Portogruaro.Net Magazine

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Attualità

Il Commissario fa il punto della situazione su Portogruaro

Leggiamoci su La Biblioteca: luogo della cultura nelle comunità di Teglio e Gruaro

L’acquolina in bocca La Venezia orientale e il suo ricco patrimonio culinario

IL VINO: UN FORTE TRAINO PER IL TURISMO

Le offerte per viaggiatori ed eno-appassionati si stanno moltiplicando e diversificando sempre più. Anche nella Venezia orientale l’enoturismo sta vivendo una stagione florida. Scopriamo insieme le diverse proposte del nostro territorio da sempre vocato alla viticoltura.

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E IO PAGO!

LO DICEVA TOTÒ NEL FILM “47 MORTO CHE PARLA”, CE LO RIPETIAMO ANCHE NOI OGNI QUALVOLTA SIAMO COSTRETTI AD AFFRONTARE UNA SPESA CONTRO VOGLIA, MA PARE NON PIACERE MOLTO ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Si sa, la legge non ammette ignoranza. I cittadini sono obbligati a tenersi informati ed a pagare tasse e imposte varie nei modi e nei tempi previsti dallo Stato. E se questo non avviene? Beh, allora scattano le procedure previste, con sanzioni, interessi, more fino al recupero diretto delle somme dovute. Non ci sono “ma” o “se” che tengano, le cartelle esattoriali piombano all’indirizzo del destinatario e bisogna versare, come è giusto che sia.

La PA non paga le PMI Ma se per caso, invece, è la Pubblica Amministrazione (PA) a non pagare, cosa succede? Beh, purtroppo, le cose cambiano. Non abbiamo mezzi per riscuotere sanzioni e quant’altro. Quindi non possiamo far altro che sollecitare e sperare nel frattempo di poter godere di altre entrate economiche per evitare il fallimento. Già, è triste da scoprirsi ma proprio di recente è stato pubblicato uno studio dalla CGIA di Mestre dal quale emerge una situazione disastrosa: la PA italiana presenta un debito nei confronti dei propri fornitori, in gran parte piccole e medie imprese (PMI), che nel 2022 ha toccato i 49,6 miliardi di euro. Nessun altro Paese dell’Unione Europea registra un’incidenza così elevata in proporzione al prodotto interno lordo nazionale. Solo 3 Ministeri su 15 pagano entro i termini: MEF, Esteri e Agricoltura. Il peggiore di tutti è proprio l’ex MISE, ovvero l’attuale Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che l’anno scorso ha saldato i propri fornitori con un ritardo di quasi tre mesi.

Ma perché la PA fatica a pagare? Le principali cause che hanno originato questa cattiva abitudine sono la mancanza di liquidità, i ritardi intenzionali, l’inefficienza, le contestazioni. A queste cause ne vanno aggiunte almeno altre due che, tra le altre cose, hanno indotto la Corte di Giustizia europea a condannarci: la richiesta alle imprese di ritardare l’invio delle fatture e di accettare tempi di pagamento superiori ai limiti previsti per legge senza l’applicazione degli interessi di mora.

A livello locale

La nostra regione, il Veneto, per fortuna non riflette la situazione media nazionale. Anzi, ancora una volta si distingue in una gestione attenta che la fa ricadere tra quelle regioni che addirittura riescono a pagare i propri fornitori anche con una media di 13 giorni di anticipo rispetto alle scadenze delle fatture. Ancor meglio di noi la confinante Friuli-Venezia Giulia, con oltre 17 giorni di anticipo. Ma allora come fanno le aziende venete ad avanzare soldi dalla PA? Beh, innanzitutto va evidenziato che molte lavo-

rano anche per enti di altre regioni. Poi è stato rilevato che è in atto una tendenza a privilegiare il pagamento in tempi brevi delle fatture di importo maggiore e ritardare intenzionalmente la liquidazione di quelle di importo meno elevato. Inoltre, tante realtà amministrative liquidano per tempo le fatture dell’anno corrente, mentre tralasciano volutamente quelle ricevute in passato. Tutte modalità operative che penalizzano le piccole imprese che, generalmente, lavorano in appalti o forniture di importi nettamente inferiori a quelli “riservati” alle attività produttive di dimensioni superiori, venendosi a trovare così in situazioni di crisi di liquidità e rischiando la chiusura.

La soluzione

La CGIA è convinta che, per risolvere questa annosa questione, che sta mettendo a dura prova la tenuta finanziaria di tantissime PMI, creando disagi ai tanti piccoli imprenditori, la soluzione sarebbe solo una: prevedere per legge la compensazione secca, diretta e universale tra i crediti certi liquidi ed esigibili maturati da una impresa nei confronti della PA e i debiti fiscali e contributivi che la stessa deve onorare all’erario. Grazie a questo automatismo risolveremmo un problema che ci trasciniamo da decenni. Ma sarà disposta l’Amministrazione Centrale ad accogliere questo suggerimento, costringendosi così a rinunciare al giochetto di chiedere subito i soldi a noi e pagarci solo quando vuole lei?

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ESTATE 2023 MAGAZINE 3
Editoriale Pagamenti pubblici alle imprese 3 In copertina Enoturismo locale 4 La parola a MAW 6 LogicarSR 7 ASVO 7 Società smart Territorio e sinergie tra PA 8 Attualità Intervista al Commissario Olita 9 Leggiamoci su La cultura a Teglio e Gruaro 10 L’acquolina in bocca Confraternite e buona cucina 11 Sommario Portogruaro.Net Magazine Supplemento a: www.Portogruaro.Net del 05/06/2023 Reg. Trib. di Venezia - n. 10 del 05/05/2006 Iscrizione al ROC n. 37738 Direzione e Redazione: Borgo San Gottardo, 55 - 30026 Portogruaro (VE) Tel. e Fax 0421 280444 Email: magazine@portogruaro.net
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BOOM ENOTURISMO: CRESCE L’INTERESSE PER LE ESPERIENZE IN CANTINA

IL MONDO DEL VINO È SEMPRE PIÙ AFFASCINANTE E IL PUBBLICO DI APPASSIONATI È IN CONTINUO AUMENTO. LE AZIENDE VITIVINICOLE OFFRONO INIZIATIVE DAVVERO INTERESSANTI, MA COSA RISERVA LA VENEZIA ORIENTALE?

“La passione per il vino è complessa. Molti sintomi ne fanno parte. Il piacere di conoscerlo e condividerlo è uno. Senza dimenticare l’interesse a viaggiare per il vino, vale a dire scoprire le Regioni vitivinicole, per definizione le più belle, incontrare viticoltori, cuochi e amici del vino”. Con questo aforisma l’enologo svizzero Philippe Margot, che con la sua passione ed esperienza nel campo del vino ha contribuito a sviluppare e promuovere la viticoltura svizzera, descrive l’essenza dell’enoturismo, un settore che si sta rigenerando dopo la battuta d’arresto della pandemia. Stanno venendo alla luce sempre più appassionati o semplici interessati al vino e alle esperienze ad esso correlate, diventate per l’appunto un forte traino per il turismo. Ciò è dimostrato anche nella nuova indagine che riguarda l’enoturismo in Italia e il suo sviluppo, presentata in occasione della 55ª edizione del Vinitaly da Nomisma-Wine Monitor. È il più grande studio mai realizzato sul turismo del vino in Italia: 265 cantine e 145 Comuni di distretti enologici hanno fotografato un settore che accelera, con un aumento importante del numero e delle tipologie delle esperienze offerte.

“Siamo molto soddisfatti - sottolinea Nicola D’Auria, presidente nazionale Movimento Turismo del Vino - della crescita dei servizi enoturistici avvenuta negli ultimi dieci anni. Se prima il turismo del vino viaggiava spedito, ora corre velocissimo”. Tuttavia, anche in questo settore non è tutto rose e fiori. L’indagine, infatti, evidenzia due elementi critici: il 44% delle cantine è lontano dai circuiti turistici o enoturistici e oltre la metà delle aziende chiude al pubblico nel fine settimana e nei giorni festivi, costituendo un serio problema ai flussi dei visitatori che sono invece concentrati nei giorni di festa. Il margine di miglioramento, per fortuna, è ampio: amministratori e strutture delle zone vocate al vino e alla viticoltura stanno acquisendo maggiore consapevolezza sulle buone pratiche da promuovere in favore dello sviluppo del turismo del vino. Prossimamente, vedremo sicuramente i frutti del loro impegno. Nel frattempo, invece, facciamo il punto sull’enoturismo della Venezia

orientale, terra ricca, fertile e dal clima mite conosciuta per la qualità dei suoi vigneti, dei suoi vini e, più in generale, dei suoi prodotti che richiamano nel territorio moltissimi interessati.

Le potenzialità della Venezia orientale

La Venezia orientale è un territorio modellato dalla viticoltura: ettari ed ettari di vigneti caratterizzano l’area compresa tra i fiumi Tagliamento e

Venezia Orientale un territorio da scoprire visite guidate, escursioni e laboratori all’insegna di arte e natura

APPUNTAMENTI FISSI

Mercato a Portogruaro tutti i giovedì ore 9.30

Archeoapertivo a Concordia Sagittaria tutti i venerdì ore 16.00

San Vito al Tagliamento, borgo tra medioevo e rinascimento disponibile su richiesta

Alla scoperta di Villa Bogdano 1880: passeggiata tra i vigneti e degustazione tutti i giovedì ore 16.00 e sabato ore 10.00

Visita enogastronomica con degustazione nella cantina Casa Paladin, tutti i martedì, mercoledì, venerdì ore 16:00

Itinerario gratuito “Le Guerre del ‘900” a San Michele al Tagliamento tutte i giovedì ore 17.00

I luoghi di Ippolito Nievo, da Portogruaro a Cordovado tutti i giorni, su richiesta

CALENDARIO

11 giugno: Cordovado, La figura dello Spaccafumo ne “Le Confessioni d’un italiano”, visita al borgo, ore 16:00

25 giugno: Fossalta di Portogruaro, Visita estiva al Giardino di Marte e Flora e al Cortino del Castello di Fratta, ore 16:30

08 luglio: Cinto Caomaggiore, Laboratorio di storia dell’arte per bambini: surrealismo e dadaismo, ore 16:00

27 agosto: Fossalta di Portogruaro, La città ideale di Alvise Mocenigo: Alvisopoli, ore 16:30

10 settembre: Cinto Caomaggiore, Passeggiata guidata tra storia e arte da Cinto a Settimo, ore 10:00

Livenza, conosciuta come D.O.C. Lison Pramaggiore. Ambasciatrici di questa zona sono le innumerevoli aziende che hanno fatto della terra e del vino il proprio cuore pulsante tra cui, citandone solo alcune, Santa Margherita Gruppo Vinicolo a Villanova di Fossalta di Portogruaro, Villa Bogdano 1880 a Lison di Portogruaro, Casa Paladin e Tenuta Polvaro ad Annone Veneto, Ornella Bellia Venezia Wines, Le Carline e Borgo Stajnbech a Pramaggiore, Cantina Sant’Elena ad Alvisopoli e Ca’ Corniani a nord di Caorle. Sono loro le prime testimoni di come l’enoturismo sia entrato in pompa magna anche nel nostro territorio. “Dobbiamo essere orgogliosi del nostro territorio ed imparare a valorizzarlo - afferma Stefano Marzotto, amministratore delegato di Santa Margherita Gruppo Vinicolo -. Abbiamo un’agricoltura di qualità, il vino, la gastronomia di terra e di mare. Possiamo offrire esperienze che vanno dalla laguna alle colline prealpine. Abbiamo collegamenti infrastrutturali che rendono questo angolo d’Italia facilmente raggiungibile. Abbiamo un’accoglienza che sta progressivamente innalzando il suo livello qualitativo, anche nelle cantine del territorio. Dobbiamo credere in tutto questo ed agire di conseguenza: salvaguardia dell’ambiente e delle tradizioni, sinergie fra gli attori istituzionali e privati, ottimizzazione delle proposte. Abbiamo centinaia di migliaia di turisti sul territorio, grazie alle spiagge e alle città d’arte: dobbiamo essere capaci di presentare delle offerte che li convincano ad uscire dalla routine vacanziera e dagli itinerari standard. È un potenziale importante che non dobbiamo trascurare ma, al contrario, coltivare”. “Le potenzialità della Venezia orientale sono incommensurabili, dall’entroterra ai litorali - fa eco Serena Dal Ferro, referente enoturismo presso Casa Paladin -. Credo che si sia sempre cercato di valorizzare il territorio, gli stessi enti comunali promuovono attività ed eventi per mettere in luce le località e la loro storia. Sicuramente c’è qualcosa da migliorare mettendo a punto nuovi meccanismi per elevarsi. Noi stessi di Casa Paladin diamo importanza a questioni sociali ed ambientali: abbia-

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mo ottenuto la Certificazione Equalitas che attesta la sostenibilità della filiera del vino valutandola in base a questioni ambientali, economiche ed etiche-sociali”. Concorda sulle potenzialità del territorio anche Andrea Masat di Ornella Bellia Venezia Wines che sottolinea come il successo dell’enoturismo sia dato anche dal fatto che le aziende del settore possiedono personale formato all’accoglienza e dalla collaborazione con altre realtà che abbinano i propri prodotti ai vini, rendendo l’esperienza ancora più completa. “È sicuramente di fondamentale importanza formare il personale preposto all’accoglienza per offrire un’esperienza di alta qualitàaggiunge Daniele Piccinin, titolare de Le Carline di Pramaggiore -. È poi utile inserire le aziende che offrono un certo tipo di servizio all’interno di un circuito enoturistico riconosciuto, pubblicizzato e facilmente fruibile. Va mantenuto anche il contatto con il turista, per far si che trasferisca e suggerisca ad altri la sua esperienza positiva. Per valorizzare l’enoturismo vanno rafforzate le partnership con altri soggetti leader di settore”. Le opportunità di sviluppo nella Venezia orientale sono molte. “Il terroir dell’area Lison-Pramaggiore regala vini complessi e di qualità che possono essere un importante motore per lo sviluppo delle potenzialità turistiche - sostiene Raffaele Foglia, marketing e sales manager della Tenuta vitivinicola biologica Villa Bogdano 1880 a Lison di Portogruaro -. Speriamo che la nostra zona di produzione diventi presto facilmente raggiungibile anche per i cicloturisti che vogliono scoprire le realtà vitivinicole del territorio e godersi un buon calice di vino, attraverso la creazione di circuiti ciclabili di collegamento con i centri culturali e le spiagge vicine”.

Le esperienze enoturistiche

Ogni realtà della Venezia orientale si diversifica personalizzando l’offerta in base alla propria identità aziendale. Ad esempio, Casa Paladin, che fa parte del Movimento Turismo del Vino offre quattro diverse esperienze: la visita in cantina “classica” che comprende tre calici di vino e il loro liquore Agricanto, che si possono accompagnare con un tagliere di prodotti tipici, una “degustazione sensoriale” con ampolle per riscoprire il vino in tutti i suoi profumi e un “viaggio” attraverso il Veneto, il Friuli, la Valpolicella, il Franciacorta e il Chianti per scoprire il mondo delle tenute Casa Paladin. Organizzano anche eventi correlati a degustazioni personalizzate, collaborando anche con aziende locali: a cadenza mensile, ad esempio, propongono lo Yoga in Cantina. “Le nostre degustazioni - spiega Serena Dal Ferro, - hanno un unico scopo: far entrare il visitatore nella nostra realtà. Anche per questo, nel 2020, è nato il progetto ‘Tempo della Vite’, un laboratorio a cielo aperto di oltre 10.000 metri quadri che nasce dalla volontà di far conoscere al pubblico il vino attraverso l’esperienza del vignaiolo, è un viaggio che ripercorre tutte le fasi evolutive della vigna in modo dinamico”. Villa Bogdano 1880, invece, propone delle esperienze enoturistiche con

focus sulla tutela della natura e della biodiversità - l’azienda è infatti biologica dal 1993 e custode del Bosco di Lison, foresta medievale e oasi di biodiversità parte della rete europea Natura 2000 -, così come sulla valorizzazione delle vigne storiche che si estendono per ben 18 ettari nella tenuta, perciò definita dal Prof. Mario Fregoni “capitale italiana delle vigne storiche”. “Parte dell’esperienza è la visita alla nostra nuova terrazza panoramica dalla quale si può vedere tutta la tenuta, in un’ottica di completa trasparenza della nostra produzione - spiega Raffaele Foglia -. Proponiamo ai no -

stri ospiti due pacchetti di esperienze, disponibili su prenotazione: il primo include la visita al centro aziendale, alla terrazza panoramica e alla cantina; il secondo propone in aggiunta un tour guidato della Tenuta a bordo di un fuoristrada, alla scoperta delle vigne storiche e del Bosco di Lison; entrambe le esperienze terminano con una degustazione professionale e d’intrattenimento guidata dall’hospitality manager Monica Gusso, qualificata WSET, con focus sui vini da varietà autoctone Lison Classico DOCG e Refosco dal Peduncolo Rosso DOC Lison-Pramaggiore. Oltre a questi

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pacchetti, stiamo creando un calendario di eventi speciali come “Il sentiero delle erbe”, iniziativa in cui un esperto naturalista e botanico guida i partecipanti al riconoscimento delle erbe selvatiche di stagione commestibili e dei loro molteplici usi in cucina, i cui aromi vengono poi ritrovati nei vini durante il momento dell’assaggio; inoltre, stiamo organizzando per l’estate degli eventi culturali in collaborazione con la Fondazione Musicale Santa Cecilia e il Circolo di cinema Estate Violenta, durante i quali si potrà vedere la tenuta dalla terrazza panoramica mentre si degustano i nostri vini”.

I “Wine Tour” di Ornella Bellia Venezia Wines, invece, prevedono la degustazione di più vini, in base alle volontà dei visitatori. “Il nostro staff - spiega Andrea Masat - accompagnerà gli interessati in una visita in cantina, facendo vivere la nostra realtà e i nostri vigneti, illustrando la storia dell’azienda e la vinificazione. Poi si raggiunge l’accogliente e luminosa sala degustazione per assaporare da quattro a otto vini abbinati a prodotti agroalimentari locali. I tour sono su prenotazione: il periodo di maggior affluenza è tra maggio e settembre”. Si differenzia l’offerta proposta da Le Carline, che produce unicamente vini biologici e vegani. “Il turista che arriva da noi non è solo un amante del mondo del vino, ma anche un consumatore attento e attratto da una particolare offerta enologica - afferma il titolare Daniele Piccinin -. Proponiamo la visita in cantina, dove potrà respirare la magica atmosfera della nostra barricaia, conoscere la filosofia aziendale e partecipare ad una degustazione guidata e personalizzata. Si potrà infatti scegliere tra una gamma di prodotti ricca e altamente diversificata. Oltre ai vini tipicamente autoctoni, quali il Lison, il Refosco e il classico Prosecco, le nostre linee di punta sono rappresentate dai vini senza solfiti aggiunti e dalle linee Cantastorie e Resiliens da vitigni resistenti PIWI. Vini simbolo, presenti da sempre nel nostro assortimento, sono poi il Carline Rosso e il Dogale, vino passito”. Infine, Santa Margherita Gruppo Vinicolo, che aderisce alle più importanti associazioni imprenditoriali e di settore della viticoltura, punta sul “Wine Village”. “Oggi l’appassionato di vino vuole vivere i vigneti - spiega l’AD Stefano Marzotto -, la cantina è diventata un punto di contatto con il mercato. È necessario creare un format che metta insieme il vino con altre esperienze: il cibo, i prodotti artigianali, la musica. È il modello del ‘Wine Village’ che realizziamo con grande successo nella nostra sede a Fossalta un paio di volte l’anno. L’enoturista sta alzando sempre più le proprie aspettative. La visita guidata della cantina e la degustazione dei vini sono solo la base di molte esperienze. Si va verso un’accoglienza sempre più articolata, più sartoriale, che possa includere diverse attività sul territorio. Ciò si traduce in un maggiore impegno nell’offerta e una maggior collaborazione tra diversi attori, sia all’interno che all’esterno della filiera”.

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VISIONI E STRATEGIE DI COLLABORAZIONE TRA PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

Nel contesto odierno, la necessità di una capillarizzazione dei servizi al cittadino si fa sempre più urgente. Questa viene accelerata dai bisogni della comunità di trovare un dialogo rapido e puntuale con le Pubbliche Amministrazioni e, al tempo stesso, un bisogno intrinseco di collaborazione e coordinamento degli Enti pubblici stessi al fine di snellire la burocrazia e ridurre la ridondanza nelle comunicazioni.

tre al Consorzio citato, altri enti che funzionano sono ASVO e LTA, per i quali si è cercato di trovare accordi nell’ottica di controllo negli interessi dei cittadini. Tuttavia, rimane una questione che può definirsi culturale: in un territorio come il nostro, con il Portogruarese ed il Sandonatese, si rivela importante definire chiaramente i rapporti di comunicazione soprattutto quando emergono i fattori di centralizzazione e di coordinamento.

Quando si parla di sicurezza, servizi sociali e molte altre iniziative rivolte al cittadino, creare un altro ente come un’Unione è laborioso, meglio dunque dare vita a modelli di collaborazione e coordinamento e, al tempo stesso, cercare di mantenere la propria autonomia.

Bisogna razionalizzare le risorse, dunque, come sottolinea anche Oscar

di avere una visione di ampio respiro nella fase di progettazione: il masterplan è fondamentale al pari del suo stesso adattamento alle realtà del territorio. È bene evitare dunque la standardizzazione nella fornitura dei servizi, ma questo può essere fatto quando il dialogo tra gli enti pubblici è consolidato, come peraltro avviene soprattutto nelle realtà del nostro

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QUALI PROGETTI PER PORTOGRUARO?

Il mancato accordo fra i gruppi consiliari di maggioranza, manifestatosi subito dopo il voto del 2020, ha portato allo scioglimento del Consiglio comunale di Portogruaro e alla nomina del Commissario Straordinario, il dott. Iginio Olita, insediatosi alla guida della Città del Lemene lo scorso 22 marzo, affiancato successivamente da un sub commissario, il dott. Giuseppe Genovese. Non è la prima volta che Portogruaro viene gestita da un Commissario: era già accaduto fra il 2009 e il 2010, ma non per un periodo così lungo. Il dottor Olita, infatti, condurrà il Comune fino alle prossime elezioni amministrative previste per la primavera del 2024, un periodo esteso determinato dalla scarsa capacità delle forze politiche portogruaresi di gestire una crisi più volte annunciata.

Dott. Olita, quali sono stati i primi atti nella sua veste commissariale?

Innanzitutto, considero un onore essere stato nominato Commissario Straordinario di una città che conoscevo da tempo; più volte, in passato, mi è capitato di passarci. Inizialmente, ho voluto incontrare la Segretaria comunale e i Dirigenti responsabili dei vari uffici per avere un primo quadro della situazione e, successivamente, ho provveduto ad approvare il Bilancio di Previsione 2023-2025 così da garantire la continuità amministrativa del Comune e l’accesso ai fondi europei del PNRR. Il documento ricalca quello proposto dalla Giunta comunale lo scorso gennaio con alcune necessarie integrazioni.

Gestirà il Comune per un lungo periodo che sarà segnato dalla necessità di avviare i progetti finanziati dal PNRR

Certamente, sarà importante avviare la realizzazione degli interventi finanziati con i 20 milioni di euro del PNRR, ma prima vorrei fare chiarezza su un’opera che esula dai contributi europei. Mi riferisco alla nuova caserma dei Vigili del Fuoco, una struttura importante e necessaria, ma la cui realizzazione non avverrà in tempi rapidi. Sarà necessario, innanzitutto, che il Ministero dell’Interno la inserisca nel Piano Nazionale degli Interventi per poi reperire i finanziamenti necessari e, infine, dar corso al progetto.

E venendo al PNRR?

Dopo l’estate si apriranno alcuni cantieri, fra i quali quello relativo al “ring” che nelle intenzioni della precedente Amministrazione dovrà snellire la circolazione e ridurre l’inquinamento acustico e atmosferico. Per quanto riguarda la circolazione, lo studio dei consulenti ha lasciato aperte le possibilità sia di un unico senso di marcia sia di un senso di marcia doppio. La questione, tuttavia, sarà

affrontata dai prossimi amministratori pubblici eletti dai cittadini.

Per quanto attiene al parcheggio di via Valle?

Con nota del 23 maggio il Ministero dell’Interno ha autorizzato la variante all’intervento di valorizzazione del verde pubblico fra via Valle e viale Isonzo. La modifica al progetto PNRR per la realizzazione e completamento della pista ciclabile, aree a verde e parcheggio funzionale al polo scolastico si rende necessaria in quanto tale intervento non rientra fra le opere che possono fruire dei finanziamenti per far fronte all’aumento dei costi dovuto al rincaro dei prezzi delle materie prime. La gara per l’aggiudicazione del progetto integrato è andata deserta in quanto l’opera non era stata adeguata con il nuovo prezzario regiona-

le per i lavori pubblici che è stato pubblicato il 29 marzo 2023. Conseguentemente, stante il fatto che l’importo complessivo del finanziamento risulta vincolante, si è deciso di ridurre le aree destinate alla sosta fermi restando gli altri contenuti progettuali. Il nuovo progetto di fattibilità tecnico-economica (PFTE), tenuto conto dell’autoriz zazione ministeriale, conferma il rag giungimento degli obiettivi fissati dai finanziamenti europei e verrà approvato dall’Amministrazione comunale nelle prossime due settimane. Vorrei aggiungere che per quanto attiene alle opere pubbliche, è stato disposto un ulteriore stanziamento di 320.000 euro che porta a 400.000 euro complessivi la cifra destinata alla

manutenzione delle strade comunali e dei relativi marciapiedi. Sulla scorta delle necessità rilevate e della nota del dirigente dell’Area Tecnica i criteri di priorità degli interventi saranno la gravità e la pericolosità dell’infrastruttura stradale, sia essa la carreggiata, il marciapiede o la pista ciclabile, la vetustà del manto stradale deteriorato con cavillature e fessurazioni del tappeto d’usura, il livello di traffico sia veicolare per le strade che ciclopedonale per le piste ciclabili presenti sulla rete viaria e l’incidentalità e punti neri della viabilità comunale.

Altro aspetto importante quello delle strutture sportive… Contiamo in autunno di rendere agibile per le società sportive il Palazzetto dello Sport di Pradipozzo, mentre la gestione dello Stadio comunale Pier Giovanni Mecchia sarà oggetto di una gara pubblica, tenendo conto che la Regione Veneto ha indicato la necessità di dare una priorità alle Associazioni cittadine.

Poi c’è il tema della sanità… Nel mio ruolo di Commissario parteciperò, fra le altre, anche alla Conferenza dei Sindaci che so essere molto attenta a questo argomento. Conto, assieme agli altri primi cittadini e alla direzione generale dell’Ulss4, di trovare le migliori soluzioni a partire dall’Hospice.

Portogruaro è conosciuta anche come città d’arte e di cultura… Si, Portogruaro ha nell’arte e nella cultura il suo asset più importante e quindi realizzeremo sicuramente, in collaborazione con la Fondazione Musicale Santa Cecilia, il Festival Internazionale di Musica. Abbiamo anche già firmato l’accordo con Arteven per la prossima stagione teatrale al Russolo.

Poi le tradizioni…

Sono molto soddisfatto della realizzazione di Terre dei Dogi in Festa, ringrazio tutte le Associazioni che hanno collaborato. In autunno andremo ad organizzare la storica Fiera di Sant’Andrea.

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Attualità
Maurizio Conti
INTERVISTA AL COMMISSARIO, DOTT. IGINIO OLITA, CHE FA IL PUNTO SUI TEMI CALDI DELLA CITTÀ PORTOGRUARO Viale Venezia, 31/d - T. 0421 279511 - F. 0421 279590 LATISANA - Via A. Mozzon, 1 T. 0431 520550 - F. 0431 520556 CODROIPO - Via Marinelli, 1 int. 4/A T. 0432 901086 CONTATTACI PER TUTTI I PRODOTTI E LE OPPORTUNITÀ AUTORICAMBI • ACCESSORI AUTO RICAMBI CARROZZERIA LUBRIFICANTI • BATTERIE ANTI INFORTUNISTICA Rasaerba • Decespugliatori Trattorini • Motoseghe Generatori • Motopompe SEMPRE AL TUO FIANCO

LE BIBLIOTECHE DI GRUARO E TEGLIO VENETO: IL CUORE CULTURALE

Nell’attuale periodo storico, i piccoli Comuni e le frazioni di campagna a breve distanza dagli affascinanti centri storici o dagli affollati centri commerciali rischiano di diventare dei semplici quartieri-dormitorio, in cui le persone si ritirano per la notte o per le faccende di casa, “delocalizzando” la propria vita lavorativa e di svago altrove. Le risorse economiche più ingenti circolano nelle mete più frequentate, lasciando solo le briciole ai piccoli centri, cosicché i locali di paese, le piazze e i giardini pubblici difficilmente sono sede di grandi eventi o di incontri. Ecco che in tutto ciò, le Biblioteche comunali diventano un faro di speranza, facendosi promotrici di una serie di iniziative alla portata di tutti e potendo diventare un appuntamento costante nelle giornate di famiglie, ragazzi e adulti. Possiamo prendere ad esempio per il territorio della Venezia orientale le Biblioteche di Gruaro e Teglio Veneto , le cui Amministrazioni comunali stanno puntando sempre più sul rafforzamento dei servizi locali per trattenere la cittadinanza nel territorio comunale.

realizzata come impegno contro la mafia ed ogni forma di delinquenza dal Comune di Pramaggiore insieme ad altre dieci Biblioteche del Veneto orientale e del vicino Friuli. Per chi invece preferisce semplicemente rilassarsi dopo una giornata frenetica, la Biblioteca mette a disposizione più di diecimila titoli , con l’intento di soddisfare i gusti di tutti i lettori. Grazie all’adesione a contributi nazionali in favore dell’editoria e della cultura, ogni anno il patrimonio librario cresce di circa trecento titoli.

Allo stesso modo, anche il Comune di Teglio Veneto ha colto questa occasione per rinnovare la propria Biblioteca, sita in pieno centro cittadino, a pochi passi dal Municipio e dalla “Corte dei Tigli”, moderna piazzetta

che sovrasta il sagrato dell’imponente Chiesa di San Giorgio Martire e permette di accedere alla “Sala Avvenire”, centro culturale per eventi e ritrovo delle associazioni del territorio. La particolarità della Biblioteca tegliese è l’importantissima collezione di saggi e studi storici, che riguardano l’intero Veneto e Friuli Venezia-Giulia, in pieno spirito di Comune di confine bilingue, in cui vi è una notevole attenzione per la tutela della minoranza linguistica friulana . Dalla storia medievale a quella contemporanea, il Comune di Teglio Veneto ha sempre preso in considerazione la voglia dei cittadini di scovare le tracce dei propri avi, per valorizzare l’attuale legame condiviso della comunità. Ecco, quindi, che il florido terreno compreso tra

il fiume Lemene e la roggia Lugugnana ha incoraggiato le ricerche di numerosi storici o semplici cittadini, che in maniera caparbia e attenta hanno scandagliato documentazioni d’archivio d’ogni dove per dare alle stampe i volumi che sono stati e verranno presentati nel tempo all’interno delle serate culturali tegliesi. Ricordiamo, tra i più recenti, la presentazione de “I figli al fronte e i nemici in casa. Teglio Veneto e la Grande Guerra: 1915-1918” nel 2021, “Dall’aquila patriarcale al leone marciano: la bassa friulana tra il tardo medioevo e la prima età moderna” e “Carissimo figlio. La guerra di un emigrato italiano (e tegliese) in Olanda” nel 2022 e, quest’anno, “Forti come l’Aceto”, omaggio di Omar Bozza a Guerrino Moretto.

Delle numerose attività organizzate dal Comune di Gruaro , la Biblioteca è stata una fondamentale vetrina promozionale e una suggestiva ambientazione, grazie alle splendide sale affrescate in cui si trova all’interno del settecentesco complesso di Villa Ronzani di Giai, e al lussureggiante giardino alberato retrostante, in cui si può ammirare la folta chioma del morer, perfetto per presentazioni e attività ludiche all’aperto. Nell’ultimo anno si è data l’obiettivo di diffondere il più possibile verso bambini e ragazzi la voglia di imparare, esplorare nuovi mondi e calarsi nei panni di coetanei sempre diversi, reali o immaginari, tramite la visita e le letture in biblioteca. Le scuole dell’infanzia di Giai e Gruaro sono state accolte in molteplici giornate, e la stessa struttura si è presentata ai ragazzi della scuola secondaria di Gruaro, anche per confrontarsi sul ruolo dei libri e dei luoghi della cultura nell’era del digitale . Nei mesi estivi si sono alternate presentazioni, letture animate, iniziative ludico-creative e pedagogiche, in collaborazione con le associazioni del territorio, tra le quali la quinta tappa della “Staffetta di Lettura per la legalità”, un’iniziativa

Se si parla di cultura a Teglio Veneto, non si può non nominare la predilezione per la poesia. Da decenni, infatti, si tiene il celebre Premio Teglio Poesia , che grazie ad una giuria di poeti e scrittori di esperienza ha da sempre messo in risalto giovani autori, spesso esordienti, da tutta Italia. Il concorso, di cadenza biennale, ha proclamato vincitore nel 2022 il portogruarese Massimiliano Drigo, che proprio in questo mese di giugno darà alla luce la sua prima opera edita. Oltre alle Biblioteche, a fare da ambientazione prediletta degli eventi letterari dei due Comuni vi sono gli splendidi paesaggi rurali e fluviali che caratterizzano il territorio, nonché edifici storici dall’inestimabile valore: le chiese di San Giorgio Martire e San Giovanni Battista per i concerti di musica classica a Teglio Veneto e i Mulini di Stalis a Gruaro. Questi ultimi, collocati sugli argini e su un’isola in mezzo al fiume Lemene nei pressi di un antico guado, affascinano ogni anno centinaia di visitatori provenienti dal Veneto e Friuli e ben si abbinano ad eventi di carattere regionale, come la rassegna artistica e di conoscenza del territorio “Stalis tra arte, storia e natura” , organizzata da ben tre Comuni confinanti: Gruaro, Sesto al Reghena e Cordovado. I mulini, splendide testimonianze storiche del Veneto orientale, sono inoltre visitabili tutte le domeniche pomeriggio da maggio a ottobre.

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Leggiamoci su
DELLE PICCOLE COMUNITÀ I LUOGHI DELLA CULTURA COME MOTORI DELLO SVILUPPO DI INIZIATIVE CHE POSSONO RICUCIRE IL TESSUTO SOCIALE E FAR INCONTRARE GENERAZIONI DIVERSE DI CITTADINI SAN VI TO AL TA GLIA MEN TO (P N ) - Via Altan , 37/ 1 Tel 0 43 4 8 7 51 4 6 - Ce l l. 33 5 6 7 5324 0 i mper ial servi z iin fo @gmail . com - ww w.imperia l serviz i .c om • sanificazioni ambienti pubblici e privati pulizie ordinarie e straordinarie • • disinfezioni • • lucidatura e cristallizzazione marmi • • pulizia impianti fotovoltaici • ripristino vetri e vetrofacciate • preventivi e sopralluoghi gratuiti • pronto intervento casa DeumidificazioniImpermeabilizzazioni speciali Consolidamenti Via Villastorta, 34 - 30026 Portogruaro (VE) www.strumendorisanamenti.com 336 490524 - 335 1278821 str.risanamenti@gmail.com Tecnologie per il risanamento

La storia ci racconta che il territorio della Venezia orientale è stato parte del Dogado veneziano nel periodo della Repubblica Serenissima. In questa magica terra ricca di storia e tradizioni, paesaggio naturalistico di straordinaria composizione disegnato fra il fiume Livenza ed il Tagliamento, in cui si avvicendano ambienti diversi fra acque di fiume, di laguna e di mare, i nobili proprietari veneziani hanno sviluppato un immenso patrimonio rurale ed un ricco e sorprendente giacimento gastronomico, contribuendo alla creazione di una nuova e moderna concezione sociale, culturale ed economica della popolazione indigena. Partecipe a questo storico cambiamento è stato anche il nobile Alvise I° di Mocenigo che nella Forania di Fossalta, “a quattro miglia da Portogruaro”, nell’anno 1800 fondò “Alvisopoli”, una cittadina rurale autosufficiente con una azienda di centinaia di ettari bonificati, coltivati a cereali, legumi e patate, ed un fiorente allevamento di pollame e volatili da cortile. Così scrissero gli storici di quel tempo: “Risaie estesissime e regolarmente sistemate, campagne fiorenti, fabbriche opportune ai bisogni e agli usi sociali, canali, scuole e persino una stamperia con gran lusso di tipi e nuove macchine, che venne poi trasferita a Venezia e tenne onoratissimo posto nelle memorie letterarie del secolo; tutto ciò fu fatto in pochi anni ne’ latifondi prima deserti del Molinato, che la sua famiglia avea acquistato dal pubblico al tempo della guerra di Candia... grandi opere vi furono eseguite, e un centro nuovo di popolazione e d’industria agricola vi fiorí e cresce sempre piú operoso a’ giorni nostri”

Il “Nobile Ordine dei Cavalieri del Dogado di Mocenigo” è un Circolo locale che rappresenta l’immagine di Alvisopoli, con particolare riferimento al suo patrimonio culinario che in parte appartiene alla storia della Repubblica di Venezia, “Regina di terra e di mare”. Sono antiche ricette, alcune descritte anche dal famoso cuoco del ‘700 Francesco Leonardi nel suo trattato “L’apicio moderno”, molte delle quali sono a base di riso. Questo cereale abbondava nella cucina del Mocenigo perché era coltivato in gran quantità nella tenuta di Alvi -

sopoli, la quale possedeva anche un laboratorio della “pileria del riso”: risi e verze, risi coi porri, risi in brodo coi fegatini de poàstro, risi col nero de sèpia, risi e bisi dea tradissiòn, risi e tochi. Quest’ultimo è un piatto unico preparato con riso lessato condito con “tochi de poàstro coto in tecia”

ancora molto diffuso nel basso Piave e rappresentato dalla emerita Confraternita sandonatese dei “Risi e Tochi” . È solo una parte del grande patrimonio alimentare che geneticamente ci appartiene e che si allarga ad altre storiche ricette caserecce di prestigio che fortunata -

mente si apprezzano ancora in alcune osterie e trattorie della Venezia orientale che mantengono la tradizione: il figà alla venessiana , i bigoli in salsa , le sarde in saòr, il bransin al forno, gli scampi a la bùsara, il sievolo rosto, le sepoìne roste, le sèpe in umido, la sòpa coàda, le frìtole e i galani

Rimanendo nell’entroterra, riviviamo le tradizioni delle famiglie patriarcali di campagna che consumavano in abbondanza la polenta di mais, per la prima volta prodotta dal nobile veneziano Conte Emo, la menèstra de fasiòi , le patate in tècia , la fortaja, i vovi in funghéto ecc. ed il pollame, gli uccelli domestici allevati per la carne e le loro uova che avevano un basso costo per il loro mantenimento ed un facile adattamento all’habitat locale. La cottura si faceva nel foghèr , sostituito poi dalla cucina economica, una stufa a legna, di ghisa smaltata con il piano in cerchi sopra i quali si preparava il cibo con una cottura lenta, un metodo sano che mantiene intatto il sapore e le qualità nutritive ed esalta i profumi. Quindi, mangiare un pollo ruspante fatto in tecia con le patate, la faraona rosta, l’anara muta, o il cunicio con la pevarada significa assaporare profumi e sapori genuini ed autentici che ben restano nella nostra memoria.

BISÀTO AI FERRI

(ANGUILLA ALLA GRIGLIA)

(PER 6-8 PERSONE)

Stendete 2 anguille di circa 700 gr ciascuna, apritele seguendo la lisca centrale, eliminate le interiora, la testa e la coda per poi lavarle e pulirle bene. Dividetele a tranci grandi e ponetele a marinare per mezza giornata nel vino bianco con salvia e rosmarino. Dopo la marinata, asciugarle e stenderle in una griglia non eccessivamente calda. Cuocetele lentamente rigirandole spesso fino a cottura, salandole e pepandole alla fine. Servitele con una fetta di polenta arrostita ed abbinatele ad un Raboso Rosato frizzante.

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L’acquolina in bocca
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