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RIVISTA DELLE MALATTIE VENEREE EDELLA PELLE
D elle menlngo-mie liti bl e n orragiohe. - DUFOUR. - (Jou rnal de 1\1.édecine et de Chiruryie, marzo 1891).
L'esistenza delle complicazioni spinali della blenorragia non ,·iene più attualmente messa in du bbio e numerosissime osservazioni sono state pubblicate su questo argomento.
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11 dott. Dufour ha ora fatto conoscere alcuni nuovi esempi di questa grave co mplicazione che de vesi verisimilmente considerare come di natura specifica e come prodotta dalla pr esenza di gonococchi.
Il quadro cli nico che si osse rva più soventi in simile caso è quello della forma dorso-lombare de lla mielite diffusa, parziale acuta o subacuta. con febbre moderata, sensazione dolorosa in corrii:<pOnJenza del focolaio di mielite, dolori in ci ntura, formicolii e sussulti muscolari negl i arti inferior i, per dita rapida della sensipililà e della motilità. distur bi dell'orinazione e della defecazione, talvolta disturbi trofici .
Dal punto di vista dell'evoluzione, s i può dire vh e queste mieliti compa iono ora nel periodo purul ento della blenorra~ia, ora nel periodo di scolo sieroso,o ra infin e e piu raramente qualche tempo dopo la cessa z ione del catarro uretrale, assumendo il decorso di tulle le mielili infettive , non dist inguendosi pe r nulla, ac.l esempio, d11lla mielite vaiuÒlosa, risipelatosa o t ifica. Come queste ultime, es~e sono s tale osservate acute o subacute· anzi in un caso con decorso c ronico . Mai hanno presenta:o quegli andam enti fulminanti di cerle affezioni midollari. La loro durala, abitualmente di un mese circa, ha varialo da i f> giorni a G mesi ed anch e quasi tre an ni. L'esito non è sta to t'alale c he nella terza parte dei ca s i.
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La prognosi pu6 quindi essere considerata come meno grave che in certe altre forme di mielite. I rivulsivi , nel trattamento dei sintomi costituiscono, co me negli altri cas i, il miglior metodo terapeutico.
Ma la conseguenza che deriva da questo studio, dal punto di vista della diagnosi, si è ch e si deve riferire alla blenorragia l'origine di certe mieliti diffuse, la cui eziologia r esta dubbiosa.
La ble norra gi a acuti. anteriore ed 11 suo me todo ra ziona l e di oua . - HENRY S. STARK. - (The Medica l Record, fobbraio 1891).
L'evoluzione della teoria biologica deve aver convinto i vecchi pratici che la patologia genito-urinaria come la sua terapia, poggino ora su basi affatto nuove, e che quindi ogni rim edio che non sia i n armonia con i principì stabilili da LisLer, che non abbia riguardo alla natura del virus, all a localizzazione della malattia, alle particolarita an{ltomiche dell'uretra, all'estensione e stadio della flogosi, ed alle varietà della flogosi stessa , non sara razionale.
Si riconosca o no il gonococco come il fattore della gonorrea, la suppurazione di una mucosa r ichiede una medicc1zione germicida, quindi l'oggetto della cura dev'essere quello di sterilizzare o neutralizzare iJ vi r us, d' allontanare i prodotti di secrezione, e di render e l'urelra un terreno sfavor·evole allo sviluppo di germi infettivi . Si potrà ammettere una distinzione teoretica fra l'uretrite virulenta e la non virulenta, ma in pratica una differenza terapeutica non esist1:i, ail'infuori di quella che può esser fatta fra una blenorragia benigna e di breve dur ata, ed una blenorrea r ibelle.
La mucosa uretr ale è accessibile all'endoscopio, strumento btin poco usato, ma sen za de l qullle un' a ccurata localizzazion e della lesion e uretr6le è impossile. Oltre a ciò, le diverse parti dell'uretra possono infiamma r si a diverse epoche, ed i fenomeni locali possono var ia r e con la località infiammata, e servir di guida alla terapia.
Il calibro ed il diametro dell'uretr a nou sono quantita co-
Rivista
stanti, ma quanlità variabili, e lfl rnuco~A urelrule p1·eseuta orifìcii beanli di uumerosi follicoli e glandole rlie ricettano il v,rus µonorroico. Dentro di essi i gonococchi, gli stafilococchi piogeni si agglomerano, soggiornano per un seguito di stagioni duranle IH quali la ml'llaltia può rimaner latente, fìnchè un'indiscre:t.ione od un eccesrn qualunque non scovi i germi accumulati 11 elle cripte e nelle lacune; nè queste sono esagerazioni, perchè i casi iii follicolite cronica alcune delle quali conrlucono per$iuo ad ukerazioni e fìslole uretrali non 1>ono rari, ed è comune il caso di succes:;.ive blenorragie in uomini che hanno avuto commercio con donne mai affette da lai malattia.
Questo s trullura glandolare dell'uretra dimostra come s ia necessario un diretto trattamento locale per scacciare il virus dai follicoli, il quale può in ogni tempo portarsi alla :;.uperfìcie dell'uretra, ed infettarla con la stessa virulenza dr l primo attacco, giticchò il flusso del!' orina anche cari<·a di sostanze anliblenorragiche, non basta a scacciar via tutti i microbi. Il curare dunque un'uretrite blenorragica con i so li rimedi interni ,~ irrazionale, come sarebbe irrazionale l'e:::clusiva c ura interna della difterite.
Quanto alla estensione de! processo infìammativo, i:: necessario rendersi ragione del tratto d'uretra ammal a la, s e siti cioò la parte anteriore ai muscoli compressori, oJ anche la posteriore, perché nel secondo caso le iniezioni falle nel modo or dinario riusci r ebbero affatto inutili, ed un'accurata diagnosi dE•ll' estensione del processo non sarebbe esatta senza l'u r etroscop io.
L'autore 1·igetta la comune divis ione della blenorragia nei tre .stadi di p r odromi, <li suppurazione florida e di decl ii~ azione , perchè non ben definibili, e pr opone di distinguere la ma lallia in uno stadio antiblenorragico, blenorragico e postblenorragico.

Riconoscr la diversa suscettibi lilù degli individui e la lo r o 1·elativa immunilli, ed attribuisce quest'ultima all'acidità de l muco uretrale, prodotta dall'orina che prima del coito p uò aver neutralizzalo o sorpassato l'alcal inità normale <l i q ue l muco che è segr egato dalle glandole spar se nella mucosa
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uretrale; l'orinazione prima del coito sarebbe dunque un mezzo preve11ti vo, menti-e l'alcalinità della mucosa uretrale fav orirebbe l'attecchimento dei gonococchi.
Contraria mente al comportamen to delle altre malattie specifich e, una blenorragia sofferta predispone alle altr e, quindi sarebbe inutile il tentare la cura preventiva con l'attenuazione dei virus, con le inoculazioni preventive dei virus ,li qualunque genere; nè una cura Abortiva !'.i può !'.perar e dai più forti germicidi come il nitralo d'argento, il cloruro mercurico, l'aci do fenico. il perossido d'idrogeno) ecc., percbè tfuesti rimedi distruggono sollecitamente i germi ,:,olo a spese dei tesrnli vi\·enti, e iutti i prali<'i hanno riconosciuto che 11on è opportuno il procurare un restringimento urelr11Je per abortire una blenorragia.
Nello stadio a11tib le11orragico non si puo adotta re che un tl'altnmenlo pa lliativo rome nelle altr e infìammazioni acu te, prolilattico, igienico e d ietetico, diretto a limitore l'intensitii del processo L'unico r imedio clw convenga a m min i:.s trare è un alcal ino per diminuire l'Acidità dell'o r ina, m a va amminisl ralo dopo il pas to, percltè a stomaco digiu n o, non t r ovando nello !"loma co il succo gast r ico, si di ft onder·ebbe tosto nrl ~ang-ue, vi trove rebbe il fosfato ne u tro d i sodo, lo convertirebbe in fosfato a cido, ed accrescerebbe invece di d imi11uire l'acidità dell'orina. 111 ']Uesto s tad io, non <'ssendovi ancora 18 blenorra~ia, sarebbe inulile l'ammin istrazione di anlibl eno rra~ici come i balsamici e gli olii eter ei, e nocive ed irritanti le iniezioni di ogni gener e.
È nel secondo periodo, o periodo bleno r ragico, che si i-ich iede un 1:1l>ile e l[iud izioso Lratta mento attivo. Pochi anni addieL1·0 si µeusava che le in i1.-zioni fossero la causa dei restringimenti u r etr al i e Ji altr e complicazioni ma il tempo e l'esperienza uanno provato che le complica zioni e le cattive conseguenze d'una blenor r a gia avvengono quan do :;.i troscura la cura locale, quando s'imprende innanzi tem po, quando si usano sol uzioni troppo concentr ate, q uando s i ripetono troppo frequentemente, quando non sono eseguile a dovere.
La concentrazione d'una );Oluzione deve esser e in r a gione i11versa della 11uantita del pus; più profusa è la suppu r 11zione, più debole dev'essere la soluzione; le iniezioni sono il solo mezzo di drenag~io che noi possiamo adoperare nell'uretra.
Gli antiblenor-rA~ici. comi> il copaibe, il cubebe, l'olio di sandalo, hanno una dimostrata virtù elettiva per la mucosa uretrale, e quantunque deboli germicidi se applicali direttamente sui micror~anismi, in combinazione con l'orina divengono un vero veleno per i batterii, secondo le esperienze di Oppenheimer. Senonchc> i ripetuti inconvenienti verificatisi per qui>sli rimedi a carico della mucosa dc,llo i::tomaco hanno destato una decisa avversione ad essi in molli medici ed in molli infermi. E certamente, quando si constata una vera intolleranZA, è inutile ostinarsi in essi, e non si comprende come alcuni medici temono tanto di stimolare con mezzi diretti la mucosa uretrali', men,re poi non risparmiano con le loro ini1>zioni la bocca, ~li ocd1i, il naso, le cavità pleuriche ed addominali. La cura dello stadio blenorragico si pu ò dunque compiere anche con le sole iniezioni uretrali.
Nello stadio postblenorragico, quando la suppurazione è quasi interamente scomparsa, ed il flusso dell'orina non è p iù doloroso, le iniezioni devono essere continuate e rinforzale. e se resta una leggera secrezione che agglutini le lAbbra 1!ell'uretra, specialmente al mal.tino, ciò dev'esser e interpretato come una leggera i!·ritazione re$iduale della mucosa uretrale, o come una mancanza di tono 11ei i::t1oi capillari. Allora è necessario alterare l'azione dei vasi sanguigni uretrali, e ricondurre gradtttamente la mucosa alla sec rezione di quel liquido normale nece1>sario alla lubrifica· zinne dell'uretra. A tale effetto, l'introduzione di uoa grossa sonda una "olla per settimana, preceduta da copiosa irrigazione dell'uretra anteriore con leggera e calda soluzione di permanganato di soda, servirà a d ilatare O!Xni stenosi infiammatoria che possa essere il punto di partenza di un restringimento, ed a ripristinare la t onicita della mucosa uretral0.
Quando il paziente non ha più scolo uretrale nè bruciore
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11ell'emissione dell'orina, si crede guarito, abbandona Ja cura, e ritorna alle sue abitudini. li medico però deve avere una evidenza maggiore che n on l'assenza dei sintomi subiettivi, e non deve, IAsciar l'i11fermo se uon ha ottenuto quest' evidenza. L'assenza di p-onococchi e di cellule di µus per qualche lempo sarebbe un segno evidents di gGarigione, ma tali osservazioni non so110 possibili a lungo nella prl'ltica privata, specialmente presso gli operai. In mancanza d'una ripetuta e diuturna osservazione microscopica, l'assenza dei fiocchi di muco-pus, e delle tracce di pus nel deposito delle orine, prolungata per una diecina di giorni, può consigliare la cessazione di ogni cura; erl il ritorno graduale alle primitive abitudini.