Portogruaro.Net Magazine

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LO MERITAVAMO DAVVERO?

NEI GIORNI SCORSI SI È TRISTEMENTE CHIUSA LA VICENDA

POLITICA A PORTOGRUARO CHE HA PORTATO ALLA SFIDUCIA DEL SINDACO ED AL CONSEGUENTE COMMISSARIAMENTO DEL COMUNE di Vincenzo

Le vicissitudini politiche cittadine di questi giorni fanno tornare alla mente il titolo di una famosa novella di Gabriel Garcia Márquez “Cronaca di una morte annunciata”. Sì, perché, come in quella storia, anche nella nostra abbiamo assistito alla ricostruzione, pezzo dopo pezzo, della cronaca della fine di un uomo, nel nostro caso un sindaco, tradito dalle circostanze createglisi attorno, sotto gli occhi di un passivo fatalismo del paese.

Una maggioranza a tutti gli effetti mai stata tale, in continua lotta interna fin da inizio consigliatura, sfociata in spaccature, fuoriuscite, dimissioni, ripensamenti, accordi e accuse. Ma niente da fare. Fino a giungere allo scorso 17 marzo quando, nel corso del Consiglio comunale, il Sindaco incassa la sfiducia che decreta così la fine di un mandato elettorale e manda tutti a casa.

Una sconfitta per tutti, e non solo per una fazione, perché in una politica in cui non c’è dialogo tra le parti, gioco degli equilibri, spirito di sacrificio e compromesso, visione comunitaria, non c’è seme che possa germogliare. Non crescerà mai pianta in grado di dare frutti.

È una pagina triste per la nostra storia locale che, purtroppo, si ripete nuovamente a pochi anni di distanza da un precedente commissariamento sempre a Portogruaro.

Viene quindi naturale domandarsi il perché, e se sia giusto meritarsi, in qualità di cittadini che hanno espresso un voto e sposato delle idee, un trattamento del genere. Qui non si tratta di vedere la questione come un evento in cui un paio di manciate di politici fanno i bagagli e tornano da dove sono venuti, ma come il fallimento di un sistema. La popolazione ha dato mandato a dei propri rappresentanti di realizzare e portare a termine delle progettualità, che proprio questi hanno proposto, mentre ora dimostrano di non essere in grado di adempiere a quel compito per cui si sono candidati e per il quale li abbiamo scelti. Sembra impossibile che in una comunità relativamente piccola come la nostra (seppur Portogruaro rimanga capoluogo di un mandamento importante ed attrattivo di molti interessi) un gruppo di eletti non sia in grado di instaurare un dialogo costruttivo e finalizzato ad uno scopo comune che vada al di sopra delle idee politiche o di partito. E non si cada nemmeno nella facile tentazione di attribuire colpe a presunte mancanze di esperienza o accentuato individualismo di alcuni soggetti. Ci troviamo probabilmente difronte ad una stagione in cui, anche nella politica, prevale la tendenza teorica su quella pratica. Manca la capacità di calarsi nelle situazioni reali,

sporcarsi le mani nel lavoro fisico da svolgersi direttamente sul campo, e non con annunci teorici lanciati dagli scranni di una stanza di comando. È tempo di chiudere la porta al politico di professione, o a chi dalla politica è sempre dipeso, o a chi nella politica vede solo un fine politico e partitico, e forse fare posto a chi viene dal mondo del fare, dall’associazionismo, dalle imprese, da chi è realmente abituato a far quadrare conti e realizzare progetti, perché senza di quelli non si arriva a fine mese.

Cosa succede ora Accade che Portogruaro non ha più un Sindaco, una Giunta ed un Consiglio comunale. È arrivato il Commissario straordinario, dott. Iginio Olita

(ex Prefetto con oltre quarant’anni di carriera alle spalle e già in passato più volte nominato in questo tipo di incarichi, anche in Comuni del Veneto), che si è insediato mercoledì 22 marzo su nomina del Prefetto di Venezia. Olita ha già nei giorni scorsi incontrato l’ex Sindaco Florio Favero per un passaggio di consegne e la Segretaria generale e i Dirigenti comunali per conoscere nel dettaglio la situazione dell’Ente e per poter individuare priorità ed urgenze da affrontare nell’immediato e programmare, altresì, attività di più lungo periodo. Ora tutto è nelle sue mani, gli auguriamo buon lavoro confidando in un suo operato giusto e attento, aspettando di essere traghettati a nuove elezioni nel 2024.

Maurizio Conti, Leandro Costa, Alessandro Magarotto, Gloria Morettin, Roberto Raspatella

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PRIMAVERA 2023 MAGAZINE 3
Editoriale Arriva il Commissario 3 In copertina Portogruaresi alla guida 4 Società smart Aziende e approvigionamenti 6 Attualità Minoranze linguistiche locali 7 La parola a MAW 8 Leggiamoci su La Biblioteca di Pramaggiore 9 L’acquolina in bocca Confraternite e buona cucina 10 Giocherellando Cruciverba e crucipuzzle 11 Sommario Portogruaro.Net Magazine Supplemento a: www.Portogruaro.Net del 27/03/2023 Reg. Trib. di Venezia - n. 10 del 05/05/2006 Iscrizione al ROC n. 37738 Direzione e Redazione: Borgo San Gottardo,
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PORTOGRUARESI ALLA GUIDA TRA VIZI E VIRTÙ

Le regole della strada sono uguali per tutti? Teoricamente sì, anche se poi nella pratica prevale molto spesso la libera interpretazione. Quante volte ci siamo imbattuti su evidenti infrazioni stradali lamentando la maleducazione delle persone? Tante. E quante volte abbiamo commesso noi delle violazioni giustificandole per necessità del momento? Tante. C’è, quindi, una significativa discrepanza sulla percezione di sé e degli altri, mentre si è alla guida, che ci porta ad avere un giudizio poco clemente. Ma diciamoci la verità: tra tutti noi solo una piccola percentuale di persone è completamente ligia alle regole della strada. C’è chi lascia la propria auto in divieto di sosta, davanti ad un passo carrabile, sopra le strisce pedonali, al marciapiede o ad una pista ciclabile impedendo il passaggio di pedoni e ciclisti, chi non rispetta i limiti di velocità perché è in ritardo, chi percorre tratti di strada privati come scorciatoia, chi non rispetta le regole dei parcheggi a tempo posticipando l’orario di arrivo nel disco orario e chi più ne ha più ne metta. Si salvano ben in pochi e continuano a compiere le stesse azioni, consapevoli anche delle loro conseguenze per sé stessi e per gli altri. A fronte di ciò, sorgono spontanee delle semplici domande: qual è l’infrazione più frequente? Perché continuiamo a seguire determinati comportamenti? Siamo davvero consci degli effetti sulla società? Si può parlare di maleducazione stradale? Per trovare le risposte, abbiamo coinvolto la Polizia Locale Portogruarese che ci ha aiutati a delineare il quadro della situazione del proprio territorio di competenza ed illustrato tutte le azioni e le iniziative che il Corpo attua per cercare di prevenire determinati comportamenti.

Siamo buoni o cattivi guidatori?

In occasione di San Sebastiano (20 gennaio), patrono della Polizia Locale, come da tradizione sono state diffuse le attività dell’Ente come anche le principali violazioni riscontrate nel corso del 2022 nel territorio compreso tra i Comuni di Portogruaro, Concordia Sagittaria, Cinto Caomaggiore, Gruaro e Teglio Veneto. “Per quanto riguarda la polizia stradale,

ci assestiamo tra le 8.500/9.000 violazioni riscontrate - ci indica il Comandante del Corpo di Polizia Locale Portogruarese, il dott. Thomas Poles -. È un numero significativo, ma ci tengo a sottolineare che la maggior parte degli utenti della strada è virtuosa e, quindi, rispetta il Codi-

ce. Coloro che lo trasgrediscono sono una percentuale minima, soprattutto per quelle infrazioni più importanti quali la velocità o l’uso di alcol. È più facile che ci sia una platea più ampia per quanto riguarda i divieti di sosta perché quelli, purtroppo, sono anche collegati agli stili di vita

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ABBIAMO DELINEATO, ASSIEME ALLA POLIZIA LOCALE PORTOGRUARESE, IL QUADRO DELLA SITUAZIONE TERRITORIALE TRA COMPORTAMENTI, SANZIONI E ATTIVITÀ DI PREVENZIONE QUALITÀ

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che abbiamo in questo momento, che ci portano a gestire il tempo in maniera un po’ frenetica. Molte volte, quindi, il divieto di sosta nasce da giustificazioni collegate al poco tempo, alla necessità di parcheggiare più vicino possibile al luogo dove si deve andare. Ne riscontriamo molti e li teniamo controllati, soprattutto nella zona del centro storico, e sono prevalentemente i parcheggi fuori dagli stalli o davanti ai passi carrai. Tuttavia, ci sono alcune zone del territorio comunale che hanno un problema, collegato ai divieti di sosta, che nasce dall’impianto urbanistico. A Portogruaro, abbiamo delle strade tipiche di un’urbanizzazione che risale al Dopoguerra, dove le scelte viabilistiche non hanno potuto tenere conto di quello che sarebbe stato lo sviluppo del movimento veicolare e, quindi, abbiamo delle strade dove effettivamente ci sono dei problemi. Qui i residenti o non hanno il posto per parcheggiare o hanno il cancello troppo stretto che non consente loro di portare l’auto all’interno della proprietà. In questi casi apponiamo la segnaletica di divieto di sosta, ma facciamo anche una campagna di informazione, attraverso i cosiddetti ‘avvisi di cortesia’, per sensibilizzare le persone al problema che non consente, ad esempio, agli utenti di Asvo di fare la raccolta dei rifiuti porta a porta. È giusto che il cittadino capisca il motivo della sanzione per questo tipo di infrazione, non lo deve vivere solo come un atteggiamento vessatorio da parte dell’agente”. Il Corpo di Polizia Locale, in tutto ciò, sottolinea una buona collaborazione da parte della cittadinanza. “Per poter coprire l’intero territorio che gestiamo dovremo avere 42 agenti, ma il nostro Corpo ne ha a disposizione solo 22 e concentra i controlli in alcune zone che molto spesso ci vengono segnalate proprio dai cittadini - prosegue il Comandante Thomas Poles -. Abbiamo un aumento esponenziale di richieste di verifiche riguardanti la velocità: c’è una percezione diffusa circa il mancato rispetto dei limiti che non riguarda solo le strade di collegamento o extraurbane, ma anche all’interno del centro abitato, dove c’è il limite di 50km/h. Noi operiamo dei controlli ad hoc con le strumentazioni che ab -

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In copertina
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La Polizia Locale Portogruarese ci ha aiutati ad analizzare tre esempi di infrazioni, segnalateci dai nostri lettori, alle quali assistiamo con una certa frequenza, per comprendere le conseguenze delle nostre azioni sulla strada.

biamo, come l’autovelox o il telelaser, andando a sanzionare puntualmente le persone che infrangono la regola. Abbiamo anche epurato che a volte è una sensazione di mancato rispetto: abbiamo fatto dei calcoli statistici ed è emerso che non sempre c’è questa velocità sostenuta; inoltre, la nostra presenza dà una percezione di sicurezza, che è importante e sulla quale dobbiamo continuare a lavorare. Abbiamo anche diverse segnalazioni su condotte non consone per il mancato rispetto delle norme soprattutto nelle fasce orarie di entrata e uscita dalle scuole. Sono problemi che si risolvono in venti minuti e sono dovuti agli stessi motivi che abbiamo spiegato in precedenza, legati agli stili di vita”. Altri controlli riguardano il rispetto dell’articolo 186 del Codice della Strada, ovvero la guida in stato di ebrezza . Il Comando, nel 2022, ha contestato 16 episodi. “Abbiamo potuto riscontrare - afferma il Comandante Poles - che, nonostante il numero di sanzioni non sia elevato, gli utenti guidano dopo aver assunto alcol un po’ in tutte le fasce giornaliere”. Tra le infrazioni che stanno crescendo esponenzialmente c’è il mancato rinnovo dell’assicurazione e della revisione dell’auto “Io svolgo questo lavoro da 30 anni: all’inizio era davvero raro trovare macchine senza assicurazione e revisione - spiega il Comandante -. Adesso, invece, questa infrazione si è diffusa molto e, grazie all’aiuto della tecnologia, siamo in grado di effettuare controlli in tempo reale. Non viene avvertita in tutta la sua importanza soprattutto in caso di incidente stradale. Per queste condotte ci dev’essere tolleranza zero. Tra le sanzioni registrate l’anno scorso, più di 3.000 sono per revisioni scadute, mentre 1.550 per l’assenza di assicurazione”. Nonostante ciò, per fortuna, sembra che in qualcosa stiamo cambiando. “Una sanzione che è in diminuzione è l’utilizzo del cellulare in auto e quello dei parcheggi riservati alle persone diversamente abili senza permesso - continua Poles -. Abbiamo fatto un’opera di controllo, prevenzione e sensibilizzazione che fa sì che questi stalli, piuttosto che quelli riservati alle operazioni di carico e scarico, vengano rispettati”.

Mancato rispetto dell’obbligo di proseguire diritto come imposto dalla segnaletica stradale verticale: violazione art. 7 c1 a) e c. 14 (sanzione: 42 euro – 29,40 euro se pagata entro 5 giorni); superamento della striscia longitudinale continua: violazione art. 40 c8 e 146 c 2 (sanzione: 42 euro – 29,40 euro se pagata entro 5 giorni – e detrazione di due punti dalla patente di guida).

Prevenzione o repressione?

Come recita la saggezza popolare, prevenire è meglio che curare. “La prevenzione si fa con una buona educazione civica che diventa, nel nostro caso, educazione stradale e alla legalità - spiega il Comandante Thomas Poles -. Lavoriamo molto con le scuo -

Divieto d’accesso, consentito solo ai residenti: violazione art. 7 (sanzione: 42 euro – 29,40 euro se pagata entro 5 giorni).

le: partiamo dall’infanzia e arriviamo agli istituti superiori modulando il programma che trattiamo con bambini e ragazzi. Abbiamo una buona risposta da parte dei giovani che sono ben disposti ad assorbire quelle che sono le nozioni che gli diamo. Negli ultimi anni, il nostro intervento viene

Parcheggio su marciapiede ed impedimento passaggio pedoni e disabili: violazione art. 158 c 1 h) e c. 5 (sanzione: 87 euro, 60,90 euro se pagata entro 5 giorni + sanzione accessoria con rimozione del veicolo); sosta all’imbocco di passi carrabili: violazione art.158 c.2 a) e c. 6 (sanzione: 42 euro – 29,40 euro se pagata entro 5 giorni + sanzione accessoria con rimozione del veicolo).

chiesto anche al di fuori dell’ambito scolastico, come ai centri estivi, oppure dalle Associazioni di volontariato che operano nel sociale, come coloro che trasportano i malati negli ospedali per fare le cure, che vogliono essere sempre aggiornati sui comportamenti da tenere sulla strada, oppure i Nonni Vigile”. Al di là della prevenzione sul territorio, tuttavia, il Portogruarese deve fare i conti con la sua vocazione “di passaggio” e con utenti della strada che, per la maggior parte, sono in transito. “Questo è per dire che una buona parte delle infrazioni, soprattutto quelle che riguardano la velocità o le revisioni e le assicurazioni, non sono ascrivibili a cittadini del Portogruarese, ma a persone che percorrono il nostro territorio. La mole di traffico veicolare è importante. Le sanzioni devono essere valutate non in base ai residenti, ma tenendo presente il numero di veicoli che transitano”.

Sfatiamo qualche mito

Sulla Polizia Locale, in generale, se ne dicono di tutti i colori, primo fra tutti il discorso degli appostamenti per fare cassa. “Innanzitutto, non è vero che gli operatori si nascondono per aspettare che qualcuno infranga le regole per poi uscire allo scoperto e imporre la sanzione - spiega il Comandante Poles -. Di sicuro non ci appostiamo vicino ai parcheggi con sosta a tempo per trovare chi non rispetta il tempo di sosta o posticipa il disco orario. Solo il fatto di accendere il dispositivo per la verbalizzazione, compilare tutti i dati e concludere l’operazione richiede del tempo. Soprattutto, non è assolutamente vero che lo stipendio del vigile sia collegato al numero di sanzioni che lo stesso fa: alcuni sono ancora erroneamente convinti che ci sia una percentuale della sanzione che va all’agente. Sono tutte leggende metropolitane: il Codice della Strada è strutturato in modo che non sia possibile fare cassa, i soldi delle multe hanno delle destinazioni vincolate. Devono essere utilizzati per migliorare la segnaletica, per sistemare le strade, ci sono dei precisi vincoli di legge che operano sui soldi che entrano”.

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LE NUOVE SFIDE DELLA CATENA DI APPROVVIGIONAMENTO

TEMPI DI CONSEGNA RECORD, CARENZA DI MATERIE PRIME, AUMENTO DEI PREZZI E DIFFICOLTÀ NEI TRASPORTI: COME AFFRONTANO TUTTO CIÒ LE AZIENDE VITIVINICOLE DEL VENETO ORIENTALE?

Il tema del cambiamento nella catena di approvvigionamento si è andato ad affermare in maniera preponderante negli ultimi anni, diventando argomento di conversazione quotidiana. Se la pandemia di Covid-19 ha insegnato una lezione al settore della logistica, questa è l’importanza di una gestione della medesima che sia forte e sicura. Durante la pandemia non abbiamo avuto solo lo shock dell’emergenza sanitaria ad impattare sulla catena di approvvigionamento, ma il disastro del Canale di Suez, le limitazioni della capacità interna e, più recentemente, la carenza di manodopera e gli scioperi, che hanno all’unisono minacciato i flussi di merci a livello globale. Non solo, anche il territorio del Nordest ha dovuto far fronte a ritardi e lievitazioni di prezzi che sono andati ad impattare su produttori e consumatori.

Alla luce di questo, va detto che si renderà necessario creare un modello di lavoro efficace a seconda del settore ed adottare un approccio alla digitalizzazione di tipo proattivo. In quest’ottica, tutto il sistema aziendale e i consumatori finali ne trarranno certamente beneficio. Ed è evidente come la chiave per far fronte alle complessità presentate dal processo di globalizzazione sarà quella di trovare un giusto equilibrio tra locale e globale, in un progressivo miglioramento delle tempistiche di lavorazione e di distribuzione dei prodotti. Proprio sul lato locale, il Veneto orientale ha cercato di far fronte alle nuove sfide andando ad analizzare le necessità in modo previsionale.

Se da un lato occorre far fronte a nuovi modelli di business, dall’altro bisogna considerare anche la risposta dei lavoratori e dei consumatori su tali nuovi modelli. Si ha inoltre la tendenza alla modalità di lavoro da remoto, con la conseguente necessità di gestione dei processi in modo intelligente e di riduzione delle tempistiche di risposta. Reimpostare le proprie modalità di lavoro diventa dunque prioritario. Lato consumatore, invece, l’approccio più critico della catena di approvvigionamento sta anche nella necessità di gestire il commercio elettronico, che nel tempo sta guadagnando sempre più terreno.

Si prevede che le sfide della catena di approvvigionamento persisteranno (almeno in una certa misura) per l’anno 2023. In generale, tali sfide sono guidate dall’aumento della spesa dei consumatori e dalla volontà sostenuta di acquistare online. Eppure, nonostante la manifesta fragilità dei modelli di lavoro nel 2023, le aziende del Veneto orientale si stanno adattando a questi cambiamenti affrontando le

inefficienze a testa alta e cercando di lavorare in modo più intelligente. Gli approvvigionamenti insufficienti sono stati una preoccupazione dall’inizio della pandemia, a causa di un brusco aumento della domanda dei consumatori come mai prima d’ora. Anche adesso, sia i rivenditori che i fornitori stanno lottando per soddisfare tale domanda nel bel mezzo di una disponibilità limitata di diversi materiali. In effetti, un recente sondaggio condotto dall’Institute for Supply Management (ISM) ha rivelato “tempi di consegna record, carenze su larga scala di materiali di base critici, aumento dei prezzi delle materie prime e

difficoltà nel trasporto di prodotti attraverso le industrie” questi scarsi approvvigionamenti, la capacità di un marchio di sostenere la propria crescita dipende in larga misura dal capitale circolante per superare un periodo di inattività e accelerare per l’alta stagione. Uno dei settori di maggior rilievo nel territorio del Veneto orientale è quello della produzione e della distribuzione di prodotti vinicoli, da sempre economia trainante con lascito di cultura considerevole. È dunque stata fatta un’analisi di quello che è lo status attuale dei fattori che più influenzano la catena di approvvigionamento in

post pandemia e quali possono essere le sfide future.

Secondo Andrea Masat della Cantina Ornella Bellia Venezia Wines di Pramaggiore, se da un lato si è sempre riusciti a fronteggiare alla richiesta di fornitura, si è tuttavia assistito ad una necessità di aumentare lo stoccaggio (con conseguente investimento maggiore) dei prodotti, considerato che materiali metallici, come ferro e alluminio o vetro e cartone, hanno subìto ritardi nelle consegne. La nuova sfida, sempre secondo Masat, sarà quella di accorciare le tempistiche lato fornitura e rivedere il listino prezzi, in modo tale da poter contenere i costi anche per il consumatore finale.

Un rientro nei canoni della normalità è stato notato da Daniele Piccinin, titolare della Cantina Le Carline di Pramaggiore, che tuttavia segnala anch’egli un aumento delle tempistiche e dei costi nell’approvvigionamento di materiali come vetro e cartone, segnalando inoltre che, soprattutto nel contesto pandemico e post pandemico c’è stato un picco del fattore e-commerce, con un ulteriore aumento di collaborazioni con i negozi di quartiere. Piccinin pone anche l’accento sulla necessità della stabilità dei costi delle materie prime e dei notevoli benefici che ne deriverebbero. Considerevole aumento degli acquisti online è stato notato da Raffaele Foglia, responsabile della Cantina Villa Bogdano, il quale conferma che ci sono stati dei rallentamenti sulle tempistiche di consegna di alcuni materiali come il vetro, mentre è migliorato quello del cartone. Un vantaggio importante, secondo Foglia, potrebbe essere quello di avere una visione centralizzata dei produttori locali, che spesso non sono inseriti in determinati circuiti o sono privi di una presenza online.

A fronte di quanto emerso, tutti i soggetti interpellati sembrano essere d’accordo sulla necessità di gestire dati analitici circa le previsioni dei consumi, nell’ottica di un’ottimizzazione della gestione dei magazzini e conseguentemente degli ordini. Un modello adatto alla previsione della domanda e le capacità per la sua gestione porterebbe certamente benefici in termini di costi e tempistiche, offrendo dinamicità e fluidità, e migliorando enormemente la catena di approvvigionamento.

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Da decenni oramai si discute di globalizzazione, cioè di quel fenomeno definito come “diffusione su scala mondiale, grazie ai nuovi mezzi di comunicazione, di tendenze, idee e problematiche” . Un processo, oramai ineludibile, che genera divisioni e discussioni fra chi lo ritiene fonte di diffusione di benessere e conoscenza e chi, invece, lo vive come l’annullamento delle culture, delle tradizioni e dei linguaggi locali. In particolare, per questi ultimi si teme che l’utilizzo di lingue universali per comunicare quali l’inglese, lo spagnolo e, forse in futuro, il cinese, porterà ad una perdita degli idiomi e dei dialetti. È un argomento importante che nel nostro Paese ha portato alla solita divisione fra Guelfi e Ghibellini: chi sostiene la massima circolazione di idee e lingue straniere nel nome di un mondo globale e chi si preoccupa di non perdere il valore delle tradizioni che, poi, non sono altro che ciò che resta del nostro passato. Nel dibattito sul decentramento si è parlato anche di introdurre nelle scuole a livello regionale lo studio della storia locale e dei dialetti: una proposta subito criticata perché divisiva dell’unità nazionale.

Comunque sia, l’attenzione e la sensibilità alla valorizzazione del dialetto ha portato l’Unione nazionale delle Pro Loco (UNPLI) ad istituire per il 17 gennaio la “Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali” per sensibilizzare Istituzioni e comunità locali sull’importanza di tutelare il dialetto come patrimonio culturale. Come sottolineato dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia “per i veneti il dialetto non è solo una lingua ma è una parte fondamentale del vivere quotidiano, della nostra storia e delle nostre tradizioni. In regione, sette persone su dieci parlano veneto, un dato che non può essere inter pretato come mera statistica, ma che rappresenta invece un sentimento ed un attaccamento verso la lingua ma dre, quella che viene dal cuore, quella che riflette il modo stesso di pensare e di vedere il mondo. Ecco perché l’affermazione e la tutela della nostra identità non possono prescindere dal la difesa e dalla valorizzazione della nostra lingua”.

Ma non solo l’Italia e il Veneto ricono scono l’importanza del dialetto. Come ha ricordato il governatore veneto, nel

NELLE MINORANZE LINGUISTICHE LA VERA IDENTITÀ DI UNA SOCIETÀ

NEL VENETO ORIENTALE I “DIALETTI” SONO UN PATRIMONIO DA VALORIZZARE: LO TESTIMONIANO IL “DIZIONARIO DEL DIALETTO CONCORDIESE” E IL VOLUME “PARLÀ ’NA VOLTA, PARLAR ADÈS” CON LA PARLATA DI SUMMAGA

affermato come il diritto delle popolazioni ad esprimersi nelle loro lingue regionali o minoritarie nell’ambito della loro vita privata e sociale costituisca un diritto imprescrittibile. È, quindi, legittimo dare il giusto rilievo a quello che viene impropriamente definito ‘dialetto’ e che, in realtà, è una vera e propria lingua, nella quale è racchiuso il nostro patri-

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monio genetico e identitario. Una lingua viva, fatta di tante parlate locali, alla quale si aggiungono anche altre importanti realtà, come ad esempio il ladino in area Cadorina, il cimbro in Lessinia, nell’Altopiano di Asiago e nel Cansiglio e le parlate del friulano nel Portogruarese, che vengono considerate preziose risorse culturali, che devono essere conservate a valorizzate anche in futuro.

Secondo la Regione Veneto, coltivare

il rispetto per le minoranze linguistiche è una premessa fondamentale per una società realmente all’avanguardia, consapevole delle proprie peculiarità identitarie. A tal proposito, con la Legge Regionale 30 del 25 ottobre 2021, ha voluto garantire il proprio impegno per la promozione delle minoranze linguistiche storicamente presenti sul territorio regionale. Per poter definire politiche linguistiche efficaci ed intervenire con azioni mirate, ha proposto alla popolazione un questionario online per valutare lo stato di salute delle lingue minoritarie con un’indagine sociolinguistica, i cui risultati saranno resi noti prossimamente.

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Anche nel Veneto orientale è molta l’attenzione riservata al dialetto, al quale sono state dedicate due interessanti pubblicazioni per valorizzare le parlate di Concordia Sagittaria e di Summaga. L’idea del “Dizionario del dialetto concordiese” è nata negli anni Ottanta da Gelsomino Molent, appassionato di tradizioni popolari che, vista la graduale perdita di terreno del dialetto nelle nuove generazioni, inizia a raccogliere il primo nucleo del futuro dizionario che diviene realtà anche grazie all’incontro con Ugo Perissinotto che, anch’egli impegnato in ricerche storiche, accresce il materiale raccolto. Ci sono voluti più di dieci anni di lavoro sistematico per avere la prima edizione del Dizionario, pubblicata nell’ottobre del 2015, che comprende oltre dieci mila lemmi ed è arricchita da un importante apparato iconografico e da annotazioni grammaticali. La seconda edizione viene presentata nel luglio del 2021 e vanta anche un saggio di Carla Marcato. Il “Dizionario del dialetto concordiese” fa parte della Collana 900, dedicata alla salvaguardia delle tradizioni linguistiche e culturali del territorio. Ad ottobre 2022, invece, nell’Abbazia di Santa Maria Maggiore di Summaga di Portogruaro è stato presentato “Parlà ’na volta, parlar adès”, il dizionario che raccoglie termini della parlata della frazione portogruarese, pubblicato dal Fogolar Furlan del Veneto orientale “Antonio Panciera”. Il volume raccoglie una ricerca di circa quarant’anni fa sulla parlata di Summaga di don Umberto Fabris, che l’aveva gelosamente custodita in un fascicolo denominato “ricerca linguistica”.

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Attualità
Maurizio Conti

Leggiamoci su

UN’OFFERTA CULTURALE DI QUALITÀ A PRAMAGGIORE

La Biblioteca di ogni Comune non è solo lo scrigno delle memorie del passato, del sapere condiviso dall’uomo alla portata di tutti, e nemmeno solo un luogo in cui limitarsi a fare ricerche per studio, lavoro o diletto, ma è una comunità vivace di persone curiose, che amano calarsi nei panni degli altri e scoprire vite e luoghi diversi. La Biblioteca di Pramaggiore è un esempio virtuoso nel contesto della Venezia orientale.

Salite le scale di marmo del palazzo antistante al Municipio, verremo accolti dalla bibliotecaria nelle ampie sale di lettura. Nella stanza principale sono disposti lunghi tavoli per la consultazione di libri di tutti i generi, riposti in scaffalature sempre ben fornite. La sala di bambini e ragazzi è invece un tripudio di colori, composto da tappeti, tavoli di ogni forma e dimensione ed espositori di albi illustrati e libri per tutte le età. Tradizione e innovazione si incontrano invece nella palestra digitale: una stanza in cui grandi e piccoli possono approfittare delle più recenti apparecchiature tecnologiche per fare ricerche online o esercitarsi su programmi informatici, attorniati dalla meravigliosa cornice della sezione di storia locale, liberamente consultabile dai cultori delle tradizioni del Comune di Pramaggiore.

Una volta esplorati gli ambienti della Biblioteca, non ci vorrà molto prima di imbattersi in gruppi di ragazzi che vengono a fare i compiti, lettori alla ricerca del prossimo libro da divorare, volontarie che si ritrovano per esercitarsi in vista di letture espressive nelle classi scolastiche o attivissimi cittadini intenti ad organizzare un nuovo evento in piazza o al mulino di

no della piena ripresa degli eventi comunitari dopo la pandemia, e ciò è testimoniato dalla grandissima partecipazione di pubblico alle diverse iniziative. Ripercorrendo quanto fatto, in previsione di poter partecipare anche quest’anno alle attività culturali ormai consolidate del Comune, non si può che cominciare da “Pramaggiore in piazza” , l’evento dell’estate che propone esperienze per ogni tipo di pubblico: ben undici eventi realizzati nel 2022, tra teatro e musica dal vivo, animazioni e presentazioni di libri per bambini. Allo

stesso modo, le vacanze natalizie non sarebbero più le stesse senza la presenza della “Fabbrica di Babbo Natale”, momento nel quale il complesso del Parco di Villa Dalla Pasqua - in cui sono inseriti il Museo Etnografico del Mulino di Belfiore e le sale espositive della Castellina - si trasforma nella casa di elfi e renne, proponendo laboratori creativi e tante divertenti attività da “tutto esaurito” per i più piccoli grazie ai moltissimi volontari coinvolti. Non è di certo mancato l’apporto della Biblioteca di Pramaggiore alla rassegna nazionale di lettura “Maggio dei Libri”, facendosi capofila di una maratona di lettura che ha

Venezia Orientale un territorio da scoprire visite guidate, escursioni e laboratori all’insegna di arte e natura

APPUNTAMENTI FISSI

Mercato a Portogruaro tutti i giovedì ore 9.30

Archeoapertivo a Concordia Sagittaria tutti i venerdì ore 16.00

San Vito al Tagliamento, borgo tra medioevo e rinascimento disponibile su richiesta

Alla scoperta di Villa Bogdano 1880: passeggiata tra i vigneti e degustazione tutti i giovedì ore 16.00 e sabato ore 10.00

Visita enogastronomica con degustazione nella cantina Casa

Paladin, tutti i martedì, mercoledì, venerdì ore 16:00

Itinerario gratuito “Le Guerre del ‘900” a San Michele al Tagliamento tutte le domeniche ore 10.30

Belfiore. Ogni mese, infatti, sarà possibile entrare in Biblioteca o sfogliare le relative pagine social per accorgersi della varietà di eventi che si tengono a cadenza settimanale, tra letture e laboratori per bambini, inaugurazione di mostre e presentazioni letterarie, fiere ed eventi conviviali.

Il 2022 è stato a tutti gli effetti l’an-

I luoghi di Ippolito Nievo, da Portogruaro a Cordovado tutti i giorni, su richiesta

CALENDARIO

2 aprile: Concordia Sagittaria, passeggiata agli scavi archeologici della città romana, ore 15:00

16 aprile: Pramaggiore, “Piante in movimento” - laboratorio naturalistico per bambini al mulino di Belfiore, ore 15:30

30 aprile: Fossalta di Portogruaro, visita guidata alla Chiesa di Santa Cristina di Gorgo, ore 15:00

13 maggio: Cinto Caomaggiore, laboratorio creativo per bambini sulla storia dell’arte contemporanea, ore 15:00

28 maggio: Fossalta di Portogruaro, visita guidata alla città ideale di Alvisopoli, ore 15:00

coinvolto dieci biblioteche tra Veneto e Friuli. La “Staffetta di lettura per la legalità” - in occasione del trentesimo anniversario dalla Strage di Capaci - ha voluto rendere omaggio a chi quotidianamente lotta per sventare la condotta violenta della mafia tramite incontri rivolti a bambini e ragazzi, col fine di testimoniare la vita e le virtù del magistrato antimafia Giovanni Falcone. In chiusura d’anno, è ormai un appuntamento fisso la Mostra del Libro di Pramaggiore, la quale permette ai cittadini di scegliere tra un ampio catalogo di volumi per tutte le età, partecipare a laboratori e presentazioni dedicati e conoscere dal vivo gli autori della propria saga preferita. “Queste e molte altre iniziative realizzate dai nostri volontari e dal personale di Biblioteca, permettono al numero di utenti di continuare a crescere, arrivando a ben 66 nuovi tesserati nel solo 2022 - riporta il vicesindaco e assessore alle Politiche Culturali, Pubblica Istruzione, Biblioteca e Attività Museali, Manuela Barbiero -. I numeri premiano la costante dedizione verso il mondo della cultura: abbiamo registrato oltre 1200 prestiti di libri al pubblico, quasi 300 in più rispetto all’anno precedente. Un dato interessante che abbiamo riscontrato è che le fasce d’età più coinvolte siano agli antipodi: gli over 60 anni e i bambini sotto ai 10 anni registrano oltre il 45% dei prestiti, segno di come la lettura sia ancora un’abitudine importante per le nostre famiglie, trasmessa tutt’oggi da molti genitori ai figli. Purtroppo, solo in pochi casi riesce ad essere ancora coltivata in adolescenza o nella prima età adulta, spesso a causa di interessi diversi sempre più diffusi o di una mancanza di tempo libero quando ci si affaccia al mondo del lavoro. Rimane intento primario dell’Amministrazione comunale promuovere la cultura a trecentosessanta gradi, costruendo insieme alla cittadinanza uno spazio accogliente, vivo, propositivo e ricco di offerta di alta qualità, reso il più possibile disponibile al pubblico in forma libera e gratuita”.

Proprio in questo periodo e fino al 2 aprile, ad esempio, è possibile approfondire il mondo della fotografia contemporanea, grazie alla mostra “Frequentazioni” del collettivo “Frequenze Visive” con la collaborazione del Comune di Pramaggiore e di TVO srl, che ha riaperto la nutrita stagione di visite e laboratori creativi all’interno del complesso espositivo della Castellina di Belfiore

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AUMENTANO I PARTECIPANTI ALLE INIZIATIVE CULTURALI DEL PARCO DI VILLA DALLA PASQUA E I LETTORI DELLA BIBLIOTECA

La storia ci narra che nel corso dei secoli le Confraternite sono state molto importanti nella vita sociale, religiosa, politica, artistica ed economica del tempo. Ad esempio, nella Serenissima Repubblica di Venezia, intorno al XV secolo, si erano formate delle Corporazioni, chiamate Scuole Minori, che assistevano economicamente, avviavano al lavoro ed aiutavano spiritualmente i poveri delle varie comunità, istituendo un “albo professionale” (Scuola dei Battiloro, dei Calegheri, dei Mureri, ecc.), e le Scuole Grandi, formate da nobili famiglie che, oltre a dedicarsi alla venerazione del Santo Patrono, all’assistenza e alla beneficenza, arricchivano le loro sedi con opere di famosi artisti contemporanei (Scuola Grande di San Rocco con opere del Tintoretto, Scuola di San Marco con Paolo Veronese, ecc.). Si racconta che una volta espletate le loro funzioni sociali, queste Corporazioni si riunivano per pranzare con i molti prodotti delle loro tenute di campagna, della caccia e della pesca. Da ciò nacque loro l’idea di promuovere la tipicità e la qualità del loro cibo, dando vita alle prime Confraternite (o Consorterie) Gastronomiche della Serenissima datate XVI secolo. Dobbiamo arrivare agli anni Sessanta del secolo scorso per assistere alla nascita in Italia di alcune Confraternite Enogastronomiche fondate da operatori e produttori agro alimentari e vinicoli ed anche da semplici persone senza alcuno scopo di lucro che, tramite questo tipo di aggregazione, promuovono e pubblicizzano la buona cucina, il buon vino e le tradizioni culinarie legate al proprio territorio, formando pure una Federazione nazionale (FICE). Nel 1984 invece è sorta un’aggregazione Triveneta (UCET) con una ventina di Circoli.

Tanto è il materiale, il cibo ed il vino, la storia e le tradizioni, gli usi e le consuetudini di un popolo che vive e vegeta in un complesso e ricco ecosistema ambientale, entro il quale le Confraternite si impegnano a formulare un intenso programma che spazia dalle visite ad aziende, alle degustazioni, ai viaggi culturali, alle pubblicazioni, ai corsi didattici, ai momenti ludici e, soprattutto, ai classici “Incontri” sociali con proposte culturali e culinarie di particolare inventiva. Ci soffermiamo a ricordare la provincia di Treviso ove spesso siamo stati ospiti della Confraternita Dogale della Marca di Mogliano Veneto del presidente Francesco Danesin, con sede sociale a “Villa Condulmer” di Zerman che è fra le più rappresentative del territorio e ben interpreta il culto della buona tavola riconducibile ai suoi prodotti

tipici ed originali, come il notissimo radicchio rosso tardivo , gli asparagi bianchi del Sile , il Tiramisù , il famoso dessert al cucchiaio, la sopressa trevisana “investìa” con il filetto di maiale, il Prosecco docg, prodotti caseari quali la caciotta ed il “Montasio dop”. Il più ambito riconoscimento dell’UCET, la Targa de “Il Fondaco-Magazzeno delle eccellenze trivenete”, è stato assegnato a Riccardo Zanchetta, Mastro Casaro di un rinomato caseificio trevisano, per la sua produzione di due tipici formaggi quali la “casatella trevigiana dop” ed il “formajo imbriago”, decantati

e presentati con una dotta lezione in occasione di una nostra visita al suo laboratorio: “Latte, un po’ di caglio, sale ed il gioco è fatto. Sembra la cosa più semplice del mondo non ci fosse che dietro ci sono antiche sapienze, territori, pascoli, tradizioni, storia...”. Con tale simbologia i Casari della Marca producono eccellenti formaggi e la “casatella trevigiana dop” raccoglie in sé la vecchia tradizione dei sapori contadini. Di profumo leggero e delicato, di pasta morbida e cremosa, mantecata e fondente in bocca, di colore bianco con sfumature di paglierino, dal sapore dolce

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con leggere sfumature acidule. Un tempo era prodotta anche dalle massaie in casa secondo una metodologia tradizionale, utilizzando quel poco latte appena munto e “messo via”, e consumata come companatico. Nella storia casearia la casatella trevigiana dop occupa un ruolo di primo piano perché conserva da sempre le antiche caratteristiche del gusto e della finezza, gradita, apprezzata e ricercata per le sue qualità nutrizionali, la ricchezza di proteine, la salutare flora batterica, il valore energetico che ne fa un prodotto leggero e digeribile.

Altra eccellenza casearia è il “formajo imbriago”. Si racconta che sia nato per caso nel corso della Prima guerra mondiale dall’ingegnosità e dalla necessità di sopravvivenza delle famiglie contadine di allora. Durante la ritirata di Caporetto l’esercito degli austroungarici ha occupato tutto il territorio della sinistra Piave e durante l’avanzata i loro militari affamati razziavano ogni genere alimentare delle famiglie. È stato un contadino che ha avuto l’idea di coprire i formaggi con le vinacce, che erano considerate materiale di scarto, e quindi sfuggire allo scrupoloso controllo dei militari. D’altronde i contadini pensavano che fosse meglio mangiare un formaggio, anche se rovinato, piuttosto che morire di fame. Una volta terminata l’invasione le pezze di formaggio furono recuperate; nel frattempo si erano stagionate, la crosta aveva assunto un colore violaceo scuro e la pasta aveva acquisito un profumo aromatico del mosto ed un gusto piacevolmente piccante. Fantasia? Mah. Altri fanno risalire la sua storia ai tempi della Repubblica di Venezia, allorquando i “formajeri” avevano l’abitudine di pulire, levigare ed ammorbidire la crosta delle forme durante la stagionatura con l’olio che, a quei tempi, era piuttosto costoso e allora lo sostituirono con lo sfregamento in superficie delle vinacce, un’operazione da farsi subito dopo la vendemmia, lasciandolo poi stagionare per diversi mesi. Comunque sia la storia giusta, certo è che il “formaggio ubriaco” è una vera delizia per il palato, tanto che è diventato prodotto di prestigio con il passare degli anni in cui il metodo della “ubriacatura” si è evoluto e raffinato, grazie alla particolare maturazione e affinatura delle forme (latteria o montasio) che vengono immerse nella vinaccia fresca e morbida con una stagionatura minima di 60 giorni o invecchiato fino a 24 mesi.

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Qual è stato l’unico Sindaco eletto a Concordia Sagittaria, dal 1946 ad oggi, appartenente ad un lista di Centro-destra?

ORIZZONTALI 1. Smorfie irridenti - 8. Più che agiato - 12. Mascate ne è capitale - 13 Rimasta con poca voce - 15. Latitudine (abbr.) - 16. Avanti Cristo - 17. Giardino coperto - 18. Gli attori sul “set” - 19. Grosso tomo di studio - 21. Comincia con “ambarabà” - 22 Collega due pianerottoli - 26. Pregiati pesci di mare - 27. L’ultimo è Silvestro - 28. La Vanoni (iniz.) - 29. Era il capoluogo della Piccardia - 31. Operatore Tecnico Assistenziale32. La bimba “nel paese delle meraviglie” - 34. Chiave - 36. Chiave - 38. La fessura da cui si spara - 40. Difficili da capire e da trattare - 42. Non registrabile con l’olfatto - 43. Sobri, moderati - 44. La provincia di Rovereto (sigla) - 45. L’inizio della scalata - 46. Dispensato da un obbligo - 47. Gli anziani nello sport

VERTICALI 1. La città “dotta” (sigla) - 2. Il Camporese del tennis - 3. Una polvere per dolcieri - 4. Carine senza arie - 5. Fatta dal nulla - 6. Ci sono anche da gioco - 7. Ha sostituito la lira - 8. Coda di pantera - 9. La “tribù” degli Scozzesi - 10. Puro, illibato - 11. In sette l’hanno preceduto - 14. A Venezia c’è la Foscari - 17. Paese sovrano - 18. Può essere ecumenico - 19. La morte per i greci - 20. La città di Priamo - 21. Cinque eroici fratelli del Risorgimento - 22. Il capo dei sacerdoti nell’ ”Aida” - 23. Il Mantegna pittore (iniz.) - 24 Anteposto significa piccolo - 25. L’appellativo di Achille - 27. Frase pubblicitaria - 30 Sorelle... coi voti - 32. Bagna Trento e Verona - 33. Ha scritto “Il nome della rosa” - 35. Celine della canzone - 36. L’ ”opera” latina - 37. Mesce il vino ai suoi clienti - 39. Enciclopedia (abbrev.) - 40. I nostri... meno noti - 41. Insegnante (abbr.) - 43. Il ferro per il chimico

CRUCIPUZZLE

Dove si trova il Centro Visitatori di Vallevecchia?

LE SOLUZIONI DEI GIOCHI DEL NUMERO PRECEDENTE

PRIMAVERA 2023 MAGAZINE 11 Giocherellando CARATO ALIENATA ARES PULITI VAN PIA CAMINI MESI RA PALATA CANTO ATRI ARPINO HILTON FAI APUANE PERTINI F R A N C E S C O F A B R O N I ALLEARSI PAUROSO G RO ARTI PENSOSI AA E TROIANA SENIORES ACCESSO AGUZZO BELVA BOLIDE CACAO CASTA CASUALITA’ CIOTTOLO CLAMOROSO CLAUSOLA COACH CONTE COSCIA COSMICO CREMA CUOCA DOLCE DOTTORE ERNIA ETICA FOCOSO FONDAMENTALISTA IMPRENDITORIALE INFERNO LIBRO LIVIDO LOSCO MIAMI MODULO NASTRO OCCULTO PESTE REQUISITO RETTO RIDOTTO RIONE ROSPO ROUND SACROSANTO SALUME SCOPERTA SEDERE SERVA SODIO SORPRESO SPOSO STUPITO TONDO TONNO UDITO USCIO VERDE VISTA VOLTA
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