1 minute read

1918: l'Italia arriva dal mare

l più brillante, dal plmto di vista cronachistico , tra i resoconti dello sbarco italiano a Trieste è certamente quello di Rino Al essi, del quale l ' autore ha lasciato traccia in un bel volume pubblicato trentasei anni or sono ,2 e del quale si è cercato di operare una sintesi che riesca a rifletterne, per quanto possibile, la freschezza e l'immediatezza letterarie.

Per i componenti della spedizione, compresi gli inviati speciali della stampa nazionale, l'imbarco sul cacciatorpediniere Audace era stato fissato per le 9.45 dalla riva degli Schiavoni. Su Venezia gravava ancora, a quell'ora, il silenzio umile e nebbioso di una notte senza vento. Immota l'acqua, ferme Je gondole affiancate agli attracchi , appena percettibile lo sciabordio dei lenti risucchi lungo le fondamenta degli antichi palazzi; non una voce, non una luce. Tutto, intorno, aveva un sentore arcano di cose perdute. Persino la maestosa mole della "Madonna della Salute " sembrava essersi fusa in una strato ancora più denso e più nero, quasi un'enorme vela ancorata nel punto dove il Canal Grande sfocia nell'aperta laguna e già prende le sembianze del mare.

Advertisement

Il luogo di riunione per J'attesa dell'imbarco era l ' hotel Danieli, ma già un'ora prima la decina di corrispondenti di guerra, giunti dai piLL opposti settori del fronte in movimento, si erano trovati al caffè Florian. C'erano Emanuele Baroni del Gazzettino, Arna ldo Fraccaroli de 11 Corriere della sera, Achille Benedetti de 1L Giornale d'Italia, Mario Sobrero de La Gazzetta del Popolo) Baccio Bacci de La Nazione di Firenze, Ermanno Amicucci de IL Mattino di Napoli, Gigi Michelotti de La Stampa, Antonio Baldini de La Tffustrazione Italiana, Gino Piva de IL Resto del Carlino, il celebre commediografo Sem Benelli e Rino Alessi, entrambi operanti per più di una testata.

This article is from: