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Prima sfida: dare credito al sociale —
di Teresa Fiordelisi presidente Bcc Basilicata

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Ci sono alcune azioni che potrebbero essere utili per affrontare l’attuale incertezza e che rappresentano favorevoli circostanze di rilancio per lo sviluppo e la crescita del Terzo settore nella nostra regione. A vantaggio in primis delle giovani generazioni —
Viviamo una complessa serie di fattori che stanno influendo sulla crescita e lo sviluppo del Terzo settore in Basilicata. La nuova riforma prova a dare finalmente un quadro più stabile e di ampio respiro sul settore prima parcellizzato e disperso in tanti rivoli. Tuttavia, ci sono alcune azioni che potrebbero essere utili per affrontare l’attuale incertezza e che rappresentano favorevoli circostanze di rilancio. Vediamole.
1) La collaborazione con il settore pubblico, le imprese e le istituzioni locali, può essere un’opportunità per sviluppare progetti innovativi e trovare nuove fonti di finanziamento. Inoltre, lo sviluppo di iniziative sinergiche può aiutare ad aumentare la visibilità del Terzo settore e rafforzare la sua capacità di incidere sulle politiche locali.
2) La Basilicata ha un patrimonio culturale, naturale e artistico notevole. Il Terzo settore potrebbe trovare nuove opportunità di sviluppo valorizzando queste risorse, ad esempio attraverso progetti di turismo sostenibile, agricoltura sociale e valorizzazione del patrimonio culturale. Su questo l’azione realizzata dai cluster regionali sta provando a dare una lettura e un’attuazione nuova, innovativa, che fa emergere peculiarità nella gestione del patrimonio, da un lato, e nuova impresa in ambiti legati alla transizione digitale ancora inesplorati, dall’altro.
3) Il Terzo settore ha bisogno di persone motivate, formate e in grado di innovare per affrontare le sfide future. Investire nella formazione e nella capacità di innovazione può dare nuova linfa alla ricerca di nuove soluzioni e alla capacità di adattarsi ai cambiamenti.
4) Il Terzo Settore deve essere basato sulla partecipazione attiva dei suoi membri e sulla democrazia interna. In questo modo, le organizzazioni possono diventare più responsabili, trasparenti e coinvolgere le comunità locali nei loro progetti.
6) Diversificare le fonti di finanziamento. Su questo ambito le banche di Credito Cooperativo da sempre lavorano vicine alle organizzazioni e alle imprese delle proprie comunità, che provano a reggere un mercato sempre più glocale. È fondamentale cercare di ottenere finanziamenti da fonti diverse, al fine di ridurre la dipendenza da una sola fonte e garantire una maggiore stabilità finanziaria.
7) Le organizzazioni del Terzo settore possono cercare di innovare e sperimentare nuovi approcci e modelli di business per rispondere alle sfide attuali e future. Su questo, l’accompagnamento da un lato, e l’assessment dall’altro, possono essere la chiave di volta in cui proprio le Bcc possono rappresentare un ruolo decisivo, come nel passato anche verso il futuro.
Ciò detto è importante sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sui benefici che le organizzazioni non profit possono portare alla società e all’economia locale. In questo modo, si può contribuire a creare un ambiente favorevole per lo sviluppo del Terzo settore. Non bisogna guardare solo ai fattori sociali della cooperazione ma, nel suo complesso, a vari ambiti che anche qui in Basilicata leggiamo con ottimismo. Il ruolo
Lo sviluppo della cultura di impresa e la promozione dell’educazione finanziaria sono due chiavi di volta cruciali delle giovani generazioni e la nuova cooperazione di imprese giovanili stanno gemmando nuove opportunità a cui noi guardiamo con interesse. È chiaro che bisogna lavorare sulla cultura d’impresa e sull’educazione finanziaria dei giovani che si affacciano al mondo del lavoro. Ogni anno ottobre, ad esempio, è il mese dell’educazione finanziaria, un’iniziativa promossa in Italia dal ministero dell’Economia e delle Finanze che accende i riflettori sul tema a livello internazionale. L’obiettivo principale è quello di promuovere la consapevolezza delle finanze personali e migliorare l’autonomia finanziaria delle persone. In quest’occasione, prendono vita diverse attività e iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica intorno al discorso sull’educazione finanziaria: seminari, workshop, conferenze, incontri con esperti del settore, attività per le scuole e per i giovani, campagne informative.
Questi percorsi di educazione sono fondamentali in un’Italia che si caratterizza fra le migliori a livello di risparmio delle famiglie, ma che è carente in quanto a pianificazione finanziaria. Promuovere una cultura economica che aiuti a comprendere meglio come funziona il sistema finanziario, come gestire il proprio denaro, come prendere decisioni finanziarie più con- sapevoli, come risparmiare e investire in modo efficace, come proteggere i propri risparmi e come evitare le trappole finanziarie, è un’urgenza del nostro Paese.
Inoltre, aumentare questa consapevolezza, può contribuire a migliorare la stabilità finanziaria delle persone e delle famiglie, ridurre il debito e l’indebitamento e promuovere la crescita economica e lo sviluppo sostenibile. Gruppo Bcc Iccrea e Bcc Basilicata sono, da tempo, impegnate su questo fronte.
A monte di tutto, bisogna lavorare e programmare con “coraggio” le azioni che la nostra contemporaneità ci chiede: coraggio nelle scelte, nella visione, nel costruire le nostre comunità. Non è solo una questione di forza fisica o di rischio, il coraggio è resistenza emotiva, è perseveranza.
Il coraggio è “restanza”, “la crescente tribù di quelli che restano” (Pino Aprile, Giù al Sud. Perché i terroni salveranno l’Italia), la posizione di chi decide di restare, rinunciando a recidere il legame con la propria terra e comunità d’origine non per rassegnazione, ma con un atteggiamento propositivo. Come scriveva monsignor Domenico Pompili «nelle congiunture problematiche, resta ciò che regge all’urto del cambiamento. Il che non ha un valore minimale, ma esprime appunto la linea di forza su cui stare, per non essere sopraffatti» (Comunicazionisociali.chiesacattolica.it, 7 aprile 2013). Il coraggio richiede di non arrendersi alle difficoltà e continuare a cercare soluzioni anche quando sembra che non ci sia speranza.