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Il generale Paolo Spingardi
t e la m a nnaia e senza alcun timore faceva i nomi 50 , perché, con espressione tipica della sua mentalità, si imponeva la necessità di provvedere, non tumu ltariamente per non turbare il giusto equilibrio e generar e soverchia sfiducia, ma gra datamente, con costante volontà , se nza falsi rigua r di , avendo di mira so ltanto il fine alt issimo cu i s i vuo le e si deve giungere 51 , soste nuto in que st o an che d a Brusati, convinto c he se le Comm issioni di avan zamen t o procedessero con r igoroso cr iter io alla esclusione dei meno idonei all'avanzamento , in guisa che la se lezione avvenisse co n r igore sempre crescente col crescere dei g ra di, avremmo ottimi quadri 52 so «Procederò per gradi. - Ella conosce già il mio appezzamento non favorevole alla designazione del generale San Martino alla più alta carica di comandante d'armata, né ho ragione di insistere; ma pu rtroppo anch e sul tenente generale Mazzitelli io sono indotto a fare riserve, non certo per metterne in dubbio l'alto valore intellettuale e le eminenti sue qualità militar i, ma sempl icemente perché io temo che non lo sorreggano abbastanza le sue condizioni di salute. Io dubi to che egli possa sostenere le fa t iche di una campagna di guerra , per quanto dotato di forza morale veramente eccezionale. - Dei comandanti d i corpo d'armata m i l imito a fare i nomi d el gen. Giro la, o t timo pe r quali tà militari, di carattere integro , d i vo lonterosità , onde è mirabile esempio a i suoi d i penden ti , ma di in s u fficiente valore intellettuale per l'altiss imo ufficio; del gen. Massone, che l'ingegno non ha forse superiore al Giro la, ma che ne è i ndubbiamente inferiore per qualità militari, specie per carattere fiacco per difetto di energia, d i vo lontà; ed infine del gen. Goggia, un tempo valevole ufficiale , ma che , in questi u l timi anni, co ll a energia fisica pare abb ia scemato altresì l'energia intellettuale. -T accio del gen Crema, che non conosco abbastanza, e del gen Berta, per lo speciale ufficio che cop re, ma che non riterre i idoneo al Comando d i un corpo d'armata. - Più numerosa è la schiera dei comandanti di divisione, dei quali mi limito a fare il nome, perché ben not i a V.E.: il gen. Bel li ni, ormai già gi u dicat o sfavorevolmente e in p rocinto di uscire spontaneamente dall ' eserc ito a ttivo; il Toselli, tempra sfibrata, e che non ha brillato mai per buon volere e a t tività; il G iletta , del quale non occorre dire; il Martinelli, fi s icamente insuffic iente; il Samminiatelli, di c ui è nota la leggerezza, ed infine il Porpora, forse il Ricc i, ed il Piace nt ini, c he son o veramente poca cosa per il comando onde sono rives tit i.Infine, quanto ai maggiori generali ed ai colonnelli, ne trasc rivo qui di seguito un sempli ce elenco l imita to a quei nom i soltanto sui quali per mia conoscenza parrni non debba cad er d u bb io; ma ho ragion e di ritenere che l'elenco sia purtroppo più numeroso - Maggior i generali - Salvati, Bovio, Beccaria-I ncisa, Aureggi, Scribani-Rossi , Mandi le, Amerio, Stazza, Gardini, Coen, Toscani , Druetti, Rostagno , Arpa, Capello, De Stefano - Colo n nelli. - Miozzi, Amirante, Fusco, Gisla, Maggiolini, Chiofalo, Marango ni , D rue t ti, Cucc i, Castagna, Freguglia, Dal Negro, di fanteria - Federzon i, Speck, Fochessati, Cantoni, di cavaller ia. - Taccio dell'artiglieria e del genio che non conosco abbastanza», R FS, Spingardi a Pollio, 8 febbraio 1911 (minuta).
Il generale Ach ille Mazzitell i era amico di Spingardi Conscio delle proprie condizioni di sa lute chiese con molta dignità d i essere collocato in posi zione ausiliaria Malato di cancro, mo rì il 28 gen naio I 9 12 Spinga rdi partecipò alle esequie dopo aver r ipetutamente assistito l'amico durante l'agonia. V. «La Preparazione» di Marted ì- Mercoledì 30-3 1 gennaio 1912 e di Giovedì - Vene rdì 1-2 febbraio 1912
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5 1 Ibidem.
13.2.1911 Brusati proseguiva dicendo «Condivido il concetto a cui s~ ispira la t ua lettera a l Capo d i Stato Maggiore dell'esercito. - Oltre i nom i da te fatti io porrei in quaran t ena - I) Fra i Com.ti di Corpo d'Armata il Gen. Aliprindi - il
52 RFS. Brusati a Spingardi, Roma
In sostanza la gestione dell'avanzamento degli ufficiali nell'esercito italiano si configurava come un rapporto trilaterale alquanto diseguale, nel quale il Mini stro elaborava proposte da sottoporre, tramite il fedele Primo Aiutante, al giudizio sovrano , inesorabilmente vinco lan te ; infine comunicava le decisioni al Capo di S.M per la loro attuazione.
In effetti il campo di intervento di Pollio era alquanto ristretto ed egli non poteva che accondiscendere usando toni smorzati, cercando quasi di giustificarsi con Spingardi dicendo ho l'onore di dare all'E.V. la più ampia assicurazione che la necessità di avere ottimi generali e ottimi colonnelli, che possano dare la vo lu ta efficienza alle eccellenti doti del nostro Esercito, sta in cima ai miei pensieri. Da che ho assunto l'altissima carica che mi venne affidata, co n cura costante, col moltiplicare in ogni modo le manovre e le esercitazion i , coi frequenti viaggi, ho cercato dì conoscere e di apprezzare al lor giusto valore i nostri ufficiali di grado elevato, proponendo poi senza rigua r do alcuno quelle eliminazioni dei meno idonei che mi parvero necessarie pel be ne generale del servizio .
T endeva anzi a lasciare al Ministro larga parte della responsabilità:
S ugli ufficiali generali da V.E. menzionati - assicurava Pollio - ho prestato anch' io da tempo la mia attenzione ed in quest'anno cercherò di conoscer li ancora meglio facendoli intervenire quasi tutti o al progettato viaggio di genera li , oppure alle manovre co i quadri dei tenenti colonnelli. Fo eccezione per alcuni, pei quali ho avuto già recentemente l'o ccas ione di espr ime re un esplicito giudizio sfavorevo le e per cui non potrei più far nulla. Fo anche eccezione per alcuni a ltri generali le cu i manchevolezze sfuggono a ll a mia competenza e si rivelano piutt0sto nel campo mora le e discipl i nare, oppure si manifesta no nel fisico e quindi sotto l'ingerenza diretta del Ministro 53 •
Gen. T ommasi (considerato promosso) - 2 ° ) Fra i Gen li Com.ti di Divisione - il Gen. Corradini - e (forse) il Gen. Vandero - 3°) Fra i Generali di Brigata senza esitazione mettere i all'indice i Magg.ri Generali Druetti - Carpi - Rostagno - Arpa - Camp i - Capello - Dc Stefano». Il corsivo indica le parti sottolineate nell ' o r iginale. Si noti come il comune e netto giudizio negativo di Ministro e Primo Aiutante sul genera le Capello oltre sei anni prima di Caporetto non sia riuscito a frenarne l'ascesa fino al grado di comandante di armata.
53 RFS. Pollio a Spingardi, Roma , il 21 febbraio 19 1I, N° 103 Personale.
Pollio proseguiva « Così dicasi pei generali Giletta, Samm iniatelli, Martinelli, Salvati, Toscani, Rostagno. - Per altri generali ho ripetutamente espresso parere contrario alla loro idoneità i n seno alla commissione d'avanzamento; ma non sono stato appoggiato. Alludo a i generali Mandile e Stazza: ottime persone, egregi militari, ma che non credo s iano all'altezza del loro compito. - Finalmente altri generali e colonnelli, da V.E. menzionati , dovranno dar prova della loro idoneità al grande comando di truppe colle prossime grandi manovre. Così i generali: Massone (che, come ebbi già a dich ia rare verbalmente a V E., ritengo fino a prova contraria che sia un buon comandante di corpo d ' armata per valore professionale), Ricci , Aureggi, S cribaru -Rossi. - In quanto ai colonnelli dei quali V.E. mi fa il nome , credo che si possa affidare ai comandami di armata nelle loro prossime ispezioni il compito di studiarli e proporre
generale Paolo Spingardi
In materia di avanzamento la figura del Capo di Stato Maggiore appare insomma sostanzialmente debole di fronte al Ministro, che rimaneva costituzionalmente il maggiore responsabile.
Il secondo disegno di legge l principi essenzia li su cui si fondava quello precedente - sottolineava Spingardi - sono in questo int eramente mantenuti E così, dopo avere ancora una volta affermato esplicitamente, come base assoluta della legge, che il disimpegnare bene le funzioni del proprio grado è condizione indispensabile, ma non sufficiente, per l'avanzamento al grado superiore, si fanno seguire i vari provvedimenti, isp irati sempre al concetto di permettere alla gran massa degli ufficiali ritenuti idonei a progredire nella carriera di raggiungere, per sola anzianità e senza obbligo di prove speciali, una posizione morale e materiale soddisfacente e un sufficiente trattamento di pensione al momento di lasciare il servizio, e di consentire in pari t empo che un certo numero di ufficiali, che se ne dimostrino evidentemente degni per carattere, qualità militari e cultura, possa ascendere più rapidamente, ma senza eccessivo danno per g li altri, a i più elevati gradi della gerarchia 54 • eventua lmente gli opportuni provvedimenti. - Così anche dovrebbe essere fatto pel generale Goggia. A me manca per ora l'occasione di ch iamarlo ad esercitare un comando, oppure di esporlo a qualsiasi prova. Potrebbe farlo, invece, il suo comandante di Armata. - Venendo ora alle riforme che V.E. s i propone di apportare al rego lamento sull'avanzamento, espr im o anch'io il parere che la commissione centrale sia troppo numerosa anche per le funzioni già ristrette ad essa affidate nell'adunanza dell'anno scorso. - Tuttavia non mi parrebbe consigliabile di abolirla per intero, visto che s i può verificare il caso che dei co lo nnelli non siano conosciuti né dai generali componenti della commissione spec ia le, né da l proprio comand ante di Corpo d'Armata, perché da poco destinati al regg imento o per altre c irco stanze (Il caso si è verificato più di una volta da che io ho l'onore di far parte della commissione). lo sarei dunque del parere c he non solo per la designazione dei tenent i generali alle cariche più elevate e della lo ro idoneità alla carica che ess i rivestono, ma anche per la promozione dei ma ggiori general i a tenente generale debba pronunziarsi la sola commissione speciale assistita dal competente comandante di Corpo d'Armata. Così anche dovrebbe pronunz ia rsi la sola commissione speciale per l'idone ità dei maggiori genera li alla carica da essi ri ves tita. - Per ogni altro giudizio , credo opportuno che si continui a sentire la commissione centrale com'è attualmente costit uita. - Pongo termine a questa lett.era esprimendo la fiducia che s i possa r iu scire, colla dovuta calma e ponderazione, a r iparare le non molte deficienze dei nostri quadri super io ri, e che anche in questo l'opera di V.E. possa r iu scire davvero ripa rat rice>>.
Il risultato di questi complessi rapporti fu il nuovo progetto di legge s ul!' avanzamento, presentato al Senato 1'8 aprile 1911, caduto il governo Luzzatti e varato il nuovo governo Giolitti.
L'epurazione ebbe qualche effetto: nel giugno 1911 vennero collocati a riposo i generali Samminiatelli, Toselli, Martinelli, Porpora, Mandile, Stazza, Salvati. V. Bollettino militare, «La Preparazio~e», Sabato-Domenica 24 -2S giugno 19 1 1. 54 AA.PP . Legi s latura XXIII - Senato-Documenti, n. 530, pp . 1-2.
L'Ufficio centrale del Senato inca r icato di esaminare il disegno risultò composto di alcune fra le più autorevoli personalità militari e cioè i generali Rinaldo Taverna, già Presidente della Commissione Parlamentare d'inchiest a; Giovanni Goiran, già Direttore Generale dei servizi amminist r ativi al Ministero della Guerra; Felice Sismondo, Coman dante generale dei Carabinieri dal 1900 al 1904; Ettore Pedotti, Mi nistro della Guerra dal 1903 al I 905; Francesco Antonio Ma zza, veterano de ll e campagne del 1866 ed' Africa 1896 ed estensore della sentenza del processo Baratieri dopo la ba tt aglia di Adua .
Il del icato argom ento impose un attento esame de l d isegno di legge ed impegnò per lungo tempo i senatori. Lasciando questi al loro lavoro, Spingard i rivolse le sue atte nzioni al fondamentale campo degli armament i.
Armamenti
1. // travagliato rinno vamento dell'artiglieria da campagna
Nel 1961 Giorgio Rochat scriveva che
La lunga e travagliata sostituzione de l ma teria le dell'artiglieri a da campagna tra il 1898 ed il I 915 è la più nota di un a serie di dim ostrazioni dell ' in suffic ienza dell e au torit à mili tari , che d opo anni di esper imen ti e la success iva ad ozione di due divers i ti p i di cannone Krupp, cost rui t i in centinaia di batterie, ne l 1911 finalmente sceglievano l'ottimo ma teriale fr ancese Dèpor t, che la Francia imp ieg a va con successo fin dal 1897, ma che prima, per ragioni mai preci sate, era stato scartato r ipetutamente dai com petenti ita liani 1
Gli studiosi in genere concordano con la sostanza di questo giudizio 2 Nessuno però specifica, ad esempio, che il modello Krupp adottato nel 1906 era equivalente al Dèport quan to a celerità di tiro, potenza di fuoco e qualità balistich e generali, diffe ren do da esso per ess ere privo degli ampissimi setto ri di tiro verticali e orizzontali, che e rano la pecu liarietà del cannone francese rispetto a t utti gli altri Va inoltre sottolin eato che fu la lentezza delle forniture, a caratterizzare negativamente la dotazione dei nuovi armamenti, p i ù che il ritardo n elle sce lte: è vero che nel 1906 erano trascorsi no ve anni da quando l'affusto a deformazione era stato adottato in Francia, ma solo un paio da quando era stato ado ttato in Germania , e l'Aust ria -U ngheria era all'incirca nelle nostre condizioni 3
1 R OCHAT, L'esercito italiano nell'estate 1914, cit., p. 302. Cfr. R oCHAT-MASSOBRJO , ci t. , pp. 156 -57 e n. Il pp. 170-7 1.
2 Cfr. W HrTTAM, Storia dell'Esercito italiano, c it., p. 245; CEVA, Le forze a rmate, cit., p. 97 , GooCH, Army, State and Society, cit. pp. 119- 121.
3 V. AUSSME , F-4, C. 27, COMANDO DEL CORPO 01 STATO MACCJORE, Lo stato presente dell'artiglieria da campagna presso le potenze europee e presso alcuni altri stati, Roma 1906. Si tra tta di un opuscoletto a stampa d i 22 pagine, una pubblicazione fatta ad uso esclusivo dei comand i mi li ta ri (è repe ribi le in A USSME e nelle b iblioteche mi litari di pres id io), che documenta come la Ge rmania e l'In ghilte rr a avessero deciso l'adozione del nuovo materiale nel 1904 e ne pr evedessero il comp letam ento rispettivamente per la fine del 1906 e la primavera del 1907, mentre Rus sia e Austria- Ungheria aspettav a no il mate riale in costruzione nei propri stabilimen t i se n za s apere quando sarebbe stato d ist ribui to.
Ma mentre all'estero tra la scelta de l modello e la sua distribuzione ai corpi trascorse poco tempo, in Italia si dovettero attendere oltre cinque anni prima che fosse completata la distribuzione del Krupp / 1906 e quattro anni perché lo stesso avvenisse p er il D è por t/ 1911 , e per quest'ultimo determinante fu la sp in ta imposta dall'imminente partecipazione alla guerra europea 4
Vi è stata insomma, a mio patere, la tendenza ad accentuare eccess ivam e n te la questione dei Dèport, dando al lettore l 'impressione che nel 1914 l'esercito italiano fosse quasi sp ro vvisto di artiglierie moderne.
Consultando i documenti d'archivio si nota in realtà una not evole tranquillità da parte delle autorità competenti . A tutti gli effetti della mobilitazion e, a part ire dal 1° novembre 1911, no ve corpi d ' Armata dell'esercito permanente su dodi ci erano equipaggiati col materiale Krupp 75 / mod. 1906 5 • Il Krupp 75-A in do tazion e ai cor pi dal 1904, poi, era un cannone balisticamente eccellent e, che rappresentava comunque un progresso ris petto alle bocche da fuoco precedenti, tanto che «rese buoni servizi, impiegato in postazioni fisse, sia in Libia, sia nella guerra mondiale» 6 : ins omma, benchè non fosse proficuamente utilizzabile in campo aperto, i so ldi spesi pe r a dottarlo non si pos sono considera r e totalmente sprecati .
In sostanza, la situazione concreta non era, almeno a partire dal 1911 , così grave come la storiografia lascerebbe s upporre. E poi esistevano difficoltà oggettive che non possono essere attribuite esclusivamente a inettitudine o malafede dei militari e che o r a si cercherà di analizzare .
I tecnici militari che t ra la fin e dell'Ottocento e l'inizio del Novecento si trovarono a dov e r pianificare il rinnovamento dell'artiglieria da campag na dell'esercito italiano avevano effettivamente di fronte una realtà di non facile interpretaz ione.
Per molti anni anche in Italia si era cercato un sistema che permettesse di sopprim e re gli effetti del rinculo nelle artiglierie 7 , finché la so luzione fu trovata facendo scorrere la bocca d a fuoco sull'affusto e fr enando il rinculo con un sist ema idraulico o idropneumatico; non era pe rciò più necessario ripetere le operazioni di puntamento dopo ogni colpo e ne guadagnava la velocità di tiro, con un minimo di 15 colpi effettivi al minuto (30 teorici), co ntro i 7 colpi al minuto dei cannon i ad affusto rigido. I serventi erano inoltre protetti dal fuoco nemico grazie ad uno scudo corazzato che la soppressione del rinculo permetteva di montare efficacemente sull'affusto. Intorno al 1894 l'allora capitano di artiglieria dell'esercito frances e Joseph Albert Dèpo rt perfezionò ulteriormente il sistema ottenendo un cannone che consentiva un largo sett ore di tiro vertical e e orizzontal e . Artiglierie costruite secondo i nuovi criteri vennero adottate dall' esercito francese nel 1897 e nel co rso dell'anno success ivo erano in servizio presso tutte le unità s. Co minciò quindi in Europa e in Italia un dibattito sulla convenienza o m e no dell'affusto a deformazione e per di ve rs i anni la Fra ncia rimase l'unica potenza ad averlo adottato integralmente 9 •
4 La più volum ino s a storia dell'artiglieria re peribile, C. Momù, Storia dell'art iglieria italiana, edita a cu ra della « Rivista d'Artiglier ia e Gen io », Roma 1941. - 1948, (oper a di c ompl ess ivi 16 vol u mi ; il periodo 1870- 1915 è trattato nei voli . VI e VII) è so lo parzial m e n te uti le agli stu di sull'a rgomento perché t ra notizie molto interessanti inserisce una quantità d i part ico lari che difficilmente posso no i nteressare chi non sia un tecnico d'artig lie ria; inoltre g li aspetti t ecnici non sono mai sa ldati a quelli politici, che anzi vengono sistemat icamente ignorat i.
5 Museo Centrale del Risorgimento (d'o ra in poi MC R) Archivio Dallo/io, Busta 946, Cartella I, Relazion<;. 19 d icembre 19 11, p. 5.
6 De CHAURAND, cit., p 1 11. V anche M oNTù , voi. VII, p. 1604.
7 V MONT ù , voi. VII, pp. 1545- 1560.
Biso gna poi con s iderare che il rapidissimo sv iluppo tecnologico verificatosi nell'ultimo trentennio dell'Ottocento , oltre ad aver gene ralizzato l'uso dell'acciaio nella fabbricazione dei materiali di artiglieria , da diversi anni aveva abituato al sorgere di bocche da fuoco sem pre più perfette e potenti, tra le quali era diffi ci le capire quale foss e realmente la migliore: «Soprattutto fra il 1890 e il 1910 i nuo v i modelli ve ni va no sfornati a un r itmo allucinante» 10 • In somma non era facile percepir e con esattezza l'efficacia dei nuovi cannoni, tanto più che le qualità che si ricercavano nell'artigli eri a da campagna erano innanzitutto la semplicità e la robustezza 11 •
Per ciò nel I 900 , dopo tre anni di esperimenti, l' ar t ig lieria italiana, che avev a in se rvizio du e modelli di ca nnone da campagna in bronzo compre sso e affusto rigido, il cos iddetto 87-B, <tdottato nel 1880, e il 7 -B, adot tato nel 1870 12 , decise di sos tituire quest'ultimo con un più moderno materiale
8 V. D ECHAU RAND, cit., p. 106; COMANDO DEL CORPO 0 1 STATO MAGG IORE, Lo s tat o p resente dell'artiglieria da campag na, cit., p. 9; F.L. ROGJ ER, La quest ione della artiglieria campale nel decennio 1896- 1906 e la relazione della Comm issione d'inchiesta , T i pografia Enrico Voghera, Roma 1908, nota 2 a pag. 6.
9 Cfr. D E CHAURAl'D, cii., p 107; M or-rrù, voi. VIJ, pp. 1568 e segg.
IO W HITTAM, p. 23 8. Sullo sviluppo tecnologico di fine Ottocento v. D.S. L\NDES, Prometeo liberato, Trasformazioni tecn o logiche e sviluppo industriale n ell'Europa occidentale dal 1750 ai g iorni nostri, E inaudi, Torino, 1978, pp. 325-467. Per quanto r ig ua rda più spec ificamente le tec niche d'aniglieria v. MONTÙ, voi. VI, pp. 58-69, voi. VII, pp. 1545-1690. Anche le opere citate alla nota seguente meuono in risalto il notevole sviluppo delle artiglierie nella seconda metà dell 'Onocento.
11 D ECHAURAND , pp. 106-107 ; G oocH, Army, State and Society, p. 119, M oN1ù, voi. VII, pp . 1572-1575 .
• 2 Cfr. M ONTù , cit. , vo i. VII, p. 133 1 e AA.PP. Legi sla tura XXIII, Camera-Documenti - N. 720-A , pp. 1-2. Si traua della rela zio ne dell'apposita Commissione, di cui si parla più avanti, incaricata di esaminare il disegno di legge relativo alla «Sostituzione delle batterie campali da 75 -A ad affusto r igido». È un documento parti colarme n t e intere ssa nte per l 'abbo ndanza d i dati sui ca nnoni da sosti tuire e su i m ode lli allora in prova
Il generale Paolo Spingardi
in acciaio: il Krupp 75-A ad affusto ancora rigido 13 • En tro il marzo 1904 la sostituzione del vecchio materiale col nuovo era compiuta 14 •
Ma nell'arco di un paio d ' anni le maggiori potenze optarono senza ulteriori esitazioni per l'adozione di materiali a deformazione 15 • A quel punto, risaltò l'assoluta obsolescenza del cannone da 87-B, che pure era st ato modificato nel 1898 per adeguarlo ai progressi della tecnica. Quindi nell'aprile 1906 si decise di sostituirlo con un cannone a deformazione: il Krupp 75 -A mod . 1906; la prima batteria giunse in I talia in novembre 16 •
Non era possibile dilazionare oltre l'adeguamento ai mutamenti tecnologici. Bisognava seg uire la tendenza dei pr incipali eserciti e uropei, perché era ormai chiaro che i nuovi cannoni avrebbero assicurato la vittoria su un esercito che ne fosse risultato sprovvisto, garantendo un volume di fuoco enormemente superiore. Una rapidità di tiro più che doppia rispetto ai cannoni ad affusto rigido, significava la distruzione dell'artiglieria avversaria prima che questa fosse in grado di sparare il secon do colpo 17 •
La Krupp forniva le bocche da fuoco complete e i relativi otturatori .
L'industria nazionale italiana provvedeva alla rifinitura e al montaggio dei restanti pezzi forn iti dai tedeschi sbozzati e isolati. Totalmente italiana era la fabbricazione del munizionamento e del carreggio 18 •
La seconda relazion e della Commissione d'inchiesta presentata il 23 giugno 1908, interamente dedicata al Nuovo materiale dei cannoni da campagna, mise in lu ce alcune indecisioni nei tentativi di riequipaggiamento del-
13 Cfr. Relazione Ufficiale p. 37; STEFANI, cit., p. 547.
14 V. AA.PP. Legislatura XXIII, Camera-Documenti, N. 720-A, nota 2 a p. I.
15 L'Austria-Ungher ia cominciò la costruzione di cannoni a deformazione nel 1906 e le unità finirono di essere equipaggiate col nuovo materi ale nel 1909. La Germania decise di trasformare a deformazione il proprio materiale da 77 mm nel dicembre 1904 e l'operazione fu compiuta alla fine del 1906 L'Inghilterra, pur avendo acqu ist~to 18 batterie a tiro rapido nel 1900 in occasione della guerra anglo -boera, solo nel marzo 1904 affidava alle case Vickers e Armstrong la costruzione di nuovi cannoni per il riarmo comp leto dell'artiglieria, compiuto ne l corso del 1907. V. Lo stato p resente dell'artiglieria da campagna, cit., pp. 5-6, 10-11, 11-12 cfr. con g li allegat i a AA.PP. Legislatura XXIll Camera-Documenti, n. 720-A, pp.6e7.
16 V AUSSME. F-4, R. 74, Stato delle commesse relative al cannone da 75-A mod. /906, dicembre 1909; Roc1E R, cit., p. 16.
17 Nella relazione al disegno di legge presentata alla Camera si diceva addiri ttura : «Asseriscono i tecn ici che una batteria ad affusto rigido non riuscirebbe con ogni probabilità neppure a sparare il primo co lpo sorto il fuoco di una batteria armata di nuovo materia le» (nota 4 a p. 2) l'artiglieria operati nei dieci anni precedenti 19 • A farne le spese furono i due ultimi ispettori generali d'artiglieria, i generali Francesco Rogier (che aveva ricoperto la carica dal 1902 al 1906) e Antonio Mangiagalli (dal 1906 al 1908), coll ocati in disponibilità senza troppi complimenti, originando così una polemica che si trascinò per parecchi mesi 20 e impose all'opinione pubblica il problema dell'artiglieria come «il problema principale e più travagliato di tutto il vasto programma militare» 21 •
Per quanto strano possa apparire, il motivo originario che convinse le Potenze a scegliere il materiale a defo rmazione non fu tanto la rapidità d i tiro, quanto la possibili tà di montare scudi a protezione dei serventi. La guerra russo -giapponese, nella quale entrambi i contendenti avevano mater iale rigido, aveva dimostrato infatti la v u lnerabilità degli artiglieri da campagna, esposti com;erano, oei cannoni non scudati, a l fuoco d i fuc ileria nemico (v AA.PP. Legislatura XXIII, Camera-Documenti, n. 720-A, p. 2 e nota 6 ivi; MONTù, pp. 1584).
18 V. Relazione Ufficiale, p. 38 e AUSSME, Stato delle commesse, doc cit.
1. 1 L'opera di Spingardi
Quando Spingardi giungeva al potere la polemica era terminata ma il problema dell'artiglieria restava. La situazione era anzi alquanto preoccupante, perché l'esercito italiano si sarebbe mobilitato con i cannoni rigidi 75 -A e 87-B, dato che nessuna batteria del nuovo cannone era stata ancora distribuita ai corpi.
Uno dei punti del programma del Ministro consisteva appunto nell'arrivare «in un periodo relativamente breve di tempo » alla completa sostituzione del materiale da 87-B con il cannone Krupp 75 -A mod. 1906 22 •
Nel corso del 1909 i nuovi modelli cominciarono ad essere distribuiti, ma in dicembre si trovavano in servizio solo 39 batterie per istruzione del persona le e nessuna per i corpi combattenti 23 •
Si sperava di assegnare tutti i pezzi per la primavera del 191!24, ma in realtà ancora i l 2 giugno 1911 Spingardi si limitò a dichiarare alla Camera che la sost ituzione del materiale da 87 bronzo col materiale da 75 Krupp mod. 1906 a deformazione era «oramai così prog redita, da poter affermare che tra pochi mesi sarà un fatto compiuto» 25
Un certo ritardo fu dovuto alla commissione d'inchiesta che tra il 1907 e il 1908 volle condurre accurate prove sul nuovo cannone avendone giudicato l'adozione non sostenuta da adeguata documentazione sperimentale. Ma alla fine il Krupp /1 906 risultò apprezzab il e sotto tutti gli aspetti26 •
19 V. CACIULLJ, L'amministrazione della guerra, l'esercito e la Commissione d'inchiesta del 1907, cit., pp. 11 - 13 e le fonti ivi citate.
20 Sul caso Rogier-Mangi agalli v DE CHAURAND, cit., pp. 111-112; CACJULLJ, Il Ministro borghese della guerra (1908 - 1909), in «R icerche Storiche», a . XVI , 1986, n. 2, pp. 327-333; M. M ERIGG I, Militari e istituzioni politiche nell'età giolittiana, cit., pp . 76-79 .
21 Sono paro l e pronuncia te alla Camera dal deputato radicale Luigi Fera in AA.PP. Legislatu ra XXIII, Camera-Discussioni, 2 ' tornata del 2 giugno 1911, p. 15140.
22 AA.PP. Legislatura XXTIT , Camera-Discussioni, tornata dell'll giugno 1909, p. 2250.
23 V. AUSSME, Stato delle commesse, doc. cit .
24 V. AUSSME, F-4, C.27, Promemoria a S.E il Ministro intorno allo stato delle lavorazioni ed alla graduale distribuzione del materiale da 75 modello 1906, n. 21187 di prot.
25 AA PP Legislatura XXIII, Camera-Discussioni, 2• tornata del 2 giugno 191 I, p. 15145
26 V. CACIU LLI, L'amministrazione della guerra, l'esercito e la commissione d'inchiesta, pp. 11-12, M oNTù , pp . 1595-1596.
Inoltre la distribuzione dei pezzi avveniva seguendo rigorosamente leprescrizioni per la mobilitazione. Si trattava perciò di equipaggiare 242 batterie su 6 pezzi: 190 fo r mavano i 36 reggimenti dell'esercito permanente e 52 i 13 reggimenti della Milizia Mobile 2 7 •
Ma ciò che complicava l'opera era la necessità di proce de r e in m o d o che ogni Armata mobilitata avesse cannoni di un solo tipo . Q uindi, le unità costitutive della 1a, 3• e 4• Armata, tanto permanenti quanto di M ilizia Mob ile, vennero dotate del nuovo materia le, senza badare se esso andava a sostituir e 1'87- B o il 75 -A. Perciò, r imanevano ora in servizio anco r a 93 batterie ad affusto rigido, delle quali 48 armavano 9 reggimenti , una la batteria della Sardegna dell'esercito permanente e le altre tutto il resto della Milizia Mobile. Erano truppe appartenenti alla 2• Armata e a lle truppe a disposizione del Comando supremo 28 •
Infine, a partire dall'estate del 1910, la distribuzione del nuovo materiale si sovrappose all'opera di lenta formazione dei 12 nuovi reggimenti di artiglieria da campagna, creando un fitto intreccio di problemi re lativi agli accasermamenti e ai trasporti 29 •
Mentre era comunque avviato a so luz ione il problema del modello 1906, Spingardi si trovò ad affrontare quello relativo alla sos ti tuzione del materiale da 75 -A che aveva preso il posto del vecchio 7-B Fin da l 1906 erano in corso studi per modificarlo da rigido a deformazione, operazione che, se r iuscita, avrebbe consentito di risparmiare tempo e denaro . Perc iò nessuna spesa al rig uardo compariva nel programma del 1909, anche se il perspicace Marco Di Saluzzo ne aveva proposto l'immediata sostituzione con un nuovo cannone 30 •
L'onorevo le Di Saluzzo - spiegava Spingardi - ha accennato agli esperiment i che stanno per essere iniziati su di un cannone 75-A rigido, trasformato a deformazione dalla casa Creusot-Schneider, e si domanda se, per avventura, non potrebbe esser conveniente so prassedere a questa trasformazio ne, e se non convenga meglio di sostituire il materiale da 75-A rigido con a ltro materiale nuovo più leggero e me - glio rispondente ai terreni montuosi di gran parte della nostra Italia. Rispondo ( ] che la questione è ancora sub judice, e non sappiamo ancora quali saranno i risultati degli esper im e n ti in corso, tanto vero che nelle spese per armamento della nostra art iglieria, non è fatto cenno ancora della trasformazione o sostituzione di questo materiale da 75 -A rigido, c he la vostra Commissione d'inchiesta, del resto, ha riconosciuto come materiale di valore balistico veramente ottimo 31 •
27 V. AUSSME, F-4, C.27, Specchio relativo alla distribuzione delle ba//erie da campagna al 2 maggio 1912. Per l 'esatt a comprensione delle cifre va tenu to presente che i reggimenti del la M.M. erano su 4 batterie (anziché 5 come l'esercito permanente), e che il 36° reggimento mobilitava con due batterie da campa gna e tre da mon tagna U na batteria era poi permanentemente disloca ta a Ozieri per la difesa della Sardegna.
28 AUSSM E, F-4 , C. 74, Ragg ruppam ento delle grandi unità in caso di radunata N.E., 22 maggio 1909. Cfr. ibidem, Specchio relativo alla distribuzione del materiale da campagna, doc . cit .
2 9 V. AUSMME, F-4 (OM), R. 27, dove è contenuto tutto il materiale relativo alle questioni so r te per l' attuazio ne del nuovo o rdin amento dell'artiglieria da campagna.
30 V. AA.PP., Legislatura XXIII, Camera -Discussioni, Tornata de11'8 giugno 1909, p. 2090.
Gli esperiment i, condotti al poligono di Ciriè vicino a Torino, dimostrarono l'impossibilità di trasformare il pezzo senza perderne inesorabilmente le qualità balistiche 32 • Spingardi dovette quindi pensare alla completa sostituzione e perciò il 18 dicembre 1910 presentò alla Camera un disegno di legge nel quale ven i vano richiesti 50 milioni da spendere in tre esercizi per sostituire le 93 batterie ancora ad affusto rigido con un nuovo materiale a deformazione del quale però ancora non si erano decisi né il modello né la ditta fornitrice 33 •
In ver i tà fin dall'ottobre 1908 il Ministero della Guerra italiano era entrato in trattative colla compagnia francese Des Forges de Chatillon Commentry et Neuves Maisons per la fornitura di una vettura-pezzo tipo Dèport, che giunse al poligono di Ciriè sul finire dell'agosto 1910 34 , e nel marzo 1911 la Commissione degli Ispettori di artiglieria esp r imeva parere favorevole all'adozione di quel materiale.
Ma gli stessi ispettori ritennero ugualmente necessarie «p iù complete ed esaurienti prove tecniche e di impiego mediante una batteria di prova su 4 pezzi» 35 •
31 Ibidem, Tornata Il giugno 1909, p. 2256.
32 L'ani ma della bocca da fuoco risultava deformata a l punto da renderla inutilizzabile dopo aver s parato 1300 colpi circa; V. AA.PP. legislatura XXIII, Camera-Documenti, Atto 720-A, p. 8.
33 Ibidem, n. 720 (Seduta del 18 dicembre 1910).
34 RFS. dattiloscri tto intitolato Materiale da 75 modello 1911 Dèport . Si trat ta dell'unione di tre diversi documenti. Il primo in data 10 novembre 1913 era una delle consuete relazioni che il Direttore Generale di Artiglieria e Genio inviava al Ministro. Il secondo datato 29 ottobre 1914, tracciava gli avveniment i relativi ai Dèport fino a quella data. Il terzo, in da ta 31 ottobre 1914, è uno specchio con l'esatta successione con cui vennero distribuite ai reggimenti le pr ime 39 batterie del nuovo cannone V. MCR. Archivio Dallo/io, Busta 946, Cartella 5, doc. 17 e Cartella 6, docc. 17 e 18. Come Relazione il documento venne inviato a Salandra dal generale Alfredo Dallolio, Direttore Generale d'Artiglieria e Genio al Ministero della Guerra, unita a una lettera del 31 ottobre I 914. La circostanza è menzionata in VJGEZZ I, L'It alia neutrale , c it., p. 702 in nota. Dallolio (Bologna 1853-R oma 1952), brillante ufficiale d'artiglieria (dal 1917 Ministro delle Armi e Munizion i e senatore), divenne Direttore Generale al Min istero ai primi di maggio del 1911. Non stupisce che abbia inviato anche a Spingardi la relazione, completa delle aggiunte dell'ottob re 19 14, probabilmente intorno alla fine del 1917, mentre Spingardi preparava c iò che sa rebbe divenuto la Deposizione Caporetto più volte citata. 35 Materiale da 75, doc. cit. La notizia è confe rmata da quanto Spin gardi dichiarò alla Camera il 2 giu gno I 9 I I: «E il Ministero ha accettato questo parere e ha dato disposi zioni in conseguenza perché delle batterie intere su quattro pezzi fossero approntate. Appena ricevute queste bat terie, e spero che non sarà soverchia l'attesa, esse saranno sottoposte a espe-
Deciso a questo pun to a «dotare la nostra art iglieria di un materiale tale da assicurare che per lunghi anni non saremmo più stat i costretti a mutare l 'ar mamento » 36, Spinga rdi nominò una speciale commissione che gi udicasse in merito. L a commissione d ecise di attendere tutto il tem po nece ssario a ll e ulteriori espe rienze sul materiale D èport prima di esprimere un giudizio definitivo 37 • Si stabilì inoltre che tutte le prove avrebbero do vuto proced e re su batterie intere e non più s u pe zzi singoli; nell'aprile 1911 si decise pertanto di provare, assi eme alla batteria D è port , una analoga batteria Schneider 38 ; e in maggio si decise i nfine di sperimentare pure una batteria Krupp mod. 19 11, versione migliora ta del mod. 1906 già adottato . Dive ntò quindi ne cessa rio ordinare (e attendere) tre batt e rie di quattro pe zzi delle tre ditte 39 •
Si arrivò c osì alla discussione i n a ula del diseg no di legge prima che le co mpetenti a utorità tecniche avessero pronuncia to l'ultima parola su lla questione.
1.2 Il dibattito parlamentare
La Commissione inca ricata di esam inare il progetto risultò come al so li to estrem am ente vicina al punto di vista del Mini stro, composta com'era da sei militari e tre appartenenti alla maggioranza giolittiana . L 'unico tra qu esti dotato di una certa personalità politica era l'on . Au g usto Battaglieri, che era anche capitano dell a ri serva, e che comunqu e cessò anzitempo di fare parte d e lla Commissione in quanto nominato sottosegretario alle P oste e T elegrafi 40 . Non vi rienze a fondo, e così finalmente l'amministrazione militare potrà prendere le sue decisioni con piena coscienza e con piena conoscenza di causa» (AA.PP. Legis latura XXIII, CameraDiscussioni, 2• tornata del 2 giugno 191 I, p. 15146).
36 AA.PP. Legislatura XXIII, Camera-Discussioni, 2• Tornata del 2 giugno 1911, p. 15146.
37 Materiale da 75, doc. cii., p. 2.
38 Ibidem.
39 Ibidem. Così Spingardi spiegava le scelte al Senato, nella relazione ministeriale allegata al disegno: « Era il caso di pro vare e di esaminare in ogni suo particolare e colla maggiore estensione il materiale Schneider [ ] come pure di tener conto di tutte le migliorie che la casa Krupp ha concretato in questi ultimi anni, e di tutte quelle che il pratico imp iego del materiale ha sin o ad ora consigl iato » (AA.PP. Legislatura XXIII, Sena to-Docum enti, n. 586 , presentato 1'8 giugno 19 11 ; sei giorni prima, alla Camera, aveva detto: «S i è sperimentato a Ciriè un cannone Schneider )... ] con caraneristiche ri conosciute pregevoli[... ] Lo stesso materiale Krupp in questi ultimi anni ha subito esso pure delle trasformazioni notevoli; così che non c ' è che l'imbarazzo della scelta », ibidem, Camera-Discussioni, p. 15146).
40 Faceva no parte della Co mmission e i seg uenti deput at i: Presidente: ge nerale Francesco Pistoia Segretario: capitano Carlo Montù, ufficiale d'artiglieria. R elatore: Mar co Di Sa luzzo Di Paesana. Altri membri: generale Luchino dal Verme (la mone lo colse il 22 marzo 1911, impedendogli di teRninare i lavori della Commissione); colonnello Francesco Pais-Serra; ammiraglio Giovanni Be ttole (1846-1916), Capo di Stato Maggiore della Marina dal febbraio furono opposizioni alle richieste del Ministro. La Commissione credette però opportuno introdurre nel disegno un articolo aggiuntivo, affinché in nessun caso le somme eventualmente erogate con l'approvazi one del detto disegno potessero venir spese per scopi diversi da quelli stabiliti 41 •
Se ciò da un lato sottolinea l'importanza e l'u rgenza che nell'ambiente non solo militare assumeva la questione dell'artiglieria, dall'altro era un tentativo di sottoporre le spese militari ad un più rigoroso controllo parlamentare 42 •
Ma restava il fatto c he si concedeva una cifra non indifferente senza sapere su quale cannone fare cadere la scelta e chi lo avrebbe fabbricato. No n mancarono infatti spunti polemici da parte delle opposizioni.
I socialist i proposero la sospensiva per bocca del loro leader Claudio Treves, che non lesinò affermazioni provocatorie:
È tutta una palinodia documentata que ll a della Commissione d'inchiesta, nella quale si stabiliscono le incertezze, le igno ran ze, forse non de l tut t o disinteressate, che hanno governato il nostro alto mandarinato militare in questa materia[ .] Abbiamo subìto il vassallaggio militare economico di casa Krupp, come su biamo quello politico del suo più illustre azion ista 43
La richiesta di sospensiva si basava chiaramente su l fatto che si chiedessero cinquanta milioni, senza che si fosse ancora deciso quale materiale adottare al posto del vecchio:
1896 al gennaio 1898, dall'aprile 1907al 31 marzo 1910 e infine nuovamente dal 27 aprile dello stesso anno fino a l 7 giugno 1911, fu Ministro della Marina per tre volte: dal maggio I 899 al giugno 1900 nel ministero Pelloux, dall'apr ile a l giugno 1903 nel ministero Zanardelli e infine dal dicembre 1909 al marzo 1910 nel ministero Sonnino. Aveva inoltre fatto parte della Commissione d'inchiesta per l'esercito. Deputato dal 1890 alla morte, sedet te a sinistra e votò sempre con la maggioranza giolittiana; Camillo Mezzanotte (1849-?), avvocato, deputato di Ortona e Chieti, appartenne al gruppo della democrazia liberale, sedendo a sinistra; Eugenio Valli (1853 - 1924), avvocato, deputato di Rovigo e Lendinara da l 1890 a l 1913 , allorché venne nomina to se natore. Pubblicista e conferenziere diresse «Il Venet o». Alla Camera sedette al centro sinistro votando sempre per il Governo; Augusto Battaglieri (1854-1929), fedele giolittiano Fu sottosegretario a lle Poste e Te legrafi dal marzo 19 11 a l novembre 1913; alla Marina dal novembre 1913 al marzo 1914, conservando la ca rica anche ne i success ivi ministeri Salandra e Boselli , fino al giugno 1917. Dal novembre 1918 al genna io 1919 fu sottosegretario ai Trasporti marittimi e ferroviari, e dal gennaio al giugno 1919 sottosegretario alla Guerra nel ministero Orlando.
41 AA.PP. Legislatura XXIII , Camera-Documenti, N. 720-A, p. 5.
42 Assai complessa è la questione delle spese militari, del modo in cu i venivano erogate, ripartite in bi lancio e spese dell ' amministrazione m ilitare e del controllo che su di esse poteva esercitare il Parlamento. Si rimanda a G. R octtAT-G. MASS08R 10, pp 66 -83, 11 1- 11 5, 124-128 , 153-157, e alla bibliografia ivi citata per un adeguato approfondimento del problema lungo l'intero periodo 1861 -1 914.
43 AA.PP. Legislatura XX!Il, Camera-Discussioni, 2 • torna ta del 2 giugno 1911, pp. 15135-15136.
Dal momento che c'è tanta urgenza di sostituire quest'arma, - proseguiva Treves - ave te almeno pronta quella che volete sostituire? Parrebbe a noi, che non s iamo tecnici e che ragioniamo col semplice buon senso, che quando si fa la proposta di sostituire un'arma, si debba essere sicuri di possedere l'arma da sostituire, perché il concetto della sostituzione è stato semp re formato di due parti: ciò che c'è e ciò che s i deve sos t ituire . Ma il disegno di legge parla di sostit uzion e delle batterie da 75-A ma non parla di quelle che si debbono sostit uire 44 •
Quindi prima di concedere i fondi si dov eva decidere il modello da ado ttare e nel frattempo sospendere la discussione s ul disegno di legge.
Come dare torto a Treves? Il suo ragionamento era plausibile. Ma Spingardi doveva ottenere subito quel denaro perché non vi fossero pause tra la scelta del materiale e l'inizio della sua fabbricazio ne. Inoltre , vigendo allora il dogma della uniformità per l'armamento dell'artiglieria campale 45 , una delle condizioni poste ai modelli in prova era che avessero lo stesso munizionamento del Kru pp/1906 46 • Perciò munizioni e carreggio potevano esse re costruiti immediatamente, anche senza conoscere il cannone presce lto .
For se le industrie interessate all e commesse avevano interesse a vedere la posta su l piatto prima di impeg narsi , ma non vi sono elementi per sostenere che fossero in grado di condizionare fino a questo punto le scelte ministeriali 47 • R ig ua r do a Spingardi va detto che egli agì avendo di mi ra solo gli interessi dell'esercito; poté peccare forse di ingenuità, non di malafede . Di certo l'onestà p er sonale del Ministro non era minimamente messa in discussione, neanche dai socialisti.
Da parte loro i radicali, ormai aggiogati a l carro governat ivo, non avevano difficoltà ad appoggiare Spinga rdi , e a rigettare la sospensiva . L'on. Fera sottolineò l'atteggiamento del partito, che non contestava «la legittimità di mezzi di difesa», ma li voleva commisurati «a i limiti di sufficienza tecnica e di possibilità economica e di necessità politica». Un solo dubbio tur b ava l'animo dei radicali:
L'Amministrazione de ll a guerra si è attenuta ai voti ed alle prescrizioni rigorose che erano consacrate nelle pagine della relazio ne della Commiss ione d'inchiesta per l'esercito, o invece anche in que sto momento ripete gli errori del passato?
44 AA.PP. Legislatura XXIII, Camera-Discussioni, 2• tornata del 2 giu gno 191 I, p. 15 135
45 V. MONTÙ , p. 1600.
46 V. AA.PP. Legislatura XXIII , Camera-Documen1i, N. 720-A , p. 4.
47 Sulla capacità degli in teressi privati d i condizionare le dec isioni dei vertici politici nell'età giolittiana, v P. FERRAR!, Amministrazioni staia/i e industrie nell'età giolittiana. Le commesse pubbliche tra riarmo e crisi economica 1911 - 1914, in «Italia contemporanea», settembre 1990, n. 180, pp. 452-479.•II saggio si occupa comunque soprattutto dei Ministeri della Marina, delle Poste e Telegrafi e delle Ferrovie de llo Stato, dedicando uno spazio minimo alle forniture per l'esercito.
Ma in sostanza facevano professione di piena fiducia nella persona élel Ministro della guerra:
Se ella, onorevole ministro, potrà finalmen te dirc i presce lto il tipo con il sussidio e con la partecipazione de i nostri st abilimen ti milita ri , se potrà darci affidamento, come la Commissione d'inchiesta richiedeva, che l'allestimento del materiale si farà nei nostri stabilimenti nazionali, noi radicali non avremo alcuna difficoltà di votare la richiesta di questi milioni 48 •
Nell'aula semivuota, oltre ai soc iali st i gli unici ad opporsi furono i repubblicani, per bocca del deputato Viazzi. A parte le ovvie affermazioni di principio 49 , Viazzi si augurava che il nuovo materiale non fosse fornito dalla Krupp perché « la casa Krupp c 'ispira e deve ispirarci particolari diffidenze per tutto quel tramestio di [ ... ] manovre diverse [... ] a tutto vantaggio pecuniario della casa tedesca».
Le perplessità del deputato repubblicano vertevano sostanzialmente sugli artifici contabi li con i quali venivano erogate somme pe r il Ministero della Guerra:
Il progetto fa capo alla legge 30 giugno 1909 per ciò che tocca all'impiego dei fondi: gli onorevoli colleghi ricordano la portata di questa legge e cioè che quando le spese fatte in un esercizio superano lo stanziamento del bilancio in corso, si può pre levare su l bilancio s ucc essivo una somma c he non superi lo stanziamento di questo futuro bilancio; c osì effettivamente noi spen diamo in anticipo ciò che dovrebbe essere spe so ne ll' anno successivo . - Contabi lmente tutto si mette a posto, ma praticamente la cosa si riso lve in un risultato semp lici ssi mo , que sto : che , senza dirlo, per forza materiale di cose, il provvedime n to deve essere sanato dappoi da una de liberazione della Camera, deliberazione alla quale la Camera non si può rifiutare perché il fatto è già avvenuto; così nell'anno successivo si rimette in bilancio lo stanziamento integro, e si ottiene alla fine il risultato di un aumento effettivo non dichiarato della somma complessiva, risultante dall'aggiunta della cifra a cui ammontava il prelevamento esegui t o nell'esercizio precedente 50
4 8 Ibidem, pp.15140-15143. Luigi Fera (1869-?) avvocato, deputato di Rogliano e Cosenza, sedette sempre col gruppo radica le. Dal giugno 19 16 al giugno 1919 fu Min istro delle Poste e Telegrafi nei ministeri Bose lli e Or lando, riorganizzando la posta militare e il telegrafo da campo; dal giugno 1920 al lug lio 1921 fu Ministro di Grazia e Giustizia nell'ultimo ministero Giolitti.
4 9 «Noi siamo di opposizione; non abbiamo fiduci a nel Governo e negli ist itu t i che ci reggono; non siamo chiamati ad una affermazione teorica d i patria; ma il nostro vo to è richiesto circa il prelevamento di somme e l'erogazione di esse; mancando in noi la fiducia, non possiamo votare per questo come per gli a l tri d isegni di legge , per i quali non si è d'accordo sul modo d i prelevare i quattr ini e su l modo di spender li. (Commenti)» (AA.PP. Legislatura XXITI, Camera -Discussioni, 2• wrnata del 2 g iugno 19 11, p 15143) so Ibidem, pp 151 43 -1 5 144 P io Viazz i (1868 - ?), avvocato, libero docente di filosofia del dir itto all'univers i tà di Torino, fu deputato di Grosseto dal 1904 al 1913 sedendo sempre col gruppo repubblicano e partecipando assiduamente ai la vori parlamentari.
La replica di Spingardi mirava a rassicurare i radicali e a tacitare le opposizioni. Ai soc ialisti ribatteva rammentando che le ditte italiane che ormai da anni stavano lavorando per allestir e il materiale Krupp erano riuscite, col tempo, a formare una esperta maestranza; ma, a misura che la distribuzione del materiale Krupp si avvicinerà al suo compime nto [ ... ] il lavoro verrà mano mano diminuendo, fino a cessare, e noi sa remmo costretti a licenziare questa esperta maestra nza e quindi avremmo un numero st raordi nario di operai ai quali verrebbe necessariamente a mancare il lavoro.
In somma se non si fosse votata la legge i cantieri non avrebbero avuto più lavoro, sare bbero stati costretti a licenziare le maestranze e gli operai sa rebbero rimasti sul lastrico. Era un'abile risposta all'opposizione più virulenta, ma era ovviamente insufficiente a impedire che i socia listi votassero compatti a favore della sospensiva prima e contro la legge poi 51 • P er rassicurare i radicali fu sufficiente l'assicurazione che tutti gli esperimenti «erano st ati fatti per iniziativa e sotto la direzione della stessa onorevole Commissione d'inchiesta». Più difficil e rispondere a ll 'o pposi zione repubblicana anche perché l'accusa lanciata dal deputato Viazzi corrispondeva sostanz ialmente a verità.
L'onorevole Viazzi ha mosso una grave accusa, quella cioè relativa alla facoltà che è fatta all'Amministrazione militare, per forza di leggi, di spendere in un anno parte o anche tulto l'assegno dell'anno successivo. Egli ha so!Jevato il dubbi o che ciò possa costituire un grave pericolo, che cioè si venga a carpire al Parlamento somme maggiori che non fossero sta te in precedenza votate. La Camera è arbitra dei suoi delibera t i e l'onorevole Yiazzi potrà sempre opporsi tutte le volte che vedrà portare al Parlamento una di queste tesi 52
Spingardi voleva sottolineare come l'espediente fosse una procedura assolutamente legale e abituale nell' ambito degli stanziamenti militari. Non può sfuggire comunque che la risposta non valeva a fugare i dubbi delle opposizioni. Nondimeno queste rimanevano impotenti di fronte al consenso passivo forse, ma inequivocabilmente cospicuo, di cui godeva il Ministro.
La richiesta di sospensiva venne infatti respinta con 257 voti contrari e so lo 30 favorevoli, in una Camera che avrebbe dovuto comprendere 508 deputati. Non seguì alcuna discussione generale né sui singoli articoli. il giorno successivo il disegno di legge venne approvato con 236 voti favorevoli e 39 contrari.
51 V. ibidem, tarnata del 3 giugno 1911.
52 AA.PP. Camera-Discussioni, 2 • 10rnata del 2 giugno 1911, pp. 15146-15149.
Al Senato, il 17 giugno 1911 , non solo non s i ebbe alcuna opposizione ma nemmeno alcuna discussione. Soltanto il generale Rin aldo Taverna, che era stato il relatore sul disegno di legge, intervenne molto brevemente per rivolgere al Ministro «una calda preghiera [... ] perché [... ] egli intervenga con la sua autorità e faccia una buona volta decidere in modo definitivo i signori tecnici, ricordando loro che il meglio è n emic o del bene», tra le approvazioni dei senatori 53 • Spingardi non poté che rassicurarlo che ciò corrispondeva «perfettament e al pensiero del ministro» 54 •
I tre articoli dei quali il disegno di legge si componeva passarono così come erano stati presentati 55 • Lunedì 19 giugno 1911 il disegno di legge veniva approvato dal Senato con 94 voti favorevoli e soltanto 8 contrari e divenne la legge 22 giugno 1911 n . 591.
Nel frattempo Spingardi aveva sollecitato l'Ispettorato di Artiglieria affinché tutto sia studiato e predisposto in modo che nessun ritardo si abbia a verificare, e che nella definitiva soluzione si abbia la vis ione non di un continuo movimento verso il meglio, ma del fattore del tempo, in sé e nei suoi riflessi e delle vere esigenze della guerra nonché delle reali condizioni di impiego e di fuoco dell'artiglieria da campagna 56
Ma il Ministro pensava anche che «tutte le energie debbono cospirare nel senso di dar vita alla migliore soluzione» 57 e perciò il 17 agosto 19 Il l'Ispettorato d'Artiglieria completò un definitivo programma di prove sulle batterie dei tre tipi che «si contendevano la scelta» 58 • Le prove procedettero con regolarità nei mesi successivi.
Intanto, i cannoni Krupp/ mod . 1906 continuavano ad affluire ai corpi e finalmente le batterie previste secondo le prescrizioni di mobilitazione erano pronte dal 1° novembre 1911 59 , con grande soddisfazione di Spingardi:
Il ma te riale scelto fu ottimo; le prove, condotte a fondo dalla Commissione d'inchiesta, sarebbero certamente state fatte dall'Amministrazione mi li tare, e i difetti riscontrati, come accade sempre nell'adozione di materiali nuovi, sarebbero stati corretti, come di fatto lo furono, dai nostri ufficiali. Fu perduto molto tempo, è vero, ma assai più ne fece perdere la Commissione d'inchiesta, e ad ogni modo questa del tempo non è colpa delle persone, ma del sistema. Ed ora che siamo usciti immuni da quel periodo di crisi si può anche di sc utere se non sia stato un bene 60
53 AA.PP. Legis latura XXIll, Senato -Discussioni, tornata del 17 giugno 191 l, p. 5740.
54 Ibidem.
55 Ibidem.
56 MCR, Archivio Dallo/io, Bu sta 946, Cartella Il , Spingardi all'Ispettorato Generale d'Artigl ieria, Roma 12 giugno 191 I.
57 Ibidem.
58 RFS , Deposizione Caporelfo, p. 37.
59 MCR. Archivio Dallo/io, Busta 946, Cartella I , Relazio ne 19 d icembre 191 l , p. 5.
In effetti il 75/906 continuò con buoni risultati a costituire parte dell'armamento dell'artiglieria da campagna italiana fino al 1943 6 1• Sembra alquanto inesatto quindi sostenere, come è stato fatto, che questo cannone fosse «riconosciuto inadeguato nel giro di pochi anni» 62 •
Spingardi poteva insomma tirare un sospiro di sollievo benché rilevasse una colpa «veramente grave: i contratti Krupp». Infatti, oltre ad aver garantito 21 milioni -oro ai tedeschi 63, essi « Furono una birbonata Per tacere dei prezzi elevati, ci siamo lasciati abbindolare, ci siamo dati legati mani e piedi a Krupp» 64 • Spingardi era suo malgrado nello stesso ordine di considerazioni di Treves e Viazzi: pare infatti che i limit i imposti all'autonomia di fabbricazione e alle possibilità di intervento degli italiani fossero stati notevoli 65• Forse proprio per questo da quel momento ogni cura fu posta dal Mini stro affinché la fabbricazione del nuovo cannone avvenisse totalmente in I ta lia e le autorità tecniche d'artiglieria avessero la più ampia facoltà di controllo.
2. Mitragliatrici
Benché in linea di principio la mitragliatrice fosse stata presa in considerazione dalle autorità tecniche fin dal 1896 per l'armamento dell'esercito italiano, ancora nel 1908 la Commissione d'inchiesta ne perorava l'adozione 66 notando che essa
60 ACS. Archivio Brusati. Se IO , f. VI.4.36. Spingardi a Brusati, 10 aprile 19 12.
6 1 V. C EvA, Le forze armate, cit., p. 97.
62 ROC HAT -M ASSODRJO, nota 11 a p. 170.
63 V. Materiale d'artiglieria da campagna Krupp, «L ' Ese rcito i taliano », 11 febb raio 1910.
64 Spingardi a Brusati, doc. cit.
65 CACIULLI, L'amminis1razione della guerra, p 12 entrata da poco nell'armamento degli eserciti moderni, è l'arma da fuoco indispensabile a completare l'armamento delle truppe campali, tiene il suo posto naturale fra cannone e fucile; meno potente ma assai p iù mobile del primo , più potente, ma un po' meno mobile del secondo 67 •
66 Trovo condi visibile la valutazione di John Gooch, se riferita a prima del 1909: «The delay in providing che army w it h machine-guns, though less sp ec tacu lar [rispetto al r itardo ver ificatosi per l'artiglieria], was if anyth ing an even more culpab le examp le of maladminis tra t ion The want of them had been cruelly felt at Adua, and by 1907 Generai Dal Verme was lam enting the fact that the ital ians st ili dici not have them, although the Swiss had been using t hem since 1899. F in ally, machine- guns were brought in from Vickers in the autumn and winter of 1913» (Army, State and Society, p 121). La più particolaregg iata t ra ttazione s ull'adozione delle mitragliatric i è quella della R e lazione Ufficiale a lle pp. 28 -30 e 113- J I 7.
Spingardi non può, a mio parere, essere considera to respon sab i le di cattiva amministrazione nella ges tione del problema mitragliatrici, perché qui, forse più che in altri campi, egl i s i tro vò a dover dare' soluzio ne in tempi relativamente brevi a una questione che si trascinava da mo lt i anni.
Il programma Spingardi prevedeva l'assegnazione di una sezione (due mitragliatrici) per ogni reggimento di fanteria, bersaglieri e di cavalleria divisionale, e una per ogni battaglione alpini e bersaglieri ciclisti: in totale 324 armi 68 •
Poiché riunisce i due essenziali fattori della potenza e della mobilità, la mitragliatrice è diventata un potente sussidio delle artiglierie e della fucileria [ ... ) Ammaestrati dalla esperienza recente che di essa diede la guerra Russo-Giapponese gli eserciti degli altri Paesi già ne sono provveduti o stanno provvedendosene aggiungeva la Relazione della Giunta Generale del Bilancio caldeggiando l'approvaz ione dello stanziamento relativo all'adozione del nuovo congegno 69
Avendo la Commissione d 'inchi esta espresso il voto di svincolare il più possibile l'Italia dall'industria straniera per quanto riguardava la fornitura di armamenti, venne sperimentato un modello di mitragliatrice italiana, la Perino, della quale furono ordinati 150 pezzi. Ma si verificarono gravi inconvenienti nel funzionamento dell'arma, e perciò essa venne tolta dall'impiego presso le truppe e destinata all'armamento secondario dei forti 70 Dopo altre prove su diversi tipi di mitragliatrici7 1 , nell'aprile del 1911 Spingardi , d'accordo con Pollio, decise finalmente di adottare un tipo di mitragliatrice Maxim prodotta dalla casa inglese Vickers per un totale di 1.204 armi, secondo un nuovo programma che doveva dare una sezione ad ogni battaglione di fanteria e bersaglieri tanto dell'esercito permanente che della milizia mobile; due sezioni per ogni battaglione alpino dell'esercito permanente e una per quelli della milizia mobile; una, come già previsto, ai reggimenti di cavalleria divisionali. La realizzazione del programma era prevista in tre tempi, compatibilmente con la disponibilità finanziaria 72 • Ma la guerra di Libia scoppiò prima che il primo tempo fosse compiuto .
67 Citato in AA.PP., Legi s latura XXIII , Camera -Documenti, n. 102-A, p 6
68 Cfr. l ' accenno in ibidem con Relazione Ufficiale , p. 29.
69 AA.PP. Legislatura XXIII, Camera-Documenti, n. 102-A, p. 6.
70 Sembra di capire che si inceppasse e fosse troppo pesante. Cfr. RFS. Dattiloscritto (14 fogli) intitolato Elementi per la discussione del disegno di legge per maggiori assegnazioni alla parte straordinaria del bilancio della Guerra (60 milioni), datato maggio 1912, p. 11, dove comunque non si nominano modelli particolari ma si fa generico riferimento alle « mitragliatrici pe san t i che già possediamo». Cfr. Relazione Ufficiale, p . 29.
7 1 V. P. FERRAR!, La produzione di armamenti nell'età giolittiana i n «Italia contemporanea», o . 162, marzo 1986, p. 132 e STEFANI, cit., p. 551.
72 V. Relazione V.ificiale, pp. 29 -30.
3. Il dominio dell'aria
Spingardi è da considerarsi il padre dell'aereonautica italiana: solo grazie ai provvedimenti da lui adottati a partire dal 191 O fu possibile impiantare una vera organizzazione aerea nazionale.
Le origini dell'aereonautica militare italiana vanno fatte risalire al 1894 quando, all'interno dell'Arma del Genio, venne costituita una «Brigata Specialisti» su due compagnie alla quale fu affidata la cura dei primi palloni aerostatici 73 Nel 1905 ufficiali della brigata pilotarono il primo dirigibile italiano. Nel 1907 vennero affidati alla brigata il servizio radiotelegrafico e l'impianto e sviluppo della specialità dirigibili. In quell'anno fu iniziata la costruzione del dirigibile semirigido P 1 che effettuò nel 1908 il primo volo. Nel 1909 vennero acquistati i primi aeroplani: un Farman e due Blèriot, affidati alla brigata 74 •
Paolo Spingardi con la legge 10 luglio 1910 n 422 otteneva 10 milioni per la costruzione di dirigibili, aeroplani, relativi impianti, lavori e trasporti ad essi connessi e indennità speciali al personale. Il disegno di legge ebbe un iter rapidissimo.
Il Ministro lo presentò alla Camera il 13 giugno 1910 con queste parole:
Sono noti, poiché la stampa ne dà notizie sempre più ampie e precise, i provvedimenti che s i vanno attuando all'estero in ordine alla organizzazione aerea, il cui elemento principale è per ora rappresentato dal dirigibile, mentre contemporaneamente proseguono con pertinacia coraggiosa veramente ammirevole gli studi e gli espe rimenti dell'aeroplano, aspirante anch'esso al primo posto nella conquista dell'aria 75
La creazione della nuova specialità veniva dunque presentata come conseguenza di quanto si andava facendo all'estero: la Camera veniva posta di fronte alla necessità di non lasciare il Paese indietro rispetto alle altre Potenze, argomento certamente convincente per la maggior parte dei deputati.
73 Prima della legge di ordinamento del 1910 e ra no denominate Brigate le unità del Genio equivalenti del battaglione di fanteria.
74 Poco è stato scritto sulla nascita dell'aviazione italiana. Si rimanda a A CURAMI, L'aeronautica, in CENTRO I NTERUNIVERSITARIO DI STUDI E RI CERCHE STORICO -MILITARI (cur.), La storiografia militare italiana negli ultimi venti anni, Franco Angeli, Milano 1985, pp. 77 -84, per un primo cenno bibliografico. L'aeronautica divenne forza armata autonoma nel 1923. Prima di allora era un 'arma dell'esercito e fino al 1914 solo una delle tante specialità del Genio. Gli studi generali ne parlano solo a partire dal 1915 , quando cioè non se ne può fare a meno. Al massimo si dice che «si diede l' a vvio [... ] all'impiego degli aeroplani», WH 1TTAM, p . 244; oppure che nel 19 I O«era stata stanziata una spesa di 25 milioni (poi ridotta a dieci) per la costituzione di una flotta aerea», CRuccu, L'esercito nel periodo giolittiano (1909-1914), cit., p. 261. L'opera più ricca ai notizie rimane ancora la Relazione Ufficiale, pp. 33 -37, 123-133.
75 AA.PP. Le gislatura XXIII - Camera-Documenti , N. 543 , p. I.
La Giunta Generale del Bilancio, incaricata di esaminare il disegno di legge, presentò la propria relazione, invero brevissima e assai poco sostanziosa, il 23 giugno, concludendola riaffermando la consueta fiducia nel Ministro :
La Giunta del bilancio non ha creduto, per motivi evidenti di discrezione, di chiedere al ministro della guerra la specificazione del suo programma in tema di dirigibili e si è limitata a prendere atto della dichiarazione dell'onorevole ministro che è suo in tendimento di aumentare il numero e la potenzialità dei dirigibili e di perfezionarne la costruzione allo s copo di ottenere la maggiore facilità e sicurezza d'impiego 76 •
Ogni volontà di trasparenza veniva accantonata di fronte alla necessità di mantenere celati agli eventuali nemici i provvedimenti per la difesa nazionale. Ma la dichiarazione era anche un segno del vasto favore parlamentare che Spingardi aveva saputo guadagnarsi
Il dibattito alla Camera si svolse quasi clandestinamente: si trattava di una seduta pomeridiana di sabato 25 giugno 1910, e la discussione del disegno di legge era collocata verso la fine dell'ordine del giorno . La Camera era stanca e il dibattito fu breve ed assai poco vivace.
Ciccotti e Turati svolsero due generici discorsi contro le spese militari, che non impedirono al disegno di essere approvato nella stessa seduta con 217 voti favorevoli e 41 contrari, tra deputati desiderosi di andarsene a casa 77 •
Il lunedì success ivo, 27 giugno, il disegno era presentato al Senato; la Commissione Finanze, ampiamente favorevole al progetto, presentava la propria relazione il 1° luglio, a firma del generale P edotti.
La discussione del 6 luglio fu caratterizzata soltanto dal lunghissimo e bizzarro discorso del senatore Augusto Pierantoni, che si opponeva al disegno di legge in quanto «le continue catastrofi che avvengono, e i risultati delle esperienze [... ] dimostrano l'impossibilità che si formino flotte aeree» 78 • Il disegno venne comunque approvato nella stessa seduta con 67 voti favorevoli e 17 contrari.
76 AA.PP. Legislatura XXIII, Camera-Documenti, n. 543-A , p. 2 .
77 V. AA.PP. Legislatura XXIII - Camera- Discussioni , tornata del 25 giugno 19 10, pp. 9029 e segg.
78 AA.PP. - Legislatura XXIII - Senato-Discussioni, tornata del 6 lugl io 1910, pp 3129-3130.