Portogruaro.Net Magazine

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Attualità

I tre musei di archeologia di Portogruaro, Concordia e Caorle

Glocal Vip

Il mitico Bobby Solo in un’esclusiva intervista a tutto tondo

SOLARE E AMBIENTE

Pets lovers

La storia della tartaruga Benji e delle sue abitudini di vita

Nascono le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER): cosa sono, a cosa servono, chi vi può partecipare e quali vantaggi portano? L’energia costa, soprattutto sotto il profilo ambientale, è quindi indispensabile indirizzarsi verso fonti pulite e rinnovabili. Portogruaro.Net Magazine prova in questo numero a dare delle risposte utili a meglio comprendere l’argomento, portando anche alcuni esempi concreti.

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PORTOGRUARO E (È) TURISMO

UFFICIALIZZATO L’INFOPOINT TURISTICO IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA: IN ACCORDO CON IL COMUNE SI OCCUPERÀ DELLO SVILUPPO TURISTICO DELLA CITTÀ E DI TUTTO IL COMPRENSORIO

Arriva l’estate ed il flusso turistico nell’entroterra si fa più vivo ed intenso. Portogruaro, in qualità di comune a capo del mandamento, deve svolgere un ruolo fondamentale nell’incentivare e organizzare domanda e offerta, mettendo a disposizione gli strumenti necessari per lo sviluppo e la promozione del territorio. Ed ecco quindi che proprio alla fine del mese scorso ha ufficialmente stipulato e presentato un accordo di collaborazione con TVO, impresa specializzata fin dal 2017 in promozione turistica e gestione di ambiti culturali che, nel corso del 2024, ha avviato (con riconoscimento regionale ed in collegamento con lo IAT di San Michele al Tagliamento-Bibione) l’InfoPoint turistico di Portogruaro sito in piazza della Repubblica 7.

«Da oggi - afferma Nella Lepore, Assessore al Turismo del Comune di Portogruaro - questo sarà il principale punto ufficiale di informazioni turistiche della Città e l’affidamento del servizio permetterà di avere maggiori risorse per far conoscere l’entroterra veneziano a coloro che soggiornano nel vicino litorale o ai visitatori in cerca di relax all’aria aperta o intrattenimento culturale lontano dai nodi del turismo di massa».

L’InfoPoint sarà, dunque, il punto di riferimento essenziale per coordinare e veicolare le esperienze, dei vari operatori, di conoscenza e scoperta del territorio, con la possibilità di offrire un ventaglio di iniziative autentiche e coinvolgenti a piedi, in barca e bicicletta, nonché diventare una vetrina privilegiata delle eccellenze enogastronomiche e artigianali locali. Collegato e messo in rete con gli altri InfoPoint gestiti da TVO nei comuni del portogruarese, consentirà la diffusione capillare di tutte le iniziative ed attrazioni dell’intera area. Al noleggio di biciclette per adulti e bambini già operativo da qualche mese presso l’InfoPoint turistico, nel corso dell’estate presso piazzetta della Pescheria, e quindi a pochi passi dal punto informazioni, saranno inoltre presenti imbarcazioni elettriche utili a muoversi agilmente nell’alveo del fiume Lemene e facilmente noleggiabili da chiunque per godersi una gita fuori porta tra i canneti e gli

splendidi paesaggi rurali della Venezia Orientale. Sempre in tema di turismo fluviale, riprendono questa settimana le consuete visite a piedi e in barca tra Portogruaro e Concordia Sagittaria, con collegamenti anche da Caorle e Bibione, per promuovere il patrimonio storico-artistico e naturalistico del nostro territorio in compagnia di una guida esperta.

Verrà inoltre facilitata l’opera di osservazione e studio del turismo nella città del Lemene, partendo già dai primi dati elaborati dall’osservatorio dell’InfoPoint che, nel 2024, ha accolto nel suo punto fisico oltre 1200 persone, di cui il 36% stranieri, mentre tramite la sua piattaforma online www.turismoveneziaorientale.it ha gestito oltre 2.000 tra prenotazioni e richieste di informazioni. Anche se la

maggior parte dei visitatori è arrivata nel periodo estivo, degno di nota è l’elevatissimo flusso di visitatori avuti nel mese di novembre e dicembre grazie anche alle riuscite iniziative per la Fiera di Sant’Andrea e “Il Porto di Natale”. Sappiamo inoltre che il turista “tipo” che frequenta Portogruaro è accompagnato dalla famiglia (74%), proviene per circa il 40% da mete del turismo balneare e si ferma mezza giornata in città (85%).

L’intero portogruarese piace quindi, e ce lo dimostra anche il fatto che oltre 3600 persone (+10% rispetto al 2023) ha partecipato alle attività organizzate dal circuito InfoPoint di TVO in tutta la Venezia Orientale. Avanti così, allora, che sia solo l’inizio per lo sviluppo di una nuova destinazione turistica dell’entroterra.

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Direttore Responsabile: Vincenzo Zollo In redazione: A.B., Maurizio Conti, Roberto Raspatella, Tommaso Rossato, Federica Spampinato Per l’inserto speciale “AWASTER” si ringrazia Officine Sostenibili Società Benefit Foto di Bobby Solo: Stefano Gislon “LA PAROLA A...” è una rubrica di inserzioni promozionali redazionali a pagamento. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere utilizzata in alcun modo, incluse le inserzioni pubblicitarie che sono di proprietà dell’editore che ne vieta la riproduzione anche parziale con qualsiasi mezzo. Manoscritti, fotografie e disegni anche se non pubblicati, non si restituiscono. Portogruaro.Net lascia agli autori degli articoli l’intera responsabilità delle loro opinioni; garantisce la riservatezza dei dati forniti e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione, scrivendo o telefonando alla redazione. L’editore rimane a disposizione di altri eventuali aventi diritto di copyright su testi o immagini che non è stato possibile contattare. Stampa: Centro Servizi Editoriali

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di Vincenzo Zollo

IL SOLE È SOCIALE (E LOCALE)

COSTRUIRE UNA COMUNITÀ ENERGETICA RINNOVABILE COME IMPEGNO COLLETTIVO DI PROSSIMITÀ

Dal 2018 si sente sempre più spesso parlare di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER): è l’anno in cui è entrata in vigore una Direttiva UE che obbliga gli Stati membri a recepire le norme che ne permettono la creazione.

Circa dieci anni prima, sempre nel contesto europeo, era maturato un nuovo concetto di produzione distribuita dell’energia con il coinvolgimento di cittadini : per permettere la creazione di progetti pilota, l’UE si è dotata di un regolamento e, dal 2021, il nostro PNRR ha stanziato fondi per sostenere le CER, in particolare nei Comuni sotto i 5.000 abitanti.

Il principio che muove la strategia è molto semplice: trasportare energia costa . Dire che costa circa 3-5 centesimi di € per kWh circa, come stima media, non ci aiuta a immaginarne davvero l’impatto; possiamo dire che gran parte del costo energetico riguarda la trasmissione e la distribuzione , e che i costi dipendono dalla distanza tra produttore e consumatore , oltre che dal livello di tensione e dalla perdita di rete, che si stima essere circa il 6% dell’energia totale in Italia (Fonte: Banca Mondiale, CEIC Dati 2014 + Rapporto annuale Terna 2021-2022). Quest’ultima è inoltre protagonista dell’impatto ambientale negativo del trasporto energetico, perché implica un esubero di produzione a parità di consumo effettivo

La Comunità Energetica Rinnovabile (CER) come soluzione operativa La soluzione operativa proposta dall’UE per minimizzare il trasporto di energia, ridurre le perdite, promuovere la produzione di energia rinnovabile e generare un impatto ambientale inferiore è la costruzione di Comunità Energetiche Rin -

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novabili: gruppi di produttori e consumatori di energia a livello locale . I requisiti di massima sono due: essere nella stessa zona ed essere connessi alla stessa cabina elettrica primaria

Il ruolo chiave nella gestione delle CER lo ha il GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, una società pubblica di proprietà del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Il GSE riconosce e registra formalmente le CER nel portale nazionale, gestisce gli incentivi e i contributi e aggiorna strumenti digitali come la mappa delle cabine primarie

Nel 2024 in Italia, secondo il GSE, risultavano operative 154 comunità energetiche rinnovabili

Solo in Friuli-Venezia Giulia, sempre secondo il GSE, l’anno scorso sono pervenute circa 400 richieste di contributo

In principio era (è) il fotovoltaico

Uno dei presupposti della CER è che ci siano, prima di tutto, produttori e produttrici di energia solare . Ciò significa che prima di promuovere le CER bisogna farsi promotori dell’installazione di impianti fotovoltaici domestici e industriali , per attivare un’infrastruttura solare di base, capillare e cooperativa.

Senza produzione non c’è condivisione: una comunità energetica si regge sulla capacità di generare energia pulita da parte di alcuni, per renderla disponibile a tutti. Oggi il fotovoltaico sembra essere la forma più accessibile, modulabile ed economicamente vantaggiosa per la produzione: il costo degli impianti fotovoltaici a uso domestico, in Italia, è diminuito mediamente di circa il 60-70% negli ultimi 10 anni, oltre a godere di sovvenzioni, incentivi e detrazioni fiscali per privati e imprese.

INCENTIVI NEL NORDEST

In Regione Veneto esiste il “Fondo Veneto Energia”, una dotazione di 56 milioni di euro per permettere alle imprese di accedere a finanziamenti dedicati, oltre a contributi a fondo perduto per installazione di impianti e organizzazione di CER locali. Per i privati, ci sono le detrazioni fiscali nazionali.

In FVG, sempre per i privati, sono previsti anche contributi regionali a fondo perduto.

Gli istituti di credito territoriali si dichiarano vicini a chi vuole installare impianti fotovoltaici, a prescindere che siano per autoconsumo o per aderire a nuove

Cos’è l’autoconsumo virtuale?

Per capire davvero il funzionamento delle CER, bisogna fare chiarezza sul concetto di fondo che determina il sistema di incentivi, meglio noti come incentivi GSE – perché dal GSE vengono erogati. L’autoconsumo virtuale. Di cosa si tratta?

Innanzitutto, dobbiamo immagina re che in una CER ci sono tori (es. possessori di un impianto fotovoltaico) e consumatori glie, imprese, enti pubblici che usa no energia elettrica). Si può essere o produttori, o consumatori o entram bi.

Quando l’impianto fotovoltaico pro duce energia, questa viene immessa direttamente nella rete elettrica na zionale. Ciò significa che l’energia prodotta non viene inviata diret tamente ai membri della CER che la utilizzeranno.

A questo punto si verificano due pos sibili scenari: 1) se altri membri del la CER consumano energia nello stesso momento in cui viene pro dotta , si ha un “match temporale questo è esattamente il meccanismo che si vuole generare e che viene pre miato con incentivi economici; 2) se l’energia viene prodotta ma nessuno la consuma nello stesso momento, succede che l’energia non viene con divisa localmente e simultaneamen te, ma entra comunque nella rete pubblica e può comunque essere venduta, ma senza incentivi CER. Prima di strutturare una CER, quin di, si dovrà valutare la fattibilità dell’autoconsumo virtuale, bilanciando l’ingresso di produttori e consumatori: più i membri riescono a produrre e consumare contemporaneamente, più può guadagnare e decidere come re-investire i ricavi, anche su progetti di impatto sociale e locale

CER . Gianfranco Pilosio, Direttore Generale di BCC Pordenonese e Monsile, ci ha raccontato come la banca sia sempre interessata a finanziare l’installazione di impianti fotovoltaici, soprattutto nei Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti: “Sosteniamo da sempre la produzione di energia solare; se chi ci chiede un supporto all’installazione del fotovoltaico ha anche in programma la costituzione di una CER, ciò non può che essere un valore aggiunto della proposta. Il ruolo che abbiamo noi banche? Ci definirei facilitatrici del processo di transizione energetica”.

sono escluse dalla possibilità di ricevere incentivi economici GSE, che sono destinati solo a privati cittadini, enti pubblici, associazioni o ETS,

PMI.

Il mondo imprenditoriale può fare da traino in questo processo di transizione energetica? Le categorie

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professionali stanno cercando di rispondere: citiamo per esempio l’iniziativa di Confartigianato-Imprese Veneto Orientale , che insieme

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regionale, è stata costituita la pri ma CER. Per farlo, abbiamo fondato un’associazione che ha visto l’adesione spontanea di 30 membri tra privati cittadini, enti e PMI Lo consideriamo un successo, anche perché i benefici economici della CER si vedono sul medio-lungo periodo, e il fatto che la comunità si sia stretta intorno a questa iniziativa fin da subito dimostra come il nostro Comune sia attento ai benefici della collettività, e non solo a quelli individuali”.

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RENZO CRISTOFOLI: IN TRAGHETTO CON HEMINGWAY E PASOLINI

AL MUSEO DI CAORLE LA SUA DONAZIONE DI MODELLINI DI IMBARCAZIONI TIPICHE DEL TERRITORIO

Il Museo Nazionale di Archeologia del Mare nasce a seguito di alcuni importanti ritrovamenti subacquei di relitti al largo della costa caorlotta a partire dal 1992, mentre nel 2001, al largo di Punta Tagliamento, venne scoperto il relitto del brigantino francese-italico “Mercurio” (Mercure), una nave militare del XIX secolo: lo scafo in rame (40 x 10 metri) e il fasciame in ottimo stato conservativo. Nella primavera successiva vennero rinvenute delle palle di cannone in ferro, a testimonianza dell’affondamento dell’imbarcazione avvenuta il 22 febbraio 1812 durante la battaglia di Grado. Le ricerche continuarono fino al 2011, sotto la direzione scientifica del prof. Carlo Beltrame dell’Università Cà Foscari di Venezia, permettendo il recupero di numerosi manufatti, oggi allestiti al piano terra del museo. Il museo, allestito presso gli edifici costruiti agli inizi del Novecento su incarico del Cavalier Ugo Trevisanato, e facenti parte dell’ex azienda agricola Chiggiato in località Sansonessa, alle porte di Caorle, è stato recentemente oggetto di una donazione da parte del signor Renzo Cristofoli che ha voluto donare quattordici modellini, da lui interamente realizzati, di imbarcazioni tipiche del territorio.

Cristofoli, novantenne storico commerciante e già assessore a Caorle, nonché inventore di tecnologie applicate alla cucina e appassionato di modellismo, è persona molta conosciuta nella città balneare.

d'epoca del traghetto San Gaetano-Caorle

I modellini sono frutto della sua passione per la marineria tradizionale alto adriatica, influenzata

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dall’appartenenza al borgo di pescatori di Caorle, in cui Cristofoli è nato. Tutti i modelli e i plastici sono stati da lui realizzati in anni recenti, a seguito dell’avvenuto pensionamento, quando ha avuto sufficiente tempo a disposizione per dedicarsi alla ricostruzione fedele di tutta una serie di imbarcazioni fino a pochi decenni fa utilizzate dai pescatori locali o per il trasporto di particolari categorie di merci. Con il passare del tempo, l’attività di ricostruzione ha riguardato anche alcune imbarcazioni in uso presso altre comunità marinare, spaziando da Malta al Portogallo. Preme sottolineare come una delle riproduzioni oggetto della donazione riguardi il traghetto di Passo Falconera, che un tempo collegava la località San Gaetano con l’abitato di Caorle, quando ancora non esisteva un ponte stradale che li unisse; il padre di Cristofoli di mestiere era proprio traghettatore e si occupava di far transitare da una sponda all’altra del fiume Lemene persone e merci. In particolare, lui e i suoi familiari ebbero modo di trasportare, tra gli altri, anche Ernest Hemingway, a quel tempo (alla fine della Seconda Guerra Mondiale) ospite dei baroni Franchetti a San Gaetano. Dopo la morte del padre, ereditata l’attività paterna, ebbe invece occasione di traghettare nel 1949 sul Lemene Pierpaolo Pasolini, traghetto che lo scrittore ricordò nel suo libro, pubblicato postumo e contenente racconti autobiografici, Amado mio Cristofoli sente in maniera viscerale il legame con Caorle, in cui è nato nel 1935, presso cui ha lavorato in diverse attività sempre con passione e impegno, e che ha visto trasformarsi radicalmente nel corso degli anni, mutando la propria vocazione marinara dedita alla pesca in località prettamente turistica; ha voluto quindi ricordare con le sue riproduzioni lo spirito autentico del borgo marinaro caorlotto che oggi non esiste più.

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Firma dell'atto di donazione dei modellini

A PORTOGRUARO “AWASTER”,

LE BEST PRACTICE DEL RIFIUTO COME RISORSA

La nostra città ha ospitato in questi giorni la significativa conferenza “AWASTER per un futuro circolare: Valorizzazione dei giovani e innovazione d’impresa”, un evento cruciale tenutosi presso il Municipio, in Piazza della Repubblica. La conferenza, organizzata da VeGAL nell’ambito del progetto AWASTER, ha riunito un vasto pubblico di stakeholder dei settori pubblico, privato ed educativo, intenti a discutere e delineare strategie concrete per promuovere l’economia circolare nell’area interessata dal programma Interreg Italia-Croazia.

Il progetto AWASTER (“Adopting WASTE as RESOURCE” – “Adottare il Rifiuto come Risorsa”) è un’iniziativa del Programma di Cooperazione Interreg Italia-Croazia 2021-2027. Il suo obiettivo principale è passare da un modello economico lineare a uno circolare, minimizzando la produzione di rifiuti attraverso l’educazione e lo scambio di esperienze nelle zone costiere di Italia e Croazia. Si propone di migliorare la conoscenza della gestione e del riciclo dei rifiuti, specialmente tra le popolazioni più giovani e nel settore economico, contribuendo così alla protezione della natura e della biodiversità.

Partner del progetto sono: IRENA (capofila) - Agenzia Regionale Istria-

na per l’Energia (HR), l’Associazione per la Natura, l’Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile, Sunce (HR), SINLOC SPA (ITA), VeGAL - GAL Venezia Orientale (ITA), Comune di Casarano (ITA) e GAL-LAG 5 (HR).

L’iniziativa ha mirato con successo a favorire la collaborazione intersettoriale e a promuovere soluzioni sostenibili per la riduzione dei rifiuti, gettando le basi per un futuro più circolare e responsabile. La giornata è stata densa di contenuti, articolata in due tavole rotonde stimolanti, una sessione dedicata alle migliori pratiche e una prima panoramica sulla Strategia e il Piano d’Azione AWASTER.

La mattinata si è aperta alle 9:30 con l’accoglienza e l’accreditamento dei numerosi partecipanti, seguiti dai saluti di benvenuto delle autorità locali. A seguire, IRENA e SINLOC, hanno introdotto il progetto AWASTER, presentando in dettaglio la Strategia e il Piano d’Azione, un percorso ambizioso volto a costruire un ambiente “senza rifiuti” nell’area transfrontaliera Italia-Croazia.

Il cuore della mattinata è stata la prima tavola rotonda, intitolata “Cambiamento circolare: ripensare le pratiche aziendali per un domani sostenibile”. Questo panel ha visto

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la partecipazione di autorevoli rappresentanti del mondo imprenditoriale e delle autorità locali e regionali. La discussione si è concentrata su come integrare efficacemente i principi dell’economia circolare nei modelli di business e nelle politiche pubbliche, esplorando approcci pratici per ridurre i rifiuti, migliorare l’efficienza delle risorse e promuovere l’innovazione attraverso la collaborazione. Tra i relatori, hanno condiviso esperienze e prospettive Andrea Galeota (Camera di Commercio di Padova - Venicepromex), Vjeran Filippi (GEM-Mediteran Adriatica d.o.o.), Marco Galanti (T2i), Mirela Faraguna (Gruppo di Azione Locale “Eastern Istria”) e Simone Zecca (Studio Sigma), moderati da Antonio Garofano (Officine Sostenibili società benefit srl).

La sessione pomeridiana ha preso il via con una presentazione dedicata alle “Buone pratiche di economia circolare – imparare dai migliori per migliorare”. È stato presentato il catalogo delle Best Practice del Progetto AWASTER, arricchito da video sui migliori case studies, come quello di Interreg IT-HR MARLESS, e di altri progetti e casi simili.

La seconda tavola rotonda, “Connettere le generazioni, costruire un futuro sostenibile: dare potere

ai giovani per guidare l’economia circolare”, ha focalizzato l’attenzione sul ruolo fondamentale dell’educazione, del coinvolgimento giovanile e delle iniziative comunitarie nella promozione dell’economia circolare. Rappresentanti di scuole, ONG e programmi di sensibilizzazione hanno evidenziato strategie efficaci per incoraggiare la responsabilità ambientale tra i giovani, sottolineando come la collaborazione intergenerazionale e l’educazione precoce possano ispirare un cambiamento comportamentale duraturo. Hanno arricchito il dibattito Samuele Colombo (Veritas Spa), Olivera Tadić (Scuola superiore Blažine Labin), Davide Pesavento (Marevivo Veneto), Mario Salomone (WEEC Network Secretary-General) e Tea Kuzmičić Rosandić (SUNCE), con la moderazione di Antonio Garofano.

La giornata si è chiusa alle 13:30 con le conclusioni, seguite da un momento di convivio e networking. L’evento si è svolto con successo, con la possibilità di seguire i lavori sia in lingua italiana che croata grazie al servizio di interpretariato disponibile. La conferenza AWASTER ha rappresentato un passo significativo verso l’adozione di un modello economico più sostenibile, rafforzando l’impegno di tutti i partecipanti per un futuro circolare.

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AWASTER per un futuro

circolare:

valorizzazione dei giovani e innovazione d’impresa.

Evento realizzato nell’ambito del progetto AWASTERAdopting WASTE As RESOURCE, l’iniziativa transfrontaliera per promuovere l’economia circolare nell’area del programma Interreg Italia-Croazia.

NL’ARCHEOLOGIA: LA NOSTRA STORIA DA SCOPRIRE

A PORTOGRUARO, CONCORDIA SAGITTARIA E CAORLE TRE IMPORTANTI MUSEI

META DI TURISTI ED APPASSIONATI DA TUTTO IL MONDO

el mondo dell’Intelligenza Artificiale, dei Satelliti, di Starlink e dei viaggi nello spazio, parlare di Archeologia sembra quasi porsi fuori dalla vita reale. In effetti, l’Archeologia, che non è la sorella minore della Storia, è una disciplina affascinante che attraverso lo studio di siti e reperti racconta ciò che siamo stati.

Nel portogruarese esistono tre siti museali diversi ma perfettamente integrati per storia, tradizione e reperti proposti a studiosi e visitatori appassionati di capire meglio il passato: il Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro, l’Area archeologica di Concordia Sagittaria e il Museo Nazionale di Archeologia del Mare di Caorle. Da ricordare che il Museo Nazionale Concordiese inaugurato nel 1888, dopo appena 22 anni dall’annessione del Veneto al Regno d’Italia, è uno dei più antichi musei archeologici statali italiani e il primo tra questi fondato nel Veneto.

A dirigere i tre siti da qualche anno è stato nominato un giovane e brillante Direttore, Federico Bonfanti, chiamato a sostituire la compianta Annamaria Larese a cui, anche per sua volontà, il Museo ha dedicato una sala didattica. Incontriamo il Direttore nel suo ufficio con una scrivania occupata da pubblicazioni scientifiche ma anche da bozzetti e appunti per progetti futuri: “È stato un privilegio subentrare all’amica Annamaria, prematuramente scomparsa, per dirigere una struttura che dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali, oggi Ministero della Cultura, gestisce tramite il Polo museale del Veneto, divenuto recentemente Direzione regionale Musei nazionali Veneto”. Si tratta di tre siti importanti non solo per i documenti e i reperti che conservano ma anche per le dimensioni ed il numero di visitatori: il Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro, 500 mq su due piani, 5.002 visitatori, +35% rispetto al 2023; l’Area archeologica di Concordia Sagittaria, 5.000

mq, 4.661 visitatori, +11% rispetto al 2023 (tenere però conto che l’area archeologica è chiusa al pubblico due giorni la settimana per carenza di personale); e il Museo Nazionale di Archeologia del Mare di Caorle, 1.000 mq su due piani, 3.936 visitatori, +16,5% rispetto al 2023 (tenere conto che è aperto solo i fine settimana).

“In effetti – commenta il dottor Bonfanti – molte persone visitano le nostre strutture anche per la bellezza e rarità dei reperti esposti e fra i

visitatori abbiamo anche numerose scolaresche, potendo anche contare sulla preziosa collaborazione delle Associazioni Gr.A.V.O. (Gruppo Archeologico del Veneto Orientale) e Associazione “Fondazione Colluto”. Importanti reperti presso la sede di Portogruaro sono collocati nell’atrio che contiene, fra l’altro, una scultura trecentesca con Madonna in trono con Bambino, ricavata da una porzione di un’iscrizione funeraria romana, e un frammento di rilievo con tre littori

in atto processionale. La grande aula poi contiene statue, mosaici, elementi architettonici, stele funerarie, ritratti e moltissimo materiale epigrafico, provenienti dalla città di Concordia e dai suoi monumenti. In una sala contigua, a destra dell’entrata, sono conservati ritratti in marmo, elementi decorativi da spazi pubblici e privati di Concordia e monete rinvenute nell’agro concordiese”.

Al piano superiore poi una preziosa statuetta di Diana Cacciatrice, databile tra il I e il II sec. d.C., che venne riutilizzata agli inizi del III secolo d.C. da parte di Titus Aurelius Seleucus. “Si – continua il Direttore – , la statuetta è preziosa ma in questi ultimi tempi ci stiamo occupando anche dei tesoretti monetali rinvenuti a Cinto Caomaggiore e più recentemente a Villanova”.

Oltre a Portogruaro importanti iniziative anche nell’Area archeologica di Concordia Sagittaria, dove da qualche tempo si svolgono concerti nell’area degli scavi e dove un gruppo di studenti delle Università di Ratisbona e di Monaco di Baviera, guidati dalla professoressa Arabella Cortese e dal professor Alto Bauer, hanno condotto rilievi e ricerche sulle vestigia paleocristiane sfociate nell’incontro pubblico “Ricerca e didattica nell’area archeologica paleocristiana di Concordia Sagittaria. Nuovi spunti e prospettive”.

Per Caorle l’ultima novità è stata rappresentata dalla donazione da parte del signor Renzo Cristofoli, a fine estate 2024, di quattordici modellini, da lui interamente realizzati, di plastici e imbarcazioni tipiche del territorio lagunare (vedi articolo a pag. 7).

Maurizio Conti
Concordia Sagittaria
Caorle
Portogruaro

Roberto Satti nasce a Roma il 18 marzo 1945. Nel 1964 partecipa a Sanremo portando “Una lacrima sul viso”, l’anno dopo ritorna e vince cantando “Se piangi, se ridi”. Una vita piena di successi, insomma, successi che ancora oggi emozionano e fanno ballare i suoi fan.

Portogruaro.Net lo ha intervistato ad Aviano, dove vive con sua moglie Tracy e il figlio Ryan. Un’occasione per scoprire la vita di Bobby Solo, l’Elvis italiano, dal legame fraterno con i suoi “compagni di banco” tra i quali Mina, Iva Zanicchi, Adriano Celentano, Little Tony e Mal (intervistato per il Magazine Primavera 2024, ndr.), alla passione per l’astrofisica, fino alle sue ultime “creature” musicali.

Com’è nata la passione per la musica?

A 14 anni ero pigro e non sapevo cosa fare della mia vita. Volevo fare il ferroviere, non quello che guida i treni, quello che sposta i binari... Un giorno conobbi una ragazza americana, figlia di un giornalista inviato a Roma. Era molto bella, non l’ho mai baciata. Il nostro fu un amore platonico.

Lei mi parlava di Elvis, siccome ancora non lo conoscevo ho chiesto una mano alla mia sorellastra, era sposata con un chirurgo del Minnesota. Mi mandò subito dei Long Playing (33 giri, ndr.) e dei 45 giri di Elvis Presley.

Vidi il suo ciuffo e per piacere a Betsy tentai di farmelo pure io. A quel punto mi serviva una chitarra, mia mamma me la regalò. Una Carmelo Catania nera, la più economica a quel tempo. Iniziai così a cantare per far innamorare Betsy.

Cos’è per te la musica?

In astrofisica si sostiene che tutto l’universo sia una forma di vibrazioni che, a seconda della loro entità, possono creare l’acqua, il metallo o la roccia. La musica è una vibrazione!

Il mio “amico” Einstein affermava che il tempo era la quarta dimensione. Io, che non sono proprio bravo come lui, credo che la musica sia la quinta dimensione.

Ad Aviano come ci sei arrivato?

La mia residenza è a Rovigo. Mia moglie Tracy è figlia adottiva di un Sergente maggiore americano e quando era piccola ha frequentato le scuole dentro alla Base americana. Dopo un po’ di anni i suoi genitori

LA MUSICA È LA QUINTA DIMENSIONE

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HANNO SCELTO IL NOSTRO TERRITORIO COME LUOGO

DOVE METTERE RADICI

sono tornati in Italia e lei mi ha chiesto di andare a vivere lì. Nel libro degli aviatori trovai il nome di mio padre, Bruno Satti, questo mi permise di entrare in Base. Ogni tanto ci andiamo per comprare ketchup, maionese o altri prodotti ameri cani.

VISITE GUIDATE GRATUITE con PASSO BARCA al centro di Concordia Sagittaria e al mercato di Portogruaro

26 giugno

3 - 17 - 31 luglio

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Bobby Solo è conosciuto per la musica, ma Roberto Satti nel tempo libero cosa fa? Dormo. Pratico pesi tre volte a settimana e il Ki Gong, degli esercizi di stretching che aprono l’energia nel corpo e nel cervello. Da vent’anni inoltre pratico i cinque riti tibetani. I monaci sostengono che servono a rinforzare la persona. Altrimenti sono in camera, in mutande, a suonare una delle mie diciannove chitarre.

Il tuo ultimo pezzo si intitola “Arriva la fine del mondo”. Cos’è la fine del mondo per Bobby?

Non sarà la Terza Guerra Mondiale, perché i miliardari al potere non vogliono morire per colpa delle radiazioni. La fine del mondo è per esempio l’arrivo dell’intelligenza artificiale che secondo me potrà creare problemi, per esempio nelle aziende o portare qualcosa di buono nella medicina.

Il testo è moderno, la musica l’ho fatta io e pure l’arrangiamento.

Quindi Bobby Solo non scriverà canzoni con ChatGPT?

No. La stessa Meta AI (intelligenza artificiale su whatsapp, ndr.) mi ha detto che l’intelligenza artificiale non avrà mai la stessa ispirazione e l’emozione che ho avuto io quando ho scritto “Una lacrima sul viso”, nel 1963, ero in cucina mentre mia mamma faceva le patate bollite per papà. Scrissi la canzone in tre minuti.

Quante spazzole hai in macchina?

dal 27 giugno al 13 luglio

Non sono Little Tony, mio amico fraterno. Eravamo vicino a Recoaro Terme, si fermò per comprare le sigarette. Nel porta oggetti della sua Lamborghini trovai molte spazzole. Gli chiesi il motivo e lui mi spiegò che una era per il lato destro, una per quello sinistro e una per il ciuffo…

Tommaso Rossato

L’acquolina in bocca

“PENSIERO D’AMORE” UN VINO CHE SCALDA

L’ANIMA

DA PRAMAGGIORE CONQUISTA IL MONDO, UN PRODOTTO UNICO E ORIGINALE DI ORNELLA BELLIA CHE ORA SI EVOLVE IN UN PROGETTO ANCOR PIÙ AMBIZIOSO

La specificità di un vino, il suo timbro aromatico che ne attesta l’indiscutibile originalità, sta nell’unione tra la maestranza e il territorio. E, nel momento in cui più fattori si amalgamano, orchestrati da sapiente perizia, ecco che nasce un prodotto d’eccellenza, unico, come il Manzoni bianco passito “Pensiero d’Amore” dell’Azienda Vinicola Ornella Bellia di Pramaggiore (VE). Vino di un giallo brillante, con riflessi dorati, le cui radici storiche, è proprio il caso di dirlo, vanno ricercate nel lontano 1991, da mezzo ettaro di terreno coltivato con Incrocio Manzoni 6.0.13, il più celebre tra i vitigni creati dal professor Luigi Manzoni, preside della Scuola Enologica di Conegliano, durante esperimenti svolti negli anni ’30. Il vitigno, noto per essere versatile e per la sua alta qualità, è ottenuto dall’unione tra Riesling Renano e Pinot Bianco. Dopo anni di numerose vendemmie nelle seconde decadi di settembre, è nel 2017 che all’Azienda Bellia nasce l’intuizione: vengono fatte appassire le uve prima di vinificarle, ottenendo così un risultato diverso da tutti gli altri. Per la prima volta, infatti, si ottiene un vino passito a base di uve Manzoni Bianco 6.0.13 al 100%.

Il terreno argilloso-calcareo alluvionale è perfetto per dare al vino struttura e complessità, ed è proprio nel suo profumo che si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad un vino con un bouquet molto ricco e articolato, con note che ricordano frutta tropicale matura e sentori agrumati delicati ma presenti. Al palato si rivela dolce e morbido, con una piacevole sapidità. Si distingue per la sua eleganza e per l’equilibrio tra la dolcezza e una fresca acidità. Riprendendo l’analisi della persistenza olfattiva, vi sono richiami al miele e ai fiori, con un tocco di vaniglia mentre, tornando nuovamente al gusto, si contraddistingue per essere ben equilibrato, con un finale lungo e piacevole. Il vino si abbina bene a dessert cremosi, formaggi erborinati e piatti ricercati. Ma è perfetto anche da sorseggiare con calma, come vino da meditazione, per coglierne ogni sfumatura. La scelta di questo nome per il vino non è casuale: riprende il titolo di una canzone di Mal, grande interprete

musicale e amico del la cantina Bellia, che era presente alla se rata di presentazione del prodotto realizzata in collaborazione con la Comunità Educativa per Minori “Sicomoro” di Pra-

maggiore, gestita dalla Cooperativa sociale “Il Portico”, che si occupa di

accogliere temporaneamente minori provenienti da famiglie in difficoltà, offrendo loro supporto educativo e assistenziale. L’azienda ha voluto così rendere omaggio a un’icona della musica italiana, creando un legame ad altissimo valore sociale tra la tradizione musicale e quella vinicola. Ma la tradizione è viva, dinamica, come per Andrea Masat, figlio dell’attuale titolare, che eredita alla quarta generazione la nobile attività di famiglia. La forte passione per il mondo vinicolo e, al contempo, la necessità e la propensione per l’innovazione portano a far evolvere il progetto sul vitigno Manzoni Bianco dell’Azienda Bellia (sebbene di successo e pluripremiato, anche con la medaglia d’argento al Concours Mondial de Bruxelles 2024, nella categoria dei vini bianchi fermi), realizzando una nuova linea declinata in tre metodi di vinificazione: tradizionale, passito e spumante. Tuttavia, secondo Andrea Masat, il mondo del vino italiano è destinato a cambiare profondamente nei prossimi anni. La prima vera sfida risiederebbe in un cambio di mentalità: il vino non è più solo una bevanda da pasto o da celebrazione, ma sta diventando sempre più un prodotto legato al piacere personale, al momento, alla compagnia. Un consumo più consapevole, occasionale e meno legato agli schemi del passato.

In questo contesto, è proprio la qualità a rimanere centrale: c’è una spinta crescente verso la valorizzazione dei vitigni autoctoni, autentici ambasciatori del territorio, e una volontà di espandere i mercati di riferimento. Ed è proprio su queste basi che ci si sta muovendo: l’azienda sta infatti lavorando anche allo sviluppo di alcuni prodotti analcolici, sottolineando come anche il vino dealcolato possa trovare spazio, rispondendo alle nuove esigenze di mercato e alle abitudini di consumo che stanno rapidamente cambiando.

IL “TEMPO LENTO” DI BENJI

LA STORIA DI ASIA E DELLA SUA TARTARUGA E

Mi chiamo Asia, ho 32 anni e vivo tra il verde e i vigneti. Il vero signore del mio giardino, però, si chiama Benji. È una tartaruga di terra, compagna discreta e costante da quando avevo diciassette anni. È assodato che io ho attraversato cambiamenti, accelerazioni, entusiasmi e ripensamenti, mentre lui ha mantenuto lo stesso ritmo: lento, misurato, immutabile. Senza proclami, senza clamore, è riuscito a insegnarmi l’arte rara del rallentare.

Quando Benji è arrivato, somigliava a un frammento di roccia animato da uno sguardo antico. Minuscolo, silenzioso, cauto. Come molti, all’inizio pensavo che bastassero un prato e un po’ di sole per farlo felice. Poi, ho compreso che convivere con un rettile di origine preistorica significa fare una vera full immersion in un tempo che sa di passato, scandito da leggi naturali lente, severe, profondamente coerenti e meritevoli di tutto il nostro rispetto.

Benji non è un soprammobile vivente, né un souvenir da giardino. È una Testudo hermannii, specie protetta, il cui ingresso nella mia vita ha richiesto documentazione CITES, registrazioni ufficiali e perfino un microchip. In pratica, possiede un’identità giuridica. Per accoglierlo come si deve, ho letto, studiato, mi sono confrontata con veterinari esperti e non vi nascondo che con lui ho imparato più termini scientifici che durante gli anni di liceo e università. Il giardino che un tempo era solo il mio rifugio verde è diventato, pian piano, un habitat calibrato sulle sue esigenze biologiche ed etologiche. Ho seminato erbe spontanee (mai avrei pensato), lasciato angoli di terra soffice per permettergli di scavare, piantato cespugli sotto i quali rifugiarsi e sistemato pietre lisce per le sue sedute di elioterapia.

La recinzione? Bella domanda! Robusta, interrata, regolarmente controllata. Benji, infatti, ha più volte cercato l’evasione, con l’astuzia e la determinazione di un piccolo detenuto zen.

Conosce ogni centimetro del suo territorio. Ha sentieri preferiti, ombre predilette, sassi su cui si ferma ogni giorno con precisione quasi rituale. Quando piove, si ritira. Quando fa caldo, si immobilizza al sole, distendendo le zampe posteriori con un abbandono che rasenta la beatitudine. A tavola, è un estimatore di erbette spontanee. Altro che lattuga da supermercato. Benji è un raffinato raccoglitore, un intenditore di foglie e fiori. Il suo menù ideale è composto da tarassaco, malva, piantaggine, fiori di ibisco o calendula. Ogni giorno compongo per lui un piccolo

pasto da ristorante stellato, cercando varietà e stagionalità. La frutta è una rarità, un piacere misurato: una fettina di fragola, un frammento di melone, un mirtillo che lui osserva, studia e infine assapora con lentezza quasi meditativa.

Mi ci è voluto tanto tempo per capirlo e apprendere che l’alimentazione è un pilastro del suo benessere: niente carboidrati raffinati, niente cibo processato, niente “avanzi”. Benji è un eremita con gusti semplici e un metabolismo che non tollera sgarri. Nel suo spazio personale c’è sempre una ciotola bassa, colma d’acqua pulita. Ci beve, ci si immerge con parsimonia e, a tratti, sembra quasi farne un luogo di raccoglimento. Quando

volto chissà dove, mi sembra di assistere a una forma primitiva e perfetta di contemplazione. Quando arriva l’autunno, Benji inizia a rallentare sempre più. Mangia

RICAMBI CARROZZERIA

LUBRIFICANTI • BATTERIE

ANTI INFORTUNISTICA

Rasaerba • Decespugliatori

Trattorini • Motoseghe

Generatori • Motopompe

SEMPRE AL TUO FIANCO

meno, si muove meno, fino al giorno in cui, senza preavviso, scompare. Scava una piccola tana e si consegna a Morfeo per il lungo inverno. Io preparo tutto con cura: substrato asciutto, isolamento dal gelo, foglie secche, controlli discreti ma regolari. È il periodo in cui mi preoccupo di più. Il suo silenzio diventa assenza e, a volte, la tentazione di verificare che stia bene è forte. Ma non lo faccio. So che disturbare quel sonno sarebbe un errore profondo. Quando in primavera riemerge, con l’aria confusa di chi torna da un altro mondo, io trattengo il respiro. Lui, indifferente, si dirige verso la sua pietra o la prima foglia di tarassaco. Nemmeno un accenno di saluto. Coerenza, sempre.

Quindici anni sono volati per me, ma forse per lui no. Io ho cambiato lavoro, amici, pensieri. Lui è rimasto fedele a sé stesso. Non si affeziona come un cane, non mi cerca come farebbe un gatto, ma quando passo vicino e lo vedo sollevare la testa per guardarmi, sento qualcosa che assomiglia alla fiducia.

Non lo coccolo, non lo prendo in braccio, non lo mostro ai bambini come se fosse un giocattolo vivente. Lo rispetto. Come si rispetta un anziano saggio, un maestro silenzioso, un frammento di passato che ha ancora molto da insegnare. A volte ho persino l’impressione che sia lui a osservare me. Con la pazienza di chi sa che, prima o poi, imparerò anch’io a stare ferma.

Benji non è solo una tartaruga. È il mio tempo lento, il mio giardino silenzioso, la mia costanza con le zampe. Dal mese di febbraio Benji divide per alcune ore il giardino con una nuova amica, Tiche, una giovane barboncina. Grazie a lei ho conosciuto gli amici del centro cinofilo ed ho potuto raccontare la storia del mio Benji... detto fra noi, in fondo, se ci pensate, chi altro può dire di vivere con un piccolo dinosauro?

CRUCIVERBA

Come si chiamava il celebre librettista di Mozart, che alla fine del 1700 fu vicedirettore al Collegio Marconi di Portogruaro?

ORIZZONTALI 1. Abulico - 7. Piccolo sportello - 12. Condimento per maccheroni - 13. Il proprio punto di vista - 15. La pelle umana - 16. Dea romana delle messi - 17. Ferrovie dello Stato (sigla) - 18. Dea, moglie di Zeus - 19. La moglie di Abramo - 20. Arnese del taglialegna - 22. Simbolo del tantalio - 23. Agresti, campagnoli - 25. Le estremità della Terra - 26. Diffonde tepore d’inverno - 30. Conservano tesori d’arte - 31. Un folletto tesoriere - 33. Fatica di laureandi - 34. Città della Bolivia - 35. Desiderosa per il poeta - 37. Aero Trasporti Italiani- 38. Il personaggio nell’illustrazione - 41. Centro del Trentino - 42. Giorgio, indimenticabile cantautore milanese - 43. Priva di dolcezza - 44 Appellativo per preti - 45. Fatto a pezzi dalla belva - 46. Eliminato... come i rifiuti

VERTICALI 1 . Eremita contemplativo - 2 . Alla smorfia fa 90 - 3 . Una fase della marea - 4. Fra Mao e Tung - 5. Alla fine della via - 6. Lavorano in fabbrica - 7. Antichi altari pagani - 8. La “magia” delle streghe - 9. Appoggio per pappagalli - 10. I limiti dell’immaginazione - 11. In grande quantità - 14. Grande lago dell’Urss - 16. Amorevole gesto d’affetto - 17. È famoso quello... di Arianna - 19. Nome della Sarandon - 21. Ordini dall’alto - 23. L’Everett dello schermo - 24. Tenuta all’oscuro - 26. Lo prepara l’espositore - 27. Coperchi di case - 28. Abitudini consolidate - 29. Nelle foglie e nei frutti - 30 Fenomeno delle acque - 32. Il paese con Katmandu - 34. Posti per orecchini - 35. Adolphe compositore di “Giselle” - 36. Bagna Bonn - 38. Una rete informatica - 39. Si occupa della sanità mondiale (sigla) - 40. Cifra imprecisata - 42. Iniziali del regista Amelio

O F P R O V A T O A

T R A N F O L L I A

O F I E N O T F D T

D C R O R B A C A M

I I R L O R D O R G

A D G I F V T C P I G L I O E O

S S U S C O N T R O S O O M A L

F Z E P P O A A I U O E I V O O

O R R A C T I B V A D T T D I R

R I R R H Z P G O D O E A N L R

T O A I I R T A G I T N L T I U

U O O T A V E R N A E O O E S S

N T O A R O C E P V M G T U E S

A N R S O A G N U O V O T U B U

T E N D A C C A S L O D O N I S

O M I S E T N E V O U A M R O F

CRUCIPUZZLE

Dove si trova il Bosco del Buranello, oggetto di un intervento di rimboschimento nel 2003?

ANTIDOTO

ARENA

BIOGRAFIA

BUONO

CARRO

CARTA

CHIARO

CRONO

CRUDELE

DIAVOLO

ESILIO

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FIENO

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