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RIVISTA D'IGIENE

Sull'acqua del Tevere . - Studio dal punto di v:sla dell'igiene per A. C i:: LLr ed A. S CALA.

Gli autori hanno pubblicalo nell'anno decorso nel Bollettino della commissione speciale d'igiene del municipio di Roma uno studio, secondo i moderni metodi chimici e batteriologici, delle acque del Tevere, in riguardo all'inqui namento loro per le materie luride, escrernentiziP, e di rifiuto, che vi si versano o vi si incanalano per le fogne.

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Dei più importanti fiumi d'Europa s' é compiuto analogo studio di grande inte resse sanitario, e non potea mancarne il Tevere, sul quA:e in ogni tempo e su svariati argomenti s' é scritta un1;3 biblioteca.

Gli autori vollero colmare r1 uesta lacuna noo tanto per l'idea di portare un contributo alle conoscenze sull' autodepurazione delle acrrue dei fiumi, quanto per ragioni loca li. Corrono cioè idee mollo ,·aghe sull'inquinamento delle acque del Tevere nel trallo urbano. Dopo lo sviluppo edilizio della ciltà (' l'aumento della popolazione (in vent'anni l'una e l'altra sono <fuasi raddoppiate) sorse il dubbio se tutta la massa di rifiuti privali e pubblici potesse impunemente essere scarici:ita nel fiume. Ino ltre i rifiuti che v'immettono alcune industrie, e i resti di vegetali e animali morti che la corrente rapisce e traspo rla, aumer>tavano il sospetto che l'ac'lua arrivasse o Roma già cosi corrotta da non poter tollerare altra aggiur,ta di materie organiche in disfacimento.

E così è rimasta ancora ape rta la soluzione del prob lema della fognatura dei nuovi quartieri suburbani fuori le porte Salaria, Pia e San L orenzo. Le acque delle fogne di questi possono essere a monte della città raccollP, come ora, dal-

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l'Aniene, confluente del Tevere ? Oppure si devono incanalare in uno o più collettori speciali (uno che se n' é proposto rosterebbe parecchi milioni) da condurre o a valle della città, o a monte e ad imboccare nel grande collettc,re dietro il muraglione del Lungo Tevere di sinistra?

In risposta a questi due quesiti, gli autori premesse alcune considerazioni storiche sulla potabilila delle t1cque del T evere e sulla fognatura di Roma, ed esposti i risultati ottenuti dalle anali~i chimiea e batteriologica dell'acqua in confronto anche con quella d~i principali fiumi d'Europa, sono di aHiso che il Tevere con tullo il volume e con tutta la. velocità delle "ue acque può smaltir e le immondezze dE'll'inlera città senza pericoli per la pubblica salutP, e così potrebbe smaltire i rifiuti di molte industrie, che, é a far voli, si stabiliscaM lun~o le sue sponde. Considerando poi che i muraglioni del Lungo Tevere faranno cessare an<:he quel g rado limitato d'inquinamento attuale dell'acqua delle spondd, e che le acque del Tevere non servono e non debbono servire, neppure dopo Roma, ad usi domestici e cittadini, la fognatura dei quartieri suburbani a monte della città potrà seguitare ad essere, senza inconvenienti, incanalata nell'Aniene.

Rapporto 1ulla proflla111 dell& febbre tifoide& nell'&rmat& fr&ncHe . - FREYCl~ET, ministro della g•1erra.(Annales d'Hyr;iène publique et de médecine léaale, marzo 1891).

Credi amo utile di riprodurre testualmente questo rapporto potendo i fatti in esso rilevati essere di ammaestramento anche pel nostro esercito.

« In ~iugno 1889 ed in febb r aio 1890 ho esposto le misure principal i prese per diminuire i danni della febbre tifoidea nell'esercito. Esse consistono essenzialmente nella soppressione delle fosse delle latrine e nel miglioramento delle ac<1ue potabili. Quest'ultima precauzione principalmente esP rcita u11 efftllto decisivo sopra rorigine e lo sviluppo della malattia . L'esperienza di quasi 3 anni ha dimostrato come, tulle le volte che nelle citserme si é sostituita un'acqua pura ad una contamin a ta, l'epidemia che si era manifestata non ba tardato a diminuire e ad estinguersi intieramente; ed inversamente ogni volta che l'acqua, fino allora buona, era stata contaminata per un motivo qualunque, la malattia era ben tosto comparsa e si era sviluppata finché aveva durato la causa.

« Questa convinzione mi ha spinto a persevera r e nella installazione dei fillri perfezionati in tutti gli stabilimenti nei quali non P- ra possibile di fare arrivare acque naturali di una qualità irreprensibile. Al 19 gennaio 1889 esisteva un numero di accasermamenti rappresentante 230000 posti disponibili, nei quali era stata riconosciuta necessaria la installazione dei filtri. Al 1° gennaio i890 questo numero era disceso a 153000; attualmente é di soli 61000, e vi é tutto a credere che sarà scomparso alla fine dell'anno. Presentemente esistono 18759 candele filtranti, che funzionano in 264 stabilimenti.

« La diminuzione della febbre tifoidea ha seguito un andamento parallelo, come si può giudicare dalle cifre seguenti.

<e :Nel 1886-87 il numero dei casi di febbre tifoidea é in media di 6881, e quello dei decessi 864; nel 1889 il numero dei casi è di 3491, quello dei decessi 5i2.

« Quindi la diminuzione nel numero dei casi è della metà e nel numero dei decessi di un terzo. È da notare che in ciascuno degli anni 1889-90 i casi di malattia hanno diminuito in una proporzione mllggiore che i decessi. Ciò è dovuto senza dubbio a che, fra le acque rimpiazzale o migliorate ne esistevano alcune che corilenevano il germe tifoideo in proporzione relativamente debole, e che determinavano pochi casi mortali. Bisogna anche considerare che· le precauzioni d'ogni genere, le quali furono raddoppiate nei corpi di truppa, sono tanto più efficaci quanto meno forti sono le influenze morbose, e che quindi è più facile di prevenire le epidemie benigne cbe di arrestare le epidemie micidiali.

« I risultali del 1890 sarebbero stati ancora più soddisfac~nti se l'epidemia d'influenza, che ha domina lo nei primi mesi dell'anno, non avesse a ggravato un certo numero di casi, come fece per altre malattiò, e se, d. altra parte, non fossero bruscamente scoppialo epidemie locali di febbre tifoidea in molte guarnigioni, dove nulla le faceva prevedere, in seguito alla contamioazione, constatata dopo il fallo, dei condotLi municipali che fornivano l'acqua alle caserme. Vi è tutto a sperare che tali accidenti diverranno più rari a misura che l'attenzione delle autorità civili sarà maaaiorh 00 mente rw 1amala su questa specie di pericoli. cc In questo governo nel 1888-89 il numero dei casi di febbre tifoidea fu in media di 1270 e quello dei morti 136. Nel 1890 i casi di malattia furono 309 ed i morti 52. Quando gli stabilimenti e;ctra muros, compresi in questa statistica, saranno provveduti di filtri, come è già ordinato, il risultato annunziato sarà largamente raggiunto ed anche sorpassato. Non vi è ragione perchè la stessa cosa non si verifichi nel complesso del territorio, e confido che la statistica generale del 1892 ne fornirà una splendida testimonianza. cc Ho tanto più fondamento a sperarlo che incontro da tutte le parti nell'armala il più premuroso concorso. 11 comando ed il servizio di sanità in tutti i gradi della gerar~bia rivileggiano di zelo per assicurare il benessere degli uomini e migliorare l'igiene. La loro sollecitudine non si eserc ita solamente sulla qualità delle acque, ma si estende ai diversi -punti che interessano lo sviluppo delle epidemie come l'affaticamento eccessivo, la pulizja del corpo, la disinfezione delle caserme, ecc. Questi sforzi combinati avranno certamente per risultato là diminuzione in proporzione notevole della mortalità generale nell'esercito nonché delle giornate d'ospedale. »

« Ad ogrn modo, tenendo coulo che i miglioramenti introdotti nel 1890 sono stati graduati, e non daranno tutto il loro risultato che nel 1891, è lecito credere che, quando sarà terminata la riforma. il numero dei casi sarà ridotto di tre quarti e quello dei decessi di d:.ie terzi. Questa previsione é confermata dai risultati ottenuti nel governo di Parigi , dove la sostituzione di buona acqua negli stabilimenti intra muros ha potuto realizzarsi fin dal termine del i889.

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Stadio orltico del proceul di depurazione e 41 sterlllzzazlone delle aoque potabllt , del dott. PoucHer.(Nuovo apparecchio sterilizzatore dell'acqua di Rouart, Genesle ed Herscher). - ( Annal1s d'flygiine publique et de médecine légak, aprile 1891).

L'autore ricorda che le recenti scoperte batleriologiche e la loro applicazione alla etiologia di un certo numero di malattie hanno dato alla depurazione delle acque per renderle potabili un significalo essenziaimenle diverso da quello che a,eva per lo passato, per cui le qualità organoletliche hanno perduto molto della loro imporldnza, ed é cambiato il valore dei di versi processi di depurdzione.

Attualmente il processo di depurazione delle acque si puc'i riassumere così: rnparare dall'acqua potabile tullo ciò cbe è organismo vivente e lasciarvi il meno possibile di materie o r~aniche per modo che il liquido costituisca un cattivo mezzo di cultura . Gli igienisti si preoccupano poco della pro · porzione dei sali minerali e dei gas disciolti; certo a qualita igieniche uguali sarà preferibile un'acqua piacevole al izusto ad una inc:ipida o di gusto più o meno sgradevole, ma qua ndo si tratta ili ac')ua la <'Ui contaminazione è possibile questa sapidità diviene una condizione secondaria.

Perchè il termine di depurazione applicalo ad un'acqua potabile sia giustificalo, è oggi necessario che le operazioni, alle quali quest'acqua sarà sottoposta, ce la forniscano e~en le da microrganismi senza introdurvi elementi eslranei alla sua composizione chimica. I processi usali finora consistono in una filtrazione più o meno perfelta; nell'utilizzare cioè i fenomeni di porosità e di allrazione ca pilla r e per fissa r e alla superficie od in seno della c:ostanza filtrante i microriranismi sospesi nelracqua. IL filtro ideale sarebbe CO'>liluito da una sostanza polver ulenta abbastanza porosa e di poco costo pe r poler essere rinno"ata mollo soventi, esdudendo da un uso ulteriore ciò che ha servito precedentemente. Que.sti filtri sarebbero allora m ollo dispendiosi.

Negli ullirni anni sono s tati proposti ed esperimentati versi processi di depurazione i più diversi; alcuni hanno dato c11tlivi risultali, altri hanno dato risultati eccellenti per un certo periodo, uno solo ha fornito costantemente ed i~ ogni circostanza acqua assolutamente sterilizzala. L'autore parla solamente di queste due ultime specie.

Il proce.<iso di A nderson, consiste nell'agitare r acqua soc:pella con limatura di ferro o di ghisa, e quindi nel determinare coll'agitazione all'aria l'ossidazione e la prècipitazione allo slalo di idrato e di combin azione organica ferrica ci e l ;;aie ferroso disciolto nella prima parte dell'operazione, e,I infin e nel chiarificare l'acqua con una filtrazione sulla sabbia. Questo processo dà risultali abbastanza buoui, ma non dà un'acqua assolutamente prica di mic r orvanismi, completamente sterile.

Il p r ocesso Hezcaston, che consiste principalmente n e l precipi tare i sali calcari e magnesiaci può essere utile per l'industria, ma non potrebbe soddisfare ai desiòerut1 attuali dell'igiene.

Il processo Mrtign e ri che consiste a filtrare l'acqua attraverso il carbone animale e l'amianto in polYere da sul principio buoui l'isultati, ma non larda a lasci ar passare i balteridi e per conseguenza a di,·enire sospetto. L'ultima mo,tiflcazione òi questo processo, consistente nel fare agfre sull"acqua, prima della filtrazione, un miscuglio di carbonalo di soda, calce ed ollume, dà migliori risullati, almeno al pr incipio, ma alte ra la composizione chimica dell'acqua.

I miglio ri risultati fo1·niti dalla filtrazione spellano ai filtri Chamberland od ai sistemi analoghi, rnu essi hanno ancora l'inconveniente che i pori si ostruiscono presto e che, come gli altr i filtri, dopo un tempo più o meno lungo lasciano pas sa re dti microrganismi, se non !"Ono ripuliti a periodi variabili secondo l'inquinamento dell'ocqu1:1 e la pres$iOnè sotto cui il filtro funziona.

Un apparecchio ingegnoso di André per ripulire i filtri Chamberlo11d ne rende l'uso mollo pili facile e certo. Esso co nsiste es~er.zialmente di spazzole in caoutcltouc mosse automaticamente che puliscono la super ficie della candela filtrante. Inoltre, per evitare il deposito dello stra to vischioso, che rallenta cosi rapidamente la flll r azione, André ha intro·

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dotto nell'interno del suo apparecchio dei corpi polverulenti . i quali distaccando questo strato vischio.so formano una specie di intonaco protettore e danno alla candela ed alle batterie di filtri un rendimento più considerevole e più regolare. Non rimane più a carico dei filtri così costituiti che la loro fragilità e la· possibile esistenza di fessure, o di una porosità eccessiva, circostanze che possono permeltere il passaggio di microrganismi nell'acqua filtra.ta.

Riassumendo ne~li apparecchi e sistemi sopra descritti, che sono i miglìori, rimane sempre qualche dubbio sul risultato finale della depurazione, perché viene sempre un momen lo in cui l'acqua non è più assolutamente sterile o per il lungo tempo di funzionamento o per un accidente sopra vvenulo.

Rimane a<l esaminare un ultimo processo che ha dato cogli sperimenti risultali costanti. I signori fratelli Rouart hanno cercalo n·on più di depurare e filtrare l'acqua, ma di sterilizzarla mediante il calore sotto pressione. I signori Genesle e Herscher si sono pure occupati di questa questione e dalla loro collaborazione è risultato l'apparecchio che porta oggi il nome di Rouarl, Geneste e Herscher, col quale si può otlenere l'acqua sterilizzata nelle condizioni di assoluta sicurezza. L'apparecchio si compone: 1° di una caldaia, 2° di uno scambiatore, 3• di un complemento di scambiatore, 4• di un chiarificatore.

Caldaia. - Essa può essere riscaldata rapidamente col fuoco, col gas o col ,,apore: nei grandi apparecchi è contornata da un serpentino nel quale l'acqua si riscalda prima d'entrare nella caldaia. L'ucqua è mantenuta nella caldaia ad un livello costante o per l'Alimentazione diretta dalle acque dei condotti della citta, o con uno dei congegni comunemente usati a questo scopo. L'acqua nella caldaia è tenuta ad una temperatura costante tra 120• e 130° senza sensibile produzione di vapore, operando sotto pressione ed in recipiente chiuso; quindi due vantaggi importanti: 1° assenza di evaporizzazic.,ne, locché ha per effetto di non modificare sensibilmente la composizione dell'acqua, che conserva quasi tutta l'aria che contiene in dissoluzione; 2° economia, non dovendosi forn ire il calorico latente per l' evaporizzazione dell'acqua. Affine di rende re l'apparecchio automatico si può m unirlo di regolatori della temperatura, i quali non lasciirno us cire l'acqua se non ha raggiunto la temperatura voluta. Dopo che l'acqua è stata nella caldaia per un tempo sufficiente alla sterilizzazione compieta {variabile secondo la temperatura) essa passa nello scambiatore, Scambiatore. - Questo apparecchio si compone di un ser· pentino nel quale circola l'acqua calda sterilizzata circondato da un inviluppo impermeabile oel quale circola in senso inverso l'acqua fredda da sterilizzare prima di essere spinta nella caldaia. Con questo apparecchio si ha una grande economia di spese: difatti l'acqua sterilizzata che esce calda dalla caldaia si raffredda nello scambii,tore mentre l'acqua da sterilizzare vi si riscalda ad una temperatura prossima a 100°.

Complemento dello scambiatore. - L'acqua sterilizzata, già raffreddata nel serpentino dello scambiatore, percorre un secondo serpentino tuffato in un recipiente aperto superiormente questo complemento di scambiatore, raffreddato mediante acqua c!J.e non psssera nell'apparecchio, ha per effetto di fare sortire l'acqua sterilizzata presso a poco alla stessa temperatura dell'acqua di alimentazione. Esso non è sempre necessario.

Chiarificatore. - L'acqua sterilizzala così raffreddata attraversa un chiarificatore, dove deposita tutte le materie in sospensione. Si può aggiungere allo sterilizzatore un chiarificatore rudimentale all'entrata dell'acqua, il cui scopo sarebbe di ritenere le grosse impurità che potrebbero ostr uire le parti della macchina. L'apparecchio deve essere sterilizzato prima di metterlo in funzione, e per ciò basta di fare arrivare l'acqua nella caldaia direttamente senza che passi per lo scambiatore. L'acqua sterilizzata, non essendo più raffreddata percorre i serpentini ed il chiarificatore alla temperatura di 120° o 130• e sterilizza lutto lo spazio che deve percorrere prima di essere raccolta e per il tempo creduto necessario.

L'apparecchio descritto presenta i seguenti vantaggi:

Hivista

1" sterilizzazione dell'acqua ad una temperatura di cui si può disporre a volontà;

2• riscaldamento sollo pressione, senza distillazione, ciò che conserva, almeno iu parte l'aria disciolta nell'acqua; l cambiamenti che subisce l'acqua sono di poca importanza salvo per riguardo alla materia organica, la quale diminuisce di circa la meta portando la temperatura a 140', e di poco

3• economia di combustibile per la soppres$ioue dell'evapo rizzazione, e l'impiego dello scambiatore (l kg di carbone basta per sterilizzare 100 litri d'a cqua}. L'apparecchio ò fisso o mobile, di piccole o di grand i dicnension1, e può applicar-si tanto al servizio di citta, come di caserme, ospedali, truppe in campagna ecc.

La sicurezza di ottenere a.equa sterilizzato è resa più completa mediante due rubinetti corrispondenti a dei tubi che pescano nella caldaia ad altezze diverse e lasdano sempr e quando r apparecchio non funziona, una soluzione di conti~ nuità t,ra l'acqua da sterilizzare e quella già sterili zzata. Inoltre il rubinetto di uscita htt una portata tale che, sollo IA pr essione di 2 kg, la massima quanti1à d'acqua che ne può uscire è quella corrispondente al tempo durante il quale l'acqua deve rimanere nell'apparecchio per una sleril izza'zione completa. Gli apperecchi domestici sono falli codi stessi principii, solamente é soppresso lo scambiatore.. il tilt~o è contenuto nello ~tesso recipiente con la caldaia ed il riscaldamento è automatico. Quelli per ll'li o~pedali hanno serpentino di riscaldamento, caldaia, alimeutatore, l'ei:tolatore dd calore, chiarificatore e scambiatore. Quest'ultimo (' di~posto in modo èa l'ornit•e in un sol tratto u11a certa qnl.lntità d'acqua sterilizzata calda a circa 80', e vi é aggiunto un st:rbaloio d'acqua sterilizzalt1 fredda.

L'autore dà quindi le tabelle indicanti i risultati delle esperienze fotte anche dal punto di vista bHtteriologico coll'acqua della Senna sola o coll'aggiunta di coltura di diversi micr oorganismi.

Questi risultati dimostrano che, per ottenere una sterilizzazione assoluta e certa si deve riscaldare. l'acqua nell' appar~cchio o per 15 minuti a 120°; o per 10 minuti a 130o.

0°JGIENR 705 pi ù del terzo portandolo solo a 120' o 130°. La materia organica è bruciala dall'ossigeno contenuto nell'acqua , la cui proporzione per conseguenza diminuisce.

È pure notevolmente diminuita la proporzione dei gas disciolli nell'acqua, ed infine è precipitata una certa quantità di carbonati alcalini-terrosi.

I signori Rouart, Geneste e Herscher costruiscono ora un ap parecchio capace di dare 500 litri d'acqua sterilizzata alrora, per cui potrà fornire l'acqua potabile per agglomerazione di persone come caserme , O!-pedali ecc Una moJificazione nella disposizione interna dell'apparecchio permette d i avere acqua sterilizzala calda o fredda a volontà, ciò che é utile nei servizi di chirur gia, di ginecologia ec~.

In conclusione la superiorità di questo apparecchio sopra tutti i sistemi finora proposti è la certezza di avere sempre un'acqua assolut<1mente sterilizzata qualunque sia la sua orig ine. Esso non diminuisce il valore degli altri processi di depur11zione, che posSOPO essere utilmente applicati in certe circostanze, in !"pecie dei filtri a candela di pol'cellana del Chamberland col sistema di ripulimento propo"LO da Andrè; ma offre una sicurezza più completa, e mflftgiore regolarità ne i risultati.

Senza contare i servizi che può rendere ad agglomerazioni di per sone obbliga te a servirsi per un motivo qualunque di acqua contaminata, a corpi di truppa in campagna, agli equipaggi dei bastimenti, a colonne di spedizione, l'apparecchio sterilizzatore mobile, insieme alla stufa a disinfezione ed al polverizzatore di soluzioni antiseltiche di Geneste e Herscher costitui8cC un arsenAle merliante il quale si può lottare colla d esiderabile efficacia contro le malattie infettive.

Il germe tlfogeno traapor tato dalle acque d1 un fium e.

La Rivista d'igiene e sanità pubblica nel suo fascicolo ultimo del 1' aprilf', nelle note pratiche per l'ufficiale sAnitario rit'erisce che in questi ultimi mesi si è verificata nel territorio di Foligno un'epidemia di tifo, la quale ha pre4;)

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RIVISTA o'JGJE~E scntato circostanze e fatti interessanti ed isLrulliv1 che meritano tutta l'attenzione ùell'epidemiologo e dell'igieni~ta.

Siccome si tratta di un nuovo fatto che vale a con fe r ma della po.ssibililà del trasporlo del germe per mezzo delle acque correnti come del resto venne gia dimostrato anche r,er l'epidemia· di tifo svoltasi in Firenze per le acque di Moutereggi, epidemia di cui recentemente si fece pa r ola in l(uesto giornale, cosi crediamo utile di informarne I nostr i lettori.

Nel caso di cui ora si traila risultò dimostrato che l'epidemi a proveniva dalrrnquinamento delle acque del Menotre, poiché ha seguilo esattamente il corso del fiume. E s e, a comprovare l'asserto, non bastasse il sapere che i colpiti dichiararono di aver bevuto di quelle acque, sla il fatto, che, t utti i villaggi e le case discosti dal fiume, i qua li si pro vvedevano di altre acque sorgive, rimasero immuni, come pure l'infezione restò circo!!'critla agli abitanti delle sole sponde del Menolre.

Ma v1 ha ancora di più: nel centro del villaggio Caseoove, g ravemente colpilo, si trova un gruppo di abitaz ioni detto Coilecasolc, che si alimenta del!' acqua d1 una fonltt na, la quale sla alle falde del monte; ebbene, non vi si ebbe ad osservare alcun tifoso, ali' infuori di un 1,:iovinetlo che per ragioni del mestiere di fabbr o ferraio, si recava ali ' officina , presso il fiume. e beveva di quell'acqua.

Mediante la disinfezione Jelle feci, delle biancherie e delle case, impedito l'ulteriore inquinamento delle acque de l fiume Menotre e provveduto all'alimentazione idrica, consigliando altre sorgenti o l'a cqua bollita, l'epidemia scemò d' intensi la quasi subito.

Risulta quindi evidentemente confermala l'inconte stabile importanza pratica delle pronte denun~ie dei casi di malattie infettive e diffusive, e la potenza delle disinfe;ioni , per a rrestare un'epidemia.

Rivista Di Statistica Medica

B la11unto dell& •tatbtloa. unitari& dell' eaeroito •pagnuolo pel 1888 . - Dott. M. M. P ACHECO. - (Rcoista d e sanidad militar, 15 marzo- i• maggio 1891).

Crediamo ulile di fare cenno di questo riassunto statistico in continuazione ed a complemento di quello pel 1887 di cui ru recentemente fatlo parola su questo iziornale nel fascicol o di marzo u. s. a pag. 4:'!8.

La mortalila gene rale delle truppe spagnuole della penis ola, delle isole adiace nti, e delle provincie d'ol tremare f~ uel 188~ molto minore di quella de ll'anno antecedente. Infatti i morti furono 8-i3 sopra una forza media di 93,394 uomini, e quiuJi si ebbe la propo r zione del 9,02. P: 1000 d~lla fo r za; mentre nell'anno antecedente la mortahLa era salita fino al 16,6 p. 1000 a causa specialmente delle malattie infettive. . .

L'autore fa quindi uuo studio compar ativo fra la morlahla dell'esercito spagnuolo e quello di altr e nazioni, e afferma _che se la proporzione p. 1000 è nell'eser cito spagnuolo superiore a quella di altri eserciti, ciò si deve sopra lullo alle cause seguenti: 10 perchè secondo la legge attuale sul recl~lamen_to vengono sottoposti a visita solo quelli che a lle~ano mferm1tà 0 difetti fisici; 2• perché non esistono prescrizioni abb1:1stanza severe che valgano ad eliminare pronta me nte gli individui affetti da ti,:i incipiente; 30 perchè, non essendo ancor a stabilila per legge la vaccinazione obbligator ia, i soldati sono io gr~n numer o vaccinati per la pr ima volta quando vengono ch1a, mali alle armi, ragione per cui il vaiuolo quas i sem pre infierisce.

708 Rivista Di Statistjca Hed1ca

La mortalità p. 1000 degli individui curati, distinta per gruppi morbosi, fu la seguente:

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