Editoria transculturale: i progetti editoriali Il Roccolo e Pantarei, a cura di Eros Bellinelli di Stefano Bragato e Raffaella Castagnola (Università di Zurigo)
I
1 Roccolo e Pantarei furono due imprese editoriali fondate da Eros Bellinelli a Lugano, attive dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta. Benché nate con modalità e scopi differenti, entrambe furono molto impegnate nella promozione degli scambi culturali tra Svizzera e Italia, anche attraverso l'appoggio di istituzioni come la RSI, il quotidiano «Libera Stampa» e l'associato Premio «Libera Stampa», tutte iniziative curate da Eros Bellinelli. L'analisi di queste due imprese editoriali rappresenta una tappa successiva del lavoro iniziato nel gennaio 2017 dal team di ricerca del progetto «La gita a Chiasso,: trent'anni di sconfinamenti culturali tra Svizzera e Italia (1935-1965)1 finanziato dal Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica e afferente alla Cattedra di Letteratura italiana dell'Università di Zurigo. Il progetto indaga la rete dei rapporti culturali tra Svizzera e Italia lungo tre decenni di grandi cambiamenti sociali ed economici per entrambi i Paesi, attraverso una cernita estensiva di varie tipologie di materiali tra cui documenti d'archivio, attività editoriali, stampa periodica, radio, TV.' Il suo obiettivo è di costruire una mappatura dell'attività transculturale (collaborazioni, intersezioni, scontri) di enti e personalità svizzeri e italiani in quegli anni, al fine di fare luce non solo sulle reciproche influenze tra i due Paesi, ma anche sull'eventuale presenza, a metà strada, di uno spazio terzo intraculturale con propri tratti originali. Questo permetterà, infine, di ricostruire il percorso concettuale di tali relazioni, soffermandosi sull'articolazione di concetti chiave della storia delle idee come «identità», «confine», «immigrazione», e valutare quindi il loro impatto sulla reciproca sprovincializzazione di Svizzera e Italia nel Novecento e l'avvicinarsi di un orizzonte sempre più europeo e globale. La fascia cronologica individuata (1935-1965) si sofferma su un periodo chiave dello sviluppo delle culture e delle società svizzera e italiana nel Novecento. Il primo decennio vide l'apogeo e la crisi del regime fascista e con esso l'emergere di un diffuso dibattito intellettuale tra i due Paesi, oscillante tra posizioni di condanna, sospetto, adesione, quando non di aperte mire irredentiste. La guerra stessa inoltre ebbe un forte impatto sugli scambi culturali e sociali tra i due Paesi, come rilevato dai molti studi storici su