Studi montefeltrani, n. 17 - 1993

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studi montefeltrani

17, 1993

l'umidità. Per tale motivo più volte si insiste che sarebbe opportuno costruire con sassi "volte murate a mezza botte" certamente più stabili, soprattutto se messe in opera con maestria. Con legname, infatd, erano coperti anche i casini di avvistamento e per questo venivano più facilmente scoperchiati dal vento. Molti anche gli accorgimenti suggeriti per rendere funzionale l'uso dei cannoni e le ronde, dal cui stato si ricava ormai un evidente senso di abbandono, o per riacquisire funzionalità bellica, riposizionando i pezzi e potenziando le strutture, fragih nelle mura, strette nei camminamenti o perché c'è l'impossibilità di "tenere i pezzi (cannoni) "in barba". Quanto alle munizioni esse sono lo specchio della funzione "imbelle" della fortezza: l'artiglieria è poca e i pezzi hanno bisogno di "ruote, fusi e casse", che meriterebbe costruire sul posto. Non bisogna poi lasciarli allo scoperto, per cui i rilevatori suggeriscono un sistema di "rivestimento" con una "camicia" in legno, lasciandole posizionate. L e munizioni o mancano (è il caso delle palle) o non sono mantenute in stato di funzionamento: "la polvere è stata già in chiusa anni quindici né mai è stata soleggiata". Se la relazione di Baccio Del Bianco e Vincenzo Viviani è minuziosa e concreta, rilevando lo stato di tutto il complesso urbanistico del Sasso di Simone e suggerendo una serie di interventi funzionali alla sicurezza e utilizzazione della stessa (l'ammontare delle spese occorrenti è di scudi circa 3000), il divario tra necessità -e quindi ruolo ancora assegnato al Sasso di Simone in un momento poUticamente tormentato come gli anni 1643-45- e realtà è tutto dichiarato nel sunto della relazione che Giovanni de Medici, da Sansepolcro, trasmette al granduca Ferdinando I I : complessivamente interventi per scudi 250! Si tratta di risarcimenti assai lontani dall'ipotesi Del Bianco-Viviani, centellinati su alcune emergenze della fortificazione e delle case utilizzate: un dato che serve più di molte altre considerazioni a far capire la piena eclisse -nel contesto generale- di un luogo eccezionale per natura ma ormai declassato sul piano economico e strategico, orfano di una sua "communitas", privo di un suo territorio e -altro elemento foriero di scarsa integrazione con Sestino, che era eretto a "nullius dioecesis"- soggetto "in spiritualibus" al vescovo feretrano

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Allegretti, Girolamo Ragazzoni cit.; Leonardi, La relazione della visita apostolica cit.; la chiesa di Santa Maria Maddalena, che ebbe sempre un cappellano titolare, a metà del sec. X V I I I fu aggregata alla parrocchiale di San Niccolò di Petrella, ancora diocesi feretrana, dove fu trasferita anche la campana.

G , Remi

Mestieri e quartieri nello città-forte;;

Appendice i. Asf, Fabbriche granducali, n. 1931, fascicolo 380. Illustrissimo signore e padrone colendissimo Conforme a quanto ne comandò vostra signoria illustrissima et ancora secondo la instruzzione dataci dal signor provveditore generale, siamo stati alla visita della fortezza del Sasso di Simone e dopo aver riconosciuto i bisogni di quella ne aviamo levato la pianta la quale è qui alligata; con questa potrà vostra signoria illustrissima e per mezzo della nostra relazzione restar informata di come et in che stato si ritrovi, e quello abbia di bìsognio. e risolvere quei migliore, che alla sua maggior prudenza parrà di servizzio di sua altezza serenissima. Per informarla adimque pare a noi che questo luogo abbia ricevuto gran torto a non esserli stato, già molti anni, mantenuto tutte quelle fabbriche che dentro vi furono fatte, et averle lassate così andar male come sono, quando per altro non si fussero mantenute, che per la fama che ha il luogo, per la fortezza che è, e per il comodo che apporta alli sudditi convicini in tempo di guerra, che ben ora in questa occasione si è veduto di quanto giovamento sarebbe stato se le abitazzioni fussero state in piedi, perché la gente sola che vi si fusse ridrata per asicurare le proprie sustanze, donne e persone, averebbe francamente difeso il luogo, senza avervi avuto a tenere tanta soldatesca, la quale è stata così male aqquarderata che sino in trenta soldati in una sola stanza sono alloggiati, et i sudditi restati fuora, con quel sospetto che si può credere, che pure sono in gran quantità, senza potere né meno assicurarvi cosa alcima, stante il non vi esser coperto per tal servizzio. E prima il quartiere fatto già dalla comunità del Borgo San Sepolcro è tutto scoperto, e le mura dietro tutte atterrate dal tempo, solo le facciate si sono mantenute in piedi. Ma anco quelle potranno star poco a andare a terra. Ciascuna di quelle casette, che può (sic) sono dodici, fa cantine dua, un terreno e stanza o camera terrena, sopra fa saletta e camera, dietro un poco di corticella et una stalletta per un cavallo. Questi a rimetterle in buono stato sarebbe una spesa di scudi 2500 in circa, ma in questo ci rimettiamo, benché a noi paresse benissimo fatto, etc. Quelle case che non pare si possa far di meno dal resarcire e mantenere sono: L i quartieri fatti dalla Pieve a Santo Stefano dove ora sono a uso della farina e grano, sono cinque case, che tre solamente potrebbero servire per tal servizzio, e le altre due ndurle a uso di case abitabili; hanno ciascuna due volte, terreno e camera terrena, sopra sala e camera; sono le stanze di braccia quadre circa 10, sì come ttitte le altre o poco più. Queste hanno bisognio di tutte le travi del tetto, il quale è braccia quadrate 1350 e si è giudicato aver di bisognio del terzo della spesa se nuovo si avessi a fare, che a lire dua il braccio quadro se novo fusse, sarà i l suo terzo scudi centotrenta in circa scudi 130 I palchi del piano sopra il terreno, che sono braccia quadrate 110 ciascheduno, saranno di spesa di scudi venticinque l'uno per l'altro; di questi bisogna rifarne tre, che sono di spesa di scudi settantacinque scudi 75 Ma perché i panconcelli ordinari, che fanno i detti palchi, stante i l non si ammattonare riescono debolissimi, dichiamo saria bene il fare li detti panconcelli di grossezza di un soldo di braccio almeno, e così saranno di maggior durata, e cioè che lavorati e finiti tornassero della misura di I braccio, non occorre già che siano tirati a larghezza ma come vengono dalla sega si mettino in opera, con solo addirizzarli e piallati sotto e sopra sino alla grossezza suddetta, e per che non se li abbia a fare i regoletti sotto, si potrà incastrare le sue grossezze corun (sic) intaccatura per meno spesa etc.


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