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I N T E R V I S TA E S C L U S I VA A L L A S O T T O S E G R E TA R I A A L M I N I S T E R O D E L L ’ I N N O VA Z I O N E T E C N O LO G I C A E L A T R A N S I Z I O N E D I G I TA L E
L’idea del Governo:
un’infrastruttura di reti fisse e mobili per l’inclusione sociale Assuntela Messina:« Connessioni a 1 Gbps su tutto il territorio nazionale entro il 2026, in anticipo rispetto all’Europa»
“L 18 Progetti Finanza&
MARIA PIA ROMANO
e competenze digitali sono un importantissimo strumento di inclusione sociale perché permettono la partecipazione attiva al lavoro di domani e, di conseguenza, allo sviluppo del Paese che verrà. Non possiamo consentire che il digitale diventi un ulteriore strumento di esclusione ed emarginazione.”: questa la ferma convinzione di Assuntela Messina, Sottosegretaria di Stato al nuovo Ministero dell’Innovazione Tecnologica e la Transizione digitale, guidato da Vittorio Colao. Nella squadra del Governo Draghi dal 24 febbraio scorso, originaria di Barletta, la Sottosegretaria con grinta e abnegazione si sta attivando affinché la gigabit society non resti una promessa, ma diventi realtà in tempi ragionevoli. Si punta in alto, con connessioni a 1Gbps in tutta Italia entro i prossimi cinque anni, perché oggi più che mai si deve puntare sull’innovazione e sulla digitalizzazione, diritti primari dei cittadini. In diversi momenti si è parlato del piano di transizione digitale ponendo l’accento sulle infrastrutture per col-
mare il Digital divide, questo anche prima dell’obiettivo europeo del 2030. La pandemia ha mostrato i limiti delle nostre infrastrutture: è davvero un aspetto così prioritario? Indubbiamente è un aspetto prioritario. L’emergenza pandemica è stato uno stress-test che ha messo in risalto le debolezze del Sistema Paese in molti ambiti. Il divario digitale è emerso con più forza rispetto ad altre criticità, soprattutto a causa delle caratteristiche di questa crisi sanitaria, in cui il distanziamento sociale è stato il primo argine al rischio di contagio, obbligando a utilizzare le modalità di lavoro agile o la didattica a distanza. In questo contesto, molte famiglie e tante imprese si sono trovate impreparate o del tutto sprovviste dei mezzi per potersi adattare alle nuove modalità di studio o di lavoro. Se già prima del Covid-19 l’adeguamento infrastrutturale del nostro Paese era sentita come un’esigenza a cui rispondere con urgenza, dopo l’esperienza dell’ultimo anno sappiamo che lo sviluppo di un’infrastruttura di reti fisse e mobili ad altissima capacità è una priorità assoluta per garantire non solo la crescita economica del Paese, ma anche per permette-
re ai cittadini di esercitare pienamente i loro diritti, come quello all’istruzione. L’obiettivo che ci poniamo è ambizioso: garantire connessioni a 1 Gbps su tutto il territorio nazionale entro il 2026, con qualche anno di anticipo rispetto all’obiettivo europeo. A prescindere dalle tecnologie utilizzate, è fondamentale fare in fretta per permettere a cittadini e imprese di cogliere i benefici della trasformazione digitale e per realizzare pienamente la promessa della gigabit society. Gli investimenti per la transizione digitale rappresentano, nelle varie declinazioni, la fetta più importante del recovery fund. Ci saranno nuove modalità per assicurare l’efficacia degli impatti raggiunti, oltre che la formale coerenza di spesa nei vari bandi e iniziative di finanziamento a cascata? Tutto il Piano è soggetto a un rigido sistema dotato di un coordinamento centralizzato, svolto dal Ministero dell’economia e delle finanze, per il monitoraggio e il controllo sull’attuazione degli interventi e di un’apposita Cabina di Regia per garantirne l’avanzamento e i progressi in termini di spesa e raggiungimento di risultati e obiettivo, assicurando un dialo-
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