esplorando territori fisici e mentali dove il femminile e le comunità di genere marginalizzate trovano voce.

Uno stato d’essere che si sposta e si trasforma, accogliendo prospettive che vanno oltre i limiti geografici. Parla di un mondo interiore e condiviso, dove il femminile è una voce, ma non l’unica; è una pluralità di sguardi, di sfumature e di percorsi. Qui non c’è un centro, non ci sono confini fissi: tutto è fluido, come il territorio che esploriamo, tra natura, cultura e i racconti di chi vive e crea. Ogni immagine, ogni parola, diventa un tassello di questo “stato” dove il tempo è sospeso, come un riflesso sulle acque del lago, un eco di pensieri che non conosce limiti, ma solo possibilità.

EQUILIBRIO SILENZIOSO

È uno stato d’animo,

una condizione in cui tutto è in bilico tra il caos e la pace, tra il pensiero

e l’azione.

Cos’è “Lo Stato dell’Arte”? È quel momento prezioso in cui riusciamo a trovare una stabilità interiore, anche se per un attimo solo, come camminando su una linea sottile tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere.

In questo stato d’animo, il silenzio diventa complice, uno spazio dove i pensieri possono fluttuare senza fretta, dove le emozioni trovano la loro voce senza bisogno di parole. L’equilibrio silenzioso ci invita a essere presenti, a osservare senza giudizio, a esplorare le nostre ombre e luci interiori. È uno spazio dove il cuore e la mente si incontrano, sospesi tra il desiderio di agire e il bisogno di ascoltare.

In ogni numero, un riflesso di questo stato d’animo, un invito a entrare in contatto con il proprio equilibrio, a lasciare che il silenzio parli e ci guidi. EQUILIBRIO SILENZIOSO è un richiamo alla profondità, alla serenità che possiamo trovare solo quando siamo davvero presenti, quando siamo disposti a restare fermi e ad accogliere la nostra essenza.

Hedy Lamarr è conosciuta come star di Hollywood, ma pochi sanno che inventò un sistema di comunicazione alla base di Wi-Fi, GPS e Bluetooth. Mentre tutti conoscono chi ha creato Facebook, Amazon o Twitter, pochi sanno che il genio dietro queste invenzioni è una donna.

LADY WIFI

La donna che ha cambiato il futuro, ma che pochi ricordano

Quando pensiamo ai pionieri della tecnologia moderna, nomi come Mark Zuckerberg, Jeff Bezos e Jack Dorsey ci vengono subito in mente.

Ma quanti di noi conoscono

Hedy Lamarr, la mente che ha reso possibili molte delle tecnologie alla base di questi imperi? La sua invenzione è alla base di Wi-Fi, GPS e Bluetooth. Eppure, il suo nome è stato a lungo dimenticato, offuscato dal suo status di diva Hollywoodiana.

Hedy Lamarr, nata in Austria nel 1914 come Hedwig Kiesler, divenne una delle attrici più celebri della sua epoca. Recitò in film come Sansone e Dalila, ma oltre alla bellezza, possedeva una mente brillante e curiosa. Durante la Seconda Guerra Mondiale, affrontò un problema strategico cruciale: la sicurezza delle comunicazioni radio degli alleati.

Insieme al compositore George Antheil, Lamarr sviluppò un sistema segreto basato sul salto di frequenza, che permetteva di trasmettere segnali radio senza che fossero intercettati dai nemici. Tuttavia, il suo brevetto del 1942 rimase ignorato per anni.

Solo più tardi si comprese l’impatto del suo lavoro, divenuto la base delle tecnologie moderne: Wi-Fi, GPS e Bluetooth. Senza l’intuizione di Lamarr, molti dispositivi che oggi diamo per scontati non esisterebbero. Eppure, mentre i creatori di grandi piattaforme digitali sono nomi noti, pochi sanno che dietro queste invenzioni c’è una donna.

La storia di Hedy Lamarr ci ricorda come, per lungo tempo, i contributi delle donne siano stati trascurati.

OGGI, seppur tardivamente, Hedy Lamarr viene finalmente riconosciuta non solo come una grande attrice, ma come una delle menti più brillanti della tecnologia.

IL SUO GENIO HA DAVVERO TRASFORMATO IL MONDO, e la sua storia ci insegna quanto spesso i veri innovatori siano quelli di cui sappiamo meno.

Beauty Consapevole

Bellezza consapevole, non è solo una tendenza, ma una filosofia che mette al centro il rispetto per la nostra pelle e per il pianeta. Oggi, le consumatrici chiedono di più: ingredienti naturali, packaging sostenibili e un’etica trasparente. In questa rubrica, scopriamo i migliori prodotti beauty eco-friendly e cruelty-free per una routine di bellezza che abbraccia l’ambiente e la salute.

La Bellezza della Natura: Prodotti Eco-friendly

per la Tua Pelle

Olio Viso GREEN

GODDESS GLOW OIL

Lenisci la pelle stressata e fai risaltare la tua dea interiore con l’infuso con olio di semi di Cannabis Sativa biologico ricco di acidi grassi essenziali. Questo olio ultraleggero e multiuso aiuta a mantenere l’idratazione e lenire la pelle stressata. L’olio ad assorbimento rapido funziona con tutti i tipi di pelle per fornire una pelle eccezionalmente radiosa. Il primo passo, perfetto nella preparazione del trucco.

Doccia Schiuma Solida Argillosa, SENSO NATURALE questa doccia schiuma a base di argilla verde, amido di tapioca, burro di karité, cacao, oli essenziali di lavanda e bergamotto fresco, lenitivo, calmante, disarrossante e antisettico. Riduce l’eccesso di sebo e migliora la circolazione sanguigna, tonificando la pelle.

CONSIGLIO PRATICO: Cambia la tua routine di bellezza eliminando i dischetti struccanti usa e getta. Prova i dischetti in cotone biologico riutilizzabili, lavabili e morbidi sulla pelle, per una pulizia ecologica ed efficace.

Fondotinta Minerale INTELLIGENT COSMETICS

Un trucco naturale e leggero, senza parabeni o siliconi, perfetto per chi cerca una copertura naturale e traspirante, velo fissante, correttore, ingredienti minerali naturali (correttore di colore verde).

Moda e Accessori Sostenibili

La moda non è solo un’espressione personale, ma anche una scelta etica. Sempre più marchi di abbigliamento e accessori stanno abbracciando la sostenibilità, utilizzando materiali riciclati, biologici e sostenibili. Le novità del mondo della moda responsabile, con focus su capi realizzati da aziende che rispettano l’ambiente e i diritti dei lavoratori e lavoratrici. Scopri come dare un tocco di stile al tuo guardaroba senza compromettere il pianeta.

Vestirsi di Valori: Moda Sostenibile e Responsabile

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ELBEC | BERRETTO ZAK

Berretto aderente in lana merinos con il vantaggio della “doppia faccia”. Comodissimo, realizzato a mano con un doppio strato di tessuto jersey in pura lana merinos extra light sofficissima. I tessuti provengono da un maglificio della Nuova Zelanda Bluesign, senza prodotti chimici. La lana merino proviene da allevamenti

ZQ Natural Fiber, associazione di allevatori impegnati su sostenibilità, eticità e tracciabilità. No mulesing.

CONSIGLIO PRATICO: Per un guardaroba piu’ sostenibile, scegli capi di qualita’ che durano nel tempo. Investire in un guardaroba capsule composto da pochi pezzi versatili ti aiutera’ a ridurre gli acquisti impulsivi.

Abito Marta MALÌA LAB

Tessuto pregiato e naturale, composto da cotone, lana, canapa e lino biologici. Garantisce comfort, traspirabilità e termoregolazione, ideale per tutte le stagioni. Realizzato con processi ecologici e sostenibili, rispettando l’ambiente e il benessere umano.

Giovani Artiste che stanno Ridisegnando l’Arte

Chiara e Lucia, due giovani artiste digitali, stanno innovando l’arte con installazioni immersive e proiezioni a 360 gradi. La loro mostra a Roma, il 15 ottobre, ha offerto un’esperienza sensoriale unica, dove i visitatori hanno esplorato paesaggi digitali astratti. Combinando arte e tecnologia, le loro opere invitano il pubblico a un’interazione profonda, ridefinendo il concetto di spazio artistico e aprendo nuovi orizzonti per il futuro dell’arte.

Lo Sguardo sul futuro

Chiara e Lucia non si limitano a creare immagini digitali statiche: le loro opere si muovono, vibrano, rispondono alla presenza del pubblico, trasformando lo spazio in cui sono esposte in un ambiente vivo e dinamico. Le installazioni, proiettate su pareti immense, avvolgono gli spettatori in un universo di luce e colore che li invita a esplorare nuovi mondi virtuali, fatti di forme fluide e astratte. Ogni dettaglio è progettato per superare la semplice osservazione passiva, richiedendo invece una partecipazione attiva da parte del pubblico, che diventa parte integrante dell’opera stessa.

La loro estetica visionaria combina abilmente elementi artistici e tecnologie avanzate, come la realtà aumentata e i sensori di movimento, per creare ambienti che reagiscono in tempo reale ai movimenti e alle emozioni degli spettatori. Questo aspetto interattivo rappresenta uno degli elementi distintivi del loro lavoro, poiché permette allo spettatore di modificare l’opera con la propria presenza e interazione. Ogni visitatore vive un’esperienza unica, poiché l’installazione si adatta e risponde in modo diverso a seconda di chi la vive, rendendo ogni fruizione dell’opera irripetibile.

In mostra

Palazzo Trinità Roma 15 Ottobre 2024

OLTRE IL DIGITALE

La loro ultima mostra, “Oltre il Digitale: Viaggio Immersivo nell’Arte del Futuro”, tenutasi a Roma il 15 ottobre, ha riscosso grande successo. Durante l’evento, i visitatori hanno vissuto un’esperienza immersiva unica: camminando attraverso spazi allestiti con proiezioni a 360 gradi, hanno esplorato paesaggi astratti e ipnotici, creati da un mix di immagini digitali e audio sincronizzati. L’obiettivo delle due artiste è quello di ridefinire il concetto di spazio artistico, instaurando un dialogo diretto tra spettatore e opera, reso possibile dalle nuove tecnologie.

La loro arte rappresenta un ponte tra il reale e il digitale, una visione del futuro in cui l’arte diventa parte integrante dell’ambiente e della percezione collettiva, portando i visitatori a riflettere su una nuova forma di espressione artistica.

Le Mani delle Donne: Storie di Gesti Silenziosi e Arte Invisibile

Le mani delle donne si muovono migliaia di volte al giorno, spesso senza essere notate, scandendo il ritmo di vite che si snodano tra lavoro, famiglia, passione e cura. Ogni gesto che compiono, per quanto semplice e silenzioso, nasconde un universo di significato, di sacrifici e di creatività. In questa serie di 23 immagini, raccontiamo il viaggio delle mani femminili attraverso le diverse fasi della vita, esplorando il loro lavoro instancabile e spesso invisibile, ma essenziale.

Hands

Cuori in Libertà e Vibrazioni d’Anima Ornella

Ornella Canobbio, milanese di nascita e sarda d’adozione, è un’artista poliedrica e istintiva che trasforma le sue emozioni in arte. Parte integrante dell’associazione WOMAN in the WIND, Ornella presta il suo talento e il suo tempo per sensibilizzare attraverso l’arte, contribuendo attivamente con opere e progetti che riflettono resilienza e forza interiore.

Sala Consiliare comune di Sesto Calende 24 Novembre 2024

CUORI IN LIBERTÀ

Ornella Canobbio dà vita a emozioni intime e profonde, trasformandole in opere che parlano direttamente al cuore. La sua arte, spontanea e vibrante, nasce da vissuti intensi, fissati come istantanee dell’anima e riversati sulla tela, su tessuti o su oggetti quotidiani, andando ben oltre il semplice esercizio creativo.

“Cuori in Libertà” rappresenta un inno alla resilienza e alla forza dell’essere umano: ogni cuore, ogni colore e ogni tratto sono testimonianze di storie universali, di gioie e dolori che appartengono a tutti noi.

Con colori intensi e forme libere, Ornella invita il pubblico a riflettere su ciò che conta davvero. Ogni creazione è un richiamo alla connessione autentica con se stessi e con gli altri, un invito a sciogliere i cuori induriti dal tempo e dalle difficoltà. Attraverso le sue opere, l’auspicio trasmette un messaggio di speranza, di libertà interiore e di rinnovata fiducia nella vita.

“Cuori in Libertà” è più di una mostra; è un percorso emotivo che invita a risvegliare i sensi, a trovare coraggio e positività, e a lasciarsi ispirare dall’arte come mezzo per scoprire nuovi significati nel quotidiano.

Ornella Canobbio dimostra con il suo lavoro che l’arte può essere un rifugio e un faro, una guida per ritrovare la propria essenza e guardare al futuro con occhi aperti e cuori liberi.

Su Ornella e le sue opere

Ornella Canobbio è un’artista profondamente legata al territorio, il cui spirito creativo si nutre delle diverse anime dei luoghi che la ispirano. Milano, la sua città natale, è il cuore pulsante della sua formazione artistica e professionale, una metropoli vivace che le ha dato l’impulso iniziale per esplorare la sua arte.

Cagliari e la Sardegna, invece, rappresentano per Ornella una dimensione più intima e profonda: una terra di colori intensi, luce calda e natura selvaggia, che risvegliano la sua sensibilità artistica e alimentano la sua passione per le tonalità forti e le forme libere. In Sardegna, Ornella trova un rifugio e una fonte inesauribile di ispirazione, dove ogni elemento naturale e culturale la connette a una parte più emotiva e viscerale di sé.

Infine, il Lago Maggiore, con le sue acque placide e le montagne circostanti, rappresenta per Ornella un luogo di equilibrio e introspezione. È qui che il suo legame con la natura si fa più intimo, traendo ispirazione dal paesaggio lacustre che riesce a trasmettere sia quiete che vitalità. Ogni tratto delle sue opere riflette un pezzo di questi luoghi che l’hanno influenzata, rendendo la sua arte un ponte tra realtà diverse ma complementari. Milano, Cagliari e il Lago Maggiore diventano così i pilastri di un’arte che parla di territorio, emozioni e autenticità.

OGNI FERITA

DEL CUORE AVVICINA

ALLA LUCE.

Opera in acrilico su tela

50x50 cm

Un cuore vibrante di rosso e sfumature intense si disfa in una griglia di luce gialla, simbolo del cammino verso la guarigione. L’opera trasmette intensità e passione, evocando la forza e la bellezza che emergono dalle sofferenze interiori.

IL FILO ROSSO.

Polimaterico

50x50 cm

Questo dipinto raffigura due anime destinate a ritrovarsi, nonostante le sfide della vita. I chiodi, uniti da un unico filo rosso mai interrotto, simboleggiano gli ostacoli che separano e uniscono le persone legate dal destino. Il filo invisibile che le connette resta sempre saldo, avvolgendo i loro cuori in un percorso indissolubile.

CUORI IN LIBERTA’

Disegno con colori acrilici su carta lucida.

70x50 cm

Una rappresentazione emotiva di un cuore scosso, con schizzi e linee che suggeriscono caos e passione. Le pennellate esplosive e i tratti irregolari trasmettono un’intensità viscerale, quasi a simboleggiare le energie contrastanti dell’amore e della vulnerabilità.

Medusa La Bellezza Maledetta da Vittima a Simbolo di Potere

Medusa, la figura mitologica con il potere di pietrificare con lo sguardo, cela una storia tragica e complessa. Violentata da Poseidone e punita ingiustamente da Atena, Medusa è diventata un’icona di resistenza. Da vittima a simbolo di protezione e ribellione, continua a ispirare l’arte, la moda e chiunque si opponga alle ingiustizie.

MEDUSA: IL MITO OLTRE IL

MOSTRO

La storia di Medusa è controversa, spesso narrata con un focus sulla vittoria di Perseo, esaltando il suo eroismo e oscurando il passato tragico di Medusa come vittima di violenza. Questa narrazione riflette una cultura patriarcale che glorifica la forza maschile, riducendo Medusa a “mostro” da sconfiggere invece di riconoscerla come figura complessa e sofferente. Riconoscere Medusa come vittima e non solo come avversaria avrebbe richiesto una riflessione sulla responsabilità e sulla violenza di genere. Ribaltare questa visione ci invita a riconsiderare il mito con maggiore empatia e sensibilità.

LE GORGONI

Nella mitologia greca, le sorelle di Medusa, Steno ed Euriale, erano Gorgoni immortali e, al pari di Medusa, descritte inizialmente come donne bellissime. Tuttavia, dopo essere state maledette, le loro fattezze furono trasformate in quelle di mostri terrificanti

LE GORGONI

Il Fregio di Beethoven di Gustav Klimt dettaglio delle tre Gorgoni, Malattia, Follia e Morte

Medusa è una delle figure più potenti e controverse della mitologia greca, nella versione di Ovidio, una donna condannata per la sua bellezza e il suo fascino, vittima di una punizione divina che l’ha trasformata in un’icona di ingiustizia e sofferenza. Inizialmente, Medusa era una sacerdotes-

sa bellissima e mortale, l’unica tra le sue sorelle Gorgoni, e il suo volto incantava tutti. La sua vita pacifica e devota attirò, però, lo sguardo di Poseidone, il Dio del mare, che decise di conquistarla. La loro unione avvenne nel tempio di Atena, luogo che Medusa credeva sicuro, ma il risultato fu devastante per la giovane donna: Atena, furiosa per la profanazione del suo santuario, punì Medusa, invece che Poseidone, scagliando su di lei una maledizione crudele.

La dea la trasformò in una creatura mostruosa, con capelli di serpenti vivi e uno sguardo letale che trasformava in pietra chiunque osasse incrociarlo. Da allora, la bellezza di Medusa divenne la sua condanna, costringendola a una vita di isolamento e paura. Questa punizione, apparentemente per proteggere l’onore del tempio, sottolinea la mancanza di solidarietà tra le divinità femminili; Atena, una delle dee meno inclini alla compassione, era figlia prediletta di Zeus e protetta dal padre, abituata a competere piuttosto che a sostenere chi non godeva del suo privilegio. Medusa, abbandonata e isolata, incarnava così l’archetipo della donna punita per la bellezza e la libertà che non aveva cercato di nascondere.

Esiliata in terre remote, Medusa diventa una figura da temere e da evitare, una minaccia per chiunque si avvicinasse. La sua tragedia non finisce qui: Atena, ancora colma di rancore, decide di incaricare l’eroe Perseo di ucciderla.

“essere Medusa” oggi significa riconoscere e rivendicare il proprio valore, anche in circostanze avverse, trasformando le ferite in forza, e abbracciando la propria autenticità senza compromessi.

Perseo, spinto dalla promessa di gloria e supportato dalla dea stessa, penetra nella sua dimora e, mentre Medusa dorme, le taglia la testa con un colpo netto. La vittima, colpevole solo di aver subito un’ingiustizia, muore così, inconsapevole e senza possibilità di difesa. Ma nel momento della sua morte, due creature straordinarie, Pegaso, il cavallo alato, e Crisaore, un guerriero gigante, emergono dal suo corpo. Questi esseri, figli mai nati di Medusa e Poseidone, simboleggiano la vita e la forza rimaste nascoste in lei, un ultimo segno del potere che custodiva.

La testa mozzata di Medusa non perde il suo potere pietrificante, e Perseo la porta come trofeo ad Atena, che la posa sul proprio scudo. Questa immagine diventa un simbolo di forza e protezione per la dea, trasformando l’immagine di Medusa in un’arma difensiva. Perfino il suo sangue, conservato per le sue proprietà magiche, si rivela duplice: la vena sinistra contiene veleno mortale, mentre la destra possiede proprietà curative, rendendo Medusa sia simbolo di morte che di guarigione. Così, la sua figura si carica di un significato ambivalente, rappresentando l’incontro di bellezza e pericolo, sofferenza e potere.

Medusa, da semplice “mostro” mitologico, diventa simbolo di ingiustizia, bellezza incompresa e forza femmini-

le repressa. La sua immagine, tramandata nei secoli, continua a ispirare, a provocare e a risvegliare riflessioni sul potere e sui limiti della punizione.

Caravaggio dipinse la sua testa mozzata come emblema di sofferenza e di lotta, mentre la moda contemporanea, come nel marchio Versace, l’ha trasformata in un’icona di seduzione e di potere. Da vittima a simbolo di ribellione, Medusa è oggi un’icona culturale che ispira resilienza e resistenza contro i pregiudizi e la crudeltà sociale. Il suo volto è oggi un emblema di sfida ai confini imposti e un richiamo alla bellezza indomabile.

Oggi, la storia di Medusa risuona profondamente per il modo in cui incarna le sfide e le punizioni riservate a chi possiede qualità che sfidano le convenzioni. Non più vista solo come creatura pericolosa, Medusa rappresenta la bellezza e la forza incompresa, una figura che invita a riflettere sulla crudeltà di chi giudica e condanna senza pietà. Il suo volto continua a essere un simbolo di resistenza e di emancipazione, ricordandoci che il vero mostro della storia, forse, non è Medusa.

la Realtà Virtuale che Trasforma il Giornalismo Nonny

Nonny de la Peña è una figura pionieristica nel campo della realtà virtuale applicata al giornalismo, creando esperienze che immergono gli utenti in situazioni di forte impatto emotivo e sociale. Con il suo progetto Emblematic Group, ha trasformato le notizie in storie interattive, rendendo la VR uno strumento per comprendere e vivere eventi in modo empatico.

La sua carriera è anche una fonte di ispirazione per le donne nel settore tecnologico, dimostrando che la VR può guidare il cambiamento sociale e culturale.

La Visione di Nonny de la Peña

De la Peña, con un background nel giornalismo e nella tecnologia, ha fondato Emblematic Group per sviluppare esperienze VR che trasportano gli utenti all’interno delle storie. Questa tecnica, nota come giornalismo immersivo, mira a generare empatia, creando connessioni dirette tra il pubblico e i protagonisti delle storie.

Nel mondo della tecnologia, dove l’innovazione ridefinisce costantemente i confini di ciò che è possibile, Nonny de la Peña si distingue come pioniera del giornalismo immersivo. Conosciuta come la “madrina della realtà virtuale”, de la Peña ha trasformato la VR in uno strumento di narrazione profonda e coinvolgente, invitando gli spettatori non solo a osservare ma a sperimentare in prima persona eventi di cronaca e questioni sociali.

Uno dei progetti più significativi di de la Peña è Hunger in Los Angeles, un’esperienza VR che consente agli utenti di vivere la realtà della fame e della povertà a Los Angeles. Gli spettatori si trovano immersi in una scena di fila per i buoni pasto, sperimentando l’angoscia di chi non ha la certezza di un pasto. Questo progetto ha dimostrato che la VR può essere molto più di uno strumento di intrattenimento: può sensibilizzare e promuovere cambiamenti sociali.

La Realtà Virtuale come Strumento di Consapevolezza Sociale Esperienze come quelle di Emblematic Group permettono agli utenti di vivere in prima persona le difficoltà affrontate da rifugiati o vittime di ingiustizie. Questi progetti spingono il pubblico a riflettere sulle realtà difficili di milioni di persone nel mondo.

Una Leader e un’Ispirazione per le Donne nella Tecnologia De la Peña è anche una convinta sostenitrice delle donne nel settore tecnologico. Il suo lavoro ha ispirato altre donne a esplorare la realtà virtuale, dimostrando che possono svolgere ruoli di leadership e innovazione anche in settori dominati dagli uomini.

Il Futuro del Giornalismo Immersivo

Il giornalismo immersivo è ancora giovane, ma il lavoro di de la Peña prefigura un futuro in cui la VR diventa uno degli strumenti più importanti per raccontare eventi globali e sociali. Con l’avanzamento della tecnologia, il giornalismo potrebbe presto evolversi verso un formato in cui le storie si vivono in prima persona.

e lui? COSA DICE

L’uomo in evoluzione: verso una nuova identità maschile.

Con il tempo, il ruolo dell’uomo ha subito profonde trasformazioni. Oggi, mascolinità significa non solo forza, ma anche empatia, consapevolezza emotiva e impegno sociale. In questa intervista, sociologi, psicologi e attivisti riflettono sulla rivoluzione silenziosa che sta cambiando la percezione dell’identità maschile. Dalla paternità consapevole alla mascolinità positiva, scopriamo come gli uomini stiano abbracciando un modello di vita più inclusivo e rispettoso.

Stiamo assistendo a un periodo di cambiamento per quanto riguarda il ruolo dell’uomo.

COME VI SEMBRA CHE STIA EVOLVENDO L’IDENTITÀ MASCHILE?

Stefano, 43 anni, insegnante

Sicuramente è diverso rispetto a quello dei nostri padri. Oggi c’è molta più libertà di essere se stessi, senza dover dimostrare qualcosa a tutti i costi. Non siamo più legati solo a ruoli di autorità e forza, possiamo essere anche sensibili, aperti. Mi rendo conto che nel mio lavoro, ad esempio, mostrare vulnerabilità è utile, permette ai ragazzi di vederti più umano.

Marco, 28 anni, barista

È vero, c’è più spazio per essere se stessi. Però ci sono ancora aspettative, sai? Ci si aspetta sempre che un uomo “faccia l’uomo” – come se questo significasse essere sempre forti e senza paura. Io vedo che anche i miei amici hanno spesso il dubbio su cosa sia “giusto” per un uomo. Credo che ognuno debba trovare la propria strada, ma senza sentirsi sotto pressione.

Molti uomini oggi stanno riscoprendo il valore dell’espressione emotiva.

PENSATE CHE SIA UN PASSO AVANTI?

Gianni, 57 anni, artigiano

Decisamente. Io sono cresciuto in una famiglia dove non si parlava di sentimenti, e ho portato questa mentalità per molto tempo. Con gli anni, mi sono reso conto di quanto sia importante aprirsi, anche per la propria salute. Ho imparato a condividere di più con mia moglie, con i miei figli. Sembra una piccola cosa, ma è stato un grande passo per me.

Alessandro, 35 anni, impiegato

Sì, ed è importante anche per le relazioni. Penso che parlare delle proprie emozioni ti rende una persona migliore, anche come partner o come amico. Una volta, gli uomini nascondevano tutto, ma non è un bene. Io ho iniziato a farlo un po’ alla volta, e credo che sia una cosa che tutti dovremmo imparare.

Oggi molti uomini sono impegnati in cause sociali.

VI SENTITE COINVOLTI?

Gianluca, 32 anni, attivista

Per me è naturale essere coinvolto. Sento che fare qualcosa per gli altri è importante, non importa se si tratta di diritti delle donne, di ambiente o di inclusione. Non penso che queste siano solo “questioni femminili” o problemi di altri, ma battaglie che riguardano tutti. È un segnale di rispetto e civiltà.

Roberto, 48 anni, architetto

Ci sono molte cause, e a volte è difficile seguire tutto. Ma penso che ognuno possa fare qualcosa, anche nel piccolo. In famiglia, per esempio, cerco di dare il buon esempio ai miei figli. È un modo di dire loro che essere parte di una comunità significa prendersi cura anche degli altri, non solo di se stessi.

La mascolinità positiva è un concetto sempre più diffuso.

COME VI RISUONA?

Matteo, 40 anni, fotografo

Mi piace, perché è una mascolinità che accoglie anche altri lati della nostra personalità. Non è un modello “unico” di uomo, è come se ci dicesse che va bene anche essere diversi, sensibili, rispettosi. Credo sia fondamentale, soprattutto per le nuove generazioni. Non voglio che mio figlio cresca pensando che deve essere “forte” a tutti i costi.

Alberto, 65 anni, pensionato

Non sono sicuro di cosa significhi, in pratica, “mascolinità positiva”. Però so che a volte gli uomini fanno fatica a chiedere aiuto, a esprimersi. Se significa essere più aperti, allora sì, è un bel concetto. Viviamo in una società che cambia, e anche noi dobbiamo cambiare con lei, cercando di rispettare chi ci circonda.

Se da un lato ci puo’ scappare un sorriso, per l’assurdita’ dall’altra ci deve far riflettere

Pubblicità con inguine in primo piano: nei guai la campagna di Saint Laurent

MOLTO È STATO FATTO, MA NON BASTA!

Se da un lato quindi i media hanno per anni proposto e alimentato un ideale preciso di donna, dall’altro hanno contribuito a rafforzare l’idea che ci fosse un “modo giusto di essere uomo“.

Molti brand ritraggono l’uomo come una figura forte, sicura di sé, virile e appassionata di sport e motori, esaltando una mascolinità idealizzata e rigida che riflette il fenomeno dell’hunkvertising, ovvero l’oggettivazione del corpo maschile per fini commerciali. Questa rappresentazione, come accade per le donne, riduce la complessità e la vulnerabilità dell’uomo, imponendo standard fisici e sociali difficili da raggiungere. Così, anche gli uomini diventano inconsapevoli vittime di un ideale di perfezione che spesso non li rappresenta pienamente.

Esempi di questo fenomeno si ritrovano in campagne come quella di Kraft, in cui un modello posa seminudo in vari contesti culinari, o nelle pubblicità Henkel per fragranze per la casa, che invitano a “guardare lo splendido deodorante per ambienti, vicino a questo splendido uomo.” E ancora, le celebri pubblicità Marlboro con l’uomo a cavallo incarnano in modo iconico l’idea di mascolinità costruita dal marketing, rafforzando l’immagine dell’uomo virile e indipendente, ma anche distaccata dalla realtà quotidiana e dalle emozioni autentiche.

Libreria del Buon Vivere

Il piacere del buon vivere, la sostenibilità e il legame con il territorio. Dai romanzi alle biografie, ogni titolo scelto illumina storie di forza femminile, tradizioni locali e scelte consapevoli per un futuro più armonioso. Un appuntamento alla scoperta di libri che ispirano uno stile di vita autentico, radicato nella bellezza del quotidiano e nel rispetto per l’ambiente e per le persone che ci circondano, “Ama, e non avrai tempo per odiare”.

Un Viaggio tra parole e sentimenti

Leggere per andare lontano e ritrovare sé stessi

Donne che corrono coi lupi

Libro culto che ha cambiato la vita di milioni di donne. Attingendo alle fiabe e ai miti delle più diverse tradizioni culturali, Clarissa Pinkola Estés fonda una psicanalisi del femminile attorno alla straordinaria intuizione della Donna Selvaggia, intesa come forza psichica potente, istintuale e creatrice, lupa ferina e al contempo materna, ma soffocata da paure, insicurezze e stereotipi.

Mangia Prega Ama

Un anno di viaggio alla scoperta di sé. In questo irresistibile diario-confessione, Elizabeth Gilbert ci racconta le tappe della sua personalissima ricerca della felicità: l’Italia, dove impara l’arte del piacere, ingrassa di 12 chili e trova amici di inestimabile valore; l’India, dove raggiunge la grazia meditando in compagnia di un idraulico neozelandese dal dubbio talento poetico; e l’Indonesia, dove uno sdentato sciamano di età indefinibile le insegna a guarire dalla tristezza e dalla solitudine, a sorridere e a innamorarsi di nuovo.

“Mangia Prega Ama” è la storia di un’anima irrequieta, con cui è impossibile non identificarsi.

Eppure sono lieve

Questo romanzo profondo e toccante esplora il legame tra due amiche che, a quarant’anni, si ritrovano per affrontare la più difficile delle battaglie: quella contro la violenza domestica e psicologica. Attraverso i diari incrociati di Giovanna, intrappolata in un matrimonio soffocante, e Bruna, che tenta di sostenerla, emerge la forza della fiducia e il coraggio di chiedere aiuto. Un inno alla resilienza e alla potenza del sostegno reciproco.

L’arte non è solo qualcosa da osservare, ma è parte della nostra vita quotidiana. Esploriamo come le nuove tendenze culturali influenzano le scelte di tutti i giorni, dalle abitudini di consumo agli stili di vita. Qui raccontiamo come il mondo della cultura, della moda, e del design entrino nelle nostre case, influenzando il modo in cui viviamo e interagiamo con il mondo.

Tendenze culturali

influenzando il modo in cui viviamo

MINIMALISMO

CONSAPEVOLE:

Come la tendenza al minimalismo e alla sostenibilità stia trasformando il modo in cui arrediamo le nostre case e facciamo acquisti.

SLOW LIVING:

Una crescente attenzione al “vivere lentamente”, trovando la bellezza e il valore nelle piccole cose, dall’alimentazione consapevole ai materiali naturali, ai viaggi sostenibili.

DESIGN SOCIALE:

Una nuova corrente di designer e architetti che creano spazi inclusivi e accessibili per migliorare la vita di comunità svantaggiate.

DAL 13 AL 26 NOVEMBRE 2024 SALA MOSTRE

Viale Italia 3 - 21018 Sesto Calende - VA

DONNE nel VENTO

con forza e coraggio, verso una nuova rotta

Raccolta d’immagini, storie di donne, che celebrano la forza della resilienza e la bellezza del cambiamento.

WOMAN in the WIND :: info@womaninthewind.it :: www.womaninthewind.it

WIND WOMAN in the promosso dall’associazione

COMUNE di SESTO CALENDE

ASSOCIAZIONE PRO SESTO CALENDE con il patrocinio

Provincia di Varese

COMUNITÀ PASTORALE SANT’AGOSTINO

il collaborazione wseven.it communication hub

donne cosa hanno fatto nel mondo

Un tributo alla forza e al contributo delle donne di ieri e di oggi, in ogni numero un breve accenno alle numerose pioniere in ambiti scientifici, sociali, culturali e umanitari. Che, con coraggio e visione, hanno tracciato sentieri di cambiamento e progresso, lasciando un segno profondo. Esploriamo le storie di figure femminili straordinarie, per ispirare anche le nuove generazioni a continuare questo percorso di impatto positivo e di trasformazione.

Impronte femminili

hanno trasformato

il mondo

MARIE CURIE

2 Nobel, fisica e chimica

1903 - Scienziata straordinaria e coraggiosa, ha cambiato il corso della storia con le sue scoperte sul Radio e sul Polonio. Prima donna a vincere il Premio Nobel, e unica nella storia a riceverlo in due ambiti scientifici distinti, Marie ha portato avanti ricerche che hanno gettato le basi per la radioterapia, rivoluzionando il trattamento delle malattie oncologiche. Oltre al suo lavoro di laboratorio, ha sostenuto la scienza anche durante la Prima Guerra Mondiale, creando unità mobili di radiologia per curare i soldati al fronte. La sua dedizione assoluta e il suo sacrificio personale sono una testimonianza di come la passione e la determinazione possano sfidare ogni ostacolo.

AMELIA EARHART

Pioniera dell’Aviazione

1932 - Prima donna a volare da sola sull’Atlantico, dimostrando il suo straordinario coraggio e la sua abilità. Oltre ai record, Earhart ha dedicato la sua vita a promuovere l’aviazione femminile, fondando la Ninety-Nines, un’associazione di donne pilota. Nel 1937 tentò la circumnavigazione del globo, scomparendo misteriosamente nel Pacifico. In un’epoca in cui l’aviazione era considerata un mondo prettamente maschile, Earhart ha sfidato stereotipi e rischi, diventando una delle figure più iconiche dell’aeronautica. Con il suo coraggio e la sua determinazione, ha ispirato milioni di donne a credere che nessun traguardo fosse impossibile.

CEO di General Motors

2014 a OGGI - Mary Barra è la prima donna a dirigere una delle principali case automobilistiche mondiali, la General Motors. Entrata in GM come ingegnera, ha scalato la gerarchia aziendale fino a diventare CEO nel 2014, rompendo gli schemi in un settore tradizionalmente dominato dagli uomini. Sotto la sua leadership, GM ha intrapreso una trasformazione storica, puntando sull’elettrificazione e sulla mobilità sostenibile. Con una visione moderna e inclusiva, Barra promuove una cultura aziendale che incoraggia innovazione e responsabilità ambientale, ispirando una nuova generazione di donne nel settore automobilistico e ridefinendo il futuro della mobilità.

BASTA! Sì, ma poi?

Un evento dedicato alla resilienza delle donne vittime di violenza psicologica, con la proiezione del CORTOMETRAGGIO COME SETA NEL VENTO. Seguirà un dibattito con CINZIA MAMMOLITI, criminologa, pioniera nello studio della manipolazione relazionale, e BRUNA COLACICCO, pediatra con oltre trent’anni di esperienza nella sensibilizzazione sulla violenza contro le donne e la violenza assistita.

Evento GRATUITO aperto a tutti, DONNE E UOMINI

Novembre 2024 h 18:30

e cosa fa il mondo alle donne

Un viaggio oltre i confini della libertà per dare voce alle vite oscurate e rivelare la condizione delle donne in ogni angolo del mondo. La realtà di chi vive in contesti di privazione, discriminazione e violenza, ma anche di chi, nonostante tutto, resiste. Dalle spose bambine alle rifugiate, dalle lavoratrici invisibili alle vittime di abuso e oppressione culturale, questa rubrica è un tributo alla resilienza femminile.

Vite Oscurate

La condizione femminile oltre i confini della Libertà

STUPRO

Una donna su Tre

OGGI - Ogni giorno, migliaia di donne subiscono stupri, atti di violenza sessuale che lasciano cicatrici indelebili nel corpo e nell’anima. Solo in Europa, si stima che almeno una donna su venti sia stata vittima di violenza sessuale nella sua vita, ma la maggior parte degli abusi rimane sommersa, nascosta tra le mura domestiche o taciuta per paura di stigma e ripercussioni. Gli effetti di questi crimini vanno oltre il singolo atto, influenzando la salute mentale e fisica delle sopravvissute e impoverendo il tessuto sociale. Combattere contro la cultura che spinge a considerare la donna come oggetto. Sostenere le vittime sono passi cruciali da fare.

INFIBULAZIONE

circa 6.000 bambine e ragazze

OGGI - Ogni giorno, bambine e ragazze, vengono sottoposte questa mutilazione brutale una pratica che comporta l’asportazione parziale o totale dei genitali esterni della donna e la successiva cucitura parziale della vulva, lasciando solo un piccolo foro per l’uscita di urina e sangue mestruale. Europa e altre regioni del mondo. Questa mutilazione è spesso giustificata da norme culturali, sociali e, talvolta, religiose, che mirano a controllare la sessualità delle donne e preservarle per il matrimonio. Nonostante gli sforzi, l’infibulazione, rimangono diffuse in molte comunità, imponendo una sofferenza inutile e dannosa a milioni di donne e bambine.

BURQA

milioni di donne

OGGI - Ogni giorno, donne e bambine, in diverse parti del mondo, vengono costrette a indossare il burqa, un velo integrale che copre l’intero corpo. Questo capo, spesso imposto, rappresenta per molte donne una forma di oppressione che ne annulla l’identità e ne limita la libertà personale. Nonostante alcune donne scelgano di indossarlo per motivi religiosi, per molte altre è un obbligo che rispecchia il controllo sul loro corpo e sulla loro vita. Con i recenti cambiamenti politici in Afghanistan, l’uso del burqa è tornato ad essere un’imposizione, sollevando allarmi sulla perdita dei diritti faticosamente conquistati dalle donne e sulla necessità di sostegno internazionale.

Lo dell’ Stato

ARTE

Un luogo non luogo in cui l’impossibile diventa possibile

Lo ARTEdell’ Stato

LO STATO DELL’ARTE in fase di registrazione presso il Tribunale di Milano decreto n. 1 - 2024

SEMESTRALE: prezzo di copertina 5,00 €

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NEi PROSSIMi NUMERi

Marina Abramovic, il corpo è sempre stato il suo principale strumento di espressione Artemisia Gentileschi, pioniera del Seicento. Dimostra che l’arte non è mai stata solo maschile.

Hanno collaborato a questo numero: Lavinia Bandi, Ginevra Casiraghi, Matilda Mangini, Giacomo Di Cesareo, Roberta Perrotta, Michela Rotta.

Amministrazione: TERESA SACCHI amministrazione@wseven.it

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Stampa: Pixartprinting S.p.A Via 1° Maggio, 8 - 30020 Quarto d’Altino VE - Italia

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Marina Abramovic

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