La Riviera n°50 del 8-12-2013

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CONTROCOPERTINA

Caterina Girasole, attrice della strategia antindrangheta ILARIO AMMENDOLIA Appena un anno fa la metà campo dell’antimafia sociale era affollatissima. Una squadra che giocava con un attacco a cinque punte: Laganà, Callipari, le sindache Lanzetta, Girasole e Tripodi. Tutte donne e tutte del Pd. Il resto del campo era occupato dalle mille associazioni antindrangheta in permanente lotta tra di loro per questione di spazio. Un pullulare confuso: dalla Musella alla Scopelliti, e infine, in panchina, il più che discutibile “museo della ndrangheta”. Ognuno ha il suo stile. Personalmente non ho mai condiviso l’attacco alle singole persone. Oggi, in seguito all’arresto dell’ex sindaco di Isola Capo Rizzuto, sul banco degli imputati non ci dovrebbe stare il singolo giocatore (o meglio giocatrice) ma chi ha pensato che il vuoto politico potesse essere colmato con l’imbroglio. Dell’intera squadra in campo solo la Scopelliti ha segnato il suo personale goal entrando in Parlamento grazie al governatore della Calabria. Il resto sembra un esercito in rotta. Sacrificate da coloro che le hanno utilizzate e sovraesposte e che oggi non spendono una sola parola in loro difesa. Ho letto l’articolo di Goffredo Buccini, apparso mercoledì scorso sul “Corriere della Sera” e dedicato al caso Girasole. Buccini è l’autore del libro Italia quaggiù che annovera tra le protagoniste del possibile riscatto della Calabria l’ex sindaco di Isola. Nel suo recente articolo non c’è un minimo di autocritica, anzi per indicare la nostra terra usa la parola «a quelle latitudini» come se fossimo l’antico Congo belga. Tra le righe si muove un rimprovero alla Girasole: il fatto di aver sottaciuto la sua parentela acquisita con gli Arena. Rispetto Buccini ma continua a non capire la Calabria. Non è colpa sua! In questo momento storico alla Calabria manca una classe dirigente. Il ruolo viene svolto da gruppi di potere subalterni a quelli nazionali. Questi gruppi , pur di conservarsi, hanno consentito il massacro della immagine del nostro popolo. Sono convinto che Buccini non indicherebbe ma il Piemonte con la frase «a quelle latitudini» malgrado Cota e il Consiglio regionale piemontese non abbiano brillato per rettitudine. Una “diffamazione calcolata” congeniale al ruolo di colonia interna che si vuole assegnare alla Calabria. La ndrangheta non è stata scalfita. Non ha mai temuto gerbere e musei. Ha sempre riso di questo sventolio di pennacchi che, inevitabilmente finisce per rafforzarla. Lotta alla ndrangheta è lotta per cambiare la società

IL COMMENTO

Il crollo della pastorale calabrese JIM BRUZZESE

crollo dell’utopia dei presunti giusti. Vietnam e ‘Ndrangheta: una trama, quattro spie, un’opinione pubblica pilotata, un ingrandimento sproporzionato del mostro da abbattere, lo schieramento indiscriminato di uomini e donne usa e getta. Ecco come una missione fallisce. Come una premessa apparentemente giusta vomita una conclusione sbagliata. Come un popolo coglione è costretto a marcire nel fango, perché c’è sempre chi, con il pelo sullo stomaco, approfitta del fango. L’unica possibilità è scappare da una terra che ha assunto il volto della morte, perché etici e ‘ndranghetisti l’hanno truccata di morte. Fuggire da una Calabria che spezza singhiozzi, sempre più disperati, più acuti. Scappare via sia da chi mangia la capra della Valle del Marro perché ha meno peccati di quella dei Campi Bova, che da chi scanna verri neri sullo Zillastro come se si trattasse di un regolamento di conti. Sì, è necessario voltare le spalle a quella Calabria adepta e affiliata, che ha condannato il nostro Pasquino Crupi ché non si è mai spiaccicato sulle processioni di Libera e perchè non hai mai portato a spalla la Madonna di Isola, che oggi avrebbe protetto, schierandosi in prima linea e armato di Saverio Strati: “Domani sorgerà il sole”.

Il Maria Carmela Lanzetta, ex sindaco di Moasterace, Vittorio Piscitelli, prefetto di Reggio Calabria, Elisabetta Tripodi, sindaco di Rosarno, Laura Boldrini, presidente della Camera e Caterina Girasole, ex sindaco di Isola Capo Rizzuto e siccome questa strada i gruppi dominanti non intendono percorrerla si inventano una lotta teatrale, inutile, fittizia. Infine qualche parola sulla Girasole. Non ho mai apprezzato il giustizialismo in cui oggettivamente s’è mossa la cosiddetta “antimafia sociale”. Noi però siamo garantisti, sempre e con tutti. L’accusa che si muove alla Girasole è che cento ettari di terreno confiscato agli Arena e consegnato al Comune, sarebbero stati gestiti dagli antichi proprietari sotto falso nome. Questa non sarebbe stata una scelta innocente ma il prezzo pagato per l’appoggio elettorale. Quindi un voto di scambio, anzi mille voti dagli Arena alla Girasole. Conosco per un magistrato serio, preparato, deter-

Alla Calabria manca una classe dirigente. Il ruolo viene svolto da gruppi di potere subalterni a quelli nazionali. Questi gruppi, pur di conservarsi, hanno consentito il massacro della immagine del nostro popolo

minato ma democratico il procuratore antimafia della DDA di Catanzaro, il pm Lombardo. Conosco molto meno la Girasole. Qualche perplessità sulle inchiesta appare più che lecita, per esempio: i fatti risalgono al 2010, come mai le forze dell’ordine non sono intervenute per ristabilire la legalità violata su quei campi coltivati a finocchi? L’onorevole Giacomo Mancini è stato accusato da una decina di pentiti e condannato. Abbiamo saputo in seguito che quei pentiti ubbidivano a un piano preordinato dalla ndrangheta. Né mi viene da crede che in un paese come Isola una cosca possa spostare 1500 voti. Se così fosse più che di un clan di mafia ci troveremmo dinanzi ad un fenomeno di ndrangheta con basi di massa. E sarebbe una cosa molto preoccupante. Certo tocca alla magistratura svolgere il suo lavoro. C’è però una verità che va aldilà di ogni singola inchiesta. In Calabria puoi finire ucciso da una pallottola di ndrangheta al cuore o, con la stessa facilità , con le manette ai polsi. Coloro che sono i veri responsabili di questo clima se la ridano, tanto loro non corrono nessun pericolo né a causa della ndrangheta né dalla magistratura. Non vivono tra la gente e occupano i posti di comando. Nella cabina sono in buona compagnia e appartengono a ogni specie e a ogni colore. Concludo con le parole del “Galileo” condannato da Tribunale della Santa Inquisizione: “Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi”.

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Parlando

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LA SETTIMANA

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euro sono stati rubati martedì 3 dicembre all’ufficio postale della cittadina rivierasca. Nel bottino erano comprese anche le tredicesime “natalizie”. I soldi erano stati appena consegnati dalle guardie giurate addette a versare i contanti alle varie filiali del territorio. I dipendenti delle poste ardoresi avrebbero sentito un forte rumore che proveniva dalla parte più interna dell’ufficio. I malviventi, in base alle testimonianze fornire ai carabinieri di Ardore e a quelli della compagnia di Locri, si sarebbero introdotti da un buco realizzato in una parete e, dopo aver spostato alcuni pezzi di arredamento e cavi elettrici, si sarebbero recati alle postazioni degli impiegati minacciandoli con la pistola. Vista la dinamica del “colpo”, il primo parere dei carabinieri è che possa essere stato compiuto da qualcuno che ha un’ottima conoscenza dell’ufficio postale di Ardore.

prossimo 16 dicembre i Bronzi di Riace torneranno a impreziosire il museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria. Dopo quattro anni di restauri saranno rimessi in mostra. Quel che è sicuro è che la sala Monteleone di palazzo Campanella è chiusa, ufficialmente «per urgenti e improrogabili interventi tecnici», come ha comunicato la Soprintendenza per i beni archeologici. La presentazione ufficiale avverrà alla presenza del ministro dei Beni culturali, Massimo Bray. Le due statue rinvenute nel 1972, avevano trovato ospitalità nella sede del consiglio regionale dal 23 dicembre del 2009, per consentire i lavori di ristrutturazione di palazzo Piacentini. Tra rinvii e inaugurazioni sempre posticipate, le due opere sono rimaste distese sulla schiena per quattro lunghi anni, visibili al pubblico solo da dietro a un pannello di plexiglass. In questo periodo – riporta sempre “il Corriere” - i guerrieri bronzei sono stati anche sottoposti a interventi per la rimozione delle cosiddette “terre di fusione” (il materiale che anticamente era stato usato per modellare le figure), realizzati dai restauratori Nuccio Schepis e Paola Donati.

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CARTOLINE MERIDIONALI Antonio Calabrò

Jonio in tempesta Jonio in tempesta L’onda rimbomba contro i bastioni umani, trema il mondo di fronte alla potenza di onde esplosive e la furia la rabbia e il ruggito di una feroce ciclopica belva primordiale infondono paure ataviche di tempeste oceaniche; ma è soltanto lo Jonio, quell’azzurro placido amorevole mare, che sa come rendersi pauroso, un mare calabrese, tenero spesso e rabbioso come una guerra a volte.

Finalmente i Bronzi di Riace torneranno al museo nazionale di Reggio Calabria

La Varia di Palmi è patrimonio dell’umanità Per la prima volta un evento calabrese ha ottenuto uno dei più importanti riconoscimenti dispensati dall’Unesco. La Varia di Palmi è stato infatti inserita nella lista dei beni patrimoni immateriali dell’umanità dalla durante l’ottava sessione del Comitato intergovernativo in corso a Baku (Azerbaijan). La Varia è un enorme carro sacro che rappresenta l'universo e l'assunzione in cielo della Vergine Maria. Il carro è alto 16 metri e viene trasportato a spalla da 200 ‘mbuttaturi (portatori), in cima a questa torre trovano posto figuranti umani che rappresentano la Madonna, il Padreterno, gli Apostoli e gli angeli. Per riuscire ad ottenere il riconoscimento è stata fondata una Rete italiana delle grandi macchine a spalla, la cui coordinatrice è Patrizia Nardi. Della Rete fanno parte anche altre tre macchine a spalla: i Gigli di Nola, i Candelieri di Sassari e la Macchina di Santa Rosa di Viterbo. Anch’essi inseriti insieme alla Varia nell’elenco dell’Unesco. Gli organizzatori dell’evento e gli amministratori sperano che questo riconoscimento porti milioni di curiosi a partecipare alla tradizionale processione.

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la

Inaugurato un tratto della nuova statale 106

L’avevamo annunciato con una copertina lo scorso mese e il miracolo è avvenuto: è stata inaugurato il tratto delle nuova statale 106 tra Marina di Gioiosa Jonica e Locri. Gli undici chilometri sono finalmente percorribili. per realizzarli sono stati necessari tre anni, due società e l’intervento diretto dell’Astaldi con i suoi operai per riuscire a terminare i lavori. La nuova ss.106 è una delle incompiute storiche e più problematiche della fascia jonica reggina. Questa prima apertura forse potrebbe essere un primo passo per uscire da questa situazione di stallo e arretratezza. Finora quella che doveva essere un traino per l’economia locale e per lo sviluppo del territorio non ha rispettato le attese, anzi come abbiamo scritto è stata fonte di fallimenti e truffe ai danni di aziende locali da parte di imprese del Nord o di speculazione da parte delle ndrine locali.

L’ARTISTA

Rodolfo Chirico capiva la scena. E lo faceva in modo naturale e intuitivo. Non so se fosse un talento naturale o costruito, ma forse, come sempre, c'erano entrambe le cose. In dosi diverse, naturalmente. Vita e teatro in lui si intrecciavano, come i testi, le provocazioni, le idee.

Continua il presidio degli agricoltori calabresi al Brennero È una vera galleria degli orrori il cibo che ogni giorno varca le frontiere ed invade l’Italia e viene spacciato come italiano all’insaputa dei cittadini-consumatori. Dai controlli ed ispezioni nei tir, alla presenza dei carabinieri del NAS, emergono importazioni di bassa qualità. «Un flusso ininterrotto di prodotti agricoli - commenta Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria che guida la delegazione di oltre 150 imprenditori calabresi - che ogni giorno dall’estero attraversano le frontiere serve a riempiere barattoli, scatole e bottiglie, mercati da vendere come Made in Italy e senza indicazione sull’origine degli alimenti in etichetta. A farne le spese è anche l’economia agricola ed agroalimentare della nostra Regione poiché subiamo sleale concorrenza sull’olio, clementine, succo di arance, carne di maiale e salumi». In Calabria ad esempio, si producono 200mila quintali di Cipolla di Tropea IGP certificata, sul mercato se ne commercializzano 800mila quintali, è evidente che i conti non tornano – precisa Molinaro – ed ancora attraverso il porto di Gioia Tauro, entra succo di arance e questo, è la causa del prezzo stracciato per le nostre arance, che alimenta poi la catena di sfruttamento. In Italia arriva dall’estero un quantitativo di agrumi freschi pari al 14 per cento della produzione nazionale a cui si aggiungono oltre 300mila quintali di succhi concentrati che finiscono nelle bevande all’insaputa dei consumatori perché in etichetta - sottolinea - viene indicato solo il luogo di confezionamento. Attualmente in Italia l'obbligo di indicare la provenienza è in vigore per carne bovina (dopo l’emergenza mucca pazza), pollo (dopo l’emergenza aviaria), ortofrutta fresca, uova, miele, latte fresco, passata di pomodoro, extravergine di oliva, ma ancora molto resta da fare e l’etichetta è anonima per circa la metà della spesa dalla pasta ai succhi di frutta, dal latte ai formaggi, dalla carne di maiale ai salumi, al concentrato di pomodoro.

Le notizie più lette della settimana su larivieraonline.com 1) CICLONE NETTUNO: TUTTE LE FOTO DEI DANNI PROVOCATI DAL MALTEMPO

2) IMBALZANO L’APERTURA DEL TRATTO DELLA SS.106 TRA LOCRI E MARINA DI GIOIOSA È UN EVENTO

3) SIDERNO, I MAROSI DISTRUGGONO IL LIDO LE VELE AZZURRE 4) AUTO IN FIAMME IN PIENO CENTRO A SIDERNO

5) ESTORSIONE A SIDERNO: DOMENICO TEDESCO NELLE MIRE DEI CARABINIERI

6) BOVALINO, L’INCROCIO DELLA MORTE

7) LOCRI, AGGREDITO NEL PALAZZO COMUNALE L’ASSESSORE ALFONSO PASSAFARO

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Servizio a cura di Stefano Marzetti e Antonio Tassone

IL FACCIA A FACCIA

Fini: «Caro Scopelliti, da “diversamente berlusconiano” non puoi farcela» Intervista all'ex presidente della Camera e leader di Alleanza nazionale, espulso dalla politica di potere ma che la politica sa ancora leggere

Il

governo della Regione Calabria sta rischiando l'implosione? Sì. La spaccatura in due del Popolo della Libertà a palazzo Campanella, da una parte nella resuscitata Forza Italia, dall'altra nel cosiddetto Nuovo Centrodestra (Ncd) - unica regione in Italia - può avvelenare e portare al decesso la Giunta capitanata dal governatore Giuseppe Scopelliti? Sì. Parola - in sintesi - di Gianfranco Fini, intervistato da “la Riviera” in occasione della visita a Locri per la presentazione del proprio saggio “Il ventennio - Io, Berlusconi e la destra tradita”. L'uomo che ha portato la destra sociale al governo trasformando il Movimento sociale italiano in Alleanza nazionale, non ha dubbi: chi si mette in rotta di collisione con il “decaduto” ma sempre “burattinaio” Silvio, come successo a lui, è destinato a vaporizzarsi alla svelta, a guisa dell'acqua di una pentola poggiata su un fuoco troppo forte. Nel senso che, interpretando le “finiane” parole, l'influenza del signor “ghe pensi mi” sulle sorti del Paese è per il momento immutata. Scopelliti, in conclusione, come Alfano e come Fini. Il presidente Giuseppe Scopelliti può permettersi di essere un “diversamente berlusconiano”? No, non può permetterselo lui in Calabria come non potrà permetterselo Angelino Alfano a livello nazionale. In che senso? La personalità di Berlusconi è tale da costringere o a sostenerlo in modo incondizionato o a divaricare il proprio percorso. E questo l'ho detto a Scopelliti, perché Alfano è stato abile dialetticamente quando ha inventato questa espressione (“diversamente

berlusconiano”, ndr) ma credo si sia già accorto che nel momento topico Berlusconi pretende obbedienza cieca, pronta e assoluta. Sembra evidente un'analogia con la Sua esperienza, cioè con la dipartita del Suo potere… Sì. Vale a dire che Berlusconi, chiamato a scegliere tra il proprio personale interesse e l'interesse generale, sceglie sempre il proprio. Alfano cosa gli diceva? «Io sarò solidale con te, voterò contro la decadenza, sei vittima di una persecuzione, però non puoi far cadere il Governo, perché il Governo è l'unico possibile in questo momento difficile». Berlusconi gli ha risposto: «Non si sta con i carnefici, ti devi dimettere». Scopelliti, quindi, come Alfano e come Fini? L'azione di governo regionale di Scopelliti sarà senza dubbio più complicata ma fin quando avrà una maggioranza che gli consente di governare, dovrà continuare a farlo. Ma questa maggioranza quanto può durare? Per come conosco Scopelliti, non penso sia così sprovveduto da non aver messo in conto, nel momento in cui ha preso questa decisione, che non ci sarebbe stata qualche ripercussione. Cos'ha da dire Fini sulla recente decadenza di Berlusconi? Altro non è stato che l'applicazione di una legge che fu votata anche dal Pdl. Quindi, tutto quel che è stato detto da Berlusconi e dai suoi amici è stato oggettivamente sopra le righe. Non si può parlare di espulsione o atto d'imperio. Lei come lo definirebbe? Far applicare una legge vigente, da che mondo è mondo è un principio ineludibile di

democrazia. Se viene a mancare, il cittadino non crederà più nella giustizia. Diciamo che la politica è in continua evoluzione. Come oggi Alfano ha abbandonato il Cavaliere, in passato Fini fu abbandonato da suoi colonnelli… La vicenda di Alfano è solo in apparenza simile alla mia. Io non me ne sono andato ma sono stato espulso, per aver criticato pubblicamente Berlusconi ma soprattutto per aver detto no, in modo tassativo, quando mi venne a chiedere in compagnia di Gianni Letta di convincere Giulia Buongiorno, che era presidente della commissione Giustizia, a far approvare un emendamento o un disegno di legge che accorciasse i tempi di prescrizione dei reati. E, sul mio onore, io non avevo benché minima contezza del fatto che per Berlusconi quella richiesta fosse finalizzata a evitare la condanna del primo di agosto scorso (quattro anni di reclusione per frode fiscale, cinque anni d'interdizione dai pubblici uffici e tre anni d'interdizione dagli uffici direttivi, ndr). Quindi cosa rispose? Non risposi «non ti voglio aiutare» o «non ti posso aiutare» ma lo feci in linea generale, cioè che ogni qualvolta un processo si ferma per raggiunti limiti di prescrizione, la vittima del reato ha la certezza che la giustizia non esiste e l'imputato, soprattutto se colpevole, si frega le mani. La mia rottura con Berlusconi derivò da questa mia opposizione. Anche oggi lui radicalizzerà molto le sue posizioni e questo renderà impossibile essere “diversamente berlusconiani”. Lei certo ricorderà l'onorevole del Msi Raffaele Valensise, originario di Polistena. Qual è il suo ricordo di Valensise? Molto bello. Era in primo luogo un grande galantuomo, lo ricordo come un signore molto più grande di me, di stampo antico, profondamente innamorato della sua terra e della sua gente. Quando se n'è andato, ha lasciato un vuoto e lo dico senza nessuna retorica.

GIANFRANCO FINI (Bologna, 3 gennaio 1952) politico italiano È stato presidente della Camera dei deputati dal 30 aprile 2008 al 15 marzo 2013.

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POLITICA

FILIPPO CIVATI

MATTEO RENZI GIUSEPPE BASILE

MIMMO BOVA

GIANNI CUPERLO MARIA CARMELA LANZETTA

LUIGI MEDURI

SILVIO FRASCÀ

SEBY ROMEO

CESARE DE LEO

FRANCESCO LOMBARDO

KETTY BELCASTRO

GIUSEPPE CAMPISI

MARCO PARLATO

DEMETRIO BATTAGLIA

Pd Calabria al voto Oggi si svolgeranno le primarie ILARIO AMMENDOLIA Il clima intorno non è né di attesa, né di entusiasmo. Un fatto di ceto politico e come tale percepito dai cittadini con freddezza. I candidati all’assemblea nazionale di Renzi e di Cuperlo, pur ottime persone, sembrano usciti da riunioni clandestine, da una specie di “carboneria democratica” che si annida nei gangli del partito. Non a caso verranno scelti con il “porcellum” interno. Renzi, Cuperlo, Civati sono ottime persone e potrebbero essere delle risorse per un Partito che abbia la voglia e l’ambizione di esser tale. Invece la discussione verte sulla continua ricerca di un leader che viene caricato di attese messianiche destinate ad essere deluse. Si tratta di una incursione della “cultura” berlusconiana nel campo della Sinistra. È stato così con Prodi, con Veltroni, con Bersani. La ricerca del leader carismatico equivale ad un trapianto sul corpo della Sinistra di una testa estranea. Del resto basti osservare il PD nella Locride. Un partito che si agita a ogni scadenza elettorale e poi cade in letargo. In perfetta sincronia con quanto avviene nel resto della Calabria. Credo che qualora lo si volesse ci sarebbero tanti giovani, tante intelligenze, tante energie, che potrebbero giocare un ruolo ma questo guasterebbe la rotta di navigazione stabilita dalla cabina di comando. La divisione in corrente è fittizia. Per esempio credo che se il “Renzi rottamatore” della Leopolda potesse vedere molti dei “renziani” di lungo corso che si riciclano in Calabria scapperebbe a gambe levate e se un fine “intellettuale” come Gianni Cuperlo guardasse i “suoi” comprenderebbe come le picco-

le lobby locali abbiano sterilizzato ogni istanza di rinnovamento. I partiti non sono mai stati, né avrebbero potuto essere, associazioni di beneficienza. Dovrebbero essere luoghi di confronto, anche aspro e teso, di iniziativa, a volte di lotta, di elaborazione collettiva, di speranza. Questo l’humus renderebbe legittime le ambizioni personali e la selezione della classe dirigente. Il PD odierno, soprattutto dalle nostre parti, è lontano dai luoghi di lavoro e da coloro che il lavoro lo cercano, privo di ogni progetto, spesso prigioniero di notabili di paese senza spessore politico. È amaro per me dire queste cose, ma il silenzio provoca cancrena e morte. Non ci sarebbe stato una destra così

Il partito nella Locride si agita ad ogni scadenza elettorale e poi cade in letargo. Dalle nostre parti, il Pd è lontano dai luoghi di lavoro e da coloro che il lavoro lo cercano, è privo di ogni progetto, spesso prigioniero di notabili di paese senza spessore politico

forte, né il “grillismo” se il Pd avesse esercitato il proprio il ruolo di grande partito democratico. Personalmente non andrò a votare. Questa è solo una scelta sofferta ma personale, quindi, di poco conto. Molto più negativo è il fatto che il Pd non parli né agli studenti né ai professori, né agli ammalati né ai carcerati, né agli intellettuali né ai disoccupati, né a coloro che cercano e non trovano lavoro né ai pensionati. Non è sincronizzato con la gente. Parla a cerchie ristrettissime di persone che, non sempre, sono disinteressate Questo il contesto in cui si svolgono le primarie. Il qualunquismo non serve. È utile la compostezza e la serietà ma non è più DOMENICA

tempo di dare coperture a gruppi dirigenti fittizi ed a manovre di mero potere. Per fare qualche esempio. La Calabria è allo stremo e il Consiglio regionale, con voti unanimi, ci costa 80 milioni di euro l’anno, molto più di quello della Lombardia, del Veneto o del Piemonte della ricca Emilia. La Calabria è in difficoltà e i gruppi regionali incassano contributi che un referendum che avevamo combattuto e vinto aveva eliminato. Non c’è differenza alcuna tra “renziani” e “cuperliani”, tra “destra e “sinistra”. La nostra Terra continua ad essere “uno sfasciume pendulo sul mare” ma le classi dirigenti, in maniera bipartisan, continuano a perdere le risorse che provengono dall’Europa. Abdicazione della politica a favore del voto di scambio, antica malattia che ci ha reso agonizzanti. Così la politica perde credibilità e la democrazia corre pericoli. Noi abbiamo bisogno di partiti capaci di cogliere le attese, i problemi, le speranze della gente e trasformarli in progetto politico ed in un serio impianto culturale. La politica senza passione e senza entusiasmo diventa mestiere (o ancora peggio) e come tale interessa solo ai mestieranti. Noi continueremo a batterci per un’altra Politica che viva nelle viuzze dei paesi, nelle grandi città, ma soprattutto nei cuori delle persone. Una politica di cui si parli nelle case e nei luoghi di lavoro e per la quale vale la pena spendersi. L’augurio sincero e di cuore che faccio al Pd nel giorno della sue primarie è che possa diventare un partito democratico vero di cui si sente tanto bisogno.

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Intervista esclusiva

Con il governatore della Calabria

L'aver imboccato la strada che si divarica da quella di Berlusconi, gli ha già oltremodo e alla svelta procurato i grattacapo che di certo aveva messo in preventivo. Le frizioni in Giunta regionale sanno di scricchiolamento di un centrodestra imbarazzato e già diviso in due nuovi gruppi in Consiglio. E se ci si mette a contare gli uomini, si scopre che il governatore la maggioranza non ce l'ha più

Scopelliti ammette:

«Hanno vinto le frange estreme» ANGELINO ALFANO

GIUSEPPE SCOPELLITI

GIOVANNI BILARDI

LUIGI FEDELE

DORINA BIANCHI

GIOVANNI CALABRESE

ORESTE ROMEO

A Giuseppe Scopelliti conviene essersi regionale. Leader di un centrodestra trasformato in un “diversamente berlu- che, in teoria, si sarebbe dovuto ripresconiano”? «Credo che oggi convenga sentare compatto alle future elezioni. sicuramente dimostrare lealtà nei con- Leader la cui ricandidatura sembra fronti di Berlusconi attraverso scelte che ormai un'eventualità da fantascienza. siano coerenti rispetto agli impegni In che senso, governatore, “dimostrare assunti». lealtà nei confronti di Berlusconi attraPartenza in “politichese” d'alta scuola, verso scelte che siano coerenti rispetto con slalom stretti a scostare domande agli impegni assunti”? obbligate e incomode. Il governatore Il Paese necessita di risposte da parte della Calabria, lo “sciatore” dell'oratoria della politica. E noi anziché una politica lo sa fare ma stavolta non è stato infor- populista, demagogica e parolaia, ne mato che cinque minuti prima di avergli vogliamo una concreta verso i bisogni chiesto udienza al palazzo municipale di del cittadino, assumendoci responsabiLocri, avevamo parlato con Gianfranco lità, mettendoci la faccia, sostenendo Fini (intervista a pagina 7) secondo cui la questo Governo. conflagrazione col Cavaliere è l'antica- Perché abbandonare Berlusconi? mera dell'evaporazione politica. Fini, il Perché siamo convinti che tornare a “padre” di quell'Alleanza nazionale alla votare con una legge come quella che quale Scopelliti deve tutto il suo attuale oggi è in vigore, non darebbe stabilità al potere, era lì, a una parete di distanza, Paese, non porterebbe a soluzioni. A per presentare il proprio saggio Il venten- questo punto bisogna assumersi delle nio - Io, Berlusconi e la destra tradita responsabilità. (Rizzoli). Quali? Non resta che insiAbbiamo fatto una L'unico presidente di stere con quest'uoscelta molto chiara. Regione del Nuovo mo che qualche Berlusconi in una notte insonne deve manifestazione a Centrodestra non lo dice averla trascorsa Bari aveva annunprima da decidere forte e chiaro ma lo pensa: ciato di voler dare con chi stare. Prima “governo forte al Forza Italia è più forte. un di scegliere, unico Paese”, un governo Lui lo sa. Ha infatti avuto di larghe intese. E presidente di Regione, di salire un prezzo accusare il Silvio noi (del Ncd, ndr) sul carro del vicequesto lo abbiamo premier Angelino di aver «annacquato il condiviso, sposato. Alfano: il Nuovo Purtroppo, in un centrodestra» e averlo centrodestra avverconfronto interno so la reminiscenza definito un «uomo solo al al partito, hanno di Forza Italia codivinto le logiche di comando» ficata e imposta da quelle parti estreme Silvio Berlusconi. L'aver imboccato la che hanno spinto per una scelta diversa. strada che si divarica da quella di mister Sulla Calabria, tutto ciò che influenza B., gli ha già oltremodo e alla svelta pro- avrà? curato i grattacapo che di certo aveva Non credo ci siano influenze particolari. messo in preventivo. Le frizioni in Eravamo prima un grandissimo gruppo, Giunta regionale sanno di scricchiola- adesso diventiamo due gruppi che hanno mento di un centrodestra imbarazzato e un unico grande obiettivo. Ho apprezzagià diviso in due nuovi gruppi in to che FI abbia riconosciuto che l'azione Consiglio. E se ci si mette a contare gli di governo regionale sia positiva. Se non uomini, si scopre che il governatore la verranno meno questi presupposti ci maggioranza non ce l'ha più. sono le condizioni per continuare tutti Seppure politichese quello “scopellitia- insieme a costruire quell'idea di regione no” negli ultimi giorni è stato un lessico che abbiamo più volte ipotizzato. che ha mostrato imprudenze. Ha avuto Un rimpasto di Giunta è ormai cosa un prezzo accusare il Silvio di aver certa e inevitabile. Cosa accadrà? «annacquato il centrodestra» - soprattut- Non ci sono stati momenti che ci abbiato l'esperienza di An - e averlo definito no spinto a valutare questa possibilità. un «uomo solo al comando». Il prezzo è Penso che la politica, al di là dei confronil vorticoso girar di scatole dei berlusco- ti interni, soprattutto in Calabria debba nes - ormai ex alleati di maggioranza - interessarsi di più ai problemi della che con l'assessore al Personale di palaz- gente. Se comunque il rimpasto fosse zo Campanella, Mimmo Tallini, hanno chiesto e se ve ne fosse necessità, ci confatto di tutto per polverizzare l'immagine fronteremo. di Scopelliti quale leader del governo st.mar.

SILVIO BERLUSCONI

PINO GALATI

NICO D’ASCOLA

GIACOMO MANCINI

NINO FOTI DOMENICA

ROY BIASI

GIUSEPPE RAFFA

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Parlando

di...

LA SETTIMANA LA FLORENTE KAULON IN BALIA DELLE ONDE Monasterace 1 dicembre 2013 - Il Tempio Dorico e l'antica Kaulon a rischio... l'erosione costiera avanza e il menefreghismo degli organi preposti e pagati profumatamente per tutelare la nostra storia e le nostre testimonianze, latitano.... Da due anni Monasterace nel cuore e non solo, denunciano pubblicamente questo grave problema, nessuno interviene realmente, solo lettere e prese di posizione e d 'atto, il resto è muto... Ma ci chiediamo davvero: «Non si puo far nulla per tamponare provvisoriamente tale rischio alla nostra storia ed a uno dei nostri volani per lo sviluppo economico , sociale e culturale?». Gianpiero Taverniti - Monasterace nel Cuore

EUROKOM, CONOSCERE LE OPPORTUNITÀ IN EUROPA

L’ASSOCIAZIONE SINDACI SI MUOVE IN DIFESA DI “LOCRIDE AMBIENTE L'associazione dei sindaci si muove in difesa della “Locride Ambiente”, fatta oggetto nell'ultimo periodo di atti intimidatori. Per questo ha convocato un'assemblea per le ore 17,30 di lunedì 9 dicembre 2013 presso la sede legale del comune di Siderno. La situazione, in effetti, si è fatta e potrebbe farsi sempre più pesante per la società mista pubblico/privato per la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, azionista di riferimento dei comuni della Locride, i cui amministratori non possono lasciare indifferenti le Comunità locali sia dal punto di vista dell'ordine pubblico che dal punto di vista dei servizi e dell'occupazione.

Iniziativa per conoscere meglio l'Europa promossa dall'associazione Eurokom e dallo sportello Europe direct di Gioiosa Jonica. Conoscenza diretta della Commissione europea per capire le opportunità e l’influenza delle politiche europee sulla vita. Il 2014 è un anno importantissimo, sia per il semestre di presidenza italiana e sia per il rinnovo del Parlamento europeo: l'occasione per dare valori a un'Europa schiacciata sulla finanza e sulle banche. Incamminiamoci verso un'Europa dei popoli.

AL LICEO ARTISTICO CRESCE UNA NUOVA PIANTA

LA POSTA DI GIOIOSA JONICA HA APERTO AL PUBBLICO LE PORTE Finalmente aperta la porta della posta di Gioiosa Jonica. Grazie alla direttrice per aver ascoltato il nostro consiglio, ora gli anziani potranno sedersi e attendere al caldo il loro turno

Siamo stati al Liceo artistico di Siderno e abbiamo scoperto che in quella scuola cresce una pianta tutta nuova. Eravamo lì in occasione della presentazione del libro di Roberta Bruzzone Segreti di famiglia. Il delitto di Sarah Scazzi. Le prove, i depistaggi e le lacrime di plastica (Aracne) e mentre aspettavamo la scrittrice, abbiamo notato e fotografato questa strana pianta, dove sembra che siano stati inseriti dei secchi bianchi per contenere l’acqua che cade dal soffitto. Ci viene da pensare che si tratti di un intelligente stratagemma per prendere due piccioni con una fava: non bagnare il pavimento e, allo stesso tempo, nutrire le piante che arredano l’interno dell’istituto. D’altronde, se le idee non nascono tra gli artisti...

PROGETTI DI SVILUPPO A CIRÒ E SOVERATO Sono state siglate tre nuove convenzioni tra l’amministrazione regionale e gli enti beneficiari dei Pisl (Progetti integrati per lo sviluppo locale). Coinvolto il comune di Cirò per l'operazione “Centro servizi territoriale Pan Kro e Unità Operativa Specialistica Filiera Vinicola”, della Provincia di Catanzaro per il “Centro Servizi Territoriale per lo sviluppo delle imprese attraverso la gestione dei servizi avanzato c/o Azienda Condoleo” e del comune di Soverato per l'intervento “Sport in pineta a Soverato - Riqualificazione campi gioco community”. A fine novembre il presidente della Provincia di Crotone, Stano Zurlo, aveva incontrato i commissari straordinari del Comune di Cirò Umberto Campini, Francesco D’Alessio e Massimiliano Pensabene. Per due progetti specifici era stato stabilito un finanziamento di oltre un milione di euro.

CITTÀ METROPOLITANA

LA STRANA COPPIA DI TELEMIA Domenico Angiletta e Giovanni Pittari durante il programma di approfondimento “60 News” mentre discutono dei contenuti de “laRiviera”.

Il Rotaract Club di Locri ed il Corsecom, assieme all'Associazione dei Comuni della Locride, hanno organizzato un dibattito sul tema "Città metropolitana, un'opportunità da progettare". L'obiettivo era dare finalmente avvio nella Locride ad una discussione incentrata sulle opportunità e le problematiche che si presentano per la costituenda Città Metropolitana di Reggio Calabria .Le questioni su cui riflettere e porre l'attenzione sono molteplici ed è giunto il momento di approfondire quella che ad

oggi appare una materia complessa ed articolata, su cui è ancora acceso il dibattito anche a livello nazionale, in quanto si lega alla Riforma delle Province che richiama il piano di razionalizzazione della spesa pubblica proposto dal Governo. - La città di Reggio Calabria ha tuttavia già accumulato molto ritardo rispetto alla tabella di marcia indicata dalla legge per l'avvio dell'iter che dovrebbe poi condurre alla nascita "de facto", prevista per il 1° gennaio 2014 di questo nuovo soggetto istituzionale. DOMENICA

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Reportage Ciclone Nettuno

Il Super Ciclone "Nettuno", è apparso timido, ma le conseguenze del suo passaggio sono state evidenti. Lungomari distrutti, strade franate. ponti caduti. E ci si aspetta anche un piano di prevenzione da far attuare anche con delle esercitazioni alla popolazione troppo impreparata a gestire il pericolo “alluvione”.

Basta emergenze, è necessaria la prevenzione ANTONIO TASSONE Il maltempo dei giorni scorsi ha messo a dura prova i lungomari delle cittadine rivierasche. La situazione, sin da subito, è apparsa gravissima anche se bisogna pur dire che l'evento che si è registrato è stato davvero eccezionale. Vi è una grandissima preoccupazione per la situazione d'emergenza che si è venuta a creare frutto, alle volte, dell'annosa incapacità di provvedere ad una programmazione seria e mirata da parte di tutti i soggetti interessati. Anche sulla chiusura delle scuola a seguito dell'allerta meteo non c'è stata univocità di vedute. Ognuno ha agito arbitrariamente senza un necessario raccordo istituzionale dimostrando ancora una volta che la coesione territoriale è ben lungi dall'essere “reale”. Nell'immediato serve un necessario e tempestivo intervento di ripristino dei lungomari per cercare di migliorare la situazione attuale soprattutto in vista della prossima stagione turistica. Quest’ultima emergenza conferma, come più volte abbiamo ribadito dalle colonne del nostro giornale, che ormai è inevitabile e non più ulteriormente procrastinabile l'apertura di un serio confronto sulla gestione del territorio con precisi impegni, risorse e azioni da parte di tutti i soggetti coinvolti. è arrivato il momento, ed i fatti (seppur eccezionali) lo dimostrano, di passare dalla gestione dell'emergenza alla prevenzione, in maniera tale da evitare anche inutili e ulteriori dispendi di risorse economiche. DOMENICA

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REPORTAGE

Ciclone Nettuno

poteva essere una tragedia LIDIA ZITARA n molti non lo sanno o non lo hanno capito, ma siamo stati fortunati, molto fortunati. Se il ciclone “Nettuno” avesse scaricato al suolo tutta la sua furia, oggi saremmo al telegiornale a piangere morti e paesi franati. “Al lupo al lupo, ma se arriva un lupo vero?” è stato detto prima di rendersi conto dei danni compiuti dalle violente mareggiate occorse nella notte tra sabato e domenica scorsi. Per una volta bisogna dire che la macchina burocratica e operativa della Protezione Civile ha funzionato. Data una “allerta 2”, cioè “elevata” in gergo tecnico, a tutti era parso ci fosse stata una esagerazione. La verità è che il ciclone “Nettuno” ha scatenato le più violente celle temporalesche in mare, come attesta la boa ondametrica al largo delle coste di Crotone, che ha rilevato onde di altezza di 11 metri (altezza massima 11,81 mt, quasi 12 metri, registrata alle 10 del primo dicembre). Molto intensa l'attività elettrica e cospicua presenza di cumulonembi (nubi da temporale). Una vera e propria tempesta, anche se il ciclone non è stato ancora classificato come evento eccezionale poiché per poter fare questa stima occorre eseguire una valutazione statistica dei dati idrometrici e compararli con quelli della media delle annate precedenti. Certamente risulta un evento meteorologico “non ordinario”: basti pensare ai 220 mm di pioggia caduti tra il 30 novembre e il primo dicembre, rilevati dalla stazione di Cirò Marina. Il Report dell'Arpacal parla di raffiche di vento superiori ai 100 km/h. Le precipitazioni hanno prodotto l'innalzamento dei livelli dei corsi d'acqua con foce sullo Ionio. «In particolare - conclude il Report Multirischi - si sono registrati i seguenti livelli: Crati a Sibari ( 3.85 metri) , Esaro a Crotone (3.5 metri) , Neto a Rocca di Neto ( 2.17 metri) , Nicà a

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I danni sui lungomari Caulonia, Locri, Siderno, Marina di Gioiosa

Crucoli (2.40 metri) , Tacina a Belcastro ( 2.96 metri)». Mentre il Report promette di aggiornarsi in tempo reale, anticipa che già per metà di questa settimana si attende tempo instabile ancora sulla zona di Crotone, senza andare a toccare la soglia dell' “allerta 2”, ridimensionata ad “allerta 1”, cioè moderata, nella mattina di lunedì. Si prevedono localizzati rovesci, brevi ma intensi. Ancora difficile una stima compiuta dei numerosi danni, poiché dovranno essere i comuni a fare un rapporto da inviare alle Procure di competenza. Tenendo conto della frastagliata configurazione geografica della Calabria, ad ogni comune spetterà relazionare dalle oggettività più evidenti dei lungomare spazzati via dalle onde, fino alle contradine più remote che subiscono periodicamente danni ragguardevoli, spesso trascurati, che poi producono eventi disastrosi come voragini o frane. I danni maggiori proprio nella zona dell'Alto Ionio, tra Catanzaro e la Basilicata. Sulla Locride abbiamo avuto dei danni minori, per fortuna non alle persone ma solo alle infrastrutture e alle abitazioni. Le strutture più provate sono quelle più trascurate o che abbiano subito danni dal maltempo pregresso. La pro-

gressiva erosione delle coste ha sicuramente inciso sulla capacità delle spiagge di limitare i danni alle abitazioni vicino al mare, e in tempi recenti il Porto Delle Grazie di Roccella ha comunque prodotto una perturbazione nell'ordinario flusso delle acque marine, soprattutto con i venti di scirocco, che ha visto tangibilmente i paesi limitrofi, come Caulonia, e la stessa Roccella, sempre più colpiti dalla violenza del mare. A Siderno abbiamo invece un problema diverso: la diga. La presenza di una diga è di per sé motivo di erosione delle coste, poiché i torrenti che si raccolgono nell'indotto, non scaricano più detriti di sabbia e rocce a mare, incidendo sulla profondità della fascia sabbiosa. La diga è una delle maggiori fonti di preoccupazione per i sidernesi, poiché numerose volte è arrivata ad un livello molto alto. Lo svuotamento di prova che fu fatto anni addietro, sotto la supervisione del Consorzio di Bonifica di Caulonia, ha prodotto gravi danni al condotto di deflusso, che scarica sotto l'ex pontile di Siderno. La cosa ha messo tutti in allarme perché il pensiero generale è stato: “Se uno svuotamento controllato provoca tali danni, cosa succederebbe in caso di esondazione?”.

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Intervista esclusiva con Leonardo Polverari

Ricostruzione lungomare «Vanno realizzate scogliere “frangiflutto” e “palificazioni”» Siderno è stata colpita al “cuore”. Le violente mareggiate hanno inferto un colpo durissimo ad uno dei posti più belli della nostra città. Buona parte del lungomare delle Palme è franata, dopo più di 50 anni dalla sua realizzazione, davanti alla forza devastante di una mareggiata senza pari. Per ricostruire la storia del nostro lungomare che, per decenni, ha rappresentato il “fiore all’occhiello” turistico della nostra città, abbiamo intervistato l’ing. Leonardo Polverari che è stato il direttore tecnico di quei lavori. Ing. Polverari, le forti mareggiate di questi giorni hanno dimostrato (semmai ce ne fosse stato bisogno) che la l’opera venne realizzata ai suoi tempi con determinati requisiti di alto profilo tecnico. Potrebbe indicare ai nostri lettori le caratteristiche tecniche dell’opera ed a quale anno risale la costruzione? L’opera, tenacemente voluta dall’allora Sindaco di Siderno, prof. Iannopollo, è stata progettata dall’Ufficio Tecnico

dell’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria e finanziata con fondi della Cassa per il Mezzogiorno. La sua esecuzione, avvenuta nei primi anni 60, è stata affidata all’impresa Polverari, di cui mio padre era titolare ed io, dopo essermi laureato nel 1959 in ingegneria idraulica, direttore tecnico. I lavori sono stati seguiti personalmente dall’allora ingegnere capo dell’Amministrazione Provinciale, ing. Polimeni e dal suo collaboratore geom. Attisani; di loro ricordo la stima e l’affetto che mi hanno sempre dimostrato, mi chiamavano scherzosamente “giovane ingegnere”, ma sopratutto ricordo il clima di collaborazione che hanno saputo creare sin dall’inizio, cercando insieme sia soluzioni tecniche quali la difesa dal mare, sia quelle estetiche quali il disegno delle ringhiere. A protezione della sovrastante struttura stradale, lato mare, esiste un muro su fondazione in conglomerato cementizio, realizzata a quote diverse a seconda della distanza del muro dalla battigia; il muro è esegui-

to in muratura di pietrame e termina con cordolo in c.a. per l’ancoraggio della ringhiera: insieme hanno un profilo atto a favorire l’impatto con le onde; nelle zone in cui il muro è più vicine alla battigia, a protezione della fondazione, sono stati realizzati grossi massi in conglomerato cementizio. Da una sua stima personale a quanto ammonterebbero i danni provocati dalla mareggiata? Personalmente ritengo che i danni provocati da quest’ultima mareggiata siano ingenti, dell’ordine di parecchie centinaia di migliaia di euro. Perché il nostro lungomare è “franato” davanti alla forza devastante delle onde del mare? Nei tratti di muro non protetti da massi, data la loro distanza dalla bat-

tigia, la particolare devastante ed imprevedibile forza delle onde di questa mareggiata ha spostato lentamente il punto di rottura delle stesse avvicinandolo ad essi, ed ha creato naturalmente un abbassamento del piano spiaggia; quando a questo fenomeno, nella fase particolarmente delicata di inizio di calma delle onde che lambivano il muro senza particolare violenza, si è aggiunto il fenomeno continuo di erosione di sabbia, era logico che si verificasse lo scalzamento della fondazione ed il ribaltamento del muro: i danni infatti si sono verificati prevalentemente in questa fase. Perché, i maggiori

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danni si sono verificati nella parte nord del lungomare ? Penso che i danni maggiori si siano verificati nella parte nord del lungomare perché, a causa della presenza della rampa barche e per altre concause non precisabili, si sono venuti a creare in quella zona dei vortici particolari che hanno ingigantito il fenomeno su citato. In ultimo come bisognerà intervenire tecnicamente, secondo lei, per far ritornare il nostro invidiato lungomare all’antico splendore ? Ritengo sia necessario, considerato che si possono ancora verificare eventi come quest’ultimo, che il ripristino delle opere danneggiate avvenga con un maggiore approfondimento del piano di posa delle fondazioni e la protezione con massi di tutti i tratti di muro che ne sono sprovvisti; se necessario, dopo un più approfondito studio, realizzando eventuali scogliere frangiflutto e palificazioni. Antonio Tassone

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LOCRIDE

L’intervista con Maurizio Baggetta

Noi durante l’anno abbiamo partecipato a diverse fiere, non ultima quella di Paestum, proponendo diversi pacchetti, tra cui quelli di fine anno. Certo è che la Locride non è la meta più ambita per il turismo natalizio e sinceramente mi viene difficile fare una previsione visto le incertezze della politica economica che il nostro paese sta affrontando in questi giorni

«Sfruttiamo il nostro straordinario microclima La stagione turistica deve cominciare in aprile» empre più convinti che le prospettive di sviluppo della Locride non possano prescindere dal settore turistico e dalla sua programmazione siamo andati ad incontrare il presidente della Jonica Holidays, la cooperativa che raggruppa tutti gli albergatori della zona jonica reggina, Maurizio Baggetta, al quale abbiamo voluto rivolgere alcune domande. Presidente Baggetta, il nostro particolare microclima potrebbe favorire un turismo di bassa stagione. Perché, secondo lei, questo potenziale fattore di crescita economica non si è sviluppato qui da noi? Il perché è difficile spiegarlo, posso solo dire che gli operatori turistici del consorzio Jonica Holidays che io mi onoro di presiedere, da anni stanno combattendo con tutte le forze, economiche e non, per far conoscere un territorio ricco di potenzialità culturali, artistiche, storiche e naturali che, se discretamente valutate (come meriterebbero) potrebbero creare centinaia di posti di lavoro. Ad esempio, parlando del particolare microclima di cui beneficiamo che ha una media annuale di 18°, è difficile spiegare come mai, nonostante specifici studi di autorevoli docenti universitari abbiano dimostrato l’utilità di queste particolari condizioni climatiche nelle patologie reumatiche, almeno sino ad oggi, che io sappia, gli stessi dati scientifici non sono stati opportunamente diffusi o, se lo sono stati, non hanno portato alcun risultato allo

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sviluppo turistico del territorio. Per noi è una cosa normale avere una temperatura tra i 25 e i 33 gradi a partire da marzo fino ad ottobre con delle punte di + 40° ad agosto. Per molti potenziali turisti che provengono dal Nord Italia (magari pensionati) ma anche provenienti dall’estero, in quanto hanno una gestione delle ferie completamente diversa dal sistema italiano, sarebbe

un clima ideale per poter “svernare”. Un toccasana per il corpo e per la mente. Solo che le difficoltà per poterci raggiungere (in termini di costi ma anche di mezzi di trasporto) sono enormi specie se non sono organizzati in gruppi. Infatti, il turismo individuale è sempre meno presente nelle nostre strutture e non bisogna essere degli esperti in economia, per capire che è necessario iniziare la stagione turistica già ad aprile per poi proseguire fino ad ottobre. Quali sarebbero, secondo lei, i punti d’eccellenza da valorizzare per una necessaria inversione di tendenza? Secondo il mio punto di vista oggi il mercato del turismo è cambiato. Esso si caratterizza per la scelta di soggiorni sempre più brevi . Dovremmo concentrarci, a mio avviso, sul turismo culturale, sulla valorizzazione degli usi e dei costumi del nostro popolo, sull’enogastronomia, sul nostro artigianato, sulle tradizioni popolari, stili di vita, sul rapporto tra il paesaggio e l’architettura, per fare questo dovremmo valorizzare al meglio tutti i beni a nostra disposizione. Il nostro territorio è ricco di queste risorse, però ognuna di queste per quanto tipica ed esclusiva, se poco conosciuta e sviluppata, non potrà riuscire ad esprimere una forte attrazione turistica tale da modificare i consueti itinerari di vacanza. Pertanto la dotazione territoriale non è sufficiente per innescare un processo di crescita economica.

Per poter vendere un prodotto turistico è necessario mettere in “mostra” non un singolo bene ma l’intero territorio con le sue peculiarità ed eccellenze culturali. Turismo religioso in bassa stagione, cosa ne pensa? Il turismo religioso potrebbe essere un’altra forma di turismo per potenziare il nostro territorio specialmente grazie alla presenza del Santuario della Madonna dello Scoglio che durante l’anno richiama migliaia di fedeli devoti che specie nei fine settimana riempiono diverse strutture della Locride. L’unico handicap, guardando dal punto di vista strettamente imprenditoriale, è che questi turisti soggiornano al massimo unodue giorni, hanno poche esigenze e spesso richiedono servizi minimi badando principalmente al prezzo. Spesso e volentieri arrivano la mattina e vanno via la sera, in quanto provengono dalle regioni limitrofe o dalle stesse province calabresi. Poi ci sono quelli che arrivano dall’estero come svizzeri, austriaci, tedeschi e qui l’interesse cambia in quanto vogliono abbinare anche le visite al territorio, conoscere la nostra storia e le nostre tradizioni, l’enogastronomia locale. Inoltre bisogna considerare che questa è una forma di turismo che non conosce stagioni ma dura per tutto l’anno. Che stagione turistica estiva è stata quella del 2013 ? Purtroppo è stata una stagione anomala, la

crisi economica non ha risparmiato il nostro settore, molte strutture hanno avvertito dei cali di presenze, diversi, per limitare i danni, hanno accettato gruppi organizzati fino all’inizio di agosto. I risultati diffusi in questi giorni dalla Camera di Commercio di Reggio Calabria, in collaborazione con I.S.N.A.R.T (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche), non sono molto confortanti, purtroppo in tutta la provincia si denota un tasso di occupazione inferiore alla media regionale ed un trend negativo rispetto anche al 2012. Questo, nonostante diverse strutture del nostro consorzio, hanno avuto in luglio e settembre numerosi gruppi provenienti dall’Europa, dal Sud America, dal Canada e U.S.A. Per Natale cosa si prevede? Noi durante l’anno abbiamo partecipato a diverse fiere, non ultima quella di Paestum, proponendo diversi pacchetti, tra cui quelli di fine anno. Certo è che la Locride non è la meta più ambita per il turismo natalizio e sinceramente mi viene difficile fare una previsione visto le incertezze della politica economica che il nostro paese sta affrontando in questi giorni. Le famiglie ancora non sanno se e quanto denaro gli potrà rimanere a disposizione ma siamo in molti a sperare nel last-minute. a.t.

Giudiziaria

Ma dove sei Come un cerchio di fuoco mi circondi sento il calore tuo dentro di me, il mio sangue, forte forte ribolle, cammino sotto il sole e penso a te. Tu mi appari, mi tendi le mani; mi svanisci nell'aria. Perché non rimani? Tu non ci sei! Ma dove sei amore? La notte è come il giorno, accende dentro di me il tuo calor; si sveglia dentro me la voglia di cercarti, per stare eternamente dentro a te! Tu non ci sei ma dove sei amor? Il tuo sangue bollente scorre veloce come il vento, non c'è nessuno che lo fermerà. Ricordo quel cerchi sgomento, ho… se un giorno quella donna a me verrà! Mi sento malinconico e perduto. Ti prego amore, dammi il tuo aiuto! Ma tu solo mi hai lasciato! E il mio sangue, adesso, si è gelato! La notte è come il giorno, accende dentro me il tuo calor; certa è la voglia di cercarti, per stare eternamente insieme a te! Ma tu non ci sei! Ma dove sei amor. Domenico Ubaldo

La criminalità trema! Nuovi pentiti in arrivo La criminalità organizzata della Locride non potrà dormire sonni tranquilli. Da alcune settimane, ma la notizia non è ufficiale, ci sarebbero due nuovi collaboratori di giustizia. Addirittura i due sarebbero legati da un vincolo parentale e si trovano detenuti da alcuni anni nelle patrie galere, dove stanno scontando pene pesantissime inflitte in via definitiva da pochi mesi. Entrambi sarebbe stati coinvolti in vicende delittuose, seppur uno di loro indirettamente, mentre l'altro avrebbe avuto un ruolo in alcune avvenimenti che hanno insanguinato in particolare la parte più a sud della Locride. Nei processi in cui sono rimasti coinvolti il delitto è stato il principale reato che gli è stato contestato ai due novelli asseriti collaboranti. Storie torbide che si inseriscono anche poco oltre la Locride, sempre per

via di legami familiari, segnati da scontri all'interno di gruppi collegati, a quanto sembra, a clan potentissimi. Del resto il percorso collaborativo intrapreso dai due sarebbe stranamente coinciso con un delitto eccellente accaduto nel basso ionio, dove a perire sotto i colpi di fucile caricato a pallettoni è stato un presunto capo clan, legato ad un filo con i

“pentiti”, caduto in quell'area di confine, dove si innescano conflitti tra consorterie della Locride e quelli del Melitese. Forse tra i due c'è uno che più dell'altro potrebbe svelare dei retroscena in parte intuiti dagli investigatori negli anni passati, che potrebbero riguardare anche l'assassinio di un noto professionista. lr

Al Consiglio di Stato vince Salvatore Leoncini Il consiglio di Stato con sentenza 5724 depositata il 29/11/2013, ha definito completamente l’esito del contenzioso elettorale del Comune di Grotteria sorto dopo le elezioni amministrative del 2012, i cui risultati diedero la vittoria all’attuale sindaco Salvatore Leoncini. Le due liste alternative facente capo ad Andrian e Lupis impugnarono il risultato elettorale al Tar di Reggio Calabria paventando una serie di omissioni ed irregolarità, smentite sia in primo grado dal Tar di Reggio Calabria che in sede di appello dal Consiglio di Stato, che ha confermato le sentenze del Tar rendendo veramente giustizia alla correttezza della lista Leoncini. Il Consiglio di Stato ha accolto completamente le tesi difensive sostenute dall’avvocato Giovanni Gerace, difensore della lista del sindaco Leoncini, che ha contraddetto brillantemente alle pesanti eccezioni formulate dalle controparti in particolare demolendo la tesi del ricorso come cittadini elettori sostenuta da Raffaele Lupis per salvare ‘atto di appello e del voto viziato riconosciuto, invece, come valido ed efficace tanto da condannare la lista ReAzione Popolare al pagamento in favore della lista Progresso per Grotteria di Leoncini e del Comune della somma di euro 6.000. Inizia ora,veramente, una nuova fase ha commentato il sindaco Leoncini.

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Augura buone fe IDEE REGALO

CESTO FRUTTA Frutta fresca e primizie

CESTO FRU

CESTO SALUMI

Salumi e formaggi tipici del nostro territorio

Frutta fr

Dal 1986, vicini all’esigenze del cliente Prodotti sia nazionali ma soprattutto locali, pubblicizzati grazie a diverse degustazioni a “la Salumeria” di Jonica Frutta, tutto il meglio che la nostra terra può offrire.

a storia della Jonica Frutta inizia nel lontano 1986, quando il Signor Albanese Francesco decide di dedicarsi alla vendita di prodotti ortofrutticoli all’interno dei mercati generali e, usando il gergo commerciale, di svolgere la cosiddetta vendita porta a porta. Il grande passo che ha segnato una svolta nell’attività lavorativa del signor Albanese è avvenuto nel 1996 con l’apertura di un punto vendita al dettaglio; tale punto vendita dopo poco ha riscontrato un grande successo tanto da spingere la famiglia Albanese ad

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investire nell’acquisto del terreno dove oggi sorge la struttura attuale e a procedere alla costruzione del negozio che vanta uno spazio vendita di circa 500 mq. Da poco la Jonica Frutta, per dare maggiori servizi alla propria clientela, ha ampliato il suo portafoglio prodotti aprendo, all’interno dello stesso punto vendita, un nuovo settore denominato “La Salumeria”, che è servito ad offrire una gamma di prodotti sia nazionali ma soprattutto locali, pubblicizzando e facendo conoscere, grazie a diverse degustazioni, tutto il meglio che la nostra terra può offrire.

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este

RUTTA SECCA

fresca di ottima qualitĂ

In alto: Il punto vendita con 500 mq di esposizione e vendita. A destra: Il reparto frutta e verdura. In basso a destra: il reparto alimentari. Sotto: il reparto salumeria, con una vasta esposizione di prodotti tipici

Jonica Frutta s.r.l C.so Garibaldi 50/A89048 Siderno (RC). Info: 0964343140 www.jonicafrutta.it

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L’ANGOLO DI PARRELLO di Franco Parrello

É arrivato il Postino ... c'è posta del mio amore

Così cantavano le ragazze degli anni '60 e '70. Aspettavano le lettere del loro amore. Quasi tutte, per questo, volevano bene al postino. Ora, invece, siamo tutti meno entusiasti quando suona il postino, in quanto quasi sicuramente ci consegnerà delle bollette da pagare o il sollecito di qualche ritardo che quasi quasi ci eravamo dimenticati. Ormai i telefonini hanno sostituito quelle belle lettere, e ai postini manca quella gioia di rendere felici tante ragazze.... Franco Parrello

NOTE E SCHERMAGLIE Calabrese per caso

La solidarietà

Qualità dell’istruzione

«Sono vicina a Ilario Ammendolia sia come cittadina che come ex-amministratrice»

I calabresi non uccidono il futuro, semplicemente lo cercano, o lo creano, altrove PINO ROMEO C'è un commento interessante, condivisibile per i contenuti e per il “sentimento” romantico che esso esprime, su un quotidiano nazionale che guardando ai dati dell'OCSE sulla qualità dell'istruzione che ci pone all'ultimo posto - definisce noi calabresi come distruttori di futuro. Certo, una posizione poco onorevole. Una tra le tante cose, e forse la più importante, di cui non andar fieri. Tuttavia, dal punto di vista di un calabrese che ha studiato in Calabria sino alle superiori e che può dire di aver avuto diverse esperienze universitarie sia al Sud che al Nord, qualcosa bisogna aggiungere per dare un pò di respiro ad una terra altrimenti senza speranza, senza futuro, superando un pessimismo al quale ci siamo, e ci hanno, abituati per motivi di subalternità politica o per comodità di facile e pagante cronaca. Non so e non credo che servano dati statistici per configurare un problema da sempre noto e che esprime la sua emergenza tra tante emergenze. Ora, di fronte a tali considerazioni forse bisognerebbe aggiungere che se è incontrovertibile il dato citato, è altrettanto vero che la maggior parte dei laureati italiani sono, da decenni, meridionali, ponendosi i nostri ragazzi al pari o superando anche nelle “altrui” università studenti non meridionali che hanno potuto godere di una “diversa” qualità dell'istruzione. In questa vicenda che non dovrebbe stupirci ma farci riflettere, non si tratta di mettere in discussione dei dati o dotarsi di matematici parametri di valutazione statistica e di contenuto. Il problema della qualità dell'istruzione al Sud è un problema complesso che coinvolge tutti, tutti, e reagire diventa indispensabile. Ma per fare questo dovremmo, forse, partire da presupposti diversi. Cioè, individuare quanto - in controtendenza - rimane di positivo in una cultura vera della conoscenza e quanto manca. Fatto questo dovremmo individuare ciò che di positivo ci contraddistingue, ovvero la capacità di adattamento e di voler competere che alberga in ogni giovane calabrese, e implementare tale mentalità negli istituti non tanto superiori quanto accademici. Poi, dovremmo cercare di valorizzare le nostre risorse sul territorio anziché vederle, giorno dopo giorno, partire, meglio emigrare, pre-laurea e post-laurea verso altre destinazioni. Allora, a questo punto, si potrà ragionare di futuro poiché non è nella sola presunta poca qualità che alberga l'insuccesso, ma nella scarsa visione d'insieme che da sempre distingue chi ha il compito di servire un territorio e promuoverlo sostenendo coloro che, superando le difficoltà ed evitando di piangersi addosso, ricercano altrove altre possibilità di qualificare le proprie capacità portandosi dietro quanto la scuola calabrese, comunque, gli ha dato.

Da cittadina, in primis, e da ex-amministratrice “patita” di denunce (38 procedimenti giudiziari penali tutti riconducibili all'arco dei miei mandati), postea, sento il bisogno di esprimere al collega Ilario Ammendolia la mia più vera vicinanza ed i sensi della mia solidarietà per la condanna inflittagli per reati ambientali. Ancora quello delle discariche è, per i sindaci, un rompicapo davvero molto delicato e complesso, dal momento che solo poche di esse sono a norma. I rifiuti, tuttavia , in qualche sito bisogna conferirli, in presenza o no di discaSono solamente passata dall'altra parte: è come fossi nascosta nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace Consuelo

riche autorizzate. L'amministratore della civica azienda, primo organo di protezione civile sul territorio, deve preoccuparsi, come giustamente ha fatto il prof. Ammendolia, di salvaguardare l'igiene e la salute pubblica nel supremo interesse dei cittadini, agendo di conseguenza. Se, poi, il rimedio usato risulta contra legem, si confida nella benevola comprensione dei magistrati, cui è affidata la querelle. E, s e

“gl'Inflessibili, al prof. di Caulonia, voltano il tergo, ei si fa, contra ai mali, della costanza sua scudo ed usbergo“. Per una persona scrupolosa e sensibile come lui la condanna non è, certamente, un dato trascurabile, tuttavia lo potrà confortare l'assoluzione piena dei suoi concittadini, giudici naturali degli Amministratori responsabili ed accorti che li hanno rappresentati. Sarebbe stato peggio, da un punto di vista morale, se il convincente Direttore editoriale fosse stato assolto dalla legge, ma condannato dal popolo cauloniese, che intanto continua a stimarlo per la sua indefessa attività umana, sociale e culturale, professata con coerente fermezza. Ad maiora! Rosa Marrapodi

Sant’Agostino

“La morte non è niente...”

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la Riviera Registrazione Tribunale di Locri (RC) n. 1 del 19/06/1998 R.O.C. n°11602 del 02/11/98 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

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COPERTINE Dal 2003 a cura di Paola D’Orsa Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo di “la Riviera Editore” per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili. PUBBLICITÀ Per richieste di pubblicità rivolgersi a: PI GRECO Comunication srl Via Gramsci, 72/A info 0964383251 GLI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicitari nei loro spazi, l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, violazioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dai legittimi proprietari. STAMPA: Master Printing S.r.l. Modugno (BA) DIFFUSIONE S.P. servizi Gioiosa J. ASSOCIATO- Unione Stampa Periodica Italiana, Croanache Italiane

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Trentuno giorni di divertimento per adulti e piccini, fra presepi, concerti, gastronomia, artigianato e giochi. Per la Consulta delle associazioni e per la Pro loco un successo di partecipazione

Natale per scaldare Siderno obiettivo, anche per le festività natalizie del 2013, è stato raggiunto: sensibilizzare i cittadini di Siderno e del territorio comunale a una maggiore partecipazione che garantisse, in tempo di crisi, di organizzare un cartellone che promette scintille. Trentuno giorni di appuntamenti a partire dallo scorso 4 dicembre, per finire al 5 gennaio del 2015. Sensibilizzare i cittadini a una maggiore partecipazione, si diceva. È il grido di battaglia di Mario Diano, presidente della Consulta delle cinquanta associazioni di Siderno, affiancato dal numero uno della Pro loco, Agostino Santacroce. Partecipare, perché soldi il Comune - commissariato - non ne ha, solo qualche goccia arriva dalla Provincia e quindi «noi cittadini - dice Diano - non possiamo stare a guardare, la città è nostra ed era necessario uno scatto d'orgoglio». Uno scatto che permetterà di raggiungere l'entusiasmo di adulti e piccini, in una sequenza quasi senza sosta di caldi momenti dal sapore natalizio. Fra artigianato e gastronomia locali, a farla da padrone saranno anche i presepi, viventi e non, per i quali sono previsti anche dei concorsi. Per i bambini, coloro che devono essere considerati i privilegiati della festa di Babbo Natale, una serie di iniziative dedicate al gioco e al divertimento. E cosa sarebbe un Natale senza

L'

musiche caratteristiche? A garantirle sarà una serie di concerti. Il programma, dicevamo, è ricco, a partire da oggi fino al 5 gennaio prossimo: 8 dicembre “Aspettando Natale” (giochi, artigianato, gastronomia), oratorio Mirto, ore 17; inaugurazione “Concorso Presepe Sidernese”, piazza V. Veneto ore 19,30 ed esposizione dei presepi fino al 6 gennaio; accensione del-

l'albero in piazza Portosalvo, ore 18,30; “Il mio presepe - Bando concorso miglior presepe”, scuola media C. Alvaro dalle 8,30 alle 13; 11 e 18 dicembre “Insieme a Babbo Natale” (giochi per bambini fino a 6 anni), oratorio Dionisi; dal 13 dicembre al 31 “Mostra delle opere di Giuseppe Correale”, palazzo comunale; dal 14 dicembre al 22 “Il mercato… a Natale”, mercato

coperto; il 15 dicembre “Concorso dolce di Natale”, centro commerciale “la Gru”, ore 16; 13 e 14 dicembre manifestazioni Thelethon, lungomare; dal 15 al 21 dicembre “La magia del presepe Seconda rassegna di arte presepiale” (mostra riservata alle scuole), palazzo De Mojà, Siderno superiore, ore 17; 18 dicembre “Buon Natale in musica” - Quinto

Mercatino di Natale&

Città di Natale

Il Natale si avvicina e le cittadine della Locride si stanno vestendo a festa con luminarie e decorazioni. Per le strade si spande il profumo di cannella e spezie, spuntano i tipici mercatini natalizi. Ormai in ogni città il Natale è sinonimo di casette di legno, brezel e vin brulè. Anche Siderno durante le feste si adornerà di bancarelle e il mercato coperto tornerà a vivere. I cittadini si riapproprieranno infatti delle piazze e dei luoghi di ritrovo del paese. La PiGreco communication e l’associazione Salva-gente, in collaborazione con artigiani e ecommercianti, dal 14 al 22 dicembre trasformeranno il mercato in via Gramsci in un bazar natalizio con mille profumi, tante idee originali da ricercare tra i banchi. Il 20 sarà anche costruita la città di Natale. Saranno chiuse al traffico via Matteotti e il quadrato da via Roma a via Pagano e si creerà un paese nel paese. La via Marina e le sue traversine saranno il cuore pulsante di una città che sta cercando di risorgere e che vuole divertimento, colore e vita.

Concerto degli allievi diretti dal maestro Natale Femia, aula magna dell'istituto G. Marconi, ore 18,30; 19 dicembre “Figuranti del Presepe vivente in corteo”, corso della Repubblica, ore 9,30 e Consegna di una pergamena a una commissione straordinaria, municipio ore 11; “Concerto di Natale” a cura della Piccola orchestra e del corso I.I.S. primo grado, plesso M. Bello, ore 17,30; 20 dicembre “Mostra mercato dei ragazzi”, scuola media C. Alvaro e “Città Natale”, via P. Romeo - Matteotti; dal 21 dicembre al 6 gennaio “Seconda rassegna di arte presepiale”, inaugurazione palazzo De Mojà, Siderno superiore ore 17,30; “Presepe dei Mestieri - Presepe vivente per vie del borgo” dalle ore 18,30 alle 20,30; “Mostra presepi”, palazzo De Mojà dalle 16,30 alle 18,30; 25 dicembre e 1 gennaio “Concerto Pueris Cantores”, chiesa M. SS Portosalvo; 26 dicembre “Presepe vivente”, Siderno superiore; 27 dicembre “Concerto della banda musicale Città di Siderno” diretta dal maestro Francesco Bolognino, chiesa S. Maria dell'Arco ore 19,30; 4 gennaio “Saggio musicale”, liceo artistico e “Aspettando l'Epifania”, Casa di riposo S. Antonio, ore 15,30; 5 gennaio “IX edizione Notte Bianca”, dalle ore 22,30. (Questo programma potrebbe essere soggetto a piccole variazioni)

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CHRISTMAS

BRIGANTI di Brigantessa Serena Iannopollo

Nu Natali durci comu u velenu E' megghiu u mi 'mbelenu e mu pagu pocu o u pagu pa' qualità? Cari compatrioti, arrivau u misi i Natali! Simu tutti chiù cuntenti puru ca 'ndi portau pioggia, terra i l'Etna, trombi d'aria, mareggiati chi 'ndi sciuppàru puru u lungomari… e mo aundi jamu u caminamu a matina? Unu di tanti onorevoli chi 'ndavi a Sidernu mi cuntau ca igliu vitti cu l'occhi soi quandu costruìanu i ringhieri du lungomari, e non si potìa aspettari ca rejìanu e' mareggiati i sti jorna, pecchì furu mentuti senza fondamenta, poi bastau 'na notti i mari forti e si scasciàru. Pò esseri, mi dicu, ca cca tuttu è possibili 'nta sta terra. Puru ca chiudunu i scoli 'nta na jurnata i suli e poi u jornu appressu cu na bella pioggia a laprunu mata. Ma a vita è china i misteri, è tutta questioni i fedi. A parti u malu tempu, stu misi 'ndi portau puru i durci natalizi , e cu chigli armenu 'ndi ricrijamu u stomacu e u cori. Certu, si jamu 'nto supermercatu non trovamu mancu nu durci bbonu, ca 'ndavi sulu panettoni chini i conservanti, e di durci tipici nosti mancu l'umbra, oppuru si ssi tròvanu vannu a pisu d'oru. Ma chista è a globalizzazioni… 'ndi piazzi? E mo 'nda tenimu. Na vota si facìanu sammartini, oppuru na vecchia varianti: “i pitti” ca ennu cchiù randi a tipu torta, ma sulu i nonni si ricordanu. Trovàvamu puru i pastieri napoletani, a pignolata, i nocatuli belli frischi e profumati, turdiddri, turruna i qualità, tutti durcicegli appena sfurnati e chi ti venìa a voglia mu ti mangi tutti a na vota. Ora

trovi tutti sti durci tipici calabrisi rivisitati e confezionati ì l'aziendi du nord. 'Ndannu ad esseri bboni chigli sammartini duri comu a petra all'MD, oppuru chigli pastieri randi e mbarzamati chi 'ndavi a gru, ma tantu custanu dui sordi, puru ca non sapimu chi 'ndi mangiamu… chi 'ndi 'mporta a nui? Ma a cosa cchiù eclatanti ennu chigli panettoni e pandori TUTTI i Milanu e Torinu, oppuru i Trevisu, chini i na crema 'mbelenata i conservanti chi ti vindunu a n'euru o pezzu, puru cu' spumanti inclusu! Quali affari! Mi 'mbelenu ma tantu pagai pocu! E' chista a mantalità, no? U risparmiu. E non è megghiu mu 'ndi facimu nui a casa cu ingredienti sani, cu a farina nosta e l'ova nostrani, cu a frutta ccattata 'nto fruttivendulu sutta casa oppuru u jamu 'nta na pasticceria i fiducia chi sapimu ca non 'ndi staci 'mbelenandu? Ed eu pecchi 'ndavarrìa u cedu o' ricattu u pagu pocu e mu moru, e u 'nci dassu puru sparti i sordi mei all'aziendi du nord, quandu sacciu ca u pasticceri meu è megghiu i n'azienda, ed è megghiu puru si i sordi restanu 'nta Calabria? Ieu personalmenti i durci mi fazzu sula, ca di mundizzi nordici non mi fidu, e si cocchiunu mi dici ca tantu ennu mundizzi puru i durci nostrani allura preferisciu u moru cu i mondizzi da terra mia, cu a coscienza ca armenu fici cocchi cosa pemmu sarvu l'economìa calabrisi. Boni acquisti, e non vi scocciati u guardati l'etichetta, scigghìti a rrobba fatta cca, sede legale sud!

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Eventi domenica dicembre

La vignetta

Il “torrone più lungo del mondo” sarà realizzato stasera a Marina di Gioiosa. Tanti spettacoli, intrattenimento per grandi e piccini e un ottimo torrone alle mandorle, miele e cioccolato.

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venerdì dicembre

Da venerdì 13 dicembre am martedì 31 al èpalazzo comunale di Sderno si svolgerà la “Mostra delle opere di Giuseppe Correale”

Il libro Magistrati Presentazione il 14 dicembre 2013 presso la chiesa di San Francesco a Gerace, del romanzo Magistrati (Edizioni CentoAutori) di Bruno Larosa. All'incontro interverranno Federico Cafiero de Raho, procuratore della Repubblica di Reggio Calabria; Piero Sansonetti, direttore del quotidiano “l'Ora della Calabria”; Alfonso Maria Stile, ordfinario di diritto penale presso l'università “La Sapienza” di Roma; Henry John Woodkok, sostituto procuratore della Repubblica di Napoli.

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5Consigli per i regali di Natale

Natale 2013:dove andare e cosa fare Dove andare e cosa fare per Natale 2013, ecco le mete da non perdere. Rimane ai primi posti nella top-ten dei luoghi più natalizi la visita dei cosiddetti weihnachtsmarkt, i famosissimi mercatini di Natale di origine tedesca (imprendibili quelli di Monaco di Baviera) diffusasi poi anche nelle nostre italiane Bolzano, Trento o Cremona, dove è possibile trascorre delle giornate avvolti da una magica atmosfera vacanziera, assaggiare squisite specialità della cucina nordica, come strudel e brezel di pane, nonché trovare regali da portare a casa. Natale 2013 in montagna. Sempre di moda invece la settimana, o anche solo il weekend, da trascor-

I regali di Natale possono diventare un problema? A volte sì, specie quando si ha poco tempo a disposizione a causa del lavoro o degli impegni familiari. Quel che dovrebbe essere un piacere a volte si trasforma in vero e un proprio incubo. Vediamo allora qualche consiglio che potrebbe aiutarci nei prossimi giorni. Il primo consiglio è quello di non ridursi mai all'ultimo momento per comprare un regalo, soprattutto se lo avete già individuato. Il prezzo non cambia nel corso di questi giorni, se avete già deciso acquistatelo subito. In questo modo non correrete il rischio di non trovarlo a ridosso del Natale. Il secondo consiglio è quello di avere sempre la mente lucida e di ricordare quel che si è regalato a Tizio e Caio lo scorso anno. Non è proprio il massimo presentarsi con lo stesso regalo di dodici mesi prima. Il terzo consiglio è quello - quando possibile - di rispettare i gusti del destinatario del regalo. Se sappiamo che ama la musica rock, non sarebbe opportuno regalare un disco di musica classica, tanto per fare un banale esempio. Il quarto consiglio è quello di pianificare i regali. Facciamo la lista schematica delle persone a cui vogliamo fare un dono natalizio e poi fermiamoci un attimo a riflettere. Dopo aver pensato bene, associamo il regalo previsto ad ogni persona. In questo modo non commetteremo l'errore di dimenticare qualche regalo. Non avete le idee chiare? Allora prendete in considerazione l'ipotesi di passare un pomeriggio in un centro commerciale. Lì qualche idea vi verrà di sicuro. Il quinto consiglio è quello di definire a priori un budget di spesa, più che mai indispensabile in tempi di crisi. Oltre quella cifra non dovremo mai andare e questo ci permetterà di pianificare ancor meglio i nostri regali di Natale.

rere tra le montagne innevate delle nostre Alpi o di qualche paese europeo, dividendosi tra sport sciistici, ore di relax in rifugi sperduti, e calde tazze di cioccolata fumante. Natale 2013: le mete da sogno e le più ambite. Da ultimo, per i pochi fortunati che possono permetterselo, rimangono da visitare quelle mete che nulla hanno a che fare con lo spirito e soprattutto il clima del Natale: le mete esotiche, i paesi lontani, come il Kenia, i Caraibi o la Florida, dove è possibile sdraiarsi al sole sorseggiando del latte di mandorla ed entrare in contatto con tradizioni e culture diverse da noi.

Praline al mascarpone Le praline al mascarpone sono dei bon-bon a base di cioccolato. Si tratta di un’idea molto insolita e raffinata per utilizzare il mascarpone. Le praline al mascarpone abbelliranno la vostra tavola delle feste, ideali da servire alla fine del ricco pranzo di Natale o di Capodanno oppure sulla tavola di un buffet. Per un effetto ancora più raffinato potrete servire le vostre praline adagiate in eleganti pirottini argentati che si possono trovare facilmente in tutti i negozi della grande distribuzione.

Per 40 Praline

Preparazione

Sminuzzate il cioccolato fondente in maniera grossolana e mettetelo a sciogliere a bagnomaria mettendolo in una ciotola che andrete a immergere in un recipiente più grande con tre dita d’acqua. Mettete il pentolino sul fuoco e mescolate fino a quando il cioccolato non si sarà sciolto.Dopodiché togliete la pentola dal fuoco e lasciate raffreddare. Quindi prendete una ciotola capiente, versateci il cioccolato fuso, il mascarpone e lo zucchero a velo. Mescolate bene aiutandovi con un cucchiaio di legno fino a ottenere un composto omogeneo. Lasciatelo raffreddare in frigo per almeno due ore per far solidificare l’impasto. Nel frattempo tritate aiutandovi con un mixer i pistacchi e preparate le ciotole con il cacao e la noce di cocco . Trascorse le due ore suddividente il composto in piccole porzioni da 10 gr l’una aiutandovi con un cucchiaino e con le mani umide date una forma rotonda al composto. Fate rotolare in ognuna delle tre ciotole un terzo delle palline in modo da ricoprire la superficie con le tre polveri . Adagiate le praline al mascarpone nei pirottini di carta e conservate in frigorifero fino al momento di servirle.

Cioccolato

fondente 200g Mascarpone Granarolo 100g Zuccero a velo 80g

Per la copertura

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Cacao in polvere

4 cucchiai

Noce di cocco

Polpa grattugiata 4 cucchiai Pistacchi

grattugiati 4 cucchiai

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CHRISTMAS

Sudoku

Cruciverba ORIZZONTALI 1. E' alla moda a Boston 3. Segue il fa 6. Tumore di tessuto muscolare 10. L'accordo trovato 13. Pari in para 14. Voragini, abissi 16. Una incognita breve 17. Foro della pelle 18. La coppiera degli dei 19. Un insetto o un motociclo 22. La bocca latina 23. Avvelenarsi lievemente 27. Riforma iniziata da Gorbaciov nel 1985 28. Insegnamento riservato a pochi 30. Tra do e mi 31. Altare pagano 32. Lo dice il dubbioso 33. Una sconfitta per il pugile 35. Sconfinati, smisurati 38. Rimbalzo di suono 40. CittĂ svizzera 42. Ognuno propugna le proprie 43. Sigla di Vicenza

Proverbi sul Natale 1. A Natale, freddo cordiale 2. Natale col sole, Pasqua col tizzone 3. Castagne verdi per Natale sanno molto e poi vanno a male 4. Da San Martino (11 novembre) a Natale, ogni povero sta male 5. Quando Natale viene in domenica, vendi la tonaca per comperar saggina 6. Per San Silvestro, ogni oliva nel canestro 7. Natale al sole Pasqua al freddo 8. E’ Natale, fammi la mancia se ti pare 9. Da Ognissanti a Natale i fornai perdono il capitale 10. A Natale, mezzo pane; a Pasqua mezzo vino

VERTICALI 1. Zero a zero 2. Inizio di novembre 3. Circuito automibilistico in Belgio 4. Oppure inglese 5. Parte penzolante dell'orecchio 6. Semplice, puro 7. Una nota Merlini 8. Tiene la merce in cantina 9. Esagerata e ossessiva

11. L'insegnante degli alunni 12. S'immolano per una causa 15. Comune in provincia di Ancona (J=I) 16. Nativo di Siena 17. Uccelli molto comuni 19. Serpente velenoso 20. Scrive in versi 21. Sono simili ai coccodrilli 24. Si dice di un tipo al di fuori dal comune 25. Arte che cura la conservazione della

bellezza 26. Un'antica casa cinematografica 29. Lettera dell'alfabeto greco 33. Capitale dell'Ucraina 34. Si mettono ai piedi in montagna 36. L'uomo inglese 37. Dispari di sale 38. Iniziali di Petrolini 39. Una posizione dell'interruttore elettrico 41. Preposizione articolata

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SPORT

A tavola con Roma

e Fiorentina

ANGELO LETIZIA

tavola con Roma-Fiorentina: il clou della 15a giornata verrà servito alle 12.30 all'Olimpico di Roma, a seguire nel pomeriggio e poi in serata, Torino-Lazio e Parma-Lazio completeranno il trittico di gare cerchiate in rosso sul calendario, in un turno per lo più caratterizzato da delicati confronti diretti tra squadre del fondo classifica, come SampdoriaCatania e Sassuolo-Chievo. Procedendo con ordine, i giochi saranno aperti da Roma-Fiorentina all'ora di pranzo: per i giallorossi, dopo il filotto di 10 vittorie iniziale e i tre pareggi consecutivi con Torino, Sassuolo e Cagliari, è arrivata a Bergamo la prima sconfitta stagionale. E non si può certo dire sia stato un risultato indolore: sul campo dell'Atalanta, oltre ai tre punti agli avversari, la Roma ha pure lasciato per la prima volta in stagione la testa della classifica alla Juventus, acuendo in modo definitivo le problematiche di gioco e di brillantezza che i campanelli d'allarme suonati nelle ultime giornate avevano già lasciato intuire. In casa romanista, solo all'ultimo verrà sciolto il nodo del rientro in campo di capitan Totti, alla cui indisponibilità è legittimo collegare in buona parte molte delle difficoltà evidenziate da

A

IN EVIDENZA

Martedì sera, ad Istanbul, nella tana del Galatasaray ,la Juventus si giocherà la qualificazione al turno successivo di Champions League senza Pirlo una squadra apparsa ultimamente priva d'identità e incapace di sopperire con le alternative in rosa a un'assenza pesante come quella del Pupone. Da parte sua, la Fiorentina contro il Verona, soffrendo forse più del lecito ma con merito, ha ritrovato vittoria, gioco e morale, e si presenta a Roma a viso aperto, in pieno stile Montella. Niente tatticismi o barricate, i viola all'Olimpico penseranno a costruire e non staranno a guardare, come del resto chiederà di fare Ventura al Toro di fronte alla Lazio, nella gara probabilmente più interessante del pomerig-

gio. L'allenatore dei granata ormai da anni si dimostra tecnico per palati fini, facendo sempre giocare in modo egregio le sue squadre, spesso pure sopperendo a evidenti lacune d'organico e dando, o ridando, dignità a calciatori sconosciuti o caduti in oblio. Quando gioca, il Toro da sempre l'idea di una squadra che sa quello che deve fare e non è un caso: se l'avversario è più forte e in giornata, gli uomini di Ventura non sono ovviamente imbattibili, ma per spuntarla su di loro bisogna sempre dare il massimo. La Lazio è quindi avvisata, oggi servirà massima attenzione e lucidità, proprio tutto ciò che è mancato nell'ultima batosta rimediata in casa col Napoli, altrimenti saranno dolori e per Petkovic forse il capolinea in panchina. Proseguendo, non molto meglio della Lazio si può dire poi stia facendo l'Inter: dopo la bella vittoria di Udine e il coincidente periodo no del Napoli, l'obbiettivo terzo posto era sembrato quasi a portata di mano, i pareggi col Bologna e Sampdoria invece non solo hanno frenato la rincorsa, ma hanno pure consento alla Fiorentina di riacciuffare i nerazzurri al quarto posto. Sbagliare di nuovo contro il Parma stasera al Meazza equivarrebbe all'ennesima occasione sprecata per una squadra che, rispetto al recente passato, si è di sicuro rimessa in carreggiata, ma che

ha ancora tanta strada da percorrere e più di un meccanismo da oliare e rodare al meglio. Contro il Parma, oltretutto, bisognerà poi tenere in giusto conto il fattore Cassano, ex che definire col dente avvelenato potrebbe essere addirittura riduttivo, non tanto per il rancore verso i colori nerazzurri, quanto per l'astio accumulato verso Mazzarri, la cui prima mossa ufficiale dopo la firma del contratto all'Inter, è stata quella di dare il benservito a FantAntonio senza neanche tanti complimenti o giri di parole. A parte questo, con gli emiliani Cassano sembra inoltre aver trovato di nuovo, come a Genova con la Samp, la sua dimensione più adatta, con una squadra che lo supporta o non lo sopporta, al contrario di quanto successo altrove, traendone il massimo in termini di gol e costruzione di gioco, esattamente quello che i giallorossi si augurano di ottenere pure stasera a Milano. Prima di Inter-Parma, nel pomeriggio particolare attenzione merita VeronaAtalanta, con i padroni di casa vogliosi di riscattare il passo falso di Firenze e l'Atalanta alla ricerca di un nuovo risultato di prestigio dopo essersi resa domenica scorsa protagonista dell'impresa di battere la Roma, in precedenza fallita da tutti in stagione. Allo stesso orario di Verona-Atalanta, si disputeranno Cagliari-Genoa, due squadre DOMENICA

in salute e al momento senza assilli di classifica, e Sampdoria-Catania, il primo dei due delicati scontri salvezza che con Sassuolo-Chievo completano il quadro della giornata. A Genova si ritrovano davanti penultima e ultima in classifica, con i blucerchiati padroni di casa avanti di soli due punti ma che sembrano aver tratto gran beneficio dall'avvento in panchina di Sinisa Mihajlovic, l'esatto contrario di quanto sta avvenendo a Catania, dove l'esonero di Maran e l'arrivo al suo posto di De Canio, non solo non ha prodotto i buoni effetti sperati, ma sembrerebbe addirittura aver determinato un'ulteriore passo indietro. Bene come Mihajlovic è invece partito Corini sulla panchina del Chievo: all'esordio, subito vittoria e derby cittadino per il Chievo, che oggi proverà a ripetersi a Reggio Emilia sul campo del Sassuolo. Come la Samp sul Catania, anche gli uomini di Di Francesco partiranno avanti di due punti in classifica ma non nettamente favoriti: il Chievo visto all'opera domenica potrebbe creare più di un grattacapo, anche in virtù del fatto che il Sassuolo vincendo avrebbe si la possibilità di portare a più cinque il vantaggio sull'avversario, ma nello stesso tempo, in caso di sconfitta, si ritroverebbe addirittura scavalcato in classifica dal rivale di giornata. Buon campionato a tuti

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SPORT

Dilettanti

date recuperi

CARTOLINE SPORTIVE

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L'invincibile e mitica Juve Siderno dell'anno 1966. All'epoca si giocava al campo "Francesco Romeo" di Via Bello. Questi gli undici leoni sapientemente guidata da Mimmo Cataldo...Gergolet, Baccheretti, Marinaro, Santagati, De Girolamo, Marin. Sotto Latella, Prochilo, Muià, Voltolina e Frascà....

Il Siderno di Mollica tenta il poker col Polistena Non si è giocato a Croce Valanidi sabato scorso ed il Siderno ne ha approfittato per ricaricare le batterie in vista della delicata sfida odierna che si disputerà al “Raciti”contro l’ostico Polistena. Mister Mollica chiede la quarta vittoria consecutiva della sua gestione. Da quando il tecnico africese ha preso in mano le redini della squadra sono arrivate tre vittorie di fila. Nessuna rete subita e solo tre marcature di Carabetta e dei fratelli Serra hanno fruttato nove punti in classifica che hanno collocato la compagine tanto cara al presidente Racco in sesta posizione, anche se, verità per verità, c'è da dire che attualmente la graduatoria è estremamente ingarbugliata. Certamente bisognerà rinforzare l'organico con qualche altro elemento perchè la strada è ancora lunga. La società conta di avere il sostegno del pubblico per portare il Siderno ad una nuova ed importante vittoria, Polistena permettendo.

Il consiglio direttivo del Cr Calabria ha diramato il programma per i recuperi delle gare dei campionati rinviati in questo fine settimana. Si giocherà il 4 e 5 gennaio, mentre la slitta la Finale di Coppa Italia. ECCO IL COMUNICATO APPARSO SUL SITO www.crcalabria.it Il Consiglio Direttivo del Comitato Regionale Calabria, premesso che non è stato possibile provvedere allo slittamento dell’intera giornata dei campionati non disputata, per non alterare le concomitanze con le gare dei campionati maggiori già programmate, dispone che il recupero delle gare rinviate lo scorso 30 novembre e

1° dicembre 2013 verrà effettuato nelle giornate di seguito specificate: Campionati Eccellenza, Promozione, 1^,2^ e 3^ categoria Sabato 4 e Domenica 5 Gennaio 2014 Campionato Allievi e Giovanissimi Regionali Venerdì 3, Sabato 4, Domenica 5 e Lunedì 6 Gennaio 2014 Campionato Juniores Regionale Calcio a 5 Domenica 8 e Lunedì 9 dicembre 2013 Calcio a Cinque “serie D” Sabato 28 e Domenica 29 dicembre 2014La Finale di Coppa Italia Dilettanti viene posticipata a Mercoledì 8 gennaio 2014.

Fair play: Lnd e Tim premiano cinque squadre. Nella locride riconoscimento al Roccella ed al Brancaleone Magliette di gioco nuove di zecca con i colori sociali della squadra, ovviamente. Un premio utile per le cinque formazioni dilettantistiche calabresi che si sono aggiudicate il premio Fair play Tim Cup per il mese d’ottobre. Primo appuntamento mensile per l'iniziativa per promuovere lealtà e correttezza. Il riconoscimento è andato alle formazioni dell’Audax, Calcio Giovanile Catanzarese, Davoli e alle reggine Brancaleone e Roccella . Giovedì

pomeriggio nella sede del comitato Lnd Calabria alla presenze di dirigenti calcistici di primo piano e di rappresentanti della Tim la prima premiazione. Ce ne sarà una in ogni mese da qui alla fine della stagione. Il riconoscimento andrà a quelle Asd in testa nella classifica disciplina dei rispettivi tornei regionali dilettantistici con l’impegno però di omaggiare le formazioni per non più di una volta. In tutto, numeri alla mano, i team premiati saranno 40. Alla

CASTORI SALTA DOPO POCO PIÙ DI UN MESE

Gianluca Atzori ritorna sulla panchina della Reggina Dopo la sfida persa con lo Spezia sembrava che il mister di San Severino Marche avesse ottenuto una fiducia a tempo, invece nel giro di poche ore c'è stato un cambio di passo da parte della dirigenza che dopo una serie di valutazioni ha stabilito di richiamare Atzori il quale accettando ha anche posto una serie di vincoli, tra cui il rinnovo automatico del contratto in caso di salvezza, a una società in preda a un continuo valzer di panchine. Ciò che più spiace per quanto riguarda l'esonero di Castori, giustificato dai risultati ottenuti anche se il tempo è stato poco, è il trattamento riservato all'ormai ex mister che in assenza di comunicazioni dalla società era pronto per dirigere l'allenamento in vista del match contro il Chievo previsto domani pomeriggio al Bentegodi. Ecco la nota ufficiale della società amaranto: La Reggina Calcio rende noto di aver sollevato dall’incarico di responsabile tecnico della Prima Squadra

il Sig. Fabrizio Castori. Il Club, ringraziandolo per l’impegno profuso e la professionalità dimostrata, augura a lui ed al suo staff le migliori fortune per il loro futuro. Fabrizio Castori si congeda con queste parole. “Sono rammaricato, com’è ovvio che sia. In questi 40 giorni, io e il mio staff abbiamo lavorato quotidianamente 12 ore, senza mai risparmiarci, per il bene della Reggina. Ringraziamo i ragazzi per la disponibilità dimostrata, lasciamo una squadra in salute. Dispiace non esser riusciti ad accelerare un processo di crescita che, sono certo, condurrà la Reggina a raggiungere l’obiettivo della salvezza. L’epilogo amaro non inficia la stima sincera che nutro per il Presidente Foti, è stato un piacere lavorare con lui e colgo l’occasione per ringraziarlo, insieme al Direttore Giacchetta, per la fiducia che mi hanno accordato facendomi confrontare con una piazza così importante. Saluto dunque con affetto l’ambiente amaranto, è stato un onore allenare questo Club”. DOMENICA

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Roccella: la strada che conduce alla serie D passa da Guardavalle opo la vittoria ottenuta sul campo del Gallico-Catona, prima della sosta forzata di domenica scorsa, i punti di distacco dalla seconda classificata erano saliti a sette ed il Roccella di Ciccio Galati può continuare la marcia solitaria in vetta alla classifica del campionato di Eccellenza gestendo questo buon divario di punti rispetto alle più immediate inseguitrici. Tutto sembra girare per il meglio in casa amaranto. C'è grande entusiasmo e soprattutto c'è la volontà del gruppo di dare fondo a tutte le energie per acciuffare un prestigioso traguardo quale potrebbe essere la conquista del campionato interregionale che sarebbe una vetrina importante per l'intero movimento calcistico locrideo alle prese con gravi difficoltà strutturali ed economiche. Siamo tutti uniti a fare il tifo per il Roccella perchè questa potrebbe essere davvero l’anno della svolta. Oggi Calabrese e compagni saranno di scena al “Nicola Coscia” di

Guardavalle per affrontare i locali. Ciccio Galati chiede strada alla sua ex -squadra, quella del suo paese, per avvicinarsi al sogno della serie D e per entrare nel libro della storia. I giallorossi del presidente Surace hanno cambiato guida tecnica chiamando, al posto dell’esonerato Calabrese, il neo allenatore Saverio Gregorace. Il Roccella giocherà senza avere molta fretta ma cercherà di colpire la retroguardia ospite al momento giusto potendo contare su un trio d'attacco di assoluto spessore come quello composto da Femia, Carbone e Saffioti oltre che dallo sgusciante, ex di lusso, Criniti. Una partita dalla quale potrebbero emergere quelle conferme necessarie per prendere consapevolezza che questa potrebbe essere davvero la stagione giusta. Sugli spalti dello stadio di Guardavalle ci si attende il pubblico delle grandi occasioni per trascinare gli amaranto alla undicesima vittoria stagionale. Antonio Tassone

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Il Gioiosa Jonica ospita la forte Bagnarese

manifestazione della Figc hanno preso parte il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo; il vice presidente della Lnd, Antonio Cosentino; Luca Di Guida, responsabile Tim per Campania e Calabria, Cristiano Habetswallner, responsabile delle sponsorizzazioni di Telecom Italia, il consigliere federale della Lega Nazionale Dilettanti Salvatore Colonna e ovviamente il padrone di casa, Saverio Mirarchi, ai vertici del Comitato Calabro. lr

Domenica di stop per il Gioiosa Jonica che dopo aver ottenuto un’importante vittoria sul campo della BenestarNatilese ha tirato un grande sospiro di sollievo perchè ovviamente, nonostante le buone prestazioni della squadra, i risultati ultimamente non erano arrivati. Sono in molti a credere che il vero campionato del Gioiosa Jonica inizierà da questo pomeriggio allorquando i ragazzi di casa riceveranno l'ostica Bagnarese di mister Laurendi. Una partita insidiosa che i padroni di casa dovranno giocare con grande determinazione per riuscire ad ottenere tre punti di platino in prospettiva futuro. Silvano recupererà diversi elementi per la gara di oggi. La formazione che andrà in campo si opporrà alla Bagnarese in condizioni tecniche accettabili dopo che la stessa è stata, almeno ultimamente, falcidiata da infortuni e squalifiche . Gli ospiti sicuramente venderanno cara la pelle pur di riuscire a portarsi via almeno un punto.

M. di Gioiosa contro il Soriano Panarello vuole 3 punti L’unica novità in casa del Marina di Gioiosa è che i dirigenti si sono incontrati con la nuova amministrazione comunale per cercare di trovare una soluzione all’annosa vicenda dello stadio comunale visto che è dall’inizio di questa stagione che i giallorossi hanno dovuto emigrare chiedendo ospitalità all’amministrazione della vicina Roccella Jonica che si è gentilemente prestata e che va ringraziata, ma una cosa è giocare sul proprio campo altra cosa è giocare sul tappeto di Roccella Jonica. Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni anche se sembra che il neo Sindaco di Marina di Gioiosa Jonica abbia promesso il suo interessamento al fine di risolvere la questione. Dopo l'avvento di Maurizio Panarello al posto di Pasquale Rotondo sulla panchina del Marina di Gioiosa, incominciato con un pareggio contro un discreto Filogaso. Oggi pomeriggio si ritorna a Roccella per affrontare il Soriano. Il nuovo allenatore è consapevole di aver dato una prima risposta, pur essendo ancora all'inizio del suo lavoro e di un percorso

che dovrà riportare il Marina di Gioiosa in posizioni degne del proprio blasone c'è ancora molto da lavorare per migliorare diverse cose . Intanto sarà importante per Marina di Gioiosa recuperare qualche giocatore importante che permetterà alla formazione giallorossa di giocarsela a viso aperto per cercare di ottenere il massimo del risultato. Non sarà una gara facile ma il Marina di Gioiosa cercherà di giocarcela come del resto ha sempre fatto fatto scendendo in campo con la massima concentrazione e determinazione al fine di ottenere una vittoria preziosissima. Il Marina di Gioiosa sulla carta non è inferiore a nessuno, ma è pur vero che la vittoria sta mancando da qualche gara e servirebbe per riuscire a rialzare la posizione di classifica che in questo momento appare lacunosa. La partita odierna, nasconde molte difficoltà, ma è inutile dire che c’è un solo risultato per il team jonico ossia la coquista dei tre punti. Nicodemo Barillaro

Grande soddisfazione per il presidente dell'“Asd burraco Siderno”, Francesco Ruso

Burraco, la coppia Gnisci/Romeo vince il “By Night” di Sorrento Il torneo “By Night” svoltosi nell'ambito del quinto Torneo nazionale di burraco svoltosi a Sorrento, è stato vinto dalla coppia composta da Gisella Gnisci/Marisa Romeo, dell'“Asd Burraco Siderno”. Una grande soddisfazione anche per il presidente Francesco Ruso, ottimista in vista dodicesimo Torneo nazionale di burraco “Città di Roma”, in programma tra il 24 e il 26 gennaio prossimi. La competizione di Sorrento è stata organizzata dal-

l'associazione “Come, quando, fuori, piove”, presieduta da Loredana Soldatini e ha ottenuto un enorme successo considerati i 124 tavoli che hanno ospitato diversi circoli italiani per un totale di 496 giocatori. Nell'occasione l'“Asd burraco Siderno” ha stretto un gemellaggio con l'associazione “Come, quando, fuori, piove”, alla presenza del presidente della Federazione italiana burraco, Salvatore Modica. DOMENICA

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Gusto&

sapori

La pignolata calabrese è un dolce di Natale, semplice da realizzare, molto amato soprattutto dai bambini e che può essere preparato in pochissimo tempo anche per Carnevale. La ricetta è nota in tutta Italia e possiede nomi differenti man mano che ci si sposta da una regione all'altra; anche nella stessa Calabria c'è una ricetta simile con nomi diversi. Si tratta di piccoli gnocchetti di pasta dolce, fritti e successivamente cosparsi ancora tiepidi con il miele caldo e decorati con una cascata di codette colorate di zucchero.

A cura di: Patrizia Pellegrini Naturopata Bioterapia Nutrizionale® Presidente Associazione Culturale Tone www.associazione-tone.it associazione.tone@gmail.com

Ingredienti per la pignolata calabrese: - 300 gr di farina - 3 uova - 100 gr di zucchero - 1 bicchierino di liquore Strega - 30 gr di burro - 500 gr di miele - Latte q.b. - 1 bustina di vaniglia - 1 scorza di limone - olio per friggere q.b. - una manciata di codette di zucchero colorate

A pignolata PREPARAZIONE Ponete la farina su un piano di lavoro e create una fontana, aggiungete lo zucchero, le uova, la vaniglia, il liquore e il burro sciolto; quindi mescolate con cura e formate un impasto omogeneo. Coprite e lasciate riposare per 30 minuti; dopo prendete l'impasto e formate degli gnocchetti che metterete da parte su un telo leggermente infarinato. Scaldate l'olio e buttate gli gnocchetti in modo che possano dorarsi a fuoco moderato; scolateli e fateli asciugare sulla carta assorbente. In un tegame sciogliete il miele, profumato con la scorza di limone, versate gli gnocchetti e mescolate con cura, in modo da amalgamare il tutto bene. Sistemate i dolci ancora caldi su un piatto, formando una piramide e cospargeteli con una manciata abbondante di codette di zucchero.

Scegliendo il miele preferibilmente quello di produzione artigianale, non sottoposto ai procedimenti industriali necessari per lo stoccaggio e la commercializzazione su larga scala, il miele viene impiegato nel percorso nutrizionale e medicamentoso. Il miele non si può considerare un semplice dolcificante, ma costituisce un vero e proprio alimento tanto che mangiare una fetta di pane e miele equivale a mangiare un pasto completo. Pertanto non può essere considerato come lo zucchero, contenendo , rispetto a quest'ultimo, centinaia di nutrienti ed oligoelementi. I principali elementi presenti nel miele sono proteine contenenti una serie di aminoacidi essenziali, oligoelementi come magnesio, silicio, fosforo, zolfo, manganese, potassio, calcio, rame, ferro, cloro, zinco e cromo, vitamine C, B1 , B2 , PP, B6 , fitostimoline.Il suo effetto antivirale ed antibatterico dipende dal contenuto di aromatici come eucaliptolo, limonene… Nell'alimentazione il miele viene impiegato a colazione o per merenda nelle malattie da raffreddamento, nelle affezioni respiratorie catarrali e nell'astenie. Per il contenuto proteico, vitaminico e minerale, il miele tonifica e ristruttura i muscoli di soggetti dediti ad attività sportiva.

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CULTURA E SOCIETÀ

SABATO 14 DICEMBRE 2013 Orario 17.30 PRESSO LA SALA CONCILIARE DEL COMUNE DI LOCRI (RC) Corso Matteotti

Presentazione della raccolta di poesie Icaro di Daniela Ferraro a Locri

Moderatore: Vincenzo De Angelis (critico letterario) Porgono i saluti: Giovanni Calabrese (sindaco di Locri) Anna Sofia (assessore P.I.)

Incontri poetici

Con la partecipazione di : Daniela Ferraro Franca Evoli ( Associazione cult. N. Arghiropoulos) La Riviera

Siderno ai tempi del sindaco Campoliti Il ritrovamento e restauro di documenti relativi a Pietro Campoliti ed alla sua famiglia, a cura dell’Istituto Calabrese per la Storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea di Cosenza, ci spinge a scrivere alcune parole sul periodo storico che lo vide sindaco di Siderno. ARTE E DINTORNI di Domenico Spanò

Alessandra Gattuso La ricerca artistica della reggina Alessandra Gattuso è molto interessante e fuori da normali schemi artistici convenzionali in quanto nasce effettivamente da un ambito tecnico particolare, scrutando il mondo creativo del francese Gilles Clement, (paesaggista, ingegnere e soprattutto giardiniere come egli ama definirsi). Si lega fortemente ai concetti di biodiversità e di marginalità che hanno influenzato particolarmente la sua espressione artistica. I frammenti di paesaggio che sfuggono all’uomo, i boschi, le grandi aree

“La marginalità della natura come espressione pittorica edi denuncia”

Si è parlato di “Stampa Migrante” al Comune di Siderno venerdì 29 novembre. L'incontro dal tema “Società e politica nella Calabria liberale” dedicato ai documenti ritrovati del sindaco Pietro Campoliti, organizzato dalla Deputazione di Storia Patria per la Calabria e dall'Istituto Calabrese per la storia Aic. Molte le presenze di giornalisti, storici e ricercatori calabresi. All'incontro, coordinato da Giuseppe

Caridi, hanno partecipato anche il professore Giuseppe Masi, Vincenzo Cataldo e Mimmo Romeo. Oltre a Pantaleone Sergi, giornalista e docente all'Università della Calabria, ha approfondito alcuni aspetti della sua ricerca pubblicata in Italia dall'editore Rubettino con il sottotitolo “Giornali della diaspora italiana nel mondo e dell'immigrazione in Italia”.

abbandonate ma anche spazi più piccoli quasi invisibili: le erbacce dentro l’asfalto rotto, ai margini di una strada o agli angoli delle scalinate sono riserve naturali di ricchezza biologica, che hanno pieno diritto all’esistenza e che la giovane artista fa riemergere nelle sue opere per darne lustro e valore. In merito alla sua ispirazione pittorica la Gattuso racconta: “Tra questi frammenti di paesaggio, nessuna somiglianza di forma. Un solo punto in comune: tutti costituiscono un territorio di rifugio per la diversità. Ovunque, altrove, questa è scacciata.” La pittura come ribellione dell’innaturale, del controverso e del nascosto. Ricrescita, vita, naturalezza e libertà nelle sue opere ricche di segni e colori. Attraverso modesti periodi di osservazione, la natura diventa protagonista della sua sensibilità espressiva: tra staticità e dinamismo le erbe cosiddette “randagie” acquistano nella sua mente e nel suo lavoro una loro intima dignità. Cosi nascono le opere della giovane artista. I segni sulla tela assumono tratti distintivi, diventano quasi calligrafici. È la gestualità che colpisce: trecce piccole, corpose che creano effetti vibranti, di movimento; tracce magre, lineari, colature di colore … il tutto si intreccia tessendo la trama dell’immagine come un grande giardino planetario. Il movimento del gesto, concepito come grafia, simula l’atmosfera del terzo DOMENICA

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Hic sunt Leones

Piergiorgio Odifreddi e Lucrezio, inno alla Natura

Medef 2013 Il Mediterranean Experiences Festival, è alla sua settima edizione. Quest’anno si svolge a Reggio Calabria dal 9 al 14 Dicembre, concludendosi con un concerto del baritono Vincenzo Nizzardo e della pianista Chiara Barillà, che si svolgerà al teatro Cilea di Reggio Calabria. Il Festival del Mediterraneo vede la partecipazione di numerosi registi, artisti, con la proiezione di numerosi film, alcuni dei quali presentati come prime mondiali. Questa settima edizione si sposa con la solidarietà, infatti vede come partner principale Medici con l’Africa Cuamm, la più grande e antica associazione di medici missionari italiana. Il Festival del Mediterraneo vuole essere, essenzialmente, un Percorso alla ricerca dell’Identità Mediterranea, del Sud inteso come cammino lento e fascinoso, comunitario e partecipato, una via mediterranea alla vita, dove gli occhi, il capo, le spalle, le gambe, lo sguardo raccontano condivise storie di bellezza, di rapimenti del cuore, di amore, sacrificio. È la sintesi del coraggio di amare la vita oltre ogni barriera, con il sentimento di una esperienza che si protrae di generazione in generazione, al di fuori dei ritmi frenetici imposti dal modello di vita occidentale. Il Festival, con i suoi percorsi, propone un modello Mediterraneo alla vita. Lo stesso dei tuareg che affrontano il deserto, lo stesso del contadino calabrese che, alle prime luci dell’alba Mediterranea, affronta le fatiche, ma anche i profumi, gli odori e i colori di una nuova giornata. Le diverse esperienze s’impongono singole e collettive insieme. Un Percorso che scopre colori, suoni, persone, culture, sapori, idee di popoli differenti, ma nati dallo stesso mare e illuminati dalla stessa luce mediterranea.. La Fruizione

presenta momenti di alternanza dei ruoli che permette agli stessi Protagonisti del Festival (attori, giornalisti, registi, scrittori, musicisti, artisti e convegnisti) di effettuare un proprio percorso nelle vesti di pubblico e, al tempo stesso, il Pubblico diventa Attore con la propria curiosità, percezione e interazione con gli Eventi che si succedono come fasi domestiche, di tutti i giorni. Una evento che accade nel centro del Mediterraneo, che passa per i cibi tipici, le ceramiche, i giuochi, gli arredi in legno, i fuochi all'aperto, il colore dell'olio e il sapore del vino. La Percezione diventa tattile e corporea

allo stesso tempo, Tempo che fluisce, misurato durante tutta la manifestazione, dalle quinte, alla platea, dal backstage, all'applauso, dal sorriso, all'abbraccio. Una Nuova Forma-Tempo: l'Idea della Festa come partecipazione alla conoscenza di nuove Esperienze, di nuove persone e solide tradizioni. Anche per questo il premio si intitola a uno storico del territorio, Gino Votano. Soprattutto, un contadino d’Aspromonte che ha vissuto e scritto la storia della sua gente. Francesco Votano Vincenzo Carrozza

Il Festival del Mediterraneo vuole essere, essenzialmente, un Percorso alla ricerca dell’Identità Mediterranea,delSud inteso come cammino lento e fascinoso, comunitario e partecipato, una via mediterranea alla vita Martedì 10 dicembre, ore 10.30, presso il palazzo di Confindustria, nel salone convegni, via del Torrione 96, si svolgerà la tavola rotonda Mezzogiorno una storia finanziaria su Nicola Zitara, interveranno Rosario Condarcuri (editore de “La Riviera”), Vincenzo Carrozza (medico, scrittore), Antonia Capria Zitara (artista), Francesco Labonia (direttore “L’Indipendenza”). Mercoledì 11 dicembre, ore 10, sempre nel salone convegni di Confindustria si terrà l’incontro Ragionamenti su “Letteratura Calabrese” di Pasquino Crupi con: Gioacchino Criaco (scrittore), Domenico Gangemi (scrittore), Alberto Cisterna (magistrato), Francesca Cozzupoli (direttrice Confindustria Reggio Calabria), Angela Crupi.

paesaggio. Il territorio reggino è colmo di terzo paesaggio. I terreni qui prima sfruttati e poi abbandonati sia dall’individuo singolo che da sistemi tumorali più o meno legalizzati, divengono la superficie ideale per le erbe vagabonde a favore della biodiversità. Oggi la flora fuggita dai giardini rigidamente disciplinati non vede l’ora di trovare un suolo favorevole per diffondersi e la giovane artista li ricrea liberamente sulla propria tela. Nelle sue opere c’è anche una forte denuncia: le aree dismesse industriali ( vedi l’ex area Liquichimica di Saline Joniche) sono considerate come aree in pericolo e da salvare. Sensibilizzare con il segno ed il colore equivale a denunciare la riconquista di un suolo da parte della natura. Istigato dal vento o dalla mano dell’uomo, il flusso naturale dei vegetali non fa considerare la pianta come un oggetto finito; il gioco delle trasformazioni sconvolge costantemente il disegno del giardino naturale. Alessandra Gattuso nasce a Reggio Calabria nel 1987. Diplomata in Arte Applicata - Arte e restauro delle opere pittoriche nel 2006. Diploma di primo livello in Arti Visive, con indirizzo pittura, presso l’Accademia di belle Arti di Reggio Calabria nel 2010 e nel 2012 consegue il diploma di laurea di secondo livello in Arti visive e discipline dello spettacolo presso lo stesso Istituto. Ha partecipato a numerosi concorsi artistici e mostre collettive, risultando vincitrice di vari premi.

All’Unical “Sud libera Sud” Il prossimo appuntamento di Pino Aprile, è promosso dai movimenti associativi Briganti e Pedagogia della R-Esistenza dell’Università della Calabria, per mercoledì 11 dicembre presso l’University Club (cubo 23/C) dell’Ateneo di Arcavacata di Rende. Tema dell’incontro “Sud Libera Sud” con la presentazione del nuovo libro di Pino Aprile “Il Sud puzza”. All’incontro interverranno numerosi esponenti dell’associazionismo meridionale, a partire dal presidente dei Briganti, Valerio Rizzo, e dal presidente del Movimento Culturale Insorgenza Civile, Nando Dicè. «L’obiettivo dell’incontro - informano gli organizzatori - è rilanciare la questione dello sviluppo del Mezzogiorno, partendo da una prospettiva rigorosamente meridionalista. C’è un nuovo Sud che ogni giorno lotta duramente per riscattare la sua condizione secolare di forzato arretramento economicosociale. C’è un Sud che produce economia legale nonostante le mafie e il disinteresse dello Stato centrale egemonizzato dalla finanza settentrionale». «Sud libera Sud è una sfida epocale per la quale la comunità meridionale è ormai pronta: non più spettatori del destino ma protagonisti della propria storia». All’incontro parteciperanno anche il giornalista Arcangelo Badolati, lo Storico del Medioevo prof. Pietro Dalena, l’imprenditore e Testimone di Giustizia Pino Masciari, il presidente nazionale di Federcontribuenti Marco Paccagnella e altri operatori della cultura, dell’economia e del sociale.

Il matematico e saggista piemontese ha presentato a Locri la sua traduzione del poema De Rerum Natura dell'autore latino Lucrezio NICODEMO ANGÌ Il nome di Piergiorgio Odifreddi è ben noto, così come quello di Lucrezio, poeta latino misterioso nella vita ma famoso per la sua monumentale opera filosofico didascalica. A non molti sarebbe venuto però in mente di citare il primo come traduttore e prosatore del secondo, eppure così è. L'opera che Odifreddi ha presentato al Palazzo della Cultura di Locri il 27 Novembre scorso - Come stanno le cose – Il mio Lucrezio, la mia Venere – è infatti una traduzione non letterale ed una messa in prosa del poema di Lucrezio. Il motivo per il quale lo studioso si è cimentato in questa revisione è stato spiegato da lui stesso con motivazioni che hanno permesso ai presenti di comprendere i “perché” di una scelta solo in apparenza particolare. Lucrezio si era infatti reso portavoce di correnti filosofiche epicuree, intrise di materialismo e atomismo e che ponevano al centro del Cosmo la Natura e la Realtà e non gli Dei. Per questo motivo – ha spiegato

Odifreddi – il prezioso testo era stato boicottato e spinto nell'ombra in quanto il suo materialismo scientifico “puzzava di zolfo” ed era considerato contrario alla religione cristiana. Essere sgradito al “sistema” e accostarsi alla realtà senza preconcetti e superstizioni – laicamente, quindi – sono per Odifreddi motivi di merito e rispetto tali da suggerire il lavoro che si è poi concretizzato nel libro (Edito da Rizzoli). Il “matematico impertinente” ha infatti una storia – professionale, come autore, divulgatore e docente, e privata – improntata a fiere battaglie in favore del rigore scientifico e della laicità; posizioni queste che hanno anche catalizzato un carteggio con Papa Benedetto XVI, brani del quale sono stati letti dalla professoressa Autelitano, Direttrice dell’Istituto “Oliveti – Panetta” di Locri che ha organizzato l'evento. La partecipazione a questo “bagno” di idee, dialettica e citazioni è stata massiccia, con la platea e la galleria del Palazzo della Cultura gremite di studenti, molto interessati e partecipi nel proporre ad Odifreddi domande di ogni tipo. Un ospite così importante non poteva poi non ricevere il saluto dell'Amministrazione Comunale, rappresentata dall’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Locri, avv. Anna Rosa Sofia, che si è complimentata per l'originalità dell'interessante opera. DOMENICA

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Parlando

di...

ATTUALITÀ

POLITICA E DINTORNI ...

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1- Alla presentazione del libro di Francesco Ceniti sulle gesta del grande ciclista Marco Pantani si è rivisto il corridore sidernese Roberto Sgambelluri in compagnia dell’amico Mimmo Romeo e della mamma del “pirata” , la signora Tonina. 2- I nostri amici Luigi Sarroino, Luigi Gandolfo e Anthony “the voice”. Il tris d’assi è servito. 3- Una delle tante singolari proteste messe in atto dal signor Panetta. Stavolta lo si è intravisto “incappucciato” lungo la strada statale 106 nei pressi del comune di Marina di Gioiosa. Il signor Panetta riesce sempre ad attirare l’attenzione su di sè ed i controlli si rendono necessari

L’INTERVISTA di Daniele Mangiola

«Mi occupo io dell’istruzione di mio figlio» Due genitori un tantino fuori dagli schemi e la loro scelta dell’home schooling

onostante ciò che appare, il mondo non risponde tutto alle stesse leggi del sistema unico che chiamiamo Occidente. Vi sono percorsi alternativi, vicini a noi e pur diversissimi. La home schooling, per esempio. La messa in crisi radicale della scuola dell'obbligo. Ho incontrato Elena, che ci racconta la sua esperienza. Le tue origini e il tuo percorso? Sono nata a Locri e ho frequentato le

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scuole qua, poi sono partita, come tutti, per l'università, Milano. Dopo dieci anni ho capito che la vita di città non mi interessava e ho cominciato a girare l'Europa. In attesa di mio figlio però, ho deciso che avevo bisogno di un posto pulito, sano, dove farlo crescere. Dove e come vivete? In Puglia, in campagna, anche se non abbiamo mai smesso di viaggiare, magari con il camper. Cerchiamo l'autosuffi-

LOQUI E SPROLOQUI di Filomena Cataldo

Come vivono i giovani il momento della formazione? Molte ricerche tracciano un identikit preciso del giovane studente italiano: realista, pragmatico, poco ottimista nei confronti del futuro, soprattutto se in esso si spera di vedere ricompensato l'impegno e la costanza riposte nello studio. Uno studente preoccupato del lavoro piuttosto che della carriera professionale, dell'essere qualcuno, del distinguersi fra tanti. Questa sfiducia e disillusione si concretizza, nei locali antistanti le scuole, in frasi del tipo “Si, studiare! E per fare cosa....?” oppure “Stamane non avevo nulla da fare e sono venuto a scuola”. Si potrebbe continuare all'infinito, creando addirittura un Dizionario dello studente realista e pragmatico. Quello studente, appunto, che considera il lavoro un bene prezioso, talmente prezioso (e precario) da rinunciare ai propri sogni. Anche perché, sostengono fermamen-

te i giovani, “ più che il sapere e il sapere tanto, ciò che conta nel trovare un lavoro fisso e fare carriera sono le “raccomandazioni”, “le conoscenze”. Basta vedere quel politico - continuano convinti - o il figlio di o la figlia di, insomma”. La fotografia che ne deriva è quella di un'Italia priva di opportunità, di speranze. Lo storico Le Goff, commentando le proteste nelle banlieu parigine del 2005, le ha definite “la rivolta di una generazione che non ha più avvenire”. Estremizzando, può darsi. Ma di fatto questo è quello che si evince dagli stati d'animo dei giovani in cui, il punto di vista dello studente straniero, è ancora più preoccupante “ In Italia non c'è futuro, non è un paese per giovani. I ragazzi italiani vanno via”. Ciò che a scuola si chiama demotivazione, refrattarietà, è in realtà consapevolezza del quotidiano; que-

cienza, coltivando quello che ci serve, facciamo il pane, il miele. Scambiamo ciò che produciamo con quello che altri producono e noi non abbiamo. I supermercati non ci vedono mai. Cosa è la home schooling? La scuola parentale è l'impegno da parte dei genitori ad occuparsi dell'istruzione dei figli entro le mura domestiche. La legge dice che l'istruzione obbligatoria può essere fornita dalla famiglia che dimostri di averne le capacità tecniche. Non sono contraria alla scuola di stato. Laddove le famiglie non possano affiancare i figli, è giusto che il sistema sociale dia questa opportunità. Come si svolge in pratica? A parte i libri, la cultura è fatta anche di cose pratiche, conoscere le api e come fanno il miele, saper fare il pane, conoscere le erbe dei campi, non si impara solo stando seduti tra i banchi. Per preparare le dosi di una ricetta ci vuole la matematica. Mio figlio segue corsi pomeridiani di teatro, musica, insieme ad altri coetanei. Organizzo da me delle

giornate di home schooling con altri bambini, facciamo cose insieme. Come avete maturato la decisione della scuola parentale? Ci abbiamo provato con la scuola, in prima elementare, ma non ci siamo trovati bene. Elio tornava a casa e diceva: “ma quanto urlano le maestre?!”. La scuola così com'è tende a perdere di vista l'obiettivo di stimolare e motivare i bambini. I voti, a che servono? Un bambino che non comprende una cosa ha bisogno che gli sia spiegata di nuovo, non di un brutto voto. Quando abbiamo iniziato non avevamo idea del vasto mondo della scuola familiare. Ci sono incontri, ci si scambia informazioni, esperienze, consigli sui libri, giochi educativi. Come la vive tuo figlio e come la vivete voi? Dubbi, perplessità, soddisfazioni? Mio figlio ha scelto. Poteva rientrare in qualsiasi momento. Ogni bambino ha un proprio percorso di crescita. Seguire tutti lo stesso programma appiattisce i talenti individuali e fa perdere il piacere. Qualcuno va più veloce in matematica, qualcun altro in italiano. E poi perché i compiti a casa? Non posso occuparmi io dell'istruzione di mio figlio in quelle ore? Che relazione avete avuto con le istituzioni scolastiche? All'inizio le insegnanti non accettavano la nostra scelta. Poi hanno visto che nostro figlio era preparato. Gli hanno consentito, se ne avesse voglia, di frequentare le lezioni come uditore. Ogni anno frequentava gli ultimi dieci giorni e veniva interrogato, così le insegnanti valutavano la sua preparazione. Come continua il percorso? Ha cominciato quest'anno la prima media con grande entusiasmo, si è iscritto, ma dopo questi primi mesi abbiamo deciso di continuare a casa. La scuola è importante, ma ne usufruisco se ne ho bisogno, così come gli altri servizi sociali. Se si facesse così avremmo una scuola più vivibile, fatta di classi più piccole, gli insegnanti si occuperebbero soltanto dei bambini che ne avessero bisogno. Io ho un ricordo fantastico delle elementari a Locri, con il maestro Mario Cecere.

AUGURI LINA Lina delle tante virtù che a te non è mai mancata è la speranza, fondamentale nella vita, perché ti da il coraggio di affrontare il futuro così incerto e così imprevedibile. Hai fronteggiato tutti, senza mai fermarti, sei caduta e ti sei rialzata cercando di convincerci sempre con le parole che le cose potrebbero andare diversamente se solo si pensasse ad essere un po' più ottimisti. Sei la nostra sicurezza ed è per questo che ti diamo ascolto fiduciose e coese cercando di allontanare la realtà negativa che incombe. Per i tuoi 60 anni, vogliamo essere noi a spingerti affinché tu non distolga lo sguardo rivolto al futuro. Ma di continuare a relazionarti con il mondo così come sei con il tuo modo di essere. Buon compleanno. Lidia, Loredana e Rosaria

sti ragazzi non sono preoccupati del futuro, tanto appare privo di progettualità, quanto dello sbarcare il presente. Del fare qualcosa; del non perdere tempo in attività senza alcuna finalità pratica. In tutto questo, se mai fosse pensabile addebitare una colpa, essa sarebbe rinvenibile nell'arrugginito e ingolfato sistema della scuola italiana. Una scuola che, nonostante i gloriosi natali, risulta ormai fuori campo, priva di scelte strutturali importanti, di riforme, di investimenti per adeguare il sistema scolastico a quello degli altri paesi europei (almeno). L'obiettivo, ribadito anche nella Conferenza Internazionale del Lavoro (Ginevra, 2012), è quello di agire per rilanciare l'occupazione giovanile e mettere, dunque, una pezza allo strappo generatosi tra formazione e mercato del lavoro. DOMENICA

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I PERSONAGGI DELLA SETTIMANA

MICHELE EL VECIO A MONTECARLO

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Continua il tour senza fissa dimora dell’amico Michele Macrì. A Montecarlo nella terra di principi e gran premi lui finisce nel pallone

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2 MARCO COLUMBRO A ROCCELLA Il famoso presentatore di Canale 5, Marco Columbro , ospite nei giorni scorsi del ristorante “la cascina” di Roccella Jonica dove ha degustato alcune delizie calabresi “ al bergamotto” propostegli dall’amico Salvatore. Columbro potrà confermare a qualche suo collega che il bergamotto è solo “calabrese”.

3 MAURIZIO NARDI UOMO DALLE MILLE RISORSE Riesce a fare di tutto. Cameramen d’eccezione di Telemia, all’occasione anche giornalista con il microfono alla mano, la sua vera passione rimangono le “belle donne”. E capirai....mica è da tutti avere queste “chance”.

A LEZIONE DI SALVATAGGIO

ECCO A VOI IL CAPO UFFICIO TECNICO L’ing.Vincenzo Errigo, capo dell’ufficio tecnico di Siderno. Sullo sfondo, il mare in “burrasca”. Chissà cosa avrà pensato il responsabile dei lavori pubblici quando ha visto in che condizioni si presentava il lungomare?

Arcipesca Fisa come al solito presente quando si tratta di intervenire in casi di calamità naturale. Complimenti a tutto lo staff per il lavoro svolto in occasione della tempesta che si è abbattuta domenica scorsa sulla locride

ASPROMONTE Alle prossime regionali non ci sarà “partita”. Il signor Aspromonte da Marina di Gioiosa annienterà la concorrenza. Parola sua

1- Nella foto in alto il fratello di Rocco Gatto fotografato nei giorni scorsi da un nostro fotoreporter in quel di Gioiosa Jonica . Tanti saluti 2- Il simpaticissimo Fabrizio Caridi mentre si esercita con un amico per sperimentare nuovi “tagli” di capelli. Chissà che Fabrizio non abbia scoperto una nuova e remunerativa passione ? 3- Paul Newman a Siderno. Luigi, grinta trentina e sexy appeal locrideo, mentre dà le spalle al più bel Jonio mai visto, quello di Nettuno che ha spazzato via tutto, non lasciando niente.

GIORNATA NAZIONALE DELL’ALBERO

Siderno risponde. Protagoniste sei scuole elementari

Ecco un esempio di come la scuola tramanda alle nuove generazione comportamenti migliori. Nella scelta di essere attore protagonista della “Giornata mondiale dell'Albero”, l'Istituto comprensivo di Siderno Pascoli-Alvaro diretto dalla professoressa Antonella Borrello ha usato quello sguardo lungo che va ben oltre il basso orizzonte a cui ci hanno abituati. Nelle diverse manifestazioni organizzate dai plessi

sidernesi di Donisi, Pascoli, Gonia, Casanova, Mirto, Lamia c'è stata la volontà di far eccellere gli alunni non solo tra i banchi di scuola, ma anche nella vita sociale. L'iniziativa, di fine novembre, è stata dedicata al tema dell'accoglienza e, come è stato spiegato dagli organizzatori, la volontà è che la cultura dell'accoglienza metta radici nel nostro territorio. Ogni albero piantato infatti è stato dedicato ai migranti e ai loro figli e al loro diritto a

costruirsi un futuro migliore. Gli alunni si sono impegnati realizzando uno spettacolino con lettura di poesie, canti e mettendo in mostra i cartelloni creati dai bambini per l'occasione. Anche i genitori hanno collaborato portando frutti freschi di stagione e dolci. Quella della festa dell'albero è ormai uno degli appuntamenti fissi dell'anno scolastico sidernese e nasce da un'iniziativa del Corpo fore-

stale di Stato sposata dall'ufficio per la Biodiversità di Reggio Calabria. L'iniziativa vuole valorizzare l'ambiente e il patrimonio arboreo e boschivo della zona rinverdendo le aree pubbliche. Questo è un bene, è prosperità, e, in un periodo di decadenza, è fiducia in una scuola che ha il desiderio di divenire migliore, di creare e diffondere sani comportamenti. DOMENICA

08 DICEMBRE 2013

LA RIVIERA

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