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PAGNACCA I MBESTIATO
« VI E UNA SPIA IN CIRCOLAZIONE»
L'integerrimo cittadino di Barre Vermont, la spia internazio nale N. 8, il f. * di direttore dell'immondezzaio pussista, dopo aVer proclamato ai quattro orizzo nti ch e d isdegnava di p olemizzare con « certa gente», dopo aver praticato l ungamente la comoda lillea di condotta . del « s ilenzio )>, rotto soltanto a lunghi intervalli da ridicole t rovate, il signo r Pagnacca, bollato per quel ch'egli realmente è su tutti i muri d i Milano, « s~gnato » nella Commissione d'inchiesta come un informatore degli info rmat o ri d el Comando Supremo, si decide finalmen te a scrivere e ad occuparsi del nostro « innominabile » foglio. ** u (;91).
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Pag nacca h a fatto male. Malissimo. Poiché noi lo brucer emo a · revolverate polemiche. Perché tutto quello ch'egli ha stampato ieri, è r idicolo, è stupido, è inesistente; è deg no della sua mentalità di grosso venale p idocchio ·abbarbicato alle cotenne del bestiame pussista.
Noi smonteremo p ezzo a p ezzo la sua prosa confusa, nella quale c'è un miscu glio di cose disparate, messe insieme da un uomo che n on è p iù padLone delle sue manovre e barcolla come un alcoolizzato nella ricerca di un motivo d ecente di p olemica.
D opo cinque a nni il m o tivo n o n è cambiato. Ma una pregiu diziale bisogna fare.. Il signor G. M. Serrati - più ·con osciuto co l nomig no lo infame di Pagnacca· - è il persol1aggio più indicato per sollevare questioni d ' ordine morale-fi nanziario ?
P u ò fare il catonista un u omo che h a accettato i denari di Bela Kun ?
Può fare il moralista un uomo che - secondo la non smentita testimonianza pubblica di Oddino Morgari - era pronto ad accettare un milioncino di franchi dal signor Ford, capitalista pescicanissimo· di una nazione, in quel m o mento neutrale? Un u omo che avrebbe intascato i do llari di F ord, colla stessa d isinvoltura colla quale intascav a le « diarie )> delle sue b agolate p rop agandistiche i n ! svizzera, può tene r ca ttedra o non è piuttos to d eg no d i esser ricacciato - a calci e a s chiaffi - nell'ombr a?
• Facente funzione.
Gnque anni e niente di nuovo. Ancora e semp re quel Pippo Naldi, che oggi ospita e «paga» profumatamente molti .scrittoti del Pus e non dei minori; ancora e sempre la Francia; ancora e sempre gli industr iali, ma n on il tentativo d i una prova, non uno straccio d i documento che sia veramente decisivo e tronchi una volta per sempre la contesa. Chi paga ? !\fa siete voi, ciarlatani, che dovete r ispondere a ques ta domanda, se potete rispondere in modo schiacciante. Se possedete le prove di un qualsiasi patto di compra-vendita, fu ori, p erdio, e la sarà finita. Noi vi r ispondiamo che chi paga sono le nostre parecchie migliaia di abbonati e voi lo sapete; sono le nos tre I roo rivendi te e vo i lo sapete; è la nostra couettissima pubblicità e voi lo sapeté e lo sapete t anto bene c.he avete respinto il « tradito re de i traditori » semplicemente perché vi vendeva del fumo. Pubblicità industriale che il foglio pussista ospita nelle sue mig liori pagine, senza scrupoli e sia l'J/110, sia la Fiat, sia H famigerato A,ualdo , tutti si stendono sulle colonne del quotidiano pussista, il quale è Stato uria volta cosi Spu dorato da sacrificare alla relazione del costruttore di cann oni Ansaldo, il r esoconto del c ongresso nazionale del ferrovie ri.
Noi siamo pronti - intendeteci bene ! - quando voi vi impegn iate formalmente a fare altrettanto, a pubblicare _ nome e cognorrie di tutti g li abbonati; il giornaliero bollettino di tiratura; l'introito giornaliero delJa pubblicità. Noi sia mo pronti - parliamo chiaro, ci sembra - a sottomettere tutta la nostra gestione amminist rativa ad u n'inchiesta che abbia a membri a lcuni dei i:iostri più feroci avversari, meglio ancora se p ussisti. Un giornale proletario, come il nostro, che non ha Casa, non tipog rafia, né capitali, non ha niente da nascond ere.
Né ci occupiamo dei cas i personali sciorinati dal foglio pussista, Il gesto del capitano Vecchi non r iguarda il n ostro giornale. Il ragioniere R. fu messo a lla porta d a noi. Quanto al terzo, che si è satoUato a lla nostra g reppia e m arc ia, oggi, in automobile, mentre noi . andiamo quasi sempre a piedi, è bolla to d allo stesso giornale pussista come un (<-farabutto e un vile» e ben gli sta.
Noi s fidiamo Pagnacca a dimostrare che tutto quello che si è fatto attorno a lui e al s uo giornale - spionaggio od altro - partiva da no i o da gente che stava in ra pporto con noi. Non ci riuscirà m ai.
Lasciamo stare la « vira pura » e il <( costume illibato » di Pag nacca e le « esaltaz io ni» della Magistratura di Torino, cui fan degno ri· scontro le (( straordinarie )> agevolazio ni di cui Pagnacca godeva nelle Carceri Regie. 11 (< poveri folilmo e poveri siamo >> lo possiamo ri pet ere anche noi, che non ci s iamo comperati v ille, case, automobili, poderi, officine, come molti pussisti, arricchiti dalla guerra, hanno fatto .
Veniamo alla c~da della nota pagnacchiana, nella quale il nefando assassino di Barre Vermont ammucchia le sue ridicole calunnie.
« V'è un processo di diffamazione annunciato da tempo contro un giornale di Torino, processo che non si fa l>. Pagnacca volutamente equivoca. È la Stampa frassatiana che è stata costretta a querelarci e il processo è rimandato a due mesi dopo la firma della pace. Quanto all'altro processo milanese, non è nient'affatto arenato, segue il suo corso ed è già stato fissato in udienza. 11 gù,ry d'onore Naldi-Pontremoli, r iguarda i signori Naldi e Pontremoli e non già Il Popolo d'Italia. Il nostro silenzio misterioso nei riguardi 'del Tempo non esiste, perché abbiamo attaccato e siamo stati attaccati da quel giornale. Il cittadino di Barre Vermont è invitato ad esibire le accuse «precise » che si fanno in Francia. L'ufficiale degli Arditi che scrive a « chiare lettere» è un vanesio e un buffone che il 2.7 aprile si gloriava dell'assalto all'Avanti! (Vedi documento massacrante in altra parte del giornale),
Pagnacca, che non può squadernare la sua vita, perché ci sono iri essa pagine di brigantaggio e d'infami:i, vorrebbe leggere la mia. S'accomodi e vedrà che lo « sfarzo » di cui parla è una fantasia grottesca.
Quant o ai nomi dei miei amici, essi sono passati più volte su queste colonne, in una sottoscrizione pubblica che superò quella del1' Avanti I e, se lo vorrò, ci ripasseranno ancora. Non sono dei vigliacchi anonim i come quelli che lavorano con Pagnacca. Chi paga dunque? Avanti, signori. C'è il mezzo di assassinare Mussolini. Fuori un documento, fuori un rigo di mio pugno, fu ori la mia firma in calce a qualche straccio di carta, dal quale risulti che io mi sono « venduto », che io ho ricevuto del denaro da chi si sia, coll'impegno di soste• nere una data t':esi. Avanti, nemici di ieri, di oggi, di domani, d'Italia e d'altrove; l'occasione è superba, ma se voi la mancherete, nCss una forza u mana o divina vi salverà dall'abominio della go gna.
Nell'at tesa c!ella «rivelazione» sta di fatto che. vi è una spia in circolazione. È il « p uro » Giacinto Menotti Pagnacca.
Vi è un falsario in circolazione. È il « morale » Giacinto Menotti Pagnacca.
L'immondo figùro è a portata del nostro tiro document.ale. Gli imbratteremo il grùgnO col sangue di Barre Vermont.
Lo presenteremo nei suoi connotati r ossi di criminale sfuggito - per caso - alle galere d'America. Quel sangue è ancora fresco nell'accusa terribile della vedova deJl'as sassinato. Quel sangue è un marchio indelebile. Pagnacca se ne accorgerà.
Da Il Pop ol o d 'Italia, N. 235, 28 ag osto 1919, VI.
UN MONOSILLABO : « SI » O «NO» !
Pagnacca, tu non ci scappi perdio I .
A pagina 508, paragrafo 5H del II volume della Relazione su Caporetto, è indicato con 1a lettera S colui c~e, in data giugno 191 7, for niva a un confidente del « Servizio Informazioni » i particolari intimi di.quanto organizzava, in quel tempo, la Direzione del .Pa rtito Soci.a.lis ta.
Ti si chiede :
Sei o non sei il referendario indicato con Ja !ettera S ?
U n monosillabo: sJ o no.
D a Il P.opolo d'Italia, N. 23~, 28 agosto 1919, VI*·
IL « SUO » DIVERSIVO !
Mi pare, l'altro giorno, di aver parlato chiaro dirigendo la mia prima raffica di piombo sul muso gesuitico del cittadino di Barre Vermont.
Riporto in grassetto, perché, ciò che mi ha più colpito nella vita, è la straordina ria facilità con cui si dimentica ciO che si stampa sui giornali. Dicevo dunque:
« Noi siamo pronti - intendeteci bene - quando voi vi impegniate a far e aluettanto, a pubblicàre nome e cognome di tutti gli abbonati; il g iornaliero bollettino di tiratura; l'introito giornaliero cli pubblicità. Noi siamo pronti a sottomettere tutta· 1a no stra gestione amministrativa ad un'inchiesta che abbia a membri alcuni dei nostri più feroci avversari, meglio ancora se pussisti »
Questo dicevo e questo confermo. M3. Pagnacca vira di bordo, fruga nei suoi cassetti e trova.... il documento schiaccian te * p er lui, che ci fa la figura del malvagio e dell'idiota.
È questa lette ra che ·riproduciamo testualmente :
Vi R Eggimento Alpi Ni Comando Batieria Verona
N, 3336 di protocollo.
OggeJto: Servizio giornali.
30·6-' 19, Al Comando delle Compagnie dipendenti.
Consta che il giornale. Il Popo lo d'Italia incontra pochissimo favore .nei reparti dipendenti e che dei militari di ogni grado ricercano invece altri quo tidiani di valore intrinseco molto relativo, quali il Gazzellino ed il Giornale di Udine, oppure il Corriere della Sera, che è senza dubbio un giornale di portata intellettuale superiore a quella di molti' d ei nostri sold:iti.
Il giornale, oggi, ha importanza grandissima nella formazione de lla coscienza nazionale e nella prossima campagna e lettorale: è d overe· pertanto dei si ngoli comandi di reparto di attirare l'attenzione dei militari dipende nti sui Jini che si propone di conseguire .ogni giornale in rapport~ ai diritti dei combattenti ed a.i doveri comuni ad ogni cittad ino. Pe r quan to rigua rd a Il Popolo d'Italia sarebbe pure opportuno fare presente che nella spccia.le rubrica di quel giornale sono trattati gratuitamente argomenti d i interesse individuale e ciot viene d ata ri sposta a tutti i quesiti che i combattenti rivolgono direttamene alla direzione "h
' (393).
Ii capitano com int il Batt
Questa innocentis~ima lettera, costituirebbe, secondo Pagnacca, la mia nuova vergogna. Io mi sarei venduto al militarismo borghese .incarnato nella persona del capitano Sala che non so nemmeno se s ia nel numero delle mie semplici conoscenze. Si veda, intanto, la data della circolare: è del 30 g iugno 1919. Quindi ' il capitano Sala mi « paga )) da due mesi appena e dev'essere molto ricco, quel capitano, quando si pen~i che di sola carta Il Popolo d'Italia inghiotte z6oo lire quotid iane I Che meraviglia se il capitano Sala ha raccomandato la lettura del mio g iornale? Non è forse il Popolo il giornale che si è occupato con pagine e pagine· p er mesi e mesi di seguito di tutto ciò che riguarda i combattenti, dai loro interessi al l oro movimento associativo? Non è il Pope/o che ha fatto la campagna per il premio di smobilitazione, p er il pacco-vestiario e - soprattutto I - per la riabilitazione morale e materiale degli cx-prigionieri di guerra? Il capitano Sala è liberiss imo di « richiamare l'attenzione )) dei suoi dipendenti sui giornali,' ma dica il capitano Sala - che è un gentiluomo - dica Je io l'ho mai 10/Jecitato, a voce o per iJcriflo, direllamente o indirettamente a dijfondert il 111io giornale fra le 111e truppe. Questo è. l'essenziale. Pagnacca domanda da ultimo:
<< Si potrebbe sapere qu;1.I è quel giornale rhe venn·e dist ribui to gratuitamente ai soldati e ch i pagò le spe-se de[l"abbondante distribuzione g ratuita e quotidiana?» .
Rispondo subito: quel giornale non è // Popolo d'ltaliq Pag nacca lo sa. Il nome di quel giornale è già stato fatto alcuni mesi or sono. Ma noi inv iti;mo formalment~ i rrùnistri della Guerra che si successero dal 19q ad oggi, a rispondere alla domanda di Pagnacca, a fare il nome di quel giornale, a specificare il numero delle copie, l'importo delle medesime. La nostra e la curios ità del pubblico sono pienamente leg ittime. Si vedrà allora che I l P opolo d'Italia non ha avuto alcun trattamento di favore.
La parola al senatore Zupelli, ministro della Guerra, che, in d ata I j giugno 19q, inviava una circolare ai Comandi dei reparti mobilitati per invitarli a sorvegliare direttore e redattori del Popolo d'Italia I La p arola a Giardino, a Caviglia, ad Albricci I Attendiamo.
Bisogna pensare veramente che i lettori del fog li o pussista sian o u na manica di cretini. Se qualcuno ve n'è d'intelligente, q uegli d eve giudicare e condar:inare l'integccrimo Pag nacca c ome uno « spacciatore di fumo » e d 'informazioni. N o n è con le circolari - sia pure riservate - di un capitano Sala (fosse almeno un generale !) che si accoppa Mussolini Ci vuole almeno qualche cosa d i più soli do Né po trà dire, adesso, d avanti alla valanga minacciosa, che la campag na n ostra è un « di versivo» per di strarre f « onestissimo» f. f. di direttore dell'Avanti! - quotidiano degli imboscati e deg li arricchiti di v1errad al suo lavo.co di demolizione e ricostruzione dell'universo. Il fa tt o è che noi non pensavamo a Pag nacca, p ersonaggio di mediocre interesse, e pur battendo a fuoco sul pussismo di cu i egli è l'immacolato vessillifer o , n on sentiamo la qecessità di riesumare il s uo trist e passato . Quand 'ecco la spia N . 8 (la n u merazione non è nostra, ma degli anarchici del Nord-America), rico mincia a cantarci il solito ritornello del « chi paga? >) E allora n o i Jo prendiamo d elicatamente, m a ene rgicamente, per il collo, lo rit uffiamo n el fan go e nel sangue d ella sua vita e cosi lordo lo piantiamo dinanzi al pubbli co italiano , coi suo{ incancellabili connotati materiali e m o rali di assassino e di spia. :MUSSOU N I
D a li Popolo d'Italia, N. 238, 3 1 agos to 1919, VI .