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STUDI MONTEFELTRANI
Editrice SocietĂ di Studi Storici per il Montefeltro S. Leo 1979
NICOLETTA DOLCI - CAUDIO FRANZONI
note su un recente ritrovamento archeologico a
«sestinum»
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Nell'agosto del 1979, a Sestino (AR), a circa un metro dal fianco ovest di una casa di recente costruzione sita alle porte del paese, in località strada vicinale del Mazzicone, vennero alla luce alcune pietre che lasciavano supporre l'esistenza di una struttura antica interrata (1). Una volta constatato il probabile interesse archeologico dei reperti, si diede inizio, previa autorizzazione della Soprintendenza Archeologica della Toscana, alla campagna di scavo. Si è inizialmente provveduto ad abbassare il piano di calpestio sul fianco ovest delle pietre tralasciando quello ad est, più prossimo alla casa, lungo il quale corre una tubatura; lo scavo era inoltre limitato a nord e a ovest da una strada, e a sud dal viottolo di accesso alla casa. Il materiale lapideo si è ben presto rivelato facente parte di un muro con andamento leggermente curvo, formato da blocchi di pietra e da mattoni, mentre l'area interessata allo scavo si presentava come un complesso indistinto di macerie, di cui non è stato possibile stabilire una successione stratigrafica. m c ÌÌJ.-, Date le limitazioni di spazio, si è potuto liberare il muro solamente per una lunghezza di circa m. 7, oltre la quale tuttavia esso accennava a proseguire; il tratto messo in luce ha direzione nord-sud, è alto m. 0.50 e largo m. 0.60. Nel muro si apre un ingresso con luce di m. 0.90, formato da due stipiti monolitici parallelepipedi (tav. I I , B e C e foto 1), scheggiati all'estremità superiore e alti m. 0.80, di cui quello meridionale presenta una scanalatura ib oqìl o^?..'>Jk ofl'ìb n'ianvjy. niii 1) I l trovamento è stato segnalato dal Sig. Giancarlo Renzi, benemerito studioso di antichità sestinati.
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NICOLETTA DOLCI
- CLAimiO
FRANZONI
(cm. tica, una gine
5 x 5 ) lungo lo spigolo ovest; la soglia, pure monolidi calcare grigio lunga m. 1.10 e larga m. 0.68, ha scanalatura longitudinale in prossimità pure del marovest. La parte del muro a nord dell'ingresso, lunga poco più di m. 2, è costituita da mattoni interi e frammentari misti a pietre rozzamente squadrate e ad un blocco curvilineo in calcare (tavv. I I e I I I , A). Il primo tratto, di circa un metro, dalla parte posta a sud dell'ingresso, è costituito alla base da due lunghe pietre appena sbozzate, la seconda delle quali fu messa in opera con scaglie di mattoni grezzi. A questa base è sovrapposto un breve corso regolare di mattoni, affiancato da un calcare ben squadrato di faccia quadrangolare (taw. I I e I I I , G), recante al centro un foro, ora occluso, di cui non possiamo indicare la funzione, e da un altro blocco calcareo curvilineo e munito di alloggiamento per grappa solo su di un lato (tavv. I I e I I I , H). Al corso di mattoni è sovrapposto infine un concio sempre dello stesso tipo di calcare, curvo, anch'esso con scasso per grappa solo su un lato (tavv. I I e H I , D); a questo seguono, dopo un tratto disordinato di laterizi e pietre, altri due blocchi della medesima pietra, di cui uno non curvo (tavv, I I e I I I , E e F). L'ultimo tratto di muro, di circa m. 3, è costituito esclusivamente da laterizi di varie dimensioni disposti piuttosto disordinatamente -j'vrr! O ; Ì Ì ; ; J
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Il muro non ha fondamenta e poggia direttamente sul terreno vergine; è costruito a secco e vi si nota un uso abbondante di scaglie litiche e laterizie allo scopo di aumentare la coesione del paramento. E ' da osservare che alla distanza di un paio di metri ad ovest del muro fu ritrovato, apparentemente appoggiato a dei laterizi, un monolito sempre dello stesso tipo di calcare, lungo circa m. 1,37, frammentario nella parte superiore, identificabile come soglia o architrave (tavv. I e I I I , I ) . Esso presenta infatti una scanalatura longitudinale
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sul lato lungo superstite e, a una estremità di questo, un foro per il perno del battente: le sue dimensioni escludono però che fosse l'architrave dell'ingresso esaminato. Sempre sul lato ovest, vennero in luce davanti all'ingresso alcune lastre frammentarie di marmo bianco, lucidate nella faccia verso terra e ricoperte, sull'altra, da un leggero strato di malta rossiccia: ciò fa pensare che si tratti di tarsie di rivestimento parietale successivamente reimpiegate nella pavimentazione. Come indica la presenza del pavimento, da questo lato doveva essere Tinterno dell'edificio, sulla cui natura non è però possibile esprimersi, data l'esiguità, sia in altezza che in lunghezza, del muro messo in luce e la quasi totale mancanza di notizie sulla situazione topografica di Sestinum. Neppure è possibile stabilire una datazione precisa: il materiale ceramico rinvenuto è infatti di frana o di riporto, i laterizi impiegati nella costruzione, privi dì bollo, sono di una tipologia comune ad un amplissimo arco di tempo, e i blocchi curvi, essendo di reimpiego, possono tutt'al più costituire un termine ante quem. Comunque, la sommarietà della tecnica muraria colloca senz'altro l'edificio in età tarda, forse addirittura altomedievale. Gli elementi di maggior rilievo del muro messo in luce sono senza dubbio i nove blocchi di calcare micritico e ricco di fossili, abbastanza diffuso nella zona e di produzione quasi locale — a Sestino e dintorni si chiama infatti « pietra di Piobbico » — che fu ampiamente impiegato nei monumenti sestinati (2). Quattro dei blocchi rinvenuti, come si è detto, sono curvilinei e muniti su un lato di incavi per le grappe. I dorsi in vista dei blocchi D e F e la parte superiore del blocco rinvenuto isolato (quella posteriore è solo grezzamente sbozzata) (tav. I , I) sono stati accuratamente levigati con uno strumento a pettine. Anche i fianchi in vista
2) L'analisi e le notizie siilla pietra sono state fornite dal Prof. Paganelli dell'Istituto di Petrologia dell'Università di Bologna.
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NICOLETTA DOLCI - CLAUDIO FRANZONI
dei conci A, D, F e H, nonché la fascia inferiore del blocco E , presentano tracce trasversali di levigatura, eseguita sempre con uno strumento a denti, ma meno fine del precedente (foto n. 2). :-f«HM«-iv !^"wo otr?f Ur^ . ^ r r m i ? ' . I quattro pezzi curvi sono evidentemente di reimpiego; ora infatti sono messi in opera con la parte convessa verso l'alto, ma in origine dovevano far parte di un muro circolare. Si è subito pensato — data la somiglianza della forma, della lavorazione e della pietra — che potessero appartenere al monumento funerario protoaugusteo di Sestino, i cui resti sono conservati neWantiquarium della cittadina (3); in effetti, nella ricostruzione recentemente effettuata, esso manca di alcuni blocchi del tamburo di base. Per verificare l'ipotesi si è allora proceduto a calcolare, dalla curvatura esterna dei blocchi, il raggio dell'edificio d'origine. Data l'ovvia approssimazione delle misure, conseguente alla difficoltà di rilievo e alle condizioni dei pezzi, il raggio ottenuto è risultato diverso da blocco a blocco; però, mentre i blocchi A, D e E hanno dato risultati fra loro compatibili, il concio H ha dato misure molto diverse degli altri (4). Queste differenze si debbono •
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3) Dall'epoca del ritrovamento si è sempre ritenuto che tale edificio fosse un tempietto di età paleocristiana. Solo nel 1974, la Verzar ha dato ima nuova interpretazione assegnando sìcuraOì mente i l reperto all'età proto auguste a. Cfr. M. VERZAR, Fruhaugusteischer Grabbau in Sestino, in « Mélanges de l'école Frangaise de Rome», 86, 1974, 1, pp. 385-444. 4) Per poter valutare le caratteristiche della curvatura esterna (convessa) dei quattro elementi curvilìnei sono state effettuate misure rilevando per ciascun blocco la posizione di cinque punti lungo i l perimetro, riferiti alla corda dell'arco di cerchio i . rispondente alla superficie esterna. I valori del raggio ottenuti per ogni blocco sono stati; pezzo A : m 3,18; m 3,08; m 3,06. pezzo D : m 2,78; m 2,34; m 2,43. pezzo F : m 2,32; m 2,34; m 2,43. pezzo H : m 2,17; m 2,81; ni 4,00. (Ringraziamo per ì calcoli l'arch. Franco Bergonzoni).
RITROVAMENTO
ARCHEOLOGICO
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imputare o ad anomalie del pezzo o al fatto che esso apparteneva ad un altro giro. Riferendosi ai primi tre blocchi, dai calcoli effettuati si può desumere che facevano parte di un edificio di forma circolare di diametro compreso fra 16 e 20 piedi romani e cioè fra m 4,74 e m 5,92. Avendo il monumento protoaugusteo ricostruito dalla Verzar (5) un diametro di circa 10 piedi romani (corrispondente a quasi m 3), i nostri blocchi non sono dunque riferibili ad esso. Tuttavia, date le loro dimensioni, essi dovevano far parte ugualmente di un monumento funerario, più grande dell'altro ma analogo per tecnica costruttiva e per forma. Tale tipo di monumento funebre era diffuso nell'Italia municipale tra la fine della repubblica e la metà del I secolo d.C. (6).
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5) VERZAR, cit.,
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6) Per un'ampia bibliografia in proposito si veda VERZAR, cit., pp. 385-444; F . BERGONZONI-F.Ì?EBECCHI, Spunti di Architettura funeraria tardo-repubblicana e augustea in Emilia Romagna, in « Atti e Memorie Deputazione Storia Patria, Modena 1976, S. X, voi. X I , pp. 225-236.
12 MATERIALI:
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Nonostante le piccole dimensioni dello scavo, i l materiale ceramico rinvenuto è piuttosto abbondante; è però tutto frammentario i l che indica che i l terreno è realmente di frana o di riporto. Curioso osservare come la gran parte del materiale sia stata recuperata nei pressi dell'ingresso del vecchio edificio. L'excursus cronologico, per quanto ci è stato possibile constatare, è sostanzialmente coerente: se si eccettua infatti un frammento di terra sigillata tarda « ravennate » databile a non prima della fine del I I I secolo d.C, la maggior parte del materiale si colloca alla fine del I secolo a.Cr., e la fine del I d.C. Allo stesso periodo sembra riferirsi, per quelle forme almeno che ci è stato possibile riconoscere, anche la ceramica comune, quantunque essa sia una classe che dà ancora poco affidamento ai fini di una datazione. Terra sigillata: 1 fr. di parete di terra sigillata nord-italica. Lungh. mass.: cm 3,3. Largh. mass.: cm 2. Vernice rosso-scura, compatta, opaca. E ' applicato un motivo a festoni (foto 3, n. 1). 3 frr. di fondi di coppette. ^ ^ (fondo): cm 3 / cm 3,2. 1 fr. di parete di forma aperta. Lungh. mass.: cm 5,2. Largh. mass.: cm 3. 1 fr. di piede ad anello di coppa in terra sigillata « ravennate ». Diam. ricostr. piede: cm 18. Impasto rosa-arancio leggermente poroso con piccoli inclusi biancastri. Segni di lavorazione a tornio nell'interno. Vernice rosso mattone, matta, con due cerchi concentrici suddipinti in bruno (tav. I V , fig. 1 e foto 3, n. 2). Cfr. M. MAIOLI, Terra sigillata tardo ravennate, in « Rei Cretariae Romanae Fautorum Acta » X V I , 1976. Pareti sottili: 1 fr. di orlo e di parete di coppetta. Lungh. mass.: cm 2,7. Argilla arancio-rosata, molto cotta, depurata; tracce dì vernice rossa opaca. Parete a doppia curvatura, con scanalatura che divide le due parti; scanalatura est. subito sotto l'orlo (tav. I V , fig. 7 e foto 3, n. 6). Cfr. L . MAZZEO, Scavi di Russi, in « Not. Scavi» 1977, fig. 57, n. 266. 1 fr. di orlo e di parete dì coppetta. Lungh. mass.: cm 2,2. Diam. ricostr. bocca: cm. 12. Argilla depurata rosa - chiaro opaca; labbro appena accennato. Sotto i l labbro una fitta dentellatura a rotella in doppia fila. Parete diritta (tav. I V , fig. 5 e foto 3, n. 5). 1 fr. di orlo e parete con ansa di coppetta. Lungh. mass.: cm 3,2.
RITROVAMENTO ARCHEOLOGICO
Diam. ricostr. bocca: cm 10. Argilla farinosa, grigia, vernice grigionera. Orlo diritto. Parete a doppia curvatura; ampia scanalatura sotto l'orlo e una a distinguere le due curvature; ansa verticale a nastro costolata (tab. IV, fig. 4 e foto 3, n. 4). Cfr. Athenian Agorà, V, tav. 63, fig. 26 ( I sec. d.C.) 1 fr. di parete e di ansetta. Alt. ansa: cm 2,5. Argilla farinosa arancio - chiara, depurata, con tracce di vernice arancione. Ansa a nastro verticale costolata (foto 3, n. 3). 2 frr. di fondi di coppette. Diam. ricostr. piedi: cm 4. Argilla molto fine, rosa, con vernice arancio molto deperita e opaca. Piede ad anello con base leggermente concava (tav. I V , fig. 6 e foto 3, n. 7). Cfr. M.T. MARABINI MOEUS, The roman thin walled pottery, in « Memoirs of American Academy » X X X I I , Roma 1973, tavv. 12, 62, n. 122, (fine del I sec. a.C). 8 frr. di pareti di vasetti. ^ ^ (parete): cm 2 / cm 3,9. Decorazione a minuta dentellatura graffita e rotellata. , . fn; Ceramica comune: . • > . 12 frr. di orli estroflessi di olle. ^ ^ (orlo): cm 5,3 / cm 6. (tav. IV, fig. 2 e foto 4, nn. 19,21). 17 frr. dì fondi di vasi. Diam. ricostr. > < : cm 4 / cm 13. 7 frr. dì anse. Alt > < : cm 3,3 / cm 9. 100 frr. circa di pareti dì vasi. ^ ^ (parete) : cm 3 / cm 7. Ceramica comune verniciata: • - : 3 frr. di orii di piatti e di pareti. Diam. ricostr. orlo: cm 30. Argilla rosa - chiaro; tracce di vernice rosso - scura, opaca, scadente. Orlo revoluto e ingrossato (tav. I V , fig. 3 e foto 4, n. 16). 1 fr. dì orlo di coppetta. Lungh. mass.: cm 2,6. Diam. ricostr. bocca: cm 10 1 fr. di fondo dì coppa. Lungh. mass.: cm 3. 23 frr. di pareti dì vasi. ^ ^ (parete) : cm 2 / cm 8. , Ceramica ad impasto grossolano: 1 fr. dì orlo e di parete di olla in due frammenti combacianti. Lungh. mass.: cm 4,6. Diam. ricostr. bocca: cm 20. Ceramica ad impasto grossolano con abbondante presenza di inclusi nerastri di varie dimensioni (tav. V, fig. 11 e foto 3, n. 12). Cfr. AA.VV., Scavi di Ostia, IV, in « Studi Miscellanei » 23, Roma 1977, tav. L I I , fig. 425. 1 fr. di parete di probabile vaso « a fruttiera » di cui non si conserva l'orlo. Largh. mass.: cm 4,3. Lungh. mass.: cm 6,4. Terracotta grigio - scura. L a decorazione sulla spalla è formata da quattro file di rettangoli impressi, di cui la prima fila è più distanziata dalle altre. (tav. V, fig. 16 e foto 3, n. 8). Cfr. L . MERCANDO, La necropoli romana •
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NICOLETTA DOLCI - CLAUDIO FRANZONI
di Portorecanati, in «Not. Scavi», 1974, fig. 129, n. 55 d. 1 fr. di piede di vaso « a fruttiera » molto probabilmente appartenente al vaso precedente. Alt. mass.: cm. 6. Diam. ricostr. piede: cm 11. Argilla rossa - arancio abbastanza depurata, sabbiosa e porosa. Piede cavo; fondo concavo; pareti svasate. Decorato con due fasce di rotellature distanti fra loro cm 3 circa (tav. V, fig. 20 e foto 3, n. 8). 1 fr. di orlo e parete di olla. Alt. mass.: cm 2,8. Diam. ricostr. bocca: cm. 16. Terracotta grigio - scura. Orlo eretto e leggermente espanso; decorazione a dentelli impressa sulla spalla (tav. V, fig. 15). Cfr. N . LAMBOGLTA, Albintimilium, fig. 54, n. 47 (fine I sec. a.C). 2 frr. di orli e pareti di olle. Diam. ricostr. > < : cm 20 / Argilla di impasto grossolano; sulla spalla fascia decorata a « ditate » (tav. V, fig. 19 e foto 3, n. 9). Per una decorazione analoga cfr. MERCANDO, Saggi di scavo sulla platea dei templi gemelli, in « Bull. Comm. Arch. » L X X I X , 1966. tav. I X , n. 9. 2 frr. di coperchi. Alt. mass.: cm 3 / cm 3,4. Argilla ad impasto grossolano con molti inclusi. Forma conica, cavi, con pomolo di forma cilindrica (tav. V, fig. 18 e foto 3, n. 13). 8 frr. di orli di olle. ^ ^ (orlo): cm 2,9 / cm 6,2. Decorati con rotellature e solcature (tav. V, fig. 17 e foto 3, n. 10). 1 fr. di pareti di vaso. Lungh. mass.: cm 4. Decorato a sottile rotellatura rettangolare. 12 frr. di orli estroflessi di olle. ^ ^ (orlo): cm 2,5 / cm 7,5 (tav. V, figg.l2, 13, 14 e foto 4, nn. 17, 18, 20, 22). 4 frr. di pareti di vasi; ^ ^ (parete): cm 5 / cm 5,5. ^- . Anfore: • 2 frr. di pareti di anfore. ^ ^ (parete): cm 4,5 / cm 13,5. 1 fittone di anfora frammentario. Alt. mass.: cm 5,3. Diam.: cm 4,1. Lucerne: 1 fr. di spalla e di beccuccio di lucerna a volute, di probabile tipo Dressel 9 c. Alt. mass.: cm 2,6. Lungh. mass.: cm 6,2. Argilla rosata ,depurata e polverosa; vernice bruna e opaca, molto deperita. Matrice stanca, (tav. I V , fig. 10 e foto 3, n. 14).
2 frr. di orli di coppe. X ^ (orlo): cm 5,7 / cm 6,6. Diam. ricostr. > < : cm 14 / cm 20. Vetro incolore con leggere sfumature verdine. Orlo quasi orizzontale con doppia ingrossatura di cui quella esterna appena più larga (tav. I V , figg. 8, 9 e foto 3, n. 15). Metalli: 1 borchietta di bronzo. Diam.: cm 1,1.
RITROVAMENTO ARCHEOLOGICO
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Laterizi: 7 laterizi manubriati. Lungh. > < : cm. 37 / cm 38. Largh.: cm 30. Spess.: cm 9,30. Alcuni presentano una o più solcature tracciate a crudo lungo le diagonaU, che li dividono in quattro triangoli. 21 esagonette. Alt. > < : cm 4,5 / cm 6. Lato > < : cm 2,5 / cm 3. Argilla rosata; rozzamente squadrate (foto 5, n. 23). Cfr. F . BERGONZONI, Per un catalogo di laterizi bolognesi: l'età romana, in « inarcos », 314 febbraio 1972. 2 elementi pavimentali a forma di pelta. Alt. > < : cm 2,8 / cm 3,5. Raggio > < : cm 4,5 / cm 6,3. Argilla giallastra con molti inclusi e porosa (foto 5, n. 24). Frammenti architettonici: 10 tessere dì marmo bianco a « dente di cavallo ». Lato a vista: cm 1,5 (in media). 2 dì esse sono ancora legate con calce. 1 fr. di lastra di marmo bianco. Lungh. mass.: cm 6,8. Largh. mass.: cm 6,5. Spess.: cm 2,7. Levigata nella faccia superiore e inferiore nonché su uno dei lati brevi. Presenta due solcature parallele dì 1 cm di larghezza ciascuna e di scarsa profondità. 1 fr. di lastra fittile decorata. Lungh. mass.: cm 14,5. Largh. mass.: cm 8,5. Spess. medio: cm 4. Terracotta rosata con numerosi inclusi bruno - rossastri. Decorazione a motivi floreali. Molto rovinata (foto 5, n. 25). Ossa: 15 frr. dì ossa animali.
TAV. I l i - Conci riutilizzati e inseriti nella struttura.
TAV.
IV
TAV.
V
ITALO PASCUCCI
certalto di macerata e l'umanista
feltria
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in una notizia di biondo
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Illustrata,
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precisamente
a p a g i n a 342 H (1), i n c u i p a s s a i n r a s s e g n a u n a p a r t e d e l l a Regio
sexta
(Romandiola
sive
Flaminia),
f e r e t r a n i p o s t i lungo i l Crustumium, Mons
Tavelii
Planum
(2), n o m i n a , uno
Ioannis.
fra altri toponimi
i m m e d i a t a m e n t e dopo
d i e t r o l ' a l t r o , Certaldum
e
S u l l a p r i m a di queste due località, i l B i o n -
do r i c h i a m a l'attenzione del lettore con u n a n o t a e s p l i c a t i v a di taglio geografico-storico-letterario, inconsueto per i l
Mon-
tefeltro; s u l l a seconda pone i n e v i d e n z a l a nobiltà e i l val o r e di G i a n f r a n c e s c o O l i v a richiami
(3),
che
non
r i m a s e sordo
e agli a l l e t t a m e n t i delle belle lettere.
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Certaldum.
è celebrato d a l B i o n d o « P e t r i T u r c i v i r i d o c t i s s i m i p a t r i a »
(1)
BLONDI
FLAVII,
Italia
Illustrata,
Basileae
1559,
p.
342
H.
(2) S i t r a t t a di Monteltavelio, detto Castrum Montis Tavelii (1223); Castrum Montis Tabellionum, nella Descriptio Romandiolae, 1371. Cfr. G. B . M A R I N I , Saggio di ragioni della città di San Leo, Pesaro 1758, p. 277. Avvertiamo che d'ora innanzi citeremo i l testo della Descriptio, solo con i l nome di G. B . M A R I N I , cit., non potendoci giovare di A. T H E I N E R , Codex diplomaticus domimi temporalis S. Sedis, R o m a 1861-1862, E ' detto Castrum Montis Tabellionis in GiOANNi H E R C O L A N I D E ' S A R T I , Epigrammata Feretrana, a c u r a di I . Pascucci, S a n Leo 1977, epigr. 8, p. 17 con trad. p. 44. D i recente h a ricordato l a località, F.V. L O M B A R D I i n Hospitalis domus serre hulmorum, « S t u d i Montefeltrani », 5, S a n Leo 1977 e passim. (3) S i t r a t t a di Gianfrancesco O l i v a di Roberto O l i v a e non di Ugolino Oliva, come scrive erroneamente u n cronista anonimo. Cfr. L . T O N I N I , Rimini nella Signoria dei Malatesta, V, part. p r i m a . R i m i n i 1880, p. 188. Del personaggio n e l Cod. V a t . numero 21, A r c h . Segr. A r m . 60, s i trovano parecchie lettere indirizzate a l Conte G u i dantonio di Urbino, che confermano le capacità intellettuali, l a conoscenza dell'arte m i l i t a r e , le belle doti letterarie evidenziate anche dal Biondo. R i m a n e , a testimoniare l'animo forte e intrepido, u n a sua lettera (cfr. L . T O N I N I , Rimini, cit., p. 188 e sg.) i n d i r i z z a t a a i
ITALO PASCUCCI
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(4), Planum Ioannis è r i c o r d a t o « F r a n c i s c i n o b i l i s et strenui a l i t e r i s q u e n o n a b h o r r e n t i s v i r i p a t r i a » ( 5 ) . I l giudizio d e l B i o n d o s u Piero T u r c h i , raccolto n e l secolo seguente d a L e a n d r o A l b e r t i , che lo r i b a d i s c e q u a s i ad verbum, « Certaldo, p a t r i a d i Pietro T u r c o h u o m b e n litterato » (6), c i h a stimolato a indagare s u l l a f i g u r a d e l personaggio, p e r saperne qualche cosa d i più d i quanto n o n dica u n s i a p u r efficace, m a sempre u n pò troppo stringato giudizio e p e r conoscere quale r i c o r d o a b b i a lasciato d i sè negli a n n a l i della storiografia f e r e t r a n a . A l l a luce d i u n a p r i m a indagine s o m m a r i a , r i s u l t a che nessuno storico montefeltrano (vedremo i n seguito come c r e d i a m o c h e v a d a i n t e r p r e t a t a u n a espressione, apparentemente a l l u s i v a , dell'um a n i s t a cinquecentesco G i o a n n i H e r c o l a n i de' S a r t i d i M a c e r a t a f e l t r i a (7), s u Certalto) r i c o r d a P i e t r o T u r c h i p r i m a del sec. X V I I I . P e r t r o v a r e i l nome d e l personaggio nell'ann a l i s t i c a f e r e t r a n a , bisogna scendere a l secolo summenzionato. A l l o r a ( n e l Settecento) viene citato p e r l a p r i m a v o l t a da A n t o n M a r i a Z u c c h i T r a v a g l i (8) n e l l a g r a n m o l e cento-
« Consiglieri d i R i m i n i », Magnifici Maiores honorandi ad gaudium, i n c u i n a r r a come h a messo i n fuga i n e m i c i d i Sigismondo Pandolfo Malatesta, i n u n fatto d'arme presso P i e t r a r u b b i a . A ricordo del suo valore e della s u a morte gloriosa avvenuta durante l'assedio d i Città d i Castello, n e l 1474, i l figlio Carlo h a fatto costruire una Cappella a Montefiorentino d i Frontino, detta Cappella dei Conti Oliva, semplice, agile, a pianta quadrata, opera rinascimentale di ispirazione brunelleschiana eretta, probabilmente, s u disegno di Francesco d i Simone F e r r u c c i . ,,, , ^ , (4) BLONDI F L A V I I ,
cit., p. 3 4 2 H .
(5) B L O N D I F L A V I I ,
cit., p. 3 4 2 H . LEANDRO A L B E R T I n e l l a
Descrit-
tione di tutta Italia, Venezia 1557, p. 2 9 4 sg., r i c o r d a Piagnano d a cui u s c i « Francesco cognominato di Piagnano, valoroso capitano, e d i lettere ornato, l a c u i m e m o r i a è f a t t a d a l Biondo». (6) L . A L B E R T I , (7) GIOANNI
cit., p. 2 9 4 .
HERCOLANI DE' SARTI,
Epigr.
Feretr.,
cit., S a n
Leo
1977, p. 1 8 , epigr. 1 0 c o n t r a d . a p. 4 6 . ( 8 ) S u A . M . Z u c c h i T r a v a g l i , s i veda G I O A N N I H E R C O L A N I D E ' S A R T I , cit., p. 8 , nota 8 . S u i RFS, s i veda P. F R A N C I O S I , Rerum Fe-
L'UMANISTA
PIETRO T U R C H I
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n a r i a dei suoi Rerum Feretranarum Scriptores, T . I V . f. 16, p. 26, n . V I , i n c u i s i legge: " C l e m e n t i n i , p. 2, l i b . 8 sotto l ' a n n o 1405 n e l l a v i t a d i C a r l o i l G r a n d e (9) de' M a l a t e s t i fa m e m o r i a (10) d i Pietto T u r c o Segretario d i esso C a r l o , a l q u a l T u r c o d a B i o n d o viene assegnata per P a t r i a C e r t a l do F e l t r i o (11) i v i — C e r t a l d u m P e t r i T u r c i v i r i d o c t i s s i m i P a t r i a — talmente che d i questo Castello i l Dott.e Giov. d e g l ' E r c o l a n i già de' S a r t i ne' s u o i d i s t i c i cantò C e r t a l t o (12) « P a t r i c i i s fuerat C e r t a l t u m nobile q u o n d a m / tempor i b u s , n u n c est m e r a rusticitas»". Se n o n s i a m o c a t t i v i lett o r i , d a tale n o t a e s p l i c a t i v a dello Z u c c h i c i s e m b r a che s i debba dedurre che i l B i o n d o assegna a l T u r c h i , per p a t r i a , Certalto, e che per questo fatto l ' H e r c o l a n i , n e i suoi d i s t i c i s u l Montefeltro, mette i n evidenza, del luogo, l a nobiltà che c'era « i n tempi p a t r i z i », perchè v i era nato i l T u r c h i , m e n tre o r a è mera rusticitas. C o n u n a interpretazione del genere, n o n c i s e m b r a che lo Z u c c h i a b b i a penetrato l a r a gione d e l l a esaltazione c h e l ' H e r c o l a n i f a del passato d i Certalto, rispetto a l presente ( n a t u r a l m e n t e , d i a l l o r a ) , nè che l ' a b b i a capito V i o C o r n a c c h i a che d i recente, n e l l a s u a
retranarum Scriptores del Pennese Anton Maria Zucchi Travagli, Bologna 1 9 2 0 . ( 9 ) S i t r a t t a di C a r l o Malatesta (1368-1429) di Galeotto Malatesta. S u di l u i cfr. nota 6 5 . ( 1 0 ) I l Clementini r i c o r d a Pietro T u r c h i nel suo Raccolto istorico, cit-, part. I I , p. 2 5 9 , sotto 3 febbraio 1405, allorché gli ambasciatori di Innocenzo V I I gli presentarono alcune lettere del Pontefice. .. « che pigliate, e baciate d a Carlo, le pose sopra i l capo suo, e poi le diede a Pietro T u r c o , suo Cancelliero, che le leggesse, conie seguì... ». ( 1 1 ) Opportunamente lo Z u c c h i q u a l i f i c a Certaldo dì Macer a t a f e l t r i a con l'aggettivo « F e l t r i o », per distinguerlo d a altre località e a l t r i castelli dello stesso nome, i n v a r i e regioni d ' I t a l i a . ( 1 2 ) I l toponimo presenta u n a grafia duttile: i n latino è accertato o r a Certaltum {Descriptio Romandiolae, 1 3 7 1 ) , o r a Certaldum
(BIONDO
F L A V I O , It.
Illustr.,
p.
342 H ;
GIOANNI
H E R C O L A N I GIÀ'
DE' S A R T I , Epigr. Feretr., cit., epigr. 10, p. 18, t r a d . a p. 4 6 ) . L o Z U C C H I T R A V A G L I , T . I V . f. 1 6 , p. 2 6 , n. V I , s c r i v e Certaltum quando cita d a Biondo che, peraltro, h a Certaldum, mentre s c r i v e Certal-
22
ITALO PASCUCCI
monografia s u Certalto di Maceratafeltria (13), accogliendo l'interpretazione z u c c h i a n a , senza sottoporla ad e q u i l i b r a t a a n a l i s i storico-letteraria, se. senza calare le r a g i o n i dell'ep i g r a m m a n e l loro m o m e n t o storico, si è precluso l a possibilità d i intendere i l pensiero che v i v a c i z z a i l breve componimento. Oltre a questa accettazione a c r i t i c a del giudiizo dello Z u c c h i , riguardante l'esaltazione che l ' H e r c o l a n i f a di Certalto, i l C o r n a c c h i a , per conto suo, i n u n periodo che t r a s c r i v i a m o e che s i segnala per disarticolazione s i n t a t t i co-grammaticale, l a s c i a intendere che l a notizia r i g u a r d a n t e i l T u r c h i a b b i a avuto due estensori, i l C l e m e n t i n i e i l B i o n do. Scrìve, i n proposito, i l C o r n a c c h i a : « . . . sotto l'anno 1405, è r i c o r d a t o (si allude a l T u r c h i ) anche d a l C l e m e n t i n i e dal B i o n d o (14), i quali lo dicono di Certalto con le seguenti parole: « C e r t a l t u m P e t r i T u r c i v i r i d o c t i s s i m i pat r i a ». Perciò G i o v a n n i E r c o l a n i d i M a c e r a t a f e l t r i a n e i s u o i d i s t i c i s u i v a r i C a s t e l l i del Montefeltro potè s c r i v e r e d i Certalto: « P a t r i c i i s fuerat Cex-taltum nobile q u o n d a m tempor i b u s , n u n c est m e r a r u s t i c i t a s ». A c a u s a del disordine sintattico-grammaticale c u i abb i a m o accennato, r i g u a r d a n t e i l p r i m o capoverso, e di c u i
cium, quando cita da H e r c o l a n i che u s a questa stessa grafìa. D ' a l t r a parte, anche i n Italiano, a distanza di tre righe, scrive p r i m a Certaldo e poi Certalto, cioè adotta u n a grafia, come i n latino, diversificata, d i c u i è problematico a v v e n t u r a r s i a tentare anche u n a ipotetica spiegazione. I l C o r n a c c h i a adotta un'unica grafia s i a i n italiano che i n latino, Certaìio/Certaltum; comunque non è infrequente i l caso di trovare scritto, anche i n italiano, i n modo diversificato. Per p u r a curiosità, e non altro, notiamo che i l Boccaccio, sia in volgare (Decameron, V I , 10, 5) che i n latino {De fluminibus) adopera sempre l a f o r m a Certaldo. Per quel che r i g u a r d a l a f o r m a diversificata (cfr. infra, nota 70), essa è dovuta a l l a trasformazione di u n a consonante sorda {t), i n sonora (rf) per u n processo detto di lenizione. M a s u questo toponimo e le v a r i a z i o n i « alto », « a l t a »; « alto », « aldo » cfr. A . P R A T I , Storia di parole italiane, Milano 1974, p. 124 e sg. (13) V . CORNACCHIA, Certalto di Maceratafeltria, S a n Marino 1967. (14) Così, come vengono disposti e ordinati, sembrerebbe che i l Biondo sia vissuto dopo i l Clementini o quanto meno, siano coevi.
L'UMANISTA PIETRO T U R C H I
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è p r o v a eloquente l'uso del p r o n o m e r e l a t iv o, r i s u l t a che i l C l e m e n t i n i e i l B i o n d o ( m a n t e n i a m o l'ordine del Corn a c c h i a ) v i s s u t i a d i s t a n z a d i q u a s i due secoli l'uno d a l l ' a l tro, s i trovano m i r a c o l o s a m e n t e insieme allo scopo d i dettare u n giudizio s u l T u r c h i ! A s u a v o l t a lo Z u c c h i , come s i vedrà, per v i a d i u n errato interpungere, dà del distico d e l l ' H e r c o l a n i u n a interpretazione completamente d i s t o r t a , m a comunque tale d a t r o v a r e n e l C o r n a c c h i a u n convinto sostenitore. I l Corna c c h i a , d a parte s u a , v u o i perchè t r a s m e t t e i l distico senza a l c u n a distinzione f r a l'esametro e i l pentametro « P a t r i c i i s fuerat C e r t a l t u m nobile q u o n d a m t e m p o r i b u s , n u n c est m e r a r u s t i c i t a s », v u o i perchè interpunge i n modo sbagliato, fa credere che l ' H e r c o l a n i scrivesse i n p r o s a . M a c'è d e l l ' a l t r o ; ambedue (lo Z u c c h i e i l C o r n a c c h i a , c^he lo segue sicut umbra) trasmettono i l pentametro cantra metrum, perchè recano nunc del m s . P ( P e n n a b i l l i ) , c o n t r o l'esatto nostris del m s . O ( O l i v e r i a n o ) : « P a t r i c i i s f u e ra t C e r t a l d u m nobile q u o n d a m , / t e m p o r i b u s n o s t r i s est m e r a r u s t i c i t a s » (15). U n a l t r o errore i n c u i cadono tanto lo Z u c c h i quanto i l C o r n a c c h i a , consiste nel vedere uno stretto ra ppo rto f r a i l giudizio del B i o n d o e i l distico dell'Herc o l a n i . P e r essi (per lo Z u c c h i e per i l C o r n a c c h i a ) , l a dizione «Certaltum nobile q u o n d a m » se. l a nobiltà d i C e r t a l to, per i n t e n d e r c i , troverebbe i l suo presupposto n e l l a espressione del B i o n d o . I n v e r o i l B i o n d o s i l i m i t a a ric ordare l a località, p u n t u a l i z z a n d o che è p a t r i a di P i e t r o T u r c h i , viri doctissimi. N o n c i s e m b r a che s i a necessario essere dotati d i u n a eccezionale a n t e n n a c r i t i c a per r e n d e r s i conto che m e n t r e con: « C e r t a l d u m P e t r i T u r c i v i r i d o c t i s s i m i p a t r i a », i l B i o n d o intende mettere i n r i s a l t o gli e s i t i f e l i c i del personaggio nell'esercizio delle litterae humaniores, con « Cert a l d u m nobile q u o n d a m », l ' H e r c o l a n i s i propone d i p o r r e i n r i l i e v o i l decoro dato a l l a località, d a « gente p a t r i z i a ».
(15) Cfr. nota 7.
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E v i d e n t e m e n t e n e l c o m p o r r e i l suo distico, l ' H e r c o l a n i s'è impegnato, secondo 1*^5^5 scrihendi che gli è congeniale, a s t a b i l i r e u n a a n t i t e s i f r a i l « p u r o s e l v a t i c u m e » dei mod e r n i , e l a nobiltà d i u n tempo, i n c u i C e r t a l t o e r a celebre per gente p a t r i z i a . A b e n leggere, « C e r t a l d u m nobile quond a m »..., n o n riflette affatto i l pensiero del B i o n d o , l a c u i espressione n o n s i vede p r o p r i o come possa recepire l'idea di nobilitas. Quando i l B i o n d o v u o l mettere i n r i l i e v o c e r t i aspetti d i u o m i n i e d i cose, lo f a senza r i c o r r e r e a e s p re s s ioni c i r c o n l o c u t i v e , m a sceglie e p e s a con e s t r e m a c u r a le parole, c o m e avviene n e l l a n o t a geografico-storico-letteraria r i g u a r d a n t e G i a n f r a n c e s c o O l i v a che, senza a l c u n impegno stilistico, è detto nobilis et strenuus a literis non abhorrens. L a nobiltà degli a n t i c h i c e r t a l t e s i , e s a l t a t a d a l l ' H e r c o l a n i , riflette piuttosto l a n o t a d e l l a Descriptio Romandiolae del C a r d . Anglico G r i m o a r d , del 1371, i n c u i d i C e r t a l t o s i a n n o t a : « C a s t r u m C e r t a l t i est i n s u m m i t a t e c u i u s d a m Montis, i n q u a est P a l a t i u m forte (16), q u o d tenetur p e r quosdam nobiles videlicet Cionum et Lolum » (17). I n proposito, b a s t a p o r r e a confronto i l testo della Descriptio relat i v a a l Vicariatus Montis Feretri e c e r t i e p i g r a m m i dell'Herc o l a n i , p e r accorgersi che a l c u n i d i essi derivano d a l l a De-
( 1 6 ) Cfr. Descriptio Romana., G . B . M A R I N I , p. 2 7 7 . • ( 1 7 ) S i t r a t t a dei nobili Giono (erroneamente è s c r i t t o Cione, da C. M A R C O L I N I , Notizie storiche della Provincia di Pesaro e Urbino, Pesaro 1883, p. 1 0 9 ) e Lolo, della f a m i g l i a dei Gaboardi di Maceratafeltria, i l c u i capostipite f u Gaboardo. Anziché Lolo, I N P I E T R O ANTONIO C A L V I , Ad pseudo-Feretr. apologet., Venetiis M D C C X X X V I V , p. 179, s. V . Certaltum, si t r o v a erroneamente Solum. Cfr. G . B . M A R I N I , Saggio di ragioni della città di San Leo, Pesaro 1758, p. 2 7 7 . I n margine s i legge: Tenent Lotus et Cionus. Cfr. G . T O M B I N I , / Marini di San Leo, R o m a 1 9 7 5 , p. 9 4 . L a dimostrazione inequivocabile che l a nobiltà d i Certalto e r a costituita, i n tempi andati, d a gente p a t r i z i a {nobiles) che sono appunto i Gaboardi, è dimostrato d a l l a Descriptio r e l a t i v a a l Castrum Maceratae... « quod » tenet quidam nobilis (si r i c o r d i l a dizione quosdam nobiles, riguardante Certalto) vocatus Pece de Gaboardis...
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scriptio o ne costituiscono i l riflesso, con e s i t i t a l o r a n o n del tutto disprezzabili n e l gioco a b b a s t a n z a efficace dell'antitesi. A nostro parere, e r a più facile i n t e r p r e t a r e l'espressione del B i o n d o nel senso che i n d i c a n o i testi c i t a t i , che annetterle ttn significato che non può avere neppure scompaginando i n e s s i a b i t u a l i del periodo. P e r n o i , l ' e r r o r e i n c u i è r i m a s t o i r r e t i t o i l C o r n a c c h i a , dipende dall'avere egli c a m m i n a t o troppo strettamente sulle orme del suo fido Acate. C o m u n q u e , dopo i l giudìzio fortemente enfatico dello Zucchi, per r i t r o v a r e (18) i l T u r c h i annoverato n e l l a storiografia montefeltrana, bisogna giungere a l 1843 se. a l l ' a n n o i n cui h a v i s t o l a luce un'operetta d i c a r a t t e r e sintetico, S L I I Montefeltro, s c r i t t a d a A c h i l l e M a r i n i (19). C o n questo suo breve scritto, che r i s u l t a u n a visione s i n t e t i c a e u n affettuoso invito a dare l'avvio a u n a s t o r i a completa s u l l a nos t r a regione, i l M a r i n i intende s t i m o l a r e « qualche ingegno di b u o n a l e n a » (20) perchè r i u n i s c a « i n u n tutto le sparse fatiche d i p a r e c c h i che ne s c r i s s e r o » n e l passato (21). A proposito d i u o m i n i che hanno onorato i l Montefeltro, s c r i v e i l M a r i n i : « P o t r e i q u i m o l t i s s i m i annoverare di q u e l l i che degni sono d i essere r i v e n d i c a t i dall'obblivione, m a questi soli p o c h i io accennerò: Pietro T u r c o u o m
( 1 8 ) I l suo nome non s i t r o v a neppure i n G. PAGGETTI, Le glorie feretrane, Pesaro 1 8 4 1 , ora ripubbì. d a B . Chigi, R i m i n i 1977 ^ Nell'operetta del Paggetti, che è u n c a r m e i n v e r s i sciolti, vengono passate i n rassegna v a r i e località del Montefeltro, di c u i è celebrato i l tempo andato attraverso una stucchevole serqua di nomi, in b r u t t i endecasillabi, spesso i n battaglia (almeno nella r i s t a m p a ) colla metrica, n e l l ' a l t e r n a r s i t a l o r a di v e r s i i p e r m e t r i e di v e r s i ipom e t r i . Viene ricordato i l nudo nome del T u r c h i , due volte (pp. X X V I I I X X X ) i n L i n i C o l u c i i / P i e r i i S a l u t a t i / C a n c e l l a r i i Fiorent i n i / Epistolae / n u n c p r i m u m ex m s s . codd. i n lucem / erutae / recensuit, Colucii v i t a m edidit, pracfatione / animadversionibusque i l l u s t r a v i t / L a u r e n t i u s Mehus / Florentiae. M D C C X L I . ( 1 9 ) A . M A R I N I , Piano per una storia completa della Provincia di Montefeltro, Urbino 1843. ( 2 0 ) A . M A R I N I , ivi,
p.
5.
(21)
p.
5.
A . M A R I N I , ivi,
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letterato di Certalto, Mons. Antonio B a l d a n i di Soanne ( B o r gonuovo) celebre n a t u r a l i s t a del p r i n c i p i o del s e c o l o . . . » (22). Dopo questa n o t a piuttosto s c a r n a , che n e l l a s u a concisione riflette le espressioni del B i o n d o e dell'Alberti, ness u n a l t r o storico r i c o r d a i l T u r c h i nell'Ottocento. Oblitter a t o anche da Mons. T e r z o N i c o l i n i , che h a scritto u n a breve s t o r i a religiosa e c i v i l e d i Certalto, con b e l l a semplicità e a l t r e t t a n t a passione ( 2 3 ) , i l personaggio r i t o r n a agli on o r i d e l l ' a n n a h s t i c a f e r e t r a n a , nel 1967, c o n V i o Cornacc h i a , nel modo che a b b i a m o prospettato (24). A prescindere dall'interpretazione n o n certo felice del distico hercolaniano, i l C o r n a c c h i a h a i l m e r i t o d i avere a l meno proposto i l T u r c h i a l l a attenzione degli s t u d i o s i di cose montefeltrane e d i averne scosso l a polvere di oltre u n secolo. A cosa s i debbono questi i n t e r c a l a t i , m a p u r sempre troppo l u n g h i silenzi della storiografia f e r e t r a n a s u l T u r c h i , n o n s a p r e m m o a v v e n t u r a r c i i n ipotesi. P e r quello che c i r i g u a r d a , d i c h i a r i a m o apertamente che p r o p r i o questo grigio silenzio s u l l a v i c e n d a l e t t e r a r i a e u m a n a del T u r c h i , h a costituito uno stimolo a cercare i m o t i v i deir« obblivione ». S u l valore letterario del personaggio n o n siamo i n condizione di dire molto, d'altronde anche quel poco che potremo dire, h a valore riflesso perchè è q u a s i strettamente legato all'esame delle lettere indirizzate a l T u r c h i d a l paterno a m i c o e protettore Coluccio S a l u t a t i , i l celebre u m a n i s t a , Cancelliere della R e p u b b l i c a f i o r e n t i n a (25). Delle opere del personaggio, ad eccezione di u n a l e t t e r i n a a Maestro F e l t r o d i Santarcangelo di Ro-
( 2 2 ) A . M A R I N I , ivi,
p.
53.
( 2 3 ) T . N I C O L I N I , Cenni storici di Certalto di Maceratafeltria, Miramare 1938. ( 2 4 ) V . CORNACCHIA, cit., p. 3 6 . '•-'^^^^'^ '•••>^>'• ' Wr. ( 2 5 ) C. S a l u t a t i (Stignano i n Valdinievole 1 3 3 1 - Firenze 1 4 0 6 ) fu, d a l 1 3 7 5 fi.no a l l a morte. Cancelliere del Comune di Firenze e maestro a m m i r a t o e ascoltato dentro e fuori i confini d ' I t a l i a . L a sua azione, come sì può desumere anche dalle 1 4 missive indiriz-
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m a g n a (26), e, forse, di u n e p i g r a m m a i n morte d i P a o l a B i a n c a M a l a t e s t a (27), s o r e l l a di M a l a t e s t a di Pandolfo I I Malatesta, signore d i Pesaro e moglie d i Pandolfo I I I d i Galeotto, suo cugino, e qualche biglietto isolato, giacciono i n « c o d i c i d i biblioteche s t r a n i e r e , ignorati d a i più »
zate a l T u r c h i , fu morale e politica e sì esercitò attraverso numerose lettere e geniali conversazioni, che costituiscono u n a difesa costante della dignità dell'uomo e delle libertà repubblicane. Dei suoi t r a t t a t i i n latino, ricordiamo i l De tyranno^ (1400) i n c u i viene sostenuta l a liceità o meno dell'uccisione del tiranno, l'incompiuto De laboribus Herculis, notevole per l a difesa della poesia che attraverso i l suo linguaggio simbolico sa f a r s i potente strumento di persuasione morale. (26) F . Movati i n C. S A L U T A T I , Epist., cit., I I , libr. V, lettr. X X I , p. no, nota 1, scrive: « C h i maestro Feltro s i fosse, non posso con certezza a f f i r m a r e ; m a stimo non a l l o n t a n a r m i dal vero congetturando che egli, chiamato qui "regio cancelliere" (il Movati allude a l l a lettera indirizzata dal S a l u t a t i a maestro Feltro da Santarcangelo, nel mese di settembre del 1383), cioè a dir principesco, e dottor di leggi, fungesse da segretario di qualche Signore di Romagna e, più precisamente, de' Malatesta ». Tutte le lacune s u maestro Feltro, lasciate dal Movati, sono state successivamente colmate da A. F . MASSERA in Appunti per la storia della letteratura umanistica nelle corti malatestiane, Pesaro 1926, p. 47 sgg. (27) C. S A L U T A T I , Epist., cit.. I l i , libr. X I , lettr. I I , nota 2, p. 336. L'epigr., che s i legge sulla tomba di Paola Malatesta collocata nell'atrio della Chiesa di S. Francesco dove esiste tuttora, è del seguente tenore: C l a r a pudicitia dux P a u l a B i a n c a , potentis / a gen i t r i c e trahens U r s i n i sanguinis o r t u m / c u i p a t r i u m Malatesta genus celsumque m a r i t u m / P a n d u l f u m a u l a dedit, forme splendoribus omnes / vincens atque viros s u m m i s v i r t u t i b u s equans; / h i c cineres liquit celeremque (sic) petivit O l y m p u m / Obiit autem M C C C L X X X X V I I I , i n festo S a n c t i Antonii. S u l l a paternità dell'epig r a m m a , scrive i l Movati a pie della nota 2; « O r a c h i sospettasse codesti v e r s i f a t t u r a del T u r c h i e congetturasse c h i ad essi voglia alludere qui i l S., non andrebbe molto lontano dal vero? ». Notiamo, per parte nostra, che l'epigramma per Paola B i a n c a e r a stato pubblicato, p r i m a che dal N e v a t i , da L . T O N I N I , Rimini nella Signoria de' Malatesti, I V , part. p r i m a , p. 331, con notizie s u l personaggio, nella pagina precedente. S i veda i l monumento a Paola B i a n c a , riprodotto da O. C A V A L L A R I , Sigisniondo Malatesta, R i m i n i 1978, p. 26.
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(28). P e r questo fatto, i l nostro compito s i l i m i t a , come del resto a b b i a m o avvertito, a p a r l a r e q u a s i e s c l u s i v a m e n t e delle sue vicende terrene. D i t a l i vicende, t r a l ' a l t r o , m a n cano perfino i n u d i d a t i a n a g r a f i c i sfuggiti anche alle sagaci r i c e r c h e d i F . N o v a t i (29), che r i c o r d a i l T u r c h i nel I I e nel I I I v o l u m e (soprattutto n e l I I I v o l u m e ) dell'Epistolario di Coluccio S a l u t a t i , da l u i edito con e s t r e m a pazienza e a c r i b i a (30). C i f e r m e r e m o brevemente sulle sue peregrinazioni come Segretario e Cancelliere presso M a l a t e s t a d i Pandolfo I I M a l a t e s t a , successivamente presso B i o r d o M i c h e l o t t i , signore d i P e r u g i a e di nuovo, dopo l a m o r t e v i o l e n t a d i B i o r do, presso M a l a t e s t a d i Pandolfo I I M a l a t e s t a e infine, def i n i t i v a m e n t e , presso C a r l o M a l a t e s t a di Galeotto Malatesta, signore d i R i m i n i . D i r e m o c u r s o r i a m e n t e delle sue a m i cizie letterarie, soffermandoci a v e r i f i c a r e l a n o t i z i a del B i o n d o , r e l a t i v a a l l a s u a p a t r i a , che r i m a n e i l t e m a centrale, legato com'è a l l a n o t i z i a d e l l a s u a appartenenza a l n o s t r o Montefeltro. S u l v a l o r e letterario del T u r c h i , tace i l C l e m e n t i n i nel suo Raccolto istorico, n e l quale r i c o r d a i l T u r c h i « cancelliero » (31) d i C a r l o M a l a t e s t a , signore di
( 2 8 ) G . F R A N C E S C H I N I , Giovanni Manzini e Biordo Michelotti, E s t r . da « Storiografia e storia », R o m a 1974, p. 2 7 3 . R i c o r d i a m o qui che Pietro T u r c h i tradusse « P r o Magnifico et excelso Domino Carolo Malatesta » l a Storia Ecclesiastica di E u s e b i o di Cesarea, nella versione di R u f i n o , coU'aggìunta dì due l i b r i , i l decimo e l'undicesimo, tradotti da l u i . « E c c l e s i a s t i c a r u m H i s t o r i a r u m explicit liber undecimus. Scrìptus a me Petro T u r c o anno D o m i n i MCCC C V I I I , decimo kalendas martìas, indìctione p r i m a , prò magnifico et excelso domino Carolo Malatesta, m a n u p r o p r i a Arìmini ». Codices Vaticani Latini, descripserunt Marcus Vattasso et Pius F r a n chi de Cavalieri, tomus I , Cod. 238, Romae, T y p i s Vaticanis, 1902, p.
175-76.
( 2 9 ) Notìzie di carattere generale, prive comunque anche dei nudi dati anagrafici, s i leggono i n C. S A L U T A T I , Epist. cit., I I I , libr. X, lettr. X I I I , p. 276, nota 2 . ( 3 0 ) L'Epistolario, in 4 voli., è stato edito dal 1 8 9 1 a l 1 9 1 1 . (31)
C. C L E M E N T I N I , Raccolto,
cit., p. 2 5 9 .
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R i m i n i . T a c e d e l personaggio a n c h e i l n o m e , C . T o n i n i n e l suo l i b r o l a Coltura ai primordi
lett.
del sec. XIX.
e scient.
in Rimini
dal sec.
G l i unici a trasmetterci
XIV
valuta-
z i o n i ( p e r a l t r o d i lieve impegno, p e r r a g i o n i i n t u i t i v e ) rel a t i v e a l suo v a l o r e , sono i l N o v a t i (32) e A. F . M a s s e r a (33). I l Novati, i n u n a nota di commento a u n a lettera del T u r c h i ; i l M a s s e r a , i n u n opuscolo r e l a t i v o a l l a s t o r i a d e l l a l e t t e r a t u r a u m a n i s t i c a nelle c o r t i m a l a t e s t i a n e (34), i n c u i il
personaggio v i e n e
definito
« ragguardevole
u m a n i s t a ».
l i suo n o m e v i e n e r i c o r d a t o due v o l t e d a F . E r c o l e i n t r o d u z i o n e a l c o m m e n t o // trattato tere
scelte;
Antonium
nella
« D e t y r a n n o » e let-
u n a p r i m a v o l t a a p r o p o s i t o deìVinvectiva Luschum
de fiorentina
repuhlica
male
in
sentien-
(32) F . Novati (Cremona 1859 - S a n r e m o 1915), allievo del D'Ancona a l l a S c u o l a N o r m a l e Superiore d i Pisa, f u u n o dei maggiori rappresentanti del « metodo storico ». C o n A. G r a f e R . R e n i e r fondò n e l 1883 i l «Giornale Storico della lett. i t . » e n e l 1904 fondò e diresse l a r i v i s t a « S t u d i medievali ». E b b e interessi s v a r i a t i s s i m i (la bibliografia dei suoi s c r i t t i v a d a Aristofane a Stendhal) con puntate nella s t o r i a delle scienze, nell'archeologia, nella glottologia e n e l folclore. F r a a l t r i , notevolissimi i suoi c o n t r i b u t i a l l a s t o r i a del p r i m o Umanesimo, c o n l a Giovinezza di Coluccio Salutati (1888) e i quattro v o l u m i dell'Epistolario di Coluccio Salutati, che c i è stato d i grande utilità p e r i l nostro tema. E b b e come allievo eminente A. Monteverdi. (33) S u A . F . M a s s e r a (Ancona 1883 - R i m i n i 1928) s i veda A. CAMPANA, Aldo Francesco Massera, E s t r . d a « Valdilamone », N . I l i , 1929. Questo è sicuramente i l lavoro necrologico piìi serio e più documentato d i quanti uscirono a l l a luce subito dopo l a morte del Massera, d i c u i i l C a m p a n a mette opportunamente i n rilievo l'attività critico-filologica, c o n l a solita sicurezza d i giudizio. P e r u n a bibliografia cronologica degli s c r i t t i del Massera s i veda C. L U C C H E S I , Aldo Francesco Massera, i n « A r i m i n u m », I I , luglio 1929, pp. 17-18. (34) Alludiamo a l lavoro del MASSERA, Appuntì, cit., p. 47. N o n si capisce se i l giudizio del M a s s e r a s u l T u r c h i derivi d a l l a l e t t u r a diretta d i qualche opera ( i l c h e c i s e m b r a d i poterlo escludere, a l meno fino a questo momento, per i l fatto che gli s c r i t t i del T u r c h i si trovano i n biblioteche straniere), oppure proceda d a valutazione riflessa, dipendente dalle lettere del S a l u t a t i e d a i giudizi sporadici che s i leggono nell'epistolario curato d a l Novati.
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tem, s c r i t t a s u invito p r o p r i o d i Pietro T u r c h i , erroneamente detto d a l l ' E r c o l e , « cancelliere del Signote d i Pesaro, C a r l o M a l a t e s t a » (35); u n a seconda v o l t a t r a coloro che er a n o c u l t u r a l m e n t e legati a l S a l u t a t i dai v i n c o l i d i u n a i n t i m a collaborazione e solidarietà u m a n i s t i c a . N o n p a r l a d i l u i neppure M . E . Cosenza n e l suo dizionario biografico e bibliografico degli u m a n i s t i i t a l i a n i , uscito a B o s t o n n e l 1962 (36); nel suo l i b r o i l Cosenza ripete l ' e r r o n e a notizia, m u t u a t a evidentemente d a l l ' E r c o l e , « T u r c h i , Pietro-as C h a n c e l l o t of C a r l o M a l a t e s t a ( L o r d of Pesaro) ». M a poi, qualche pagina più a v a n t i , s i a l ' E r c o l e che i l Cosenza, nelle r i spettive opere citate, p e r s o m m a confusione, p a r l a n o di « Pietro T u r c h i Cancelliere d i M a l a t e s t a d i Pandolfo, S i gnore di Pesaro » (37). A s s a i d i recente i l personaggio è stato r i c o r d a t o d a S i l v i a R i z z o (38), come c o l u i a l quale C o l u c c i o S a l u t a t i c o m u n i c a « alcune correzioni da apportare a l suo De nobilitate legum et medicine ». N o n m o l t o tempo è, i l compianto G . F r a n c e s c h i n i lo h a r i c o r d a t o s i a nel v o l u m e r i g u a r d a n t e i M a l a t e s t a (39), s i a n e l l ' a r t i c o l o s u G i o v a n n i M a n z i n i e B i o r d o M i c h e l o t t i , cercando d i d a r c i qualche s c h e m a t i c a idea del letterato a t t r a verso a l c u n e lettere deìYEpist. colucciano e s f r u t t a n d o talune note c r i t i c h e del N o v a t i , C o m u n q u e , dalle opere e da-
(35) F . E R C O L E , Il trattato "de tyranno" e lettere scelte, Bologna 1942, p. X V I I . (36) Biographical and Bihliographical Dictionary of the Italian XJmanist ecc. (by) M. E . COSENZA, voi. I V , B o s t o n 1962. (37) F . E R C O L E , cit., p. X X I I (M. E . Cosenza, h i m to keep i n touch w i t h Malat. di Pandolfo Malatesta). I n realtà, anziché scrivere, come fa l ' E r c o l e . . . « P i e t r o T u r c h i , Malatesta di Pandolfo Malatesta, signore di P e s a r o . . . », per chiarezza avrebbe dovuto scrivere: « Malatesta di Pandolfo I I Malatesta », per distinguerlo dal procugino Pandolfo I I I , signore di Fano, di Bergamo e di B r e s c i a e delle terre nell'alta valle del Tevere, dopo l a m o r t e del fratello minore Galeotto Belfiore. (38) S . R I Z Z O , Il lessico filologico degli Umanisti, R o m a 1973, p. 272. (39) G. F R A N C E S C H I N I , / Malatesta, Milano 1973, p. 249 e passim.
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gli a r t i c o l i degli s c r i t t o r i e degli s t o r i c i che abbiamo menzionato, stricto sensu n o n emerge u n a valutazione personale. A nostro parere, i l fatto v a connesso colle r a g i o n i che a b b i a m o sottolineato, se. l a m a n c a n z a d i opere d a recensire. P e r avere q u a l c h e p a l l i d a nozione r e l a t i v a a l v a l o r e del T u r c h i , dobbiamo a f f i d a r c i a i g i u d i z i che s u d i l u i s i leggono nell'epistolario già tante volte citato, del S a l u t a t i . Ma, a ben vedere, n o n p a r e che s i possa considerare i l S a l u t a t i giudice del tutto candido o disinteressato, almeno se si v u o l tener conto della protezione, m a i v e n u t a meno, acc o r d a t a a l T u r c h i e delle continue proteste d'affetto che non sembra no soltanto f o r m a l i e che v a n n o d a l « d ile c t is s imus f i l i u s » e « d i l e c t i s s i m u s P e t r u s », a l « c a r i s s i m u s f il i u s » (40). I n u n a c a l d a raccomandazione, m i s t a all'elogio, da c u i si possono r i l e v a r e i m e r i t i del T u r c h i , i n d i r i z z a t a a Malatesta d i Pandolfo I I M a l a t e s t a , signore d i Pesaro, i l S a l u t a t i s c r i v e . « .. G a v i s u s s u m . . . quod d i l e c t i s s i m u s f r a t e r meus eloquio insignis et m u l t a r u m r e r u m s c i e n t i a fecundus, P e t r u s T u r c u s , per te fuerit a d tue d o m i n a t i o n i s serv i t i a r e v o c a t u s » (41). N e l l a lettera del 7 agosto 1399, raccomandando i l suo « d i l e c t i s s i m u s f r a t e r » allo stesso a u gusto corrispondente, s c r i v e : « P e t r u m T u r c u m , quem aiter u m me reputo deprecor habeas c o m m e n d a t u m » (42). L a segnalazione dell'amico d i l e t t i s s i m o e figlio c a r i s s i m o , emerge a n c o r a più v i v a i n u n a lettera, p r o b a b i l m e n t e del febbraio 1399, i n d i r i z z a t a a n c h ' e s s a a l signore d i Pesaro M a l a t e s t a d i Pandolfo I I M a l a t e s t a : « . . . V a l e et P e t r u m T u r c u m benigne r e s p i c i a s atque, sicut s t a t u i suo et magnificentie tue convenit, proseguaris » (43). E a n c o r a , d a u n a m i s s i v a a u n personaggio d i grande r i l i e v o n e l l a corte m a •i r:-?y]..
(40) (41) p. 308. (42) (43)
\ '• ;i:
•'
C . S A L U T A T I , Epist., libr. X I I , lettr. I , p. 435. — C . S A L U T A T I , ivi, cit. l i b r . X, lettr. X V I I , 19 giugno 1938, C. S A L U T A T I , ivi, cit., l i b r . X I , lettr. I l i , p. 342. C. S A L U T A T I , ivi, cit., l i b r . X I , lettr. I , p. 335.
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ITALO
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l a t e s t i a n a d i R i m i n i , p r e c i s a m e n t e a Paolo di m a g i s t r o V a lentino C i c c o l i n i (44), Cancelliere d i C a r l o M a l a t e s t a d i G a leotto, datata 19 giugno 1401, emerge, se m a i ce ne fosse bisogno, i l grande affetto che i l S a l u t a t i d i m o s t r a verso i l suo p u p i l l o : « . . . C r e d o t i b i n o t u m , v i r egregie (45), me s i n g u l a r i s dilectationis affectu prosequi P e t r u m T u r c u m ;
(44) D i Valentino Ciccolini, magister scholarum, « insegnante di belle lettere, dipendente d a l Municipio », detto a l t r i m e n t i « pubblico insegnante di belle lettere », parlano L . T O N I N I , Rimini nella signoria de' Malatesti, I V , p a r t . p r i m a , p. 384 sg., con r i n v i o ad A. B A T TAGLiNi, Della corte letteraria di Sigismondo Pandolfo Malatesta {Basini Parmensis Opera praestantiora, tomo I I ) , R i m i n i 1794, p. 126, nota 44; F . N O V A T I , Epistolario di Coluccio Salutati, I I I , l i b r . X I I , lettr. X I V , p. 518, nota 2 con r i n v i o a C. T O N I N I , La coltura lett. e scientif. in Rimini dal sec. XIV ai primordi del XIX, R i m i n i 1884, I , 41, cap. I V . Notizie più circostanziate s u l personaggio, si leggono i n A. F . MASSERA, cit., p. 46. I l Massera, t r a l'altro, completa le notizie che c i hanno trasmesse s i a i l T o n i n i che i l B a t t a g l i n i , che avevano omesso di i n f o r m a r c i che i l Ciccolini proveniva da R a venna, come da Archivio Storico Comunale di Rimini, perg. 25 nov. 1385 ( R i m i n i ) , i n c u i figura testimone « maestro Valentino quond a m m.i C i c c o l i n i gra.ce {gramniaticé) professore, o l i m de Ravenn a et n u n c de c e n t r a t a S . M a r i e i n Argumine ». Per queste notizie, MASSERA, cit., p. 46, nota I . D a l M a s s e r a apprendiamo, inoltre, sempre dall'articolo cit., nota 2, che maestro Ciccolini ebbe due figli, T o m m a s i n o e Paolo del quale diremo nella nota che segue. (45) Sì t r a t t a di Paolo d i maestro C i c c o l i n i di c u i poco o n u l l a dice i l N O V A T I , Epist., di C. Salutati, I I I , libr. X I I , lettr. X I V , p. 518, nota 2. Notizie incerte, fondate sull'autorità dell'Ughelli, trasmette i l T O N I N I , Rimini nella signoria de' Malatesta, V , p a r t . pr., 1880, p. 647 sg., senza riconoscere i n questo Paolo i l figho di maestro V a lentino. Per altre e più precise notizie, s i veda A. F . M A S S E R A , Appunti, cit., p. 46, nota 7; p. 47, nota 1. A Questo Paolo, che diventerà Vescovo di C e r v i a e sarà impegnato i n v a r i e m i s s i o n i s i a per conto di C a r l o Malatesta di Galeotto che per conto del fratello Pandolfo I I I , i l S a l u t a t i r a c c o m a n d a caldamente i l T u r c h i . {Archivio Storico Comunale di Fano, Cod. Malatestiano 58 (dal 1415), a.c. X r : « E p i s c o p u s Cerviensis consciliarius ex d. d. n o s t r i »; A. ZONGHI, Repertorio dell'antico arch. comun. di Fano, F a n o 1888, p. 109. S u l l a c a r r i e r a episcopale dì questo Paolo, cfr. C. E U B E L , Hierarchia cath meda aevi\, p. 183; 1431-1503, p. 126.
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i a n d i u q u i d e m i p s u m i n f i l i u m s i c u t etas exigit, acceptavi, nescio s i m e f a l l i t amor, dignus e n i m est suis m e r i t i s u t am e t u r » (46), e s c o n g i u r a Paolo a essere del suo T u r c h i , « clipeus, defensor et f a u t o r ». E per l a protezione continuamente i n v o c a t a a favore del suo protetto e per le espressioni d i affetto r i b a d i t e quasi a d ogni lettera (47), n o n si può nascondere che i giudizi del S a l u t a t i , i m p r o n t a t i a esaltazione dell'attività l e t t e r a r i a del T u r c h i , possono s u s c i t a r e i l sospetto d i eccessiva longanimità. L a c o n t r o p r o v a a v a l u t a z i o n i così positive, almeno allo stato attuale della conoscenza r e l a t i v a a l l a produzione del T u r c h i , è i m p o s s i b i l e per le r a g i o n i che abbiamo già detto. Comunque, anche a l l u m e dì u n a n o n approfondita lett u r a , emerge che i l giudizio colucciano n e i r i g u a r d i del « dil e c t i s s i m u s P e t r u s », esonda d i affettuosa c a r i c a d'amore paterno e dì profonda, amichevole comprensione, come col u i che gli è « s u m m a dilectatione c o n i u n c t u s » (48). I n u n a lettera i n d i r i z z a t a a l suo p u p i l l o , i l S a l u t a t i e s c l a m a pieno dì a m m i r a z i o n e : « D i l e c t i s s i m e f i l i , v i d i v e r s u s tuos vidique t u a m epìstolam divino d i c t a t a m eloquio, i n quìbus credas v e l i m quod delectatus s i m » (49). I n u n ' a l t r a lettera a M a l a t e s t a d i Pandolfo I I Malatesta, signore d i Pesaro, oltre a l l a s o l i t a protesta d'affetto da parte del S a l u t a t i , s i r i l e v a anche i l giudizio: « . . . dilectiss i m u s f r a t e r m e u s , eloquio insignis et m u l t u a r u m r e r u m scientia fecundus, P e t r u s T u r c u s » (50). I n u n a m i s s i v a a l T u r c h i , leggiamo: « littere tue, dilectissime f i l i , m e l l i f l u a q u i d e m eloquentìe dignitate redundant, s e n t e n t i a r u m gravitate movent, s t i l i maestate r e n i d e n t . . . » (51). P u r ammettendo delle effettive esagerazioni n e l giudicare le qua-
(46) (47) (48) (49) (50) (51)
C. C. C. C. C. C.
SALUTATI, SALUTATI, SALUTATI, SALUTATI, SALUTATI, SALUTATI,
ivi, ivi. ivi, ivi, ivi, ivi.
voi. I l i , I I I , libr. I I I , libr. 111, libr. I I I , libr. I I I , libr.
libr. X I I , lettr. X I V , p. 520. X I I I , lettr. I I , p. 336. X I , lettr. X X V , p. 434. X I I I , lettr. I I , p. 336. X, lettr. X V I I , p. 308 e sg. X I , lettr. X I I , p. 376 sg.
ITALO PASCUCCI
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lità l e t t e r a r i e del T u r c h i , è d a credere che questi fosse giovane p a r t i c o l a r m e n t e dotato, d i c u i i l S a l u t a t i l o d a l a « perp o l i t a locutio »,la capacità d i s c r i v e r e con gra z ia e r a f f i n a ta perfezione. N o n è pensabile che i l grande u m a n i s t a mentisse anche a se stesso, quando s i t r a t t a v a d i d a re u n giudizio sulle r e a l i capacità del suo protetto. C o m u n q u e , a n che se l'esaltazione del v a l o r e del T u r c h i è forse d e s t i n a t a ad a t t e n u a r s i a l l a luce d i u n a meno passionale e più obiett i v a valutazione per l'eventuale pubblicazione dei s u oi scritti, t u t t a v i a n o n se ne possono t r a s c u r a r e i m e r i t i . N e l 1395, i l T u r c h i s i t r o v a a P e r u g i a presso B i o r d o M i c h e l o t t i , s i gnore d i q u e l l a città, che oltre a l l a g l o r i a delle a r m i intendev a aggiungere i l decoro delle lettere. Questo p a r t i c o l a r e , a p a r t e le co nsi de r a z i o n i estranee a i suoi s t u d i e i r r e l a b i l i ai r a p p o r t i c o l l a corte d i Pesaro, s t a a d i n d i c a r e i l v a l o r e dell'uomo e d e l l ' u m a n i s t a . S i c u r a m e n t e i l T u r c h i non doveva s f i g u r a r e accanto ad a l t r i l e t t e r a t i e u m a n i s t i che avevano trovato onesta accoglienza i n q u e l l a corte, se. G i o v a n n i M e n z i n i della M o t t a di F i v i z z a n o n e l l a G a r f a g n a n a , F r a n c e s c o d i Iacopo da Montepulciano, L u d o v i c o l a c o p u c c i o d a R i e t i , L o r e n z o d a Crem o n a , L u d o v i c o da F a b r i a n o (52). S e vogliamo credere a i l a c e r t i d i u n a epistola i n d i r i z z a t a a l T u r c h i d a u n G i a c o m o Alpoleo d i U r b i s a g l i a (53), s i deve credere che i l T u r c h i godesse d i grande s t i m a c o m e Cancelliere n e l l a corte m a l a t e s t i a n a d i R i m i n i e d i F a n o , e fosse tenuto i n n o n m i nore considerazione come uomo d i lettere. I n f a t t i , oltre a essere « o r a t o r egregius, i n s i g n i s n o s t r i t e m p o r i s o r a t o r Pet r u s T u r c u s », è t a l m e n t e ascoltato d a l suo signore, C a r l o M a l a t e s t a di Galeotto, che h a i l potere d i i n t e r v e n i r e e placare d i l u i , dello scrivente G i a c o m o Alpoleo, i t r i s t i , inaspett a t i d i g i u n i del p r o s s i m o i n v e r n o ( 5 4 ) . T a l i d i g i u n i lo c o s t r i n gono a f a r s i artefice del supplice m e t r o , a l fine d i piegare
( 5 2 ) G . F R A N C E S C H I N I , Giovanni p. 2 7 4 sgg. (53)
A. F . M A S S E R A , Appunti,
( 5 4 ) A.
F.
M A S S E R A , ivi,
p. 5 1 .
Menzini
e Biordo
cit., p. 4 9
sgg.
Michelotti,
cit.,
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le orecchie del suo signore ( d i C a r l o Malatesta, signore del T u r c h i ) se m a i è possibile che s i pieghi c o l l a poesia e n e l contempo t o c c h i anche le sue orecchie (se. dello stesso T u r c h i ) e s t r a p p a r l o a l l a crudele fame t o r m e n t a t r i c e , facendosi m a l l e v a d o r e delle buone quahtà del postulante, presso i l suo signore. A d u n a valutazione d'insieme, almeno a giudicare d a quel poco che d i l u i c i r i m a n e , i l T u r c h i ci appare letterato eclettico, i n c l i n e allo scherzo e a l l a comicità, n o n d i s g i u n t a t a l o r a da mordace s p i r i t o c r i t i c o . Ciò è almeno lecito d e d u r r e d a due biglietti che c i r i m a n g o n o , uno i n d i r i z z a t o a Maestro F e l t r o da Santarcangelo (55), l'altro a S e r G i o v a n n i T i n t o d a F a b r i a n o (56). N e l p r i m o biglietto, quello i n d i r i z z a t o a Maestro F e l t r o , dopo a v e r posto l'accento s u l l a f i a m m a del cieco f u r o r e d i V e n e r e e sugli i n n u m e r e v o l i l a n g u o r i che gettano pestiferi blandim e n t i , che enervano ogni s p i r i t o vitale, i l T u r c h i consiglia l'amico a f a r attenzione perché n o n convengono a l l a s u a età e a l l a s u a condizione professionale, iacula Veneris, E poi i l volgo, aggiunge subridendo i l T u r c h i , s p a r l a con facilità conferens iniqua iudicia. Se n o n bastassero questi avv e r t i m e n t i , che s i adeguano a u n m o r a l i s m o i n t r i s o di mot i v i scoptici, d i s t r i b u i t i i n diabolica successione, come s i legge nel biglietto, ecco che viene propalato anche i l nome della donna, F i o r i n a , che col suo fascino spinge i l povero F e l t r o a s p a s i m a r e divorandolo c o l l a t r e m e n d a f i a m m a d'amore. I l biglietto, n e l giro sapiente dei vocaboli, che r i flettono l a perpolita locutio t u r c h i a n a , c u i s'è accennato, .
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(55) C. S A L U T A T I , ivi, I I , l i b r . V , lettr. X X I , p. 110, nota 1. (56) A. F . MASSERA, ivi, pp. 54-57, note varie. Per studi s u S e r Giovanni Tìnto V i c i n i vd. p. 54 nota 2. O r a i n « R i v i s t a di filologia e di istruzione classica », T o r i n o 1978, fase. 2, p. 255, è segnalato f r a i « l i b r i r i c e v u t i », V I C I N I G I O V A N N I T I N T O , De institutione regiminis dignitatum. Testo ined. a c u r a di P. Smìraglia ( T e m i e testi, 23) R o m a , E d i z i o n i di S t o r i a e L e t t e r a t u r a 1977, pp. X X I X , 108, con ree. di L . Piacente (p. 255 sg.). A p. X I dell'interessante e acuto studio monografico dello Smìraglia, i l T u r c h i è nominato per u n a lettera che avrebbe scritto a G i o v a n n i T i n t o V i c i n i .
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r i s u l t a obbediente a tipico vezzo u m a n i s t i c o , e scritto allo scopo d i s u s c i t a r e n e l lettore, ilarità alle spalle del vecchio m a e s t r o F e l t r o , che h a ingaggiato u n a i n g r a t a b a t t a g l i a d'am o r e p r o p r i o i n sugli e s t r e m i p a s s i della s u a v i t a (57). N e l secondo biglietto, i n v i a t o a S e r G i o v a n n i T i n t o V i c i n i d a F a b r i a n o , per i n t e n d e r c i , vengono s p a r s i i saH d i u n a b e n dosata comicità, s u l corrispondente, nel gioco della successione t e r n a r i a di n o m i f a m o s i {Mesinam, Blaxionem et lacobum Alpoleum (58) r i s p o n d e n t i a d i v o r a t o r i i n s a z i a b i l i e a beoni) e d i v e r b i (oblectes, edas et dormias) nei quali viene icasticamente colto l'epicureismo del corrispondente. D a quello che siamo v e n u t i dicendo v i a v i a , s i evince che l a f i g u r a del T u r c h i è a n d a t a incontro a uno s t r a n o destino. S i è poco o n u l l a c u r a t o d i l u i l ' a n n a l i s t i c a f e r e t r a n a , che s i è l i m i t a t a a r i c o r d a r l o s u l l a s c o r t a del nudo dato storico-geografico-letterario del B i o n d o , che p e r a l t r o andava verificato, sorprendentemente n o n ne p a d a l ' a n n a l i s t i c a di u n ' a l t r a regione, quella dell'alta v a l l e del T e v e r e . . . M a ciò che più sorprende ( a parte i l n e s s u n accenno nelle note r i g u a r d a n t i VEpist. colucciano, a l l a n o t i z i a del B i o n d o ) è i l n e s s u n r i f e r i m e n t o , n e i l a v o r i del F r a n c e s c h i n i , a u n a n o t i z i a a n t i t e t i c a a q u e l l a che t r a m a n d a i l B i o n d o , riguardante l a v e r a p a t r i a del T u r c h i . T a l e n o t i z i a s i t r o v a n e l I I I v o l u m e d e l l ' Epist. del S a l u t a t i , che i l F r a n c e s c h i n i di-
( 5 7 ) C. S A L U T A T I , ivi, il, libr. V , lettr. X X I , p. 110, nota 1. I l T u r c h i si congeda dal corrispondente maestro F e l t r o d a Santarcangelo « . . . Prospice tamen quam male conveniant etati et professioni tue i a c u l a Veneris. I n c e r t u m etenim vulgus, a u r a veloci mobilior semper, obloquitur, conferens i n i q u a i u d i c i a . Cave itaquei, pater optime, ne quod te v i r t u o s u m a r r i p u i t i n Florinam, apud i l los appetitus illecebrìs cogitetur nepharie voluptatis, o m n i u m turpìssimum est i n sapiente, a quo debent moderate constitui dissol u t u m aliquod et virtuose racionis i m m o t o decreto c o n t r a r i u m cogitar!. V a l e i n atrio. Octavo ydus a p r i l i s . T u r c h u s ». ( 5 8 ) A. F . A'IASSERA, Appunti, cit., p. 5 4 , nota 3 , per i p r i m i due, di Giacomo Alpoleo s'è già detto.
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m o s t r a , almeno i n due s c r i t t i (59), d i avere letto n o n prop r i o d i s t r a t t a m e n t e , t r a n n e i n u n caso, p e r l a verità d i eccezionale i m p o r t a n z a . T r a a l t r i d a t i , questo soprattutto v a attentamente verificato d a p a r t e di n o i f e r e t r a n i perchè, se rispondesse a verità, toglierebbe a l n o s t r o Castellum d i Certalto d i M a c e r a t a f e l t r i a , i l vanto di a v e r dato i n a t a h a l più prestigioso u m a n i s t a montefeitrano, C a n c e l l i e r e d i t r e s i gnori e corrispondente di uno dei più celebrati u m a n i s t i del sec. X I V e dei p r i m i a n n i del sec. X V , Coluccio S a l u t a t i . C o m p a t i b i l m e n t e colle notizie d i c u i disponiamo, cercheremo d i dare u n a r i s p o s t a a codeste domande e agli i n terrogativi che s u s c i t a n o . A l d i là d e l l a s c a r n a n o t i z i a che leggiamo nei R F S , c o n s a r c i n a t i da A n t o n M a r i a Z u c c h i T r a vagli, c ' e r a stato d a parte d i A. M a r i n i u n i n v i t o agli stor i c i f e r e t r a n i che s i sarebbero o c c u p a t i d e l l a « n o s t r a prov i n c i a di Montefeltro » (60), d i r i v e n d i c a r e « d a l l a obblivione » (61) Pietro T u r c h i . Dopo i l M a r i n i , nessuno storico feretrano, almeno per quello che s a p p i a m o , h a accennato a l personaggio; soltanto a s s a i d i recente s i è r i c o r d a t i d i l u i V . C o r n a c c h i a che s i è l i m i t a t o a trasmettere quello che s c r i ve lo Z u c c h i , p u r t r o p p o c o n u n a a c c e n t u a t a confusione sintattico-grammaticale. Questo modo a c r i t i c o d i t r a s m e t t e r e dati e notizie, v a correlato con i l c a r a t t e r e epifonematico della storiografia montefeltrana, n e l l a quale soltanto d i recente s i è a v v e r t i t o i l bisogno d i sceverare e procedere a u n attento c o n t r o l l o dei d a t i . F i n o a d oggi n o n è s t a t a sentita l'esigenza, m a g a r i i n v i a d'ipotesi e soltanto i n v i a d'ipotesi, d i procedere a l l a individuazione del dato anagrafico r e l a t i v o a l l a n a s c i t a del T u r c h i e d i e s a m i n a r e le r a gioni d e l l a s u a presenza nelle c o r t i m a l a t e s t i a n e d i Pesaro, d i P e r u g i a e d i R i m i n i . D a l l e esigue notizie che s i riescono a spigolare neìVEpist. colucciano, emerge che i l T u r c h i s i
( 5 9 ) Alludiamo a l lavoro s u / Malatesta, cit., e all'articolo r i guardante Giovanni Manzini e Biordo Michelotti, cit. ( 6 0 ) A . M A R I N I , cit., ( 6 1 ) A. M A R I N I , ivi,
p.
5.
p. 5 3 .
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t r o v a a Pesaro f i n d a l 1392, a l l ' i n c i r c a d a l periodo i n c u i M a l a t e s t a d i Pandolfo I I Malatesta, e r a diventato signore di T o d i . Questa piuttosto l o n t a n a propaggine del dominio m a l a t e s t i a n o n e l l ' U m b r i a meridionale, i n c r e m e n t a le esigenze b u r o c r a t i c h e . P e r questo fatto, i M a l a t e s t a d i R i m i n i , p r i n c i p a l m e n t e C a r l o che e r a i l maggiore dei figli d i Galeotto M a l a t e s t a , signore anche d i C i t e r n a (62) e protettore del fratello G a leotto B e l f i o r e (63), signore d i B o r g o Sansepolcro e a l t r e piccole t e r r e dell'alta v a l l e del Tevere, r a c c o m a n d a a l procugino M a l a t e s t a di Pandolfo I I M a l a t e s t a d i Pesaro, i l giovane P i e t r o T u r c h i « signore d i a l c u n i c a s t e l l u c c i n e l l ' a l t a vai M a r e c c h i a e v a s s a l l o dei signori M a l a t e s t a » (64). I n che a n n o s i a nato i l T u r c h i , n o n s a p r e m m o dire, m a se s i pensa che v e r s o i l 1392 egli poteva avere 24 a n n i c i r c a , n o n si andrà m o l t o lontano d a l vero se si colloca l'anno d i nas c i t a verso i l 1368 o giù d i lì. Se n o n a b b i a m o preso u n
(62) S u C i t e r n a e i l suo passaggio a i Malatesta d i R i m i n i , cfr. A. A s c A N i , Citerna, Città di Castello, 1967, p. 64 e sgg.,; p. 97, note 57 e 58, con r e l a t i v i rinvìi bibliografici. Sull'argomento è utile anche G. F R A N C E S C H I N I , Citerna, i n « Bollettino della Deput. Stor. pat r i a per l'Umbria», voi. X L I V (1947), p. 25. I l F r a n c e s c h i n i dice che i Malatesta avevano i l possesso di C i t e r n a f i n dal 3 novembre 1378. T a l e data è confermata dall'Ascani che scrìve, p. 97, nota 57 « . . . 3 novembre (meglio, settembre) ». Sìa i l F r a n c e s c h i n i che l'Ascani, citano lo stesso diploma, quello di Carlo I V imperatore, che i n realtà porta l a data del 3 settembre « . . . I l i nonas septembris . . . anno 1378 ». T a l e diploma s i può leggere i n u n manoscritto di Claudio P a c i custodito n e l l a B i b l i o t e c a Gambalunga di R i m i n i . Cfr. L . T O N I N I , Rimini 1882, I V , append. N. C L X , pp. 306-307. (63) S i t r a t t a di Galeotto Belfiore (1377-1400), i l più giovane dei figli di Galeotto Malatesta (1299-1385), fratello dì Carlo, di Pandolfo I I I e di Malatesta (1373-1417), signore di Cesena. Galeotto Belfiore tenne l a signoria di Borgo Sansepolcro dal 1395 a l 1400. S u l personaggio s i veda G. F R A N C E S C H I N I , / Malatesta, cit., pp. 178-188. Borgo Sansepolcro, dopo l a parentesi della signoria di Pandolfo I I I , succeduto a l fratello Galeotto Belfiore, tornò a l l a Chiesa i l 14 settembre 1429. (64) G. F R A N C E S C H I N I , Giovanni Manzini, cit., p. 275.
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abbaglio, i l personaggio dovrebbe essere coetaneo, a l l ' i n c i r c a , d i C a r l o M a l a t e s t a (1368-1429) d i Galeotto, e d i p o c o più anziano d i Pandolfo I I I (1370-1427) d i Galeotto M a l a testa, fratello d i C a r l o , p r o c u g i n i di M a l a t e s t a d i Pandolfo I I (1371-1429), signore d i Pesaro. Se poi d i questo Malatesta d i Pandolfo I I Malatesta, detto anche M a l a t e s t a dei Sonetti, s i accetta c o m e anno d i n a s c i t a i l 1371, i l T u r c h i sarebbe stato d i poco più anziano, se s i accetta i l 1366, i l T u r c h i sarebbe stato di poco più giovane. N e l 1395, con ogni probabilità per intervento dei f r a t e l l i C a r l o e Pandolfo I I I d i Galeotto, t r o v i a m o i l T u r c h i sistemato presso B i o r d o M i c h e l o t t i dopo l a c u i m o r t e violenta, a v v e n u t a i l 10 m a r zo 1398, r i p a s s a n e l l a corte pesarese, dove l a v o r a f i n d a l giugno 1398, c o n grande soddisfazione del S a l u t a t i . I n seguito a uno scontro con u n potente m i n i s t r o d i M a l a t e s t a di Pandolfo I I , i l T u r c h i p a s s a a R i m i n i dove f i n d a l l a p r i m a s e t t i m a n a del dicembre 1400, è cancelliere d i C a r l o Malatesta, i n quel tempo i l più anziano e i l più ascoltato (65) dei Malatesta, a l l a c u i direzione p o l i t i c a s i adeguava anche M a l a t e s t a d i Pandolfo I I , i n omaggi o a l l a b u o n a a r m o n i a che regnava f r a i M a l a t e s t a d i R i m i n i , d i Pesaro e d i F a n o . Quando i l T u r c h i s i a venuto a m a n c a r e a i v i v i , non s a p r e m m o dire neppure p e r v i a d'ipotesi; l ' u l t i m o accenno a l u i r i s a l e a l 1414, anno i n c u i egli viene i n d i r i z z a t o , come s i è osservato, u n c a r m e postulatorio d i G i a c o m o Alpoleo di U r b i s a g l i a , già a l l a corte fanese d i Pandolfo I I I d i G a leotto. Dopo questa data, n o n t r o v i a m o più n o m i n a t o i l T u r c h i ,nè presso i l C l e m e n t i n i , nè presso i l T o n i n i , nè presso a l t r i s t o r i c i ; d ' a l t r a parte, poiché n o n t r o v i a m o r i cordato neppure u n nuovo C a n c e l l i e r e d i C a r l o M a l a t e s t a , è v e r o s i m i l e ipotesi che egli s i a s o p r a v v i s s u t o a l suo signo-
(65) Per C a r l o Malatesta, personaggio n o n t r a s c u r a b i l e n e l l a sfera politica, m i l i t a r e e religiosa del suo tempo, s i vedano C. C L E M E N T I N I , Raccolto istorico, R i m i n i , 1617 e 1624, s. v.; G. F R A N C E S C H I N I , / Malatesta, cit., alle pagine; L . T O N I N I , Rimini, I V , part. pr., I , p. 230 sgg.; C. T O N I N I , La coltura letter. e scientif., cit., I , p. 73 sgg.
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re e protettore, che s i è spento a Longiano i l 14 settembre 1429. C i i n t r a t t e n i a m o o r a s u d i u n a espressione d e l F r a n c e s c h i n i , riguardante l a paternità e l a effettiva p a t r i a del T u r c h i , e della quale, stranamente, n o n c i offre a l c u n a i n dicazione b i b l i o g r a f i c a . i l F r a n c e s c h i n i , n e l v o k i m e d a l u i s c r i t t o s u i M a l a t e s t a e dato a l l a l u c e n e l 1973, a p. 249, parl a d i Pietro di Tedaldo Turchi. I l dato anagrafico viene r i badito d a l F r a n c e s c h i n i i n u n a pubblicazione i m m e d i a t a mente s u c c e s s i v a (66) e i n modo più c i r c o s t a n z i a t o : « . . . l a catastrofe d e l 10 m a r z o 1398 (67), d i s t r u s s e l e speranze d i Pietro di Tedaldo Turchi, di Pieve Santo Stefano... » e ancora, poco più a v a n t i , s i legge: « . . . Pietro di Tedaldo Turchi, di Pieve Santo Stefano n e l l ' a l t a v a l l e d e l Tevere » (68). Ad ahundantiam, a p. 275, e c o n a l t r i p a r t i c o l a r i : « . . . deve essere approdato d a l l a R o m a g n a , Pietro di Tedaldo Turchi, signore di alcuni castellucci nell'alta vai Marecchia e vassallo dei signori Malatesta ». A proposito d i t a l i dati, che l o storico, come s'è detto, non c o m u n i c a d a dove h a attinto, pensiamo d i n o n discos t a r c i m-olto d a l vero se i n d i c h i a m o l a fonte ncWEpist. del S a l u t a t i , I I I , l i b r . X , lettr. X I I I , p. 276, n o t a 2, i n c u i s i legge: « I n t o r n o a Pietro di Tedaldo di Nello Turchi, nativo di Pieve Santo Stefano . . . che . . . a l l a r e p u b b l i c a f i o r e n t i n a , venne finalmente n e l 1385, p e r volontà de' suoi a b i t a t o r i . . . n i u n o h a s i n q u i raccolto v e r u n a n o t i z i a . E p p u r e egli levò di sè n o n scarso grido a i suoi g i o r n i . . . ». E v i d e n t e m e n t e i l F r a n c e s c h i n i s i è accontentato d i r i levare d a l l a n o t a m e n z i o n a t a , l a n o t i z i a r i g u a r d a n t e l a pa-
( 6 6 ) S i t r a t t a di G . F R A N C E S C H I N I , Giovanni Manzini, c i t . ( 6 7 ) S i allude alla morte violenta d i B i o r d o Michelotti, d i c u i i l Manzini {Ricordi storici, Cod. O., Miscellaneo dell'Archìvio (c I I 3 A) d i Stato di L u c c a , codice che già appartenne a l Manzini: testo riscontrato e corretto d a F . Novati) scrive: « . . . Hoc facinus perp e t r a t u m est anno D o m i n i 1398 die 10 m a r t i i ab illis maledictis proditorìbus Guidaloctis, q u i sepe c u m occultis e o r u m coniurationibus et machinamentis fuerunt causa subversionis Perusinae urbis». (68) G . F R A N C E S C H I N I ,
Manzini...,
cit., p. 273.
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ternità e i l luogo d i n a s c i t a d e l l ' u m a n i s t a , senza spingersi a d e s a m i n a r e più a v a n t i u n a preziosa n o t i z i a che s i legge i n C. S a l u t a t i , Epist., I l i , l i b r . X I I , lettr. X I I I , p. 519, c a i . 2, seguito n o t a 2, i n d i r i z z a t a a Paolo d i Maestro V a l e n t i n o C i c c o l i n i da R i m i n i , i l 29 giugno 1401, p. 519. I n questa nota, i l c u r a t o r e dell'epistolario, F . N o v a t i , h a r i p o r t a t o u n a l e t t e r a dell'S d i c e m b r e 1400, i n d i r i z z a t a « a Pietro T u r c h i d a l l a S i g n o r i a f i o r e n t i n a per r a l l e g r a r s i seco l u i del suo passaggio a l servizio d i C a r l o Malatesta. L a l e t t e r a che s t a a c. 24 A del reg. 24 delle Missive n e l R. A r c h . d i Stato i n F i r e n z e , è del seguente tenore »
Petro T u r c o Priores Artìum et VexìUifer l u s t i c i e populi et Comunis Florentìe prudenti v i r o ser Petro T u r c o filìo quondam T e d a l d i Nelli de Castro plebis S a n c t i Stephani dilecto nostro salutem et prosperos ad vota successus. a u d i v i m u s , carissime fili, quod vocatus sis ad provisionem atque servitìa magnifici domini et o p t i m i f r a t r i s n o s t r i K a r o l i de Malatestis et ab ipso fuerìs i n s u u m c a n c e l l a r i u m deputatus; de qua quidem re cunctis respectibus contentamur. servis etenim f r a t r i et amico nostro precipuo; servis domino qualem tua fides et probitas spectataque sufficientia promeretur. habes exerc i t i u m tue scientie tuisque v i r t u t i b u s corrispondens et honorem q u a n t u m et qualem optare magis poteras q u a m sperare; fac igitur te dignum reddas vocatione t u a ; fac super o m n i a fideliter servias; fac te non s o l u m reddas nomine v e l operibus a secretis; ibique firm i s s i m e persuade s e r v i t i u m atque laborem quem beneplacitis suis impendes te nobis nostreque reipublice p r e s t a t u r u m . d a t u m Florentìe, die. V i l i , decembris. V i l l i , i n , M I I I F .
Questo documento, che f r a le maglie del linguaggio c u r i a l e , l'attenta collocazione della p a r o l a , l'uso efficace dell'anafora, tradisce lo stile del S a l u t a t i , a t t e r r a d'un colpo l a notizia storico-geografica di B i o n d o F l a v i o , r i g u a r d a n te Certalto d i M a c e r a t a f e l t r i a , « P e t r i T u r c i . . . p a t r i a ». I n proposito, come s i a nato l'errore del B i o n d o , che per solito « c o m e s c r i t t o r e , è c a r a t t e r i s t i c o per l a precisione più che
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per l'eloquenza o eleganza » (69), n o n solo n o n s a p r e m m o dire m a neppure s a p r e m m o a r r i s c h i a r e u n a qualche ragionevole ipotesi. S i potrebbe pensare, p e r v i a di u n eventuale m a l i n t e s o , dovuto ad o m o n i m i a , a d uno scambio del B i o n do f r a Certalto di Montone (70), posto v i c i n o a C i t e r n a , do-
(69) A CAMPANA, Poesie umanistiche sul Castello di Gradava, E s t r . , «Studi Romagnoli», X I X (1968), p. 16. (70) Qualche giorno p r i m a di consegnare i l dattiloscritto, siamo t o r n a t i a rileggere G. B . M A R I N I , Saggio di ragioni della Città di San Leo detta già Montefeltro, Pesaro 1758. A p. 220, nota (u), h a attirato l a n o s t r a attenzione u n a notizia che c i era sfuggita i n u n a lontana lettura, r e l a t i v a a l Castello di Tedaldo (oggi Tedalda, B a dia), con riferimento a l l a p a t r i a del T u r c h i . D e l l a nota, trascriviamo l a parte che interessa. « Tedaldo e r a u n antico Castello, oggi dì diruto, s u ' confini del T e r r i t o r i o di Montefeltro, e di Città di Castello, spettante a l presente alla Città di Sansepolcro, e a l G r a n Ducato di T o s c a n a soggetto. V i è stato c h i h a preteso, che fosse l a P a t r i a del famoso G i o v a n n i Boccaccio, a d esclusione di Certalto, altro Castello di quel contorno, indubitata Patria di Pietro Turco, uomo dottissimo, menzionato dal Biondo, d a F r a Leandro Alberti, e da a l t r i , benché pensino alcuni, che i l Boccaccio nativo fosse veramente di Certaldo, postovi dal Padre, perchè le lettere apprendesse d a ' Monaci Benedettini, che v i avevano u n buon Monastero ». A prescindere da quello che v i e n detto del Boccaccio, che non interessa i l nostro tema, strana, se non proprio sconcertante, ci s e m b r a l a notizia riguardante i l T u r c h i , che i l M a r i n i r i c o r d a « menzionato » dal Biondo e dall'Alberti, senza u n fuggevole accenno a Certalto di Maceratafeltria. I n proposito, a cosa si debba i l silenzio del M a r i n i , non sapremmo dire neppure azzardando u n a qualche suggestiva ipotesi. Per i l fatto stesso che i l suo discendente e a m m i r a t o r e , Achille M a r i n i , non ne abbia seguito i l pensiero, potrebbe significare che l a notizia r e l a t i v a a Certalto Boccaccio, quale p a t r i a di Pietro T u r c h i , non h a ricevuto avallo alcuno. M a se non è vero, come ben sappiamo, che Certalto Boccaccio non è indubitata patria di Pietro Turco, v a preso atto he i l problema riguardante l'effettiva p a t r i a del T u r c h i doveva essere discusso e sentito anche nel Settecento. Per i l fatto poi che i l padre del T u r c h i , sì chiamasse Tedaldo, c i dà motivo dì credere che i l nome gli fosse stato i m posto dal padre Nello (si t r a t t a del nonno dell'umanista) o i n omaggio a l Marchese Tedaldo, che s i vuole fondatore del Monastero di Tedaldo, o perchè e r a nato nel Castello omonimo, forse a l l o r a di proprietà dei T u r c h i , v a s s a l l i dei Malatesta. S i tratterebbe, i n -
L'UMANISTA PIETRO T U R C H I
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m i n i o c a r o a i Malatesta, che l a tennero d a l 3 settembre 1378 a l 14 dicembre 1429. Personalmente, s a r e m m o più i n c l i n i a pensare che i l T u r c h i avesse acquistato a Certalto d i M a c e r a t a f e l t r i a qualche casa, dove potesse r e c a r s i a pass a r e i l tempo libero negli oda p r e d i l e t t i , lontano d a i subdol i d i v i s a m e n t i d e l l a n e q u i z i a cortigiana, d i c u i aveva assaporato a n n i addietro gli a m a r i s s i m i f r u t t i per v i a dell'ostilità (71) o t t u s a d i u n M i n i s t r o d i M a l a t e s t a d i Pandolfo I I Malatesta, signore d i Pesaro, d i c u i a b b i a m o detto a suo luogo. Questo p a r t i c o l a r e avrebbe tratto i n inganno i l B i o n do. Ipotizzato nei t e r m i n i i n d i c a t i , l ' e r r o r e n o n toglierebbe efficacia a l l a espressione autobiografica r i g u a r d a n t e i l suo soggiorno a « Mons S c u t u l u s , u b i haec s c r i b i m u s » (72), anz i aggiungerebbe credibilità o, quanto meno, u n b u o n margine d i credibilità all'ipotesi affacciata dell'amico Augusto C a m p a n a , d i u n qualche i n c a r i c o presso Sigismondo Malatesta, verso i l 1450. Questo s e m b r a anche a n o i « i l modo più semplice di spiegare l a presenza d i B i o n d o a Montescudo. .. i n u n m o m e n t o difficile della s u a v i t a » (73). Nat u r a l m e n t e tutto ciò i n v i a d'ipotesi e soltanto i n v i a d'ipotesi.
somma, dì uno di quei castellucci dell'alta valle del M a r e c c h i a di cui erano signori i T u r c h i e dei quali p a r l a i l F r a n c e s c h i n i , come abbiamo accennato a suo luogo. (71) C. S A L U T A T I , ivi, III, libr. X I , lettr. X X V , p. 434. (72)
BLONDI FLAVII,
(73)
A.
CAMPANA,
cit.,
cit.,
p.
p.
342
H.
17, n o t a
27.
C i è gradito ringraziare gli impiegati addetti a l l a distribuzione dei l i b r i e a i r e l a t i v i p r e s t i t i , della B i b l i o t e c a Gambalunga di RìiTiini, G u e r r i n a Castiglioni, Alberto Diotallevi, Gilberto F i l a n t i , Roberto F i l i p p i , Umberto Morrì, per l a diligenza, l a passione, l a competenza con c u i esplicano i l loro lavoro e per l'aiuto che c i danno.
FRANCESCO V. LOMBARDI
arte romanica e affreschi rinascimentali nella cripta di s. arduino di pietrarubbia
— Notizie storiche sul « castrum S. Arduini ». Salendo lungo la strada che da Macerata Feltria conduce verso i l monte Carpegna, lo sguardo viene colpito da un complesso di vecchi fabbricati quasi sospesi su di un dirupo (1), al di là del torrente Apsa: un campanile senza più campane, una chiesa sconsacrata, pochi edifici rustici da alcuni anni completamente abbandonati. E ' tutto quello che rimane dell'antico castello e della chiesa parrocchiale di S, Arduino di Pietrarubbia. I l sopralluogo rivela, ancora ben decifrabile, l'ambito della primitiva cerchia fortificata che sovrasta i l pianoro antistante le case coloniche e la chiesa « extra muros ». S u questo spalto era ubicato i l vecchio « castrum S. Arduini », la cui fondazione p u ò essere ricondotta nel quadro della tipologia castellana fiorente nel Montefeltro fra i l X e l ' X I secolo. L a dedicazione della chiesa e la denominazione del castello, derivanti entrambe da S. Arduino di Rimini, vis-
(1) L o sperone, su cui sorge S . Arduino, fa parte di un filone geologico formato da conglomerati di ciottoli tondeggianti cementati insieme da arenaria. Nel Montefeltro questi affioramenti iniziano con la prominenza di Uf fogliano (Novafeltria), si ritrovano a Pietracuta e a Montemaggio di S . Leo, a Montegrimano e proseguono, per Pietrarubbia e Pietrafagnana, lungo tutta la dorsale dì Monte S . Maria, fin sopra Lunano. Questa formazione litologica ha caratterizzato il paesaggio di picchi rocciosi ed ha dato luogo a vene d'acqua minerale. « . . . presso Pietrarubbia — parrocchia di S . Arduino — v'è una sorgente perenne d'acqua salina e salsoiodica, in un tempo non lontano p i ù famosa di quella della Valle » (dì S . Anastasio). L . D O M I N I C I , Storia generale montefeltrana, Lanciano 1931, p. 26. Tale sorgente sì trovava ad est, proprio sotto il dirupo; ora risulta dispersa fra la vegetazione e gli smottamenti
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suto fra la fine del Novecento e i primi anni del Mille (2), possono costituire un riscontro significativo intorno alla nascita di questo aggregato medioevale. S u di esso, purtroppo, restano scarse testimonianze documentarie; ma, comunque, v a r r à la pena farne menzione. Con ogni probabilità i l castello di S. Arduino fu uno degli originari possedimenti dei conti di Montefeltro, al pari del vicino nucleo fortificato di Pietrarubbia. Infatti, il « castrum S. Arduini cum sua curte » figurava, già nel 1228, sotto la giurisdizione di quei signori feudali (3), vmitamente a Montecopiolo, Montecerignone, Faggiola, Ripalta. Ranco Vecchio, « Castrum Glocii » (4), Monte S. Maria e Pietrarubbia, tutti situati nelle contermini vallate del Conca e dell'Apsa. I conti di Montefeltro, e specialmente quelli del ramo detto « di Pietrarubbia » (5), dimostrarono particolare predilezione per questo castello e per la sua chiesa. I l conte Taddeo Novello (6), capo dei guelfi di Romagna, caduto f-w-,
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.....
.
del terreno. Nel XVIII° sec. ne aveva parlato A. V A L L I S N I E R I , Opere Diverse, I I , Lezione academica intorno all'origine delle Fontane, Venezia 1715, p. 64. (2) L . TONINI, Della storia civile e sacra riminese, I I , Rimini 1856, pp. 341-344; 514-524. S. Arduino fu consacrato sacerdote prima del 996 e la sua morte è riferita al 15 agosto dell'anno 1009. « Tunc denique fama illius per omnes finitimas regiones se cepit extend e r e . . . », ivi, p. 517. Nel Montefeltro furono dedicate al santo riminese anche le chiese di Cicognaia e Pozzale, nella alta valle del Marecchìa. Sulla datazione della « Vita S. Arduini », attribuibile alla seconda m e t à dell'XI^ secolo, cfr. A . GATTUCCI, La vita di S. Arduino di Rimini. B.H.L. 663, in « Studi Medioevali », 53, I X (1968), 2 (estratto). (3) T O N I N I , Della storia..., I l i , Rimini 1862, p. 452. 1228, sett. 28: atto di cittadinanza fatto con i l Comune di Rimìni da Buonconte e Taddeo da Montefeltro unitamente al conte Ranieri di Carpegna. (4) F . V . LOMBARDI, Ricerche su "Castrum Glocii". Ipotesi ed indizi, in « S t u d i Montefeltrani », I (1971), pp. 23-32. (5) G . FRANCESCHINI, / Montefeltro, Milano 1970, p. 69. (6) Taddeo Novello era figlio di Taddeo, fratello di Buonconte, di cui alla nota 3). Ivi, tavola genealogica 1.
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nel « sanguinoso mucchio » di Forlì (1284), già qualche anno prima, i l 27 giugno 1281, disponeva nel suo testamento: « . . . a l l a chiesa di S. Arduino della stessa diocesi, 50 lire di Ravenna da spendere per un calice e per una pianeta, oppure per altri paramenti »(7). L a parabola discendente dei conti di Montefeltro del ramo di Taddeo (8) provocò anche la decadenza dei castelli ad essi soggetti: la rocca di Pietrarubbia fu bruciata nel 1281 (9); nel 1298 una rivolta dei sudditi dello stesso castello diede l'avvio allo sterminio dei figli del conte Corrado (10). L a famiglia fu dispersa: l'ultima notizia di questo ramo ci ricorda i l conte Taddeo, figlio del già defunto conte Malatesta dei Montefeltro di Pietrarubbia, i l quale, prima del 1353, vendette i l castellare distrutto della Faggiola e la sua torre al Comune di Macerata Feltria (11). Nel 1371 la fortezza di Pietrarubbia fu riconquistata dal Legato pontifìcio, i l card. Anglico Grimoard (12). I l castello di S. Arduino, distante in linea d'aria meno
(7) G. B . MARINI, Raccolta di memorie del Montefeltro, ms. in Archivio Com.le di S. Leo, I I I , c. 87. (8) G. FRANCESCHINI, Un caduto del "sanguinoso mucchio". Il conte Taddeo da Montefeltro e la sua discendenza, in "/ Montefeltro nei primi due secoli della loro storia (1150-1350)", Sansepolcro 1963, pp. 107-134. (9) « . . . et in ilio tempore combustus fuit Merchatellus et Petra Rubea, et fuit in illa cavalcata Uguzonus de F a z o l a . . . ». A. Luzio, / Corradi di Gonzaga signori di Mantova, in « Archivio Storico Lombardo », XX (1913), p. 140. (10) Annales Caesenates, in R.I.S.', X I V , Milano 1729, col. 1116. (11) C. TROVA, Del Veltro allegorico dei Ghibellini, Napoli 1956, p. 332. Questa Faggiola, detta di Montecerignone, non è da confondere con quella di Casteldelci, da cui trassero origine i Signori omonimi. Cfr. F . V. LOMBARDI, L'origine dei Faggiolani alla luce di un documento inedito, in « S t u d i Montefeltrani», I (1971), pp. 49-68. (12) A. T H E I N E R , Codex diplomaticus dominii temporalis S. Sedis, I I , Roma 1862, p. 527: « Habui duo castra a quodam rebelle in illis partibus, vi armorum, a quodam comitem de Monteferetro, videlicet castrum Petre Rubee quod est castrum inespugnabile, et castrum Petre M a u r e . . . ».
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d'un miglio da quello di Pietrarubbia, non poteva non risentire di queste tristi vicende. Ecco perché, proprio nell'anno 1371, esso non figura più fra gli insediamenti autonomi del Montefeltro, ma rientrava già nell'ambito distrettuale di Pietrarubbia che comprendeva un territorio con 65 « fuochi » (13). Da allora in poi la piccola comunità di S. Arduino, trasferitasi nel sovrastante agglomerato rurale di Ca' Boso, fu legata alle sorti politiche e amministrative del più importante castello vicino, sia durante le lotte fra i Montefeltro e i Malatesta alla metà del X V secolo, sia dopo i l definitivo passaggio allo stato urbinate dal 1462 al 1631, sia con l'avvento dello Stato pontificio. Cenni sulla chiesa di S. Arduino. L a comunità parrocchiale di S. Arduino restò autonoma dal medioevo fino quasi ai giorni nostri. Una chiesa di S. Arduino, che aveva beni immobili in « Plano Barione » di Carpegna, è citata in un atto del 1187. Già nel 1291 i l « dominus Rambertus presbiter » di S. Arduino, tramite un suo procuratore, pagava ai collettori delle decime papali nel Montefeltro la somma di 45 soldi di Ravenna (14). Nel più antico libro della Mensa vescovile di Montefeltro (inizi sec. X V I ) la chiesa di S. Arduino risultava compresa nel distretto della pieve di S. Cassiano in Pitino di Macerata Feltria (15). Nel 1574 Mons. Ragaz-
(13) G . B . M A R I N I , Saggio di Ragioni della Città di S. Leo detta Montefeltro, Pesaro 1758, p. 278. (14) L . DONATI, Regesti di pergamene inedite del Montefeltro, in « Studi Montefeltrani », I (1971), p. 133. Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV, Marchia, a c. di P. SELLA, Roma 1950, n. 2659, p. 200. (15) A. M. ZuccHi TRAVAGLI, Animadversioni sulVApologetico féretrano e sul Saggio di ragioni dell'arciprete Marini di S. Leo, (Venezia 1762-63), p. 273. Si ha qui una conferma che le antiche ripartizioni plebali avevano per confini, per lo più, i corsi d'acqua e non lo spartiacque dei monti. Infatti, al di qua dell'Apsa, i l terri-
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zoni, vescovo famagostano, visitò anche questa nostra parrocchiale del Montefeltro. E , poiché essa risultava distante da ogni altra chiesa in cui si conservava i l S S . Sacramento, ordinò che S. Arduino avesse un proprio tabernacolo (16). >. S a r à interessante, a questo punto, conoscere la descrizione — ancora inedita — che nel X V I I secolo ne fece lo storico feretrano Pier Antonio Guerrieri (17): « Dall'altra parte di Lapsa, a riscontro di Pietrarubbia, appare S. Arduino, chiesa antichissima come ne mostra la struttura di quella, secondo l'antico magistero diligentemente composta; qual sito, siccome si ha per antiche traditioni, già fu luogo d'un'Abbadia nominata della Murza, ricca di beni stabili e proprietà d'Enfiteusi, de' quali ancora in questi tempi molti ne ritiene la Chiesa sotto il suo diretto dominio e titolo di Parrocchiale; il cui possessore, per qualche antica congruenza mancando l'antica Abbadia, hebbe il titolo di Governatore, siccome ne mostrano molti instrumenti antichi che ivi si conservano, ne quali si ha — dall'anno mille e trecento sino al mille quattrocento quarantasette — tutto il preambolo = N. Rector et Gubernator Ecclesiae S. Arduini in le Murze = il qual titolo non hanno perso quelli Rettori siccome l'ha conservato Pier Francesco Domenici stato possessore d'essa Chiesa et hoggi lo conserva Baldassarre Valloni (18), suo nipote e successore ». L a memoria del Guerrieri propone varie considerazio-
torio del castello di Pietrarubbia e di Monte S. Maria apparteneva alla pieve di Carpegna. Cfr. ivi, pp. 271-272. (16) Feretranae Ecclesiae Visitatio 1574, in Archivio Segreto Vaticano, Sacra Congregazione del Concilio, Visite Apostoliche, n. 2 3 , Montefeltro, sub die 18 settembre. (17) P. A. G U E R R I E R I , Della Carpegna abellita et del Montefeltro illustrato, parte I I I (inedita), in « R e r u m Feretranarum Scrìptores » di A. M. Zucchi TravagU, ms. in Arch. Com.le di Pennabilli, I , c. 203. (18) Baldassarre Valloni figura ancora rettore di S. Arduino nel 1679. Cfr. Cattedratico e Censo Episcopale, c. 39, ms. in Arch. Pieve di Macerata Feltria (1667-1679). ;
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ni: anzitutto egli ricorda una abbazia « in le Murze », della quale non v i è altra notizia, né in cronache né in documenti antichi. C e , tuttavia, una casa colonica, situata nel piano di fronte a S. Arduino, poco sotto Mercato Vecchio (Forum Comitis) (19), la quale ha ancora la denominazione di « Badia ». E ' probabile, quindi, che la chiesa parrocchiale sia subentrata nei beni di una istituzione regolare, mentre — fino a prova contraria — sembra del tutto inverosimile che S. Arduino stesso sia stato un complesso monacale (20). • • . ' Comunque è un vero peccato che siano andati perduti quei documenti pergamenacei del X I V e X V secolo che il Guerrieri aveva sicuramente visto. ^ J J I V - V A ; \ ^ui ^^ . ' Ma la testimonianza più interessante che questo autore ci tramanda, ai fini di questa ricerca, è la conferma che — ancora ai suoi tempi — la chiesa conservava l'originaria struttura « secondo l'antico magistero composta », cioè esisteva ancora pressoché inalterata la primitiva costruzione romanica. La riscoperta della cripta. Ciò che ha determinato una accelerazione nel processo di degradamento del contesto ambientale di S. Arduino è stato i l mancato rinnovamento del parroco (1957) e l'ab-
(19) Cfr. L . DONATI, Regesti di pergamene inedite del Montefeltro, 11, sec. X I I I , in « S t u d i M o n t e f e l t r a n i » , I l (1973), pp. 102-103 e nota 2: atto del 5 genn. 1213. (20) ZuccHi TRAVAGLI, Animadver sioni..., p. 312: « e come che l'Abbadia Muttina (del Mutino) possiede non molto discosto dalla Parocchiale di S. Arduino, nella corte di Pietrarubbia, un predio detto l'Abbadia, pensano alcuni, che anche questa chiesa fosse membro d'essa Abbazia ». Naturalmente anche lo Zucchi Travagli non dà alcun credito all'opinione del Guerrieri « . . . di autorizzare per monastero la Parrocchiale di S. Arduino, da' cui Instrumenti degl'antichi rinovi d'alcuni Enfiteusi Guerrieri non ha saputo trovare il titolo d'Abbate a chi possedeva quel Beneficio, m a soltanto quello di "Rector et Gubernator", sebbene per antica tradizione dica egli che si chiamasse Abbazia di S. Arduino in L e Murze » Ivi.
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bandone delle case coloniche da parte delle famiglie di agricoltori che vi abitarono fino a pochi anni dopo (1963). Da allora i n poi questo complesso rurale — ormai in condizioni fatiscenti — è stato oggetto di incursioni diurne e notturne da parte di predatori di oggetti sacri e profani. Le porte della chiesa e delle abitazioni sono state scardinate; l'intonaco dei muri fu scrostato, le pareti vennero intaccate i n più punti e coperte da scritte oscene e sacrileghe. I l pavimento fu sondato in varie parti, per accertare la possibile presenza di tombe da saccheggiare. L'intei'no della chiesa fu ridotto in uno stato di sfacelo: così apparve agli occhi di chi scrìve queste note i l complesso civile e religioso di S. Arduino, nel corso di un sopralluogo fatto nell'agosto del 1974. I n quella ricognizione fu rilevato che i l pavimento — cornu evangelii — era del tutto sprofondato rivelando la presenza della sottostante cripta. L'esistenza di questa cappella sotterranea era ben conosciuta anche prima. L a chiesa poggia direttamente su una roccia di conglomerati in forte declivio verso nord-est. L'abside, volta a oriente, si presenta a parete liscia anziché semicircolare, proprio per la mancanza di spazio e per la rilevante pendenza della rupe. Nella parte inferiore del muro absidale, chiaramente sotto i l livello della chiesa, si apre una monofora con arco a tutto sesto, la quale doveva rischiarare l'ambiente interno fin dalle prime luci dell'alba. Pur nei rifacimenti della quinta muraria, questa parte inferiore della chiesa p u ò essere riferita all'architettura romanica fiorente nel Montefeltro attorno alla seconda metà del X I I secolo (21). L'ar-
(21) Cfr. F . V. LOMBARDI, Il romanico minore nel Montefeltro, comunicazione fatta al convegno di studi storico-artistici su « I l Romanico nel Montefeltro », S. Leo 4 ott. 1973 (ciclostilato diffuso). L'attribuzione di questa costruzione ai primi anni del Mille, proposta dallo Zucchi Travagli, va riferita ad un errore di lettura di un'epigrafe: « D'antichità non inferiore alla predetta (chiesa di S. Croce di Montetassi) credesi la Chiesa di S. Ardovino del Distretto
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chivolto cieco, che sormonta la monofora, sembra di epoca posteriore per un accenno di influenza gotica: esso potrebbe avere avuto la funzione di scaricare i l peso dell'alta parete sovrastante, nel corso di una successiva fase dei lavori. L a monofora, comunque, costituiva — già di per sé — l a testimonianza più evidente della ubicazione di una cripta. Inoltre, altre due piccole finestrelle, pure strombate e con arco a tutto sesto, si potevano ben individuare alla stessa altezza sul versante nord della chiesa. Nel contesto della primitiva costruzione romanica l'altare doveva essere alquanto rialzato rispetto al pavimento della navata: una ulteriore finestrella d'epoca romanicogotica, ben visibile all'esterno, nel lato sud, conferma che il ripiano dell'altare era sopraelevato e che la piccola apertura serviva per dar luce al vano della confessione nelle ore meridiane. > : 'it) j . Nel corso dell'anno 1978 i l padre Metodio Luchetti, Guardiano del convento di Ponte Cappuccini e titolare di S. Arduino, al fine di porre termine alle continue incursioni devastatrici nella chiesa abbandonata, decideva di eseguire alcuni lavori di ripulitura della cripta, anche in considerazione che parte della copertura era crollata e che sussistevano pericoli per l'altra parte.' ••<^ Durante tali lavori sono venuti alla luce dei loculi a fòrnice ricavati nel vano della cripta sul lato della navata. I n queste nicchie sono stati trovati circa 65 scheletri ancora chiusi in sacchi di canapa e di lino, con vesti cinquecentesche (calzoni a righe colorate e stretti fin sotto i l ginocchio, corpetti di panno, camicie girocollo). Alcune parti della pelle erano ancora conservate a seguito di un non
di Pietrarubbia, ove M I I (per noi MCC), sa ». A. M. Z U C C H I Montefeltro, ms. in
in alcune basì si vede scolpito il predetto anno conforme abbiamo osservato fuori d'essa chieTRAVAGLI, Raccolto Istorico, ovvero Annali del Arch. Com.le Pennabilli, t. I I , c. 3 1 4 (datt.).
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raro processo di mummificazione anaerobica (22). Si trattava, con ogni evidenza, di persone laiche sepolte in chiesa in un'epoca in cui era tornato in uso questo tipo di inumazione. L a data precisa, cioè l'anno 1587, emerge da una testimonianza di cui si parlerà in seguito. Questa testimonianza ci fornisce anche la datazione della trasformazione della originaria struttura della cripta in sepolcreto. Nella parte più vicina all'abside, non occupata dai loculi, pochi decenni fa furono trovati altri scheletri disposti su scranni (23). Dai paramenti che l i avvolgevano si p u ò pensare che fossero stati gli antichi Rettori della Parrocchia. Alla fine del X V I secolo, dunque, la cripta fu ristrutturata. I n mezzo venne elevato un muro divisorio longitudinale nel senso dell'asse della chiesa, con la funzione di sorreggere i l peso dell'altare e la copertura orizzontale, divisa — cosi — in due campate. L'asportazione di questa copertura e la rimozione dei loculi hanno rivelato ora questa cappella sotterranea in tutta la sua bellezza e armonia architettonica. ! L'accesso si apriva proprio dal mezzo della navata e sono ancora ben conservati i gradini di pietra che consentivano la discesa al vano sottostante. Anche da ciò si p u ò desumere che i l coro era notevolmente rialzato rispetto al piano della chiesa e che — con ogni verosimiglianza — si saliva al presbiterio tramite due scalette laterali. L'ambiente della cripta ha una forma quadrata (m. 5x5) ed è stato ricavato nel punto in cui la roccia si abbassa verso nord-est. Inserita nel muro divisorio centrale
(22) Una ricognizione dal punto di vista medico risulta che sia stata condotta dal Dr. Rinaldo Caselli di Macerata Feltria. L o scrivente h a potuto effettuare i l sopralluogo per cortese segnalazione e invito del Pretore di Macerata Feltria, Avv. Tommaso Muratori, il quale ha ordinato poi la sistemazione dei resti umani nel cimitero comunale di Pietrarubbia. (23) L'episodio è ancor vivo nella tradizione orale degli abitanti della zona. nv/.n
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è stato rinvenuto un rocchio di colonna di marmo d'epoca romana (24). I n origine questa colonna doveva essere collocata nel mezzo della cripta, quale sostegno degli archivolti in costoloni di pietra arenaria concia; questi partivano dal centro delle quattro pareti e dagli spigoli, per convergere su questo sostegno centrale, creando — così — un soffitto con volte a vela (25), c ^ H J Ì J rxEcu.M.in f ' - ; Le mensole laterali per l'appoggio dei costoloni risultano sorrette da due semicolonne in pietra arenaria (26); esse poggiano su dei plinti quadrati, sono sagomate da un cordolo marcato a oltre tre quarti d'altezza e sono sormontate da capitelli parallelepipedi scolpiti. I l capitello cornu evangelii (27) reca agli spigoli due figure di oranti inginocchiati, di rudimenale fattura, mentre sul fronte è scolpito un animale famelico con la coda fra le gambe, simbolo del peccato secondo l'iconografia medioevale (28). -' ^ - ^--^'^ n^ì I l capitello cornu epistulae presenta nella facciata a vista un motivo a nastro bisolcato intrecciato che si qualifica come una tarda ripetizione di modelli decorativi e simbolici dell'alto medioevo, di sicuro efEetto suggestivo nella fantasia delle semplici popolazioni medioevali. Le tre pareti, corrispondenti ai muri esterni, risultano ancora profilate da cornici in rilievo, arcuate a tutto sesto, le quali delimitavano altrettante lunette, naturali su-
(24) I l diametro è di cm. 78. Un reperto d'epoca romana poteva ben essere recuperato nella zona: a pochi chilometri, nell'area della Pieve di Macerata Feltria, sorgeva il « municipium » romano di « Pitinum Pisaurense ». Cfr. N . C E C I N I - R . C A S E L L I , Macerata Feltria, Urbania 1976, p. 13 e ss., n o n c h é la bibliografia ivi citata. (25) Analoga struttura, anche se di più modeste dimensioni, si p u ò rilevare nella non lontana cripta di S. Sisto al Cimitero di Carpegna, la cui costruzione è da riferirsi intorno all'anno 1182. Cfr. F . V . LOMBARDI, La contea di Carpegna, Urbania 1977, p. 213. (26) L'altezza di queste semicolonnine è di m. 1,25. (27) h. = cm. 20; lungh. = cm. 50, sp. = cm. 23. (28) Per tutta la simbologia cristiana medioevale, cfr. L . RÉAU, Iconographie de l'art chrétien, I , Paris 1955.
Capitello della C r i p t a
S. A R D U I N O D I P I E T R A R U B B I A
Affresco distrutto raffigurante le Stimmate di S. Francesco d'Assisi
Giovanni Angelo di Antonio — L a Natività della Vergine, New-York, Metropolitan Museum, (particol.)
S. A R D U I N O D I P I E T R A R U B B I A — Affresco della Cripta, conservato al Museo Diocesano dì Pennabilli
S. M A R T I N O D I V A L P E T R O S A — Affresco conservato a S. Francesco di Mercatello sul Metauro
CRIPTA D I S. ARDUINO
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perfìci per una presumibile decorazione pittorica. >-'•••• • ' La decorazione pittorica E ' difficile stabilire se all'epoca romanica tali pareti fossero effettivamente affrescate, ma la cosa può essere verosimile. Sicuramente, invece, esistevano delle pitture murali d'epoca rinascimentale. Non bisogna dimenticare che, fin dal 1462, anche i l territorio di Pietrarubbia venne incluso definitivamente nello stato d'Urbino e che proprio nel 1467 Federico da Montefeltro, capitano della Lega italica, riceveva cospicui pagamenti per le sue milizie. Questi introiti si irradiavano per tutto i l comitato e creavano uno stato di relativo benessere nelle popolazioni locali (29). Tale situazione di discreta prosperità richiamava gli artisti dalla vicina Umbria e dalla Marca, ì quali da Urbino si spingevano a lavorare nelle località circonvicine. A questo punto si ritiene opportuno trascrivere integralmente una interessante testimonianza scritta (30): «Memoria. Nel 1875, facendosi il nuovo pavimento della Chiesa fu scoperto un sepolcro nel sotterraneo del coro a Cornu Evangelii, e nel muro di fronte si trovò dipinto un, quadro piuttosto rozzo, rappresentante Maria SS.ma, S. Arduino, S. Antonio da Padova e S. Caterina. Il volto della Vergine, perchè posto più in alto, si è procurato di scoprirlo, come ora si vede, ma le altre tre teste restano ascose, perché sono a livello del pavimento. Sotto il quadro si legge questa descrizione: = S. Arduinus. Dominus Antonius fecit fieri opus S. Chaterina =. Si trovaro-
(29) W. ToMMASOLi, La vita di Federico da Montefeltro. 1422-1482, Urbino 1978, p. 188 e passim. (30) Archìvio Conventuale dì Ponte Cappuccini, Pietrarubbia, ( E x Arch. Parrocchiale di S. Arduino), Liber Mortuorum hujus Ecclesiae Divi Harduini, 1754-1943, ultima carta. Dall'esame calligrafico, l'autore della nota risulta D. Gaetano Mansuelli-Ferri, parroco nel 1875. Ringrazio P. Metodio Luchetti che, cortesemente, ha voluto segnalarmi Tatto.
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no ancora le seguenti iscrizioni scolpite nel muro con chiodo a brutto carattere = 1467 furono fatte queste figure (31) = Nel 1587 furono fatte queste sepolture = Simon Binus Planianensis = (32) ». Dunque, per precisa ammissione dell'estensore della « Memoria », nel 1875 i l pavimento attorno all'altare fu abbassato tanto da scoprire uno dei vari sepolcri ricavati dal vano della cripta. I n quell'occasione fu individuato tutto l'affresco, la cui parte superiore restò addirittura scoperta sopra i l piano del pavimento. Nel 1954 questo affresco fu staccato ad opera della Soprintendenza alle Gallerie per le Marche e fu collocato nel Museo diocesano di Pennabilli, ove tuttora sì conserva (33). Non c'è più traccia delle due iscri/àoni graffite, mentre rimane la didascalia in caratteri gotici che corre — in parte mùtila — lungo tutto i l margine inferiore della lunetta: 1467. S. Arduvinus. Dnus. Antonius. fecit. fieri, opus . . . . S. Chatarina . . . . Come pare evidente, non si tratta di Saata Caterina
(31) Evidentemente questa iscrizione graffita rappresentava la « traduzione » non letterale della didascalìa scritta in caratteri gotici e, verosimilmente, era posta sotto questa. Da notare che l'uso della scrittura in caratteri gotici dopo i l 1450 diventa moto rara, in quanto i pittori preferiscono i segni del recuperato alfabeto romano-latino. (32) Abbiamo conferma che questo personaggio era parroco dì S. Arduino dalla « Visita » fatta da Mons. Ragazzoni nel 1514: « . . . Rector est. R.D. Simon Binus de Planano, residens valde aptus ad c u r a m . . . », Feretranae Visitatio... ad diem 18 sett. 1574. Stando a ciò, la « M e m o r i a » del 1875 appare degna di fede. (33) I l Soprintendente ai Beni artistici e storici delle Marche, Prof. Dante Bernini, con comunicazione del 13 nov. 1978, informava cortesemente l'autore di questo saggio che l'operazione del restauro fu eseguita da Giuseppe Rosi. I l restauro è c o n s ì s t i t o nello stacco del dipinto dalla sede originaria, nell'applicazione dello stesso su un telaio a graticcio con piani di masonite ed è stato concluso con il ritocco pittorico nella sistemazione finale delle parti mancanti.
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da Siena (canonizzata nel 1461), bensì dì S. Caterina d'Alessandria. L'identificazione è desumibile dal ramo dì palma che la santa porta i n mano come simbolo del suo martirio. Tuttavia c'è da notare che i n questo affresco non compaiono più n é la corona che normalmente le cingeva il capo, n é l a ruota dentata dagli aculei spezzati che rappresentava lo strumento con cui fu torturata, n é i l libro che solitamente portava in mano (34). L a venerazione per questa santa era sicuramente presente nel territorio di Pietrarubbia. Non bisogna dimenticare, infatti, che nel distretto di questo castello esisteva una chiesa dedicata a S. Caterina. Essa, quindi, veniva ad essere considerata come la compatrona della parrocchia (35). Come è stato accennato, l'affresco è i n forma di lunetta (cm. 188x233). V i è rappresentata la Vergine, seduta in trono, col Bambino che infila l'anello ad dito medio della mano destra di S. Caterina. A sinistra di chi guarda, in abito sacerdotale, sta la figura ieratica di S. Arduino. L a scena h a come sfondo un tappeto damascato di tonalità ocra, con motivi stampati a losanghe. L a veste perlacea della Madonna è trapunta di piccole aquile stilizzate. I risvolti del manto sono di colore verde opaco, a l pari della veste del Bambino e delle maniche della santa: queste sono impreziosite da ricami arabescati. L a veste di S. Caterina, riccamente pieghettata, ha una tonalità giallo-perla. L a pianeta dì S. Arduino tende ad un colore rosso-scuro. Tutte le tinte risultano stemperate rispetto alla loro originaria vivezza e fors'anche alterate per processi chimici. •} L a « Memoria », che è stata riportata in precedenza, fa menzione anche di una figura di S. Antonio da Padova, ma nell'affresco — quale oggi si conserva — non sembra esservi traccia di questa immagine. Tuttavia, sul lato destro di chi guarda, nello scomparto che ora è andato per-
(34) S u santa Caterina d'Alessandria, cfr. K . KÌJNSTLE, graphie der christl Kunst,, I I , Friburgo 1926, pp. 369-374. (35)
ZUCCHI
TRAVAGLI, Animadversioni...,
p. 2 7 2 .
Ikono-
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duto, c'è una interruzione del drappo di fondo tramite un segno arcuato, ove poteva ben essere circoscritta una piccola figura inginocchiata. Poteva trattarsi di una aggiunta voluta dalla committenza e non prevista nel piano originario dell'opera, data la simmetria dei personaggi sulla scena; poteva trattarsi anche di una aggiunta di mano posteriore. Certo è che la inequivocabile affermazione contenuta nella « Memoria » trova un riscontro nelle testimonianze orali di persone che hanno assistito allo stacco. Secondo tali reminiscenze, in quel riquadro si intravvedeva una figura inginocchiata, così evanita da essere irriconoscìbile e tale che non fu possibile trasferirla sulla tela: in qLtell'occasione la figura venne identificata come quella di «un soldato». • ' > . irNel suo complesso i l nostro affresco rappresenta un'opera d'arte notevole per la storia della pittura minore del Quattrocento. E perciò, sembra davvero strano che — fino ad ora — la critica d'arte se ne sìa pressoché completamente dimenticata. Secondo l'unica valutazione che si conosca, i l dipìnto sarebbe da attribuire ad un « ignoto Artista marchigiano della seconda m e t à del secolo X V , particolarmente influenzato da Girolamo di Giovanni (da Camerino); meno appariscenti vaghi ricordi salimbeniani reperibili nel volto del Bambino. Con tutta probabilità trattasi dello stesso artista che ha dipinto u n affresco votivo — a firma illeggìbile — nella chiesetta di S. Maria delle Macchie d i Gagliole (tra Castelraimoodo e Sanseverino) » (36). I n effetti, oltre alle affinità stilistiche, una ulteriore
(36) L a nota è stata redatta a cura della Soprintendenza alle Gallerìe per le Marche ed è riportata in una scheda esplicativa posta a lato del dipinto. E ' stata ripresa « ad litteram » da A. STRAM U C C I , Conosci le Marche. Guida turistica della Provincia di Pesaro-Urbino. Ancona 1974, p. 230. Questa è l'unica pubblicazione che faccia menzione dell'affresco, riproducendo una piccola foto. Sul dipinto di Gagliole, cfr. G. V I T A L I N I SACCONI, / / "Maestro delle Macchie", in « N o t i z i e da Palazzo A l b a n i » , I V , 1 , (1976), pp. 9-18.
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analogia p u ò riscontrarsi nella consimile tonalità cromatica di scarsa intensità, con prevalenza del marrone e del giallo, nonché nel perdurare dell'uso — non certo comune oltre la m e t à del X V secolo — dei caratteri gotici che si stendono in calce i n entrambi gli affreschi. V i sono, tuttavia, altre tracce che vorremmo proporre alla attenzione degli studiosi. I n primo luogo esiste un altro affresco che presenta evidenti affinità con quello di S. Arduino sia sul piano iconografico che su quello stilistico: si tratta della « Madonna in trono col Bambino che dà l'anello a S. Caterina », riscoperto nella chiesa di S. Giovanni di Monterubbiano (Ascoli Piceno). . >. L'attribuzione di questo dipinto a Pietro Alemanno, quale opera del periodo precrivellesco, — come ipotizzò i l Serra — sembra ormai del tutto superata (37). C'è, però, un rilievo che i l Serra ha colto e che si ritrova nell'affresco di S. Arduino, cioè l'influenza della scuola toscana del Beato Angelico con qualche apporto umbro. Tale influenza nel nostro dipinto è ancor più marcata rispetto a quello di Monterubbiano. E ' nostra convinzione che i due affreschi siano da attribuire ad una stessa scuola la quale forse conosceva anche i moduli figurativi della pittura veneta come seguace di Domenico Veneziano. Certamente si tratta di un pittore
(37) L . SERRA, Pietro Alemanno, in « Rassegna Marchigiana », V I I I (1929-30), p. 168. I l confronto era partito dall'affresco della « M a d o n n a delle R o s e » di Torre S . Patrizio (A.P.), datato e firmato: 1466 Petrus Alima ( ? ) . . . p i n x i t . . . Cfr. L . DANIA, La pittura a Fermo e nel suo circondario. Fermo 1967, fig. 92. L'attribuzione fu messa in dubbio da P. ZAMPETTI, La pittura marchigiana del Quattrocento, Milano 1970, pp. 188-189, p. 200, note 9-10. L'espunzione del dipinto di Torre S . Patrizio dalle opere dell'Alemanno è stata più marcatamente riaffermata da P. Z A M P E T T I , Riguardando Pietro Alemanno, in « Notizie da Palazzo Albani », I V , 2, (1975), pp. 13-21. Cade dì conseguenza, anche la correlativa attribuzione all'Alemanno dell'affresco di Monterubbiano, cosa che — già dì per s é — era discutibile.
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eclettico, i l quale sapeva assimilare prontamente modi, tecniche e forme artistiche da scuole diverse. Oltre a ciò, si p u ò trovare un punto di riferimento ,fra l'affresco di S. Arduino e un'altra opera di ben più alta levatura artistica: l a « Natività della Vergine » conservata ora al Metropolitan Museum di New York, una delle cosidette « Tavole Barberini ». Per lungo tempo queste opere non hanno avuto una precisa paternità. « L a conclusione fatta dal critico americano (Offner) è che l'anonimo pittore, influenzato da Domenico Veneziano nella sua fase giovanile, avrebbe poi subito l'influenza di Piero della Francesca e quindi del Lippi a Spoleto. Infine, recatosi a Urbino, v i avrebbe dipinto le tavole famose » (38). T a l i opere, già variamente attribuite a F r a Carnevale da Urbino, al Bramante, a Leon Battista Alberti, sono state p i ù coerentemente assegnate dallo Zeri al pittore camerinese Giovanni Angelo di Antonio (39). L a loro datazione è riferibile attorno al 1470 e sembrano eseguite a « Urbino per gli evidenti contatti con il mondo artistico di quella città e per l a presenza dell'aquila araldica dei Montefeltro nell'edificio visibile nella Natività » (40). Ora, pur nella sua p i ù evidente semplicità di struttura ambientale e di impianto grafico, l'affresco di S. Arduino richiama in modo impressionante alcuni particolari della « Natività » barberiniana. S i riscontrino, ad esempio, l a cuffia a velo che ingentilisce i l capo di S. Caterina, la tunica cannellata, le false maniche, con quelle del tutto analoghe delle « donne visitanti ». S i notino le aquilette feltresche sul manto della Madonna che richiamano quelle fregiate nella « Natività ». S i confrontino i tratti del viso della Vergine con quelli della donna raffigurata di fronte, :
(38)
Z A M P E T T I , La pittura...,
ZAMPETTI,
La pittura...,
i ' . aij.qiìj
k-:-.;}
p. 88.
(39) F . Z E R I , Due dipinti, la filologia delle Tavole Barberiniane, Torino 1961. (40)
; '-A •,
p. 88.
e un nome.
Il
Maestro
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in posizione centrale, nel più maturo ed elaborato dipinto urbinate. L a cautela, che necessariamente si deve usare nelle attribuzioni basate solo su connotazioni formali, non consente di identificare tout-court l'autore delle due opere in una stessa persona. Ma, quanto meno, per l'affresco di S. Arduino si p u ò parlare di scuola del Maestro delle T a vole Barberiniane, e cioè — secondo le più attendibih r i cerche dello Zeri — di Giovanni Angelo di Antonio da Camerino, del quale, peraltro, si hanno sicure prove di permanenza a Firenze. Ma ciò che ha attirato maggiormente la nostra attenzione è stato un ciclo di affreschi riscoperti di recente; due di essi sono sicuramente attribuibili allo stesso artista che ha dipinto la cripta di S. Arduino. Si tratta delle pitture che ornavano le pareti della isolata chiesa parrocchiale di S. Martino in V a l Petrosa, situata non lontano dall'abbazia di Scalocchio, cioè lungo l'antica strada che — attraverso S. Angelo in Vado e Métola — collegava Urbino con Città di Castello (41). ^ Queste pitture sono state staccate a cura della Soprintendenza per i Beni artistici e storici delle Marche e vengono custodite nella chiesa di S. Francesco di Mercatello sul Metauro. L'affresco raffigurante la « Madonna in trono col Bambino » è pressoché identico a quello di S. Arduino nella composizione d'insieme, nei tratti somatici delle figure, come tonalità di colori, come motivi stampigliati, come par-
(41) Dopo il terremoto del 1781 queste pitture murali erano state ricoperte da una mano di calce. Cfr. E . Rossi, Memorie ecclesiastiche della diocesi di Urbania, Urbania 1938, pp. 240-41. Rappresentazioni coeve dello « Sposalizio di S. Caterina » si hanno a Pesaro, Museo Civico (proveniente dalla Chiesa di S. Francesco); a Mercatello sul Metauro, nella lunetta della chiesa di S. Francesco; a S. Giorgio di Pesaro, nella chiesa del Crocifisso (ex chiesa di S. Maria in Castagneto): m a si tratta sicuramente di mani diverse da quelle dell'artista che ha lavorato a Pietrarubbia.
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ticolari di decorazione. I n entrambi gli affreschi sono quasi uguali sia i l trono che la predella; i l volto della Vergine e quello del Bambino hanno la stessa espressione; i medesimi motivi a losanghe, che ravvivano i l drappo di fondo nell'affresco feretrano, sono usati per decorare l a veste della Madonna di Val Petrosa; nella sopraveste della Vergine sono stampigliate le stesse piccole aquile ad ali spiegate. L'altro affresco, raffigurante S. Martino che dona i l mantello al povero, presenta come motivi di fondo le stesse aquilette feltresche. I n basso, al pari di quanto si r i scontra nel dipinto di S. Arduino, era distesa una didascalia in caratteri gotici, della quale resta la sola parte iniziale. L'aver potuto ricollegare i due cicli di affreschi — l'uno nel Montefeltro e l'altro nella Massa Trabaria, lungo la strada che portava in Umbria, e l'aver riscontrato assonanze stilistiche in opere dell'urbinate e della Marca centrale e meridionale, ci sembra un motivo di indubbio interesse, che fa intuire i l largo movimento delle correnti culturali le quali trovavano la propria matrice originaria in Toscana e che erano filtrate — tramite moduli iconografici umbri •—• fino quasi ai confini con la Romagna. Sotto questa luce sarà interessante continuare la r i scoperta della cripta di S. Arduino. Non sappiamo, con sicurezza, se anche le due lunette formanti l'angolo cornu epistulae presentavano analoghi affreschi: alcune tracce di decorazione nelle comici arcuate in entrambi i lati fanno ritenere che anche queste pareti fossero istoriate da pitture murali. Comunque è certo che —• nella parete del lato nord, posta ad angolo con quella dove era lo « Sposalizio di S. Caterina » — fino a pochi anni fa esisteva ancora, per intero, im altro affresco raffigurante l'episodio delle « Stimmate di S. Francesco » (42).
(42) Dalla corrispondenza con la Soprintendenza, citata a nota
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L'opera risultava molto danneggiata, con i colori quasi completamente svaniti; restavano, però, ben precisi e marcati i contorni del disegno. Chi scrive, i n occasione della ricognizione fatta nell'anno 1974, ebbe la avvertenza di fotografare quella larva di dipinto nella parte che allor a emergeva dall'ammasso di detriti e di calcinacci del pavimento crollato. Oggi, tutto questo settore dell'intonaco è scomparso, forse distrutto da ignoti vandali o forse staccato e trafugato da ignoti speculatori di antichità. Resta solo la parte inferiore che allora era interrata e nella quale si individua ancora abbastanza bene i l Santo d'Assisi inginocchiato, vestito del tipico saio e a piedi scalzi. Sulla destra si intravede l a tonaca di un altro frate che assiste al miracoloso evento. L a scomparsa della parte superiore dell'affresco rappresenta una grave perdita. C i resta l a magra consolazione di avere l'unica riproduzione fotografica che sia stata fatta, certamente non eccellente sul piano della foto d'arte, ma comunque preziosa sotto molti aspetti, specie per una possibile reidentificazione del dipinto, se ancora esiste. L'esame filologico della pittura è degno di nota. L a raffigurazione rievoca uno degli episodi p i ù noti della vita di S. Francesco, tramandatoci da tutti i biografi coevi (43). Secondo tali testimonianze, l'anno 1224, nell'eremo della Verna, S. Francesco i n estasi vide scendere dal cielo un Serafino con sei ali, tra le quali compariva l'immagine di 'un uomo con le mani e i piedi trafitti a forma di croce e con una ferita nel costato: queste piaghe, attraverso raggi di luce, si trasferirono nelle corrispondenti parti del corpo del Santo.
33, risulta che, all'epoca dello stacco dell'affresco dì S . Caterina, non si fece menzione di questa attigua pittura. (43) TOMMASO DA CELANO, Tractatus
de MiracuUs,
nalecta Franciscana », X , 1941 (ca. 1250-1253);
II,
5, i n « A-
G I U L I A N O DA SPIRA,
Ad
hoc quorundam, (1232-35), i n «Analect. Francisc. », X , 1 , pp. 363 ss.; Lettera di Frate Elia, ivi, pp. 525-28.
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Per tutto i l Duecento e i l Trecento l'episodio costituì materia per una vera e propria fioritura artistica. I n particolare, l'affresco di Giotto nella Chiesa Superiore di Assisi divenne i l modello per tutta la pittura posteriore (44). Gli artisti marchigiani del X V secolo conobbero questa tradizione iconografica soprattutto tramite la tavola di Carlo da Camerino, operante alla fine del trecento. Questa tavola è conservata nel museo di Falerone (AP) (45). L'autore che ha dipinto l'affresco di S. Arduino di Pietrarubbia deriva indLibbiamente da questa matrice umbro<amerte. Anche qui i l Cristo pende dai legni della croce, avvolto in una analoga disposizione di ali angeliche. S i difEerenzia, però, dal modello di Carlo per i l capo del Crocifisso che nel nostro afEresco è più reclinato; per i l volto del Santo che è più scoperto alla vista dello spettatore; per i tratti del viso che non hanno più i l taglio gotico, ma rivelano una aperta fisionomia rinascimentale. ;-:•:.•/ I l confronto dei lineamenti facciali di S. Francesco con quelli di S. Arduino rivela notevoli affinità di tratti somatici. Si ravvisano, dtmque, tutti i caratteri per attribuire
(44) L a prima opera conosciuta è quella di B . Berlìnghieri, nella chiesa di S . Francesco di Pescia (1235). Per tutto lo sviluppo della tematica artistica francescana, cfr. V . FACCHINETTI, Iconografia francescana, Milano 1924. (45) F . Z E R I , Carlo da Camerino, in « P r o p o r z i o n i » , I I (1948), pp. 162-63; Opere d'arte restaurate, Urbino 1969, pp. 34-37 (A Rossi). I n opere d'altri pittori marchigiani, come Gentile da Fabriano (1420), il Cristo non è in croce. Cfr. F . Rossi, Ipotesi per Gentile da Fabriano, in « N o t i z i e da Palazzo Albani», I I (1973). 1 , p. 18. G. V I T A L I N I SACCONI, Pittura Marchigiana. La scuola di Camerino, Camerino 1968, fig. 3 1 (anonimo camerte sec. X I V , ancora senza croce); fig. 38, « maniera di Carlo da Camerino ». Da ricordare che nella chiesa di S. Francesco di Macerata Feltria era conservato un Crocifisso su tavola datato 1396 e firmato da Carlo da Camerino. Cfr. C. BRANDI, Mostra della Pittura riminese del Trecento. Catalogo, Rimini 1935, p. 36. Un altro dipinto di Domenico Veneziano, raffigurante le Stimmate di S. Francesco, è conservato alla National Gallery di Washington.
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il dipinto delle Stimmate di S. Francesco all'autore dell'originariamente contiguo affresco dello Sposalizio di S. Caterina. E con ciò si fa rinvio, ancora una volta, ad un artista che conosceva i moduli iconografici camerinesi, che aveva assimilato nella sua maturazione artistica varie componenti stilistiche proprie della scuola toscana e, in particolare, dell'Angelico. *
*
*
Ecco, dunque, che in un isolato insediamento castellano del Montefeltro troviamo presenti le correnti culturali più significative dell'epoca romanica, del periodo gotico, dei secoli del rinascimento. Nell'ambito del territorio feretrano sono rimaste solo scarse tracce del movimento pittorico che si propagò intensamente anche in queste zone montuose durante i l R i nascimento. E ' accertato, però, che quasi ogni chiesa aveva pitture murali o su tavola (46). Purtroppo, nel corso dei secoli successivi, molto spesso i muri sono stati rifatti, gli intonaci sono stati scrostati o ricoperti, le tavole sono state distrutte o asportate (47). Le poche opere che rimangono, quindi, rappresentano delle testimonianze preziose. S i tratta di un patrimonio di storia e di arte che minaccia di deteriorarsi, di perdersi o di disperdersi. Questa amara constatazione dovrebbe costituire per tutti i cittadini un momento di riflessione e, nello stesso tempo, un monito, un incentivo ed un impegno per salvare, proteggere e recuperare tutti i beni culturali che ancora rimangono: a S. Arduino di Pietrarubbia, come anche in tutti gli altri centri del Montefeltro e d'Italia.
(46) Feretranae Ecclesiae Visitatio 1574... passim. (47) Per altre opere d'arte asportate dalla zona, cfr. F . V . L O M BARDI, Nota storica su una tavola di Carlo Crivelli, in « Antologia di Belle Arti», 1979 (in corso di pubblicazione).
GIROLAMO
ALLEGRETTI
note sulle mutazioni nei comuni di montefeltro e massa
(1790-1814)
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// M.P.
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19 giugno
1790. o
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Con i l motu proprio d i Pio V I « s u l l a sistemazione dei p i c c o l i governi » s i f a generalmente i n i z i a r e i l processo d i r i s t r u t t u r a z i o n e t e r r i t o r i a l e dello S t a t o pontificio. Così i l R u f f i l l i i n uno studio b a s i l a r e s u l l a m a t e r i a , così n o i stessi i n u n precedente saggio ( 1 ) . L ' i m p o r t a n z a d i questo atto è s t a t a t u t t a v i a — d o b b i a m o riconoscerlo — n e i due l a v o r i indebitamente estesa, s u l presupposto n o n d i m o s t r a to che esso fosse i s p i r a t o da u n a p r e c i s a p e r quanto l i m i t a t a volontà r i f o r m a t r i c e e r a z i o n a l i z z a t r i c e . t^^fi n P e r a l t r o i l M.P. 19 giugno 1790 « s u l l a sistemazione dei p i c c o l i governi » n o n può essere letto disgiuntamente d a l l ' a l t r o , promulgato s i m u l t a n e a m e n t e , « s u l l a soppressione dell'affitto delle cancellerie c r i m i n a l i » ( 2 ) : e a l l ' a t t e n t a l e t t u r a d a i due a t t i r i s u l t a estranea ogni preoccupazione di r i o r d i n a m e n t o t e r r i t o r i a l e e d i razionalizzazione delle circoscrizioni.
Nelle citazioni archivistiche A.S. A.C, sta per ARCHIVIO STORICO
sta per ARCHIVIO COMUNALE.
DI
STATO,
(1) R . R U F F I L L I , L'appodiamento ed il riassetto del quadro territoriale nello Stato pontificio (1790-1870), Milano 1968. G . A L L E G R E T T I , Mutazioni circoscrizionali nei Comuni di Montefeltro e Massa (1814-1833), «Studi Montefeltrani », I V (1976), pp. 5-44. (2) Moto proprio della Santità di Nostro Signore Pio Papa Sesto sulla sistemazione delli piccoli Governi dello Stato Ecclesiastico e sulle Giubilazioni di Luogotenenti, e Governatori, R o m a , 19 giugno 1790; Moto proprio della Santità di Nostro Signore Pio Papa Sesto sulla soppressione dell'Affitto delle Cancellarle Criminali dello Stato Ecclesiastico, R o m a , 19 giugno 1790. S i conservano i n A.S.PS, Raccolta di bandi, voi. 17864794.
GIROLAMO A L L E G R E T T I
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S i t r a t t a v a — invece e soltanto — d i rendere più « retta, i m p a r z i a l e e spedita » l a a m m i n i s t r a z i o n e d e l l a giustizia nei c e n t r i m i n o r i , m i g l i o r a n d o i l t r a t t a m e n t o economico di g i u d i c i e c a n c e l l i e r i : col che c i s i r i p r o m e t t e v a a n che l'effetto indotto d i sollevare i p o p o l i d a angherie, aggravi, ingiuste esazioni ( 3 ) . Modesti i n t e n d i m e n t i d i riform i s m o p a t e r n a l i s t i c o dunque, sottolineati d a l l a preoccupazione e s p l i c i t a p e r l a « tranquillità de' popoli » e i l « be^ n'essere de' s u d d i t i » ( 4 ) . L a b o l l a « s u l l a sistemazione dei p i c c o l i governi » s i l i m i t a v a del resto a i s t i t u i r e u n a c o m m i s s i o n e i n c a r i c a t a di p r e d i s p o r r e u n « p i a n o d i r i u n i o n e », p re v e d ib ilm e nt e lungo e controverso, e d i c u r a r n e p o i l a graduale attuazione, n o n dovendo « l a r i u n i o n e [...] essere dì pregiudizio agli a t t u a l i esercenti governatori » d i c u i s i sarebbe attesa l a n a t u r a l e decadenza « p e r ascenso, o p e r m o r t e , o p e r giubilazione, o p e r r i m o z i o n e ». N o n r i s u l t a che i l l a v o r o della c o m m i s s i o n e fosse m a i portato a t e r m i n e , e l a restaurazione del 1814 ripetè l'assetto t e r r i t o r i a l e documentato d u r a n t e l a p r i m a r e s t a u r a zione, e questo l'assetto vigente p r i m a del 1790 ( v . quadro
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( 3 ) Dalle due bolle p e r a l t r o — a conferma delle angustie concettuali e pratiche del r i f o r m i s m o pontificio — non derivarono a giusdicenti e cancellieri sensibili miglioramenti d i condizione, come appare dalle Note delle provisioni mensuali certe degli uffiziali e ministri dei tribunali del 1 8 0 2 ( i n A.S.PS., Legazione, Risposte a circolari, b. 1 2 f. 5 4 ) e dalle lettere che le accompagnano, d a c u i r i s u l t a che i cancellieri i n generale continuavano a n o n godere d i « provisione certa » mentre quella assegnata a i giusdicenti rimaneva poco più che simbolica. ( 4 ) S u l movimento r i f o r m a t o r e nello Stato pontificio: G . CANDELORO, Storia dell'Italia moderna, I , Milano 1975, pp. 125-136, 4 0 8 4 1 0 ; S. J . WOOLF, La storia politica e sociale, i n Storia d'Italia, III, Dui primo Settecento all'Unità, T o r i n o 1973, pp. 102-111, 140-143; L . D A L P A N E , Lo Stato pontificio e il movimento riformatore del Settecento, Milano 1959; F . V E N T U R I , Elementi e tentativi di riforma nello Stato Pontificio, « R i v i s t a s t o r i c a i t a l i a n a », 2 5 ( 1 9 6 3 ) , pp. 778-817; R . P A C I ,
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« D a l proporzionato c o m p a r t o del t e r r i t o r i o d e l l a Rep u b b l i c a d e r i v a i l b u o n ordine politico » ( 5 ) : questa dichiarazione, che i legislatori c i s a l p i n i posero a fondamento d i u n a loro legge d i comparto t e r r i t o r i a l e , potrebbe ben pors i come epigrafe d i uno studio delle m u t a z i o n i c i r c o s c r i z i o n a l i nel periodo francese. I l profondo travaglio d i r i s t r u t t u r a z i o n e degli e n t i loc a l i e delle loro c i r c o s c r i z i o n i n o n conobbe sosta p e r tutto i l periodo e giunse a l l a fine a r i s u l t a t i a s s a i v i c i n i a l l'ideale di c o r p i locali « p r o p o r z i o n a t i », u n i f o r m i , comp a t t i , a m m i n i s t r a t i v a m e n t e efficienti e politicamente controllabili. Questo studio è p a r t i c o l a r m e n t e suggestivo nell'attuale momento, i n c u i i l p r o b l e m a delle d i m e n s i o n i e del coordinamento degli enti l o c a l i s i ripropone con n u o v a consapevolezza e forza, ed è già stato egregiamente affrontato s u l piano teorico-legislativo (6); a n o i r e s t a d i v e r i f i c a r e l'effettiva attuazione della legislazione n e l corpo v i v o d i u n a realtà locale, l a congruità della legislazione rispetto a q u e l l a realtà, i r i f l e s s i i n loco d i decisioni i s p i r a t e d a u n forte potere centrale. S i t r a t t a a n z i t u t t o d i r i c o s t r u i r e i s u c c e s s i v i assetti t e r r i t o r i a l i , e assieme alle m u t a z i o n i c i r c o s c r i z i o n a H occorre dipanare i l complesso i n t r i c o delle m u t a z i o n i politiche: è studio i r t o d i difficoltà, di n o d i che solo i n parte
L'ascesa della borghesia nella legazione di Urbino dalle riforme alla restaurazione, Milano 1 9 6 6 . (5) Legge 23 fiorile anno IX sulla dipartimentazione e distrettuazione della Repubblica cisalpina (in A . S . F O ) . ( 6 ) S i veda naturalmente i l citato L'appodiamento del R U F F I L L I e i n esso particolarmente i l cap. I I {La municipalità cantonale giacobina e le aggregazioni napoleoniche), con esauriente bibliografia. D e l dibattito attuale abbiamo presente u n interessante « schem a di proposta di legge s u l nuovo ordinamento dei poteri locali » i l l u s t r a t o i n Per la repubblica delle autonomie a c u r a di F . B A S S A N I N I , Milano 1978.
NOTE S U L L E
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L'ascesa della borghesia nella legazione di Urbino dalle riforme alla restaurazione, Milano 1 9 6 6 . (5) Legge 23 fiorile anno IX sulla dipartiment azione e distrettuazione della Repubblica cisalpina (in A . S . F O ) . ( 6 ) S i veda naturalmente i l citato L'appodiamento del R U F F I L L I e i n esso particolarmente i l cap. I I {La municipalità cantonale giacobina e le aggregazioni napoleoniche), con esauriente bibliografia. Del dibattito attuale abbiamo presente u n interessante « schem a di proposta di legge s u l nuovo ordinamento dei poteri locali » illustrato i n Per la repubblica delle autonomie a c u r a di F . B A S S A N I N I , Milano 1978.
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ci è Stato possibile sciogliere, e forse n o n sempre n e l modo migliore. L a rapidità delle m u t a z i o n i , l'incertezza delle g i u r i s dizioni, r a c c a v a l l a r s i delle disposizioni legislative e a m m i n i s t r a t i v e costituiscono d i p e r sé u n groviglio difficilmente e s t r i c a b i l e . A ciò s i aggiunga l a p a r a l i s i d i m o l t i uffici e a m m i n i s t r a z i o n i , specie periferiche, c o m p r e n s i b i l i i n t e m p i tanto b u r r a s c o s i e i n c e r t i ; l ' i n c u r i a nell'archìviare d o c u m e n t i che s i sentivano e f f i m e r i o l a diffidenza nel conservare carte che s i temevano c o m p r o m e t t e n t i ; i traslochi d i m o l t i a r c h i v i con conseguenti d i s p e r s i o n i e dis t r u z i o n i ( 7 ) : sono queste le c o n d i z i o n i che, specialmente per gli a n n i 1797-1801, n o n sempre rendono possibile l a ricomposizione della cangiante t r a m a t e r r i t o r i a l e . C i è sembrato lo stesso u t i l e p u n t u a l i z z a r e i n t a n t o i p r i m i r i s u l t a t i d i r i c e r c h e che d o v r a n n o t u t t a v i a proseguire fino a f a r luce p i e n a s u l l a m a t e r i a . L'occupazione
francese
del febbraio-marzo
1797,
I p r i m i F r a n c e s i e n t r a r o n o i n Pesaro l a s e r a del 4 febbraio 1797; i l giorno successivo giunse i l grosso dell'esercito, i n d i lo stesso generale B o n a p a r t e , i l quale v i s i fermò fino a i r 8 . I n quei g i o r n i furono rovesciate le a n tiche m a g i s t r a t u r e e f u c r e a t a i n P e s a r o u n ' a m m i n i s t r a zione per t u t t a l a p r o v i n c i a . E s p u g n a t o , n e l l a notte t r a i l 5 e i l 6, i l forte d i S a n L e o , l ' a r m a t a proseguì p e r F a n o e Ancona, che già d a l giugno '96 e r a p r e s i d i a t a d a forze f r a n c e s i , e i l 19 febbraio Napoleone f i r m a v a con i l c a r d . M a t t e i i l t r a t t a t o dì T o l e n t i n o , i n base a l quale l a Repubb l i c a francese s'impegnava a sgomberare le M a r c h e , mentre i l p a p a cedeva l a legazione d i R o m a g n a , s i assoggett a v a a nuove pesanti c o n t r i b u z i o n i d i g u e r r a , e c o n s e n t i v a
(7) C f r . E . LiBURDi, Archivi pubblici e privati della Provincia di Pesaro-Urbino, S a n Benedetto del T r o n t o 1935; Gli Archivi storici dei Comuni delle Marche a c u r a di E . L O D O L I N I , R o m a 1960.
NOTE S U L L E
MUTAZIONI
75
a che i F r a n c e s i continuassero a p r e s i d i a r e A n c o n a , L a sera stessa i P e s a r e s i , i g n a r i del trattato che lì res t i t u i v a a l l a C h i e s a , i n n a l z a r o n o i n p i a z z a l'albero della libertà; i l 20 f u a b b a t t u t a l a s t a t u a d i U r b a n o V i l i , i l 21 e r a di r i t o r n o Napoleone che proseguì subito per l a R o m a g n a . Solo i l 28 f u data pubbhcità a l trattato s u l l a Gazzetta di Pesaro, e intanto erano s c o p p i a t i i p r i m i t u m u l t i , a d Auditore, a Peglio, a U r b i n o . N e l m a r z o F o s s o m brone f u dagli o c c u p a n t i m e s s a a sacco e T a v o l e t o incendiata. L a guarnigione s i ritirò i n R o m a g n a i l 4 a p r i l e , giorno i n c u i f u r e s t a u r a t o i n città, e p e r t u t t a l a p r o v i n cia, i l governo papale (8). P e r questo periodo n o n s i h a n o t i z i a d i m u t a z i o n i nelle c i r c o s c r i z i o n i giudiziarie ed a m m i n i s t r a t i v e della prov i n c i a , ed è da escludere che ve ne siano state. Napoleone n e l suo p r i m o passaggio aveva n o m i n a t o u n a c o m m i s sione centrale col c o m p i t o d i riorganizzare e c o o r d i n a r e l ' a m m i n i s t r a z i o n e della p r o v i n c i a . I n questo organismo erano rappresentate tutte le maggiori città e zone della p r o v i n c i a ( m a n o n i l Montefeltro e l a M a s s a ) ( 9 ) . A v e v a
(8) Cfr. CANDELORO, Storia cìt., I , pp. 205-207: a quest'opera, serica più citarla, s i r i n v i a per gli avvenimenti di interesse generale; L. B E R T U C C I O L I , Mutamenti governativi nella città di Pesaro, Pesaro 1853, pp. 32-34; T . C A S I N I , Pesaro nella Repubblica Cisalpina. Estratti dal Diario di Domenico Bonamini (1796-1799), Pesaro 1892, pp. 5-18; G . GARAVANI, Urbino e il suo territorio nel periodo francese (1797-1814), U r b i n o 1906-1908, I , pp. 26-88; N. B I A N C H I , Come Napoleone I entrò in Pesaro e nelle Marche l'anno 1797. Appunti su documenti dell'epoca, « L e Marche», X (1911), I , 4, pp. 208-218; R. PAOL U C C I , Mons. Severoli e l'invasione francese del Ducato d'Urbino, « S t u d i a Picena », V I I I (1932), pp. 1-56; S. CAPONETTO, // giacobinismo nelle Marche. Pesaro nel triennio rivoluzionario (1796-1799), « S t u dia O l i v e r i a n a », X (1962); Gazzetta di Pesaro, n n . V I I I del 5 ventoso anno V (21 febbraio 1797) e X I V del 4 aprile 1797; G . GARAVANI, L'occupazione di San Leo e i prodromi dell'invasione dello Stato pontificio, « Archivio storico marchigiano del Risorgimento », a. I I (1907), f. 1. (9)
GARAVANI,
cit., p. 48.
Urbino
cìt.,
I , p. 26;
CAPONETTO, Il
giacobinismo
GIROLAMO A L L E G R E T T I
78
L'occupazione
del dicembre
'97.
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P a r t i t i i F r a n c e s i d a Pesaro, l a p r o v i n c i a tornò sotto l ' a m m i n i s t r a z i o n e papale, a l l a quale p e r l a verità r i u s c i v a più di p r i m a difficile d o m i n a r e i l malcontento e reprimere le spinte r i v o l u z i o n a r i e che l'occupazione francese aveva, i n forme confuse e contraddittorie, scatenato e che, riaccesesi d u r a n t e l'estate u n po' dappertutto e anche n e l Montefeltro, s i volsero o r a contro le autorità r e s t a u r a te (15). Piandimeleto r e s t a v a invece sotto i l governo p r o v v i sorio di emanazione francese della R o m a g n a , l a quale a datare d a l 19 maggio entrò a f a r parte della R e p u b b l i c a c i s p a d a n a e con questa dopo i l 27 luglio f u a n n e s s a a l l a C i s a l p i n a . Questa v o l t a le autorità c e n t r a l i estesero effettivamente a l l a zona i l loro controllo, come documenta u n atto della municipalità d i S a n S i s t o dell'agosto (16). L a sistemazione e r a t u t t a v i a p r e c a r i a . L o S t a t o pontificio, o r a senza le legazioni, n o n e r a assolutamente i n grado d i resistere a e v e n t u a l i nuove p r e s s i o n i . S e le t r u p p e pontificie e l a popolazione erano r i u s c i t e a respingere a l c u n i i r r e g o l a r i c i s a l p i n i , che avevano i n v a s o i l Montefeltro nell'agosto (17), i n d i c e m b r e l'attacco sferrato a l forte di S a n L e o d a l D o m b r o w s k i , appoggiato a l l a m i n a c c i a d i invasione d e l l a i n t e r a legazione, ne ottenne f a c i l m e n t e l a capitolazione ( 1 8 ) . , . •.'•'fi l'.-- •.:n.' ' ,
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(15) GARAVANI, Urbino cit., I I , pp. 11-45; P. S O R C I N E L L I , Nota sul movimento giacobinico nella legazione di Urbino, « A t t i e Memorie della Deputazione di S t o r i a P a t r i a per le Marche », s. V I I I , voi. V I I (1971-1973), pp. 208-215; G . A L L E G R E T T I , Comunità rurali di Montefeltro e Massa: società ed economia attorno al 1800, i n La società rurale marchigiana dal medioevo al novecento, I I , Ancona 1977, p. 180. (16) A. C. P I A N D I M E L E T O , Libro dei Consigli cit., seduta del 6 agosto 1797. (17) G A R A V A N I , Urbino
cit., I I , p. 32.
(18) I l 7 dicembre secondo l a Gazzetta di Pesaro n . L del 12 dicembre 1797, che appare i n questa occasione bene i n f o r m a t a ;
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N e l l a notte t r a i l 21 e i l 22 dicembre u n a c o n g i u r a d i « p a t r i o t t i » p e s a r e s i cacciò i P o n t i f i c i e fece e n t r a r e i n città i C i s a l p i n i ( 1 9 ) ; lo stesso avvenne i l 23 a F a n o e Sen i g a l l i a (20), m e n t r e A n c o n a già d a l n o v e m b r e sì e r a cos t i t u i t a i n r e p u b b l i c a (21). I C i s a l p i n i procedettero i m m e d i a t a m e n t e a l l a occupazione d e l l ' e n t r o t e r r a : occuparono U r b i n o i l 26 d i c e m b r e , U r b a n i a i l 3 1 ; i l 5 gennaio f u d i c h i a r a t a l'aggregazione d i Piobbico, S a s s o c o r v a r o e Mercatello ( 2 2 ) . I l 18 gennaio i n Montecerignone g i u r a v a n o obbedienza e fedeltà a l l a R e p u b b l i c a c i s a l p i n a , nelle m a n i dell'organizzatore R a n g h i , i r a p p r e s e n t a n t i d i Monte Cerignone, M o n t e Copìolo e Monte Boaggine (23). I n s o m m a l a p r e s a d i possesso f u i n q u e s t a occasione effettiva, r a p i d a , c a p i l l a r e e, dobbiamo d i r e , n o n c o n t r a stata, non f o s s ' a l t r o p e r t i m o r e d i rappresaglie ( 2 4 ) . Nepp u r e i l clero oppose r e s i s t e n z a . A n z i , i n testa a l l a l i s t a d i
così anclie G A R A V A N I (Urbino cit., I I , p. 32) seguito da CAPONETTO (// giacobinismo cit., p. 70); così T E N C A J O L I (Talamello cit., pp. 11-12). D a t a l a presa del forte a l 4 dicembre B O N A M I N I (in C A S I N I , Pesaro nella Repubblica cit., p. 23); all'8 dicembre T O N I N I (Rimini cit., V I / 1 , p. 836); a l 9 A . F L E N G M , San Leo. L'antica Montefeltro, Bologna 1978, p. 8; a l l ' I 1 G . C . M E N G O Z Z I (Gaetano Urbano Urbani delegato all'organizzazione del Montefeltro, « S t u d i Romagnoli », X X I (1970), p. 500), i l quale p e r a l t r o i n uno studio successivo a f f e r m a che gli a s s a l i t o r i non ottennero l a resa di S a n Leo, m a « dilagarono ugualmente per l a F e l t r i a » (Montefeltro giacobino, « S t u d i Montefeltrani », 2 (1973), p. 69). (19) C A S I N I , Pesaro nella Repubblica cit., pp. 23-25; GARAVANI, Urbino cit., I I , p. 42; CAPONETTO, // giacobinismo cit., p. 70. . (20)
di
CAPONETTO, // giacobinismo
cit., p. 7 1 .
(21) W . A N G E L I N I , La Municipalità di Ancona e il suo annessione alla Cisalpina, U r b i n o 1963, p. 283. (22)
G A R A V A N I , Urbino
tentativo
cit., I I , p. 44.
(23) A . S . P S , Del. Ap., Magistrature Comunali, b. 1, Elenchi dei Consiglieri Comunali che esercitavano prima dell'invasione francese del 1808: Nota di quelli che hanno giurato nel 1798 ai 18 gennaio in Monte Cerignone. (24) Agli o r r o r i della invasione del Montefeltro nel dicembre
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8o
q u a n t i g i u r a r o n o a Montecerignone f i g u r a A n t o n i o B e g n i , p a t r i z i o , sacerdote f i n d ' a l l o r a egregio, p o i vescovo refrattario e deportato (25). E a P e n n a b i l l i i l c o m m i s s a r i o della C i s a l p i n a , Diego G u i c c i a r d i , trovò comodo « accettare l'alloggio n e l l a casa d e l c i t t a d i n o Vescovo, offertogli d a l medesimo c o n m o l t a cordialità » (26). P e r n o n p a r l a r e d i f i gure più i l l u s t r i e più esplicitamente compromesse c o i nuov i governanti, come g l i a r c i v e s c o v i B e r i o l i d i U r b i n o ( 2 7 ) o Codronchi d i Ravenna (28). L a Repubblica
cisalpina
e la Repubblica
romana.
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A l l a fine d e l mese i l congresso d i F a n o , c u i parteciparono anche r a p p r e s e n t a n t i d i U r b a n i a e Sant'Angelo, chiedeva l'annessione a l l a R e p u b b l i c a a n c o n i t a n a (29). D i fatto f u creato i n A n c o n a u n governo ( o c o m i t a t o ) centrale d e i « paesi r i u n i t i » a c u i i l 28 gennaio s i presentarono i r a p p r e s e n t a n t i d i Sant'Angelo e i l 10 febbraio quell i d i Mercatello ( 3 0 ) . .';
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cit., V I / 1 , pp. 836-842)
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cit., p. 6 9 ) .
( 2 5 ) A . S . P S , Nota di quelli c i t . Notizie s u l personaggio i n A . B A R T O L I N I , / vescovi del Montefeltro, Sogliano a l R . 1976, pp. 173-181. ( 2 6 ) L . RAVA, La Romagna nel 1798. Diario del cittadino Diego Guicciardi commissario della Repubblica Cisalpina nei Dipartimenti del Lamone e del Rubicone (Piovoso-Germile Anno VI), Modena 1933, p. 7 5 . ( 2 7 ) P A C I , L'ascesa della borghesia cit., p. 7 2 ; R . P A C I , L'avventura spirituale di un arcivescovo in età napoleonica: mons. Berioli di Urbino, «Quaderni storici delle Marche», 5 ( 1 9 6 7 ) , pp. 288-336. (28)
FARINI,
La
Romagna
c i t . , pp. 1 5 6 - 1 5 7 ;
RAVA,
La
Romagna
cit., p. 1 3 8 . I l diario del G u i c c i a r d i riferisce dì ripetuti i n c o n t r i c o n diversi prelati, i n particolare c o l vescovo d i I m o l a c a r d . Chiaram o n t i (poi papa P i o V I I ) , u n a c u i omeUa aveva escluso l'apriorità del contrasto f r a p r i n c i p i r i v o l u z i o n a r i e vangelo, e d e r a perciò sembrata a molti u n a autorevole legittimazione della n u o v a realtà. (29) nismo
(30)
GARAVANI,
Urbino
cit.,
I I , pp. 46-56;
CAPONETTO,
cit., pp. 7 6 - 7 7 ; A N G E L I N I , La Municipalità
A N G E L I N I , La Municipalità
cit., p. 3 4 8 .
//
giacobi-
cit., pp. 3 4 5 - 3 4 7 .
8i
NOTE S U L L E M U T A Z I O N I
I n t a n t o però r u c c i s i o n e del generale D u p h o t a v e v a dato pretesto a i F r a n c e s i per i n t e r v e n i r e i n R o m a : i l 20 febbraio 1798, l a c a c c i a t a da R o m a d i Pio V I s a n c i v a l a c a d u t a dello Stato pontificio e l a costituzione della Rep u b b l i c a r o m a n a , a l l a quale i l 6 m a r z o venne a n n e s s a l a parte m e r i d i o n a l e d e l l a ex-legazione d i U r b i n o , m e n t r e l ' a l t r a metà v e n i v a aggregata a l l a C i s a l p i n a ( 3 1 ) . I l 20 m a r z o f u p r o m u l g a t a l a costituzione della n u o v a r e p u b b l i c a (32), e i l 22 m a r z o l a legge s u l l a divisione del t e r r i t o r i o (33), con c u i lo stato v e n i v a diviso i n otto dipart i m e n t i , e questi i n cantoni. I l d i p a r t i m e n t o del M e t a u r o , con capoluogo A n c o n a , c o m p r e n d e v a f r a gli a l t r i i c a n t o n i di Sant'Angelo i n V a d o e U r b a n i a , a i q u a l i erano r i s p e t t i v a mente assegnati i seguenti c o m u n i : S . Angelo, Mercatello, B o r g o Pace, L a m o l i , S a n M a r t i n o , Sorbetolo, Monte Dale, Paganica, Peglio; U r b a n i a , O r s a i o l a , Montiego, P i e t r a l a t a , Monte Polo, Piobbico, Monte Maio, Monte V i c i n o , Apecchio. I n base agli a r t i c o l i 181-182-183 d e l l a costituzione, i n ogni co mu ne con meno d i 10.000 a b i t a n t i l a popolazione doveva eleggere u n edile e u n aggiunto, e l a « r i u n i o n e » degli e d i l i di tutte le c o m u n i d i u n cantone f o r m a v a l a « municipalità del cantone » con u n presidente ( 3 4 ) . L ' a r t . 1 d e l l a legge 2 germile fissava i confini c o l l a C i salpina: -'>-'. ^
"// territorio delta Repubblica Romana, salve le ratifiche diplomatiche, è limitato dal lato di quello della Repubblica Cisalpina da una linea che, partendo dal lido del
( 3 1 ) C A S I N I , Pesaro nella Repubblica cit., p. 4 2 ; B E R T U C C I O L I , Mutamenti cit-, p. 3 4 ; CAPONETTO, Il giacobinismo cit., p. 8 1 . ( 3 2 ) P u b b l i c a t a i n Le Costituzioni Italiane a c u r a d i AOUARONED ' A D D I O - N E G R I , Milano 1958, pp. 2 2 7 sgg. ( 3 3 ) Legge 2 germile anno VI sulla divisione del Territorio della Repubblica Romana, i n Leggi relative alla costituzione della Repubblica Romana, R o m a 1798, pp. 1-20 (in A . S . M C ) . ( 3 4 ) Un'approfondita d i s a m i n a di questa e delle altre costituzioni dettate o ispirate dai F r a n c e s i , nelle p a r t i r i g u a r d a n t i l'ordinamento a m m i n i s t r a t i v o periferico, e del dibattito teorico-politico sottostante, è i n R U F F I L L I ,
L'appodiamento
cit., pp.
31-56.
GIROLAMO A L L E G R E T T I
82 i^'ì-jn.
mare e dal mezzo dell'intervallo fra Fano e Pesaro, passa al di là di Novilara, Candelara, S. Angelo, Monte Gaudio, Urbino, Paganica, Zorbettole e S. Martino; in guisa che i Territori particolari di questi differenti luoghi, e di quelli che sono collocati più al mezz-Ogiorno, fanno parte di quello della Repubblica Romana". ...i :o
L ' a r t . 7 s o l l e c i t a v a l a definizione
delle c i r c o s c r i z i o n i
cantonali e comunali: " Ogni Amministrazione dipartimentale, nei dieci giorni che seguiranno la sua installazione, determinerà per ogni Cantone del suo Territorio il numero di Comuni nel quale questo Cantone dovrà esser diviso: Essa formerà un quadro esatto di tutti i luoghi ch'Ella crederà dover comporre ogni Comune /.../ ". N o n c i è noto se t a l e disposizione s i a s t a t a a p p l i c a t a , ma
i n u n a legge del 10 maggio s i r i p e t e l ' i d e n t i c o « spec-
chio della d i v i s i o n e del t e r r i t o r i o », nonostante che a l l ' a r t . 1 v i s i dettasse d i m o d i f i c a r e
c o m e segue l a l i n e a d i de-
marcazione colla Cisalpina: Territorio della Repubblica Romana, salve le ratifiche diplomatiche, è limitato dalla parte del territorio della Repubblica Cisalpina, primo dal corso della Foglia dopo la sua uscita dal territorio della Toscana fino all'imboccatura del fiume, che viene dalle falde del Monte Fabbri, ed in seguito da una linea, la quale partendo da questa imboccatura, e passando al di là di S. Angiolo, Monte Ciccardo, Ginestreto, Candelara, e Novilara, va ad imboccare nel mare al mezzo dell'intervallo tra Fano, e Pesaro " (35). I n b a s e a questa n u o v a d e l i m i t a z i o n e vuto
far
forte,
parte
Campo, Piandimeleto,
Pirlo, Sassocorvaro:
m e s'è detto, lo « specchio » n o n ne f a Anche
un
avrebbero
do-
della R o m a n a a n c h e le comunità d i B e i -
documento
m a , co-
menzione.
presumibilmente
seriore,
con-
s e r v a t o a l l ' A r c h i v i o d i S t a t o i n R o m a , r i p o r t a tutte e so-
(35) Legge 21 fiorile anno VI modificativa di altra consimile dei 2 germile sulla divisione del Territorio della Repubblica Romana, i n Bollettino delle Leggi della Repubblica, n . 7 (1798), pp. 183-221 (in A.S.MC).
NOTE S U L L E
MUTAZIONI
83
le le c o m u n i già indicate (36). M a si t r a t t a d i d o c u m e n t i a i n o s t r i f i n i n o n completamente a t t e n d i b i l i : elenchi i n c o m p l e t i , che r i c a l c a v a n o per difetto di migliore informazione u n a p r i m a ricognizione d i confine a mezzo d i esempi. Ce lo fanno pensare, oltre che l a notata discrepanza c o l l ' a r t , 1 della legge 21 fiorile, anche le incongruenze interne a l t e r r i t o r i o s i c u r a mente spettante a l l a R o m a n a : avrebbe conservato l a qual i f i c a d i « comune » S a n M a r t i n o con 28 a b i t a n t i , Tavrebbero p e r d u t a Métola e Parchiùle con più d i 200. S a p p i a m o poi per certo che a l l a fine d i giugno P i a n dimeleto faceva parte della C i s a l p i n a , e a i c o m m i s s a r i m a n d a t i da R i m i n i i m u n i c i p a l i s t i esponevano esser quella comune « c i r c u i t a d a l l a R e p u b b l i c a R o m a n a » (37). Ques t ' i d t i m a affermazione, che per esser v i z i a t a da interesse da sola non avrebbe valore decisivo, t r o v a parziale conf e r m a i n due documenti da F r o n t i n o , che concordano n e l d i c h i a r a r quel comune retto d a u n edile « n e l l a sgraziata repubblica» ( 3 8 ) : i l t e r m i n e edile è r i f e r i b i l e solo a com u n e della R o m a n a , mentre n e l l a C i s a l p i n a s i u s a v a per l'equivalente funzione i l t e r m i n e di agente p r i m a , p o i d i ufficiale (39). Se ne deve forse concludere che l'ambito t e r r i t o r i a l e della R o m a n a a b b i a finito per estendersi a t u t t i gli ex-governi della Massa, compresi Frontino (con Belforte, Viano e T o r r i o l a ) e Peglio ( c o n L u n a n o ) ; quello della C i s a l -
(36) A . S . R O M A , Buon Governo, Repubblica Romana, b. 2 1 : Vocabolario di tutte le Comuni della Repubblica Romana. (37) A . C . P I A N D I M E L E T O , Libro dei Consigli di Piandimeleto J7931800, seduta del 7 messidoro anno V I . (38) A . S . P S . , Del. Ap., Lettere dalle Comunità, Frontino 15811807: Esposto del priore, 20 settembre 1800, e Ricorso degli abitanti di Torriola, 7 maggio 1801. (39) Cfr. R U F F I L L I , L'appodiamento cit., p. 41. Nella C i s a l p i n a , secondo l a costituzione del luglio '97, le comunità con popolazione inferiore a i 3.000 abitanti eleggevano u n agente e u n aggiunto, e l a « riunione » degli agenti di tutte le comunità di u n distretto form a v a l a « municipalità del distretto ».
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p i n a a tutto i l Montefeltro e all'exclave r o m a g n o l a d i P i a n dimeleto colle comunità soggette. Dunque, che i l p r i m i t i vo c r i t e r i o d i confine geografico s i a stato soppiantato (per d i s s i d i f r a i due stati e resistenze l o c a l i ) d a u n a prevalenza del c r i t e r i o storico, evidente anche n e l l a conservazione d i tutte le antiche comunità, benché o r a coordinate nelle più vaste municipalità d i s t r e t t u a l i o c a n t o n a l i . C i è dato intravvedere l'esplosione dei c o n t r a s t i f r a le repubbliche « sorelle », e i n t u i r n e lo svolgimento, esam i n a n d o u n a legge d e l l a C i s a l p i n a s u l l a distrettuazione del d i p a r t i m e n t o del R u b i c o n e (40), con a n n e s s a tabella che r i f e r i a m o per le p a r t i che c i interessano: 7 di MACERATA: Comunità di Belforte, San Sisto, Pian di Meleto, Monastero, Piagnano, Pietrarubhia, Macerata, Monte AUavelio, Ripalta, Monte Grimano, (Monte) Cerignone. 8 di SAN LEO: Com. di Monte, Monteboaggine, Montecopiolo, Tausano con Monte Fotogno e Pietramaura, Secchiano, Corena con Montemaggio, San Leo, Majolo. 9 di PENNA: Com. di Penna, Macciano, Soanne, Petrella Guidi, Antico, Torricella. 10 di SANT'AGATA: Com. di Castel d'Elei, Sonatello, Fragheto, Vacaldola, Pereto, Rivolpara, Scavolo, Rosciano e Poggio, S. Agata, Majano, S. Donato, Ugrigno, Perticara, Savignano di Rigo, Rontagnano, Montepetra, Talamello, Mercatino, Sartiano, Libiano, Monte Benedetto, Rocca, Cajoletto e Palazzo, Villa. 11 di VERUCCHIO: Coni, di /.../ Pietracuta. 12 di MERCATO S.: Coni, di /.../ Sapigno. 14 di SOGLIANO: Com. di } . . . / Montegelli, Massa Manenti, Uffogliano, Tornano e Serra. 27 DI LA' DALLA FOGLIA: Com. di S. Angelo, Ginestreto, M. L'Abate, M. Ciccardo, Farneto, Candelara, Novilara.
Distretto
Distr.
Distr. Distr.
Distr. Distr. Distr. Distr.
C o m e s i vede, l a legge 23 f i o r i l e d e l l a C i s a l p i n a cont r a s t a c o l l ' a r t . 1 della legge 21 fiorile della R o m a n a , e n o n solo per sovrapposizione n e l l ' a l t a v a l l e del F o g l i a , m a i n modo a n c o r a più eclatante quando, creato u n distretto
(40) Legge 23 fiorile anno VI sulla ripartizione del Dipartimento del Rubicone, pubblicata i n T O N I N I , Rimini cit., V I / 2 , pp. 974-979.
NOTE S U L L E
MUTAZIONI
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27 « d i là d a l l a F o g l i a », v i comprende c o m u n i come S . Angelo, M . C i c c a r d o , Ginestreto, C a n d e l a r a e N o v i l a r a che l a R o m a n a inequivocabilmente ed esplicitamente d i c h i a r a v a parte del p r o p r i o t e r r i t o r i o . Possiamo pensare che l a R e p u b b l i c a r o m a n a avesse c o l l a legge 21 f i o r i l e attuato u n colpo d i m a n o d i c h i a r a n do u n i l a t e r a l m e n t e a m p l i a t o i l p r o p r i o t e r r i t o r i o , dallo spartiacque S a n Martino-Sorbetolo-Paganica-Urbino a l f i u me F o g l i a , e che l a C i s a l p i n a avesse prontamente ribattuto c o l l a s u a legge 23 fiorile. L a vertenza sarà s t a t a poi so d a n o i i n d i c a t o : m a n o n c i re per o r a a l t r i d o c u m e n t i che stemazione dei c o n f i n i d i stato nell'area considerata.
composta, e forse n e l senè stato possìbile r i n t r a c c i a c e r t i f i c h i n o l a d e f i n i t i v a sie delle c i r c o s c r i z i o n i l o c a l i
I n t e r e s s a q u i notare che l a contea di Carpegna e i l p r i n c i p a t o d i S c a v o l i n o n o n furono m o l e s t a t i fino a l 1807 ( 4 1 ) : i l che s e m b r a indizio almeno d i scarso interesse per l a zona m o n t a n a , e forse di imperfetto controllo. Che se questo f u agevole nei p r i m i m e s i , come abbiam o visto, dovette diventare presto difficiHssimo, soprattutto a p a r t i r e d a l maggio, quando u n a colonna d i « V i v a M a r i a » da Città d i Castello penetrò n e l l a v a l l e del Met a u r o e, i n g r o s s a t a da « c o n t a d i n i » della zona guidati d a u n prete d i L a m o l i , occupò v i a v i a i maggiori c e n t r i della valle e giunse a stringer d'assedio U r b i n o , donde f u ricacc i a t a d a i F r a n c e s i e poi dispersa (42). M a l a s a l d a t u r a f r a i n t e r e s s i r e a z i o n a r i e u m o r i r i v o l u z i o n a r i e r a o r m a i u n fatto acquisito, e condizionò i r i m a n e n t i g r a m i m e s i d i v i t a della « sgraziata r e p u b b l i c a ».
( 4 1 ) F . V . LOMBARDI, La contea ( 4 2 ) G A R A V A N I , Urbino
cit.,
di Carpegna,
I I , pp.
U r b a n i a 1977, p. 1 3 6 .
5 7 - 7 3 ; G . A M I C I Z I A , Città di
Ca-
stello sulla fine del secolo XVIII o il "Viva Maria". Cronistoria delle rivoluzioni del 12 gennaro, 16 aprile e 5 maggio 1798, Città di Castello 1 8 9 9 .
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86
Da
Cassano
d'Adda
;
a Marengo.
, v^.
A l l ' i n i z i o del '99 n o n c ' e r a forse i n I t a l i a c h i n o n fosse deluso, o esacerbato; e p o c h i che n o n fossero p r o n t i a s o t t r a r s i a l l a t u t e l a francese. Specialmente nelle campagne: e n o n solo perché, come s i a m a ripetere, le campagne fossero più attaccate a l l a religione, m a anche perché erano state le campagne a sostenere i l peso maggiore delle r e q u i s i z i o n i e delle c o n t r i b u z i o n i . A r o m p e r e i l s i s t e m a delle repubbliche « giacobine » fu l a v i t t o r i a dei coalizzati a Cassano d'Adda (27 a p r i l e 1799) che d e t e r m i n a v a i l crollo della C i s a l p i n a e r e s t i t u i v a spazi d i m a n o v r a all'esercito austro-russo, che prese a battere l a penisola per s m a n t e l l a r v i i l s i s t e m a m i l i t a r e e politico voluto d a Napoleone. N o n f u breve i m p r e s a , nè facile: S a n L e o capitolò i l 13 luglio, M a n t o v a i l 29 luglio, C i v i t a v e c c h i a (e R o m a ) i n settembre, A n c o n a resistette fino a l 13 n o v e m b r e ; sarebbe s t a t a i m p r e s a i m p o s s i b i l e se n o n l'avessero p r e p a r a t a e sostenuta le i n s u r r e z i o n i antif r a n c e s i di città e campagne. I l 30 maggio i p e s c a t o r i dì Rìmìni sopraffanno i l presidio francese, battuto d a l m a r e d a i c a n n o n i dì u n brigantino i m p e r i a l e ( 4 3 ) ; i l 7 giugno a Pesaro « u n a m o l t i t u d i ne d i t e r r a z z a n i e v i l l i c i » attuano « u n a c o n t r o r i v o k i z i o n e sostenuta d a l l a flottìgha i m p e r i a l e » e restano p a d r o n i della città ( 4 4 ) ; i l 12 giugno sì a d u n a i n Piandimeleto, « i n p r o n t a esecuzione » dell'ordine d i r a m a t o dall'autorità i m periale d i R i m i n i , i l consiglio c o m u n a l e i n p e r s o n a « d i t u t t i l i v e t e r a n i signori c o n s i l i e r i esistenti n e l p r i m i e r o governo pontificio » (45). I n t a n t o a Sestino s i è i n s t a l l a t a u n a « deputazione p r o v v i s o r i a » collegata a l « V i v a M a r i a » di Arezzo, e u n ' a l t r a testa d i ponte dell'insurrezione are-
(43)
T O N I N I , Rimini
(44)
BERTUCCIOLI,
cit., V I / 1 , pp. 8 9 6 sgg. Mutamenti
( 4 5 ) A . C . P I A N D I M E L E T O , Libro 1 2 giugno 1 7 9 9 .
cit.,
pp.
34-35.
dei Consigli
1793-1800, Seduta del
NOTE S U L L E M U T A Z I O N I
87
t i n a a l d i q u a dell'Appennino viene s t a b i l i t a a P e n n a b i l l i (46). N o n sappiamo molto invece sulle o r i g i n i del m o v i m e n to degli « i n s o r t i del Montefeltro » che stringe d'assedio l a fortezza d i S a n Leo e, infine rinforzato da a r m a t e popolar i giunte da R i m i n i agli o r d i n i del De l a c o b i , ne ottiene l a resa i l 13 d i lugho (47). Nè sappiamo abbastanza s u l l a n a t u r a d i questo movimento, e m o l t o più v o r r e m m o saperne. C i s e m b r a tuttavia f u o r v i a n t e — per questo e p e r a l t r i episodi d i ribellione a l l a dominazione francese — parl a r e , come sempre si è fatto, d i insorgenza « c o n t a d i n a » : le spogliazioni hanno colpito soprattutto i « possidenti », sono i « possidenti » i l ceto più penalizzato anche politicamente: n o n c i stupisce perciò che siano t u t t i « possidenti » i m e m b r i della deputazione p r o v v i s o r i a d i Sestino ( 4 8 ) ; che s i a u n « possidente » quel G a n d i n i P i e t r o che guida gli i n s o r t i di M a c e r a t a f e l t r i a all'assedio d i S a n L e o ( 4 9 ) — degli a l t r i non sappiamo. . . I n generale, per quanto r i g u a r d a l a m u t a z i o n e nelle a m m i n i s t r a z i o n i c o m u n a l i , s i può dire che n e l l a zona l ' i n vito delle autorità austriache a r i p r i s t i n a r e le antiche m a g i s t r a t u r e f u ovunque accolto con sollievo e ostentato zelo, e che f r a l'agosto e i l settembre anche i l t e r r i t o r i o già di p e r t i n e n z a della R e p u b b l i c a r o m a n a e r a passato sotto i l controllo a u s t r i a c o . ' •.. : 1 Ì I K ^ H Ì U V Ì Ì ; , . , Ì . . ; _ > M ,> Ì I l regio-cesareo governo a u s t r i a c o tenne l a zona i n attesa d i r i c o n s e g n a r l a a l p a p a : cosa che fece i l 27 giugno
(46) S i veda i n questo stesso fascicolo lo studio ampiamente documentato d i G . C . R E N Z I , Momenti dell'insorgenza nell'Appennino tosco-marchigiano (1799). (47) R E N Z I , Momenti cit.; T O N I N I , Rimini cit., V I / 1 , pp. 924-925; M E N G O Z Z I , Montefeltro
cit., p. 72; G A R A V A N I , Urbino
G U I D I G., Giornale delle operazioni degli insorgenti sotto il forte di San Leo nel 1799, U r b a n i a 1799. (48) R E N Z I ,
Momenti
cìt.,
del
I I , p.
126;
Montefeltro
cit.
(49) M E N G O Z Z I , Montefeltro cit., p. 72; i l G a n d i n i è allibrato per scudi 1.200 di estimo i n A . C . MACERATA F . , b. 68, Quinternetto per la scossa dei carichi dell'anno 1813.
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1800 (50), quando già c o l l a battaglia d i Marengo i F r a n cesi avevano però r i c o n q u i s t a t o i l p r e d o m i n i o i n I t a l i a dando v i t a a l l a seconda C i s a l p i n a . Dopo
Marengo,
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,. .
L e vicende del periodo che v a d a l giugno 1800 a l giugno 1801 furono complesse e ingarbugliate, poco c h i a r e anche per i contemporanei. Sarebbe vacuo esercizio — e forse vano, i n m a n c a n z a d i s o l i d i s u p p o r t i d o c u m e n t a l i — tentare d i r i c o s t r u i r e le t r a m e degli effimeri assetti amm i n i s t r a t i v i che, q u a s i ogni giorno, si facevano e disfacevano a seguito delle alterne vicende m i l i t a r i e dei comp l i c a t i giochi d i p l o m a t i c i . « V o u s aves eté trompé, m o n cher M i n i s t r e » s c r i v e v a ad esempio i l generale M u r a t a l Petiet, m i n i s t r o s t r a o r d i n a r i o del governo francese n e l l a C i s a l p i n a , i l 25 germile anno I X . « J e n ' a i donne a u c u n ordre, p o u r faire r e n d r e a u Pape le D i s t r i c t de Montefeltro, n i le F o r t de S . L e o ». D e l l a lettera f u o r d i n a t a l a s t a m p a e l a pubblicazione « a togliere ogni idea di dubbiezza» (51). M a a n c o r a i l 29 fior i l e l'organizzatore del Montefeltro p a r l a v a d i u n « ordine del G e n e r a l T u l h i e r partecipato a l C o m a n d a n t e del F o r t e di S a n L e o d i evacuare q u e l l a P i a z z a e consegnare quel Distretto a i M i n i s t r i del P a p a » (52). I m a l i n t e s i non m a n c a r o n o nemmeno più t a r d i , quando l a situazione si e r a o r m a i c h i a r i t a . N e l giugno 1801, « c a d u t a l a p r o v i n c i a f e r e t r a n a sotto i l governo repubblicano », da Montescudolo f u i n v i a t o a S a s s o f e l t r i o u n delegato che ne prendesse possesso. Questi s i trovò però d i fronte a l l a r e s i s t e n z a dei n o t a b i l i del paese che, n e l proc l a m a fatto affiggere dallo stesso delegato, a v e v a n trovato « che i l Montefeltro n o n e r a per n e s s u n conto i n c l u s o
(50)
B E R T U C C I O L I , Mutamenti
cit., p. 36.
(51) Proclama Tangerini del 2 fiorile anno JX (in A . S . F O , (52) Documento i n M E N G O Z Z I , Montefeltro cit., p. 79.
Bandi).
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n e l l a R e p u b b l i c a ». I l delegato « rabbiosamente s i desistette », m a l a s e r a stessa mostrò agli a b i t a n t i d i S a s s o — e a n o i indagatori — che conto s i dovesse fare d e i p r o c l a m i : tornò c o l l a g u a r d i a c i v i c a e l a g e n d a r m e r i a , e t r a s s e i n a r resto i quattro maggiori esponenti della protesta, che scontarono c o n u n mese d i prigione i l loro ingenuo affidamento a i documenti u f f i c i a l i ( 5 3 ) . U n m e m o r i a l i s t a c i h a i n f o r m a t i sulle m u t a z i o n i avvenLite i n Pesaro. L e r i f e r i a m o perché danno u n b u o n a idea della r i d d a d i a v v e n i m e n t i e dominazioni. R e s t i t u i t a d a l l ' A u s t r i a a l l a C h i e s a i l 27 giugno 1800, P e s a r o f u r i p r e s a d a i F r a n c o - c i s a l p i n i i l 20 luglio, e a l l a loro partenza, i l 6 agosto, ritornò a l l a C h i e s a . I l 18 agosto r i e n t r a v a n o i n città ì F r a n c o - c i s a l p i n i . I l 6 dicembre g l i A u s t r i a c i r i p r e n d e v a n o possesso d e l l a p i a z z a e v i restaur a v a n o le m a g i s t r a t u r e pontificie, c h e furono destituite i l 25 gennaio 1801 d a u n r i t o r n o d e i F r a n c o - c i s a l p i n i . L a restituzione d i Pesaro a l l a S a n t a Sede ebbe luogo i l 23 settembre 1801 ( 5 4 ) . N e l l a t a r d a p r i m a v e r a d e l 1801, dopo Lunéville, l a C i s a l p i n a s i accinse a d a r s i u n o stabile assetto t e r r i t o r i a l e , c o l l a rioccupazione integrale d e l t e r r i t o r i o c h e e r a già stato della p r i m a C i s a l p i n a . All'uopo v e n i v a p r o m u l g a t a n e l maggio d a l l a C o n s u l t a legislativa u n a legge s u l l a d i p a r t i mentazione e distrettuazione della R e p u b b l i c a (55), e s u bito v e n i v a i n t r a p r e s a l a seconda « organizzazione » d e l Montefeltro (56) c h e doveva farne parte. N o n m a n c a r o n o certo equivoci e i n c i d e n t i , come a Sassofeltrio, m a tutto
( 5 3 ) A . S . P S . , Del Ap., Lettere dalle Comunità, Sassofeltrio: Esposto dei PP.RR. di Sassofeltrio, s.d. m a r s c r . 2 2 febbraio 1 8 0 2 . Cortese segnalazione dell'amico L o m b a r d i . (54) BERTUCCIOLI,
Mutamenti
cìt.,
pp. 3 6 - 3 7 .
( 5 5 ) Legge 23 fiorile anno IX sulla divisione della Repubblica in dipartimenti e distretti. C f r . anche l a successiva Legge 28 vendemmiale anno X sulle residenze e i circondari delle preture. ( E n trambe i n A . S . F O , Bandi). (56)
Cfr. MENGOZZI,
Montefeltro
c i t . , pp. 7 3 - 9 3 .
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s o m m a t o l'operazione s i svolse celermente e senza contrasti d a parte del governo pontificio: s i veda n e l l a sostanza e nel tono l a lettera del v i c a r i o d i F r o n t i n o ( 5 7 ) che r i f e r i a m o anche perché a n c o r a u n a v o l t a u n a fonte d i r e t t a smentisce u n documento ufficiale a s t a m p a (le tabelle d i r i p a r t o annesse a l l a c i t a t a legge 23 fiorile, là dove comprendevano B e l f o r t e t r a le c o m u n i della C i s a l p i n a ) : .y..
"Fino
da ieri 27 dello
spirante
mese, giunse
per
quan-
to mi vien riferito da persone degne di fede, la Truppa Francese, ò sia Cisalpina in Piandimeleto, e questa sera li Communisti di San Sisto aspettano il passo di numero venticinque Sbirri, che dalla Penna si portano nel detto luogo, avendo avuto un espresso, che tenghino preparato pane, vino e tutfaltro che occorre per li cavalli; questi devono passare per Belforte giurisdizione di Frontino, e sogetto alla Legazione di Urbino, cosa faranno nel loro passaggio non lo posso sappere, so bene, che dove sono passati anno fatto qualche insolenza, se nulla accaderà, e ciò si verificherà a posta corrente, ne renderò intesa VEccellenza Vostra Reverendissima ".
L a situazione dovette restare i n v a r i a t a per t u t t a l'estate. N e l settembre allo Stato pontificio v e n i v a riconosciuto i l possesso d e l l ' a n t i c a legazione d i U r b i n o , m e n t r e a l l a R e p u b b l i c a c i s a l p i n a restavano, n e l Montefeltro, P i a n dimeleto coi suoi a n t i c h i a n n e s s i e a l c u n i feudi d i recente r e c u p e r a , come T a l a m e l l o e P e r t i c a r a (58). Questa sistemazione della zona, palesemente i r r a z i o nale, f u ereditata d a l l a R e p u b b l i c a i t a l i a n a p r o c l a m a t a d a i C o m i z i d i L i o n e i l 26 gennaio 1802. I l 3 dicembre 1804 i l prefetto del R u b i c o n e p u b b l i c a v a d a Forlì l a distrettuazione del d i p a r t i m e n t o (v. quadro I I ed i v i n o t a ) , che nelle g r a n d i linee c o n f e r m a v a quella già d i fatto esistente e che restò i n vigore anche quando, nel m a r z o 1805, l a R e p u b -
(57) A . S . P S , Del.Ap., Lettere dalle Comunità, Frontino 15811807: Lettera del vicario. F r o n t i n o 28 maggio 1801. (58) S u i quali notizie e documenti i n : A. POTITO, // feudo dei conti Segni di Bologna (Novafeltria-Talamello), R i m i n i 1975; A. B A R T O L I N I , Perticara nel Montefeltro, R i m i n i 1974; T E N C A J O L I , Talamello cit.
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b l i c a i t a l i a n a f u t r a s f o r m a t a i n Regno d ' I t a l i a . Col R . D. 8 giugno 1805 v e n i v a r i o r d i n a t a l a p u b b l i c a a m m i n i s t r a z i o n e . L e vecchie c i r c o s c r i z i o n i d i s t r e t t u a l i divenivano c i r c o s c r i z i o n i c a n t o n a l i ; n e l cantone fungevano u n giudice d i pace e u n cancelliere del censo, preposto q u e s t ' u l t i m o alle « m a t e r i e a m m i n i s t r a t i v e c e n s u a r i e » m a anche i n c a r i c a t o d i assistere i consigli dei c o m i m i di 3 ' classe (sotto i 3.000 a b i t a n t i ) e n a t u r a l m e n t e d i v i g i l a r n e i l funzionamento per conto del governo. I n v a r i a t e r e s t a v a no invece le c i r c o s c r i z i o n i c o m u n a l i , m a c o l l ' a r t . 2 sì assegnava a l governo i l t e r m i n e d i cinque a n n i per s t a b i l i r e definitivamente i c o n f i n i dei v a r i c o r p i a m m i n i s t r a t i v i , dopodiché non avrebbe avuto « più luogo a l c u n c a m b i a m e n to, se n o n per mezzo d i Legge » (59). La
provincia
di Urbino
e Pesaro
dal 1801 al 1810.
R i t o r n a t o i n possesso dell'ex-ducato d i U r b i n o dopo i l concordato f r a S . Sede e R e p u b b l i c a francese, lo S t a t o pontificio, p u r producendosi i n u n impegno d i r i f o r m e affatto nuovo, n o n apportò n e s s u n a v a r i a z i o n e a l l ' a n t i c o assetto t e r r i t o r i a l e , che restò fino a l l a n u o v a invasione quello descritto a l q u a d r o I (60). Alcune r i f o r m e incisero anche i n m a t e r i a d i a m m i n i strazione locale, come l a r e m i s s i o n e dei debiti e l a incamerazione dei beni comunìtativi, l a liquidazione delle « abbondanze », l a trasformazione della p r o v i n c i a d a legazione a delegazione. S u g l i effetti l i m i t a t i d i queste e a l t r e provvidenze, sulle opposizioni i n c o n t r a t e , n o n è questa l a sede per s o f f e r m a r s i ( 6 1 ) se n o n per notare che esse avreb-
( 5 9 ) Decreto 8 giugno 1805 n. 46 sull'Amministrazione pubblica, e sul Comparto territoriale del Regno i n Bollettino delle Leggi del Regno d'Italia, n. 8 ( 1 8 0 5 ) , (in A . S . M C ) . (60) Verificato s u A . S . P S , Del.Ap., Scritture di tabelle, b. 1 8 2 . ( 6 1 ) Per l'abolizione della legazione B E R T U C C I O L I , Mutamenti cit., p. 3 7 . Sulle riforme e i riflessi nell'ambito della legazione P A C I , L'ascesa della borghesia cit., pp. 1 0 1 sgg. S u l collasso delle comunità
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bero dovuto a c c o m p a g n a r s i a u n a s e r i a r i s t r u t t u r a z i o n e dei c o r p i l o c a l i , traendo occasione dalle r i f o r m e stesse e pretesto d a i r i m e s c o l a m e n t i r e p u b b l i c a n i . Ciò n o n f u fatto, e l a v i t a delle comunità, specie delle m i n o r i , divenne di più i n più g r a m a , s v u o t a t a d i f u n z i o n i , s c o l l a t a rispetto a l vecchio ceto dei possidenti che e r a a n c o r a c h i a m a t o a esserne supporto m a che, anche per l a p r o p r i a c r i s i , più n o n v i s i r a v v i s a v a . I n s o m m a le r i f o r m e , p e r essere ver a m e n t e efficaci, furono t a r d i v e e n o n più b a s t a n t i . Sicché n o n f u grande i l duolo delle popolazioni quando nel n o v e m b r e 1807 videro i l r i t o r n o delle a r m i f r a n c e s i . L'occupazione s i estese a t u t t a l a zona, n o n rispettando i n questa occasione nemmeno l a sovranità dei d o m i n i Carpegna (62), m a n o n intaccò per i l m o m e n t o l'assetto giurisdizionale, se nel febbraio 1808 m o n s . V i d o n i delegato apostolico o r d i n a v a d a Pesaro a l podestà d i Maceratafelt r i a d i procedere a l l ' a r r e s t o di u n o m i c i d a c o n t u m a c e « se m a i /.../ abbandonasse i l feudo d i Carpegna, ove dicesi rifugiato, e s i lasciasse rivedere da codeste p a r t i » (63). P o i l'editto d i S a i n t - C l o u d (2 a p r i l e 1808) proclamò l'unione a l regno d ' I t a l i a delle M a r c h e , che v e n i v a n o organizzate n e i tre d i p a r t i m e n t i del M e t a u r o , del Musone e del T r o n t o . I d i p a r t i m e n t i furono s u d d i v i s i i n d i s t r e t t i , questi i n c a n t o n i che comprendevano più c o m u n i , l a c u i circoscrizione coincise generalmente con q u e l l a dei cessati « gov e r n i ». S i t r a t t a v a di u n assetto t e r r i t o r i a l e p r o v v i s o r i o , come a v v e r t i v a l a stessa C o m m i s s i o n e d i governo: « E s s e n d o della m a s s i m a i m p o r t a n z a lo s t a b i l i r e i l circondario giurisdizionale d i c i a s c u n a g i u d i c a t u r a d i pace, e potendosi i n questa parte commettere d i g r a n d i e r r o r i , f a m e s t i e r i , che l'operazione s i a preceduta dalle più esatte notizie l o c a l i » n o n essendo « tolto d i suggerire quelle r i -
minori pp. 1 7 2 (62) (63)
e del ceto dei possidenti A L L E G R E T T I , Comunità sgg. L O M B A R D I , La Contea di Carpegna cit., p. 1 3 6 . A . C . JWACERATA F . , C a r t a volante n e l l a b. 6 8 .
rurali
cit.,
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f o r m e , e v a r i a z i o n i , che le circostanze topografiche, e poHtiche » potessero consighare ( 6 4 ) . I l r i p a r t o p r o v v i s o r i a m e n t e adottato v e n i v a dato a l l a s t a m p a i l 15 giugno 1808. R i f o r m e e v a r i a z i o n i v e n n e r o suggerite da più p a r t i , e vennero p a r z i a l m e n t e accolte n e l r i p a r t o attivato, che s i r i p o r t a i n appendice (quadro I I I ) , e che restò i n vigore fino a tutto i l 1810. ro; - • ^ // V.R.
Decreto
28 settembre
1810.
U n nuovo organico assetto t e r r i t o r i a l e del Regno italico, c u i dovette sottendere u n approfondito lavoro d i studio e preparazione ( 6 5 ) , f u v a r a t o col Decreto 28 settemb r e 1810 (66), ed entrò i n vigore i l 1 gennaio 1811. Montefeltro e M a s s a restarono divise f r a i d i p a r t i m e n t i del R u b i c o n e ( F o r h ) e del M e t a u r o ( A n c o n a ) , m a con u n a demarcazione affatto n u o v a , passante per l'alto corso del F o g l i a e i l basso corso del C o n c a , u n i t i i due t r a t t i da u n a l i n e a che t r a s c o l l i n a v a a ovest d i A u d i t o r e , Tavoleto e Montefiore. L a demarcazione d i p a r t i m e n t a l e , i n n o v a n d o r a d i c a l mente rispetto agli a n t i c h i c o n f i n i d i legazione, r i s p o n d e v a a c r i t e r i d i compattezza t e r r i t o r i a l e e di m i g l i o r e accessibilità d i ogni luogo a i maggiori c e n t r i a m m i n i s t r a t i v i . Peraltro i criteri di circoscrizione interna si rivelano nei due d i p a r t i m e n t i sensibilmente d i v e r s i : diversità che, d a t a l'identità degli i n d i r i z z i l e g i s l a t i v i generali, può spieg a r s i essenzialmente con u n a d i v e r s a p r e p ara z ione e u n diverso atteggiamento delle due b u r o c r a z i e : q u e l l a romagno-
(64) A.S.PS, Regno d'Italia, Vice Prefettura, b. 1: Lettera della Commissione organizzatrice di governo del 14 maggio 1808. (65) S i veda per analogia i l R a p p o r t o De Cerando « s u r l a circonscription definitive du Département de R o m e et d u Trasimène » in A.S. R O M A , Governo francese 1809-1914, b. I , studiato dal R U F F I L L I in L'appodiamento cit., pp. 53 sgg. (66) Non c i è stato possibile r i n v e n i r e i l testo del decreto. Non v i accenna i l citato lavoro del R U F F I L L I . n
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l a di formazione o r m a i napoleonica, q u e l l a m a r c h i g i a n a a n c o r a legata a l l a tradizione a m m i n i s t r a t i v a p a p a l i n a . E ' così che n e l l ' a r e a del Montefeltro (v. quadro I V ' ) anche le c i r c o s c r i z i o n i c o m u n a l i obbediscono a c r i t e r i d i continuità geografica, d i e q u i l i b r a t a r i p a r t i z i o n e estimativ a e demografica f r a i v a r i c o m u n i , m e n t r e i n s c a r s a considerazione s i tengono l a continuità s t o r i c a e le istanze c a m p a n i l i s t i c h e . Completamente rimaneggiati i cantoni (cessante P e n n a b i l l i , d i n u o v a erezione S . Agata e M a c e r a t a ) e le rispettive c i r c o s c r i z i o n i ; d r a s t i c a m e n t e ridotto i l n u mero dei c o m u n i , passato n e l l a zona d a sedici a sette, tre d i seconda e quattro d i t e r z a classe. L i m i t a t e invece e d i f f o r m i le i n n o v a z i o n i n e l l ' a r e a dell a M a s s a soggetta a l d i p a r t i m e n t o del Metauro (v. quadro I V ' ) . V i restavano a t t i v i i due cantoni d i S . Angelo e U r b a n i a . N o n s i ebbe p r a t i c a m e n t e concentrazione d i c o m u n i (solo Piobbico f u aggregato a U r b a n i a ) , n o n s i procedette verso u n assetto più proporzionato e u n i f o r m e , c h e a n z i lo s q u i l i b r i o d i popolazione e d i estimo s i accentuò i n qualche caso. Anche i n quest'area t u t t a v i a i l processo d i razionalizzazione aveva segnato a l suo attivo l ' i m p o r t a n t e acquisizione d i u n a l i n e a c o n f i n a r i a semplice, c o n t i n u a e ragionevole. . ; •1-. Progetti
di variazione.
La
Restaurazione.
L a sistemazione delle c i r c o s c r i z i o n i c o m u n a l i n e l dip a r t i m e n t o del R u b i c o n e , a c c u r a t a m e n t e p r e p a r a t a i n conformità a u n a legislazione o r m a i s p e r i m e n t a t a e consolidata, a quanto c i è dato sapere diede solo luogo a isolate r i m o s t r a n z e e richieste di variazione, che trovarono sollecito e accorto accoglimento se giudicate fondate, o furono fermamente confutate e respinte, E ' r i l e v a n t e che le poche modifiche r i c h i e s e r o v a r i a z i o n i n e l l a demarcazione f r a i due d i p a r t i m e n t i . L a l i n e a c o n f i n a r i a f u r i c o n o s c i u t a troppo r i g i d a e per c e r t i aspett i paradossale, come quando tagliava a metà i l t e r r i t o r i o
NOTE S U L L E M U T A Z I O N I
95
degli a n t i c h i c o m u n i che invece, per r a g i o n i anche censuarie, s i intendeva m a n t e n e r e integri. Delle v a r i a z i o n i beneficiarono soprattutto i l comune d i P i a n d i m e l e t o , a c u i i l R u b i c o n e cedette l a parte del t e r r i t o r i o comunale a l l a s i n i s t r a del F o g l i a e le f r a z i o n i d i B e l f o r t e e L u n a n o , e quello d i S a s s o c o r v a r o c u i f u r e s t i t u i t a l a frazione d i M e r c a tale. C o m u n q u e l'assetto t e r r i t o r i a l e appare presto definito e accertato. A l l o stato attuale delle r i c e r c h e , r e c l a m i e petizioni s u l l a m a t e r i a n o n andarono oltre i l 1811 ( 6 7 ) . Molto più c o m p l e s s a l a situazione n e l Metauro dove al p r o b l e m a d e l l a demarcazione d i p a r t i m e n t a l e s i sommò l a necessità d i u n a r i s t r u t t u r a z i o n e i n t e r n a che attuasse pienamente le legislazione del Regno. T r a s c u r e r e m o le consuete « querelles » proposte dalle v a r i e località per r i f e r i r e d i due progetti d i v a r i a z i o n e app r o n t a t i a seguito d i o r d i n a n z a p r e f e t t i z i a 10 m a r z o 1812 « r e l a t i v a a l definitivo c o m p a r t o t e r r i t o r i a l e ». I l p r i m o progetto è stilato dall'ufficio dell'ingegnerecapo del d i p a r t i m e n t o (68). L e v a r i a z i o n i proposte n o n appaiono d i grande p o r t a t a . N e s s u n a v a r i a z i o n e è p r e v i s t a per i l cantone d i U r b i n o . P e r i due c a n t o n i d i S . Angelo e U r b a n i a s i propone u n a c e r t a razionalizzazione c o l l a perm u t a dei c o m u n i d i P i a n d i m e l e t o e Apecchio coi r i s p e t t i v i aggregati. L a novità maggiore r i g u a r d a i l cantone d i U r b a n i a . D a l comune d i U r b a n i a s i propone lo scorporo d i t u t t i gli aggregati che andrebbero a f o r m a r e i l r i p r i s t i nato comune d i Piobbico, m e n t r e U r b a n i a s i compenserebbe coll'aggregazione del Peglio e d i alcune f r a z i o n i m a r g i n a l i d i U r b i n o . Proposte n o n insensate, m a certamente n o n coraggiose se pensiamo che « i c o n s i g l i e r i e m a g g i o r i e s t i m a t i » del Peglio erano a p p un t o p e r l a soppressione
(67) A quanto documentato i n A.S.FO, Prefettura, b. 39. (68) A.S.AN, Prefettura Delegazione, T i t . I X , b. 2: Lettera dell'ingegnere in capo al prefetto del Metauro, Ancona, 19 aprile 1812, e allegato Modulo A.
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del loro c o m u n e (69), e n o n organiche se s i c o n s i d e r a ciò che s'era già fatto n e l R u b i c o n e e ciò che s i s t a v a per prop o r r e per i l Metauro, come vedremo. L a relazione che a c c o m p a g n a e g i u s t i f i c a i l progetto i n t e r e s s a n o n perché c o s t i t u i s c a u n a v a l i d a geografia: anz i perché r i v e l a i n questo u f f i c i o d e l l a a m m i n i s t r a z i o n e metaurense i l persistere d i q u e l l a mentalità — più avvocatesca che tecnica, più v e r b o s a che r i g o r o s a — così tipica della b u r o c r a z i a p a p a l i n a , momentaneamente emargin a t a m a d e s t i n a t a a riemergere i m p e r v e r s a n t e n e l l a Restaurazione. Delle pompose a r g o m e n t a z i o n i dell'ingegnere-capo n o n tenne granché conto i l progetto definitivo esteso dalle a u torità d i p a r t i m e n t a H e i n v i a t o a M i l a n o (70) n e l quale dovettero c o n f l u i r e a l t r i studi. N e l complesso questo progetto appare più attento, meglio i n f o r m a t o s u i d a t i r e a l i di popolazione e d'estimo, m a soprattutto più deciso a realizzare q u e l l a concentrazione e quell'organico disegno d i uniformità che stavano a cuore a i l e g i s l a t o r i m a facevan difetto a l c o m p a r t o attuato col R . D . 28 settembre 1810. S i prevedeva n e l progetto l a soppressione del cantone d i Sant'Angelo, e dei c o m u n i di Peglio e P i a n d i m e l e t o ; l a fusione dei c o m u n i d i T a v o l e t o e A u d i t o r e , e l'ingrandimento di S a s s o c o r v a r o con t e r r i t o r i s o t t r a t t i a n c o r a a Mac e r a t a f e l t r i a , i l che avrebbe comportato u n a r e t t i f i c a della demarcazione d i p a r t i m e n t a l e . I l progetto (di c u i s i vedano i n appendice le p a r t i che ci interessano) attendeva solo l'approvazione delle a u t o r i tà c e n t r a l i per l a conversione i n legge. L ' a p p r o v a z i o n e , n o n s a p p i a m o per q u a l i i n t r a l c i , n o n c i f u s u b i t o : i l progetto, p e r le vicende successive, sfumò. Già a l l a fine dell'estate le fortune del Regno i t a l i c o apparivano compromesse nella disgraziata campagna di (69) Ivi, prile 1812. (70) Ivi, al Ministero
b. 2: Petizione
al prefetto
b. 3: Progetto di nuovo dell'Interno con rapporto
del Metauro, comparto 8 luglio
Peglio, 25 a-
territoriale diretto 1812 N. 17828.
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MUTAZIONI
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R u s s i a . I l 1813 n o n f u più prospero, nè più t r a n q u i l l o . Dopo l a d i s f a t t a d i L i p s i a l a situazione precipitò. S u l f i n i r e dell'anno i l Montefeltro s i sollevava e v i r e c r u d e s c e v a i l b r i gantaggio (71), m e n t r e l'esercito d i M u r a t , o r m a i passato d a l l a parte dei n e m i c i d i Napoleone, i n v a d e v a t u t t a l ' I t a l i a centrale e v i i n s t a u r a v a u n governo p r o v v i s o r i o austro-britanno-napoletano. A S e c c h i a n o p r i m a , a M e r c a t i n o d i T a l a m e l l o poi v e n i v a insediato u n « Magistrato governativo della p r o v i n c i a e diocesi f e r e t r a n a , d o m i n i d i C a r p e g n a e S c a v o l i n o , e diocesi d i S a r s i n a » ( 7 2 ) . L a s u c c e s s i v a convenzione N u g e n t - L i v r o n , che assegnava l a R o m a g n a a l l ' a r m a t a a u s t r o - b r i t a n n i c a e le Marche a l l ' a r m a t a napoletana, diede luogo a nuove controversie, tanto più accese i n quanto i l Nugent aveva « ridotte le tasse c o m u n a l i e p r e d i a l i i n ragione d i p a v o l i sei p e r ogni cento s c u d i d i estimo, tolto l'uso della c a r t a b o l l a t a e registro, d i m i n u i t o di due t e r z i i l dazio c o n s u m o , ed abbassato assai i l prezzo del sale »: cosicché « t u t t i i paesetti a l u i sottoposti erano f a n a t i c i di c o n t i n u a r e sotto d i l u i per i s p i r i l o d i interesse » (73). Siffatte controversie n o n ebbero più ragione d'essere quando, n e l maggio, i l p a p a rientrò i n possesso dei suoi d o m i n i e restaurò ovunque i governi e le m a g i s t r a t u r e pre-francesi (74). N e i m e s i di marzo-aprile 1815 i l governo pontificio dovette nuovamente cedere a l governo p r o v v i s o r i o del re d i N a p o l i , che t u t t a v i a non giunse a c o n t r o l l a r e fino i n fondo l a zona, se dobbiamo credere allo z e l a n t i s s i m o v i c a r i o d i F r o n t i n o che, sopraffatto da « l a g r i m e d i giubilo », partec i p a v a d i n o n a v e r « i n a l c u n conto dimesso l'ufficio » che
(71) Ivi, b. 2: Lettera del giudice di pace di Piandimeleto al prefetto del Metauro, Piandimeleto, 24 febbraio 1814. (72) Ivi; Il magistrato governativo al sindaco di Piandimeleto, Mercatino di Talamello, 4 marzo 1814. S u questo momento storico documenti i n T E N C A J O L I , Talamello cit., pp. 22-26. (73) V . nota 71. (74) S u questa e sulle successive vicende i l nostro Mutazioni circoscrizionali cìt.
GIROLAMO A L L E G R E T T I
98
ricopriva (75). E r a l ' u l t i m a mutazione p o l i t i c a a seguito delle vicende f r a n c e s i . Quanto alle c i r c o s c r i z i o n i c o m u n a l i , l a r e s t a u r a zione f u completa e n o n volle tenere conto a l c u n o del processo d i semplificazione e razionalizzazione condotto a u n punto così avanzato d u r a n t e l a dominazione napoleonica.
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(75) A . S . P S , DeZ. Ap., Lettere dalle comunità, Frontino tera del vicario, 6 maggio 1815.
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1815: Let-
NOTE S U L L E
Quadro
MUTAZIONI
99
I
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ASSETTO TERRITORIALE VIGENTE PRIMA DELLA INVASIONE FRANCESE E DOPO L A R E S T A U R A Z I O N E D E L 1801
Governo
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Comuni
Commissariato
di Montefeltro
, ' abitanti
(San
Leo)
'
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S A N L E O (pod.): S a n L e o 1.059, Majolo 5 U , M a s s a Manente 126, Soanne 248
1.944
M A C E R A T A F . (pod.): M a c e r a t a Altavelio 159
1.566
1.218, Certalto
189, M .
M O N T E C E R I G N O N E (pod.): M . Cerignone 523, M . Copiolo 503, M . Boaggine 247 MONTE GRIMANO
(pod.): M . G r i m a n o 719, M . T a s s i 412,
R i p a l t a 102, V a l l e S. Anastasio 306 PENNABILLI
1.273
(pod.):
Pennabilli 1.272, Maciano 347
1.539 1.619
S A S S O C O R V A R O (pod.): Sassocorvaro 877, V a l d i t e v a 220
1.097
S. A G A T A F . (pod.): Sant'Agata F e l t r i a 622, Sartiano 211, T o r r i c e l l a 283, M . Benedetto 92, R o c c a P r a t i f f a 157, L i b i a n o 178, Pereto 50, Scavolo 71, Majano 142, Cajoletto 125 con Palazzo 55 e R i v o l p a j a 60, F r a gheto 83 con V i l l a 13 e V a c a l d o l a 20, Rosciano e Poggio 81, Ugrigno 145, S. Donato 230
2.618
P I E T R A R U B B I A (vie. retto dal p o d e s t à di Macerata F . ) : P i e t r a r u b b i a 322, Cavoleto 124, M . S . M a r i a 63
509
CASTELDELCI
546
(vie):
Casteldelci 462, Senatello 84
P I E T R A C U T A ( v i e ) : Pietracuta 271, M . Fotogno 134, M . Maggio 393, Secchiano 273, T a u s a n o 136, Uffogliano 226
1.433
M O N T E G E L L O ( v i e ) : Montegello con R i o p e t r a 462, M . Pet r a 189, Rontagnano 387, Savignano di R i g o 208
1.246
SASSO
F . (cap.): Sassofeltrio con Gesso 535, M . L i c c i a no 203
952 16.342
GIROLAMO
100
Commissariato URBANIA
di Massa
(pod.):
ALLEGRETTI
(Urbania)
U r b a n i a 3.166
3.166
S. A N G E L O I N V . (pod.): S. Angelo i n Vado 2.212 con B a ciuccaro 62 Metola 223 M . Majo 120 e Sorbetolo 65
2.682
M E R C A T E L L O (pod.): Mercatello 917, V a l b o n a 151, P a i . M u c c i 102, Dese 43, Figgiano 38, S. M a r t i n o 28, Castel della Pieve 115
1.394
L A M O L I (vie. unito a Mercatello): L a m o l i 147, Montedale 72, G u i n z a 101, Sompiano 101, Castel de F a b b r i 48, B o r g o Pace 303, Parchiule 222
994
F R O N T I N O (vie): F r o n t i n o 339, Belforte 224, T o r r i o l a 66, . V i a n o 157 . ...
786
PEGLIO
739
(vĂŹe):
Peglio 505, L u n a n o 234
>- i . ' ; . J :
;
9.761
da: A . S . P S , Legazione, Registri di Tabelle, a n n i dal 1789 a l 1795; A . S . P S , Leg., Scritture di Tabelle, bb. 182-183; A . S . P S , Leg., Risposte a circolari, b. 12. I dati demografici sono i n F . C O R R I D O R E , La popolazione dello Stato Romano (1656-1901), R o m a 1906, p. 249, dove peraltro Sassocorvaro e V a l d i t e v a sono assegnate a l l a Massa.
NOTE S U L L E
Quadro
MUTAZIONI
lOI
II
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REPUBBLICA
ITALIANA
LUOGHI D E L MONTEFELTRO COMPRESI N E L DIPARTIMENTO DEL RUBICONE (1804) li'.'"'
Distretto
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popolazione
( M E R C A T O S.) ( M E R C A T O S.) T o r n a n o e S e r r a
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ComLine frazione ' ;
( S A R S I N A ) Sapigno e Perticaglia T A L A M E L L O e Mercatino, Monte Tiffi, Piet r a dell'Uso, Petrella, Genestreto e Massa Bagni
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(RIMINI)
( V E R U C C H I O ) Monte
P I A N D I M E L E T O P I A N D I M E L E T O con Piagnano, S a n S i sto, Monastero, Campo, Montero;j ne, Antico, P i r l o , Montione, L u , pajolo, P i e t r a C a v o l a e Petrella ...tv..'..
1.770
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1.913
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vi.
da: Distrettuazione del dipartimento pubblicata d a l prefetto del Rubicone i n data 3 dicembre 1804 (A.S.FO, Bandi). S i veda anche {ivi) i l Riparto delle Comuni costituenti i circondari delle delegazioni di polizia approvato con dispaccio del Ministero dell'Interno del 19 maggio 1804. L'inclusione di Monterone è frutto di palese errore, che s i r i p e t è i n quasi tutte le distrettuazioni italiche, precedenti e seguenti. I n r e a l t à Monterone sempre s e g u ì le sorti della Toscana, come ci conferma l'amico G i a n c a r l o R e n z i e come insieme abbiamo r i scontrato i n documenti dell'Archivio S t o r i c o Comunale d i Sestino.
GIROLAMO
102
Quadro
ALLEGRETTI
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REGNO ITALICO Dipartimento del Metauro Distretto I V di U r b i n o 1808-1810 Cantone I
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Comune e aggregati
abitanti
U R B I N O (e annessi) 20.823 Tavoleto, Piandicastello, T o r r i c e l l a , Castelnovo 1.140 Auditore, S. G i o v a n n i , V a l l e Avellana, Ripa Massana 1.172 Sascorbaro, V a l l e di T e v a 1.170 I s o l a del Piano \3 25.048
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G U B B I O (e annessi)
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Costacciaro , Scheggia, Pascilupo Valfabbrica S e r r a S. Abbondio, Sorchio, I s o l a F o s s a r a
1.300 1.450 480 1.212
23.602
C A G L I , R o c c a Leonella Cantiano Carda, S e r r a v a l l e Frontone
7.034 2.314 690 1.035
11.073
U R B A N I A , Offredi, Monteforno, Pecorar i , Castiglione, Montegrino Peglio, L u n a n o Frontino, Belforte, T o r r i o l a , V i a n o Piobbico
3.660 834 751 530
5.775
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S. A N G E L O i n V . , Metola, Montemajo, Sorbettolo, B a c c i u c c a r o , Montecuperto. Colle R o s s o Mercatello, Borgopace, Castelfabbri, F i giano, P a i . M u c c i , Parchiule, L a m o l i , Montedale, G u i n z a , V a l b o n a , Sompiano, Dese, Castel della Pieve, S. Martino Apecchio (e annessi)
....u'^' i 3.062
2.439 1.439
6.940
NOTE S U L L E
MUTAZIONI
VI
P E N N A B I L L I , Maciano • Sant'Agata, Sartiano, T o r r i c e l l a , L i b i a n o , Ugrigno, Majano, M . Benedetto, Ree--'^ c a Pratiffa, Pereto, Cajoletto, Palaz• • ' zo, Fragheto, V i l l a , Scavolo, S. Donato, R i v o l p a r o , Rosciano e Poggio, • Vacaldola, Massa Massetta • Casteldelci, Senatello Scavolino, Suanne ' Carpegna, Corignano, T o r r e F o s s a t i Pietrarubbia, Cavoleto, M . S. M a r i a
VII
S A N L E O , Majolo, Tausano, Montefotogno Pietracuta, Montemaggio Secchiano, Uffogliano, Massamanente Montegelli e Riopetra, Rontagnano, M . Petra, Savignano di R i g o Montecerignone, Monteboaggine, Montecopiolo M a c e r a tafel tri a, Montealtavelio, Certalto Monte G r i m a n o , M . T a s s i , V a l l e S. Anastasio, R i p a l t a Sasso, Gesso, M . L i c c i a n o Poggio B e r n i
103
2.159 'v^. > or-?!!!??» ' .<l 0 ' '•ì-':;^<nq 3.028 ..imì-j) 548 -•'.y3 430 's 836 550 7.551
1.800 729 620 1.231 1.245 1.683 1.397 957 832
10.494 90.483
da: Lettera del vice-prefetto di Urbino al prefetto del Rubicone del 18 novembre 1810 (A.S.FO, Prefettura, b. 39), integrata con Elenco dei Podestà e Savj, Sindaci ed Anziani de' Comuni situati nella già Provincia di Montefeltro (ivi) e Statistica del Dipartimento del Metauro formata dal cessato governo Italico la cui distrettuazione esisteva nel 1810 trasmessa nel 1816 dalla Delegazione Apostolica di Ancona e pubblicata i n F . C O R R I D O R E , La popolazione dello Stato Romano (1656-1901), R o m a 1906, pp. 253-254.
GIROLAMO
104
ALLEGRETTI
I n u n Riparto del Dipartimento del Metauro adottato provvisoriamente dalla Regia Commissione organizzatrice di Governo (del giugno 1808, stampato ad Ancona, esistente i n A . S . F O , Prefettura, b. 39), che r i p o r t a dati d i popolazione anche sensibilmente diversi e a nostro avviso poco attendibili, e che v a letto comunque come progetto da verificare, figurano come c o m u n i autonomi Castelnovo (cant. di U r b i n o ) , L u n a n o ( U r b a n i a ) , B a s c ì o (Pennabilli); non v i f i gurano S e r r a S. Abbondio, Frontone, Apecchio, P i e t r a r u b b i a e Poggio B e r n i . D a r i l e v a r e che B a s c ì o , dopo questo primo documento, non compare p i ù n è come comune n è come aggregato. Pietrarubbia, nella Lettera del vice-prefetto sopra citata, f i gura comune nel cantone di S a n L e o . il
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NOTE S U L L E
Quadro
MUTAZIONI
10^
IV
y.
REGNO D'ITALIA ASSETTO
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TERRITORIALE
a) DIPARTIMENTO Distretto
Cantone
• I N VIGORE
D E L RUBICONE
Comune
Aggregati
'
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D A L 1.L1811
(Forlì) ^
abitanti
I I Cesena I I Mercato S. Mercato S. 2° c i . : / . . . / Rontagnano 409 S a r s i n a 3° c i . : / . . . / Sapigno 202 I I I Savignano Sogliano 2°: / . . . / Montegelli e Riopetra502 I V S. Agata S. Agata 2°: S. Agata 710, Sartiano 243, T o r r i c e l l a 273, L i b i a n o 152, S. Donato 230, Ugrigno 136, R o c c a 168, M . Benedetto 81, Pereto 59, Cajoletto 86, Palazzo 63, Fragheto 29, V i l l a 41, Scavolo 90, Rossiano e Poggio 67, R i v o l p a r o 65, Valcaldola 20, Casteldelci 510, S o n a t a lo 90, G a t t a r a 150, Majano 125, Perticaglia 286, Caipiccioni 31, Pagno 27, Pet r e l l a G . 202
3.984
T a l a m e l l o 3°: T a l a m e l l o e Mercatino 682, ^ M . T i f f i 375, Tornano 159, S e r r a 73, SecV chiano 300, Uffogliano 232, Massama' nente 137, Savignano di R . 230, M . Pietra 197
2.385
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Rimini I Rimini V e r u c c h i o 3°: / . . . / P i e t r a c u t a 286 S. Arcangiolo 2°; / . . . / Poggio de' B e r n i 480 I I Montescudolo Montescudolo 2°: / . . . / Sasso e Gesso 800 I I I S a n Leo S a n Leo 2°: S. L e o 1.100, Majolo 540, M . Copiolo 591, M . Maggio 464, M . Fotogno 149, T a u s a n o 134, Soanne 253, A n t i c o 243, V a l l e S. Anastasio 268, Monte 218, M . Boaggine 271 Pennabilli 3°: Pennabilli 1.400, Macciano 351, Scavolino, B a s c i o e M ì r a t o j o 520
4.233 2.271
io6
GIROLAMO
IV
ALLEGRETTI
Maceratafeltria Macerataf. T\. 1.320, Certalto 198, M . Altaveglio 170, P i e t r a r u b b i a 364, M . S. M a r i a 68, P i e t r a C a v o l a 82, Piagnano 203, B r o n z o 86, L u n a n o 267, Palazzo 96, Belforte 257, T o r r i o l a 74, V i a no 172, F r o n t i n o 378, S. Sisto 227, Lupaj o l o 34, Cavoleto 135, Monastero 89 Montegrimano 3": M . G r i m a n o 749, M . T a s s i 453, R i p a l t a 113, M . Cerignone 582, M . L i c i a n o 229 Carpegna 3": Carpegna ed annessi 1.087
4,220
2.126 1.087
da: A . S . F O , F . Prefettura, b. 39: Pianta dei Circondar] comunali rettificata a senso del vice reale decreto 28 settembre 1810, ritenuti li cambiamenti trovati indispensabili per alcune frazioni onde non venga interrotta la loro corrispondenza col capo comune, o per diffetto di contatto, o per l'impraticabilitĂ delle strade. Nelle Relazioni del vice prefetto di Rimini inviate nel dicembre 1810 per l a organizzazione dei v a r i cornimi (A.S.FO, Prefettura, b. 39) a l comune di Macerata viene attribuito Mercatale, m a non Monastero, compreso t r a le frazioni di S a n L e o . I n effetti Monastero fu frazione di Macerata, come r i s u l t a da u n certificato del 1828 ( i n A . S . P S , DeLAp., Governo, b. 22 f. 1). L u n a n o e Belforte furono scorporate da Macerataf. e aggre-gate a Piandimeleto (Metauro) con R . D . 26 luglio 1811 ( A . S . F O , Relazioni cit.). I n p a r i data Mercatale fu staccata da Macerataf. e aggregata a Sassocorvaro (A.S.AN, Prefettura Delegazione, T i t . I X b. 2, Lettera dell'Ispettore del Censo al prefetto del Metauro del 16 ottobre 1812 e allegato; ivi, b. 3, Progetto di nuovo comparto territoriale deU'8 luglio 1812).
107
NOTE S U L L E M U T A Z I O N I
DIPARTIMENTO Distretto
Cantone
D E L METAURO
Comune
Aggregati
(Ancona) », :. • ,
I V U r b i n o I Urbino / . . . / Tavoleto, P i a n di Castello, T o r r i c e l l a , Castelnuovo • i'.^:. Auditore, V a l l e Avellana, S. G i o v a n n i , R i pa M a r s a n a Sascorbaro, V a l d i t e v a ^I I Urbania U r b a n i a , Offredi, Monteforno, Pecorari, !iu?,> Castiglione, Montegrino, Piobbico r,.Z<\
Peglio
Of'/v Piandimeleto, Campo, P i r l o , Monterone I I I S. Angelo rt;;: r i i S. Angclo, Metola, Montemajo, Sorbetolo, B a c i u c c a r o , Monteluperto, Collerosso /io:,;; !; Mercatello, Borgopace, Castelfabbri, Figia0 : no, Parchiule, P a i . M u c c i , L a m o l i , Som: i ; ; L't i piano, Montedale, G u i n z a , Valbona, De'.,,r( IV", :! se, Castel della Pieve, S. Martino, Tor\,.. ,n,v^:; : re F o s s a t i Apecchio, Montevicino, Pietragialla, Colstregone, CoUelungo, Fagnille, Corlano, Montefiiore, Contea di F i u m e , M i g l i a r a
abitanti
2.415 L280 1259'
4.280 848 759
-
3.200
2.437
1.300
da: - • ' ••• • " A . S . A N , Pref. Del, T i t . I X b. 2, Lettera dell'ingegnere in capo del Metauro al Prefetto del 19 aprile 1812, allegato A ; corretto e integrato con: Lettera del vice prefetto di Urbino al prefetto del Rubicone del 18 novembre 1810 (A.S.FO, Prefettura, b. 39), e con: Comparto territoriale seguente il R.D. 28 settembre 1810 allegato a Lettera del prefetto del Metauro al prefetto del Rubicone dei 4 novembre 1810 {ivi). I l comune di Sassocorvaro nel corso del 1811 s'accrebbe della frazione di Mercatale, quello di Piandimelto delle frazioni di B e i forte e L u n a n o (v. note a l quadro I V ^ ) . P e r Monterone v. quadro I I . Probabilmente si confuse sempre con Montione, p a r r o c c h i a del comune d i Piandimeleto.
io8
GIROLAMO
ALLEGRETTI
APPENDICE Progetto l'Interno Comuni r. i
di nuovo comparto territoriale diretto con rapporto 8 luglio 18J2 N. 17828. Frazioni attuali da
riunire
al Ministero
del-
estimo
popolazione
1- '\
Auditore
Auditore V . Avellana S. Giovanni R i p a Massana Tavoleto Castelnuovo Piandicastello Torricella -
456 301 244 157 467 367 190 118
' •
2.300
34.888 21.800 21.782 14.800 24.034 33.300 21.626 7.400
Tavoleto, Castelnuovo, P i a n di Castello, e T o r r i c e l l a formano o r a u n comune per se ristrettissimo, come è r i s t r e t t i s s i m o Auditore colle sue frazioni. L a v i c i n a n z a fra i due c o m u n i denominativi dimostra viziosa l a divisione d'azienda; s i sono quindi r i u n i t i , e formano cos ì u n sufficiente comune; s i è preferito i l comune d i Auditore come quello che presenta maggior numero di persone d'idee regolari, e p i ù capaci di sostenere l'amministrazione. / . . . / Sascorbaro Sascorbaro Mercatale V a l di T e v a Palazzo Gozzi Bronzo
635 170 240 5 250
1.300
45.233 11.713 16.568 3.000 13.055
89.569
Nell'ultimo comparto territoriale non fu conservato a l comune di Sascorbaro che l'aggregato di V a l di T e v a i l p i ù remoto di tutti e quello che è pur intersecato dalle altre frazioni che rimasero a l Rubicone. Per superiore disposizione nel corso del passato anno 1811 fu r e s a a Sascorbaro l a frazione p i ù p r o s s i m a cioè Mercatale; ciò non ostante s a r à sempre debole, e sconnessa quell'amministrazione se non s i rendono i due aggregati intermedi Palazzo Gozi, e B r o n zo; dessi tolgono l a comunicazione f r a V a l di T e v a e i l denominativo Sascorbaro; egualmente l a comunicazione di Palazzo Gozi, e B r o n z o col denominativo Maceratafeltria è tolta dalla frazione Mercatale. Questa indispensabile riunione è r e c l a m a t a dagli abitanti delle frazioni o r a divise; / . . . / :J!UÌÌ(Ì<
NOTE S U L L E
Urbania
MUTAZIONI
Urbania 3.995 Offredi e Monteforno 142 Pecorari 200 Castiglione ' 31 61 Montegrino 99 Piobbico 305 Peglio 980 92 P i r l o e Montione Lunano 317
109
0 :n .1
r ••:^ì
6.191
286.290 6.797 14.370 1.638 1.078 20.972 82.039 2.253 33.703
449.140
Due sole m i g l i a di p i a n u r a è lontano d a U r b a n i a i l comune di Peglio ristretto d'estimo, e sfornito dì persone capaci di sostenere i l peso de' pubblici a f f a r i . L a posizione, e i l desiderio degli abitanti concorrono a render vantaggiosa l'unione. Convengono egualmente a d U r b a n i a P i r l o , e L u n a n o frazioni di P i a n di Meleto o r a comune ristrettissimo e m a l collocato, e m a l diviso di c u i s i propone l a soppressione, e l a divisione del territorio f r a diversi a l t r i comuni. U r b a n i a elegante c i t t à posta i n p i a n u r a f r a le montagne bagnata dal Metauro, popolata, a r r i c c h i t a di dotti u o m i n i , bene regolata, e per fine sede vescovile m e r i t a i l proprio ingrandimento.
/.../ S. Angelo S . Angelo •, Metola ' • M. Majo Sorbetolo Baciucaro M. Luperto Colie Rosso P i a n di Meleto Belforte
2.360 306 201 120 97 35 15 443 236
3.813
178.377 22.549 13.732 6.511 6.475 2.506 1.900 11.350 19.507
262.898
P i a n di Meleto considerato come frazione denominativa non h a maggior catastro di se. 11.350 d'estimo ridotto. Colla addizione d i parecchie frazioni s i e r a conservato comune d'estimo p e r ò limitato, e p e r c i ò soverchiamente aggravato nell'imposte. L a cattiva amministrazione scorta i n quell'azienda per m a n c a n z a di colti abitanti h a determinato i l progetto di r i p a r t i r n e i l suolo f r a diversi t e r r i t o r i lungo i q u a l i s i estende, come s i è r i m a r c a t o nell'osservazione d'Urbania. L a frazione denominativa, e l'aggregato Belforte convengono a S. Angelo i n Vado da c u i sono poco discosti. S. Angelo i n Vado comune di gran riguardo per i l materiale, e per i l formale v a ad aumentare i l suo territorio troppo ristretto.
/.../
GIROLAMO
no Mercatello
'. c
—
—
h
Mercatello Borgopace Sompiano T,a moli Castel de' F a b r i Pai" de' M u c c i Pigiano Dese e. della Pieve S. Martino Valbuona Guinza * Parchiule T o r r e de' F o s s a t i Montedale Campo
ALLEGRETTI
1.055 265 73
188 51 80 44 .•'op.;62-^ 83 o 38
149 40 68 58
- i : , .
2.452
73.083 24.457 7.460 17.011 . 2.083 3.183 3.393 5.093 17.343 6.308 16.804 8.287 8.175 1.470 7.157 2.305
•
•
203.612
L a frazione di Campo u l t i m a parte disponibile del comune di P i a n di Meleto è quanto distante da questo altrettanto v i c i n a a Mercatello. I l territorio picciolissimo che si aggiunge cagiona u n aumento quasi insensibile. /.../ (A.S.AN, Prefettura
Delegazione, T i t . I X , b. 3)
GIANCARLO
momenti nell'appennino
RENZI
dell'insorgenza tosco-marchigiano
(1799) f
PARTE I I L « VIVA MARIA » A SESTINO
L'insorgenza
in
Valtiherina
C o n i l m o t o del V I V A 1799
MARIA
i n Arezzo, s i a p r e u n a fase
e p e r c e r t i a s p e t t i l a più
scoppiato
i l 6 maggio
n u o v a delle
importante,
insorgenze,
i n quanto
riesce a
c r e a r e u n polo p o l i t i c o n e l l ' I t a l i a C e n t r a l e che, a l d i s o p r a degli a n g u s t i c o n a t i c a m p a n i l i s t i c i e delle t e n s i o n i d i classe, deborda
d a i confini a m m i n i s t r a t i v i del G r a n d u c a t o
tosca-
no e c r e a u n a affamerà stagione d i speranze p a t r i o t t i c h e di
restaurazione
driatico,
a
esteso disagio le nel
i n un'ampia zona
Roma
a
disparati m a
denominatore
—
dimostrazione
delle popolazioni
a r m i da motivi comune
—
dal Tirreno, del
che
all'A-
profondo
i t a l i a n e , spesso
e ed
spinte al-
si ritrovano,
di u n a lotta antifrancese
alfine, (1).
( 1 ) P e r i l carattere antifrancese di molti moti toscani cfr.: R . M O R I , // popolo toscano durante la rivoluzione e l'occupazione francese, "Archivio storico italiano", 1947, p. 127-152; G . SONNINO, Sentimenti e moti antifrancesi a Livorno alla fine del sec. XVIU, "Bollettino storico livornese", mi, n . 2 , p. 115-165; G . LUMBROSO, / moti popolari contro i francesi alla fine del secolo XVIU (1796-1800), Firenze, L e Monnier 1932; C. CAPRA, L'età rivoluzionaria e napoleonica in Italia: (1796-1815), Torino, Loescher, 1 9 7 9 . Per gli specifici avvenimenti di Arezzo, senza pretendere d i esaurìre q u i l a v a s t a esegesi bibliografica ed a r c h i v i s t i c a , vedi: G . B . CHRISOLINO, Insurrezione dell'inclita e valorosa città di Arezzo mirabilmente seguita il dì 6 maggio 1799 contro la forza delle armi, e delle frodi dell'anarchia francese, esposta a gloria di Maria SS.ma del Conforto, del Canonico Gio.Battista Chrisolino de' Conti di Valdoppio ecc. e parroco della Cattedrale aretina, voli. 2 , Città d i Castello 1799; {di Anonimo), I Francesi in Toscana. Diario genuino
GIANCARLO R E N Z I
114 Il
6 maggio
è in rivolta ma il
'99, p e r t a n t o , t u t t a l a p r o v i n c i a i l fenomeno ad E s t n o n
aretina
riesce a s u p e r a r e
displuvio appenninico e Sansepolcro resta u n
tentativo
i s o l a t o e d i b r e v e d u r a t a n e l l a stessa V a l t i b e r i n a . Benché l ' i n s o r g e n z a i n q u e s t a z o n a s i a s t a t a a tutt'oggi s c a r s a m e n te i n d a g a t a , tanto nel suo d i s n o d a r s i cronologico che
nelle
m o t i v a z i o n i che h a n n o dettato le p r i m e s o l i t a r i e m o s s e i n s u r r e z i o n a l i e i s u c c e s s i v i s v i l u p p i a fine m a g g i o - p r i m i
di
dei fatti accaduti nella città d'Arezzo, terre e castelli del Gran Ducato, Firenze 1799; A. Zo,3i, Storia civile della Toscana dal 1737 al 1848, I I I , Firenze 1850-1852; M A N C I N O T T I , L'insurrezione aretina del 1799, s. 1. e d. m a Arezzo 1799; C. L A Z Z E R I , Arezzo e la sua insurrezione del 6 maggio 1799, E m p o l i 1873; G . B . D E L CORTO, Storia della Val di Chiana, Arezzo 1898, r i s t a m p a anastatica, p. 285-292; G . G H I Z Z I , Storia di Castiglion Fiorentino, r i s t a m p a anastatica dell'edizione di Arezzo 1883-86; M. F A L C I A I , 7 precedenti storici della insurrezione aretina del 1799, "Atti e Memorie della R. Accademia Petrarca di Lettere, Arti e Scienze, X I ( 1 9 3 1 ) ; U . SANTA M A R I A , L'aspetto militare dell'insurrezione antifrancese di Arezzo il 6 maggio 1799, Firenze 1 9 4 1 ; dello stesso, "Digitus Dei est hic". L'insorgenza aretina dalla sua Gazzetta, 1799, "Rassegna storica del Risorgimento", 1939, fase. VII,
p. 7 8 3 - 8 1 6 ; A P O L L O L U M I N I , La
reazione
in
Toscana
nel
1799,
Co-
senza 1 8 9 1 ; G . CANDELORO, Storia dell'Italia moderna, I , p. 2 7 0 ss.; E . CORADESCHI, L'insorgenza aretina del "Viva Maria", Arezzo s.d.; G . T U R I , Viva Maria. La reazione alle riforme leopoldine (1790-1799), Firenze 1969. Per l a zona marchigiana della fascia appenninica p r e s a a campione per questo studio, non essendoci opere specifiche, risultano indicative ed efficaci, p u r nella complessità delle indagini, delle interpretazioni e delle impostazioni metodologiche: G . GARAVANT, Urbino e il suo territorio nel periodo francese, I ( 1 9 0 6 ) , I I ( 1 9 0 7 ) , I I I ( 1 9 0 8 ) ; S. CAPONETTO, Il giacobismo nelle Marche. Pesaro nel triennio rivoluzionario (1796-1799), "Studia Oliveriana", X (1962); R . P A C I , L'ascesa della borghesia nella Legazione di Urbino dalle riforme alla restaurazione, Milano 1 9 6 6 ; T . C A S I N I , Pesaro nella Repubblica Cisalpina. Estratti dal Diario di Domenico Bonamini (1796-1799), Pesaro 1 8 9 2 ; P. S O R C I N E L L I , Nota sul movimento giacobinico nella Legazione di Urbino, " AA. e MM. Deputazione Storia Patria per le Marche", Serie V I I ( 1 9 7 4 ) ; C. T O N I N I (a c u r a di). Rimini dal 1500 al 1800. Storia civile e sacra riminese in proseguimento all'opera di L. Tonini, V I . A e V L B , r i s t a m p a anastatica dell'edizione
M O M E N T I DELL'INSORGENZA
115
giugno (2), s i può affermare c o n s i c u r e z z a che iniziahuente furono d u e i p u n t i d i f o r z a dei filo-francesi i n V a l t i b e r i n a che collimano p o i c o n i f u l c r i della stessa insorgenza: S a n sepolcro e Pieve S . Stefano (3). I l 6 maggio, comunque, solo Sansepolcro t u m u l t u a . L ' a l •L
l
1887; G . C E S A R E T T I , Proprietari e contadini nell'Urbinate tra Sette e Ottocento, "Quaderni storici deelle Marche", I ( 1 9 6 6 ) , fase. I l i ; M. M I L L O Z Z I , Pesaro nel triennio 1796-1799, « S t u d i U r b i n a t i », X L I V 2-1972; U . M A R C E L L I , Giacobini ed insorgenti in Romagna, « Studi Romagnoli», X I V ( 1 9 6 3 ) .
( 2 ) L e maggiori fonti sull'insorgenza i n V a l t i b e r i n a — spesso dimenticata o quasi dagli s t o r i c i aretini — risalgono agli apologeti dell'insorgenza stessa: CHRISOLINO, Insurrezione...; I Francesi in Toscana...; m a vedi anche: ZoBi, Storia civile della Toscana..., Ili; C . A. L U M I N I , Arezzo, la Toscana...; A. M A R I U C C I , Una invasione di bande armate nei primi dell'Ottocento a Sansepolcro, "L'Alta Valle del Tevere", I , n . 6, ( 1 9 3 4 ) ; G . T U R I , "Viva Maria"... G . AMIC I Z I A , Città di Castello sulla fine del secolo XVIU o il Viva Maria!, Città d i Castello 1 9 0 0 . L'argomento è appena ricordato, quando n o n completamente trascurato, dagli autori d i storie locali: ANGELO A S C A N I , Citerna, Città d i Castello 1967; A M I N T O R E F A N F A N I , Una Pieve in Italia, Mondadori 1964; IVANO R I C C I , Borgo Sansepolcro, Sansepolcro 1932, a m p l i a t a e r i p u b b l i c a t a c o l titolo "Storia di Borgo Sansepolcro", Sansepolcro 1956; B R U N O G I O R N I , Monterchi, Città d i Castello 1977; E R COLE ^GNOLETTi, / vescovi di Sansepolcro. Roberto Maria Costaguti, I I I , Sansepolcro 1974; E . A G N O L E T T I - B . G I O R N I , Caprese Michelangelo, Città d i Castello 1975; A M E D E O POTITO, Badia Tedalda nei secoli, s. 1. e d.; 1 . R I C C I , // culto mariano nella diocesi di Sansepolcro, Sansepolcro 1 9 5 5 . ( 3 ) Ciò s i deduce anche d a u n a lettera s c r i t t a d a u n nobile giacobino a d u n suo amico d i Arezzo (CHRISOLINO, Insurrezione..., I , p. 1 1 6 ) : "Alle Monache darete sette crazie. Quelle che sono belle cavatele fuori: Procurate di far sorgere una rivoluzione per effettuare un sacco. In questo vi raccomando i nostri amici del Borgo, della Pieve S. Stefano"... A Pieve anche gli Aretini costituirono ben presto, a d es., u n recapito postale fisso presso Eleonoro M a r c u c c i (CHRISOLINO, Insurrezione..., I , p. 7 3 ) ; dì Pieve e r a L u i g i Maccanti, segretario d i quel J e r l a n i t z che f u l'organizzatore del moto nell'Alta V a l t i b e r i n a e della s u a spinta verso i l Montefeltro e l a Romagna. Successiva-
GIANCARLO R E N Z I
ii6
b e r o d e l l a libertà, s i m b o l o del c l e r i c a l i s m o , viene dato alle che
i n n a l z a a l suo
echeggiano e v v i v a
posto u n a a Maria
potere francese e dell'anti-
fiamme
d a l popolo n u m e r o s o ,
c r o c e ed
SS.ma,
un
altare
a Ferdinando
F r a n c e s c o I I (4). I l m o t o s c o p p i a per
mentre III
e
a
s p o n t a n e a sollevazio-
ne p o p o l a r e , essendo c o n t r a r i o a d esso i l M a g i s t r a t o cittad i n o e a d o p e r a n d o s i per g u t i (5)
—
che
popolo (6) — to
—
ma
l a c a l m a lo stesso vescovo Costa-
i l Chrisolino vuole portato a braccia
dal
i l q u a l e , i n v e r o , è s u c c e s s i v a m e n t e impegna-
invano
—
in
una
missione
per
ricondurre
m i t i c o n s i g l i l a s t e s s a A r e z z o : « G i u n s e ( i l vescovo) a i
a po-
s t i a v v a n z a t i A r e t i n i , e di là dette a v v i s o della s u a v e n u t a a l l a D e p u t a z i o n e , m a f u a v v e r t i t o che retrocedesse, perché la
s u a P r e d i c a z i o n e p i m t o sarebbe s t a t a g r a d i t a »
(7).
mente assolse u n ruolo importante anche Monterchi, dove persino i fanciulli, stando a l C H R I S O L I N O {Insurrezione..., I I , p. 69-72) furono d i s t r i b u i t i i n corpi m i l i t a r i . (4) Cfr. C H R I S O L I N O , Insurrezione...
(5) Cfr. G . T U R I , Viva
Maria...
I I , p. 64.
,,. ,
p. 254.
(6) Cfr. C H R I S O L I N O , Insurrezione... I I , p. 64. (7) A R C H I V I O D I STATO A R E Z Z O ( A . S . A . ) , Carte Albergotti
(Archivio
Albergotti-Petrucci), f. 6: Memorie dell'Insurrezione Aretina del 6 maggio 1799. Lettere sopra la condotta degli Aretini nella loro Insurrezione seguita il dì 6 maggio 1799, del Cav. ANGELO LORENZO DE G I U D I C I Patrìzio Aretino, lettera V I I , c. 22. T a l i lettere vedile pubblicate a c u r a di E R M A N N O M A R T I N I , Documenti inediti dell'insurrezione aretina del 1799. Lettere sopra la condotta degli Aretini nella loro insurrezione del 1799, "AA. MM. della Accademia Petrarca", N u o v a serie, X X X V I I I (1968). L'episodio anche i n CHRISOLINO, Insurrezione. .. I , p. 140-145; 7 Francesi in Toscana... p. 27 e 29; C. A . L U M I N I , Arezzo, la Toscana... p. 27; Z O B I , Storia civile della Toscana. .. I l i , p. 328 e Appendice, doc. L X X X V I ;
in Toscana,..
A. L U M I N I , La
reazione
p. 169.
V a r i vescovi toscani s i adoperarono come i l Costaguti per calm a r e gli a n i m i o predicando l'obbedienza alle autorità costituite: cfr. T U R I , Viva Maria... p. 264; Io stesso governo granducale, benché vedesse r o t t a l a s u a d i c h i a r a t a neutralità, tenne u n atteggiamento remissivo. V a comunque ricordato quanto prometteva i l Gaultier, comandante i n capo delle truppe francesi i n T o s c a n a , i n u n bellicoso prò-
M O M E N T I DELL'INSORGENZA
I l t u m u l t o del popolo bitufgense n o n giunse a l l a sostituzione delle m a g i s t r a t u r e c i t t a d i n e e a l l ' i n s e d i a m e n t o d i u n a n u o v a Deputazione, tant'è che i l 7 maggio i l M a g i s t r a t o sì r i u n i s c e a n c o r a « a nome della R e p u b b l i c a F r a n c e s e » (8) e i l 10 maggio, s e m p r e a nome d e l l a R e p u b b l i c a F r a n c e s e , p u b b l i c a u n editto per f o r m a r e u n a t r u p p a c i v i c a d i 20 i n d i v i d u i , le c u i incombenze « n o n s a r a n n o a d a l t r o dirette che a c o n s e r v a r e quella pace che è l a base f o n d a m e n t a l e delle R e p u b b l i c h e e delle società tutte » (9). I s e n t i m e n t i che guidano gli a m m i n i s t r a t o r i biturgensì e lo stesso vescovo Costaguti sono i m p r o n t a t i a d u n costante r e a l i s m o : S a n s e p o l c r o è senza a r m i e senza v i v e r i , e s o p r a t t u t t o i l ferale esempio della limìtrofa Città d i C a stello, i n s o r t a e r i c o n q u i s t a t a , q u i n d i , n e l 1798 d a i F r a n cesi i n u n bagno dì sangue, e troppo vìvo i n V a l t i b e r i n a per tentare avventure a n t i f r a n c e s i . I l C o m m i s s a r i o francese i n T o s c a n a , R e i n h a r d , dì c o n t i n u o mette i n g u a r d i a i V i c a r i che se s i d i m o s t r a s s e r o negligenti nell'applìcare gli o r d i n i g o v e r n a t i v i o, peggio a n c o r a , l i disattendessero fer-
clama
del
6 maggio
(ARCHIVIO COMUNALE SESTINO
(A.C.S.),
f.
103:
filza d i leggi d a l dì p r i m o m a r z o del 1 7 9 8 a tutto febbraio 1 8 0 1 ) : "Quando un Comune si porrà in insurrezione, i Curati ed i Preti saranno obbligati di andare innanzi agli insurgenti per impiegare la loro influenza, e fargli rientrare nell'ordine. Quelli che non eserciteranno quest'atto di civismo e di attaccamento alla loro Patria, saranno riguardati come Capi dei Complotti della Insurrezione, e puniti come tali". mini
Per l a presenza del fenomeno i n Romagna, cfr.: C . T O N I N I , Ridal 1500 al 1800..., V I / A , p. 8 3 3 ss. (8) ARCHIVIO
C O M U N A L E SANSEPOLCRO
(A.C.S.S.),
Serie
II,
f.
44:
Registro di deliberazioni del Magistrato dal I luglio 1796 all'8 gennaio 1801, e. 1 5 4 . Non condividiamo, pertanto, l'affermazione di C . A . L u m i n i ("Arezzo, la Toscana..., p. 2 7 ) secondo c u i l a città di Sansepolcro, r i b e l l a t a s i i l 6 maggio nonostante l'opera del V i c a r i o e l'intervento del Vescovo, n o n si e r a più sottomessa. D a rilevare, invece, che l'intervento del clero aveva ottenuto che sì r i s p a r m i a s sero persone e proprietà. ( 9 ) A . C . S . S . , f. 4 4 , cit., c. 1 5 6 . I l progetto f u poi sospeso l ' i l
GIANCARLO R E N Z I
ii8
reo sarebbe i l r i g o r e c o n t r o d i essi e le p o p o l a z i o n i ( 1 0 ) . E le m i n a c c e n o n erano disgiunte da v i c i n i e c o n c r e t i p e r i c o l i , essendo i n m a r c i a v e r s o i l N o r d le a r m a t e del M a c d o n a l d , che fin d a l 9 maggio giungono a C o r t o n a . Così m o l t i p a e s i del V a l d a r n o , del C a s e n t i n o e d e l l a V a l d i c h i a n a , a p p u n t o , sotto l a s p i n t a d e l l a p a u r a , r i n n e g a r o n o atteggiamenti
d i contestazione
e di
o attenuarono
rivolta:
gli
« cedettero a l l e
i n s i n u a z i o n i de L o r o P a s t o r i , o a l l e m i n a c c e R e p u b b l i c a n e . S o l t a n t o Arezzo s i m a n t e n n e forte n e l l a s u a d eter m i n a z i one » (11). Il
ripensamento
vale
t a d i n i » del M a g i s t r a t o gnano rendere pa
anche per
Sansepolcro.
i l 14 maggio s i
I
riuniscono
« cit-
e desi-
u n a DepLitazione p e r p o r t a r s i a Città d i C a s t e l l o a omaggio a l sopraggiunto
comandante
della
Trup-
Polacca: «Primo,
per
ne d. Comandante
complimentare e contestarli
a nome
della
in nome
di tutti
loro i
ComuCittadi-
maggio "e ciò per mancanza di facoltà nel Magistrato loro" {Ivi, c. 157). ( 1 0 ) S e m p r e i l Gaultier, n e l citato p r o c l a m a del 6 maggio, aff e r m a : "Ogni Comunità che si permetterà di formare degli attruppamenti sediziosi sarà riguardata come ribelle, e sarà trattata come tale. Tutti gli Abitanti trovati con le Armi alla mano saranno immediatamente fucilati, se non rendono le armi alla prima intimazione che gli sarà fatta. Le Comuni che avranno suonata la campana a martello, e faranno resistenza alle Truppe, saranno poste al saccheggio, ed abbruciate, e gli Abitanti che non renderanno le armi, o che porteranno coccarda nemica saranno fucilati... I Nobili ed i Preti risponderanno sulla loro testa all'Armata Francese della sicurezza di tutti i Repubblicani". E i n u n successivo p r o c l a m a delI'S maggio (A.C.S., f. 103, cit.) s i o r d i n a l a r i p r e s a dei l a v o r i d i campagna riconoscendo n e l l a sospensione d i essi "uno dei motivi che hanno trascinato il popolo dei Villaggi alla insurrezione, e rivolta". Ogni disobbedienza sarà considerata atto dì ribellione. L e stesse Municipalità sono tenute "a organizzare un travaglio pubblico per occuparvi gli Operai, e le Donne delle Comuni". T u t t i gli abitanti della T o s c a n a , infine, dovranno portare l a coccarda francese, pena l'arresto immediato. (11) A.S.A., Carte Albergotti, tresì: G H I Z Z I , Storia della Terra
f. 6 cit.: lettera I V , c. 13; cfr. a l di Castiglion Fiorentino..., p. 86-88;
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ni il loro rispetto; " " ' « Secondo, per farli riflettere che d. loro Comune è in una perfetta calma, tutti gli individui di essa consegnati alle leggi del Governo Francese, pentiti dell'abbaglio preso negli scorsi giorni e capaci di meritarsi quel perdono accordato dal Commissario Francese in Firenze con proclama segnato ne 26 Floreal anno settimo repubblicano; « Terzo, per farli conoscere che la predetta ne è incapace di m.antenere qualunque siasi per mancanza di generi frumentari » (12).
loro ComuGuarnigione
Mentre Arezzo, defilatosi i l M a c d o n a l d per c o r r e r e nell ' I t a l i a Settentrio n a l e , c o n s o l i d a v a i l p r o p r i o governo provv i s o r i o ed estendeva m i l i t a r m e n t e l a p r o p r i a zona d i i n fluenza, i n S a n s e p o l c r o r i t o r n a v a apparentemente l a c a l m a e i D e p u t a t i del Magistrato i l 21 maggio potevano ben rifiutare u n a a m b a s c e r i a a R e i n h a r d giustificandosi: K« Primo, perché la Comune non è per nessun punto confinante alla Comune di Arezzo e Cortona, ne tampoco non è stata mai ne è aderente alle Risoluzioni prese dalle medesime; « Secondo, perché la stessa loro Comune ricreduta dall'abbaglio preso ne 6 del cadente mese è stata ed è in perfetta calma e rimessa onninamente alle leggi della Repubblica Francese » (13). R e i n h a r d ri s p o n d e compiacendosi col « cittadino Cheluzzi Vicario... della cura che vi siete presa, unitamente a tutti gli amici del buon ordine, per far reintrare nel lo^ ro dovere un popolo traviato dalle insinuazioni dell'ignoranza, o dalla perfìdia » . . . (14). N e l frattempo n e l l ' A l t a V a l t i b e r i n a , e precisamente a
D E L CORTO, Storia della Val di Chiana,.., Maria..., p. 266 ss. (12) A . C . S . S . , f. 44, cit., c. 157. (13) Ivi. (14)
ARCHIVIO
D I STATO
FIRENZE
p. 295-296; T U R I ,
(A.S.F.),
Viva
-\S3^f^ •UiM'' Governo
Provvisorio
di Arezzo, f. 4, inserto: Lettere di Sansepolcro dal dì 12 maggio 1799 a tutto agosto detto, c. 6; m a probabilmente u n ruolo domi-
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GIANCARLO R E N Z I
Pieve S . Stefano, l a situazione p e r d u r a v a i n m ov im e nt o e i filo-aretini non avevano m a i cessato d i tessere r a p p o r t i sempre più s t r e t t i c o n l a Deputazione di Arezzo. L a s p i n t a i n s u r r e z i o n a l e e r a q u i v i p e r v e n u t a daìl esterno, quale punto estremo d i espansione delle bande a r m a t e del Casentino e t e r r a di t r a n s i t o da e per l a R o m a g n a , verso l a quale gli a u s t r o - r u s s i erano i n r a p i d a a v a n z a t a e da dove i n u n v a r i o t u m u l t u a r e p r o v e n i v a n o loro e m i s s a r i a fomentare o sostenere i t e n t a t i v i anti-francesi (15). I l 14 maggio e r a p e r v e n u t a a Pieve S . Stefano l'offerta del c o m a n d a n t e della P i a z z a d i P o p p i , P i e t r o R o s s i — u n o dei protagonisti m i l i t a r i dell'insorgenza a r e t i n a — « che avrebbe mandato una Truppa per contenere il Popolo in pace se si gradiva »... « Veramente qui v'era pace — aff e r m a i l Gonfaloniere di Pieve Angiolo Z a b a g l i , scrivendo al C a p i t a n o Maggiore d i Arezzo, Angiolo G u i l l i c h i n i , a l t r o eminente pro ta g o n i s t a dell'insorgenza — e non vi era bisogno di truppa; pervenne infatti la nmttina susseguente del dì 14 in n, 70 Teste in circa, senza offiziale, atterrò l'albero della libertà, alzò la croce al suono delle campane in luogo di quello ed inalberò lo stemma Granducale, Fu
nante ancora e r a giocato dal riverente timore per le a r m i francesi: « ArezzO' è ostinata nella sua ribellione e dal p r o c l a m a pubblicato i n nome del generale G u a l t i e r avrete intese le pene comminate a i r i b e l l i . Qua godiamo pace »... {Ivi, c. 4: da u n a lettera del 25 maggio 1799, a f i r m a di t a l G . Gaetano, della Cancelleria di Sansepolcro, per Gio. B a t t i s t a Nomi, i n F i r e n z e ) . L a posizione del V i c a r i o Cheluzzi — che diventerà poi V i c a r i o di Arezzo i n piena insorgenza — non c i sembra molto chiara. E ' da sottolineare, comunque, l'ostilità del Magistrato biturgense contro i l moto d i Arezzo. (15) N u m e r o s i r i f e r i m e n t i bibliografici i n proposito i n : T U R I , Viva Maria..., p. 250. I n o l t r e : "Per le lettere intercettate dai nostri posti avanzati come pure dalle lettere di Romagna si sapeva che i Francesi erano battuti in tutti i punti"... (BIBLIOTECA COMUNALE A R E Z Z O (B.C.A.), ms. 519: Memorie per servire alla storia del Governo Repubblicano Francese in Arezzo che inconùnciò lì 6 Aprile 1799 e per grazia speciale di Dio e della Sua SS.ma Madre Maria Vergine fu terminato da una felice Rivoluzione del Popolo
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trattata la Truppa, a spese della Comunità e se ne partì lasciando detto che sarebbe tornata dentro lo spazio di otto giorni con la minaccia di arresti, e saccheggi se questa Comunità non si dichiarava per la coalizione con Arezzo »... (16). I l Gonfaloniere Z a b a g l i — del quale n o n t r a s p a r e l a preferenza p o l i t i c a — piuttosto che le lontane a r m a t e del M a c d o n a l d dovette temere le i r r u e n t i t r u p p e del R o s s i , e pertanto convocò i l Consiglio Generale per i l 22 maggio a l fine d i decidere i r a p p o r t i con Arezzo: m a i l Consiglio non raggiunse i l n u m e r o legale e così nessun provvedimento fLi preso, se non di s c r i v e r e ad Arezzo u n a t i m i d a lett e r a (24 maggio), i n c u i i l Gonfaloniere — dipinto i l c r i t i co quadro del paese, posto s o t t ' a c q u a dalle piene con m o r t i e d a n n i alle case e a l bestiame, e con i l pericolo d i « essere facilmente invaso dalle Truppe Repubblica.ne da. tre parti » — f a presente che « in caso poi la Città di Arezzo pretendesse avere qualche giusto diritto sopra questa Comunità, communicati gl'oggetti si potrebbe aprire una trattativa per mezzo di deputazione » (17). I r a p p o r t i con Arezzo a fine maggio s i infittiscono e i D e p u t a t i a r e t i n i scrivono a V i n c e n z o C a m b i , loro aderente.
e Contado Aretino li 6 di Maggio dell'Anno sud., scritte di buona fede da me Anton Maria Goti Prete Aretino e Rett.re attuale del Seminario Vescovile sincrono ai fatti". Proprio elementi romagnoli sollevano l a popolazione a Dicomano e a Pratovecchio (cfr.: T U R I , Viva Maria..., p. 2 5 1 ) . S u questi aspetti vedi anche: G I A C O M O S A N T I , La Romagna Toscana dalle Riforme all'Insorgenza, tesi di l a u r e a , A n . acc. 1973-74, Corso Scienze Politiche, Facoltà di G i u r i s p r u d e n z a , U r b i n o p. 6 2 ss. Notizie s u i r a p p o r t i Romagna-zona a d r i a t i c a , sovente lungo l a direttrice di Pieve S . Stefano, anche i n u n a lettera di Vincenzo C a m b i , Capo-Deputazione di Pieve, per ì Deputati a r e t i n i (A.S.F., Fondo cit., f. 4, ce. 4 5 6 - 4 5 7 : lettera del 6 giugno). ( 1 6 ) A . S . F . , Governo Provvisorio Arezzo, f. 4, inserto: Lettere di Pieve S. Stefano da 2 4 maggio 1799 a tutto Agosto detto, c. 4 5 4 , lettera del 2 4 maggio. (17)
Ivi,
ce. 4 5 3 - 4 5 4 .
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p e r s o n a influentissìma a Pieve S . Stefano, che s i adoperi per p r o c u r a r loro a l c u n i c a n n o n i che sono i n C a r p e g n a (18). E v i d e n t e m e n t e essi o r m a i annoveravano i P i e v a n i t r a i l o r fidi! D a tutto ciò r i s u l t a evidente che a Pieve S . Stefano, più forse che n e l l a stessa Sansepolcro, anche dopo le gen e r a l i incertezze verificatesi nel fronte degli insorgenti i n torno a l l a metà di maggio, e r a presente u n a forte s p i n t a verso l'insorgenza, che s i coagulerà i n t o r n o a l l a figura del C a m b i , i l quale poi avrà u n ruolo determinante nelle successive giornate. Pieve S . Stefano e Sansepolcro, comunque, sono le località v a l t i b e r i n e dove, accanto ad a t t i v i elem e n t i giacobini, s i m u o v o n o g r u p p i che n o n fanno s c r u polo d i simpatie filo-aretine e partono da essi richieste d i intervento delle truppe d i Arezzo per creare u n a comun a n z a d i i n t e n t i con essa: ... « alcuni individui di questa città (Sansepolcro) senza essere stati commissionati da alcuna Persona Rappresentante anno implorato l'aiuto degli Aretini e l'anno istigati a venire in questa Città per fare causa comune » (19). M a per tumultuare soprattutto quietare gli
a l c u n tempo come a b b i a m o visto, passato i l del 6 maggio, c i si illuse a Sansepolcro che l'opera del Vescovo Costaguti fosse v a l s a a a n i m i più r i o t t o s i e t u m u l t u a n t i e che sareb-
(18) A . S . F . , Governo Provvisorio Arezzo, f. 4, ins. cit.: L e t t e r a dì Vincenzo C a m b i , c. 455; non conosciamo, infatti, l a lettera dei Deputati di Arezzo e se ne h a notizia indirettamente attraverso l a risposta del C a m b i stesso, del 30 maggio. I n essa non si fa espressa menzione dì Carpegna m a l a località s i deduce chiaramente dal contesto degli avvenimenti, sui quali torneremo più diffusamente. U n breve accenno a l C a m b i anche i n : A. F A N F A N I , Una Pieve in Italia. .., p. 3 1 . (19) A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 4, inserto: Lettere d i Sansepolcro, cit., c. 9: lettera di Ferdinando B o r s a l i n i Gonfaloniere di Sansepolcro,del 27 maggio 1799. Secondo quanto riferisce i l Chrisolino (op. cit., I I , p. 65) e anche da u n documento che citeremo n e l prosieguo della esposizione, i l Nobile G i u l i a n o Alberti
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bero state r i s p a r m i a t e a l l a città nuove turbolenze. O r m a i , però, le v i t t o r i e m i l i t a r i e i l momentaneo benessere — v a r i a m e n t e raggiunto — tale da fare comunque d i Arezzo u n a « r i c c a fiera », avevano dato a l m o t o a r e t i n o insospettate f o r z a e credibilità, dilatandolo i n continuazione, e l a stessa V a l t i b e r i n a diventerà u n m o m e n t o p r o p u l s o r e nell'espansione dell'insorgenza (20). Pieve S . Stefano, i n f a t t i , s i infiammò i l 30 maggio a l l a l e t t u r a del p r o c l a m a d e l l ' I m p e r i a l e B a r o n e Pietro Ott, incitante a l l a lotta contro i F r a n c e s i e a l l a difesa della religione e della libertà, fatto affiggere d a l C a m b i a l pubblico a l suono delle c a m p a n e « t r a gli e v v i v a dei P a e s a n i G i u b i l a n t i , e t r a le L a c r i m e delle a n i m e gementi » (21). E i l C a m b i stesso tosto s c r i v e ad Arezzo n o n solo che « l'ent u s i a s m o è stato generale e toccante. Ognuno si è infiammato per l a P a t r i a , per i l dolce P r i n c i p e , pet l a Religione, per l a Tranquillità e per l a Libertà T o s c a n a » (22), m a che è pronto a organizzare u n a t r u p p a d i v o l o n t a r i e a seguire gli o r d i n i che v o r r a n n o d a r g h . I n t a n t o h a già provveduto a d u n i r e v o l o n t a r i p i e v a n i a i soldati i n v i a t i d a Arezzo « per ottenere i n o t i c a n n o n i . . . onde spero che possino r i t o r n a r e a l l a Città col loro intento, e c o n b u o n a s o m m a di contanti » (23). N o n f a l l i r o n o nessrmo dei due obbiettivi, come vedremo, anche se f u l a f o r z a e n o n i l c o n v i n c i m e n to a d agire. L o stesso 30 maggio le m i l i z i e aretine entrano i n S a n sepolcro, guidate d a i c a p i t a n i I p p o l i t o M o n t e l u c c i e P i e t r o R o m a n e l l i , accompagnati d a l biturgense conte G i u l i a n o Alb e r t i , e vengono accolte n e l l a p u b b l i c a piazza, r a c c o n t a
si recò presso l a Deputazione di Arezzo a perorare l'intervento i n Sansepolcro. (20) Cfr.: C. A. L U M I N I , Arezzo, la Toscana..., pp. 27-28, 34-35, 38-39. (21) A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 4, ins. cit., e. 455. (22) Ivi. (23) Ivi: anche qui si riferisce, riteniamo, a l l a s c o r r e r i a nella Contea di Carpegna e n e l V i c a r i a t o di Sestino.
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i l C h r i s o l i n o (24), dalle a c c l a m a z i o n i del popolo, d a i vescovo Costaguti, d a l V i c a r i o Regio e d a l l a M a g i s t r a t u r a ; nel palazzo vescovile, poi, f u c o n c l u s a l ' a l l e a n z a t r a le due città, m e n t r e venivano i s t a l l a t e due Deputazioni, l a C i v i l e e la M i h t a r e , s u l modello d i Arezzo. I l Magistrato, r i u n i t o i n giornata, e s a m i n a l ' i s t a n z a della neo-eletta deputazione m i l i t a r e , firmata d a l sig. C om a ndante I p p o l i t o M o n t e l u c c i , c o l l a quale s i d o m a n d a v a « pag a r s i L . 60.10. per i foraggi del D i s t a c c a m e n t o dei D r a g o n i v e n u t i d a Arezzo, con più z e c c h i n i otto per gratificazione dei m e d e s i m i » (25), a p p r o v a e concede le s om m e ric hie ste, senza palesi c o n t r a s t i , e i l p r i m o giugno prende definitivamente atto del suo p r a t i c o esautoramento, demandandogli l a S u p r e m a Deputazione P r o v v i s o r i a di « solo adempiere gli a t t i di P u b b l i c a Religione, n i s s u n o accettuato e i n v i g i l a r e a l m a n t e n i m e n t o d i P u b b l i c i E d i f i c i e strade » (26). M a l a città n o n doveva essere t r a n q u i l l a ed entusiasta come l a descrive i l C h r i s o l i n o — stante anche l a div a r i c a n t e realtà p o l i t i c a di S a n s e p o l c r o — se lo stesso Montelucci è ri chi esto d a l l a Deputazione d i p r olu nga re l a s u a presenza i n città (27). L a stessa opera del Costaguti n o n fu di aperto sostegno agli insorgenti m a piuttosto di sol-
(24) C H R I S O L I N O , Insurrezione..., p. 65. V i f u anche u n a « allocuzione istantanea f a t t a da monsignore Roberto R a n i e r i M a r i a Costaguti vescovo di Sansepolcro n e l l a piazza di detto luogo a d istigazione d e l l ' i l l u s t r i s s i m o sig. Marchese Gio. B a t t i s t a A l b e r g o t t i . . . i n occasione che comandava le valorose T r u p p e Aretine, portando le a r m i contro i Francesi» ( i l testo, stampato, i n B . C A . , appendice di fogli v a r i a l volume del Digitus Dei Est Hic, coli. 10196). (25) A.C.S.S., Registro di deliberazioni..., cit., c. 159. (26) Ivi, c. 160. I n merito vedi anche l a lettera della Deputazione P r o v v i s o r i a (primo giugno), i n A.C.S.S., Serie VII, f. 65; Lettere del Magistrato, c. 1095. I l 14 giugno l a Deputazione confermava la « t r a t t a » dei nuovi DepiUati secondo i l costume solito; con a l t r a lettera a l Magistrato (ivi, e. 1096) e u n a seconda del 30 giugno autorizzava a l l a conferma dei soliti salariati (ivi, c. 1097). (27) A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, t 4, ins. cit., e. 22: L e t t e r a del Montelucci a i Deputati di Arezzo.
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lecitazione a l l a p m d e n z a e a l l ' a p p i a n a m e n t o dei c o n t r a s t i , timoroso — ed a ragione — che le fortune aretine fossero u n a breve meteora, c o n susseguenti dolorosi r i t o r n i f r a n cesi, o c o m u n q u e occasione p e r a l t r e t r i b o l a z i o n i p e r i l popolo (28). L o stesso CostagLiti f u p o i oggetto di u n tentativo d i linciaggio m o r a l e e accusato d i segreta c o n v i v e n z a col c o m a n d a n t e francese di P e r u g i a : lo scagionarono gli stessi D e p u t a t i b i t u r g e n s i , consapevoli della r e t t i t u d i n e mor a l e del vescovo — p e r i l quale n u t r i v a n o t u t t i p r o f o n d a s t i m a (29) — e lo r i t e n n e p a r i m e n t i incolpevole i l C h r i s o lino (30). ' . ' • • Appunti
sul quadro
socio-economico
L a m a r c i a v i t t o r i o s a delle m i l i z i e aretine a l l a fine d i maggio s i arradiò i n tutte le d i r e z i o n i (31); a t t r a v e r s o l a V a l t i b e r i n a puntò verso Città di Castello e P e r u g i a — dove confluirono anche gli insorgenti della V a l d i c h i a n a e dell'Aretino — e p r i m a a n c o r a , v a r c a t e finalmente le A l p i dell a L u n a , raggiunse i l Montefeltro (32). T a p p a obbligata d i queste conquiste f u l'acquisizione a l l a causa dell'insorgenza del t e r r i t o r i o del V i c a r i a t o d i Sestino.
(28) A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 4, ins. cit., c. 40: L e t t e r a dei Deputati d i Sansepolcro a l l a Deputazione d i Arezzo, del 12 giugno. (29) A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 4, ins. cit.: l'episodio è documentato da piìi lettere (ce. 40 ss.). (30) Cfr.: C H R I S O L I N O , Insurrezione..., I , p. 143445. (31) C f r . : C . A. L U M I N I , Arezzo, la Toscana..., p. 34. S u i tempi di questa espansione c'è abbastanza confusione t r a gli storici, che danno l'ingresso degli A r e t i n i n e l Montefeltro dopo l'acquisto d i Città d i Castello: così GARAVANI, Urbino e il suo territorio..., I I , p. 113 e P A C I L'ascesa della borghesia..., p. 81. I l Montefeltro, invero, fu invaso ben p r i m a , a fine maggio - p r i m i d i giugno, mentre le milizie degli insorgenti v a l t i b e r i n i entrarono i n Città d i Castello i l 18 giugno. (32) L ' a v a n z a t a degli A r e t i n i , e i n generale l ' a f f e r m a r s i dei va-
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I l V i c a r i a t o di Sestino, V i c a r i a t o m i n o r e , con g i u r i sdizione s u Sestino e B a d i a T e d a l d a , creato n e l l a r i f o r m a c o m u n i t a t i v a e n t r a t a i n vigore a Sestino i l I ottobre 1775 (33) m a collimante per gÌLirisdizione t e r r i t o r i a l e con i confini dell'antico Capitanato d i G i u s t i z i a del Sasso d i Simone, n o n aveva conosciuto che d i riflesso l a v a r i a congerie di a v v e n i m e n t i che avevano costellato i n T o s c a n a l'applicazione delle r i f o r m e leopoldine e i s u s s u l t i a n n o n a r i e religiosi a d essa conseguenti: n o n c i furono reazioni, a d es., a l l a soppressione della diocesi nullius d i Sestino (1779) — uno dei m o m e n t i maggiormente i n n o v a t i v i del periodo e della s t o r i a locale, c o n a m p i riflessi anche economici e soc i a l i — e a l l a conseguente s u a aggregazione a l l a diocesi d i S a n s e p o l c r o ; e anzi f u desiderata e f a c i l i t a t a dallo stesso arciprete Gaetano G e n t i l i , vecchio e m a l a n d a t o , e q u i n d i n o n più i n grado d i reprìmere s c a n d a l i ed a b u s i serpeggianti nel t e r r i t o r i o della s u a giurisdizione s p i r i t u a l e (34). D i contro a tale remissività, evidentemente sintomatica d i u n quadro sociale, economico e politico estremamente devitalizzato, s i pensi a l l a puntigliosa difesa di ogni aspetto della a u t o n o m i a della c h i e s a sestinate e delle prerogative del suo O r d i n a r i o , testimoniate con dovizia di i n t e r v e n t i e r i c o r r e n t i vertenze con i V i c i n i o r i e i V i s i t a t o r i
ri m o t i insurrezionali, sono da m e t t e r s i i n relazione, ovviamente, anche con le sconfitte francesi sull'Adige e suU'Adda. ( 3 3 ) I l Motuproprio per l a creazione della nuova Comunità sestinate, e quindi della ridimensionata configurazione vicariale, i n A . C . S . , f. 15. Per l a ristrutturazione a m m i n i s t r a t i v a e giudiziaria della R o m a g n a T o s c a n a — nel c u i quadro geo-politico era situato Sestino — cfr.: LORENZO C A N T I N I , (a c u r a di). Legislazione toscana, voi. X X X I I , p. 391-404, Firenze 1 8 0 2 . I l problema è stato ultimamente indagato da BRUNANGELO B I G I , La Romagna Toscana nella seconda metà del 100, tesi di l a u r e a . Università degli S t u d i Urbino, Facoltà di G i u r i s p r u d e n z a , Corso di laurea i n Scienze politiche, An. Acc. 1977-78: i n modo particolare p. 6 1 ss. (34) Per le u l t i m e vicende del Piviere N u l l i u s vedi: E R C O L E AGNOL E T T I , 7 vescovi di Sansepolcro, I H , Sansepolcro 1 9 7 4 , p. 30-32 e 257-260; indicazioni sullo stato della chiesa sestinate nella seconda
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A p o s t o l i c i fin d a l l a metà d e l C i n q u e c e n t o (35). S i p e n s i a n che a l l ' a b o l i z i o n e d i a l c u n e a n t i c h e a u t o n o m i e m u n e l l i della Podesteria gu ard ate
dei v a r i co-
anch'esse p u n t i g l i o s a m e n t e
i n tempi precorsi; abolizione
che r i s u l t a
salvainvece
d i generale sollievo ( 3 6 ) . P a r i m e n t i passò pressoché inosservata l'acquisizione a B a d i a do
di Gorgascura
(1796)
Tedalda del minuscolo
per morte
metà del ' 7 0 0 anche i n : P I E T R O LEOPOLDO D'ASBURGO LORENA,
sul
governo
della
Toscana
feu-
d e l suo signore,
il
Relazioni
( a c u r a di Arnaldo S a l v e s t r i n i ) , I I , p.
359-360, F i r e n z e 1 9 7 0 .
( 3 5 ) C f r . : GIANCARLO R E N Z I , Sestino. Documenti e Sinodi del Piviere Nullius, Sestino 1976. Momenti d i queste vicende anche i n : G . B . M A R I N I , Saggio delle ragioni della città di S. Leo, Pesaro 1759, p. 2 1 0 ; A. M. Z U C C H I - T R A V A G L I , Animadver sioni sull'Apologetico feretrano e sul Saggio di Ragioni dell'Arciprete Marini, Venezia 1762-63, p. 3 3 4 ss.; PAOLO M A T T E I G E N T I L I ,
Disamina
sul cenno
storico'
di Se-
stino, i n « L a V a l l e T i b e r i n a », Anno I , n . 2 6 ; E N Z O B U S C A , Giovanni Francesco Sormani, Vescovo di Montefeltro, "Studi Montefeltrani", I , 1 9 7 1 , p. 9 7 . ( 3 6 ) Spesso s i verificava, particolarmente n e l Settecento m a i l fenomeno è riscontrabile anche i n altre epoche, c h e nessuno volesse accettare gli i n c a r i c h i c o m u n i t a t i v i e gli oneri d a essi derivanti, a causa dell'endemico stato della economia o dell'accentuata c r i s i demografica. C i t i a m o , a conferma di ciò, e spigolando nella v a r i a casistica, alcuni esempi d i varie località e dì più secoli: n e l 1 5 9 4 nessuno vuole accettare l a c a r i c a d i Camerlengo a Miraldella, tant'è che s i finisce c o l t i r a r e a sorte, imponendo u n a forte penale sui r i n u n c i a t a r i (A.C.S., f. 3 1 9 , v o i. I l i ) ; intorno a l 1640 viene sdoppiato i l Camerlengo generale per essere troppo gravoso: u n o per Sestino, Monterone, S . Donato, Presciano, Monteromano, M i r a l d e l l a e Martigliano; l'altro per Colcellalto, Castelnuovo, Rocchetta, Petrella. Casale, Lucemburgo e Valenzano (A.C.S., f. 3 2 0 , l i b r o I V , c. 6 2 ) ; 1 6 9 1 : nessuno vuole esercitare l a c a r i c a d i Camerlengo d i Sestino (A.C.S., f. I , e. 5 ) ; 1 6 9 6 : Castelnuovo e R o c c h e t t a supplicano S.A.S. "di essere esentati da DazH et altre Gabelle, che per il poco numero delle famiglie restate in dette Comunità si rendono incapaci di tollerare" (A.C.S., f. 3 2 1 , libro I ) ; 1768: l a maggior parte dei componenti i l "Pubblico e General Consiglio del comune di Colcellalto sono assenti (...) per trovarsi parte nelle maremme parte in altri paesi lontani" (A.C.S., f. 3 2 1 , libro I I , c. 8 8 ) .
GIANCARLO R E N Z I
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conte S c h i a n t e s c h i d i Sansepolcro (37). I l grado d i povertà e r a profondo, Io scarto sociale m i n i m o a c c o m u n a v a verso l'indigenza t u t t a l a popolazione. L o stesso G r a n d u c a Leopoldo a n n o t a n e l l a s u a v i s i t a i n loco dopo i l catastrofico terremoto del 2 giugno 1781 (38): « La terra di Sestino si può dire che sia in un intero abbandono, miseria e scoramento, non vi sono case buone, né commercio, traffico né strade ed il paese è in un'intiera ignoranza e povertà ». E c o n t i n u a : « Una delle maggiori ragioni della spopolazione di Sestino e di quel territorio, il quale in sé sarebbe sufficientemente fertile ed e tutto composto di proprietari e piccoli possessori, che potrebbe essere molto meglio coltivato, ma mancano li uomini per il lavoro, si è che gli abitanti di quei contorni, allettati dal guadagno che gli dà la Maremma, si vanno ogni anno, in specie in quella di Corneto dello Stato del Papa, vi restano fino a tardi, vi prendono la maremmana, tornano a casa malati e vi muoiono: per la mancanza di questi capi di casa si spengono poi le famiglie ». Concetti pressoché i d e n t i c i vengono r i b a d i t i d a l V i c a r i o B e r t i n e l l a relazione triennale d e l 1795 (39). L'esodo stagionale, i n effetti, e r a a l t i s s i m o , raggiungendo u n terzo d e l l ' i n t e r a popolazione m a e r a efEetto, più c h e causa, dell'eccezionale c a r i c o demografico (più d i 3.000 a b i t a n t i i n quel
(37) "Mediante la morte seguita nel decorso mese di febbraio del Signore Conte Francesco Schianteschi si è fatto luogo alla riunione del Domino Giurisdizionale del piccolo Territorio denominato di Gorgascura nella R. Corona di Toscana a forma dei Sovrani Rescritti de' 29 Gennaio e 8 Luglio 1796"... (A.C.S., f. 20, c. 10). Altre notizie sempre i n A.C.S., f. 20, ce. 10, 14 e ss., 77-78, 88, 105-106; f. 2 1 , ce. 86-95, 305, 330. L a località aveva u n a pìccola chiesa, S . Giov a n n i d i Gorgascura, appartenente a i Piviere d i Sestino e come tale periodicamente v i s i t a t a dall'Arciprete sestinate ( A R C H I V I O V E S C O V I L E SANSEPOLCRO (A.V.S.), Nullius di Sestino, V i s i t e dell'Ordinario, tomo unico). (38) P I E T R O LEOPOLDO, Relazioni...,
(39) A.S.F., Segreteria
I I , p. 535.
del Gabinetto,
Relazioni triennaU, f. 316.
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M O M E N T I DELL'INSORGENZA
periodo, contro i 1886 a t t u a l i ) e d e l l a c r o n i c a m i s e r i a dell a zona, anche se ovviamente c o n c o r r e v a vieppiù a l suo peggioramento m o r a l e e m a t e r i a l e e p e s a v a enormemente sugli i n d i v i d u i , fisicamente a n n u l l a t i , spesso, d a l l a m a l s a n a v i t a e dalle m a l a t t i e contratte (40). Mentre, comunque, le plebi u r b a n e e d e l contado toscano t u m u l t u a n o ripetutamente s u l l a fine d e l Settecento, nel t e r r i t o r i o d e l V i c a r i a t o p e r d u r a u n grande attaccamento a l l a d i n a s t i a e regna u n a c a l m a generale, appena interr o t t a d a episodiche proteste a B a d i a T e d a l d a , d a p a r t e degli u t e n t i d e i beni comLmali i n occasione delle vendite dì essi (41) e d a p e r s o n a l i r e c l a m i p e r le r i f o r m e degli estim i (42) o p e r l a tassazione dei b e n i ecclesiastici (43). L o stato d i indigenza e l a stessa r i c o r r e n t e p e n u r i a dei b e n i f r u m e n t a r i tenevano i n apprensione costante le a u torità l o c a l i m a n o n dettero adito che a i s o l i t i « r u m o r i ». I n a l c u n i m o m e n t i i l Consiglio Generale è costretto, p e r m a n c a n z a d i finanza, a sospendere le elemosine p e r le feste più r a p p r e s e n t a t i v e corrisposte d i n o r m a alle v a r i e p a r r o c c h i e (1778) ( 4 4 ) o a d i m i n u i r e i l s a l a r i o a i dipen-
( 4 0 ) I residui l i b r i p a r r o c c h i a l i dei m o r t i , esistenti nelle cure sestinati (Colcellalto, S . Gianni, Presciano), registrano n u m e r o s i decessi nelle località m a r e m m a n e , a ulteriore testimonianza della gravità della situazione. ( 4 1 ) T U R I , Viva Maria..., p. 6 7 ; L . T O C C H I N I , Usi civici e beni comunali nelle riforme leopoldine, "Studi storici", 1 9 6 1 , n . 2 , p. 2 3 8 , n. 3 4 . ( 4 2 ) P I E T R O LEOPOLDO, Relazioni...,
I I , p. 3 6 3 ; B I G I ,
La
Romagna
Toscana..., p. 2 0 7 s s . ( 4 3 ) C f r . B I G I , La Romagna Toscana..., p. 2 0 1 . ( 4 4 ) A.C.S., f. 3 2 4 , L i b r o dei P a r t i t i d i Sestino (1789-1794), ce. 2 e 6 4 . N e l 1 7 7 7 f u abolita l'usanza d a parte della Comunità di Sestino di dare l'elemosina a i sacerdoti novelli del luogo (A.C.S., f. 3 2 2 , libro I ; L i b r o d i deliberazioni e p a r t i t i p e r l a Comunità d i Sestino, c. 2 7 ) . I n momenti d i eccezionale carestia venivano chieste dispense per i cibi i n tempo d i q u a r e s i m a : "Si è degnata la Santità di N.S. di rimettere all'Arbitrio e coscienza di V.S. il concedere agli abitanti di tutta la Giurisdizione la dispensa per potersi cibare dell'uova e latticini nella corrente Quaresima attesa la carestia di que-
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GIANCARLO R E N Z I
t i (1788) (45) e n a t u r a l m e n t e r i c o r r e a t u t t i i mezzi per i n c r e m e n t a r e le voci i n e n t r a t a del p r o p r i o b i l a n c i o , come l a v e n d i t a dei b e n i l i v e l l a r i (46) e l a gestione diretta del
sfanno e la scarsezza di cibi quaresimali"... (A.V.S., Nullius di Sestino, Miscellanea civile dal 1745 a l 1777, V I , ce. n o n numerate: lettera del Cardinale C o r s i n i (20 febbraio 1769) i n risposta a supplica dell'Arciprete di Sestino, del 12 gennaio 1769). (45) A.C.S., f. 324, L i b r o dei P a r t i t i di Sestino (1789-1794), c. 4. (46) Nella sola comunità di Sestino erano 9 i conduttori di l i v e l l i (A.C.S., f. 247, l i b r o I : Dazzaiolo di Sestino) e questi s i distinguevano i n : "Livelli di antica istituzione già stabiliti a grano, ed ora ridotti a contanti a ragione di Lire tre e Soldi undici lo Staio" (ce. 120-121); "Livelli di antica istituzione convenuti in contanti nell'atto della conduzione" (ce. 121-122); "Livelli di nioderna istituzione" (ce. 122-123). L a Comunità, inoltre, i n t r o i t a v a piccole somme per "censi già spettanti all'Azienda de' Beni Civili", quale l a T o r r e di S. Donato (due l i r e di canone annuo da B a t t i r o s s i Pietro), "condotta a censo dai soppressi Capitani di Parte per due contratti rogati per Ferdinando Montelaticì ne' 25 Aprile 1727 e 15 Maggio 1746, come Beni già spettanti all'antica azienda de' Beni Civili, in oggi restituiti alla Comunità di Sestino a forma del citato Motuproprio de' 30 Novembre 1782" (A.C.S., f. 247, l i b r o I , cit., c. 125). Per i l numero annuale dei conduttori di l i v e l l i a Sestino, vedi: A.C.S., Dazzaioli, ff. 224-244, dalle quali si desume anche i l numero complessivo dei « possidenti » sestinati, che vanno dai 924 del 1776-77 ai 467 del 1796. D a i molti documenti l i v e l l a r i s i r i c a v a qualche notizia di rilevanza generale, quale l a seguente sulla toponom a s t i c a a n t i c a , a conferma di indizi raccolti i n a l t r i fondi archiv i s t i c i : "Al Castello del Presciano (è posto i n vendita) un casalino, dove si asserisce esservi stato un Castello, in oggi tutto diroccato" (A.C.S., f. 324, libro I , c. 20). Qualche notizia anche sulle vendite dei livelli, m a t e r i a che richiederebbe u n a particolare d i s a m i n a . Nel 1776 i n c a n t i di l i v e l l i vengono effettuati a Monterone, Casale, Monteromano, Sestino, Colcellalto, S . Donato e Castelnuovo (A.C.S., f. 322, l i b r o I ) ; nel 1794 ancora a Monterone, Presciano, e Colcellalto (A.C.S., f. 324, libro I : P a r t i t i di Sestino, ce. 9, 11), dove altro livello viene venduto nel 1798 a Giovacchino e f r a t e l l i M a r i n i per scudi 52, l i r e 5 e soldi 10 (A.C.S., f. 247, I V : Dazzaiolo di Sestino). Nel 1775 furono assogget-
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pubblico macello (21 giugno 1794) (47). S i n t o m a t i c o d i p e r i o d i c r i t i c i è anche l a v i c e n d a dello spiano del « pane venale », che r i f e r i a m o , a titolo i n d i cativo, per gh u l t i m i a n n i del Settecento. N e l l a seduta del Magistrato del 22 agosto 1794 ( 4 8 ) s i rende n e c e s s a r i a — come sostiene i l V i c a r i o P i e t r o B e r t i — l a r i a p e r t u r a del « forno n o r m a l e » a c a u s a della s c a r s a r a c c o l t a d e l l ' a n n a t a e dell'impossibilità d i t r o v a r e u n p r i vato disposto a f a b b r i c a r e i l « pane venale »: « Questo inconveniente, che ha il rincrescimento di vedere spesse volte ripetuto anche nell'odierno Raccolto, dà luogo ben sovente al mal contento del Popolo, ed a frequenti reclami occasionati dalla mancanza del Pane nelle Pubbliche Botteghe, sulla scarsezza e sulla cattiva qualità del medesimo, allorquando ne sono provviste » (49). I l 23 agosto, i n u n a seconda sedLita, i l Magistrato giunge a p r o p o r r e « perquisizioni nelle case, granai e magazzini dei possessori; di poter fissare il prezzo del grano; di fare sempre qualche lavoro per i pia bisognosi» (50). « P e n u r i o s a » è anche l ' a n n a t a 1795. I n quell'anno vengono r i s t a b i l i t i « l a libertà del C o m m e r c i o delle vettovaglie nell ' i n t e r n o del G r a n d u c a t o e l ' a p e r t u r a de f o r n i n o r m a l i » (51) e pertanto viene elevata d a 200 a 300 s c u d i l a s o m m a d a destinare alle p r o v v i s t e c o m u n i t a t i v e di grano (52), con proibizione « d i vendere a l c u n a benché p i c c o l a quantità d i grano, o f a r i n a , dovendo tutto r i d u r s i i n panizzazione » (53). I l Consiglio Generale fece obbligo, contemporaneamente,
tati a tasse anche i beni « non paganti » delle chiese p a r r o c c h i a l i (A.C.S.. f. 322, libro I ) . (47) A.C.S., f. 324, P a r t i t i di S e s t i n o . . . , c. 11. (48) Ivi, c. 16. (49) Ivi. (50) Ivi, ce. 22-23. (51) Provvedimenti comunicati a Sestino con circolare n. 954 del 21 agosto 1795, del Senatore Soprassindaco. (52) A.C.S., f. 324; P a r t i t i di S e s t i n o . . . , c. 63. (53) Ivi, c. 64.
GIANCARLO R E N Z I
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« d i provvedere quella quantità d i F o r m e n t o n e che crederà conveniente a i bisogni degli a b i t a n t i » e « che dovesse com i n c i a r e l a a p e r t u r a del detto F o r n o (normale) a l più presto che s i a possibile r i s e r v a n d o s i di dare i l prezzo a l Pane V e n a l e i n a l t r a seduta » (54). I n u n a s u c c e s s i v a giustificazione per l'apertui'a del forno n o r m a l e a c a r i c o d e l l a Comunità, i l Magistrato sestinate d i c h i a r a che « l a libertà i n d i s t i n t a m e n t e concessa a t u t t i i F o r n a i col v e n e r a t i s s i m o M o t u p r o p r i o del 17 agosto 1795, d i f a b b r i c a r e e vendere i l così detto P a n e V e n a l e , n o n produce n e l l a T e r r a di Sestino u n a più estesa f a b b r i cazione del medesimo » n o n essendoci n e s s u n a p e r s o n a « che v o g l i a e s i a i n grado d i addossarsene l ' i n c a r i c o ». L a decisione, pertanto, s i rendeva n e c e s s a r i a ed urgente « per i m p e d i r e i l malcontento e le i n q u i e t u d i n i P o p o l a r i n e l caso di n o n t r o v a r pane, come sovente accadeva » e anche perché l a r i c h i e s t a del pane a l m i n u t o sarebbe fortemente a u m e n t a t a « per f a r r i t o r n o dalle M a r e m m e u n a b u o n a parte di questi C o m u n i s t i » (55). Tant'è che per ovviare a p o s s i b i l i proteste dei meno abbienti s i decidono v a r i lav o r i alle strade affinché « venghino a i u t a t i i P o v e r i B r a c c i a n t i i n conformità dei veglianti o r d i n i » (56). Abvisi notevoli, che ricadevano n a t u r a l m e n t e sulle class i indigenti, costringevano i l Magistrato e i l G e n e r a l Consiglio a b a n d i r e con p L i b b l i c o editto i l prezzo del pane, fissandolo « a soldi due l a l i b b r a o s i a di oncie dieci a l l a G r a z i a » (57), e per l e stesse v e n i v a creato u n impiego d i Difensore C r i m i n a l e p e r tutto i l V i c a r i a t o c o n l'obbligo di difendere gratis « i m i s e r a b i l i c a r c e r a t i dovendo esigere dai P o v e r i l a metà d e l l ' O n o r a r i o ». L a spesa v e n i v a accol'
.^
\
'j.••
(54) Ivi, c. 64, seduta dell'S ottobre 1795 del Magistrato e del Consiglio Generale. I l prezzo del pane venale f u poi fissato i n "una crazia per pagnotta di peso once sette" {Ivi, e. 66). (55) Ivi, c. 72. (56) Ivi, c. 115: partito del I gennaio 1797. (57) Ivi, ce. 152-153.
M O M E N T I DELL'INSORGENZA
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l a t a i n p a r t i u g u a l i a Sestino e B a d i a T e d a l d a (58). I l d e t e r i o r a r s i della sittiazione generale, c o n l'addensars i delle operazioni m i l i t a r i , che coinvolgevano direttamente o i n d i r e t t a m e n t e anche le nostre zone, portò nuove imposizioni. L ' 8 ottobre 1798, con sovrano m o t u p r o p r i o venne deciso a c a r i c o delle Comunità u n i m p r e s t i t o d i s c u d i 800 m i l a , a l l a ragione d i s c u d i 200.000 a l l ' a n n o . I l Magistrato sestinate nel reperimento delle quote d i p r o p r i a pertinenz a impegnò s c u d i 50 quale r i c a v o dei l i v e l l i e s c u d i 450 l i ripartì t r a i più facoltosi possidenti, per u n a s o m m a c o m p l e s s i v a di L . 3.150 (59). L ' a r r i v o dei F r a n c e s i i n Toscana n e l m a r z o del '99 comportò tosto u n i r r i g i d i m e n t o della fiscalizzazione e l'anticipo « d e l l a seconda terzeria, o q u a r t a l e annuo (17 a p r i l e '99) — con m i n a c c e contro i mor o s i e le M a g i s t r a t u r e l o c a l i — « onde poter sempre m e r i tare d a l Governo F r a n c e s e l a continuazione delle m i s u r e d i dolcezza» (60). ri^-^uv^V L a situazione economica è aggravata anche d a alcune m i s u r e dì ordine pubblico adottate fin d a l l ' a u t u n n o del 1796 per f a r fronte a l passaggio dì s b a n d a t i , d i s e r t o r i e gente dì v a r i a r i s m a , che fuggivano dallo S t a t o Pontificio e q u i n d i dalle zone dì occupazione francese; m i s u r e che fin i r o n o col pesare sulle finanze c o m u n i t a t i v e , restringendone l a liquidità. N e l i a m a r c i a verso N o r d , i n f a t t i , p e r f a r r i torno a i paesi dì orìgine o per sfuggire alle autorità del governi d i occupazione, gli s b a n d a t i t r a n s i t a v a n o numerosì p e r i v a l i c h i appennìnici e p a r t i c o l a r m e n t e per Vìamaggio, per discendere lungo l a V a l m a r e c c h i a e i l F o g l i a verso l'Adriatico e l a R o m a g n a . Molte zone toscane erano ìn-
(58) Ivi, c. 183: partito del 19 novembre 1798. A causa, però, delle difficoltà economiche, l a deliberazione, approvata con sovrano rescritto del 19 gennaio 1799, f u r e s a esecutiva solo i l 21 ottobre 1799 (A.C.S., f. 324, P a r t i t i di Sestino dal 20 settembre 1799 a l 5 novembre 1804, c. 10). (59) A.C.S., f. 324, P a r t i t i di Sestino, ce. 188-191, 196-197: partito del 26 gennaio 1799. (60) Ivi, ce. 201-202, 204: p a r t i t i del 17 aprile e 13 maggio 1799.
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teressate a l fenomeno (61) ed è per questo che vennero i s t i t u i t i « picchetti » d i guardie onde i n d i v i d u a r e i forestier i e a c c o m p a g n a r l i a l confine di stato, impedendogli, quind i , l a sosta ed eventuali a t t i d i violenza e r a p i n a (62): « Abbiamo installati in questo Vicariato di Sestino molti Picchetti di Soldati della Truppa delle Bande a forma dei Sovrani comandi (63) che però hnpegnando per questi la Cassa Regia sopra a Lire Seicento ogni dieci giorni, si rende necessario far passare da codesto (camerlengo) in mano di questo Sig. Camerlengo una competente somma per poter sodisfare tali spese, stante il non ritrovarsi presso di questo solo Camerlengo tanti assegnamenti sufficienti per le medesime ». Così s i s c r i v e d a l l a C a n c e l l e r i a d i Sestino a quella d i Vergherete i l 18 febbraio 1797 (64). E s i t o r n a ad insistere a l c u n i giorno dopo (21 febbraio) : ... « Verificandosi la corta durata dei Picchetti impostati dalla Truppa delle Bande, potrebbe darsi che questo Camerlingo avesse sufficienti assegnamenti per supplire a tali spese, ma andando in lungo è cosa certissima che Egli non può arrivare a sostenere il peso, non ostante la prima scadenza della riscossione del dazio, e questo per-
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R i m a n d i a m o , comunque, ad u n successivo momento lo studio degli aspetti economici e sociali delle comunità appenniniche durante l a insorgenza e sotto i l dominio francese. (61) Per l a presenza del fenomeno nel territorio di Sansepolcro, tappa anch'essa obbligata per molte direttrici di transito, vedi: A.C.S.S., Serie VII, f. 65: Lettere del Magistrato, c. 1089. (62) I l 20 febbraio 1798 due « famigli » del picchetto di Sestino andarono a dare m a n forte a l « picchetto di Viamaggio » (A.C.S., f. 324, L i b r o I : libro dei P a r t i t i di Sestino (1789-1794), c. 155). (63) S i conosce l a dislocazione esatta di due soli picchetti nella Podesteria di B a d i a T e d a l d a : a l R a n c o e a l l a Castellacciola, come luoghi di passo s u percorsi t r a s v e r s a l i alla dorsale appenninica di estrema importanza per le comunicazioni intervallive (A.C.S., f. 20, c. 140). (64) A.C.S., f. 21, c. 290, L e t t e r a dell'Aiuto-Cancelliere L u i g i Lo-
M O M E N T I DELL'INSORGENZA
che
dovendosi
pagano
contrastare
la loro
Terzeria,
zione
dei salari
locali
fino
conda
Terzeria,
e la
non
Redenzione, dare
non
l'intera
ostante
annuale
I l passaggio
con
deboli
aggiungendo a tutto
maggio,
sufficiente i ricevuti
Provvisione
Erari,
a mala
a questo
dei
pena sodisfa-
epoca
della
di
Tassa
somma scudi
la
Ottanta,
medesimi
per »...
sedi sal(65).
degli s b a n d a t i crebbe s o p r a t t u t t o a segui-
to delle a l t e r n e e t ra g ic h e v i c e n d e che n e l 1797-98 t o r m e n tarono
l a V a l t i b e r i n a u m b r a : erano
venienza
soldati di varia
(tedeschi, f r a n c e s i , p o l a c c h i , m o d e n e s i ,
pro-
genovesi.
dovico Giovacchini a l Cancelliere d i Verghereto Jacopo Filippo Bessi. (65) A.C.S., f. 2 1 , L e t t e r a di L . L . Giovacchini a l Cancelliere Bessi d i Verghereto, del 21 febbraio 1797. N e l marzo l a situazione s i è fatta insostenibile, come ancora scrive i l Giovacchini a l Cancelliere di Verghereto: "7 mancati assegnamenti in questa Cassa Comunitativa per andar avanti nelle attuali grandiosi spese, mi obbligano a darne parte a V. S. Ecc.ma per mezzo di uno straordinario espresso. Senza mentovare le spese e salari Comunitativi, dei quali ne è in giorno il pagamento, il Sig. Camerlengo ha pagato per conto di Tassa di Redenzione, come costa da due ricevute della Camera, Scudi trecento settantasei, lire due, soldi diciassette e denari otto, non compresi in questa pagamenti fatti ai Provvisionati nel presente mese di marzo; Inoltre la somma fin qui sborsata per supplire alle spese dei postati Picchetti della Truppa delle Bande ascende a circa scudi trecento sessanta. Questo Sig. Camerlengo oltre all'avere impiegato tutto quel denaro di Comunità che esisteva nelle sue mani, ha ancora datò, fuori di proprio la somma di scudi Cento"... ( D a u n a lettera d i L . L . Giovacchini a l B e s s i , del 30 m a r z o 1797, i n A.C.S., f. 2 1 , c. 304). Altre attestazioni s u i picchetti, sempre i n A.C.S., f. 22, ce. 308-309. Una c a r t a precedente (13 febbraio 1797) c i dà u n a p r i m a informazione s u u n personaggio non secondario nelle vicende della fut u r a insorgenza sestinate: "Il Sig. Cancelliere della Comunità di Sestino si compiacerà di fare anticipare dal Camerlengo Comunitativo al Sig. Giovacchino Marini Alfiere della decima quarta Compagnia di Bande del Battaglione Fiorentino la somma occorrente per le paghe e spese del distaccamento ordinato sotto dì undici corrente, ed aumentato sotto questo giorno per servizio di Pulizia"... Da
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GIANCARLO R E N Z I
b r e s c i a n i , romagnoli e napoletani), a volte s o l i t a r i , a l t r e r a c c o l t i i n gruppi n u m e r o s i , che certamente impressionavano le popolazioni che l i vedevano t r a n s i t a r e , q u a l segno d i t r i s t i eventi (66).
*
*
*
C o r r e l'obbligo, p r i m a d i p a s s a r e agli a v v e n i m e n t i m i l i t a r i e a l l a descrizione delle vicende s e s t i n a t i , d i uno sguarso — s i a p u r e succinto — a l l a situazione economico-sociale delle alte v a l l i m a r c h i g i a n e c o n t e r m i n i a l V i c a r i a t o d i Sestino. Anche i n questi t e r r i t o r i difficoltà economiche e mov i m e n t i i n s u r r e z i o n a l i s i sovrappongono s u l l a fine del Settecento: e stupisce, c a s o m a i , che nonostante i l clamore delle a r m i r i s a l i s s e r i p e t u t a m e n t e verso i l c r i n a l e appenninico, sacche della l i m i t r o f a C i s a l p i n a e le popolazioni ses t i n a t i vivessero nel b u o n ordine; forse ciò meglio s i comprende r i c o r d a n d o che per b u o n a parte anche le m a r chigiane erano piccole comunità e che per più t r a t t i i l confine giurisdizionale d i Sestino e r a segnato d a l l a Contea d i Carpegna, piccolo m a libero t e r r i t o r i o che as-
u n a lettera del V i c a r i o di Sestino Lorenzo della P u r a , i n A.C.S., f. 20, e. 153). (66) A.C.S., f. 308, Registro de' Saldi della Comunità di Sestino, intitolato questi dì primo Ottobre 1797 a gloria di Dio, di Maria sempre Vergine e de' SS. Apostoli Jacopo e Filippo, per me M. Jacopo Filippo Bessi cancelliere. Nell'estate del 1797 furono accompagnati ai confini, i n più volte, 5 vagabondi tedeschi, modenesi, genovesi e i t a l i a n i (c. 20); i l 10. 7.bre 1797 a l c u n i vagabondi e 6 dis e r t o r i bresciani (c. 56); nell'aprile, nel maggio e nel giugno 1798 a l t r i 12 disertori c i s a l p i n i (polacchi, tedeschi, m a r c h i g i a n i e romagnoli) (ce. 48-49); nell'estate e nell'autunno a l t r i s p a r u t i gruppi d i disertori, t r a i quali 6 t r a piemontesi, tedeschi e francesi, e u n gruppo di 22 "soldati napoletani disertori da Francesi" (ce. 65-66). I l passaggio degli sbandati continuò, nel territorio del V i c a riato, anche i n seguito, dopo i l definitivo ritorno dei F r a n c e s i i n T o s c a n a ed essi a l l o r a pretesero l a consegna dei disertori e vagabondi a l l a « piazza d i Arezzo ».
M O M E N T I DELL'INSORGENZA
solse d i fatto u n a funzione d i zona-cuscinetto ( 6 7 ) ; n o n bisogna d i m e n t i c a r e , infine, che i l V i c a r i a t o s i t r o v a v a i n posizione estremamente e c c e n t r i c a — e così p u r e le v i cine località m a r c h i g i a n e — e perciò defilata rispetto alle linee d i tensione del G r a n d u c a t o e spiazzata p o l i t i c a m e n t e r i s p e t t o alle sollecitazioni r i s a l e n t i d a l l a zona m a r c h i g i a na. U n a c e r t a omogeneità di i n t e n t i , u n a solidarietà oper a t i v a e p o l i t i c a s i instaurò, invece, t r a le due fasce a m m i n i s t r a t i v e u n i c a m e n t e nel breve periodo d e l l a insorgenza a r e t i n a . U n a s o r d a e lunga opposizione a l governo pontificio — anche come denuncia d i uno status economico e a m m i n i s t r a t i v o fortemente contratto — aveva preparato n e l terr i t o r i o di Pesaro e i n R o m a g n a un p a r t i t o d i d e m o c r a t i c i e filo-francesi (68); l'invasione delle M a r c h e , i l trattato di T o l e n t i n o (19 febbraio 1797) e l'estendersi del potere francese anche a costo di n o n e s e m p l a r i vicende, crearono profonde spaccature nelle popolazioni e dettero f o r z a a sent i m e n t i anti-giacobini e r e a z i o n a r i (69). L a reazione ebbe m o m e n t i p a r t i c o l a r m e n t e i n t e n s i a U r b i n o , F o s s o m b r o n e , U r b a n i a , S . Angelo i n V a d o , G u b b i o , Città di Castello — le C L I Ì fortune pesarono i n d i r e t t a m e n t e anche sugli a v v e n i m e n t i della V a l t i b e r i n a toscana — e n e l Montefeltro. N e l 1797 « m e n t r e le a r m i pontificie preparav a n o u n ' i m p e n s a b i l e resistenza i n R o m a g n a . . . l a popolazione e r a decisa a n o n fare a l c u n atto di sottomissione a i F r a n c e s i e a resistere loro colle a r m i nel caso che s i
( 6 7 ) Quando nel 1797 i F r a n c e s i occuparono lo Stato pontificio l a Contea d i Carpegna r i m a s e estranea all'avvenimento, essendo r i tenuta collegata con l a T o s c a n a (Cfr.
FRANCESCO V I T T O R I O
LOMBARDI,
La Contea di Carpegna, U r b a n i a 1977, p. 1 3 6 ) , e continuò a godere pace e quiete. ( 6 8 ) Cfr.: S . CAPONETTO, Il giacohisnio nelle Marche, Pesaro nel triennio rivoluzionario (1796-1799), l\ cultura pesarese nella seconda metà del sec. XVIU e la formazione dei "giacobini", "Studia Oliveriana",
X,
(1963).
( 6 9 ) Della v a s t a bibliografia,
citiamo
quanto più
utilmente
e
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GIANCARLO R E N Z I
avanzassero » (70). Così nel febbraio, dopo l a creazione i n Pesaro d i u n a p r o v v i s o r i a a m m i n i s t r a z i o n e p r o v i n c i a l e ad opera del B o n a p a r t e , m o l t i paesi dell'Alto Montefeltro e della M a s s a T r a b a r i a rifiutarono q u a l s i a s i atto di sottomissione a d essa, e i popoli di U r b a n i a e d i S . Angelo i n V a d o s i sollevarono contro gli e m i s s a r i f r a n c e s i colà spediti (71) e anzi u c c i s e r o due C o m m i s s a r i i n v i a t i successivamente per sistematiche spoliazioni (72), mentre gruppi d i a r m a t i giungevano a d a r m a n f o r t e ad essi dalle Prov i n c i e feretrane e specialmente d a S . Leo. Crescente e r a la m i s e r i a , sempre più s c a r s o i l denaro, i n aumento le r i chieste d i s u s s i d i p e r l a p o v e r a gente che « n o n h a nemmeno d i che r i c o p r i r s i e giace p r o m i s c u a m e n t e i n u n sol letto » — s c r i v e Caponetto (73). L a c r i s i economica, che a t t a n a g l i a v a tutto lo S t a t o pontificio per cause gernerali, e s t r u t t u r a l i ( 7 4 ) — nonostante a l c u n i t e n t a t i v i d i r i f o r m a —
frequentemente consultato: GARAVANI, Urbino e il suo territorio..., p. 4 1 ss.; CAPONETTO, Il Giacobinismo nelle Marche..., p. 5 2 ss.; P A C I , L'ascesa della borghesia...; W E R T E R A N G E L I N I , La Municipalità di Ancona e il suo tentativo d'annessione alla Cisalpina, Urbino 1963; S O R C I N E L L I , Note sul movimento giacobinico... ; M. M I L L O Z Z I , Pesaro nel triennio 1796-1799, "Studi Urbinati", X L V L 2 (1972). Per l a R o m a g n a : T O N I N I , Rimini dal 1500..., VI, A - B , che cita ampiamente l a raccolta Zanotti; vedi Altresì G I U L I O C E S A R E M E N Gozzi, Montefeltro giacobino, "Studi Montefeltrani", I l (1973). ( 7 0 ) GARAVANI, Urbino e il suo territorio..., /, p. 2 2 . ( 7 1 ) Ivi, p. 2 8 . Per le molteplici vicende del Montefeltro: T O N I N I , Rimini dal 1500..., cit., V I A - B . ( 7 2 ) GARAVANI, Urbino e il suo territorio..., I , p. 2 2 . ( 7 3 ) CAPONETTO, Il Giacobinismo nelle Marche..., p. 7 5 . ( 7 4 ) R i m a n d i a m o anche per questi aspetti — m a limitatamente a l l a specifica situazione delle comunità appenniniche — alle citate opere di G a r a v a n i , Caponetto, P a c i , S o r c i n e l l i e Cesaretti. Per singole comunità cfr. G I R O L A M O A L L E G R E T T I , Cavoleto. Una comunità nel Montefeltro nei secoli XVII e XVIU, "Studi Montefeltrani", HI, ( 1 9 7 5 ) , e dello stesso, Comunità rurali di Montefeltro e Massa: società ed economia attorno al 1800, "Atti e memorie della Deputazione di storia patria per le Marche", S e r i e V i l i , X ( 1 9 7 6 ) ; NANDO C E C I N I R I N A L D O C A S E L L I , Macerata Feltria, s.l. e d.ma U r b a n i a 1974; F . V . LoM-
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aveva trovato u n alleato i n sovrappiù i n gravi, n a t u r a l i carestie (75). S o p r a t t u t t o le zone montane del Montefeltro e d e l l a M a s s a T r a b a r i a i n modo speciale dopo l a spartizione del t e r r i t o r i o t r a C i s a l p i n a e R e p u b b l i c a R o m a n a , conobbero situazioni d i e s t r e m a indigenza; e l a artificiosa divisione, se d a v a corpo a l vecchio d u a l i s m o t r a zona m o n t a n a u r b i nate e f a s c i a r i v i e r a s c a , i n t r o d u c e v a , con le frontiere giur i s d i z i o n a l i , a m b i t i c o m m e r c i a l i i n n a t i i r a l i , confusione negli e s t i m i , disparità m o n e t a r i e e r e s t r i z i o n i alle esportazion i , come d e n u n c i a anche l a Municipalità d i P i a n d i m e l e t o : ...« i Commissari ( d i Piandimeleto) rilevano che la lira dell'Estimo resta gravata di baio, ottantadue per essersi in quest'anno adottato il metodo del passato Governo, e perché questa Lira di Estimo è stata formata nel valore del prezzo vendibile, che dovendosi di più gravare non potrebbe certamente soportare un tale peso »... « come anche pongono sotto il med.mo riflesso delle Autorità costituite il restringersi l'estimo e ridurlo a un proporzionato equilibrio »... « Fece presente la municipalità di questo Comune, che questa Comune è circuita dalla Repubblica Romana, e che per la diversità del corso delle monete resta impossibilitato il Commercio, volendo realizzare al
BARDI, La Contea di Carpegna...; UGO U B A L D I , Tra le carte dei nonni. Accennamenti per chi volesse rendersi conto della storia di un castello del Montefeltro. Narrazione umanistica, Urbino 1 9 5 9 ; G. C. M E N G O Z Z I , Montefeltro giacobino...; ANGELO A S C A N I , Apecchio contea degli Ubaldini, Città d i Castello 1977; D A N T E B I A N C H I , Cantiano. Vita di una comunità, Cantiano 1 9 7 3 . ( 7 5 ) Non occorre sottolineare che l a situazione e r a comune a tutte le comunità appenniniche — e non soltanto a d esse — e che anch'essa favorì l ' a f f e r m a r s i , i n a l c u n i momenti, di rapporti di collaborazione d u r a t i , sovente, oltre l a temperie dei fatti c u i stiamo assistendo; i n modo particolare t r a i vescovi di Sansepolcro e di S . Angelo i n V a d o : cfr. A G N O L E T T I , / vescovi di Sansepolcro..., I l i , p. 1 4 1 , 1 4 3 .
GIANCARLO R E N Z I
140
ordinario della Cisalpina » ( 7 6 ) . U n a c a r a t t e r i s t i c a a c c o m u n a i d e s t i n i delle piccole comunità m a r c h i g i a n e e toscane d e l l a f a s c i a a p p e n n i n i c a : l'uniformità sociale ed economica, dove t a l o r a solo qualche « possidente » poteva a s p i r a r e a rango d i « signore »; « stando così le cose bisogna tener p r e s e n t i le c o n d i z i o n i di isolamento d i queste contrade p e r c a p i r e c o m e abbiano potuto r a p p r e s e n t a r e u n ' o a s i i m p e r t u r b a b i l e d i tranquillità sociale » (77). E d h a ragione, pertanto, anche c h i afferma (78) c h e i n u n paese depresso economicamente e rassegnato, c o n p e n u r i a d i denaro e d i v i v e r i — c o m e e r a n o i terr i t o r i della zona t r a T o s c a n a e M a r c h e — e perciò desider o s i d i quiete,' i n e m i c i p r i n c i p a l i diventavano, a causa a n che d e l tessuto sociale più allentato, q u a n t i l i t u r b a v a n o con t u m u l t i e agitazioni; p e r c u i se i F r a n c e s i furono g u a r d a t i c o n sospetto e t i m o r e , anche i m o v i m e n t i reaz i o n a r i a r m a t i attecchirono c o n difficoltà: l ' a f f e r m a r s i , tardivo, d e l l a insorgenza i n queste plaghe m o n t a ne , anzi, n o n fu p e r m o t o autoctono m a d i importazione (79), p e r i l che i m o t i v i p r i n c i p a l i che l a m o d e r n a storiografia i n d i v i dua a l l a base delle insorgenze — m o t i v i economici e conflittualità d i classi — difficilmente possono assurgere a p a r a m e t r i generali per queste zone appenniniche, le q u a l i , anzi, n e l grave stato d i m i s e r i a t r o v a r o n o giustificazione p e r l ' i m m o b i l i s m o e l'apparente quiete sociale. corso
(76)
B I B L I O T E C A U B A L D I A N A P I A N D I M E L / T O ( B . U . P . ) , Libro
dei
Con-
sigli (Maggio 1793 - luglio 1 8 0 0 e R e p u b b l i c a C i s a l p i n a ) , n . 1 1 ; seduta del 7 Messidoro dell'Anno V I Repubblicano, ce. n o n numerate). ( 7 7 ) A L L E G R E T T I , Comunità rurali di Montefeltro e Massa..., p. 166: ciò è vieppiù evidente se s i r a p p o r t a l a situazione dei piccoli c e n t r i alto-valligiani con quelli delle zone medio-basse. ( 7 8 ) G . GARAVANI, Urbino e il suo territorio..., I I , p. 5 9 . ( 7 9 ) S u l versante adriatico l a più v i c i n a culla dei m o v i m e n t i di reazione f u Urbino ( 1 7 9 7 ) , m a anche alcuni c e n t r i del Montefeltro. N e l 1798 l'Alta V a l l e del Metauro è percorsa dagli i n s o r t i di Città d i Castello, solo occasionalmente, riteniamo, capeggiati d a
M O M E N T I DELL'INSORGENZA
La
Deputazione
di Sestino
141
^^i-r, > > ,
« Fino dal dì 30 del prossimo passato mese di Maggio • si portarono dal Camarlingo di Badia Tedalda Carlo Girelli e suo compagno, e vuotarono quella Cassa forzatamente di tutto il denaro che vi era, e venendo in Sostino fecero il medesimo, come pure si portarono dall'Agente dei RR. Monaci Cassinensi di Badia, forzatamente come sopra esigendo tutta quella somma di denaro, che dovevano i medesimi somministrare a tenore dell'imprestito ordinato da S.A.R. senza che ehhino ordine delle SS.LL.me che gli autorizzasse ad un tal atto » . . . (80). C o n q u esta p i r a t e s c a s c o r r e r i a gli insorgenti a r e t i n i e n t r a n o , armata manu, nel V i c a r i a t o di Sestino. B a s e logis t i c a d i questa s p i n t a — che portò gli insorgenti nel cuore del Montefeltro — f u Pieve S . Stefano, dove, m e n t r e i l gruppo d i D r a g o n i a l c o m a n d o di M o n t e l u c c i e R o m a n e l l i e n t r a v a i n S a n s e p o l c r o , giungevano a l t r i a r e t i n i , s e m b r a a l comando d i G i r e l l i , coll'intento i m m e d i a t o — c o m e già osservato — di p r o c u r a r e d e i r a r t i g l i e r i a pesante (81).
u n don R i n a l d o Antonio B e r n a r d i n i di L a m o l i (cfr.: GARAVANI, Urbino e il suo territorio..., Il, p. 59 ss.). Per Carpegna e i l V i c a r i a t o di Sestino, fino a Verghereto, sono le truppe aretine o i loro alleati della V a l l e del Tevere che corrono i t e r r i t o r i e portano all'insorgenza. (80) A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 4, inserto: Lettere d i Pieve S . Stefano..., c. 465, lettera di Giovacchino M a r i n i , a nome della Deputazione di Sestino, per l a S u p r e m a Deputazione di Arezzo (7 giugno 1799). (81) I l C a m b i è l ' a n i m a del partito filo-aretino i n Pieve; i l 31 maggio riceve u n a lettera dai Deputati a r e t i n i per organizzare i l movimento sullo stile d i Arezzo, e quindi può ben a s s i c u r a r e quei Deputati: "Dietro i Voti del Popolo fu istallato una Deputazione Provvisoria dependente dal Supremo comando delle SS.LL. Ill.nie, che si confedera alle loro valorose Armate, rinnovando i sacri vincoli della prisca nostra alleanza"... (A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 4, inserto: Lettere di Pieve S . S t e f a n o . . . , c. 457, lettera del C a m b i del 6 giugno).
142
GIANCARLO R E N Z I
Nello Stesso periodo, però, giunge a Pieve S . Stefano Antonio J e r l a n i t z , a l quale è a t t r i b u i t o ufficialmente i l m e r i t o dell'organizzazione d e l l ' i n s u r r e z i o n e n e l l a zona (82): « // Sig. Aiutante Antonio' Jerlanitz, che di qua (da Ar e z z o ) si portò alla Pieve S. Stefano, vi fu accolto con ogni dimostrazione. In breve ha organizzato quei Popoli. Indi è partito per il Campo Imperiale per abboccarsi con quel Comandante » A Sestino, tappa obbligata verso i l Montefeltro e l a Carpegna, i l passaggio d i G i r e l l i dovette comunque suscit a r e e mettere i n m o v i m e n t o tensioni, i n t e r e s s i , sentiment i : v u o i per l ' i n c a l z a r e degli a v v e n i m e n t i , v u o i per i p r i n c i p i p o l i t i c i e ideali che d a essi s e m b r a v a n o espressi: religione, lealtà a l P r i n c i p e , difesa della proprietà e della l i bertà contro i F r a n c e s i . L a pressione delle a r m i , inoltre, e r a c o n t i n u a e tallonante, e perciò incoraggiava o consigliava s u l l a v i a della insorgenza, giacché a i p r i m i d i giugno questa zona t o r n a v a ad essere — come i n più occasion i nel corso dei secoli — strategicamente importante, quale b a l c o n a t a s u l l a R o m a g n a e l ' A d r i a t i c o . Così a Pieve S . Stefano — dove è attestato i l comando m i l i t a r e della parte a l t a della V a l t i b e r i n a toscana, e da dove parte l a s p i n t a e s p a n s i o n i s t i c a verso i l Montefeltro — le truppe colà r a dunate a l suono della c a m p a n a a m a r t e l l o , i l 3 giugno v a licano l'Appennino per affrontare « alcune truppe d i Giac o b i n i e F r a n c e s i che s i dicevano fuggitivi d i R i m i n i » e s i portano fin nel D u c a t o d ' U r b i n o m a senza i n c o n t r a i ^ nessuno, se n o n u n fuggiasco, a l r i t o r n o , n e l l a m a c c h i a di Cerbaiolo (83). I n questo quadro di frenetico a t t i v i s m o i n s u r r e z i o n a le, d i g r a n d i p a s s i o n i religiose e patriottiche, d i accatti-
(82) Cfr.: " D I G I T U S D E I E S T H I C " , supplemento a l l a Gazzetta Aretina del 31 maggio 1799. (83) A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 4, inserto: Lettere di Pieve S . Stefano..., e. 456, lettera di Antonio Jerlanitz a i Deputati di Arezzo.
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v a n t i disegni r e s t a u r a t i v i , s i giunge anche a S e s t i n o a l l a elezione d i u n a deputazione P r o v v i s o r i a . I d o c u m e n t i perv e n u t i c i sono a v a r i i n proposito e s i apprende d i essa a d insediamento avvenuto, r i m a n e n d o c i o s c u r i , pertanto, i l t r a v a g l i o e le tappe che l'hanno preceduto, certamente i n teressanti p e r dedurne i l grado d i adattabilità dell'ambiente sestinate a l p r o g r a m m a dell'insorgenza n e l l a s u a fase iniziale (84). I n p o c h i giorni, comunque, i l confuso q u a d r o politico s i precisò e i l 5 giugno s i addivenne a l l ' i n s e d i a m e n t o d e l l a Deputazione: « In conseguenza degl'ordini del sig. Aiutante Jerlanitz, che viene dal campo Imperiale, partecipati a questo sig. Vicario Regio di Sestino, si è DOVUTO subito procedere a quanto bisogna per l'esecuzione di quelli. Il primo e principale oggetto di questi è il doversi eleggere una Deputazione e questa la devon formare cinque Persone le più capaci di questo Vicariato e Terra di Sestino, specialmente dovendosi poi rimettere su di questa ogni comando si politico che militare per ogni miglior difesa di Religione, di proprie sostanze, di onore delle famiglie, e per rimettere in Trono il proprio Sovrano, come appunto si è questa mattina sodisfatto a quest'articolo. « Le persone che formano questo corpo di Deputazione sono le seguenti: Il Sig. Astorre Sarti (Capo Deputazione) Il Sig. D. Guido Maggio Il Sig. D. Isidoro Magi : : - v..'! * ^-- , // Sig. Luigi Bendici '' Il Sig. Francesco Giorgi. ' E perché tutto cammini secondo la retta ragione, e per evitare qualunque disordine nel corpo militare, il corpo di Deputazione ha pensato e risoluto in questa mattina di eleggere,
(84) M a invero anche dell'impatto con l a nuova realtà politica seguita all'invasione francese della neutrale T o s c a n a , s i conosce
GIANCARLO R E N Z I
144 un
capitanicowiandaante
uno di
di Tenente Sotto-Tenente
esso
mandante
Ill.mo
di
già stato
spirito,
e poi sig.
eletto
Magi,
Sig.
tre
ufficiali,
di Cavalleria
d'Infanteria.
Giovacchino del
nel corpo
Per
Marini,
col
titolo
e il
terzo
Capitan/Co-
uomo
saggio
corpo
militare
delle
militare
delli
Insorgenti
e
Bande dal
Jerlanitz.
Tenente
e Sotto
altri altro
puro
Alfiere
Tenente
Aiutante Per
con
d'Infanteria,
poi
d'Infanteria
Tenente
Finalmente, Bendici» (85). Considerato,
Tenente
l'Ill.mo
Sig.
l'IlLmo
Sig.
Luigi
Magi.
di Cavalleria
p o i , « essere
l'Illmo
necessario
per
Alessandro Sig.
Filippo
ogni
buona
ben poco a l d i là delle formule burocratiche e francofile dei documenti del periodo. U n significativo scorcio è dato da u n a lettera dell'Arciprete Agatodoro S a r t i a l V i c a r i o Cheluzzi del Borgo: "Il Vicario (di Sestino) ha inculcato e con voce, Editti pubblici, a questi Popoli l'insignirsi di Coccarda Francese, e sino da più giorni si è veduta ne' Ministri di Governo, che però non credo, che per opera de sudetti siasi da questi Popoli dilazionata la sudetta insegna"... (A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 4, inserto: Lettere d i Sestino, e. 534, lettera dell'Arciprete S a r t i , del 25 aprile 1799). L a stessa lettera, che è i n risposta ad u n a precorsa corrispondenza, i l l u m i n a c i r c a l'interesse che le autorità francesi, attraverso l'opera del Cheluzzi, riservavano per lo stato della Contea dì Carpegna, sulla quale chiedono distinte notizie. (85) I m e m b r i della Deputazione appartengono alle più ragguardevoli famiglie d i Sestino per censo e nobiltà m a nessuna è vistosamente ricca, come attesta anche i l Dazzaiolo dì Sestine, che esempliamo s u l 1798 (A.C.S., f. 247, Dazzaiolo di Sestino, I ) : L a fam i g l i a B e n d i c i h a l a maggiore imposizione s u u n a m a s s a minore, di L . 586,11,3; l a famìgha Giorgi è a l 27» posto, con L . 78.7.8.; Astorre S a r t i e frateUi a l 3 1 " posto, con L . 67.14.2 e l a famiglia Pag h a r d i n i a l 61°, con L . 36.2.11. Del casato S a r t i , comunque, decaduto a i p r i m i del Settecento, u n a testimonianza del 2 luglio 1593 attesta: "Li prenominati et altri della d. famiglia et cassato de sarti nella terra di sestino essere nobili et havere goduto, li viventi godere et essere habili a godere li primi gradi, honori et dignità solite a darsi alli più nobili di det-
M O M E N T I DELL'INSORGENZA
sicurezza ti della
delle
Fannlie
campagna
in
numero
ro
alla
25 Uomini
nostra
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» f u deciso d i « tener in ogni
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luoghi
avanzasse-
Tosto venne pubblicato anche i l « p r o g r a m m a
politi-
in caso
possino
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venire
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de nemici
caso
e in vari
e
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volta
acciò
fuori
di bisogno
arrestarli » (86).
co » d e l l a D e p u t a z i o n e che s i può r i a s s u m e r e n e i r « a r m a re t u t t i q u e s t i P o p o l i i n d i f e s a d e l l a R e l i g i o n e e p e r r i m e t tere i n T r o n o i l l e g i t t i m o S o v r a n o , sotto i l c o m a n d o del q u a l e i n t e n d i a m o d i v o l e r t o r n a r e c o n p r e s t a r l i fedeltà e obbedienza » editto
(87). D a p a r t e s u a i l c o m a n d o m i l i t a r e , c o n
del Comandante
Marini,
s i rivolge
a l « popolo d i
S e s t i n o e s u o V i c a r i a t o » i n v i t a n d o l o e n e r g i c a m e n t e a coscriversi
p e r l'organizzazione d i u n a « t r u p p a
e q u a n t i h a n n o m e z z i e possibilità
di farlo
nazionale »
a concorrere
ta terra"... ( A . V . S . , Nuovo fondo delle parrocchie, n . 7, libro d i cause c i v i l i , c. 53). U n a identica testimonianza nella stessa occasione confermò l a nobiltà della famiglia Magi a l l a quale appartennero a l c u n i a r c i p r e t i d i Sestino: u n L a t t a n z i o Magi donò u n quadro d i Raffaello a l convento degli Agostiniani d i Sestino, c f r . E . A G N O L E T T I , Memorie religiose inedite di Sansepolcro, Sansepolcro 1970, p. 56; u n Alessandro Magi f u a lungo Governatore d i Carpegna nella p r i m a metà del Settecento (A.S.F., Reggenza, f. 722, I ) ; e u n E t t o r e Magi f u C o m m i s s a r i o delle Contee di Apecchio, P i e t r a G i a l l a , Monte V i c i n o e Baciuccheto, già del Conte F . U b a l d i n i (A.S.F., Confini, f. 446). L a famiglia Maggio ebbe a v e r i e i l l u s t r i personaggi, a l c u n i dei q u a l i r i c o r d a t i i n i s c r i z i o n i nella Pieve d i S . Pancrazio di Sestino. Per i B e n d i c i e i Giorgi, i più grossi p r o p r i e t a r i d i Monterone, alcune notizie i n : R E N Z I , Spigolature d'archivio, i n « Monterone centro storico montano », Appendice, doc. I V . L a composizione della Deputazione vedila anche, c o n qualche imprecisione, i n C H R I S O L I N O , Insurrezione..., I I , p. 73. (86) A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 22: le carte d i questa filza sono sciolte e non numerate, pertanto non potremo precisare l a esatta collocazione dei singoli documenti citati. (87) A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 22: P a r t i t o dell'insediamento della Deputazione ed E d i t t o : vedi Appendice, doc. n . I e II.
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per l a formazione d i u n corpo d i C a v a l l e r i a (88). A l l ' a r m a m e n t o ognuno deve provvedere personalmente e s i confida altresì n e l l a sensibilità dei « b o n i e zelanti concittad i n i »; l a Deputazione provvederà a l l ' a d d e s t r a m e n t o delle m i l i z i e , nonché a l l a f o r n i t u r a dell'adeguato bagaglio d i a r m i nei c a s i d i necessità. I l suono a m a r t e l l o delle campane delle v a r i e p a r r o c c h i e avviserà degli e v e n t u a l i i m m i n e n t i p e r i c o l i e dell'urgenza « d i l e v a r s i i n m a s s a ». I n s i e m e a i p r o c l a m i , l a Deputazione a t t u a u n a politic a d i propaganda c a p i l l a r e appoggiandosi, come e r a prass i n o r m a l e del tempo, a i p a r r o c i del V i c a r i a t o : a t u t t i viene i n o l t r a t a u n a lettere d i sensibilizzazione e d i sollecitazione a collaborare, che viene p r e s e n t a t a nelle v a r i e chiese. L a r i s p o n d e n z a dei p a r r o c i s e m b r a generale ed entusiasta, e d a l t r e t t a n t o q u e l l a dei r i s p e t t i v i popoH (89). D a l p u n t o d i v i s t a m i l i t a r e due furono i p r o b l e m i i m m e d i a t i d a r i s o l v e r e . I l r e p e r i m e n t o delle a r m i e delle m u n i z i o n i , i n n a n z i t L i t t o ; p r o b l e m a , i n v e r o , c o m u n e a tutto i l fenomeno dell'insorgenza. D a C a s t e l l a c c i o l a i l p a r r o c o scrive a s s i c u r a n d o l'appoggio del popolo, m a chiedendo altresì a r m i , perché m a n c a n o completamente, s o p r a t t u t t o quelle da fuoco; ugualmente s c r i v e i l p a r r o c o d ì Montelabreve. D a Pieve S . Stefano i l M a r i n i chiede a i D e p u t a t i d i Sestino: .. . « P r o c u r i n o d i r i t r o v a r e u n poco d i p i o m b o perché q u a n o n v i è modo d i averlo » (90). M a occorre altresì r i -
(89) Non c i è conosciuta l a lettera della Deputazione sestinate, nemmeno a seguito dì ricerche effettuate presso gli a r c h i v i parrocchiali zonali; i n A.S.F., fondo cit., f. 22, si trovano v a r i e risposte dei p a r r o c i : don Giulio B e r n a r d i n i , di Castellacciola, risponde i l 9 giugno; i l parroco di Montelabreve scrive (6 giugno) che i suoi p a r r o c c h i a n i sono "così ben disposti verso il loro legittimo Sovrano che ad ogni minimo cenno si renderanno non meno che forti soldati, che ubbidienti sudditi"; don Bartolomeo Mancini di Pratieghi risponde i l 6 giugno; don G i o v a n B a t t i s t a S a r t i , parroco di S. Andrea a Martigliano, i l 7 giugno; don Giovanni A l d i n i di Presciano i l 7 giugno. (90) A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, t 22: lettera dell'S giugno per i Deputati di Sestino.
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m uov ere sacche d i diffidenza o d i secolare indifferenza, certamente p r e s e n t i , come t e s t i m o n i a i l p a r r o c o d i P r a t i e g h i , che h a a n i m a t o i s uo i popolani a prendere le a r m i i n difesa della Religione e per r i m e t t e r e i n trono i l sovrano m a « è gente t i m i d a , che n o n v u o l p a r t i r e dalle p r o p r i e case e non h a a l t r o d i m i r a che l'interesse » (lettera del 6 giugno) ( 9 1 ) .
^
U n a rivoluzione, o controrivoluzione, infine, benché fatt a d i idee s i s o s t a n z i a d i i n i z i a t i v e e d i finanze: provvedere a r m i e m u n i z i o n i , m a n t e n e t e u n corpo di m i l i z i a i n attività, c o n u n soldo giornaliero, anche se n o n elevato, n o n e r a cosa d i poco conto p e r u n a comunità già s a l a s s a t a dagli eventi n a t u r a l i e d a q u e l l i m i l i t a r i , tanto piti che p e r l'arr u o l a m e n t o n o n e r a stato dimenticato d i f a r b a le na re i l vantaggio appunto del « soldo » giornaliero: « tanto questi (cav a l l e r i a ) che l ' I n f a n t e r i a r i t i r e r a n n o i n tempo di servizio u n a paga d i s c r e t a » (92) a v e v a esplicitamente affermato i l C o m a n d a n t e M a r i n i n e l p r o c l a m a d i coscrizione. F i n d a i p r i m i giorni, q u i n d i , n o n m a n c a n o r e c l a m i per l'aumento della paga, quando i s o l d a t i s i accorgono che quanto prendono n o n b a s t a nemmeno per c o m p e r a r c i i v i v e r i necess a r i e l'aumento dei prezzi s i f a vertiginoso (93): cosicché v a l u t a t a obiettivamicnte l a situazione, l a Deputazione a u m e n t a l a paga n e l l a s u a seconda seduta, effettuata i l 7 giugno (94). U n p r o b l e m a di notevole i m p o r t a n z a , per i s u oi rifless i i n t e r n i , sorse fin d a i p r i m i g i o r n i . L a Deputazione d i Sestino s i istallò come Deputazione del V i c a r i a t o , inviò proc l a m i e o r d i n i tanto n e l Sestinate che n e l B a d i a l e ; pretese obbedienza tanto nell'uno che n e l l ' a l t r o t e r r i t o r i o . Questa auto-proclamazione, che s i b a s a v a s u l l a estensione p u r a e
(91) A.S.F., fondo e filza citi. (92) V e d i , Appendice, doc. n. I L (93) A.S.F., fondo e filza citt.: lettera di Antonio Chìmenti al Capitano M a r i n i . (94) A.S.F., Fondo e filza citt.: P a r t i t i della Deputazione.
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semplice d i a l c u n i elementi g i u r i d i c i del V i c a r i a t o , n o n dovette t r o v a r troppo consenziente B a d i a T e d a l d a : s i aggiunga che come componenti d i uno stesso V i c a r i a t o — p e r m o t i v i v a r i — l a convivenza delle due comunità n o n e r a s t a t a sempre i d i l l i a c a (95). A l c u n i episodi, p o i , conness i colle p r i m e m a n i f e s t a z i o n i dell'insorgenza n e l l a zona, u r tarono l a suscettibilità della popolazione d i B a d i a T e d a l d a : « Giunsero al picchetto del Ranco Carlo Girelli e Filippo Ernnni di Arezzo, e tenuto discorso sopra il Potestà della Badia Tedalda fu detto che era Giacobino, ed io dissi celiando si potrebbe arrestare, i medesimi dissero: Se è così meriterebbe un archibusata, che noi vi difendessimo, ed io dissi lo aresterò solaniente, e loro risposero, procurate di arestarlo e condurlo al Ranco, che al nostro ritorno fate che si ritrovi noi, che lo prenderemo in consegna, e così fu da me eseguito in compagnia di mio fratello e Camillo Milli» (96). L ' a r r e s t o del Potestà d i B a d i a T e d a l d a (97), tradotto a d Arezzo, e q u i n d i rimesso i n libertà p o c h i g i o r n i dopo per ordine della S u p r e m a Deputazione dì Arezzo, provocò u n a p r o f o n d a lacerazione t r a Sestino e B a d i a T e d a l d a , che s i trasformò i n recessione d a i v i n c o l i del V i c a r i a t o e i n
( 9 5 ) S u alcuni dissapori vedi: R E N Z I , La residenza del Capitano e la sede del Tribunale, i n « I l Capitanato d i Giiistizia del Sasso d i Simone », Atti del I V centenario, Sestino 1 9 7 7 . ( 9 6 ) A.S.F., Fondo e filza citt.: A f f a r i r i s o l t i dalla Deputazione di Sestino, ce. non numerate d i u n processo verbale del soldato Giuseppe B a r z e c c h i , già d i picchetto a l Ranco. ( 9 7 ) I Sestinati rimproveravano a l B e r n a r d i n i atteggiamenti fortemente crìtici verso l'insorgenza: passava per « famoso Repubblicano »; aveva definito « graziosa buffonata » i l p r o c l a m a del B a rone Ott; aveva minacciato d i morte i l mugnaio d i Caprile, ecc. ( D a u n a lettera d i G . M a r i n i , del 1 3 giugno, i n A.S.F., fondo cit., f. 4, inserto: Lettere d i Sestino, e. 5 3 6 ) . L'ordine d i scarcerazione è firmato, nientemeno, dal G i r e l l i e d a l l ' E r m i n i : ciò nel rispetto dell'editto del 5 giugno emesso dalla S u p r e m a Deputazione d i Arezzo per frenare abusi che venivano commessi i n suo nome: vedi i n A.S.F., Fondo cit., f. 4 , l a lettera del G i r e l l i e dell'Erminì.
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u n a r i c h i e s t a d i aggregazione a l l a Deputazione d i Pieve S . Stefano. I l B e r n a r d i n i , i n f a t t i , appena tornato, s i adoperò alacre mente per questa alleanza e u n f o r m a l e t r a t t a t o venne concluso i n t o r n o a l i a metà d i giugno (98). L a Deputazione di Sestino protestò energicamente e i n viò a d Arezzo, a maggior c h i a r i m e n t o di t u t t i gli aspetti della vi cenda , due s uo i r a p p r e s e n t a n t i , A s t o r r e S a r t i e L u i gi B e n d i c i , r i v e n d i c a n d o i d i r i t t i s o p r a l'unione delle due componenti del t e r r i t o r i o v i c a r i a l e (99). N e l frattempo i n v i a v a a t u t t i i p a r r o c i delle c u r e d i B a d i a T e d a l d a u n a r i c h i e s t a di p r o n u n c i a m e n t o dei r i s p e t t i v i popoli s u l l a loro annessione a S e s t i n o o a Pieve S . Stefano. I p a r r o c i non fanno che prendere atto — m a n o n s a p p i a mo i l ruolo giocato effettivamente da essi — delle volontà espresse dalle popolazioni, che s i u n i f o r m a n o a B a d i a T e d a l d a e pertanto accettano l a n u o v a unione (100). N o n solo: don P i e t r o M a n c i n i , pievano d i P r a t i e g h i , r i s p o n d e a i S e s t i n a t i che a d d i r i t t u r a i l suo Popolo h a già firmato u n ' a l l e a n z a per suo conto con l a Deputazione d i Pieve S . Stefano (101). A B a d i a T e d a l d a , i n t a n t o , viene r i c o n o s c iu t o i l d i r i t t o d i erigersi i n Deputazione a u t o n o m a e, q u i n d i , v i s i provvede a l l a n o m i n a del r i s p e t t i v o corpo deputativo nelle persone d i Piero M a i o l i , F r a n c e s c o Angioloni, Serafino Mar-
(98) L e date risultano contradditorie dalle carte, riportando alcune l a data del 15, altre del 17 giugno. (99) V e d i i p a r t i t i della Deputazione di Sestino del 17 e del 20 giugno i n A.S.F., fondo cit,, f. 22, e lettera della Deputazione di Sestino i n data 20 giugno (f. 4 c. 532). (100) I documenti della corrispondenza t r a Sestino e i p a r r o c i vedili i n : A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 22. (101) I l tenore della presente è ben diverso dalla precedente dichiarazione (vedi n . 91): m a s i può spiegare s i a con l a posizione geografica di Pratieghi, a ridosso di Pieve S. Stefano e soggetta a l frequente traffico delle di lei B a n d e negli spostamenti verso l a V a l m a r e c c h i a , s i a con u n comportamento furbesco del prete.
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s i l i e F r a n c e s c o B e c c i (102). M a i l 28 giugno « i l S u p r e m o C o m a n d o di Arezzo (decide di) n o n potersi né doversi fare a l c u n a innovazione s o p r a l a G i u r i s d i z i o n e della C o m u nità d i B a d i a T e d a l d a » e perciò d i c h i a r a « dovere l a med e s i m a restare a t u t t i gli efEetti dipendente d a l V i c a r i a t o di S e s t i n o »; i l 29 giiigno con u n pubblico editto i l reintegrato potestà B e r n a r d i n i rende noto a t u t t a l a popolazione l a decisione adottata s u l l a c o n t r o v e r s i a . Quanto ad a l leanze m i l i t a r i , comunque, viene r i c o n o s c i u t a a B a d i a Tedalda l a facoltà d i sceglierle liberamente e pertanto restano s a l d i i v i n c o l i s t r e t t i con Pieve S . Stefano, che provvede a n o m i n a r e i l comandante m i l i t a r e n e l l a persona di P i e r C a m b i o C a m b i , figlio di V i n c e n z o C a m b i (103). i Alleanze
e spedizioni
militari
Mentre s i consolidava i l potere della Deputazione e si v e r i f i c a v a n o , a l l ' i n t e r n o , i n o t i c o n t r a s t i , v e n i v a n o strette alleanze con alcune località i n s o r t e : con Arezzo, n a t u r a l mente, con Pieve S . Stefano (7 giugno) e q u i n d i con t u t t i i luoghi della V a l t i b e r i n a (104). E s s e n d o aumentato notevolmente, pertanto, i l n u m e r o delle città confederate a d Arezzo, l a S u p r e m a Deputazione
( 1 0 2 ) I n A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 4 più carte relative agli a f f a r i della Deputazione di B a d i a Tedalda. ( 1 0 3 ) A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 2 2 : L e t t e r a del Podestà B e r n a r d i n i a i Deputati di Sestino. Per l a n o m i n a del C a m b i a "Capitano delle Truppe della Potesteria della Badia Tedalda", vedi l a lettera del deputato Giovanbattista Fedeli, i n A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 4 , c. 489. ( 1 0 4 ) Per l'alleanza con Pieve S. Stefano vedi: A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 2 2 . I l 7 di giugno figurano già alleate Caprese Michelangelo, Verghereto, B a d i a T e d a l d a e Sestino (A.S.F., fondo cit., f. 4 : I n s e r t o di lettere di Pieve S . Stefano..., cit., c. 4 6 6 , lettera della Deputazione di Pieve S. Stefano a d Arezzo). L'alleanza con Arezzo esplicitamente a f f e r m a t a i n C H R I S O L I N O , Insurrezione..., II, p. 7 3 . Generalmente, invece, i l Chrisolino comprende i l sestinate n e l l a più a m p i a dizione « R o m a g n a toscana ».
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cercò d i organizzare i n u o v i t e r r i t o r i e i collegamenti con essi, soprattutto per concertare azioni m i l i t a r i , difensive e offensive, e conseguentemente suggerì l a costituzione anche i n V a l t i b e r i n a di u n a sola Deputazione m i l i t a r e , form a t a d a u n rappresentante per comunità alleata, « d i r e t t a all'oggetto d i c o m b i n a r e e fare eseguire d i concerto quelle operazioni p u r a m e n t e m i l i t a r i più necessarie e u t i l i p e r l a difesa e c a u s a comune, intendendosela sempre con l a città d i Arezzo per n o n f a r p a s s i c o n t r a d d i t t o r i » (105). L e comunità invitate a d a r v i t a a questa organizzazione — che a d Arezzo sarà a s u a v o l t a r a p p r e s e n t a t a da u n suo delegato — sono: Sansepolcro, A n g h i a r i , Pieve S . Stefano, Sestino, M o n t e r c h i , C i t e r n a , Monte S . M a r i a , Lìppiano e Cos p a i a . Sede della Deputazione sarà S a n s e p o l c r o , nonostante l'opposizione d i Pieve S . Stefano, che a s p i r a v a a tale ruolo, r i v e n d i c a n d o l a centralità della s u a posizione geografica e l a maggior s i c u r e z z a del sito, meno esposto a s c o r r e r i e d a l l ' U m b r i a , n o n a n c o r a c o n q u i s t a t a (106). Sestino nominò suo rappresentante G i o v a c c h i n o M a r i n i (107). Mentre gli i n s o r t i v a l t i b e r i n i guidano l'espansione dell'insorgenza lungo l a v a l l e del T e v e r e u m b r a , Sestino partecipa a quegli a v v e n i m e n t i e sostiene u n r u o l o notevole anche s u l versante a d r i a t i c o , i n modo p a r t i c o l a r e nelle alte V a l l i del F o g l i a e del M e t a u r o , i n i z i a l m e n t e sotto l a s p i n t a
(105) A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 22: L e t t e r a dei Deputati di Arezzo, del 14 giugno. (106) S u l l a posizione di Pieve S. Stefano, relativamente a l problema specifico, vedi A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 4: inserto: Lettere d i Pieve S . Stefano..., e. 471: lettera del 16 giugno per l a Deputazione di Arezzo. L a decisione i n favore di Sansepolcro lasciò qualche poco simpatico strascico t r a le due comunità contendenti e le truppe di Pieve, a l comando del C a m b i , furono (88) Ivi. accusate di comportamento scorretto i n occasione di u n loro soccorso a Sansepolcro (A.S.F., Fondo e f. citt., ce. 486-487). (107) Ciò con p a r t i t o della Deputazione sestinate del 17 giugno, i n A.S.F., fondo cit., f. 22.
GIANCARLO R E N Z I
del Comando M i l i t a r e d i Pieve S . Stefano, di G i r e l l i e d i l e r l a n i t z — f a v o r i t a , r i t e n i a m o , d a l l a presenza i n quel com a n d o del C o m a n d a n t e M a r i n i — p o i c o n a z i o n i autonome, intese s i a a p r e s i d i a r e l a zona p r e m o n t a n a che a d estendere e consolidare i m o t i v i dell'insorgenza. Notevole, i n n a n z i t u t t o , i l suo r u o l o n e l l a i n c u r s i o n e a Carpegna. L'episodio, t o r n i a m o a sottolinearlo, m e r i t a u n a più estesa dissertazione, giacché f u l a p r i m a azione degli insorgenti a r e t i n i nel Montefeltro e perchè suscitò gen e r a l e m e r a v i g l i a . E s s a f u concertata, s e m b r a , soprattutto allo scopo d i i m p o s s e s s a r s i delle a r m i che erano nel capoluogo della Contea e da Arezzo parte con tale preciso i n tento u n drappello a l comando del G i r e l l i che, notevolmente rinforzato a Pieve S . Stefano a d o p e r a del C a m b i , ricevette u n u l t e r i o r e c o n t r i b u t o d i f o r z a a S e s t i n o . G i u n t o n e l capoluogo della contea, come i l G i r e l l i stesso r a c c o n t a , « diedi i l sacco a l l ' a r m e r i a d i Carpegna dove con ordine espresso d i lor s i g n o r i e con l ' a r m i a l l a m a n o p r e s i tutte le a r m i che v i esistevano i n detto luogo » (108). D a Carpegna furono a s p o r t a t i due c a n n o n i , di c u i uno di grosso cal i b r o , v a r i f u c i l i , 500 s c u d i , cioè l ' i m p o r t o della t a s s a di redenzione, che doveva essere i n v i a t a a F i r e n z e (109). A l t r e a r m i p e r equipaggiare le t r u p p e e i p r e s i d i degli r Ir
(108) A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 8, c. 396: lettera del G i r e l l i dall'assedio di S. Leo (24 giugno) per ì Deputati di Arezzo; a l t r a lettera, ivi, c. 295. (109) L'episodio dì Carpegna è ricordato d a l C H R I S O L I N O , Insurrezione. .., I I , p. 73. Ciò che destò u n a n i m i apprezzamenti f u soprattutto i l celere trasporto dei grossi pezzi di a r t i g l i e r i a attraverso le impervie giogaie appenniniche: a r t i g l i e r i a molto agognata ad Arezzo, stante l a scarsità di a r m i , tanto da fare dell'episodio uno dei più celebrati dagli storici a r e t i n i : "// 5 giugno ci furono portati due cannoni dalla Carpegna"... (A.SA., Carte Albergotti, f. 6: Memorie dell'Insurrezione A r e t i n a del 6 maggio 1799..., c. 47); e i l C a m b i da Pieve S . Stefano scrive i l 6 giugno alla Deputazione d i Arezzo: "Questa brava gioventù si portò nella Carpegna e disprezzando il più molesto disagio, con fatica veramente improba trasci-
M O M E N T I DELL'INSORGENZA
i n s o r t i furono chieste a Scavolino: « Mi s c r i v e a n c o r a i l G i r e l h l'S giugno —
anno r i s p o s t o
—
e quasi assicurato
che
due s o l i c a n n o n i e 5 s p i n g a r d e m e l a v e r e b b e r o date m a
per
o r a le n o s t r e c i r c o s t a n z e n o n c i p e r m e t t o n o d i p a r t i r e » (110). Il
moto dell'insorgenza, infatti, stava
discendendo
V a l m a r e c c h i a , dove a n c h e P e n n a b i l H s i s o l l e v a v a (111)
la
e si
a l l e a v a a d Arezzo, p r e p a r a n d o l a r e s i s t e n z a c o n t r o i F r a n cesi e i C i s a l p i n i
ancora forti
in
Romagna:...« a
Rimini
sono s b a r c a t e t r u p p e i n g r a n quantità tanto a piede che '
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nò per il giogo degl'Appennini i due cannoni"... (A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 4, inserto: Lettere da Pieve..., c. 457). I n a l t r a lettera {ivi, c. 472) i l C a m b i ancora scrive: "Nella spedizione delle nostre Bande ai posti della Consuma si dovette dispensare li dieci fucili pervenuti dalla Carpegna per non mandare gl'individui disarmati Io ritengo n. 6 spingarde e n. 36 alabarde e due tamburi provenienti dalla Carpegna"... L'episodio è riportato anche i n : « D I G I T U S D E I E S T i n e », supplemento alla Gazzetta Aretina del 31 maggio 1799. C. A. L U M I N I , i n "Arezzo, la Toscana e la reazione antifrancese" ..., con qualche imprecisione afferma che Carpegna fu conquistata i n u n a delle azioni diversive effettuate durante l'assedio di S . Leo. L'episodio, comunque, è sfuggito a tutti gli studiosi feretrani. L a situazione della Contea i n questi frangenti non è molto c h i a r a : non sembra, però, che s i a stato stipulato alcun trattato di alleanza con Arezzo e forse i l tutto f u tollerato per quieto v i vere. F a t t o è che anche durante l'intero periodo francese essa riuscì a mantenere le consuete libertà — come abbiamo! v i s t o —, e probabilmente non disdegnò r a p p o r t i accomodanti con le costituite municipalità cisalpine, se i l 13 febbraio 1798 l a Municipalità di S . Leo chiede a r m i a l « cittadino C a d e t t i Governatore di Carpegna » (da u n foglio extravagante comimicatoci dall'amico L o m bardi) . (110) A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 4, inserto: Lettere di Pieve..., c. 467. (111) Cfr.; C H R I S O L I N O , Insurrezione..., I , p. 347. Per bilanciare una probabile azione francese da S . Leo, Arezzo i n v i a dodici Dragoni "alla città alleata di Penna Billi", che poi partecipano fin dal 15 giugno all'assedio del caposaldo feretrano: m a sulla presenza e sul ruolo degli A r e t i n i nel Montefeltro torneremo i n u n secondo momento dell'indagine: « G l i A r e t i n i all'assedio di S . Leo ». •
154
GIANCARLO R E N Z I
cavallo e (che) s i n v i a n o t u t t i n e l l a T o s c a n a ed io dentro d o m a n i l i devo inbattere a s s i c u r a n d o m i q u e l l i dì B a s c i o , loro m i anno s c r i t t o che i n n . d i 500 sono nelle difese per l a c a u s a c o m u n e » . . . (112). Alle propaggini appenniniche, pertanto, l a zona pennese s u l M a r e c c h i a e q u e l l a sestinate s u l F o g l i a — p u r nell'assenza di grossi s c o n t r i m i l i t a r i , essendo località eccentriche rispetto alle u s u a l i d i r e t t r i c i d i m a r c i a degli e s e r c i t i — assolvono u n r u o l o fondamentale: dalle due zone partono a z i o n i d i c o n q u i s t a o d i stimolo, che consentiranno d i a c q u i s i r e a l l a c a u s a dell'insorgenz a B e l f o r t e a l l ' I s a u r o e tutto i l t e r r i t o r i o d i Piandimeleto — lento n e l m u o v e r s i e soprattutto, a quanto c i r i s u l t a , restio a i n v i s c h i a r s i n e l l a l o t t a — a z i o n i che salderanno t e r r i t o r i a l m e n t e e ideologicamente l'insorgenza a r e t i n a con i m o t i s i m i l a r i del Montefeltro, della R o m a g n a e dell'Urbinate. D e l l a p r e s a d i B e l f o r t e d a parte delle t r u p p e s e s t i n a t i si h a solo conoscenza i n d i r e t t a (113) m a n o n è difficile i m m a g i n a r n e l a d i n a m i c a , s u l l a s c o r t a dei f a t t i v e r i f i c a t i s i p r o p r i o n e l l a zona. U n o dei b e r s a g l i f u l a dogana, probab i l m e n t e quale simbolo e s t r u m e n t o d i quegli i m p a c c i comm e r c i a l i conseguenti alle r e s t r i z i o n i delle esportazioni, volute d a l l a R e p u b b l i c a R o m a n a , che pesavano maggiorgente sulle località di confine (113 b i s ) . ' < .. . !.' -'.i
-.r.' •
( 1 1 2 ) A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 4 , c. 6 6 7 : lettera citata del G i r e l l i a i Deputati di Arezzo. ( 1 1 3 ) Ne p a r l a solo l'inventario del carteggio della Deputazione dì Sestino, i n A . S . F . , fondo cit., t 22: "Una filza di fogli presi dalla Truppa sestinese nella conquista di Belforte, consistente in diciassette fogli sciolti ed in un mazzo di Fogli legati": quasi tutto questo materiale r i g u a r d a l a Dogana di Belforte. L'episodio, alquanto enfatizzato, i n S A N T I , La Romagna Toscana..., p. 6 6 . ( 1 1 3 bis) R i c o r d i a m o , i n proposito, le leggi del 2 1 F i o r i l e Anno V I contro « l a estrazione delle Favine, Formentone e L u p i n i » (A. S . F . , Governo Provvisorio Arezzo, f. 2 2 , inserto: Fogli di Belforte, e. 2 ) ; l a legge per i l pagamento dei d i r i t t i di dogana i n moneta fina (c. 7 ) ; i l divieto di estrazione « d i camiccìe, e degli s t r a c c i
M O M E N T I DELL'INSORGENZA
Piandimeleto s i scrollò autonomamente i l locale governo C i s a l p i n o e i l 12 giugno elesse i l Regio Cesareo Magistrato p r o v v i s o r i o , d i c u i facevano p a r t e : V i n c e n z o Alber i c i , Antonio S e v e r i , M a r i n o M a r c u c c i e L o r e n z o B a l d u c c i ; consiglieri figuravano Gregorio R o s s i , Giuseppe S c o t t i , Andrea Bernabei, Luigi Rosaspina, Pavolo M a r i a Severi e Gi-
bianchì di qualunque specie, compresi anche quelli di lana fine, e di canapa tinti »... (c. 5 ) e varie altre restrizioni a l transito e a l commercio. Alcune restrizioni furono poi tolte o attenuate m a restò sempre m i certo disagio: «Alli Cittadini Ministri della Dogana di Beiforte. All'Amministrazione Municipale di questo Capo Luogo sono stati avanzati de forti reclami, contro le guardie di cotesta Dogana, i quali si arbitrano di estrarre il Pane nello Stato Toscano » ... (da u n a lettera del Governatore della Dogana dì S . Angelo i n Vado, del 2 3 Ventoso, Anno V I I , i n A.S.F. f. cit., c. 2 5 ) . Interessante è i l fatto che Belforte viene scorporato — per un certo tempo — dal suo bacino naturale di utenza (l'ambiente della V a l l e del Foglia, con Piandimeleto, F r o n t i n o , S . S i s t o . . . ) e aggregato a l l a Repubblica R o m a n a . I n c e r t a , infatti, è l a confinazione i n questa zona t r a C i s a l p i n a e R o m a n a (Vedi i n proposito lo studio di G. A L L E G R E T T I , Note sulle mutazioni nei comuni di Montefeltro e di Massa, i n questa stessa miscellanea) m a sembra indiscussa l'appartenenza di Belforte a l l a seconda, a p a r t i r e dal marzo 1798, come attestano i fogli intestati, l a corrispondenza e ì r a p p o r t i doganali contenuti nelle carte rapite dai S e s t i n a t i , t r a le quali l a seguente lettera: « Repubblica Romana una e indivisibile. Sant'Angelo in Vado, Addì 24 Germile, Anno VII dell'Era Repubblicana. Giov. Battista Petrucci Governatore della Dogana di S. Angelo in Vado alli Cittadini Ministri della Dogana di Belforte. Libertà-Uguaglianza. Cittadini, in nome di questa Municipalità debbo rendervi intesi che d'ora in avanti, fino a nuovo ordine, dobbiate considerare la Romagna come stato estero, come lo è quello della Toscana, e la Contea di Carpegna, onde resta espressamente proibita l'Estrazione di qualunque Genere di Grascie; a tale effetto v idarete tutta la premura, acciò cotesti Soldati facciano il loro dovere, e guardino il Confine. Sono persuaso che darete pronta esecuzione a quanto viene ordinato, ed in attenzione di riscontro al solito mi confermo Di Voi Cittadini - S. Angelo in Vado, 1 Germile 1798 - Salute e Fratellanza-Ant. Vaini Governatore.
1^6
GIANCARLO R E N Z I
r o l a m o G i o r g i (114). I l rovesciamento della municipalità giacobina aveva trovato, s e m b r a , u n a n i m i consenso e spinta n e l l a popolazione, s t a n c a , t r a l'altro, dei s o p r u s i perpet r a t i d a due m u n i c i p a l i s t i , p r i m a e d u r a n t e i l periodo dell a R e p u b b l i c a C i s a l p i n a . Costoro, i l figlio del Governatore B o n i e i l Cancelliere S a n t i , avevano p r o c u r a t o « il massacro di questa nostra Terra e de Castelli anessi colla chiamata delle Truppe Francesi, sul pretesto d'esser de Paesi tutti solevati » (115) e poi dando p r o v a d i notevole trasform i s m o « procurarono qui far giungere i solevati della Penna Billi e di Bascio » e « portatisi da quel Sig. Comandante li richiedettero cinquanta uomini esibendosi di farsi lor due Capi » (116). I l 18 giugno, pertanto, c o m p a r v e r o a P i a n dimeleto « nove Uomini armati del Castello Baronale di Bascio, quali non ostante la lettera diretta per li medd.mi dal Sig. Antonio Fracassi, Segretario del Sig. Comandante Bonanni della Penna in data lì 17 corrente a questo nostro Sig. Arciprete (...) oltre le molte fatante fatte contro questa Popolazione, sibbene tutta sottomessa alli ordini deVlmperiale Nostro Sovrano, fecero alcune violenze, ed indi in voce ordinarono che venisse immediatamente attivata una Guardia composta di dodici uonnni, quali debbono continuamente agire per il Paese ed invigilare per il buon ordine, e quiete della Popolazione, e ciò a carico di questa Comunità ». . . (117). L a spedizione degli i n s o r t i d i B a s c i o e r a , pertanto, pretestuosa e p r e v a r i c a t r i c e d e l l ' a u t o n o m i a del neo-eletto Ma-
(114) B.U.P., Libro dei Consigli..., c. non n u m e r a t a . (115) B.U.P., Libro dei consigli...: partito del 24 giugno. A queste motivazioni occorre naturalmente f a r l a t a r a del c l i m a d i faziosità sempre presente i n s i m i l i frangenti. (116) Ivi. L a loro intenzione sfumò, m a ebbe comunque u n seguito interessante. (117) B.U.P., Libro dei consigli...: seduta del Magistrato Provvisorio del 19 giugno. L a lettera c u i si fa riferimento nel testo — interessante per v a r i aspetti — vedila i n Appendice, doc. n. V I I ; vedi anche doc. n. V I .
157
M O M E N T I DELL'INSORGENZA
gistrato p r o v v i s o r i o . A n z i , tutte le comunità del t e r r i t o r i o di Piandimeleto — n o n s a p r e m m o dire, comunque, se p e r i n t i m a convinzione o se sotto l a s p i n t a di qualche scorrer i a — andavano defenestrando le Municipalità giacobine e r e s t a u r a n d o « m a g i s t r a t i cesarei p r o v v i s o r i ». I l 24 giugno t a l i r e s t a u r a z i o n i dovevano essere completate, giacché i n quel giorno i r a p p r e s e n t a n t i della Comunità d i P i a n d i m e leto, della Comunità d i Piagnano e delle a l t r e subalterne ( S . S i s t o , Monastero, C a m p o , P i r l o , P i e t r a c a v o l a e L u p a i o Io) sono i n v i t a t i i n Piandimeleto dove si svolge u n a seduta del Consiglio Generale p e r decidere l'espulsione dei due « odiosi » dipendenti m u n i c i p a l i — B o n i e S a n t i — e l'elezione di u n nuovo Governatore, n e l l a p e r s o n a del dott. Costantino M a n c i n i , podestà d i P e n n a b i l l i (118). E s e m p l a r e , comunque, Sisto:
può
essere
la vicenda
di
S.
« S.Sisto a dì 20 Giugno 1799. Per ordine del Magistrato Cesareo Regio Provvisorio fu addonato il Consiglio nel solito luogo della Casa della Comunità, e fu acclamato Capo Priore della Magistratura Provisoria Gregorio Severi e gli altri due Giacomo Grassi e Francesco Ercolani, e Capi di Milizia Donino Baldacioni, Segretario Antonio Pasquinelli. Ecco quanto fu risoluto dal detto Consiglio per ordine di d. Cesario Magistrato, e così fu ripristinato con grandi eviva, e giubilo le costumanze de nostri Antichi Maggiori. Viva per tanto il Nostro Sommo Imperatore; viva il Papa; viva la Santa Religione» (119).
*
*
*
•
N e i m e s i d i giugno e luglio 1799 i S e s t i n a t i partecipa-
( 1 1 8 ) B . U . P . , Libro dei consigli...: partito del 2 4 giugno. Allo stesso materiale a r c h i v i s t i c o h a attinto — m a con u n a incompleta l e t t u r a ~ anche I ' U B A L D I , per Storia di un castello del Montefeltro.
..,
p. 2 1 5 - 2 1 6 .
( 1 1 9 ) B . U . P . , Libro dell'Ospedale cembre 1793, ce. non numerate.
di S. Sisto,
agosto 1 7 8 2 - di-
GIANCARLO R E N Z I
no attivamente alle operazioni m i l i t a r i i n più p a r t i del Montefeltro, presidiano l a zona a p p e n n i n i c a , m a r c i a n o r i p e t u tamente i n V a l t i b e r i n a e anche verso Arezzo, collaborano a l l a occupazione d i Città di Castello e infine i n agosto-settembre alle operazioni per l'assedio e l a p r e s a dell'importante p i a z z a d i P e r u g i a . M a vediamo nei dettagli a l c i m i dei m o m e n t i più i m portanti! Già i l 17 giugno i l J e r l a n i t z o r d i n a a l C o m a n d a n t e Mar i n i d i allestire a l più presto che sìa possibile l a s u a t r u p pa d i B a n d e , d i r i n f o r z a r l a d i v o l o n t a r i e d i d i r i g e r s i verso Arezzo (120). I l 18 c'è l'azione s u Città d i Castello, v o l u t a dagli i n s o r t i t i b e r i n i benché fosse c o n t r a r i a l a Deputazione d i Arezzo (121), dove gli i n s o r t i entrano n e l l a c a l m a generale e, s e m b r a , con l a soddisfazione della maggioranza, essendo a n d a t i i n c o n t r o alle truppe toscane m o l t a folla, clero e lo stesso vescovo (122). S e m p r e i l 18, c o n u n a comunicazione a s t a m p a , l a S u p r e m a Deputazione di Arezzo o r d i n a alle v a r i e comLinità i q u a n t i t a t i v i e le modalità degli a r m a m e n t i e delle truppe da i n v i a r e verso l a capitale dell'insorgenza, nonché u n pro-
(120) A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 22: L e t t e r a del Jerlanitz a l M a r i n i . (121) V e d i : Relazione dei fatti in cid si segnalarono gl'insorgenti d'Arezzo inoltrata al Granduca dai Deputati a ciò destinati col motuproprio del dì 10 febbraio 1800, i n Z O B I , Storia civile della Toscana..., I l i , App. L X X X V I , p. 363 s s . (122) Cfr.: CHRISOLINO, Insurrezione..., I , p. 205: dove t r a l'altro r a m m e n t a che i n questa azione le milizie di Sansepolcro ebbero alleato i l conte I l a r i o Della Genga, comandante u n corpo d'Insorgenti, coU'aiuto del Colonnello S e r a f i n i di F a b r i a n o : è u n altro momento della s a l d a t u r a t r a m o v i m e n t i insurrezionali aretino e marchigiano, nel quale i l Della Genga — unificatore delle bande armate nelle zone del Camerte, del Fabrianese e dell'Eugubino — riveste un ruolo importante: cfr. P A C I , L'ascesa della borghesia..., p. 8 1 ; e O. A N G E L E L L I , Fabriano e il dominio francese nel 1789-99, F a b r i a no 1925, p. 51-56.
M O M E N T I DELL'INSORGENZA
p r i o deputato d a f a r r i s i e d e r e i n A r e z z o p e r tenere g l i opportuni collegamenti: di
10 a r m a t i Il
S e s t i n o deve f o r n i r e u n . K M ) '•"'.^
(123).
24 giugno,
giunto
a d Arezzo
contingente j:;,iToa
i l generale
ii^xu:.
austriaco
C a r l o S c h n e i d e r , che p r e n d e i n m a n o le r e d i n i delle operaz i o n i m i l i t a r i , c o n c e r t a n d o l e c o n le m o s s e d e l l ' e s e r c i t o a u s t r i a c o o r m a i p a d r o n e d e l l a s i t u a z i o n e i n I t a h a , s i accentua
l a p r e s s i o n e s u l l ' U m b r i a , i n direzione
di
Roma,
nel-
l ' i n t e n t o d i togliere q u a n t o p r i m a l'ostacolo
rappresentato
da Perugia. U n a p r i m a resistenza alla F r a t t a
a d o p e r a dei
d i f e n s o r i , che c o s t r i n g e a l l ' a r r e t r a m e n t o le a v a n g u a r d i e aret i n e , c a g i o n a u n segnale d i p e r i c o l o :
lo S c h n e i d e r o r d i n a
l ' a l l a r m e generale e d i r a c c o g l i e r e i l m a g g i o r n u m e r o possibile
d i u o m i n i , spedendoli
direttamente
a Città
di Ca-
s t e l l o (124).
L'ingresso i n Città d i Castello — ricordato anche n e l v o i . I I dell'opera del Chrisolino (p. 67) — f u comunicato a d Arezzo con l a seguente lettera: "lll.mi Sigg.ri. Siamo nel dovere di annunziare alte SS.rie Loro Ill.me che in questo giorno alle ore due circa pomeridiane le nostre truppe hanno occupato Città di Castello senza alcun ostacolo, ed in mezzo alle acclamazioni di tutto il Popolo escito fuori della Porta, che conduce a questa città per un mezzo miglio insieme con quel rispettabilissimo monsignore Vescovo, Capitolo e con i richiesti ostaggi. Il tutto è stato es\eguito con buon ordine militare e con soddisfazione degli abitanti di quella Città. Questa occupazione assicura maggiormente la nostra pubblica tranquillità". .. "Dalla Deputazione Provvisoria di Sansepolcro, 18 giugno 1799 (A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 4, c. 47; n e l l a stessa collocazione v a r i inediti sull'episodio). (123) A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 22: L e t t e r a del Jerlanitz a l M a r i n i , cit. (124) L a notizia è t r a s m e s s a a Sestino d a Pieve S . Stefano: A.S.F., fondo e f. citt.; cfr. anche: C H R I S O L I N O , Insurrezione..., II, p. 68. L'episodio anche i n u n a lettera dei Deputati di Pieve S . Stefano p e r Arezzo (A.S.F., fondo cit., f. 4, e. 472: lettera del 22 giugno): "Anche in questo giorno mentre si erano disposti li 20 volontari armati per dirigersi a cotesta Piazza, si sono questi dovuti unire ad altre Truppe, e nel numero di Quaranta spedirgli a S. Sepolcro alle premurose richieste di quella Deputazione occupata in dissipare ima Flottiglia di Giandarmi, Francesi, Sbirri e Giacobini
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GIANCARLO R E N Z I
Contemporaneamente s i paventa u n a m i n a c c i a d a l l a zon a a d r i a t i c a , giacché i l generale francese M o n n i e r con u n a a b i l e s o r t i t a d a F a n o (125), r i s a l e verso l'interno per r i d u r re a ragione gli i n s o r t i e giunge a F o s s o m b r o n e : « Queste nostre infelici contrade — s c r i v e i l Magistrato di S.Angelo i n V a d o a Sestino — ora non sono che un Teatro di guerra. Una forza di 300 armati della Truppa nemica è piombata in Fossombrone, e minaccia dirigersi a questa volta. Per respingere questi nemici, che potrebbero ingrossarsi strada facendo, è d'uopo aver una milizia ausiliaria »... Perciò si r i v o l g o n o a l l a Deputazione di Sestino, chiedendo u n distaccamento di soldati (126). -Pi-I l C o m a n d a n t e M a r i n i d a Sansepolcro, dove rappresenta l a Deputazione sestinate, nel mentre s i accinge a p a r t i r e per soccorrere i vadesi, scrive a Sestino d i i n v i a r e subito colà « cinquanta, anzi sessanta de miei soldati, che dovranno marciare nel modo seguente: "trenta con un Tenente per la parte di Belforte e 30 me li mandino a Mercatello con un sergente, a dove mi ci ritroverò in persona, ordinino alla Truppa che cammin facendo dichino spesso VIVA MARIA" » (127). Aiuto m i l i t a r e viene chiesto anche a Carpegna, dove vengono m e s s i i n a l l a r m e i soldati, i n attesa, s e m b r a , degli s v i l u p p i della situazione (128): c o s a che c o n f e r m a l'ipotesi che l a Contea possa essere s t a t a i n qualche modo attenta alle fortune degli insorgenti, m a con l a preoccupazione co-
che a guida di un Comandante Bernardini tentano di far progresso dalla Fratta di Perugia in Città di Castello". (125) Cfr.: GARAVANI, Urbino e il suo territorio..II, p.l23 ss. (126) A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 22: L e t t e r a del Magistrato di S . Angelo i n Vado (25 giugno) a l Comandante M a r i n i . (127) A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 22: L e t t e r a spedita d a Sansepolcro i l 26 giugno per i Deputati di Sestino; a l t r a lettera i l M a r i n i l a spedisce da Mercatello (ivi). (128) A.S.F., Governo Provvisorio Arezzo, f. 22: L e t t e r a dì Giuseppe Francìoni, Vice-Governatore di Carpegna, per i Deputati di Sestino, del 26 giugno.
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Stante d i a t t r a v e r s a r e indenne — o senza troppe conseguenze — l a temperie d i quei g i o r n i . Sestino, comunque, r i s p o n d e solidarmente d i fronte a l comune pericolo e i n v i a u n n u m e r o s o contingente d i soldat i n e l l a v a l l e del M e t a ur o . I l M a r i n i giunge a S . Angelo i n V a d o ed essendosi dileguato per i l momento i l pericolo — giacché i l generale M o n n i e r da F o s s o m b r o n e passò a C a g l i e q u i n d i a F a b r i a n o (129) — a l l a testa delle sue t r u p p e sestinati r i p a r t e i l 27 per Città dì Castello, d a dove e r a i n corso u n a m a s s i c c i a operazione per stringere P e r u g i a : ... « domattina parto colla Truppa per Castello, facendomi di bisogno altri venti soldati, che li spediranno sul momento, ordinando ai medesimi di ritrovarsi domenica a sera a Castello; altrimenti ritarderebbe la marcia di un giorno; il che potrebbe cagionare qualche funesta conseguenza. « Procureranno di munirli di cento cinquanta cariche almeno; se mancasse l'armamento li mandino con qualunque pezzo d'arme che si sia. Fra questi sceglieranno un sogetto capace per guidarli, e consegneranno al medesimo lire 250; la qual somma, credo, che possa bastare per arrivare al campo »... (130). N e l l o stesso periodo u n gruppo d i S e s t i n a t i , sotto i l comando d i C a r l o G i r e l l i — che g u i d a v a altresì u n drap•• . . • s i i : , - . -
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(129) Cfr. anche: GARAVANI, Urbino e il suo territorio..., II, p. 125. (130) L e t t e r a del Capitano M a r i n i da S. Angelo i n Vado (26 giugno) a i Deputati di Sestino. I l giorno dopo, come chiosa u n a nota a margine: « Adì 27 giugno f u spedito cento lire e cento cariche » (A.S.F., Fondo e /. citt.). L o stato delle truppe, improvvisate e male armate, t r a s p a r e evidente anche da queste citazioni. Altre note significative sono fornite da u n a seconda lettera del M a r i n i , s c r i t t a da Mercatello: "A Baldassare Pagliardini, Segretario della Deputazione di Sestino. Ill.mo Signore. Parto nel momento per S. Angelo in Vado, per vedere se troverò la Truppa; in caso che sia ritornata a Sestino, procuri che domattina parta per Sansepolcro, dove ordinerò il rinfresco all'Amole. Dirà a mia madre
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pello d i 12 dragoni a r e t i n i ~ partecipò all'assedio del forte d i S . L e o , dove s i erano r i n c h i u s i i F r a n c e s i fuggiti da R i m i n i , G i r e l l i , a n z i , h a d i che d o l e r s i con l a Deputazione d i Sestino, che n o n intende a c c o l l a r s i le spese di manten i m e n t o del suo reparto m i l i t a r e , c o n t r a r i a m e n t e a quanto fanno le a l t r e comunità. L e operazioni m i l i t a r i , comunque, sono concertate con i l generale a u s t r i a c o De J a c o b i s , che, p a r t i t o da U r b i n o , h a raccolto intorno a sè n u m e r o s i a r m a t i della M a s s a T r a b a r i a e del Montefeltro, e d u r a n o f i no a l 13 luglio, stante l'imprendibilità del sito. G l i a r e t i n i , magnificarono i l fatto t r a le loro glorie e l a Deputazione p r o v v i s o r i a d i S . L e o , appena c o s t i t u i t a , n o n solo espresse gratitudine eterna m a s c r i s s e « che avrebbero c o n s e r v a t a l a m e m o r i a dell'alleanza c o i m a g n a n i m i A r e t i n i come quella
che mandi dna para di calze più fine che vi abbia, le mutande la briglia del cavallo. Mando 23 libbre e 1/2 di piombo, però curate in questa notte formarne tante cariche. E sono Marini pitano. Mercatello, 26 giugno 1799" ( A . S . F . , Fondo e f. citi.).
e proCa-
I progetti m i l i t a r i i n questo periodo dovevano essere notevoli, t a n t o c h e i l 25 g i u g n o A l e s s a n d r o M a r i n i , c o m a n d a n t e d e l l a P i a z z a d i S e s t i n o , s c r i v e a l D o g a n i e r e d i V i a m a g g i o c h e "per domattina faccia trovare pane e vino per cento persone che vi giungeranno verso il mezzogiorno" {ivi), m a più m o d e s t a d o v e v a e s s e r e l a p a r t e c i p a z i o n e , g i a c c h é a n c h e l ' a n n u n c i a t a s p e d i z i o n e n o n f u p o i effettuata. L ' i m p o r t a n z a , c o m u n q u e , degli apporti dati d a i S e s t i n a t i e d a i V a l t i b e r i n i a l m o t o dell'insorgenza i n questi frangenti è riconos c i u t a d a l f o g l i o u f f i c i a l e d e g l i A r e t i n i , i l « D I G I T U S D E I E S T H I C », c h e n e l n u m e r o d e l 29 g i u g n o , i n u n a c o r r i s p o n d e n z a d e l 24 p r e c e d e n t e , s c r i v e : "Egli ( S c h n e i d e r ) ha proseguito il suo viaggio a Città di Castello alla testa dell'Infanteria e Cavalleria, che seco aveva condotta, e che qui in buon numero sul momento potè raccogliersi. Non poche centinaia di truppe a piedi, e sessanta a Cavallo raccolte da Anghiari, Pieve S. Stefano, Sestino, Badiale ed altri Luoghi, con cariaggi di Pane e Farine, saranno dimani in marcia per raggiungerlo (come credesi) nel Territorio Perugino". Ciò c o n f e r m a a n c h e l ' u r g e n z a d e g l i a r m a m e n t i e l a per l'arruolamento in m a s s a precedentemente riferiti.
pressione
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che H o n o r a v a , ed aveva loro i n s p i r a t o coraggio » (131). Sono questi i g i o r n i più impegnativi per gli insorgenti, e con essi per i S e s t i n a t i , c h i a m a t i a combattere contemporaneamente s u più f r o n t i : si esauriscono le già stremate finanze della comunità (132) nel mantenimento delle t r u p pe e n e l l a conduzione delle operazioni m i l i t a r i ; i l s a c r i f i c i o delle operazioni pesa doppiamente, giacché l a stagione r i chiede tutte le b r a c c i a f a m i l i a r i per le faccende della c a m pagna, m a s i consolidano anche i r a p p o r t i t r a le v a r i e comunità appenniniche, a l d i là di ogni collocazione a m m i n i s t r a t i v a e s t o r i c a d i fronte a l « comune nemico » costituito d a i F r a n c e s i . Ciò n o n bastasse, l a stessa Arezzo richiede n u o v i contingenti d i a r m a t i per f a r fronte alle operazioni d i conquista lanciate, o r m a i , verso S i e n a (che viene p r e s a i l 28 giugno (133) verso F i r e n z e (dove entrano i l 7 luglio) (134) e verso R o m a . - v c t , ! ^ ^< t j i u i u w v j 'y..)\y.'^ vn 'n^v:\\)\\' vi'.fvi'm;i\
(131) CHRISOLINO, Insurrezione..., I , p . 353. L e o p e r a z i o n i n e l Montefeltro e l a capitolazione di S . Leo sono ripetutamente ricord a t e e i l l u s t r a t e n e l l a p r e c i t a t a o p e r a d e l C h r i s o l i n o , p . 347-353. A m p i o risalto a l l ' a v v e n i m e n t o a n c h e d a p a r t e d e l l a G a z z e t t a d e g l i I n s o r t i A r e t i n i : c f r . : "Digitus Dei Est Hic", d e l 20 l u g l i o e d e l 27 l u g l i o 1799; v e d i a n c h e : / Francesi in Toscana..., p . 60. D i f f u s e n o t i z i e i n : Rimini dal 1500 al 1800, a c u r a d i C . T O N I N I , cit., V I , c h e c i t a : ZANOTTI, giornale e raccolta di stampe; GARAVANI, Urbino e il suo territorio..., I I , p . 127. (132) P e r l e i n g e n t i s p e s e s o p p o r t a t e d a l l a D e p u t a z i o n e d i S e stino v e d i Appendice, doc. n, V . L a Deputazione d i Arezzo sostenne c o m p l e s s i v a m e n t e s p e s e p e r S c u d i 90.948 -4 -6 -8 ( A . S . A . , Carte Albergotti, cit., c . 6 2 ) . (133) P e r t u t t a l a v i c e n d a s e n e s e , o l t r e a i n o t i a p o l o g e t i a r e t i n i , c f r . i l v i r u l e n t o s t u d i o d i E . A . B R I G I D I , Giacobini e Realisti o II Viva Maria, Storia del 1799 in Toscana. S i e n a 1882 ( r i s t a m p a a n a statica). (134) F i r e n z e c a d d e i l 3 l u g l i o . L a n o t i z i a f u a c c o l t a c o n g r a n d i m a n i f e s t a z i o n i d i g i u b i l o a n c h e a S e s t i n o ; a M o n t e r o n e s i cantò i n chiesa i l T e D e u m , con l a partecipazione del Deputato L u i g i B e n d i c i ( A . S . F . , fondo cit., f. 2 2 ) ; G a s p a r e C a d e t t i , G o v e r n a t o r e d i
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C o s i i l 3 luglio Sestino è costretto a s c r i v e r e ad Arezzo che n o n può f o r n i r e i l r i c h i e s t o aiuto essendo le sue m i l i z i e già p a r t i t e i n m a s s a f i n d a l 26 giugno per Città d i Castello « e quel poco numero di Persone che ci sono qui restate, sono troppo necessarie per guardare questo nostro sito mal sicuro, e tanto è vero che ieri sera fu spedito dal Magistrato di S. Angelo a questa Deputazione per avere un soccorso di gente armata nel numero possibile a ritrovarsi, avendo presentito detto Magistrato che si avanzava un corpo di 250 uomini circa » anche se poi « con altra lettera spedita ci fanno sapere, che non altrimenti gVoccorre il richiesto soccorso, avendo il nemico piegato alla volta di Mont emaggior e, luogo che dirige alle contrade dell'Adriatico, Premessa tal condizione cessano i nostri timori, ed inutile si rende l'imponente forza, che per ogni dove stava disposta per reprimere, ed abbattere l'orgoglio, che tentava turbare la pace comune » (135). I l 7 luglio i l contingente
sestinate i n v i a t o verso P e r u -
Carpegna, risponde a i S e s t i n a t i dicendo che h a dato l a notizia a l P o p o l o "col suono di tutte le campane, sparo de' mortari, messa cantata e canto del Te Deum" ( L e t t e r a del 6 luglio (ivi)). (135) L e t t e r a d e l S e g r e t a r i o d e l l a D e p u t a z i o n e dì S e s t i n o , d e l 3 l u g l i o , a i D e p u t a t i d i A r e z z o , i n A . S . F . , f o n d o cit., f. 4, c . 578. S u l pericolo costante rappresentato dalle sortite del Monnier, e sulle c o m u n i intese difensive, vedi anche u n a lettera del Mag i s t r a t o d i S . A n g e l o i n V a d o ( A . S . F . , f o n d o cit., f. 22) i n d i r i z z a t a a l l a D e p u t a z i o n e d i S e s t i n o , c h e così c o n c l u d e : .. ."né altrove può piegare che per queste contrade, perchè chiusa la via del Furio, Urbino la difende la propria situazione; perciò dobbiamo noi fortificare Urbania, antemurale di questi luoghi. Convinti delle riprove che le SS. VV. Ill.me ci hann'dato in simili urgenze, li preghiamo a soccorrerci sul momento colla possibile Loro maggior forza militare: quella unita alla nostra, e l'altra di Urbania potrà sicuramente rispingere il nemico, che tenta la rovina di noi e de nostri averi"... glio
A l t r a corrispondenza con S. Angelo i n Vado, i n data 7 e 8 l u {ivi).
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già f a r i t o r n o a casa p e r avere i l c a m b i o n e l servizio (136) e così qualche giorno dopo S e s t i n o può i n v i a r e a d Arezzo i r i c h i e s t i q u a t t r o s o l d a t i da affiancare stabilmente i n quell a città a l rappresentante designato d a l l a Deputazione sestinate (137). M a Arezzo sollecita a n c o r a i l 12 luglio l a spedizione d i u n contingente d i 30 s o l d a t i . M e n t r e s i s t a organizzando l a t r u p p a , giunge a S e s t i n o (17 luglio) u n a nuov a r i c h i e s t a d i aiuto d a l Magistrato d i S . Angelo i n V a d o , poiché s i teme u n ' i n c u r s i o n e d i forze f r a n c e s i per l a v i a d i G u b b i o ; subito viene sospesa l a m a r c i a p e r Arezzo « p e r essere m i n a c c i a t o i l nostro T e r r i t o r i o troppo v i c i n o a l Paese che s i crede facilmente sottoposto a l l ' I n v a s i o n e n e m i c a », p e r c u i S e s t i n o n o n solo s i t r o v a n e l l a impossibilità d i soddisfare le r i c h i e s t e aretine m a a n t i c i p a che, facendosi c r i t i c a l a situazione, chiederà u n adeguato soccorso a l c o m a n do centrale (138). M a poi S e s t i n o n o n può disattendere l a r i c h i e s t a del C o m a n d o S u p r e m o Aretino, che vuole stringere i t e m p i p e r l a capitolazione d i P e r u g i a e pertanto r a s t r e l l a ovunque possibile i l maggior n u m e r o d i m i l i z i e . I l M a r i n i , i n f a t t i , i l 17 luglio s c r i v e d a Arezzo — dove risiede i n qualità d i R a p p r e s e n t a n t e d e l l a a l l e a t a Deputazione sestinate — che
(136) I l C o m a n d a n t e M a r i n i s i p r e m u r a d i a v v i s a r e l a D e p u t a z i o n e d i S e s t i n o : "Questa sera sarò di ritorno colla mia Truppa per in seguito cambiarla; procureranno di tener preparato un piccolo beveraggio consistente in vino solamente"... (Lettera del 7 lug l i o , i n A . S . R , f o n d o cit., f. 2 2 ) . (137) L e t t e r a d e l l a D e p u t a z i o n e (12 l u g l i o ) a l C o m a n d a n t e S c h n e i d e r , i n A r e z z o , i n A . S . F . , f o n d o cit., f. 2 2 ) ; v e d i a n c h e l a l e t t e r a d e l l a D e p u t a z i o n e S u p r e m a p e r l ' a l l e a t a S e s t i n o , s e m p r e d e l 12 l u glio (ivi). (138) P e r q u a n t o e s p o s t o v e d i : l e t t e r a d e l l a D e p u t a z i o n e d i S e s t i n o d e l 14 l u g l i o p e r A r e z z o ; l e t t e r a d e l C a v , D e C r u i s e , C a p i t a n o C o m a n d a n t e l a F o r t e z z a d i U r b i n o , d e l 18 l u g l i o ; l e t t e r a d e l l a D e p u t a z i o n e d i S e s t i n o d e l 18 l u g l i o , p e r A r e z z o . T u t t e i n A . S . F . , f o n d o cit., t 4, r i s p e t t i v a m e n t e c . 5 6 1 , 557, 556, c o n c o p i e n e l l a f i l z a 22.
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per o r d i n i s u p e r i o r i sarà a Sestino l a m a t t i n a del 22 l u glio per m e t t e r s i a capo d i u n contingente dì 40 i n d i v i d u i , che nel frattempo vanno a r r u o l a t i e convenientemente arm a t i , e che perciò s i rende urgente i l r i t i r o delle t r u p p e inviate a Sant'Angelo i n V a d o . Suggerisce, altresì, che i parr o c i siano i n c a r i c a t i a sensibilizzare i r i s p e t t i v i popoli a l l ' a r r u o l a m e n t o , affinché ogni p a r r o c c h i a c o n t r i b u i s c a a completare i r a n g h i necessari (139). D i nuovo viene a v a n z a t a r i c h i e s t a d i a i u t i a Carpegna m a i l Governatore C a d e t t i — c o n s c a l t r e z z a e opportuno r e a l i s m o — r i s p o n d e a Sestino che gli a b i t a n t i della contea sono t u t t i p r e s i dalle faccende dei c a m p i , tanto che n o n h a trovato neanche c h i voglia s t a r d i g u a r d i a a l palazzo (140). n-.'ù\,u' nn -, i w-.^ Obiettive difficoltà, intanto, mettono a l l a f r u s t a anche le velleità degli insorgenti s e s t i n a t i ed evidentemente g h e n t u s i a s m i i n i z i a l i s i stemperano dopo le p r i m e calde giornate: così l a rispondenza a l i a r i c h i e s t a del M a r i n i per i l contingente del 22 luglio e a u n successivo ordine del 25 luglio a l Sottotenente L u i g i Magi per r a d u n a r e i l maggior n u m e r o possibile d i a r m a t i n o n è quella desiderata; ciò costa anche d a un pagamento (31 luglio) d i l i r e 100 per u n distaccamento d i soli 10 u o m i n i che m a r c i a n o a l l a volta della F r a t t a d i P e r u g i a , a l comando del caporale P i e r
(139) A . S . F . , f o n d o cit., f. 2 2 : L e t t e r a d e l M a r i n i a l l a D e p u t a zione di Sestino, suffragata d a u n a seconda m i s s i v a , della Deputazione di Arezzo. S . Angelo i n V a d o , n a t u r a l m e n t e , p r o t e s t a per i l tolto appoggio, che l a mette i n pericolo davanti al nemico e i n fallo presso gli altri alleati — soprattutto U r b a n i a e Urbino — ai quah aveva assicurato di poter contare s u u n consistente n u m e r o di milizie. L e r e c r i m i n a z i o n i d i S . A n g e l o i n d u e l e t t e r e , d e l 20 e d e l 23 l u g l i o , i n d i r i z z a t e a l l a D e p u t a z i o n e d i S e s t i n o (/vi). (140) la Comune Abitanti massima in mano
E p r o s e g u e : "Conosco benissimo il dovere di prestarsi aldifesa e mi adoprerò perchè lo conoschino anche questi ma non vi riprometto di illuniinarli. Due tamburi e la parte delle armi che qui esistevano, sapranno che sono degl'Aretini"... L a l e t t e r a è d e l 18 l u g l i o ( / v i ) .
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Antonio C h i m e n t i e da u n nuovo messaggio del M a r i n i (2 agosto) che, evidentemente a c a u s a dello scarso a r r u o l a mento, richiede d a Arezzo a l t r i 28 soldati d a u n i r e agli a l t r i 12 che sono già a l l a F r a t t a d i P e r u g i a (141). Questa seconda r i c h i e s t a del M a r i n i , però, n o n venne accolta d a l l a Deputazione d i Sestino perché egli aveva abbandonato l a piazza e chiesto i l benservito. A seguito d i t a l i f a t t i venne innalzato a l rango d i Comandante i l Magi. Per sanare i l dissidio intervenne i l Vice-Comandante MiHt a t e d i Arezzo, Angelo G u i l l i c h i n i , che i l 7 agosto scrisse a l l a Deputazione d i Sestino, dolendosi del r i f i u t o e del sentire che t r a l a popolazione d i Sestino « v i regnano dei Part i t i invece d i u n ' u n a n i m e volontà d i agire per i l B e n e reale e secondo i l disposto d a questa S u p r e m a Deputazione d'Arezzo con l a quale sono A l l e a t i » (142). Deputazione
di Sestino:
situazione
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interna.
G l i u l t i m i episodi h a n n o fatto i n t r a v e d e r e qualche dissapore e qualche stanchezza n e l V i c a r i a t o d i Sestino. ••
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(141) Ivi, P a r t i t i d e l 25 e d e l 31 l u g l i o , e l e t t e r a d a A r e z z o d i G . M a r i n i , del 2 agosto, per l a Deputazione di Sestino. L a spedizione d e l 22 l u g l i o n o n e b b e e f f e t t o , c o m e s i d e d u c e d a g l i a v v e n i m e n t i susseguenti e d a u n a lettera della Deputazione di B a d i a Tedalda, c h e i l 20 l u g l i o s c r i v e a i D e p u t a t i d i A r e z z o : "Nel punto istesso, che una parte di Truppa armata di questa nostra Giurisdizione (...) era in marcia a cotesta volta, e che altra parte prendeva cammino in questa notte per unirsi tutti alla Pieve San Stefano sotto il comando del sig. Capitano Cambi, riceviamo ordine dalla Deputazione di detto Luogo di sospendere tale spedizione fino a nuovo Loro ordine. che non sta sto tanti
Questa sospensione per vero dire c'è alquanto dispiaciuta licenziati saranno i soggetti già trovati con fatiche e poche, essi ritorneranno alle loro case e ad una nuova temiamo fondatamente che non si presteranno altrimenti servizio, perchè saranno certamente occupati nelle loro faccende della campagna"... ( A . S . F . , f o n d o cit., f. 4 ) .
(142) A . S . F . , f o n d o cit., tazione di Sestino.
f. 2 2 , L e t t e r a d e l G u i l l i c h i n i a l l a
atteso premure richiea queimporDepu-
GIANCARLO RENZI
Già le vicende clie p o r t a r o n o a i p r i m i d i giugno a l r i b a l t a m e n t o delle M a g i s t r a t u r e c o m u n i t a t i v e esistenti, soppiantandole con o r g a n i s m i d i tipo aretino, p u r n e l l a scarsità delle i n f o r m a z i o n i , suggeriscono l'idea d i qualche contrasto, o comunque della presenza d i tensioni, discendenti sia d a f a t t o r i e s t e r n i , q u a l i i l dilagare del fenomeno dell'insorgenza e dei f a t t i d'arme conseguenti a l d i q u a dell'Appennino, s i a d a f a t t o r i l o c a l i , r i c o n d u c i b i l i a qualche ostilità d i elementi s e s t i n a t i e del V i c a r i o Regio, Lorenzo della P u r a . Ciò s i r i c a v a d a l complesso d i u n dispositivo della Deputazione P r o v v i s o r i a , che i l 17 giugno cosi delibera: ...« In secondo luogo cessati i tumulti e rumori nel distretto della loro Deputazione e Comunità concordemente decretarono ed ordinarono di soprimere tutti i Picchetti alla riserva del Picchetto di questa Piazza di Sestino >i (143). I c o n t r a s t i , poi, con B a d i a T e d a l d a , benché f o r m a l m e n te s a n a t i c o n i l r i f e r i t o provvedimento della S u p r e m a Deputazione d i Arezzo, comportarono accuse e contro-accuse, nelle q u a l i — a torto o a ragione — s i trovarono i n v i s c h i a t i i l Comandante Gioacchino M a r i n i e u n m e m b r o dell a Deputazione, don I s i d o r o Magi (144). Quest'ultimo f u p r a t i c a m e n t e costretto a d i m e t t e r s i (145) e i l M a r i n i ab-
(143) A . S . F . , f o n d o cit., t 2 2 ; P a r t i t o d e l 17 g i u g n o , c h e c o s ì p r o s e g u e : "In terzo luogo stabilirono di mandare i Famigli di questa squadra di Sestino a guardare la Dogana di Viamaggio, non compreso il Caporale di d. Squadra, dovendo esso restare proviseriamente in Sestino in qualità di Piazzaro". (144) V e d i l a l e t t e r a (12 l u g l i o ) i n d i r i z z a t a a l l a C e n t r a l e d i A r e z z o d a l l a D e p u t a z i o n e d i S e s t i n o , i n A . S . F . , f o n d o cit., f. 22. (145) L a l e t t e r a d i d i m i s s i o n i i n A . S . F . , f o n d o cit. f. 4; l a s t e s s a S u p r e m a D e p u t a z i o n e a r e t i n a consigliò le d i m i s s i o n i , a c a u s a d e i t r o p p i r e c l a m i c o n t r o i l M a g i , c o n l e t t e r a d e l 15 l u g l i o ( A . S . F . , f o n d o cit. f. 2 2 ) . S u l c o m p o r t a m e n t o d e l M a g i , p r e g i u d i z i e v o l e p e r i l b u o n n o m e d e l l a l o c a l e D e p u t a z i o n e , c'è a n c h e u n a c i r c o s t a n z i a t a l e t t e r a d e l S e g r e t a r i o P a g l i a r d i n i ( A . S . F . , f o n d o cit. f. 4 ) . I l M a g i f u sostituito con L u i g i Guerrini, che a s u a volta s i dimetteva poco d o p o a c c a m p a n d o m o t i v i d i l a v o r o ( A . S . F . , f o n d o cit., f. 2 2 : P a r t i t o d e l 20 l u g l i o e l e t t e r a d e l 2 1 l u g l i o ) .
MOMENTI DELL'INSORGENZA
bandonò l a P i a z z a d i S e s t i n o , c o n t i n ua n d o a m i l i t a r e ad Arezzo nelle m i l i z i e dell'insorgenza, salvo poi ad essere r i collocato i n servizio — come s e m b r a — dall'intervento del Vice-Comandante aretino. Angelo G u i l l i c h i n i . I n t e r e s s a n t e è anche l'atteggiamento che localmente s i a s s u m e contro gli elementi giacobini o « p a r t i t a n t i frances i », d i c u i l'episodio più r i m a r c h e v o l e è l ' a r r e s t o del podestà d i B a d i a T e d a l d a (146). V a c o m u n q u e sottolineato che n o n c i furono f a t t i d i sangue o grosse angherie, come i n qualche parte avvenne n e l nome della restaurazione, anche se — occorre aggiungere subito — n o n m a n c a r o n o mom e n t i d i tensioni p e r s o n a l i , e sopratutto stanchezza, giacché gli i m p e g n i della Deputazione, dal punto di v i s t a economico e m i l i t a r e , f i n i r o n o con lo s t r e m a r e l a popolazione. Preoccupazione costante d e l l a Deputazione, comunque, f u q u e l l a di n o n oberare le genti con esose t a s s a z i o n i e, n e l contempo, d i riconoscere agli organi r a p p r e s e n t a t i v i degli insorgenti i l d i r i t t o e l a facoltà di t r a m i t i esecutivi obbligatori i n ogni m o m e n t o a t t u a t i v o . P e r c u i Sestino — e anche Pieve S . Stefano, per quanto c i r i s u l t a — protestarono energicamente f i n d a l l ' i n i z i o della alleanza con Arezzo contro le eccessive r e q u i s i z i o n i e contro a b u s i d i r a p p r e s e n t a n t i a r e t i n i (147). t- - ' J ^ ^ ' ) riaoal
(146) A l t r o e s e m p i o è i l s u b b u g l i o s c o p p i a t o i l 28 a g o s t o ; "Nel tempo che il Popolo di Sestino sortiva dalla Chiesa delle RR. Monache di questa Terra un certo Francesco Maria Paggetti e Giovanni Paggetti, dimoranti in questa Terra suddetta, incominciarono a sollevare il Popolo per discacciare certo sig. Giacomo Pazzaglia, nativo di Città di Castello" a c c u s a t o d i e s s e r e "uno dei partitanti Francesi" ( A . S . F . , Governo Provvisorio Arezzo, f. 22, R e g i s t r o dei R a p p o r t i fatti alla Deputazione di Sestino: deposizione del Capitano Giovacchino M a r i n i ) . I n quell'occasione, vista l a impossibilità d i r i d u r r e a m i t i r a g i o n i i t u m u l t u a n t i , e r i s p o s t o g l i t r a l ' a l t r o "che non contavano per nulla le leggi de nostri Reali Sovrani e che le volevano fare le leggi a modo loro"... il Comandante Marini fece a r r e s t a r e i due Paggetti. (147) P u r m a n c a n d o p r e c i s e n o t i z i e , e s u l l a t r a c c i a d i u n a p p u n t o rinvenuto t r a i d o c u m e n t i della Deputazione di Sestino (A.S.F.,
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A l c u n i a p p u n t i , e s t r a p o l a t i dalle carte della Deputazione — n o n sempre complete e spesso senza d a t a — chiar i s c o n o che a l l a fine d i luglio l a Deputazione s i t r o v a v a i n difficoltà n e l l ' a r r u o l a m e n t o per f a r fronte alle r i c h i e s t e d i Arezzo, e c i t i a m o a d u l t e r i o r e documentazione: « A seconda della richiesta fatta dal sig. Generale Schneider con circolare del dì 24 luglio perduto, noi spedimmo 12 Uomini al Campo di Perugia accompagnando al d. Sig. Generale un Rapporto del sig. Tenente Magi, dal quale resultava non aver Egli potuto porre in ordine un maggior numero di Soldati si perchè alcuni erano impediti dalle attuali faccende di campagna di nmrciare, si perchè altri ricusavano di farlo volontariamente ».., « crediamo bene di sospendere la nuova spedizione di Soldati che ci commette il Sig. Marini, la quale non potrebbe in caso effettuarsi, se non con sommo disastro delle persone adoprando la forza» (148). I n o l t r e anche gli a r r u o l a t i — elementi certamente n o n u s i nè alle a r m i , nè a l l a v i t a m i l i t a r e (tanto che localmente c'erano state sempre notevoli resistenze alle servitù i m poste d a esigenze e s u l a n t i i l r i s t r e t t o ambito locale, come poi c i s a r a n n o contro gli a r r u o l a m e n t i obbligatori napoleonici (149) — m o s t r a r o n o ben presto notevole i n d i s c i p l i n a : s p a r a v a n o i n continuazione s i a n e l paese che i n c a m pagna e a l c u n i « non hanno la debita subbordinazione alli rispettivi uffiziali » come r e c l a m a i l Tenente Alessandro ':.'/.y:i\:::'\ v i , - o
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Governo Provvisorio Arezzo, f. 2 2 ) , s i può zioni i n grano in favore di Arezzo furono fronti di Sestino.
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affermare che contribuordinate a n c h e nei con-
( 1 4 8 ) A . S . F . , Governo Provvisorio Arezzo, f. 2 2 : P a r t i t i d e l 3 1 luglio. O s t a c o U pressoché i d e n t i c i , c o m e a b b i a m o v i s t o , s o n o presenti anche a B a d i a Tedalda e a Carpegna. (149) Ricordiamo, i n proposito, episodi attinenti alla fortificazione del Sasso di Simone e a i successivi insediamenti di nuclei civili sulla sommità del ciclopico m a s s o , per i q u a l i aspetti r i m a n d i a m o a : E N R I C O COPPI, La fortificazione del Sasso Simone, S. Leo 1975.
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Magi (150). E i n f i n e : «Alcuno dei famigli della squadra... vanno procurare sconcerti per il Paese ». Dopo che « questi Ministri del Tribunale hanno avuto delle ministeriali per la parte di Firenze, stimano le Deputazioni quanto un zero, e vaglia il vero, questo Notavo Baroni si lasciò uscir di bocca che la Deputazione Suprema di Arezzo la pensava male ad urtarsi con Firenze, e che in conseguenza sarebbero andati a voto i loro disegni »... « Dal che poi nè accaduto, che molti poco conto facevano della Deputazione e fanno al presente, cosicché possono mettere degli sconcerti» (151). I l m a l u m o r e t r a i soldati e r a dovuto soprattutto a l l a b a s s a remunerazione del « soldo » d i fronte a l vertiginoso aumento dei prezzi (152) m a s t a v a m o n t a n d o u n c l i m a d i p a r t i c o l a r e disagio, del quale è s i n t o m a t i c o anche i l contenuto d i u n biglietto a n o n i m o trovato affisso a l l a p o r t a del q u a r t i e r e dei s o l d a t i i l 24 agosto: « Se la Deputazione non manderà via questo Consigliere noi lo triteremo a pezzi e tanto serva per avviso, e se vogliono uno sconcerto non piti veduto lo ritengono pure » (153). I n giro poi c i r c o l a v a n o « male intenzionati » che fom e n t a v a n o malcontento e disordine, dicendo anche « che le D e p u t a z i o n i n o n contano niente e che ognuno v u o l fare che più l i pare e piace » (154). L a confusione e r a aument a t a d a l sopraggiungere di b a n d i e p r o c l a m i del Senato F i o r e n t i n o , f a t t i affiggere d a l V i c a r i o , a causa dei q u a l i —
(150) A . S . F . , Governo Provvisorio Arezzo, f. 22. ' (151) D a u n a l e t t e r a d e l S e g r e t a r i o P a g l i a r d i n i p e r i l S e g r e t a r i o d e l l a S u p r e m a D e p u t a z i o n e d i A r e z z o (6 a g o s t o ) , i n A . S . F . , f o n d o cit., f. 4, c . 580. A q u e s t a l e t t e r a A r e z z o r i s p o n d e v a m i n a c ciando l'intervento del braccio m i l i t a r e contro i M i n i s t r i del T r i b u n a l e {Ivi, c. 5 8 1 ) . (152) A . S . F . , Governo Provvisorio Arezzo, porti fatti alla Deputazione di Sestino. (153) Ivi. (154) Ivi.
f. 2 2 : R e g i s t r o d e i R a p -
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c o m e s c r i v e l a Deputazione a d Arezzo chiedendo c h i a r i m e n t i i n proposito — « m o l t i d i questo Popolo supponevano a t t e r r a t e tutte le D e p u t a z i o n i » (155). I n agosto l a situazione — a m o t i v o d i tutte queste tensioni — rischiò d i sfuggire d i m a n o a i D e p u t a t i , tanto che essi chiesero u n drappello d i U n g a r i a cavallo per i n t i m o r i r e gli a v v e r s a r i (156). U n a tenace opposizione v e n i v a appunto d a i V i c a r i o Regio. Passato i l p r i m o euforico momento, r i c h i a m a t o a gov e r n a r e i l Senato F i o r e n t i n o , i l V i c a r i o — che a tale organo faceva g i u r i d i c a m e n t e capo — iniziò c o n l'esporre a l pubblico i b a n d i s e n a t o r i a l i — comunque m a i sequestrati d a l l a Deputazione, nonostante qualche incertezza i n proposito e benché c h i a r a m e n t e p r o i b i t i d a l l a Deputazione d i Arezzo (157) — m e n t r e s i e s t r a n e a v a completamente e sdegnosamente da tutto ciò che aveva a t t i n e n z a con l'operato della Deputazione (158). Atteggiamento p a r t i c o l a r m e n t e ostile, infine e r a quello del notaio M i c h e l Angelo B a r o n i « i l quale m a i h a riguardato con occhio piacevole questa Deputazione, e tanto è vero che, piuttosto, disse, volea m o r i r d i fame, che fare i s t a n z a a l l a Deputazione per l a s u a P r o v v i s i o n e d i paga » (159); nonché quello del Sotto-Cancelliere G i o v a n n i F r a n c h i , che n o n solo s i r i f i u t a v a d i pagare a l c u n i m a n d a t i , m a a r d i v a beffeggiare n e l l a p u b b l i c a piazza i l Capo-Deputazione A s t o r r e S a t t i (160). ir^'l.}-'-."}
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(155) L e t t e r a d e l S e g r e t a r i o P a g l i a r d i n i p e r l a D e p u t a z i o n e d i A r e z z o (24 l u g l i o ) , i n : A . S . F . , Governo Provvisorio Arezzo, f. 4, c . 540) e a l t r a , d e l l o s t e s s o , d e l 6 a g o s t o {Ivi, c. 5 8 0 ) . (156) A . S . F . , Governo Provvisorio Arezzo, f. 2 2 : L e t t e r a ( s e n z a data) d e l l a Deputazione d i S e s t i n o per Arezzo; a l t r a , del 6 agosto, i n f. 4, c . 580, c o n r i s p o s t a d e l C o m a n d o G e n e r a l e d i A r e z z o d e l 31 a g o s t o {Ivi, t 22). (157) Ivi, f. 4, c . 580: L e t t e r a d i B a l d a s s a r r e P a g l i a r d i n i (6 agodiretta al Segretario della Deputazione di Arezzo. (158) A . S . F . , Governo Provvisorio Arezzo, f. 4, c . 5 7 3 : L e t t e r a d e l V i c a r i o a l D e p u t a t o P i e r L o r e n z o M a i o l ì d i B a d i a T e d a l d a (3 l u g l i o ) . (159) Ivi, c . 580: c i t a t a l e t t e r a d e l P a g l i a r d i n i . (160) Ivi. sto)
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D i fronte a d u n a situazione che giornalmente s i f a c e v a più p r e c a r i a , l a Deputazione d i S e s t i n o — a d i m o s t r a r e anc o r più l a s u a crescente impotenza m a anche l a s u a incapacità d i nuocere — r i c o r r e v a con continue lamentele, quas i fideisticamente, a l l a protezione dei D e p u t a t i d i Arezzo, che s i l i m i t a v a n o — t u t t ' a l più — a m i n a c c i a r e qualche provvedimento. • -.•.-r,-,;!:'; t.r?'j.
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C o n l'assunzione del governo c i v i l e d e l l a T o s c a n a d a p a r t e del Senato fiorentino, e r a tutto i l m o v i m e n t o a r e t i no a d e n t r a r e i n c r i s i , n o n solo per l'esautoramento d i Arezzo — che r i s c h i a v a d i t r o v a r s i spiazzata rispetto alle posizioni u f f i c i a l i della « S a c r a C e s a r e a Maestà », i n n a l z a t a sulle b a n d i e r e dell'insorgenza — m a anche p e r q u e l l a pol i t i c a economica egemone che le a v e v a consentito per a l c u n tempo d i assurgere a « r i c c a f i e r a », simbolo, q u i n d i , d i benessere e prosperità i n u n contesto generale a l t r i m e n t i d i fame e d i m i s e r i a , e i n c o n t i n uo e r a p i d o degrado. L ' o r d i n e del Senato del 26 agosto, pertanto, per l a smobilitazione delle bande aretine, m e n t r e c a r i c a v a negativamente i l già pesante quadro sociale a causa del r i t o r n o dei m i l i t a r i alle p r o p r i e case senza sbocchi d i occupazione (160), c r e a v a estese difficoltà alle Deputazioni o r m a i i n smobilitazione e q u i n d i crescevano le i n t e r n e t e n s i o n i . Part i c o l a r m e n t e agitata e r a l a situazione n e l l a R o m a g n a T o s c a n a (161) e i n V a l t i b e r i n a , dove l'S settembre venivano i n v i a t e t r u p p e ad A n g h i a r i « per sedare t u m u l t i contro carov i v e r i e disoccupazione » (162). R i f l e s s i del generale disagio — come a b b i a m o v i s t o — s i r i s c o n t r a n o anche a S e s t i n o , e p e r ta nt o lo scioglimento delle Deputazioni e i l d i s a r m o delle B a n d e , attuato i l 9 settembre, r a p p r e s e n t a i l punto d i p a r t e n z a d i u n a pa-
( 1 6 1 ) T U R I , Viva Maria..., ( 1 6 2 ) Ivi, p. 2 8 3 . n . 3 .
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r a b o l a d i l'iappacificazione sociale e di normalizzazione che s i concretizzerà lentamente a p a r t i r e dalle settimane successive e che a n n o v e r a t r a i p r i m i segni i l r i c h i a m o i n pien a funzione delle t r a d i z i o n a l i M a g i s t r a t u r e c o m u n i t a t i v e (163). L e quotidiane preoccupazioni, comunque, avevano anc o r a per epicentro l'approvvigionamento a l i m e n t a r e , reso più difficile dallo scarso raccolto dell'anno: « Le circostanze degli Abitanti del Paese sono tali da non permettere che alcuno possa prendere a suo carico l'apertura del forno normale, primieramente perchè alcuno dei possessori di questa Comunità specialmente in quest'anno non ha raccolto grano sufficiente per il proprio consunto. .. vi è poi somma necessità di ritrovare grano da panizzare per il consumo di questi poveri Abitanti, i quali sono molti, e che già reclamano per la mancanza assoluta di questo genere tanto necessario alla sussistenza » (164).
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(163) L a p r i m a a d u n a n z a d e l M a g i s t r a t o e d e l G e n e r a l e C o n s i g l i o a v v e n n e , p e r ò , s o l o i l 21 o t t o b r e ( A . C . S . , f. 327, L i b r o I V : R e gistro delle Deliberazioni e P a r t i t i della M a g i s t r a t u r a e Consiglio G e n e r a l e d e l l a C o m u n i t à d i S e s t i n o , i n t i t o l a t o a g l o r i a d i D i o e dell a B e a t i s s i m a V e r g i n e M a d r e M a r i a q u e s t o dì d e ' 27 S e t t e m b r e 1799 p e r m e M.Gio. F r a n c h i C o a d i u t o r e , c. 1). (164) A . C . S . , f. 327: Registro delle deliberazioni..., c. U . I l M a g i s t r a t o , n e l l a s u a s e c o n d a s e d u t a , d e l 29 o t t o b r e , d e t t e u d i e n z a a l C a m e r l e n g o , i l q u a l e riferì c h e l a C a s s a C o m u n i t a t i v a e r a completamente p r i v a di assegnamenti, tanto che n o n potevano essere pag a t i i s a l a r i a t i , né p o t e v a n o e s s e r e f a t t i q u e i p u b b l i c i i n d i s p e n s a b i l i l a v o r i d i m a n u t e n z i o n e dì s t r a d e e f a b b r i c h e , a t t i a n c h e a d i m p i e g a r v i i d i s o c c u p a t i e i b r a c c i a n t i ; nè p o t e v a e s s e r e a t t i n t o a l r e l i q u a t o d e l l a s c a d u t a a m m i n i s t r a z i o n e « p o i c h é q u e s t o p u r e p e r ordine dell'Ex-Deputazione P r o v v i s o r i a di Sestino f u erogato nelle p a s s a t e l u t t u o s e c i r c o s t a n z e d ' I n s o r g e n z a » ( A . C . S . , f. 327: Registro delle Deliberazioni..., c. 16-17). S u l l a m a n c a n z a degli essenziali beni a l i m e n t a r i — caratteristic a c h e a c c o m u n a t r i s t e m e n t e m o l t e z o n e — s i s o f f e r m a p o c o dopo, i l v e s c o v o d i U r b a n i a s c r i v e n d o a l G o n f a l o n i e r e e P r i o r i d i S . A n g e l o i n V a d o (21 l u g l i o 1800);
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V.
D e l l a breve stagione dell'insorgenza sestinate r i m a s e r o a n c o r a a lungo — aggravati dalle u l t e r i o r i vicende — i grav a m i d i u n a e c o n o m i a dissestata, senza assegnamenti di s o r t a e senza l a possibilità del m i n i m o c o m m e r c i o locale
"Sul punto medesimo del mio arrivo in questa Città mi giunge una spedizione da Cagli, per mezzo della quale mi si fa noto, essere colà arrivato un Corpo di Truppa Tedesca, che verrà seguito da altri ascendente forse al numero di tremila uomini. Mancando ivi provvisioni d'ogni sorta, ricorrono alle città vicine, e dopo avere spedito in Pergola, ed in tutte quelle vicinanze, si sono rivolti anche a me, affinché io e da questa città e da cotesta procuri qualche soccorso. Si è qui adunato subito il Consiglio, e nella somma angustia di tempo, e d'ogni derrata si è disposto di colà mandar subito un bue, giacche anche di carni v'è bisogno. Io rappresento tuttociò alle SS.rie VV. Ill.me vivamente pregandole a volere contribuire ancor esse allo sfamo di quella Truppa, il Comandante della quale non ha lasciato di farsi intendere, che manderà della Cavalleria a sfamarsi in quei luoghi ( c h e ) non faran giungere per essa qualche provvisione"... ( A R C H I V I O COMUNALE D I S . ANGELO I N VADO, ( A . C . S . A . V . ) , Libro dei Partiti del Consiglio dal IS.X.bre 1793 al 27.7.bre 1816: l e t t e r a v o l a n t e ) . S. A n g e l o i n V a d o r e s t a o b e r a t o i n q u e l p e r i o d o d a l l e s p e s e p e r i rifornimenti d i grano, che a causa del calmiere s i traduce i n perdita d i s c u d i 2.25 p e r s o m a ; v i e n e a p e r t a a n c h e u n a « b o t t e g o n a » p e r l a vendita del pane venale m a l i m i t a t a m e n t e a i «cittadini» vadesi. Scars i s s i m o è a n c h e i l r a c c o l t o d e l v i n o , c h e s i c e r c a a Città d i C a s t e l l o (1799) ( A . C . S . A . V . , Libro dei Partiti...: partiti del Magistrato del 22 d i c e m b r e 1799 e d e l 17 g e n n a i o e 2 1 f e b b r a i o 1800). Nello stesso periodo a Belforte a l l ' I s a u r o i P r i o r i vogliono dimettersi dai rispettivi incarichi magistrali « per che l'Abbondanza s i t r o v a p r i v a a f f a t t o d i g r a n o ». E a m a r a m e n t e s i c o s t a t a c h e n o n s o l o m a n c a i l g r a n o p e r s f a m a r e l a p o p o l a z i o n e m a c h e è altresì i m p o s s i b i l e t r o v a r l o p e r c h é "vi vuole la moneta fina, che non esiste in cassa", t a l c h e f u s t a b i l i t o "che ciascuno si presti volontariamente ad un imprestito proporzionato alle loro forze e in conseguenza da SS.ri Priori si vada in giro con un foglio dove dovranno notarsi quelli che dovranno prestarsi" ( A R c m v i o COMUNALE D I BELFORTE ALL'ISAURO, f. 2 (1800-1873): Libro I, libro dei partiti: p a r t i t o d e l 5 febb r a i o 1800).
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GIANCARLO R E N Z I
per m a n c a n z a d i « liquidità », che provocò u n ancor più m a s s i c c i o esodo p e r l a M a r e m m a (165) e u n n o n accattiv a n t e r i c o r d o , m a quale r i s u l t a t o , anche, d i q u a n t i l a osteggiarono e che poi ebbero l a v e n t u r a d i ereditarne le p u b b l i c h e responsabilità. N o n s i può n o n r i b a d i r e , infine, l i m i t a t a m e n t e a l r i stretto ambito geografico assunto a campione per i l presente studio, che essa f u r i f l u s s o d i m o t i v i eterogenei e di importazione: essenzialmente della s p i n t a i n s u r r e z i o n a l e t r a v a l i c a t a d a l ' A l t a V a l t i b e r i n a , e d a e s s a c h i a m a t a a d assolvere u n a funzione notevole n e l l a espansione verso i l Montefeltro e l a zona a d r i a t i c a , m a che ebbe n e l suo retroterr a storico d i f e l i c i esperienze a u t o n o m i s t i c h e ( M a s s a T r a b a r i a , P i v i e r e « n u l l i u s dioecesis », C a p i t a n a t o d i G i u s t i z i a con v a r i e esenzioni e p r i v i l e g i . . . ) u n m o t i v o i n più p e r s o t t r a r s i a l l ' a v v i l u p p a n t e abbraccio giacobino — generalmente a n t i c l e r i c a r e e d i apparente m a t r i c e esterofila — costituendo d i fatto u n patto d i solidarietà operativa t r a le comunità appenniniche contro i l « comune nemico » rappresentato dai F r a n c e s i , i n u n quadro politico generale che p r e s e n t a v e n a t u r e p a t r i o t t i c h e — anche se d i opposte provenienze — che preludono a l l ' a f f e r m a r s i del sorgente spirito r i s o r g i m e n t a l e (166).
(165) "Queste deserte contrade non chiudono oggimai che pochi Individui nel toro seno, avendole abbandonate la maggior parte per ritrovar mezzo di sussistenza nelle Maremme, nelle quali si sono trasferiti costretti di lasciar le respettive Famiglie in abbandono alla più deplorevole miseria"... ( A . C . S . , f. 327: Registro delle Deliberazioni. . c . 70). (166) Ciò è riscontrato a n c h e d a : P A C I , L'ascesa della borghesia..., p . 83, c o n c i t a z i o n i d i : A . C R I V E L L U C C I , Una comune delle Marche nel 1798-1799 e il brigante Sciabolone, P i s a 1893; D . SPADONI, Fra patrioti e briganti, "AA.MM. Deputazione storia Patria Marche", s e r i e 4°, I V , f. I (1927), p . 16; P . GIANGIACOMI, Lahoz primo soldato dell'indipendenza {Ivi, p. 241-244).
MOMENTI DELL'INSORGENZA
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A P P E N D I C E
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A . S . F . , G O V E R N O P R O V V I S O R I O A R E Z Z O , F I L Z A 22. PARTITI DELLA DEPUTAZIONE D I SESTINO. «Religione Adì Fu
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1799
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Astorre Sarti ^^^^ndUi^ ^ru^d - r - n - ^ . o Guido Maggio ^' Isidoro Magi ' ' Luigi Bendici ' Francesco Giorgi Baldassarre Pagliardini Segretario della Deputazione. I q u a l i concordemente fecero i n p r i m o luogo l a seguente protesta, cioè: Noi infrascritti Deputati del Vicariato d i Sestino protestiamo d i aver preso i l Governo Politico e Militare della Giurisdizione sudetta a l solo oggetto d i a r m a r e tutti q u e s t i Popoli i n d i f e s a della Religione, e p e r rimettere i n T r o n o i l Legitimo S o v r a n o , sotto i l c o m a n d o d e l q u a l e i n t e n d i a m o d i v o l e r t o r n a r e c o n p r e s t a r l i fedeltà e o b b e d i e n z a e d a v a n t i t u t t i i P o p o l i g i u r i a m o d i n o n a v e r i n veduta a l t r o fine che l'enunciato, e subito che s i a restituito a l T r o n o i l n o s t r o A m a t i s s i m o s o v r a n o cesserà i n N o i i l p r e s e n t e Provisorio Governo, quale b e n volentieri consegneremo alla Legit i m a Autorità. E p e r c h è q u e s t i s o n o i n o s t r i l e a l i e sìnceri s e n t i m e n t i , d i b u o n grado c i soscriviamo, e d apponiamo i l presente Sigillo. Q u i n d i considerando i S S . r i Depvitati essere dì t r o p p a necessità l ' o r g a n i z z a r e c o n s o l l e c i t u d i n e u n a T r u p p a a t t a a s e r v i r e n e l l ' a t t u a l i c i r c o s t a n z e l a P a t r i a , a m a n t e n e r e l a tranquillità i n t e m a , ed a difendere l a Religione e d i l Principe, p e r ottenere i l quale oggetto c o n s i d e r a t o E s s i d o v e r s i i n p r i m o luogo eleggere U f f i z i a l i probi, capaci p e r incaricare ì medesimi della sollecita organizza-
GIANCARLO R E N Z I
-178
zione della T r u p p a , e del C o m a n d o e direzione di quella, perciò E s s e n d o b e n i n f o r m a t i d e l Z e l o , attività e S c i e n z a m i l i t a r e d e U ' I l l . m o S i g . G i o v a c c h i n o M a r i n i già A l f i e r o d e l l a B a n d a d e l l a C o m p a g n i a X I V del Battaglione F i o r e n t i n o e Sotto T e n e n t e delle T r u p p e i n m a s s a del V i c a r i a t o d i Pieve S . Stefano, elessero ed eleggono c o n l a l o r o p i e n a autorità i l m e d e s i m o S i g . M a r i n i i n Capitano Comandante della Piazza di Sestino, autorizzando a fare ed agire quanto è necessario per i l disimpegno della s u a carica, q u a l i a t t e s i i s u o i m e r i t i c o n f i d a n o c h e eserciterà i n m o d o d a giustificare l a scelta fatta dalla L o r o Deputazione, impegnandosi semp r e i n difesa della R e l i g i o n C a t t o l i c a , delle Proprietà P e r s o n a l i , dell'onore delle F a m i g l i e e dei D i r i t t i d e l l e g i t t i m o S o v r a n o : e perciò o r d i n a r o n o s p e d i r s i a l m e d e s i m o l a n e c e s s a r i a P a t e n t e , a f f i n ché c o m e t a l e s i a r i c o n o s c i u t o , r i s p e t t a t o e g o d a d i t u t t i i p r i v i legi m i l i t a r i . I t e m essendo b e n i n f o r m a t i del zelo e d attività d e l S i g . F i l i p p o B e n d i c i d i Sestino, elessero ed eleggono i l m e d e s i m o i n P r i m o Tenente di Cavalleria del Vicariato di Sestino, ed ordinarono m u n i r s i della necessaria patente (...). I t e m essendo bene i n f o r m a t i del zelo e d attività del sig. L u i g i M a g i dì S e s t i n o , a v u t o a n c h e i n c o n s i d e r a z i o n e i l s e r v i z i o d a l m e d e s i m o p r e s t a t o n e l R e g g i m e n t o R e a l T o s c a n o , e l e s s e r o e d eleggono i l m e d e s i m o i n Sotto-Tenente della T r u p p a V o l o n t a r i a d ' I n f a n t e r i a del V i c a r i a t o d i S e s t i n o , ed o r d i n a r o n o m u n i r s i d e l l a nec e s s a r i a patente (...). Q u i n d i considerato i S S . r i Deputati essere assai pericolosa l a T e r r a di Sestino, ordinarono a l Sig. Capitano Giovacchino M a r i n i d o v e r s i i m p o s t a r e q u a t t r o P i c c h e t t i s o p r a i p u n t i più i n t e r e s s a n t i i l c o n f i n e i m p i e g a n d o i n s e r v i z i o dei m e d e s i m i q u e l n u m e r o res p e t t i v a m e n t e d i s o l d a t i c h e c r e d e r à più n e c e s s a r i o ( . . . ) . , , Adì
17 G i u g n o
1799
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Adunati gl'IlLmi SS.ri Deputati della T e r r a e Vicariato di Sestino i n pieno n u m e r o di Cinque (...) F u l o r o i n p r i m o l u o g o l e t t a u n a l e t t e r a d e l l a S u p r e m a Dep u t a z i o n e d i A r e z z o d a t a t a s o t t o dì 14 G i u g n o , l a q u a l e s i r i t r o v a i n filza, concernente l'elezione d a f a r s i d a l l a loro Deputazione d i u n Deputato militare per risedere i n Sansepolcro, l a quale sentita, e ben considerata, stabilirono ed elessero i n Deputato Militare l'IU.mo Sig. Giovacchino M a r i n i , Capitan Comandante questa Piazza di Sestino. I n secondo luogo, cessati i t u m u l t i e r u m o r i nel distretto della l o r o D e p u t a z i o n e e C o m u n i t à , c o n c o r d e m e n t e d e c r e t a r o n o e d ordinarono di soprimere tutti i Picchetti alla riserva del Picchetto d i qi.iesta P i a z z a d i S e s t i n o .
MOMENTI DELL'INSORGENZA I n terzo luogo stabilirono di m a n d a r e i F a m i g l i di questa squadra di Sestino a guardare l a Dogana di Viamaggio, non comp r e s o i l C a p o r a l e d i d. s q u a d r a , d o v e n d o esso r e s t a r e p r o v i s o r i a m e n t e i n S e s t i n o i n qualità d i P i a z z a r o ; e p e r t a l e e f f e t t o f u r o n o i n q u e s t o i s t e s s o g i o r n o 17 G i u g n o s o p r a d e t t o a v v a n z a t i g l i o r d i n i opportuni. I n q u a r t o luogo f u loro letto u n r a p p o r t o stato presentato per parte d e i r i l l . m o Sig. Capitano Giovacchino M a r i n i , dove riferiva che l a Comunità e P o t e s t e r i a d i B a d i a T e d a l d a m a n e g g i a v a lo s m e m b r o d i se m e d e s i m a d a q u e s t o V i c a r i a t o p e r a g g r e g a r s i sotto il Comando della Deputazione della Pieve S. Stefano, l a quale g a r a n t i v a , e p r o c u r a v a l'aggregazione d i q u e s t a Comunità d i B a dia sopradetta, i l qual rapporto sentito, e seriamente considerato, i D e p u t a t i d e l i b e r a r o n o d o v e r s i s c r i v e u n a l e t t e r a a l l a c i t a t a Deputazione di Pieve S. Stefano toccante questo particolare ed int e r e s s a n t e oggetto; l'originale di E s s a l e t t e r a s i t r o v a due e n u m e r o quarto nel libro intitolato « Lettere spedite dalla Deputaz i o n e d i S e s t i n o ». I n q u i n t o f u r o n o a p p r o v a t e t u t t e le spese, che d a l g i o r n o i n c u i f u i n s t a l l a t a q u e s t a D e p u t a z i o n e f i n o a l dì d ' o g g i f a n n o l a s o m m a d i l i r e trecento n o v a n t a sette, soldi v e n t i , d e n a r i q u a t t r o . I n sesto luogo essendo v e n u t i i n cognizione i S S . r i Deputati, che Giuseppe Ruggieri Canoviere del sale della B a d i a T e d a l d a h a ritirato da Firenze da circa ottant'otto scudi per provisione del s a l e d i q u e l l a Comunità, perciò è stato r i c h i a m a t o a r e n d e r conto, c o m e i n seguito sborsò i n m a n o del C a m e r l e n g o d e l l a Comunità detta somma. I n u l t i m o , considerando le a t t u a l i circostanze di essere (...) i passi e strade che conducono a Firenze, dove i n o s t r i C a n o v i e r i facevano l a p r o v v i s t a del sale, o r d i n a r o n o a d essi di provvedersi d e l s a l e p e r i l b i s o g n o d e l l a n o s t r a C o m u n i t à n e l l u o g o più v i c i n o e c h e f o s s e d i qualità b i a n c o .
Adì Adunati no
20 G i u g n o gl'IU.mi
1799
SS.ri
Deputati
della
Terra
e
Vicariato
di
Sesti-
(...)
I n p r i m o luogo avendo veduto che l a B a d i a T e d a l d a c e r c a v a tutti i mezzi possibili per a n d a r e sotto l a G i u r i s d i z i o n e e Deput a z i o n e d i P i e v e S . S t e f a n o , d e l i b e r a r o n o dì e l e g g e r e d u e p e r s o n e per m a n d a r s i al Supremo Comando di Arezzo e trattare di B a d i a T e d a l d a che voleva levarsi dal V i c a r i a t o di Sestino ed aggregarsi a l l a Pieve S . Stefano, e p e r tale oggetto furono eletti i l S i g . L u i g i B e n d i c i ed il Sig. A s t o r r e S a r t i , D e p u t a t i a n c o r essi di questa
GIANCARLO R E N Z I
i8o
T e r r a e Vicariato di Sestino. I n secondo luogo f u loro presentata, p a r t e c i p a t a e letta u n a nota d i spese occorse i n diverse occasioni d i servizio prestato i n c o m p a g n i a d e l s i g . A i u t a n t e A n t o n i o Gìrlanitz, s t a t a p r e s e n t a t a dairiU.mo Sig. Capitano M a r i n i ascendente alla s o m m a di lire trent'una, soldi sei e d e n a r i otto, l a quale s e n t i t a e b e n considerata l a medesima concordemente approvarono ed approvano (...)
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MOMENTI DELL'INSORGENZA
I8I
I I A . S . F . , GOVERNO PROVVISORIO AREZZO, F I L Z A 2 2 . I N V I T O ALL'ARRUOLAMENTO VOLONTARIO ( 6 GIUGNO « Religione
1799)
- Lealtà - C o s t a n z a »
Avviso. A l Popolo di Sestino e suo Vicariato. I l sottoscritto essendo stato eletto d a l l a rispettabile Deputazione di Sestino per Capitano Comandante gl'Armamenti del V i cariato suddetto, ordina quanto appresso. I n v i t a i n p r i m o luogo colla maggior energia tutti i Popoli di questo Vicariato a coscriversi prontamente presso del lU.mo Sig. Tenente A l e s s a n d r o Magi stato eletto i n q u e s t a c a r i c a dai S S . r i Deputati suddetti onde organizzarsi u n a T r u p p a Nazionale per c a u t e l a p r o v v i s o r i a della P a t r i a , e p e r dependere nei bisogni dagl'Ordini del Comando. E perchè o l t r e le M i l i z i e P e d e s t r i s a r e b b e n e c e s s a r i o a m a g gior cautela u n distaccamento di Cavalleria, tutti quelli che sono provveduti di cavallo o che avessero disposizione di provvederlo, veranno ad ascriversi dairiil.mo Sig. Tenente Filippo Bendici, e tanto questi, che l'Infanteria ritireranno i n tempo di servizio u n a paga discreta. T a n t o l a M i l i z i a E q u e s t r e , che Pedestre dovrà essere provved u t a delle a r m i e m u n i z i o n i d a g u e r r a n e c e s s a r i e , o quegl'individuì c h e n o n l ' a v e s s e r o d e l p r o p r i o , m a n c a s s e r o d i facoltà d i p r o v v e dersene, o non potessero restar f o m i t i dai boni e Zelanti Concittadini, come s i confida dal L o r o Patriotismo; i n questi casi saranno a r m a t i dai respettivi Uffiziali con provvedimenti occorrenti. T a l i milizie saranno adestrate nel maneggio d e l l ' A r m i nei luoghi, giorni e dalle persone che s a r a n n o destinate i n appresso. I n v i t a egualmente a n c h e tutte le P e r s o n e che n o n s i coscrivessero a l e v a r s i i n m a s s a a d ogni suono a m a r t e l l o delle c a m p a n e delle respettive P a r o c h i e per u n i r s i a l l a difesa della S a n t a Religione, dell'Ottimo P r i n c i p e , della P a t r i a , delle F a m i g l i e e sostanze respettive, altrimenti saranno giudicate come nemiche della causa pubblica e male intenzionate. li 'O^
D a l C o m a n d o M i l i t a r e d i S e s t i n o , lì 6 G i u g n o 1799 Marini Capitano
Comandante.
I,8a
/.
GIANCARLO RENZI
m A.S.F.,
G O V E R N O P R O V V I S O R I O A R E Z Z O , F . 4 , c.
LETTERA
DEI DEPUTATI DI
S E S T I N O PER LA
556.
DEPUTAZIONE DI
AREZZO ( 1 8 LUGLIO 1799). in.mi
Sigg.,
Sigg.
P.ni
Col.mi,
D a l l a p r e g i a t i s s i m a d e l l e L o r o I l l . m e s e g n a t a n e 17 L u g l i o 1799 c o l l a q u a l e c i r i c e r c a n o d i t e n e r p r o n t o u n d i s t a c c a m e n t o d i 40 Teste per consegnarsi a l sig. Capitano M a r i n i , e porsi quindi i n m a r c i a p e r c o t e s t a Città, a b b i a m o l u o g o d i c r e d e r e , c h e n e l g i o r n o i n c u i s c r i s s e r o l a pred. lettera n o n fosse anche p e r v e n u t a alle S i g g . L o r o I l l . m e l a r e s p o n s i v a d i r e t t a l e d a n o i s o t t o dì 14 L u glio corrente, colla quale r e p l i c a v a m o a d a l t r a p r e g i a t i s s i m a L o r o d e 12 s u d d . e n e l l a q u a l e e s p o n e v a m o L o r o i l m o t i v o p e r c u i c i e r a a f f a t t o i m p o s s i b i l e d i d i s t a c c a r e a c o t e s t a v o l t a l e 30 T e s t e , che a l l o r a c i r i c e r c a v a n o . S u p p o n g h i a m o per altro, c h e di pres e n t e sarà p e r v e n u t a a l l e S i g . L o r o I l l . m e d . n o s t r a l e t t e r a , d a c u i a v r a n n o r i l e v a t a l a giusta causa, che ci costituisce nell'assoluta i m potenza di aderire alle loro brame. I n aumento adesso abbiamo piacere di accludere alle Sigg. L o r o Ill.me, per maggiore, nostro d i s c a r i c o , c o p i a d i u n a l e t t e r a p e r v e n u t a c i j e r i s e r a 17 c o r r e n t e d a l magistrato d i S . Angelo, d a l l a quale rileveranno, che noi s i a m o r i c h i e s t i d a l m e d . d i s p e d i r e c o l à 50 U o m i n i p e r g u a r n i r e a l c u n i posti m i n a c c i a t i dal nemico. Noi non abbiamo potuto r i c u s a r e di farlo, perché l a situazione del n o s t r o Paese è t r o p p o v i c i n a a l Paese che siamo stati ricercati di guarnire, e nel caso d'invasione n e m i c a n o i s a r e b b i m o i P r i m i a r i s e n t i r e n o n lieve d a n n o . E ' perciò c h e l a c i r c o s t a n z a e s i g e n d o p e r n o s t r a d i f f e s a u n a f o r z a , c h e s i a s e m p r e i n attività i n q u e s t i l i m i t r o f i l u o g h i , n o i n o n p o s s i a m o privarcene e spedirla a l L o r o soccorso conforme c i ricercano. E g l i è m o l t o n a t u r a l e c h e n o i a v r e s s i m o p i a c e r e d i g o d e r e più felice s i t u a z i o n e , o n d e a v e r e m a g g i o r e tranquillità e p o t e r e c o r r i s p o n d e r e a l l e l o r o b r a m e . S e cesserà l ' u r g e n z a e s e i l n e m i c o sarà disperso, o allontanato, noi allora ci faremo u n dovere di spedire costà q u e l l a m a g g i o r e f o r z a a r m a t a c h e c i sarà p o s s i b i l e . P e r a l t r o nell'attuale contingenza di cose, s i a m o a n z i necessitati a pregare le Sigg. L L . I l l . m e di f a v o r i r e a noi u n soccorso nel caso che i l N e m i c o facesse u l t e r i o r i a v v a n z a m e n t i , nella quale ipotesi incom o d e r e m o le Sigg. L L . I l l . m e c o n n u o v a n o s t r a lettera. Replicando
poi
a
quanto
ulteriormente
ci
r i c e r c a n o le
Sigg.
MOMENTI DELL'INSORGENZA
183
L L . I l l . m e i m o r n o a r e n d e r e p u b b l i c o c o n E d i t t o io zelo ed attaccamento alla b u o n a c a u s a ed a l Principe dimostrato i n ogni circostanza dal Sig. Cap.no Giovacchino Marini, crediamo dover fare presente alle S S . L L . I l l . m e essere d. E d i t t o affatto inutile, poiché i l n o s t r o Paese n o n è a s s a i v a s t o , l a p o p o l a z i o n e d i esso n o n è m o l t a , e così l ' o p e r a t o d a l s i g . C a p . n o M a r i n i è b e n n o t o a chiunque. Attese le circostanze della n o s t r a cassa, e v a r i a l t r i riflessi, noi non possiamo s u l m o m e n t o deliberare l'occorrente per dare a l l e S i g g . L o r o I l l . m e c a t t e g o r i c a risposta i n t o r n o a l D e p u t a t o c h e c i c o m m e t t o n o di scegliere per risedere i n c o t e s t a L o r o Città. • A b b i a m o intanto l'onore di essere con tutto i l rispetto. ^ Delle S S . L L Ill.me ^
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Dalla Deputazione Dev.mi Servitori
dì S e s t i n o , U 18 l u g l i o
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Isidoro M a r i a Magi, Deputato Luigi Bendici, Deputato
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Francesco Giorgi, Deputato Guido Maggio, Deputato Pagliardini, Segretario.
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GIANCARLO RENZI
i84
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GOVERNO
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PROVVISORIO
SESTINO ( 1 8 LUGLIO
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I V
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LETTERA D E L MAGISTRATO DI
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A R E Z Z O , F . 4 , c. 5 5 7 .
D I S . ANGELO I N VADO A I D E P U T A T I 1799).
Ill.mi Sig.ri, Sig.ri P.roni Col.mi,
'
•
-
Il Sig. Cavalier De Cruise Capitano Comandante l a Fortezza di Urbino, c i h a prevenuti q u a per v i a d i E s p r e s s o , onde allestire u n a f o r z a M i l i t a r e d a r i u n i r s i a l l ' a l t r a n e c e s s a r i a a c h i u d e r e le F o c i d i Cantiano, a d oggetto d i secondare l a mente del L o d a t o Sig. Comandante, preghiamo le S S . L L . Ill.me ordinare i l Distacc a m e n t o d e i r i p r o m e s s i C i n q u a n t a F a n t i , e f a r s i , c h e p e r dom a n i a s e r a g i u n g h i n o q u i , p e r p o i i l dì s e g u e n t e p o r l e i n m a r c i a alla volta di Cagli. Attendiamo impazienti stima ci protestiamo. Delle
l'esecuzione
S S . L L . Ill.me
S . A n g i o l o i n V a d o , 18 l u g l i o 1799 D . m i et Obbimì S e r v i t o r i Michel'Angelo
Rossi del
Luigi Massani del Francesco
Pasquini
Magistrato
Magistrato del
Magistrato.
della
richiesta, e con vera
MOMENTI DELL'INSORGENZA
A.C.S.,
FILZA
308.
185
REGISTRO DEI SALDI DELLA COMUNITÀ'
S E S T I N O (1797-1803).
,^
,^,
DI
,
S P E S E ORDINATE E C O M M E S S E D A L L ' E X - D E P U T A Z I O N E D I S E S T I N O N E L T E M P O D E L L ' I N S U R G E N Z A , C H E S I PONGONO I N S A L D O AD O G N I B U O N F I N E , E D E F F E T T O S A L V E L E N E C E S S A R I E S U P E RIORI APPROVAZIONI. Armamenti Al
e Provviste
di
Munizioni
Sig.re E x - C a p i t a n o Giovacchino M a r i n i t a n t a q u a t t r o , S o l d i 18, D e n a r i 4
lire
Set74.
18.
4
D i altrettanti spesi nella provvista di polvere, piomb o e c a r t a p e r c a r i c h e c o m p r e s e a n c h e i n dett a s o m m a l i r e u n a , s o l d i 16 e d e n a r i 8 p e r altre spese
74
18
4
A Girolamo S a n t i per c a r t a per far cariche lire cinque e soldi otto
5
8
-
A l S i g . r e L u i g i M a g i E x T e n e n t e , l i r e d u e S o l d i 13.4 per suo rimborso di altrettanti pagati al Caporale C h i m e n t i per giornate dal medesimo impiegate per provvedere piombo e far palle
2
13
4
69
4
4
10
13
4
A l m e d e s i m o l i r e s e s s a n t a n o v e , s o l d i 4.4 p e r s u o r i m borso di altrettanti spesi nella provvista di polvere, piombo, e carta, comprese lire tre, Al
s o l d i 6.8 p e r u n e s p r e s s o a l B o r g o S . S e p o l c r o Caporale Pietr'Antonio C h i m e n t i lire dieci, soldi 13.4
per
r i p u l i t u r a di
fucili
Picchetti
'
'
•• ^
Al
Sig.re Ex-Capitano Giovacchino M a r i n i lire D u g e n t o n o v a n t u n a , s o l d i 13.4 p e r l a p a g a d o v u t a a diversi soldati impostati i n diversi luoghi d e l l a comunità c o m p r e s o i n q u e s t o le spese i n diverse provviste nella s o m m a di lire otto e soldi dieci
291
13
4
Al
S i g . r e G i r o l a m o S a n t i l i r e q u i n d i c i , s o l d i 6.8 p e r s u o r i m b o r s o d e l l a p a g a s o m m i n i s t r a t a a i volontari richiamati a l servizio i n Sestino
15.
6.
8
GIANCARLO RENZI
i86
A l Sig.re E x T e n e n t e L u i g i M a g i l i r e n o v a n t a s e i , sold i 11 p e r s u o r i m b o r s o d e l l a p a g a s o m m i n i s t r a t a a l P i c c h e t t o d i S e s t i n o , e d i d i v e r s i espressi spediti i n v a r i luoghi Al
m e d e s i m o l i r e 2 1 , s o l d i 10 p e r paga data a l detto Picchetto
rimborso
della
Al Al
sud. lire quattordici come sopra ' ' med.mo lire diciassette, soldi 1 per detta
causa
Arresti
e accompagnature
â&#x20AC;˘ '
â&#x20AC;˘ "
A
Pietro Ceccherelli Caporale della S q u a d r a de' F a m i g l i l i r e d u e , s o l d i 13.4 p e r l ' a c c o m p a g n a t u r a a i c o n f i n i d e l l o S t a t o d i P i e t r o C i f a n i o piemontese vagabondo
Al
medesimo per avere accompagnati due vagabond i a l c o n f i n e c o m e s o p r a l i r e c i n q u e , s o l d i 6.8
Al
Sig.re E x Capitano G i o v a c c h i n o M a r i n i lire diciotto, mercede dovutali per tre giornate i m piegate nell'arresto di varie persone
A l m e d e s i m o l i r e t r e n t a d u e , s o l d i 13.4 p e r s u o r i m borso di altrettante pagate a l Caporale L u i g i Barzecchi per l'arresto di malviventi, cibarie agl'ArrestatĂŹ, e d E s p r e s s i
Spedizioni
di
Truppa
nell'interno
del
Gran
Ducato
Al
Sig.re E x - T e n e n t e Alessandro Magi lire diciotto, s o l d i 13.4 p e r l a p a g a d o v u t a a q u a t t r o s o l dati spediti in Arezzo
Al
Sig.re
Ex-Tenente
Luigi
Magi
lire
dieci.
Soldi
+.
13.4 p e r l a p a g a d o v u t a a q u a t t r o s o l d a t i spediti i n Arezzo A l d e t t o l i r e S e i , s o l d i 14. d o v u t e l i p e r l a s p e d i z i o n e fatta con due Vice-Caporali e cinque c o m u n i a Martigliano
Espressi A F r a n c e s c o M a r i a Paggetti spedito alla Pieve e Borgo S . S e p o l c r o , H r e S e i A F r a n c e s c o S a n t i spedito a Mercatello lire u n a , s o l d i 6.8 A l Sudetto Paggetti spedito a Viamaggio ed a l t r i luoghi lire Sette A d A n d r e a A n t o n e l l i l i r e q u a t t r o , s o l d i 13.4 p e r es-
MOMENTI DELL'INSORGENZA sere stato stino A A A
spedito
187
ali'Ex-deputazione
di
Se-
L u i g i D o l c i F a m i g l i o s p e d i t o i n più l u o g h i , l i r e T r e , s o l d i 6.8 Pancrazio S a n t i spedito i n Arezzo lire Otto L u i g i Ruggeri spedito a S. Sepolcro per avere l a
Bolgetta, lire Cinque A l Sig.re Ex-Tenente L u i g i Magi
L i r e quattro.
13.4 p e r r i m b o r s o
di altrettante pagate ad u n a
A d A n d r e a Ottaviani spedito lire Due Recognizioni
e
per
verificare
da Fresciano a
13.
4
3. 8.
6. -.
8 -
5.
-.
-
4.
13.
4
Soldi
E s p r e s s o spedito passaporto
S. Leo
4.
un
Sestino 2.
Rimborsi
,
,
A l Sig.re E x - C a p i t a n o Giovacchino M a r i n i , L i r e T r e n t u n a , S o l d i 6.8 p e r g i t e d a E s s o f a t t e i n d i versi luoghi per i l Servizio dell'Exdeputazione e per suo r i m b o r s o di due E s p r e s s i
.''I /
"i
31.
6.
8
Al
Sig.re L u i g i B e n d i c i , lire denari Otto per spese fatta i n Arezzo con trattare di affari con
Centosette, Soldi Sei e vive occorse nella gita a l t r i due Deputati per quella Exdeputazione
107.
6.
8
Al
S i g . r e E x - C a p i t a n o M a r i n i L i r e n o v a n t a p e r recognizione del servizio prestato n e l l a Piazza di Sestino
90.
-.
-
Al
Sig.re E x - T e n e n t e L u i g i Magi lire q u i n d i c i per recognizione del servizio prestato c o m e s o p r a
15.
Al
Sig.re per
20.
-.
-
120.
-.
-
74.
14.
8
E x Tenente recognizione
Alessandro Magi come sopra
lire
A l Sig.re Dott. Gio. F r a n c h i L i r e Centoventi per suo Onorario dell'Operazioni fatte i n esecuzione degl'Ordini dell'Exdeputazione Al
A
-
Venti
Sig.re E x - C a p i t a n o G i o v a c c h i n o M a r i n i L i r e Sett a n t a q u a t t r o , S o l d i 14.8 p e r s u o rimborso della paga dovuta ai Soldati chiamati alla Rass e g n a s o t t o dì 8 D i c e m b r e 1799
G i r o l a m o S a n t i L i r e q u a r a n t a per a l t r e t t a n t i pagati a l Sig.re Ex-Segretario B a l d a s s a r Pagliardini spedito a l l ' E x S u p r e m a Exdeputazione d i Arezzo per affari dei Signori E x d e p u t a t i A l detto Sig.re B a l d a s s a r Pagliardini, E x - S e g r e t a r i o l i r e c e n t o t r e n t a t r e , s o l d i 6.88 p e r g r a t i f i c a z i o ne del servizio prestato all'Exdeputazione in qualità d i S e g r e t a r i o
40.
133.
-
6.
8
GIANCARLO RENZI
i88 Al
Sig.re E x Tenente L u i g i Magi L i r e ventiquatt r o , S o l d i 13.4 p e r s u a m e r c e d e e r i m b o r s o d i spese diverse, c o m e dalla nota e Recapito di N . 37
- • 24.
13.
N . B . I n d e t t a s o m m a d i l i r e v e n t i q u a t t r o , S o l d i 13.4 vi è compresa u n a partita di lire nove per tre giorni di paga s o m m i n i s t r a t e a l detto E x Tenente Magi per servizio prestato nell'ordinare la partenza dei Soldati spediti alla F r a t t a . D i questa s o m m a ne è stato domandato i l rimborso a f o r m a del prescritto nella Magistrale d e ' 19.8bre 1799 d i N u m . 1008. Spese di
lavori
fatti
B e r n a r d i n o Ruggeri Oste di Sestino L i r e Nove, S o l d i 13.4 p e r t r a t t a m e n t o s o m m i n i s t r a t o a l Sig. Doganiere di Viamaggio
rugia; di questa s o m m a ne è stato demandato i l r i m b o r s o a f o r m a d e l l a M a g i s t r a l e d e l dì 1 9 . 0 t t o b r e 1799 d i n . l 0 0 8 .
A d A n g i o l o B i g i L i r e C i n q u e , S o l d i 4.8 p e r v a l o r e A
!/
: r
mercede
all'Exdeputazione
N . B . I n d e t t a s o m m a d i L i r e N o v e , S o l d i 13.4 v i è c o m p r e s a l a s p e s a d i L i r e T r e , s o l d i 6.8 p e r t r a t t a m e n t o d i u n o spedito a l l a F r a t t a d i Pe8
• •. ,
diverse
A N i c c o l a F l o t t i L i r e S e i , S o l d i 3.4 p e r s u a A
4
6.
3.
4
9.
13.
4
:;:
•
LU:• • : •-. ~
di
carta somministrata all'Ex Segretario L u c a Tognarìni L i r e O t t o p e r r i c o m p e n s a del discapito fatto nella p r o v v i s t a del pane prepar a t o p e r cento u o m i n i , c h e d a S e s t i n o dovevano passare alla sua Osteria a Viamaggio, l a m a r c i a dei q u a l i n o n ebbe effetto
5.
8
-.
-
i..; 8.
Al
S i g . r e D o n L u i g i S a n t i p e r l e g a t u r a d i l i b r i ord i n a t i d a l l ' E x d e p u t a z i o n e , e spedizione d i lettere. L i r e Cinque
5.
A
F i l i p p o M a u r i L i r e V e n t i c i n q u e per polvere cons u m a t a i n due spari fatti, che uno nel mese d i G i u g n o e l ' a l t r o n e l m e s e d i L u g l i o 1799
25,
A V i n c e n z o C a l a b a t i L i r e V e n t i d u e , S o l d i 34, p e r l a polvere consumata i n spari comprese i n detta S o m m a L i r e quattro per i l vitto somministrato a i S o l d a t i che t o r n a v a n o d a Colcellalto A Domenico Renzoni L i r e dodici per avere accompagnato allo Spedale di Sansepolcro u n Infante ritrovato esposto nella Giurisdizione di Se-
4.
n-i.. 3.
4.
GIANCARLO RENZI
190 Città
di
Castello
A l Sig.re Ex-Capitano Giovacchino M a r i n i lire Cento v e n t i s e i , S o l d i 6.8 p e r l a p a g a s o m m i n i s t r a t a ai Sessanta Soldati, che furono distaccati a Città d i C a s t e l l o , e d o v u t a g l i p e r l a m a r c i a e contromarcia S.
Leo
A l Sig.re Ex-Tenente Alessandro Magi lire venti somministrategli per l a paga dovuta a i Soldati stati impiegati nell'assedio della fortezza di S. Leo N . B . D i t u t t e le s o p r a s c r i t t e spese fatte p e r spedizioni i n Stati E s t e r i ne è stato domandato i l rimborso ai respettivi Governi i n ordine alla M a g i s t r a l e d e l dì 10. O t t o b r e 1799, dì n . 1008; m a n o n o s t a n t e sì p o n g o n o i n s a l d o p e r o g n i b u o n fine e d effetto.
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8
126.
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20.
MOMENTI DELL'INSORGENZA
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B.U.P.,
L I B R O D E I CONSIGLI (MAGGIO
REPUBBLICA PARTITI DEL
VI
CISALPINA,
DEL REGIO
1793 - LUGLIO
1800) E
N. 1 1 .
CESAREO MAGISTRATO
DI
PIANDIMELETO,
1 9 GIUGNO 1799.
Invocato p r i m a i l Divino aiuto s i propone alle Sig.rie L L . come stante l a c o m p a r s a fatta i n questa n o s t r a T e r r a sotto i l giorno di ieri improvvisamente di nove Uomini armati del Castello Baron a l e d i B a s c i o , q u e s t i n o n o s t a n t e l a L e t t e r a d i r e t t a p e r 11 m e d d.mì d a l S i g . A n t . F r a c a s s i S e g . r i o d e l S i g . C o m a n d a n t e B o n a n n i d e l l a P e n n a i n d a t a l i 17 c o r r e n t e a q u e s t o n o s t r o S i g . A r c i p r e t e , i l t e n o r e d e l l a q u a l e sarà r e g i s t r a t o i n f i n e d e l p r e s e n t e , q u a l i o l tre le molte iatanze fatte c o n t r a questa Popolazione, sibbene t u t t a sottomessa alli ordini dell'Imperatore Nostro Sovrano, fecero alcune violenze, ed i n d i i n voce ordinorono che venisse i m m e d i a t a m e n t e a t t i v a t a u n a G u a r d i a c o m p o s t a d a d o d i c i u o m i n i , q u a l i debbino continuamente agire per i l Paese, ed invigilare p e r i l b u o n o r d i n e , e quiete della Popolazione, e ciò a c a r i c o d i q u e s t a Comunità, o n d e t u t t o ciò s i f a n o t o a l l e S S . r i e L L . acciò p e n s i n o , e risolvino. Udita l a sudetta proposta, e quella maturatamente considerata i n t u t t e l e s u e p a r t i , e r i l e v a n d o s i d ' e s s e r s t a t a i n s i n d a l l i 12 c o r r e n t e s i s t e m a t a q u e s t a n o s t r a Comunità, c o n l a deposizione d e l capriccioso Governo passato Repubblicano, ed introduzione dell'antecedente Governo Pontificio sotto i l Vittorioso stendardo d i S u a Maestà I m p e r i a l e C e s a r l a N o s t r o S o v r a n o i n tutto e p e r tutto a seconda delle i s t r u z i o n i c o m u n i c a t i c i d a i r i U . m o S i g . Vìezzoli Off. I n c a r i c a t o a l l i a f f a r i i n R i m i n o d a l l ' I m p e r i a l e Maestà S u a c o m e da L e t t e r a a noi diretta i n data delii 9 corrente Giugno, e rinvenendosi t u t t a questa Popolazione, n o n solo contentissima del prim a d'ora b r a m a t o nuovo governo, e tutta quieta, ed i n perfetta calma, e stante l a scarsezza di U om in i occorrenti per l a ordinata G u a r d i a p e r esser tutti quasi contadini, e quelli troppo necessari per i l a v o r i della C a m p a g n a specialmente n e l l ' i m m i n e n t e stagione, ed a n c h e l i b e r a r e q u e s t a Comunità a s s a i d e p a u p e r a t a d a u n a s p e s a assai e c c e s s i v a p e r i l g i o r n a l i e r o m a n t e n i m e n t o d i q u e l l a s e n z a a l c u n a necessità, v e n n e r i s o l u t o ' d i s o s p e n d e r e p e r o r a l ' a t t i v a z i o n e di detta G u a r d i a , ed intanto rendere inteso i l prelodato sig. Viezzoli Off. i n R i m i n o dì ciò, p e r a v e r e n o n solo d a l m e d e s i m o l e i s t r u -
GIANCARLO R E N Z I
192
zioni necessarie per i l b u o n regolamento di questa Popolazione, e Comunità c o n s u p p l i c a r l o n e l t e m p o stesso a volere sospendere l'attivazione della med.ma come non necessaria, m a a volere ancora degnarsi di ordinare a l l ' I l l m o Sig. Comandante della Penna di d e s i s t e r e d a a l t r e s p e d i z i o n i de S u o i U o m i n i i n q u e s t a N o s t r a T e r r a stante l i arbitrij che si vogliono prendere con disturbo della P o p o l a z i o n e , e d a g g r a v i o d e l l a C o m u n i t à N o s t r a , e d e C a s t e l l i an e s s i , t a n t o più c h e q u e s t o N o s t r o G o v e r n o è s t a t o s e m p r e s o g e t t o alla Legazione di R o m a g n a , e da quella per i l passato h a ricevuto g l i o r d i n i e p e r o t t e n e r e q u a n t o g i u s t a m e n t e r i c h i e d e e s s e n d o nec e s s a r i o d i v e n i r e a l l a D e p u t a z i o n e d i d u e P e r s o n e p r o b e a c c i ò si p o r t i n o con tutta speditezza i n R i m i n o ed esponghino le nostre r a g i o n i a l più v o l t e n o m i n a t o s i g . V i e z z o l i O f f . o a c h i p e r e s s o , onde a tale effetto venne n o m i n a t o e d eletto i l S i g . V i n c e n z o A l b e r i c i C a p o P r i o r e R e g i o C e s a r i o P r o v i s o r i o d i q u e s t a Comunità, u n i t a m e n t e c o n m e S e g r e t a r i o i n f r a s c r i t t o c o n t u t t e le facoltà nec e s s a r i e , e d o p p o r t u n e n o n s o l o p e r ciò c h e r i g u a r d a l a p r e s e n t e risoluzione, m a anche p e r l a n e c e s s a r i a espulsione de due Soggetti che occupano l a Carica di Governatore e Cancelliere di questo G o v e r n o resi i n s u f r i b i l i per le loro angarie, e d Ingiustizie, e p e r ciò a b b o m i n a t i d a l l a P a p o l a z i o n e t u t t a d e l G o v e r n o , e d i n v e c e d'essi r i m p i a z z a r e a l t r i sogetti a p i a c i m e n t o de S u p e r i o r i Maggiori »...
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MOMENTI DELL'INSORGENZA
193
VII B.U.P.,
L I B R O D E I CONSIGLI (MAGGIO
REPUBBLICA LETTERA BONANNI MELETO.
CISALPINA,
N.
1793 - LUGLIO 1800)
D I ANTONIO FRACASSI, SEGRETARIO D E L DI PENNABILLI, PER L'ARCIPRETE
P e n n a , 17 G i u g n o Sig. Arciprete P.rone
E
11.
1799
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COMANDANTE
FRANGI DI
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PIANDI-
.ri,;!
Stim.mo
S u l suposto che codesto Paese n o n siasi a n c o r a rivoluzionato, a l c u n i I n d i v i d u i d i q u e s t a T r u p p a h a n n o v o l u t o p o r t a r s i costì p e r a c c e r t a r s e n e . I o h o r a c o m a n d a t o l o r o l a m o d e r a z i o n e , e d h o vol u t o d i r i g g e r l i a V . S . L ' e c c i t a m e n t o c h e i o l e a c c l u d o l o farà affiggere se c o d . P o p o l o n o n s i è s o t t r a t t o a l G o v e r n o R e p u b b l i c a n o . L e f a r a n n o o s t e n s i b i l e a n c o r a i l P i a n o d e l S i g . de l a c o b i , e s e n o n è stato p u b b l i c a t o , e l l a lo f a c c i a affiggere i m m e d i a t a m e n t e . D a questo comprenderà l a m a n i e r a , con c u i dovrà r e g o l a r s i l a s u a Popolazione i n presso. Sono con sintimenti di v e r i s s i m a stima. Suo
Devotissimo
et
Um.mo
Ser.re Antonio
Fracassi.
GIANCARLO R E N Z I
194
V i l i A . S . F . , G O V E R N O P R O V V I S O R I O A R E Z Z O , F . 4 , ce. 616-621. L E T T E R A D E L L A « SUBORDINATA » PROVVISORIA D E P U T A Z I O N E D I V E R G H E R E T O A I D E P U T A T I D I A R E Z Z O ( 1 8 GIUGNO 1 7 9 9 ) . Illmi
S i g . r i , Sig.rì C o l j n ì ,
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Dobbiamo lusingarci, che mediante alcune nostre Operazioni fatte favorevolmente al ristabilimento del comune nostro Padre O t t i m o de P r i n c i p i F e r d i n a n d o , sieno s t a t e le S i g n o r i e L o r o I l l u strissime o prevenute della buona disposizione d i questo Popolo, o a l m e n o a v v i s a t e c h e p e r regolarità d i s i s t e m a , e p e r c o n f o r m e servizio s i a stata istallata questa Nostra Deputazione d a quella d e l l a P i e v e S a n t o S t e f a n o p e r e s s e r e costì a n d a t i s o l a m e n t e p o chissimi Giovini di questo distretto a inchinare r i U u s t r i s s i m o Sig. Antonio Jerlanitz, m a che per defetto d i prevenzione n o n s i a anc o r a s t a t a c o n f e r m a t a d a v e r u n a Autorità a s s o l u t a . P r i n c i p i e r e b b e r o p e r t a n t o a i n s o r g e r e d e i d u b b i , n o n già a N o i , m a a l r e s t a n t e d e g l ' A b i t a n t i d e l c o n t o r n o s u l l e n o s t r e facoltà d i c o r r e g g e r e e c a r c e r a r e i d i s u b b i d i e n t i a l l e g i u s t e L e g g i dì S u a A l t e z z a R e a l e , e d altresì q u e l l i c h e i m p e r t i n e n t e m e n t e t r a s g r e d i s s e r o i n o s t r i E d i t t i ; Perciò sarebbe n e c e s s a r i o c h e le Signorìe L o r o I l l . m e prevenissero i l disordine con qualche comando. Ci resta d a comunicargli che dodici sono i Popoli che comp o n g o n o l ' i n t i e r o C o r p o d i q u e s t a Comunità, e c h e d a l più v i c i n o di quelli a questa N o s t r a Abitazione c i sono d a due M i g l i a e mezzo; m a che n o n ostante p u r c i sarebbe q u a s i i n tutti i s u n n u m e rati Popoli che avrebbe piacere di avere u n influsso nelle Nostre c o n f e r e n z e , e d i già p r e s e n t i a m o v i c i n i t o r b i d i c h e c i a n n u n z i a n o i l s o v v e r t i m e n t o d e l l ' o r d i n e t a n t o P o l i t i c o c h e M i l i t a r e , q u i n d i ner c e s s a n o sì r e n d e u n r i f l e s s o d e l l e S i g n o r i e L o r o I l l . m e c h e n o n s a r e b b e c o n c i l i a b i l e l ' a n n u e n z a a i V o t i d e i P o s t u l a n t i , perchè venend o degli O r d i n i o s u c c e d e n d o d i s o r d i n i n o n c i è e n o n c i può essere l a combinazione i n u n punto medesimo dei Deputati, onde possino questi s u l momento deliberare provvisoriamente per i l b e n e p u b b l i c o e p e r l a tranquillità de P o p o l i . Gli accenniamo, che i n questo piccolo Castello di S. Michele A r c a n g e l o dì V e r g h e r e t o n o n c i s o n o i n n u m e r o S o g g e t t i p r o b i d a potersi commettere i l Governo, e che per questo f u stimato proprio rendersi Subordinati a u n a intiera, prossima Deputazione che sapesse regolarci ne casi di bisogno. Succede che l a Deputa-
MOMENTI DELL'INSORGENZA zione d i Pieve S a n t o S t e f a n o , c o m p o s t a d i degni Soggetti, c i avvanzò d e g l ' O r d i n i i n t e r e s s a n t i , m a c h e m e d i a n t e i r e c l a m i d e l Popolo n o n c i p o t e m m o p r e s t a r e per l'esecuzione, e che c i convenne richiedere i n grazia all'IU.mo Sig. Antonio J e r l a n i t z d i f a r c i Soggetti a S. Piero i n Bagno, e non alla Pieve per maggior comodo di chi avesse luogo di reclamare contro di Noi, o sivvero sperare q u a l c h e a l t r o vantaggioso effetto. L a differenza c h e c i è n e l l a lontananza della Pieve a questo Castello, e di qui a S. Piero consiste c i r c a a otto M i g l i a , c h e gli servirà d i r e g o l a . N o i s i a m o p r i v i della consolazione d i leggere i l o r o degni Proclami, A v v i s i a l Popolo, Leggi e Gazzette per l a ragione forse che non ci siamo indirizzati con nessuna Lettera alle Signorie L o r o I l l . m e , e p e r q u e l l a c h e S . P i e r o , n o n o s t a n t e l e p r e m u r e già f a t t e da Noi, ci considera ne bisogni, n o n nel piacere. U n a s o l a G u a r d i a d i D o g a n a a b b i a m o sotto q u e s t a N o s t r a Deputazione, l a quale si è sempre prestata, ed h a fedelmente servito i l S u o Sovrano: questa per fatale disgrazia si r i t r o v a I n f e r m a t u t t o r a e d è q u a l c h e m e s e , cosicché h a d o v u t o i m p e g n a r e q u e l l e p o c h e m a s s e r i z i e d i C a s a c h e s i r i t r o v a v a . O r a è s e m p r e più c h e m a i bisognoso e p r i v o di speranza di esser soccorso, perciò quallora credessero proprio di darci ordine di passarli qualche cosa a c o n t o , o p e r s a l d o d i s u a P r o v v i s i o n e d e l m e s e d i M a g g i o , e Aprìle c h e se l i p e r v e n g a n o S c u d i d i e c i i l m e s e s a r e b b e a l medesimo u n a non piccola risorsa, e influsso considerabile al Suo ristab i l i m e n t o . G l i p r e v e n g h i a m o che G i o v a n n i B a r d e s c h i Dezzi Offiziale delle T r u p p e volontarie installate d a l l ' I U . m o Sig. Jerlanitz, e V i c e Doganiere d e l l a D o g a n a di questo C a s t e l l o ce n e h a fatte n o n solamente u n a parte, che abbiamo partecipata alla Deputazion e d i S . P i e r o , m a c h e p e r se s t e s s o p u r e se g l ' i n d i r i z z a c o n u n a l e t t e r a che gli r e s t r i n g h i a m o . Tanto L e comunichiamo, e li supplichiamo della L o r o s i o n e e c o m a n d o , p r o t e s t a n d o c i c o n parzialità d i s t i m a e spetto. Delle S S . L L . Ill.me
'
Dalla Subordinata provvisoria G i u g n o 1799. Umi.mi
Dev.mi
Obbhmi
riflesdi ri-
Deputazione
Ser.ri
D. Giuseppe F a b b r i , Deputato Taddeo Bardeschi, Capo Deputato.
di
Verghereto,
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18
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irJ-H -
GIANCARLO RENZI
196
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A . S . F . , GOVERNO PROVVISORIO AREZZO, F. 2 2 : F O G L I D I B E L F O R T E L E T T E R A D E L DEPUTATO D I B A D I A TEDALDA P I E R LORENZO M A I O L I P E R L A D E P U T A Z I O N E D I S E S T I N O ( 2 3 AGOSTO , i i',i<,'.>-H
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ij^iU.-'
1799)
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v-'iijji/
l'ivi.
Ill.mi P.droni Col.mi Questa m a t t i n a h a fatto ritorno d i Perugia l ' E s p r e s s o da noi mandato, e per mezzo di Lettere del nostro Cap. e di altri ragguardevoli Soggetti ci viene scritto quanto appresso. L a n o s t r a S t a c i o n e t e m o c h e sarà p e r d u r a r e q u a l c h e s e t t i m a n a , poiché l a C i t t a d e l l a c h e s t r e t t a m e n t e t e n g h i a m o b l o c a t a c i m i n a c c i a d e l l a più o s t i n a t a r e s i s t e n z a , S i b a t t e c o n i l C a n n o n e , m a e s s e n d o d i c a l i b r o s o t t o l e 30 d i p a l l a n o n è c a p a c e d i a p r i r e u n a b r e c c i a , benché a b b i a a r r e c a t o a l l e C a s e r m e g r a n d a n n o . I F r a n c e s i c h e s o n o i n F o r t e z z a s a r a n n o c i r c a 150, e s o p r a 200 i P a t r i o t t i . S i d i c e c h e -dei v i v e r i , e d e l l e p r o v v i s i o n i v e n e a b b i n o p e r t r e m e s i , e b e n c h é i l n o s t r o C o m a n d a n t e p e r più v o l t e a b b i a parlamentato con i l Comandante francese di Nazione per altro denominato Sagott, n o n h a potuto c o m b i n a r e l a r e s a ; le pretensioni dei F r a n c e s i sono molte, p r i m i e r a m e n t e d i esser a c c o m p a g n a t i i n u n luogo s i c u r o o s s i a c o n gli o n o r i m i l i t a r i , p o r t a r v i a m o l t i c a r r i c a m p e s t r i , e l ' u l t i m a c h e n o n sarà g i a m m a i a c c o r d a t a , l a p r o m e s s a di n o n m o l e s t a r e le Persone dei P a t r i o t t i G i a c o b i n i . F r a t t a n t o s i a s p e t t a n o delle T r u p p e T e d e s c h e , c h e se v e n g o n o i n b u o n n u m e r o s i darà l ' a s s a l t o . E t p a s s a n d o a l a l t r o c r e d o c h e d o m a n i avverrà l a n o v a c h e s i d i c e le m u t a alle Truplpe; q u e s t a s i che è u n a s p e s a n o n indifferente dovendosi dalle respettive Comunità p a g a r e m a r c i a e r e t r o m a r c i a , e p o i c h i s a se a v r a n n o i d e a d i andare. L e d i c o p e r l o r o r e g o l a c h e se m a n d a n o l a m u t a d i a n o o r d i n e ad u n C o m u n e che c o m e s i ritrova circa u n miglio distante d a P e r u g i a d i s a r m a t o s i p o r t i d a l l o r o ufTiziale, o a l t r o C a p o a c c i ò entrata che sia l a t r u p p a non abbia a rimanere e l'uno e l'altra c o m e é seguito a d a l t r i . P r e s e n t e m e n t e i S o l d a t i sono pagati a n c h e i n denaro d a l l a Città d i P e r u g i a . Pier Antonio Chimenti m i scrive che subito invii u n a lettera che scrive al Sig. Tenente Magi, scrive anche a me, che per n o n più p r o l u n g a r m i l e a c c l u d o l a l e t t e r a .
MOMENTI
Sono
al
solito
con
DELL'INSORGENZA
l a più
alta
stima
delle
Sig. Loro
F r e s c i a n o , 23 A g o s t o 1799 P.S. N o n essendo, questo Affare spettante a l l a n o s t r a sarà b e n e c h e p a g h i n o l ' E s p r e s s o . Dev. Obi. Servitore Pier Lorenzo Maioli Deputato.
Ill.me
Deputazione
I N D I C E
5
Nicoletta D o l c i - Claudio Franzoni, Noie archeologico
17
una notizia
69
di S. Arduino
di
Girolamo Allegretti, Note e Massa
111
di Macerata
dĂŹ Biondo
Feltria
e l'umanista
Pietro
Turchi
romanica
e affreschi
rinascimentali
nella
Pietrarubbia sulle
mutazioni
nei
comuni
di
Montefeltro
(1790-1814)
Giancarlo R e n z i , Momenti giano
ritrovamento
Flavio
Francesco V . Lombardi, Arte cripta
su un recente
"SentĂŹnum"
Italo Pascucci, Certalto in
45
a
(1799)
dell'insorgenza
nell'appenmno
tosco-marchi-