Troppa comodità ci sta uccidendo. Lo dicono i medici, lo confermano gli antropologi. Tutti i comfort di cui ci siamo circondati ci hanno resi intolleranti alla minima avversità e al più leggero sforzo fisico. Questa incapacità di affrontare le asperità della vita provoca una serie di patologie: disturbi digestivi, insonnia, problemi relazionali, scarsa concentrazione sul lavoro, attacchi di panico.
Eppure tutti noi consideriamo la comodità una nostra grande conquista. Con un solo marginale effetto collaterale: l’assopimento degli stimoli. Percorriamo la nostra strada senza più essere costretti dalle circostanze a tirar fuori da noi stessi quella determinazione, quel gusto della sfida, quell’impulso che nei tempi passati ci hanno aiutato ad arrivare ben oltre a quanto avremmo mai potuto immaginare.
Ad ognuno di noi rispondere alla domanda: ne vale la pena?
Fabrizio Favini