
33 minute read
Il generale Paolo Spingardi
Gli Spingardi erano originari di Bi stagno, sempre nell'intendenza di Alessan dria, e discendevano dal casato di Giovanni Francesco A le ssandro Arcasio , i nsigne giurista del XVIII seco lo.
Compiuti i primi tre anni di studi elementari nel paese natìo, il piccolo Paolo venne inviato a Torino presso il Collegio Convitto Na zion ale, dove seguì l'itinerario di studi fino al conseguimento della licenza liceale. Non proveniva da una famiglia di trad izioni militari e st ud iò in un collegio civile, quando non era raro anche per le famiglie borghesi spedire i giovinetti nei collegi militari. La decisione di entrare alla Scuola Militare di Modena nell'ottobre 1864 non se mbrerebbe quindi derivare da influenze ambientali, ma da una autentica vocazione mi li tare.
Advertisement
Terminati i corsi modenesi, Paolo Spingardi riceveva i ga lloni da sottotenente e incominciava la carriera al 6° reggimento « Granatieri di Napoli» 3s. Un mese dopo, la guerra all'Austria.
Poteva essere un glorioso battesimo del fuoco, l'occasione per applicare in battaglia quanto imparato in diciannove mesi di studi. Ma, come si sa, la camp agna de l 1866 non fu certo un episodio felice per le armi italiane. Per quanto riguardava il sottote nente Sp in gardi, poi, il 6° Gr a n at ieri era stato assegnato alla 17 a Di visione comandata dal generale Raffaele Cadorna, all'interno del I V Corpo agli ordini del generale Cialdini, che rimase dietro il Po ed avanzò nel Veneto solo quando questo cominciava ad essere sgombrato dagli austri aci, sconfitti dai pruss iani a Sadow a il 3 luglio. Di conseguenza non fu possibile al giovane ufficiale partecipare né assistere alla battaglia di Custoza.
3S Le noliz.ic suj primi anni di vita e sulla carriera del gcn. Spingardi, qui come più avanti, sono state lraLte dai documenti in RFS. Per la carriera m ilitare da uno Specchio caratteristico datato 28 novembre 1889. Il contenuto di questi «Specchi» era tenuto rigorosamente celato agli ufficiali che ne erano oggetto. Assai interessanti quindi i dati contenuti e i pareri espressi su Spingardi dai suoi superiori: «Statura m. 1,76. Molto robusto, molto svelto, molto resistente a qualsiasi fatica. Di buona vista. Di bell'aspetto e molto prestante nella persona( ... ] percepisce molto prontamente ed ha mente lucida e molto buon senso . Ha buonissima memoria ed è molto rinessivo [ ... ] D'ind o le moderata, aperta e gioviale. Risoluto, energico e perseverante. Di carattere leale, generoso, delicato, conciliante e molto sensibile[... ) Disciplinatissimo, calmo, molto autorevole, di molto sangue freddo. Affezionatissimo alla carriera militare [ ) Ha conseguito la licenza liceale. Ha buona e svariata cultura generale. Conosce bene la lingua italiana e scrive con sti le cmaro cd elegante. Conosce e parla bene la lingua francese ed abbastanza bene la tedesca. Spec ialmente versato in geografia e topografia. Disegna bene in topografia [... ) Conosce bene le leggi e i regolamenti militari in genere e benissimo il servizio di Stato Maggiore e le istruzioni, le esercitazioni ed il servizio dell'arma di fanteria [.. . ) Molto studioso. Tiene buoni cavalli e cavalca molto bene e con passione[ . .. ] Nel disimpegno delle funzion i che gli vennero affidate sia per lavori d'ufficio, sia per ricognizioni e studi di difesa, sia alle gran di manovre, dimostrò ognora zelo, intell igenza, tatto, e resistenza alle fatiche [ ... ] Comandò per due anni un battag lione fanteria tanto in guarnigione quanto ru campi riportando la piena soddisfazione dei superiori. Ha tutta l'idoneità pratica che si richiede in un ufficiale di Stato Maggiore [ ... ) Molto volonteroso, esano, ed attivissimo. Ha moltissima cura dell'uniforme. Squisitamente educato, mantiene un contegno perfettamente corretto coi cittadini. Molto stimato ed amato da tutti».
Paolo Spingardi: un ministro della guerra liberale? 23
Dopo la guerra, il governo, nella corsa al pareggio del bilancio, cominciò a ridurre drasticamente le spese militari:
Tra il perpetuarsi del disavanzo con alcune divisioni di più, ed il pareggio con alcune divi sioni di meno, la forza dell'Italia, pur di fronte all'estero, stava nel pareggio 36 •
Quanti cercavano sicurezza sociale ed economica abbandonarono non appena possib ile i quadri 37 • Paolo Spingardi invece rimase La scelta fatta gli costò un inizio di carriera alquanto lento: passarono oltre sei anni e mezzo prima che gli ottenesse il grado di tenente, nel dicembre 1872.
Non è da escludere che la de lusione della campagna del 1866 e l'iniziale lentezza della carriera abbiano contribuito a formare in lui la convinzione della necessità d i migliorare da un lato la selezione dei quadri superiori, e dall'altro la carriera degli ufficiali inferiori; convinzione che egli avrebbe cercato di tradurre in atto una vo l ta divenuto ministro
Per il momento fu monotona vita di guarnigione, sballottato tra T oscana e Veneto insieme al 6 ° reggimento granatieri, divenuto 76° reggimento fanteria nel 187 1. Ma dimostrando «ognora ze lo, i n telligenza , tatto e resistenza alle fatiche» 38 ottenne qu ello stesso anno l'autorizzazione a frequentare la Scuola Superiore di Guerra, che era la via pe r accedere allo Stato Maggiore e migliorare le prospettive di carriera. Suoi compagni di corso furono, tra gli altri, i futuri generali Ettore Pedotti, Giuseppe Arimondi, Pietro Frugoni, Vittorio Asinari di Bernezzo 39 • Spingardi terminò i corsi della Scuola nel 1874, col punteggio di 16,31 ventesimi e classificandosi 6 ° su 47 idonei. Superato il co r so semestrale di prova per il servizio di Stato Maggior e presso il Comando del Corpo, passò definitivamente a farne parte. D opo una decina di mesi trascorsi presso gli uffici del comando della Divisione militare di Verona, nel marzo I 876 ve nne chiamato al Comando de l Corpo di S.M. e, in virtù della sua abilità nelle levat e e nella lettura delle carte, destinato alla sezione topografico-militare, dove rimase per sei anni. Il lavoro principale co nsistette per lui in attente ricognizioni lungo territori di confine, con numerosi soggi orni in Francia e Au str ia-Ungheria. Divenne così esperto specialmente dei tratti Bru ckMarbur go -Zagabria e Tarvisio-Trieste-Pola, lungo quella frontiera che durante il suo Ministero si sa rebbe impegnato a difendere con la costruzione di un completo sistema di fortificazioni.
36 F. CHABOD, Storia della politica estera italiana dal 1870 al 1896, Laterza, Bari 1951, p. 578.
37 Sull'esercito italiano dopo la guerra del 1866 e le condizioni dei quadri cfr. STEFANI, op. cit., p. 213; E. D E BoNo, Nell'esercito nos1ro prima della guerra, Mondadori , Mi l ano 1931, p. 130; F. BAVA B ECCAIUS , Eserci10 italiano, sue origini, suo successivo ampliamento, suo stato a//uale, pp . 55-57, 62; D EC1-JA URAND, op. cii , p. 13; P. P1.ER1, Le forze armate nell'età della Destra, Giuffrè, Milano 1962, pp. 80-81.
38 RFS . Specchio caratteristico, doc. cit.
39 Non è un caso, a mio parere, che quando scoppiò il famoso caso Asinari di Bernezzo e Giolitti decise il collocamento a riposo del generale, Spingardi, allora Ministro della Guerra da sette mesi, facesse in modo di non essere presente al consiglio dei M in istri in cui fu presa la decis ione. Il generale Asinar i di Berne zzo (1842 - 1923), comandante del I II Corpo d'Armata, l ' I I novembre 1909, in un di sco rso ufficiale tenuto a Brescia in occasione della consegna della bandiera al reggimento di cavalleria «Aq uila>>, aveva fatto delle affermazioni nettamente irredentiste che sembrarono suonare offesa ali' Austria. L'episodio è ricordato in DE CttAURANO, p. 62 e MAZZ ETT I, L 'esercito italiano nella triplice alleanza, p. 240. Il testo del disc.orso di As inari e l'assenza di Spingardi al Consiglio dei Ministri in «Il Pen siero Militare », Sabat0 13 novembre - Domenica 14 novembre 1909.
Nell'agosto de l 1877 ottenne la promozione a capitano e nel 1882 venne destinato in servizio di stato maggiore presso la D ivisione militare di Firenze. Qu i rimase fino al 1884 , allorché, promosso maggiore, comandò per du e anni un battaglione del 56° reggimento fanteria, dapprima in di staccammento a Desen zano sul Garda, poi alla sede del corpo a Torino.
La via verso sempre più prestigiose destina zio ni era ormai sbloccata per il maggiore Spingardi: il 29 agosto 1886 venne comandato alla Scu ola di Guerra in qualità di professore titolare della cattedra di topografia e, altermine dell'anno accadem ico, destinato al Ministero della Guerra, divenendo nel lu g lio 1887 Capo Sezione pres so il Segretariato generale, dove rimase per oltre cinque anni, iniziando così la particolare formazione professionale di militare al servizio del Ministero, che gli avrebbe dato una speciale competenza nelle questioni amministrative.
Tenente colonnello nel 1888, il 10 settembre 1890 sposò Rin a Merialdi, di anti ca e nobile famiglia di Roccagrimalda. Fu un matrimonio felice dal quale nacquero tre figli: Ca milio nel I 892, Amalia nel I 895 e Giuseppe nel 1896. Paolo Spingardi fu sempre molto legato alla famiglia, e anche negli anni del ministero, quando non poteva averla accanto a sé a Roma, non appena riusciva a permettersi qualche giorno di libertà, raggiungeva Spigno Monferrato, c he aveva eletto a sua dimora, per godersi la compagnia della moglie e dei figli.
Dal dicembre 1892 all'ottobre 1896 fu apprezzato comandante in seconda della Scuola di Guerra di To rino 40 , dalla quale venne trasferito al comando del 13 ° reggimento fanteria, che aveva sede nella stessa città, per esercitarvi il biennio di comand o di truppa prescritto per gli ufficiali di Stato Maggiore, dato che nel 1893 era diventato colonnello.
D al giugno 1898 al settembre 1900 fu nuovamente presso il Ministero della Guerra, in qualità di Dirett ore Generale dei Servizi Amministrativi.
Paolo Spingardi: un ministro della guerra liberale? 25
Maggiore generale nel 1899, gli venne affidato il comando della Brigata Bas1/icata, di stanza a Rom a, finché nel novembre 1903 fu nominato sottosegretario di Stato alla Guerra con il ministro Pedotti: carica che ricoprì durante i successivi governi Giolitti, Tittoni e Fortis.
Di fronte alla Camera l'incarico principale del sottosegretario consisteva nel rispondere, in qualità di Commissario Regio, alle interrogazioni rivolte al Minis tro della Guerra. Spingardi ebbe così modo di affinare le doti che più tardi lo avrebbero reso apprezzato oratore.
Alle elezioni politiche del 1904 si presentò candidato governativo nella circoscrizione di Anagni, riuscendo eletto a larga maggioranza al primo scrutinio 41 •
Spingardi fu a lungo fedele a Giolitti, al quale si diceva <<legato da profonda riconoscenza, perché a lu i debbo la mi~ fortuna politica» 42 • Ne condivideva anche il programma, tanto che nel discorso elettorale arrivava a sottoscriverlo senza riserve:
Nella relazione colla quale l'eminente uomo di stato che regge in questo momento le redini del Governo, ha sottoposto alla sanzione del Sovrano il decreto di scioglimento della Camera dei Deputati e di convocazio ne dei collegi elettorali .. . sta l'intero ed es pli cito programma del governo, a voi ben noto, e poiché al governo mi onoro di appartenere, è ovvio che a quel programma pienamente sottoscriva 4 3
Alla caduta del ministro Pedotti, nel dicembre 1905, si dimise dalla carica di sottosegreta rio; il 16 marzo 1906, però, fu eletto alla Camera, coi voti dei parlamentari giolittiani, a far parte della cosiddetta «Commissione dei Dodici», organismo voluto da Sonnino per l'esame dei disegni di legge a carattere militare 44 •
Spingardi vi r estò solo poche settimane perché ai primi di aprile, con la promozione a tenente generale, venne destinato al comando della Di visione militare di Messina, lasciando R oma dopo avervi trascorso otto anni. Vi sarebbe comunque tornato nel febbraio 1908, quando venne nominato li
41 Gli elettori iscritti nel Collegio di Anagni erano 3642. I votanti furono 2582. Spingardi venne eletto con 1813 voti. Il suo a vversar io , avv. Giulio Clementi, ottenne 718 voti. Cfr. « L'Ernico», bimensile di Anagni, del 12 novembre 1904.
42 Archivio Centrale dello Stato (d'ora in poi ACS), Archivio Brusati, Se. 11, f. VIII.l.45. Spingardi a Brusati, lettera la cui data risulta indecifrabile, ma che il tes to permette di far risalire senza dubbi ai primi di d icembre del 1913. 1 rapporti tra i due vennero raffreddandosi a partire dal gennaio 1915, quando Giolitti avrebbe voluto ch e Spingardi intervenisse energicamente in Senato a difendere la politica militare del suo Governo, mentre Spingardi giudicò « dovere dell'ora presente non intorbidare le acque della concordia unive rsale » (ibidem, se 11, f. VIII.2.46, Spingardi a Brusa ti, 1° gennaio 1915).
43 RFS , d iscorso agli elettori di Anagni, manoscritto datato I O novembre 1904.
44 Cfr. CACI ULl. l, li ministro borghese de/fa guerra , art ci t., p. 339.
generale Paolo Spingardi
Comandante Generale dei Carabinieri Reali, dopo che Giolitti si era mostrato in soddisfatto dell'operato del Geo . Giu se ppe Bella ti 45 •
L'ascesa di Spingardi ai più alti gradi era coincisa con la crescita della figura politica dello statista di Dronero È ovvio che Giolitti avesse avuto modo di apprezzare il generale quando questi aveva ricoperto la carica di sottosegretario nel suo secondo Governo, è però possibile che i due si conoscessero fin dai tempi in cui Spingardi era Capo-Sezione al Ministero della Guerra e Giolitti Ministro delle Finanze nel secondo governo Crispi. Ad ogni modo, Giolitti non ebbe dubbi quando si trattò di sostituire il dimi ssionario Casana e nei primi giorni di aprile del 1909 contattò il generale e gli offrì il portafoglio della Guerra.
La nascita di un programma
Spingardi dichiarò immediatamente la sua disponibilità, ma volle subordinare l'accettazione dell'incarico a un colloquio col Capo di Stato Maggiore dell'Esercito e col Mini stro del Tesoro, a meglio chiarire il breve cenno da Lei fattomi ieri suJl'entità del fa bisogno e sui mezzi che possono essere messi a disposizione. - Mi semb ra più che utile, necessario, togliere di mezzo ogni eventuale cau sa di dissenso, conciliando quanto più possibile le esigenze della difesa e del bilancio dello Stato, in questo quarto d'ora in cui la questione militare è assurta alla più alta importanza 46 •
Ottenute le desiderate garanzie 47 , Spingardi entrò in carica il 4 aprile 1909.
Egli si recò dapprima dal Re, che secondo il dettato statut ario era il comandante supremo di tutte le forze di terra e di mare. Educato militarmente, Vittorio Emanuele III non i ntendeva rinunciare a tale prerogativa. D'altra parte gli ordini del Re venivano trasmessi all'esercito tramite il Ministro
45 Ibidem, nota 76 . P robabilmente Giolitti ne aveva parlato con Spingardi già da qualche mese, come si evince dalla seguente lettera del Presidente del Consiglio al Comandante della Divisione Militare di Messina in RFS datala 21 novembre 1907: «Ella forse, e a ragione, sarà meravigliato di non aver più ricevuto alcuna mia lettera. - Ciò dipende da che per necessità di attendere il nuovo regolamento ogni provvedimento sul Comando dell'Arma fu rimandato al I O gennaio prossimo . - Del resto su quanto Le scrissi vi è pieno consenso di Sua Maestà e del Ministro della Guerra».
46 RFS, Lettera di Spingardi a Giolitti, Roma 3 aprile 1909 (minuta).
47 In una intervista Spingardi asseriva che « un soldato non accetta questo ufficio senza avere assicurazioni sui mezzi per raggiungere lo scopo che si propone » , la tregua del silenzio. li desiderio del ministro Spingardi, «Corriere della Sera», 7 aprile 1909.
Paolo Spingardi: un ministro della guerra liberale? 27 della guerra, che era, in tempo di pace, la più alta autorità militare dopo il sovrano 48 •
Spingardi veniva a svolgere un ruolo importante anche come interprete dei desideri del Re. Per sonaggio chiave nella vicenda dei rapporti tra la Corona e il Mini stro della Guerra fu il Primo Aiutante di campo, generale Ugo Brusati 49 • L ui, più che il Sovrano, trattava direttamente col Ministro, dando suggerimenti ed esprimendo critiche, a volte personali, più spesso di chiara ispirazione regale Tramite il fedele Primo Aiutante, Vittorio Emanuele III si occupava di tutti i problemi dell'esercito, anche i più minuti , ma la sua ingerenza nelle competenze del Ministro rimase sempre molto discreta. Certamente Spinga rdi ottenne il benestare per la sua azione, tanto che, recatosi nell'ufficio del Primo Aiutante dopo l'udienza col Re, Brusati gli augurò «di essere il Mirabello dell'esercito» 50 • Si limitò ad augurarglielo, non glielo assicurò e lo stesso Spingardi nelle crisi di governo agì sempre come se avesse dovuto lasciare il posto che occupava. Ma vi rimase anche con Sonnino e Luzzatti. Il favore sovrano è insomma un elemento che accompagnò Spingardi lungo tutta la sua permanenza al Ministero della Guerra 51 •
48 Sui rapporti Sovrano-Ministro in campo militare v. CAvAcroccHr-SANTANGELO, cit., p. 50.
49 Ugo Brusati nacque a Monza il 25 giugno 1847. Frequentò il Collegio militare di Fir enze e l'Accademia militare d i Torino, dalla quale uscì nel 1866 colla nomina a sottotenente direttamente ammesso nel Corpo di Stato Maggiore, un privilegio (definitivamente abolito nel 1871) det to «del diritto divino», del quale godeva no i più br illan ti allievi dell'Accademia. Nel 1869 entrava alla Scuola di Guerra, compagno d i corso dei futuri generali Cesare Tarditi e Luigi Cadorna. Supera ti i corsi della scuola nel 1872, compiva un periodo di servizio di reggimento e veniva poi, nel 1873, col grado di capitano, chiamato al Comando del Corpo. T r a i l 1875 e il 1879 compì , in compagn ia di Luigj Cadorna, ne l Cadore e in Val Pusteria, ricognizioni molto simi li a que!Je che contempor aneamente il capitano Paolo Spingardi stava eseguendo lu ngo la frontiera Tarvisio-Tries te- Pola Insegnò poi alla Scuola di Guerra fino al 1887 quando, tenente co l onnello, venne inviat0 a Vienna in qualità di addetto mi litare, rimanendovi fi. no al 1892. Colonnello, fu capo di S.M. dell'XI Corpo d'Armata (Bari), finché sul finire del 1895 venne destinato al corpo di sped i zione in Eritrea. Il 1° marzo 1896, alla bat taglia di Adua, c omandava il 2 ° reggimento della brigata Arimondi, della quale fu uno dei pochi superstiti. Tornato in Italia, nel 1897 fu promosso maggior generale e nominato comandante della br igata «Friuli». Inaspettatamente, nel febbraio 1898 venne nominato primo aiutante del Principe di Napoli, futuro Re Vittorio Emanuele Ili. Nel 1902, raggiunto il grado di tenente generale, d ivenne Primo Aiutante di Campo Generale d i S.M. il Re. Acuto osser vatore della Guerra di Libia, il 17 marz.o 1912 veni va nominato senatore. Durante la grande guerra rimase accanto al re fino al novembre 191 7, allorché venne collocato in posizione d i serv iz io ausiliario. Da quel momento si chiuse nel riserbo più assoluto fino alla morte, avvenuta a Roma il 4 novembre 1936 so RFS, Brusati a Spingardi , Roma 6.12.909. L'ammiraglio Carlo Mirabello era stato M inistro della Marina ininterrottamente dal I 903 al 1909 Sotto la sua direzione la Marina da guerra italiana comp ì una felice opera di modernizzazione. sr Il 2 maggio 1909 Vitto r io Emanuele III lo nominava senatore, in base all'art. 33 dello Statuto (categoria sa: / Ministri Segretari di Stato).
Il generale Paolo Spingardi
In quei primi giorni di aprile egli si recò nuovamente dal Ministro del T esoro, che era allora Paolo Carcano, per chiarire i particolari dell'accordo di massima già raggiunto circa i maggiori stanziamenti al bilancio della Guerra 52 • Fu probabilmente una discussione lunga e vivace se fu «speciale fatica» per il generale considerare sufficienti le cifre promesse dopo aver strappato l'impegno che al così detto scapito delle masse e ai danni del terremoto (. .. ) avrebbe provveduto il Tesoro, all'infuori degli stanziamenti (... ) votati dal Par lamento 53 •
Ma dopo questa fat ica poté recarsi con animo più sereno dal Capo di Stato M aggiore, tenente generale Alberto Po1Jio 54 • I due si conoscevano da lungo tempo 55 , e ciò rendeva più facili e fecondi i rapporti di lavoro.
52 La discussione probabilmente avvenne nel Consiglio dei Ministri di martedl 6 aprile 1909, che si occupò «quasi esclusivamente di questioni militari». V. li problema militare. In attesa del programma del ministro Spingardi, «Il Secolo», 7 aprile 1909.
53 RFS. Spingardi a Giolitti , 14.7.1909 (minuta). Le masse erano le somme di denaro occorrenti per determinate voci di spesa relative alla vita quotidiana del reggimento (rancio, vestiario, quadrupedi, ecc.). Ogni anno il Tesoro dava a l Ministero della Guerra una cifra per il loro pagamento. Per ogni singola massa i comandant i di Corpo ricevevano poi dal Ministero un assegno pari all'ammontare previsto per la massa stessa, per es. una cifra pari al costo medio del soldat o moltiplicato per le giornate di presenza Ma se, per l'aumento dei prezzi o semplicemente per cattiva amministrazione, i costi superavano l'ammontare della cifra ricevuta, il Ministero doveva coprire le passività col cosiddetto scapito delle masse.
S4 Nato a Caserta il 2 1 aprile 1852, entrato giovanissimo nel Collegio militare della Nunziatella di Napoli , sottotenente di artiglieria dall ' Accademia militare di Torino all'età d i soli diciotto anni, Alberto Po llio condusse una delle più rapide e brillanti carriere militari nella storia dell 'Italia unita. Dopo gli studi alla Scuola di applicazione di Artiglieria e Genio sempre a Torino, fu p r o mosso tenente nel 1872. Frequentata la scuola di Guerra nel triennio 1875- 1878 e uscitone primo del suo corso, entrò da capitano nel corpo di Stato Maggiore Alternando il servizio al corpo coi consueti comandi di truppa, divenne maggi ore nel 1884 e comandò per due anni un battaglione nel 42 ° reggimento fanteria. Dal 1887 al 1891 fu tra gli aiutanti di campo d i Umbert o I. Tenente colonnello dal 1888, tra il 1891 e il 1892 fu capo di S.M. della Di visione militare di Palermo. Dal 1892 a l 1897 fu addetto militare a Vienna. Al suo ritorno, venne nominato comandante del 40° reggimento fanteria, avendo raggiunto già nel 1893 il grado di colonnello. Maggiore generale nel 1900, all'età di 48 anni, comandò la brigata Siena (sede a Cuneo). Tenente generale nel 1906, comandò successivamente le Divisioni mi litari di Cagliari e Genova, finché nel giugno del 1908 venne nominato Capo di Stato Maggiore dell'esercito ital iano Sono stati pubblicati quattro studi di storia militare scritti da Pollio. A due di essi è ancora oggi impossibile rinunciare per chiunque si interessi agli argomenti in essi affrontati Si iratta di Custoza 1866, pubblicato nel 1903, e Waterloo, pubblicato nel 1906. Ad ogni modo, la personatà e i principi di Pollio emergono meglio negli a ltri due lavori: Napoleone/, che r accoglie il testo di due conferenze di presidio tenute a Livorno nel 1901 e La campagna invernale del 1806-07 in Polonia, scritto di getto tra il 1906 e il 1907 coll'intenzione di sottoporlo a ulteriori revisioni che non poterono esser compiute e pubbli cato postumo solo nel 1935. (Generale A. Pollio, Napoleone/, conferenze di Presidio tenute a Livorno il 7 ed il 14 marzo 1901 , off Tipografica di A. Debatte, Livorno, 1901; La campagna invernale del 1806-07 in Polonia. Studio critico, La Libreria dello Stato, Roma, 1935)
Senatore nel 1912, Pollio mori il 1° luglio 1914 per un improvviso attacco cardiaco. Notizie biografiche su Pollio in A. ALBERTT, L'opera di S.E. il generale Poi/io e l'esercito, Roma, 1923 e COMANDO DEL CORPO D I STATO M AGG IORE, / capi di S.M. dell'esercito. Albeno Poi/io, Roma, 1935.
55 Sicuramente da prima del 1904, dati i toni amichevoli della seguente lettera: «Carissimo Spingardi! - Gradisci le mie più vive felicitazioni per la tua elezion e a deputato, felicitazioni che
Paolo Spingardi: un ministro della guerra liberale? 29
Le disposizioni legislative facevano del Capo di Stato Maggiore il principale collaboratore del Ministro della Guerra riguardo «gli studi di tutto quanto concerne la preparazione alla guerra (truppe, servizi, assetto difensivo del territorio)». Egli e r a poi tenuto a proporre al Ministro ciò che riteneva opportuno «in rapporto alla preparazione alla guerra e che interessi leggi, regolamenti, o comunque il bilancio della guerra» 56 •
L'elaborazione concreta del programma scaturì dalle idee di Pollio ridotte a misura politicamente concreta da Spingardi.
Generalmente Pollio proponeva un progetto da lui ritenuto «ideale» dal punto di vista militare, legato inevitabilmente a cifre molto elevate. Spingardi interveniva suggerendo di eliminare tutto quanto risultasse inessenziale o potesse essere senza danni rimandato, e alla fine i due giungevano a un piano che non usciva dai limiti finanziari stabiliti, ma entro quei limiti consentiva di ottenere un buon risultato nel minor tempo possibile
Così nell'aprile 1909 giunsero a una soluzione che il Capo di Stato Maggiore giudicò accettabile come soluzione provvisoria. È un provvisorio però che abbraccerebbe un periodo di quattro anni .. . e sono anch'io convinto che per ora possa non convenire andare al di là del quadriennio ne lle previsioni di spese militari, perché nessuno può sapere che cosa saremo e che avvenimenti dovremo affrontare dopo 4 anni 57
Effettuati tutti i calcoli, Pollio ritenne necessa r i 126 milioni di spese straordinarie, con i quali non si risolve né si può risolvere completamente il prob lema, però si rimane nel campo pratico della possibile attuazione e si provvede alle necessità più urgenti 58 •
Egli riteneva ino l tre assolutamente necessario che anche gli stanziamenti fatti dal '13 al 'I 7 [fossero) pres tati nel prossimo quadriennio o di fatto, oppure per artificio contabile. Senza di che ri marrebbero scoperte le più gravi deficienze, cioè quella del munizionamento e quella delle fortificazioni L'essenziale è di uscire al più presto (e neppure quattro anni sono pochi) dai pericoli che la no - non ti ho mandato prima perché dai giornali non risultava chiaramente se tu fossi stato eletto al primo scrutinio, oppure se rimasto in ballottaggio. - Sono sicuro che, anche perché deputato, la tua opera a vantaggio dell ' esercito sarà sempre più efficace e feconda - Una cordiale stretta di mano dal tuo vecchio amico - f.to A. Pollio» (RFS. Pollio a Spingardi, Cuneo 15. 11.1904).
56 CA VA CIOCC HI - S ANT AN GELO, p. 56.
57 RFS. Pollio a Spingardi , Roma, 1'8 aprile 1909 li generale Paolo Spingardi stra impreparazione ci farebbe correre in caso di guerra Quello che maggior mente prem eva era di esporre un programma organico sul quale, da parte mia, non ritorn erei Ho la coscienza di aver indicato con abbas tanza esattezza quello che nelle s ue linee generali dovrebbe essere assunto come programmma del quadriennio 1909- 1913 59
58 RFS. Pollio a Spingardi , il IO aprile 1909.
Forn e ndo qu esti par eri al Ministro, Pollio gli riferiva che avrebbe fatto le stesse comunicazioni alla Commissione d'inchiesta e che riguardo i punti essenziali del programma «la Commissione d'inchiesta, a quanto mi risulta, sarebb e nello stesso ordine di idee da me indicato» 60 •
La Commissione fu infatti insieme al Capo di S.M. l'interlocutore al quale Spingardi fece maggiore riferimento per conoscere con esattezza i settori sui quali era necessario inter ve nire.
Nell'aprile 1909 essa a veva già presentato tre re laz ioni , contenenti le conclusioni sui problemi più importanti e c io è la difesa dei confini, il nuovo materiale dell'artiglieria da campagna e l'ordinamento dell'esercito.
Le relazioni erano il frutto di meticolose indagini durante le quali i Commissari non manca vano di ricordare agli ufficiali interrogati lo «st retto ed assoluto obbligo che hanno di dire tutta la verità alla Commissione, e la grave responsabil ità che incorr e rebbero se ne tace~ero una parte» 6 1 •
La Commissione ebbe quindi u n ruolo concreto nell'elaborazione del programma, non fosse al tro perché fornì a Spingardi e Pollio preziosi elementi di v alutazione che avrebb ero altrimenti richiesto troppo tempo per esse r e raccolti 62 • Ancora nel 1918, del resto, Spingardi affermava che, allo sco ppiare della prima guerra mondiale, l'esercito italiano si trovava nelle cond iz ioni pensa tamente, stu diatame n te volute .. . dai voti e dai deliberati della commissi on e Parlamentare d'inchiesta, la quale aveva da poco ultimato il suo ponderoso lavoro durato più c h e tre anni, con largo manda to di indagini, di studi, di propost e . Commissione d'inchiesta composta come è noto da insigni uomini di Governo, da eletti funzionari di Stato, e da ammiragli e generali di non dubbia fama, dal compian to Ammiraglio Bet tòlo , ai generali Sismondo, Baldissera, Del Mayno, Taverna, Perrucchetti 63 .
59 I bidem. G li stanz iamento dal 19 13 al 1917 erano quanto rimaneva della legge 5 luglio 1908, cioè complessivament e 130 milioni.
60 RFS. Pollio a Spi ngardi , Roma il 12 ap r i le 1909.
61 RFS. Ri naldo Taverna , Presidente della Comm is sione d'Inchiesta, a Pao lo Spi ngard i, 13.9.1909 Rinaldo Taverna (l 839- 1913), ufficiale di carriera, deputato e senatore, lasciò i l se r vi z io att i vo nel 1882, col grado di tenente colonnello d i Stato Maggiore Fu i l presidente della Commissione d'inch i esta pe r l'esercito per tutta la durata dei suo i la vo ri.
62 Che s i a r idutt ivo cons iderare la Commissione soltanto un «lubr ificante» per i nuovi crediti mil itari è ch iar ito in V. CA c1uu1 , L 'amminis1razione della guerra , cit.
63 RFS . Datt iloscritto di 57 pagine numerate, senza titolo, con correz ion i e agg iunte auto grafe . In testa l ' indi cazione: «Sed uta pomeridiana del 15 apri le 19 18 . È in trodotto S .E. i l Tenente G enerale Paolo Spingardi » S i tratta evidentemente del resoconto della deposizione resa dal generale alla Commiss i one d'inchiesta su Caporetto. Il documento s arà d'ora i n avanti cita to come Deposizione Caporetto. Il brano riportato nel testo s i t r ova a p. 3.
Paolo Spingardi: un ministro della guerra liberale? 3 1
Raccolti tutti gli elementi era necessario presentarsi davanti alle Camere per ottenere l'approvazione dei desiderati stanziamenti. Giolitti aveva sospeso le sedute il 3 aprile, per le vacanze pasquali. Sp inga r di ebbe così un mese per preparare il disegno di legge e il discorso programmatico per le successive d isc ussioni parlamentar i .
Nel progetto presentato alla Camera il 4 maggio era richiesto un aumento di 125 milioni per le spese straordinarie, praticamente la cifra desiderata da Pollio , e di 25 milioni per le spese ordinarie
La d isc ussione in aula g iunse nella seconda sett imana di giugno. Vi era grande attesa per il discorso del Ministro .
Il prob lema dell'ordinamento dell'esercito e dell'aumento del bilancio mili tare si presenta oggi in condizioni st raordinariam e nte fa vo revoli ad una buona soluzione. Il paese ha dimostrato di volere assolutamente un esercito più forte e fra gli uomini politici di q uasi tutti i partiti s i è formato un con se nso largo e profondo in questo senso [. .. ) L'attes a per i progetti , i propositi e i criteri del n uovo minis tro è pertanto vivissima: vivissima no n soltanto per q uel che rig uarda la parte finan ziaria dei provvedimen ti ma anche per q uanto concerne l'organismo e la vi t a interna dell'esercit o [... ] Vedremo il nuovo ministro all'opera : e dall'opera effett iva che egli svo lgerà lo giudicheremo 64
Nella seduta del\' 11 giugno 1909 la Camera presenta un aspetto imponente Tutte le tribune sono gremite. Da quella della Rea l corte assiste il gene r ale Brusa t i, pr i mo a iutante del Re. Nel si lenz io vigi le e attento della camera si leva a parlare i l ministro della guerra 65
Sp ingardi espose fina lmente il tanto a t teso programma . Egli prendeva atto dei dibattiti che la questione m ilitare aveva suscitato in Parlamento e fuori, dichiarando non essere la sua intenzione discostarsi dalle «assennate conclusion i» d ella Commissione d'inchiesta se non in quanto io lo ritenga nece ss ario per personale co n vincimento in ordine a taluni particolari pro vve diment i che non a lterano il rispetto e l' i ntegrità dell ' ins ieme 66 •
Catturata così la benevolenza dell'uditorio, passava ad analizzare più a fondo la questione m il itare, giudicandola «politicamente e tecnicamente matura», poiché «essa è entrata nella coscienza nazionale, essa è divenuta popolare come non è stata mai per il pa ss ato» 67 •
64 l prossimi favori parlamentari, «Corriere della Sera» 4 m aggio 1909.
65 Così com incia il resoconto de «La Tribuna» , 12 giugno 1909.
66 AA PP . Leg islatu ra XXIII , Camera-Discussioni, tornata dell' 11 giugno 1909, p. 2258 li generale Paolo Spingardi
67 I b idem, p 2250.
Gli obiettivi del ministro erano precisi e concreti poiché i bisogni dell'esercito erano ormai «tali che l'indugiare più oltre a provvedervi avrebbe potuto compromettere la consistenza medesima dell'esercito e della nostra difesa» 68 • Speciale cura fu rassicurare i deputati che le somme che venivano concesse erano sufficienti a svolgere il programma presentato .
Il ministro vi può con sicura coscienza affermare che con i mezzi richiesti dal presente disegno di legge, e con quelli che furono votati dal Parlamento in passato, si può fare effettivamente fronte a tutto un complesso programma bene determinato, studiato nei suoi minuti partico lari dai corpi tecnici, sotto la diret tiva del capo di stato maggiore dell'esercito, concretato in c ifre d'accordo con gli uffici amministrativi, e, quel che più impona, controllato, vagliato in ogni sua parte dalla vos tra comm issione d'inchiesta parlamentare 69 •
Partendo dal concetto di «rendere meno stridente, più facile, più omogeneo, il passagg io dal piede di pace al piede di guerra» 70 , il programma si articolava in sette punti fondamentali .
Innanzitutto l'aumento della forza bilanciata per rafforzare i reparti: Spingardi desiderava giungere gradualmente a una forza bilanciata di 250.000 uomini, come suggerito dalla maggioranza della commissione d'inchiesta:
Ma, nelle presenti contingenze, è pars o a me che una forza bilanciata di 225 mila uomini potesse essere sufficiente. Con questa forza la forza della compagnia ... può salire a 85 uomini circa ... in confronto dei 93 ch iest i dalla ma ggioranza de lla commissione. Il divario non è molto sensibi le, come vedete 7 1 •
L 'aumentata forza delle compagnie avrebbe reso finalmente possibile una più efficace istruzione delle truppe. A questo motivo si collegava il secondo punto del programma, cioè la necessità di più frequenti e numerosi richiami di classe. Nell' esercizio 1909-1910 Spingardi aveva int enzione di richiamare circa 100 mila uomini, che rappresentavano molto in confronto di quello che si faceva pel passato, in confronto ai 18 e 20 mila uomini richiamati negli esercizi scorsi, ai 40 mila uomini dell'esercizio in corso; ma siamo molto lontani da quello che si fa negli altri eserciti, dai 400 ai 500 mila uomini che si richiamano in Francia, in Germania, in Austria 72 •
Anche questa era una meta verso cui tende re.
68 Ibidem.
69 Ibidem, p. 2255 n Ibidem, p. 2253.
10 Ibidem, p 2253.
11 Ibidem, p. 2252.
Spingardi si prefiggeva poi «d i provvedere alla completa sistemazione territoriale difensiva delle nostre frontiere terrestri e marittime, di chiudere le porte di casa» 7 3 •
Posso assicurare - diceva più avanti il Ministro - che gli enti competenti e l'onorevole comm issione d'inchiesta sono concord i nell'additare il fabb isogno complessivo per fortificazio ni e relativi armamenti in 180- 190 milioni. Ed una somma precisamente corrispondente viene stanziata dal Ministero della guerra nelle sue proposte. So no 182 i milioni che co i precede nti e coll'attuale stanziamento furono assegnati a ll e fortificaz ion i ed al loro armamento 74
Il Ministro si proponeva anche, genericamente, di provvedere all'armamento ed al munizionamento del nostro esercito in re lazione ai più moderni portati della meccanica e della balistica, in relazione ai moderni modi di combattere, sull 'esempio d i quanto hanno fatto o stanno facendo i principali eserciti europei assicurando po i con più precisione che in un «pe riodo re lativamente breve di tempo noi saremo in grado di sost ituire tutto il materiale da 87 B con materiale 906 a deformazione» 75 •
Un punto riguardava la riduzione della ferma, argomento sul quale si appuntava grande attenzione e si attendeva una presa di posizione da parte dell'autorità competente P erciò Spingardi assunse forma le imp eg no di presentare alla ripresa de i lavori parlamentari u n disegno di legge il qua le sancisca co n la fe rma biennale per tutte le armi il principio dell'uguaglianza de l tributo che tutti i c itt adini devono pagare alla Patria 76
Ultimi punti del programma riguardavano l'ordinamento dell' esercito e l'avanzamento degli ufficiali:
Per riguardo all'ordinamento del.l'esercito è mio intendimento di mantenere il disegno di legge del mio predecessore, riservandomi tuttavia di presentare degli emendamenti, alcuni in verità alquanto essenziali, per rende rlo più ri spon d ente alle moderne esigenze, i n re lazione anche a nuovi elementi di studio c he io ho creduto mio dovere procurarmi dalle s u periori e competenti a utorit à militari. - No n
13 Ibidem, pp 2254-2255 li generale Paolo Spingardi meno essenziali modificazioni io mi propongo di apportare alle leggi che regolano l'avanzamento nell'esercito( ] una delle mie prime cure è stata quella di ris olv ere, o per lo meno cercare di risol ver e ... la crisi della carriera degli ufficiali inferiori [... ] Assicurare a t utti gl'idonei ... u na modesta ma s icu r a carriera; consentire in giusta misura ad u na sch iera di eletti per forte ingegno e per qual ità essenzi a li di carat t ere di ascendere più rapidamente verso il ve rtice della piramid e [... ] sono qu esti i princip i fondamentali ai quali ho informato il disegno di legge che mi riservo di presentare prossimamente alla camera 77
14 Ibidem, p 2256.
7 5 Ibidem, pp. 2255 - 2256.
7 6 Ibidem, p. 2257.
Ma oltre ai punti del programma, il discorso del Ministro conteneva indizi di un orientamento politico abbastanza preciso, importanti per capire l'animo col quale egli si accingeva all'opera di ristrutturazione dell'esercito.
Il liberalismo di Spingardi
Duttile, aperto, abile oratore, Spingardi apparve su bito alla Camera, «usa a trovar si davanti in qualità di ministri della guerra degli uomini impicciati a districare due parole » 78 , diverso dai suo i predecessori . Sicuramente i lunghi anni trascorsi in servizio a l Ministero avevano lascia to in lui l'abi t ud ine ad avere concezioni meno limi tate delle questioni militari ad alto livello.
Il generale aveva una vis ione della realtà non molto di ss imile da quella di Giolitti 79
Come il Presidente del Consiglio egli rifuggiva dai sistemi astratti e preferiva le so luzioni pratiche, ad e ren ti alla realtà, fondate su punti programmatici precisi più che s u principi fi lo sofici .
Fin dal 1904 Spingardi si era dichiarato d'accordo con Giolitti riguardo la «più ampia libertà per tutt i nei limiti della legge » concependo tale libertà mai disgiunta dall 'ordine necessità s uprema del vivere c ivile, senza la quale la causa istessa della libertà sarebbe in breve ora compromessa e perduta, e con ess a andrebbero frustrati i benefici effetti che da una s aggia e gra dual e evo lu zione debbono e poss ono indubbiamente attendersi 80 .
Proprio la fiducia nella graduale perfettibilità delle istituzioni è il primo aspetto da so tt olinea r e nel bel di sc orso alla camera del giugno 1909. Una fiducia che lo portava a plaudire al «buon senso popolare italiano» che
77 l b idem, pp. 22 57- 58.
78 Così l' «Avan t i!>) del 13 g iugno 1913 , notando appunto il contras to tra Spingardi e i suoi pr edecessor i.
79 Sul li bera li smo d i Giolitti, v . E. G ENTILE, L'Italia giolitliana, Il Mu lino , Bologn a, 1990, pp. 2 7-28 e 31-3 3
80 RFS. D iscorso agli elettori di A nagn i, d oc. cit.
Paolo Spingardi: u n ministro della guerra liberale? 35 trionfando di tutte le esagerazioni, tanto in s enso mili t arista, quanto in senso contrario, ha reso giustizia alle istituzioni militari, lealmente ed onestamente riconoscendo l'imprescindibile necessità ed il grande valore economico della loro funzione protettiva 8 1•
Spingardi era quindi portato a respingere ogni instauratio ab imis, cercando invece di migliorare l'esistente nella convinzione che l'organizzazione militare di un paese è il risultato storico di un lento e progressivo accumularsi e adattarsi di elementi di varia natura, ciascuno dei quali ha la sua ragion d'essere, e che non si potrà radicalmente sconvolgere senza compromettere le compagine dell'insieme 82 .
Fiducia che richiedeva senso della misura e continua ricerca del g iusto mezzo, evidenti nella preoccupazione di adeguare le esigenze della difesa al bilancio dello Stato: «con g li stanziamenti che sono messi a disposizione dell'Amministrazione militare, si può riso lvere in modo soddisfacente il problema della nostra difesa» rassicurava il Ministro. Ne derivava un programma «battezzato minimo a l cospetto di un programma massimo di là da venire» ma che condotto a compimen t o nel più breve tempo possibile, darà al nostro e sercito e alla nostra difesa tale efficienza, che l'Italia potrà assidersi tranquilla nel consesso delle grandi potenze, rispettata non solo, ma, occorrendo, anche temuta 83
Giolittiana sembrerebbe poi la volontà di evitare così nell'esercito, come in qua lsiasi istituzione civile, que ll a i nfluenza deleteria che vi esercita il malcontento , che smorza qualunque più sana iniziativa e che atrofizza qualunque più vi t ale fun zione 84
Insomma eliminando il malcontento Spingardi riteneva possibile un miglior funzionamento delle istituzioni. E non si può mancare di notare come, ferma restando l'assoluta fedeltà alla monarchia, comune del resto a tutti i militari e all'intera classe politica liberale, uno dei tratti caratte r istici di Spingardi ministro è il rispetto delle istituzioni parlamentari, il senso di avere una precisa responsabilità di fronte ad esse Eg li desiderava sempre
81 AA.PP. Le g islatura XXIII Camera-Discussioni , lornata dell' 11 giugn o 1909, p. 2251.
82 Ibidem, p . 2254.
83 Ibidem, p. 2255.
84 Ibidem , p 2258.
Il
generale Paolo Spingardi
la sanzione delle camere ai suoi progetti, e non pensò mai di avvalersi dei soli decreti reali, che pure utilizzò quando le circostanze ve lo spinsero.
I suoi discorsi apparivano schietti e sinceri, da persona che mantiene ciò che promette e promette solo ciò che sa di poter mantenere: «Per me, soldato, una virtù sola comprendo e posseggo: la fede nei patti» dichiarava anche in privato 85 •
Va comunque sottolineato che non si sono rintracciate prese di posizione su questioni al di fuori delle competenze strettamente inerenti all'incarico ricoperto. Rimane quindi qualche interrogativo sulla natura del liberalismo di Spingardi, ma non si può negare che la sintonia di vedute tra Giolitti e il suo Ministro della Guerra fosse notevole ed abbia rappresentato uno dei motivi della fiduc ia riposta dallo statista di Dronero nel generale di Felizzano .
Il quale sapeva comunque da parte sua guadagnarsi la fiducia della Camera e concludere brillantemente il suo intervento, anche se con un inev itabile tocco di retorica, invocando la concordia di tutto il paese:
Nella famiglia, nella scuola, nella stampa, nei comizi, ovunque il popolo si raccolga a t u te la di particolari interessi, s otto diversa veste, sotto diversa fede, non una paro la suoni avversa alla patria ed alle sue armi. - In tal guisa s i educhi e s i tempri l'anima collettiva di esso, così da prepararlo con mirabile disciplina di intelletti e di cuori alle prove, che l'avvenire ci può riserbare. Soltanto allora, onorevoli collegh i , credetelo, l'esercito e la nostra valorosa marina, stret t i da comunanza di intenti, coscienti della accresciuta loro efficienza, orgogliosi della considerazione onde il paese li circonda , sentiranno di essere, e saranno di fatto, il più sicuro presidio del suo onore e dei suoi a l ti interess i 86
Il successo del lvfinistro
In privato, alcune settimane più tardi, Spingardi confermava la sostanza di queste parole, scr ivendo: «Ho bisogno di lavorare tranquillo, ho bisogno dell'appoggio di tutti » 87 •
E davvero l'appoggio, o perlomeno l'a pprovazione, di tutti, se si prescinde dall'estrema sinistra, egli ottenne dopo il suo discorso. Appena ebbe terminato di par lare si ebbero applausi vivissimi e prolungati da tutte le part i della Camera; moltissimi deputati andarono a congratularsi con lui, al punto che la seduta dovette essere momentaneamente sospesa 88 •
85 R FS. Spin gardi a Gio litt i, 14.7 .1909 (minuta).
86 AA. PP. Legislatura XXIII , Cam era-Discussioni , Tornata dell'll gi ugno 1909, p. 2259.
87 RFS. Sp ingardi a Giolitti, 14 7 .1909, doc. cit.
88 C fr . n 86.
Paolo Spingardi: un ministro della guerra liberale? 37
I giornali di ogni tendenza riconobbero i successo ottenuto e so prattu tto l'eloquio e la personale simpatia del Ministro, tanto che persino !'«Avanti!» non poteva fare a meno di notarne le qualità e lo stesso Filippo Turati s i lasciava sfuggire una significativa battuta: «La pessim a causa non meritava un così buon avvocato>> 89 Evidente era soprattutto la sorp re sa per un ministro della guerra di così spiccate qualità oratorie: nessun ministro della guerra eb be mai negli ultimi anni la virtù di conquistare d'un tratto, come i l generale Spi ngardi, la simpatia e la fid ucia della Camera 90
Il giudizio più ent usiasta veniva dalla giolittiana «Tribuna », che dopo aver ripreso i temi della simpatia e dell'eloquio del Ministro, concludeva sottolineando le qualità «libera li>> insite nel programma:
Ma il ministro Spingardi seppe anche la moderazione : miglioramento dell'esercito sì, ma miglioramento adatto alle nostre forze economiche; il programma mass imo s i svo lgerà nel tempo, egli si contenta di esser l' es po sito re e l'esecutore di que l programma minimo che progredisce e non precipita, che migliora e non compromette, che spende ma non spande né sciupa; che appare legittimo e necessario per la nostra difesa e la nostra dignità, ma non si affaccia spavaldo né tracotante né provocante . Anche la misura del suo discorso, come nei provvedimenti concertati d'accordo col gabinetto, anche la misura fu cagione di successo 91 li
Di fronte a una tale unanimità di consensi non stupisce che il disegno di legge che concedeva gli stanziamenti richiesti venisse approvato dalla Camera mercoledì 16 giugno 1909 con soli 25 voti contrari e dal Senato lunedì 28 giugno 1909 con appena 3 vot i contrari, divenendo la legg e 30 giugno 1909, n.404.
Essa dava anche facoltà al Ministro del Tesoro di provvedere ai pagamenti eccedenti gli stanziamenti di bilancio con gli ordinari mezzi di tesoreria . In altri termini si poteva spende r e in un so lo esercizio la cifra prevista per più eserc iz i: veniva così messo in atto l'espediente auspicato da Pallio.
89 V. « Avanti!» del 13 giugno 1909; la battuta di Turati è riportata dal «G iorna le di Sicilia» dell'I 1- 12 giugno 1909 e dalla «Gazzetta del Popolo>} del 12 giu gno 1909.
90 Idee chiare e parola efficace, «Corriere della Sera», 12 giugno 1909. Cfr. L 'impressione del discorso del ministro Spingardi, «Il Secolo», 12 giugno 1909 e// successo di Spingardi, «La Stampa», 12 giugno 1909.
91 Preparazione e successo, « La Tribuna», 13 g iugno 1909 . V . anche « Il Nuovo Giornale di Firenze», Sabato - Domenica 19-20 giugno 1909 : <<. •• !'on. Spingardi è sembrato ai più, anche agli avversari sistematici, quello che suol dirsi l'uomo della situazione» (corsivo nel testo) e « Il Messaggero», Sabato 12 g iugno 1909.