6 minute read

di Sabrina Iarusso, Benedetta Bosco, Letizia Giangregorio, Giuliana Coppolaro, Gabriella Gagliardi, Martina Santoro pag

Da bambina giocavo a fare l’avvocato!

di Sabrina Iarusso, Benedetta Bosco, Letizia Giangregorio Giuliana Coppolaro, Gabriella Gagliardi, Martina Santoro

Advertisement

Nella realtà sannita, pensando a coloro che partendo da zero ce l'hanno fatta, un nome lampante è quello di Nunzia De Girolamo. Beneventana, avvocato di successo, giovane deputata per la destra berlusconiana, a meno di quarant'anni è Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. Abbandonata la carriera politica si dedica con successo all'attività giornalistica, prima nei programmi di Massimo Giletti, poi in Ciao Maschio, un format tutto suo, che da due anni va in onda in seconda serata su Rai 1.

La donna, colei che doveva occuparsi della casa, dei figli e del marito. La donna, colei che non aveva nessun ruolo e veniva costretta ad essere sottomessa all'uomo. La donna, colei da utilizzare come un oggetto e da comandare a piacimento. Un'indipendenza negata, un'identità nulla, una vita limitata e costretta al minimo indispensabile. È stato arduo e lento il cambiamento, durante la storia: di anno in anno un piccolo passo avanti, per la conquista di qualcosa che in realtà sarebbe dovuto essere scontato… uguali diritti.

L’ambizione italiana di una sannita decisa

Oggi, fortunatamente, non è più così grazie alle numerose donne che hanno lottato per loro stesse e per tutte le altre. Contattiamo Nunzia De Girolamo per chiederle un'intervista: non fa difficoltà, anzi, ci si concede con garbo ed entusiasmo, incontrandoci via Skype e rendendosi disponibile a rispondere in maniera semplice e genuina alle nostre curiosità riguardo al suo percorso. Ci ha raccontato di una Nunzia bambina, che preferiva giocare a fare l'avvocato con sua sorella piuttosto che giocare con le bambole, desiderando di rendere quello che per lei era solo un passatempo il suo progetto di vita e il suo futuro. Se la Nunzia di adesso ripercorresse i momenti in cui i suoi piani erano solo delle ambizioni, potrebbe sorridere a quella piccola sognatrice e sentirsi realizzata anche oltre le sue aspettative. Il suo percorso non è stato privo di difficoltà e momenti bui, ma, come afferma Luis Sepùlveda, “vola solo chi osa farlo”. L'escalation della sua carriera inizia nel momento in cui, conseguita la laurea in Giurisprudenza presso “La Sapienza” di Roma, si avvicina al mondo della politica, diventando coordinatrice di una lista elettorale nella sua Benevento. Successivamente viene eletta deputata, ed è da lì che nel 2013 arriverà a rivestire la carica di Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Nunzia De Girolamo ci ha trasportato per un momento in questo mondo politico, da sempre appannaggio dell'universo maschile, illustrandoci quanto sia stato complicato imporre la propria idea. «Non è stato difficile - dichiara la De Girolamo - ma difficilissimo, poiché ho vissuto la doppia problematica: il settore agricolo non ha un ruolo centrale nella politica ed è poco ascoltato, soprattutto se a rappresentarlo è una donna. Il combinato disposto di queste due caratteristiche è stato esplosivo per me. Ho dovuto dare fondo al mio essere sannita e al mio carattere forte e mi sono letteralmente imposta nel consiglio dei ministri, talvolta facendo anche leva sui buoni rapporti con alcuni di quest'ultimi. Devo dire, però, che nonostante le battaglie, le leggi, i provvedimenti, la sensibilizzazione, in politica c'è ancora un grande e forte maschilismo, contro il quale io stessa ho combattuto.» Una donna che decide di intraprendere un percorso politico è costretta a trascurare la propria vita privata e i propri hobby: come lei stessa ha testimoniato, è difficile trovare un'equilibrata conciliazione tra lavoro e famiglia. Le chiediamo cosa l'abbia spinta ad impegnarsi in politica e se si sia mai pentita di aver compiuto quella scelta. La sua risposta è decisa: «Mi ha spinto l'amore per l'altro! Io adoro stare in contatto con le persone, occuparmi della risoluzione di problemi e la politica è uno strumento che consente, attraverso gli strumenti legislativi e il dibattito, di lottare nell'interesse del bene collettivo e della società. Ho amato molto la politica, non l'avrei mai lasciata, non ho scelto di abbandonarla, ma sono stata cacciata, e quando è successo ho deciso di non cambiare casacca. Scelsi pertanto di stravolgere la mia carriera professionale, ma se avessi potuto sarei rimasta lì, perché nonostante tutte le difficoltà che c'erano era quella che mi rappresentava di più, quella che mi avvicinava all'aiuto degli altri.» La nostra conversazione ci conduce all'inesistenza di differenze mentali tra uomo e donna, ma riflettiamo sul fatto che anche a livello normativo sembra che il pregiudizio persista in maniera tutt'altro che silenziosa, come dimostra anche il fatto che si disponga “per legge” un numero minimo di donne nelle liste delle competizioni elettorali (quasi a cercare di convincere l'elettore di non preoccuparsi di votare una donna… in fondo è brava lo stesso). Le chiediamo: «Ma secondo lei, perché le donne sono ancora così poche in politica? Sono restie a proporsi, sono ancora tenute lontane o cosa…?». N. D. G. - «La quota rosa è tuttora minima nella politica per due motivazioni in particolare. Una donna che decide di intraprendere un percorso politico è costretta a trascurare la propria vita privata e i propri hobby. Il pregiudizio che ci è stato nel tempo ha tenuto ancora più lontane le donne, che a volte, sono state utilizzate come specchio per le allodole, piuttosto che come teste pensanti che partecipavano alla vita democratica del paese». Facendo un passo avanti nella sua carriera, Nunzia ci ha descritto anche la sua esperienza nel mondo dello spettacolo e della televisione, sottolineando, il divario più grande con la politica: il peso di essere donna. Domanda - Lei è conduttrice di “Ciao maschio”, definito “un esperimento sociologico che vuole indagare l'universo maschile”, perché, a quanto lei sostiene, “per permettere alle donne di vincere le loro battaglie è necessario ascoltare gli uomini” . Come mai ha deciso di intraprendere questo viaggio alla scoperta del mondo maschile e non di quello femminile. N. D. G. - «Noi donne siamo più tendenti a parlare e ad esprimere le nostre emozioni, le fragilità, le debolezze; invece, da parte del maschio c'è una predisposizione a

nascondersi, sia da piccolo sia da grande. Proprio per questa ragione mi piaceva l'idea di esplorare il mondo maschile. Culturalmente bisogna confrontarsi per sradicare il pregiudizio verso la donna: senza l'integrazione e il confronto con l'altro sesso non arriveremo mai a quegli obiettivi, cui tanto auspichiamo. Dobbiamo imparare ad ascoltare chi è diverso da noi. Io essendo una donna ero curiosa di sentire la loro opinione e ho cercato di creare un rapporto intimo, di confidenza verso di me, che poi potesse anche essere un esperimento per chi da casa segue ed osserva la figura maschile». D. - Essere donna ed essere meridionale comporta, in base alla sua esperienza più difficoltà di inserimento nel tessuto sociale? N. D. G. - «L'essere meridionale e il mio luogo d'origine mi hanno posto ulteriori ostacoli lungo la mia carriera politica, sin da quando sono arrivata in parlamento con la vecchia Lega e i diversi pregiudizi che l'accompagnavano. Nonostante questo, sono stata in grado di affermarmi per quello che sono, non per la provenienza, la carta d'identità o il genere sessuale, ed è ciò che consiglio di fare a coloro che vogliono intraprendere il mio stesso percorso. Ma mentre nel contesto politico, la provenienza meridionale e il mio accento, sono sempre stati punti a sfavore, in quello televisivo sono una risorsa».

Abbiamo conosciuto una donna forte, determinata, indipendente, che crede nei suoi principi, che affronta il mondo con i suoi ideali, lottando affinché il suo nome e la sua persona venga riconosciuta. Il pregiudizio non è stato sufficiente a fermarla, ha continuato a combattere per avere un'identità nel campo politico per poi, come abbiamo visto, continuare nel mondo mediatico. Cambiare il proprio lavoro e stile di vita è difficile, ma Nunzia ci è riuscita egregiamente, infatti nella sua vita non ha seguito un'unica strada, ma ha lasciato aperte delle porte, con la costante di un unico obiettivo: sconfiggere il pregiudizio femminile. In questo modo abbiamo potuto conoscere una parte di Nunzia De Girolamo che abbiamo apprezzato ancor più di quello che la ormai affermata conduttrice televisiva dà a vedere di sé.

This article is from: