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ECHI DI UNA QUERELA

I nostri lettori ricordano la condanna che fu inflitta a un giornale clericale d i Lecco ché aveva pubblicato le solite scempiaggini sul mio conto*, In Corte d'Appello la quere la è stata ri messa, perché non valeva la pena di mandare in g :ilera per dicci mesi un povero vecchio settantenne e perché mi è stata rilasciata una dichiarazione esauriente che renderò di pubblica ra gione. La rifusione dei danni, che era stata fissata in cinquemila l ire, ve nne ridotta, d::i.te le condizioni del querelato, a mille , che ho destinato a dicci super-mut ilati de l Collegio Reale di v ia della Passione, Da un comunicato diramato dalla Direzione di quell'Ospeda le risulta che i dieci libretti postali di risparmio vennero distribuiti ai soldati mutilati seguenti: Fresco G. Battista, Mattcrazzo A. B., Aru Silvio, Zani Antonio, Dianchi Um~ berlo, Rapetti Giuseppe, Spera Raniero, Calefft Vittorio, Cerini Angelo, Visenlini Luigi.

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Constatazioni

Non è il caso di applicarsi a un lavoro di tròppc analitiche glosse in margine agli innumerevoli articoli del trattato di p ace presentato ai tedeschi. Non è definitivo, Non è stato accettato dai tedeschi Un esame anche superficiale richiede troppo spazio e troppo tem po. Fissi:imo invec e alcuni clementi della situazio ne.

Primo. Da tutto quello che è stato detto e scritto, e dato il si lenzio dei.nostri deleg ati - chi tace, in questo caso, se mbra pro prio confermare - risulta che gli on. Orl and o e Sonnino non hanno r icev uto nessun in vito da p arte de i tre. O se invito c'è stato, ha avuto la form l di una intimidazione. Quei signori di Francia e d'Inghilterra e degli Stati Unìti , devono aver tenuto1 a mezzo dei loro ambascia tori~ questo disco rso : « Signori delegati italiani, vi avve'rtiamo che il giorno tale all'ora tale sarà consegnato il trattato di pace ai rappresentanti della Germanb. Se ci s:tretc, bene. Se non ci sarete, avrete torto , perché non dilazio ne remo la consegna e procederemo anche se sarete assenti >). Davanti a questo im•ito-11/ti111iJIIUJ1, contornato <la qualcuna delle so 4 lite frasi saccarinate che dànno la nausea, è chiaro che :ti nostri delegati n o n rimaneva che prendere il treno per Parig i. D opo quindici giorni dalla famosa rottura, la nostra di1, Io mazia è ancoca ~ul b ina rio mo rto . N ess una novici in vista, i n senso positi\•o, ma molte nov ità in senso negat ivo.

Secondo. Queste novità si possono rias sumere sinteticamente cosL Durante l'assenza dell 'Italia gli Alleati e g li associltì si sono assolutamente infisch iati di noi, dei nos tri interess i, dei nostri <l ìritti, dell a nostra vitto ria e della nostra pace, sia nell'ordine territoriale come nell'ordine economico e persino in quello proletario . li tcattame.nto che ci è stato inflitto ci accomuna al Portogallo. Quesco -è il blo cco Jatino esistente, L'altro è una frase, Nessuna meraviglia che l'opinione pubblica italiana sia attraversata da brividi di inquietudini e d i delusione La nostra gloriosa vittoria ha avuto un indomani gri gio cd oscurn al tavolo verde della nuova e g ià decrepita d iplomazia. A Parig i, du rante quind ici giorni, si è lavOrato sen:c:a d i noi e contro di noi Aggiungete all'avversione p alese deg li Alleati hl deplorevole indecis ione tld nostro Governo e trove rete che le esaltazioni liriche della stampa rinunciataria - responsabile in g randissima parte di quanto è accaduto - sono strampalate.

Terzo. La Germania è dec isa a resistere. Non ci satà un contrld~ <littorio orale, ma il contraddittorio scritto non potrà essere evitato. Se il trattato dì pace s i compone di mille articoli, è assai probabile che i delegati tedeschi contrapporranno mille osservazioni e riserve e controproposte. È un lavoro questo nel quale i tedeschi eccellono. Il discorso del conte Rantzau non è remissivo soprattutto nella parte che riguarda la respo nsabilità. Di più. A un certo momento, il vinto, a proposito del blocco, ha assunto la parte dell'accusatore. Mettendosi sul terreno wilsoniano, la delegazione tedesca ha qualche buc;ma carta da giocare. Ricordiamo la soluzione antistorica, .intiliberale, che si vuole imporre al problema dell'Austria tedesca.

Quarto, La novità sorprendente è data dall'annuncio di un progetto di difensiva militare fra America, Inghi lterra, Francia. Si tratta di un progetto che dovrà essere approvato dai parlamenti, m'.l il fatto che tale progetto ci sia, è di una sintomatic ità eccezionale. :È. una palata d i terra gettata sul -cadavere impagl iato della Società ùelle N3zioni. Questo progetto significa che non si può parlare di disarmo e di :abolizione della coscrizione poiché altrimenù le p arole« alleanza difensiva militare» non avrebbero senso alcuno , Per difendersi ci vogliono u omini .e armi.

In secondo luogo la Società delle N:izioni è complct:amente liquidata. Quel progetto presuppone che una nazione o un gruppo di nazioni n o n entreranno nell:t lega e p otranno effettuare 1.:103 nuova aggressione contro 1a Francia. Non dunque, la Società delle Nazioni, ma una Società delle Nazioni. Si ritorna al concetto d ell'a llea01.a che fu sosten uta su q ueste colonne, quando imper versavano i furori uterin i del w ilsonismo, con questa · sola differenza che oggi l' Italia viene esclusa da questa alleanza. Viene consiùcuta come una p otenza di second'ordine. Attorno al s aldo tripode militare franco-anglo-americano s i raccogl ieran no i minori e fra questi siamo anche noi. L'umiliazione morale infli tta all'Italia è atroce. La Francia si affida all'aiuto americano e dimentica quCllo che potrebbe venirle daH'Italia, L'aiuto americano è lontano e non sarebbe efficiente prima di quattro o cinque mesi, mentre l'aiuto italiano potrebbe pesare sui campi di battaglia entro tre settimane. I tedeschi g iungerebbero a Parigi prima che in Francia fosse· sbarcato un solo reggimenio della repubblica stellata. Con questa alleanza la posizione dell' Italia di venta penosa e difficile. Ocmai è evidente che, con o senza società, n o i saremo e s iamo i sacrifi cati. Sin da questo momeOto e sugli clemei:i,ti d i fatto dei quali siamo in possesso, bisogna o rientare la n ostra poli- tica nazionale nel domani: se l 'occidente plutocratico e l'alleanza militare della Francia, dell'Inghilterra, dell'America, che è alle:inza di tre nazioni squisitamente plutocratiche e borghesi, ci umilia e ci ig no ra, noi dovremo rivolgerci verso gli altri punti cardinali: al no rd , all'est, al sud.

È proprio di ieri la notizia che l'Inghilterra si dispone a rinforzare le sue guarrùgionì in Egitto e n elle Indie, perché l'insurrezione v i cova latente e irrefrenabile. La « grande proletaria» che ha dato il sangue dì dieci delle sue più fiorenti gencra.:>:ioni, può prende rs i la sua r ivincita sul terreno della lotta di classe. È prolifica, mentre u na nazione del blocco a tre si esaurisce ; è laboriosa, è intelligente, ha d isseminati milioni dei suoi figli in tutte le parti del mondo. P uò darsi che la digestione dei tre epuloni, che a Parigi hanno divorato l'unive rso, sia panicola1·mente laboriosa e difficile.

Una nazio ne di quaranta milion i di abitanti, come l'Italia, che potrà contarne settanta fra cinquanta anni, quand'abbia coscienz~ di sé, delle ingiustizie e delle umiliazioni sofferte, e delle sue memo rie, può dare dd filo da torcere agli odierni triorifatori del dollaro e della sterlina. MUSSOLIN[

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