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A proposito degli IPM
from ViaLibera n. 3
by LiceoRummo
di Pompeo Soricelli
Gli istituti penitenziari minorili cosi come sono oggi organizzati sono lontani da quella che dovrebbe essere la loro funzione ovvero i ragazzi che entrano nelle carceri dovrebbero essere aiutati a capire gli err commessi e cercare di riabilitarsi, mentre le nostre carceri, purtroppo sono al pari degli istituti penitenziari ordinari. Per garantire, quindi, funzione rieducativa delle carceri e non detentiva sarebbe auspicabile che una volta portatovi il minore autore del reato, questi dovrebbe rimanervi poche ore, al massimo un giorno. E qui uno staff di specialis ed educatori dovrebbe poi indirizzarlo verso strutture diverse. Sarebbe anche opportuno evitare che i minori dividano le celle con maggiorenni, ospitare nelle celle non più di 3 ragazzi e garantire loro ritorno nella società da ragazzi liberi e consapevoli degli errori fatti desiderosidinoncommetterneinfuturo.
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Ovviamente non si può prescindere da quanto il Codice Penale prescrive, ovvero che «è imputabile chi, nel momento in cui commesso il fatto, aveva compiuto 14 anni ma non ancora i 18, se avev capacitàdiintendereedivolere.»
Emblematico, a questo proposito, è il caso di un ragazzo di 13 anni, accusato di aver maltrattato un compagno colpendolo con schiaffi pugni. Svolte le indagini ed ascoltato il minore, non è stato possibile istituirealcunprocesso,proprioperchéilragazzononeraimputabile. caso analogo di minore 15 enne finì con assoluzione per esito positiv della “messa alla prova” (questo significa far in modo che il minore ripari il danno, si riabiliti ed eventualmente faccia pace con la vittima del suo reato). Si ricordi, infine, che il processo minorile è diverso da quello ordinario,poichéc'èsemprelanecessitàditutelareilminore.