Opera Nuova 2018-2

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Lillith Cavalli

«Crimine di guerra» e altre poesie

Crimine di guerra

Il sole splende sopra la sua testa e illumina la terra secca. Un leggero vento soffia sopra la superfice e porta via la sabbia. Il silenzio tombale è la musica che risuona, neanche un uccello vola, cinguetta o canta. Il paesaggio avaro porta l'aria riempita di polvere. Il respiro è faticoso e il sudore impregna la spianata. Disperatamente osserva i dintorni in cui si trova e non riconosce più niente nell'ampio cumulo di macerie. Incredulo e angoscioso cerca di capire cos'è appena accaduto. Il senno rallenta, poi il corpo comincia a tremare. Le gambe non riescono più a sopportare il peso del corpo e alla fine cedono. I ginocchi toccano la ghiaia che causa un forte dolore. Vorrebbe gridare, però non esce niente dalla sua bocca. Apre gli occhi, ma non vede e vorrebbe ascoltare ma non sente. Il sangue e le lacrime si uniscono sulla sua faccia che è segnata dagli stenti. Con gli ultimi sforzi si avvicina alle rovine, perché si ricorda che da qualche parte lo aspettano le sue sorelline. Con il fiato corto e le ultime risorse disponibili sposta pietra dopo pietra e reprime la nausea crescente.


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