Studi montefeltrani, n. 12 - 1985

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PIERLUIGI SACCHINI

LA PIEVE DI S. ILARIO DI TORNANO

denominata I I Casino (505 m.) era detta popolarmente «Rufi» ed era conosciuta soprattutto dalla popolazione di Savignano di Rigo per la ricchezza di acque sorgive. Acque che davano origine al rio detto di Nasseto,o anche Fossatone, che segna attualmente il confine fra le comunità di Montepetra e di Colonnata (24) ovvero Sanzola, quando quest'ultima era comunità autonoma (25). È questo rio i l rivo de Senciola della pergamena e, come quest'ultimo, confluisce alla destra del Savio in fronte a Monte Castello (v. fig., n. 8).

dei fondi ascrivibili alla pieve di Tornano possono essere così indicati. I l primo lato a nord è costituito dal rio di Burtano «p(er)exiente» in Casule e dal rio di Casule che confluisce alla sinistra dell'Uso. I l lato ad est è costituito dall'Uso e a sud sudovest dalla dorsale appenninica che parte da Perticara e scende in Rufio e dal rio di Sanzola. Infine il quarto lato ad ovest è costituito dal fiume Savio sino alla confluenza del rio di Burtano (v. fig., n. 10). È quindi entro quest'area che vanno ricercati i nostri fondi. Il fondo Cellula può trovare un riscontro nel toponimo Cella o L a Cella variamente distribuito in tutto il territorio appena deUmitato. Abbiamo infatti un fondo della Cella a Savignano di Rigo (26) ricordato in un atto di vendita datato 29 dicembre 1403 e stipulato fra Bartolo fu Savignanucci di Savignano della «plebs 5. Elleri, diocesis Montis Feretrani» e Lorenzo fu Ugolini sempre di Savignano di Rigo. U n altro fondo detto Cella era ricordato nel territorio di Colonnata. Ma siccome il fondo Cellula è ricordato come quarto lato di confine dei fondi Usiano, Murulo e Gulisiano e del fondo Frugatiano in due pergamene (27) datate rispettivamente 1" luglio 927 e 25 agosto 955, la nostra ricerca va spostata verso il complesso fondiario di MontegelH. In tale territorio avevamo sino al secolo scorso un fosso detto della Celletta (28) ma è da scartare un'identificazione con Cellula in quanto si trovava fuori dai confini che abbiamo ricordato e anche perché poteva prendere tale nome da qualche celletta o maestà che si trovava in quelle vicinanze. Ora spostando la nostra attenzione nella zona posta immediatamente ad est del complesso fondiario di Montegelli troviamo un toponimo L a Cella in territorio di Montetiffi. Infatti appena fuori del Castello di Montetiffi una bella chiesetta (29) a forma esagonale eretta

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Delineati così i confini occorre a questo punto attribuire quali sono i fondi appartenenti alla pieve di S. Ilario. L a nostra pergamena del 950 dopo la descrizione dei confini riporta la clausola secondo cui l'arcivescovo concede tutte le porzioni di terreno nei fondi surricordati eccetto però res sortes etporciones che erano stati concessi alla scabino Orso e a suo figUo Elderico. Infatti l'arcivescovo a seguito della richiesta di enfiteusi datata 23 giugno 949 aveva concesso vari beni nel pievato di S. Stefano in Murulo ai surricordati Orso ed Elderico. Questi beni consistevano nella metà di Paterno, Ticiano, Casamerati, Perito, Calbanella e Ulmitolo maggiore e minore, nonché in porzioni dei fondi Murulo, Gulisiano, Usiano, Freganiano e Cretaniano q(ui) v(o)c(atur) Valle». Dalla lettura di altre pergamene risulta confermata l'appartenenza di tutti questi terreni al complesso fondiario di MontegeUi. Per cui possono al massimo attribuirsi al pievato di Tornano i fondi di Stilliano, Humori, Cellule e Castaneo Cavo. Per quanto poi riguarda quest'ultimo fondo, occorre ricordare che il rio che scorre sotto Castaneo Cavo è ricordato, nella pergamena del 949 e in quella del 950, fra i confini, del complesso fondiario di Montegelli a cui il fondo va attribuito. Restano quindi ascrivibili al territorio di Tornano tre soli fondi. Se a questo punto raffrontiamo i confini della nostra pergamena del 950 con quella del 949 appare evidente che i confini

(24) Mappa di Colonnata, ms. sec. X I X , presso l'Archivio di Stato di Forlì. (25) Libro dell'Estimo e Catasto degli abitanti la villa di Sanzola, ivi 1586, ms. conservato presso l'Archivio Comunale di Mercato Saraceno.

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(26) P . B U R C H I , Regesto degli atti del notaio sarsinate Domenico da Fiorenzuola (1403-1419), in «Studi R o m a g n o l i » , V (1954), p. 36. (27) C U R R A D I - M A Z Z O T T I , Carte del Montefeltro, op. cit., pp. 48-51, 62-64. (28) Copia del Registro delle Assegne de' Terreni Date da Possidenti della Comunità di Monte Cello, Legazione d'Urbino, ms. della fine del X V I I I secolo, conservato presso l'Archivio di Stato di Cesena (c. 10.44). (29) D . M . B A R U L L I , Inventario de' mobili sacri e non sacri della Chiesa Abbaziale di S. Leonardo di Montetiffi, ivi 13 dicembre 1777, mss. conservato presso l'Archivio abbaziale di Montetiffi.


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