La Riviera n°50 del 8-12-2013

Page 8

POLITICA

FILIPPO CIVATI

MATTEO RENZI GIUSEPPE BASILE

MIMMO BOVA

GIANNI CUPERLO MARIA CARMELA LANZETTA

LUIGI MEDURI

SILVIO FRASCÀ

SEBY ROMEO

CESARE DE LEO

FRANCESCO LOMBARDO

KETTY BELCASTRO

GIUSEPPE CAMPISI

MARCO PARLATO

DEMETRIO BATTAGLIA

Pd Calabria al voto Oggi si svolgeranno le primarie ILARIO AMMENDOLIA Il clima intorno non è né di attesa, né di entusiasmo. Un fatto di ceto politico e come tale percepito dai cittadini con freddezza. I candidati all’assemblea nazionale di Renzi e di Cuperlo, pur ottime persone, sembrano usciti da riunioni clandestine, da una specie di “carboneria democratica” che si annida nei gangli del partito. Non a caso verranno scelti con il “porcellum” interno. Renzi, Cuperlo, Civati sono ottime persone e potrebbero essere delle risorse per un Partito che abbia la voglia e l’ambizione di esser tale. Invece la discussione verte sulla continua ricerca di un leader che viene caricato di attese messianiche destinate ad essere deluse. Si tratta di una incursione della “cultura” berlusconiana nel campo della Sinistra. È stato così con Prodi, con Veltroni, con Bersani. La ricerca del leader carismatico equivale ad un trapianto sul corpo della Sinistra di una testa estranea. Del resto basti osservare il PD nella Locride. Un partito che si agita a ogni scadenza elettorale e poi cade in letargo. In perfetta sincronia con quanto avviene nel resto della Calabria. Credo che qualora lo si volesse ci sarebbero tanti giovani, tante intelligenze, tante energie, che potrebbero giocare un ruolo ma questo guasterebbe la rotta di navigazione stabilita dalla cabina di comando. La divisione in corrente è fittizia. Per esempio credo che se il “Renzi rottamatore” della Leopolda potesse vedere molti dei “renziani” di lungo corso che si riciclano in Calabria scapperebbe a gambe levate e se un fine “intellettuale” come Gianni Cuperlo guardasse i “suoi” comprenderebbe come le picco-

le lobby locali abbiano sterilizzato ogni istanza di rinnovamento. I partiti non sono mai stati, né avrebbero potuto essere, associazioni di beneficienza. Dovrebbero essere luoghi di confronto, anche aspro e teso, di iniziativa, a volte di lotta, di elaborazione collettiva, di speranza. Questo l’humus renderebbe legittime le ambizioni personali e la selezione della classe dirigente. Il PD odierno, soprattutto dalle nostre parti, è lontano dai luoghi di lavoro e da coloro che il lavoro lo cercano, privo di ogni progetto, spesso prigioniero di notabili di paese senza spessore politico. È amaro per me dire queste cose, ma il silenzio provoca cancrena e morte. Non ci sarebbe stato una destra così

Il partito nella Locride si agita ad ogni scadenza elettorale e poi cade in letargo. Dalle nostre parti, il Pd è lontano dai luoghi di lavoro e da coloro che il lavoro lo cercano, è privo di ogni progetto, spesso prigioniero di notabili di paese senza spessore politico

forte, né il “grillismo” se il Pd avesse esercitato il proprio il ruolo di grande partito democratico. Personalmente non andrò a votare. Questa è solo una scelta sofferta ma personale, quindi, di poco conto. Molto più negativo è il fatto che il Pd non parli né agli studenti né ai professori, né agli ammalati né ai carcerati, né agli intellettuali né ai disoccupati, né a coloro che cercano e non trovano lavoro né ai pensionati. Non è sincronizzato con la gente. Parla a cerchie ristrettissime di persone che, non sempre, sono disinteressate Questo il contesto in cui si svolgono le primarie. Il qualunquismo non serve. È utile la compostezza e la serietà ma non è più DOMENICA

tempo di dare coperture a gruppi dirigenti fittizi ed a manovre di mero potere. Per fare qualche esempio. La Calabria è allo stremo e il Consiglio regionale, con voti unanimi, ci costa 80 milioni di euro l’anno, molto più di quello della Lombardia, del Veneto o del Piemonte della ricca Emilia. La Calabria è in difficoltà e i gruppi regionali incassano contributi che un referendum che avevamo combattuto e vinto aveva eliminato. Non c’è differenza alcuna tra “renziani” e “cuperliani”, tra “destra e “sinistra”. La nostra Terra continua ad essere “uno sfasciume pendulo sul mare” ma le classi dirigenti, in maniera bipartisan, continuano a perdere le risorse che provengono dall’Europa. Abdicazione della politica a favore del voto di scambio, antica malattia che ci ha reso agonizzanti. Così la politica perde credibilità e la democrazia corre pericoli. Noi abbiamo bisogno di partiti capaci di cogliere le attese, i problemi, le speranze della gente e trasformarli in progetto politico ed in un serio impianto culturale. La politica senza passione e senza entusiasmo diventa mestiere (o ancora peggio) e come tale interessa solo ai mestieranti. Noi continueremo a batterci per un’altra Politica che viva nelle viuzze dei paesi, nelle grandi città, ma soprattutto nei cuori delle persone. Una politica di cui si parli nelle case e nei luoghi di lavoro e per la quale vale la pena spendersi. L’augurio sincero e di cuore che faccio al Pd nel giorno della sue primarie è che possa diventare un partito democratico vero di cui si sente tanto bisogno.

08 DICEMBRE 2013

LA RIVIERA

08


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.