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Il generale Paolo Spingardi

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CAPITOLO VI ll

CAPITOLO VI ll

zione libica, appartenenti a «cinque intere classi, dal 1888 al 1892, oltre a contingenti minori d'armi speciali d'altre classi» 6; ventidue divisioni dell'esercito permanente su venticinque avevano inviato almeno un reggimento 7 •

In patria ne risultarono compagnie ridotte alla forza di 40 uomini 8 •

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Fin dal 2 settembre 1912 Pollio aveva messo in rilievo come la non lieta situazione impedisse l'invio dei rinforzi richiesti dal generale B riccola perché a ll o stato attuale delle forze mobilitate e data l'impossibi li tà d i provvedere dall'Italia sia a nuove mobilitazioni, sia anche ai semplici complementi intesi a riportare e mantenere a numero nei prossimi mesi gli effettivi, il co r po d'occupazione non è, a mio avviso, s ufficiente ad effettuare, se pur successivamente, operazioni importanti in entrambe le regioni della Libia. Per poter ciò fare, sarebbe assolutamente necessario ricorrere a n uovi cespiti di forza, e cioè a richiamo tota le o parziale di classi 9

P o lli o sollecitò ancora nel febbraio del 1913 «l'ad ozione immediata di misure c h e aumentassero la fo r za a ll e armi» 10 • Spingardi presentò perciò in Parlamento un nuovo progetto di legge sul reclutamento.

Già durante la discussione sul bilancio in febbraio il tema de ll a scarsa forza ai reparti era stato presentato al Ministro 11 • Ma nelle tornate del 30 e 3 1 maggio si assistette a una violentissima opposizione dei socialisti al nuovo disegno , segno forse della linea intransigente decisa l'anno precedente dopo il congresso di R eggio Emil ia 12 • Si contestava che il progetto «divenuto legge, ne l suo p ieno sviluppo, con tut te le c o nseguenze che nasconde in germe e che p r odurrà, costerà forse alla nazio n e q u alche cosa come un centinaio di milioni di lire all'anno!» 13

I n e ffetti Spi n ga r di co mpilò il bilancio 1914-15 per una forza di 275.000

6 RFS, Deposizione Caporetto, p. 30, nota manoscritta I a piè di pa gina, calligrafia di Spingardi. La cifra di oltre 400.000 uomini che avrebbero preso parte alla campagna è tratta dal par agr afo al quale la nota si riferisce : «Forza adunque mobilitabile , istruita, superiore al fabbisogno previsto in 800.000 uomini, dei quali più della metà avevano preso parte alla guerra di Libia: avevano per lo meno sent ito l'o dore della polvere»

7 Il dato si trova in GoocH, Army, Sta1e and Society in J,aly, cit., p. 148

8 V Le condizioni del nos1ro esercito, « L'Esercito ital iano », 12 marzo 1913.

9 R FS , Pollio a Spingardi, Roma, 2 sette mbre 1912. La lettera, Riservatissima Personale , è datti loscritta con la firma autografa di Pollio, e la data reca l ' anno 1918. Si tratta ovviamente di un errore, e non può essere stata scritta che nel 1912.

10 RocHAT , L 'esercito italiano nell'estate del 1914, p. 313.

11 V AA.PP , Legislatura XXIII, Camera-Discussioni, tornata del 22 fe bbr aio 1913, interventi d i Di Salu zzo'e P istoja , pp. 23329 e 23419-23422 uomini proponendosi di arrivare a 300.000 nel bilancio successivo 14 • Ma in realtà la spesa effettiva si sarebbe aggirata sui 15 milioni 15 Ad ogni modo prima o poi questi fondi sarebbero occorsi e quindi fu sollevato il problema di come provvedervi, non so lo dai socialisti ma anche dai radicali 16•

12 V. AA.PP. , Legislatura XXIII, Camera -Discussioni, torna te del 30 e 31 maggio 1913 , pp. 26092 -26114; 26123 -26160.

13 Filippo Tura t i in ibidem, tornata del 30 maggio 1913, p. 26096.

Intervenne lo stesso Giolitti dichiarando che «qua lora fosse necessario ricorrere ai contribuenti [... ] noi non potremo chiedere nulla alle classi disagiate, ma dovremo rivolgerci alla vera ricchezza» 17 , ed accettò senza difficoltà un ordine del giorno dei radicali che invitava il Governo «qualora occorressero nuove entrate per far fronte ad aumento di spese militari» a provvedervi «con aumento d'imposte che cadano su lle classi più agiate>> 18 •

Dopo la dichiarazione del Presidente del Consiglio che quello era il sistema che si doveva seguire perché «le classi più povere danno già con la leva di terra e la leva di mare il loro contributo alla difesa del Paese» e quindi «le classi più agiate hanno il dovere di dare i capitali che a questo scopo occorrono>> 19 , l'ordine del giorno venne facilmente approvato dalla Camera.

«Semplice bluff elettorale», forse 20, ma nei mesi success ivi nuovi crediti militari furono formalmente promessi a Spingardi e il modo più efficace per concederli e ra proprio varare una riforma fiscale che permettesse di aumentare le entrate dello stato senza gravare ulteriormente sulle classi disagiate 2 1 •

Forse indizio dì un nuovo atteggiamento nei confronti del problema può essere la caduta della pregiudiziale finanziaria riguardo il volontar ia to di un anno, del quale Spingardi asserì essere suo «fermo intendimento di addivenire all'abolizione», dando «affidamento c he la questione dell'abolizione del vo lontariato di un anno, se non nell'esercizio 1913-14 , in quello 1914- 15 potrà essere affrontata e risoluta nel senso che ho d etto» 22 •

Anche i volontari di un anno avevano partecipato alJa spedizione di Libia

14 V AA.P P., Legis l atura XXIV, Camera- Documenti, n. 28 -A, Relazione allo Stato di previsione della spesa del Ministero della guerra per l'esercizio finanziario dal 1 ° luglio 1914 al 30 giugno /915, pp. 1-11 e RFS, Deposizione Caporello , p. 29.

15 V. AA.PP., Legis la t ura XXIII, Camera-Discussioni, pp. 2611 1, 26131, 26154- 26155. Nello Siato di previsione della spesa del Ministero della guerra per l'eserciz io finanziario dal 1 ° luglio 1914 al 30 giugno 1915, presentato alla Camera il 29 novembre 1913, per l'aumento di 25.000 uomini di forza bilanciata era prevista una cifra di L. 10.920 500. V. AA.PP., Legislatura XXIV , Camera-Documenti, n. 28 -A, pp . 1-3.

16 V . intervento dell'on. Giulio A l essio, in ibidem, pp. 26137 -26139.

17 Ibidem, p. 26156.

18 Ibidem.

19 Ibidem.

20 Cos ì temeva Filippo Turati, fidando comunque che le dichiarazioni di Gio l itt i fossero sincere. V. ibidem , p. 26159.

2 1 V. capito lo successiv o, p. 256.

22 AA. PP. Legisla t ura XXIII, Camera- Discussioni, tornata del 31 maggi o 19 13, p. 26151.

Il generale Paolo Spingardi

e continuavano a contribuire alle operazioni oltremare, perché seguivano in tutto la sorte dei rispettivi reparti 23 • Ciò contribuì indubbiamente a stemperare il carattere di privilegio dell'istituto e diminuì il numero degli aspiranti, ridotti nel 1913 a 1 340, così che si tenne un solo corso all'anno invece dei tradizionali due 24 • Il 21 dicembre 1913 l'atteso disegno di abolizione del volontariato venne finalmente presentato, benché le successive vicende politiche gli impedissero di avere seguito 25 •

Un'altra forte opposizione Spingardi dovette affrontare intorno al suo progettato terzo articolo, che prevedeva di aumentare a un anno il periodo di ser vizio applicabile alla seconda categoria. Nel 1912, per riparare ai vuoti provocati dalla Libia, il Ministero l'aveva chiamata per il massimo consentito, cioè sei mesi . Nel 1913, già era previsto che essa fosse chiamata per cinque mesi a partire dal 20 luglio 26 •

Venne sotto lin eata la condizione di figli unici della maggior parte degli appartenenti alla seconda categoria: la nuova disposizione avrebbe sottratto per un intero anno, quindi anche nei cruciali periodi della semina e del raccolto, l 'u nico sostegno per migliaia di famiglie 27 • Rimane il dubb io se la maggior parte dei figli unici appartenesse davvero a famiglie contadine, ma poiché l'opposizione p r oveniva da settor i diversi della Camera, Spingardi non esitò a lasciar cadere l'articolo 28 • Il disegno di legge venne infine approvato dalla Camera il 3 giugno 1913 con 191 voti favorevoli e 35 contrari.

Al Senato già discutendo il bilancio della Guerra il 27 maggio il generale Mazza aveva pronunciato un applaudito discorso sulla drammatica situazione della forza e perciò con piacere si era occupato della rela zi one su l

2 3 V. Tripoli, «L'Esercito i tal iano», 28 settembre 19 11.

24 V . Giornale Militare Ufficiale 1913, circolare n. 336, 6 agosto 1913, p. 1033. li numero dei volontari di un anno venne esposto da Spingardi alla Camera il 31 maggio 1913. V. AA .PP., Legisl atura XXIII, Camera-Discussioni, p. 26151.

25 Cfr. AA . PP ., Legislatura XXIV, Camera-Documenti, n. 56. La relazione ministeriale che accompagnava il di seg no d i legge esordiva con queste parole: «Signori! - L'oggetto del presente disegno di legge è già ben noto al Parlamento. Gli scopi , per i quali la legge del 19 l ug lio 1871 ist i tuì il volo nt ariato di un anno, sono venut i comp letamente a mancare : non più la necessità di attenuare gli effetti dell'abo lizione dell'affrancazione asso l uta da ogni servizio militare, allora dec retata, non più la necessità di p ro vvedere, per questo mezzo, al reclutamento degli ufficiali di complemento che è ora suffici entemente assicurato dalla ist ituzione degl i appositi corsi annua l i» . I p r im i co rs i per aJlievi ufficiali di complemento erano stati istituiti nel 1882 : dopo un corso di dod ici mes i, s i doveva prestare un servizi o di prima nomina di sette mesi.

26 V. AA . PP., Legislatura XXIII, Camera- Discussioni , tornata del 3 1 maggio 1913, p. 26128; Per la chiamata alle armi della 2° categoria della classe 1892 e Congedamenti e richiami di classi, « L 'Esercito italiano», 29 giugno 1913 e 2 luglio 1913 .

27 Il più efficace passaggio sull'argomento fu quello del generale Pistoja, in AA.PP. cir., p . 26128.

28 V ibidem, p 26153 disegno di legge 29 Esso era anzi considerato soltanto un primo passo per rendere possibile l'aumento della forza bilanciata . Nulla di strano quindi che passasse senza alcuna discussione con 105 voti favorevoli e solo 9 contrari, il 18 giugno 1913, divenendo la legge 19 giugno 1913, n. 638. E ssa modificò il limite di statura per l'idoneità da 155 a 154 centimetri ed estese la ferma di due anni anche ai rivedibili . Si sarebbero così potuti inco rporare 30 000 uom ini in più ogni anno 30 •

Per loro natura, le leggi sul reclutamento richiedono tempo per fa r se ntire i loro effetti. Ancora nel settembre 1913 Brusati scriveva a Spingardi:

Ho esaminato, ed anche S.M. il Re ha esaminato, la dimostrazione della forza alle armj al principio di ogni trimestre dal 1° gennaio 912 al 1° luglio 913. Tale esame mi ha lasciato qualche dubbio . Ammesso pure che in Libia vi sono 80 mila uomini, non si giunge a spiegare come mai gli effettivi delle singole unità, specie di fan t eria, siano in Italia così meschini . Si direbbe che vi è o vi è stato un disperdimento di forze del quale non si comprende la ragione 31 •

Benché approfittando della guerra Spingard i fosse riuscito a portare la forza bila n ciata a 250.000 uom ini nell'esercizio 1912-1913 e nel successivo, le truppe in Libia continuavano ad essere alimentate quasi esclusivamente dalla madrepatria E Io stesso dicasi per i reparti, equivalenti a un corpo d'armata, creati col R. D 7 d icemb r e 1911, n. 1282 conve rtito nella legge

27 giugno 1912, n . 698 32 • Se anche i crediti straord inari permettevano di avere sotto le armi una forza effettiva di 290 .000 uomini, le sottrazioni erano ug ualmente tali da provocare il disperdi mento di forze lamentato da Brusati, al quale non era poi estraneo il gran numero di ammalati 33 •

29 V. AA.PP , Legislatura XXIII, Senato-Discussioni, torna ta de l 27 magg io 1913, pp. 11132- 1 I 136.

30 AA.PP., Legislatura XXIII, Senato -Discussioni, n. 1071 - A, pp. 1-3.

Cfr. RFS, Direzione generale leve e truppa - Provvedimenti più importanti adottati a partire dal 4 aprile 1909, essendo Ministro S.E. il generale Spingardi, 13 marzo 1914 e ROC HAT, l'esercito italiano nell'estate 1914, nota 2 a p 313

31 RFS, Brusati a Spingardi, S. Rossore 15.9.913

32 V. Relazione Ufficiale , pp. 58-59; DE CHA URAND, p 244; Aumento unità combattenti, «L'Esercito italiano», 10 luglio 1912. Sì trattava dì 24 battaglioni di fanteria, 3 di bersaglieri, 5 squadroni di cavalleria, 2 grupp i di artiglieria da campagna, 4 da montagna, 4 da fortezza e 2 battaglioni de l genio Non vennero però costituiti ì comandi da reggimento in su, e i reparti vennero formati togliendo compagnie da i battagl ioni esistenti ìn Italia. In sostanza, si erano create soltanto le condizion i perché col tempo, gradualmente, si potesse costituire un corpo d'armata in p iù. Al momento era solo una intelaiatura riempita con soldati delJ'esercito regolare.

33 Oltre alle 80.000 unità della Libia andavano sottratti 30.000 Carabin ieri e le consuete dispersioni per attendenti, guardie alle carceri, distaccamenti vari. V. AA. P P., Legislatura XX I 1I, Camera-Documenti, n. 1233- A , Stato di previsione della spesa del Ministero della Guerra per l 'esercizio finanziario /913-1914, Relazione presentata il 12 febbraio 1913, p. 6 e ibidem, SenatoDiscussioni, d iscorso del senatore Mazza, cit. p l 1134. V. anche l'aumento del contingente

Quindi, per provvedere alle esigenze militari della colonia, oltre alla nuova legge sul reclutamento, furono creati con R . D. 22 giugno 1913, n. 844, un corpo indigeno e con R.D. 11 settembre 1913, n. 1174, un corpo volontari per Ja Libia. Per quanto riguarda il primo, basti dire che doveva essere com~ posto da 15.000 uomini tratti dalle popolazioni della Tripolitania e della Cirenaica, per capire quanto difficile doveva rivelarsi la sua costituzione effettiva. La forza del corpo volontari era poi stabilita in appena 157 ufficiali e 4455 uomini di truppa, organici progettati per una colonia pacificata, ma del tutto insufficienti per lo stato di guerra che di fatto continuava 34 • Per motivi di versi, insomma, i due corpi rimasero solo sulla carta.

2. La questione dei magazzini

Oltre agli uomini, in Libia furono inviate grandi quantità di materiali di ogni genere.

Furono centinaia e centinaia di migliaia le serie vestiario consumate nelle trincee, oltre un centinaio di milioni le munizioni di tutti i calibri; ingenti, quasi iperboannuo, «La Prepara zione», Sabato -Domenica 8-9 marzo 1913; L'aumento del contingente di leva e la fanteri a , «La Preparazione», Martedì-Mercoledì 3-4 giu gno 1913 Riguardo all'alto numero degli in ferm i v RFS, Brusati a Spingardi, S. Ro sso re 15.9.913: «L'altro giorno siamo stati à visitare i malati (250 circa) or ora tornati dalla Libia. Tutti fortunatamente in condizioni da essere licenziati dall'ospedale fra pochi giorni, fatta eccezione per due tifosi recidivi». Alla lettera Brusati allegava un ritaglio segnato come «G iornale A vanti» n. 253, dal titolo Il tifo miere in Cirenaica: «Ci telefonano da Verona, 11: L 'A dige , noto organo della tripolin eria democratica veronese , nel suo numero o diern o riferendo i particolari della morte per t ifo avvenuta a Cirene del sottotenente medico dott. Alighiero Avanzi, informa che il secondo battaglione alpini Sa/uzzo venne letteralmente disfatto dal tifo: di 800 uomini ne perirono 400 diconsi quattrocento! La notizia, non sospetta, sulla Cirenaica sa lubre e rigogliosa desta immensa imp ressione». Il corsivo rappresenta il virgo lettato del testo originale.

34 Un corpo coloniale a base volontaria era un provvedimento già sostenuto alla Camera dai socialis ti in quanto le impre se coloniali « non possono mettersi a carico della massa dei cittadini, tanto meno del pro letariato, dei lavor atori , né com e tributo di danaro, né come tributo di sangue». V. AA.PP., Legislatura XXlll , Camera-Discussioni, tornata del 31 maggio 1913, p. 26158.

La cr eazione di questi corpi fu a lungo sostenuta dai periodici militari. V. a titolo meramente esemplificativo «L'Esercito italiano», Per la costituzione di un corpo coloniale , 31 dicembre 1912; Ancora per la costituzione di un corpo coloniale, 8 gennaio 1913; Pericoli cirenaici e truppe coloniali, 24 gennaio 1913; Ordinamento e spese per le truppe coloniali italiane, 21 maggio 1913; Costituzione dei repa rti indigeni in Libia , 29 giugno 1913; Per la costituzione dell'esercito coloniale in Libia, 2 luglio 1913; Volontarismo e corpo coloniale, 4 luglio 1913; Il corpo dei volontari per la Libia, 26 settembre 1913; Per l'ammissione nel corpo volontari italiani, 12 novembre 1913 ; «La Preparazione», Per la costituzione del corpo coloniale , Giovedì -Venerdì 6-7 marzo I 913; Per uscire dalla crisi dell'esercito, Martedì-Mercoledì 17-18 giugno 1913 liche, le quanti t à d i materiali di artiglieria e del ge ni o, di approvvigionamenti vari spediti in Libia 35 •

Erano quindi necessari provvedimenti che reintegrassero le dotazioni dei magazzini affiché « niuna ripercussione le event ua li loro deficienze potessero avere sull'esercito metropoli tano » 36 •

Perciò nel novembre 1912 Spingardi chiese « l'assegnaz ione straordinaria dei fondi occorrenti» al Ministro del Tesoro 37 • Qu esti, però, «impressionato dalla entità d ella somma e nella considerazione c he i bisogni segnalati non si riferivano tutti alla guerra di Libia», pr im a di concedere i fondi volle determinar e l'entità precisa delle d efic ienze da attribuirsi alla spedizione di L ibia e que lle ad essa estranee . Il Mi nistero della Guerra però fe rmo nell'intendimento di colmare le deficienze riscontr ate nei magazzini bandisce senz'altro sul la sua responsabilità le aste a termin i ridotti (d icembre 19 12) per 32 milioni. Le ro be cominciano ad affluire in marzo (1913) e nel giugno successivo i magazzini hanno le loro dotazioni al completo. Senonché, constatato più tardi d al Delegato del Ministero del Teso r o che una parte delle deficienze dei magazzini vest iario era anter iore alla guerra di Libia (derivava da maggiori r ic hi ami alle armi per istruzion i , dalla maggiore forza delle classi di leva per effetto della nuova legge di reclutamento e dal maggior costo della t enuta g r ig iove r de) e precisamente per un importo di circa 18 milioni, il Ministero del T esoro, per non gr avare il Conto de ll a Libia di una spesa che non le era propria, volle, e il Ministero della Guerra consentì, che i 18 milioni or detti, che erano già stat i spesi, fossero reintegrati al Tesoro con corris pon denti prelevamenti di materiali dai magazzini, sa lvo bene inteso a rifornirli tosto ottenuti da l Parlamento i fondi occorrenti.

Insomma i materiali esistevano, ma erano tenuti in pegno dal Ministero de l Tesoro .

Ma un'altra causa si aggiunse a far apparire le deficienze anche magg ior i che non fossero . La n uova legge di contabilità [ . .. ] e la contemporanea abo lizione del corpo conta b ile, crearono una si tuazione amministrativa d iffi cile , aggravata dalla guerra di Libia, che accre bbe il lavoro contabile e sottrasse una quantità di ufficiali per

35 RFS, Deposizione Caporetto, cit., p. 12 la nuova Colonia. Ne seguì un ristagno di contabilità arretrate, che ebbe la sua ripercussione sui magazzini 38 •

36 Ibidem.

3 1 I bidem. Si trat tava di: «32 mil ioni per co lmare le deficienze in relazione al fabb isogno di mobili tazione[ ]; 7 milioni per costituire un fondo di 50 mi la serie vestiario per il corpo di sped izione in Libia, per non essere costretti ad ogni richiesta ad intaccare le dotazioni di mobilitazione ; 6 milioni per magg ior co nsumo vestiario per richi a mo alle armi d i classi di 2• categoria; 18 milioni per costitu ire il fondo occorren te alla vest izione di una classe di leva all'atto della sua prima chiamata alle armi [. . . l; 4 mi lioni circa per la vest izione in grigio -verde d i due nuovi corpi d'armata» ibidem, p . 13.

La legge 17 luglio 1910, n. 51 l, che aveva abolito l'antico sistema delle masse e istituito un nuo vo sistema di contabilità per l'esercito, era entrata in vigore il I O luglio 191 l, meno di tre mesi prima della dichiarazione di guerra. O gn i s ingola spesa dei corpi andava ora opportunamente documentata e iscritta in una voce di spesa del bilancio del Mini stero Le contingenze della campagna, moltiplicando le questioni burocra tiche per i numerosi e frequenti acquisti, prelievi e spostamenti di materiali, cagionò un vero e proprio caos amministrativo. Il nuovo s iste ma da va meno autonomia di gestione ai corpi accentrando la contabilità al Ministero 39 Se ciò doveva contribuire in pace ad eliminare possibilità di illeciti e sprechi, con la guerra affastellò sugli scaffali del Minis tero una quantità incredibile di contabilità arretrate 40 •

La conseguenza fu che diversi materiali reintegrati venivano ingoiati nel buco nero am ministrativo: cioè i magazzini contenevano la maggior parte de lle dotazioni ma le scartoffie registravano ancora una situazione di penuria, anche perché i prelevamenti e le reintegrazioni non sempre erano stati e non potevano essere equamente ripartiti; onde spareggiamenti, scomposizioni di serie, eccedenza di taluni capi, deficienza di altri di più facile consumo in campagna.

In sostanza mancavano soprattutto piccoli oggetti, come gavette, borracce nuovo modello (mentre esistevano le vecchie di legno), tazze di latta, marmitte d'antico modello di c ui si era sospesa la fabbricazione mentre era in corso la distri buzione delle nuove casse di co ttura , bastoni da tenda, ecc. ecc., materiali tutti [. .. ] di cui può essere sollecito il rifornimento [... ] anche durame la stessa mobilitazione 41 •

38 Ibidem, pp. 13 -15 L'attendibilità delle affermazioni di Spingardi è confermata in R. CRUccu, L'esercito nel periodo giolittiano, cit., p. 265 e in Relazione Ufficiale, pp. 140-141.

39 Per più ampie considerazioni sulla nuova legge di contabilità v. M. MERIGGI, Amministrazione civile e comando militare: il Ministero della guerra, in AA. VV., L'amministrazione nella storia moderna, 2 voli., Archivio ISJ\P lii, Milano 1985, volume Il, pp. 1415 - 1417. Le difficoltà contabili dovetter o essere amme sse anche nella relazione al disegno d i legge su l Bilancio della guerra per l'eserc izio finanz iario 1913-14 ; v. AA.PP Legislatura XXIII , CameraDocumenti, n. 1233-A, pp. 2 1 e 32.

40 Sul caos amministrativo e sulle considerazioni che si sono venute facendo v. ne «L'Eserc ito italiano»:// sistema amministrativo presso i corpi, 15 gennaio 1913; La crisi amministra tiva dei corpi, 9 febbraio 1913; Com e procede la contabilità presso i corpi; Contabilit à dei corpi. Innovazioni/afte e quelle da farsi, 14 marzo 1913 ; Sempre sul nuovo sistema di contabilità dei corpi, 28 marzo 1913; Sulla riforma amministrativa militare, 6 agosto 1913; Sulla riforma della contabilità militare, 10 agosto 1913. TI giornale si era già occupa10 dell'argomento anche nei numeri del 20 se11embre, 2, 6, 11 ottobre, 8, 27 novembre e 8 dicembre 1912.

41 Deposizione Capore110, p. 16.

Complessivamente quindi i materiali c'erano, anche perché le deficienze in alcuni corpi erano compensate con le eccedenze di alt r i. Ma i magazzini dei reparti più vicini ai porti d'imbarco, cioè nel sud Italia , lasciavano ovviamente una impressione poco rassicurante 42 •

3 . Le fortificazioni

Sarebbe tuttavia un erro r e credere ch e la gue rra lib ica avesse avuto solo effetti negativi su l piano di riarmo ita lia no. I lavori d i fortificazi one procedettero anzi alacremente, tanto che nel pieno del conflitto, n el febbraio 1912, P ollio tornò a bussare a quattrini e Spingardi dovette inviargli una lett era assai simi le ne l tono a quella di undici mesi prima. In essa si mostrava sop r att u tto la preoccupazione «circa la possibilità di condurre a termine in tempo utile il programma del 1909» e il timore «che il compimento dell ' opera iniziata import[asse], allo stringere dei conti, una spesa supe ri ore di quella accordata all'uopo dal Parlamento». Spingardi aveva bensì richiesto 30 mil ioni per la frontiera con la Svizzera, ma «se il Governo prese impegno di concederli [... ]il Parlamento non li ha ancora votati». Il Ministro notava con ap p rensione che una parte soltanto [. ] dei 30 milioni verrebbe impiegata per le fortificazioni alla frontiera svizzera, mentre la parte maggiore dovrebbe servire per le d i fese della frontiera austriaca ed è già previsto che neppure basterebbe.

Ma alla fine «poiché l 'E .V. mi ebbe sempre consenziente nelle questioni tutte che si riferiscono all'ordinamento e all'apprestamento de i nostri mezzi, e sempre m i ha visto pronto a fronteggiarle, ,con insolita larghezza di fond i , io acconsento anc he a questa ultima modificazione del programma per la sistemazione difensiva del territorio naz ionale». Tuttavia egli raccomandava a Pollio di «porre ogn i cura, ogni attività, ogn i sforzo per completare (C O M P L ETARE NEL PIÙ STRETTO ED ASSO L UT O SENSO DE L LA PAROLA) l'assetto d i quelle opere che debbono formare i capisaldi delle nostre difese» 43 •

Non è un d issidio - precisava Spingardi a Ugo Brusati comunicandogli copia della lettera a Pollio - ma una necessità dell'ora presente. L'ho meditata lungamente prima di spedirla, ma io intravedo guai, poiché non si tratta di proposte nuove, ma oramai di spese fatte od impegnate, in più del disponibile assegnato dal Par lamento.

42 Cfr. Sull 'attuale crisi dell 'esercito. Oro e orpello, « L'Esercito italiano», 16 luglio 1913.

4 3 ACS, Archivio Brusati, se. 10, f. Vl.4.36 , Sp ingardi a Pollio , 16 febbraio 1912.

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