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DOPO L' ECCIDIO DI LAINATE BISOGNA PUNIRE

I Colpevoli I

Anche noi, nel p rimo tempo, :abbiamo dato, sull'eccidio d i Laina te, la versio ne di ramata dalle autorità, perché non· c'e ra b. possibilità immediata di averne un'altrà, ma oggi dichiariamo c4e q uella versione, di fronte all'inchiesta co mp iuta da due g iornali cittadin i di opposto colo re, è una versione assolu tamente tendenz iosa: è una versione di salvataggio del o dei r esponsabili Il fat to nella s!Ja schematica tragicità è questo: u na p iccola comifr;a d i dieci persone, reduci da u n modesto simposio , è stata mitragliat a a b r uciapelo ed ha lasciato sul selciat o tre mo rti . Che questa co mitiva non aves se intenzio ni « sovversive)); che il s uo ince dere a quell'ora fossè assolutame nte tranquillo è dimostrato dalla composizione della comitiva stessa e dallo scopo per il quale_ aveva trascorso la serata. Si trattav a di d o nne, di un vecchio, di un red uce mutilato e tutti si erano riunit i per celebrare u n fidanzamento. C'è da scommettere che nessuno dei morti o dei superstiti leggeva giornali o aveva parteggiato p er qu alcuno o qu alche cosa. G e nte ca mpag nola, p osata, inno cua. Com'è avvenuto che siano s tat i colp iti a morte ? Com'è stat o p oss ibile far fuoco su gente jnerme ?

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L' auto ci tà ha o rd inato un'inchiesta. :Ma le inchieste lasciano scettici 'i cittadini. Se n e sono fatte tante e sono finite quasi sempre allo stesso modo pilatesco. L 'Inchiesta v a bene, ma poich é è o ramai evi den te l'at roce abu so di aut orità compiuto d al brigadiere dei carabinie ri d i Lainate, u ltimata l'inch iesta si tratta d i. vedere se il b cigadiere ha agito in stato d i p azzia o in stato di coscienza. Nel primo caso egli deve essere immed iatamente chiuso in un manicomio crjminale nel second o caso d e_v'essere mandato al Tribunale militare e conda nnato, duramente co ndannato , poiché Ja coscienza pubblica - inquieta e v iolentata - n o n può a mmettere che l'eccidio resti - come è accaduto troppe volte - impunit p I « co nservat ori l) i ntelligenti dov re bbero essere i p rimi ·a reclamare severa .g ius tizia ; poìcp.é l 'odio alle istituzioni> da questi eccidi è aumentato e suscitato, non g ià dalla propaganda sconclu sio nata d ei p ussisti che non arriveranno m ai a cOnquistare le p rofo nde e v aste masse campagnole• .Se giustizia no n sar~ fatta, se i l r esponsabi,le della strage se la èaverà ancora per il rotto dcll'fochiesta, non solo il paese di Lainate diventerà . completamente << sovve.rsivo }> ma altre folle - sfiduciate e avvilite - passeranno dall'altra parte. Noi recla111iamo che l'inchiesla sia sbrigativa e che. non tneno sbrigativo t ia il processo dei responsabili. Chi non capisce queste necessità è un cieco o un incosciente che si sveglie rà troppo tardi sull'od o dell'abisso. Ma anche prescindendo dalle possibili conseg uenze dell'impunità accordata ai responsabili, dal pu nto di vista de11' equilibrio sociale, bisogna introdurre n uovi sistemi: n on bisogna soltanto difendere g li agenti dell'autorità, ma anche i cittadini, i quali, in definitiva, sono i d epositari di ogni autorità, e non devono subirne i rigori e le violenze.

Se fo sse dimostrato che il paese di Lainate, dopo la taglia di sangue che gli è stata imposta, non diventerà una cittadella bolscevica, ci sareb be una ragione di più per punire ~sèmplarmente j responsabili, onde mostrare a quelle popolazioni ignare e laboriose - che sono state t sono il fonda111ento delle fortune d'Italia perché hanno fatto la guerra e oggi lavorano - che il Governo non è l'Cterno nemico della povera gente, che la spada della Giustizia non pesa soltanto sulle spalle di chi sta ·in basso, ma sa colpire chiunque e dovunque.

Ciò detto, e vorremmo che il nastrò monito fosse rnccolto, non possiamo non protestare contro la solita specula~one pussista. Attribuire alla guerra l'eccidio d i Lainate è imbecillesco. Anche pdma della guerra ci sono s tati eccidi in Italia. Durante il periodo di potere di quel Giolitti verso il quale vanno le segrete speranze di molti socialis ti italiani - e lo dimos tra la collaborazione ai fogl i giolittiani - non passò settimana senza un eccidio e avvenne anche q uello che pare l'incredibile : fu rono premiati i responsabili . Ridurre la g uerra ·mondiale alla. pazz ia d i u n brigadiere Cuccurù qualunque, è il colmo della stup id ità. I socialist i pussisti italiani hanno meno di ogni altro il motivo di prntestare co ntro questi eccidi, perché, nei paesi governati dai loro amici, sono avvenuti eccidi di borg hesi e « anche di proletari», ben più n umernsi e ben più sanguinosi di quelli dì- Lainatè. Vedi, nelJa Critica Sociale del 191 8) li'.: lettere di J11nior e l'appello del Partito Operaio Russo. Si massacra in Russia, come non si è mai fatto e non si farà mai in Italia. Lassù è regola di governo e sistema, ciò che qui da noi è episodio individuale e saltuario. Noi contestiamo ai socialis ti il diritto e il dovere d( parlare : noi che non vogliamo dittature di violenze, ma un regime di libertà e d i giustizia per tutti>specialmente per le masse che hanno dato il sangue e danno oggi il lavoro alla Nazione.

Da li Popolo d ' Italia, N 242, 4 .settembre 1919, VI.

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