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Il generale Paolo Spingardi

E nota che non ci s i ferma lì: molte altre s pese si affacciano : per es , la sola illuminazione estern a ed interna delle opere (circa una sessantina!) e la loro aereazione importerà una spesa di circa 3 milioni non previsti. Dunque fermiamoci, com pletiamo o meglio finiamo quello c he abbiamo incominciato: al resto pen se remo o penseranno in segui to 44 • Io non discuto la utilità dei nuov i a ppr estamen ti difensivi: ma è un fatto che, a cominciare da l basso Tagliamento, prima non preveduto (le opere delle due te ste di ponte continuano ad aumentare), dal mutamento di indiri zzo ne lla sistemazione del margine morenico di S. Danie le, per venire a l Cadore, al gruppo di Campolongo e M.te Ve ren a e al Baldo, è tutto un mutamento e un amp liam ento di dife se 45 •

I guai intravisti dal Ministro riguardavano chiaramente eventuali difficoltà che potevano veni r e da parte del Governo o del Parlamento. Spingardi non discuteva la necessità delle opere, ma il concetto primitivo era stato infirmato ed ora occorrevano ulteriori fondi ch e temeva di non riuscire a ottenere

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Anche Brusati, ri spondendo a Spingardi, si mostrava preoccupato della eventualità di nuo ve spese , ma considerava ugualmente indispensabile provvedere alla chiusura delle «porte minaccio samente aperte alla offensiva nemica, quelle cioè di Valle d'Astice e di Va ld agno. lvi nulla ancora si è fatto, ma si dovrà inevitabilmente fare». Ma uguale peso aveva per Brusati un'altra preoccupazione, cioè quella di non lanciarsi in una perico losa gara al riarmo con l'Austria -Ungheria: «spero non ci lasceremo trascinare a fare la guerra in tempo di pace, avuto riguardo alle potenti fortificazioni aus t riache già costrutte o in costruzione» "°. Si desiderava mantenere quindi le fortificazioni al li vello minimo strettamente necessario per la difesa.

Pollio prendeva coscienziosamente atto della si tuazione e perciò il 2 marzo 19 I 2 rispondeva a Luigi Cadorna, comandante designato della 2 a Armata, preoccupato perché non si prendevano provvedimenti pe r la front iera occidentale, di essere perfettamente persuaso della necessità che, allorché si sia sistemata convenientemente a difesa la frontiera Nord e Nord orientale, cui debbono essere in questo momento rivolte tutte le nostre cure, si ponga anche rimedio alle manchevolezze che s us sistono sulla frontiera occidentale e negli sbarramenti liguri ma purtroppo sono tali e tanti i bisogni della frontiera italo -austriaca ed anche di quella italo -svizzera (la quale va assumendo anch'essa importanza non lieve) che affatto impari all'uopo si rivelano le somme ancora disponibili, mentre non è dato di sperare che prima della fine del 1913 possano essere autorizzati dal Parlamento nuovi fondi per altri lavori. D'altra parte è pure g iu sto considerare che la frontiera occidentale, per la sua costituzione orografica, per la natura aspra del terreno e per le difese che (... ) vi furono apprestate da tempo, presenta se rie diffi co ltà ad una invasione straniera anche allo stato attuale. Il che [ ... ] consiglia d'altra parte a non lasciarsi distrarre, almeno per ora, dal proposito di tutto dedicare al raffo r zamento del territorio Nazionale là dove più urge 47 •

44 Spingardi aveva scritto a Pollio nel doc. c it. del 16 feb braio : «se le nostre difese, per essere portate ad un maggiore e desiderabi le g rado di effic ie nza , richiederanno in seguito (dopo il 1913) nuovi lavor i, e qu ind i nuovi sacrifizi d'indole finanzia r ia, V .E. ben sa che io ho avuto cura di non precludermi la via per ottener li, quando, chiedend o al Parlamento la concessione dei 125 milioni già accordati , diclùaravo che con tale s omma non inte ndevo certamente di affermare chiuso i n modo defin itivo il periodo delle spese straordinarie milita r i». Dopo la conc lusione del programma concordato nel 1909, in somm a, l ui o il suo successore sarebbe st a to in di ritto d i chiede re nuove somme. Prima di allora, no.

45 ACS, Archivio Brusati, se . IO, f. Vl.4 . 36, Spingard i a Brusati, 17 febbraio 1912.

46 ACS, Archiv io Brusati , se. 10, f. VI.4 .36, Bru sa ti a Spingardi, 21 feb braio 19 12 (fuo ri i n venta rio) . V. AUSSME, G . 22, (Scacch iere Orientale), R . 12, cartina rappresentante Guarnigioni ed opere militari austriach e al 1° aprile 1912 (qu i r iprodotta in allegato), che illustra ch iaram ente a cosa si ri feriva Bru sat i.

Il concetto strategico di Pollio emergeva chiaramente dalle istruzioni riservatissime inviat e nell'aprile 1912 ai comandanti designati della 2a e 3a Armata, che in caso di gue rr a contro l'Austria avrebbero dovuto occuparsi dei tratti di fronte rispettivamente dell'Alto e Medio T agliamento.

Ritengo che non convenga [... ) abbandonare senz 'altro tutto il territorio sulla sinistra dell'alto Tagliamento per la preoccupazione che un attacco vigoroso del nemico possa travolgere le nostre fo rze dislocate nelle valli del But e del Chiarsò [ ) Anche l'avversario ha bisogno di tempo per mobilitarsi e ha bisogno di mezzi per vivere in forze a distanza dai suoi centri, né è da escludersi che possano, da un momento all'altro, intervenire e lementi nuovi che facciano cambiare notevolmente la situazione in nostro vantaggio 48 •

In sostanza quindi Pollio ipotizzava una difensiva ad oltranza lungo la linea fortificata in costruz ione ormai da tre anni nella speranza che «elementi nuovi», è da presumersi l'intervento di una terza potenza, mutassero la situazione in favore dell'esercito italiano . D 'altronde anche Spingardi era convinto che nell'Adr iatico la questione lì non è soltanto italiana, e altri, più potenti di noi sono interessati ai Balcani e l'uni one fa la forza 49 •

Le fortificazioni in costruzione avevano perciò un duplice scopo: dapprima ritardare l'azione iniziale del nemico per dare tempo al grosso del-

47 AUSSME, H-5, Classificato «R R», R. 12, f. 9, Pellio a Cadorna, 2 marzo 1912 l'esercito di completare la mobilitazione e indi raggiungere la linea del fronte, e poi fungere da punto d'appoggio per una sicura resistenza fino al momento in cui un mutamento della situazione permettesse di passare alla controffensiva. Concetti che Spingardi evidentemente condivideva perché ancora una vo lta dopo aver ripreso il Capo di S .M. ne esaudì i desideri. Infatti, approfittando dell'atmosfera semiclandestina nella quale si svolsero le rare sedute della Camera durante lo svolgimento della guerra con la Turchia 50 , egli presentò una nuova richiesta straordinaria di fondi che divenne la legge 23 giugno 1912 n. 710, con la quale venivano concessi complessivamente 60 milioni, dei quali 33 da spendere per opere difensive.

4 8 Ibidem, Pellio a Cadorna e Ponza di San Martino, 8 aprile 1912.

49 ACS, Archivio Brusati , se. IO, f. VII.2.42, Spingardi a Brusati, lettera del 25 settembre 191 I.

Senza ch'io mi addentri in particolari tecnici relativi alla sistemazione difensiva della frontiera - disse Spingardi presentando il disegno al Senato - anche per rispetto a quel doveroso riserbo al quale tutti voi tenete al pari di me, è facile arguire daU'entità stessa delle cifre suesposte che non può trattarsi di una nuova organizzazio ne difensiva ch'io voglia iniziare sulla base[ ] del cosiddetto programma massimo [... ] Io non intendo punto di allargare il mio programma, né credo sia questo il momento di pensare a tale ampliamento [ ] P er ora credo mio dovere di non scostarmi di una linea dal piano che mi sono tracciato, e di completar lo sino a l punto in cui io possa con sicura coscienza annunciare al Parlamento di aver lo condotto a termine così come era stato ideato . A questo tendono i miei sforzi e non oltre (...] La somma di 33 milioni adunque, che vi domando con il disegno di legge, è destinata in parte a qualche nuova opera, deliberata in seguito ad ulteriori st u di ed a manovre fatte sul posto, le quali ne hanno dimostrata la necessità, ed in parte è destinata a rinforzare le assegnazioni già fatte, e dimostratesi insufficienti in seguito al rialzo dei prezzi. Si pensi che alle fortificazioni e re lativi armamenti fu destinata in complesso, dal 1906-07 ad ogg i, la cospicua somma di ben duecento milioni in cifra tonda; e parmi che la sola enunciazione di questa cifra, la quale implica vastissimi impianti e lavo ri, possa bastare per farsi un concetto suffic ientemente esatto della notevole ripercussione che gli aumentati prezzi hanno avuto sul bilancio delle fortificazioni 51 •

Ancora una volta, veniva sottolineata l'organicità del piano avviato nel 1909 e la volontà di non uscire dai limiti da esso imposti se non per cause che sfuggivano al suo controllo, come l'aumento dei prezzi. La riconosciuta necessità delle nuove ope r e imponeva la loro realizzazione, ma d'altro canto spiegare nei dettagli la portata della nuova sistemazione difensiva

50 Il disegno venne approvato dalle due Camere senza alcuna discussione. V. AA . PP. , Legislatura XXJIT, Camera-Discussioni, 2• tornata del 4 giugno 1912, p. 20340 e ibidem, SenatoDiscussioni, tornata del 18 giugno 1912, p. 8813.

Nel 1912 le sedute della Camera si svolsero soltanto tra il 22 febbraio e il 30 marzo e tra il 30 aprile e il 24 giugno poteva indirettamente suscitare reazioni austriache. Quindi meglio approfittare di una opinione pubblica distratta dalle faccende libiche. Con il denaro così ottenuto furono iniziati lavori nella zona delle sorgenti del Torre e del Natisone 52 •

51 RFS, Elementi per la discussione del disegno di legge per maggiori assegnazioni alla parte straordinaria del bilancio della guerra (60 milioni), appunti dattiloscritti in data maggio 1912, pp. 8-9. Cfr. AA.PP., Legislatura XXIII, Senato-Documenti, n. 832, pp. 1-2.

Il 24 maggio 1913, nel corso della quarta seduta della Commissione Suprema Mista per la Di fesa dello Stato, Pollio lodò l'Arma del Genio e dichiarò che restavano da completare alcune opere, i lavori delle quali avevano subìto qualche ritardo, specialmente per ragioni climatiche. Queste opere però erano poche, e tutte prossime a l completamento . Ma soprattutto fece rilevare che esisteva una grave lacuna ne l Cadore e che era urgente porvi riparo 53 •

La commissione si era riunita soprattutto per stabi li re un nuovo programma, atto a colmare le lacune esistenti sul resto del territorio nazionale, ma alla fine si pronunciò per il completamento urgente dell'assetto del Cadore 54, chiudendo l'ultimo tratto ancora aperto nell'ampia S rovesciata che costituiva il confine con la Duplic e Monarchia.

Come sua abitudine, Spingardi volle anche nel 1913 recarsi a verificare personalmente lo stato dei lavori e tra il 28 giugno e l' 11 luglio fu in Friuli, nel Cadore e nel Vicentino, a ispezionare le ultime opere in corso di attuazione 55 •

Le fortificazioni alla frontiera orientale rappresentarono forse il campo nel quale l'opera di Spingardi maggiormente si avvicinò alla soluzione prospettata in sede teorica: dopo un quinquennio di lavori, assecondando criticamente ma in armonia di intenti l'opera del Capo d i S .M. , si era praticamente port'aio a compimento quanto per quasi trent'anni era rimasto solo un progetto sulla carta 56 • ss V. Le ispezioni del Ministro della Guerra, Il Ministro della Guerra al confine nord-est, Il Ministro della Guerra, in «L'Esercito italiano», 4 e 13 luglio 1913. Il 13 luglio Spingardi si era compiaciuto di comunicare a Ugo Brusati: «Sono ritornato da tre giorni a Roma, riportando dal mio viagg io ottime impressioni sulle nostre difese orientali» (ACS, Archivio Brusati, se. IO, f. VII.l.41).

52 V. Relazione Ufficiale, cit., p. 28.

53 AUSSME, F. 9, Commissioni Difesa, Racc. l Bis, Verbale della 4• seduta, 24 maggio 1913.

54 Cfr. Relazione Ufficiale, pp. 25-28, 147.

56 Lo confermano, ciascuno a suo modo, anche i sempre critici generali Marazzi («Quando nel giugno 1913 il Ministro Spingardi asserì alla Camera che le porte di casa erano chiuse lasciavasi trascinare dal desiderio più che dalla realtà , però egli e rasi bene accinto all'opera», F. MARAZZ1, Splendori ed ombre della nostra guerra, op. cit., p. 98) e De Chaurand («Le fortificazioni lungo la frontiera orientale r icevettero, tra il 1910 e il 1914, un forte impulso [... ] Mentre si allestivano le teste di ponte di Latisana, Codroipo e Pinzano, si completavano le opere sul margine destro dell'anfiteatro moren ico del Tagliamento, tra San Daniele ed Osoppo, [ l e si provvedeva all'allest imento dei forti di sbarramento lungo il margine della frontiera», Come l'esercito italiano entrò in guerra, cit., pp. 248-249). 11 gen Viganò

4 La nuova legge d'avanzamento

Gli aumenti di organici che si verificarono in conseguenza della guerra, non solo assorbirono immediatamente le temute eccedenze dovute all'applicazione della legge dei 15 anni, ma crearono un bisogno di ufficiali, tanto che si dovettero tenere dei corsi accelerati ali' Accademia di Modena'e un corso supplementare per ufficiali di complemento a Parma. Vennero poi nominati effettivi i sottotenenti di complemento del corpo di spediz ione e i sottufficiali di esso che si fossero particolarmente distinti (R.D . 11 gennaio 1912, n . 2) . Tutto ciò valse in defi n itiva «a d eliminare il disagio fra gli ufficiali in servizio attivo» 57 •

Ma «essendo la guerra la sola vera pietra di paragone per la capacità militare degli ufficia li, specie di grado elevato» 58 , vennero anche messi impietosamente a nudo i limiti dei quadri combattenti convincendo definitivamente Spinga r di della necessità di una severa selezione nei quadri elevati.

Egl i ebbe modo di intrattenere sull'argomento Ugo Brusati facendogli «una rivista poco lusinghiera» dei «nostri Generali Comandanti di Divisione e di Corpo d'Armata», probabilmente suggerendo se non fosse il caso di promuover e anche ufficiali giovani senza riguardo ai criteri di anzianità.

Il Primo Ai u tante di Campo era meno ottimista del Ministro: « Ho ripensato a quanto mi dicesti l'altra sera» gli scriveva il 22 novembre 1911 e ne ho riferito a S.M. A me pare che nell'aria aleggi qualche microbo di Ranz ismo. Credi che nel quadro dei colonnelli o dei Maggior Gen.li vi siano elementi migliori di quell i che costituiscono il quadro dei Tenenti Generali? In coscienza io non credo 59 • pp. 248 -249) Il gen. Viganò scrisse che «tutto questo sistema di opere era in grandissima parte compiuto quando siamo entrati in guerra». Cfr E. V1GANò, La nostra guerra, Le Monnier, Fi renze 1920, p. 88. Persino Luigi Cadorna, so litamente pessimista su lle condizioni militari ita liane alla vigi lia del primo conflitto mondiale, ammise che «La sistemazione difensiva sulla frontiera .E. come era stata progettata, era pressoché ultimata [ ] Le ope re erano quasi tutte al completo)> delineando la s ituazione «Verso la fine del lu glio 1914». Cfr. La guerra alla fronte italiana, T r eves, Milano 1921, pp. 20 e 13.

57 DE CHAURAND, p. 285. La permanenza nei subalterni di fanteria era nel 1913 ridotta a 12 anni, che divenivano IO per coloro che superavano i corsi della Scuola di Guerra ottenendo la promozione a scelta Un subalterno di fanteria tedesco impiegava allora tra i 15 e i 16 anni, o 13 se rien trava nella scelta, il suo collega francese 14 anni ( 12 se a scelta). V Attuali condizioni di carriera degli ufficiali combattenti italiani, francesi e germanici, «L'Esercito italiano», 16 novembre 1913.

5 8 RFS, Brusati a Spingardi, S . R ossore, 25 ottobre 19 12

59 RFS, Brusati a Spingardi, Roma 22.11.1911. Poco dopo la conclusione della pace Spingardi inviò due c ircolari alle Commissioni supreme di avanzamento per invitarle ad una maggiore severità di giudizio. «Credo superfluo d i segnalare la necessità assoluta che la Commissione inform i la sua opera ad un criterio di rigorosa severità, escludendo ogni sentimento di benevolenza che possa non corri spondere alle es igenze della cost ituzione veramente solida dell'alta gerarchia militare. La guerra in Libia, che ha posto in luce t utto il va lore e le straordinarie qualità dell'immensa maggioranza degli ufficiali di ogni grado, ha pur mostrato manchevolezze , data la generale tendenza , da parte dei compilatori delle note caratteristiche, ad attribuire

D'altro canto, la creazione di nuovi r eparti con conseguente aumento dei quadri 6<>, le promozioni per merito di guerra e le perdite in battaglia valsero ad accelerare e uniformare le carriere, rendendo non più necessario il ruolo unico, che venne stralciato dal disegno di legge. Spingardi era contrario in linea di principio al ruolo unico , come si è visto 61 • a tutti, sa l vo rariss ime eccezioni, la qualifica di ottimo o, in pochi casi, di buono: togliendo così al Ministero la possibilità di procedere, occorrendo, ad una scelta cui si a d i guida un co ncetto di relatività, che l'uniforme qualifica non gli consente di formarsi A colmare tale la c un a io giudico pertanto necessario che la Commissione Centra l e ( 1port i la sua attenzione so pra tulfi indistintamente gli ufficial i generali pei quali la sua funzione consultiva può estrinsecars i, e segnali col suo voto al Ministero la convenienza di provvedimenti a riguardo di quelli di essi che abbiano fatto dubitare della lo ro completa att itudine ad esercitare nel modo più degno, sia in pace che in guerra, le funzioni inerenti all'alto ufficio cui furono e levat i» (AUSSME, F-4, Ordinamento e Mobilitazione, R. 61, Corrispondenza ufficiale di Poi/io. C ircolare Riservata di Sp ingar d i alla Commissione Centrale d'avanzamento, Roma 24 n ovembre 1912).

Si veda poi la seguente circolare alla Commissione Speciale, che conferma il regolare funzionamento dell'organismo e illumina sui suoi co mpiti. Ovviamente nessun cenno è fatto della presenza del Re all'interno di essa.

« Dopo quanto già espressi nella mia lettera 24 novembre u.s. n 3 l 36 diretta ai componenti della Commiss ione Cent rale di avanzamento, non è d'uop0 che io ripeta raccomandazione alcuna ai componenti della Commissione Speciale, giacché essi sono al pari di me ge losi della solida costituzione dei quadri più elevati dell'Esercito, e a tale alta finalità sapranno, senza esitazione, sacrificare ogni sentimento di condiscendente indu lgenza. - Ma non posso tacere loro dell' im barazzo in cui il Ministero si è trovato talvolta per la scelta dei generali da destinarsi a capo delle truppe combattenti; prova evidente che uomini giud icati sotto ogni aspetto comp leti erano scarsi [ ] Alla carica di Comandante di Corpo d'Armata è d'uopo pervengano esclusivamente vere, spiccate individualità a cui non sia soltanto titolo per ascendere la lunga e non contrastata carriera f in qui percorsa nei vari gradi. - Nei Comandanti di Corpo d'Armata debbono es igersi doti eccelse di senno, di intelligenza, di attività e di s apere: e se per t r ovare unite in armonica fusione tali doti la Commissione dovesse scendere fino ai Tenent i Generali meno anziani[ ... ] essa ha facol tà di far lo. - Il gr ado di Tenente Gene ra le è di per sé così alto, che l'esservi pervenuto costituisce già largo ri conoscime nto di elevatissime qualità militari, anche se l'ascesa venga limitata alla carica di Comandante di Divisione e non tutti i Tenenti Generali giungono a conseguire que ll a di Comandante di Corpo d'Armata.

- Lascio anzi aUa Commissione di esaminare se, nell'interesse s upremo dell'Esercito, potrebbe essere uti le elevare a quest'ultima carica, a preferenza d i Tenenti Generali più anziani, qualcuno dei Comandant i di Divisi one che nella recente guerra ebbe a dare luminosa prova dell e preclare doti di cui è fornito, e attenderò, nel caso, che essa me ne faccia formale proposta. - E un altro ufficio incombe ancora alla Commissione: queUo di illuminare il Ministro sul possesso da parte degli attuali Comandan ti di Corpo d'Armata ed Ispettori Generali di tutte le qualità eminenti che in essi sono indispensabili. - T utti indistintamente io prego la Commissione d i so uoporre a minuziosa e diligente indagine, per riconoscere e segnalarmi quelli che - pur essendo meritatamente apprezzati per distinte qualità militari - non riuniscano tuttavi a, insieme armonizzanti, tutte le altissime doti cui ho più indietro accennato, così da dare, per unanime consenso, pieno e s icuro affidamento che possa semp re ottenersi quanto a loro, in qualsiasi eventualità di pace o di guer ra, può occorrere di do ver chiedere» (Ibidem. Circolare Riservatissima. Spingardi a i componenti la Commissione Speciale. Oggetto: Compito della Commissione Speciale. Roma , IO dicembre 1912).

6() Va sotto lin ea to che per i nuovi reparti creati con la l egge 27 giugno 19 12 n. 698, i quadri vennero creati s ubi to, anche se i so ldati erano sottratti ai reggimenti esistenti.

6 J Ebbe modo di ribad ire il concetto anche in altre occasi oni, come nella relazione allegata al d isegno di legge, 1'8 aprile 191 I: <<L'uffic io centrale del Senato incaricato dell'es ame del disegno di legge per l'o rdinamento [ J veniva alla conclusione che solo l'adozione del ruolo unico per gl i ufficiali supe riori delle quattro armi combattenti avrebbe potuto assolutamente garantire che [ ) gli ufficiali di ta lune armi non fossero troppo favoriti o troppo danneggiati nella carriera rispetto a quelli di altre. E questo suo pensiero concretava in un ordine del giorno che io, pur facendo le più ampie riserve, accettavo» (AA.PP. Senato -Documenti, n . 530, p . I). E ancora !'& marzo I 913 nella relazione alla Camera: << Po co propenso da parte mia ad ogn i pareggiamento meccanico dell'avanzamento, non ho avuto difficoltà a stralciare dal disegno di legge le disposizioni rela tive al ruolo unico>> (Camera-Documenti, n. 1342, p. 3).

Però, eliminata così anche l'ultima peculiarità, rimaneva ben poco di ciò che avrebbe potuto diventare una legge straordinariamente innovativa se si fossero realizzate contemporaneamente l'abolizione del Corpo di Stato Maggiore e l'istituzione del ruolo unico.

I nsomma la guerra alterò almeno in part e i parametri secondo i quali era stato preparato il disegno di legge e allungò i tempi dell'esame dell'Ufficio Centrale del Senato, che presentò la propria relazione il 12 marzo 1912. Trascorse p erò un altro anno prima della discussione in aula L 'ulteriore ritardo fu causato sicuramente ancora dalla guerra, c h e fu la preoccupazione dominante per il Ministro almeno fi n o a l settembre 1912; ma anche dalle lunghe discussion i tra Spingard i e i membri dell'Ufficio centrale pe r migliorare quanto restava del progetto originario.

Il risu l tato fu una legge ad usum Sp i ngardi, dipendente cioè dalla personalità politica del Ministro, ma che in sé costituiva solo una lieve modificazione della legge precedente . Avrebbe permesso una selezione rigorosa e giusta solo finché Spingardi o un personaggio altrettanto retto, energico e prestigioso fosse rimasto alla guida del Ministero della Guerra; dopo, le cose sarebbero tornate più o meno come prima .

Come membro consultivo, senza diritto di voto, il Ministro entrava a far parte della Commissione Centrale di avanzamento (art. 18); egli inoltre si riservava il giudizio definit ivo in caso di discrepanze tra i giudizi delle var ie commissioni (art. 17) e la designazione fo r male dei comandanti di armata , del Capo di S . M., del Comandante generale dei RR.CC . , degli ispettori generali e del presidente de l tribunale supremo di guerra e marina, ud i to sempre il parere della Commissione centrale (art. 18).

L 'ufficiale era giudicato non idoneo qualora non avesse riportato in questa almeno i due terzi di vot i favorevoli . Ciò significava che due soli voti contrari sarebbero bastati a bocciarne la promozione.

Le caratteristiche sa lienti del disegno di legge erano in sostanza : un maggior rigore nella selezione unito a uno spazio più ampio dato all'avanzamento a scelta e il reclutamento al Corpo di Stato Maggiore, aperto a tutti i gradi .

4.1 Selezione e avanzamento a scelta

La legge precedente prevedeva la scelta solo per una piccola porzione nel passaggio da tenente a capitano . Ma, poiché «nell'esercito è necessario che alle alte cariche arri vino ufficiali di indiscusso valore non soltanto, ma vi arrivino in buona età affinché conservino il necessario vigore fisico, che nelle funzioni dell'e sercito è elemento anch'esso di capacità» 62 , la legge del 1896 conteneva l'art. 25, che ri se rvava al Ministro della Guerra le facoltà «di propo rr e con speciali relazioni a S M il Re eccezionali promozioni a scelta di ufficiali di qualsiasi grado che se ne rendessero meritevoli per fatti mili tari straordinari o per insigni servizi militari resi allo Stato, ovvero po ssiedano qualità militari così spiccate da potersi fondatamente presumere che la loro promozione ridonderà a beneficio dell'esercito e dello Stato» 63 • La formulazione della seconda parte si basava su una semplice presunzione di qualità militari spiccate, e lasciava perciò spazio ad arbìtri e favoritismi. Spingardi ne volle quanto più restringere la portata, con una dizione più rigorosa, riservando la promozione eccezionale so l tanto a quegli ufficiali che nell'esercizio delle loro attribuzioni esclusivamente militari avessero «effettivamente reso un servizio di eccezionale importanza» 64 • La promozione veniva inoltre subo rdinata al parere della Commissione Centrale, che sarebbe stato ritenuto sfavorevole qualora la proposta avesse rice vuto più di un voto contrario 65 •

Ri stretto così il campo della promozione eccezionale, per permettere una carriera più rapida ai capaci e meritevoli , il progetto Spingardi prevedeva l'avanzamento a scelta anche per il pas saggio da capitano a maggiore, mentre al momento esisteva solo da tenente a capitano per quanti avessero compiuto i corsi della Scuola di Guerra.

In generale si può dire che Spingardi sostituiva al criterio dell'anzianità, temperato dalle promo zioni eccezionali, quello delle prove numerose escaglionate nel tempo, obbligatori e p e r chi volesse sa lire al grado s uccessivo, in modo che la selezione avvenisse con rigore crescente col crescere dei gradi 66 e solo i più capaci potessero ascendere ai vertici della gerarchia in un tempo relativamente breve.

Per chi avesse v oluto concorre re all'avanzamento a scelta era necessario

62 AA.PP ., Legislatura XXIII, Senato-Discussioni, 4 marzo 1913, p. 9864.

63 Testo in AA.PP. , Leg islatura XXlll, Senato-Documenti, n. 162, p. 14 Era r iportato da Spingardi per confronto co l disegno propos to il 22 febbraio 1910.

64 AA.PP., Legislatura XXIII , Camera-Documenti, n 1342 (8 marzo 19 13), p 3

65 Cf r. testo definit ivo dell'art. 13 del d isegno Spi ngar di in AA.PP ., Legislatura XXIII, Camera-Discussioni, tornata 4 giugno 191 3, p. 2628 1.

66 In perfetto accordo col concet to espresso da Brus a t i nella lettera del 13. 2. I9 I I.

I l generale Pa olo Sp i ng ard i presentare apposita domanda e ottenere la formale proposta della Commission e di avanzamento di pr imo grado 67 • I tenenti a vrebb ero po t ut o aspirare all'avanzamento a scelta solo superando gli esam i della Scuola di Guerra P er gli avanzamenti ad anzianità erano invece previste apposite prove per il passaggio da sottotenente a tenente e da capitano a maggiore. Era comunque indispensabile ottenere il gi udizio favo revo le delle Commissioni di avanzamento. Si stabilì l'obbligo , per la promozione da sottote nent e a tenente, di aver compiuto i corsi della scuola di applicazione per la rispettiva arma e di averne superato gli esami. Era q uesta una novità che nessuna legge pr ecedente ave va stabilito : es sa garantiva una maggiore preparazione professionale dell'ufficial e ed era una procedura s imile a quella odierna .

U n tempo l'e sser nominato sottotenen t e po t ev a conferire una spec ie di diri tto feudale e far tutta la carriera, ment re oggi anche questo mod esto grado non deve rappresentare c he uno scalino sul q ual e dovrà f ermar si chi non dimo strerà di pos sedere qualità s ufficien t i per pro gre dire 68 •

4.2 Reclutamento e avanz amento del Corpo di Stato Maggiore

Spingardi, non essendo rius cito a far approvare la propo st a abolizi one del Corpo di Sta t o Maggiore, si preoccupò nel nu o vo disegno di togliere ogni ombra di privilegio al Corpo

Per il reclu t am e nto dei capitani restavano in vigore le norm e pr ecedenti, e cioè l'esse rs i diplomat i alla Scuo la d i Guerra e l' aver compiuto con buon esito un esp e rimento pratico di s ervi zio di s tato maggio r e.

La novità consisteva nel selezionare i maggiori, tenen t i colonnelli e colonnelli di sta to ma ggiore tra i grad i corrispondenti delle varie armi, alla condizione che ne fo sse ricono sciu t a l'idoneità.

67 P er t u t te le pro mozioni fi no al gra d o di te n ente co l o nne llo co m p r eso esistevan o due Commissioni : un a d i p r i mo grado e u na d i secon d o g ra do , che r i esamin a va ed eve n tualmen te mu tava il giudizio dell a pr ima . Per le prom ozioni a co lonnello e fi n o a te ne nte gene ra l e era c o m petente la sola C omm iss io ne Ce n t r a l e di avanzamento . De ll e nomi ne d e i T ene n t i genera li a lle ca r iche s u per i ori al Co mand o d i D ivisi one s i occ upav a la Comm issione Spec iale , ma la le gge non ne faceva cenno , attr ibuendone la res p o n sabil i tà al M i nistro , a l quale comu nque sp ettav a formalmen te il g iud iz io de fi n i t ivo

68 AA .PP . , Legislatu r a XXIJI , Camera -Documenti, n . 134 2- A, p . 2. Sono paro le del gene r a le M asi, ne ll a re l azi one dell a Comm issione della Camera

Tullo Mas i ( 1853 -19 15) , sottotenente del Ge nio nel 1872, colo nnello nel 1896, maggior generale nel 1902, fu dal 1907 a l 1911 Comandante ge ne rale della Guardia di F inanza . T enente gene rale nel 1909 , comandò la Divisio ne mi li tare di Na poli dal 191 I a l 19 13 e po i il I V Corp o d ' Armata (Bo logna ). G iolittiano («io sonQ g ioli tti a n o dal 1892; sono sta to sem pre favo revo le a ll' onorevole Gioli tt i» disse all a Camera il 4 giugno 191 3) fu deputato n el 1892-9 5 e 1909-15 . La Comm iss ione e ra presieduta da Paolo C arcano e oltre a M asi re lator e, comp rendeva il ge neral e F r a ncesco Pis toja e l ' on. Car lo Schanzer, più e le me n ti d i scarso spicco d e lla maggio ranza gi oli ttiana .

Il Corpo di Stato Maggiore - dichiarò Spingardi in Senato - ho voluto non solo a parole ma a fatti che fosse aperto a tutti gli ufficiali delle varie armi comba ttenti, che per ingegno e per carattere militare fossero degni di appartenervi; ogni ombra di privilegio ho voluto che fosse cancellata. Gli ufficiali di Stato Maggiore, recl uta ti così fra tutte le armi , concorre ranno agli avanzamenti a scelta e ad anzianità nel modo stesso c he vi concorrono gli ufficiali di tutte le armi dell'esercito. - Non si parli quind i più di casta o di privilegi, questa leggenda deve assolutamente essere sfatata. L'alterna vicen da del servizio di Stato Maggiore e del servizio alle truppe nell'arma di provenienza [ .] varrà a cementare sempre più i vincoli fra questi ufficiali ed i loro colleghi de ll e armi combattenti. - Una sola eccezione tuttavia fu vo l uta mantenere in questo dis egno di legge a favore degli ufficia li di Stato Maggiore; fu vo luta dalla Commiss ione parlamentare d'inchiesta e fu conc retata nelle proposte di mod i fica de l vostro Ufficio centrale; un leggero vantaggio cioè è conservato ai maggiori di Stato maggiore nella promozione a tenente co lonnello, vantaggio che si traduce in un acce leramento di carrie ra oscillante fra i dodici e i quattordici mesi 69 •

Ma le norme per l'idoneità al servizio erano da sta b ilirsi per decreto 70 • Rimane va insomma un potenziale spazio per abusi e parzialità.

4.3 La movimentata seduta alla Camera del 4 giugno 1913

Il pericolo testè delineato era acutamente colto da Marco Di Saluzzo. Nella tornata del 4 giugno 1913 egli, solitamente favorevole al Ministro, s i scagliava con vio lenza contro il provvedimento, apren d o la discussione sul disegno di legge.

Il nuovo progetto s i preoccupa della ingiusta leggenda de l ruo lo chiuso, ma non di quella veramen t e gius ta del pr ivilegio di carriera, e così, invece di allargare , caso mai, la po rt a d ' entra ta s in o a render possibile l ' accesso a tutti i mer itevoli debitamente controllati, [ .. .]apre un finestrino di contrabbando , concede vantaggi di carriera ai tirati su da questo finestrino, rendendo possibili veri atti di nepotismo [ ] Gli ufficial i più di stinti si affretteranno ad evitare [. ] il grado ingrato di capitano di stato maggiore che è quello, però, il quale forma l'ufficiale di stato maggiore e più rende al servizio [ ] Essi preferiranno sosten ere gli esami a scelta da capitano a maggiore nella probabilità di essere poi chiamati nel corpo da maggiori [ .. .] Si avranno due categorie di ufficia li di stato maggiore: i diploma t i ufficialmente ed i conosciuti ufficiosamente, quelli sdaziati a ll a porta e quelli entrati in franchig ia: gli sfruttati e i beneficiat i. Ma il peggio si è che quelli della categoria incontrollata entreranno come superiori ge rarchici dei primi 71 •

69 AA.PP. , Legis latura XXIII, Senato -Discussioni, 4 marzo 1913, p. 9865.

70 AA.PP. , Legislatura XXIII, Camera-Documenti, 1342-A, p. Il.

71 AA.PP., Legislatura XXIII, Camera -Discussioni, 4 giugno 1913, pp. 26246-26247. Il discorso è un battibecco con Spingardi e il rela tore Masi, gli interventi dei quali inter rompono spesso il d :sco rJo di Di Saluzzo V. perciò anche pp. 26248-26251.

Spingardi

Sullo stesso argomento rincarava la dose il generale Fortunato Marazzi. In un discorso molto bello e articolato, sottolineato da frequenti inte r ruzioni e commenti , difendeva il ruolo unico lamentandone l 'abba ndon o 72 e si soffe r mava sul concetto di scuola unica per il reclutamento di tutti gl i ufficiali 73 , allo scopo di avere dei criteri che sottraessero il più possibile l 'avanzamento al giudizio umano, troppo spesso fallace. Riservava però lo spazio maggiore all'esposizione dei propri concetti ci r ca il Co r po di Stato Maggiore, al quale egli aveva del resto appartenuto I suoi pensieri non si riferivano quindi agli appartenenti al Corpo «con diffidenza, ma con vero affetto»; parlando però nell' interesse dell' intero esercito è un fa t to innegabile che se il Corpo di st ato maggio r e non esistesse, t u tte le q uattro armi com battent i si sentire b bero come r ialzate . Sarà una cosa sp iacevo le, ma è un fatto umano( . .. ] . La soppressione dello stato maggiore rafforzerebbe la compag ine di tutti gli ufficiali dell'esercito. - L'avanzamento nel Corpo di stato magg iore ha poi questo guaio : se i vantaggi sono pochi, si dice che gli ufficiali saranno schivi ad entrarvi; se i vantaggi sono molti, ecco sorgere malumori negli altri corpi - Ma ai fini di questa legge io non dirò altro che una porta deve essere aperta o chiusa, e qui invece la porta è semiaperta, giacché i capitani vi entrano provenendo dalla scuola di guerra, e po i ne sortono quan d o sono al grado di maggiore, mentre ne l grado di magg iore g l i ufficia li possono entrare nello stato maggio re e restarv i fino al co lonnellato, perché qui vi è l'articolo 22 nel quale con un in massima e con un eccezionalmente, si permette al Ministero di trattenere nello stato maggiore un ufficiale dal grado di maggiore sino al co lonnellato incluso . - È quindi un corpo chiuso alla base, chiuso alla testa, ma aperto nel mezzo. Quale ne sarà il risultato pratico?

Che i migl iori capitani non vorra n no e nt rare ne l corpo di stato maggiore , perc hé per essere maggiori debbono poi subire un esame, ed un esame di carattere em i nentemente militare: ora è mo lto p i ù facile subire una prova di questo genere quando si è stati molto tempo al comando delle truppe che non quando ci si sia stati poco.

- E questa condizione, aggiunta anche nelle noie del servizio di ufficio, farà sì che i migliori elementi vorranno entrare nello stato maggiore addirittura come ufficiali superiori e non come capitani . ( . .. ] Le doti militari [ ... ] si formano con la vita in mezzo ai soldati, col comando effettivo delle truppe. [ ] - li Corpo di stato maggiore trattiene per tre quarti della carriera gli ufficiali presso di sé , e quindi lo sviluppo delle doti militari non può essere quale sarebbe se vi fosse il servizio di stato maggiore il quale permetterebbe di chiamarvi sempre coloro che si mostrano i migliori e permetterebbe di sv ilupparne la conoscenza presso i futuri generali, pur distogliendoli il meno possibile dalle truppe. Oggi , sopra settantadue ufficiali superiori del Corpo di stato maggiore, trenta, quasi la metà, trovasi qui in Roma; e in questo fatto numerico io trovo una delle ragioni per le quali affrettatamente questo disegno di legge è sp into alla Camera 74 •

72 « Il ruolo un ico [... ] è un concetto tendente a pareggiare la carriera degli ufficiali e a sottrarla al capriccio del caso. [ ] Tolto il ruolo unico, io non vedo l'urgenza della legge. Io credo che questo diseg no col ruo lo unico tolto, sia come un corpo senza testa» (AA PP., Legislatura XXIII, Camera -Discussioni, pp . 26252-26253).

73 «A mio credere, la base più sol ida per una legge s ulla carriera degli ufficiali risiede nel loro oculato reclutamento . [. .. ] Secondo , dunque, il mio pensiero la scuola, solo la scuo la, è la fonte più sicura d'una buona legge d'avanzamento; e la scuola unica per tutti gli ufficia lj d'a lto avvenire è la necessar ia premessa affinché tutto si assesti. [ ] Se si avessero giovani ottimi all'in izio della carriera e si stabilisse che per raggiungere i gradi superiori occorre essere uscit i da una scuola unica, ecco un concetto di eliminazione, che non farebbe gridare nessuno [... ). Credo quindi che oo a buona legge di avanzamento e di cemento per l'esercito sia quella che stabilisca come in tutte le armi il grado più eccelso sia il colonnellato e che a l di sopra di tutte le specialità sussista un corpo dei generali uguali e competenti per tutt o ciò che ha attinenza alla guerra ed alla battaglia. La scuola unica renderà facile ciò che ora par sogno!» (ibidem, pp 26254- 26255).

Marazzi proseguiva sollevando gravi obiezioni anche sul funzionamento della Commissione Centrale. Le argomentazioni di Marazzi erano lucide, plausibili, precise. Secondo lui il disegno avrebbe dovuto far sì che le garanzie della sce lta nei gradi alti fossero infinitamente più grandi dei criteri di sce lt a nei gradi bassi . - Ed invece qui vediamo confermati ed aggravati i difetti dell'antico sistema. Infatti da colonnello in giù si dispone che per le scelte delle varie promozioni vi siano due Commissioni composte da numerosi giudici e che le prove siano duplici; invece da colonnello in su, si vuole una sola Commissione composta di sei membri, una so la prova ed il segreto insindacabile. - E questo è ancora niente. Si vuole che, per avere l'idoneità vi siano due terzi dei giudici favorevoli; di modo che basta pel generalato che vi sia più di un voto negativo, perché il giudicato s ia definitivamente escluso dalla promozione. - Il fatto della minoranza che impera sulla maggioranza era già grave quando vi erano nella Commissione centrale 17 membri, come nella legge antica; diventa gravissimo ora che bastano sei. Veramente non capisco perché la minoranza imperi sulla maggioranza. Ma come? Si fa una discussione, ci sono tutti gli elementi di giudizio, tutti i giudici sanno che bisogna essere rigorosi e che si tratta di una promozione a scelta. Quelli che sono contrari al cand idato hanno libera parola; possono sviluppare qualunque concetto, portare qualunque prova; malgrado questo , non riescono a smuovere la maggioranza. Ebbene, la maggioranza avrà torto e loro ragione! Credo questo enorme! [ ... ] Nella legge ora in vigore è stabi li to per tutti un duplice esame. [... ) L'avere ammesso le due prove ha fatto sì che molti genera li riprovati, ora si trovano senatori e sono stati promossi e hanno finita la loro carriera come comandante di armata. - Io cito soltanto un nome caro a tutti noi, quello del generale Mazzitelli nostro collega, che in un primo esame fu dichiarato non idoneo come comandante di divisione. Era un errore . Essendovi la legge delle due prove, l'anno segue nte si poté rimediare, ed il MazzitelE passò non solo come comandante di corpo d'armata, ma comandante d'armata; il che vuol dire che effettivamente la Commi ssione aveva sbagliato Allora si poté correggere; oggi non più perché la prova è una. (Interruzioni). - Vi sono parecchi altri casi ma io non li nomino perché si tratta di persone viventi, e potrebbero anche sentirmi. - Se tutto questo avveniva con 17 membri di una Comm issione che cosa avverrà con solo sei? Quando quattro hanno torto di fronte a due e bastano due contrari per essere riprovati 75 •

1 4 Ibidem, pp. 26255 -26256. 75 ibidem , pp. 26258-26259.

Riguardo l'intervento del Ministro nella Commissione, Marazzi si chiedeva:

È possibile che il ministro entri in una Commissione senza che ne sia il pres id ente, senza che diriga i lavori, senza che si chiarisca pro o contro !'esaminando? Se parla in favore o contro, è evidente che tutto il consesso sarà della opinione del ministro: non c'è bisogno che egli voti per questo. - E se avvenisse il contrario, sarebbe una cosa gravissima : sarebbe tutta l'alta gerarchia militare di un parere opposto a quello del ministro . E allora questi dovrebbe andare al Consiglio dei ministri o venire qui alla Camera a difendere un provvedimento che non è nella sua coscienza.

[... ] A me pare che tutto ciò [ . .. ] avrà per risultato c he , in fine dei conti, il ministro potrebbe dire: io ho il parere della Commissione; la Commissione : io mi sono rimessa all'opinione del ministro; e la moral e delle morali è questa: che le responsab ilità comp letamente sfumano . Quindi, a questo sistema che non ho mai visto app licato od attuato in nessun altro consimile caso, preferisco la re sponsab ili tà netta e chiara del ministro. Preferisco che egli, con un decreto, promuova chi meglio creda e ne informi sotto la sua responsabilità gli interessati. È questo il sistema pratico, semplice e che s'impo ne in ogni società militare 76 •

Marazzi conc ludeva dicendo di temere che «questo disegno di legge, discusso sul tramonto della nostra legislatura e che pure riguarda gli in teressi di 16.000 ufficiali e di molte famiglie, non sia bene accetto all'esercito, che trae le sue forze non da procedimenti effettuati nell'ombra, ma dal sentimento di una giustizia, resa alla luce del sole e controllata dalla pubblica coscienza ( Vive approvazioni - Molte congratulaziom)» 77 •

Sugli stessi argomenti tornava il repubblicano Eugenio Chiesa, unico rappresentante dell'estrema sinistra a prendere la parola. I soc iali sti infatti non intervennero nel dibattito, forse perc hé il progetto di legge non imp li cava nessun aumento di spesa.

Chiesa pronunciò un brillante per quanto fazioso discorso, ripetutamente sottolineato da commenti e interruzioni, nel quale non risparmiò nessuno , attaccando il relatore Masi per l'eccessiva condiscendenza nei confronti del disegno ministeriale, mostrata per ricambiare i presunti favori elettorali ottenuti dal Governo 78 e il Ministro per il modo in cui presentava i disegni di legge:

Onorevole ministro, ella, che ha tanto consenso, direi quasi troppo, perché troppo ha cont inu ato attraverso parecchi Mini steri, ma perché si attiene ad un sistema di improvvisazione della discussione come questo? Perché, quando la Camera sta per chiudere i suoi lavori, arrivano come picco le bombe a mano questi suoi progetti? [...] Ora io d ico francamente che queste leggi a galoppo non vanno . Noi non ce ne intendiamo. Noi siamo per la nazione armata piuttosto che per l'esercito permanente, ma c r ediamo che sia un mezzo di difesa in cui ci sarà bisogno di ufficiali come adesso e fo r se più; quind i s i vede che il nostro interesse è piuttosto pe l modo d i leg i ferare che pe i particolari d ella legis lazione . - Ma ella comprenderà anc he come a q ues t i pochi dep ut ati dell'estrema sinistra non possano non fare impressione anche i soli due oratori che hanno parlato q ui: due militari e tutti e due contrari, e credo che no n siano i soli, anch e perché ve ne sono d i quelli che non hanno parlato qui, ma che han no detto che il progetto non è buono, che è cattivo, che è dannos o [ . . ] Ell a p renda l'a r ticolo 16, que llo che poc'anzi censurava con asp r a e minacciosa parola l'onorevole Marazzi. È l'articolo che consacra i l potere de ll a m ino r anza su lla maggioranza.... Quella minoranza che può essere anch'essa patrio tt ica e alla q uale appart iene l'onorevole Chiesa che non hanno volu t o nella maggioranza per pochi voti. (Ilarità) Ora, è bene che q uesto sia nell'esercito dove voi dovete tutelare precisamente contro gli abusi della maggioran za i diritti d ella minoranza? Ma ella, onorevole Marazzi , ha detto parecchie ragioni . .. forse non ne ha detta una che conosce anche lei, pe r ché se la conosco io la deve conoscere certamente anche lei. Non ha detto la ragione, diciamo così , loiolesca (Commenti) . Nella Commiss ione c'è già fra quei sei membri il duca d'Aosta 79 Ci sarà, o c'è già, dicono, il conte di Torino 8°, due memb r i della Co rte. - Vuo l d ire che su sei, e p r esente lei, sia pure non con vo t o de lib er ativo, ma certamente con quella influenza che esercita un mi ni stro che sa parlare come lei .. . vi sarà questo per ico lo . .. qua ndo vi siano, come vi sono, nella Commissione giudicante pr incipi di sangue, essi saranno riten u ti responsabili, mentre voi dovreste lasc iarli inattaccati Ora, io vi dico questo: badate ai pericoli per le vostre istituzioni. Per noi, vi dic iamo: se que i l 6.000 ufficia li si convertiranno alle i d ee nostre, non per questo pericolerà la patria che noi amiamo quanto voialtri e alla cui di fesa noi quanto voi t eniamo. (Commentt) 81 •

A nc he Ch iesa cog lieva l'ampio spazio lasciato all'arbìtrio del Ministro :

I o non sono molto addentro a queste cose; ma è c erto c he quell'eccezionalmente che ella ha messo ne ll 'a r ticolo 22 rompe tutto quello che poteva essere di regolare, cioè di imparziale[ . .. ] perché nessun altro che lei potrà misurare la latitud i ne e l'elasticità, la cintura elastica di que ll 'eccez ionalmente 82 •

79 Emanue le Filiberto di Savoia-Aosta era comandante designato d'armata e com e tale entrava d i d iritto nella Commiss ione Centrale d'avanzamento.

80 Vit torio Emanuele di Savoia-Aosta, conte di Torino (Torino 1870-Bruxelles 1946), da l 1911 era Ispettore generale della cavalleria Era perciò membro effettivo della Commissione Centrale ogni volta che si giudicava dell'avanzamento di un ufficiale d i tale arma.

&, Ibidem , pp. 26262 -26264.

82 Ibidem, p. 26264. L'art. 22 diceva: «I cap itani di staw maggiore sono promossi maggiori nell'arma di provenienza; i maggiori possono essere promossi o nell'arma di provenienza o nel corpo stesso di stato maggiore; i te nenti co lonnelli , di massima , sono promossi nell'arma di provenienza ed eccezionalmente nel corpo di stato maggiore». Ques ta disposizio ne lasciava in sos tanza la possibi lità che qualche ufficiale trascorresse l'arco di carriera da maggiore a colonnello tutto nello stato maggiore, senza trascorrere un so lo gio rno presso le truppe.

Il generale Paolo Spingardi

Spingardi svolse il suo discorso venendo interrotto più volte da Chiesa, tanto che questi dovette essere ripreso dal Presidente Marcora 83 •

Benché esponesse il proprio pensiero con abilità e rispondesse con precisione ai vari oratori, Spingardi risultò meno efficace del solito Le obiezioni sollevate mantennero intatta la loro plausibilità: so ltanto una persona al di sopra di ogni sospetto poteva offrire sufficienti garanzie di una corretta interpretazione della legge, ed egli nel suo discorso ovviamente versava la certezza della propria onestà. In buona fede non riusciva a figurarsi una situazione in cui un ministro non meno onesto, ma meno capace, avrebbe potuto dare alla legge una interpretazione nel senso paventato dai precedenti oratori. Il concetto del Ministro era in fondo rafforzato dal ruolo assunto dalla corona nel processo di avanzamento. Il Re in qualche modo diventava il garante supremo del corretto funzionamento della legge, e dopotutto vien fatto di pensare che lo spazio lasciato all'interpretazione dell'esecutivo fosse il risultato delle influenze di Vittorio Emanuele III.

Ad ogni modo Spingardi volse le sue argomentazioni con la consueta chiarezza, cercando di stemperare le critiche sotto lineando come in fondo il disegno di legge in esame si limitasse soltanto a ritoccare e correggere quelle parti della legge di avanzamento tu tto ra esistente (che è del 1896), c h e le esigenze dei nuovi temp i e le altre esigenze del servi zio hanno reso meno rispondenti alle finalità stesse che la legge si proponeva di raggiungere 84 •

Riguardo l'avanzamento a scelta, egli ricordava come specialmente nei lunghi periodi di pace, la scelta diviene una necessità, perché è stimolo ai migliori elementi di non adagiarsi ma di progredire, cosicc hé possano raggi ungere al più presto poss ibile il vertice della scala gerarchica, e possano permanervi lungame n te, in età relativamente giovane, in modo da poter dare il massimo rendimento co lla maggior energia fisica, in quanto che le condizioni fisiche nella milizia sono anch'esse e lemento di capacità. - Si potrà discutere sulla questione di misura, di modalità di applicazione, ma il principio della necessità della scelta, cioè di contemperare l'avanzamento per anzian ità con l'avanzamento a sce lta, è da tempo universalmente riconosciuto da tutt i e non soltanto dalle autorità militari competenti in materia. -E poiché l 'esper ie nza di oramai diciassette anni ha dimostrato come la misura dell'avanzamento a sce lta risultante dalle disposizioni della legge 1896 non era asso lutamente sufficiente, con questo disegno di legge mi sono limitato a proporvi di estendere l'avanzamento a sce lta da capitano a maggiore 85 •

Riguardo alla necessità di una rigorosa selezione, specie negli alti gradi, Spingardi si limitava a sottolineare che essa «va le tanto ad avvantaggiare le condizioni di carriera della massa che avanza per anzianità, quanto astimolarne le attività e quindi ad accrescerne il rendimento» poiché d'altronde, essendo uno dei cardini della legge, era un principio più volte ricordato, ed era inutile insistervi oltre, anche perché premeva soffermarsi sull'argomento che aveva prodotto il più vivo dibattito: il reclutamento e l'avanzamento del Corpo di Stato Maggiore.

Perché questo corpo possa dare anche in avvenire quei frutti che l 'eserci to ed il Paese hanno diritto di attendere, è necessario che sia circondato non soltanto dalla stima, ma anche dalla simpatia di tutti i loro co ll eghi dell'esercito. È necessario che meglio si cementi quell'affratellamento che deve unire tutti i membri delJa grande famiglia militare. - Quindi è opportuno, come ebbi occasione di dire in Senato, che si sfat i quella leggenda di corpo chiuso, di casta e di privilegio che asso lutamente non ha più ragione di essere A rimediare a que sto inconvenien te ho voluto che il Corpo di stato maggiore fosse, non soltanto a parole, ma effett ivamente, aperto a tutte e quattro le armi combattenti, non soltanto nel grado di capitano ma in tutti i gradi della gerarchia militare fino al grado di co lonnello compreso Oggi nel Corpo di stato maggiore entreranno non soltanto i capitani provenienti dalla scuola di guerra ma entreranno i maggiori, i tenenti colonnelli e i co lonnelli provenienti daJJa fanteria, dalla cavalleria, dall'artiglieria e dal genio per effetto degli studi compiuti, abbiano o non abbiano appartenuto alla scuola di guerra. ( ] Non mi illudo di poter far tacere con questi provvedimenti ogni polemica; certo è che se il disegno di legge, che sottopo ngo all'esame della Camera, diverrà legge dello Stato e sarà applicato, come io mi propongo di fare, con larghezza di criteri ma con seve rità, per ciò che riguarda le pe rsone, verrà tolto per lo meno alle polemiche ogni e qualsiasi fondamento 86 •

Spingardi conservava i migliori argomenti per rispondere agli oppositori, cominciando dal lungo ed interessante discorso dell'onorevole Marazzi.

Egli ha spaziato anche questa vo lta , come è suo costume, nel campo immaginoso della instauratio ab imis ... Ma, onorevole Marazzi, siamo pratic i. Noi abbiamo dinanzi a noi, e lo ha ricordato eg li stesso, 16 mila ufficiali, ai quali que sta legge provvede. Quando avremo il reclutamento per mezzo deUa scuola unica, come egli intravede, da qui a cinque o dieci anni, allora provvederemo con nuove norme; pensiamo intanto all'avanzamento di q uesti 16 mila ufficiali che esistono sull'annuario 87

Riguardo il ruolo unico, Spingardi ribadiva una volta per tutte che

86 Ibidem , pp 26267 -68 il ruolo unico non è mai stato il mio figlio prediletto. Dinanzi all'altro ramo del Parlamento, quando un ordine del giorno mi fece obbligo di introdurre nella legge di avanzamen to il ruolo unico, io non esitai a dichiarare che, in massima, non ero favorevole, che lo accettavo come una condizione sine qua non perché fossero votate le leggi di ordinamento che stavano dinanzi a l Parlamento, ma che mi riservavo di stud iare la misura, il tempo e le modalità di applicazione. - Era un im pegno che avevo assunto e, da sol dato, l'ho mantenuto Ho studiato, lungamente st udiato, quale applicazione avrebbe potuto avere da noi il ruolo unico e l'ho studiato presso il so lo esercito dove esiste, l'e sercito germanico, che è ancora modello a tutti gli altri eserciti, ed ho dovuto convincermi che è un sistema che forse in quel paese può funzionare, ma non certamente da noi e, in ogni modo, è un sistema complica to oltre misura 88 •

87 Ibidem, p. 26269.

Secondo il Ministro, il pareggiamento di carriera si otteneva solo con una buona legge di ordinamento, con buone tabelle organiche, che non solo rispondano alle esigenze del servizio , ma che contemplino le esigenze dell'avanzamento nelle varie armi, di guisa da ottenere quella uguaglianza di trattamento che, come ricordai nel mio primo discorso alla Camera, è condizione essenziale per ottenere l 'affratellamento fra le varie armi dell'esercito 89 •

In maniera molto decisa Spingardi ribatté alle critiche intorno alla nuova Commissione d'avanzamento

Consenta l'onorevole Marazzi che io mi dichiari, e si comprende, d'avviso precisamente contrar io al s uo. La riduzione dei membri delle Commissioni d'avanzamento fu una necessità suggerita da un riguardo, da una maggiore garanzia vol u ta assicurare agli ufficiali, piuttosto che una diminuzione di guarentigie, come egli ha voluto affermare. - Le commissioni pletoriche di diciassette membri sono la negazione di og ni responsabilità: . .. la responsabi li tà collettiva distrugge quella individuale: del resto egli ste sso ha detto che avrebbe preferito la responsabilità singola del ministro, anziché la responsabilità di Commissioni pletoriche. [... ] Ma ... soccorrerà pur semp re il giu di zio sospensivo, che la Commiss ione ha diritto di pronunziare per raccogliere maggiori elementi. D'altra p arte ... questo sistema non si applica che ai gradi superio ri: negli avanzament i da tenente colonnello in su. - Ora, onorevole Marazzi, consulti l'annuario e ve drà che i tenenti co lon nelli anziani hanno oggi 33 anni di servizio, e assai di più ne hanno i colonne lli ed i generali; è mai possibile ammettere che dopo 33 anni di prove vi possano essere ancora dei veri e propri errori giu d iziari? 90 •

Il min istro è giornalmente, si può dire, a contatto con tutti i comandanti di corpo d'armata; li segue in tutte le loro azioni di governo disciplinare, di governo amministrativo, di governo d' istruzione delle truppe, e quindi è naturale, è ovvio che possa portare in seno a questa Commissione degli element i, su cui la Comm issione stessa baserà in parte il parere richiestole dal ministro. Ma poi, alla designazione a que ste altissime car ich e, non deve mantenersi estraneo il Governo, che ne ha la responsab ili tà di fronte al Paese. Non è azio n e politica, ma è azione di responsabilità, vera e propria, di Governo. - Queste nomine sono sottoposte all'approvazione del Consiglio dei ministri ed è perciò natura le che il ministro, che interviene al Consiglio, possa prospettare ai colleg hi quello che, a favore o contro questi ufficiali generali, è stato detto dalla Commissione dei cinque 91 •

Passava indi a Di Saluzzo contestando le critiche mosse al ruolo aperto .

Francamente - op in ava Spingardi - con le argomentazioni delle fi n est r e e delle finestrine, che egli ha prospettato alla Camera, non sono r i uscito a convincermi come si possa in coscienza affermare che, con i provvedimenti contenuti in questo disegno di legge noi non siamo di fronte veramente ad un corpo aperto .. .. Non si può entrare nel corpo di stato maggiore senza aver fatto la scuo la di guerra, ma [alla scuola] sono ammessi tutti i provenienti dalle anni combattenti, quindi i capitani, come di fatto già è, provengono dalle varie armi: fanteria, cavalleria, artiglieria e genio - Andando più in su, al grado di maggiore, gli ufficiali di stato maggioreprovengono dai capitani di stato maggiore promossi maggior i, che abbiano fatto il prescritto se r vizio di due anni nell'arma di provenienza, o dai maggiori delle quatt r o armi combattenti, i quali siano stati giudicati idonei e meritevoli di ottenere la destinazione al co rpo di stato maggiore - Ma non mi arresto qui, e ho detto che anche i t enent i colonnelli possono provenire dalle armi com ba ttent i , e un corpo più aperto di così non lo so propr io pensare 92 •

Di Saluzzo interruppe lamentando la mancanza di controllo sulle promozioni degli ufficiali di stato maggiore. Spingardi rispose che il controllo era dato alle autorità superio ri , le q u ali, nell'ammettere al corpo di stato maggiore q u esti ufficiali, si ispireranno a criteri di equità, di gius t iz ia , di severo apprezzamento delle loro attitudini. O noi non abbiamo fede alcuna nelle autorità destinate ad applicare q uesta legge, o se un po' di fede ab b iamo in esse, in altr i termini se un po' di fiducia noi god iamo , datecela, e potrete esser cert i che noi non ne abuseremo 93 •

La fi ducia Spingardi aveva saputo guadagnarsela . Ma i suoi successori? Ritorna il sospetto che l'invocata autorità che con superiore equanimità doveva applicare la legge altri non fosse che Sua Maestà. Si tratta ovviamente di una congettura, ma è forse l'unica che permetta di dare un senso positivo alla legge, che altrimenti avrebbe potuto rimanere qual era, dato anche che il regolamento era relativamente recente, risalendo al 1907 94 • Poche parole il Ministro riservava per l'onorevole Eugenio Chiesa:

L'articolo 16 stabil isce le modalità di avanzamento e delle votazioni della Commissione; ora egli domanda perché si richiedono i due terzi dei vota nti, aggiungendo che così la maggioranza e la minoranza non hanno più ragione di essere . - Ve da, onorevole Chiesa, per ascendere agli alti gradi non basta sgattaiolare via per il buco della serratura, vale a dire con cinque vot i favorevoli e cinque contrari; bisogna che l'ufficial e si affermi in modo deciso, talché il suo avanzamento sia votato a grand e maggioranza della totalità dei membri della Commissione 95 •

Ma i membri della Commissione erano esseri umani, e come tali potevano sbagliare . Spingardi aveva forse troppa fiducia che al grado di generale giungessero solo persone di eccezionali qualità morali e intellettuali per ritenerlo possibile, o forse voleva che così credessero i deputati. Ad ogni modo, egli sembra va sinceramente convinto che, in conclusione

Questo disegno di legge, lungi dall'essere una mala cosa, migliora sensibilmente l'esistente legge di avanzamento; toglie molti inconven ient i che in quella legge furono giustamente lam entati nel periodo di 17 anni e risponde, meglio che quella legge non rispondesse, alle esigenze dei tempi nuovi. Spero quindi che a questa legge non vorrà mancare il vostro suffragfo favorevole 96 •

Il suffragio favorevole fu più scontato di quanto gli autorevoli interventi contrari lascerebbero supporre: il discorso di Spingardi (nessuno poteva saperlo, ma sarebbe stato il suo ultimo da Ministro) venne salutato con vive approvazioni e molti deputati si recarono a congratularsi con lui. Il giorno dopo il disegno di legge venne approvato, con 202 voti favorevoli e solo 32 contrari.

La precedente discussione al Senato, pur essendosi protratta per t re sedute, il 4, 5 e 6 marzo 1913, si e ra svolta in un clima anodino e sereno, con interventi di squ isita natura tecnica, quali quelli dei generali Giuseppe Perrucchetti, il leggendario fondatore degli alpini, e Alberto Polliq, Capo di Stato Maggiore, creati senatori l'anno precedente 97 • La votazione del 7 marzo aveva visto l'ap provazione del disegno con 100 voti favorevoli e 11 contrari.

94 V. Legge e regolamen to per l'attuazione della legge sull'avanzamenro, Voghera, Roma 1907.

95 AA.PP ., Legislatura XXIII, Camera-Discussioni, tornata del 4 giugno 1913, p. 26273.

96 ibidem, p 26274.

97 V. AA.PP ., Legislatura XXIII, Senato-Discussioni, 4 marzo 1913, pp. 9860-9862, 9875 -9877; 5 marzo pp. 9895-9897. Intervennero anche i generali Lamberti e Bava-Beccaris, oltre ai componenti dell'Ufficio centra le Pedotti e Goiran. Tutte altissime competenze tecniche, come si vede. Non si può parlare di opposizione o favore al disegno di legge, poiché la discussione avvenne in un clima di volenterosa co ll aborazione.

Il disegno divenne la legge 8 giugno 1913, n. 60 I, oltre tre anni dopo la presentazione del primitivo progetto. La sua applicazione cominciò solo alla fine dell'ottobre successivo, quando entrò in vigore il R.D. in data 3 settembre 1913, n. 1199, che conteneva le norme per la prima applicazione della legge 98 • In esso apparve evidente «lo studio postovi per evitare errori o apprezzamenti non obbiettivi nell'applicazione della legge. Del resto, quand'anche esistessero anomali e , le disposizioni in esame rivestono carattere transitorio, sino all'adozione del Regolamento ancora allo stud io » 99 • Ma del nuovo regolamento nessuna traccia Diciannove mesi più tardi l' Ita li a sa r ebbe entrata in guerra contro l'Austria . Come le leggi sul reclutamento, anche le leggi di avanzamento fanno sentire il loro effetto solo nel lungo periodo. Le norme di questa legge, pensata per una situazione di pace, non poterono quindi virtualmente mai essere applicate . Ne fu testimonianza indiretta il fatto che, nella deposizione resa aJla Commissione d'Inchiesta su Caporetto, rievocando i provvedimenti da lui attuati per migliorare i quadri, Spingardi non facesse il minimo cenno alla legge sull'avanzamento, ma si limitasse a illustrare gli sforzi fatti per aumentarne il numero piuttosto che quelli per migliorarne la qualità 100 • Sicuramente Spingardi sperava in un rapido iter nel 1910 e non avrebbe perseguito con tanta determinazione l'approvazione del disegno, se avesse sospettato di non poterlo mai applicare di fatto: l'orientamento era per la pace e in quest'ottica la legge venne pensata.

L'intervento nella grande guerra rende perciò imp ossibile una valutazione dei risu ltati concreti che la legge avrebbe potuto ottenere sul corpo ufficiali dell'esercito italiano, che entrò in guerra formato sulla legge del 1896, quando non addi(ittura sulla precedente legge piemontese del 1853, e cioè composto da quegli stessi ufficiali dei qual i Spingardi aveva fatto una rivista assai poco lusinghiera a Brusat i nel novembre 1911 101 •

98 Il decreto venne pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Re gno il 23 ottobre I913, e perciò si considerava entrato in vigore solo a partire da quel giorno. V. Giornale Militare Ufficiale 1913, circolare n. 438, p 1245.

99 La nuova legge d'avanzamento. Sua prima applicazione, «L ' Eserci to italiano » , 26 ottobre 1913.

100 RFS, Deposizione Caporetto, pp 30-33.

101 Non vanno asso lutamente dimenticate altre due leggi fatte approvare da Paolo Spingardi per migliorare le condizioni dei quadri dell' eserci to italiano. La prima è la legge 25 giugno 191 1 n. 617 sul matrimonio degli ufficiali, grazie alla quale venne abolita la «dote militare» . L'ufficia le era ora libero di sposarsi senza bisogno di dimostrare di possedere un reddito annuo di almeno 4.000 lire (eventualmente cumulando il proprio stipendio a una rendita assicurata con vincolo ipotecario a favore della futura sposa o, se anche questo non fosse bastato, una dote della sposa di valore equivalente) Veniva conser vato il so lo obbligo dell'assentimenro sovrano, a ll o scopo di mantenere comunque una forma di selezione sociale nella composizione delle famiglie degli ufficiali, e veniva posto un limite d'età di 25 anni, nel concetto che l'e tà avrebbe consentito una certa maturità nelle scelte se ntimentali .

Spingardi

5. Artiglieria

La guerra di Libia permise il collaudo sul campo del cannone Krupp mod. I 906 che rispose «in tutto e per tutto ottimamente » 102 , rassicurando le autorità che almeno questa parte della questione dell'artiglieria da campagna era definitivamente e positivamente risolta . R estavano da rinnovare le ultime 93 batterie. La guerra non indusse alcun ritardo negli esperimenti che si stavano conducendo per stabilire il miglior modello da adottare. Le prove e controprove sui vari materiali procedettero su batterie a quattro pezzi fino al 26 gennaio 1912 103 •

Finalment e la Commi ssione degli Uffic iali Generali d'Artiglieria addetti all' I spettorato dell'Arma, riunitasi il 15 febbraio I 912, dichiarò all'unanimità che il materiale Dèport si differenziava dagli altri in modo tale « da offrir e vantaggi che con gli altri non si possono attendere» 104 •

Spingardi ne fu molt o soddisfatto giudicando che

Poljticamente è un bel fatto, perché la commessa del materiale Dèpor t, il cui brevetto è stato acquistato dalle metallurgiche piemontesi, interessa tutta l'industria metallurgica it a liana , compresa la Tempini bresciana, la Yick ers-Terni coll'Orlando e la Pozzuoli-Armstrong; militarmente ... non so 105 •

Nel frattempo infatti la Società italiana Vickers-Terni e la società delle Acciaierie di Terni avevano presentato un elenco di 27 società che riunendo quarantamila operai offrivano di fabbricare in Italia il materiale Dèpo rt 106 •

L'altra legge, in data 18 luglio 1912, n. 806, sostituiva la vecchia legge piemontese sullo stato degli ufficiali, che r isaliva a l 1852 ed era rimasta in vigo re, inalterata, fino a quel momento, malgrado c inque diversi progetti presentati tra il 1883 e il 1909 (V. DE CHAURANO, p. 245 e AA.PP. , Legislatura XXIII, Sena/o-Documenti, n. I, p. I). La nuova legge rimaneggiò le disposizioni relative ai consigli di disciplina, in modo da tutelare maggiormente i diritti dell'inquisito, che poteva ora, tra l'altro, scegliersi un difensore tra i colleghi ufficiali, faco l tà prima negatagli.

102 ll colfaudo prat ico del materiale Krupp 1906, «L'Esercito italiano>), 25 settembre 19 l 2. Sulla questione giudizio positivo anche in MONTO, cit., voi. VII, p. 1356.

103 Ma1eriale da 75 modelfo /911 Dèport, doc. cit., p. 4.

104 Ibidem.

105 ACS, Archivio Brusali, se. 10, f. Vl.4.36. Spingardi a Brusati, 15 febbraio 1912. Spingard i non era un tecnico d'arti gl ieria. L'ultima frase è una sincera affermazione di impossibilità ad esprimere un'op inione. D 'a ltronde, la bontà del materiale Dèport era ormai ampiam eme dimostrata. Ad ogni modo è perlomeno singolare che le industrie italiane avessero acquistat_o i diritti sul materiale Dèport prima ancora che le autorità tecniche avessero espresso un giudizio definitivo. Non ci sono prove per dire che le industrie abbiano innuenzato i tecnici perché sceg liessero il loro cannone. Ma se anche cosl fosse, bisogna dire che le indu st ri e si rivelarono più l ungimiranti dei militari, daLO che il Dèport era indubbiamente il miglior pezzo da campagna dell'epoca, e lo avreboe ampiamente dimostrato durante la Prima Guerra Mondiale.

106 Ma1eriale da 75, p. 4. V. anche Relazione Ufficiale, p. 39; DE CHAuRANo , p. I 12; WHrr TAM, p. 245; P. FERRAR!, La produzione di armamenli nelf'elò giolittiana, in «Italia comemporanea», n. 162, marzo 1986, p. 131.

L a Vickers e la società delle Acciaier ie di Terni si dichiararono addirittura pronte ad assumersi per tutte le altre ditte l'impegno di fornire le batterie occorrenti, iniziandone la consegna in un termine massimo di 23 mesi a partire dal giorno della firma della commessa . In realtà la dicitura era piuttosto contorta, di modo che i militari si illusero che la consegna potesse avvenire nel termine di quindici mesi 107 • Spingardi volle informazioni precise e inviò perciò un tecnico di sua fiducia, il generale Pompeo Grillo ios, a visitare gli stabilimenti interessati << per accertarne la capacità tecnica, la potenzialità di produzione» 109 : Grillo arrivò alla conclusione che il materiale sarebbe stato ult imato entro diciotto mesi dalla data di ord in azione 110 • Dopo aver consultato i vari Ispettori per assicurarsi che la scelta fosse davvero la miglior e dal punto di vista milita r e, Spingardi d ec ise di accordarsi per la fabbricazione del materiale Dèport . I niziate le t ratta t iv e con il consorzio di ditte italiane, il 29 marzo 1912 uno schema di contratto venne sottoposto al Consig lio dei Ministri, che autorizzò il Ministero della Guerra a procedere. Il 31 marzo 1912 si dava la relativa commessa al presidente della Vickers -Terni, ingegner Giuse ppe Orlando.

107 A Spingard i venne ass icurato testualmente che ((La Società Vikers [sic] Temi e la Società delle Acciaierie di Terni erano eventualmente pronte ad assumere per tu t te l'impegno di fornire le batterie c he occorrono, inizia ndo ne la consegna a partire dalla fine dell'ottavo mese da l dì che l'offerta loro sarebbe stata accettata, nel termine di 15 mesi», RFS, Quattro fogli dattiloscritti, n.n. , con firma autografa di Spingardi, su carta intestata Ministero della Guerra, Roma, addì 29 marzo 1912. Il contenuto dimostra che si tratta della relazione fatta al Consiglio dei Ministri per ottenere il benestare alla stipu la del contratto. Ora appare evidente che il brano citato si presta facilmente a due inter pretazion i : può voler dire che le ditte avrebbero consegnato i materiali in 15 mesi, oppure in 15+8 mesi. Se s i tien conto che le dit te vollero si stabilisse nel contratto come data di decorrenza il 30 apri le 1912, e si aggiungono 23 mes i, si arriva al marzo 1914, cioè l'e poca effettiva in cui le batterie com inciar ono ad essere consegnat e. Se poi si aggiunge che nessun procedimento legale fu in trapreso, né alcuna sanzione amministrativa fu comminata per la supposta inadempienza, mi sembra effett ivamente questa l'interp retazione corretta.

IOS Pompeo Grillo nacque a Pinerolo nel 1843 . Uscì sottotenente di artiglieria dall'Accademia mili tare di Torino nel 1862. Fece la campagna del 1866 col gr ado di tenente. Raggiunto il grado di colonnello nel 1893, venne nominato Direttore delle fonderie militari di Torino. Dal 1897 a l 1900 comandò il 6 ° Reggimento artig lieria da campagna Promosso maggior generale nel 1900 venne nomina to re Direttore s uperiore delle esperienze di artiglieria e due anni dopo Ispettore delle costruzioni d ' artiglieria , incarico che tenne fino al 1905 allorché , raggiunti i limiti di età, venne collocato in Posizione Ausiliaria, raggiungendo nel 1909, nel la riserva, il grado di tenente generale. Morì a Roma nel 1922.

109 Deposizione Caporetto, p. 38.

J IO Materiale da 75, p. 5. Anche su questo punto non si sono reper ite docu men tazioni che consentano di dire se vi furono pressioni su Grillo o se egli sempl icemente si sbagliasse. È anche vero che le espressioni linguistiche permettono interpretazioni diverse. <<i l materia le ultimato» richiedeva comunque poi altro tempo per essere consegnato ai corpi. Biso gna poi vedere se si riferissero solo ai cannoni o anche alle munizioni e a i carreggi. Ma se così fosse la questione assumerebbe un colorito ugualmente preoccu pante, dato che si tra ttava di munizioni e carreggio perfettamente identici a quelli già costru iti per il Krupp / 906.

Le ditte interessate avvertirono il Ministero che agli effetti della consegna stabilita per la fornitura di 80 batterie l'ordinazione sarebbe decorsa dal 30 aprile 1912 111 •

Ma i disegni completi di costruzione delle singole parti richiesero ben nove mesi al colonnello Dèport, unica persona in grado di redigerli 112 • Perciò le ditte ricevettero «tutti i disegni completi colle relative tolleranze di fabbricazione» solamente nei mesi di novembre e dicembre 19 12 e quindi iniziarono le prime lavorazioni so lo nel febbraio 1913 113 •

Spingardi seguì con scrupo losità l'andam ento dei lavori: «Dal giorno della commessa l'opera del Ministro fu costantemente rivolta alla osservanza dei patti contrattuali da parte delle Società collegate, opera vigile, attiva, insistentemente attiva» 114 • II 29 gennaio 1913, alla vigilia dell'inizio delle lavorazioni, egli sollecitò tanto l'Ispettorato d'Artiglieria che controllava l'andamento dei lavori, quanto direttamente le ditte per ottenerne l'assicurazione che tutto procedesse «a seconda delle raccomandazioni più volte espresse» 11 5 •

Chiamò poi ancora il gen. Grillo, e gli affidò la sorveglianza delle ditte.

Grillo, il 3 marzo 1913, inviò al Ministro un interessante promemoria sulla fabbricazione dei cannoni, che costituisce, pur nelle valutazion i complessivamente positive, una testimonianza delle d ifficoltà che ponevano le lavorazioni, spezzettate e suddivise tra un numero grandissimo di stabi limenti e ditte responsabili.

Tanto per cominciare l'acciaio occorrente ve ni va fornito «per 3/4 circa, dalle Acciaierie di Terni, sotto forma di tubi, manicotti e masselli per otturatori, alla Società Vickers -T ern i di Spezia», la quale ne eseguiva poi la lavorazione e il montaggio .

L'altro quarto è fornito dalla casa Armstrong d i Pozzuoli, che ne fa essa stessa la lavorazione e il montaggio. Una parte degli elementi forniti dalle Acciaierie di Terni e dalla Ditta Armstrong, 1/10 circa, cioè uno per colata, viene lavorato e montato ali' Arsenale di Napoli.

Le bocche da fuoco risultavano così costruite in tre stabilimenti differenti . Per evitare gli inconvenienti che potevano derivarne, «collo studio di apposite sagome e strumenti di collaudazione fabbricati in un solo stabilimento>> si fece in modo che ogni parte potesse essere uguale. Ovviamente

Il i Materiale da 75, doc. cit , pp. 6-7.

112 V. Relazione Ufficiale, cit. , p. 89 e no ta 81 a p. 179.

11 3 R FS, Promemoria sulla fabbricazione del materiale mod. 1911 sistema Dèport, manoscritto autografo del Gen. G r illo, Roma 3 marzo 1913.

114 Deposizione Caporetto, p 40.

11s Ma1eriale da 75, doc. cit., p. 9.

Sul principio si ebbe qualche ritardo per rifiuto di elementi non perfettamente omogenei, ma in oggi la lavorazione procede bene e per la fine dell'anno [gli elementi ] saranno pressoché tutti ultimati. Due cannoni della Società Vickers- Terni ed uno della Ditta Armstrong, scelti nella lavorazione corrente, verranno sottoposti alla prova di 2.000 colpi. Si spera di poter eseguire tale prova nel venturo mese d i maggio.

I maggiori problemi venivano però dag li affusti, che erano le parti più de licate del nuovo cannone :

Il ma t eriale, acciaio al Cromo Nikel, viene fabbricato a Torino dalla società Proiettili . ... I l ingott i fusi vengono con opportuna fucinazione ridotti in masselli di forma e dimens io ni preven t ivamente stud iate e determinate, presso la soc ietà Proiettili di Torino coadiuvata dalle vicine Metall urgiche e quindi spediti a ll e diverse ditte che ne devono eseguire la prima lavorazione . Ridotti così in parti definite vengono qui ndi rinviati a ll e offici ne Proiettili per il conven iente trattamento termico. Dopo il trattamento termico e le prove di collaudo le parti ritornano alle ditte che ne hanno eseguita la prima lavorazione per essere ultimate. È evidente che tali trasporti r ichiedono sul principio un po' di tempo ma assicurano la riuscita.

Oltre a questo «pa ll eggiamento» di mate r iali, Grillo elencava altre dieci diverse d itte incaricate dei principal i lavori 116 • «Tutte le parti appena ultimate e collaudate» proseguiva Grillo «vengono spedite alle Officine Vickers a Spezia incaricate del montaggio degli affusti, prove di tiro e verniciatura». Anche in questo caso «con apposite sag o me e st rumenti preventivamente studiati» si cercava «di ottenere che tutte le parti, quan t unq ue costrutte in-diversi e lon t ani stabilimenti», avessero <<nei punti d i r eciproco fun zi onamento la necessaria esattezza per facilitare il montaggio e assicurare il buon fun z io nam e nto».

116 Le d itte incaricate dei principa li lavor i erano:

«I . Le Met allurgiche d i T orino - Culla d'aff~sto - Freni e scudi .

2. Ditta Ansaldi Torino - Parti diverse di maggiore precisione.

3. Officine Meccaniche di Carmagnola - Fucinatura e stampatura

4. Ditta Fraochetti di Forno Rivara - Fren i di via.

5. Officine Meccaniche Breda Milano - Coscia dell ' affusto.

6. Officine Meccaniche M iani e Silvestri Milano - Sale a gomito.

7. Officine Meccaniche di Saronno - Culla del pezzo

8. Grandi Fucine Fossati di Sestri Ponente - Slitta coi freni.

9. Ditta S. Giorgio di Sestri Ponente - Numerosi e delicati congegni di puntamento e di precisione. Lavoro già bene avviato

I O. Ditta Marci di Varese- Ruote». C irca le altre parti del cannone, poi, Grillo menzionava a ltre d itte ancora: «Proiettili e bossoli in oilone. In corso di lavorazione presso le ditte: Società Pro iettili e Tempini di Brescia e Società Fiat e non vi è dubbio sulla loro ultimazione . Avantreni, cassoni e carri per attrezz i. La loro costruzione venne affidata alle stesse ditte che già hanno provveduto al materiale 1906 e la lavorazione procede bene».

Il gen erale Paolo Spingardi

Le ditte insomma stavano preparando tutto il macchinario, l'attrezzamento e le numerose sagome di lavorazione per raggiungere possibilmente nel venturo luglio una produzion e di 60 parti al mese. Si spera di avere nei primi di maggio i tre affusti per le prove dei 2 000 colp i e quelle più essenziali di traino; e per la fine di magg io la prima batteria .

La preoccupazione principale dei militari era comunque che «sia la materia prima che la lavorazione del materiale Dèport» venisse «tutta fatta in Ita lia». Uniche eccezioni quelle parti che sono soggette a privativa come il cannocch iale di puntamento (panoramico) sis tem a Goertz; oppure che, costituendo una speciali tà di fabbricazione, come g li scudi, le molle dei ricuperatori e le lamiere della coscia, non si è potuto per la brevi t à del t empo e la s icurezza della loro qualità avere in Italia 117 •

Preso atto delle condizioni in cui avvenivano i lavori il 20 marzo 1913 Spingard i sollecitava personal mente un colloquio coi rappresentanti delle ditte che il 10 aprile gli assicurarono di consegnare 50 batterie entro la fine del 1913. Se il 22 febbraio aveva assicurato alla Camera che «entro la fine dell'anno tutti i reggimenti di artiglieria da campagna saranno muniti del materiale nuovo da 75 d'acciaio a deformazione» 118 , tre mesi dopo dovette più cautamente dichiarare al Senato di sperare di averlo «non oltre la primavera dell'anno venturo» 119 • Senonché i numerosi scioperi del 1913 rallentarono i lavori, indipendentemente dalla volontà di Spingardi 120 • Inoltre si dovettero introdurre num erose modifiche: ad esempio venne aumentato lo spessore delle lamiere cora zzate in seguito alla comparsa dei proiettili perforanti per fucili 121 • Furono ben 181 le variazioni che si dovettero apportare ai materiali nel corso della lavorazione Riguardavano particolari, dettagli che però, data l'estrema complessità del nuovo cannone, non potevano essere trascurati. Ovviamente tutto ciò non poté non produ rre ulteriori ritardi 122 •

Il Ministro continuò la sua opera di pungolo alle ditte, che il 7 agosto 1913

117 Tut te le citazioni da RFS , Promemoria sulla fabbrica z ione del materiale mod. 1911 sis 1ema Dèport, d oc c it.

11 8 AA.PP., L egislat ur a XXIII , Cam era-Discussioni , tornata d e l 22 febbraio 1913, p . 2345 7 .

119 Ibide m , Sena to-Discu ssio ni, to rna ta d e l 27 ma ggio 1913 , p. 111 4 3.

120 Materiale da 751 c it. , pp. 9-12. Sulle ag i tazioni di quell'anno v. G. C ANOELORO, S1 0ria d ell'Italia mode rna, voi. Vll , La cris i di fin e secolo e l 'e tà g iolitliana (1896- 1914), cit., pp. 349 e sgg

12 sottoscrissero una dichiaraz ione nella quale assicuravano la consegna di 20 batterie complete entro il 31 dicembre 1913 e di altre 80 batterie entro il 31 magg io 1914 123 •

1 C fr R elazio ne Ufficiale , n ota 82 a p 179.

122 C fr . Materiale da 75 , c it., p. 12.

Il 24 ottobre 1913 a l forte Santa Teresa di La Spezia ven nero eseguiti i primi tiri di collaudo col nuovo materiale, che diedero risultati ottimi sotto ogni rapporto. Non ebbesi a verificare il mi nimo inconveniente Questo risultato segna un vero trionfo per la nostra industria naziona le, essendo questo nuovissimo materiale stato costrutto comp letamente da offic ine italiane 124 •

Il risultato entus iasmò natura lmente pure Spingardi, che ne riferiva due giorni dopo a Brusati non ti ho comunicato la notizia delle prove ottimamente ri uscite a Spezia dei primi tre esemplari del cannone Dèport. Sarei giunto colla vettura di Magri, visti i telegrammi e le corrispondenze da Spezia che le case interessate si sono affrettate a divulgare. Era tempo!! 125 •

I reggimenti potevano ora ess ere equipaggiati col nuovo materiale. Quand o Sp ingardi lasc iava l'ammin istrazion e della Guerra, soltanto due batterie erano state consegnate a i corpi 126 , ma la distribuz ione era finalmente com inciata .

L'industria ital iana aveva però rivelato solo una deb ole capacità di soddisfare il livello delle commesse. L'insufficienza dell'industria naz ionale era d el resto implicitamente ammessa dall.9 stesso Ministro quando nel giugno

1911 giust i ficava i ritardi verificatis i per il materia le Krupp affer m ando che saturi di lavorazione erano i nostri stabi li menti militar i e quelli dell'industria privata, ai quali si era largamente ricorso, per provvedere ai lavori di finimento di materia le abbozzato, fornito dalla ditta Krupp, ed alla costruzione ex novo di tutto il carreggio e di tutto l'aumenta t o munizionamento occorrente per questo nuovo tipo di materiale 127 •

12 3 Ibidem. Questa dichiarazione dovette apparire partico larmente vincolante se la Direzione Generale di Artiglie ria e Genio mostrò di con side rarla una vera e propria nuova commessa, come è detto in RFS, Riassunto dei provvedimenli di maggiore importanza attuati o preparati o soltanto studiati durante l'amministrazione di S.E. il Ministro Spingardi Servizio di artiglieria, Roma, 20 marzo 1914 (provvedimento elencato al n. 30).

124 Il nuovo materiale d'artiglieria, «La Preparazione», Sabaco -Domenica 25-26 ottobre 1913.

125 ACS, Archivio Brusati, se. 10, f. VI.4.36. Spingardi a Brusa ti, Roma 26 ottobre 1913.

126 Il 26 febbraio e il 7 marzo 19 14 al 4° reggimento artiglieria campale, a Cremona V MCR, Archivio Dal/olio, Busta 946/6 doc. (18). Cfr. li materiale Dèport , «L'Eserci to italiano», 8 marzo 1914.

1 2 7 AA.PP., Legislatura XXIII, Camera-Discussioni, 2• tornata del 2 giugno 1911, p. 15145.

generale Paolo Spingardi

In oltre cinque anni le industrie italiane non erano riuscite a comp letare un cannone fornito già nelle sue parti essenziali dalla Krupp. Spingardi alcuni anni pfo tardi si chiedeva: «Quali le cause di tanto ritardo?» e doveva ammettere che le ditte si sono illuse nello stabilire un termine eccessivamente ristretto; i tecnici del!'Amministrazione Militare si sono lasciati trascinare a previsioni ottimistiche . La ragione vera è che si trattava di un materiale nuovo, di eccezionale perfezio ne e difficoltà di costruzione. Le nostre maestranze operaie superarono brillantemente la prova ma a scap ito del tempo; alcune falli ron o e furono causa di nuovi ritardi. Poi i ritardi nella compilazione dei disegni, e successive numerose modificazioni in cerca del meglio, fornendo argomento alle ditte di nuovi ritardi. Poi gli scioperi delle metallurgie che si protrassero parecchi mesi; poi errori tecnici neJJa costruzione di talune parti, le sale degli affusti, le aste e controaste dei freni, la fornitura delle piastre per gli scud i e mille altri incidenti.

Ma ormai «II dado era tratto e tornare indietro non si poteva» . Il problema era un altro: «non si trattava solo di creare il nuovo materiale, si trattava di creare una nuova industria militare, una nuova coscienza tecnica industriale, privata, che ci liberasse almeno per quanto possibile dall'alternativa Krupp -Schneider» 128 •

John Whittam ha colto nel segno scrivendo che

Essendo li mitate le risorse nazionali, sia quelle materiali s ia quelle finanziarie, si rendeva necessaria ed essenziale una stretta collaborazione fra l'esercito, i politici e le ditte produttrici di armi. Il che richiedeva un grado di comprensione reciproca che semplicement e non esisteva, conseguenza fatale della mancanza di volontà, sia da parte dei militari sia dei civili, di comprendere le difficoltà e i compiti della controparte .. .. Quando fecero le loro enormi commesse, per esempio, i militari erano al di fuori della realtà nell'aspettarsi una pronta consegna 129 •

Lo stesso Spingardi, conscio della necessità di coordinare gli sforzi militari e civili, come i compiti affidati al gen . Grillo e i frequenti interventi personali sembrano testimoniare, non fu capace di andare oltre la generica pretesa di avere il materiale nel tempo più breve possibile. La stessa affermazione circa la necessità di creare una industria militare nazionale venne fatta diversi anni dopo le commesse per il Dèport, quando le esigenze della grande guerra l'avevano creata più o meno forzatamente. Dalla documentazione disponibile risulta impossibile stabilire il grado di influenza delle ditte private sulle scelte ministeriali. Anche ammettendolo in maniera determinante, l'unica alternativa era il ricorso all'estero, e l'esperienza con la Krupp aveva dimostrato cke i tedeschi lucravano non meno degli italiani. In so -

128 Deposizione Caporetto, pp 40-41.

129 WHtTIAM, Op. cit , p. 246 stanza affidarsi all'estero significava rischiare che allo scoppio delle ostilità il materiale ordinato non fosse corrisposto: più che avere i cannoni in tempi brevi, i militari volevano evitare di correre questo rischio. Gli industria li lo sapevano e potevano battere il c hiod o domandandosi:

Che cosa varrebbe una indipendenza politica formale, acquistata a prezzo di tanti sacrifici e tanto sangue, se l'Italia ... per difendere se stessa avesse ancora continuo e stretto bisogno di chiedere ai forestieri persino le armi, che contro le minacce dei forestieri devono difenderla? 130 •

Gli stabilimenti militari vennero comunque ampiamente coinvolti nella fabbricazione del Dèport, ma renderl i in grado di provvede rvi senza ricorrere al privato avrebbe richiesto tempi più lunghi e investimenti maggiori, anche se per parte loro i polverifici di Fossano e Fontana Liri e le fabbriche di cartucce di Bologna e Capua assolvevano egregiamente e in perfetta autonomia il loro compito 131 •

Solo l'impostazione difensiva dell'intero problema mil ita r e permetteva di soppor tare con relativa tranquillità i lunghi tempi di attesa delle artig lierie: non esistevano piani offensivi che avessero poss ibili tà di essere reali zzati 132 ; e nel caso di un'aggressione, i nove corp i già dotati del materiale a deformazione erano ritenuti sufficienti a fermare il nemico sulle frontiere di casa, mentre all'interno le fabbriche avrebbero continuato a lavorare

6. Mitragliatrici

L'impiego della mitragliatrice in Libia, dove furono spedit e le armi 133 , convinse definitivamente le autorità militari italiane circa il rea le valore del - l 30 // discorso di un ministro. L 'on Spingardi e il lavoro nazionale, «Il Secolo XIX», Domenica 30 luglio 191 I. Come è noto, il giornale era collegato al gruppo siderurgico dell'Ansaldo

131 Sul «piccolo impero industriale>> (WH1TIAM, p. 245) del Ministero della Guerra, v. L. DE RosA, Incidenza delle spese militari sullo sviluppo economico italiano, in Atti del primo convegno nazionale di storia militare, Ministero della Difesa, Roma 1969, pp. 199-200 Ad ogn i modo venne affidato a privati un terzo stabil imento per la fabbricaz ione delle cartucce per armi portatili, impiantato a Bardalone, sull'Appennino pistoiese, dalla Società Metallurgica Ita liana, che aveva vinto il concorso i ndetto nel 19 10 dall'Amministrazione mil it are V. RFS, Direzione Generale di Artiglieria e Genio. Riassunto dei provvedimenti di maggiore importanza attuati o soltanto studiali durante l'amministrazione di S.E il Ministro Spingardi, Servizio di Artiglieria, provvedimento segnato col numero 72; La fabbrica di cartucce di Bardalone, «Il Nuovo Giorna le d i Firenze», sabato 29 luglio 191 I, Lo stabilimento di Bardalone Pistoiese, «La Preparazione», Sabato-Domenica 29-30 lu g lio 191 I.

132 V. testi citati alla nota 2 a p 81.

133 V. Relazione Ufficiale, p 113.

Spingardi

l'arma. Per risolvere la questione nel maggio 1912 Spingardi chiese quindi al Parlamento nuovi fondi.

Un bisogno nuovo, cui propongo di provvedere con la presente richiesta, è quello della provvista e dell'organizzaz ione delle mitragliatric i Dico b isogno nuovo, perché nessun apposito stanziamento era stato farro da ll e leggi precedent i per la definitiva sis temazione d i quest'armamento; ma in veri t à l'esigenza non è nuova, bensì rimonta a qualche anno addietro Senonché sino a poco tempo fa siamo rimasti nel campo degli studi e degli esperimenti. Si sper i mentarono i n diverse circostanze armi di provenienza estera e nazionale, si formarono per le grandi manovre sezioni someggiate e careggiate, si costru irono anche, in via permanente, presso alcuni reggimenti di fanteria e di cavalleria, sezioni o nuclei di sezioni di mitragliatrici, si seguì con viva attenzione ciò che in mater ia si fece all'estero, e così via. Il risultato di tutto questo lungo lavoro è ormai concretato nell'azione di un'arma leggerissima, quindi di facile tras porto ed impiego, la quale rappresenta l' ultima espressione del progresso È quindi giunto il momento di provvedere senza indugio, per munire il no stro esercito, a somiglianza degli altri, di un'arma la quale rappresenta un potente fattore di forza, per l'intensità degli effetti che produce co l minimo imp iego di uomin i. Co me vi è noto, essa si è già affermata nelle ultime guerre; e non occorre che io ricordi gli ottimi servizi da essa resa a noi nella presente guerra 134 •

Spingardi in te ndeva finalmente organizzare concretamente tutto quanto era «necessario in uomini, armi, quadrupedi e materiali, per dare all'esercito la quantità di mitragliatrici ritenuta conveniente, ripartita in unità adatte, secondo un piano studiato in tutti i particolari» 135 •

L'ammontare complessivo della spesa era di 15 mi lioni. Non sembrava una cifra esagerata cons iderando che occorreva distrib u ire le mitragliatrici alle armi di fanteria e di cavalleria, formare sin dal tempo di pace un nucleo di quadrupedi per il servizio di dette armi, e che infine è necessario costituire forti dotazioni di munizionamento commisurate alla grande celerità di tiro delle arm i stesse, dotazioni che per entità non si possono nemmeno lontanamente confrontare con quelle stab ili te per i fuc ili 136 •

Finalmente si ruppe ogni indugio e nel 1913 si acquistarono le nuove armi. Il 27 maggio il Mini stro annunciava al Senato che «prima che l'anno volga al suo termine, o in pr in cipio dell'anno venturo, tutti i reggimenti di fanteria e bersag lieri, i reggimenti di cavalleria divisionali, e gli alpini, avranno le sezioni mitragliatrici di tipo leggero 137 • Il programma che egli si proponeva di realizzare era dunque quello del 1909. Al 20 marzo 1914, di fatto, erano in Italia 820 mitragliatrici Maxirn leggere 138, cifra che avrebbe consentito comunque di dare una sezione ad ogni battag lione fanteria e bersaglieri e due ad ogni battaglione alpino. Il programma minimo previsto era stato insomma realizzato.

134 RFS , Elementi per la discussione del disegno di legge per maggiori assegnazioni alla parte straordinaria del bilancio della guerra, doc. cit., p. 9.

135 Ibidem.

136 ibidem .

È però indubitabile che si erano persi anni e anche Spingardi, suo malgrado, pur avendo il merito di aver dato soluzione al problema, non è immune da errori. La scarsa documentazione sul problema non ha permesso di illuminare nei particolari la sua opera. Si possono tuttavia fare alcune considerazioni.

Se i predecessori di Spingardi avevano errato non prendendo di fatto alcuna decisione circa le mitragliatrici, egli insistette troppo a lungo sull'industria italiana prima di rendersi conto della sua insufficienza a fornire del materiale acc ettabile in tempi brevi. Se per l'artiglieria si dovettero scontare tempi lunghi di consegna, ma alla fine si riuscì comunque a produrre il miglior cannone, con le mitragliatrici anche la qualità si rivelò mediocre se non scadente. Sembra di notare, poi, una eccessiva compiacenza per il «campo degli studi e d egli esperimenti», qui assai più che nel caso dell'artiglieria, quasi che anni, se non decenni di esperienze all'estero non avessero approdato a nulla.

P er la fornitura delle mitragliatrici si ricorse dunque all'estero, e la sce lta si rivelò azzeccata, poiché le Maxim erano sicuramente le migliori mitragliatrici dell'epoca . Si era però giunti al 1913, laddove l'esercito svizzero possedeva mitragliatrici fin dal, 1899 139 • Ciononostante, Spingardi poté orgogliosame n te affermare: « E ricordo ancora 800 mitrag liatrici, tipo Maxim leggere, la migliore arma del genere, da me introdotta nell'esercito, che ne era prima quasi comp letamente sprovvisto» 140 •

137 AA.PP., Legislatura XXIII, Senato-Discussioni, tornata del 27 magi,,jo 19 13, p. 11143. l38 Il dato in RFS, Direzione Ge nerale Artiglieria e Genio , Riassunto dei provvedimen1i di maggiore importanza attuali o preparali o soltanto studiati durante l'amministrazione di S.E. il Ministro Spingardi, Roma 20 marzo 1914 che coincide con MCR, Archivio Dallo/io , Busta 946, Cartella 1, Notizie sintetiche sullo staio di fatto delle questioni più importanti svoltesi nell'anno 1913, datato novembre 1913 e con F MAl\AZZI , Splendori ed ombre della nostra guerra, Milano 1920, p. 92. Apparentemente inesplicabile il contras to di queste fon t i co n q uanto affermato dalla Relazione Ufficiale, p. I 14: «Su l fin ire del luglio 19 14 delle mitragliatrici leggere ordinate a lla casa Wickers non ne erano giun te in Italia che 300 » È vero che a tale data quello era il numero delle armi effellivamen te distribuite Ma le altre 520, anche se ancora chiuse nelle casse dei magazzini, c'erano. V MCR , Archivio Dal/olio , Busta 946, Cartella 2, Relazione 14 maggio 1914.

139 V. Goo c H, p )21.

140 Deposizione Caporetto, p. 35

7 L 'areonautica in crisi di crescenza

La campagna libica ebbe il vantaggio di delineare i criteri d'impiego dei materia li aeronautici, utilizzati per la prima volta al mondo in azioni di guerra , per lo più in missioni esplorative, ma anche per compiti offensivi con rudimentali lanci di bombe a mano 14 1 •

Perciò, nel 1912 Spingardi provvide a stacca r e dalla Brigata Specialisti un Battaglione Aviatori, separando le competenze relative ai dirigibili da quelle relative agli aeroplani, che andavano ormai affermando la superiorità del «più pesante de ll 'aria» 142 •

Nello stesso anno ven iva bandita una sottoscrizione pubblica denominata «Date ali alla Patria», per l'incremento della flotta aerea nazionale, alla quale lo stesso Spingardi versò la somma di 500 lire 14 3 •

Anche grazie a questa in iziativa, il 26 febbraio 1913, egli poteva con legittimo orgoglio annunziare alla Camera:

Noi abbiamo in questo momento cinq ue dirigibili di piccola cubatura, dirigibili P, di 4.000 metri cubi, e quattro diri gibi li di media cubatura, dirigibili M, da IO a 11.000 metri cubi. - Un a lt ro dirigibile è in corso di studio, e spero non sarà lontano il giorno della sua costruzione, forse in quest'anno medesimo; di guisa che noi avremo dieci dirigibili con una cubatura compless iva non molto inferiore a 100 mila metri cubi Per tutti questi dirigibili noi abbiamo gli hangars pronti, provvisti di tutto il servizio accessorio, di cantieri od altro, distribuiti in tutto il territorio del regno in relazione alle esigenze della difesa - Forse voi sapete dove essi s ono e non è il caso che io lo ripeta qui per un doveroso riserbo. - Quanto all'aviazione, la legge del 27 giugno I 9 12 istituì il battaglione autonomo aviatori, realizzando così la separazione dei due servizi, aviazione e dirigibili, secondo i due noti concetti scientifici del più pesante e del più leggero dell'aria. - Entro la prossima primavera noi potremo disporre di 12 squadriglie di aviator i con sette apparecchi ciascuna, ripartite fra i dodici co r pi d'armata: ciascuna di queste s quadriglie munita di hangars, officine e caserme. - Abbiamo qua ttro campi-scuola ad Aviano, Pordenone, Somma Lombarda e Campo di San Maurizio. Questi campi sono provvisti anch'essi di apparecchi per il volo degli allievi , e sono dotati di officine capaci di tutte le necessarie riparazioni. Infine presso il battaglione aviator i è stato istituito, con il concorso del politecnico di Torino, un corso teorico -pratico per allievi aviatori. Come vedete ... molto cammino abbiamo fatto, e, lo dico francamente, più che non avrei sperato; e sono lieto di tributarne pubblicamente la dovuta lode al colonnello Mòris, direttore di tutto il servizio aereonautico, ed ai suoi valorosi coadiutori. [ ] Sono lieto di assicurare la Camera che, per tutto quanto riguarda la fornitura degli aeroplani , ormai gli acquisti sa ranno fatti esclusivamente in Italia dall'industria nazionale : non un soldo dei tre milioni donati per la flotta aerea andrà all'estero 144 •

14 1 V. L'az ione dell'eserc!to nella guerra italo-turca, Roma 1913, pp . 86 -90 .

142 Relazione Ufficiale, p. 123.

143 ibidem, p . 127 . Circa il versamente d i Spingardi esiste in RFS la rela t iva ricevuta .

144 AA.PP., Legislatura XXIII, Camera-Discussioni, T ornata del 26 febbraio 1913, p 23462.

Non era trascorso molto tem p o d a ques t e d ich iarazioni, che illCapo del1'Ufficio d' Ispezione dei Servizi Aeronautici colone ll o Mòris 145 inviava a Spingardi un promemo ri a nel quale erano delineati tu tti i problemi di ciò che Spingardi definì una «cris i di crescenza>> dell'ae ro na u ti ca mil ita re italiana: in sosta nza si chiedeva di svincola r e sempre più l' a er onau t ic a dall e altre a r m i , per gara nti r le la più vasta autonomia possibi le, spec ia lm e n te p er il reclutamento e la for m a zion e d e l personale, che pe r il momento era p r eso quasi in prestito dai vari corpi.

Se non si prenderanno le misure necessarie - avvertiva Mòris - in caso di una eventuale mobilitazione genera le d ell'Esercito, si potranno avver are inconve ni enti tali da agire in modo esiziale sul buon funzionamento dei servizi aeronaut ici. - Occorre addivenire ad una sistemazione ben netta degli organici dei se rvizi stessi, che non debbono né possono essere lasc iat i in bal ia delle esigenze de i vari corp i de ll'Esercito, oggi malauguratamente sprovvisti di quadri di uffic iali i nferiori e che pertanto a malincuore assistono all 'esodo dei migliori e lement i di ufficiali s u balterni. - Sono mesi e mesi che si sente assoluta la necessità d i creare un Istitu to Centrale d'Aeronautica La nuova a r ma è essenzialmente tecnica e come tale si basa su un personale che non si i mprovvisa da un momento all'altro, né può sottrarsi alle industrie private se non con adegua t i compens i finanziar i e la promessa di una carr iera sicura Pertanto, se provvedimenti legislativi non saranno attua t i p rima de ll 'in izio del n u ovo anno fina n ziario, si va dolorosamente incontro a li ' inevitabile perdita di quasi tutti i migliori elementi oggi a disposizione. [ ] Un ta le abbandono da parte del personale tecnico si risolverà, senza esagerazione, in una catastrofe per l'insieme dei servizi aeronautici, tanto più nella co nsiderazione che non è possibile costituire in Italia deg li specialisti in aeronautica a causa della mancanza di una seria industria nazionale. - Da ciò sca t urisce anche la necessità u rgente di decidersi ad affrontare e r isofvere il prob lema dell'i n dustria costruttiva e per i dirigibil i e per gli aeroplani e di fissare in conseguenza un programma d i costruzioni con i fondi necessari. ... Nel marzo la Germania stabiliva c h e q u asi la q uinta parte del miliardo di spese straordinarie per g li armamenti si desti n asse all'aeronautica militare . Il 16 apr ile u.s . la Francia ha rio r ganizzato i servizi aerona u tici ded icandovi ingenti somme delle quali non si sa ancora con-precis ione l'ammontare. In

14 5 Maurizio Mario Mòris (1860-1944) uscì sottotenente dal Genio nel 1880 e in tale Arma compì tutta la carriera. Venne destinato alla Brigata Specialisti col grado di capitano e servì ininterrottamente in questo reparto fino al 1915. Progettò e costruì con propr i mezzi il primo aerostato mil itare, con il quale compì numerose ascensioni, la prima nel 1894 Nel 1909 meritò la medaglia d 'argento di benemerenza per il terremoto calabro-sicu lo Nel 191 I venne promosso colonnello a scelta Fondò il centro di Vigna di Valle per la costruzione di di rigibili e organjzzò l'aviazione italiana Maggior genera le ne l 19 15, durante la grande guerra comandò dapprima il genio del I corpo d'Armata e success ivamente, nell'ordine, quello della 6 •, 4•, s•, 9•, 8' Armata. Tenente Genera le nel 1918, si ritirò a vita privata non appena la smobilitazione dell'esercito portò a un parziale smantellamento dell'a rma aerea Nel 1939 venne nominato senatore L'Ufficio d'Ispezione dei Servizi Aeronautic i venne istitu ito nel 191 I e dipendeva dalla Direzione Generale d'Artiglieria e Gen io Nel 1915 divenne una sezione autonoma del Ministero con la denominazione di Ispettorato aeronautico. Contemporaneamente Mòris assunse la carica di Ispettore del!' Aeronautica Mi litare.

Il generale Paolo Spingardi

Inghilterra oggi l'op in ione pubblica spinge il governo ad aumentare di molto i 10 milioni votati nel marzo per l'aeronautica, giacché è universale nel Regno Unito la convinzione della loro insufficienza Nell'ottobre del 1912 l'Austria ha votato 14 milioni di corone per lo stesso fine 146 •

Assolutamente convinto della necessità di risol vere la situazione, in ottobre Spingardi scriveva al Ministro del Tesoro Francesco Tedesco per richiedere i fondi necessari per risolvere la «crisi di crescenza» dell'aeronautica:

Le notizie dei provvedimenti adottati, o in corso di adozione, che mi pervengono d ai principali Stati d'Europa, per dare all'aerona utica militare salda e vasta e pote n te organizzazione, mi persuadono della necessità di richjamare la tua benevola attenzione s ullo stato dell'aeronautica in Italia, che attraversa una vera e propria crisi di crescenza, e non può né deve subire le nefaste conseg u enze di un arresto di sv iluppo. [... ] lo propongo soltanto una ser ie di provvedimenti intesi a conferire co n veniente assetto alla organizzazione aeronautica, in armonia al complesso della nostra o rg anizzazione militare, alieno quindi ad ogni esagerazione, e nei limiti che già esposi alla. Camera in occasione della discussione del bi lancio 1913 - 1914.

Dopo un ampio esame di quanto era stato svolto a favore dell'aeronautica militare in Francia, Germania, Inghilterra e cenni ai provvedimenti presi in Austria, Ru ssia e Stati Uniti, su lla linea di quanto tracciato da Mòris, Spingardi passava a illustrare «quello che l'Italia ha fatto e quello che dovrebbe fare per trovarsi non ultima nella affermazione di questa nuova potenza militare ».

Quanto realizzato in poco più di tre anni appare veramente notevole soprattutto considerando che fino al 1910 si dovette agire con una disporubilità di fondi assai Jjmitata: un milione circa di assegno straordinario, qualche modesto aiuto dal Ministero della Marina e l'esiguo assegno ordinario della «Brigata Specialisti». - Tuttavia si riuscì a costrui re il «Pl» e il relativo hangar, si impiantò il campo di Centocelle e si contrib uì allo acquisto dei primi tre apparecchi - Con la legge del 10 luglio 1910 n. 422 furono assegnati i dieci milioni, ormai ben noti ed anche st r emati, che hanno servito allo impianto del servizio aeronaut ico militare. Da allora ad oggi non sono state fatte altre assegnazioni Hanno accresciuto quella somma circa tre milioni dati dal M i nis t ero della Marina, per opere e forniture inerenti all'aeronaut ica marittina, e certamente, dato il largo impiego di aeroplani e dirigibili in Libia, parte de i fondi fu devoluta ai servizi aeronautici,

146 RFS, Dattiloscritto su carta intestala Ministero della Guerra - Direzione generale d'Arliglieria e Genio - Ufficio d'lspe~one dei Servizi Aeronautici, « P romemoria per S.E. il Ministro>>, 4 ff n n , senza data ma dal testo si evince chiaramente essere della primavera del 1913 specie per la ricostituzione delle dotazioni sguarnite per il fatto della guerra e per il miglioramento di qualche impianto, per renderlo idoneo a sod disfare alle esigenze vaste e complesse e imperiose della guerra.

A mano Mòri s aggiungeva i l seguente poscritto: <<Se non fosse asso lutamente possibile presentare d'urgenza alla Camera tutto il progetto sarebbe di massima utilità ed urgenza provvedere almeno in via provvisoria alle più gravi necessità».

Dopo queste premesse, Spingardi esponeva qual'era al momento la situazione dei servizi aeronautici italiani. Molto si era fatto: si avevano nove dirigibili e due in corso di lavorazione, undici hangars e si stavano studiando «dirigibili di grande cubatura e di grande velocità». Addirittura sorprendente la situazione dell'aviazione che poteva ora contare su

150 apparecchi con adeguato numero di piloti . In corso di organizzazione sedici squadr iglie, pronte per la fine dell'anno corrente(! 913), e altre quattordici, da costruirsi coi fondi da concedersi, dovranno essere compiute nell 'anno venturo (1914), per completare le trenta squadriglie progettate. - E inoltre disponiamo di quattro campiscuola (Aviano, Pordenone, Gallarate, San Francesco al Campo). [ ... ] Ai campiscuola si aggiungano i camp i-s quadriglia, in via di costituzione e di organizzaz ione. Per l'impianto di questi campi -squadriglia ci siamo assicurati il concorso finanziario dei comuni, cosa in vero modesta, ma sempre efficace.

Pe r non subire una pericolosa stasi nello sviluppo dell'aeronautica militare Spingardi chiedeva per l'esercizio finanziario 1914- 15 una assegnazione straordinaria di 30 milioni, che dovevano serv ire per il completamento dei Cantieri Aeronautici esistenti; per la costruzione di almeno cinque nuovi; per la costituzione di quattordici squadriglie di aviaz ione e per la organ izzazione tecnico-scientifica del novissimo servizio; e una ordinaria di sette milioni e mezzo, più un aumento immediato di lire 1.855.000, per poter cont inuare lo svolgimento delle funzion i ordinarie ed assicurare la vita dei campi -scuola e di squadriglia e dei cantieri aeronautici.

Si trattava di provvedimenti giudicati da Spingardi di carattere urgente, che è assolutamente necessario studiare in tempo per presentarli subito ai suffragi della nuova legislatura, dovere questo che si impone, più che non si consigli , indipendentemente dalla persona che potrà essere chiamata al posto che io ora occupo .

Spingardi concludeva dichiarandosi sicuro che dallo sviluppo dell'aeronautico militare sarebbero potute fiorire in Italia «molte industrie ad essa

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