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L’esplosione

Il disastro di Černobyl' avvenne il 26 aprile 1986 alle ore 1:23:46 del mattino, presso la centrale nucleare V.I. Lenin, situata in Ucraina settentrionale.

Le cause furono: gravi mancanze da parte del personale, sia in ambito tecnico sia dirigenziale,

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inoltre per problemi relativi alla progettazione dell'impianto ed alla struttura dello stesso.

Accadde nel corso di un test definito "di sicurezza": il personale si rese responsabile della violazione

di svariate norme di sicurezza e di buon senso, portando ad un brusco ed incontrollato aumento

della potenza (e quindi della temperatura) del nocciolo del reattore n. 4 della centrale. Avvenne così

la scissione dell'acqua di refrigerazione in idrogeno e ossigeno a pressioni talmente elevate da

provocare la rottura delle tubazioni del sistema di raffreddamento del reattore. Il contatto

dell'idrogeno e della grafite incandescente delle barre di controllo con l'aria, a sua volta, innescò

una fortissima esplosione, che provocò lo scoperchiamento del reattore e di conseguenza causò un

vasto incendio.

L’esplosione del reattore 4

Si voleva verificare se, in assenza di alimentazione esterna, la turbina accoppiata all'alternatore

potesse continuare a produrre energia elettrica sfruttando l'inerzia del gruppo turbo-alternatore

anche quando il circuito di raffreddamento non producesse più vapore, per alimentare le pompe di

circolazione.

Per consentire l'esperimento vennero disabilitati alcuni circuiti di emergenza. Il test mirava a

colmare il lasso di tempo di 60 secondi che intercorreva tra l'interruzione di produzione di energia

elettrica del reattore e l'intervento del gruppo diesel di emergenza. Questo avrebbe aumentato la

sicurezza dell'impianto, che avrebbe provveduto da solo a far girare l'acqua nel circuito di

raffreddamento fino ad avvenuto avvio dei diesel.

Alle ore 1:23:46 (ora locale) del 26 aprile 1986, il reattore nº 4 esplose. Si trattò di una liberazione

di vapore surriscaldato ad altissima pressione che sparò in aria il pesante disco di copertura –oltre

1 000 tonnellate che chiudeva il cilindro ermetico contenente il nocciolo del reattore.

All'esplosione del contenitore seguì il violento incendio della grafite contenuta nel nocciolo.

L'incendio, in alcune ore, disperse nell'atmosfera un'enorme quantità di isotopi radioattivi, i

prodotti di reazione fissili contenuti all'interno. Fu il primo incidente nucleare ad essere stato

classificato come livello 7, il massimo livello della scala INES degli incidenti nucleari.