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Intervista al fondatore di Capri Watch
from Mondo Arte #1
by miartgallery
Silvio
Staiano
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Nell’isola tra le più struggenti del mondo: intervista al fondatore di Capri Watch
di Giulia Rocco
Capri e le sue bellezze, è qui che nasce Capri Watch ed è qui che incontriamo il fondatore di questa bella realtà imprenditoriale, Silvio Staiano al quale chiediamo una suggestione relativa a ciò che di splendido ci circonda… qui non si può non lasciare spazio al sogno.
Capri è un luogo dell’anima, ognuno la vive e la sogna alla sua maniera e per me è un sogno che non finisce all’alba, ma continua all’infinito e quando ritorni da un viaggio intercontinentale e vedi queste rocce, la vegetazione e i colori ti ritrovi a sospirare, pensando che questo è il posto più bello del mondo!
Silvio Staiano, tra le pagine della nostra rivista vogliamo raccontare storie di virtuosismo e talento, il nostro obiettivo è quello di condividere con i lettori e il nostro pubblico spunti e riflessioni che parlino del sapore di un’Italia capace di creare bellezza. Storie che hanno a che fare con il mondo dell’arte e dell’artigianato italiano, storie capaci di mettere in evidenza il positivo e le risorse intellettuali e manageriali dei nostri connazionali. Le chiederei quindi quale sia stato l’inizio di questa bella avventura, da dove parte l’idea di realizzare il marchio Capri Watch.
La ringrazio per questa bellissima premessa: l’idea di far parte dell’Italia “positiva” e che “crea bellezza” è un onore che già mi ripaga di tanta fatica e di tutti i sacrifici. Per Capri Watch lavoro ininterrottamente da oltre 20 anni con mia moglie Valeria e mia sorella Alba direttamente coinvolte nella gestione quotidiana e poi i miei bimbi, Alessandro di 9 anni e Paola 7, che ogni tanto vedo “comparire” quando fanno capolino in ufficio per salutarmi. È per me importante sapere che i miei figli godano della preziosa libertà di entrare e uscire da qui quando vogliono, certi di trovarmi. Capri Watch nasce senza una reale progettazione, in modo spontaneo, come un fiore che sboccia tra le rocce. Si tratta di un vero e proprio sogno ad occhi aperti, così amo dire, una passione antica per gli orologi che si è trasformata in un lavoro a tempo pieno, sempre più ricco di responsabilità sia verso i Clienti estimatori sia verso i collaboratori. Ricordo bene, come fosse ora, il primo esemplare di Capri Watch esposto nella vetrina del negozio di mio padre in via Camerelle, la strada più glamour dello shopping caprese: era il 1 Agosto 1995. Un orologio semplice, ispirato agli Swatch dell’epoca, ma che riproduceva su quadrante e cinturino alcuni simboli di Capri, dall’orologio del campanile della piazzetta, ai faraglioni e ancora i limoni capresi. Fu un successo immediato. Ho seguito il mio cuore, senza esitare, come quasi sempre ho fatto nella mia vita e oggi sono orgoglioso dei risultati ottenuti che consapevolmente condivido con i miei familiari ed il nostro team. Il marchio Capri Watch, grazie al lavoro fin qui svolto, nell’immaginario collettivo evoca eleganza, stile, design, eccentricità ed esclusività. Capri




Watch nasce a Capri, dall’estro di un caprese doc, che evidentemente custodisce questi valori nel suo dna!
Il suo amore per Capri quanto è stato determinante nel percorso che ha portato Capri Watch al grande successo che conosciamo tutti, in Italia e in tutto il mondo?
Il mio amore per l’isola è racchiuso nelle cinque lettere che compongono il nome Capri, questo è il fil rouge che lega il successo del brand ai nostri appassionati clienti. Un sentimento forte che ho cercato di trasferire nel concept di ogni modello di orologio. Capri con le sue bellezze, frequentata da un’élite internazionale abituata al bello, è per noi fonte d’ispirazione privilegiata. L’essere “caprese” è un plus valore che aggiunge smalto imprenditoriale alle nostre iniziative.
In quali Paesi è presente Capri Watch?
Siamo presenti in tutto il mondo. Infatti tramite il sito internet raggiungiamo i nostri Clienti in ogni angolo del globo. Infinite sono le richieste di distribuzione provenienti da tutto il mondo ma, al momento, non amiamo “massificare” il prodotto che preserviamo e proteggiamo gelosamente in pochissimi ed esclusivi punti vendita, custodi di un’esperienza d’acquisto raffinata.
Quanto ritiene siano importanti gli incontri, le persone in un cammino così complesso? Il suo incontro con Antonio Miniaci, per esempio, imprenditore nel mondo dell’arte da oltre 40 anni e uomo innamorato del proprio Paese, risale a molti anni fa, ed è proprio qui a Capri che vi siete conosciuti e che avete condiviso entusiasmo e passione: entrambi avete portato l’Italia in giro per il mondo, ma ogni anno vi ritrovate in questo splendido luogo a raccontarvi riflessioni e sogni…
Gli incontri contano nella vita, eccome se contano. E come i sogni, vanno interpretati e decodificati. L’incontro con Antonio Miniaci? Nonostante la differenza d’età siamo entrati subito in sintonia. Eravamo nei primi anni ’90, ricordo la sua galleria in piazzetta, un vero e proprio salotto nel salotto del mondo. Ricordo artisti allora emergenti e grandi maestri, che con le loro opere esaltavano le bellezze tipiche delle nostre terre baciate dagli dei. Di Antonio mi colpì il modo in cui si affidava e si fidava dei suoi collaboratori. Questo modo di fare gli consentiva di gestire numerose gallerie d’Arte contemporanea nei luoghi più prestigiosi: Capri, Positano, S.Gimignano, Venezia, Milano, New York, ma anche Miami, Bruxelles e ancora nei Caraibi, insomma un vero e proprio “Orient Express” dell’arte. Imprenditore vulcanico e illuminato. Eravamo diversi nel concepire i tempi di permanenza con la propria attività in determinate location. Trovavo impegnativo e stressante il suo


continuo aprire nuove sedi, ma allo stesso tempo questo dimostrava la sua capacità di rinnovarsi e rimettersi in gioco. Anche oggi che potrebbe scegliere una maggiore tranquillità e riposo, anche solo durante una telefonata di saluti puoi percepire immediatamente il fuoco che ha dentro. In più occasioni abbiamo pensato di collaborare ad un progetto espositivo comune, ma i mille impegni di entrambi ci hanno fatto sempre rimandare, almeno fino ad ora!
Quali ritiene siano le chiavi del successo di un’azienda come la sua? Cosa è importante, per un businessman, ricordare e non perdere di vista nei momenti più complessi?
Il riferimento al passato, alle radici; riconoscenza per chi ci ha preceduto e chi ci ha aiutato sin dalle prime ore; l’attenzione ai dettagli, concepire ed ideare prodotti che per qualità e design devono resistere ai successivi vent’anni. Non ultimo è fondamentale mettere insieme un team, una squadra, come avviene in una grande orchestra dove la bravura e l’amore per quello che si fa riescono all’unisono a creare una magica armonia. Anche se in questo non sono molto bravo, sono un accentratore, troppo spesso gestisco personalmente e direttamente le attività che più amo, poi in realtà ci pensano loro, le persone che compongono il mio team a colmare questa lacuna, autogestendosi e contribuendo attivamente al successo di tutti. Bisogna sempre tener presente gli obiettivi e i traguardi che ci siamo prefissi, creare un mix di cose simili e disuguali allo stesso tempo, un pizzico di ambizione, tanta modestia e molto coraggio senza mai fermarsi davanti agli ostacoli. Capri Watch è un’attività molto singolare: era un negozio, diventato poi azienda e oggi brand affermato, presente oramai in tutto il mondo.
Qual è il momento che ricorda di maggior gioia e soddisfazione durante la crescita e il cammino verso il successo dell’azienda?
Certamente un momento unico e forse anche magico che non dimenticherò mai è stato il giorno in cui Capri Watch ha festeggiato i 20 anni di attività. Un traguardo raggiunto in un momento di grande successo che ho potuto condividere con chi ha contribuito negli anni a questo risultato, dai miei familiari e amici, ai miei collaboratori e tutti i partner. Ricordo un party d’eccezione, un evento indimenticabile nel Parco del Grand Hotel Quisisana con Veronica Maya, madrina della serata di gala, e un grande Peppino di Capri che entusiasmò gli ospiti con un concerto memorabile. Tutti per sempre ricorderemo Peppino che iniziò a cantare “Luna Caprese” nel preciso istante in cui la luna sbucò dalla collina di Tragara. Momento unico per emozioni e sensazioni provate.
Ci si può trovare nei luoghi più belli del mondo, ma senza un’idea vincente non si va da nessuna parte: cosa ha ispirato il suo progetto?
La vita! Devo quasi tutto alla mia vita, all’esperienza, al vissuto: i viaggi, gli incontri l’emozione… Ho sempre amato ascoltare le persone anziane con tutto quello che avevano da raccontare. Faccio di tutto per ricordare, conservare e trasferire la saggezza di un tempo. Una volta, un uomo a cui devo molto, mi insegnò una cosa incredibile: mi vide preoccupato per quanto avessi speso per un viaggio di lavoro, con scarsi profitti, e mi disse: “non aver paura… quando si “gira” (si viaggia) si guadagna sempre!” Non ho quasi mai più sentito parole, apparentemente assurde, più vere di quelle: sto ancora guadagnando per tutto ciò che ho visto, imparato e ricordato.
Umiltà, discrezione e professionalità sono caratteristiche che la contraddistinguono: quanto ritiene importante mantenere vivi questi valori quando si raggiunge un successo come il suo?
Io voglio credere che i valori presenti in un uomo siano gli stessi di quelli che si avevano da bambino, certo la vita mette a dura prova, alcune esperienze tendono a contaminare la purezza, ma l’indole primeggia sul resto. Sono istrionico, un sognatore, un visionario, ma con i piedi ben ficcati nel terreno! Faccio della professionalità un’arma di difesa contro l’approssimazione che dilaga in tantissimi ambiti della società. Ritengo di essere una persona umile e rispettosa degli altri, credo che un valore che ogni uomo deve ricordare sia quello della riconoscenza! Non dimentico, non dimentico mai chi ci ha aiutati nei momenti più bui. Ho una memoria elefantiaca. Non amo chi dimentica…
La curiosità mi porta a chiederle quali siano i progetti per il futuro? La prossima avventura?
Già, la prossima sfida? Rendere elegante e fortemente fashion modelli di orologi e gioielli dedicati al Tennis. Uscire dal concept che il Tennis rimanda allo sport e basta. Intendo rendere questa collezione un richiamo alla raffinata eleganza che, per storicità e tradizione, caratterizza questo sport. E poi l’altra sfida che raccolgo è quella di lottare contro l’inerzia di politiche inadeguate e insensibili, che trascurano e non si occupano a dovere delle esigenze dei più deboli, dei bambini e degli anziani di Capri, per esempio, finanziando progetti che tutelino queste fasce più fragili, perché vengano individuate aree e strutture da dedicare loro, degne della loro dignità.

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