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ogni occhio leso nel suo cristallino è molto imperfetto e che vi si produrrà frequenti ssimamente una cataratta secondaria senza contare altri accidenti. lo queste condizioni un'operazione non ha che poche probabilità di riuscita ed in quest'ultimo caso la condotta del ch1rurgo che non sarà riescito sarà fatalmente incolpata. Fa d'uopo quindi non intervenire che quando ciò sia assolutamente necessario, c non vi ha che una condizione che obblisa a quest'intervento con breve dilazione ed è il glaucoma. In questo caso devesi fare l'estrazione del cristallino coll'iridectomia, oppure praticare, ciò chtl è molto più ~emplice e riesce so venti anche meglio, paracen. tesi ripetute dell'occhio. Insomma, in presPnza di un traumatismo dell'occhio, non si deve applicare l'atropina che quando il tono oculare sia normale; se esso è esagerato, devonsi usare i miolici, come l'eserina e la pilocarpine~; se gli accidenti continuano corl ipertensione dell'occhio, adoperare le punture ripetute continuando l'uso dei miotici che agiscono allora più efficacemente; infine non 1- rocedere all'estrazione che quando tutti gli altri mezzi abbiano fallito. Nella maggior· parte dei cast questi primi mezzi associati agli antiflogistici, sanguisughe, ventose, mercuriali all'interno ed io pomata, ghiaccio, diminuiscono molto rapidamente gli accidenti e l'occhio si modifica abbastanza perchè l'intervento operatorio non sia indicato che molto tardi, quando tutti i fenomeni acuti sono scomparsi. In certi casi anche si può vedere, dopo molli mesi, rischiararsi il cristallino quando nell'mizio un simile esito sembrava impossibile. Il traumatismo infine può produrre, specialmente nei fan ciulli e negli adolescenti, alterazioni che interessano la muscolatura dell'occhio; mollo rapidamente ~;i può vedere la produzione di uno strabismo, portandosi gli occhi il più spesso all'infuori. In questo caso può esservi un'indicazione per operare più presto la cataratta allo scopo di impedire che lo strabismo si produca, ma la questione è molto discutibile.