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Reddito di Cittadinanza
Vi racconto com’è la vita di un Navigator
«Non è vero che il RDC ha scoraggiato la ricerca del lavoro, vi spiego il perché» FRANCESCO GASBARRO
18 Progetti Finanza&
Da due anni a questa parte l’intera classe politica si interroga sull’efficacia dello strumento del Reddito di Cittadinanza (RDC), voluto dal Governo Giallo verde nel primo mandato del premier Conte. Se da un lato la misura di sostegno al reddito ha aiutato alcune famiglie in difficoltà, c’è tutto un campionario di casi di furbetti che hanno approfittato di questo assegno mensile. Per avere un punto di vista privilegiato sul tema abbiamo intervistato un navigator, ossia uno di quei tremila tutor assunti dall’ANPAL Servizi per supportare gli operatori dei Centri per l’Impiego nella realizzazione di un percorso che coinvolga i beneficiari del Reddito di Cittadinanza. Sergio Izzi (38 anni) racconta la sua esperienza al fianco dei beneficiari RDC della Puglia e, senza mezzi termini, elogia la misura, pur riconoscendone i limiti. Infatti, in questi due anni Sergio ha avuto modo di conoscere il mercato del lavoro e capire pregi e difetti del Reddito di Cittadinanza. Il suo superamento non è stato mai del tutto scongiurato, oggi a maggior ragione il tema è tornato in auge perché il Covid ha messo ulteriormente a dura prova il tessuto sociale
e quindi la politica vorrebbe dirottare queste risorse. Attualmente sarebbero più di 2,8 milioni le persone che ricevono l’assegno mensile, una misura che ha stravolto il sistema delle politiche del welfare in Italia. Ma si tratta di una forzatura improntata all’assistenzialismo o una misura necessaria per lenire le sofferenze della pandemia? Sergio Izzi non ha dubbi. “Non voglio fare l’avvocato difensore del RDC,
ma chi pensa che i beneficiari siano dei nullafacenti, che preferiscono ricevere l’assegno piuttosto che andare a lavorare, si sbaglia di grosso. La maggior parte degli assegni – spiega Izzi sulle colonne di Progetti & Finanza – si attesta sui 580 Euro di media, a cui vanno sottratti gli importi garantiti per gli affitti o i mutui. Sono persone con un grado di istruzione bassissimo e con un’età già avanzata. In ragione di ciò queste persone si ritro-
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