Magazine P&F novembre 2024

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NOVEMBRE 2024

EFFICIENZA ENERGETICA E SOSTENIBILITÀ

NELL’EDILIZIA - LA NUOVA FRONTIERA DEL SETTORE

Nel panorama attuale, l’efficienza energetica e la sostenibilità nell’edilizia non sono più semplici concetti ideologici, ma stanno diventando elementi centrali di una trasformazione che investe l’intero settore. Il 2024 segna un anno cruciale per il mercato edilizio, non solo per le sfide globali legate ai cambiamenti climatici, ma anche per l’impegno sempre maggiore da parte delle istituzioni, delle imprese e dei consumatori verso un futuro più verde e responsabile.

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L’edilizia, uno dei settori più energivori e responsabili delle emissioni di CO2 a livello mondiale, sta vivendo una profonda evoluzione grazie all’adozione di tecnologie innovative, politiche di incentivi e una crescente sensibilità verso il risparmio energetico e la protezione ambientale. In Italia, come in molte altre nazioni, le normative europee e nazionali, nonché gli impegni a livello globale per il raggiungimento degli obiettivi climatici, stanno spingendo il settore ad abbracciare la sostenibilità non solo come una necessità ambientale, ma come una vera e propria opportunità economica.

Il Green Deal Europeo, con la sua ambizione di rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050, ha avuto un effetto dirompente sul settore edilizio. Il piano implica investimenti colossali per la riqualificazione e la ristrutturazione degli edifici, sia residenziali che commerciali, con un focus particolare sull’efficienza energetica. La Direttiva sull’efficienza energetica degli edifici (EPBD), che obbliga i paesi membri a implementare sistemi di certificazione energetica e a ridurre drasticamente il consumo di energia negli edifici esistenti, è un chiaro esempio della direzione verso cui ci stiamo muovendo. In Italia, la risposta al Green Deal si è tradotta in una serie di incentivi fiscali, come il Superbonus 110%, che ha stimolato un’importante ondata di ristrutturazioni energetiche, permettendo a milioni di famiglie italiane di migliorare la propria efficienza energetica. Sebbene la misura abbia generato non poche polemiche e difficoltà burocratiche, i benefici in termini di risparmio energetico sono evidenti: edifici più efficienti, minori bollette e, soprattutto, un abbassamento delle emissioni di CO2. Questa trasformazione, se correttamente indirizzata, ha anche il potenziale per creare nuovi posti di lavoro e favorire la crescita di un’intera filiera industriale dedicata alla sostenibilità: dall’installazione di pannelli fotovoltaici all’utilizzo di tecnologie innovative per la costruzione e la ristrutturazione. L’Italia ha l’opportunità di diventare un leader nel settore delle costruzioni green, promuovendo l’innovazione, migliorando la competitività e riducendo la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali. Le tecnologie che stanno emergendo nell’ambito dell’efficienza energetica sono un altro tassello fondamentale di questa trasformazione. I materiali innovativi, come il bio-cemento e i pannelli solari integrati, stanno cambiando il volto delle costruzioni, rendendo gli edifici non solo più efficienti, ma anche più resilienti e in grado di produrre energia. Inoltre, l’adozione del Building Information Modeling (BIM), che consente di progettare e gestire in modo più efficiente le risorse e l’energia negli edifici, sta prendendo piede in modo sempre più diffuso, sia nelle nuove costruzioni che nelle ristrutturazioni.L’innovazione tecnologica sta anche puntando sull’automazione e l’intelligenza artificiale, con sistemi di domotica che monitorano e ottimizzano in tempo reale i consumi energetici, adattando le condizioni ambientali alle necessità degli utenti e riducendo gli sprechi. In questo scenario, anche l’utilizzo di energie rinnovabili, come l’energia solare e geotermica, si sta facendo strada nell’edilizia residenziale e commerciale, integrandosi perfettamente con i progetti di efficienza energetica.

In questo contesto, l’economia circolare sta assumendo un ruolo centrale. Le costruzioni edilizie sostenibili non sono più viste solo come edifici efficienti, ma come sistemi che si inseriscono in un ciclo continuo di utilizzo e riutilizzo di materiali, riducendo drasticamente i rifiuti e favorendo la rigenerazione urbana. L’adozione di materiali riciclati, la progettazione di edifici modulari e smontabili e la creazione di sistemi di recupero sono alcune delle pratiche che stanno trasformando il settore in un’opportunità di sviluppo che guarda al futuro. Il futuro dell’edilizia è verde, e il 2024 rappresenta una tappa fondamentale in questo cammino. Le scelte che faremo oggi determineranno il tipo di città in cui vivremo domani.Conclusione: Verso un Futuro Sostenibile e Resiliente.

Tommaso Mazziotti

L’impatto delle elezioni USA sull’Italia: quali conseguenze sulla pelle degli italiani?

L’Italia e gli Stati Uniti condividono una partnership storica che abbraccia diversi settori: dal commercio internazionale alla difesa, dalla cooperazione scientifica all’energia. Gli Stati Uniti sono tra i principali partner commerciali dell’Italia, soprattutto nei settori dell’automotive, della moda, dell’agroalimentare e delle tecnologie avanzate. Allo stesso tempo, l’Italia rappresenta un alleato chiave per Washington in Europa e nel Mediterraneo.

Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti rappresentano un evento di portata globale, capace di influenzare non solo il futuro della superpotenza americana, ma anche gli equilibri economici, politici e sociali di molti paesi, tra cui l’Italia. Ogni cambiamento alla Casa Bianca introduce nuove priorità politiche e visioni strategiche che si riflettono sulle relazioni transatlantiche, con effetti diretti e indiretti sulla vita quotidiana degli italiani.

Le relazioni Italia-USA: un legame strategico

L’Italia e gli Stati Uniti condividono una partnership storica che abbraccia diversi settori: dal commercio internazionale alla difesa, dalla cooperazione scientifica all’energia. Gli Stati Uniti sono tra i principali partner commerciali dell’Italia, soprattutto nei settori dell’automotive, della moda, dell’agroalimentare e delle tecnologie avanzate. Allo stesso tempo, l’Italia rappresenta un alleato chiave per Washington in Europa e nel Mediterraneo.

Qualunque cambiamento politico a Washington, dunque, non si limita a interessare i palazzi della diplomazia, ma può influenzare direttamente l’economia italiana, le imprese e i consumatori.

Le variabili chiave: commercio e investimenti Politiche commerciali e dazi

Uno degli aspetti più sensibili delle elezioni americane riguarda le politiche commerciali. Negli ultimi anni, le tensioni tariffarie sono diventate una questione cruciale per l’Italia. Settori come il vino, il formaggio e la moda hanno già subito gli effetti di dazi imposti o minacciati durante l’amministrazione Trump. Un cambio di leadership potrebbe rappresentare un ritorno al multilateralismo, riducendo le barriere commerciali e favorendo un clima più stabile per gli espor-

tatori italiani.

Al contrario, un approccio più protezionistico potrebbe colpire duramente le imprese italiane che esportano negli USA, compromettendo una fetta significativa del PIL nazionale. Investimenti diretti esteri (IDE)

Gli Stati Uniti sono tra i principali investitori in Italia, con partecipazioni in settori strategici come energia, tecnologia e manifattura. Una politica americana volta a favorire la “re-shoring” (il ritorno delle imprese negli USA) potrebbe ridurre gli investimenti in Italia, indebolendo la crescita economica e l’occupazione.

Al contrario, un’amministrazione orientata alla collaborazione internazionale potrebbe incentivare flussi di capitali verso l’Italia, specie in progetti legati alla transizione energetica e all’innovazione.

La geopolitica e la sicurezza energetic:Il ruolo del Mediterraneo

L’Italia, per la sua posizione strategica, è un attore chiave nel Mediterraneo, un’area che interessa direttamente gli Stati Uniti per questioni di sicurezza e stabilità. Le elezioni americane possono influenzare la politica estera di Washington verso il Nord Africa e il Medio Oriente, regioni da cui dipendono parte dell’approvvigionamento energetico italiano e le rotte commerciali. Un’amministrazione più interventista potrebbe rafforzare la presenza americana nell’area, garantendo una maggiore stabilità geopolitica. Al contrario, un approccio isolazionista rischierebbe di lasciare spazio a potenze concorrenti, come la Cina e la Russia, aumentando l’instabilità e mettendo sotto pressione le imprese italiane attive in quelle regioni. Transizione energetica

Gli Stati Uniti sono un attore centrale nella lotta al cambiamento climatico e nelle politiche energetiche globali. Un’amministrazione favorevole agli accordi internazionali sul clima, come quella democratica, potrebbe accelerare gli investimenti nelle energie rinnovabili, creando opportunità per le aziende italiane del settore. D’altra parte, un orientamento politico contrario all’adozione di politiche climatiche aggressive potrebbe rallentare gli sforzi globali, con implicazioni negative per le imprese italiane coinvolte nella transizione ecologica. Impatto sulle famiglie italiane: costi e opportunità

Inflazione e costo dell’energia

Le scelte politiche americane influenzano anche il prezzo del petrolio e del gas, elementi determinanti per l’inflazione e il costo della vita in Italia. Ad esempio, un aumento della tensione con paesi produttori come l’Iran o la Russia potrebbe far lievitare i prezzi energetici, con ricadute dirette sulle bollette degli italiani e sui costi di produzione delle imprese.

Al contrario, politiche di distensione o accordi sul clima potrebbero contribuire a stabilizzare i mercati, riducendo i costi per le famiglie italiane.

Tassi di cambio e turismo

Il risultato delle elezioni americane influenza anche il valore del dollaro rispetto all’euro. Un dollaro forte rende le esportazioni italiane più costose, ma favorisce il turismo americano in Italia, un settore vitale per molte regioni del Paese. Al contrario, un dollaro debole può avvantaggiare le imprese esportatrici, ma penalizzare l’arrivo di visitatori dagli Stati Uniti. Il fattore Cina: un equilibrio delicato

La competizione tra Stati Uniti e Cina rappresenta una delle principali variabili geopolitiche del nostro tempo. L’Italia, con la sua adesione alla Belt and Road Initiative, è un osservato

speciale nella strategia americana verso Pechino. Un’amministrazione americana più dura verso la Cina potrebbe esercitare pressioni sull’Italia per ridurre i legami economici con il gigante asiatico, creando dilemmi strategici per il governo italiano e le sue imprese.

D’altra parte, una politica più aperta potrebbe favorire un riequilibrio nelle relazioni commerciali, creando nuove opportunità per le imprese italiane attive sia negli USA che in Cina. Il ruolo dell’Unione Europea

Infine, le elezioni americane influenzano anche il rapporto tra Washington e Bruxelles, con ricadute significative per l’Italia. Un’amministrazione favorevole al dialogo con l’UE potrebbe rafforzare la cooperazione transatlantica, avvantaggiando le politiche comunitarie in settori strategici come il commercio, la sicurezza e la tecnologia.

Al contrario, un approccio conflittuale rischierebbe di indebolire l’UE, lasciando l’Italia più esposta alle turbolenze globali. Conclusioni: una sfida globale per l’Italia

Le elezioni americane non sono un evento distante per gli italiani, ma una variabile che influenza direttamente la loro vita quotidiana. Dal prezzo dell’energia alle opportunità di lavoro, dalle esportazioni al turismo, ogni scelta della nuova amministrazione americana ha ricadute concrete sul tessuto economico e sociale del Paese.

Per l’Italia, il vero obiettivo sarà quello di mantenere un rapporto solido con gli Stati Uniti, sfruttando le opportunità offerte da questa partnership strategica e mitigando i rischi legati alle sfide globali. La capacità del governo italiano di adattarsi e rispondere a questi cambiamenti sarà determinante per proteggere gli interessi delle famiglie e delle imprese, garantendo un futuro di crescita e stabilità.

Progettazione

Progettiamo una nuova

Lo Studio è organizzato per svolgere in autonomia attività di progettazione strutturale sia nell’ambito dell’edilizia civile che industriale, sia per la creazione di nuove costruzioni che per la ristrutturazione e la rivalutazione di costruzioni esistenti.

Direzione Lavori

La direzione lavori strutturale è attuata attraverso un susseguirsi di verifiche, analisi, sopralluoghi, prove, riunioni, verbalizzazioni e attività che portano alla stesura finale della Relazione a Strutture Ultimate che rappresenta l’atto finale del processo.

Consulenze tecniche

Grazie alla pluriennale esperienza in svariati campi dell’ingegneria, lo Studio Archimede svolge anche una importante attività di analisi di prefattibilità per interventi Superbonus 110%

Garanzia di qualità e competenza ma anche di trasparenza con un partner come UNICA ASSEVERAZIONI

NUOVO CODICE DEGLI APPALTI: l’importanza delle asseverazioni

L’asseverazione, nell’ambito degli appalti pubblici, rappresenta uno strumento fondamentale per garantire la correttezza, la trasparenza e la qualità nelle procedure di gara. Con l’introduzione dei nuovi codici degli appalti, il ruolo dell’asseverazione è diventato ancora più centrale, configurandosi come un requisito essenziale per partecipare alle gare e per dimostrare la propria conformità alle normative vigenti. In questo contesto, essere asseverati da aziende competenti non è solo una formalità, ma un passo cruciale per il successo di qualsiasi progetto pubblico. L’evoluzione dei codici degli appalti e il ruolo dell’asseverazione Con la recente revisione del Codice degli Appalti, entrata in vigore nel 2023, il legislatore ha inteso rafforzare i meccanismi di controllo e di garanzia nelle procedure di aggiudicazione delle gare pubbliche. Questo nuovo quadro normativo punta a promuovere la trasparenza, la concorrenza e la sostenibilità negli appalti pubblici, rendendo obbligatoria l’asseverazione per molte categorie di lavori, servizi e forniture. L’asseverazione, in questo contesto, consiste nella certificazione da parte di un ente terzo della conformità dei requisiti tecnici, economici e organizzativi richiesti dalla gara d’appalto. Questo processo implica un’analisi approfondita dei documenti presentati dall’operatore economico, tra cui bilanci, certificazioni di qualità, competenze tecniche, e capacità finanziarie. L’obiettivo è assicurarsi che l’azienda sia realmente in grado di portare a termine il progetto secondo le specifiche richieste, minimizzando i rischi di inadempienze e di contenziosi. Perché

l’asseverazione è fondamentale nei nuovi appalti La centralità dell’asseverazione nei nuovi codici degli appalti si riflette in diverse aree chiave: 1. Garanzia di Qualità e Competenza : L’asseverazione rappresenta una garanzia di qualità per la stazione appaltante, che può così accertarsi che il soggetto partecipante alla gara possieda tutte le competenze tecniche e organizzative necessarie per realizzare l’opera. Questo processo riduce il rischio di ritardi, errori progettuali, o addirittura fallimenti, che possono derivare dalla scelta di operatori economici non adeguatamente qualificati. 2. Trasparenza e Anticorruzione : Un sistema di asseverazione rigoroso contribuisce a promuovere la trasparenza nelle procedure di gara, contrastando fenomeni di corruzione e favoritismo. Gli enti asseveratori, infatti, operano secondo principi di imparzialità e indipendenza, garantendo che la selezione degli operatori economici avvenga sulla base di criteri oggettivi e documentati. 3. Accesso al Mercato e Concorrenza Leale : L’obbligatorietà dell’asseverazione livella il campo di gioco, garantendo che tutti i partecipanti abbiano le stesse possibilità di aggiudicarsi una gara, a patto di dimostrare il possesso dei requisiti richiesti. Questo stimola la concorrenza leale e l’accesso al mercato anche per le piccole e medie imprese, che possono competere alla pari con aziende più grandi e strutturate. 4. Riduzione dei Contenziosi : Uno degli obiettivi principali dei nuovi codici degli appalti è la riduzione dei contenziosi che spesso rallentano l’esecuzione delle opere pubbliche. L’asseverazione svolge un ruolo cruciale in tal senso, certificando ex ante la conformità dei partecipanti ai requisiti di gara e riducendo così le possibilità di ricorsi e di dispute legali. L’importanza di

affidarsi ad aziende competenti per l’asseverazione Affidarsi ad aziende competenti per l’asseverazione è fondamentale per garantire l’affidabilità del processo e la validità dei certificati rilasciati. Gli enti asseveratori devono possedere una serie di requisiti di indipendenza, imparzialità e competenza tecnica, oltre a essere accreditati secondo le normative vigenti. La scelta dell’ente asseveratore non è quindi un aspetto da sottovalutare, poiché un’asseverazione inadeguata può compromettere l’esito di una gara d’appalto e, in alcuni casi, portare all’esclusione dalla stessa. Le aziende asseveratrici devono essere in grado di offrire un’analisi approfondita e dettagliata dei documenti, garantendo una valutazione accurata dei requisiti economici e tecnici. Questo richiede competenze specialistiche in diverse aree, tra cui la conoscenza delle normative sugli appalti, l’analisi finanziaria, la gestione dei progetti e la qualità dei materiali e dei processi. Inoltre, gli enti asseveratori devono aggiornarsi continuamente per tenere il passo con le evoluzioni normative e con le migliori pratiche del settore. Le sfide e le opportunità della nuova normativa L’introduzione dei nuovi codici degli appalti e il rafforzamento dei requisiti di asseverazione rappresentano una sfida ma anche un’opportunità per le imprese. Da un lato, le aziende devono adeguarsi a standard più elevati e affrontare costi aggiuntivi per ottenere le certificazioni necessarie; dall’altro, queste normative favoriscono un mercato più trasparente e competitivo, premiando le imprese che investono nella qualità e nella competenza. Le sfide principali riguardano la complessità dei processi di asseverazione e la necessità di documentare in modo accurato tutte le fasi del progetto. Per molte imprese, soprattutto le PMI, questo

può rappresentare un ostacolo significativo. Tuttavia, l’investimento in processi di asseverazione di qualità può trasformarsi in un vantaggio competitivo, permettendo di accedere a un numero maggiore di gare e di migliorare la propria reputazione sul mercato. Inoltre, i nuovi codici degli appalti promuovono una maggiore digitalizzazione dei processi di gara, con l’adozione di piattaforme digitali per la gestione delle offerte e delle asseverazioni. Questo passaggio verso il digitale non solo rende più efficienti le procedure, ma aumenta anche la trasparenza e la tracciabilità delle operazioni, riducendo i tempi di valutazione e migliorando l’accesso alle informazioni per tutte le parti coinvolte. Conclusioni L’asseverazione rappresenta un pilastro fondamentale dei nuovi codici degli appalti, contribuendo a promuovere la trasparenza, la competenza e la qualità nelle procedure di gara. Affidarsi ad aziende competenti per l’asseverazione non è solo una necessità per rispettare i requisiti normativi, ma un’opportunità per distinguersi in un mercato sempre più competitivo. Nel contesto attuale, caratterizzato da una crescente complessità normativa e da una forte pressione verso la sostenibilità e la trasparenza, le aziende devono vedere l’asseverazione non come un semplice obbligo, ma come uno strumento strategico per migliorare la propria competitività e per contribuire alla realizzazione di opere pubbliche di alta qualità. In definitiva, la corretta applicazione delle nuove norme sugli appalti e l’uso strategico dell’asseverazione possono trasformare le sfide della compliance in vantaggi competitivi, favorendo lo sviluppo di un mercato degli appalti pubblico più efficiente, trasparente e sostenibile.

Uno dei punti di forza delle ESCO è il modello contrattuale basato sul risparmio energetico garantito. Attraverso contratti di prestazione en ergetica (EPC), le ESCO si impegnano a conseguire determinati r ti, assumendosi il rischio finanziario degli interventi.

Innovazione e sostenibilità nelle nuove costruzioni: il ruolo strategico delle ESCO

In un contesto globale sempre più orientato alla sostenibilità, il settore edilizio sta attraversando una trasformazione epocale. Le nuove costruzioni e le ristrutturazioni non sono più valutate unicamente per il loro valore estetico o funzionale, ma anche per il loro impatto ambientale. Al centro di questa rivoluzione vi è l’adozione di soluzioni innovative per l’efficientamento energetico, spesso guidate da Energy Service Companies (ESCO), realtà specializzate nel migliorare l’efficienza energetica degli edifici, riducendo i consumi e le emissioni di gas serra. Questi interventi non solo favoriscono il risparmio economico per i proprietari e gli utilizzatori degli edifici, ma rispondono anche alle sempre più stringenti normative europee in tema di sostenibilità e transizione energetica. Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), il settore edilizio rappresenta circa il 40% del consumo energetico globale e un terzo delle emissioni di CO₂. Questa realtà impone un ripensamento radicale dei modelli di progettazione, costruzione e gestione degli edifici. In questo contesto, le ESCO

giocano un ruolo cruciale, portando soluzioni all’avanguardia nei progetti edilizi, sia nel segmento delle nuove costruzioni che nelle ristrutturazioni.

Le ESCO si distinguono per la loro capacità di fornire un approccio integrato, che comprende: Diagnosi energetica: analisi dettagliata dello stato dell’edificio per identificare le aree di miglioramento energetico. Progettazione e implementazione: sviluppo di soluzioni personalizzate che includono l’uso di tecnologie innovative come impianti fotovoltaici, pompe di calore, sistemi di isolamento avanzati e illuminazione LED.

Gestione e monitoraggio: monitoraggio continuo delle prestazioni energetiche per garantire che i risparmi stimati si realizzino nel tempo.

Uno dei punti di forza delle ESCO è il modello contrattuale basato sul risparmio energetico garantito. Attraverso contratti di prestazione energetica (EPC), le ESCO si impegnano a conseguire determinati risultati, assumendosi il rischio finanziario degli interventi. Questo approccio rende l’efficientamento energetico accessibile anche a

chi dispone di budget limitati, poiché i costi iniziali possono essere coperti dal risparmio energetico generato nel tempo.

L’innovazione tecnologica è il cuore pulsante delle attività delle ESCO. Tra le tecnologie più utilizzate troviamo: Involucro edilizio ad alta efficienza: l’impiego di materiali isolanti di nuova generazione, come aerogel o pannelli in fibra di legno, riduce le dispersioni termiche e migliora il comfort abitativo.

Fonti rinnovabili integrate: l’installazione di pannelli solari o di sistemi eolici per la produzione di energia elettrica permette di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.

Domotica e IoT: l’integrazione di sensori intelligenti e sistemi di automazione consente di ottimizzare i consumi in base alle reali esigenze degli utenti, riducendo gli sprechi.

Sistemi di recupero energetico: tecnologie come il recupero del calore dall’aria esausta o dai reflui consentono di riutilizzare l’energia che altrimenti verrebbe dispersa.

Nuove costruzioni: dalla progettazione

alla certificazione energetica

Per quanto riguarda le nuove costruzioni, l’obiettivo è quello di progettare edifici a energia quasi zero (NZEB), in linea con le direttive europee. Questo significa che gli edifici devono essere capaci di produrre autonomamente gran parte dell’energia di cui necessitano, attraverso fonti rinnovabili. Una ESCO può intervenire fin dalle prime fasi progettuali, collaborando con architetti e ingegneri per garantire che ogni scelta progettuale sia orientata all’efficienza energetica e alla sostenibilità.

Oltre alla progettazione, le ESCO supportano le imprese nell’ottenimento delle certificazioni energetiche, come il protocollo LEED o BREEAM, che attestano il rispetto di elevati standard ambientali.

Se le nuove costruzioni offrono l’opportunità di partire da zero, le ristrutturazioni rappresentano una sfida ancora più complessa, ma altrettanto necessaria. Gran parte del patrimonio edilizio italiano è stato costruito prima dell’entrata in vigore delle normative sull’efficienza energetica, risultando

poco performante dal punto di vista energetico e spesso inadeguato agli standard abitativi moderni.

Le ESCO intervengono con un approccio tailor-made, che tiene conto delle caratteristiche specifiche di ogni edificio. Attraverso interventi mirati, come la sostituzione degli impianti di riscaldamento obsoleti con sistemi a condensazione o la coibentazione delle pareti e dei tetti, è possibile ridurre drasticamente i consumi e migliorare la qualità della vita degli occupanti. Investire in efficienza energetica con il supporto di una ESCO comporta numerosi vantaggi:

Riduzione dei costi energetici: grazie a un minor consumo di energia, i risparmi sulle bollette possono arrivare fino al 50%.

Aumento del valore immobiliare: edifici efficienti dal punto di vista energetico sono più appetibili sul mercato e garantiscono rendite più elevate. Impatto positivo sull’ambiente: la diminuzione dei consumi energetici si traduce in una riduzione delle emissioni di CO₂, contribuendo agli obiettivi di decarbonizzazione.

Le sfide del futuro e il ruolo delle istituzioni

Nonostante i vantaggi, l’adozione su larga scala di soluzioni di efficientamento energetico incontra ancora alcune barriere, come la scarsa consapevolezza dei proprietari di immobili e l’accesso al credito. Le istituzioni possono giocare un ruolo determinante attraverso incentivi fiscali, finanziamenti agevolati e campagne di sensibilizzazione.

Il Superbonus 110%, recentemente modificato, ha dimostrato l’importanza di politiche pubbliche mirate per accelerare la transizione energetica. Tuttavia, è fondamentale garantire stabilità normativa e semplificazione burocratica per incoraggiare ulteriormente gli investimenti in questo settore.

L’integrazione di innovazione e sostenibilità nei progetti edilizi non è solo una scelta etica, ma una necessità economica e ambientale. Le ESCO, con la loro expertise e il loro modello di business basato sulla performance, rappresentano un partner strategico per il futuro del settore edilizio.

Costruzioni sostenibili nel 2025: un nuovo paradigma economico e sociale

Nel 2025, la sostenibilità è diventata la priorità numero uno, con il settore edilizio impegnato a contribuire agli obiettivi climatici globali e al raggiungimento della neutralità carbonica

Nel 2025, il concetto di edilizia sostenibile non è più un’aspirazione ma una realtà consolidata, capace di generare un impatto significativo sull’economia, sull’ambiente e sul tessuto sociale. La crescente attenzione verso la sostenibilità ha spinto governi, imprese e cittadini a ripensare il modo in cui gli edifici vengono progettati, costruiti e gestiti. Questo cambiamento di paradigma, trainato in gran parte dal contributo delle Energy Service Companies (ESCO) e da progetti innovativi di rigenerazione urbana, sta trasformando il settore edilizio, rilanciandolo come volano di crescita per le comunità locali.

Un settore in trasformazione: l’edilizia sostenibile come priorità

Il settore delle costruzioni è tradizionalmente associato a un elevato consumo di risorse e a un impatto ambientale significativo. Nel 2025, la sostenibilità è diventata la priorità numero uno, con il settore edilizio impegnato a contribuire agli obiettivi climatici globali e al raggiungimento della neutralità carbonica. Le nuove costruzioni e le ristrutturazioni si basano su criteri di sostenibilità, con un focus su materiali riciclati, efficienza energetica, uso delle fonti rinnovabili e integrazione con il contesto urbano.

Le ESCO rappresentano uno dei motori principali di questa trasformazione. Grazie alla loro capacità di integrare soluzioni di efficientamento energetico nei progetti edilizi, queste aziende offrono un contributo determinante alla

sostenibilità e alla rigenerazione urbana. Le ESCO non si limitano a migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, ma favoriscono una visione integrata, che tiene conto dell’impatto economico e sociale degli interventi.

Tra i contributi più significativi delle ESCO troviamo:

Riduzione dei costi energetici: grazie all’adozione di tecnologie efficienti, gli edifici consumano meno energia, riducendo le spese per i proprietari e gli inquilini.

Sviluppo di comunità energetiche: promuovendo l’installazione di impianti rinnovabili, come pannelli fotovoltaici, le ESCO favoriscono la nascita di comunità autosufficienti dal punto di vista energetico.

Integrazione sociale: attraverso progetti partecipativi, le ESCO collaborano con le comunità locali per assicurarsi che le trasformazioni urbane siano inclusive e rispondano alle esigenze dei cittadini.

Rigenerazione urbana: un nuovo modello di sviluppo

Un elemento chiave delle costruzioni sostenibili nel 2025 è la rigenerazione urbana. Questo approccio mira a riqualificare aree degradate o sottoutilizzate delle città, trasformandole in spazi vitali, efficienti e sostenibili. I progetti di rigenerazione urbana non si limitano a costruire nuovi edifici, ma creano valore aggiunto attraverso:

Rivitalizzazione del territorio: le aree rigenerate diventano centri attrattivi per investimenti, attività culturali e iniziative sociali.

Sostenibilità ambientale: gli interventi puntano alla riduzione delle emissioni, alla gestione sostenibile delle risorse e alla creazione di spazi verdi.

Coinvolgimento delle comunità: la rigenerazione urbana promuove la partecipazione attiva dei cittadini, migliorando il senso di appartenenza e la coesione sociale. Il rilancio del settore edilizio locale

Il passaggio a un’edilizia sostenibile rappresenta anche un’opportunità unica per il rilancio del settore edilizio locale. Nel 2025, molti piccoli e medi imprenditori del comparto delle costruzioni si sono reinventati, puntando su competenze specialistiche e collaborazioni con ESCO e altre aziende innovative. Questo processo ha avuto un impatto positivo su diversi livelli:

Occupazione: la domanda di manodopera qualificata è aumentata, generando nuove opportunità lavorative.

Sviluppo economico locale: le risorse investite in progetti di rigenerazione urbana ricadono direttamente sulle comunità locali, stimolando l’economia del territorio.

Valorizzazione del patrimonio edilizio: interventi di riqualificazione energetica e strutturale hanno migliorato il valore degli edifici esistenti, rendendoli più competitivi sul mercato immobiliare.

I benefici per le comunità coinvolte

Le costruzioni sostenibili non producono vantaggi solo in termini economici, ma trasformano radicalmente la qualità

della vita delle comunità coinvolte. Tra i principali benefici troviamo:

Miglioramento del comfort abitativo: edifici efficienti e ben progettati offrono ambienti più salubri e confortevoli.

Riduzione delle disuguaglianze: attraverso politiche di housing sociale sostenibile, le costruzioni sostenibili contribuiscono a garantire accesso equo a case di qualità.

Aumento della resilienza urbana: edifici e infrastrutture progettati per essere sostenibili sono più resistenti ai cambiamenti climatici e agli eventi estremi.

Un futuro sostenibile per le città

Le costruzioni sostenibili rappresentano una risposta concreta alle sfide economiche, sociali e ambientali che le città devono affrontare. Nel 2025, questo approccio si è consolidato come uno strumento strategico per promuovere la crescita inclusiva e sostenibile, migliorare la qualità della vita e proteggere il pianeta.

Le ESCO, con la loro visione integrata e innovativa, si confermano protagoniste di questa transizione, lavorando a fianco di imprese, istituzioni e comunità per costruire un futuro più verde e prospero. L’auspicio è che l’esempio delle città che hanno già abbracciato questo modello possa ispirare una trasformazione su scala ancora più ampia, rafforzando il ruolo dell’edilizia sostenibile come pilastro del progresso economico e sociale globale.

Il ruolo degli studi di ingegneria nella progettazione e realizzazione di opere complesse con il PNRR

Le opere complesse finanziate dal PNRR richiedono una progettazione integrata che deve considerare molteplici variabili, come l’impatto ambientale, la sostenibilità, l’efficienza energetica, e la capacità di adattarsi alle sfide future.

Il settore edilizio si trova al centro di una trasformazione epocale, guidata dalla necessità di ridurre il consumo energetico, abbattere le emissioni di CO₂ e creare edifici più sostenibili.

Con l’Unione Europea impegnata a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, le costruzioni pubbliche e private devono allinearsi a standard sempre più stringenti in materia di efficienza energetica e sostenibilità ambientale. Questo contesto rappresenta una grande opportunità per rilanciare il settore, ma pone anche sfide significative per i protagonisti del comparto edilizio.

Secondo i dati dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), il settore edilizio è responsabile di circa il 40% del consumo energetico globale e di un terzo delle emissioni di gas serra. Questo impatto si deve sia ai consumi diretti degli edifici, come riscaldamento, raffreddamento e illuminazione, sia all’energia utilizzata nei processi di costruzione e produzione dei materiali.

In questo scenario, l’adozione di soluzioni per l’efficienza energetica è diventata essenziale non solo per rispettare gli obiettivi climatici globali, ma anche per ridurre i costi operativi e aumentare il valore degli immobili.

Efficienza energetica: la chiave per il futuro

L’efficienza energetica rappresenta una delle principali leve per trasformare il settore edilizio. Le tecnologie e le strategie che permettono di ridurre i consumi energetici degli edifici includono:

Involucri ad alta efficienza: l’uso di materiali isolanti avanzati e serramenti ad alte prestazioni riduce le dispersioni termiche, migliorando il comfort abitativo.

Impianti intelligenti: sistemi di riscaldamento, ventilazione e raffreddamento (HVAC) ad alta efficienza, integrati con sensori

e soluzioni IoT, consentono di ottimizzare i consumi in base alle reali esigenze.

Fonti di energia rinnovabile: l’installazione di pannelli fotovoltaici, pompe di calore e impianti geotermici permette di ridurre la dipendenza dalle fonti fossili.

L’introduzione di queste tecnologie è particolarmente rilevante per il patrimonio edilizio esistente, che rappresenta una delle principali fonti di inefficienza energetica. Le ristrutturazioni mirate possono ridurre i consumi fino al 70%, trasformando edifici obsoleti in immobili ad alta efficienza.

Gli edifici pubblici, che spesso rappresentano una parte significativa del patrimonio edilizio nazionale, svolgono un ruolo cruciale nella transizione verso un’edilizia più sostenibile. Investire nell’efficienza energetica degli edifici scolastici, ospedalieri e amministrativi non solo contribuisce alla riduzione delle emissioni, ma offre anche un esempio virtuoso per il settore privato.

Le amministrazioni pubbliche, attraverso programmi di finanziamento e partenariati con le Energy Service Companies (ESCO), possono realizzare interventi mirati a ridurre i consumi e i costi operativi. Tra gli strumenti più efficaci figurano i contratti di prestazione energetica (EPC), che garantiscono il raggiungimento di determinati obiettivi di risparmio senza gravare sui bilanci pubblici.

Nel settore privato, l’adozione di strategie per l’efficienza energetica è spesso condizionata da barriere economiche e culturali. Tra le principali sfide si segnalano:

Costi iniziali elevati: nonostante i risparmi nel lungo termine, gli interventi di efficientamento richiedono investimenti iniziali significativi.

Scarsa consapevolezza: molti proprietari e investitori non sono

pienamente informati sui benefici economici e ambientali dell’efficienza energetica.

Incertezza normativa: frequenti modifiche alle normative e agli incentivi fiscali possono scoraggiare gli investimenti. Tuttavia, queste sfide rappresentano anche un’opportunità per i player del settore, che possono distinguersi sul mercato offrendo soluzioni innovative e competitive.

L’efficienza energetica e la sostenibilità non sono solo una risposta alle sfide ambientali, ma offrono anche vantaggi concreti sul piano economico e sociale. Tra i principali benefici troviamo:

Riduzione dei costi operativi: edifici efficienti consumano meno energia, con un risparmio medio del 20-50% sulle bollette.

Aumento del valore immobiliare: gli edifici certificati per l’efficienza energetica sono più appetibili per gli acquirenti e gli investitori.

Creazione di nuovi posti di lavoro: la transizione energetica genera domanda di competenze specialistiche, stimolando l’occupazione nel settore edilizio e nei settori correlati.

Miglioramento della qualità della vita: edifici ben progettati e efficienti offrono un comfort maggiore e contribuiscono alla salute e al benessere degli occupanti.

Opportunità per il settore delle costruzioni

Il futuro dell’edilizia è strettamente legato alla capacità di innovare. Le imprese che abbracciano la sostenibilità e l’efficienza energetica possono accedere a nuove opportunità di crescita, tra cui:

Rigenerazione urbana: progetti di riqualificazione di aree degradate che combinano efficienza energetica e sviluppo sostenibile.

Edifici a energia quasi zero (NZEB): progettazione di edifici che producono più energia di quanta ne consumano, grazie all’integrazione di fonti rinnovabili e tecnologie avanzate.

Sviluppo di comunità energetiche: costruzione di quartieri autosufficienti dal punto di vista energetico, che favoriscono la cooperazione tra i residenti e riducono l’impatto ambientale.

Per accelerare la transizione verso un’edilizia sostenibile, è fondamentale un intervento deciso delle istituzioni. Gli incentivi fiscali, come l’Ecobonus e il Superbonus, hanno già dimostrato di essere strumenti efficaci per stimolare gli investimenti, ma è necessario garantire stabilità normativa e semplificazione burocratica per incoraggiare ulteriormente gli operatori del settore.

Inoltre, le politiche pubbliche devono promuovere la formazione di competenze specialistiche, essenziali per affrontare le sfide tecniche e progettuali dell’efficienza energetica. L’efficienza energetica e la sostenibilità rappresentano il futuro del settore edilizio, offrendo opportunità straordinarie per le costruzioni pubbliche e private. Nonostante le sfide, l’integrazione di tecnologie innovative e la collaborazione tra imprese, istituzioni e comunità possono trasformare queste difficoltà in vantaggi competitivi.

Nel prossimo decennio, la capacità di affrontare con successo la transizione energetica non sarà solo un requisito per il rispetto delle normative, ma diventerà il fattore chiave per determinare il successo economico e sociale del settore edilizio. Le aziende che sapranno innovare e investire nella sostenibilità non solo contribuiranno a un futuro più verde, ma guideranno anche la crescita e il progresso delle comunità in cui operano.

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COMMISSIONI BANCOMAT: LE SPESE REALI DEL

POS PER GLI

ESERCENTI

Negli ultimi anni, l’uso del pagamento elettronico in Italia è cresciuto esponenzialmente, spinto dalla digitalizzazione, dagli incentivi per ridurre l’uso del contante e dalle normative che obbligano gli esercenti ad accettare pagamenti con carta di qualsiasi importo. Tuttavia, dietro la comodità del POS (Point of Sale) si nascondono costi che pesano sulle spalle di commercianti, artigiani e professionisti.

Il costo di accettare pagamenti elettronici si compone di diverse voci: Commissioni per transazione: sono una percentuale sull’importo di ogni pagamento con carta. Questa percentuale varia in base al contratto stipulato con la banca o il fornitore del servizio POS, al tipo di carta utilizzata (credito, debito, prepagata) e al circuito (Bancomat, Visa, Mastercard). Le commissioni tipiche si aggirano tra lo 0,5% e il 2% per transazione. Canone mensile del POS: alcuni fornitori applicano una tariffa fissa per il noleggio del terminale, che può variare dai 10 ai 50 euro al mese, a seconda del modello (fisico o mobile) e delle funzionalità aggiuntive offerte.

Costi di installazione: anche se spesso promozionali o azzerati, alcuni esercenti pagano una tantum per l’attivazione del servizio.

Spese per servizi aggiuntivi: alcuni contratti includono costi per funzioni come la stampa di report, la gestione dei resi o l’assistenza tecnica.

Per un piccolo esercente, queste spese possono rappresentare una fetta significativa dei margini di profitto, soprattutto quando il volume d’affari è basso o i pagamenti elettronici sono di importo ridotto.

Gli esercenti di dimensioni più ridotte, come bar, ristoranti e negozi di quartiere, spesso subiscono maggiormente il peso delle commissioni. A differenza delle grandi catene, che possono negoziare tariffe vantaggiose grazie a volumi di transazioni elevati, le piccole imprese pagano commissioni mediamente

più alte, poiché hanno una minore forza contrattuale.

Un altro problema è legato ai micro-pagamenti, ovvero transazioni di pochi euro. In questi casi, la commissione minima applicata da alcuni fornitori può essere particolarmente penalizzante, riducendo al minimo i guadagni. Per esempio, su un pagamento di 2 euro con una commissione minima di 0,20 euro, l’esercente perde il 10% del valore della transazione.

Le commissioni POS sono diventate oggetto di dibattito politico in Italia, con alcune categorie che hanno sollecitato il governo a introdurre misure di riduzione o compensazione dei costi.

Tra le proposte più discusse troviamo: Incentivi fiscali: negli ultimi anni, sono stati introdotti crediti d’imposta per compensare parte delle commissioni pagate dagli esercenti, fino al 30% per i micro-pagamenti.

Soglie di esenzione: alcune associazioni di categoria hanno chiesto l’esenzione totale dalle commissioni per pagamenti inferiori ai 10 euro, per proteggere gli esercenti dai costi sproporzionati.

Regolamentazione europea: la Direttiva sui Servizi di Pagamento (PSD2) ha fissato limiti alle commissioni per i pagamenti con carta, ma il suo impatto sulle piccole imprese resta limitato. Nonostante i costi, l’uso del POS offre anche vantaggi significativi per gli esercenti:

Maggiore sicurezza: riducendo l’uso del contante, diminuiscono i rischi legati a furti e rapine.

Aumento delle vendite: i consumatori tendono a spendere di più quando utilizzano carte rispetto al contante.

Trasparenza fiscale: i pagamenti elettronici favoriscono una contabilità più precisa e riducono il rischio di errori.

Tuttavia, molti esercenti si chiedono se questi benefici compensino i costi diretti e indiretti, soprattutto in un contesto economico difficile, dove ogni margine è essenziale per sopravvivere.

Progetti Futuri la professionalità nel mondo delle progettazioni firmate Archimede

INNOVARE E COSTRUIRE RAPPORTI UMANI CON IL CLIENTE,

LA RICETTA DI ARCHIMEDE INGEGNERIA

La strategia nella costruzione di edifici comprende la pianificazione del progetto, la scelta dei materiali e la determinazione del budget. La gestione comprende la supervisione delle attività sul cantiere, la coordinazione dei subappaltatori e il controllo della qualità. Il supporto progettuale include la consulenza tecnica e la preparazione dei documenti necessari. Il supporto finanziario comprende la gestione del budget e la ricerca di finanziamenti. Il supporto amministrativo e fiscale include la gestione della documentazione necessaria per le autorizzazioni e le tasse. Queste le coordinate per orientarsi nel mondo dell’ingegneria, ma non sempre è facile trovare dei partner di eccellenza capaci di soddisfare tali richieste e soprattutto di assicurare una bussola efficace per navigare in questo ginepraio. Tra le aziende leader che possono assicurare tale capacità c’è senza dubbio Archimede Ingegneria s.r.l. I latini amavano recitare “nomen omen”, ossia il “nome è il paesaggio” e così è per questa

azienda che prende il nome di Archimede, il grande matematico, fisico e inventore siracusano che grazie ai suoi studi, già nel 200 a.c. innovò le conoscenze dell’epoca, segnando un vero e proprio spartiacque nell’evoluzione dell’uomo. Proprio dallo spirito innovativo di questo grande studioso prende le mosse l’omonimo progetto di un’azienda ingegneristica che sta ottenendo grandi risultati nel settore dell’efficientamento energetico e sismico.

Archimede Ingegneria Srl, infatti, si occupa di definire la strategia, la gestione e il supporto progettuale, esecutivo, finanziario, amministrativo e fiscale, nell’ambito della costruzione di edifici e dello sviluppo di iniziative immobiliari. In questo periodo così complesso, dove il panorama dell’edilizia è costellato di bonus di vario tipo, risulta ancor più importante conoscere gli attori in campo per costruire un rapporto fiduciario con l’azienda e svolgere in tutta tranquillità i lavori finanziati dai crediti fiscali.

Proprio in questo settore si sta distinguendo Archimede Ingegneria. In Archimede Ingegneria l’area dedicata all’architettura si occupa di tutte le verifiche urbanistiche e delle tre fasi progettuali (preliminare, esecutiva e definitiva), attraverso lo studio creativo degli spazi interni ed esterni. Abitazione privata o esercizio commerciale, spazio ricettivo o luogo di lavoro: qualsiasi sia la destinazione d’uso, Archimede Srl fornisce servizi di consulenza immobiliare e perizie tecniche. Un servizio chiavi in mano per costruzione e ristrutturazione di interni. Nello specifico la consulenza immobiliare fornisce informazioni e supporto nella valutazione, acquisto, vendita, locazione e gestione di immobili. La perizia tecnica è un’attività che consiste nella valutazione di un immobile per determinarne il valore o la fattibilità tecnica per un progetto immobiliare. Entrambe le attività sono svolte da professionisti qualificati come agenti immobiliari e periti tecnici, presenti in

maniera talentuosa in Archimede Ingegneria, garantendo un insieme di prestazioni coordinate che segue l’unica tra le direzioni possibili: quella dell’eccellenza.

All’interno di questo gruppo così importante afferiscono tante professionalità, con il privilegio di poter contare sempre su un unico interlocutore. “Ciò che vogliamo rappresentare – fanno sapere a Progetti & Finanza da Archimede Ingegneria - è un nuovo modello operativo nel quale ogni servizio confluisce in un unico percorso organizzato dando tutta la tranquillità e la trasparenza di cui il cliente ha bisogno”. Archimede Ingegneria Srl ha investito nella creazione di gruppi di lavoro che uniscano capacità di coordinamento tecnico del progetto alla integrazione di competenze diverse. In collaborazione con Gargano Esco e Bono Ingegneria, si effettuano lavori di riqualificazione energetica. Maggiori informazioni sono presenti sul sito di riferimento, www.archimedeingegneriasrl.it.

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Quanto vale il settore nucleare in Italia

DATI E PROSPETTIVE SULL’IMPATTO ECONOMICO IN ITALIA DELLA COSTRUZIONE

DI IMPIANTI NUCLEARI DI NUOVA GENERAZIONE.

DI VIOLETTA SILVESTRI

FONTE MONEY.IT

Quanto vale il settore nucleare in Italia? La domanda è di stretta attualità visto che il dibattito sul ripristino dei reattori nucleari per la generazione di energia pulita si è ultimamente riacceso nel nostro Paese e non solo. Nella cornice della Cop29, la Conferenza dell’Onu sul clima in programma a Baku, Azerbaijan dall’11 al 22 novembre 2024, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rilanciato la sfida della fusione nucleare. Quest’ultima “può fare la differenza” nell’affannosa ricerca del mix energetico meno dipendente dai combustibili fossili. E l’Italia ha la possibilità di giocare un ruolo da protagonista nel settore, dove vanta esempi industriali e di ricerca “all’avanguardia”. “Intendiamo rilanciare questa tecnologia che potrebbe cambiare le carte in tavola, in quanto può trasformare l’energia da arma geopolitica a risorsa ampiamente accessibile”, sono state le esplicite parole di Giorgia Meloni. Sono ormai anni che, dinanzi all’urgenza della diversificazione energetica - diventata prioritaria soprattutto con lo scoppio della guerra in Ucraina che ha di fatto eliminato il gas russo dalle fonti di approvvigionamento Ue - e della decarbonizzazione, il nucleare è tornato in cima alle agende politiche soprattutto dei Paesi europei. L’Italia punta a ravvivare il settore e a creare un newco nazionale, con partnership tecnologica straniera, in grado di produrre energia dal nucleare di terza generazione e di “fabbricare i reattori nel nostro Paese per poi essere installati dove vengono richiesti nel mondo e certamente anche in Italia”, ha specificato di recente il ministro delle Im-

prese e del Made in Italy Urso. Il rinnovamento del comparto nucleare potrebbe quindi essere promettente per l’economia e lo sviluppo del Paese: quanto vale in termini economici e quale impatto sulla crescita del PIL? Alcuni studi offrono delle indicazioni sull’attuale valore della filiera nucleare e sugli effetti di un ritorno alla generazione di energia da reattori nucleari. Quanto vale il settore nucleare in Italia oggi?

Quando si parla di settore nucleare in Italia e del suo valore economico attuale ci si riferisce alla rete di imprese nazionali che offrono componenti e servizi per il comparto, non alla generazione di energia. L’Italia, infatti, non ha centrali attive da anni.

Il settore nucleare in Italia vanta circa 70 aziende operanti nella filiera, così come accertato dall’ultimo studio (settembre 2024) di Edison, Ansaldo Nucleare e TEHA Group sul valore del comparto italiano e sulle sfide future. Analizzando solo il business riconducibile al settore specifico dell’energia nucleare, il fatturato generato dalle aziende italiane nel 2022 è stato pari a 457 milioni di euro e 161 milioni di valore aggiunto, con circa 2.800 occupati.

Il report ha messo in risalto che la filiera industriale nucleare italiana è specializzata soprattutto nella produzione di grandi componenti e nella forgiatura. Le decine di aziende del comparto si occupano anche della fornitura di grandi componenti, valvole, tubazioni e raccordi, montaggio e installazione, oltre ad operare nell’ambito di servizi ingegneristici per il settore.

ECONOMIA:

Nel 2023 gli interessi sul debito dell’Italia sono costati 79 Miliardi... e sarà sempre peggio

Nel 2023, l’Italia ha dovuto far fronte a un costo vertiginoso per il servizio del proprio debito pubblico: ben 79 miliardi di euro. Una cifra che ha sollevato nuove preoccupazioni sulle prospettive economiche del Paese, alimentando il dibattito su come sostenere la crescita senza aggravare ulteriormente una situazione finanziaria già fragile. Ma la questione degli interessi sul debito non riguarda solo il presente, ma anche il futuro. Le previsioni parlano chiaro: i costi per il servizio del debito potrebbero crescere ancora nei prossimi anni, con effetti potenzialmente devastanti per le finanze pubbliche italiane.

Il Peso del Debito Pubblico Italiano Il debito pubblico italiano è uno dei più alti d’Europa, se non del mondo. Al 2023, il rapporto tra debito e PIL ha superato il 140%, un livello che ha costantemente messo sotto pressione la crescita economica e la stabilità finanziaria del Paese. Il debito rappresenta una combinazione di prestiti statali emessi attraverso l’emissione di titoli di Stato e altre forme di indebitamento. Ogni anno, il governo italiano deve rinnovare parte di questo debito e pagare gli interessi su di esso. L’importo degli interessi è una voce di spesa rilevante nel bilancio pubblico, tanto che nel 2023 è stato pari a circa il 4% del PIL italiano, un ammontare che supera la spesa per molti altri settori cruciali, come la sanità o l’istruzione.

La cifra di 79 miliardi di euro per il pagamento degli interessi sul debito pubblico nel 2023 è impressionante, ma ancora più preoccupante è la prospettiva che questo onere possa aumentare in futuro. Eppure, nonostante il governo italiano abbia cercato di ridurre il debito negli ultimi anni, la situazione è ancora critica, con i costi del debito che continuano ad erodere le risorse destinate a politiche di crescita e sviluppo.

Perché Gli Interessi Sul Debito Crescono?

Il motivo principale per cui gli interessi sul debito italiano sono aumentati in modo significativo nel 2023 è la crescente inflazione e il conseguente aumento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE). Dopo un periodo di tassi bassi, la BCE ha dovuto alzare i tassi per combattere l’inflazione, portando a un incremento delle spese per il servizio del debito. Il debito pubblico italiano, infatti, è caratterizzato in larga parte da titoli a breve e medio termine, che sono influenzati direttamente dai tassi di interesse di mercato. Quando la BCE aumenta i tassi, i costi per il rinnovo del debito diventano più alti. Questo fenomeno ha già causato un’impennata degli interessi da pagare, che potrebbe continuare a crescere nei prossimi anni, con effetti devastanti per le finanze pubbliche italiane. Nel 2023, la BCE ha alzato i tassi per cercare di contenere l’inflazione, un fenomeno che ha colpito tutta l’Eurozona. Sebbene questo intervento fosse necessario per evitare un’ulteriore erosione del potere d’acquisto dei consumatori, ha avuto come conseguenza diretta l’aumento dei costi del debito per

l’Italia e per altri Paesi ad alto indebitamento.

Le Proiezioni Per Il Futuro: Sarà Sempre Peggio?

Le previsioni per il futuro sono tutt’altro che rosee. Si stima che il costo del debito italiano possa continuare a salire anche nel 2024 e nei successivi anni. Con l’aumento delle scadenze dei titoli di stato e il possibile mantenimento di tassi di interesse alti, l’Italia dovrà fare i conti con un onere crescente per il servizio del debito. Questo accadrà non solo a causa della necessità di rinnovare il debito a tassi più elevati, ma anche per via dei titoli di stato che, con il tempo, diventeranno sempre più onerosi. Anche se la BCE dovesse decidere di ridurre i tassi di interesse, ci vorranno molti anni prima che gli effetti positivi si riflettano effettivamente sul debito pubblico. Inoltre, l’Italia si trova in una posizione delicata: un eventuale abbassamento dei tassi di interesse potrebbe non essere sufficiente a compensare i costi elevati dovuti alla struttura del debito. In altre parole, la spesa per gli interessi potrebbe restare alta anche se l’economia italiana dovesse crescere, poiché una parte considerevole delle risorse sarebbe comunque destinata a coprire gli oneri finanziari.

L’Impatto sulle Politiche Pubbliche e sulla Crescita Economica L’impatto di un debito sempre più costoso è drammatico per le politiche pubbliche italiane. Il governo dovrà fare i conti con un dilemma: da un lato, deve rispondere alle esigenze di crescita, occupazione e sviluppo, dall’altro, deve rispettare gli impegni finanziari presi nei confronti dei creditori. La crescente spesa per il servizio del debito significa che meno risorse sono disponibili per investimenti in infrastrutture, ricerca, educazione e innovazione. Questo potrebbe rallentare la crescita economica, aggravando ulteriormente il ciclo di indebitamento.

In un contesto come quello italiano, dove il debito pubblico è già elevato, è fondamentale che il governo metta in atto politiche efficaci per ridurre il deficit e stabilizzare il debito. Tuttavia, con la crescita che stenta a decollare, ridurre il debito senza compromettere la spesa pubblica potrebbe essere un’impresa ardua.

Le Soluzioni: Quali Prospettive?

Per contrastare l’aumento degli interessi sul debito, alcune soluzioni sono state avanzate. In primo luogo, una maggiore trasparenza nelle politiche fiscali potrebbe consentire all’Italia di negoziare meglio le condizioni sui mercati finanziari. Riforme strutturali, mirate a stimolare la crescita economica, potrebbero anche favorire una maggiore fiducia da parte degli investitori, riducendo i tassi di interesse sui titoli di stato. Inoltre, il governo potrebbe lavorare per ridurre il rapporto debito/PIL nel medio-lungo periodo. Ciò potrebbe avvenire attraverso una politica fiscale rigorosa, ma anche con il rafforzamento delle politiche di investimento, che stimolino la produttività e, di conseguenza, la crescita economica.

THE FUTURE

IS NOW

GARGANO

rubrica di settore

SOSTENIBILITÀ NELL’EDILIZIA: IL RUOLO CRUCIALE DELLE FIDEIUSSIONI

E DELLE ASSEVERAZIONI

L’efficienza energetica e la sostenibilità nell’edilizia rappresentano due pilastri fondamentali per il futuro del settore delle costruzioni. Tuttavia, il raggiungimento di questi obiettivi non si limita alla progettazione e all’adozione di tecnologie innovative, ma richiede un quadro normativo e finanziario solido, che garantisca trasparenza e sicurezza per tutti gli attori coinvolti. In questo contesto, fideiussioni e asseverazioni giocano un ruolo cruciale.

Il mercato delle costruzioni sta vivendo una transizione verso modelli più sostenibili, spinta da politiche europee come il Green Deal e incentivi nazionali quali il Superbonus e altri strumenti di detrazione fiscale. Tuttavia, l’adozione di queste misure implica spesso investimenti significativi e procedure complesse, che espongono committenti, imprese e istituzioni a rischi finanziari e operativi. Le fideiussioni, nella loro funzione di garanzia finanziaria, sono richieste per assicurare che i soggetti responsabili di un progetto edilizio onorino i propri impegni, sia nei confronti del cliente che delle istituzioni pubbliche. Nel contesto dell’edilizia sostenibile, le fideiussioni possono essere utilizzate per garantire gli anticipi ricevuti, proteggere la qualità dei lavori e assicurare il rispetto dei termini contrattuali. L’affidabilità delle fideiussioni è un aspetto chiave, motivo per cui devono essere emesse da istituti bancari o assicurativi riconosciuti, evitando soluzioni di dubbia legalità che potrebbero mettere a rischio le parti coinvolte.

Se le fideiussioni si occupano di garantire l’affidabilità finanziaria, le asseverazioni sono strumenti tecnici che certificano la qualità e la conformità dei lavori rispetto agli standard normativi e progettuali. Un’asseverazione è una dichiarazione ufficiale rilasciata da un tecnico qualificato, come un ingegnere o un architetto, che attesta il rispetto dei requisiti di efficienza energetica previsti dalle normative vigenti, la corretta esecuzione dei lavori in linea con il progetto approvato e la coerenza delle spese dichiarate rispetto agli interventi realizzati, essenziale per accedere ai benefici fiscali.

Nel contesto dei bonus edilizi, le asseverazioni rappresentano un passaggio obbligatorio per dimostrare la legittimità delle detrazioni richieste. Esse sono fondamentali per prevenire abusi e irregolarità, tutelando non solo lo Stato, ma anche i privati cittadini e le imprese coinvolte. Nel caso di progetti che puntano alla sostenibilità, le asseverazioni assumono un ruolo ancora più centrale. Esse garantiscono che le tecnologie installate – come pannelli fotovoltaici, pompe di calore o cappotti termici – rispettino gli standard di efficienza dichiarati e che i materiali utilizzati siano conformi alle norme ambientali. Inoltre, le asseverazioni favoriscono la trasparenza e la fiducia nel settore edilizio, contribuendo a consolidare la reputazione delle imprese serie e qualificate.

Il sistema basato su fideiussioni e asseverazioni rappresenta una struttura

integrata che protegge tutti gli attori coinvolti. Le famiglie possono contare su lavori garantiti e conformi agli standard, evitando brutte sorprese; le imprese acquisiscono credibilità e riducono il rischio di contenziosi; lo Stato può monitorare l’uso dei fondi pubblici e prevenire abusi nel sistema degli incentivi fiscali.

Nonostante i benefici evidenti, l’utilizzo di fideiussioni e asseverazioni non è esente da problematiche. Le imprese segnalano spesso costi elevati per l’ottenimento delle fideiussioni, mentre i tecnici lamentano complessità burocratiche e responsabilità crescenti. Per superare queste difficoltà, è fondamentale snellire i processi burocratici, rafforzare la formazione di tecnici e professionisti e promuovere la digitalizzazione, utilizzando piattaforme digitali per tracciare e verificare in tempo reale la qualità dei lavori e la conformità dei progetti. In un momento in cui l’efficienza energetica e la sostenibilità sono al centro delle politiche globali, fideiussioni e asseverazioni si configurano come strumenti indispensabili per garantire trasparenza, affidabilità e sicurezza nel settore edilizio. L’Italia, con il suo patrimonio edilizio da valorizzare e trasformare, ha l’opportunità di diventare un modello di riferimento per il mondo. Ma per farlo, è necessario un impegno collettivo: dalle istituzioni alle imprese, dai professionisti ai cittadini. Solo così potremo costruire un’edilizia davvero sostenibile, capace di coniugare innovazione, efficienza e tutela dell’ambiente.

economia a 360°

BITCOIN: QUANTO AVRESTI GUADAGNATO SE AVESSI INVESTITO

100 DOLLARI NEL

Nel 2010, il Bitcoin era ancora un concetto relativamente oscuro, lontano dalle luci dei riflettori e ben distante dalla popolarità che oggi gode tra investitori e media. Il prezzo di un singolo Bitcoin era di pochi centesimi, e pochi avrebbero immaginato che quella criptovaluta, nata come un esperimento tecnologico e finanziario, sarebbe diventata il fenomeno globale che è oggi. Tuttavia, chi avesse avuto l’intuizione di investire anche una piccola somma, come 100 dollari, nel 2010, oggi sarebbe un multimilionario. Nel gennaio del 2010, Bitcoin veniva scambiato per circa 0,003 centesimi di dollaro per unità. Chi avesse investito 100 dollari a quel tempo avrebbe acquistato circa 33.333 Bitcoin. Al momento in cui scriviamo, il valore di un singolo Bitcoin oscilla intorno ai 30.000 dollari, un incremento vertiginoso rispetto ai pochi centesimi di dieci anni fa.

Facendo il calcolo, se avessi investito 100 dollari nel 2010, oggi avresti circa 1 miliardo di dollari. Questo incredibile ritorno sull’investimento è una testimonianza della crescita esponenziale del Bitcoin nel corso degli anni, che ha visto il suo prezzo salire e scendere in base a eventi economici, geopolitici e speculativi, ma con una traiettoria di fondo che è andata sempre verso l’alto. Nel corso degli anni, Bitcoin ha visto il suo valore salire in maniera impressionante, grazie anche al crescente interesse da parte di investitori istituzionali, grandi aziende tecnologiche e governi. Tuttavia, uno degli eventi che ha avuto un impatto particolarmente significativo sul prezzo della criptovaluta è stata l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti nel 2016. Durante il periodo in cui Trump è stato presidente, il Bitcoin ha continuato a salire vertiginosamente, arrivando a raggiungere i 20.000 dollari a fine 2017. Molti analisti ritengono che il clima di incertezze economiche e politiche creatosi durante l’amministrazione Trump abbia spinto molti investitori a cercare rifugio in asset alternativi come il Bitcoin, considerato una sorta di “bene rifugio digitale”.

Se avessi investito quei 100 dollari nel 2010, saresti diventato ricchissimo con l’esplosione del Bitcoin intorno al 2017, quando il valore della criptovaluta ha raggiunto il picco storico di quasi 20.000 dollari. In quel periodo, i tuoi 33.333 Bitcoin sarebbero valse circa 666 milioni di dollari, una cifra che, nel corso degli anni successivi, è cresciuta ulteriormente grazie all’ulteriore incremento del valore

2010?

della moneta.

L’elezione di Trump e l’instabilità politica che ne è derivata hanno avuto quindi un effetto significativo sulla crescita delle criptovalute, facendo lievitare i guadagni di chi aveva investito nel Bitcoin anni prima.

Guardando al futuro, la domanda sorge spontanea: quanto potresti guadagnare se avessi investito 100 dollari in Bitcoin nel 2010 e decidessi di tenere il tuo investimento fino al 2025?

Nel corso degli anni, Bitcoin ha attraversato fasi di enorme crescita, seguite da periodi di correzioni e fluttuazioni significative. Tuttavia, gli esperti concordano nel ritenere che la criptovaluta abbia un potenziale di crescita a lungo termine, soprattutto grazie all’adozione crescente da parte di istituzioni finanziarie e governi. Nel 2025, Bitcoin potrebbe ancora vedere aumenti significativi nel suo valore, con previsioni che lo collocano potenzialmente a 100.000 o anche 200.000 dollari per unità. Se queste previsioni dovessero avverarsi, il valore dei tuoi 33.333 Bitcoin potrebbe crescere in modo esponenziale.

Supponiamo che il prezzo di Bitcoin raggiunga i 100.000 dollari entro il 2025. In tal caso, i tuoi 33.333 Bitcoin, comprati per 100 dollari nel 2010, avrebbero un valore di circa 3,3 miliardi di dollari. Se il prezzo salisse a 200.000 dollari, il valore dei tuoi Bitcoin potrebbe arrivare a 6,6 miliardi di dollari.

Questi numeri, pur essendo frutto di previsioni, mostrano la potenza straordinaria dell’investimento iniziale in Bitcoin, un asset che ha cambiato radicalmente il panorama degli investimenti globali. Ovviamente, il mercato delle criptovalute rimane volatile e imprevedibile, con numerosi fattori che potrebbero influenzare il futuro prezzo di Bitcoin. Tuttavia, la direzione generale del mercato suggerisce che Bitcoin potrebbe continuare a crescere, soprattutto con l’incremento dell’adozione istituzionale e la maggiore regolamentazione del settore.

La storia di chi avrebbe potuto diventare milionario investendo in Bitcoin nel 2010 è un chiaro esempio di come la visione a lungo termine possa ripagare enormemente. Allo stesso tempo, evidenzia anche i rischi legati a investimenti speculativi come quello nelle criptovalute. Mentre chi ha investito in Bitcoin nel 2010 ha visto un ritorno incredibile, altre persone hanno scelto di non investire, perdendo l’opportunità di realizzare enormi guadagni.

A cura di GARGANO GREEN ENERGY

IL GREEN DEAL: LE OPPORTUNITÀ, I RISCHI E LE CONSEGUENZE PER LE FAMIGLIE ITALIANE

Il Green Deal Europeo, una delle iniziative più ambiziose della Commissione Europea, mira a trasformare l’Unione Europea in un’economia neutra dal punto di vista climatico entro il 2050. Questo progetto comporta una serie di azioni politiche e economiche per ridurre le emissioni di gas serra, migliorare l’efficienza energetica e promuovere un’economia circolare. Ma cosa significa concretamente il Green Deal per le famiglie italiane? Quali opportunità, rischi e conseguenze derivano da questa trasformazione epocale, che si riflette sia nelle politiche nazionali che in quelle europee?

Le Opportunità del Green Deal per le Famiglie Italiane Il Green Deal può rappresentare una grande opportunità per le famiglie italiane, non solo in termini di sostenibili-

tà ambientale, ma anche di risparmio economico a lungo termine. Il piano europeo prevede investimenti significativi in energia rinnovabile, mobilità sostenibile e tecnologie ecologiche, tutti settori che offrono vantaggi immediati e futuri.

1. Risparmio Energetico attraverso l’Efficienza Energetica

Uno degli aspetti più promettenti del Green Deal è la promozione dell’efficienza energetica nelle abitazioni. L’Unione Europea, infatti, ha già stanziato fondi per incentivare la ristrutturazione e la riqualificazione energetica degli edifici, in particolare per quelli residenziali. Le famiglie italiane potrebbero beneficiare di agevolazioni fiscali per l’installazione di impianti fotovoltaici, sistemi di isolamento termico, pompe di calore e altre soluzioni che riducono i

consumi di energia. Questi interventi, sebbene comportino un investimento iniziale, si traducono in risparmi significativi sulla bolletta energetica, che nel lungo periodo permetteranno di ammortizzare i costi e persino ottenere un ritorno economico grazie ai risparmi.

2. Incentivi per la Mobilità Sostenibile

Il Green Deal promuove la transizione verso una mobilità più sostenibile, con incentivi per l’acquisto di auto elettriche e veicoli a basse emissioni. Le famiglie italiane, che ogni anno spendono una parte significativa del loro reddito per la mobilità, potrebbero trovare vantaggioso l’acquisto di veicoli elettrici grazie agli sgravi fiscali previsti dal governo e all’espansione delle infrastrutture di ricarica sul territorio. L’elettrificazione dei trasporti riduce anche l’impatto delle famiglie sulla qualità dell’aria, migliorando la salute pubblica e contribuendo a rendere le città più vivibili.

3. Creazione di Nuovi Lavori

Il Green Deal sta spingendo l’innovazione tecnologica, creando opportunità di lavoro nei settori delle energie rinnovabili, della gestione dei rifiuti, della mobilità sostenibile e dell’economia circolare. Le famiglie italiane potrebbero beneficiare di un aumento delle opportunità occupazionali per i membri della famiglia, in particolare per i giovani e coloro che sono disposti ad acquisire nuove competenze professionali legate alla transizione ecologica. In questo contesto, l’Italia potrebbe trovarsi in una posizione privilegiata, grazie alla sua tradizione nel settore delle energie rinnovabili e alla crescente domanda di professionisti nel campo dell’efficienza energetica.

I Rischi del Green Deal per le Famiglie Italiane

Nonostante le numerose opportunità, la transizione verde comporta anche alcuni rischi, soprattutto per le famiglie che si trovano ad affrontare difficoltà economiche o che non hanno le risorse necessarie per adattarsi rapidamente ai cambiamenti richiesti dal Green Deal.

1. Aumento dei Costi Iniziali

L’implementazione di tecnologie più sostenibili, come gli impianti fotovoltaici o le auto elettriche, può comportare un investimento iniziale significativo. Per molte famiglie italiane, questo potrebbe risultare un ostacolo, considerando che l’attuale situazione economica non è delle più rosee e la pandemia ha lasciato cicatrici evidenti nel bilancio delle famiglie. Sebbene gli incentivi statali possano ridurre l’impatto finanziario iniziale, non tutti possono permettersi di affrontare questi costi, soprattutto nelle famiglie più vulnerabili o in quelle che vivono in abitazioni

datate che necessitano di importanti interventi di riqualificazione energetica.

2. Cambiamenti nei Settori Economici Tradizionali Un altro rischio è legato ai cambiamenti nei settori economici tradizionali, come quello energetico e automobilistico. La rapida transizione verso l’energia rinnovabile e i veicoli elettrici potrebbe avere un impatto sulle famiglie che dipendono da settori legati alle fonti fossili. I lavoratori delle industrie petrolifere e automobilistiche tradizionali potrebbero trovarsi ad affrontare una difficile riconversione professionale, con un possibile aumento della disoccupazione in determinate aree. Questo potrebbe generare disuguaglianze regionali, con alcune zone che beneficiano dei cambiamenti, mentre altre, più legate a settori in declino, rischiano di essere lasciate indietro.

3. Rischi Economici Legati alla Transizione

In generale, la transizione verso un’economia verde comporta anche rischi macroeconomici. I costi legati all’adattamento alle normative ecologiche, alla tassazione delle emissioni di carbonio e all’investimento in tecnologie pulite potrebbero gravare sui bilanci statali, con il rischio di un aumento delle imposte per finanziare la transizione. Sebbene il Green Deal sia un’opportunità per la crescita sostenibile a lungo termine, nel breve periodo le famiglie potrebbero sentirne gli effetti negativi, se il cambiamento non viene gestito in modo equo e equilibrato.

Le Conseguenze per le Famiglie Italiane: Un Futuro Sostenibile ma Equilibrato

In definitiva, il Green Deal offre enormi vantaggi per le famiglie italiane, ma anche sfide importanti da affrontare. Le opportunità di risparmio energetico, la creazione di posti di lavoro e la promozione di una mobilità più sostenibile sono i principali benefici che le famiglie italiane potrebbero sperimentare nei prossimi anni. Tuttavia, la transizione ecologica richiederà anche un grande impegno da parte delle istituzioni e un adattamento rapido, che potrebbe comportare costi iniziali non indifferenti per alcune famiglie.

L’importante sarà garantire che gli interventi di politica economica e sociale siano pensati per sostenere le famiglie più vulnerabili e per evitare che le disuguaglianze sociali ed economiche si amplifichino durante questa transizione. Il Green Deal, se ben gestito, potrebbe davvero diventare una straordinaria opportunità per l’Italia, portando a un futuro più sostenibile, ma anche più giusto ed equo per tutti.

A cura di GARGANO ESCO

EDILIZIA TURISTICO-RICETTIVA: UN SETTORE IN CRESCITA

L’industria delle costruzioni è uno dei settori più impattanti sul nostro ambiente, con un significativo contributo alle emissioni di gas serra, al consumo di energia e alla produzione di rifiuti. Tuttavia, negli ultimi anni, il panorama dell’edilizia sta vivendo una trasformazione epocale grazie alla crescente attenzione verso la sostenibilità. Le costruzioni edili sostenibili sono ormai una realtà in forte espansione, alimentata da innovazioni tecnologiche, nuove normative e incentivi governativi. In questo contesto, le novità in arrivo sul mercato dell’edilizia promettono di ridefinire l’approccio alla progettazione e alla realizzazione di edifici, con un impatto positivo sia sull’ambiente che sulla qualità della vita urbana. Ma quali sono le principali innovazioni e tendenze che si stanno affermando?

1. Il Green Building e l’Efficienza Energetica: Il Futuro della Progettazione

Una delle principali novità che sta cambiando il mercato delle costruzioni edili è l’approccio sempre più orientato verso il green building, cioè la progettazione di edifici che siano non solo ecologici, ma anche altamente efficienti sotto il profilo energetico. Le nuove tecnologie e le normative europee, come la direttiva sull’efficienza energetica degli edifici (EPBD), hanno contribuito a spingere il settore verso l’adozione di soluzioni che riducono il consumo di energia e le emissioni di CO2. Le abitazioni e gli edifici residenziali di ultima generazione

sono dotati di sistemi intelligenti che ottimizzano l’uso dell’energia, come i sistemi di domotica avanzata che monitorano e controllano il consumo di energia in tempo reale. Inoltre, l’utilizzo di materiali eco-sostenibili, come il legno, la canapa e i mattoni riciclati, sta diventando sempre più comune, contribuendo a ridurre l’impronta ecologica degli edifici.

A livello di progettazione, la passivhaus (Casa Passiva) è un altro esempio di innovazione, progettata per garantire un elevato isolamento termico e una ventilazione controllata che minimizza l’uso di riscaldamento e raffreddamento, riducendo i consumi energetici e migliorando il comfort abitativo.

2. Energia Rinnovabile Integrata nei Progetti Edilizi

Le energie rinnovabili sono una delle novità più promettenti nel settore delle costruzioni sostenibili. La crescente diffusione di sistemi fotovoltaici e pannelli solari integrati nei tetti degli edifici, sia residenziali che commerciali, consente di produrre energia pulita direttamente sul posto. A ciò si aggiunge l’uso di pompe di calore e sistemi geotermici, che sfruttano l’energia termica della terra per riscaldare e raffreddare gli edifici, riducendo notevolmente il bisogno di energia proveniente da fonti fossili.

La microgenerazione di energia, tramite impianti fotovoltaici di piccole dimensioni e sistemi di accumulo a batteria, sta rapidamente diventando una soluzione interessante per le

abitazioni private. Le famiglie non solo possono ridurre i loro consumi, ma anche produrre energia in eccesso da immagazzinare o rivendere, contribuendo così a una maggiore indipendenza energetica.

Inoltre, l’integrazione di sistemi di accumulo energetico, come le batterie domestiche per immagazzinare l’energia prodotta da fonti rinnovabili, è una tendenza in forte crescita. Ciò permette di ottimizzare l’autoconsumo e di utilizzare energia pulita durante le ore notturne, quando i pannelli solari non sono attivi.

3. Materiali Innovativi e la Circolarità nell’Edilizia

Un altro sviluppo importante è l’introduzione di materiali innovativi e la crescente attenzione alla economia circolare nel settore delle costruzioni. I materiali sostenibili non solo riducono l’impatto ambientale, ma sono anche pensati per essere facilmente riciclabili a fine vita, riducendo così i rifiuti e la domanda di nuove risorse.

Ad esempio, il bio-cemento è una nuova frontiera nella costruzione sostenibile. Si tratta di un materiale che utilizza batteri per “riparare” autonomamente eventuali fessure nel cemento, aumentando la durata e riducendo la necessità di interventi di manutenzione. Altri materiali innovativi includono mattoni riciclati, che sono prodotti a partire da materiali di scarto, e fibra di legno, che è facilmente riciclabile e ha un basso impatto ambientale.

La filosofia dell’economia circolare, che promuove l’utilizzo di materiali riciclati e la progettazione di edifici con componenti modulari e facilmente smontabili, sta diventando sempre più rilevante. Le aziende del settore edilizio stanno introducendo nuove soluzioni che permettono di ridurre i rifiuti generati durante la costruzione, favorendo il recupero e il riutilizzo dei materiali.

4. La Digitalizzazione e la Costruzione 4.0: Smart Building e BIM

Il mondo delle costruzioni edili sta vivendo una rivoluzione digitale grazie all’adozione di tecnologie avanzate che migliorano l’efficienza e riducono gli sprechi. Il BIM (Building Information Modeling) è una delle innovazioni più significative in arrivo sul mercato. Si tratta di un sistema digitale che consente di creare un modello tridimensionale di un edificio, integrando tutte le informazioni relative alla progettazione, costruzione e gestione dell’edificio stesso. Il BIM non solo migliora la pianificazione e la progettazione, ma consente anche di ridurre gli errori in fase di costruzione, riducendo i costi e i tempi di lavoro. Inoltre, questa tecnologia permette di monitorare l’efficienza energetica dell’edificio durante tutto il suo ciclo di vita, migliorando la gestione e la manutenzione a lungo termine.

Accanto al BIM, il concetto di smart building sta guadagnando terreno. Si tratta di edifici che utilizzano tecnologie intelligenti per ottimizzare la gestione delle risorse, come l’energia, l’acqua e i sistemi di climatizzazione, creando ambienti più confortevoli e sicuri. I sensori IoT (Internet of Things) monitorano in tempo reale le performance dell’edificio e consentono una gestione efficiente degli impianti.

5. La Sostenibilità nella Rigenerazione Urbana

Un altro aspetto fondamentale dell’edilizia sostenibile è la rigenerazione urbana. Le città europee, e in particolare quelle italiane, sono caratterizzate da un vasto patrimonio di edifici storici e di costruzioni datate che necessitano di interventi di riqualificazione. In questo contesto, il Green Deal europeo offre incentivi per la riqualificazione energetica di edifici esistenti, attraverso il Superbonus 110% e altre misure fiscali. La riqualificazione degli edifici esistenti non solo contribuisce a ridurre le emissioni di CO2, ma ha anche un impatto positivo sul valore del patrimonio urbano, creando nuove opportunità per i residenti e migliorando la qualità della vita nelle città. La rigenerazione urbana sostenibile può anche contribuire a combattere il fenomeno della cementificazione, valorizzando le aree già urbanizzate senza consumare nuovo suolo.

6. La Mobilità Sostenibile e l’Edilizia

Infine, non si può parlare di costruzioni edili sostenibili senza considerare l’importanza della mobilità sostenibile. Le nuove progettazioni edilizie, infatti, stanno integrando sempre più soluzioni per la mobilità ecologica, come colonnine di ricarica per auto elettriche, sistemi di bike sharing e spazi per il trasporto pubblico. Le costruzioni residenziali e commerciali sono pensate per ridurre l’impatto del traffico automobilistico e incentivare l’utilizzo di mezzi di trasporto a basse emissioni.

La crescente attenzione alla sostenibilità implica anche una trasformazione nelle modalità di costruzione, con la progettazione di edifici che siano facilmente accessibili ai mezzi pubblici e alle biciclette, promuovendo uno stile di vita più sano e meno inquinante.

Le costruzioni edili sostenibili stanno vivendo un periodo di grande fermento, con un continuo miglioramento delle tecnologie e un rafforzamento delle politiche di sostenibilità. Le novità in arrivo sul mercato dell’edilizia, dalla bioedilizia ai materiali innovativi, dalla rigenerazione urbana alla digitalizzazione, sono destinate a trasformare radicalmente il settore, riducendo l’impatto ambientale e migliorando la qualità della vita delle persone. Tuttavia, la sfida principale rimarrà quella di rendere queste tecnologie e soluzioni accessibili a un pubblico più ampio, per garantire che la transizione verso un’edilizia sostenibile non lasci indietro nessuno.

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