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LO MERITAVAMO DAVVERO?

NEI GIORNI SCORSI SI È TRISTEMENTE CHIUSA LA VICENDA

POLITICA A PORTOGRUARO CHE HA PORTATO ALLA SFIDUCIA DEL SINDACO ED AL CONSEGUENTE COMMISSARIAMENTO DEL COMUNE di Vincenzo

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Le vicissitudini politiche cittadine di questi giorni fanno tornare alla mente il titolo di una famosa novella di Gabriel Garcia Márquez “Cronaca di una morte annunciata”. Sì, perché, come in quella storia, anche nella nostra abbiamo assistito alla ricostruzione, pezzo dopo pezzo, della cronaca della fine di un uomo, nel nostro caso un sindaco, tradito dalle circostanze createglisi attorno, sotto gli occhi di un passivo fatalismo del paese.

Una maggioranza a tutti gli effetti mai stata tale, in continua lotta interna fin da inizio consigliatura, sfociata in spaccature, fuoriuscite, dimissioni, ripensamenti, accordi e accuse. Ma niente da fare. Fino a giungere allo scorso 17 marzo quando, nel corso del Consiglio comunale, il Sindaco incassa la sfiducia che decreta così la fine di un mandato elettorale e manda tutti a casa.

Una sconfitta per tutti, e non solo per una fazione, perché in una politica in cui non c’è dialogo tra le parti, gioco degli equilibri, spirito di sacrificio e compromesso, visione comunitaria, non c’è seme che possa germogliare. Non crescerà mai pianta in grado di dare frutti.

È una pagina triste per la nostra storia locale che, purtroppo, si ripete nuovamente a pochi anni di distanza da un precedente commissariamento sempre a Portogruaro.

Viene quindi naturale domandarsi il perché, e se sia giusto meritarsi, in qualità di cittadini che hanno espresso un voto e sposato delle idee, un trattamento del genere. Qui non si tratta di vedere la questione come un evento in cui un paio di manciate di politici fanno i bagagli e tornano da dove sono venuti, ma come il fallimento di un sistema. La popolazione ha dato mandato a dei propri rappresentanti di realizzare e portare a termine delle progettualità, che proprio questi hanno proposto, mentre ora dimostrano di non essere in grado di adempiere a quel compito per cui si sono candidati e per il quale li abbiamo scelti. Sembra impossibile che in una comunità relativamente piccola come la nostra (seppur Portogruaro rimanga capoluogo di un mandamento importante ed attrattivo di molti interessi) un gruppo di eletti non sia in grado di instaurare un dialogo costruttivo e finalizzato ad uno scopo comune che vada al di sopra delle idee politiche o di partito. E non si cada nemmeno nella facile tentazione di attribuire colpe a presunte mancanze di esperienza o accentuato individualismo di alcuni soggetti. Ci troviamo probabilmente difronte ad una stagione in cui, anche nella politica, prevale la tendenza teorica su quella pratica. Manca la capacità di calarsi nelle situazioni reali, sporcarsi le mani nel lavoro fisico da svolgersi direttamente sul campo, e non con annunci teorici lanciati dagli scranni di una stanza di comando. È tempo di chiudere la porta al politico di professione, o a chi dalla politica è sempre dipeso, o a chi nella politica vede solo un fine politico e partitico, e forse fare posto a chi viene dal mondo del fare, dall’associazionismo, dalle imprese, da chi è realmente abituato a far quadrare conti e realizzare progetti, perché senza di quelli non si arriva a fine mese.

Cosa succede ora Accade che Portogruaro non ha più un Sindaco, una Giunta ed un Consiglio comunale. È arrivato il Commissario straordinario, dott. Iginio Olita

(ex Prefetto con oltre quarant’anni di carriera alle spalle e già in passato più volte nominato in questo tipo di incarichi, anche in Comuni del Veneto), che si è insediato mercoledì 22 marzo su nomina del Prefetto di Venezia. Olita ha già nei giorni scorsi incontrato l’ex Sindaco Florio Favero per un passaggio di consegne e la Segretaria generale e i Dirigenti comunali per conoscere nel dettaglio la situazione dell’Ente e per poter individuare priorità ed urgenze da affrontare nell’immediato e programmare, altresì, attività di più lungo periodo. Ora tutto è nelle sue mani, gli auguriamo buon lavoro confidando in un suo operato giusto e attento, aspettando di essere traghettati a nuove elezioni nel 2024.

Maurizio Conti, Leandro Costa, Alessandro Magarotto, Gloria Morettin, Roberto Raspatella

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