Studi montefeltrani, n. 16 - 1991

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Sludi montetelirani

16, 1991

Il paese di Sant'Agata nell'alto Montefeltro non fu centro rinascimentale di produzione ceramica, almeno per quanto fino ad ora notizie d'archivio e dad di scavo permettono di conoscere K Nel suo territorio nessuna fornace fu ubicata che fosse in grado di offrire quel superiore prodotto che fu la maiolica, anche se indubbiamente fornaci di laterizi, spesso allestite occasionalmente per importanti lavori edilizi ^, potevano cuocere un prodotto povero, come pentole e pignatta I l piccolo feudo dei Fregoso era inserito nell'area del Montefeltro, dal 1464 soggetto ai duchi di Urbino, con i quali i legami furono stretdssimi. Infatti fu proprio dal matrimonio fra Gentile, figlia di Federico da Montefeltro, e Agosdno Fregoso, nobile genovese, esule alla corte urbinate, che si crearono le premesse per la signoria della famiglia su Sant'Agata ^. Se i rapporti della famiglia dei signori con lo Stato di Urbino si mantennero costanti, altrettanto lo furono quelli con la madre patria G e n o v a , tanto che Ottaviano (figlio di G e n t i l e e di Agosdno) nel 1513 lasciò Sant'Agata per liberare Genova dal dominio francese e non vi fece più ritorno. Rimase invece suo figlio Aurelio, ancora minore, che resse la contea di Sant'Agata, sotto la tutela dello zio Federico.

G . Gordelli

Sani'Agata Fellria nello storia della ceramica

di sei mattonelle da rivestimento in maiolica policroma, dette localmente "laggioni". I l loro interesse va oltre la bellezza intrinseca della decorazione e investe quel complesso gioco di alleanze poliUche che si è brevemente delineato e che influenzò tutto il settore economico-artistico delle due regioni come le piastrelle dimostrano (fig. 1). 4

A . Varaklo ha dato notìz'và del ritrovamento al X X Convegno della Ceramica (Albisola 1987), A l t i i n pubblicazione, e a l l ' V I I I Convegno della ceramica (Pennabilli 1987); cfr. C. Varaldo, La ceramica a Savona nel Medioevo, "Annali di Studi-Pennabilli", n. 4, tav. I b.

Intanto alla corte urbinate, per un gioco polidco di alleanze e parentele, dal 1508 siede Francesco Maria I , che per parte di padre è di origine ligure, dei Della Rovere di Savona. E facile intuire quanto dovettero essere solide le relazioni fra i Fregoso di Sant'Agata e i Della Rovere di Urbino, e nel contempo fra il Montefeltro e la Liguria. I I fratello di Ottaviano, Federico, si era dato alla carriera ecclesiastica, e riuscì ad ottenere, dopo la pace fra Genova e la Francia nel 1515, molti benefici, per cui divenne abate di San Benigno di Digione in Francia (con reddito di 8.000 ducati), arcivescovo di Salerno e vescovo di Gubbio. Queste premesse sono indispensabili per comprendere il significato, e storico e artistico, di un ritrovamento archeologico avvenuto recentemente negli scavi della fortezza del Priamar di Savona 4 . Si tratta 1 2

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. G. Gardelli, Montefeltro e Massa Trabaria fra Romanità e Medioevo: notizie di cultura materiale e di topografia archeologica, Roma 1984. Spesso in zone lontane dai centri di rifornimento, per evitare le spese di trasporto, si allestivano fornaci provvisorie. L'uso è continuato nel Montefeltro fino al nostro secolo. Per le notizie storiche su Sant'Agata cfr. Aa.w., Rocche e castelli di Romagna, I I I , Bologna 1972, 294-299; N . Cecini, Note d'arte e di storia su S. Agata Feltria, Urbania 1977; F . Dall'Ara, Sant'Agata Feltria, Arezzo 1980.

fig. 1 — Laggioni rinvenuti negli scavi del Priamar di Savona (da Ceramica e fiori, Roma 1987, p. 38).


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