5 minute read

TRIPLICE LEZIONE

C'è negli avvenimenti di questi giorni - di carat te re piuttosto <( rivoluzionario » non già per il fatto della sommossa, del saccheggio, ma per il fatto dell'apparire in molti centri di una ·nuova autorità che ha ordinato e si è fatta obbedire e ha trattato da pari a pari colle vecchie autorità costituite - c'è una tdplice lezione che tocca il Governo, la borghesia commerciale. il Partito Socialista Uffidale.

La r es ponsabilità del Governo è enorme. Precisiamo perché ognuno deve avere il suo : del Governo Orlando-Sonnino-Crespi. È tempo di scovare dalla penombra discreta dell'EdHardo VII l'ex ministro degli Approvvigionamenti e Consurnì. È tempo di iniziare quell'inchiesta sulla gestione Crespi che ì Fasci hanno domandato da parecclllo tempo. La verità è che da otto mesi a questa parte il Governo è stato assente e inattivo e quando ha agito, lo ha fatto in modo burocraticamente disastroso. Tutto ciò che è accaduto e accade era stato mat~maticamcnte previsto. Oggi il Governo, coll'acqua alla gola, è costretto a prendere misure radicalissime e, malgrado ciò, insufficienti, mentre u na saggia politica di previggcnza avrebbe evitato questa insurrezione che si risolve con i saccheggi inutili e con le requisizioni individuali in un1 grande catastrofico sperpero dell a resid ua ricchezza nazionale. Disognava giungere a questi es tremi, perché il Governo si accorgesse che il proble ma del c:uo-viveri esistev:i, e che bisognava affrontarlo con spirito sburocratizzato e moderno. Questa crisi generale e acutissima è - anche - il seg no di una li q uidazione « politica l> nel senso che g li uomini e le is tituzioni si sono lasciati sorprendere e non hanno saputo padronegg iare g li eventi e sono api,arsi come « rimorchiati l> dalle moltitudini senza partito e senza nome. È destino che in Italia no n si cambi mai sistema. Solo col morto, solo col « fattaccio >> nelle strade, solo coll'assalto ai municipi e alle botteghe sì ottiene qualche cosa. Nessuna meraviglia che questa tra~ dizione, che questa coscienza del!'« illegal ismo)> si sia o ramai radicata nelle masse popolari.

Advertisement

Un 1altra lezione dura, ma meritata, tocca alla borghesia com merciale,

L'incet ta esiste. Esistono g li incct.tatori. Gli abusivi, c rfrninos i guadagni esistono. I calmieri, le requisizioni, tutto ciò che è s tato attuato nella nostra politica annonaria, non è mai stato fatto veramente

« sul serio ». La disciplina durava per alcuni giorni, poi si rilassava, finalmente scompariva e si tornava all'antico, Questo ha determinato degli « stati d'animo » speciali, di insofferenza, di inquietudine, d i rancore. Si accumulavano le polveri, che a un dato momento, dietro una piccola scintilla, sarebbeco esplose. La borghesia!'commerciale non si è difesa ed ha completamente abdicato per queste ragioni: primo perché non si resiste alle masse insorte e poi perché moltissimi di questi negozianti e grossisti a~evano la coscienza sporca per lo sfruttamento perpetrato duranté la guerra e durante l'armistizio. Sarebbe eccessivo ed ingiusto riversare tutta la colpa sulla borghesia commerciale, ma sarebbe ffiisconoscere la realtà accordare attenuanti O assoluzioni a q uesta classe, 'che, oggi, restituisce, in gran parte, il maltolto. Finalmente c 'è una lezione per i socialisti ufficiali. È sintomatico che le cooperative non siano state risparmiate. A Imola, c ittà socialista, la folla si è diretta, dì preferenza, contro le cooperative·socialiste Le scoperte di Torino ~ono in tere~santissime, La famosa Alleanza Cooperativa Torinese, quella che fo chiamata la vacca grassa dalle mammelle inesauribili per il pussismo, appartiene alla lista nera delle ditte sfruttatrici e affamatrici. Dovunque, si è veduto che i socialisti non hanno le forze per arginare, incanalare le masse e dirigerne H movimento. I nostri bolscevichi trovano dei bolscevichi ancora più estremisti. A Imola, dominatore ultimo della situazione, al disop ra dei socialisti, sindacalisti e anarchici, è apparso un certo T inti di dubbia fama. Le masse- popolari hanno sommerso i socialisti ufficiali. È la verità. L'organizzazione pussista non dispone ancora di «quadri» s ufficienti per contenere le moltitudini. Questo spiega, o ltre a ragioni fodividuali e allo spirito di conservazione dei capi, l'attuale, evidente, grandissimo imbarazzo e disorientamento del Pus.

Quanto al tentativo di fare sui moti di questi giorni una speculazione politica anti-interventista, è destinato a fallire, perché non ha senso e n o n ha più « presa )> s ulle masse popolari. La crisi non è italiana, è _u niversale. È in Ielazione colla guena, ma l'incendio è stato appiccato dalla Germania - complici attivi tutti i socialisti tedeschi - ed è dimostrato, d'altra parte, che la neutralità n on avrebbe risparmiato all'Italia do lori e miserie.

Bisogna mettersi in mente che i pr ovvedimenti attuati in questi giorni non risolvono il problema. Prima di consumare e per poter consumare bisogna produrre. Nell'aumentata produzione è la chiave di v olta della situazione.. Questo deve intendere il Governo; di questo devono r endersi conto le masse lavoratrici.

'MUSSOLINI

Da Il Popolo d'Italia, N. 184, 7 l uglio 1919, VI.

PER LA COSTITUZIONE DEL « COMITATO D'INTESA E D'AZION E » *

M11s.ro/i11i J rapido e conciso. Propone la co1tituziom di un « CM1ita/o d'intesa e d'azionrJ )> che sieda in permanenza e che fissi la .ma azione volta per wlta. Non ti pr,occupa emuivamente della partecipazione dti nost ri alle commù1ioni cx;munali. Siamo o rmai abituati alle partigianerie dei socialisti di Palazzo Marino.

Comunque si sappia - e lo comprendano gli interessati - che la r ivoluzione quei si g no ri non la p otranno fare contro di n oi I (Applau.ri). La potreb bero fare senza d i noi, q u alora avesser o i q uadri e la volontà ; ma l oro n on hanno niente cli tutto ciò.

Se v o lcsSero impriffie re ai mov i men t i futuri causatì dal dissesto ·eco nomico un carattere di rappresaglia contro di noi, ripetiamo che daremo loro del filo da t orcere, t.a nto da farli pentire arnanmcntc. ( A ulamaziom). **

• Riassunto del discorso pronunciato a Milano, presso la sede d ell'U nione sindacale ·milanese, la mattina del 7 lug lio 19 19, ne l corso di un' assemb lea dei delegati delle associazioni che avevano partecipato a11e riunioni del gioi no 6. (Da li Popolo d' Italia, N. 185, 8 lug lio 19 19, VI).

*"' Dopo la discussione, viene \-Otato alrunanimi tà questo ordine del giorno concretato dii Del I.atte e Longoni: « I rappresentanti delle associazioni sottosegnate si costituiscono d a questo momento in "Comitato d'Intesa e d' Azione " : Unione Sindacale ( 4 rappresentanti); Fasci d i Combattimento ( 4); Part ito ·Repubb licano (3); Unione Socialista (2); U nione Smobilitati (1); Associazione Combattenti (1); Associazione Arditi (1) ; Associazione Volontari (1); Circoli giovanili e associazioni minori ( 1). T ale commissione nd mentre riVolgerà la sua attenzi one all'attuale crisi alimentare facendo, a SC(Onda deg li eventi, opera di controllo collaborat ivo o di critica salutare, ·inizier à subito gli scambi di vedute fattive perché ove da ta le crisi a limentare abbia a scoppiare un moto a ca rattere politico, esso sia· incanalato nelle direttive rivoluzionarie e rjnnovatrici che le associazioni ri unite h3nno sempre propugnato ne ll'ultimo qui nquennio» . (Da I/ Popol o d'l falia, N. 18 5, 8 lug lio 19 19, VI), ·

This article is from: