La Riviera n°49 del 01-12-2013

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ECCELLENZE

Guida Bibenda: «Il Gambero Rosso di Gioiosa Marina è il ristorante che è cresciuto di più in Calabria»

La cucina della Locride protagonista al Gran Gala del Cavalieri Hotel novembre 2013. Maestoso salone Cavalieri Hilton Rome: Il ristorante “Gambero Rosso” di Marina di Gioiosa c’era. Invitato al Gran Gala romano dalla “Guida Bibenda” come il ristorante calabrese che ha registrato una formidabile evoluzione nel 2013. novembre 2013. Fiera di Milano: Il ristorante “Gambero Rosso” di Marina di Gioiosa c’era. La tartara di cernia e mela verde al balsamico e il gamberone all’arancia al sapore di bottarga di muggine e cernia in oliocottura con limone e battuto di pomodoro freddo, dello chef Riccardo Sculli, ritenuto una delle giovani promesse nel panorama nazionale, ha sorpreso positivamente gli ispettori del Club di Papillon, responsabili della rivista del gusto “Golosaria”. In un periodo in cui l’argomento cibo rappresenta uno degli assi portanti del turismo e del suo sviluppo, i due nuovi riconoscimenti alla premiata ditta Sculli sono motivo di gioia e di speranza per un territorio che per quanto riguarda l’enogastronomia sta facendo dei passi da gigante. Una crescita netta in controtendenza con una Locride, pubblica e privata, che mostra fanalini di coda sempre accesi. Fastidiosamente abbaglianti. Dopo la stella Michelin conquistata lo scorso anno e riconfermata per l’annata 2014, (non è un passaggio scontato, anzi), altre due guide autorevoli hanno visto, attraverso il “Gambero Rosso”, che una terra periferica, lontana dai circuiti importanti, sa cucinare come si deve, sa toccare i gusti degli specialisti. Di una Locride che sa cucinare ci dà pronta conferma Francesco Sculli, direttore di sala e somelier del ristorante gioiosano: «La cucina della Locride non è solo il Gambero Rosso. Quello che si sta facendo per esempio con il bergamotto merita un applauso collettivo. E comunque, dietro i fornelli dei nostri paesi c’è conoscenza, fatica e sono sicuro che, nel breve periodo, altri ristoranti del nostro territorio saranno consacrati a livello nazionale. In molti ristoratori della Locride abita una sana forma di riscatto, i fatti vengono prima delle parole. Vive una Locride di alta qualità, con cui ci si confronta, ci si stima. C’è quella fiducia importante che può rappresentare il trampolino per una prospettiva comune e di primo piano a livello nazionale». La Locride a braccetto con l’alta qualità? Questa volta mi risponde lo chef stellato, Riccardo Sculli: «La materia prima c’è, il nostro territorio, il mar Jonio e l’Aspromonte specialmente, offrono materie prime esclusive, che non cambierei, nel modo più assoluto, con quelle

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Francesco e Riccardo Sculli al Cavalieri Hilton di Roma. In basso lo chef, Riccardo Sculli, il giorno in cui ha conquistato la Stella Michelin

Riccardo Sculli, giovane chef tra i più promettenti d’italia

La cucina del ristorante reggino vede guizzi di creatività senza cadere però in facili esagerazioni. Comandano i contrastigarbati e un'esaltazione non comune delle materie prime.

di altri territori. I migliori chef del Nord stanno andando alla ricerca dei sapori mediterranei e noi siamo Mediterraneo al 100%. Di più non si può. Dopo le annate anomale della cucina chimica, delle evoluzioni, dove la scienza e il design stavano perfino davanti all’olio appena spremuto a freddo, finalmente i consumatori stanno ritornando in massa alle pietanze sane e gustose, ai gusti controllati, all’equilibrio dei sapori». Un esodo vero e proprio? «Assolutamente, hai detto bene. Un grande esodo verso le materie prime». Quelle the original? Lo provoco dopo aver capito che tiene molto a questo aspetto. Un fondamentalista direi. Riccardo annuisce, poi replica. «Prova a fare un giro in Aspromonte, una montagna che in autunno offre oro profumato». Oro? «Per uno che lavora in cucina, roba come le cimette di rapa, le cicorie e il finocchietto selvatico è oro. Oro vero, non solo da cucinare, ma da esibire. Come del resto - per non essere campanilisti - lo sono la liquirizia silana e i pomodori siciliani. Sul bergamotto se non sbaglio s’è già espresso mio fratello, ma se ci soffermiamo un attimo, il nostro territorio offre una carrellata di scelte che mi rendono felice». E gli scampi ovati di nassa e quella strepitosa aragosta tra Guardavalle e Santa Caterina dello Jonio che sono allora? «Insieme al porcino di faggio del Sanatorio? Diamanti e di grossa caratura!», interviene così nella discussione, in modo categorico, Giuseppe Sculli, padre di Francesco e Riccardo. Il fondatore del ristorante targato 1977 se ne sta spesso di lato, come quei contorni che per le buone forchette sono più importanti dei primi. L’ultima parola spetta a lui, e con l’acquolina in bocca conclude così: «Le materie prime da sole non bastano. I miei figli lavorano dodici ore al giorno. Riccardo e i suoi collaboratori sperimentano in cucina nuove soluzioni di continuo, sperando di migliorarsi giorno dopo giorno. Per adesso siamo stati tutti gratificati, ma bisogna continuare». Ovvero? «Lo staff del “Gambero Rosso” sa bene che non bisogna cullarsi sugli allori, che non deve sentirsi mai arrivato, che si deve mettere sempre in discussione». E lei invece? «Il mio compito è, da quasi 40 anni, andare tutte le mattine alla ricerca di una triglia appena pescata. Così il filetto che serviamo rimane compatto: una meraviglia, mi creda». (em)

Golosario 2014: «Il Gambero Rosso di Gioiosa Marina consacra la cucina calabrese a livello internazionale» DOMENICA 01 DICEMBRE 2013

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Parlando

di...

LA SETTIMANA

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È l’eliminacode che ho ritirato alla posta. Erano al 256. Bene, 50 operazioni non sono molte. In una filiale delle Poste efficiente sarebbero bastati 30 minuti. Erano le 16.45 e la Posta chiudeva alle 18.00, ce la potevo fare. Nel frattempo faccio una comissione, perdo un’ora. Torno alla filiale preoccupato di aver perso il turno e di dover tornare il giorno succesivo. Entro di nuovo e resto sconcertato. Sono ancora al 283. Penso altri 30 minuti, giusto il tempo di un caffè. Dopo questa siamo al numero 291 sono le 18,15. Alcuni signori anziani sono evidentemente in sofferenza per la lunga attesa, altri vorrebbero protestare, perchè sono attivi solo 2 sportelli per le operazioni finanziarie ed uno per le spedizioni di lettere e raccomandate. Ormai sono le 18.45 sono al numero 300. Iniziano a chiudere la porta, l’epopea è quasi finita. Improvvisamente divetano velocissimi. Alle 19,06 sono fuori e sono riuscito a fare l’operazione, ci sono volute solo due ore di fila.

Il vulcano che ha miracolato le strade della Locride, ridando un po’ di dignità a un territorio non asfaltato Ci voleva proprio. La più grande eruzione dell'ultimo decennio unita a delle correnti favorevoli, che hanno spinto tre nuvole di lava etnea sui i centri in riva allo Jonio reggino, hanno realizzato il miracolo. Una roba epocale. Dopo annate di disagio, la Locride finalmente si è svegliata con strade asfaltate. Un manto nero, ben spalmato, uniforme, ci ha ridato un po' di dignità. L'effetto ottico ci rincuora. L'occhio merita la sua parte, e oggi godiamo finalmente di una bella vista, e anche se è solo una sensazione superficiale, ci sembra di abitare in paesi migliori: è bello! A questo punto sarebbe un segno di riconoscenza da parte di chi governa i comuni della Locride, la poltrona della provincia, quella dei lavori pubblici, addirittura quella della Suap, organizzare un pellegrinaggio di gruppo e prostrarsi davanti al venerabile sputafuoco catanese, pregare per la grazia ricevuta, scontando così una piccola parte dei tanti peccati.

CARTOLINE MERIDIONALI Antonio Calabrò

L’Etna infuriata Certi giorni la gigantessa che maestosa domina lo stretto non trattiene più la rabbia e trasforma il suo fumo antico in lapilli e cenere e inonda il cielo, fa paura, minaccia catastrofi e borbotta come una vecchia ubriaca. Ma poi si placa, e il frutto della furia si posa placido su campi e monti siculi e calabri, e torna bellissima a riguardarsi il mare e ad ascoltare le preghiere degli uomini, minuscole cose di fronte al suo potere. Cara, vecchia signora con il velo bianco in testa, dominatrice di fuoco, di ghiaccio e di cielo.

Giuseppe Muià esce dal carcere per assistere la moglie ammalata Scarcerato per poter assistere la moglie gravemente ammalata. Dopo tre anni di custodia cautelare in carcere, ieri è tornato in libertà, su disposizione del tribunale di Reggio Calabria, Giuseppe Muià, imputato nel processo scaturito dalla cosiddetta operazione “Recupero”. A farlo uscire di prigione la sussistenza dei presupposti della legge in base alla quale “non può essere disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di imputato, padre di prole di età inferiore a sei anni qualora la madre sia assolutamente impossibilitata a darvi assistenza”. Destino ha voluto che Muià - assistito dall’avvocato Cosimo Albanese - abbia lasciato la propria cella proprio nel giorno del compleanno della piccola figlia Maria Teresa. Le gravi condizioni di salute della moglie dell’imputato sono state certificate da una visita effettuata dal consulente-perito, nominato dallo stesso tribunale reggino. Soddisfatto dal risultato raggiunto, l’avvocato ha affermato che «il prossimo obiettivo sarà quello di dimostrare l’assoluta estraneità di Giuseppe Muià all’associazione mafiosa nonché a tutti i fatti contestati nel procedimento, per come sta emergendo dall’istruttoria dibattimentale in corso dinanzi il tribunale collegiale di Locri».

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Il Bergamotto e la Cina! Che peccato aver sprecato un riconoscimento così importante, il 19 luglio 2009! Infatti, era stato assegnato il titolo di “Ambasciatore per l’Accademia del Bergamotto 2009” Città di Reggio Calabria, in Piazza Castello Aragonese, insignita dal governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, come Ambasciatore del Gusto 2009 per l’Accademia Internazionale del Bergamotto, la conduttrice Elisa Isoardi (Rai Uno La Prova del Cuoco). Il titolo era stato conferito a Elisa Isoardi, che pubblicamete si era impegnata dall’ investitura, a contribuire in qualche modo, a promuovere l’utilizzo del Bergamotto in gastronomia. Che amara delusione, dopo aver accettato ed essersi presa la meravigliosa e pregiata medaglia d'oro, realizzata dal Maestro Gerardo Sacco, per difendere il Bergamotto Reggino, invece lo denigra! Pur avendola preventivamente preparata e informata lungamente sulla storia e le origini del Bergamotto, ora spara queste grandi scemenze! Peccato, a noi dell'Accademia del Bergamotto, che non siamo certamente pochi iscritti, la signora ci ha veramente delusi!

TRADIZIONI

Pane i casa "caldissimo" appena cacciatu du furnu a ligna cu ogghju novu (extravergini d'oliva), pummadora i resta all'aroma i basilicu, alici cacciati du cugnettu sutta sali e pipi russu macinatu e nu bicchieri i vinu russu appena cacciatu da gutti ...amici.. eccu chi significa stari nta Calabria...aundi i fannu sti cosi?

Bebè Pannunzi pronto per una nuova fuga? È considerato il più “rampante” broker al mondo per conto della ‘ndrangheta locridea. Ma questa tutt’altro che edificante nomea rischia di non essere sufficiente a far sì che Roberto “Bebè” Pannunzi resti rinchiuso in una cella. Motivo? Le sue condizioni di salute, una coronopatia galoppante che hanno permesso al suo avvocato, Cosimo Albanese, di agganciarsi alla legge che fa «divieto – dice il legale, secondo quanto riportato da “Il Quotidiano di Calabria” – di disporre o mantenere la custodia cautelare in carcere in costanza di persona affetta da malattia particolarmente grave tale da rendere le sue condizioni di salute incompatibili con lo stato detentivo. Il diritto alla salute del detenuto è prevalente anche sulle esigenze di sicurezza, ciò vale anche quando riguarda esponenti di spicco della criminalità». L’istanza di scarcerazione per Pannunzi, quindi, è già pronta. Il Gordon Gekko (lo squalo del celebre film Wall Street) della ‘ndrangheta, comunque, domani al tribunale di Reggio Calabria, sarà presente – come scrive sempre “Il Quotidiano di Calabria" nell’articolo di Pasquale Violi – all’udienza del processo scaturito dall’inchiesta “Igres”, nel quale è imputato per aver mosso, costituito, diretto, organizzato e finanziato un’associazione internazionale dedita al traffico illecito di stupefacenti, direttamente dalla prigione dell’Aquila, dove è rinchiuso in regime di carcere duro 41 bis.

Le notizie più lette della settimana su larivieraonline.com 1) IL VULCANO CHE HA MIRACOLATO LE STRADE DELLA LOCRIDE, RIDANDO UN PO’ DI DIGNITÀ A UN TERRITORIO NON ASFALTATO

2) SIDERNO, TORNA IN LIBERTÀ GIUSEPPE MUIÀ ESCE DAL CARCERE PER ASSISTERE LA MOGLIE MALATA

3) CENERE SOTTILISSIMA SULLA LOCRIDE. COS’È? 4) RICORDO DI MARIA ANTONIETTA CIMAROSA

5) RAFFAELE GENNARO ATTRAVERSO QUEL “LIMITE” 6) LA POLEMICA DEL BERGAMOTTO CINESE SCATENATA DA “UNO MATTINA” 7) L’OMICIDIO CORDÌ NELL’AMBITO DELLA FAIDA DI LOCRI

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Intervista esclusiva Con Raffaele Gennaro

Faccia a faccia col medico di Marina di Gioiosa, votato alle ultime Comunali con la bellezza di 523 preferenze ma dichiarato non candidabile come consigliere perché a inizio anni Ottanta scontò oltre quattro anni di carcere con l’accusa di organizzazione di banda armata

«In Prima Linea estraevo proiettili ai compagni estremisti»

“ Il caso

Raffaele Gennaro, alle elezioni comunali di Marina di Gioiosa del 17 e 18 novembre scorsi, è stato votato consigliere con la bellezza di 523 preferenze, contribuendo in modo sostanzioso alla vittoria del candidato sindaco Domenico Vestito. Poco dopo è emersa la notizia che Gennaro è “non candidabile” per una condanna al carcere risalente all’inizio degli anni Ottanta per partecipazione a banda armata. Lo sancisce la legge Severino, secondo cui non si può accedere a «cariche elettive e di governo in conseguenza di sentenze definitive di condanna per delitti non colposi». La “falla” starebbe nel fatto che Gennaro, non candidabile consigliere comunale, può invece esserlo per Camera, Senato, Consiglio d’Europa, province autonome di Trento e Bolzano, consigli delle regioni a statuto speciale, Sicilia, Sardegna e Valle d’Aosta. Sarà presentato ricorso al Tar.

STEFANO MARZETTI Il “salto” dal semplice attivismo politico di estrema sinistra, alla collaborazione con la banda armata, Raffaele “Rarà” Gennaro - 62 anni, classe 1951 - oggi medico di famiglia (o di “fiducia” come preferisce definirsi) con oltre 1.500 pazienti a Marina di Gioiosa Jonica e aspirante consigliere comunale, lo fece perché era un dottore, di quelli con lo stetoscopio appeso al collo. Negli anni Settanta curava i “combattenti” di Prima Linea, guarendo raffreddori, rimettendo a posto braccia e gambe rotte dopo i pestaggi e, nei casi estremi, estraendo proiettili in seguito a sparatorie, che negli anni non a caso battezzati “di piombo”, furono all'ordine del giorno. Per parlare con Raffaele Gennaro - che ha concesso quest'intervista esclusiva a “la Riviera” - siamo partiti da un concetto espresso in un articolo del nostro direttore editoriale Ilario Ammendolia, pubblicato sull'edizione di domenica scorsa: negli anni caratterizzati dal brigatismo rosso «non pochi - per riportare le esatte parole di Ammendolia - ritenevano che bisognava prepararsi a difendere la libertà in condizioni di semi-clandestinità. Il confine era così sottile che molti di noi avrebbero potuto attraversarlo». Perché e in che modo Raffaele Gennaro ha superato quel confine? La mia vera militanza è stata nell'Autonomia Operaia romana, con lo storico collettivo di via dei Volsci. Parliamo degli anni 1976/77. Com'è avvenuto in seguito il contatto con quell'ambiente piuttosto estremo, se non estremista? Già dall'ultimo anno di liceo scientifico di Locri, nel 1969, con altri compagni costituimmo in paese un collettivo studentesco, genericamente di sinistra. Più tardi, alla facoltà di medicina di Roma, cominciai ad ascoltare la politica proprio quando nasceva, intorno al 1972, l'Autonomia Operaia. La mia vicenda politica ha, in sostanza, seguìto quel percorso. Nel 1968, come tanti altri, avevo l'ottimismo di poter cambiare le cose anche da un punto di vista politico. Nel 1977, invece, si giunse a un'opposizione più netta delle frange estremiste - di cui, come detto, mi trovai a far parte - nei confronti dello Stato. Quello che sentivo in maniera più forte, era il sentimento di solidarietà verso non tanto gli operai ma quanto, vivendo in una città come Roma, le fasce più svantaggiate e gli emarginati in par-

ticolare. In quella fase c'era una conoscenza diffusa dei “compagni” che facevano attività politica, non è mai esistita una divisione netta tra le varie organizzazioni e i diversi gruppi della sinistra. Ci si conosceva tutti ed è lì che per me, come per tantissimi altri, c'è stato il punto di svolta, di non ritorno. Tanti hanno fatto un passo indietro, non avendo intenzione di creare un partito armato. Altri hanno scelto la contrapposizione molto più dura, come quella delle Brigate Rosse. Lei ha mai avuto contatti con i brigatisti? All'interno dell'università, nelle assemblee, sicuramente sì. Anche se loro formavano un'organizzazione ben chiusa e con una precisa gerarchia. C'era il “si dice”, cioè “quello potrebbe essere un brigatista”. Per quanto mi

riguarda, attraverso conoscenze dell'Autonomia non solo legate al territorio romano ma anche di Milano, sono entrato in contatto con compagni poi confluiti in Prima Linea. Ma personalmente non sono mai diventato un vero militante di quella organizzazione. Che cosa intende? Dove sta la differenza? Militante significava accettare tutte le conseguenze, ad esempio entrare in clandestinità o rispondere a delle regole precise, a strategie, compiere azioni una volta che queste erano pianificate. Io allora ero già laureato e frequentavo la specializzazione all'ospedale San Giovanni di Roma e quello che feci fu dare a Prima Linea la mia disponibilità a prestare soccorso medico. Soccorso in conseguenza di cosa? Se ne avessero avuto bisogno. Per un raffreddore? Anche per un raffreddore, sì. Una specie di medico societario… Possiamo dirla anche così. Perché il mio intervento non era legato solo a situazioni illegali. Che comunque ci furono… Sì, ci furono. Che cosa provò in quella fase della sua vita? Be', sicuramente c'era un sentimento di paura. Questo non vuol dire che fossi terrorizzato, perché mi sosteneva la consapevolezza, giacché medico, di poter sperimentare professionalmente cose che sono fuori dall'ordinario. Questa non la porto come una

questione di vanto o di merito, ma sicuramente mi trovai a eseguire interventi con poca esperienza e pochi mezzi tecnici. Come, ad esempio, una coltellata? No, di curare una coltellata non mi è mai capitato. Qualcosa di più grave, come l'estrazione di una pallottola? Sì, questo sì. Nonostante non fossi un ortopedico. Ma fu una sorta di scuola, perché solo io potevo intervenire in quel momento. E se non lo avessi fatto, avrei esposto un “compagno” a conseguenze fisiche gravi. D'altra parte, soprattutto quando si trattava di latitanti, non potevano andare in ospedale. Avrebbero corso il rischio di essere arrestati. Lei si è mai sentito un fuorilegge? Certo avevo la coscienza di fare qualcosa che poteva espormi a dei rischi con la legge. Una condizione che diventò un peso, anche perché la mia situazione familiare stava cambiando, mi ero sposato da poco e mia moglie era incinta. Fu a quel punto che capii che dovevo sistemare la mia vita. Ma mio figlio Valerio (poi arrivarono altri due maschi, ndr) nacque quando io ero già in carcere con l'accusa di organizzazione di banda armata. Tredici mesi molto duri psicologicamente e fisicamente - persi 31 chili passando da 78 a 37 - prima di ottenere, per motivi di salute, altri tre anni di arresti domiciliari qui a Marina di Gioiosa. Dopo un anno ricominciai a lavorare, uscendo da casa solo per recarmi allo studio medico. In quel periodo quale fu il rapporto con la sua famiglia? Mi sono stati sempre vicini, mia moglie compresa, che mi ha seguito in questa vicenda con grande impegno. Certo, in alcuni casi, non è mancato un atteggiamento di rimprovero per quanto era successo. Qual è la conclusione di tutto ciò? In un certo senso ho beneficiato di una seconda possibilità, che ho utilizzato nel modo più positivo grazie alla mia attività di medico. Sono anche dottore delle suore del centro dell'Immacolata a Marina di Gioiosa. La madre superiora, prima delle elezioni, mi disse di sapere che ero candidato e mi chiese se era vero che io non fossi cattolico. Le risposi di essere convinto di rispettare in maniera assoluta il comandamento “ama il prossimo tuo come te stesso”, la cosa che più conta. La mia voglia di impegnarmi in politica non la vedo come un debito da pagare, ma come un proseguimento del mio impegno professionale.

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COPERTINA CENERE DELL’ETNA

Strade e marciapiedi ripuliti dai sidernesi a cenere dell’Etna che ha ricoperto la Locride nei giorni scorsi ha messo in luce, se ce ne fosse stato bisogno, il problema della pulizia delle strade. Almeno a Siderno. L È passata quasi una settimana dalla nevicata nera e ancora il manto stradale e i marciapiedi sono coperti da questa polvere scivolosa. Il problema è che la Suap sta ritardando nell’affidamento dei lavori alla Locride Ambiente S.p.a., vincitrice dell’appalto. Ma vista l’anomalia della situazione l’amministrazione commissariale non poteva prendere una decisione straordinaria e far ripulire le strade sidernesi? Non si sa. Quello che invece è certo è che commercianti e cittadini hanno provveduto in parte alla pulizia delle strade e dei marciapiedi. Hanno sentito la necessità di ridare una dignità alla loro cittadina. Si sono muniti di scopettoni e pompe per eliminare la patina di polvere etnea. Forse però i commissari non si sono neanche accorti dell’accaduto perché magari in quei giorni non erano neanche a Siderno. E nei giorni successivi forse i cittadini avevano già rimosso una parte della cenere. È anche vero che nella pianta organica del comune sidernese non sono previsti spazzini comunali. Il problema quindi non è di facile soluzione, ne rientra nell’ordinaria gestione dell’ente. Quindi la triade sta ragionando sul da farsi. Nel frattempo i cittadini si sono rimboccati le maniche e si sono puliti la città.

NOVE PAESI, UN MILIONE DI EURO

Entro Gennaio2014 partirà il progetto di differenziata stradale iderno, Locri, Antonimina, Ciminà, S Portigliola, Placanica, San Luca, Samo, Sant’Ilario avranno la raccolta differenziata stradale da quasi un milione di euro. Per gennaio 2014 partirà a pieno ritmo. Il bando vinto da Locride Ambiente S.p.a. prevedeva che nel giro di dieci giorni dall’aggiudicazione dell’appalto sarebbe partita la raccolta. Inoltre secondo quanto si può leggere nel progetto era previsto l’acquisto di nuovi cassonetti: per l’umido 1.300 compostiere, 250 cassoni per la carta, per il vetro 250 campane e altri 250 cassonetti per il multi materiale. In molti non vedendo i nuovi cassonetti e dato che non si avevano più notizie del progetto si stavano chiedendo cosa fosse successo. La Regione aveva bloccato il finanziamento chiedendo dei chiarimenti sul piano economico presentato dai comuni. Venerdì scorso si è riunita la Commissione prefettizia a Catanzaro per discutere gli ultimi dettagli e verificare le risposte ottenute dalle amministrazioni. Lunedì 25 novembre i legali della Regione hanno incontrato i tecnici dei comuni. La situazione sarebbe stata risolta ed entro brevissimo sarà sbloccata la prima trance del finanziamento. La Locride Ambiente quindi dovrebbe ricevere i soldi necessari a comprare i cassonetti, per altro già ordinati, e la differenziata nei nove comuni. Tra l’altro la società ci ha informato che nei vecchi cassonetti che si trovano in giro per Siderno loro stanno procedendo alla raccolta. Come d’altra parte fanno con le atti-

vità commerciali in cui ritirano carta. Ma i cittadini non ne sono a conoscenza, non è stato loro comunicato nulla. Secondo il piano economico nel nuovo progetto saranno spesi circa 50.000 euro per la sensibilizzazione e l’informazione ai cittadini. Questi soldi serviranno per gli incontri nelle scuole, per realizzare i manuali operativi con le direttive da seguire per separare i prodotti. Visti i 6 mesi di ritardo nella partenza della raccolta una domanda ce la siamo posti. Ma se il bando che si è aggiudicata Locride Ambiente era per un anno, non è che adesso farà solo sei mesi di raccolta pur avendo come finanziamento sempre un milione di euro? La risposta è no. Perché il progetto prevede un anno di raccolta a partire dall’avvio effettivo del servizio. Quindi almeno su questo possiamo stare tranquilli. Per quanto riguarda l’obiettivo posto dal bando in quanto a percentuale di differenziata c’è meno da stare allegri. Infatti è previsto di raggiungere solo il 26,72%. Ma speriamo che il nuovo progetto di porta a porta venga finanziato e parta al più presto in modo da raggiungere il minimo richiesto dalla comunità europea che è il 63%. La società di raccolta rifiuti ha già ottenuto le deleghe da tutti i comuni e ha stipulato le convenzioni necessarie con i consorzi di filiera per monetarizzare i rifiuti differenziati. I prodotti della raccolta dei 9 comuni saranno portati nel centro di Ecologia Oggi a Lamezia Terme, autorizzato dalla Regione. E.A.

La raccolta sarebbe già dovuta partire quasi 6 mesi fa. Il progetto era stato bloccato in Regione per alcune verifiche sul piano economico

In alto, un’immagine dell’emergenza rifiuti della primavera scorsa. Al centro, un sidernese mentre libera la piazza di fronte al municipio dalla cenere etnea. In basso, cassonnetti per la differenziata stradale

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1980

1973

1972

1974

Dino Audino, nato a Locri. Laureato in Relazioni internazionali. Skipper e istruttore di vela. Attivista del Comitato cittadino per i rifiuti

Michele Caccamo, nato a Locri. Laureato in architettura. Libero professionista. Attivista del Comitato cittadino per i rifiuti di Siderno

Luigi Errigo, nato a Locri. Diplomato all’Istituto tecnico commerciale. Consulente del Lavoro. Anche lui attivista del Comitato cittadino per i rifiuti

Paolo Guarnaccia, nato a Melito Porto Salvo. Diplomato all’Istituto tecnico. Perito elettrotecnico e membro della Cooperativa Felice da matti. Attivista del Comitato cittadino per i rifiuti di Siderno

L’iniziativa Pionieri vs Burocrati

Se il centro di Siderno avrà la raccolta differenziata porta a porta dovrà ringraziare l’impegno gratuito di questi pionieri. Hanno dimostrato che impegno e presenza dei cittadini vincono l’apatia e la lentezza delle istituzioni

Cittadini «SPECIALI» Siderno, i quattro della differenziata ELEONORA ARAGONA È stata una sfida sofferta quella vinta da Dino Audino, Michele Caccamo, Luigi Errigo e Paolo Guarnaccia. Con impegno e costanza, lavorandolo ai fianchi, sono riusciti a costringere il sonnolento comune di Siderno a occuparsi del problema rifiuti. È quanto accaduto per la partecipazione al bando da 800.000 euro per progetti di raccolta differenziata porta a porta destinato ai comuni sciolti per mafia. Un incontro vinto per ko dai quattro della differenziata contro la burocrazia che spesso caratterizza sportelli e funzionari istituzionali. Mentre i quattro pionieri da mesi si preparavano a questa sfida, cercando di smuovere l’amministrazione e i commissari affinché Siderno non fosse più sommersa dai rifiuti come nella primavera del 2013 e per trovare una soluzione definitiva al problema; nel frattempo la macchina municipale, col passo lento di un bradipo e imbottigliata tra cavilli e delibere, si stava limitando alla solita politica delle toppe. E la cittadinanza distratta e assopita, addirit-

IN EVIDENZA

Audino, Caccamo, Errigo e Guarnaccia hanno costretto il comune di Siderno a impegnarsi per trovare una soluzione definitiva al problema rifiuti. Hanno collaborato con l’ufficio tecnico per partecipare ad un bando da 800.000 euro per dare a Siderno un po’ di dignità tura depressa, si accontentava. Il 16 ottobre la Gazzetta ufficiale ha pubblicato un bando rivolto ai comuni sciolti per mafia per progetti di raccolta differenziata porta a porta. L’ingegnere Logozzo, uno dei cinque impiegati di Catanzaro assunto dalla nuova triade commissariale, ha ricevuto una newsletter dall’assessorato all’Ambiente che gli segnalava quest’opportunità il 20 di ottobre. Il comune ha deciso quindi di partecipare. Però invece di affidare la realizzazione del progetto al proprio ufficio tecnico, che

con il commissario Rotondi aveva già lavorato a un progetto di differenziata, ha incaricato la Infomedia soc. coop. di Cosenza. Una ditta che si occupa di supporto all’attività di pubblica amministrazione, secondo quanto riferitoci dallo stesso Logozzo. L’unica Infomedia da noi trovata si occupa principalmente di consulenze informatiche, non di porta a porta, cassonetti, discariche. Ma probabilmente non siamo stati bravi noi con le ricerche online. Il 29 ottobre giunge al comune una nuova mail dei quattro cittadini che segnalano il bando ai commissari. Il 6 novembre il commissario Pitaro e il Comitato cittadino si incontrano e decidono di collaborare per presentare il progetto nei tempi prescritti. Restano solo 14 giorni. A questo punto Audino, Caccamo, Errigo e Guarnaccia non essendo dei tecnici si sono messi giù a studiare, si sono informati. In quattro sere hanno creato quello che pensavano essere una bozza di progetto che il comune avrebbe provveduto a migliorare e integrare con dati più precisi. Mentre dall’altra parte il bradipatizzato comune ha iniziato

a muoversi, col suo passo da 100 metri all’ora. Unico punto fermo proposto la sensibilizzazione nelle scuole. I quattro consegnano la loro bozza e attendono che il comune faccia le sue integrazioni. Si mettono d’accordo per incontrasi nuovamente con l’ingegnere Logozzo il 19 novembre per le ultime modifiche e per spedire insieme il progetto. A parità di punteggio infatti vince la domanda consegnata prima, quindi il quartetto non si vorrebbe ridurre all’ultimo secondo. Il 19 però Logozzo ha un imprevisto, rimane bloccato a Catanzaro per l’alluvione che ha colpito il capoluogo calabrese. Il giorno dopo, quindi l’ultimo per partecipare al bando e sperare di ottenere il finanziamento, Logozzo prende in mano la bozza e dice di dover mette mano all’allegato F, quello sugli indicatori fisici. I quattro con il fiato sospeso e l’orologio in mano sono preoccupati che non si faccia in tempo. Sono rimaste solo poche ore. Alla fine il progetto viene inviato completo di tutti gli allegati, senza alcun intervento, addirittura identico, virgole comprese, a quello

presentato dai quattro sidernesi. Ai due progetti comunali già finanziati, uno di raccolta differenziata stradale e uno per la realizzazione dell’isola ecologica comunale, si aggiunge, grazie all’impegno gratuito dei quattro, questa proposta di raccolta differenziata porta a porta per il centro di Siderno, per un’utenza di circa 10.000 abitanti. L’obiettivo che si spera di raggiungere è il 47% di differenziata. Per la sensibilizzazione e l’informazione ai cittadini è stato proposto che se ne facciano carico gratuitamente le associazioni. Se il progetto andrà a buon fine, i quattro della differenziata avranno un merito che nessuno potrà mai portargli via. Saranno infatti riusciti a creare qualcosa per la propria città. A dimostrare che la volontà e l’impegno dei cittadini sono importanti e possono dare risultati. Possono risvegliare Siderno, come tutti i centri della Locride assopiti. L’interesse e la tenacia dei quattro è fondamentale in questo momento e contrasta con le assenze e la lentezza della burocrazia delle amministrazioni commissariali e non.

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ATTUALITÀ

Sanità

Handicap neuropsichiatrico: due centri nel cuore della Locride che dell'assistenza a bambini e adulti fanno una vera e propria missione

“Cejri” e “Piccola Opera”

eccellenze di riabilitazione e recupero

STEFANO MARZETTI el cuore della Locride, a Bianco, l’assistenza a bambini e adulti con handicap neuropsichiatrici è una vera e propria missione. Questo grazie a due eccellenze nel panorama sanitario del territorio, ospitate nella medesima struttura di via Garibaldi. IL CEJRI - Attività abilitativa e attività riabilitativa per quanto concerne l’handicap neuromotorio, neuropsicologico, neuropsichiatrico, autismo, il ritardo mentale. Incontriamo Caterina Coluccio, neuropsichiatra infantile, dirigente responsabile del Cejri (Centro jonico di riabilitazione), gestito dalla cooperativa sociale “Medical Psychology”, presidente Carmelo Macrì, che vuole delineare l’attività del centro, rivolta sia a soggetti in età evolutiva che a soggetti adulti. Con una modalità di accesso semi-residenziale dalle 9,30 alle 17,30 e a domicilio riservata in partico-

N

lare a pazienti adulti. Costante è lo sviluppo di una realtà storica e unica. «Fondamentale per noi è l’incessante formazione del personale – prosegue la dottoressa Coluccio - alla ricerca di modelli di trattamento all’avanguardia. Come ad esempio, per l’autismo, il modello Dir (The Developmental, Individual Difference,Relationshipbased). Metodo poco conosciuto e adottato con la supervisione della dottoressa Maria Teresa Sindelar, membro dell’“Advisor Board dell’Icdl” psicologa e professoressa di psicometria alla facoltà di medicina dell’università di Torino e professoressa dello “Jung Institute” di Zurigo, oltre che rappresentante del modello Dir in tutto il mondo. Nel centro lavora un team qualificato, composto da neuropsichiatri infantili, psicologi, fisioterapisti, neuropsico motricisti, logopedisti, fisiochinesiterapisti, infermieri, assistenti sociali, operatori socio-sanitari e personale

amministrativo». La dottoressa Coluccio si sofferma anche sui progetti realizzati e portati avanti dal Cejri, come quello in Romania, dove i monaci oblati hanno chiesto assistenza per la riabilitazione nelle scuole. Così come, restando alla Locride e sempre a livello scolastico, la creazione dei punti per la terapia dei disturbi dell’apprendimento. Di recente, poi, è stato attivato un corso di training autogeno finalizzato a educare alla capacità di rilassamento i genitori di soggetti disabili. LA “PICCOLA OPERA PAPA GIOVANNI” – È l’ex Afa-Reul, l’associazione delle famiglie di bambini audiolesi, «specializzata - ci spiega Manuela Scordino, psicologa dal 2001 presso la struttura sanitaria di Bianco – nella riabilitazione ambulatoriale attraverso il trattamento di logopedia a bambini con sordità, disturbi del linguaggio e della psico-motricità, oltre a disabilità intel-

lettive». L’opera dell’unità operativa Afa-Reul, che faceva riferimento alla sede centrale di Genova, dopo circa diciotto mesi in cui quindici dipendenti non hanno recepito lo stipendio (e mai lo recupereranno, liquidazione compresa), si è interrotta per problemi economici nel 2012, «con grave danno – sottolinea Scordino - per i pazienti di Bianco e di tutta la Locride». È stato a quel punto che la “Piccola opera Papa Giovanni” è subentrata su richiesta in particolare del Comune di Bianco. L’amministrazione si è impegnata a trovare soluzioni per non abbandonare al loro destino circa cento bambini, entrando in contatto con varie società fino a giungere a “Piccola opera”. La quale, da circa un mese, ha “riportato in vita” l’ormai ex Afa-Reul, con importanti cambiamenti. «La struttura – ci dice Giovanni Schipani, specialista in neuropsichiatria infantile e responsabile del centro – prima si occupava soprattutto

dei bambini con problemi di sordità. “Piccola opera”, invece, si è presa in carico tutti gli aspetti riferiti ai disturbi dell’età evolutiva (da 0 a 18 anni). Parliamo – specifica Schipani – non tanto di malattie ma di problemi dello sviluppo e delle sue varie dimensioni, come l’apprendimento, o più specificamente intellettivi, del linguaggio, della motricità, compresa l’area dell’apprendimento (come la dislessia), dell’iperattività, dei disturbi dell’attenzione». A breve la nuova gestione aprirà la porta anche a bimbi menomati a causa di disturbi neuromotori maggiori come, ad esempio, la paralisi cerebrale infantile e le malattie neuromuscolari. «Al momento – spiega ancora il responsabile del centro - “Piccola opera” segue 53 bambini ma entro gennaio conta di andare a regime con l’assistenza a circa 100 giovani pazienti. Al centro fanno riferimento tutte le famiglie della Locride e non solo».

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Parlando

di...

Città metropolitana. Un’opportunità da progettare Si terrà a Locri il 1 dicembre 2013 alle 9.30 al Palazzo della Cultura l'incontro "Città metropolitana. Un'opportunità da progettare". Il convegno vedrà le diverse organizzazioni territoriali confrontarsi sulle possibilità di sviluppo e crescita che questo progetto potrebbe portare alla Locride. La partecipazione dell'Assemblea dei sindaci inoltre permetterà anche di esaminare come i comuni dovrebbero affrontare questa sfida. I relatori dell'appuntamento saranno Francesco Nucara, onorevole, e Francesco Calabrò insieme a Lucia Della Spina, professori dell'Università Mediterranea di Rc. Sono inoltre previsti gli interventi di un rappresentante della Provicnia, di Andrea Cuzzocrea, presidente di Confindustria Rc, e un membro del Corsecom. Chiuderà i lavori del convegno Candeloro Imbalzano, presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione economica.

IN PRIMO PIANO

Così la Calabria va a fondo Foto notizie

La Calabria spende 78.933 milioni di euro contro 62 della Lombardia, 51 del Veneto, 37 dell’Emilia Romagna, 52 della Puglia

ILARIO AMMENDOLIA La Svimez, l’Istatat e la Confartigianato concordano su un dato: l’Italia è l’ultima regione d’Italia. Ecco alcuni dati: La Calabria le famiglie che vivono sotto la soglia della povertà rappresentano il 12%. Cifra calcolata per difetto. Le donne che lavorano sono appena il 35%. contro una media nazionale del 64%. Il PIL pro capite è di euro 16.4000 meno della metà di quello della Valle d’Aosta che è 36.400 , ben al di sotto della media nazionale che si

attesta a 25.700 euro, e sensibilmente inferiore alla media del Sud Italia che comunque è di 17.200 euro. In controtendenza la spesa per il mantenimento del Consiglio Regionale. La Calabria spende 78.933 milioni di euro contro 62 della Lombardia, 51 del Veneto, 37 dell’Emilia Romagna, 52 della Puglia. Sintetizziamo : la Calabria è una Regione spolpata e ridotta all’osso. I consiglieri regionali presenti e passati sono i più ricchi d’Italia. Un consiglio inutile e dannoso è il più costoso d’Italia. Sono dati che non hanno bisogno di alcun com-

mento e che fanno dire al Corriere della Sera, un giornale certamente non sovversivo, che il nostro è “un futuro sempre più violento, marginale,miserabile. Rassegnati all’impossibilità si liberarci dalle mafie , dalle clientele, dalla mala politica” “Vale per la destra, vale per la sinistra che guardano alle lande meridionali solo come serbatoio di voti” Queste Regioni, così come sono, non servono, bisognerebbe trovare il coraggio di abolirle. La Regione Calabria ha 40 anni di pessima storia alle spalle. E’ ormai vecchia e non ha mai fatto niente di buono.

Siamo tutti Cancellieri. O Ligrsti WALTER SCERBO

Tra un’interruzione (a voce alta) e l’altra si è cercato di capire quale sarà il futuro del centro destra calabrese nella trasmissione di Telemia condotta dalla brava collega Maria Teresa Criniti (Linea Aperta). Oreste Romeo, Gianni Nucera e Roy Biasi più che chiarire i dubbi ai telespettatori hanno provato a confonderli con il “gioco delle tre carte”. Ci saranno riusciti ?

Il processo

Si riprenderà tra 2 settimane

Sotto Palazzo Grazioli per sostenere il Cavaliere. “Bandiere alle mani” nonostante i freddo pungente, la dimostrazione d’amore incondizionata è arrivata dal presidente della Provincia Giuseppe Raffa, dal suo amico Nuccio Pizzimenti e dall’ex deputato reggino Nino Foti. Come diceva nostra nonna: “se son rose.....

Tra due settimane, quando nel processo verranno esaminati i periti trascrittori, si potrebbero chiarire altre conversazioni che taluni considerano dal contenuto equivocabile.

Intercettazioni equivoche nel processo Recupero-Bene Comune Nel decreto di fermo della procura distrettuale di Reggio Calabria, una delle intercettazioni ritenute di rilievo per chiedere l'arresto dell'ex sindaco di Siderno attualmente sotto processo davanti al tribunale di Locri nel'ambito del processo detto “Recupero - Bene comune”, riguarda un dialogo intercettato tra due soggetti, in cui i due si riferiscono a questioni inerenti a di lavori in corso dove il direttore dei lavori doveva essere l'ingegnere Alessandro Figliomeni, ma sarebbe stato sostituito da un altro ingegnere che, però avrebbe fatto la cresta sul cemento. A quel punto uno dei conversanti, senza un motivo apparente, e antici-

pato da pochi secondi in cui non si sente il parlato chiederebbe “nella 'ndrina è più alto di voi?”, per sentirsi rispondere “Il Figliomeni ?”, ed il primo “Eh !!”, allora il presunto malavitoso risponde “Io non so niente; io non sono attivo” ed altre frasi fino a che entra nel discorso la dote di “santista” con un interrogativo “e lui??”, senza uno specifico riferimento ad alcun nome, a cui fa seguito una risposta che lascia spazio a interpretazioni: “il santista è capo società …” a quel punto la linea cade e non si registra più niente. In definitiva il senso del dialogo incriminante vede due soggetti discutere di un appalto privato, dove sembre-

rebbe che il direttore dei lavori (che non era l'ingegnere Figliomeni scelto in prima battuta) avrebbe approfittato per lucrare sul cemento, e con un volo pindarico si parlerebbe poi di criminalità organizzata, di incontri e riunioni dove non si recano perché non sono attivi, ma parlano di capi società e doti . Intanto Alessandro Figliomeni continua a rimanere detenuto in attesa di giudizio. Tra due settimane, quando nel processo verranno esaminati i periti trascrittori, si potrebbero chiarire altre conversazioni che taluni considerano dal contenuto equivocabile. Vedremo quello che accadrà. lr

Il caso Cancellieri non potrà non essere un precedente che farà giurisprudenza. Non potrà non rivoluzionare il sistema di prevenzione delle forze dell’ordine. Per Anna Maria Cancellieri telefonare, frequentare, avere a cuore le sorti di un’intera famiglia, fatta di pregiudicati, di carcerati e di latitanti, i Ligresti, non comporta nessuna responsabilità giudiziaria, morale o politica, ma nemmeno semplicemente imbarazzo, tanto da continuare a mantenere salda la poltrona di ministro della Giustizia. Se la legge è uguale per tutti e la sua applicazione non è ad personam, il caso Cancellieri dovrà significare, per chi vive nei piccoli paesi della Calabria, non doversi più giustificare con le Forze dell’Ordine o, peggio ancora, non dover più subire provvedimenti restrittivi della libertà personale, solo perché visto salutare, magari, un vecchio compagno di scuola, che potrebbe essere un pregiudicato. Nessuna segnalazione delle forze dell’ordine, dunque, dovrà essere fatta, che possa comportare, per esempio, il diniego del rilascio di porto d’armi o un richiamo orale, solo per aver bevuto un caffè al bar con qualcuno che abbia avuto precedenti penali. Anche se l’amico salutato non si chiamerà Salvatore, Giulia o Jonella. Se poi ci sarà un Paolo latitante, più che un nome proprio, potrà diventare un luogo comune. E’ una questione di Giustizia. D’ora in poi siamo tutti Cancellieri. O Ligresti.

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LOCRIDE

Furti nelle abitazioni

La nuova chiave universale è il grimaldello bulgaro Sono vere e proprie organizzazioni criminali. La dinamica del colpo è veloce e pulita. Le più colpite sono le seconde case e le abitazioni per le vacanze Finita l'epoca dello furto “col metodo del buco”, le cosche delinquenziali si sono attrezzate con sistemi sempre più moderni e strategie più da Intelligence che da Soliti Ignoti. Non è un caso che in questi ultimi anni Carabinieri e Polizia si siano trovati a che fare col “grimaldello bulgaro”, una sorta di chiave passepartout che

Bovalino/ L’incrocio della morte

Vergogna, vergogna, vergogna! Nell'incidente stradale avvenuto il 24 novembre alle ore 20.30, nell'incrocio tra la via XXIV maggio e via La Cava a Bovalino, ci sono stati solo feriti e due auto distrutte. Cinque i feriti, ricoverati all'ospedale di Locri.Non ci sono stati morti, per fortuna. Mancheranno perciò i funerali, i fiori, i pianti, l'omelia, l'indignazione del popolo, i cuori affranti dei familiari e degli amici, la lettera di un figlio, di un congiunto o di un

pare sia stata inventata dai servizi segreti bulgari. I furti in appartamento non sono più frutto di un criminale isolato o di piccole bande, ma di vere e proprie organizzazioni a delinquere, che hanno spesso conoscenze delle tecniche anti-crimine della Polizia e che proprio della Polizia imitano

amico o amica, letta durante il rito funebre. Ma poteva comunque essere una sciagura. Ritorna alla mente il grido della donna dopo la tragedia che ha investito la settimana scorsa la Sardegna a seguito del ciclone: "Dovevate impedirci di costruire", ha detto, disperata. Quel grido è stato lanciato contro il sindaco di Olbia. La signora ha avuto la casa distrutta e il sindaco le ricordava che aveva costruito abusivamente, che aveva, è vero, chiesto il condono ma il danno se l'era causato da sola. Il collegamento all'incidente stradale ci deve far riflettere. Per la signora si è trattato di un'ammissione di colpa perché si è trattato di un'accusa alla politica che guarda al consenso più che al dovere del buon governo. Un'invocazione rivolta alla "politica" perché aiuti il cittadino a rispettare le leggi anche quando è tentata di non farlo. Un monito ad esigere che si facciano cose giuste nel rispetto della legge. A Bovalino non c'è stata la "bomba d'acqua" ma l'incidente stradale del 24 sera, si è tramutato in una accusa nei riguardi delle amministrazioni comunali che si sono succedute da vent'anni a questa parte. Ho sfogliato qualche articolo pubblicato, incidenti copia-incolla: feriti, macchine distrutte, conducenti e trasportati ricoverati all'ospedale, migliaia di danni e sostegno dei feriti. In

le strategie. Dopo appostamenti e pedinamenti che consentono di sorvegliare le vittime e capirne le abitudini, si attende che l'appartamento sia vuoto, non necessariamente per tutto il week-end o per le vacanze estive, ma anche per poche ore. La dinamica del “colpo” è veloce, con

ogni articolo la stessa indignazione. Una vergogna per tutti i sindaci da quando esiste questo incrocio, La colpa è di tutti gli amministratori, di tutti gli assessori ai lavori pubblici, tutti, senza distinzione. Tutti hanno con cattiveria non voluto risolvere un problema di facile soluzione. Non c'entra la natura, non c'entrano le colpe di questo o quell'altro conducente di auto o motoveicolo, non c'entra sentirsi a posto con la coscienza perché c'è la segnaletica (abbastanza scarsa e sbagliata, comunque) e gli automobilisti debbono rispettare la cartellonistica stradale. C'entra però la caparbietà di non volere risolvere con qualche migliaio di euro (?) un problema che riguarda cia-

molti complici distribuiti intorno all'appartamento prescelto. Questo implica che la refurtiva deve essere poi suddivisa in molte parti, ma non è un problema, con i nuovi sistemi si inanellano “bottini” da centinaia di migliaia d'euro. La svolta dei furti in appartamento è arrivata circa nel 2010, con la bump key, o “chiave limata”, che consente di aprire in pochi secondi anche portoni blindatissimi, senza lasciare tracce di effrazione. È proprio l'assenza di tracce di scasso che ha sconcertato dapprima le vittime, che spesso attribuivano le colpe a badanti o domestiche, e poi le Forze dell'Ordine, che davanti a questa nuova generazione di ladri non sanno da dove partire. La bump key è una normale chiave ma

scun cittadino. Cosa si attende? Che ci caschi il morto? Vergogna, Vergogna, Vergogna. Siamo la terra dei Movimenti e dei Comitati spontanei, degli "Ammazzateci tutti" dopo che accadono le disgrazie. La terra delle "Feste", dei Festival" , dei "Premi" e dei "Convegni" e delle parata alla ricerca di adesioni su problemi locali, nazionali e internazionali; siamo il paese (Bovalino!) dove si spendono 350 mila euro per noleggi di compattatori e riparazione mezzi utilizzati per la raccolta dei rifiuti solidi urbani ma che non si trovano 4-5 mila euro per mettere in sicurezza un incrocio pericoloso per tutti. (Anche su www.ilpaese.info)

L’Ipsia di Siderno si è schiera contro il femminicidio La giornata mondiale contro il femminicidio , è stata un'ulteriore occasione per gli studenti dell'Ipsia di Siderno per discutere su un tema a loro già noto. La scuola infatti è stata capofila, nel passato anno scolastico, del progetto Miur-Unar "Dedicato a Lea e a tutte le donne calabresi", presentato al Teatro Quirino a Roma dinanzi a numerose autorità, tra cui il ministro Fabrizio Barca e il sottosegretario Marco Rossi Doria . A conclusione del progetto, gli allievi hanno composto il

“Canto di Cosima” - “tristi cantu” delle donne morte perché “amarunu omini peccaturi” - ispirandosi all'omonimo racconto di uno dei più apprezzati scrittori della nostra terra, Corrado Alvaro. Nel passato mese di ottobre, inoltre, sono state avviate una serie di attività in occasione della settimana nazionale contro la violenza e la discriminazione, promossa dal Miur. Il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, dunque, gli allievi

dell'Ipsia non sono rimasti indifferenti e, guidati dai docenti, hanno dato vita ad un interessante dibattito, completando così un significativo percorso di sensibilizzazione, di informazione , di prevenzione e di contrasto a tutte le forme di violenza. Soddisfatto il Dirigente scolastico, Tommaso Mittiga, fortemente convinto chela scuola non debba essere spettatore passivo dei mali del nostro tempo, ma è proprio nella scuola che bisogna gettare i semi per un futuro migliore.

con una particolare limatura, a cui -una volta inserita nella toppa- vengono dati dei leggeri colpi con il manico del cacciavite. Sono appunto i piccoli colpetti, che devono essere dati con abilità e rapidità, a far sollevare i pistoni delle serrature, anche quelle più impegnative. Dopodiché la casa può essere svuotata con comodità. Le Forze dell'Ordine non riescono ad arginare il fenomeno poiché l'attrezzatura è semplice e generica, si può portare in tasca, non dà nell'occhio ed è economica. È appunto in ciò la sua pericolosità. Pare che i più esperti in questa attività criminosa siano i Georgiani, padroni della tecnica del grimaldello bulgaro. Aprire i portoni blindati, quelli cosiddetti “a doppia mappa” diventa tanto facile che c'è riuscito anche Adalberto Biasiotti, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, che così commenta: «Con il tensore e la chiave morbida, utilizzati in sincronia, attraverso colpetti, i malviventi procedono al palpeggio grazie al quale la dentatura si adatta alla serratura. La particolarità è quella di aprire la porta senza lasciare segni. In alternativa vengono usate chiavi a bussola per agganciare l'intero cilindro strappandolo dalla serratura”. Il tensore è proprio la “bump key”, mentre la chiave morbida è quella decodificante. È anche possibile, dopo aver ritirato il passepartout sagomato, farne delle copie per poter entrare ancora più agevolmente in casa d'altri. Per il momento non esistono marche di serrature, anche tra le più note, in grado di resistere alla bump key o al grimaldello bulgaro, mentre rimangono validi gli altri sistemi di protezione, come gli allarmi e i cani da guardia. Ovviamente una precauzione fondamentale rimane quella di osservare il circondario e denunciare movimenti sospetti. La Redazione

L’Istituto Marconi diventa ecosostenibile Sabato 23 novembre 2013 si è riunito, presso l'Istituto di Istruzione Superiore "Guglielmo Marconi" di Siderno, l'eco comitato promotore del progetto “Eco Schools”. Questo progetto fa parte di un programma ideato dalla Foundation for Environmental Education, organizzazione no profit fondata nel 1981. L'iniziativa coinvolge circa 11 milioni di studenti di 40 mila istituzioni scolastiche dislocate in 54 paesi del mondo. Il percorso virtuoso dovrebbe portare la scuola alla certificazione e, quindi, all'assegnazione della "Bandiera Verde". Nei prossimi mesi l'Istituto Marconi dovrà farsi portavoce di messaggi e valori in grado di sensibilizzare i giovani rispetto al grande tema della sostenibilità ambientale, unica via percorribile per giungere alla costruzione di un mondo migliore. La forza del Programma, in effetti, consiste proprio in una visione del futuro che deve necessariamente essere costruito attraverso la partecipazione dei giovani e la loro responsabilizzazione verso l'ambiente e verso gli altri. Dopo la costituzione dell'eco comitato, l'attenzione di alunni e docenti del Marconi si sposta in tre diverse direzioni: raccolta differenziata, cura del verde nella Scuola e risparmio energetico.

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L’intervista a

Francesco

Loccisano

Ho incontrato Francesco Loccisano dentro la sua “caverna”, come lui la definisce. Entusiasta, come chi lo conosce sa, è un fiume in piena. Mi mostra la nuova chitarra battente, le migliorìe apportate in collaborazione col liutaio. Tradizione o tradimento, innovazione o stravolgimento? Opinioni, soltanto scuole di pensiero. Il mondo è un continuo cammino in avanti con forti radicamenti nel passato. Subito comincia a raccontare, manco il tempo di farmi sedere e offrirmi un bicchiere di whisky. Ci conosciamo da tempo. Mi fa vedere la casa appena ristrutturata, che condivide con Emanuela. Poi, col bicchiere in mano, ci diamo un contegno. Hai finito il tuo secondo lavoro solista, Mastrìa. Che lavoro è? Mastrìa è un lavoro più consapevole. Il primo, Battente Italiana, è stato registrato mentre ancora ero in tournée con Eugenio Bennato, tra un concerto e l’altro. Ancora non ero malato per la battente. È un ritorno alle radici. Chiudersi nella caverna e registrare tutto qui, un disco che suona come suona questa stanza, con i respiri e tutto. E con gli amici che andavano e venivano, ascoltavano, davano idee, contributi. Chitarre ti definisce l’astro nascente della chitarra battente. Una conferma importante. Hai girato il mondo, dove ti porta la tua strada? Mi porta a New York, il prossimo aprile. In un festival interamente dedicato alle chitarre e ai violini, la chitarra battente avrà per la prima volta un suo stand, a rappresentare l’Italia. Cosa ci dici dell’incontro con il compianto Bob Brozman? Lui diceva di aver trovato in te il partner adatto per realizzare un lavoro sulla tradizione italiana. Abbiamo suonato insieme al festival di Sarzana, un brano che fa parte del live uscito dopo la sua morte. Il giorno del concerto siamo saliti sul tetto della fortezza Firmafede. Ci hanno chiusi lassù. Il concerto stava cominciando e noi che cercavamo di attirare l’attenzione dalla terrazza. È stata una valanga di personalità che ha investito la mia vita. Parliamo della tarantella. Un tempo espressione della cultura povera, la tarantella cosa è diventata? Cosa le manca? Le manca tanto. Sotto lo stesso nome ci sono radunate tante cose molto diverse. Oggi si può più che altro parlare di etno-pop. La tarantella tradizionale non sta nel popolo, sta nelle famiglie, i Pizzimenti, ad esempio, che la hanno sempre praticata, fatta da loro, con i due accordi, ha un significato profondo e una grande energia. Altra cosa è su un palco, con migliaia di watts. Tutto questo potrà diventare fermento culturale. Ma c’è bisogno di crescita e di selezione. Che ha di diverso la Calabria da Salento e Napoletano? Che la Calabria non ha musicisti formati. Sto suonando con un orchestra di Brindisi, tutta formata da esponenti della musica salentina. Bisognerebbe metter su una scuola di musica popolare contemporanea. Il Salento da questo punto di vista è molto avanti, ma non ha l’energia, la rabbia che abbiamo noi calabresi. Non a caso loro chiamano noi “diavuli”. Noi dobbiamo competere col mondo, non soltanto col Salento. Non ci possiamo fermare all’entusiasmo della piazza che balla con l’organetto. Ben venga, ma è solo l’inizio. Come vivi? Che rapporto hai con le cose, la terra, la gente? Amo la vita da calabrese, uscire di casa, incontrare un amico e andare a prendere un caffè. Mi piace cucinare: a mezzogiorno mi metto ai fornelli e sperimento. Partendo dalla tradizione calabrese, ma anche araba, amo le spezie. Sei un giramondo o uno che mette radici? Ho bisogno di un punto di approdo, di stabilità, ma dopo quindici giorni devo salpare, levare le ancore, anche senza andare lontano. Nel tuo cuore, a parte la battente, cos’altro batte? Batte mio figlio, Samuele, che sta diventando un musicista di talento. In Mastrìa c’è una registrazione di lui a quattro anni, un senso del ritmo e dell’improvvisazione straordinario. È un ragazzo garbato. Ha tredici anni e se dovessi definirlo, a parte il mio essere padre, direi che è una bella persona. Siamo amici. Daniele Mangiola

Il Natale è la festa che trasforma tutto. Anche la Riviera. Per entrare nel clima di festa al meglio dedichiamo queste pagine proprio alle regina delle feste con i suoi mille rituali e la ricerca del regalo perfetto per i propri cari. In questo periodo sarete presi dalla decorazione delle vostre abitazioni, del presepe e dell’albero di Natale. Nel ricercare idee originali per apparecchiare la vostra tavola per il cenone. In queste pagine troverete tante ricette della nonna per dare un tocco tradizionale ai vostri piatti e per aiutarvi nella preparazione del menu del veglione. Vi proporremo sopratutto tanti consigli per realizzare dolci natalizi squisiti. Non mancheranno neanche giochi e passatempi per i vostri pomeriggi e le vostre serate da cioccolata calda con amici e parenti. Tutto è stato pensato per accompagnarvi durante i preparativi natalizi. Questa festa ha da sempre quel non so che di positivo e gioioso che di questi tempi non guasta. Riesce a rendere quasi piacevole anche il freddo di questi giorni, gli amanti del Natale hanno quasi bisogno di quest’aria frizzante per entrare nell’atmosfera giusta. Strenne, addobbi, dolci, guanti e sciarpe. Sono tutti elementi necessari alla buona riuscita di questa festa. Ma penseremo anche a chi in questo periodo si stressa, a chi fa il tifoso per il Grinch e chi non sopporta proprio tutto il miele che questa festa si porta dietro. Con qualche semplice accorgimento riuscirete anche voi a passare indenne questo periodo. Giochi e dolci in fondo potranno aiutarvi a passare indenni questa Festa.

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CHRISTMAS

Calato il sipario sulla prima edizione della manifestazione “eno-gastronomica” la Festa dei Vini e dei sapori tipici calabresi, organizzato dalla Pro Loco Unpli di Gioiosa Jonica, con record di presenze. La Pro Loco con quest'evento ha voluto dedicare due giornate culturalmente significative. Al termine, emerge il dato più importante, è stato un grande successo. La città di Gioiosa Jonica e l'intero territorio della provincia e in particolare quello locrideo, hanno presentato ai numerosi partecipanti le proprie eccellenze vinicole ed enogastronomiche di prima qualità, insieme a tanta buona e piacevole musica e danze della tradizione. Il profumo delle caldarroste ha inondato la piazza di Gioiosa Jonica abbinando l'inconfondibile “richiamo fragrante” delle zeppole gioiosane, vera specialità e prelibatezza gastronomica realizzata direttamente in piazza dalle “volontarie” della Pro Loco. «La Festa del Vino e dei sapori, è stato un appuntamento voluto dalla Pro Loco di Gioiosa Jonica» - afferma Nicodemo Vitetta - Presidente del sodalizio turistico gioiosano. «Siamo riusciti a ottenere un successo strepitoso. Anche il “Mercato domenicale” ne ha giovato, riscoprendo contemporaneamente l'immensa ricchezza artistica e culturale di Gioiosa Jonica. Il segreto del successo?- continua Vitetta - Un programma studiato nei minimi particolari che nei prossimi anni si arricchirà maggiormente di novità, senza dimenticare la tradizione». Venti gli stand che la Pro Loco ha affidato ai produttori e agli Enti presenti. Code allo stand gastronomico, con la partecipazione dell'industria agroalimentare SAOR, dove si è gustata la pasta chiamata

“ai profumi di gioiosa” preparata da Enzo Lucà e Mimmo Furfaro. La Pro Loco con l'allestimento dello stand gastronomico, ha voluto “lanciare” un invito ai ristoratori del paese, in quanto a Gioiosa Jonica manca il “piatto tipico”. «Un ringraziamento di cuore deve andare a tutti quelli che hanno reso possibile questo successo, dalla Provincia di Reggio Calabria, a Raffa e Giannetta. A tutte le Associazioni e Scuole della locride presenti. Non posso poi dimenticare l'indispensabile contributo per la riuscita della manifestazione dei soci e del direttivo Pro Loco. Da citare, il gruppo Etno-Culturale “Progetto Farasha”, i tecnici del service di Radio Gioiosa Marina, i Docenti e gli alunni dell'Istituto per i Servizi Alberghieri “Dea Persefone” di Locri. «La Festa del Vino e dei sapori - ha concluso Nicodemo Vitetta - ha dimostrato una volta di più quanto sia forte la voglia di vivere la propria città da parte dei gioiosani e di quanto il nostro territorio possa offrire a chi fa di queste zone la tappa delle proprie visite turistiche in Calabria».

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Eventi

Sudoku

Festa dei Vini e dei Sapori Tipici: successo per i “piatti” della Pro Loco di Gioiosa Jonica

domenica dicembre

LOCRI ON ICE, in Piazza dei Martiri dalle 18.00 a Locri “La festa dei rioni -2. Ogni rione avrà un gazebo, ci saranno dolci natalazi e vino novello, cabaret e tanta musica

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sabato dicembre

La 15esima edizione de “il Torrone più lungo del mondo”, fatto con mandorle, miele e cioccolato. L’evento si terrà il 7 e 8 dicembre 2013 dalle 14.30 a Marina di Gioiosa Jonica, in Corso Carlo Maria

Il libro-Segreti di famiglia Segreti di famiglia - Il delitto di Sara Scazzi è il libro scritto a sei mani da Roberta Bruzzone, Filomena Cavallaro e Giuseppe Centonze, come “riflessioni sul decreto legislativo 93/2013 - Legge sul femminicidi”. Il saggio sarà presentato mercoledì prossimo, 4 dicembre alle ore 10, presso l’aula magna del liceo artistico “Pitagora” di via Turati a Siderno. Previsto l’incontro con una delle autrici, la criminologa e psicologa Roberta Bruzzone, divenuta ormai celebri per le sue frequenti comparse in televisione, dove è chiamata ad analizzare alcuni dei crimini più rilevanti nella storia del nostro Paese. Previsti i saluti della commissione straordinaria del comune di Siderno, di Agostino Santacroce, presidente della pro loco, di Caterina Origlia, responsabile dello sportello legale antiviolenza del comune e di Giovanna Maria Auteliano, dirigente dell’istituto di istruzione superiore “OlivettiPanetta”. L’introduzione al dibattito sarà affidata a Salvatore Cosentino, sostituto procuratore presso il tribunale di Locri. Interverranno anche don Giovanni Coniglio, parroco e rettore della parrocchia ss Maria Assunta in Riace e Filomena Cavallaro, coautrice del libro.

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Consigli di

Natale

1) I regali di Natale. Gettonatissimi gli oggetti tecnologici, dai classici telefoni o personal computer ai più ricercati elettrodomestici computerizzati e moderni navigatori satellitari. E se la crisi si fa sentire, anche questo tipo di regalo può essere messo sotto l’albero, magari sotto forma di accessorio o di complemento per oggetti che già si possiedono, pensiamo a simpatiche e sgargianti smartcover per cellulari e i-Pad, cuffie per ascoltare la nostra musica preferita da i-Pod ed Mp3, oppure ancora chiavette USB e web-cams per i nostri PC. 2) Natale in economia. I regali per i vostri cari e amici non dovete per forza comprarli: se avete un po’ di tempo a disposizione e siete creativi potete provare a produrre qualcosa con le vostre mani. Il riciclo creativo è ormai molto di moda e la rete è piena di blog e tutorial che insegnano a dare vita a oggetti utili e carini. La cura dedicata alla creazione di qualcosa per qualcuno di speciale è senza dubbio uno dei regali più belli, oltre che un’ attivita creativa e rilassante che vi darà soddisfazione. 3) Gli accessori natalizi in genere sono cari: decorazioni per l’albero, per la casa, per la tavola, vestiti di natale…Tutte cose che costano parecchio e che poi si usano solo una volta all’anno. Quindi, se volete risparmiare sui “dettagli” per investire i vostri risparmi in cose più importanti, la soluzione è esplorare i negozi vintage e di seconda mano. Sarete sorpresi di quanto le cose siano belle, economiche e originali!

I dolci di

Natale La tavola di Natale eco-chic

Se sei alla ricerca del perfetto dolce di Natale per impreziosire ed allietare la tua tavola delle feste, sei nel posto giusto. In questa sezione troverai, settimana dopo settimana, tantissimi dolci di Natale, dai più tradizionali ai più fantasiosi, per stupire i tuoi ospiti durante le feste. Molti di questi dolci di Natale possono diventare delle graditissime idee regalo a tema culinario per fare la felicità di golosi e buongustai.

Volete dettagli eleganti e sobri, ma anche di grande effetto? Bene, datevi da fare per cercare pigne, bacche, pungitopo, candele, essenze e piante aromatiche, così da creare una tavola che accarezzi davvero tutti i sensi. Scegliamo una tovaglia in cotone naturale bianca o color lino (possiamo anche optare per le versioni natalizie, con fili dorati o argentati intrecciati nella trama), un servizio in porcellana bianca, ma anche in colorata terracotta, bicchieri in vetro o cristallo che possiamo scegliere neutri oppure colorati, da abbinare “a contrasto”. Perfetti quelli color oro, rubino, arancio, verde smeraldo. Segnaposto: possiamo optare per piccoli mazzetti con bacche e spighe di grano, legate ad un nastro di raso verde o arancione, oppure per composizioni di pungitopo e pigne naturali e colorate, tenuti insieme con colla a caldo.

Per 4 Persone

Gli struffoli ( la classica pignolata)

ettete la farina in una ciotola o su un piano nella classica forma a fontana e aggiungete al centro le uova, il burro, lo zucchero, il liquore, la scorza grattugiata del limone e dell'arancia ed un pizzico di sale. Impastate molto bene e, una volta ottenuto un composto omogeneo e abbastanza compatto, dategli la forma di una palla e lasciatelo riposare per almeno mezz'ora ricoperto da un canovaccio pulito. Trascorsa la mezz'ora, lavorate l'impasto ancora per qualche minuto e dividetelo in tanti bastoncelli spessi meno di un dito, rullandoli su un piano leggermente infarinato . A questo punto, tagliate i bastoncini a piccoli pezzettini e disponeteli su un telo, facendo attenzione a non sovrapporli . Una volta pronti, mettete l'olio in una padella e friggete i vostri struffoli un po' alla volta: prelevateli gonfi e dorati ma non particolarmente coloriti per evitare che si possano bruciare, quindi sgocciolateli e fateli raffreddare su carta assorbente da cucina. Fate asciugare per bene i vostri struffolie nel frattempo sciogliete il miele dolcemente in una pentola abbastanza capiente. Quando il miele si sarà liquefatto, spegnete il fuoco e aggiungete gli struffoli nel tegame , rimescolando delicatamente fino a quando non si siano bene impregnati di miele. Versate quindi metà della codetta e della frutta candita nella pentola, mescolando ancora il tutto; quindi prendete un piatto da portata e distribuite gli struffoli a monticello oppure mettete al centro del piatto un barattolo di vetro vuoto e disponete gli struffoli tutt'intorno a questo in modo da formare una ciambella.. A miele ancora caldo, prendete la restante codetta e frutta candita e cospargetela sugli struffoli, in modo da ottenere un effetto estetico gradevole. Se avete optato per la forma a ciambella, non appena il miele si sarà solidificato, togliete delicatamente il barattolo dal centro del piatto e servite gli struffoli. Se volete ottenere degli struffoli più gonfi, potete aggiungere all'impasto un pizzico di bicarbonato o di ammoniaca per dolci, avendo cura, però, di lasciare riposare l'impasto per almeno due ore.

M

Farina

400gr Zucchero 40gr Rum 1/2 bicchierino Burro 60gr Scorza di arancia grattugiata 1/2 Uova 3 intere+ 1 tuorlo Sale 1 pizzico Scorza di limone grattugiato 1/2

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Sud: da Salvemini a Stella e Rizzo un secolo dopo le stesse espressioni

Dal progetto d’urto alla calma piatta ILARIO AMMENDOLIA I governi italiani per avere il Sud concessero pieni poteri alla piccola borghesia, delinquente e putrefatta, imbestialita, cacciatrice d'impieghi e di favori personali, ostile a qualunque iniziativa potesse condurre a una vita meno ignobile e più umana. È passato un secolo dalla parole di Gaetano Salvemini, e oggi le identiche parole sono riproposte da Stella e Rizzo nel libro Se il Sud Muore. Basterebbe scorrere l'elenco dei contributi dati dalle amministrazioni provinciali o dei vari governi regionali e distribuite, come regalie, ad inesistenti cooperative o ad amici personali per capire che razza di politica sia prevalsa nella nostra Terra. Eppur ci eravamo mossi… forse ci eravamo illusi. Era il mese di gennaio del 2011 quando i consiglieri comunali, i sindaci, gli assessori dell'intera Locride, unitamente al loro vescovo, si diedero appuntamento all'hotel President di Siderno. Dinanzi ad una zona messa in ginocchio, e contemporaneamente alla sbarra, si sentiva il bisogno di reagire tutti insieme. E uniti rea-

IN EVIDENZA

I governi italiani per avere il Sud concessero pieni poteri alla piccola borghesia, delinquente e putrefatta, imbestialita, cacciatrice d'impieghi e di favori personali, ostile a qualunque iniziativa potesse condurre a una vita meno ignobile e più umana. gimmo per colmare la voragine che si era aperta tra le Istituzioni della Repubblica e la gente della Locride. Tutti della stessa parte. Un solo partito: quello del Territorio.Una sola richiesta: il Progetto d'urto per la Locride. Tre anni prima c'era stato il delitto Fortugno. Il sacrificio della vittima, grazie al presidente Ciampi ed ai ragazzi di “adesso ammazzateci

tutti” , aveva accesso le luci sulla nostra terra. Un clima di attenzione e di interesse che, se colto, avrebbe potuto segnare un momento di svolta. Purtroppo quell'attimo è volato via senza che le classi dirigenti locali e regionali fossero capaci di mettere in campo niente di serio.. Nel 2010 tutto era già sfumato. Si trattava di ricominciare a tessere con pazienza la “trama e l' ordito”. La primavera del 2011 fu un momento alto segnato dagli amministratori locali della Locride. Non si concesse spazio alla scomposta agitazione demagogica, saldando invece la capacità politica alla progettualità.. Qualche giorno dopo avemmo la presenza del presidente Scopelliti alla assemblea dei sindaci. In quella occasione abbiamo ribadito che, nelle nostre azioni, non c'era alcuna volontà di contrapposizione ma , nello stesso tempo, nessuna implorazione per qualche elemosina. Non era questo lo spirito di quell'assemblea degli eletti. Non era questo lo spirito dell'assemblea dei sindaci. Chiedevamo qualcosa di diverso, iniziando dal riconoscimento reciproco quali rappresentanti, a diversi livelli, di uno stesso popolo. Da qui la richiesta di una programmazione delle risorse e la costituzione di

un fronte comune teso ad attuare il Progetto d'urto della Locride. Un mese dopo ci riunivamo con tutti gli eletti al Parlamento nazionale della nostra Provincia, ponendo al centro il nostro “progetto” e non vuoti slogan destinati a durare lo spazio di un mattino. Una occasione mancata. Voglio fare un solo esempio. La questione dei rifiuti. Nel progetto d'urto si indicava la strada per trasformare il problema in risorsa. Si proponeva l'individuazione di quattro aeree di conferimento: plastica, vetro, carta, umido. Tre impianti di lavorazione alimentate a bio masse cioè con le ramaglie e la pota degli alberi. Un unico progetto con tre diverse diramazioni: ecologia - sviluppo -occupazione. Un unico fine, fare nella Locride un esperimento pilota :. 42 Comuni un'unica forza trainante. Passò poco tempo e prevalse l'antica furbizia. Ognuno per sé e Dio per tutti. Qualcuno suggerì, altri sussurrarono all'orecchio dei “potenti”: favori per rimuovere il progetto. Voti in cambio di favori. Come sempre. Convinti che siamo furbi quando invece siamo stupidi. Si incominciò a chiedere la piazzetta, la stradina, il castello, il singolo progetto di raccolta dei

rifiuti. Nel giro di pochissimo tempo, l'antica politica ha guadagnato tutto il terreno perduto. In quell'esperienza io avevo avuto un ruolo solo di unità e di coordinamento, ma i “furbi” mi bollarono come “Masaniello” così potevano chiudere con una sola parola una esperienza che rischiava di marginalizzarli. Rimossa ogni saldatura con il popolo dell'aerea Jonica e la classe dirigente. Avevamo chiesto ed ottenuto dal presidente della Regione un tavolo di concertazione permanente. Rimosso anche quello. Eppure sarà tra un anno o tra due ma da lì bisogna ripartire. Una classe dirigente non è vecchia o nuova secondo l'età ma secondo la capacità di produrre idee e politica. Fintanto che ci sentiremo “furbi”, e sino a che la politica sarà reciproco scambio di favori o di stupidi insulti, per la nostra terra non vi sarà speranza. Quella pagina è stata archiviata troppo in fretta da esponenti regionali, classe dirigente locali, parlamentari nazionali. Molto più facile la politica tradizionale. In fondo non costa nulla e non produce niente.

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La

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Una dedica particolare, per Manuela Uno sguardo, un tuo sorriso, il tuo battito è stato tutto ciò ad iniziare la nostra fiaba. Il mio cuore è il tuo castello. Il mio battito la colonna sonora di questo magico racconto. Ma è il mio sguardo puntato su di te che sei la principessa. Colei che ha dato colore ai miei giorni, luce alle mie notti, senso alla mia vita. Tu la persona che ho sempre desiderato, sognato. Tu la ragazza che solo colui che capisce il tuo valore vorrebbe avere al suo fianco.

Mi hai realizzato la vita, mi hai fatto scoprire e conoscere il significato dell'amore. Tu la rosa che tengo nel mio cuore dove mai appassirai. Nel mio sguardo il tuo riflesso, nel mio respiro la voglia di vivere, nelle mie vene il sangue rosso come l'amore. Manuela Carabetta . Nome reale della mia fiaba, nome tatuato nel mio cuore. Grazie per avermi regalato la vita, per avermi reso felice e importante. Grazie d'esistere amore mio. Ora a te regalo la chiave del mio cuore dove per sempre regnerà il nos-

tro amore. Ti amo principessa, sei la mia vita. E con te vivrò in eterno. Ti amo Tuo, Antonio.

NOTE E SCHERMAGLIE

Un’estate di speranza

L’editoriale il direttore

Venti di crisi ma non molliamo Era prevedibile che la situazione di grave crisi che stiamo registrando nella Locride andasse ad acuirsi proprio sotto il periodo natalizio. Sono centinaia le aziende che hanno chiuso , stanno chiudendo oppure sono state costrette a ridurre drasticamente il personale. Non ci sono più soldi, non c'è liquidità, le banche non stanno assolvendo al loro ruolo, addirittura hanno chiuso i “rubinetti” del credito ad importanti realtà imprenditoriali locali che davano occupazione e reddito e che dovevano essere sostenute proprio in questi momenti di difficoltà e non scaricate nel “dimenticatoio”. Ovviamente, vista anche la particolare conformazione della nostra economia, a pagare per primi sono stati e saranno i lavoratori precari. Non sappiamo se riusciremo a resistere ancora a lungo rispetto a questa crisi, forse riusciremo ad uscirne oppure, forse, tutto questo non avverrà mai . In ogni caso sperare che non si vada ad incidere sulle pensioni è il minimo perchè se si dovrà tirare la cinghia per troppo tempo non avremo più risorse per cassa integrazione e pensioni, soprattutto se i nostri prodotti finanziari non venissero considerati più appetibili dai mercati internazionali. Una situazione grave e molto complessa che in parte è stata deviata dalla stampa nazionale e dai media che hanno preferito invece concentrarsi sulle vicende personali del “Cavaliere”. In pochi, forse, riescono a comprendere che alla gente della Locride non interessa il più “cabaret” della politica ma interessa avere certezze per il futuro e soprattutto un preciso quadro di riferimento normativo che li possa portare a prendere impegni seri per il proprio futuro e quello dei propri figli altrimenti bisognerà vivere alla giornata con tutto quello che ne potrà conseguire sotto l'aspetto economico e sociale. Antonio Tassone

Sono tornato al Nord con la speranza che qualcosa sta cambiando. La mia Calabria

mi ha fatto vivere un’eperienza belissima.

Caro Direttore sono originario di Polistena ma vivo ormai da molti anni nella provincia di Bergamo dopo un girovagare di circa 20 anni per tutto lo stivale per studio e poi per lavoro . Ho appena finito di sfogliare il suo sempre bellissimo giornale ed ora che, l'ho scoperto anche on-line, sarà un piacere “rimanere in contatto”. Ho appreso dalla prima pagina che è stata stilata la Classifica Estate 2013 e mi ha fatto molto piacere avere la conferma che quella mia “buona impressione” avuta ad agosto, non è solo la solita suggestione mista a speranza, ma è veramente una realtà, visto che Caulonia e Roccella hanno meritato il podio! Ho trascorso due settimane di vacanza soggiornando a Roccella, dove ho trovato tanti buoni servizi, le docce in spiaggia per tutti, un rinnovato bel lungomare, la raccolta differenziata anche dell'olio usato con la produzione di un ottimo sapone al bergamotto (che bell'idea), una “serata verde” dedicata all'ambiente (sorprendente), che insieme al bellissimo mare gli fanno meritare senza dubbi la bandiera blu. Vado al mare a Roccella da molti anni pendolando da Polistena e quando possibile seguo anche alcune serate del Festival “Rumori mediterranei” sin dalle sue primissime edizioni (quando i seminari si tenevano per pochi nel

IN EVIDENZA

Al suo rientro in macchina ci rendemmo conto di aver perso dal mio marsupio ben 100 euro. Dopo poco si avvicinò al finestrino un Signore che con qualche domanda si accertava di cosa avessimo smarrito, una volta sinceratosi che i 100 euro da lui ritrovati appartenevano veramente a noi, ce li restituiva! cortile della scuola). Quest'estate sono riuscito a seguire molti concerti del festival a Roccella e finalmente son riuscito ad andare anche al “Kaulonia Tarantella festival” riuscendo a seguire due bellissime serate, ed anche a portare i miei bambini ai corsi di ballo di Tarantella tradizionale ed a gustare le buonissime cose (street food tradizionale) preparate lungo le vie di Caulonia superiore in una atmosfera di vera festa che non immaginavo di trovare. Ecco quindi che il mio entusiasmo per questa vacanza è stato grande ma grande è stata anche la speranza, con

cui sono ritornato al “nord”da buon emigrante, speranza di trovare con il tempo quel cambiamento che tutti speriamo nei confronti della nostra Calabria, cambiamento al quale, mi consenta, chi è emigrato come me guarda naturalmente molto di più di chi non ha avuto questo destino rimanendo nella propria terra. I luoghi comuni su chi vive in Calabria e vorrebbe scappare via e chi vive altrove per lavoro o studio e vorrebbe nostalgicamente ritornare nella propria terra, sono stati fin troppo discussi anche sulle pagine di questo giornale, ma quello di cui parlo in questa lettera è una sensazione positiva che rafforza la speranza di cambiamento. L'episodio che mi ha però molto colpito in questo agosto 2013 è come un “faro nella nebbia” ed è per questo che mi piace raccontarlo. Nella prima serata del “Kaulonia Tarantella Festiva” mi fermai, con la macchina in moto, ad un bar dove mia moglie si recò per acquistare qualcosa per i bimbi, al suo rientro in macchina ci rendemmo conto di aver perso dal mio marsupio ben 100 euro.. Di questi tempi 100 euro hanno un discreto valore, tanto è vero che dopo la rabbia iniziale io e mia moglie abbiamo subito pensato per consolarci: speriamo che almeno quei soldi li abbia trovati qualcuno che ne poteva aver bisogno. Dopo poco si avvicinò al finestrino un

Signore che con qualche domanda si accertava di cosa avessimo smarrito, una volta sinceratosi che i 100 euro da lui ritrovati appartenevano veramente a noi, ce li restituiva! Incredibile vero? Quel Signore che ce li ha restituiti, ha scelto di far prevalere una virtù che oggi sembrerebbe smarrita (per colpa di pochi che promulgano e premiano una finta “scaltrezza” purtroppo spesso socialmente premiata piuttosto che isolata ), virtù che rende chi la possiede una persona veramente “ricca”, sto parlando dell'Onestà. Si l'onestà, quella che ti permette di stare bene, di dormire sereno nel tuo letto dopo una giornata di duro ed onesto lavoro. (Senza fare nomi, questo Signore di cui ho raccontato è il proprietario del primo bar che si incontra sulla destra arrivati a Caulonia superiore!). Conosco abbastanza bene la non facile realtà del nostro sud, ma mi piace ricordare quest'estate 2013 come “ un'estate di speranza”, a cui pensare quando vediamo il nostro Bel paese andare a rotoli e da raccontare quando sento i miei conterranei in viaggio o emigrati, parlare male gratuitamente della nostra regione (mentre io suggerisco di non farlo mai soprattutto “davanti al nemico”). Angelo DePino

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Calabrese per caso

Decadenze

PINO ROMEO Sottrarsi alla mischia a volte può essere segnale di nobile astensione da macellerie mediatiche che segnano punti su fatti e avvenimenti che coinvolgono, loro malgrado, gli stessi attori. Partecipare alla mischia può essere anche una volontà di credere che ci si possa tuffare in un mare di idee che, seppur contrastanti, alla fine portano ad una condizione di calma sulla quale costruire la migliore sintesi per assicurarsi un futuro di equilibrio: per la politica, di sana competizione, per la comunità una condizione di crescita. Da questo punto di vista se le più importanti testate mondiali si occupano del senatore decaduto credo che anche in una condizione di fisicità remota, ma non di ideale centralità, sia quasi necessario esprimere un pensiero su una decadenza che, in realtà, sottende un chiaro decadimento generale. Il vero problema, in questo Paese dagli strani sentimenti di identità sacrificati all'egoismo di parte, è il considerare utile ogni strumento per annichilire definitivamente l'avversario, in politica come in economia. Per fare questo non si ricorre alla lotta politica, ma è ricorrente oggi traghettare le opinioni indotte dalla persuasività dei media sul piano di un neomoralismo e di un'etica non ben definita che, per fatti obiettivamente speculari, assolve alcuni e condanna altri piegando alle ragioni del giudizio altrui motivazioni anche se espresse in atti come le sentenze o desunte da “processi” non delegati e celebrati su sedi diverse, le più disparate. La conclusione, poi, allorquando si capovolge un principio come la irretroattività della legge penale o si comprimono libertà e diritti costituzionalmente garantiti, se ciò riguarda l'avversario diventa ben poca cosa e siamo pronti a trasformarci in spettatori in prima fila di uno spettacolo che nella sua rappresentazione fa decadere la comunità intera. La decadenza non è solo un fatto personale. Tra rimborsopoli e banche di parte, se non di partito, dimenticate e tesseramenti da primarie per certezze nei risultati possibili, sembra quasi che il vero motivo nel guardare un decaduto possa essere un altro: se io non potevo essere come te allora è giusto che tu non sia più chi tu sia stato. Politica e censo non hanno alcun significato in una partita dove tutti abbiamo perso.

Gentile professore Ammendolia Gentile professore Ammendolia, il 50% ( e forse più)dei cittadini calabresi che hanno vissuto l'infanzia negli anni 50-60, potrebbe confermare quanto ha detto il giudice, compreso il sottoscritto. Certo è una verità, ma è verità. Del resto è verità anche quello che lei dice: due verità che però possono benissimo camminare insieme, se c'è l'intenzione socio-politica di non nascondere la polvere sotto il tappeto, per una parvenza di pulizia. Anche perché, a forza di accumulare polvere, scoppiano le allergie e, come spesso succede, ci si sente soffocare; così come rischia di soffocare la Locride.Lei continua a parlare di una Calabria "tradita dalle classi dirigenti", come se noi non ne avessimo fatto parte, sia come alti e bassi burocrati, sia come alti e bassi parlamentari, a partire dal 1861. A chi toccava - e tocca- il compito di fare in modo che la Calabria diventasse - diventi- "l'altra Calabria" se non ai nostri rappresentanti in Parlamento? È stato - ieri e oggi - così? Allora, vogliamo cambiare le cose a partire soprattutto da queste considerazioni e non dal stancante tentativo giornalistico di assegnare torti e ragioni in modo generico? Perché in questo modo lei ricalca il percorso dei mass-media criticati. E poi non dimentichi che la Calabria non è rappresentata solo dai problemi della Locride e provincia, ma anche da altri territori a nord che, a livello economico e sociale, sono molto diversi e meno tendenti al vittimismo. ps. 1)Vogliamo, per esempio, attribuire il fallimento dell'assemblea dei Sindaci

alle classi dirigenti genericamente intese (strette e larghe)? 2) Lei non è Stato classe dirigente, Consigliere provinciale, Sindaco, Presidente Assemblea-Comitato dei Sindaci? 3) Il giornalismo vive anche di slogan ad effetto. Basta ricordare, per esempio, quando Milano, all'epoca del Bel Renè, Turatello & Company, veniva paragonata alla Chicago degli anni '20. Cosi come slogan ad effetto risultano molti commenti ospitati dalla Riviera. Però la stessa stampa nazionale, con

diverse sfaccettature, ovvio, è pronta ad accogliere le positività di una regione: però bisogna produrle e devono essere significative, cioè di vera rottura rispetto alle negatività. 4) La Riviera scrive forse solo di cose positive? 5) Dalle sue riflessioni sembra che, delle problematiche amministrative e delittuose avvenute nella Messina Universitaria, non ne abbia mai saputo nulla; ma le conosce sicuramente meglio di noi. indipendente490

Risponde

Ilario Ammendolia

o quasi settanta anni, ho visto da lontano un morto ammazzato. Mi dicono che in tutta la Locride da Bruzzano a Stilo, nel dopoguerra, vi sono stati 600 morti ammazzati. Una cifra altissima, con una media di otto morti ogni anno. Parliamo di tutti i paesi della Locride da Camini a S. Luca, da Africo, a Locri. Dei miei compagni di classe nessuno è stato ucciso della mafia. Uno è morto annegato, un altro sul lavoro. Fortuna ? Possibile Tuttavia non mi sembra così frequente incontrare lenzuola distese sopra morti ammazzati. Ciò non significa sottovalutare un problema che c'è e che non bisogna trascurare. È vero! Ho speso tutta la mia vita al

H

servizio del nostro popolo. Ho commesso una montagna di errori, ma solo i posteri potranno dare un giudizio sereno. Da presidente dell'assemblea dei sindaci (per circa un anno) credo di aver contribuito ad impostare un progetto Locride che sarebbe sbagliato dimenticare. Nè è stato questo l'unico risultato. Basterebbe riflettere sui pon sicurezza, sul protocollo della legalità, sui tavoli permanenti a livello regionale e ministeriale. Ho frequantato l'Università a Messina. In quegli anni nessuno, a meno che non fosse dotato di virtù divinatorie, sapeva niente degli intrecci ndrangheta-università. La ringrazio per la lettera, mi auguro che la prossima volta deciderà di firmarsi. Ilario Ammendolia

Riflessioni di un cittadino

Voglio solo elencare i problemi più urgenti da risolvere a Siderno A Siderno è da molto tempo ormai che durante le campagne elettorali per la elezione del Sindaco si fanno montagne di promesse che non vengono mai mantenute. Io ricordo che in tempi remoti le amministrazioni di allora magari promettevano di meno, però le cose che promettevano li portavano a termine. Forse allora vi erano altri uomini politici, allora vi erano uomini politici che quando sceglievano un partito in quel partito ci mettevano anima e cuore rimanendoci per tutta la vita. Oggi, invece, si passa in un batter d'occhio da una sponda all'altra come se fosse un affare di famiglia e non un mandato da parte dei cittadini per risolvere i problemi della Città.Si và dicendo che la politica è cambiata, io invece dico…che la politica è andata a finire a quel paese, molti politicanti sono poveri di politica, una volta, come qualcuno di noi ancora ricorda, ogni partito aveva la sua giovanile, i giovani venivano istruiti, preparati, e poi immessi nella vita politica, pronti per il ricambio dei compagni anziani. Oggi non esiste più questa possibilità, le famiglie sono lontane dalla politica anni luce, e i partiti, che partiti più non sono, hanno tolto del tutto ai giovani la voglia e la possibilità di essere veramente protagonisti. Ecco perchè oggi noi cittadini sidernesi paghiamo le conseguenze. Ecco perché il più delle volte ci troviamo di fronte a personaggi politicamente impreparati e che, quindi, ci portano ad avere delle Amministrazioni non all'altezza della situazione.Io mi auguro che in futuro si torni ad avere degli amministratori seri,onesti e preparati che s'impegnino veramente a risollevare Siderno da questo lungo dormi-veglia risolvendo i molteplici problemi che lo affliggono. E di prob-

lemi da risolvere ce ne sono sicuramente tanti io voglio soltanto elencare alcuni: 1) Rifacimento dell'asfalto… quasi di tutte le strade della nostra Cittadina. È vero che stiamo attraversando una brutta crisi però una strada ogni tanto si potrebbe anche asfaltare! I cittadini pagano le tasse, gli amministratori, o chi per loro, sono in dovere di darci i servizi altrimenti…ci spieghi qualcuno perché dovremmo pagarle queste maledette tasse!? 2) Controllo e prevenzione di eventuali atti vandalici, bisogna trovare i colpevoli e punirli (un esempio plateale sono i sedili del lungomare, non vi è uno che non ha la sua bella scritta in evidenza). 3) Mi risulta che diversi cittadini di Siderno hanno fatto domanda al Comune per poter avere un loculo, una cripta al cimitero, ebbene! È da anni che quelle domande giacciono morte… Seppellite sotto un silenzio tombale senza nessuna risposta. Possibile che siano tutti defunti al Comune!? 4) Altra cosa: il Teatro, se non ci sbrighiamo a fare qualcosa rischia veramente di essere vecchio prima della sua inaugurazione! Come diceva l'amico Aristide Bava in un suo recente articolo. 5) Maggiore presenza di vigili urbani per il controllo del traffico.Da tempo non si vede un vigile in giro specie nel corso principale, la gente sosta ovunque, nei divieti, negli incroci, in mezzo alla strada e anche sui marciapiedi. Quanto sopra sono soltanto alcuni dei tantissimi problemi che si potrebbero risolvere a beneficio di questa Città e dei suoi cittadini. Mimmo Massara

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RICORDANDO

Ti abbracciamomamma

per l’ultima volta

Non è mai facile approcciarsi alla morte. Nella dimensione umana, quello di oggi, è l’ultimo abbraccio di un amore lungo una vita. La tua assenza diventa un pozzo dal quale attingere forza, atteggiamenti e valori per affrontare il difficile cammino che ci aspetta, con la dignità di cui sei stata testimone. Neppure la luce del sole di agosto potrà più brillare come prima, mamma, sarà opacizzata dal ricordo della croce che ti sei dovuta caricare sulle spalle. Ritengo sia singolare come un corpo sempre più debilitato da una chimica impotente possa spiegare cotanta forza da riuscire a mantenere in piedi una famiglia, quando ormai non ci si mantiene più neppure sulle proprie gambe. Solo tenendoti in braccio ho potuto capire appieno cosa prova una madre verso un figlio; ma se è vero come è vero che i figli sono il frutto dei genitori, quando questi diventano un ramo ormai secco, il nuovo virgulto porta seco i caratteri di chi lo generò. Avendoci tu informati al vivere cristiano, testimoniandolo finanche nel delirio con la richiesta di affidarci alla croce di Cristo, ridurti oggi solo ad un corpo mero simbolo di entità fisica fine a se stessa sarebbe un vilipendio troppo grande. Compiuto quell’ultimo umano sospiro sei diventata un’entità metafisica tanto intagibile quanto presente. Come ho avuto modo di anticiparti anche in vita, il distacco fisico che

oggi ci lacera dovrà cedere il passo alla tua presenza eterea, che finirà per avvolgere il solco dei nostri passi. Sei stata Madre grandissima. Il vizio, eccezion fatta per la sigaretta, tua fida compagna, non ti apparteneva. Rifiutavi il rispetto umano proprio di logiche perverse, incardinando così la tua vita sulla solida roccia dell’onestà, della carità, dell’uguaglianza,dell’umiltà e dell’amore incondizionato. Tutti questi tratti salienti del tuo nobile animo facevano di te un impavido comandante sulla nave della vita. Ogni equipaggio sa che nei momenti in cui la nave è in porto occorre che la si armi a dovere per far sì che possa affrontare le acque più tempestose. Questo foglio pieno di lacrime è il segno più evidente che la tempesta ha avuto inizio. Adesso, come eri solita dire tu: «AVANTI» si affronta il mare aperto delle incertezze con la dignità e il coraggio che ti si confacevano. Il tuo essere speciale, da taluni frainteso o temuto, trova oggi conferma nell’abbraccio di una intera comunità che ti riconosce donna esemplare e che oggi ti accompagna in questo ultimo viaggio dalla terra sino ai più rigogliosi giardini celesti. Ti abbracciamo, mamma, per l’ ultima volta, ricordandoti che sei il nostro uncico più grande amore e nostro più alto esempio di vita.

I colleghi di lavoro del tribunale di Locri partecipano al dolore del cancelliere Antonio Condino e dei familiari tutti per l’immatura dipartita della stimata professionista, avvocato Maria Antonietta Cimarosa, esempio di garbo e di nobili virtù, che ha messo sempre in pratica i valori autentici della vita. Ai famigliari tutti diciamo: «Siate orgogliosi di aver avuto una congiunta che è stata stimata e benvoluta da tutti, per la sua alta serietà professionale. Ora Lei che diventa un angelo, dal cielo veglia su di voi per il prosieguo della vostra vita e per alleviare il vostro dolore. A tutti voi esprimiamo le più sentite condoglianze».

I tuoi figli

Ciao

Stefano

Il cuore immenso di Stefano ha cessato di battere a distanza di qualche ora di una pioggia di polvere lavica. Un cielo grigio squarciato da sfumature di rosso dominava Caulonia. La strada ricoperta da un manto nero… quasi un preludio di quella tragedia che stava per avvenire. La sua vita che stava costruendo con sacrifici è stata stroncata violentemente, in un battibaleno, come un castello di sabbia costruito sulla battigia travolto dalle onde in un giorno di burrasca. Un giovane dedito alla sua famiglia,

“la mia vita” era intitolata su facebook una foto dei suoi piccoli figli abbracciati a sua moglie Domenica. Emigrato in Germania e al nord Italia ma da un po’ rientrato nella sua terra, forse anche per condividere accanto ai suoi amici le mille passioni che gli appartenevano. Dalla cucina al calcio e ai momenti trascorsi allegramente in compagnia. Il giorno seguente il tragico evento, probabilmente quando la sua anima ha raggiunto l’infinito, il cielo è

divenuto sereno. I suoi occhi azzurri si sono fusi con il cielo e il mare. Il suo sorriso sempre sul volto si è fuso con il sole. Ma un sole gelido, che ha indrizzito tutti. Un sole che ha tagliato come lame di ghiaccio i cuori dei suoi familiari. Un sole che non ritornerà mai cocente. Un sole che un giorno diverrà tiepido ma mai più potrà riscaldare l’animo di coloro che sono rimasti, ne la tomba dove Stefano riposerà per sempre. Ilaria Ammendolia DOMENICA 01 DICEMBRE 2013

LA RIVIERA

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SPORT

Serie A CARTOLINE SPORTIVE

Roma in crisi?

1982

Etna e Gulloni Anno 1982, il Siderno lotta per la promozione in serie D. Alla corte di mister Pavoni arrivano calciatori importanti per la categoria quali Alfarone, D’Angelo, Quintieri,Benincasa, Rocco “la freccia” Musumeci, e dal Ligny, squadra siciliana,arriva anche il nuovo portiere Enrico Etna che in seguito acquisirà la cittadinanza sidernese. Ad accogliere “u lupu”un gruppo di giocatori sidernesi tra cui l’intramontabile idolo di casa Cecè Gullloni. Che spettacolo vedere quella tribuna e le bandiere bianco-azzurre al vento.

Siderno: l’arrivo di Mollica è stato decisivo Da quando ha preso in mano le redini della squadra mister Gioacchino Mollica ha trasformato il Siderno. Una squadra che, prima della gara di ieri a Croce Valanidi con il ReggioMediterranea, ha ottenuto tre vittorie di fila, nove punti in classifica, non ha subito reti ed ha capitalizzato al massimo le tre marcature di Carabetta e dei fratelli Serra per fare un grandissimo balzo in classifica che ha collocato la compagine tanto cara al presidente Racco in sesta posizione anche se c’è da dire che attualmente la graduatoria è estremamente ingarbugliata. Un Siderno che è riuscito per il momento a sistemare la sua classifica e che guarda agli impegni futuri con rinnovata fiducia. Certamente bisognerà rinforzare l’organico con qualche altro elemento perchè la strada è ancora lunga.

NEL SECONDO ANNIVERSARIO DELLA MORTE IL RICORDO L'EX PORTAVOCE DELLA LEGA

Il galantuomo

Michele Tigani maestro di un calcio che non c'è più

Campionato “spalmato” su più giorni e con tante sfide interessanti chepotrebbero modificare gli obiettivi stagionali di diverse squadre partite con altri propositi

Si riprende con la Juventus da sola al comando ANGELO LETIZIA Dopo il sorpasso operato la settimana scorsa dalla Juve sulla Roma, la 14a giornata di Serie A sarà la prima della stagione con una nuova squadra al comando. E proprio gli uomini di Conte saranno i protagonisti della partita di cartello della domenica, Juventus-Udinese, una gara che i bianconeri, con il contemporaneo impegno della Roma a Bergamo e quello ancora più tosto del Napoli domani sera all'Olimpico al cospetto della Lazio, potrebbero sfruttare al meglio per rimpinguare il vantaggio in classifica e per prolungare la striscia di vittorie in campionato. Dopo il tonfo fiorentino dell'8a giornata, i bianconeri non hanno più sbagliato un colpo, inanellando una vittoria dopo l'altra con autorità, personalità e solidità di squadra, senza neanche una rete subita e ben 12 realizzate nelle ultime cinque gare. Davanti al pubblico amico, questo pomeriggio la Juve avrà l'occasione di portare a sei il filotto vincente, bisognerà però fare molta attenzione all'Udinese di Guidolin, una squadra finora dal rendimento altalenante, che però, se in giornata positiva, già domenica scorsa contro la Fiorentina ha dimostrato di poter dare del filo da torcere a tutti. Sulla carta, le stesse insidie potrebbe riservarle pure l'impegno della Roma sul campo dell'Atalanta, una squadra che in casa spesso ritrova se stessa e riesce a cancellare passi falsi esterni come quello della scorsa giornata con il Sassuolo. Da parte loro, i giallorossi dalla gara con il Torino sembrano aver smarrito la strada della vittoria, raccogliendo nelle gare che avrebbero potuto fare spiccare il volo definitivo, la miseria di soli tre punti. In parte a Torino e ancor più sul proprio campo e contro

GIOVANNI SFARA Sabato 23 Novembre e stato ricordato dai suoi famigliari, insieme ai suoi amici ed estimatori, nel secondo anniversario della sua dipartita il gentiluomo Michele Tigani. Michele Tigani dà ragione al grande poeta Ugo Foscolo: sarà rimpianto e ricordato perché ha lasciato<grandi eredità di affetti> nel mondo del calcio. Non è stato certo un fuoriclasse dei rettangoli verdi, ma il top manager,il dirigente di alto spessore morale, il competente, il super esperto dei complessi regolamenti calcistici per cui veniva consultato da tutta Europa. Nessuno sapeva leggere e interpretare le carte federali come lui. Ma Michele Tigani, andato via due anni orsono in una triste serata novembrina nella sua abitazione di Siderno assistito dalla moglie Vania e dai figli Emanuele e Viviana, è stato per quasi mezzo secolo soprattutto “la sentinella dell'istituzione calcistica” e il punto di riferi-

avversari ostici ma non irresistibili come Sassuolo e Cagliari, dalla Roma sarebbe stato lecito attendersi di più, al di là sia del lecito rallentamento che l'assenza di Totti e Gervinho potevano far presagire, sia del preventivabile calo atletico evidenziato. A Bergamo la Roma cercherà di riprendere il cammino vincente interrotto più di un mese fa con l'1-0 all'Olimpico sul Chievo, così come c'è da attendersi il Napoli proverà a fare domani sera contro la Lazio alle 20.45, nel secondo dei due posticipi del lunedì, che seguirà quello delle 19.00 tra Fiorentina e Verona. Gli azzurri di Benitez si sono smarriti a Torino contro la Juventus e dopo quel 30 non sembrano essersi più ritrovati. Sia in campionato contro il Parma che in Champions contro il Borussia Dortmund sono arrivate altre due sconfitte, con una squadra a tratti spesso irriconoscibile sul piano del gioco e della concentrazione. In caso di un ulteriore passo falso, la crisi partenopea potrebbe assumere il crisma dell'ufficialità e riproporre qualche interrogativo intorno a Rafa Benitez, un tecnico che già nell'esperienza milanese sulla panchina interista aveva attirato su di sé più di una perplessità, amplificate in parte, ma non solo, dal poco sostegno ricevuto dalla società nerazzurra in sede di calcio mercato e, poi, dal cattivo rapporto instaurato con lo zoccolo duro dello spogliatoio. A Napoli invece don Rafael di incentivi, sul mercato e non, ne ha ricevuti in quantità e di qualità, i dubbi però continuano a persistere ed è noto, a Napoli più che altrove, se va male, la pazienza, al pari dell'entusiasmo, si acuisce in fretta. Proseguendo, oltre agli impegni di Juve, Roma e Napoli, da tenere d'occhio saranno pure InterSampdoria e il già accennato confronto di domani

mento dei grandi presidenti, dei grandi giornalisti(Carosio, Zanetti, Palumbo, Ghirelli, Cannavò, Morace,), dei grandi tecnici (Enzo Bearzot e Fabio Capello in primis). Questi i presidenti passati durante il suo “regno”: Umberto Agnelli, Artemio Franchi, Franco Carraro, Antonio Matarrese, Luciano Nizzola. Michele Tigani è uscito di scena senza alcun rimpianto ma con la certezza di aver contribuito a tenere alto l'immagine della istituzione calcistica. Nel giorno del suo addio il “Corriere della Sera” scrisse: <Una cosa è certa: Michele Tigani sarà rimpianto>. Ed è stato così. E qualche anno fa, quando Antonio Matarrese è tornato a presiedere la Lega, lo ha invitato a tornare, a restare al suo fianco. Ringrazia, ma resta a Siderno. Poco tempo dopo il male che doveva strapparlo alla vita cominciò a manifestarsi. Si fece coraggio, subì un paio di interventi. Alla fine, all'imbrunire di mercoledì 23 novemDOMENICA 01 DICEMBRE 2013 LA RIVIERA

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Roccella: tutto sembra ok per tentare la scalata in D punti di distacco dalla seconda classificata sono saliti a sette ed il Roccella di Ciccio Galati, sbancando anche il campo del Gallico-Catona, continua la marcia solitaria in vetta alla classifica del campionato di Eccellenza. Una vittoria importantissima ottenuta con molta sofferenza al termine di un match che, come si pensava alla vigilia, è stato sì molto difficile ma alla fine sono arrivati quello che volevano società e squadra, ossia i tre punti. Oggi Calabrese e compagni saranno di scena al Comunale di Viale degli Ulivi per affrontare il Sersale di Leo Vanzetto. Una squadra che sicuramente si recherà a Roccella con il chiaro intento di ottenere almeno un punto e per questa ragione gli amaranto non dovranno avere nessuna fretta ma cercare di colpire la retroguardia ospite al momento giusto potendo contare su un trio d'attacco di assoluto spessore come quello composto da Femia, Carbone e Saffioti oltre che dallo sgusciante “follet-

to” Criniti. Una partita dalla quale si ha quasi tutto da perdere e nulla da guadagnare e che pertanto non bisognerà assolutamente snobbare. Per la verità sugli spalti ci si attende il pubblico delle grandi occasioni per trascinare gli amaranto alla undicesima vittoria stagionale che potrebbe davvero rappresentare un' ulteriore importante tassello per la conquista della tanto attesa serie D. Tutto sembra girare per il meglio in casa amaranto. C’è grande entusiasmo e soprattutto c’è la volontà del gruppo di dare fondo a tutte le energie per acciuffare un prestigioso traguardo quale sarebb la conquista del campionato interregionale che sarebbe una vetrina importante per l’intero movimento calcistico locrideo alle prese con gravi difficoltà strutturali ed economiche. Siamo tutti uniti a fare il tifo per il Roccella perchè questa potrebbe essere davvero la stagione giusta per la conquista del sogno serie “D” Antonio Tassone

I

tra Fiorentina e Verona, in una partita che opporrà toscani e veneti dopo le sconfitte rimediate rispettivamente a Udine e nel derby, ed entrambi quindi alla ricerca di un pronto riscatto. In casa Inter, fallito domenica scorsa l'aggancio al terzo posto, si guarda invece con fiducia alla gara con la Samp, reduce a sua volta dall'amaro e rocambolesco pareggio casalingo contro la Lazio, in quello che sarebbe potuto trasformarsi nell'esordio vincente sulla panchina blucerchiata di Sinisa Mihajlovic. I genovesi, in dieci contro undici, hanno a lungo cullato il sogno di una vittoria dal sapore epico, fino a quando Cana a tempo praticamente scaduto ha riportato tutti con i piedi per terra e la Samp al terz'ultimo posto. Un po' come successo all'Inter a Bologna, dove il gol di Jonathan in avvio di ripresa sembrava avere incanalato la squadra verso una vittoria che invece è sfumata del tutto con la traversa colpita da Juan nei minuti di recupero. Inter e Samp proveranno ad avere più fortuna oggi, con i nerazzurri obiettivamente favoriti, al pari del Milan a Catania, in quello che strada facendo si è trasformato in uno scontro salvezza del tutto inimmaginabile a inizio stagione. I rossoneri, dopo il bel successo di Champions in terra scozzese, cercheranno - e sarebbe ora - di rialzare la testa anche in campionato, con la zavorra di una classifica turno dopo turno sempre più allarmante e la zona retrocessione distante solo tre punti, ma sempre davanti a un Catania al quale neanche l'arrivo in panchina di De Canio è servito a ridare nuova linfa e a evitare l'ultimo posto della graduatoria in coabitazione col Chievo. Completano la giornata Cagliari-Sassuolo e ChievoCagliari, due match salvezza con in palio punti pesanti per classifica. Buon campionato a tutti.

bre 2011, si è arreso: la grande quercia è caduta. Discendente di una nobile famiglia di Agnana, nel 1948 si è trasferito a Milano per frequentare l'Università, entrando subito nella Lega calcio professionisti. In poco tempo ha fatto esperienza, accanto ad un inseparabile dirigente di alto profilo come il conte Alberto Rognoni; (intimo amico dei grandi scrittori: Quasimodo, Montale, Camilleri, Alvaro e La Cava) Insieme, dietro le quinte, hanno retto la baracca della Lega. Il commendator Tigani (insignito da questo riconoscimento al palazzo del Quirinale, dall'ora Presidente della Repubblica Eugenio Scalfaro) era il parafulmine dei presidenti. Umberto Agnelli, arrivò a presiedere la Lega a soli 28 anni. Tigani fu il suo ispiratore e la riconoscenza di Agnelli nei suoi confronti è documentata da una fitta corrispondenza epistolare. In una

Gioiosa Jonica: una vittoria che ci voleva proprio La partita di domenica scorsa contro la BenestarNatilese era fondamentale per il Gioiosa Jonica di Cosimo Silvano che riuscendo ad ottenere l’intera posta in palio è riuscito ad aggiustare la sua classifica ed anche lo stesso allenatore è riuscito a tirare un grande sospiro di sollievo perchè ovviamente, nonostante le buone prestazioni della squadra, i risultati non erano arrivati. Sono in molti a credere che il vero campionato del Gioiosa Jonica inizierà da questo pomeriggio allorquando i ragazzi di casa riceveranno l’ostica Deliese di mister Graziano Nocera. Una partita insidiosa che i padroni di casa dovranno giocare con grande determinazione per riuscire ad ottenere tre punti di platino in prospettiva futuro. Silvano recupererà diversi elementi per la gara di oggi. La formazione che andrà in campo si opporrà alla Deliese in condizioni tecniche accettabili dopo che la stessa è stata, ultimamente, falcidiata da infortuni e squalifiche .

delle tante lettere si legge: <Don Michele, non potrò mai finire di ringraziarla. Lei è stata la mia luce> . Nei 9 anni di presidenza Nizzola, Tigani che ha avuto il più alto riconoscimento per un dirigente calcistico (il titolo di Benemerito Figc), ha lasciato tracce indelebili della sua opera in favore di un calcio che stava cambiando. Per la Calabria è stato uno dei grandi dirigenti del Dopoguerra, assieme ai suoi cari amici Nicola Ceravolo di Catanzaro e Oreste Granillo di Reggio Calabria. Michele Tigani chiamava “suoi fanciulli” i presidenti, i dirigenti e gli amici che lo frequentavano e gli chiedevano consigli. Si esprimeva con un linguaggio unico e forbito, particolare e con un pizzico di ironia. Tra i suoi “fanciulli” tanti giovani calabresi che, grazie ai suoi consigli, sono cresciuti nell'ambito sportivo (vedi Mimmo Praticò presidente regionale del Coni), del giornalismo (Mimmo Morace,

M. di Gioiosa a Bovalino: l’ex Panarello vuole 3 punti L'avvento di Maurizio Panarello al posto di Pasquale Rotondo sulla panchina del Marina di Gioiosa incomincia con un pareggio contro un discreto Filogaso che ha saputo chiudersi bene in difesa costringendo i giallorossi a faticare più del previsto a costruire la propria manovra per cercare di trovare il guizzo vincente. Ieraci e compagni ci hanno provato in più di una circostanza a trovare il goal partita ma non sono riusciti quasi mai ad essere precisi. Domenica nel Marina di Gioiosa si è sentita molto nel reparto offensivo l'assenza di Autellitano che ha dovuto scontare un turno di squalifica .Oggi pomeriggio al Cartisano di Bovalino derby per la squadra del presidente Tavernese contro una Bovalinese che è reduce da un buon pareggio fuori dalle mura amiche e che comincia a dare segni di ripresa sotto la guida di mister Logozzo. Nella super sfida di oggi ritorno da ex per mister Panarello nella sua Bovalino dove lo legano ricordi importanti per aver conseguito in passato dei buoni risultati che hanno portato la Bovalinese nelle categorie che contano. Una sfida che il tecnico ha preparato in settimana nel modo migliore sottoponendo i suoi giocatori a un duro lavoro atletico . Il nuovo allenatore è consapevole di aver dato una prima risposta, pur essendo anco-

Tonino Raffa, Tonio Licordari, Pasquale Muià), della dirigenza locale (Enzo Leonardo, Pasquale Gatto, Matteo Angiò,) e ovviamente tanti altri. Ci siamo limitati a ricordare coloro che gli sono stati vicini, per riconoscenza e affetto, anche dopo che aveva lasciato la Lega per trasferirsi in Calabria o chi, come il sottoscritto che non lo ha abbandonato un istante, assistendolo con un affetto figliale, fino al suo ultimo respiro, considerandolo come un secondo padre, che ha fatto di tutto per farmi avere il posto di prestigio, che occupo nel mondo della Giustizia, e svolgere le proprie mansioni in sede locale, e un esempio da imitare. Dal ponte di comando non si è mai scordato di essere calabrese. Per questa regione ha dato tanto, ne era orgoglioso anche se non aveva peli sulla lingua. Il presidente della Regina Calcio, Lillo Foti, ha deciso di far giocare la Reggina,sul campo del Verona con il

ra all'inizio del suo lavoro e di un percorso che dovrà riportare il Marina di Gioiosa in posizioni degne del proprio blasone c'è ancora molto da lavorare per migliorare diverse cose questo il primo commento dopo l'esordio in panchina . Intanto oggi per Marina di Gioiosa ci sarà il recupero di qualche giocatore importante che permetterà alla formazione giallorossa di giocarsela a viso aperto per cercare di ottenere il massimo del risultato. Il presidente Tavernese dopo il pareggio di domenica è contento a metà:”Peccato abbiamo sciupato diverse opportunità e siamo stati molto imprecisi sotto rete volevamo a tutti i costi i tre punti ma siamo incappati in una giornata non particolarmente felice credo che il nostro nuovo allenatore sappia trovare i correttivi giusti già dalla sfida di oggi pomeriggio contro la Bovalinese. Non sarà una gara facile per noi ma cercheremo di giocarcela come abbiamo sempre fatto scendendo in campo determinati per inseguire un risultato positivo. Non siamo inferiori a nessuno, ma è pur vero che la vittoria sta mancando da qualche gara e ci servirebbe per riuscire a rialzare la nostra posizione di classifica. Sono tuttavia certo che giocando così, i tre punti non tarderanno ad arrivare”. Nicodemo Barillaro

lutto al braccio. Una scelta di alta sensibilità nei confronti di un uomo che non ha mai staccato con la sua terra.Il comune di Siderno (sindaco Luciano Racco) gli ha attribuito la cittadinanza onoraria (assieme al suo amico ed estimatore Otello Profazio), un riconoscimento che ha sempre dichiarato di gradire tantissimo. Ha pensato pure alla sua Siderno, ha fatto arrivare le nazionali. Si sono, infatti, disputate Italia Malta e Italia - Ungheria. Nella Lega calcio il nome di Tigani continuerà a vivere e operare attraverso l'adorato figlio Emanuele, che sta seguendo con molto zelo le orme tracciate dall'adorato padre. Il commendatore Tigani riposa da due anni insieme ai suoi cari nel cimitero di Agnana. Nuovamente Addio don Michele, il calcio italiano vi rimpiangerà, saremo in tanti a portarvi sempre nel cuore. DOMENICA 01 DICEMBRE 2013 LA RIVIERA

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DOMENICA 01 DICEMBRE 2013 LA RIVIERA

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Gusto&

A cura di: Patrizia Pellegrini Naturopata Bioterapia Nutrizionale® Presidente Associazione Culturale Tone www.associazione-tone.it associazione.tone@gmail.com

sapori

Arriva dicembre e già si sente nell'aria il profumo dei dolci delle feste, in questo primo fine settimana del mese il profumo e il sapore dei fichi secchi ci riporta nelle cucine delle nonne e nella tradizione locale

Le sammartine Impasto esterno dosi per 1 kg di farina: 1 kg di FARINA "00" 5 nr UOVA intere 200 gr di ZUCCHERO 10 gr di AMMONIACA 1 bicchiere di OLIO 1 bicchiere di LATTE L'ammoniaca va preparata sciolta nel latte e il bicchiere usato è come quello dell'acqua in cucina. Per impastare mettere tutti gli ingredienti in una terrina e poi unire il latte con l'ammoniaca sciolta in esso ed impastare il tutto!!! L'impasto deve uscire morbido!! Poi con la macchina per fare le sfoglie di pasta si creano delle sfoglie lunghe dalle quali con una forma rotonda se ne ricavano dei dischetti sui quali si adagerà il ripieno, i dischetti non devono essere sporchi di farina altrimenti non si sigillano quando verranno chiusi con il rip-

ieno, bisogna stare attenti!!!! La grandezza dei dischetti deve essere più o meno come quella di un CD.

Ripieno interno: Va preparato uno due giorno prima è lasciato riposare !!!!! FICHI SECCHI UVA SULTANINA CIOCCOLATO a blocchi CACAO NOCI MANDORLE CANNELLA in polvere GAROFANO in polvere LIQUORE AL CAFFÈ oppure AMARETTO CAFFÈ preparato in casa SAMBUCA liquore Che profumooooooo …..

Gli ingredienti vanno sminuzzati sottilissimi a mano, non frullati !!! Una volta fatto questo lavoro si amalgama tutto ai liquori, al caffè, alla cannella........vanno amalgamati tutti gli ingredienti e si lascia riposare per un giorno e mezzo!!!!! Le dosi sono soggettive c'è chi abbonda non i fichi e del resto non si sente niente, ma io posso assicurati che la mandorla e le noci se messe in buone quantità, da sentirle sono il buono di questo impasto!!! Unire poco alla volta il liquore, il caffè e man mano che mescola assaggiare tante e tante volte fin quando non sente la consistenza e il sapore. PS: le sfoglie per ricavare i dischetti, devono essere sottili......più sottile è e più delicati escono i dolcetti, cioè il prodotto finale!!!! Poi dopo cotti i dolcetti vanno passati caldi come sono, con l'uovo intero sbattuto e subito ricoperti dai diavolini!!! È rimessi in forno il tempo giusto perché si asciughi l'uovo!!!

Tra tutti gli ingredienti puntiamo la nostra attenzione sui FICHI prodotto naturale di questa terra che ricco di proteine, zuccheri , ferro , potassio, calcio, fosforo e sodio con spiccato contenuto di vitamine A e C nel prodotto fresco che si ridurrà nel prodotto secco. Adatto a tutti i soggetti anemici, disidratati e a chi debba affrontare fatiche fisiche e mentali. I fichi freschi hanno un effetto lassativo, in virtù del loro contenuto in fibre e per l'azione irritante del lattice, che potrà arrecare invece disturbi a chi soffre di gastrite. Il famoso fico con la mandorla tipico delle zone costiere dell'Italia Meridionale si può rivelare utile nel periodo estivo per contrastare le profuse sudorazioni dovute alle elevate temperature per la ricchezza in sali minerali. Attenzione particolare per l'uso deve essere osservata da chi ha particolare sensibilità agli zuccheri. DOMENICA 01 DICEMBRE 2013 LA RIVIERA

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CULTURA E SOCIETÀ Intervista a Roberto Polito di ritorno dall'ultima missione umanitaria in Madagascar

«Finalmente un ambulatorio oculistico Ora potremo effettuare visite serie» Il dottor Polito, coordinatore del “Circolo della Locride di Medici in Africa”, è appena rientrato dalla sua missione a Henintsoa in Madagascar. In quel lontano lembo di terra ha inaugurato il nuovo ambulatorio di oculistica. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare quanto ha vissuto in questa occasione e le sue impressioni. «Sono ritornato all'ospedale della missione di Henintsoa, in Madagascar ci ha detto - dopo un periodo abbastanza lungo dal mio ultimo viaggio, in quanto aspettavo che arrivassero in loco delle apparecchiature che il mio circolo aveva inviato già da diversi mesi. Sono delle apparecchiature molto importanti e indispensabili per uno studio oculistico. Sono contento perché adesso abbiamo un ambulatorio sul serio e si possono effettuare delle buone visite». Ma potete anche fare degli interventi chirurgici? Purtroppo con la situazione attuale, solo poche cose possono essere fatte e sono stati fatti alcuni interventi. Però mancano le attrezzature per poter eseguire l'intervento che più è richiesto: la cataratta. Nel progetto del nostro circolo è prevista anche l'acquisizione dell'attrezzatura chirurgica ma ancora non ce l'abbiamo fatta. Come è stata l'accoglienza? Da parte della popolazione è stata molto calorosa, sia da grandi che da bambini e le suore e il padre missionario hanno molto apprezzato questo interessamento concreto da parte di un'associazione calabrese verso questo estremo lembo di terra. Tra l'altro abbi-

amo donato non solo le attrezzature per l'ambulatorio ma anche danaro (tutto raccolto in Calabria) per i bisogni della missione e dei bambini. Abbiamo inaugurato il nuovo ambulatorio alla presenza di suore e del padre fondatore, Emilio Cento. Cosa pensate di fare adesso? Lei pensa di continuare? Son partito in ottobre per la missione, dovevo andare per controllare tutto quello che era arrivato, verificare il contenuto dei colli, la messa in opera e il funzionamento. Ero sfiduciato e mi sentivo solo per la poca collaborazione di chi mi doveva stare accanto e sentivo che il peso dell'impresa in cui mi stavo impegnando forse era superiore alle mie sole

forze. Negli spostamenti per raggiungere e per lasciare la missione ho avuto un sacco di problemi e tuttavia sono stato ripagato mille volte dall'accoglienza e dalla grande contentezza di tanti disperati. Sono stato molto incoraggiato anche da tutti i missionari, in primis dal fondatore, padre Cento. Per cui al ritorno ero fiducioso e pieno di speranza e me ne son tornato col proposito di continuare con quanto avevo intrapreso. Già un'altra apparecchiatura è pronta a partire col prossimo container per la missione. Spero con l'aiuto di Dio e degli uomini di poter almeno completare il progetto, attrezzando la sala operatoria. Antonio Tassone

Il “giubileo” di Ardore

Oro e argento

dei fedeli per il nuovo ostensorio

Su iniziativa e richiesta del giovane e apprezzato parroco di Ardore, don Antonio - detto Tonino - decine di fedeli hanno consegnato a Milena Trapasso, designer di alta gioielleria, oggetti d'oro

e d'argento, con i quali l’artista ha realizzato il nuovo ostensorio della chiesa S. Maria del Pozzo. L'idea è nata in occasione del primo “giubileo” della cittadina, vale a dire il compimento dei cento

15ESIMA EDIZIONE

Tutto pronto per il torrone più lungo del mondo La 15esima edizione del Torrone di pura mandorla più lungo al mondo è giunta anche quest'anno. Il prossimo fine settimana Marina di Gioiosa Jonica ospiterà di nuovo questa manifestazione diventata un appuntamento fisso per curiosi e addetti ai lavori. Sabato 7 dicembre si inizierà a lavorare all'allestimento del percorso e del supporto su cui sarà preparato ed esposto il torrone. Nel pomeriggio dalle 15.00 saranno aperti una serie di stands espositivi delle aziende di Campagna Amica Coldiretti e del Consorzio Marina Gioiosa Jonica Liberi Imprenditori. Alle 18.00 è previsto un intervento del presidente del Consorzio e dei produttori locali, nonché organizzatori dell'importante manifestazione gioiosana. Seguiranno spettacoli di danza e ginnastica, un concerto e uno spettacolo di cabaret. Domenica 8 si proseguirà nell'allestimento del percorso in cui verrà esposto il torrone. Alle 14.30 i maestri pasticceri, insieme agli alunni dell'Istituto alberghiero “Dea Persefone” di Locri e dell'Istituto tecnico statale per il Turismo “U. Zanotti Bianco” di Marina di Gioiosa, posizioneranno il torrone lungo il Corso. Dopo un breve discorso e i ringraziamenti da parte del direttivo del Consorzio, dei Maestri Pasticceri, degli amministratori locali, dei rappresentanti della Provincia, della Regione e della Coldiretti. Il Torrone la farà da padrone. Sarà misurato e ne sarà certificato il metraggio da un pubblico ufficiale. Verrà poi tagliato e servito ai presenti. Seguirà uno spettacolo che chiuderà questa due giorni dedicata alle attività e ai prodotti locali. L’evento sarà trsamesso in diretta da Telemia e il TGR regionale manderà un servizio in differita. Gli organizzatori ringraziano i maestri pasticceri, gli alunni dei due istituti, il Golosia, il Bar Diana, lo Sweet Tentation e l’hotel Miramare per la collaborazione. DOMENICA 01 DICEMBRE 2013

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Il prezioso oggetto liturgico realizzato dalla

ARTE E DINTORNI di Domenico Spanò

designer di alta gioielleria Milena Trapasso, è dedicato ai posteri, spartiacque tra passato e futuro Il parroco di Ardore, don Tonino, regge il nuovo ostensorio a fianco della designer e artefice Milena Trapasso

anni dalla nascita della locale parrocchia. L'ostensorio è quell'oggetto liturgico che «rappresenta la figura di Cristo con le braccia alzate - spiega con cura don Tonino, 38 anni calabrese di Stignano, già prevosto per dieci anni delle frazioni di Siderno, Mirto/Donisi che sorregge l'ostia che simboleggia il Corpo del Cristo stesso che si dona vivo al mondo nell'eucarestia». Dalla fusione di catenine, anelli, argenteria varia e altri manufatti di valore, Trapasso - ardorese doc - ha dato vita a un arredo sacro alto oltre mezzo metro, di grande valore non solo dottrinale, perché oltre che forgiato con oro e argento, è anche arricchito da pietre preziose quali acque marine, lapislazzuli e ambre, che ne aumentano il pregio. «Ho voluto consegnare alla parrocchia dice ancora il parroco - un ogetto che fungesse da segno per i posteri, che tra altri cento anni, in occasione del secondo giubileo della parrocchia di Ardore, potranno ammirare l'arte sacra del nostro tempo». Un'arte che si traduce nella stilizzazione del manufatto. «Proprio così - conclude don Tonino - perché a mio avviso è ciò che caratterizza di più l'epoca moderna. Quest'ostensorio deve rappresentare uno spartiacque tra passato e futuro». marzo

Il maestro Rosario Lucifaro conquista “Arte Padova 2013” Tre sculture, di bronzo, a tutto tondo e una figurazione a carattere religioso “La Gloria di Maria” (2013) a basso rilievo, frutto questa della sua personale ricerca dell’iper-connotato dai contenuti esoterici filosofico-simbolici. Questa e altre le opere presentate dal maestro Rosario Lucifaro alla manifestazione internazionale di “Arte Padova 2013” con annessa mostra-mercato Art Talent Show. All’appuntamento la Calabria è stata presente con due gallerie e il nostro territorio è stato rappresentato con successo dalla Galleria d’Arte Moderna “Arone & Arone” con sede a Locri e Gerace, che ha presentato i lavori di quattro artisti calabresi, i pittori Tony Custurere, Anna Rita Gerace, Leonardo Arone e, come detto, lo scultore Rosario Lucifaro. Lo stesso Lucifaro ha presentato la sua monografia “dalla Materia Caotica al Soffio Sublime” con testi critici curati da Giuseppe Livoti e Giuseppe Lombardo con prefazione di Maurizio Marino edizione “La Piana di Palmi” e ancora, a questa si sono aggiunti altri tre tomi che fanno parte di una collana dal titolo “I Percorsi” del maestro, questa si articola e si compone nella sua strutturazione di sette tomi, a com-

pendio della ricerca estetico-plastica del Lucifaro. I tre tomi presentati, freschi di stampa, editi da “Edizioni La Piana” sono: primo Lucifarokronos cura di Francesco Carbone con Prefazione di Giuliano Zucco, postfazione di Tony Custureri e nota di Maria Macri, il secondoHa riscosso enorme successo il primo weekend di “Locri on ICE”, la manifestazione ideata e promossa dall’Amministrazione Comunale di Locri per il periodo invernale locrese, che si svolge nella centrale Piazza dei Martiri fino al 7 Gennaio 2014 e che raccoglie numerosi eventi all’interno di un unico grande contenitore basato sulla presenza, per la prima volta a Locri, della pista di pattinaggio su ghiaccio.

Buona la prima per “Locri on Ice” Ha riscosso enorme successo il primo weekend di “Locri on Ice”, la manifestazione ideata e promossa dall’amministrazione comunale di Locri per il periodo invernale locrese, che si svolge nella centrale piazza dei Martiri fino al 7 gennaio 2014 e che raccoglie numerosi eventi all’interno di un unico grande contenitore basato sulla presenza, per la prima volta a Locri, della pista di pattinaggio su ghiaccio. Il primo appuntamento è stato con il “Weekend di

Vino”, dove ben sette aziende vitivinicole locali hanno esposto e fatto provare il proprio prodotto, il tutto sotto la regia dell’associazione “Strada dei vini e dei sapori della Locride” e dell’“Associazione italiana sommelier sezione Locride”. Inoltre la presenza delle caldarroste, delle zeppole e dei cannoli con la ricotta ha completato la parte alimentare. Presente anche l’“English Centre” di Locri e i mercatini, lato villa comunale, curati dall’associazione “Anthesterie”. La serata è stata animata dalla musica di Nicola Procopio. Nonostante le due serate siano state segnate dall’arrivo del primo freddo, la piazza dei Martiri è stata gremita di gente, sia per via della curiosità di vedere questa nuova manifestazione, sia per le numerose attrattive presenti. Soprattutto la domenica sera, dove intere famiglie, giovani e signori di ogni età, l’hanno riempita in ogni spazio, affollando i gazebo delle degustazioni e il mercatino, nonché tastando la pista di pattinaggio. Quindi un vero successo la prima due-giorni, in attesa del prossimo weekend, dove saranno ospiti di “Locri on Ice” i rioni della città.

IL MUSEO-PARCO-LABORATORIO DI MAMMOLA PER LA VALORIZZAZIONE DEL VERSANTE JONICO

Mu.sa.ba:Polo di eccellenza per le arti contemporanee u.Sa.Ba “Museo di Santa Barbara” è il bizzarro e coloratissimo museo-parco-laboratorio di Mammola (R.C) nel piccolo e grazioso paesino noto ai palati più esigenti e raffinati per la degustazione gastronomica dello “stoccafisso”. Camminando nel parco ci si imbatte, in enormi lucertole preistoriche colorate, donne boteriane incastonate tra antiche muraglie o donne fontana. Misteriosamente compaiono svariate forme geometriche, simboli, spirali, rifugi fiabeschi e spaziali, facce giganti, alte steli di diversa natura e forme che sovrastano gli alberi e il paesaggio intorno. Uomini di fuoco e sagome enormi sino a lambire il cielo, esseri viventi che prendono magicamente forma e vita nei loro colori sgargianti al calar della sera. Parco concepito come un frutto prelibato e raro, un candido fiore su cui vi poggiano sculture farfalla ed angeli alati. Bizzarre forme in una vitalità di colori ed odori mediterranei intorno che si distribuiscono in uno spazio magico e sognante. “Concepito dal sudore dalle mani e da gocce di sogni per nutrire una terra arida ma fruttuosa di idee”. L'ideatore di questo parco fantastico è sicuramente uomo di altri tempi: Nik Spatari. L'artista ha rigenerato questo pezzo di terra abbandonata, ricca di storia e tradizione, spedendolo direttamente verso il futuro. Sono stati costruiti edifici avveniristici, amalgamati nella natura intorno con profondo rispetto. Arricchiti nei suoi interni ed esterni da una molteplicità di opere artistiche, pitture, mosaici, sculture, istallazioni, realizzate dallo stesso Spatari e da una molteplicità di artisti affermati e non, accorsi nel tempo da tutto il mondo e vogliosi di lasciare il segno sulla terra dove i verbi principali sono: “osare, sperimentare, proporre” arte. Il promontorio è costituito da un grande piazzale adornato da sculture ed uliveti al cui estremo si affaccia il simbolo del Mu.Sa.Ba la scultura “Concetto

M

Universale” di N.S. 1983, con le sue guglie aguzze colorate. A dominare tutto il parco è l'antica chiesa di S.Barbara rifatta vivere dall'artista con luci e colori in tutta la sua interezza. Questa piccola chiesa rivestita in pietra lunga appena 14m, larga 6m ed alta 9m, racchiude nella volta sottostante e nell'abside un capolavoro di inestimabile valore artistico: “ Il sogno di Giacobbe”. Rappresenta con una varietà cromatica unica e tridimensionalmente, creando una sorta di “Cappella Sistina dell'età Contemporanea” dove non si può far altro che alzare gli occhi ed entrare, nel silenzio intorno, in un'altra dimensione. L'ultima creatura nata nel parco-laboratorio è la “Rosa dei venti”. Nuova residenza e sala espositiva a pianta esagonale, anche lei ricca di colori e mosaici, spiragli di luce e forme bizzarre come la cupola a vele triangolari che riprende la tipologia della Foresteria sottostante. Tutti elementi artistici ed architettonici che ben si sposano come con l'ambiente circostante, con la natura e i suoi ruderi, i suoi silenzi, la sua storia e la pietra, “radicando l'arte nella sua terra di origine”. Mu.Sa.Ba è patrimonio artistico unico nel genere per tutto il versante Jonico. Le istituzioni dovrebbero avere maggiore attenzione per questo luogo, tutelandolo e permettendo un continuo sviluppo in modo che possa diventare un polo fondamentale per il rapporto tra arte-architettura-paesaggio. Tutte le istituzioni locali e regionali hanno più che l'obbligo il dovere, di supportare, tutelare e sussidiare lo sviluppo dell'intero progetto artistico del Mu.Sa.Ba. al fine di canalizzare l'attenzione nazionale ed internazionale sulla terra Calabrese come: “Polo di Eccellenza per le Arti Contemporanee”. Una strategia di marketing artistico del luogo in connubio con i comuni limitrofi, associazioni, enti , permetterebbe una crescita del “TurismoArtistico”, avendo una sicura ricaduta positiva oltre che sull'immagine e la valorizzazione del territorio Jonico, anche sulle attività imprenditoriali locali. DOMENICA 01 DICEMBRE 2013

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Parlando

di...

ATTUALITÀ

POLITICA E DINTORNI ...

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1- Foto di qualche mese fa che ritraeva il giovane Mancini assessore al bilancio della regione Calabria assieme a due leader del centro destra della Locride, Crino da Casignana e Calabrese da Locri. Altri tempi, in meno di un mese, infatti, le cose sono molto cambiate perche l’Assessore ora è passato con Forza Italia e chissà se Scopelliti sarà d’accordo. 2- I fratelli Strangio da Sant’Agata del Bianco con l’ex sindaco di Gioiosa Jonica, Mario Mazza. Il fratello ha consigliato al presidente dei sindaci di saltare sul carro di Scopelliti 3- Salvatore Panetta, da re del “tridente” si è trasformato in re del “seidenti”. E u Vici du campu u guarda....

Locride “unta” da Dio e dal bergamotto ma non dalla Rai LIDIA ZITARA “Cinese”, nel linguaggio contemporaneo, ha assunto il significato di “falso, taroccato”. E così giornali e blog titolano “Ecco che arriva il bergamotto cinese”, in commento alla frase, buttata là per ignoranza o non si sa cosa, da Massimiliano Ossini, che insieme a Elisa Isoardi conduce “Uno Mattina”. Ossini, una vecchia conoscenza per chi segue “Geo&Geo” su Rai 3, non è mai stato una cima -diciamocelo. Le sue carciofate grammaticali sono note, e forse l'unica qualità che gli si può riconoscere è una curriculare bella presenza. “Ecco -dice Ossini presentando il bergamotto mentre a Isoardi tocca il cedro- questo è il bergamotto, viene dalla Cina ma ora c'è anche da noi con un marchio DOP”. Possibile, anzi probabile, che ai tempi di “Linea Verde”, che conduceva col cuoco Vissani, in quella cucurbita vuota si sia insediato l'indottrinamento che gli agrumi sono originari della Cina. Le cucurbite vuote fanno presto a fare analogie: agrumi+bergamotto=Cina. Peccato che in questo caso non funzioni, perché il bergamotto ( Citrus bergamia) è un bell'enigma per i botanici. Il bergamotto non è mai stato trovato allo stato endemico, per cui si propende per una nascita

dovuta ad un ibrido naturale o ad un innesto orticolo. Leggende dicono che la sua presenza sia stata notata già a partire dal 730 a.C. nell'antica colonia di Reghion, ma la sua presenza nella zona di Reggio è storica, anche se ufficialmente documentata dal 1750 in poi, quando fu impiantata la prima coltivazione industriale di bergamotto, nella zona del Lido Comunale Genoese Zerbi. La storia del bergamotto calabrese è nota: fu Procopio de' Coltelli a portarlo alla corte del Re Sole, afflitta da ogni sorta di puzza e miasma immaginabile. Ça va sans dire, il Re Sole fu entusiasta del bergamotto, delle sue qualità antisettiche e disinfettanti, e del profumo di pulito. Procopio aprì anche il primo caffè di Parigi, inventò il sorbetto e spacciava t è ,

LOQUI E SPROLOQUI di Filomena Cataldo

Ed ora?

Dalla tarda serata di giovedì 27, Silvio Berlusconi, Cavaliere del Lavoro dal 1977, è decaduto per voto di maggioranza del Senato. Un giorno storico per l'Italia. Semplicemente perché solo in Italia situazioni di ordinaria quotidianità diventano eccezionalità. In ogni altro Paese, un politico ritenuto colpevole si sarebbe dimesso, senza grandi polemiche, o sarebbe stato destituito, altrettanto silenziosamente. E questo è quanto relativamente alla storicità dell'evento, di cui, possiamo essere certi, si scriverà nei libri di storia. Starà solo al buon senso degli insegnanti non parlarne, se non altro per non far riemergere questo periodo carnacialesco alla memoria di chi, oggi, non è ancora nato o non percepisce l'atmosfera. Per quanto concerne la situazione in sé non si può far altro che commentarla, visto che tutti lo fanno, e mi verrebbe da supporre che, morto questo papà, difficilmente se ne farà un altro! Difficilmente perché non esiste in Italia, pur-

troppo per loro (noi lo avevamo capito!), una realtà senza Berlusconi. Ed un altro Berlusconi. Partendo dall'assunto che non è dato parlare né di destra né di sinistra, bisognerebbe domandarsi che cosa faranno ora che il bersaglio si sposta dagli affari domestici a quelli di Stato. In che modalità, e quando, si occuperanno lor signori di disoccupazione, precariato, sanità, tasse ( di ridurle, non di aggiungerle),immigrazioni, edilizia scolastica, pensioni e bla, bla, bla. Non si tratta di stare di qua o di là, perché tutti stanno con tutti, e dunque nessuno ci ha mai creduto all'integrità zonale. Si tratta di fare! Ci sono stati poi gli scilipotati prescelti, quelli che dovevano essere indicati come banderuoli. Ma per coprire tutto il resto dell'allegra brigata che, intanto, stava insieme. E come ci stava bene, insieme. In realtà siamo stati tutti figli di un unico papà politico “u'rrusti e mangia”!! Ovviamente, con le dovute accortezze del caso. Non tutti mangiaru, tanti arrustiru e basta. Comunque, quello di cui dovremmo avere paura ora, ora che nessun affaire silvius intrattiene i tavolini di Palazzo, è che tutta questa gente sia costretta a fare politica. Invece di andare alle feste. D'altra parte, se sono decadute!

caffè e legalissime sostanze stimolanti a illuministi, rivoluzionari, imperatori, grandi letterati, artisti. Insomma Procopio de' Coltelli ha aperto la strada alla grande azienda profumiera francese, basti pensare che Jean Claude Ellena, il famoso “naso” della Maison Hérmès, va personalmente a Condofuri a prendersi pochi litri di essenza biologica. Se adesso c'è anche in Calabria, vorremmo sapere dov'è stato fino ad ora! Ossini, per favore, illuminaci con la tua sapienza! Non c'è affatto da ridere invece sulla scena muta del Presidente del Consorzio DOP, Ezio Pizzi, il quale non solo non ha corretto, ma non ha fatto neanche portare in trasmissione i bergamotti calabresi. È un episodio di grave negligenza di cui chiediamo spiegazioni al Consorzio del Bergamotto. Quanto accaduto è frutto non solo di grave ignoranza, incompetenza, trascuratezza e irresponsabilità, ma soprattutto di una cultura italiana che vuole la Calabria sempre più marginale, alla quale è impossibile riconoscere di possedere un prodotto unico nel globo, che vale decine e decine di volte uno qualunque dei prodotti agroalimentari dell'Italia del Nord. La strategia è quella di farci pensare che siamo

poveri, che lo siamo sempre stati, e che dunque sempre lo saremo. È perfettamente inquadrabile nell'economia dell'Italia unitaria, che vuole un Sud sempre più povero a vantaggio di un Nord iperprotetto. Tutte le suggestioni positive dell'economia devono essere “nordiche”, padane, toscane. Alla Calabria tocca il ruolo di sorellastra stracciona, che vive di carità, stupida e senza risorse, che non riuscirebbe neanche a tirare la settimana se non fosse per le regalìe della buona e generosa sorella Nord. Al più ci viene riconosciuto un ruolo folkloristico. Che sia tutto l'opposto di così qualcuno lo pensava già quarant'anni fa, ma oggi la coscienza storica è più diffusa. Chiediamoci perché è Jean Claude Hellena a venire a Condofuri a prendersi il nostro bergamotto, chiediamoci perché non c'è una Hérmès calabrese. Fu stabilito, all'atto dell'unificazione d'Italia, che il Sud non dovesse più “intraprendere” . E così è stato. Nessuno conosce il nostro bergamotto, perché lo stato italiano decide che non si deve conoscere. All'Italia siamo serviti solo per pagare debiti e a finanziare il Nord, qualcuno pensa seriamente che ci lascerebbero metter su aziende profumiere? La scivolata di Ossini è frutto di quell'ignoranza crassa e supina in cui i giornalisti vivono e fanno vivere noi meridionali a tutto beneficio del Nord. Era -insommaprevedibile e “telefonata”.

Viste le tante richieste che giungono alla redazione per la pubblicazione di foto di auguri, non riuscendo ad accontentare tutti, ricordiamo ai nostri lettori che le foto sono a pagamento

Azienda Agricola Falletti Vende olio extra-vergine d’oliva di propria produzione Per info 3472360309 Francesco DOMENICA 24

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I PERSONAGGI DELLA SETTIMANA

PINO RAVEL SUPERSTAR Ha “tradito” Radio Siderno la Cometa per approdare alla concorrenza di Italiana Radio. Per il mitico Pino Ravel è sempre un piacere stare davanti alla consolle così come lo è maneggiare la macchinetta del caffè . Tutto il suo talento si trasferice in fm.

WEEK

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2 GRUPPO DI AMICI AL CREMINO Sette amici al bar per trasformare ogni giorno in un buon giorno. Tra un caffè e l’altro si parla di tutto: dalla politica allo sport delle vicende comunali a quelle internazionali. Unico assente il “gratta e vinci” quotidiano collettivo, per quello bisogna spostarsi sul corso principale all’altezza del Bar Aquila.

3 DUE GENI MUSICALI INCOMPRESI Il mago della “consolle” Fabio dj Tomba e l’amico Angelo Letizia che, per chi non lo sapesse, oltre alla sua passione per il calcio vanta anche delle buone conoscenze e competenze musicali. Chissà dii cosa staranno parlando i due.

CICCIO “IL RICOTTARO” GUSTO D’ALTRI TEMPI Siderno- Un personaggio mitico della nostra gioventù....Ciccio "il ricottaro"... era uno spasso vederlo arrivare dal nulla con il suo immancabile secchio in ferro al braccio al grido di "cotteeeeee".... che tempi.....

MELIA UNA COLONNA DEL GIORNALISMO Pietro Melia da Bivongi è il numero uno dei giornalisti calabresi. Una vera “colonna” per coloro i quali si avvicinano a questo lavoro. Non a caso l’abbiamo ritratto davanti alla colonna che non è di Ercole ma è di tutti.

PALIZZI WEST Questo novello John Wayne è stato avvistato dalle parti di Palizzi. Manca il parcheggio? Si troverà....

1- I nostri amici professori Giovanni Pittari e Mimmo Angiletta, due divi televisivi del sabato pomeriggio, in onda alle 19 su Telemia, con alto share di gradimento. 2- il duo Anthony Voice e Salvatore Bucci si aggiornano su ciò che li circonda leggendo la Riviera. Il loro manager Gigi Sarroino è fuori per programmare la nuova stagione e loro ne approfittano. “Quando il gatto non c’è i topi ballano” 3- Un grande amico come Ruggero Malgeri del Blue Dahlia si ciba continuamente di buona musica. Questa volta è toccato al gruppo “U TEMPU RALLENTA” di Domenico Sisto & Omertha Music Clan. Che spettacolo

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