Lameziaenonsolo caputo

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Un Viaggio

In un pomeriggio affollato di idee.

Un viaggio ra web. Sarà questo il significato di Litweb? In un pomeriggio affollato di idee. “Ho sognato che provavo a scavalcare la canHo intitolato così questo incontro di propo- cellata della scuola e ci rimanevo infilzato, praste diverse. ticamente il braccio diventava uno spiedino, Nella curiosità che sempre ci sospinge credo poi passavo di nuovo davanti alla cancellata e che l’unico legame fra tutti noi sia il viaggio, sulle punte era rimasto un filamento che semnello spazio geografico, come quello di Fa- brava cera di candela e invece era la mia pelle bio Truzzolillo in Marocco, quello interiore e tutto attorno ci volavano le mosche.” inizia e geografico insieme, in Matilde di Daniela così e continua narrando la storia del bimbo, Rabia, il viaggio nel mistero, di Maria Con- dell’uomo, del ragazzo, nel libro diviso in cetta Preta con l’Ombra di Diana, il viaggio tanti capitoli, ognuno con il suo titolo, con il nel racconto di Mattia Milea, con Dalla Ca- pezzo di vita del personaggio. Ve lo presento labria alle Langhe, il viaggio nel passato che “l’ingresso nell’oratorio con Fafaremo con Giusy Starapoli Calafati con La bio che mi tiene per un braccio mi terra del ritorno, e il viaggio nella lotta per i fa sentire al centro dell’interesse generadiritti delle donne di Anna Pascuzzo con Pari, le, come se fossi anch’io un famosissimo dispari e donne. del quartiere, o forse il più rompipalle fra Volendo anche il mio è un viaggio con pezzi tutti i babanetti.” Deliziata da questi “basugli artisti che mi hanno trasportato nell’im- banetti” sento che la vera goduria del testo maginario ricco e fantasioso dell’arte. sono i termini, giocosi, gioiosi e sorridenViaggiamo dunque nello spazio e nel tem- ti di una lingua usata per trastullarsi un po’. po, viaggiamo con la mente e con il corpo, Avevo già assaporato la lingua e la costruzione viaggiamo facendo l’autostop, oppure sce- di Fabio Ivan Pigola, nella Forma fragile del gliendo la nostra automobile, nel mio caso la silenzio, altro bel libro di questi ultimi giorni, mia panda viola. si può dire che in tre, con Fabio alla chitarra e In questa occasione verrà proclamato il vinci- Angelo alla batteria, e Massimiliano Nuzzolo, tore del concorso Quel libro nel cassetto ban- avrei fatto la band del primo trimestre del 2016. dito dalla Fondazione Nicola Liotti di Mon- Certo ritrovo echi di scrittori che ho amato in terosso Calabro loro, ma sento il suono di un proprio gioco. Angelo Calvisi Adieu Mon Coeur I ragazzi dell’oratorio, del rock, delle famiUn libro che canterà con noi il viaggio possi- glie che si rompono, delle nonne che arrivabile del cuore. no a cucire un affetto “Mia nonna sorride Il bellissimo libro di Angelo Calvisi sul quale con uno dei suoi sorrisi che mi fanno andaio scrissi così: re il respiro in fondo alle scarpe. Lo fa apMi arriverà e vi arriverà leggendo il rit- posta per farmi deprimere oppure non camo dei piatti battuti. Un suono che bal- pisce davvero quello che le sto dicendo?” lare vi farà, segnando il ritmo, bat- e l’adolescente che si domanda, che cerca tendo una mano sulla coscia e vai. un motivo, quella musica che lo fa andare. Letto veloce e in riva al mare, scaldata dal sole, apprezzo questa scrittura che, fresca e sincera, vien giù dalla penna, dai tasti, dai piatti di Angelo Calvisi. Non sapevo mentre leggevo che l’autore fosse anche un musicista, un batterista, però chi ha la musica in testa scrive seguendo le note. Questo anno mi sono arrivati altri musicisti che scrivono molto bene, fra questi Massimiliano Nuzzolo, con La Felicità è facile, racconti ritmati, Fabio Ivan Pigola ed ora Angelo Calvisi con Adieu Mon Coeur, per segnare un anno che mi sembra scritto in musica. Non vi citerò gli altri, ma questi scrittori io li terrò nel regno della Litweb fra i bravi e dotati di talento. Ne sentiremo parlare, ne sono sicura, sempre così mi è successo con gli autori che ho accettato nel regno della letteratu-

Lamezia e non solo

Editore: Grafichè di A. Perri

Ogni capitolo racconta un decennio dal 1983, 1993, 2003, e “Ho cominciato a capire che la musica mi piaceva sul serio attorno ai sedici anni. Red Ronnie era già Red Ronnie, faceva una trasmissione che si chiamava Be Bop a Lula e andava in onda la sera, una volta alla settimana, su Italia 1. A Be Bop a Lula Red Ronnie intervistava gli ospiti e li faceva parlare di argomenti che con la musica non c’entravano una mazza.” e 2013 Armonia a Berlino e mi ipnotizzo sulle quattro dita di Junger “Il ragazzo della reception parla un italiano da Accademia della Crusca e ha una faccia da contadino, una bella faccia bonaria e lattiginosa. Sul cartellino di riconoscimento c’è scritto che si chiama Jurgen. La sua mano sinistra ha quattro dita. Gliela osservo mentre digita sulla tastiera, conto e riconto le dita, sono quattro, come le mani dei Simpson, e non ci sono segni di mutilazione, solo quattro dita ordinate e ben distribuite. Passo a Jurgen la carta di credito e non riesco a staccare gli occhi dalla sua mano, ne sono ipnotizzata. Forse dipende dal fatto che nei corpi guasti ci vedo qualcosa che mi somiglia.” Dovrete gustarvi queste immagini, come ho fatto io, visualizzando il protagonista ruotare “Sono una moneta che ruota sul suo asse, rallento e mi fermo soltanto quando ho esaurito la spinta, e la spinta si esaurisce davanti al portone di mia madre.” Sul molo di una Concordia che vien smantellata il libro va a chiudere un cerchio con Armonia. Adieu mon coeur, forse un po’ sgangherato, termine usato in modo affettuoso, Adieu mon coeur, canzone che cantiamo un po’ tutti credendoci veri. Suoneremo questa canzone per ogni dove, dove vorranno racconti autentici anche se non perfetti. Vivi. Maria Concetta Preta (L’ombra di Diana), Giusy Staropoli Calafati (La terra del ritorno), Mattia Milea (Dalla Calabria alle Langhe). Daniela Rabia (Matilde), Anna Pascuzzo (Pari, dispari e donne) e Fabio Truzzolillo, autore di “In Marocco” dialogano con Ippolita Luzzo (Dalla Pop Art alla Post Art) e Stefania Mangiardi, responsabile del blog La ragazza che annusava i libri.

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