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ELENCO DEL MATERIALE GIORNALISTICO ATTRIBUIBILE A BENITO MUSSOLINI
AVVERTENZA, - Tutto il materiale giornalistico qui elencato è anonimo; il materiale giornalistico contrassegnato da (1) ,!, di prima pagina, da (2) di seconda e cosi via.
DA
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« IL POPOLO D ' 1TALIA»
ANNO 1919-V I
24 marzo. Il g r assetto che comincia:« L'adwrala di ieri non ba delf!st le noi/re aspellatìve. ( + ))>(i)
17
18 lj
4 aprile.
Faui di (ombaflin,ento (3)
Dopo la nostra « adunata ». Fasci di ,ombattimento (3)
Cappello all'articolo di A. Scalzotto : Un ferro viere ai ferrovieri (1)
Commento alla corris pondenza da Roma : Il pr~uitno congresso dell'auociaz.ione tombailenii (1)
La proclamazione dello sciopero 1i.enerale (z)
Cap~llo alla lc:tteta di Silvio Trcntin: I « atei» e le Iure liberale (;)
10 maggio, Cappello alla corrispondenza da Roma: Veno le <( ofio or, » ,ome legge di staio. Il progeffo Turali (3)
Cappello all'articolo di Giovanni Perucca: Tra i ferrovieri. Politica e sinda,ato (3)
Il Il corsivo che comincia: « Rileviamo 111bilo un f allo ,he d è motivo di ,ompiawrz.a, di l egilfm10 iJ'ooglio. ( +) » (3)
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2 giugno.
Il caso del oralberg (1)
Cappello all'articolo di Araldo di Crollalanza: Ltlft rt pugliesi La grande organizr· z.ione dei comballtnli di Bari e provincia 3) al ,romo ]ean Lonl,11t1 ù) l
5
7 l j
In t ema tlelforalt. Allenzione signori I (1)
Ancora Scozzese, fofaiolo (3)
Cappello all'artico o di Paolo O rano : U due Germanit I ( 1)
B um l (, )
N . 163. 16 giugno.
» » »
» 167. ,o »
» 176. '9 »
»
» 1 77· JO
» )} ))
» 189. 1.2 luglio.
» 2.22. 15 agosto.
Commento alla corrispondenza da Londra: Aulocraz.ia t democrazia! Contro lo « u ioperiSJimo » dei par/ili NJcialisti. Un volo inglm ( 1)
Allilio D ,jfmu (3)
Che si saran sussurralo? ( 1)
J?;;;J:iJe~f::i,;a c{)sagli~ 1911 (1)
PostiUa all'articolo di Agostino Lanzillo: Dopo il congresso dei comballm/Ì ( 1)
« 1 orna al tuo pamllo )) (t)
I Jradilori, no ! ( 3)
C hiose e co,mmenli (1)
Faccie di bronz.o I (t)
Documentario
UNA NOSTRA ... . AZION E FANGOSA*
Noi, c ome la t o talità degli ~omini po litici italia ni - d a 1\fr:no tti Serrati all'on. O rlando - ab bfamo sempre sdegnat o e sdcgnamo di dare q ualsiasi importanza alle -v itupero se pubblicazioni di u n innominabile g io rnale d t Milano. Ma poiché q uesto innominabile foglio, nella sua quotidiana corsa r issosa al turp iloqui o, accennava ie ri q uasi concretamente ad u n fat to che ci r i$ ua rda, con lo scrive re, non senza il conto rno d ei soliti vituperi, d1 cui ci se ntiamo onoratissimi, che ({ noi siamo caraci di tutte le azio ni fangose e qualche n otaio t o rinese lo sa », non a g iornale, che no n s i nomina, ma a i nostri lettori vogliamo mostrare fin o a qual punt o p uò g iungere la impudenza di certa gente. ·
La nostra « azione fangosa che q ualche notaio t orinese sa 1> è quest a:
Come è no to ai nostri lettori, è in corsO una nostra q uerela per d if. fa mazione, con ampia facoltà d i prov a, contro l'inno m in ab ile g iornale mila nese. Il p rocesso già istru ito fu ri nv iato d al T rib unale d i Milano a due mesi dopo la pace in fo r za d i un d ec reto luogo tenenziale che vieta la d iscuss ione di cau se le quali p osso no nu ocere alla co nco rdia nazio· nale in tempo di guerra. Nel p er iod o is truttor io, fra molti altri che si s ono messi spontaneamente a n o stra d isp os izione p e r accertare fatti e responsabilità d el nost ro avve rsa rio , s i è p resentata a n o i an ch e u n a signo ra p er narrarci, a carico del diretto re del giornale innominabile, di0 ~~~~ ; aft~~v1 i~hi1~: ~~~i;itfa~:c~ e~~= balme nte sul con to di q uel medesi mo sig no re dal Co nsole gen erale d'Italia a Ginevra, conte Gaetani di Laurenzana; il q uale, se ha av uto la d isg:razia di morire, h a pu r lasciato sc r itte le d ich iarazioni stesse in u na su a lette ra ad un deputato italiano Alla signo ra n o n esuan ea alla vita d el dire ttore del fogliò inno min ab ile, che, spontaneament e, non conosciut a prima da n o i, e ra venuta a tesserci.... l e laudi del dire ttore medesimo e che . si offri va di d eporre· al nostro p rocesso, sotto il v incolo del giuramento, le g ravi c ose detteci , n o i r itene mmo nostro d overe e nostro diritto insieme, sia p er non vale rci alla legg era de lla p aro la di un t es te che p o teva a nc he essere troppo sp o nta neo, sia per cautelarci contro eventuali sorp rese process ualt, c htedetle se era disposta a fissare le sue dichiarazioni in un atto notarile, senza di che avremmo dovuto respingere la sua offerta e non l'avremmo mai fatta citare come testimone. E risaputo, infatti1 che le parole volano e gli scritti restano; né~ mai stata nostra abitudine affidarci alle prime voci che corrono: si trattava qui di un testimone non cercato e non conosciuto da noi. la cui citazione al pro cesso doveva farsi su deduzioni specifiche; dovevamo perciò, prima di ogni altra cosa, assicurarci della consistenza di tali deduzioni in rapporto alla serietà del teste, per evitare - come accade talvolta in processi del genere - « squagliamenti », restrizioni mentali, deviazioni ed amnesie al dibattimento. E la signora in questione volentieri volle fissa re in un documento notarile la sua spontanea deposizione, che fu raccolta in Torino dal notaio T eppati con atto del 7 agosto 1916. E quando avremo aggiunto che in questi tre anni di sempre gradite contumeli e quotidiane, di persecuzioni e d i monotoni oltraggi, mai ci siamo valsi, mai abbiamo fatto cenno a questa attestazione notarile, che solo il magistrato può e deve giudicare e p esare, i nostti lettori avranno un'idea completa della n ostra« azione fangosa)), nonché della impude nza dello squalificato g iornale mila nese.
MARGINALIA*
Un Passo A Dietro
b necessario rifare un passo a dietro e tornare ad occuparci di quel signor Benito Paranoia, direttore del giornale dei produttori, che da qualche tempo avevamo abbandonato alla sua sorte. E confessiamo di tornare ad occuparcene con estremo avvilimento, perché non abbiamo costume di perder tempo attorno a cose poco pulite, e, anche, ad individui che potranno interessare g li alienisti, ma che mai d ovre bbero, in un Paese civile, trova r modo cli far parlare di sé da g ente che con l'alie nismo nulla ha a che vedere. Disgraziatamente noi siamo in un paese dove si permette aì p arano ici di tener cattedra, e si lascia loro, indifferentemente, libertà d~azionc.
Noi non sappiamo ancora, con precisione, quale mete il sig. Benito Paranoia abbia intenzione di raggiunge re; n é, tanto meno, sappiamo se tali mete saranno raggiunte e gli sarà ,rermesso di raggiunge rle dal po.Polo italiano ben pensante. Ma sappiamo che quest'uomo viene a costituire ogni giorno di più un pericolo sempre maggiore n el Paese. Quanti vivono lontano da h.filano vedono codcst'uomo come un superdio o qualcosa di simile, poiché non hanno campo di bene osservare s11r plact le infinite capriole, i non meno infiniti sgambetti, cui si abbandona, affermando oggi la necessità di un regime repubblicano, rimangiando domani quanto oggi ha affermato e cosl via.
Ma, per chi sappia vedere lucidamente la realtà, appare evidente che codesto uomo non va fo cerca che d'una cosa soltanto: di popolarità. 11 bene del Paese, le necessità dell'ora, ccc., ecc., tutto è posto in sccond'ordille : la popolarità è quella che conta, e nulla più.
• Da L' lt11lit, dtl Popolo di Milano, N. 29, 23 ap rile 1919, J
Chi ha let to il giornale d ei produttori in questi ultimi g iorni non avrà p o tuto far a meno di n otare il tono spavaldo · e g lo rioso degli articoli di fondo e di tutta la cronaca degli avvenimenti di Milano, ma sarà restato meravigliato di non aver potuto notare che il giornale possedesse per intero il senso della responsabilità e della verità, Benito Paranoia, in fondo, era non p o co impacciato nell'esaminare gli avvenimenti: era maledettamente imbarazzato. Non ha avuto il coraggio, lui, l'uomo dal fegato smisurato, dal coraggio donchisciot~ tesco o - se volete - tartatinesco, di confessare tutta la responsabilità dell'opera sua negli avvenimenti di martedl 1 s corrente.
È vero che in tal giorno Benito Paranoia se ne stette ben nascosto nella sua tana canobbina, lasciando ire per piazza, a compier l'opera d i agenti provocatori, i suoi scagnozzi; ma il sor Benito n on può dimenticare l'opera che da cinque mesi nel fogliuocolo su o viene svolgendo, ben propositamente determinata a creare nel Paese la g uerra civile. L'opera sua, tendente, nonostante qualche obliqu a frase mirante a far credere il contrario, a svalutare le g iuste rivendicaz io ni del proletariato, o nde consentire alle attuali incap aci classi di rige nti di restare al potere. L'opera sua, aggiungo, studiatamente provocatrice di moti inconsulti da parte del proletariato e da parte di quella piccola o media borghesia briaca d ' arditismo, di m o ti che fatalmente dovevano portare l'una parte contro l'altra in un cozzo violento ed incivile.
E Benito Paranoia a denti stretti si rallegra dell'incendio del11 Ava~ti I, della distruzione della tipog rafia, ecc., ecc., dim~ntico che a quella bottega non soltanto egh ha mangiato, ma che a quella botteg a egli alzò l'insegna idiota della neutrafità assoluta, generatrice della p re-
~:!:;.a!h~d:iS~J!t~~~.d~~~~~r~·dfr~~ si~ef~~!i:~cl~ec~~t:~~ mente si è che il s ig. Benito Paranoia pare abhia assunto il compito di fare il turlupinatore della democruia e del proletariato e l'agente provocatore ad uso e consumo della plutocrazia ìndustrial-siderurgica e dell'inetta classe dirigente.
La Maschera
Per convincersene basta vedere di che sia composta la ma"schera che Benito Paranoia ha gettato sul volto d ei suoi« Fasci di combattimento >), I postulati d'azione immediata che mascherano l'azione vera di quella gente consistono: a) nel chiedere un progetto di legge per le o tto ore · di lavoro, conquista proletaria già completamente raggiunta; b) accogliere emendamenti per il progetto sulle assicurazioni globali, progetto che già esiste e che, perciò, è già una battaglia vinta; ,) sistemazione del personale delle ferrovie, altra cosa già in via d'att uazione; d) accettare la riforma elettorale, riforma che ormai accettano anche i più codini tra i codini e che p erciò il Governo dovrà·fatalm ente accettare; e) revisione dei processi militari, revisione, cioè, se non erriamo, che j socialisti chiedono già da un sacco di t empo ;/) imposta progressiva « straordinaria » sul capitale, imposta che tutta la gente ben pcnsant~ chiede <;I.a almeno quattro anni, senza aggiungervi quello
« stE%:~ar:e:~oc~~. ~o~di
0 ~iuama l'essenza def « P artito dei realizzatori ». Ci vuol della faccia tosca per davvero. Ma noi siamo curiosi di sa.Pere cosa si .nasconda sotto questa specie di maschera, siamo curiosi di sapere guali_secondi fini si occultino. Perché se si t rattasse semplicemente d1 un mezzo per poter domani cantare vanagloriosamente la vittoria a, b, ,. ecc., ecc., poco :att~of\bb~:i~ ~:g1i;: cfilite~~~~C~~\~~Oi c:aseett~ il Paese alla guerra civile. A questa gente ~a fatto paura la repubblica sociale, segno dunque che sono, potenzialmente almeno, dei reazionari volgarissimi, ammantati d i pseudo-democrazia, di quella pseudodemocrazia che invocava l'annessione della Dalmazia cioè.
~~:niia~h:ti;ri~~~~:i~n~ ~an~~n~/C~jttOC~~ 110:a~~;;.
Quando le porte di Mombello si apriranno per porre al sicuro codesta gente ?
Per Intenderci
AL SIGNOR BENITO MUSSOLINI *
In un articolo di commento al messaggio di Wilson, pubblicato sul Popolo d'Italia del giorno 2.5 aprile, il signor Benito Mussolini scriveva, tra l'altro: chi!che~~l:~ .1::i far conoscere a
« Il messaggio al popolo americano è in realtà diretto a noi. O meg lio è diretto a quella infinitesima frazione della nostra opinione pubblica che ostentava - per monetizzarlo -il wilsonismo e che oggi, molto erudentemente, si dà alla latitanza».
Il giorno seguente, p oi, t ornava sull'argomento, definendo come « misteriosa>> la campagna di coloro che egli dùamò rinunciatarii, perché invocarono, prima di lui e dell'on. Sonnino, la liberazione di F iume, alla quale ìl suo giornale e l'on. Sonnino avevano esplicitamente rinunziato a beneficio del regno di Croazia, secondo l'espcessionc del Patto di Londra.
Per il rispetto che dobbiamo a noi stessi cd ai nostri lettori, non già per il credito che facciamo alla onesta politica dell'autore dell'accusa, invitiamo il signor Benito Mussolini a spiegarsi ed a precisare.
Il nostro giornale non è stat~ fondato, come il giornale del signor Benito Mussolini, col concorso diretto od indiretto di Filippo N ald.i, attraverso le prestazioni di una Agenzia di pubblicità, che oggi r ivendica misteriosi diritti in laboriose contrattazioni: è stato fondat o da un grnppo di giovani sottO la loro ~rsonale garanzia, senza chiedere ed ottenere preventivi ap()?ggi. E poiché questo g ruppo di giovani era in massima parte di combattenti, essi posero per garanzia l'im~gno di versare, in caso di necessità, all'amministrazione l'assegno di un intero anno della m edaglia al valor e di cui ess i erano decorati, Ne avevano abbastanza· di medaglie, per assicurare l'ìnizio_·delle pubblicazioni. E vive, oggi, coi proventi delusivi degli abbonamenti e della ri vend ita delle sue 2.0 mila copie di tiratura, della réclame di quarta pagi na, per avere la q uale il nos tro g iornale n o n ha mai ricorso ai sis temi adottati, v erso 1 suoi cUenti, dagli incaricati del Popolo d'/Jalia, nonch é per Je modeste e spontanee offerte di amici fedeli alla causa ch e sosteniamo, senza preoccuparsi «noi>> dell'opinione contraria dei siderurgici della rivier a di l evante o di p o n ente
• Da L'Italia d el Popolo, N . 31, 29 aprile 1919, I.
Aspettiamo quindi che il signor Benito Mussolini p recisi ì fatti a i quili intendeva alludere per accusare questa nostra « frazio ne infinitesima d ell'opinione pubbEca » d i aver monetizzato il wilsonismo Gli promettiamo i mmediata querela, impegno di presentazione di tut~ì ì libri della nostra amministrazione, e concessio ne della più a mpia facolt à di prova ·
E n o n chied iamo al Popolo d'ilalia dì p r esent are i s uo i libri. Non abbiamo affatto b isogno dei suoi libri, per provare eventualmente che se qualcuno in Italia h a monetizzato qualcosa è il Popolo d'Italia, che h a lar gamente « monetizzato » il suo inter ventismo. Ci b asta quel che sappiamo per provare, eventualmente, che L'Italia del Popolo n on ha chiesto o accettato danaro d a nessun governo strani.ero, me ntre il Popolo d'Italia ha accettato ch,que.r p atriottici dallo stesso G overno francese che oggi ins olentisce; e , dimenticandosi di esse r stato neutralista quando la G ermania aveva g ià invaso il Belg:io, ha accettato altri chèquu, insanguinati dal sangu e dei difensori di Liegi, provenienti dal Governo di un popolo esule.
Ed è unicamente per la competenza dimostrata dal signor Mussolini n el « monetizzare » il suo interventismo che abbiamo grande fid u cia che egli non s i sia ingannat o a promettere ch'egli no:n tirderà a dare la prova della« monetizzazione >> del wilsonismo in Ita ha. Aspe ttiamo che Cagliostro rispo n da. ,
COSE A POSTO *
La stampa dalmatomane, pavida d elle sue enormi responsabilità, si è affrettata a gettar sopra at cosidetti « r inunciatari» la colpa dello scacco s ubito a Parigi dalla Delegazione italiana alla conferenza d ella p ace Si capisce che 11 g io rnale che ha strillato più alto, sia quello che maggiormente è colpevole, quello che maggiormente ha mentito, maggiormente· ha falsificato, dimenticando d'av er sostenuto, nel m arzo e nell'ap rile 1918, come è stato d a n o i docume ntato nel n os tro numer o d el H marzo u s., la necessità dell'assegnazione di Fiume alla Jugo- slavia. ·Q uel g iornale - il lettore g ià l'ha capito - è il giornale d ei {,~~~~\~1r;ie ro che lo dirige. nel numero del 2 6 corr., ha scritto una colonna e ·mezzo per dimostrare che « il messaggio di W ' ilson è l'ulti mo episodio di quella mister iosa, ignobile, volgare campagna dei rinunciatari italiani», affermando testualmente :
• Da L'Italia del Popolo, N. 3 1, 29 aprile 1919, I.
« N o i crediamo che il messaggio wilsoniano sia in diretta relazione con tutto quel movimento odioso e ignobile che fu il .. r inunciata· risma ". Si dice che non è l'ora q uesta delle discordie e sta ben e; ma con questo non è inteso che si dia una sanatoria alle enormi r esponsabilità di un manipolo di i taliani Il fatto triste è questo: che men t re
!~rfe[~.n~~~~~n~0 gt~1 ~~~: c~°m~s~:t~~~nJ~Ib::i~~mlet!n;a:r:ir~;i~= sizione era formidabilmente g iustifica ta, in Italia abbiamo av u to lo spettacolo di una violenta sistematica campagna contro l'on. Sonnino, contro il Patto di Londra e $ li episodi di questa campag na sono tro p po clamorosi e recenti, perche siano di menticati. Quale me[aviglia che il signor Wilson ci neghi tutta la Dalmazia? Non è d' ieri un telegramma del Partito Repubblican o I taliano, il quale n on ricord a n emmeno la Dalmazia, nemmeno Zara, e s i capisce quind i che p e r j rep ubbl icani t utta la D almazia de ve essere abbandonata al pate rno r egime d el ba· s to ne croato? ».
L a malafede di codesti periodi è di un'evidenza cosl meridiana che non va1 d avvero la pen,a di lumeggiarla. Fidando nella labile memoria de' suoi lettori, il <t misterioso» avventuriero dimentica di precisare i termini de1 punto di vista dei cosidetti rinunciatarii, la cui tesi era stata - troppo tardi, però - sposata d allo stesso on. Sonnino nelle ultime fasi delle trattative di Parigì, ora interrotte. La malafede di c od esto messere va an che oltre, sino a scrivere, con u n gesuitismo repugnante, fidan do che i semplicioni sposino alla lettera il suo cana. g hesco sospetto: « Non sappiamo, sino a questo momento, se nel gesto wilsomano ci sia la complicità, immediata o remota, di qualche ex.ministro, ma il co lpo è ana logo a quello di Biilow, salvo cbe avv iene alla v igilia della pace )> La sconcezza di codeste parole, la spu dor ata loro malafede è luminosamente pro vata da due fa tti : a) d al cono~~1l·~n~t!~i~a
1ii:;~~t~~iir
u\b l :/~~~o!~e~:i~~~ dal Z.j corr., il telegramma che l'on Bissolati cÙresse al sen Della T o tte a Parigi, i l 'luale aveva avver tit o l'illustre amico n ostro che in circoli interessati s1 t entava di travi sare le sue idee. Il telegrammà, preci so e catego[ico, h a un valore immenso , in quanto che conferma la tesi dall'on. Bissolati sostenuta n el · meraviglioso discorso di Milano, resi - ripetiamo - che negli ult imi tempi è stata fatta ptopria dagli on O r· la nda e Sonnino . Eccone il testo:
·Nessun equivoco può in buona fede .sorgere circa i propositi miei e ddla p ane di opioiOJle pubblica da me rappresentata.
Perseguendo l'intento· di assicw a.rc alrEuropa una pace dusatura e di sta· bilire r apporti d arnicizia dell'Italia con i popoli d i oltre Adriatico, inverai arrordi lram i#vi rirra il rorriJpettiVQ'di Fi um e italiana, t:on Z ara aulonoma, nont:hl go. ranzia per llltti gli altri gruppi italiani della ;ponda A.driatit:a.
Ebbi Ja precisa impressione che consentissero in questo ind irizzo uomini altamente rappresentativi della Jugoslavia e dell'America, coi quali ebbi contatti: 11 mio pubblico discorso di Milano 1iproduce tutto ciò con assoluta C$4UC'zza.
Auguro che il dissidio compongasi su q uesta base nell'interesse dell'Italia e d ella Società delle Naùoni. ··· ·
B1SSOLATI
Lo stolto ed idiota avventuriero, che gett a il suo · fango s iste maticamente sugli uomini più puri del P aese, può co?tinuare nelle sue vili e ruffianesche insinuazioni : non riuscira ad imbrogliare nes sun italiano che rispetti il proprio P aese e se s.tesso. Passato questo period o , penseremo poi noi a smascherar e a dovere codesto intruglio di bile e di male azioni: documenteremo a quali fonti abbia attinto ed o ra attinga il giornale dei produttori, quanto disinteresse vi sia nelle camf.ag ne demagogiche che conGuce. Il pubblico potrà cosi toccar con mano ultima incarnazione di Cagliostro, che nel secolo XX rivive nell'anarchico della settimana rossa, nell'inventore della neutralità assoluta socialista, nel funambulista della g uerra democratica e della pace imperialista, nel servitore umilissimo dell'indu strial-si.derurgia italj.ca.
CAGLIOSTRO QUERELA*
Caglios tro Mussolini, dunque, querela. Siamo grati a Cagliostro per la sua decisione che ci porrà presto in g rado di offrire al Tribunale la prova, che dichiariamo di·possedere, delle accuse da noi rivoltegli. E assicuriamo Cagliostro che egli non sj troverà in Tribunale solamente davanti al gerente de ll'flalia .del Popolo, ma ad una sede di imputati che chiederanno ai giudici l'onore i:fi poter sopportare la responsabilità delle nostre affermazioni. Per ora attendiamo che l'avv. Sarfatti pr oceda. -
Tutto ciò fila benis simo, ma non si rife risce che ad u na parte della polemica. Abbiamo accusato Cagliostro di aver riscosso ,hJques patriottici ·dal Governo francese : Cagliostro querela, e fa il suo dovere. Noi far emo il nostro provando in quale gi orno, in q uale o ra e per quale via Cagliostro ebbe quel danaro.
Ma il signor Mussolini era stato i nvit ato a precisare onestamente i te rmini della sua accusa ai wilsoniani d'Italia d1 aver « monetizzato » le loro idee. .A questo punto Cagliostro non ascolta e non risponde.
Gli sembra colpa dappoco quella di aver tentato la via della più odiosa e lercia calunnia contro un gruppo di giovani, che hanno dato sangue per il loro ideale, che si sono adunati spontaneamente into rno a questa bandiera col più assoluto disinteresse, devoti unicament e alla propria fede .
Ma noi non rinunciamo alla sua rispo_sta. Inchiodiamo il triviale av venturiero , che, fu d etto, « cambia d opinione ogni cinque minuti per· non scadere di moda )) ; lo incW odiamo al bivio della sua follia o deUa sua delinquenza; Prec isi e spieghi.
Imiti, almeno in ciò, la onestà e la didtt1,1ra di co loro che, quand0 affccmano che egli ebbe danaro dal Governo francese, non fug gon e non si riparano d ietro lo scudo delle ingiu rie, ma rispondono: al:. biamo, o s igno re, le prove d i quanto fu scritto e detto.
Delle ingiurie di Cagliostro, r ipetianio, non intendiamo curarci. Egli sa che con noi il sistema n o n gli porta fortuna.
Cagliostro sa che ab biamo messo in fuga lui e la tribù d egli scemi che g li sta a lato tutte le volte che hanno tentato di v~lersi dell'ing iuria come di un argomento supremo p e r decidere del torto o della ragione in una d iscussione politica, . , -
È strano, peraltro, che si dolga delle insolenze altrui pcoprio Cagliostro, che deve la sua fortuna unicamente alle offese {>Ctsonali di cui è intessuta tutta la sua opera. L'ingiuria è stata la sua mtelligenza, la sua demenza, la sua lettera tu ra e jl suo affare.
Che si ritorca contro di l ui, ta lvolta, non deve, infine, fargli eccessiva meraviglia.
Sullo stesso argomento riceviamo e pubb Jichiamo per d ebito d imparzialità: · ·
Ili.mo signor Direttor~, Milano.
In seguito alla pubblicazione del vostro articolo Per intender.i nelrltalia d tl Popolo del 29 aprile, l'A.I.P. - a c:ui voi fate chiaramente allusione - tiene a dichiarare che non ha misteriosi diritti d a ri vendicare verso il Popolo d'I1alia, ma ha coo quel giorn.1le una causa - che è di pubblico dominio - per risoluzione cli contratto e per liquidazione de lla gestione di pubblicità. Nient(! altro E con questo la nostra partecip.12ione a lla polemica ci. pare finita. Ringraziamenti per !' ospitalità ed. ossequi.
AGENZIA ITALtANA Dl PUBBLICITÀ
L'Amministratore
F.to: Rag. C HIERICH!ITil
Questa lettera n u lla ·agg iunge o t oglie a quanto abb_iamo pubblicato, L'accenno alle labon ose contrattazioni ed ai mi steriosi di ritti riguarda. le pratiche che sono in corso tra l'Agenzia suddetta ed il giornale di Cagliostro per la soluzione della vertenza. Il misterioso si .riferisce al dissidio sostanziale tra le pretese di Cagliostro e quelle del1'Agenzia, basate su un ben d iverso apprezzamento dei rispettivi diritti e soprattutto per il fatto che n ello sfondo di questo affare è sempre apparsa la grande ombra di Filippo Naldi.