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Cuori intrepidi

«Ilrosso ha l’impeto e la dignità di un cuore intrepido» (Man Ray). E poco importa che sia fragola, corallo o ceralacca, rosso tramonto, solenne e malinconico, o rosso fuoco, che tutto brucia al suo passaggio, rossore delicato oppure scarlatto e sfacciato, vinaccia, porpora, cinabro, scuro come la ruggine o luminoso come una ciliegia sotto il sole d’estate, rosso magenta o pompeiano, sangue o succo di melograno. Cuori intrepidi, ecco di cosa abbiamo bisogno. Mossi dall’istinto o l’ispirazione, da una passione ardente o una misteriosa illuminazione. Abbiamo bisogno di donne e uomini che non si accontentano di sopravvivere (ah, l’ebbrezza dell’apocalisse prossima ventura!) e per questo amano creare, costruire, immaginare, ognuno nel suo modo, unico e diverso, perché l’universo ha bisogno di guardarsi con occhi sempre nuovi. Noi cerchiamo “quella cosa”: l’entusiasmo, il senso, la motivazione. Cerchiamo la passione e l’energia, la bellezza, il fuoco sacro, l’idea rivoluzionaria, l’allegria. Ma, volendo, anche l’ozio consapevole, la nobile rinuncia, il vuoto, la nostalgia, la parola gentile pronunciata sottovoce: a volte ci vuole più coraggio a dire “no”, a liberarsi dalle convenzioni e i condizionamenti, a uscire dalla logica del “me” e del “mio” (una prigione invisibile), rischiando la vertigine del “noi” (che comprende gli altri e la natura, il visibile e l’invisibile). L’abbiamo chiamata REDness. “Rossità”. Forse perché «un tocco di rosso fa più effetto di un’intera secchiata d’acqua» (Matisse) e oggi c’è un gran bisogno di darsi una svegliata (ma anche un “risveglio”, all’orientale). In questi tempi cinici e stanchi, emergenziali e ferali, abbiamo bisogno di ritrovare ciò che ci dà la forza di alzarci la mattina, o che ci

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tiene svegli fino a tardi. Lo scopo. Il significato di ciò che facciamo. Senza cedere alla narrazione corrente, che ci vuole spettatori inerti di un film in cui gli eroi sono ridotti a fare gli influencer e a noi rimane solo la libertà di scegliere l’emoticon. REDness non ha un tema specifico (ne ha tanti, potenzialmente tutti). È una rivista fatta di incontri e storie, di persone e personaggi. Interviste, dialoghi, chiacchiere in libertà. Ci interessano gli esseri umani, le scelte, i sogni e le emozioni autentiche, le opere che lasciano il segno, ma anche le amabili sciocchezze che rendono la vita più buffa e imprevedibile, per non prendersi troppo sul serio. Racconteremo anche luoghi, eventi, idee. Cose note e meno note, a cui offriremo una gran voglia di scoprire e di capire, insieme al gusto dello scrivere (e del leggere), perché la rivista non deve essere un dovere, ma un piacere. Cultura, scienza ed economia, arte, moda, filosofia, libri e film, sport e cucina, a noi va bene tutto, purché sia fatto con REDness. In questa prima tappa ci muoviamo tra l’infinitamente grande e misterioso dei buchi neri, grazie a una scienziata ispirata come Mariafelicia De Laurentis, e la basica umiltà della cicoria, la vita avventurosa e libertaria del mitico Giorgione. Perlustriamo l’arte dello scrivere - ma anche del non farlo per forza - con una scrittrice che amiamo, Veronica Raimo, e conosciamo Linda Messerklinger, artista multiforme, imparentata con una divinità orientale (dakini!), che ci parla di anima, natura, connessione fra tutti gli esseri. “Connessione” è anche una delle parole più amate da Thomas Torelli, creatore di Uam.Tv, documentarista alternativo e spiritualista, che ci porta a esplorare Il sentiero della gioia. A proposito di strade che vale la pena percorrere, eccovi una guida illustrata ai Cammini che attraversano l’Italia. Ma consigliamo anche un giro al Lido di Venezia, per la Mostra internazionale d’arte cinematografica, che presentiamo attraverso i suoi film più attesi (da noi) e l’intervista al direttore Alberto Barbera. Un’attenzione particolare, però, la dedichiamo a Gianni Amelio, uno dei più grandi registi del cinema italiano di oggi e di sempre, che ci racconta il suo nuovo film, Il signore delle formiche, e tante altre cose. Per poi celebrare la “rossità” al lavoro di MondoRed e chiudere in bellezza, omaggiando Oscar Wilde, insieme all’arte di Marta Carraro (le illustrazioni sono sue e le troverete anche nei prossimi mesi, un motivo in più per non perdere neanche un numero della rivista). Più rednessper tutti!

Fabrizio Tassi

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