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Il generale Paolo Spingardi

I perturbamenti dell'ordine pubblico non riusciremo a toglier li per diversi anni, e l'impiego della truppa sarà costantemente per ciò richiesto, onde insufficiente il tempo per la sua istruzione e soprattutto per educarla all'ordine, al dovere, al sacrificio 6 3 •

Questi oratori si espressero contro la ferma biennale, e il problema del servizio di pubblica sicurezza diventava un elemento a favore della loro tesi: se si spendeva tanto tempo per affrontare la piazza, due anni di ferma diventavano insufficienti a garantire la preparazione della truppa .

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Spingardi affermò con maggior forza di quanto avesse fatto alla Camera le sue convinzioni in materia e documentò i suoi sforzi presso gli ultimi due ministri dell'Interno:

Se tutti i 23-24 mesi potessero essere consac rati effettivamente all'istruzione non metto in dubbio che anche i più accaniti oppositori s i acconcerebbero alla ferma biennale. Ma purtroppo vi sono esigenze territoriali e ser vizi di pubblica sicurezza che sott raggono molte giornate all'istruzione delle truppe. - Anche questa è una necessità, dolorosa bensl, ma necessità. - È questione di misura, e su di essa ha già deuo autorevoli parole il Pr esi dente del Co nsiglio discutendosi in Senato il bilancio dell'interno 64 • Io non posso che dare qui un'assicurazione formale. Il ministro della

63 Ibidem , p. 2889.

6.s Luigi Lu zzatti, Ministro dell'Interno e Presidente del Consiglio, intervenendo al Senato sul bilancio del Ministero dell'Interno nella tornata del 22 giugno 1910, aveva espresso parere favorevole ad un uso più limitato delle truppe per servizi di pubblica sic urezza, ricordando tra l 'altro : «A mc è avvenuto, ne l breve tempo da che tengo il Ministero dell'interno, di dover rimproverare parecchie volle alcuni prefetti esagerami i guai e i pericoli di alcuni scioperi, che avevano carattere passeggero, domandando truppa, truppa e carabinieri: ed io li invitai con circola ri pri vate e con continue esortazioni, a considerare i bisogni di tutto il Regno e le necessità dell'esercito. - li Senato si meraviglierà forse quando dirò che l'ottimo e competente prefetto di Ravenna (nel quale io pongo tutta la fiducia più di quella ch'egli non abbia in sé medesimo, perché esige troppa truppa continuamente), il quale ha già 9000 uomini, ne chiedeva l'altro giorno ancora 1400. Venne da me il ministro della guerra dicendomi: ma in questo modo si disorganizzano tutti i Corpi d'esercito, e io tel egrafai al prefetto di Ravenna perché cons iderass e se di uomini non ne avesse abbastanza: allora racco l se tutto il suo spirito, e mi rispose che per il momento c i rinunziava e così abbiamo lasc iato i 1400 uomini dove erano (llarità). - Ma [ ) la prevenzione dei mali è migliore dello spargimento di sangue, e il concentrare molta truppa in un sito per impedire con la sua presenza gli eccidi, i quali possono tradursi in tragedia, sarà sempre un provvedimento che potremo deplorare dopo averlo preso, ma di cui tutti, come italiani, dovremo rallegrarci (Approvazioni). È necessario di mutar via, e sare i d'avviso f ) di im piegare le vacanze a organizzare, a tradurr e in atto quei progetti già stud iati profondamente dall'onorevole Giolitti e dal mfoistro della guerra. Essi consistono nel costituire dei battaglioni autonomi e volanti di carabinieri, che avrebbero la loro sede nei principali centri, Roma, Napoli, Palermo, ecc., per potersi lanciare dove il bisogno lo richieda

[ ) Da un milione e mezzo , o un milione e tre quarti (che tale era la spesa antica delle truppe distaccate per la pubblica s icurezza) siamo giu nti l'anno sco rso a IO milioni (però vi era compresa nella spesa anche l'opera della truppa richiesta per la catast rofe prodotta dai terremoti)

[ ] quest'anno, senza nessun incidente straordinario ci avvicineremo od oltrepasseremo i IO milioni di spesa (impressione); [ ) - Organizzando una truppa speciale di carabinieri per questa difesa dell'ordine pubblico, noi faremo una relativa economia e gioveremo , onorevo li sena tori, guerra, cioè , non tral ascerà di spiegare tutta la sua influenza non solo perché nell'impiego della truppa in ser vizio di pubblica sicurezza la misura non sia oltrepassata, ma anche perché i distaccamenti siano ridotti e perché il servizio territorial e sia limitato allo stretto indispensab il e. Se il Senato me lo consente, darò lettura di alcuni brani di lettere scritte al ministro dell'interno recentemente, i quali stanno ad attestare quanto io ritenga im po r tante che l'esercito sia distratto il meno possibile nei servizi di ordine pubblico , non soltanto per r agioni di ordine materiale, ma anche per ragioni di ordine morale . - Nel mese di feb braio di quest'anno io scrivevo al ministro dell'interno: «Mentre per necessità di vario genere la durata del servizio è ormai ridotta al minimo strettamente indispensabile, l'istruzione è d ivenuta sempre più difficile, l'educazione del soldato richiede sempre più diligenti e assidue cure. E ciò non è assolutamente compatibile coi conti n ui movimenti da un luogo all'altro, con i frazionamenti e i frammischiament i cui bisogna ricorrere ogni giorno per corrispondere a richieste dell'autorità politica - In queste cond izion i è evidente che qual unque pratica tendente a spostamenti permanenti di truppe, a impianto di nuovi distaccamenti ordinari ecc. , non potrebbe avere presso questo Ministero alcun esito favorevo le, ed è evidente essere o rmai indispensabile di applicare strettamente il principio di ricorrere all'eserci t o pel servizio di ordine pubb lico nei soli casi di assoluta e imprescindib il e necessità, e mantenendo q uella misura che purtrop po è stata mo lte volte trascur ata. Si tratta di un radicale mutamento nella linea di condotta che finora è stata seguita: esso è però necessario nell'interesse supremo dell'esercito e del P aese, e q uesto M inistero non può sperar e per ottenerlo che nel personale ed ener gico intervento dell'E.V . il cui alto patriottismo non può certamente farla rimanere ind ifferente di fronte alla grave situazione che ho creduto mio assoluto dovere di rappresentarle» -E più oltre, recentemente, in occasione dei moti di Ravenna 65 , io scrivevo una lunga lettera al ministro all'esercito e anche ai Reali carabinieri; perché questo distaccare continuamente i carabinieri dalJe loro sedi, dove sono necessari , per mandarli in servizio di pubblica sic urezza nelle altre parti d'Ita lia guasta anche il loro sp ir ito di corpo, spoglia le città e i luoghi minori che ne hanno bisogno, dei loro presidi na t ura l i. E si vive in questo continuo allarme che per andare a difendere un luogo dove la sicurezza pubblica è turbata, si provoca il turbamento nelle città disert a t e, e l'esercito se ne deteriora, come pure se ne risente l'arma dei carabinieri e il corpo delJe guardie di pubb Jjca s icurezza. (Benissimo). Bisogna qui ndi creare questi battaglioni mobili. Ciò non impedirà d .i adoperare l'esercito nei momenti partico larmente difficili, ma non lo si adoprerà [ .. .] pei consueti disordini ai quali s iamo abituati nel nostro paese . - Spero che se il s enato darà l'autorità del suo appoggio a questa proposta , raggiungeremo l'intento di non accrescere le spese e diminuiremo le occasion i di dist urbare la riform a dell'eserc ito che è nel cuo re di t ut t i noi, perché l'onore dell'ese rc ito e il suo collegamento colle necessi tà economiche del paese è il sospiro d i tutti quanti gl'Italiani. (Approvazioni vivissime)>>. (AA.PP., Senato -Discussioni , Tornata del 22 giugno 1910, pp. 2787 -2788). Malgrado le pro messe , almen o per il momen to i battaglioni mobi l i dei carabinieri non videro la luce (v . / battaglioni mobili dei RR. Carabinieri, «La Preparazione», G iovedì-Venerd ì 29-30 dicembre 1910).

65 N el 19 10 in Romagna esplose un violento conflitto tra mezzadri e braccianti su lla proprietà e il controllo delle trebb iatr ici: «Le leg he dei br accia n t i volevano assicurare alle macchi-ne possedute dalle loro cooperative il monopol io della trebbiatura in tutta la regione , e i mezzadri si opposero, decisi a conservare le proprie macchine e a impiega r le con reciproche prestazioni di lavoro [ ] La lot ta si concluse con la vittor ia dei mezzadri che conservarono le loro t rebbiatrici, ma non prima che il governo Luzzatli fosse stato costretto a i nviare truppe per reprimere le v iolenze» (SETON-WATSON , pp . 353-354) .

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