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MISTIFICAZ ION E PUSSISTA
È particolarmente interessante seguire l 'organo quotidiano pussista in q ueSti giorni nei quali esso deve propinare alla sùa << vasta tribù » le melan co niche notizie che gfongo no da Bu dapest. Dalla prima alla seconda alla quarta .pagina è tutto un seguito di contraddizioni che si urtano ; d i co ntorsioni istdoniche che muovono a schifo; di misci6cazioni cosl grossolane da riab ilitare i preti del vecchio dkhl ~nticlericalc. Cogli clement i d i fatto che abbiamo finora, noi non intendiamo anticipare giudizi. ll cambiamento di regime può essere un t rucco concertato come q uello di Kar oly e può essere un mutamento decisivo e definitivo; p uò essere una nuova maschera m es sa al b olscevi smo nazionalista o la tomba d el medesimo. Non sappiamo. Quel che è ce rto è che i comun is ti sono scappati, co n Bela Kun e gli altri alla testa. Si comprende l'imbarazzo e la confusione del mag no o rgano pussista. Sino a pochi giorni or sono aveva d a~o a intendere ai suoi lettori (in b ase ai telegrammi ·mandatig li da certo Bran.te, c he p otrebbe anche essere il signor Isacco Sweide, espulso dall'Italia sotto l'accusa di s pionaggio): 1, che il regime dei Sovièt.r ung heresi era. solidissimo; 2 che l' armata r ossa era superba di eroismo e invincibile;
3. che, al caso, Bela Kun e g li altri avrebb ero resistito fino all'ultimo e p refer ito morire sul campo e mai fuggire. Va d a sé,· ch e chi annunciava il contrario, veniva catalogato fra i fet idi borg hesi calunniatori d e Lla r epubblica ideale....
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Procediamo e documentiamo. L'organo pussista del giorno 3 stampa un appe11o di Bela nel quale è detto, fra l'altro, che « la dittatura d el prolctariat.o ungherese s i basa sulla v olontà popolare ». lmmedìatame nte so tto si legge il testo di u n discors o nel C]Uale il signor Giulio Alpari dichiara solennemente:
« Noi non capitolcrC'mO né da vant i agl i assoldati ddl' Int~ a, né davanti alle minacée, né davanti al blocco».
È chiaro, come un giurame nto. Se il proletario ·pussista si ferm a aila prima pagina, che r eca come tit olo globale questo: On gravi nrl· l'Ungheria dei Sovièts, non r imane allarmato e può dire a se stesso : è vero che in Ungheria il « t rono bolscevico vacilla, ma non è ancora per t èrra >>. Péima di c3.dere, ci s arà battaglia, Il compagno Alpari non scherza. Parla come u n libro stampato. Ma il buon p roletario, come non si ferma alla Prima osteria, cosl non si ferma alla prima pag ina e quasi sempre va a sbattere i l naso suH'ultima e nell'ultima c'è l'annuncio funebre che d ice: L e di111issioni di Bela Krm. D imission i ? I E la resistenza disperata dov'è e com'è sfumata? Quando mai si Cede i l potere senza combattere? Come si spiega la faccenda? Vediamo co me la spiega il, foglio pussista. Seguirlo nelle s ue conto rsioni pa~ gliaccesche è ancora un mezzo p er refrigerar si durante q uesta canicola. E cco la nota ufficiosa a firma Brante. C'è lo stile - anche - ufficioso :
Ufficialmente si dice che il Governo comunista si è dimesso per la disfatta militare sofferta alla fronte rumena. Ma in rea ltà il Governo di Bela Kun, composto solo in minora nza di comu!"listi, era stato come prigioniero della socialdemocrazi:a, e ciò per effetto della sua politica di concessioni verso j capi della social· d emocra.zia.
« Dal pu nto d i vista interno, queste dimissioni ridaranno una fisionom ia integra al partito comunista ungherese e porranno .fine ai dissidi che negli ultimi tempi si erano acuiti perché (come vi telegrafavo g ià p recedentemente) era vivo il malcontento, nel prolet:uiato industriale e nell'armata rossa, per la di ttatura proletaria che esisteva solo in apparenza .
« Ultimamente si erano avute an, he delle piccole congiure da parte di comunisti per abbattere ìl governo di Bela K un, ìl quale, secondo loro, non avrebbe ténuto fede ai principi proclamati dal!a terza I nternazionale»
Cerc hiamo di dipanare q uesto buffo imbrog li o. Seco ndo il cittad ino Brantc, il Governo di Bda Kun è caduto perché ag li occhi del « pcoletariato industriale e d ell'armata r ossa» no n e ra abbastanza estremista. Ete rna storia della « corsa al più difficile ». O ra, se questo è vero , come avviene c he il proletariato industriale e l'armat a rossa non h anno proceduto alla creazione di un G overno più bolscevico di quello d i Bela e si acconciano invece a un Governo più roseo, più t emperato , meno terrorista? Biso g nerebbe spiegarla questa p atente contcad~izione I Nell'attesa delle spiegazioni che non ve!ranno, prendiamo il numero successivo del f0glio d i via S. Damiano. È p iù d iver tente ancora.
Abbiamo .visto le affe rmazioni di Bra me. Bela Kun è caduto per la s ituazione interna, n on già per l'offensiva rumena o p er il blocco dell' I ntesa. Brame telegrafa da V ie nna, ma P agnacca c he s ta a Milano lo smenti sce e dichiara nel necrologio consacrato alla re p ubblica comunis ta che « il Governo di Bela K un n o n cade per disgregazione interna». Ch i, fra i due, la indovina? A chi deve credere il tesserato cosciente sociali sta vinicolo ? A l cittadino Brante o all'integerrimo
Pagnacca ? Dubbio at rocemente amletico. Crudele i mb arazzo. Ma p rocediamo. C'è di meglio. Be la Ku n dichiara nel numero .del 3 agosto del fog lio pussista che il proletariato ungherese è pronto a morire per difender e i SoviU, ; m a nel numew d el 4, un'altra testa di ....bolscevico lo smentisce i n pieno. ll sig n o r Zolt an Ronai s i confessa in cotal g uisa esprimendosi:
« Contavamo, per restare al governo, su tre avvenimenti: H rapido propagarsi della rivoluzioni!' mondiale; f avanzata rapida d ell'arm ata russa, la devozione rivoluzionaria del proletariato ungherese. Ora, 1uJJu11a di qtteJI I! co11dizio11i si è realizzala neif,i m i sura 110/uta » .
Dunque : a detta del s ignor Renai il proletariato ung he r ese manca di « devozione r ivoluzionaria». Ma come? I Se il signor Brante ufficiosamente affermava che il proleta r iat o i ndus t riale e l'a r mata rossa erano super-devotamente dvoluzionari, tanto che non appog giavano Bela Kun, sospettato di non essere b olscevico alla "moda del I~rcmlino? A nche q ui, la si decida fra Brante e Ronai. Q uestò proletariato u ng h erese man ca di devozione r ivoluzionaria, come a fferm a Ro nai, o ne aveva invece troppa, come d ichiara Brante ?
Questo esercizio di spigo latura nel campo delle matte bestiali tà pussisce potre bbe conti nuare, ma, dopo un· po' di tempo, di vent a noioso. P untiamo, p er ultimo, u n colmo. Ieri, quel giornale incor niciava le notizie d elle conferenze di L ucerna e di Amsterdam con q uesto t ito lo: L ' I nternazionale social-pal riola nel groviglio delle s11e contraddizioni. Può essere che ci sia del « groviglio l> in quel che si fa ·a Amsterdam e a Lucerna, ma ce n 'è a strafottere di << groviglio >> in quel che s i fa a Mosca o a Budapest
Morale: .l'imbottitura rivoluziona ria dei cr ani proletari fatta d ai pro fessionisti del socialismo, no n ha n iente da invidiare - per proporzioni e grottesco - a quella g ue rriera fatt a dai cosiddetti borghesi. Il pubblico rosso,, come qu ell'al tro, beve, crede e.... paga. Quest'ultimo verbo è l'essenziale.
D a li Popo lo d'ltltlia, N. 212, 5, agosto 1919 VI.