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AMBIENTE NATURALE E fORZE CONTRAPPOSTE

Il teatro delle operazioni (schizzo 8)

Nel volume « La preparazione al conflitto.

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- L'avanzata su Sidi el Barrani » (l) sono inseriti estesi cenni geografici riferiti all'intero territorio della Libia; nel volume « Seconda offensiva britannica in Africa Settentrionale e ripiegamento italo-tedesco nella Sirtica Orientale » (2) sono indicate le caratteristiche geo-topografiche della Cirenaica e della Marmarica. Nel rinviare a queste fonti per un più vasto inquadramento generale del terreno, vengono qui di seguito accennati brevemente e genericamente i caratteri morfologici ed operativi dell'ambiente nel quale si sviluppò la prima offensiva britannica fra il 9 dicembre '40 ed il 7 febbraio '41.

Seguendo, poi, le varie fasi operative, saranno di volta in volta forniti maggiori particolari sulle caratteristiche topografiche delle singole zone di combattimento, messe in relazione con la indicazione de gli apprestamenti difensivi in esse realizzati.

Il terreno interessato alle operazioni relative alla prima offensiva britannica è delimitato:

- a nord dal Mare Mediterraneo;

-a est dal 28° longitudine est (est Marsa Matruh) ;

-a sud dal 29" latitudine nord (parallelo delle oasi di Siwa, Gialo, Marada);

- a ovest dal 19° longitudine est (meridiano di El Agheila).

Le dimensioni e le distanze del territorio interessato alle operazioni sono piuttosto rilevanti ed incideranno in maniera determinante nello sviluppo dell'offensiva.

Nel senso dei meridiani l'ampiezza va da un minimo di circa 200 chilometri 'tra El Agheila e Marada ad un massimo di oltre 450 tra

(l ) Pubblicato dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito nel 1955.

(2) Edito dall'Ufficio Storico dello Stato Maggiore deU''Eseroito nel 1949.

Apollonia e Gialo per fermarsi su una media di 300 chilometri nella rimanente estensione. Nel sonso dei paralleli, Marsa Matruh dista in linea d'aria 250 km da Sollum, 800 da Bengasi e 900 dal El Agheila; è evidente dunque che la maggior par·te dell'area sata alle operazioni era in territorio italiano (la Cirenaica) mentre soltanto un terzo trovavasi in territorio egiziano.

In considerazione che alle operazioni sono interessati il territorio egizia no e quello cirenaica, l'accenno alle caratteristiche morfologiche viene riferito, separatamente, all'Egitto (Deserto Occidentale ziano) ed alla Cirenaica:

Deserto Occidet1tale Egiziano: si estende dalla valle del Nilo al confine cirenai ca fondendosi con il r etroterra marmarico.

Dal mare verso l'interno presenta una costa rocciosa, importuosa, poco frastagliata, lagunosa ad est di Sollum; quindi una fascia neggiante, dal fondo sodo ed arido, che ha un'altitudine variabile fra i 50 ed i 150 metri ed una profondità che, dai 5 10 chilometri tra Marsa Matruh e Sidi el Barrani, si estende, gradualmente, verso sud sino a raggiungere un massimo di una trentina di chilometri ad ovest di Sidi el Barrani per poi gradualmente diminuire verso ovest fino ad annullarsi, quasi, a Sollum. Successivamente un altipiano - tavolato cakareo dalle quote massime di 220 metri - il cui limite con la pianura è costituito da un gradino che sviluppandosi da Bardia verso Sollum, prosegue in territorio egiziano con andamento ovest - sud-est e, per una settantina di chilometri (oltre la località di Bir Sofafi), cade ripido sulla pianura o direttamente sulla costa (ciglione di Sollum) là dove la fascia pianeggiante è quasi stente; ad oriente di Bir Sofafi e sempre verso la zona pianeggiante a nord, come parimenti ad digrada dolcemente a piano inclinato.

Trattasi di un tavolato pietroso, aspro e, per vaste estensioni, coperto da dune di sabbia disposte in lunghissime catene orientate a nord - nord-ovest.

Cirenaica: si presen ta subito, per chi viene dal mare, come un altipiano rilevato, molto ripido verso il Mediterraneo e dolcemente degradante, anzi pressochè pianeggiante, verso il sud. Costituisce una tozza penisola di natura calcarea. Orograficamente è caratterizzata da un altipiano ma ssiccio (Altipiano di Barca), di diversa a seco nda del gradino che si considera (il più alto giunge a m), che costituisce un tavolato elevato e pian eggiante di tipo africano.

Questo altipiano - chiamato Gebel Achdar o Montagna Verde - ha ai suoi piedi verso il mare una fascia costiera larga circa 20 km all'altezza di Bengasi, che si va man mano restringendo verso nordest fino a sparire nella zona di Tolemaide. La costa si presenta senza porti e senza insenature.

Non appaiono dune e cumuli di sabbia, ma polvere di calcare che con la pioggia si cementa e forma una crosta (panchina). Nella pianura di Bengasi troviamo infatti la forma di duna, consolidata superficialmente e che talvolta assume la forma di terrazzo.

Sia a nord, verso la striscia costiera o direttamente sul mare , sia ad est, l'altipiano declina con tre ripidi salti.

Il ciglio superiore è molto accidentato e rotto da gole e doline; raggiunge la quota massima al Marabutto di Sidi Mohamed el Homri presso Slonta (880 m). A nord di esso si estende, in modo discontinuo, a quote 450-650 metri (Cirene) un gradino a superficie variata da colline e da valli carsiche; esso con altro ripido salto, sovrasta il gradino più basso (250 motri di quota) che ha larghezza variabile ed è assai rotto.

Verso sud l'altipiano gebelico-cirenaico digrada dolcemente, solcato da numerosi impluvi (« uidian » ), su una zona di bacini chiusi costituenti la regione delle Balte; bacini che nella stagione delle piogge si trasformano in stagni temporanei. A sud della regione delle Balte si stende, per oltre 1000 km, il desento sassoso (Serir), ad una quota media di 150 metri, tagliato, nel senso dei paralleli, da un solco depresso, talvolta al disotto del livello del mare, detto «Solco delle oasi » del 29° parallelo; sono le note oasi di Marada, Gialo, Giarabub, che •trovano proseguimento in Egitto !flell'oasi di Siwa.

Nella sua parte nord-orientale, il territorio cirenaico confina con l'Egitto attraverso la Marmarica, che presenta lllna fascia costiera arida, profonda 6 -7 chilometri ad ovest di Tobruch, incisa in senso sud-nord - da numerosi impluvi (« uidian ») asciutti, ripidi e profondi; ha un litorale movimentato e ricco di scogli: vi si notano i golfi di Tobruch e Bomba. A sud della fascia costiera, un altipiano stepposo, desertico, che raggiunge quote massime poco superiori a 200 metri e, verso il mare, scende con due gradini scoscesi, verso sud digrada dolcemente a piano indina:to sulla zona deser·tica, sassosa, che si va a congiungere con l'altipiano del Sahara.

Ad ovest, l'altipiano cirenaico precipita con ripido salto sulla fascia pianeggiante a meridione di Bengasi; pianura che si distende più ampia a sud di Antelat per saldarsi poi con il bassopiano della

Sirtica, stepposo, in parte desertico, talora sabbioso con dune, talora paludoso - specie in vicinanza della costa - inciso, con andamento parallelo, dallo Uadi el Faregh.

Possibilità operative Un'offensiva condotta dal territorio eg1z1a( schizzo 9) no verso quello cirenaico trova le più favorevoli condizioni ambientali e di movimento in prossimità della costa, sull'asse della grande Litoranea libica, ove incontra gli obiettivi principali quali la base navale di Tobruch ed il centro di Bengasi.

Sussidiaria a questa può essere considerata una direttrice mcriàionale, non disgiunta dalla prima in quanto, muovendo da Siwa, per Giarabub e Gialo, può condurre alla costa sirtica.

L'asse costiero ha uno sviluppo itinerario fra località che presentano utilità ed interesse di carattere tattico e logistico: 140 chilometri tra Marsa Matruh e Sidi el Barrani su strada in gran parte asfaltata e con buone possibilità di movimento fuori strada per mezzi cingolati c con ruote; 80 chilometri da Sidi el Barrani a Sollum su rotabile da noi costruita ed asfaltata in previsione del proseguimento dell'avanzata verso Marsa Matruh. Tra Marsa Matruh e Sollum il terreno non presenta ostacoli od appi gli naturali di alcun rilievo, ai una difesa fronte ad est possa appoggiarsi efficacemente per frenare un·avanzata verso ovest.

Da Sollum a Tobruch, per Rido tta Capuzzo - Bardia, sono 143 chilometri di ottima strada asfaltata. Prima di immettersi in territorio cirenaico, la rotabile a.nraversa il noto ciglione di Sollum, aspro ed impervio, che si distende poi verso sud-est per 60 chilom etri, in territorio egiziano; esso può essere superato da veicoli cingolati e ruotati, o sulla rotabile stessa (per Sollum) o per la stretta di Halfa ya o per la località di Bir Sofafi (50 chilometri a sud-est di Sollum).

E' evide nte dunque che questo gradino situato sull'altipiano del deserto occidentale egiziano rappresenta, relativamente, un buon appiglio naturale al quale la difesa può appoggiarsi per frenare la progressione avversaria sulla direttrice costiera: trattasi peraltro di una difesa limitata nel tempo e nello spazio in quanto l'ostacolo, non solo non ha profondità di alcun rilievo per una difesa di lunga durata attraverso resistenze successive, ma può essere facilmente aggirato da sud, ad ampio raggio, attraverso il deserto ove è possibile il movi- mento di mezzi meccanizzati. Prima di raggiungere Tobruch, il gradino dell'altipiano marmarico che domina tale località può consentire di interrompere la rotabile che, comunque, può essere aggir ata da sud su un terreno di non difficile percorribilità.

Da Tobruch a Derna vi sono 170 chilometri senza ostacoli di alcun rilievo operativo: il gradino di Ai n el Gazala, che interrompe l'asse litoraneo elevandosi un centinaio di metri sulla baia omonima, non ha nè ampiezza nè profondità ed è facilmente aggirabile immediatamente a sud.

Da Derna a Bengasi vi sono 243 chilometri: la direttrice costiera si sviluppa sempre sulla grande arteria litoranea che attraversa il Gebel cirenaica e sfocia quindi nella piana a nord di Bengasi.

Da Lambuta (ovest di Berta) sino a Barce, la grande strada litoranea si biforca in due rotabili, gebelica settentrionale (per Beda), gebelica meridionale (per Slonta - Maraua). Tra Berta e Slonta la strada si snoda su terreno accidentato, di difficile percorribilità.

Una linea ferroviaria, inoltre, collega Barce a Bengasi, per El Abiar.

L'Altipiano di Barca non presenta ostacoli naturali di una certa consistenza che possano essere di valido appoggio alla difesa, per imporre un arresto, od, almeno, un efficace freno, al movimento avversario verso ovest: il ciglione sull'altipiano che domina Derna, lo Uadi Derna, il terreno accidentato tra Barce e Slonta, il gradino del Gebel ad ovest di Barce prima di scendere nella piana di Bengasi, possono essere considerati ostacoli «locali», perchè non presentano nè ampiezza nè apprezzabili e, comunque, possono essere aggirati a breve raggio. Tutto il promontorio cirenaica può essere altresì aggirato lungo la strada che da Sollum e da Tmimi va ad El Mechili

- El Abiar - Bengasi o, a raggio più ampio, lungo la direttrice che da E l Mechili per la regione delle Balte, Msus, porta ad Agedabia ed Ez Zuetina sulla costa sirtica.

Da Bengasi ad El Agheila vi sono 280 chilometri lungo i quali la rotabile asfaltata si snoda nella regione pianeggiante della Sirtica, priva, anch'essa, di ostacoli naturali di rilievo. Unico appiglio, peraltro molto modesto e che può essere utilizzato per rendere più diff icoltoso il movimento delle forze avversarie, può essere rappresentato dalle zone, paludose in vicinanza della rotabile, e sabbiose con dune nell'area tra Agedabia ed El Agheila. Lo Uadi el Faregh non può essere utilizzato quale ostacolo, in quanto il suo corso è parallelo alla direzione di movimento delle forze avversarie (est-ovest).

Per concludere, la direttrice operativa costiera offre buone possibilità operative ad uni tà meccanizzate mentre non presenta alcun ostacolo di rilievo, alcuna linea di appigli e di posizioni, tali da rendere possibile imbastire un sistema difensivo per opporre una efficace resistenza alle forze avversarie che muovono verso occidente.

Il ciglione di Sollum, i gradini di Tobruch e di Ain el Gazala, il ciglione di Derna non sono delle linee difensive, ma piccole posizioni atte ad una difesa « locale » e di breve durata.

La direttrice meridionale ha una importanza del tutto secondaria; tuttavia può portare un buon contributo alle operazioni sulla direttrice costiera in quanto consente di raggiungere la Sirtica su distanze più brevi che non quelle da percorrere sull'asse litoraneo lungo l'arco della costa cirenaica. Essa, sviluppandosi lungo il parallelo delle oasi, cioè in zone in cui vi è possibilità di vita c quindi di facilitazione per il movime nto, può essere considerata una direttrice operativa dello scacchiere in esame. Da Si wa a Giarabub si snoda per 140 chilometri su una strada a fondo naturale, percorribile da mezzi con ruote; da Giarabub a Gialo è una pista automobilistica di 340 chilometri; da Gialo si può raggiungere l'oasi di Marada (225 km) e poi El Agbeila, su pista camionabile, od anche Agedabia (220 km) su rotabile a fondo naturale. Il terreno sul quale la direttrice si snoda è di agevole percorribilità per mezzi meccanizzati e n on presenta ostacoli naturali di rilievo che possano incidere sulla continuità del movimento.

Lavori di fortificazione In occasione della guerra italo - etiopica, in conseguenza della tensione italo - inglese erano stati iniziati, nel 1936, i primi lavori di fortificazione intorno a Bardia e Tobruch: scopo primo dei la vori di fortificazione era di m antenere il possesso delle piazzeforti proteggendo dall'azione delle artiglierie di piccolo calibro la prima, di medio calibro la seconda. L e cinte fortificate che avrebbero dovu to essere costituite da una duplice serie di opere campali, avevano, rispettivamente, uno sviluppo di 33 e di 50 km.

Nel gennaio 1937, in all'.ilnasprimento dei rapporti con la Francia, fu de ciso di provvedere a fortificare il confine libico-tuoisino (Tripoli, Zuara e Nalut).

La Commissione Suprema di Difesa nel gennaio 1938 riesaminò il problema del potenziamento militare della Libia e, per l'esecuzione di lavori difensivi, ottenne un secondo stanziamento di 60 milioni ripartito in 4 esercizi dal 1938 al 1941.

Nel gennaio 1940, fu ordinato, da parte degli organi centrali, il consolidamen:to di tutta l'organizzazione di difesa in Libia. Nei riguardi di Bardia e di T obruch bisognava provvedere: alla sistemasenza soluzione di continuità, del fosso anticarro; al blindamento delle postazioni «in barbetta» dei ridotti della linea esterna; alla sistemazione dei comandi e degli osservatori in ricoveri capaci di resistere all'azione dei medi calibri; alla costruzione di ricoveri in caverna per i rincalzi. Il progetto, che importava l'onere di oltre duecento milioni di lire, venne approvato nell'aprile del 1940.

All'inizio della campagna, però, l'organizzazione difensiva di Bardia aveva una struttura poco più che campale e risultava armata solo in parte; Tobruch invece presentava apprestamenti di più avanzata costruzione. Entrambe le « piazze » avevano una sola linea di opere e non esistevano, nè una seconda linea, nè bretelle, nè fossati anticarro.

Schieramento e consistenza delle forze contrapposte nello scac· chiere libico - egiziano ai primi di dicembre

1940

Forze Italiane

ESERCITO (schizzo 10) lOa ARMATA, comandante: Gen. Italo Gariboldi (aveva sostituito definitivamente il Gen. Mario Berti). l o SETTORE: Sidi el Barrani (Gen. Sebastiano GallÌina). l a DIVISIONE LIBICA (Gen. Giovanni Cerio), all'Dadi el Maktila, con un battaglione a Sanyet Abu Gabeira: l • e 2• ra ggruppame nto fanteria libica su 3 btg. ciascuno, l compagnia cannoni d a 47/32, l raggruppame nto artiglieria libica su 2 gruppi da 77 /2 8 ,

CoMANDO GRUPPO DIVISIONI LIBICHE.

II battaglione mi S>to genio, l gruppo da 75/27 (in rinforzo),

2 batterie da 65/ 17 (i n rinforzo), l batteria da 105/28, l compagnia cannoni da 47/32.

2a DIVISIONE LIBICA (Gen. Armando Pescatori), ripar tita fra i capisaldi di Ras el Dai ed Alam el Tummar:

3• e 4" raggruppamento fanteria libica su 3 btg. ciascuno, l compagnia cannoni da 47/32,

2" raggruppamento artiglieria libica su 2 gruppi da 77 f 28, I battaglione misto genio, l gruppo da 75/27 (in rinforzo), l gruppo da 105/28 (in rinforzo),

2 batterie da 65/ 17 (in rinfo rzo),

IX battaglio ne carri L (in rinforzo), l compagnia cann o ni d a 47/32 (i n rinforzo).

4a DIVISIONE c<:.nn. « 3 GENNAIO » (Geo. Fabio M erzari) a Sidi el Barrani (1): t' SETTORE: Bug-Bug (Gen. Carlo Spatocco).

2 legioni cc.nn. c iascuna su 3 btg. , l btr. da 65/ 17, l cp. mortai da 81, l compagnia cannoni da 47/37, l battag lione mi traglieri, l reggimento artiglieria su 2 gruppi da 75/2 7 ed l gruppo da 100/17, battaglio ne misto ge nio, l gr upp o d 'artiglieria da 105/28 (in rinforzo), l gruppo d 'artiglieria da 75 C.K. c.a.

(l) Nei giorni 2, 3 c 4 dicembre la Divisione cc nn. << 3 Gennaio '' aveva sostituito la Di visione cc.nn « 23 Marzo>> a Sidi el Barrani trattenendone parte delle artiglierie (6 pezzi da 47, 3 mitragliere da 20 m.m. e 3 fuciloni anticarro).

CoMANDO XXl coRPo o'ARMATA.

RAGGRUPPAMENTo LIBICO « MALETTI » (Ge n. Pietro Maletti) ad Alam el Nibeua e Alam el Iktufa (1): l o gruppo di 5 btg. Jibici, 2o gruppo di 2 btg. libici , l battaglione sahariano, l gruppo artiglieria su 3 btr. da 65/ 17, l gruppo da 75/27,

2 compagnie cannoni da 47/32, l compagnia mortai da 81,

II battaglione carri M 11 , l btr. art. da 105/28.

DIVISIONE « CIRENE » (Gcn. Alessandro De Guidi), in zo na Alam el Rabia - Bir Sofafi:

2 reggimenti fanteria ciascu no su 3 btg., l cp. mortai da 81, l btr. da 65/17, l compagnia cannoni da 47/32, l battaglione mitraglieri, l re ggimento artiglieria su 2 gruppi da 75/27 ed l da 100/ 17, l battaglione misto genio, l gruppo artiglieria da 105/28 (in rinforzo), l gruppo arrtiglieria da 100/17 (in rinforzo), l gruppo artiglieria da 75/27 (in rinforzo),

2 batterie da 65/ 17, l compagnia cannoni da 47/32.

DIVlSIONE (Gc n. Giuseppe Amico), in zona Alam Samalus (sud-est di Bug-Bug) (2):

2 reggimenti fanteria, ciascuno su 3 btg., l cp. rnol"tai da 81, l btr. da 65/17, l battaglione mitraglieri, l compagnia cannoni da 47/32, l reggimento artiglieria su 2 gruppi da 75/27 ed l da 100/17, l battaglione misto genio. l n DIVISIONE cc.NN. « 23 MARzo » (Luog. Gen. Francesco Antonelli) a Bardia:

(l) Alla fine di novembre il Raggruppamento cc Maletti >> - già dipendente d al Comando Gruppo Divisioni libiche- passava alle dipenden ze del Comando XXI C. A. Nella sul 9 dicembre tornò alle dipendenze del Gen. Gal lina.

(l) La Di,·isione cc Catanzaro» era stata dislocata nella zona di Bug-Bug, ai primi di dicembre, proveniente da Gambut - Bardia.

3o SETTORE: Sollum (Gen. Annibale Bergonzoli).

CoMANDO XXIII coRPO D'ARMATA.

2 legioni cc.nn., ciascuna su 3 btg., l cp. mortai da 81, l btr. da 65/17, l battaglione mitraglieri , l compagnia cannoni da 47/32, l reggimento artiglieria su 2 gruppi da 75/27 ed l da 100/17.

23 orvrsroNE cc.NN. « 28 0TIOBRE » (Luog. Gen. Francesco Argentino) in zona Sollum-Halfaya (1): come la Divisione cc.nn. « 23 Marzo :), meno 2 gruppi art. da 75/27.

DIVISIONE « MARMARICA » (Gen. Ruggero T racchia), in zona Sidi Ornar - Gabr bu F ares:

2 reggimenti fanteria ciascuno su 3 btg., l cp. mortai da 81, l btr. da 65/ 17:

(l) La Divisione cc.nn. << 28 Ottobre>> disseminata fin dai primi di ottobre per laYori stradali da Sidi el Barrani a Berta si raccoglie\'a ai primi di dicembre a Sollum.

A partire dal giorno 5 incominciarono ad affl uire a Sollum i reparti da Tobruch e il battaglione genio, poi quelli da Sidi el Barrani.

Al mantino del giorno 8 erano giunti: il Comando della Z38a legione cc.nn., il 138° btg. cc.nn.; 2 cp. ridotte del 140° btg. cc.nn.; il Comando della 231a leg1one; il 131 o e 132° btg. cc.nn.; il 202° btg. ge nio (meno la cp. artieri); il zozo btg. rntr. divisionale; il III gruppo da 100/ 17; il 135° c 145° blg. auto· portato da Sidi cl Barrani raggiungeranno Sollurn il 9; la cp. mitraglieri (meno un plotone attaccato da mezzi corazzati ad est di Bug-Bug) verrà trattenuta a Bug-Bug per rinforzare, in posto, una irnprov,-isata difesa.

Non rientreranno alla Oi,-isione neppure i 2 gruppi da 75/27 distaccati fin dall'avanzata su Sidi el Barrani presso le Divisioni libiche nè il bal!taglione cc.nn. alle dipendenze della Divisione " Sirte '' · l battaglione mitraglieri, l compagnia cannoni da 47/32, l reggimento artiglieria su 2 gruppi da 75/27 ed l da 100/ 17, baMaglione misto ge nio, 2 compagnie cannoni da 47/32, 2 batterie da 65/17, LXII battaglione carri L.

FoRZE DELLA « P L>\ZZA DI TosRucH: g.a.f. (fanteria): uomini 2300, 2 reparti misti del genio, 2 raggruppamenti artiglieria g.a.f., XXI battaglione costiero libico, R. N. « San 2 gruppi da 20 mm., 10 batterie della Marina.

FoRZE DELLA «PIAZZA • DI BARDIA: g.a.f. (fanteria): uomini 2500 gruppo squadroni mitr. da posizione, 3 compagnie cannoni da 47/32, ra g5r uppamento artiglieria g.a.f. (17 batterie), V gruppo da posizione costiero e c.a., XVII gruppo da 75 / 27 . 2 batterie da 75/27.

PRE SIDIO 01 GIARABUB: l compagnia libica automitragliatrici, l compagnia fucili eri, 4 compagnie libiche mitr. da posizione, 2 pezzi da 65/ 17, 4 pezzi da 20, 6 pezzi da 47/32.

PRESIDIO DI EL GARN U L GREIN: elementi della g.a.f.

PRE sro1o DI ScEGGA: dementi della g.a.f.

PRESIDIO DI SCEFERZEN: elementi della 43 Divisione cc.nn. « 3

SAHARA LIB ICO (schizzo 10).

SETIORE CuFRA :

2 compagni e libiche mitr. da posizione, l compagnia sahariana, l compagnia sahariana da 20 mm.

SETIORE GIALO: l battaglione mitraglieri, l battaglione libico complementi, l compagnia da 47/32, l batteria da 20, l compagnia sahariana.

Lo schieramento delle nostre truppe rispondeva al duplice criterio di attesa per lo sbalzo in avanti e di sicurezza e copertura per la prevista offensiva inglese.

Le singole D ivisioni erano sistemate in capisaldi campali aventi, in genere, tracciato circolare; una aliquota delle forze era, in qualche caposaldo, m otorizzata e si teneva pronta ad accorrere in soccorso dei capisaldi contigui che fossero stati attaccati. Abitualmente, però, i pochi automezzi disponibili erano impiegati, durante la n otte, per i rifornimenti.

ALLE DIRETTE DIPENDENZE DEL COMANDO SUPER IORE A.S.

CoMANDO XXII CORPo o'ARMATA (Gen. Enrico Pitassi Mannella).

DrvrsioNE « SJRTE » (Gen. Vinconzo Della Mura), dislocata sulla Litoranea, all'altezza di Gambut:

2 reggimenti fanteria , ciascuno su 3 btg. ed l btr. da 65/ 17, l reggimento artiglieria su 2 g rupp i da 75/27 ed l da 100/ 17, battaglione misto del genio,

2 battaglioni paracadutisti a Barce.

CoMANDO DI MANovRA:

10° e 20° raggmppamento artiglieria di C.A.

Nella zona tra Marsa Lucch e la Litoranea erano, inoltre, in corso di radunata, il l o ed il 2o raggruppamento carrista, con i quali il Comando Superiore costituì una Brigata corazzata speciale, quale massa di manovra alle sue dirette dipendenze, così formata:

I battaglione carri M 11 ,

III battaglione carri M 13 (l),

XXI battaglione carri L, LX battaglione carri L, l battaglione bersaglieri motociclisti, l gruppo artiglieria da 75/27, l gruppo artiglieria da 100/17.

Nello scacchiere libico-egiziano operava, dunque, una forza globale che si aggirava sui 70- 75 battaglioni di fanteria, 60- 65 gruppi di artiglieria da campagna, 18 compagnie cannoni cc. da 47/32, 2 battag lioni carri armati m edi, 6 battaglioni carri armati leggeri (2 nella Brigata corazzata e 4 fra le Divisioni ed in riser va), circa 30 batterie c.a.

Complessivamente tra Bengasi e Sidi el Barrani erano impiegati:

4.500 ufficiali, 100.000 sottufficiali e truppa,

1.100 pezzi di artiglieria (compresi i pezzi c.c. e c.a.),

2.700 automezzi .

Di tali forze , soltanto le seguenti Grandi Uni:tà, schierate tra il confine libico-egiziano e Sidi el Barrani, potevano immediatamente intervenire nella battaglia sin dal suo primo divampare:

- le Divisioni l a e 2a libica, 4a cc.nn. « 3 Gennaio »,« Cirene», « Catanzaro », :nonchè la Brigata corazzata che p er la sua mobilità aveva di immediato intervento, pur se dislocata 40 chilometri ad ovest di Bardia.

E' evidente che le forze schierate a difesa delle Piazzaforti di T obruch e ·Bardia e quelle del Sahara libico (sud cirenaico) non sarebbero intervenute nella battaglia se non quando fossero state investite dall'avversario e pertanto non sono da annoverarsi fra le forze d1 primo intervento.

Nemmeno la Divisione « Sirte » è da considerarsi fra le Grandi Unità di primo intervento in quanto dislocata in posizione arretrata, a disposizione del Comando Superiore A.S.

Marina

Torpediniere per scorta convogli: c Abba » - - c Cairoli » - «Sirtori:. - c Papa» - « Montanari » - c Centauro » - c Cl imene » - « Castore - c Clio» - « Pcgaso» - - c Procione » - «Chinotto» - c La Farina».

Marina- Tobruch:

R. N. «San Giorgio» (impiegata come batteria galleggiante).

M A.S. 543 - 544 - 548 - 549.

AERONAUTI C A (schizzo Il)

Trattasi, complessivamente di 327 apparecchi efficienti che comprendevano numerosi velivoli ormai vecchi quali, gli S. 81, i Breda 65, i Cr. 32 e Cr. 42 (1).

(l) Nel Graz iani si legge : u Motivo di dolorosa sorpresa fu per me la conoscenza della reale efficienza della V squadra aerea, perchè il Gen. Porro comandante di essa mi aveva sempre assicttrato che per la prima quindicina di dicembre avrebbe avuto in linea 250.300 apparecchi"· Il Gcn. Porro al riguardo scri,·c: 11 Il preventivo di un'efficienza di oltre 250 apparecchi del comandante la V sq uadra er-a stato a suo tempo enunciato sulla base degli aeroplani esistenti qficicnti bellici, di quelli in riparazione od in cambio motori, presso le squadre oper-ai della Libia, e di cui era prevedibile la messa in efficienza per quella data, e sui promessi invii dalla Madrcpatria di nuovi reparti. A l lO dicembre la situazione era dolorosamente diversa perchè le perdite subite dai reparti in volo ed a terra erano ogni giorno sempre più gravi per l'aumentata offesa aerea e perchè i rirl/orzi attesi non erano ancorlll giunti Situazione quindi dolorosa, ma non sorpresa, perchè il Comando Superiore riceveva giorTUJ[mentc il bollettino del Comando Squadra con la indica:::ione esatta delle per-dite subite in volo ed a terra, ed a conosccn:::a del mancato arrivo dei reparti da tempo richiesti proprio dal Comando Superiore FF.AA. Afn·ca SettentrioTUJle ,, (1c La V squadra aerea in Libia - Il primo ripiegamento ,-erso occidente,, in Rivista Aeronautica del luglio 1948 u).

Settori Comandi E Reparti

La situazione delle forze aeree ai primi di dicembre 1940 appare altresì dal seguente telegramma del Maresciallo Graziani:

Telegramma in partenza - 10 dicembre 1940

Stamage - Roma.

<c 01/3305 IO dicembre ore 19,30. Efficie12za V squadra aerea si est sensibilmente ridotta sia per logorio bellico et sia per offesa su campi. At data odierna sono impiegabili solo 45 apparecchi bombardamento, 6 siluranti, 12 assalto et 68 caccia più 4 S. 82 compresi quelli dislocati in Libia occidentale et che sono già quasi tutti in arrivo in Cirenaica. Poichè opera z ioni in corso assumono t"Ìtmo sempre più grave et impiego aviazione diventa ogni giorno più necessario per consentire resisten z a truppe et rallentare impeto nemico, rappresento situazione at codesto Stamage per urgente invio reparti aerei in rinforzo soprattutto bombard amento et apparecch i offesa in picchiata.

- Graz iani » .

FORZE BRITANNICHE ESERCITO (schizzo 12)

Premessa. - Secondo informazioni in nostro possesso ai primi di dicembre, il Comando britannico, in seguito alla nuova situazione verificatasi nel sud-est europeo, aveva, durante il mese di novembre, provveduto ad inviare:'

- a Creta l Divisione (circa 12.000 u.),

- in Grecia (verosimilmente a Volo e ad Atene) 2 reggimenti << ANZAC » (1), reparti d'artiglieria, servizi, ed unità della R.A.F.; in totale circa 10.000 u.,

- in Palestina 2 Divisioni (probabilmente una indiana ed una australiana).

Perciò le forze in Egitto sarebbero state depauperate di circa 50.000 u. , corrispondenti a 4 Divisioni.

A colmare i vuoti sarebbero affluiti in Egitto contingenti imprecisati, ma notevoli, .trasportati da 8 convogli di complessivi 113 piroscafi.

Da notizie e da deduzioni attendibili si doveva ritenere che le forze britanniche in Egit'to sarebbero state riportate a 260.000 u. Ad

{l) << Aus.tralia - New Zealand Army Corps n esse bisognava aggi ungere 40.000 egtzlani, una Divisione polacca e formazioni varie appartenenti a diverse nazionalità.

Pareva anche che il Comando britannico in E gitto avesse provveduto a costituire, con 2 reggimenti di cavalleria meccanizzati recentemente affluiti dalla m etropoli (13° cavalleria e 17° lancieri) e con i numerosi carri armati medi e pesanti sbarcati tra ottobre e novembre, una seconda Divisione corazzata.

Il tota le di tali forze sare\Jbe stato inquadrato in 16- 17 Divisioni.

Dislocazione e consistenza. - Secondo informazioni d el S.l.M. dei primi di dicembre, le forze britanniche in Egitto sarebbero state così ubicate:

5 Divisioni e reparti del «Carne! Corps » nel Deserto occidentale •tra Alessandria ed il confine libico-egiziano; l Divisione in zona Uadi el Natrun;

6 - 7 Divisioni nella zona del Delta;

2 Divisioni nella zona del Canale;

2 Divisioni nel Medio ed Alto Egitto ed in vicina nza del Mar Rosso.

Tali forze sarebbero state così distinte:

5 - 6 Divisioni britanniche, di cui 2 corazzate ed l motorizzata;

4 Divisioni indiane;

3 Divisioni Anzac;

2 Divisioni egiziane; l Divisione polacca; formazioni varie (francesi, ciprioti, maltesi ed africani) pari ad una Divisione.

La DIVISIONE coRAZZATA · sarebbe stata cosl costituita, secondo le notizie in possesso del nostro S.l.M.: a) Bru:GATA cARRI LEGGERI. r ed 8° ussari, ciascuno su :

3 squadroni ed l squadrone comando, 58 carri esploratori, 41 motocicli.

Carri armati in dotazione: tipo Mark VI B (4 tonn.) armati di l mtr.

Vichers cal. 7.7, l fucile anticarro Boys e 2 tubi sparginebbia; tipo Mark II (5 to nn.) armati di l mitr. Vickers e 2 tubi sparginebbia.

Il o ussari: b) BRIGATA CORAZZATA PESANTE. l battaglione Royal Tank Regiment:

3 squadroni autoblindo ed l squadrone comando, 74 autoblindo, 41 rnotocicli.

Autoblindo in dotazione: tipo Lanchester, con torretta girevole, l mitr. Vickers, l fucile a.c. Boys; tipo Morris 1938, con torretta girevole a cielo scoperto, l mitr. leggera Bren ed l fucile a.c. Boys; tipo Rolls Royce 1920 MKI e 1924 MKI, armate con l mitr. 303 Vickers.

3 compagnie carri ed l compagnia comando, 50 carri medi, 7 carri esploratori.

Disponeva di carri armati di vario ,tipo, tra i quali il Vickers Mark II (14 <tonn.), armato con cannone da 47 mm. (3 libbre).

VI battaglione Royal Tank Regiment:

3 compagnie carri ed l compagnia comando, 22 carri leggeri, c) BRIGATA AUTOTRASPORTATA (fanteria divisionale): l battaglione fan t eria « K ing's Royal Rifles Corps », li battaglione fanteria « Rifles Brigade » ctascuno su d) ARTIGLIERIA.

16 carri m edi, 16 carri sostegno, 7 carri esploratori.

D isponeva di carri armati di vario tipo, tra i quali il Vickers Mark II (14 tonn.) ar mato co n cannone da 47 mm. (3 libbre) e il carro di sostegno Mark D (14 rtonn ) con cannone da 76 mm (5 libbre) e 3 mtr.

4 compagnie fucilieri ed l compagnia comando, 20 carri esploratori, 16 fucili anticarro, 50 fucili mitragliatori.

3o reggimento « Royal H orse Artillery » (motorizzato): 4 batterie (pezzi da 88 mm.).

4° reggimento artiglieria leggera: 4 batterie (pezzi da 114,3 mm.).

In totale: ufficiali truppa .

N. 410

» 9400 ( ?) carri leggeri . 138 carri leggeri esploratori . autoblindo . carri medi .

» 57

» 74

» 66 carri pesanti di sostegno . » 16

Totale mezzi meccanizzati 351

Risultava inoltre che fosse in allestimento nel Regno Unito una 7° Divisione corazzata « bis ». Due reggimenti di essa erano stati trasferiti in Egitto, da qualche m ese, per completare le forze della 7a. Sembra, tuttavia, che, all'epoca, reparti della 7a Divi sione corazzata «bis» siano stati identificati nelle truppe di Corpo d'Armata che il Gen. O 'Connor segnala come partecipanti alla offensiva e comprendenti l reggimento carri leggeri (48 carri), l reggimento carri medi, l reggimento carri pesanti.

Marina

Il S.l.M , con bollettino del 29 dicembre, segnalava che:

_, proveniente dall'Atlantico era giunta a Gibilterra l a nave portaerei « Glorious »;

- con tale arrivo il numero delle portaerei presenti nel Mediterraneo era salito a cinque (« Ark Royal », « Eagle », « H e rmes », « Illustrious », « Glorious »);

- il continuo aumento di basi aeree mobili era da mettere in relazione con il presumibile ·intendimento britannico di portare prossimamente una decisiva offensiva aero-navale contro le basi italiane.

Aeronaut Ica

Il S.l.M. valutava in 7 - 800, i veivoli della R.A.F. dislocati in Egitto nel novembre 1940.

Con bollettino del 29 dicembre lo stesso S.l.M. segnalava che:

- le forze aeree britanniche dislocate nel Vicino Oriente c nel Mediterraneo Orientale avrebbero raggiunto una consistenza di 700 velivoli di prima linea e 400 di seconda linea, raggruppati in 62 squadriglie;

- 34 apparecchi da caccia di produzione americana, costruiti appositamente per l'impiego in zone tropicali, sarebbero stati sbarcati ad Alessandria.

Valu tazione delle for- La valutazione delle opposte forze è riferita ze contrapposte alle forze terrestri ed a quelle aeree. Per quanto riguarda le forze britanniche, la natura, l'entità, l'ubicazione, vengono desunte dalle notizie che, all'epoca, erano in possesso dei nostri organi informativi. Trattasi, perciò, di situazioni presunte che, indubbiamente, influenzavano, se non determinavano, i piani operativi del Comando Superiore in A.S.

P er fare un rapporto tra le oppos-te forze terrestri ai primi di dicembre 1940, non vengono prese in esame tutte le unità italiane ubicate tra Bengasi e Sidi el Barrani e quelle britanniche dislocate in EgitJto ; vengono invece considerate, solamente, le forze che per la loro ubicazione o per le loro caratteristiche di rapida mobilità erano da ritenere di primo intervento in quanto potevano intervenire nella battaglia, immediatamente, sin dal suo primo manifestarsi.

Così, la valutazione viene riferita:

- per le forze italiane, alle seguenti Grandi Unità in prima schiera ed alle unità di supporto :

Gruppo Divisioni libiche: l a divisione libica,

2a divisione libica,

4a divisione cc.nn. << 3 gennaw >>;

XXI corpo d'armata:

Raggruppamento libico « Maletiti », Divisione « Cirene », Divisione «Catanzaro », Brigata corazzata e repar:ti carnst1.

- per le forze britanm'che, alle seguenti Grandi Unità ed unità di supporto, dislocate ad est e ad ovest di Marsa Matruh e non tanto distanti dalla presumibile zona di contatto, che potevano essere considerate di primo intervento :

7a divisione corazzata,

6a divisione inglese,

4a divisione inglese,

4a divisione indiana, l reggimento carri c I » (7° Royal Tanks Regiment) con 48 carri, l reggimento carri medi, l reggimento carri pesanti.

La Divisione dislocata tra Marsa Matruh ed sandria, non può essere considerata di primo intervento in quanto distava da Marsa Matruh oltre 100 chilometri.

Complessivamente, le forze contrapposte presentavano:

- quelle italiane:

38 40 battaglioni di fanteria, circa 100 cannoni c.c., 220 carri armati leggeri, 55 carri armati medi (2 btg.), 380 bocche da fuoco fra artiglieria e mortai; quelle britanniche:

29 di fanteria, circa 200 c cannoni » c.c., 74 autoblindo, 195 carri armati leggeri, 114 carri armati medi, 64 carri armati pesanti di sostegno, 48 carri armati pesanti per fanteria, 240 bocche da fuoco di vario calibro appartenenti alle tre Divisioni di fanteria ed alla Divi sione corazzata.

Da un raffronto di tali forze appare subito evidente la notevole superiorità di mezzi corazzati da parte britannica per un rapporto sup eriore al 4 a l. Infatti, di fronte a 55 carri medi nostri si hanno ben 226 carri medi e pesanti dell'avversario ed ai 220 carri leggeri nostri si contrappongono 269 autoblindo e carri leggeri britannici {le autoblindo, per armamento e prestazioni, possono essere considerate, 1ndl'ambien:te :naturale dell'Africa Settentrionale, di un'efficienza rativa analoga a quella dei carri leggeri).

Come forze di fanteria si può ritenere una nostra di 2 a l anche perchè il battaglione britannico aveva una forza inferiore di un terzo rispetto al battaglione italiano.

Superiorità britannica in cannoni controcarro; superiorità rica italiana in artiglierie.

Indi pendentemente dalla arida enunciazione dei suddetti dati numerici che, tuttavia, r endono di evidenza concreta la reale forza dei due avversari, si può affermare che la superiorità avversaria in carri armati, assumeva un valore maggiore, determinante, in un terreno come quello del Nord-Africa ove i mezzi corazzati avevano ampie possibilità di movimento e di manovra e la fanteria schierata a difesa non disponeva, per contro, di validi appigli naturali da opporre, opportunamente potenziati, al movimento delle unità carriste.

Nè i lavori eseguiti dai reparti, per incrementare l'efficienza della nostra sistemazione difensiva, avevano raggiunto un livello di consistenza sufficiente (per i motivi già accennati in precedenza) per poter essere ritenuti un ostacolo valido, certamente non ad arrestare ma almeno a frenare l'avanzata dei mezzi corazzati.

Inoltre, la super iorità numerica italiana in artiglieria e mortai era attenuata dalla superiorità brita<nnica di carri aTmati medi e pesanti dotati di artiglierie da 47 e da 76 (1).

In definitiva, le forze terrestri britanniche, che risultavano ai nostri organi informativi ai primi di dicembre, presentavano una potenzialità operativa notevolmente superiore alle forze italiane.

Anche le forze aeree avversarie erano superiori alle nostre. Il S.l.M. valutava in 7-800 i velivoli della R.A.F. dislocati in Egitto nel novembre 1940, mentre noi, a fine novembre - primi di dicembre, disponevamo in Libia di 483 apparecchi di vario tipo.

Sistemazione delle Grandi Unità in prima schie ra (schizzo 12 )

Il mattino del 9 dicembre - inizio dell'offensiva britannica - il nostro schieramento avanzato aveva un orientamento offensivo in previsione della prossima azione su Marsa Matruh.

Come già accennato, allo scopo di potersi opporre a possibili «puntate» o ad un'eventuale azione offensiva avversaria, le nostre unità avevano predisposto un dispositivo di difesa rivolto, i n particolare, a proteggere la base logistica di Sidi el Barrani. Mediante opere campali (capisaldi, fossi anticarro, ecc.) era stato potenziato il terreno che, privo di ostacoli od appigli naturali, offriva le più ampie possibilùtà di movimento a mezzi sia cingolati che ruotati.

(l) L'unica bocca da fuoco che potesse, però, competere con le arùglierie campali britanniche, per gittata e potenza, era il cannone da 105/ 28, di cui al confine libico-egiziano vi erano 11 batterie.

Il dispositivo delle nostre Grandi Unità in prima schiera presentava un'ampiezza frontale (in linea d'aria), tra Sidi el Barrani e Bir Sofafi - Alam el Rabia, di circa 60 chilom etri ed una profondità di circa 45 chilometri; sul fianco destro (Di visione « C ire ne $) si appoggiava all'estremità sud-est del ciglione di Sollum in zona Bir Sofafi.

I lavori difensivi non avevano potuto avere un adeguato sviluppo, sia perchè il terreno non si prestava a realizzare una organizzazione consistente, sia perchè il nostro schieramento risentiva della progettata azione su Marsa Matruh , sia perchè le unità venivano impiegate continuamente a fare la scorta ai rifornimenti di viveri ed acqua e ad eseguire puntate celeri contro il dispositivo avversario.

In particolare, le nostre Grandi Unità avanzate erano così sclùerate: r divisiotu libica: era organizzata a difesa ad El Maktila, 20 chilometri ad est di Sidi el Barrani. Aveva costituito un unico grosso caposaldo, a forma di semicerchio, spalle al mare, convessità a sud, ampio 5-6 chilometri. Nel settore est era schierato un raggruppamento su battaglioni; nel settore ovest un raggruppamento su un bat1taglione; i rimanenti due battaglioni del raggruppamento ovest erano uno in riserva al contro del caposaldo e l'altro sistemato in un caposaldo intermedio fra le D ivisioni libiche, a Sanyet Abu Gabeira.

2a divisione libica: era sistemata in tre capisaldi

- Alam el Tummar. ovest: perimetro m 5000,

- Alam el Tummar est: perimetro m 3500,

- Ras el Dai: perimetro m 4000.

Nei tre capisaldi erano di slocate le seguenti forze:

- Alam el Tummar ovest: battaglioni libici VI, VII e XIV; un gruppo da 77/28 (12 cannoni); due baHerie da 75/27 (8 cannoni); una batteria da 65/17 (4 cannoni); tre sezioni mitragliere da 20 (6 pezzi); 5 plotoni cannoni da 47/32 (10 cannoni); 6 squadre fuciloni controcarro (6 fuciloni); una batteria contraerea da 75/ CK (4 cannoni);

- Alam el Tummar est: XV battaglione libico; una batteria da 77/28 (4 cannoni); una batteria da 75/27 (4 cannoni); una batteria da 105/28 (4 cannoni); due sezioni mitragliere da 20 (4 pezzi); un plotone cannoni da 47/32 (2 cannoni); due squadre fuciloni (2 fuciloni);

- Ras el Dai: battaglioni libici II e XVI; due batterie da 77/28 (8 cannoni); una da 105/28 (4 cannoni); una batteria da 65/17 (4 cannoni); tre sezioni mitragliere da 20 (6 pezzi); tre plotoni da 47/32 (6 cannoni); qua,ttro squadre fuciloni controcarro (4 fuciloni).

4:)Divisione cc. nn. « 3 Gennaio » : schierata a protezione della base log istica di Sidi el Barrani ove, in previsione della ulteriore avanzata su Marsa Matruh, erano stati costituiti depositi di munizioni, carburanti, viveri ed acqua, sparsi su vasta area per sottrarli, il più possibile, alle offese aeree e navali.

Tali predisposizioni logistiche e l'opportuni·tà di proteggere anche il campo di aviazione, rendevano necessario l'ampliamento della organizzazione difensiva ed il conseguente sviluppo della sua linea perimetrale. Questa, nel nuovo ·tracciato, si snodava a forma di semicerchio per oltre 20 chilometri attorno al piccolo gruppo di case denominate Sidi el Barrani. La maggiore ampiezza della posizione determinava una più onerosa esigenza di lavori fortificatori.

L'organizzazione difensiva era a capisaldi muniti di artiglieria. Per assicurare una difesa più consistente, dietro la prima linea, ne era stata costiotuita, a più stretto raggio, una seconda.

Raggruppamento libico « M aletti»: era articolato in due capisaldi :

- Comando e grosso del Raggruppamento ad Alam N ibeua (1), caposaldo dal perimetro di 4500 metri comprendente le seguenti forze: 3 battaglioni libici, 24 pezzi di artiglieria di vario calibro, 55 mitragliatrici, 14 pezzi da 47/32, 11 pezzi da 20 mm., 9 fuciloni anticarro Solothourn, l battaglione carri armati M 11 (22 carri) che era dislocato fuori dal caposaldo al margine nord-ovest della posizione;

- un caposaldo ad Alam el lktufa costituito da: l batta-

(l) Il Raggruppamento - già a q. 64 (13 chilometri ad ovest di Sidi el Barraci) - era stato dislocato ad Alam 'Nibeu a, il 24 ottobre, nell'intervallo esistente fra la 2a Divisione libica (Alam el Tummar) e la Divisione << Cirenc )> (Aiam el Rabia). Costituito in vista d i un impiego per azioni manovrate celeri e di sorpresa, per accrescerne l'efficienza opcraci,•a ave,·a avuto assegnato:

- a fine ottobre: i l IJ;I gruppo 75/ 27 del llo rgt. art.; glione libico, 6 pezzi artiglieria, 19 mitragliatrici, 6 pezzi da 47 mm. , 2 pezzi da 20 mm., 4 fuciloni anticarro Solothourn.

- ai primi di dicem bre: una batteria da 105/28 del 21° rgt. art. di C. A. e due battaglioni libici (XVH e XIX).

Alla vigilia dell'offensiva britannica i lavori difensivi che il Raggruppamento aveva potuto realizzare, in mancanza dei relativi materiali, consistevano in piccole trincee, postazioni per mitragliatrici e artiglierie quasi 1tutte sopra elevate e protette da muretti a secco e muri anticarro. Era in corso una compartimentazione interna della posizione di Alam Nibeua, per costituire capisaldi indipendenti ma reciprocamente cooperanti, e l'apprestamento di un campo minato perimetrale, che - per deficienza di mine - era stato allestito solo avanti ai settori est e sud .

Le due posizioni di Alam Nibeua ed Alam cl lktufa erano prive di un adeguato scaglionamento in profondità per la manovra; potevano però appoggiarsi a vicenda col fuoco di artiglieria.

Divisione « Cirene » : sistemata sul rilievo collinoso e roccioso di Bir Sofafi ed ar·ticolata in 4 capisaldi :

- Alam el Rabia: un btg. (1/157), un gr. da 75/27, una btr. da 105/28, una btr. da 65/ 17, due pl. cannoni da 47,/32, due sez. da 20, un pl. mortai;

- quadrivio di q. 236: due btg. (II e Ill /157°), un gr. da 100 (meno l btr.), un gr. da 105/28 (meno 2 btr.) (1), una btr. da 65/17, una cp. pezzi da 47 (meno 2 pl. ad Alam el Rabia), due sez. da 20 mmi;

- quadrivio da Qabr el Mahdi : due btg. (II e 111/158°) (2), due gr. da 75/27 (meno l btr.}, una cp. cannoni da 47/32, (meno 2 pl. a q. 226}, una btr. da 20 mm. (meno 2 pl. a q. 226}; - q. 226 di Bir Sofafi; Comando Divisione e Quartier Generale, un btg. mitraglieri, un btg. genio (meno cp. artieri}, una cp. mortai, una cp. fuc. del 158o ftr, un pl. motociclisti, un gr. art. misto ( l btr. da l 00 , l btr. da 75, l btr. da 77, tutte sfornite di trattori e di mezzi di trasporto), una btr. da 65/17, due sez. mitr. da 20; due pl. cannoni da 47/32.

Divisione « Catanzaro »: era sdùerata su 8 capisaldi:

-4 costituiti dal 141 ° reggimento fanteria in zona Alam el

(l) Una dislocata a Alam el Rabia, un a ceduta al Raggruppamento << Maletci n

(Z) Il I/ l58o era dislocato a Sollum.

Rimth - q. 38 (nord-ovest di Suani el Khur) - ovest di Sidi Abu Zeid

- Bir Nasib;

-3 costituiti dal 142° reg gime nto fante ria in zona Alam Samalus - Iluet el Quator - Bir Oasi;

- l costituito con il Comando Divisione in zona di q. 50 a sud di Iluet el Anzaga.

«Il dispositivo assunto rispondeva al criterio di costituire capisaldi forti in se stessi per dosamento di fanteria, artiglieria, armi controcarro e contraeree capaci ciascuno di una funzione itt proprio (resistenza a oltranza) e di una funzione di reciproco appoggio, di concorso alla resistenza degli altri capisaldi, specie col fuoco d'artiglieria organizzato con azione sui 360° (1).

Il 11/142 ° , sistemato a Bir Oasi doveva essere spostato, secondo direttive del Comando XXI C. A., a Iluet Abu Mazhud per un più stretto collegamento con la Divisione « Cirene » : tale spostamento, poi, non venne effettuato ed il battaglione rimase a Bir Oasi.

Alle dipendenze del Comandante la Divisione «Catanzaro» furono poste anche le truppe schierate a difesa del centro logistico di Bug-Bug.

Queste forze erano costituite inizialmente da un gruppo squadroni mitraglieri e un gruppo art. da 77/28. Ad esse si aggiunsero, il ma:ttino del 9, il LXIII btg. carri L e, r.nella notte sul 10, due btg. cc.nn. della « 28 Ottobre», un gruppo da 100/ 17 (1 /20 1° ar:t.), un gruppo da 75/27 (II /202° art.), una cp. motociclisti, ed il XX btg. carri L.

Il 5 dicembre, giunse sulla posizione di Sofafi il Comando del XXI corpo d'armata con una cp. motociclisti e una btr. da 20 mm. Anch'esso, come il Comando Gruppo Divisioni libiche e le singole Divi sioni non disponeva - per la manovra difensiva - di adeguate forze motocorazzate.

<Primo intendime11to del Comandante del XXI corpo d'armata fu quello di costituire un elemento tattico di riserva e di manovra, pe1· collegare ed aiutare le varie unità del Corpo d'Armata, tra loro separate da distattze eccessive (da 20 a 27 chilometrt). LA Division e « Cirene » dispo11eva - è pur vero - di un certo numero di auto- mezzi, ma la insufficienza di tali mezzi, lo stato di logoramento in cui erano ridotti e il fatto che l'armamento doveva essere procurato a detrimento e rischio delle posizioni occupate, non consentivano di far soverchio affidamento sulla potenza di tale elemetzto >> (l). Il Gen. Spatocco ritenne perciò opportuno raccogliere i due battaglioni carri L (LXII e XX), uniche forze corazzate delle quali poteva disporre, sulle posizioni di q. 226 e dette ordini in tal senso. Essi però non erano ancora giunti a Bug-Bug quando si pronunciò l'attacco nemico.

La nostra organizzazione difensiva appariva poco consistente allo stesso Generale W aveli che ne scrisse prima al Gen. O' Connor e tornò, poi, sull'argomento a guerra ultimata in sede di relazione.

Al Generale O' Connor disse di ritenere che l'organizzazione difensiva del nemico si basava su linee deboli e offriva l'occasione per un importante successo.

Nella sua relazione del febbraio '41 scrisse: «il dispositivo nemico mi sembrava essere totalmente errato. Esso era sparso su tm largo fronte in tma serie di campi trincerati che non si sostenevano reciprocamente, ed erano separati tra loro da grandi distanze».

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