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LUGLIO - AGOSTO 2024
IL TURISMO COME SETTORE DI TRAINO PER L’ECONOMIA
ITALIANA: UN’OPPORTUNITÀ DA SFRUTTARE AL MASSIMO
Il turismo ha da sempre rappresentato uno dei motori principali dell’economia italiana, un settore capace di generare ricchezza, occupazione e visibilità a livello internazionale. Nonostante le difficoltà globali e le sfide legate alla pandemia, il turismo italiano sta vivendo un periodo di forte rinascita, e il 2024 si preannuncia come un anno decisivo per il suo futuro. Le ragioni di questa risalita sono molteplici, e il contesto attuale offre all’Italia una serie di opportunità che meritano di essere colte con determinazione.
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L’Italia, con la sua straordinaria ricchezza culturale, naturale e gastronomica, rappresenta una destinazione turistica unica al mondo. Da Roma a Venezia, dalle coste della Sardegna alle montagne delle Dolomiti, passando per i borghi storici dell’entroterra, il Paese offre una varietà di esperienze che nessun altro può vantare. A ciò si aggiunge un settore enogastronomico che è diventato un vero e proprio simbolo del Made in Italy, richiamando milioni di visitatori ogni anno. Tuttavia, sebbene il nostro Paese possieda tutte le carte in regola per emergere come destinazione turistica di prima fascia, non possiamo ignorare le sfide che ancora oggi si pongono lungo il cammino. Nel 2024, l’Italia si trova davanti a un bivio cruciale: da un lato, l’incertezza economica globale e i cambiamenti climatici, che hanno fatto crescere la domanda di turismo sostenibile; dall’altro, un mercato sempre più competitivo, in cui altri Paesi sono riusciti a capitalizzare sugli stessi fattori di attrattività. Questo rende indispensabile una riflessione approfondita su come il turismo possa evolversi, e su come il Paese possa sfruttare appieno il potenziale che offre. A livello globale, l’industria del turismo è tornata a crescere con tassi molto forti, grazie soprattutto alla domanda proveniente dai mercati asiatici e nordamericani. Tuttavia, è evidente che l’equilibrio delle destinazioni turistiche sta cambiando: il turista moderno non è più solo attratto dalle bellezze architettoniche e naturali, ma è alla ricerca di un’esperienza completa, che includa anche la sostenibilità e l’autenticità del luogo. In questo contesto, l’Italia ha un’opportunità unica: promuovere il suo patrimonio culturale in modo più integrato, puntando su un turismo esperienziale, ecologico e di qualità.
La sfida più grande è quella di rilanciare le aree meno battute, contribuendo a ridurre la concentrazione turistica nelle città e nelle località più famose, senza però compromettere la qualità dell’esperienza. In questo senso, il turismo sostenibile e diffuso potrebbe rappresentare la soluzione ideale per diversificare le offerte e stimolare l’economia delle aree interne. In molti casi, i piccoli borghi e le zone rurali sono ricchi di potenziale turistico, ma necessitano di investimenti mirati, sia in infrastrutture che in servizi. La valorizzazione del patrimonio storico, culturale e naturalistico di queste aree potrebbe rispondere non solo alla crescente domanda di turismo responsabile, ma anche creare nuove opportunità occupazionali.
Inoltre, l’integrazione delle nuove tecnologie nel settore turistico non si limita alla digitalizzazione delle prenotazioni e dei servizi. Tecnologie come l’intelligenza artificiale, la realtà aumentata e la blockchain possono migliorare l’interazione tra visitatori e destinazioni, offrendo un’esperienza più interattiva e personalizzata. Investire in innovazione, quindi, non significa solo migliorare la competitività delle imprese turistiche italiane, ma anche dare una spinta alla crescita di nuovi modelli di business, come il turismo esperienziale e quello basato sull’eco-sostenibilità.
Un’altra grande opportunità per il turismo italiano è rappresentata dal turismo “slow”, che sta registrando una crescita significativa. Questo tipo di turismo punta a valorizzare la qualità del viaggio piuttosto che la quantità, un approccio che si sposa perfettamente con le caratteristiche naturali e culturali italiane. Il trend del turismo esperienziale, che unisce sport, gastronomia, arte, benessere e natura, sta dando nuovi stimoli al settore, portando i viaggiatori a riscoprire l’Italia in modo autentico, lontano dalle masse turistiche tradizionali.
Tommaso Mazziotti
Italia protagonista al G7: eccellenze in mostra sulla scena globale
Dalla diplomazia alle infrastrutture, dalla cultura
all’innovazione: il vertice internazionale diventa una vetrina per il genio italico e una piattaforma per consolidare il ruolo del Paese nel mondo.
L’Italia, paese di ineguagliabile bellezza e ricco di tradizioni, storia e innovazione, ha spesso utilizzato i grandi eventi internazionali come il G7 per esibire le sue eccellenze, le sue capacità e la sua straordinaria resilienza. Ospitare un vertice di tale portata non è solo un’occasione di confronto politico ed economico tra le potenze mondiali, ma anche una vetrina privilegiata per mostrare al mondo il meglio che il nostro paese può offrire in termini di ospitalità, organizzazione e qualità. Il G7, infatti, non è solo un incontro diplomatico. È un evento in cui ogni dettaglio – dalle infrastrutture al programma culturale, dal cibo all’arte, dall’innovazione tecnologica al paesaggio – diventa un riflettore puntato sulla capacità di un paese di eccellere e di raccontarsi al mondo. Per l’Italia, ogni edizione ospitata è stata un’occasione per riaffermare il suo ruolo centrale nella politica globale e per sotto-
lineare il valore delle sue eccellenze in settori chiave come l’agroalimentare, il turismo, il design, la moda e la manifattura.
Un esempio emblematico è stato il G7 del 2009, tenutosi all’Aquila, in Abruzzo. In quell’occasione, l’Italia ha scelto di mettere al centro non solo i temi globali del vertice, come la crisi economica e il cambiamento climatico, ma anche il valore della solidarietà e della resilienza. L’Aquila, devastata da un terribile terremoto pochi mesi prima, è stata scelta come sede per lanciare un messaggio al mondo: l’Italia è capace di risollevarsi dalle difficoltà e di trasformare le sfide in opportunità. Gli ospiti internazionali, accolti tra le macerie della città e le testimonianze di ricostruzione, hanno potuto vedere da vicino non solo la gravità della tragedia, ma anche la determinazione del popolo italiano e la straordinaria capacità di unire forze pubbliche e private
per rinascere.
Un altro aspetto in cui il G7 in Italia si è distinto è la celebrazione della cultura e del patrimonio artistico. Il nostro paese ha sempre fatto leva sul proprio immenso patrimonio storico e paesaggistico per creare un’atmosfera unica, in grado di affascinare gli ospiti e di promuovere il turismo di alto livello. Cene ufficiali in location straordinarie, come palazzi storici o siti archeologici, sono state accompagnate da menù creati dai migliori chef italiani, ambasciatori della tradizione culinaria e dell’eccellenza agroalimentare del nostro paese. Questo non solo rafforza l’immagine dell’Italia come patria dell’arte e del gusto, ma diventa anche una concreta opportunità per stringere accordi economici, attrarre investimenti e promuovere le esportazioni.
La capacità italiana di organizzare eventi di portata globale come il G7 si fonda su un know-how che unisce
tradizione e innovazione. Le infrastrutture messe in campo, spesso realizzate in tempi record, sono testimonianza dell’efficienza e della creatività dell’ingegneria e dell’architettura italiane. Il G7 diventa così una piattaforma per dimostrare come l’Italia sappia affrontare progetti complessi, combinando la qualità del design con soluzioni tecnologiche avanzate. Anche il settore della sicurezza, cruciale in eventi di tale rilevanza, diventa un’occasione per esibire l’eccellenza delle forze dell’ordine italiane e delle tecnologie impiegate per garantire la protezione dei leader mondiali e delle delegazioni.
Ma il G7 in Italia non è solo un esercizio di stile e organizzazione. È anche un momento per mettere in evidenza il contributo italiano sui grandi temi globali. La diplomazia italiana, con il suo approccio multilaterale e la capacità di dialogo, ha spesso svolto un ruolo centrale nel trovare punti di convergenza tra le potenze mondiali su temi complessi come la lotta al cambiamento climatico, la gestione delle crisi economiche e l’approccio alle emergenze umanitarie. L’Italia ha sempre cercato di portare al tavolo del G7 il suo punto di vista, valorizzando temi come la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo sostenibile e il Mediterraneo come area strategica per la pace e la cooperazione internazionale. Inoltre, il G7 in Italia ha spesso rappresentato un’importan-
te opportunità per le imprese italiane, che attraverso eventi collaterali e iniziative promozionali hanno potuto presentare i propri prodotti e le proprie competenze a una platea internazionale. Dai grandi gruppi industriali alle eccellenze artigianali, il sistema produttivo italiano ha tratto beneficio dalla visibilità e dal prestigio legati a questi eventi.
In prospettiva, il G7 resta una vetrina di straordinaria importanza per l’Italia, un’occasione per consolidare la sua immagine nel mondo e per dimostrare che il nostro paese non è solo un luogo di bellezza, ma anche un partner affidabile, innovativo e competitivo. Per cogliere al meglio queste opportunità, è necessario continuare a investire in infrastrutture, capitale umano e capacità organizzativa, facendo leva su quella combinazione unica di tradizione e modernità che rende l’Italia un luogo inimitabile.
Ogni G7 ospitato dall’Italia non è solo un vertice diplomatico, ma un grande spettacolo di identità e orgoglio nazionale, in cui il paese riesce a proiettare al mondo la sua straordinaria capacità di essere protagonista sulla scena globale. In un panorama internazionale sempre più complesso e competitivo, eventi come il G7 rappresentano un’occasione per ribadire che l’Italia è pronta non solo a partecipare, ma a guidare il dibattito e a offrire soluzioni concrete alle grandi sfide del nostro tempo.
Progettazione
Progettiamo una nuova
Lo Studio è organizzato per svolgere in autonomia attività di progettazione strutturale sia nell’ambito dell’edilizia civile che industriale, sia per la creazione di nuove costruzioni che per la ristrutturazione e la rivalutazione di costruzioni esistenti.
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La direzione lavori strutturale è attuata attraverso un susseguirsi di verifiche, analisi, sopralluoghi, prove, riunioni, verbalizzazioni e attività che portano alla stesura finale della Relazione a Strutture Ultimate che rappresenta l’atto finale del processo.
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Grazie alla pluriennale esperienza in svariati campi dell’ingegneria, lo Studio Archimede svolge anche una importante attività di analisi di prefattibilità per interventi Superbonus 110%
Uno degli aspetti più interessanti dei progetti di riqualificazione in project financing è l’integrazione dei principi
dell’ecologia integrale, un approccio che considera l’ambiente, la società e l’economia come elementi interconnessi
Riqualificazioni in Project Financing: Il Rilancio dei Borghi Storici Italiani
La bellezza senza tempo dei borghi storici italiani rappresenta un patrimonio culturale e paesaggistico unico al mondo. Tuttavia, molti di questi luoghi straordinari affrontano oggi il rischio dell’abbandono e del degrado. L’emigrazione, l’urbanizzazione e la mancanza di infrastrutture adeguate hanno svuotato numerosi centri storici, lasciando dietro di sé un’eredità di edifici fatiscenti e comunità in crisi. Per invertire questa tendenza e restituire vitalità ai borghi italiani, il project financing si sta affermando come uno strumento strategico, in grado di mobilitare risorse private per progetti di riqualificazione che combinino la valorizzazione culturale, lo sviluppo economico e il rispetto dei principi dell’ecologia integrale. Il project financing, un modello di partenariato pubblico-privato che prevede il coinvolgimento di investitori privati nella realizzazione e gestione di opere pubbliche, è particolarmente adatto per affrontare le
sfide complesse della riqualificazione dei borghi storici. Grazie a questo strumento, i progetti possono beneficiare di finanziamenti che sarebbero difficilmente reperibili esclusivamente attraverso fondi pubblici, garantendo allo stesso tempo un’efficienza gestionale e un ritorno economico per gli investitori.
La peculiarità di questo approccio risiede nella capacità di attrarre risorse private per interventi che, oltre a preservare il patrimonio culturale, mirano a creare nuove opportunità economiche attraverso il turismo sostenibile, l’artigianato locale e la fornitura di servizi essenziali. La riqualificazione di un borgo storico non riguarda solo il restauro degli edifici, ma include un ripensamento complessivo delle infrastrutture e dei servizi, garantendo ai residenti e ai visitatori condizioni di vita e accoglienza moderne e funzionali.
Valorizzazione ed Ecologia Integrale Uno degli aspetti più interessanti dei
progetti di riqualificazione in project financing è l’integrazione dei principi dell’ecologia integrale, un approccio che considera l’ambiente, la società e l’economia come elementi interconnessi. Questo significa che ogni intervento di riqualificazione deve tenere conto non solo della conservazione del patrimonio storico, ma anche della sostenibilità ambientale e del benessere delle comunità locali.
Nel contesto dei borghi storici, i principi dell’ecologia integrale si traducono, ad esempio, nell’utilizzo di tecnologie a basso impatto ambientale per il restauro degli edifici, nell’adozione di sistemi energetici rinnovabili e nell’implementazione di soluzioni per la gestione sostenibile delle risorse idriche. Inoltre, i progetti devono promuovere un’economia locale che rispetti le tradizioni culturali e favorisca l’inclusione sociale, attraverso la creazione di posti di lavoro e il sostegno all’imprenditorialità locale. Uno degli obiettivi principali dei pro-
getti di riqualificazione è quello di garantire ai borghi tutti i servizi essenziali, sia per i residenti che per i visitatori. Tra questi, un’attenzione particolare è rivolta ai servizi socio-sanitari, fondamentali per contrastare lo spopolamento e attrarre nuovi abitanti. La presenza di ambulatori, farmacie e strutture per l’assistenza agli anziani è infatti cruciale per rendere un borgo abitabile e vivibile. Parallelamente, lo sviluppo di servizi ricettivi di qualità è indispensabile per promuovere il turismo sostenibile e incrementare le presenze turistiche. Alberghi diffusi, bed and breakfast e case vacanza ristrutturate secondo criteri di sostenibilità ambientale possono rappresentare un volano per l’economia locale, attirando visitatori in cerca di esperienze autentiche e rilassanti, lontano dalle mete turistiche di massa.
Casi di Successo e Prospettive Future
Diversi progetti già realizzati in Italia dimostrano come il project financing
possa essere un modello vincente per la riqualificazione dei borghi storici. Un esempio emblematico è rappresentato dal borgo di Santo Stefano di Sessanio, in Abruzzo, dove un progetto di riqualificazione ha trasformato un villaggio semi-abbandonato in una destinazione turistica di eccellenza, attraverso il restauro degli edifici storici e la creazione di un albergo diffuso. Questo progetto ha non solo preservato il patrimonio culturale, ma anche creato posti di lavoro e rilanciato l’economia locale. Altri borghi, come Civita di Bagnoregio nel Lazio e Riace in Calabria, stanno intraprendendo percorsi simili, con iniziative che combinano turismo, cultura e innovazione sociale. Tuttavia, le potenzialità del project financing per la riqualificazione dei borghi storici rimangono ancora in gran parte inesplorate, soprattutto nelle regioni meridionali, dove il patrimonio culturale è immenso, ma spesso trascurato.
La riqualificazione dei borghi storici italiani attraverso il project financing rappresenta una straordinaria opportunità per coniugare la valorizzazione del patrimonio culturale con la sostenibilità ambientale e lo sviluppo economico. Questo modello consente di superare le limitazioni dei tradizionali finanziamenti pubblici, coinvolgendo il settore privato in progetti che possono avere un impatto positivo duraturo sulle comunità locali. Tuttavia, per sfruttare appieno le potenzialità del project financing, è necessario un forte coordinamento tra istituzioni pubbliche, investitori privati e comunità locali. La creazione di un quadro normativo chiaro e incentivante, insieme a una pianificazione strategica che metta al centro i principi dell’ecologia integrale, è fondamentale per garantire il successo di questi progetti. Solo così sarà possibile trasformare i borghi storici italiani da luoghi abbandonati a simboli di rinascita, innovazione e sostenibilità.
Si tratta di un attestato che certifica la capacità tecnica, organizzativa ed economica dell’impresa di eseguire opere pubbliche, basandosi su criteri definiti dal Codice degli Appalti. Questo documento rappresenta una garanzia per le amministrazioni pubbli che e per gli investitori privati coinvolti nei progetti di project financing
Certificazioni SOA: La chiave per la riqualificazione dei borghi storici in Project Financing
La valorizzazione dei borghi storici italiani attraverso progetti di riqualificazione rappresenta una delle sfide più ambiziose per il settore edile e infrastrutturale. In questo contesto, il project financing è emerso come uno strumento cruciale per mobilitare risorse private e garantire la realizzazione di interventi complessi, mirati al recupero e alla valorizzazione del patrimonio culturale. Tuttavia, per accedere a tali opportunità, le imprese coinvolte devono soddisfare requisiti rigorosi, tra cui l’ottenimento delle certificazioni SOA, un elemento essenziale per dimostrare competenza, solidità e affidabilità.
La certificazione SOA (Società Organismo di Attestazione) è un requisito obbligatorio per le imprese che intendono partecipare a gare d’appalto per lavori pubblici di importo superiore a 150.000 euro. Si tratta di un attestato che certifica la capacità tecnica, organizzativa ed economica
dell’impresa di eseguire opere pubbliche, basandosi su criteri definiti dal Codice degli Appalti. Questo documento rappresenta una garanzia per le amministrazioni pubbliche e per gli investitori privati coinvolti nei progetti di project financing, poiché assicura che l’impresa possieda le competenze e le risorse necessarie per portare a termine interventi complessi e di grande valore economico. Nel contesto della riqualificazione dei borghi storici, le certificazioni SOA assumono un’importanza ancora maggiore. I progetti di recupero e valorizzazione di questi luoghi richiedono competenze specializzate, sia in termini di restauro conservativo che di integrazione di tecnologie innovative per la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica. Le imprese in possesso di certificazioni SOA sono quindi considerate partner affidabili e qualificati per affrontare queste sfide.
Project Financing e Certificazioni
SOA: Una Sinergia Vincente Il project financing, come modello di partenariato pubblico-privato, si basa su una complessa rete di relazioni tra amministrazioni pubbliche, investitori privati e imprese esecutrici. La presenza di un’impresa certificata SOA all’interno di questa rete è fondamentale per garantire il successo del progetto, poiché assicura che i lavori siano eseguiti nel rispetto dei requisiti tecnici, normativi e temporali.
Nella riqualificazione dei borghi storici, il ruolo delle imprese con certificazione SOA si estende ben oltre l’esecuzione dei lavori. Queste aziende contribuiscono anche alla fase di progettazione e pianificazione, apportando competenze tecniche e innovative che possono migliorare l’efficienza e la sostenibilità degli interventi. Inoltre, la certificazione SOA aumenta la credibilità del progetto agli occhi degli investitori privati, facilitando la raccolta di capitali neces-
sari per finanziare gli interventi. Il recupero dei borghi storici abbandonati o degradati è un tema di grande rilevanza per l’Italia, sia dal punto di vista culturale che economico. Questi luoghi rappresentano un patrimonio inestimabile, che può essere trasformato in un volano per il turismo, l’artigianato locale e la rigenerazione sociale. Tuttavia, la riqualificazione dei borghi pone sfide significative, tra cui la necessità di rispettare vincoli architettonici e paesaggistici, la gestione di budget spesso limitati e la complessità delle procedure amministrative. In questo scenario, le certificazioni SOA rappresentano un elemento chiave per superare tali ostacoli. Le imprese certificate, infatti, sono in grado di garantire un approccio professionale e competente a tutte le fasi del progetto, dalla progettazione alla realizzazione, passando per la gestione dei rapporti con le autorità locali e i partner privati. Inoltre, il
possesso di una certificazione SOA facilita l’accesso a finanziamenti e incentivi pubblici, che spesso richiedono la dimostrazione di requisiti specifici in termini di qualità e affidabilità.
Ecologia Integrale e Certificazioni: Un Binomio Indispensabile
Uno degli obiettivi principali dei progetti di riqualificazione dei borghi storici è quello di coniugare la conservazione del patrimonio con la sostenibilità ambientale, in linea con i principi dell’ecologia integrale. Le imprese certificate SOA, grazie alle loro competenze e al rispetto di standard elevati, sono particolarmente adatte a implementare soluzioni innovative in questo ambito. Dall’utilizzo di materiali eco-compatibili al ricorso a tecnologie per l’efficienza energetica, queste aziende possono contribuire a trasformare i borghi storici in modelli di sostenibilità, capaci di attrarre visitatori e nuovi residenti. Le certificazioni SOA rappresentano
un elemento imprescindibile per le imprese che intendono partecipare a progetti di riqualificazione in project financing, in particolare nel settore della valorizzazione dei borghi storici. Questi attestati non solo garantiscono il rispetto degli standard tecnici e normativi, ma offrono anche un valore aggiunto in termini di credibilità e affidabilità, elementi fondamentali per attrarre investimenti e costruire partenariati di successo. Nel contesto italiano, dove i borghi storici rappresentano un patrimonio unico e una risorsa strategica per lo sviluppo economico, il ruolo delle imprese certificate SOA diventa ancora più centrale. Grazie alla loro capacità di combinare competenze tecniche, innovazione e sostenibilità, queste aziende possono contribuire a trasformare i borghi abbandonati in simboli di rinascita e prosperità, offrendo un futuro migliore alle comunità locali e valorizzando uno dei tesori più preziosi del nostro Paese.
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Ora come non mai è importante avere partner giusti da mettersi a fianco nella gestione degli investimenti e del lavoro. Il repentino cambio delle normative, sopratutto sul piano dei bonus come 110% e similari, non permette più il cittadino e le imprese a gestire la situazione in maniera domestica. Avventurarsi nel ginepraio burocratico significa senza nessuna dubbio rischiare di perdere non solo l’incentivo ma anche l’investimento. Per questo motivo si rafforza sempre di più tra i professionisti del settore l’Asseveras srl. Una realtà consolidata sempre al passo con i tempi e sempre in prima fila nell’individuazione di risposte concrete ai problemi. Una serie di servizi che vanno da: Asseverazione di Business Plan; Asseverazione PEF; Asseverazione Project Financing; Fideiussioni e
cauzioni; Revisione di bilancio; Consulenza del lavoro fino a garantire anche la Consulenza tributaria. Un pacchetto di servizi fondamentale in questo determinato periodo storico. L’Italia sta affrontando, infatti, uno dei momenti più caotici rispetto agli incentivi governativi per il rilancio del Paese. Il termine “caos bonus”, difatti, si riferisce alla situazione in cui si trova attualmente l’Italia riguardo ai vari bonus messi a disposizione dal governo per affrontare le conseguenze economiche della pandemia di COVID-19. Nel corso dell’ultimo anno e mezzo, il governo italiano ha istituito una serie di incentivi fiscali, sussidi e bonus per supportare i cittadini e le imprese in difficoltà. Tra questi ci sono il bonus vacanze, il bonus baby-sitter, il bonus cultura, il bonus 110%, il bonus mam-
ma, il bonus affitto, solo per citarne alcuni. Tuttavia, la gestione di questi bonus ha creato una certa confusione e disorganizzazione, con molti cittadini che hanno riscontrato difficoltà nell’accesso ai fondi e nell’ottenere informazioni chiare sulle procedure per richiederli. Inoltre, la gestione dei bonus è stata a volte caotica, con cambiamenti frequenti alle norme e alle procedure di richiesta, che hanno creato ulteriore confusione. Avere di base Asseveras srl, come partner significa migliorare la gestione dei bonus e semplificare le procedure per accedervi, al fine di garantire che i fondi raggiungano in modo efficiente il progetto seguito. A garantire il massimo della professionalità vi sono i soggetti partner di Asseveras srl che permettono all’azienda di poter garantire solide risposte. Tra
questi vi sono Cred.it Spa, società finanziaria, specializzata nella finanza di progetto, abilitata al rilascio di Dichiarazioni di Preliminare Coinvolgimento e L’Assinetwork Srls è specializzata nel rilascio di cauzioni provvisorie e definitive per partecipazioni a gare d’appalto e fideiussioni per anticipazioni, a favore degli enti pubblici. La vera forza di Asseveras srl quindi è quella di non entrare nel mondo del lavoro come solista ma in formazione “orchestra” per poter realmente dare risposte alle centinaia di richieste e casistiche che in questo momento si stanno palesando anche a causa dei cambiamenti normativi. Se si tiene conto delle percentuali, sono decine di migliaia i progetti respinti per vizi di forma. Un rischio da non correre e che Asseveras ti permette di evitare.
L’Italia continua a esercitare un fascino ineguagliabile grazie al suo patrimonio artistico, paesaggistico ed enogastronomico, elementi che costituiscono la spina dorsale dell’industria turistica nazionale
Turismo in Italia: prospettive e sfide per l’estate 2024
Gli operatori del settore prevedono un incremento significa tivo degli arrivi internazionali, in particolare dai mercati ex traeuropei come Stati Uniti, Canada e Paesi del medioriente.
L’estate 2024 si avvicina con aspettative elevate per il turismo italiano, settore che negli ultimi anni ha dimostrato una resilienza straordinaria. Dopo le difficoltà legate alla pandemia e le fluttuazioni economiche globali, il comparto turistico italiano guarda al futuro con ottimismo, sostenuto da segnali di ripresa già evidenti nel 2023 e da previsioni positive per i mesi a venire. Le nuove dinamiche dei mercati internazionali, le tendenze di viaggio e l’attrattività del Bel Paese si intrecciano per disegnare un quadro promettente, ma non privo di sfide. Gli operatori del settore prevedono un incremento significativo degli arrivi internazionali, in particolare dai mercati extraeuropei come Stati Uniti, Cana-
da e Paesi del Golfo. L’Italia continua a esercitare un fascino ineguagliabile grazie al suo patrimonio artistico, paesaggistico ed enogastronomico, elementi che costituiscono la spina dorsale dell’industria turistica nazionale. Il ritorno dei grandi flussi turistici dalle Americhe e dall’Asia, favoriti dalla stabilizzazione dei costi dei voli e dalla diminuzione delle restrizioni di viaggio, dovrebbe contribuire a spingere il PIL turistico oltre i livelli pre-pandemia. La domanda interna, che aveva rappresentato una leva fondamentale per il settore durante i momenti più critici, si mantiene su livelli solidi. Gli italiani continuano a preferire destinazioni domestiche per le loro vacanze estive, con un’attenzione crescente verso
il turismo sostenibile e le esperienze personalizzate. La ricerca di luoghi meno affollati e immersi nella natura ha portato a una riscoperta delle aree rurali, delle isole minori e delle località meno note, contribuendo a un rilancio diffuso dei territori.
Tuttavia, il turismo non è esente da problematiche strutturali che potrebbero frenare la crescita. L’aumento dei costi energetici e la carenza di manodopera qualificata sono tra i principali ostacoli che gli operatori si trovano ad affrontare. Inoltre, l’inflazione potrebbe ridurre il potere d’acquisto dei turisti, spingendo molti a ridurre la durata dei soggiorni o a optare per destinazioni più economiche. A ciò si aggiunge la crescente competizione
internazionale, con Paesi del Mediterraneo come Grecia, Spagna e Croazia che investono massicciamente in promozione e infrastrutture per attrarre visitatori.
Le previsioni per l’estate 2024 dipendono in larga misura dalla capacità del sistema turistico italiano di adattarsi a queste sfide. In questo contesto, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) svolge un ruolo cruciale, con investimenti mirati al miglioramento delle infrastrutture turistiche, alla digitalizzazione e alla sostenibilità ambientale. Progetti per il recupero di borghi storici, l’ammodernamento dei trasporti e la promozione del turismo verde sono fondamentali per rafforzare la competitività del settore.
Un’altra leva strategica è rappresentata dall’innovazione digitale. L’adozione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e la realtà virtuale consente di migliorare l’esperienza dei turisti e di ottimizzare la gestione delle strutture ricettive. Piattaforme di prenotazione sempre più sofisticate e sistemi di analisi dei dati aiutano gli operatori a rispondere con maggiore efficacia alle esigenze dei viaggiatori, personalizzando le offerte e massimizzando i ricavi.
L’Italia, inoltre, deve puntare su una promozione integrata e coordinata, valorizzando non solo le mete tradizionali come Roma, Firenze e Venezia, ma anche le eccellenze meno conosciute. La destagionalizzazione rappresenta
un’altra opportunità da cogliere per distribuire i flussi turistici in periodi meno affollati, riducendo la pressione sulle principali attrazioni e incentivando la scoperta di nuovi luoghi. Nonostante le incertezze globali, il turismo italiano resta un pilastro dell’economia nazionale e un simbolo dell’identità culturale del Paese. L’estate 2024 potrebbe segnare una svolta importante, consolidando il rilancio del settore e ponendo le basi per uno sviluppo sostenibile e inclusivo. Perché ciò avvenga, è essenziale una visione strategica condivisa tra pubblico e privato, in grado di cogliere le opportunità offerte dal contesto internazionale e di trasformare le sfide in occasioni di crescita.
Il turismo esperienziale e di nicchia: le tendenze e le novità del 2024
Questa estate si prospetta come un anno cruciale per il consolidamento di queste tendenze, con il turismo esperienziale e di nicchia che si afferma sempre più come un pilastro fondamentale dell’industria globale dei viaggi.
Il turismo sta vivendo una trasformazione profonda, spinto da nuovi desideri e aspettative dei viaggiatori che cercano esperienze uniche, autentiche e personalizzate. Il 2024 si prospetta come un anno cruciale per il consolidamento di queste tendenze, con il turismo esperienziale e di nicchia che si afferma sempre più come un pilastro fondamentale dell’industria globale dei viaggi. Non si tratta più solo di visitare luoghi iconici o di seguire itinerari classici: oggi il viaggiatore è alla ricerca di un coinvolgimento diretto con il territorio, le tradizioni e le comunità locali, per vivere momenti significativi che lascino un’impronta indelebile.
Questa evoluzione riflette una nuova consapevolezza dei consumatori, sempre più attenti al valore del tempo e all’impatto delle proprie scelte. In un mondo interconnesso, dove i social media amplificano il desiderio di unicità e autenticità, il turismo esperienziale si distingue per la capacità di offrire esperienze su misura. Non è un caso che il mercato globale del turismo esperienziale sia cresciuto del 20% negli ultimi cinque anni e che le previsioni per il 2024 vedano un’ulteriore espansione, grazie all’ingresso di nuove offerte innovative e al supporto di tecnologie avanzate.
Un esempio emblematico è il crescente interesse per il
turismo legato alla sostenibilità ambientale e alla valorizzazione delle tradizioni artigianali. Le esperienze enogastronomiche, ad esempio, non si limitano più alla degustazione di prodotti tipici: oggi includono laboratori pratici in cui i visitatori possono apprendere antiche tecniche di produzione, come la lavorazione dei formaggi o la vinificazione naturale, sotto la guida di esperti locali. Allo stesso modo, il turismo rurale e agricolo si evolve, offrendo soggiorni in aziende biologiche dove i viaggiatori possono partecipare attivamente alla raccolta dei prodotti o alla cura degli animali, contribuendo al sostegno diretto delle comunità locali.
Un’altra area in forte espansione è rappresentata dal turismo culturale di nicchia, che si concentra su esperienze esclusive legate a patrimoni meno conosciuti. Nel 2024, l’Italia punta a valorizzare i piccoli borghi e le aree interne attraverso iniziative che combinano arte, musica e storia. Festival dedicati a tradizioni antiche o rievocazioni storiche diventano il cuore pulsante di un’offerta che attrae un pubblico internazionale, interessato a scoprire un’Italia diversa, lontana dai classici itinerari turistici. Questo approccio non solo diversifica le mete, ma contribuisce a una distribuzione più equa dei flussi turistici, riducendo la pressione sulle grandi città e favorendo la rigenerazione
di aree meno sviluppate.
La tecnologia gioca un ruolo fondamentale nel rendere queste esperienze accessibili e coinvolgenti. Piattaforme digitali e applicazioni mobile offrono itinerari personalizzati, realtà aumentata e contenuti interattivi che arricchiscono il viaggio, permettendo ai turisti di esplorare luoghi attraverso nuovi punti di vista. Anche l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il settore, facilitando la creazione di esperienze su misura che rispondono alle esigenze specifiche di ogni viaggiatore, dalla scelta dell’alloggio più adatto fino alla selezione di attività uniche.
Un aspetto chiave delle novità del 2024 è il turismo inclusivo, che mira a rendere le esperienze accessibili a tutti, indipendentemente da età, abilità fisiche o condizioni economiche. Sono sempre più numerosi i progetti che coinvolgono comunità svantaggiate o che promuovono l’inclusione sociale attraverso il turismo. In Italia, alcune iniziative pilota stanno sperimentando percorsi multisensoriali dedicati a persone con disabilità visive o uditive, rendendo il patrimonio culturale e naturale fruibile in modi innovativi e stimolanti.
L’anno in corso segna anche un’importante svolta nel turismo esperienziale legato alla salute e al benessere. Viaggi dedicati alla meditazione, al recupero della forma fisica o
alla disintossicazione digitale sono sempre più richiesti, con destinazioni che offrono ritiri immersi nella natura e programmi personalizzati di benessere olistico. Questi viaggi rispondono a un bisogno crescente di rigenerazione mentale e fisica, diventando un antidoto al ritmo frenetico della vita quotidiana.
Il turismo esperienziale e di nicchia rappresenta inoltre una straordinaria opportunità economica per gli operatori del settore. I viaggiatori disposti a spendere per esperienze uniche generano un impatto economico significativo, favorendo la crescita di piccole imprese locali, artigiani e produttori indipendenti. Per gli operatori, investire in formazione e qualità del servizio è essenziale per rispondere a una domanda sempre più sofisticata e consapevole. Il 2024 si preannuncia dunque come un anno cruciale per il consolidamento di un modello di turismo che non solo soddisfa le nuove aspettative dei viaggiatori, ma promuove anche uno sviluppo sostenibile e inclusivo. In un contesto globale in continua evoluzione, il turismo esperienziale e di nicchia si afferma come una delle risposte più innovative e promettenti alle sfide del settore, dimostrando che il futuro dei viaggi risiede nell’autenticità, nella qualità e nella connessione profonda tra persone e luoghi.
Oltre l’orizzonte: il turismo delle crociere e l’ascesa dei charter
Il turismo delle crociere, tradizionalmente associato a grandi navi capaci di ospitare migliaia di passeggeri, ha vissuto anni difficili a causa della pandemia, ma ha saputo reagire con forza e creatività
Il settore turistico, traino fondamentale dell’economia globale, sta vivendo un momento di trasformazione e innovazione senza precedenti. In questo contesto, il turismo crocieristico e quello legato ai charter yachting rappresentano due segmenti in forte crescita, che riflettono da una parte la capacità di reinventarsi delle grandi compagnie e dall’altra la spinta verso esperienze più personalizzate e lussuose. Con il 2024 già segnato da previsioni di crescita incoraggianti, entrambi i comparti si stanno imponendo come protagonisti di una nuova era del turismo, in cui la qualità e l’unicità dell’esperienza sono al centro delle scelte dei viaggiatori. Il turismo delle crociere, tradizionalmente associato a grandi navi capaci di ospitare migliaia di passeggeri, ha vissuto anni difficili a causa della pandemia, ma ha saputo reagire con forza e creatività. Le principali compagnie hanno investito in nuovi protocolli sanitari, digitalizzazione e sostenibilità ambientale, adattando le proprie offerte alle mutate esigenze dei clienti. Le crociere tematiche, che spaziano dall’enogastronomia alla cultura, stanno attirando un pubblico sempre più diversificato, con itinerari che includono porti meno affollati e proposte esclusive per piccoli gruppi. Questo cambio di paradigma ha permesso al settore di tornare competitivo, con un incremento delle prenotazioni che, secondo gli analisti, potrebbe portare il fatturato globale del turismo crocieristico a superare i livelli pre-pandemici già entro la fine del 2024.
Parallelamente, il charter yachting sta vivendo un vero e proprio boom, trainato dalla crescente domanda di
esperienze personalizzate e dall’esigenza di esclusività. A differenza delle crociere tradizionali, i charter yacht offrono ai viaggiatori la possibilità di creare itinerari su misura, esplorando destinazioni inaccessibili ai grandi vascelli e godendo di un servizio altamente personalizzato. Questa formula ha conquistato una fetta sempre più ampia di turisti, attratti dalla possibilità di combinare il comfort di una vacanza di lusso con l’avventura e la scoperta di luoghi remoti.
Un elemento chiave del successo del charter yachting è la sua capacità di integrarsi con le tendenze emergenti del turismo sostenibile. Molti operatori stanno investendo in yacht alimentati da tecnologie green, come motori ibridi o elettrici, e in rotte che rispettano gli ecosistemi marini. Questo approccio non solo risponde alle aspettative di un pubblico sempre più attento alle tematiche ambientali, ma apre nuove opportunità di sviluppo per le destinazioni costiere, che possono beneficiare di un turismo meno invasivo e più rispettoso del territorio.
Il confronto tra crociere e charter yachting evidenzia differenze signifi cative, ma anche interessanti punti di contatto. Le crociere si rivolgono a un pubblico am pio, offrendo un’esperienza completa e spesso accessibile in termini di costo, mentre i charter yachting si posi-
zionano in una fascia premium, dedicata a chi cerca unicità e lusso. Tuttavia, entrambi i segmenti condividono la necessità di innovare continuamente, sia per attrarre nuovi clienti sia per fidelizzare quelli esistenti.
Dal punto di vista economico, il turismo crocieristico e quello legato ai charter yachting generano un impatto significativo non solo sui territori che visitano, ma anche sull’intera filiera produttiva. Le crociere, ad esempio, stimolano l’economia locale attraverso l’acquisto di beni e servizi, il pagamento di tasse portuali e la creazione di occupazione nei settori correlati, come la ristorazione e il commercio al dettaglio. Allo stesso modo, il charter yachting sostiene una vasta rete di imprese, dai cantieri navali agli operatori logistici, contribuendo allo sviluppo di un’economia del mare che rappresenta una risorsa strategica per molti Paesi, Italia inclusa.
Nel 2024, una delle novità più rilevanti è l’espansione delle crociere e dei charter verso destinazioni meno battute, come le coste del Mediterraneo orientale, i fiordi scandinavi e alcune isole tropicali ancora poco conosciute. Questo trend non solo risponde al desiderio dei viaggiatori di scoprire luoghi autentici, ma contribuisce anche a ridurre la pressione turistica
sulle destinazioni più popolari, favorendo una distribuzione più equilibrata dei flussi.
Un altro aspetto di grande rilevanza è l’impatto delle tecnologie digitali, che stanno trasformando l’esperienza del viaggio. Dalle piattaforme online per la prenotazione di charter yacht, che consentono di personalizzare ogni dettaglio del viaggio, alle applicazioni mobile che migliorano l’esperienza a bordo delle navi da crociera, la tecnologia sta ridefinendo il rapporto tra cliente e operatore. Anche l’intelligenza artificiale gioca un ruolo cruciale, permettendo di analizzare le preferenze dei viaggiatori e di proporre soluzioni sempre più mirate e personalizzate.
Infine, non va sottovalutato il potenziale educativo e culturale di questi tipi di turismo. Le crociere stanno integrando sempre più attività formative e di sensibilizzazione, come workshop sulla sostenibilità e visite guidate a progetti di conservazione marina. Analogamente, i charter yachting offrono l’opportunità di conoscere da vicino la vita marina e le tradizioni delle comunità costiere, creando un legame più profondo tra viaggiatori e territori visitati.
In conclusione, il 2024 segna una nuova fase di sviluppo per il turismo delle crociere e il charter yachting, due segmenti che, pur seguendo percorsi distinti, condividono l’obiettivo di offrire esperienze memorabili e sostenibili. Il loro successo dimostra che, in un’epoca di cambiamenti e sfide globali, l’innovazione e l’attenzione al cliente rimangono le chiavi per costruire un futuro prospero per l’intero settore turistico.
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CONCERTI IN ITALIA: IL TREND IN CRESCITA CHE TRAINA ECONOMIA E TURISMO
Negli ultimi anni, l’industria dei concerti in Italia ha registrato una crescita significativa, trasformandosi in un vero e proprio volano economico per il Paese. Artisti di fama internazionale, tour spettacolari e un pubblico sempre più entusiasta hanno contribuito a rendere il settore uno dei principali protagonisti del panorama culturale e finanziario italiano. Questo trend non solo sta rafforzando l’industria dell’intrattenimento, ma sta anche creando importanti sinergie con il turismo e l’economia locale, generando impatti positivi su numerosi settori collaterali. La ripresa post-pandemica ha dato nuova linfa vitale al mercato dei concerti. Dopo un lungo periodo di stop forzato, l’Italia è tornata ad accogliere eventi musicali di grande portata, con arene e stadi pieni e un entusiasmo palpabile tra gli spettatori. Secondo i dati più recenti, i ricavi derivanti dai concerti sono in continua ascesa, con biglietti venduti che raggiungono numeri record. Questo fenomeno è stato amplificato dalla presenza di artisti globali che scelgono l’Italia come tappa obbligata dei loro tour, attratti dalla bellezza delle location e dalla passione del pubblico italiano.
Ma il successo non si limita ai grandi eventi. Anche i concerti di medie e piccole dimensioni, spesso organizzati in teatri, piazze o festival locali, stanno vivendo una stagione d’oro. Questi eventi non solo arricchiscono l’offerta culturale, ma valorizzano i territori, portando flussi di visitatori anche in aree meno centrali. Il fenomeno ha un impatto diretto sul turismo, con hotel, ristoranti e trasporti che registrano picchi di domanda in concomitanza con i princi-
pali eventi musicali.
Un esempio lampante di questa sinergia è rappresentato dalle grandi città come Milano, Roma, Firenze e Napoli, che ospitano regolarmente concerti in stadi e arene. Ma anche realtà più piccole, come Verona con la sua celebre Arena, o luoghi unici come i Sassi di Matera, stanno diventando punti di riferimento per un turismo musicale che cerca esperienze autentiche e memorabili. Gli spettatori spesso approfittano dell’occasione per visitare la città e i suoi dintorni, trasformando un semplice concerto in un’esperienza di viaggio completa.
L’industria dei concerti è anche un importante motore occupazionale. Dai tecnici del suono agli allestitori, dai responsabili della sicurezza agli addetti al merchandising, ogni evento coinvolge un numero significativo di professionisti. Inoltre, il settore è strettamente connesso alle nuove tecnologie: la vendita di biglietti online, le campagne pubblicitarie sui social media e le piattaforme di streaming degli eventi live sono diventate strumenti imprescindibili per il successo di un concerto.
Nonostante il trend positivo, non mancano le sfide. La logistica di grandi eventi richiede infrastrutture adeguate, e spesso le città italiane devono affrontare problemi legati alla gestione del traffico, alla sicurezza e alla sostenibilità ambientale. Gli organizzatori, tuttavia, stanno investendo sempre più in soluzioni innovative, come il trasporto pubblico potenziato, l’utilizzo di energie rinnovabili per alimentare gli impianti e la promozione di pratiche eco-friendly tra gli spettatori.
Progetti Futuri la professionalità nel mondo delle progettazioni firmate Archimede
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La strategia nella costruzione di edifici comprende la pianificazione del progetto, la scelta dei materiali e la determinazione del budget. La gestione comprende la supervisione delle attività sul cantiere, la coordinazione dei subappaltatori e il controllo della qualità. Il supporto progettuale include la consulenza tecnica e la preparazione dei documenti necessari. Il supporto finanziario comprende la gestione del budget e la ricerca di finanziamenti. Il supporto amministrativo e fiscale include la gestione della documentazione necessaria per le autorizzazioni e le tasse. Queste le coordinate per orientarsi nel mondo dell’ingegneria, ma non sempre è facile trovare dei partner di eccellenza capaci di soddisfare tali richieste e soprattutto di assicurare una bussola efficace per navigare in questo ginepraio. Tra le aziende leader che possono assicurare tale capacità c’è senza dubbio Archimede Ingegneria s.r.l. I latini amavano recitare “nomen omen”, ossia il “nome è il paesaggio” e così è per questa
azienda che prende il nome di Archimede, il grande matematico, fisico e inventore siracusano che grazie ai suoi studi, già nel 200 a.c. innovò le conoscenze dell’epoca, segnando un vero e proprio spartiacque nell’evoluzione dell’uomo. Proprio dallo spirito innovativo di questo grande studioso prende le mosse l’omonimo progetto di un’azienda ingegneristica che sta ottenendo grandi risultati nel settore dell’efficientamento energetico e sismico.
Archimede Ingegneria Srl, infatti, si occupa di definire la strategia, la gestione e il supporto progettuale, esecutivo, finanziario, amministrativo e fiscale, nell’ambito della costruzione di edifici e dello sviluppo di iniziative immobiliari. In questo periodo così complesso, dove il panorama dell’edilizia è costellato di bonus di vario tipo, risulta ancor più importante conoscere gli attori in campo per costruire un rapporto fiduciario con l’azienda e svolgere in tutta tranquillità i lavori finanziati dai crediti fiscali.
Proprio in questo settore si sta distinguendo Archimede Ingegneria. In Archimede Ingegneria l’area dedicata all’architettura si occupa di tutte le verifiche urbanistiche e delle tre fasi progettuali (preliminare, esecutiva e definitiva), attraverso lo studio creativo degli spazi interni ed esterni. Abitazione privata o esercizio commerciale, spazio ricettivo o luogo di lavoro: qualsiasi sia la destinazione d’uso, Archimede Srl fornisce servizi di consulenza immobiliare e perizie tecniche. Un servizio chiavi in mano per costruzione e ristrutturazione di interni. Nello specifico la consulenza immobiliare fornisce informazioni e supporto nella valutazione, acquisto, vendita, locazione e gestione di immobili. La perizia tecnica è un’attività che consiste nella valutazione di un immobile per determinarne il valore o la fattibilità tecnica per un progetto immobiliare. Entrambe le attività sono svolte da professionisti qualificati come agenti immobiliari e periti tecnici, presenti in
maniera talentuosa in Archimede Ingegneria, garantendo un insieme di prestazioni coordinate che segue l’unica tra le direzioni possibili: quella dell’eccellenza.
All’interno di questo gruppo così importante afferiscono tante professionalità, con il privilegio di poter contare sempre su un unico interlocutore. “Ciò che vogliamo rappresentare – fanno sapere a Progetti & Finanza da Archimede Ingegneria - è un nuovo modello operativo nel quale ogni servizio confluisce in un unico percorso organizzato dando tutta la tranquillità e la trasparenza di cui il cliente ha bisogno”. Archimede Ingegneria Srl ha investito nella creazione di gruppi di lavoro che uniscano capacità di coordinamento tecnico del progetto alla integrazione di competenze diverse. In collaborazione con Gargano Esco e Bono Ingegneria, si effettuano lavori di riqualificazione energetica. Maggiori informazioni sono presenti sul sito di riferimento, www.archimedeingegneriasrl.it.
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Allarme siccità nel Sud Italia: la crisi idrica al culmine ad agosto
L’estate 2024 sarà ricordata come una delle più critiche per il Sud Italia sul fronte della siccità. L’emergenza idrica, alimentata da mesi di scarse precipitazioni e temperature eccezionalmente elevate, ha raggiunto livelli allarmanti, mettendo in ginocchio settori chiave come l’agricoltura e accentuando le difficoltà delle comunità locali. Regioni come Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia sono al centro di una crisi che non è solo ambientale, ma anche economica e sociale.
Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale sulle Risorse Idriche, ad agosto 2024 il livello delle riserve idriche nei bacini del Sud Italia è ai minimi storici, con una riduzione media del 40% rispetto agli anni precedenti. Questo fenomeno non riguarda solo i grandi invasi, ma anche le falde acquifere, la cui ricarica è stata ostacolata da precipitazioni invernali inferiori alla norma e da una gestione inefficiente delle risorse. L’Irpinia, definita da molti esperti l’epicentro del disastro idrico, rappresenta un caso emblematico, con sorgenti storicamente generose ora ridotte a un flusso irrisorio.
L’agricoltura è il settore più colpito, con effetti devastanti su colture strategiche come grano, olive, pomodori e uva. La mancanza d’acqua per l’irrigazione ha portato a cali di produzione che oscillano tra il 30% e il 50%, con conseguenze dirette sui prezzi e sulla redditività delle aziende agricole. A soffrire non sono solo i piccoli agricoltori, ma anche le grandi imprese agroalimentari, che vedono compromessa la filiera produttiva e la possibilità di rispettare gli impegni commerciali sui mercati nazionali e internazionali.
La crisi idrica sta inoltre mettendo sotto pressione le infrastrutture esistenti, molte delle quali si rivelano inadeguate a fronteggiare l’emergenza. Perdite idriche nella rete di distribuzione, spesso superiori al 40%, aggravano una situazione
già critica. In molte zone rurali e periferiche, le interruzioni nella fornitura d’acqua potabile sono diventate quotidiane, costringendo i cittadini a ricorrere ad autobotti e a razionamenti.
Questa crisi non è solo il risultato di condizioni climatiche estreme, ma anche di una gestione poco lungimirante delle risorse idriche. Gli esperti sottolineano come l’assenza di una pianificazione strategica a lungo termine, unita alla frammentazione delle competenze tra enti locali, regionali e nazionali, abbia peggiorato la situazione. Nonostante i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevedano investimenti significativi per il miglioramento delle infrastrutture idriche, molti progetti sono ancora in fase di avvio, ritardando interventi cruciali.
In questo contesto, l’impatto economico è già evidente. La crisi idrica potrebbe causare una contrazione significativa del PIL agricolo nelle regioni meridionali, stimata tra l’1% e il 2% su base annua. Ma le ripercussioni non si fermano all’agricoltura. Anche il turismo, settore trainante per il Sud Italia, risente della situazione, con località costiere e montane che faticano a garantire un’adeguata gestione delle risorse idriche durante la stagione estiva, quando la domanda raggiunge i picchi massimi.
Non mancano, tuttavia, esempi virtuosi e proposte innovative per affrontare l’emergenza. Alcuni consorzi agricoli hanno introdotto sistemi di irrigazione di precisione, che consentono un utilizzo più efficiente dell’acqua, riducendo gli sprechi. Altre realtà stanno investendo nel riutilizzo delle acque reflue depurate, una pratica ancora poco diffusa in Italia ma che potrebbe rappresentare una soluzione sostenibile a medio termine.
Sport e finanza: sta cambiando il mondo del calcio alla luce del campionato di Serie A
Il calcio italiano, da sempre uno degli sport più seguiti e amati, è anche un’industria che muove miliardi di euro e incide profondamente sull’economia nazionale. Alla vigilia del campionato di Serie A 2024/2025, il rapporto tra sport e finanza sta vivendo un’evoluzione significativa, spinto da cambiamenti strutturali che stanno ridisegnando il modello di business delle società calcistiche. Tra innovazioni digitali, nuove strategie di monetizzazione e un mercato globale sempre più competitivo, il calcio italiano sta cercando di adeguarsi alle sfide di un mondo in rapida trasformazione. Uno dei cambiamenti più evidenti riguarda la crescente influenza dei fondi di investimento nel calcio italiano. Negli ultimi anni, diverse società di Serie A sono state acquisite, o hanno stretto partnership strategiche, con fondi internazionali alla ricerca di rendimenti in un settore tradizionalmente visto come poco strutturato ma con grandi potenzialità di crescita. Questi attori finanziari portano non solo capitali freschi, ma anche una visione manageriale più orientata all’efficienza e alla sostenibilità economica. Club come il Milan, la Roma e l’Atalanta sono già passati sotto il controllo di investitori esteri, mentre altre realtà stanno valutando simili opzioni per ristrutturare i propri debiti o finanziare piani di crescita ambiziosi. Parallelamente, le società calcistiche italiane stanno investendo nella modernizzazione delle infrastrutture. La costruzione di stadi di proprietà rappresenta una delle priorità per molti club, consapevoli dell’impatto positivo che tali investimenti possono avere sui ricavi. Avere stadi moderni e multifunzionali non solo migliora l’esperienza dei tifosi, ma permette di generare entrate costanti attraverso eventi non sportivi, sponsorizzazioni e servizi premium. Tuttavia, i tempi lunghi e la burocrazia italiana continuano a rappresentare un ostacolo significativo per molti
progetti, rendendo il gap infrastrutturale con altre grandi leghe europee ancora evidente.
Un altro aspetto chiave è la digitalizzazione del calcio italiano. Il campionato di Serie A 2024/2025 segna una nuova era per l’utilizzo delle piattaforme digitali e dei social media, che stanno diventando fondamentali per coinvolgere i tifosi, soprattutto le nuove generazioni. Club e leghe stanno sfruttando sempre più le tecnologie per offrire contenuti esclusivi, interattivi e personalizzati, puntando su abbonamenti digitali e streaming per incrementare i ricavi. La Serie A, ad esempio, ha avviato collaborazioni con piattaforme innovative per la distribuzione globale dei diritti televisivi, cercando di espandere il proprio pubblico internazionale e di aumentare i ricavi da broadcasting.
Sul piano commerciale, la stagione 2024/2025 evidenzia una crescita degli accordi di sponsorship, sempre più diversificati e orientati a nuovi settori, come il tech, le criptovalute e il gaming. La sostenibilità è un tema emergente anche nel calcio, con molte società che stanno integrando strategie ESG (Environmental, Social, Governance) nelle loro attività. Dalle iniziative per ridurre l’impatto ambientale degli eventi sportivi all’inclusione sociale, il calcio italiano si sta allineando ai trend globali, cercando di coniugare performance sportive con responsabilità sociale. Nonostante questi segnali positivi, il calcio italiano deve ancora affrontare sfide significative. La sostenibilità finanziaria resta un tema critico, con molte società che continuano a registrare bilanci in perdita a causa dell’elevato costo del lavoro e della pressione competitiva per mantenere squadre all’altezza delle aspettative. Inoltre, il mercato dei trasferimenti si sta trasformando in un’arma a doppio taglio: se da un lato le cessioni record possono garantire liquidità immediata, dall’altro il rischio di impoverire il livello tecnico del campionato è reale.
THE FUTURE
IS NOW
GARGANO
A cura di Unica Asseverazioni
rubrica di settore
ASSEVERAZIONI E GARANZIE: UNA BUSSOLA PER L’ACCETTAZIONE
DA PARTE DELL’ENTE RICHIEDENTE
Nel panorama economico e normativo italiano, il tema delle asseverazioni e delle garanzie assume un ruolo cruciale, specie nell’ambito di progetti complessi che coinvolgono pubbliche amministrazioni, imprese e professionisti. Le asseverazioni, intese come certificazioni ufficiali che attestano la conformità di un progetto o di un documento a specifici requisiti normativi e tecnici, sono spesso il punto di partenza per ottenere l’accettazione da parte degli enti richiedenti. Tuttavia, la garanzia che un’asseverazione venga accolta non dipende unicamente dalla qualità della documentazione presentata, ma anche da una serie di fattori correlati alla chiarezza normativa, alla competenza degli operatori e alla trasparenza delle procedure. Le asseverazioni trovano ampio utilizzo in settori strategici come l’edilizia, l’efficienza energetica, il project financing e la fiscalità, dove rappresentano un prerequisito per accedere a benefici fiscali, incentivi o autorizzazioni. Un esempio emblematico è rappresentato dai bonus edilizi, come il Superbonus 110%, che ha reso obbligatorio il rilascio di asseverazioni tecniche e di congruità dei costi per ottenere l’accesso alle agevolazioni fiscali. In questo contesto, l’asseverazione non è solo una formalità, ma uno strumento di controllo che garantisce la correttezza e la trasparenza dei progetti, proteggendo sia gli enti pubblici sia i cittadini da eventuali abusi o irregolarità.
L’accettazione delle asseverazioni da parte dell’ente richiedente dipende da diversi fattori. Innanzitutto, la conformità alle normative vigenti è un requisito imprescin-
dibile. Ciò significa che il professionista incaricato deve avere una conoscenza approfondita delle disposizioni di legge applicabili, dei criteri tecnici richiesti e delle modalità di compilazione dei documenti. Errori o lacune nella documentazione possono portare a ritardi o, nei casi peggiori, al rigetto della richiesta, con conseguenze economiche significative per tutte le parti coinvolte.
Un altro elemento determinante è la qualità della relazione tra il soggetto che emette l’asseverazione e l’ente richiedente. Una comunicazione chiara e tempestiva, accompagnata da una documentazione strutturata in modo comprensibile, facilita il processo di valutazione da parte dell’ente. In molti casi, la presenza di un interlocutore qualificato, in grado di rispondere prontamente a eventuali richieste di chiarimento, può fare la differenza tra il successo e l’insuccesso della procedura. Le garanzie giocano un ruolo complementare e spesso decisivo. Quando un ente richiedente esamina un’asseverazione, la presenza di garanzie solide, che possono assumere la forma di fideiussioni, polizze assicurative o certificazioni rilasciate da enti terzi accreditati, aumenta significativamente la probabilità di accettazione. Queste garanzie rappresentano una forma di tutela per l’ente, che può contare su una maggiore sicurezza riguardo alla validità e all’affidabilità del progetto presentato. Tuttavia, nonostante i vantaggi offerti dalle asseverazioni e dalle garanzie, il sistema presenta alcune criticità. La frammentazione delle competenze tra diversi enti pubblici e l’assenza di procedure standar-
dizzate possono generare incertezza e confusione. Inoltre, i costi associati alla preparazione delle asseverazioni e all’attivazione delle garanzie, spesso elevati, rappresentano un onere significativo, in particolare per le piccole e medie imprese.
Una possibile soluzione a queste problematiche risiede nell’adozione di tecnologie digitali, come piattaforme online per la gestione delle asseverazioni e dei relativi documenti. Questi strumenti consentono di semplificare il processo di verifica, riducendo tempi e costi e migliorando l’efficienza complessiva del sistema. Inoltre, l’introduzione di standard condivisi a livello nazionale potrebbe ridurre le discrepanze interpretative tra i vari enti, facilitando l’accettazione delle asseverazioni.
Guardando al futuro, il ruolo delle asseverazioni e delle garanzie è destinato a crescere, soprattutto in un contesto normativo sempre più complesso e orientato alla sostenibilità. Settori come l’energia rinnovabile, la rigenerazione urbana e la digitalizzazione richiederanno procedure di controllo sempre più sofisticate, in cui le asseverazioni saranno fondamentali per garantire la qualità e la trasparenza degli interventi.
In conclusione, le asseverazioni e le garanzie rappresentano strumenti indispensabili per garantire l’affidabilità dei progetti e la fiducia tra i diversi attori coinvolti. Tuttavia, affinché possano esprimere appieno il loro potenziale, è necessario investire in competenza, innovazione e standardizzazione, creando un sistema più efficiente e capace di rispondere alle esigenze di un’economia in continua evoluzione.
A cura di Tommaso Mazziotti Consulente aziendale Cred.it Spa
economia a 360°
INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER PMI: STRATEGIE E STRUMENTI PER LA TRANSIZIONE DIGITALE
L’intelligenza artificiale (IA) rappresenta una delle leve più potenti per accelerare la transizione digitale e trasformare le piccole e medie imprese (PMI) in vere e proprie Imprese 4.0. Sebbene spesso si pensi che l’IA sia appannaggio esclusivo delle grandi multinazionali, in realtà essa offre opportunità straordinarie anche per le PMI, consentendo di ottimizzare processi, ridurre i costi, migliorare l’esperienza del cliente e aprire nuove strade di crescita. Tuttavia, per trarne il massimo beneficio, è essenziale adottare strategie mirate e utilizzare gli strumenti giusti per implementare soluzioni digitali in modo sostenibile e scalabile.
La transizione verso un modello di Impresa 4.0 inizia con una comprensione chiara di ciò che l’IA può offrire. Per le PMI, le applicazioni più rilevanti includono l’automazione dei processi ripetitivi (robotic process automation, RPA), l’analisi avanzata dei dati per prendere decisioni più informate, e l’uso di chatbot e assistenti virtuali per migliorare il servizio clienti. Inoltre, tecnologie come il machine learning e il deep learning consentono di prevedere tendenze di mercato, ottimizzare le supply chain e migliorare la qualità dei prodotti e servizi offerti. Un esempio pratico è rappresentato dall’utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale per la gestione delle scorte. Grazie all’analisi dei dati storici e delle previsioni di vendita, le PMI possono ridurre i costi legati all’eccesso di magazzino o alla carenza di prodotti. Un altro caso di successo è l’applicazione dell’IA nel marketing: strumenti basati sull’intelligenza artificiale permettono di personalizzare le campagne pubblicitarie, segmentare il pubblico con maggiore precisione e aumentare il ritorno sull’investimento delle attività promozionali. Nonostante le opportunità, molte PMI esitano a intraprendere il percorso verso l’adozione dell’IA a causa di timori legati a costi, complessità e mancanza di competenze interne. È qui che entrano in gioco le strategie per una transizione efficace. Il primo passo è definire un piano digitale chiaro, che includa obiettivi specifici, tempi di attuazione e un’analisi dei benefici attesi. È fondamentale partire in piccolo, implementando soluzioni pilota in aree chiave dell’azienda, per poi espandere l’adozione in modo graduale.
Un’altra strategia vincente consiste nel ricorrere a partnership
con fornitori di tecnologia, startup innovative e consulenti specializzati. Molti di questi attori offrono soluzioni IA già pronte all’uso, che possono essere facilmente integrate nei processi aziendali senza richiedere investimenti eccessivi. Anche i finanziamenti pubblici, come quelli previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), rappresentano una risorsa cruciale per sostenere le PMI nella loro transizione digitale. I voucher per la digitalizzazione e i bandi specifici per l’adozione dell’IA sono strumenti preziosi che le imprese dovrebbero sfruttare appieno. La formazione del personale è un altro tassello fondamentale. L’IA, infatti, non è solo una questione tecnologica, ma anche culturale. È importante coinvolgere i dipendenti nel processo di digitalizzazione, fornendo loro le competenze necessarie per utilizzare le nuove tecnologie e favorendo un approccio collaborativo e innovativo. Il cambiamento deve essere percepito come un’opportunità, non come una minaccia.
Nel panorama italiano, non mancano esempi di PMI che hanno saputo trasformarsi grazie all’IA. Aziende manifatturiere che utilizzano sensori intelligenti per il monitoraggio della produzione, imprese agricole che applicano l’agricoltura di precisione per ottimizzare i raccolti, o realtà artigianali che sfruttano piattaforme di e-commerce avanzate per raggiungere mercati globali sono solo alcune delle storie di successo. Questi casi dimostrano che l’IA non è un lusso per pochi, ma una risorsa accessibile che può portare vantaggi concreti in termini di competitività e crescita.
Guardando al futuro, le PMI che sapranno integrare l’intelligenza artificiale nei loro modelli di business avranno un vantaggio competitivo significativo. La capacità di adattarsi ai cambiamenti tecnologici, di utilizzare i dati come asset strategico e di innovare continuamente sarà determinante per affrontare un mercato sempre più globale e interconnesso. Con una visione chiara, il supporto giusto e un approccio proattivo, le PMI possono non solo sopravvivere alla rivoluzione digitale, ma diventare protagoniste di un’era in cui l’IA e l’innovazione saranno i principali motori di sviluppo economico. La sfida è aperta: le PMI italiane sono pronte a cogliere questa opportunità e a trasformarsi in Imprese 4.0? La risposta dipenderà dalla capacità di combinare visione strategica, investimenti mirati e una cultura aziendale orientata al futuro.
A cura di GARGANO GREEN ENERGY
IL FUTURO DELLE ENERGIE RINNOVABILI: QUALI SONO LE NOVITÀ IN ARRIVO A PARTIRE GIÀ DAL PROSSIMO ANNO
Il settore delle energie rinnovabili è in continua evoluzione, alimentato dalla necessità di combattere il cambiamento climatico, ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e garantire una sicurezza energetica sostenibile per le future generazioni. Con l’intensificarsi degli investimenti globali e la spinta delle politiche pubbliche, il futuro delle rinnovabili promette di essere caratterizzato da tecnologie innovative, modelli di business all’avanguardia e nuove opportunità per i consumatori e gli investitori. Ma quali sono le novità più rilevanti che trasformeranno il panorama energetico
nei prossimi anni?
Le innovazioni tecnologiche Il cuore dell’evoluzione delle energie rinnovabili risiede nelle tecnologie che ne permettono una produzione più efficiente e conveniente. Tra le innovazioni più promettenti ci sono i pannelli solari di nuova generazione. Sebbene il fotovoltaico tradizionale abbia già dimostrato la sua efficacia, le nuove tecnologie stanno spingendo i confini dell’efficienza. I pannelli solari bifacciali, che catturano la luce sia dalla parte superiore che inferiore, sono in grado di au-
mentare la resa energetica complessiva. Inoltre, i pannelli solari organici, leggeri e flessibili, potrebbero rivoluzionare il settore, poiché sono applicabili su superfici curvate e non tradizionali, come automobili e facciate degli edifici. In parallelo, il settore dell’energia eolica sta assistendo a una vera e propria rivoluzione. Le turbine eoliche flottanti stanno emergendo come una delle soluzioni più promettenti per sfruttare il vento in alto mare, lontano dalle aree costiere tradizionali. Queste turbine galleggianti possono essere posizionate in acque profonde, dove il vento è più costante e potente, aumentando notevolmente la capacità di generazione. In Italia, ad esempio, questo tipo di tecnologia è visto come una risorsa strategica per l’energia offshore. Allo stesso tempo, i piccoli impianti eolici, pensati per l’utilizzo domestico e locale, stanno guadagnando attenzione, in particolare nelle aree rurali e nelle città.
Accumulo energetico e reti intelligenti Uno degli ostacoli principali nell’adozione su larga scala delle energie rinnovabili è la loro natura intermittente: il sole non splende sempre e il vento non soffia costantemente. Per superare questa sfida, l’innovazione nel campo dell’accumulo energetico è fondamentale. Le batterie a stato solido, che offrono una maggiore densità energetica rispetto alle tradizionali batterie al litio, stanno aprendo nuove possibilità. Queste batterie non solo sono più sicure, ma permettono di stoccare energia per periodi più lunghi e a costi inferiori, consentendo una gestione più efficiente dell’energia.
Inoltre, la diffusione delle smart grid, ovvero le reti intelligenti, promette di rivoluzionare il modo in cui gestiamo e distribuiamo l’energia. Queste reti avanzate, che utilizzano tecnologie come l’Internet delle cose (IoT) e l’intelligenza artificiale, sono in grado di ottimizzare il flusso di energia tra produzione, distribuzione e consumo. Le smart grid non solo migliorano l’affidabilità e l’efficienza delle reti, ma permettono anche una gestione dinamica della domanda e dell’offerta, riducendo al minimo gli sprechi e migliorando la resilienza dei sistemi energetici.
Idrogeno verde: il combustibile del futuro Tra le soluzioni emergenti più discusse nel settore delle rinnovabili, l’idrogeno verde si sta affermando come uno degli elementi chiave per la transizione energetica. Prodotto mediante elettrolisi dell’acqua, utilizzando esclusivamente energia rinnovabile, l’idrogeno verde offre un’alternativa ai combustibili fossili, con applicazioni che spaziano dall’industria pesante ai trasporti. A differenza dell’idrogeno “grigio”, prodotto tramite gas naturale, l’idrogeno verde non emette CO2, rendendolo un’opzione completamente ecologica.
Negli ultimi anni, i costi di produzione dell’idrogeno verde sono diminuiti in modo significativo, grazie a tecnologie più efficienti e a un aumento degli investimenti in infrastrutture
dedicate. Enti governativi e aziende private stanno accelerando la costruzione di impianti di elettrolisi e di stazioni di rifornimento per veicoli a idrogeno, con l’obiettivo di integrare questa risorsa nel mix energetico globale. Nel prossimo futuro, l’idrogeno verde potrebbe diventare un vettore cruciale per l’immagazzinamento dell’energia e per la decarbonizzazione di settori difficili da elettrificare, come la produzione di acciaio, cemento e altri materiali industriali. Comunità energetiche e decentralizzazione
Oltre alle innovazioni tecnologiche, anche i modelli di business stanno evolvendo per adattarsi alle nuove realtà delle energie rinnovabili. Le comunità energetiche, che consentono a gruppi di cittadini o imprese di produrre, condividere e consumare energia rinnovabile in modo collaborativo, stanno guadagnando terreno. Questi modelli decentralizzati permettono di ridurre i costi energetici, aumentare l’indipendenza energetica e promuovere la sostenibilità locale. L’Italia ha avviato sperimentazioni in questo settore, con progetti che coinvolgono le amministrazioni locali, le cooperative e le piccole imprese. In futuro, le comunità energetiche potrebbero diventare una risorsa fondamentale per garantire una distribuzione più equa dell’energia rinnovabile, riducendo al contempo la pressione sulle reti nazionali. Sostenibilità e politiche di incentivazione Il futuro delle energie rinnovabili dipenderà anche dall’evoluzione delle politiche pubbliche. Il Green Deal europeo, con l’obiettivo di rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050, sta spingendo verso un aumento degli investimenti in rinnovabili, stoccaggio e infrastrutture intelligenti. La transizione energetica, però, non si ferma ai confini dell’Europa. Paesi in tutto il mondo, dall’Asia all’Africa, stanno adottando politiche ambiziose per accelerare l’adozione di soluzioni verdi.
La creazione di incentivi fiscali, come il Superbonus in Italia, e il miglioramento delle normative per ridurre la burocrazia saranno fondamentali per incentivare ulteriormente gli investimenti in rinnovabili. Allo stesso tempo, la crescita delle tecnologie rinnovabili non può prescindere dalla necessità di garantire una transizione giusta, che consideri l’impatto sociale ed economico sulle comunità e sulle persone coinvolte.
Conclusioni
Il futuro delle energie rinnovabili è luminoso, ma richiede un impegno globale per sviluppare soluzioni innovative, garantire politiche di sostegno e promuovere la partecipazione attiva di cittadini e imprese. Con il continuo abbattimento dei costi, l’introduzione di nuove tecnologie e la diffusione di modelli di business collaborativi, le rinnovabili sono destinate a diventare sempre più protagoniste nella lotta contro il cambiamento climatico e nella costruzione di un futuro energetico più sostenibile.
SISMA BONUS: IL RUOLO DEL GENERAL CONTRACTOR NELLA
RICOSTRUZIONE PUBBLICA E PRIVATA
Il Sisma Bonus rappresenta uno strumento cruciale per favorire la messa in sicurezza e la ricostruzione di edifici pubblici e privati nelle aree colpite da terremoti, offrendo incentivi fiscali significativi per interventi di miglioramento sismico. Tuttavia, la complessità tecnica, normativa e operativa di tali interventi ha reso evidente l’importanza di figure specializzate capaci di gestire progetti articolati. Tra queste, il general contractor si è affermato come attore chiave nella realizzazione dei lavori, garantendo una gestione centralizzata ed efficace delle risorse e delle attività.
Il general contractor, grazie al suo ruolo di unico interlocutore per il committente, semplifica notevolmente il processo di ricostruzione, assumendosi la responsabilità dell’intero
ciclo di vita del progetto: dalla progettazione alla realizzazione, fino alla consegna dell’opera finita. Questa figura è particolarmente strategica nelle zone terremotate, dove la complessità burocratica, l’urgenza degli interventi e la frammentazione delle competenze tecniche possono rappresentare ostacoli significativi.
Uno dei principali vantaggi del general contractor è la sua capacità di coordinare i vari attori coinvolti nel processo, tra cui ingegneri, architetti, imprese edili e fornitori. In questo contesto, il Sisma Bonus offre un’opportunità unica per accelerare gli interventi di messa in sicurezza sismica, ma richiede una gestione esperta per garantire il rispetto dei requisiti normativi e delle tempistiche previste. Il general
A cura di GARGANO ESCO
contractor, grazie alla sua visione globale del progetto, può garantire che tutte le fasi del lavoro siano condotte in modo integrato e coerente, riducendo i rischi di ritardi o inefficienze.
Nelle aree terremotate, il Sisma Bonus si applica a una vasta gamma di interventi, tra cui il miglioramento o l’adeguamento sismico di edifici residenziali e non residenziali, la demolizione e ricostruzione di strutture danneggiate e la realizzazione di opere di urbanizzazione secondaria. Il general contractor si distingue per la capacità di adattare gli interventi alle esigenze specifiche del contesto, tenendo conto delle peculiarità geologiche, architettoniche e sociali delle zone interessate.
Un altro aspetto fondamentale è la gestione della documentazione tecnica e fiscale. Per accedere al Sisma Bonus, è necessario produrre una serie di certificazioni e attestazioni che dimostrino il miglioramento delle prestazioni sismiche dell’edificio e il rispetto dei criteri previsti dalla normativa. Il general contractor, avvalendosi di esperti qualificati, può garantire la corretta preparazione di tutta la documentazione necessaria, facilitando l’accesso ai benefici fiscali da parte dei committenti.
Non meno importante è il ruolo del general contractor nella garanzia della qualità e della sicurezza degli interventi. In un settore dove il rischio di non conformità e di irregolarità è elevato, il general contractor assume una funzione di controllo e supervisione, assicurando che i lavori siano eseguiti secondo gli standard richiesti e che le risorse economiche siano utilizzate in modo ottimale. Questo aspetto è particolarmente rilevante per gli interventi pubblici, dove la trasparenza e la tracciabilità dei processi sono essenziali. Le esperienze maturate nelle recenti ricostruzioni post-sisma in Italia, come nel caso del terremoto dell’Aquila nel
2009 o di quello del Centro Italia nel 2016, hanno dimostrato come il coinvolgimento di general contractor abbia contribuito a migliorare l’efficienza e la rapidità degli interventi. In molte di queste aree, l’integrazione tra Sisma Bonus e il coordinamento fornito da general contractor ha permesso di superare ostacoli operativi significativi, accelerando il ritorno alla normalità per le comunità colpite.
Tuttavia, il ruolo del general contractor non è esente da sfide. La necessità di operare in contesti normativi complessi, di interfacciarsi con enti pubblici e privati e di garantire il rispetto di standard elevati richiede competenze trasversali e un’esperienza consolidata. Inoltre, per massimizzare l’impatto positivo del Sisma Bonus, è fondamentale che le politiche di incentivazione siano accompagnate da interventi di semplificazione amministrativa e da un’adeguata pianificazione territoriale.
Guardando al futuro, il successo della ricostruzione nelle zone terremotate dipenderà dalla capacità di combinare strumenti finanziari come il Sisma Bonus con una gestione professionale e integrata dei progetti. Il general contractor rappresenta una risposta concreta alle esigenze di efficienza, qualità e trasparenza che caratterizzano questi interventi, offrendo un modello di riferimento per la ricostruzione sostenibile e resiliente.
In conclusione, il Sisma Bonus e il ruolo del general contractor sono due facce della stessa medaglia nella sfida della ricostruzione post-sisma. Mentre il primo fornisce gli strumenti economici per rendere sostenibili gli interventi, il secondo garantisce che questi siano realizzati in modo efficace e con risultati tangibili. È solo attraverso questa sinergia che sarà possibile trasformare le difficoltà in opportunità, costruendo un futuro più sicuro e prospero per le comunità colpite.