IL DISASTRO NUCLEARE DI CHERNOBYL

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Il disastro nucleare di Chernobyl

Simone Lombardo Cl. 3^A

SCUOLA SACRA FAMIGLIA

A.S. 2019-2020


in copertina La ruota panoramica abbandonata di Chernobyl

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Indice pg. Introduzione

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Ambientazione storica e geografica del posto

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L’esplosione

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Reazioni nucleari

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I liquidatori

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Le conseguenze

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Chernobyl oggi

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Conclusione

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Bibliografia e Sitografia

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Introduzione «Chernobyl ci ha insegnato che i problemi di una Nazione sono i problemi di tutti, perché le nuvole viaggiano». (Grazia Francescato) 26 Aprile 1986 una data che molti vorrebbero cancellare nel corso della storia perché in questa notte si verificò ciò che gli scienziati hanno definito «la seconda apocalisse», esplose il più avanzato dei quattro reattori in funzione presso la centrale nucleare di Chernobyl. Le radiazioni rilasciate da Chernobyl sono state pari a 10 bombe atomiche di quelle rilasciate ad Hiroshima, oltre a Fukushima, Chernobyl è l'incidente nucleare più grave finora avvenuto.

Quando ero piccolo avevo visto un programma su Focus che illustrava dettagliatamente il disastro nucleare di Chernobyl e mi appassionò tantissimo. Successivamente scoprii che mia mamma ebbe un tumore alla tiroide che fortunatamente si risolse con l’asportazione della stessa e delle cure adeguate. I medici sostennero che la causa della neoplasia maligna era da imputare ad un lascito della nube radioattiva che si espanse in tutta Europa.

Noduli alla tiroide

Le informazioni contenute in questo approfondimento le ho ricavate principalmente da internet utilizzando come motore di ricerca Google.

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Ambientazione storica e geografica Chernobyl is a partially abandoned city in the Chernobyl Exclusion Zone, situated in the Ivankiv Raion of northern Kiev Oblast, Ukraine. Chernobyl is about 90 kilometres (60 mi) north of Kiev, and 160 kilometres (100 mi) southwest of the Belarusian city of Gomel. Before its evacuation, the city had about 14,000 residents, while around 1,000 people live in the city now.

USSR’s map in red the Ukraine

The city was evacuated on 5 May 1986, 9 days after the nuclear accident at the nearby Chernobyl Nuclear Power Plant, which was the most disastrous nuclear accident in history. The plant is 15 kilometres (9 mi) north of the Chernobyl city. Pripyat is a city much closer to the plant; it was built in the 1970s as a home for the power-plant's workers, and its population of 50,000 was evacuated 30 hours after the accident. The city of Slavutych, built for those evacuated from Pripyat, also received the population evacuated from Chernobyl.

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La zona contaminata dopo l’esplosione

Although Chernobyl is mostly a ghost town today, a small number of animals and people still live there, in houses marked with signs that read, "Owner of this house lives here". Workers on watch and administrative personnel of the Chernobyl Exclusion Zone are also stationed in the city. There are two general stores, and a tourist hotel. The leader of the Soviet Union was Michail Gorbachev who claimed that the decline of the Soviet Union was characterized in a big way by the explosion of Chernobyl reactor 4.

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L’esplosione Il disastro di Černobyl' avvenne il 26 aprile 1986 alle ore 1:23:46 del mattino, presso la centrale nucleare V.I. Lenin, situata in Ucraina settentrionale. Le cause furono: gravi mancanze da parte del personale, sia in ambito tecnico sia dirigenziale, inoltre per problemi relativi alla progettazione dell'impianto ed alla struttura dello stesso. Accadde nel corso di un test definito "di sicurezza": il personale si rese responsabile della violazione di svariate norme di sicurezza e di buon senso, portando ad un brusco ed incontrollato aumento della potenza (e quindi della temperatura) del nocciolo del reattore n. 4 della centrale. Avvenne così la scissione dell'acqua di refrigerazione in idrogeno e ossigeno a pressioni talmente elevate da provocare la rottura delle tubazioni del sistema di raffreddamento del reattore. Il contatto dell'idrogeno e della grafite incandescente delle barre di controllo con l'aria, a sua volta, innescò una fortissima esplosione, che provocò lo scoperchiamento del reattore e di conseguenza causò un vasto incendio.

L’esplosione del reattore 4

Si voleva verificare se, in assenza di alimentazione esterna, la turbina accoppiata all'alternatore potesse continuare a produrre energia elettrica sfruttando l'inerzia del gruppo turbo-alternatore

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anche quando il circuito di raffreddamento non producesse più vapore, per alimentare le pompe di circolazione. Per consentire l'esperimento vennero disabilitati alcuni circuiti di emergenza. Il test mirava a colmare il lasso di tempo di 60 secondi che intercorreva tra l'interruzione di produzione di energia elettrica del reattore e l'intervento del gruppo diesel di emergenza. Questo avrebbe aumentato la sicurezza dell'impianto, che avrebbe provveduto da solo a far girare l'acqua nel circuito di raffreddamento fino ad avvenuto avvio dei diesel. Alle ore 1:23:46 (ora locale) del 26 aprile 1986, il reattore nº 4 esplose. Si trattò di una liberazione di vapore surriscaldato ad altissima pressione che sparò in aria il pesante disco di copertura – oltre 1 000 tonnellate – che chiudeva il cilindro ermetico contenente il nocciolo del reattore. All'esplosione del contenitore seguì il violento incendio della grafite contenuta nel nocciolo. L'incendio, in alcune ore, disperse nell'atmosfera un'enorme quantità di isotopi radioattivi, i prodotti di reazione fissili contenuti all'interno. Fu il primo incidente nucleare ad essere stato classificato come livello 7, il massimo livello della scala INES degli incidenti nucleari.

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Reazioni nucleari Produrre energia trasformando gli atomi. Nelle reazioni che coinvolgono i nuclei degli atomi si formano – differentemente dalle reazioni chimiche – elementi diversi da quelli inizialmente presenti e viene liberata energia in grande quantità. L’esistenza di tutte le forme di vita, che osserviamo sulla Terra, è possibile grazie all’energia che riceviamo dal Sole e che viene prodotta in un ciclo di reazioni nucleari. I due tipi fondamentali di reazioni nucleari sono la fusione e la fissione, che avvengono spontaneamente in natura, ma che possono essere indotte anche dall’uomo per scopi pacifici (produzione di energia) e militari (armi nucleari). L’incidente verificatosi nel 1986 nella centrale nucleare di Černobyl’, in Ucraina, ha dimostrato che la combinazione di guasti tecnici ed errori di valutazione può provocare la perdita di molte vite umane e danni sociali ed economici enormi. Lo sviluppo di reattori a fissione sempre più sicuri sta dando risultati incoraggianti, ma la soluzione del problema dei rifiuti nucleari avverrà probabilmente soltanto dopo la realizzazione della fusione nucleare controllata.

La differenza fra fissione e fusione

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I liquidatori I tre supereroi di Chernobyl E’ una delle vicende più note del nostro tempo: il 26 aprile 1986, il reattore n.4 della centrale nucleare di Chernobyl esplode nel corso di una prova di sicurezza mal eseguita, prodotto di una serie di operazioni insensate e di più di duecento violazioni del Regolamento di Sicurezza Nucleare dell’Unione Sovietica. Su Chernobyl sono state raccontate molte menzogne e le hanno raccontate tutti; le autorità sovietiche dell’epoca, l’industria nucleare occidentale, oltre a tutti i propagandisti di qualunque tendenza politica. La bugia in assoluto più fastidiosa è quella che definisce “gli addetti ai lavori” (quasi mezzo milione di persone) ad una banda di poveri ignoranti portati lì senza sapere cosa si trovavano davanti. Questa è la versione più odiosa, perché anziché onorare il loro eroismo li disprezza e li condanna. Le squadre di tecnici erano formate soprattutto da vigili del fuoco, militari dell’esercito e dell’aviazione addestrati alla guerra nucleare, ingegneri minerari, geologi e minatori specialisti di uranio. Si decise di procedere a svuotare la piscina radioattiva ed i primi due soggetti ad offrirsi volontari furono Alexei Ananenko, un ingegnere che aveva partecipato alla costruzione della centrale di Chernobyl, cooperò al disegno delle saracinesche e sapeva dov’erano piazzate esattamente le valvole e Valeriy Bezpalov, un altro ingegnere che lavorava nella centrale con un ruolo di responsabile. Sapevano benissimo che stavano per camminare incontro alla morte. Mentre indossavano le tute, notarono che avrebbero avuto bisogno di un aiutante per sostenere la lampada subacquea sul bordo della piscina mentre loro avrebbero lavorato immersi. Un giovane operaio della centrale di nome Boris Baranov si unì in aiuto ai due ingegneri.

Da sinistra verso destra: Boris Baranov, Alexei Ananenko e Valerj Bezpalov 9


Sotto gli occhi umidi di chi era rimasto indietro, i tre compagni percorsero i 1.200 metri, chiacchierando normalmente fra loro. Sotto quel cielo grigio e i resti fumiganti di un reattore nucleare, gli eroi Alexei Ananenko e Valeriy Bezpalov s’immersero nella piscina mentre il compagno Boris Baranov piazzava la lampada subacquea. Dall’esterno non li vide più nessuno. Ma le saracinesche si aprirono ed un milione di metri cubi di acqua radioattiva iniziò a fluire verso l’invaso sicuro preparato appositamente. Gli eroi Ananenko, Bezpalov e Baranov avevano salvato l’Europa. Baranov morì di attacco cardiaco nel 2005 mentre Bezpalov e Ananenko sono ancora in vita. La trama della loro storia ha conosciuto giri incredibili. Alexey Ananenko, ha recentemente raccontato in maniera dettagliata la sua vita a Chernobyl e come andarono realmente le cose durante il loro gesto eroico, Alexey sottolineando che lo svuotamento della piscina era un'operazione ordinaria per un tecnico. "Mi sono offerto volontario, perché lavoravo in quel settore e conoscevo tutti i dettagli. L'acqua arrivava fino alle ginocchia. L'operazione stessa è stata rapida e senza complicazioni." A pochi metri dal reattore 4 venne eretto un monumento in onore a tutti i liquidatori che recita quanto segue: "A coloro che salvarono il mondo".

Il monumento ai liquidatori

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Le conseguenze Le conseguenze del disastro di Chernobyl furono devastanti: dall’esplosione si creò una colonna di fumo che trasportò nell’aria particolari radioattivi altamente nocivi; più della metà di esse ricaddero nella cosiddetta “Zona Rossa”, l’ambiente cioè più prossimo alla centrale che comprendeva le città di Chernobyl e Pripyat. Una discreta percentuale del materiale radioattivo, circa il 35%, venne invece trasportato dalle correnti nel resto dell’Europa. La contaminazione toccò livelli rilevanti in Ucraina, Bielorussia e in alcune zone della Russia, mentre ebbe conseguenze minori sul restante continente europeo. Per quanto riguarda le vittime umane, dalle stime fatte da Greenpeace i morti ammonterebbero ad oltre 6 milioni di persone. Fra le popolazioni si sono registrati aumenti esponenziali di: leucemie, tumori alla tiroide, malformazioni, anomalie genetiche, aborti spontanei e riduzione della fertilità. I livelli di materiale radioattivo elevatissimo, soprattutto sullo strato superficiale del terreno, vennero assorbiti da piante e funghi entrando nella catena alimentare; le radiazioni interessarono anche gli animali. Purtroppo non sarà mai possibile quantificare e valutare le reali conseguenze della nuvola radioattiva in quanto mutano di continuo i dati relativi alla reale portata dell’accaduto.

Un murales raffigurante un bambino mutante

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Chernobyl oggi Nel 2016 è stato costruito, sul reattore 4 che esplose, un nuovo edificio di contenimento, esso ingloba quello costruito in fretta e furia negli anni ’80 che si stava sbriciolando. All’interno della centrale giacciono ancora tonnellate di materiale altamente radioattivo misto a combustibile nucleare, di fatto non è ancora possibile “spegnere” del tutto la centrale ed il nuovo edificio di contenimento dovrebbe consentire lavori di decontaminazione in sicurezza. Il nuovo edificio dovrebbe durare cento anni, ma ancora nessuno sa esattamente cosa succederà dopo e se nel

frattempo

si

riuscirà

a

ripulire

la

centrale.

Il nuovo edificio è un colossale arco alto cento metri, costato un miliardo di euro e realizzato grazie alla collaborazione internazionale.

Un contatore geiger

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Conclusione La speranza di un nucleare sicuro e davvero "pulito" per il futuro è riposto nella fusione nucleare, ancora in fase di studio e sperimentazione, che potrebbe fornire energia con una produzione contenuta di scorie, senza il rischio di reazioni a catena devastanti che potrebbero derivare da un incidente durante un processo di fissione. A causa di errori umani si possono provocare disastri che cambiano per sempre le nostre vite. Il fatto che l’Unione Sovietica abbia tenuto nascosto per una settimana questo disastro, mi ha aperto gli occhi su tante cose e soprattutto ho constatato che seppur gli uomini possano compiere imprese meravigliose, di contro l’egoismo e la superficialitĂ rischiano di rovinare il nostro amato mondo.

Una maschera anti-gas

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Bibliografia e Sitografia www.agi.it www.epicentro.iss.it www.fanpage.it www.focus.it www.greenpeace.org www.ilpost.it www.repubblica.it www.scuolazoo.com www.studenti.it www.tgtourism.tv “Google immagini”

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