LA STORIA DEL VOLO ITALIANO DAL DOPOGUERRA AD OGGI

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LA STORIA DEL VOLO ITALIANO …dal dopoguerra ad oggi

Antonio Sacchetti Scuola Sacra Famiglia A.S. 2019-20 Classe 3^A

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INDICE 1. Breve approfondimento sull'organizzazione dell'Aeronautica Militare Italiana alla fine della seconda guerra mondiale. 2. Organizzazione dell'Aeronautica Militare Italiana fino ai giorni nostri. 3. Interventi militari e non. 4. La mia esperienza personale presso 2 basi militari.

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INTRODUZIONE Lo studio delle due guerre che stiamo affrontando con la didattica a distanza, e la gestione delle emergenze Covid-19 alle quali ha contribuito l’Aeronautica Militare, hanno risvegliato l’interesse per conoscere meglio questa risorsa del nostro Paese. Fin da bambino sono stato affascinato dal mondo del volo, da tutto ciò che può sollevarsi e raggiungere il cielo; sempre incuriosito dalle emozioni che si provano volando per compiere una missione, per contribuire al bene degli altri, di chi ha maggior bisogno. Ogni volta che potevo ricevere un regalo, sceglievo sempre qualcosa inerente al volo, dai modellini di aerei della seconda guerra mondiale, al primo drone radiocomandato. Insomma cercavo in tutti i modi di avvicinarmi a quel che diventerà il mio più grande sogno: entrare a far parte dell’Aeronautica Militare come pilota. Non capivo bene che sacrifici avrei dovuto fare per raggiungere le stelle, il cielo, il profumo del sole, che illumina il nostro giorno e veglia su di noi. Tutte le vote che passava un velivolo sopra di me, ero sempre pronto ad alzare la testa e pensare dove poteva atterrare; immaginavo di essere li in alto, toccando le nuvole, riflettendo sulla nostra piccolezza, in confronto al cielo. Questo sogno negli anni non mi ha mai abbandonato, anche se per un po' di tempo ho pensato che non avrei potuto pilotare un aereo militare per colpa dei miei problemi alla vista; ma quando ho scoperto che avrei potuto fare il pilota di droni da combattimento stando con i piedi per terra mi si è aperta un’altra possibilità; ho capito che non sarebbe stato come pilotare un aereo però mi ha entusiasmato molto l’idea, perché un’ altra mia grande passione sono i droni. Nonostante la mia meta non sia ben definita, voglio far parte di un’ Arma che punta alle stelle senza limiti e senza paura di cadere.

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LO STEMMA Virtute Siderum Tenus= con valore verso le stelle 1°quadrante= Il quadrupede chimerico alato con fiaccola, con la parte anteriore da leone e quella posteriore da cavallo, raffigura il distintivo della "X Squadriglia Farman", costituita il 1° aprile 1913. Tale reparto durante la 1ª Guerra Mondiale prese parte a numerosissime operazioni belliche di ricognizione e bombardamento leggero. Denominata successivamente "27ª Squadriglia Aeroplani" eseguì, durante il primo conflitto mondiale, oltre 900 voli di guerra. 2°quadrante=Il "Grifo Rampante" rappresenta l'insegna della "91ª Squadriglia da Caccia". Nota come "Squadriglia degli assi", ebbe tra le sue file eroi come Francesco Baracca, Piccio, Ruffo di Calabria e Ranza. 3°quadrante=Il "Quadrifoglio" riproduce il simbolo della "10ª Squadriglia da bombardamento Caproni", anch'essa impiegata in audaci azioni belliche durante la Grande Guerra. 4°quadrante= Il celebre "Leone di S.Marco" fu adottato come emblema dalla "87ª Squadriglia Aeroplani", ribattezzata "La Serenissima" in omaggio alla città di Venezia. E' di questa squadriglia l'epico volo su Vienna al comando di D'Annunzio.

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1. Breve approfondimento sull'organizzazione dell'Aeronautica Militare Italiana alla fine della seconda guerra mondiale. Nonostante l’8 settembre 1943 venne firmato l’armistizio, l'attività dell'aeronautica non si interruppe ma continuò fino al termine delle ostilità in Europa l'8 maggio 1945. Subito dopo, molti aerei furono ricostruiti, con sforzi immani, dai numerosi tecnici che raccolsero parti di ricambio dai velivoli messi fuori uso dalla guerra, in quanto era impossibile disporre di parti di ricambio nuove dalle industrie, tutte situate nell'Italia settentrionale ancora occupata. Durante tutta la guerra 1940-45, i caduti dell'aeronautica furono 12.748 fra deceduti e dispersi, di cui 1.781 piloti.

LA RICOSTRUZIONE Nel dopoguerra l'Aeronautica militare si trovò davanti all'arduo problema della sua ricostruzione; i pochi aerei di cui disponeva erano ormai logori e superati. L'adesione dell'Italia al *piano Marshall* e poi l'ingresso nella *NATO* (1949) dettero un impulso decisivo alla rinascita. I velivoli americani costruiti in Italia permisero finalmente di rifornire di nuovi aerei e di partecipare attivamente alla difesa comune insieme con gli altri 14 paesi della NATO. Contemporaneamente vennero ricostituiti e ammodernati il demanio aeroportuale e la rete delle telecomunicazioni e dell'assistenza al volo, alla quale fu affidata la disciplina del traffico aereo anche civile; furono ristrutturate e potenziate l'organizzazione scolastica, quella tecnica e logistica, il soccorso, il servizio sanitario aerospaziale e la ricerca scientifica. Tanti sono stati gli eventi che nel corso di questi anni hanno permesso la rinascita: • Il 1° gennaio del 1962, in seno alla Scuola Volo Basico Iniziale di Galatina, viene costituito il 214° Gruppo Aviogetti che afferma il concetto di "jet ab initio" e prevede, per gli allievi piloti, l’uso di aviogetti, in sostituzione degli aerei ad elica. • Il 1963 è l'anno in cui il col. pil. Giorgio Bertolaso, comandante della 4^ Aerobrigata, prende ufficialmente in consegna, sull'aeroporto di Caselle (TO), il primo F-104G dell'Aeronautica Militare assemblato in Italia dalla Fiat Aviazione. • Il 1967 è l'anno della riorganizzazione in Stormi. • Dal 1° agosto del 1981 i nuovi MB.339A equipaggiano la Scuola Volo Basico Aviogetti di Galatina mentre un anno dopo, precisamente • Il 27 agosto del 1982, è consegnato al 6° Stormo di Ghedi il primo velivolo Tornado. 5


• Gli ultimi anni del '900 vedono l'Aeronautica Militare impegnata in numerose missioni e operazioni "Fuori Area". • Il 19 febbraio del 2004, a Caselle, è consegnato all'Aeronautica Militare il primo Typhoon di produzione italiana

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2.Organizzazione dell'Aeronautica Militare Italiana fino ai giorni nostri L'Aeronautica Militare ha un ordinamento con una struttura di tipo gerarchicofunzionale. Al livello gerarchico è suddivisa su un livello Centrale, uno Intermedio ed uno Periferico che è quello costituito da tutti gli Enti che assolvono compiti in molteplici settori; tra essi ricordiamo: • • • • • • • • • •

l’Accademia Aeronautica, l’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche, le Scuole e gli Istituti di formazione il Comando A.M. Roma (COMAER) le Brigate Aeree gli Stormi i Gruppi di Volo Autonomi ed i gruppi Radar e intercettori Teleguidati; i Comandi di Aeroporti, i Distaccamenti (Aeroportuali o Aeronautici) i Reparti ed i Gruppi di Manutenzione i magazzini le Squadriglie Radar e TLC i Teleposti

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3. Interventi militari e non. Dalle letture e dalle ricerche fatte ho potuto apprendere che l’Aeronautica Militare opera 24 ore su 24 per la sicurezza del Paese e dei cittadini, per garantire il controllo dello spazio aereo e contribuire alla sicurezza del Paese. Il personale e i velivoli sono impegnati in numerose aree del globo per contrastare le minacce verso l’Italia e assicurare il rispetto dei principi di legalità internazionale e dei diritti fondamentali dell’uomo. Per assolvere a questi impegni così importanti, è richiesto un continuo addestramento, mezzi ed equipaggiamenti tecnologicamente avanzati, una profonda specializzazione, un forte senso di sacrificio e la capacità di condividere le idee. Essa è integrata con le altre Forze Armate nell’ambito dell’Unione Europea e della NATO in quanto le viene riconosciuta eccellenza in settori quali: addestramento al volo, trasporto sanitario in biocontenimento, impiego degli aeromobili a pilotaggio remoto, aerospazio e spazio, gestione logistica avanzata, meteorologia. Inoltre ha diversi e numerosi compiti operativi a livello nazionale: • • • • • • • • • • • • •

assicurare la difesa dello spazio aereo; mantenere la necessaria prontezza per condurre operazioni aeree di attacco; assicurare la ricerca e il soccorso aereo; assicurare l’attività di supporto alle operazioni aeree; concorrere con la Marina Militare nelle attività di ricerca antisommergibile; partecipare ad azioni congiunte con le altre Forze Armate; svolgere attività informativa; assicurare la protezione delle installazioni aeronautiche; concorrere alla difesa del territorio; provvedere alla formazione dei piloti di aeroplano e di elicottero delle altre Forze Armate e al rilascio dei relativi brevetti; delineare i criteri generali della sicurezza del volo; concorrere a studi, ricerche e sperimentazioni nel campo aerospaziale; concorrere, quando richiesto, alle operazioni di difesa civile, di ordine pubblico, di soccorso e assistenza alle popolazioni in caso di pubbliche calamità assicurare i servizi essenziali di pubblica necessità (l'Aeronautica Militare possiede anche la capacità di trasporto aeromedico in biocontenimento assoluto).

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A questi si associano anche i compiti a livello internazionale: • gli interventi svolti a diretto supporto della collettività • il soccorso di aeromobili incidentati • il trasporto sanitario e umanitario • il concorso in eventi di pubbliche calamità (in coordinamento con la Protezione Civile) • l’intera tipologia di missioni SAR (Search and Rescue), anche in territorio ostile. Questi interventi sono assicurati tutto l’anno, ventiquattr’ore al giorno con equipaggi ed elicotteri pronti al decollo con brevissimo preavviso. Inoltre, è da più di mezzo secolo che uomini e mezzi dell’Aeronautica Militare sono anche impegnati da una parte all’altra del globo, per portare soccorso in caso di guerre o calamità naturali e per concorrere alla risoluzione di situazioni di crisi. Si tratta per lo più di missioni in terre lontane, che richiedono sforzi enormi da parte degli equipaggi che si trovano in zone a rischio, lontani dalla Patria. Alcune di queste missioni sono state segnate da sacrifici estremi, ma, la dolorosa perdita di giovani equipaggi, ha permesso che migliaia di altre vite fossero salvate.

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AERONAUTICA: CORONAVIRUS, 87 TRASPORTI AEREI E OLTRE 200 TONNELLATE DI MATERIALE SANITARIO DALL'INIZIO DELL'EMERGENZA In questo periodo di emergenza Covid-19, continua senza sosta l'impegno degli uomini e delle donne dell'Aeronautica per fronteggiare lo stato di calamità che ha colpito il nostro Paese. • quattordici ad oggi le missioni di trasporto effettuate dai velivoli dell'Aeronautica Militare per trasferire in sicurezza pazienti da un ospedale all'altro, alleviando così la pressione sui centri di cura del nord Italia. • nove i trasporti effettuati fino ad oggi dai velivoli C-130J della 46ª Brigata Aerea per il trasporto di pazienti che da Bergamo sono stati trasferiti in altri ospedali, nello specifico sono stati sei voli sul territorio nazionale e tre quelli diretti in Germania (due a Lipsia ed uno a Dresda) • supporto e contributo alla Protezione civile – allestimento ospedali a Cremona, Torino e Schiavonia (PD). Il primo ospedale da campo è stato allestito a Cremona, messo a disposizione dalla Samaritan's Purse (SP), un'organizzazione umanitaria cristiana evangelica, proveniente dagli Stati Uniti.

Il primo DC8 americano è atterrato lo scorso 17 marzo sull'aeroporto di Villafranca - Verona con a bordo personale (sanitario e logistico) e attrezzature mediche, tra cui 8 unità di terapia intensive di primaria importanza in questi giorni di emergenza epidemiologica Covid-19.

L'Aeronautica Militare ha inoltre offerto il proprio prezioso contributo anche nei lavori di allestimento dell'area sanitaria all'interno del complesso delle OGR – ex Officine Grandi Riparazioni – di Torino: in tempi rapidissimi, ha consentito la realizzazione di 92 posti letto destinati a pazienti affetti da Coronavirus. http://svel.to/1v3x (link video)

Nel mese di febbraio sono state effettuate 4 missioni per il rientro di cittadini italiani e stranieri dalla Cina e dal Giappone, tutte con velivoli KC-767A del 14º Stormo di Pratica di Mare.

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1. La prima missione il 2 febbraio, direttamente dalla città cinese di Wuhan per il rimpatrio di 56 connazionali; 2. poi il 9 febbraio, da Brize Norton (Inghilterra) a favore di un gruppo di cittadini italiani e stranieri rientrati sempre da Wuhan; 3. il 14 febbraio un terzo volo ha riportato in Italia il giovane Niccolò, il diciassettenne di Grado; 4. tra il 21 e il 22 febbraio, un'ulteriore missione per il trasporto dal Giappone di 19 connazionali ed altri cittadini europei che erano a bordo della nave da crociera Diamond Princess. Vedi: • approfondimento intervista al maggiore Valentina Papa; • l’articolo su emmereports https://emmereports.it/2020/04/30/valentinapapa-lorgoglio-di-volare-per-la-nazione/

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4. La mia esperienza 14 aprile 2016: sono passati solo 4 giorni dal mio compleanno; al mattino mi preparo come al solito per essere accompagnato a scuola da mio padre. Prima di salire in auto mi disse di lasciare lo zaino a casa perché quel giorno non sarebbe servito: ero preoccupato e un po' incerto su ciò che mio papà aveva in mente. Mi dette subito una giustificazione per l’assenza che avrei fatto a scuola, oltretutto in accordo con la mia maestra. “Ti porto a vedere da vicino un aereo: andiamo all’aeroporto militare di San Damiano”; sono sempre stato affascinato e incuriosito dal volo e sentire quelle parole da mio padre mi riempirono di gioia, i miei occhi si illuminarono emozionati, salii in auto e per tutto il tempo continuai a fare domande e immaginavo quello che avrei visto. Dopo un tempo che a me sembrò interminabile, mi trovai all’Aeroporto Militare di San Damiano a Piacenza, ora chiuso. Appena sceso dall’auto, non capii bene dov’ero, ma appena vidi un aereo decollare di fronte a me rimasi a bocca aperta; incontrai gli occhi di mio papà e con uno sguardo incredulo ed emozionato mi avviai a vivere un susseguirsi di emozioni. Fui accolto dal comandante che mi presentò ad alcuni piloti per i quali fui la mascotte del giorno; mi fecero indossare un casco appartenente a un pilota di nome Aldo; davanti ai miei occhi un Tornado si alzava in volo, ero confuso, stordito; i piloti mi salutavano, l’odore acre del combustibile aveva invaso il mio olfatto e il calore sprigionato tutt’intorno mi avvolse in una nube di caldo mai provato prima, il rombo assordante dei motori aveva otturato i miei timpani e nonostante tutto ero felice. È difficile raccontare bene ciò che provai, soprattutto perché è passato molto tempo ma le sensazioni e le emozioni resteranno sempre con me, nei miei ricordi. 12


Ma non è ancora finita; il mio papà aveva in serbo un’altra sorpresa. Il 20 marzo 2017, quasi esattamente un anno dopo e sempre in concomitanza del mio compleanno, mi regalò una giornata all’Aeroporto Militare di Ghedi. In accordo con il comandante del 50° stormo ho potuto assistere a lezioni di fisica. Il percorso della giornata aveva previsto anche la visita alle officine; all’interno di esse ho potuto ammirare da vicino testate di bombe delle quali mi furono spiegate le loro funzioni ed utilità. Avevo intorno a me tanti piloti che con tanta passione rispondevano ai miei perché, alle mie curiosità. L’ emozione divenne ancora più forte quando mi fecero salire in un aereo, fui messo al posto di comando pieno di bottoni e leve, tant’è che avevo paura a toccare qualcosa; il pilota che mi accolse mi parlò anche dell’utilità dei seggiolini eiettabili e di come devono essere utilizzati. Ma nei ricordi più indelebili di quella giornata mi porterò i decolli di tre Tornado e la foto col comandante, un uomo di grande professionalità e passione per il proprio lavoro.

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CONCLUSIONE Approfondendo l’argomento e facendo ricerche appropriate per questo lavoro, ho capito che per volare occorre essere pronti a compiere enormi sacrifici ed essere consapevoli dei rischi che si corrono; bisogna avere un gran coraggio ed essere sempre pronti ad ogni evenienza. Prendere posto nell’Aeronautica Militare non è una scelta facile, ma sono convinto che la mia determinazione e la volontà di servire il mio Paese può rendere il faticoso cammino più ragionevole e realizzerò veramente ciò per cui lavoro, il mio Paese, l’Italia.

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Gli approfondimenti: 1)

l’intervista

Martedì 26 maggio 2020 ho avuto modo di Intervistare in videoconferenza Valentina Papa Maggiore 8° gruppo di volo, responsabile del KC 767A e Marco Belfiore Capo Sezione Operazioni del 71° Gruppo Volo entrambi facenti parte del 14° Stormo. Dopo esserci presentati ho posto loro delle domande alle quali entrambi mi hanno risposto raccontando la propria esperienza. Valentina Papa in particolare, ha raccontato di aver effettuato numerosi voli dalla citta di Wuhan per il trasporto dei pazienti connazionali contagiati dal Covid-19; è stata lei che con il suo aereo KC 767° ha riportato in Italia anche gli italiani dalla Diamond Princess, che il 25 aprile ha portato in volo materiale sanitario ma soprattutto di medici e infermieri verso gli ospedali del nord Italia. partiti tutti dall’aeroporto di Pratica di Mare. Quello che mi ha colpito maggiormente del racconto di Valentina Papa è stato il suo entusiasmo e soprattutto il senso del dovere che accompagna tutte le sue missioni; parlava molto della gioia che lei stessa ha provato durante questi voli perchè nonostante la situazione drammatica, tanti erano i sorrisi e gli sguardi sereni di queste persone che ponevano fiducia in lei, nei suoi colleghi e nell’Aeronautica. I due maggiori hanno sottolineato l’importanza della comunicazione durante il trasporto dei pazienti, ma anche fondamentale negli accordi da condividere con i colleghi della squadra. Il maggiore Marco Belfiore ha raccontato la sua esperienza che è Iniziata all’età di 13 anni e per lui è stato molto difficile entrare in Aeronautica Militare e ha dovuto lottare molto per poter realizzare questo suo sogno. Il suo compito consiste non solo nel pilotare il P180 ma anche di controllare i dispositivi di navigazione altamente tecnologici per assicurare il mantenimento delle rotte di navigazione. Entrambi hanno partecipato a delle missioni anche molto pericolose e di grave emergenza in Afghanistan e nei paesi balcanici, negli anni 90, dopo la caduta del muro di Berlino. Il loro lavoro consiste anche nel progettare, programmare e preparare le missioni: un lavoro che impegna 24 ore su 24, sempre pronti per ogni evenienza. Valentina e Marco riescono ad essere genitori dei rispettivi figli anche se con grandi difficoltà; ma riescono a mostrare sempre tanta serenità ai loro famigliari, perché quello che fanno è per il bene comune. 15


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Istituzione del Piano Marshall da un’intervista a Paolo Mieli, Giornalista e storico

Dopo la Grande Guerra le potenze vincitrici, in particolare la Francia che aveva subito l’aggressione della Germania, chiesero di essere pienamente risarcite per i danni subiti. La Germania, nel tentativo di stare dietro a questi obblighi, attraversò un periodo tormentatissimo il cui esito fu nel 1933 l’ascesa del nazismo e nel 1939 l’inizio della Seconda Guerra. Nel 1945, a conflitto terminato, gli Stati Uniti non vollero commettere lo stesso errore commesso dalla Francia alla fine della Grande Guerra, e costringere la Germania di nuov o in una situazione potenzialmente esplosiva; venne così messo in atto il Piano Marshall, un piano di aiuto alle potenze che avevano perso la guerra e a quelle limitrofe: “Fu una delle idee più innovatrici del secolo”– sottolinea lo storico Mieli. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale l’Europa era infatti un continente distrutto e stremato dai sei anni di conflitto. Se la parte occidentale fu liberata dall’alleanza anglo -americana, la parte orientale fu liberata e occupata dall’ Unione Sovietica. In questo contesto gli Stati Uniti d’America, usciti dal conflitto in buone condizioni economiche non avendo avuto la guerra “in casa” e, anzi, avendo potuto esaltare la propria industria bellica, lanciarono un grande programma di ricostruzione europea. Ad annunciarlo fu il Segretario di Stato americano George Catlett Marshall in un discorso ad Harvard nel giugno del 1947. Il Piano Marshall e la Guerra Fredda Gli Usa, intervenendo con il loro supporto in Europa, crearono una forte integrazione tra le economie delle due sponde dell’Atlantico. La proposta americana era in origine estesa anche ai Paesi europei dell’est, un intento che non era visto per nulla di buon occhio dal leader sovietico Stalin. L’URSS non aveva certo le risorse per pareggiare lo sforzo americano ed ebbe paura che il Piano Marshall fosse uno strumento di prevaricazione. L’Unione Sovietica impose così il rifiuto degli aiuti statunitensi. Questo approfondì il solco tra i due blocchi destinati a durare mezzo secolo”. 16


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Istituzione della N.A.T.O.

Il 4 aprile del 1949, fu istituita la NATO, Alleanza nata come strumento di difesa collettiva e di cooperazione militare tra i suoi Stati Membri Questo principio viene sancito dall’articolo 5 del Trattato di Washington, in virtù del quale: “Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell’America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell’esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall’Art. 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti attaccate, intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l’azione che giudicherà necessaria, compreso l’uso delle forze armate, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell’Atlantico settentrionale. Ogni attacco armato di questo genere e tutte le misure prese in conseguenza di esso saranno immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza. Queste misure termineranno allorché il Consiglio di Sicurezza avrà preso le misure necessarie per ristabilire e mantenere la pace e la sicurezza internazionali.” Fino ad ora, l’unico caso in cui è stato attivato l’art. 5 è in seguito all’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle. La NATO consta attualmente di 29 Stati Membri. L’Italia è uno dei 12 Paesi fondatori, insieme a: Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Lussemburgo, Paesi bassi, Norvegia, Portogallo, Gran Bretagna e Stati Uniti. Successivamente sono entrati a far parte dell’Alleanza: 1952: Grecia e Turchia; 1955: Germania; 1982: Spagna; 1999: Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia; 2004: Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia; 2009: Albania, Croazia; 2017: Montenegro. 17


VOLO IN QUOTA

Oh! Sono fuggito dall’ineguale superficie della terra e ho danzato per i cieli sulle ali ridenti, inargentate; Sono salito contro sole, ho raggiunto la cascata gioiosa delle nuvole intrecciate di luce e ho fatto centinaia di cose che voi non vi siete mai sognati di fare, virando, raddrizzandomi, vagando per le alte quote silenziose, illuminate dal sole. Volando lassù, Ho inseguito il vento che acclamava il mio passaggio e ho lanciato il mio velivolo ardente attraverso imponderabili castelli di aria. Su, e ancora su nel vasto, delirante, abbagliante azzurro fino a superare il vento, a lambire le grandi altezze con grazia delicata, quelle che giammai ne l’allodola ne l’aquila hanno volato. E mentre la mente, in silenziosa ascesa, superava l’alto, inviolato santuario dello spazio, levai in alto la mano e sentii il volto di Dio.

Sottotenete pilota John G. Magee Junior Pilota statunitense dell’aviazione canadese Caduto in combattimento aereo l’11 dicembre 1941

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CURIOSITA’

Per la ricorrenza del centenario della Beata Vergine di Loreto che è Patrona degli Aeronauti, l’Aeronautica Militare ha inteso commemorare l'importante evento richiedendo al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) l'emissione di un francobollo celebrativo in data 8 maggio 2020.

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Bibliografia consultata: • Enciclopedia Rizzoli Larousse vol. VII • Periodico mensile: Rivista Italia Difesa R.I.D. • Periodico mensile: Storia Militare • Ricerca dal web sul sito dell’Aeronautica Militare • Breve ricerca su intervista a Paolo Mieli giornalista e storico • Intervista ai piloti: Valentina Papa Maggiore 8° gruppo di volo, responsabile del KC 767A e Marco Belfiore Capo Sezione Operazioni del 71° Gruppo Volo entrambi facenti parte del 14° Stormo.

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