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« IL GOVERNO DEVE DIFENDERE
SUPREMI DIRITTI DELLA NAZIONE »
Seduta storica, quella di ieri, per le ragioni da noi enumerate. !\foltissimi deputati. Pochi discorsi. Uno, al solito, bellissimo d i Orlando. Appb usi infiniti. Unanimità del voto, salvo i quaranta assenti, ma atu:nti, del socialuffi.cialismo.
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N o n crnno assentì, dal momento che hanno detto <( no>) .... Tutto ciò può accontentare la gente che n on ha pretese, ma noi d ichiari:1.mo subito che la seduta di ieri ci ha delu si Il discorso Orlando è di un intc1essc storico retrospettivo. Tutto ciò che ha de tto riguarda il passato, sia pure prossimo. Sano mancate nel suo discorso quelle «precisioni» che forse avrCbbero dato la vera[.... u»s11ra.... ] a lla mossa ,vilsoniana. La cronaca è stata vaga. Su quel che si è fatto a P arigi ne sappiamo q ua nto prima. Il voto della Camera non poteva essere diverso da quello che è stato, Il significato di ciò è palese> pe r q uanto il signor Wi1son non sia troppo incline ad accettare i resp onsi parlamentaci perché, se cosl fosse, egli dovrebbe essere a \'G'ashington e non a Parigi. Insomma : l'on. Orlando è t ornato a Roma per informare la Camera e per prov oc.trc un vot o di solidarietà. È fat to. l\fa la situazione non è camb iata. Non c'è niente di nuovo. Fiume, Zara, Sebenico, Spalato attendono ancora. L'ordine del giorno presentato dall'on. Luzzatti [ censura ) n on segna nessuna d irezione, non indica nessuna linea di condotta. M anca · di qualsiasi specificazione. b un ordine del giorno superfluo. Che cosa s ignificano , nel concreto, i « supremi interessi )> della Nazione?
A che cosa vuo lC alludere con questo lirico [... wuura.... ] quel L uzzatti e [ ctnmrn]. C'è o non c'è una geografia? I « supremi interessi» hanno o non hanno dei nomi? Si chiamano o non si chiamano. nel~ l'ordine territor iale, Fiume, Zara, Sebenico, Spala~o? Con quell' o rdine del giorno la Camera ha provato di essere acefala, Di non avere idee. Né programmi. Si nascosta dietro il paravento delle fras i t radizionali. L'ora richiedeva qualche cosa di più definito. È mancatO. Sicco me l'ordine del giorno Luzzatti era stato accettat o e concordato col Governo, è evidente che tu tto quello che s tiamo d icendo si rife- dscc all'on. Orlando. Ora per difendere j « supremi interessi » della Nazione è necessario tornare a Parig i a riprendere la trama spezzata dei faticosi compromessi o n o n valeva megl io p recipi tare la situazione e annettere senz'altro all'Italia le città e i territori italiani ?
Credere che il s ig. Wilson receda dalla sua posizione d'intransi~ genza in seguito a quel voto e a quell'ordine del giorno, è illudersi grossola namente. Se l'ordine del g io rno fosse stato meno vago, se avesse colpito Wilson nello stomaco come un buon pugno, forse Wilson, che per la sua ment alità americana simpatizza colle ma niere piuttosto rudi, avrebbe cambiato posizione. Ma quell'ocdine del giorno, n ella sua premeditata clastica ev a nescente imprecisione, non dà l'idea di una Camera che sa quel che vuole e precisa - geograficame nteq uel che vuole, sibbene dà l' idea di geme che non sa .o non ,-uole impegnarsi, che teme d i <( spinger si )) troppo oltre in un senso o nell'altro. Armato di quell'ord ine del giorno, l'on. Orlando n on è più forte oggi di quel che non lo f<?sse ·ieri. 11 signor Wilson se vuol continuare, come dicevamo noi in tri ncea, a fare il <e pignolo », può sempre contestare o revocare in dubb io che la Camera italiana ab bia voluto con quell'ordine del giorno rivendica re la Dalmazia o anche semplicemente Fiume, appunto pe rché né la Dalmazia né Fiume sono ricOrdate. Si vu?I lasciare il margine ad ulteriori trattative, ma allora n on era, forse, assolutamente necessario fare appello al p opolo. Il p opolo ama le pos izioni nette. Si credeva che tutto quel ch'è avvenuto conducesse a una soluzione del p roblema, soluzione che il p opolo col suo meraviglioso intuito aveva indicato: l'annessione. Niente di ciò. Il problema· <li ieri è timasto nei suoi termin i che il voto parlamentare non ha alterato, Era l'ora dei fatti. Abbiamo avuto ancora e se mpre e soltanto delle parole
MUSSOLIN [