La Riviera n°45 del 01-11-2013

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ILARIO AMMENDOLIA La condanna ad un anno di carcere per aver tutelato, da sindaco di Caulonia, la salute dei miei concittadini e il decoro del mio paese la considero un onore troppo grande che va ben oltre i miei meriti.


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CONTROCOPERTINA

Il rito esorcizzante contro il rifiuto radioattivo

L'

STEFANO MARZETTI allarme lanciato la scorsa settimana sulla presenza di iodio 131 a Siderno è rientrato. Chi lavora allo smaltimento dei rifiuti sanitari, questo spirito del male lo conosce bene. E sa qual è il rito esorcizzante. Controlli severi, supportati da adeguata tecnologia. Quando lo spettro diventa maligno, suona l'allarme e il carico d'immondizia viene assediato e confinato dove non possa più offendere. Scarti ospedalieri, medicinali scaduti, perfino i pannoloni dei pazienti in chemioterapia. Rifiuti che spesso sono pericolosi, perché contengono un elemento radioattivo. E mettono in pericolo un'altra salute: quella degli operatori ecologici addetti allo smaltimento della spazzatura. E così la sofferenza delle persone è messa a nudo. Un doppio supplizio. Come non fosse già abbastanza avvilente essere chiusi in un ospedale, costretti a ingerire medicinali, o essere bersaglo di devastanti cicli di chemioterapia. No, l'esistenza non si accontenta neppure di questo. Il destino vuole che il malato sappia anche di essere pericoloso per chi sta bene. L'imperativo lanciato alle strutture sanitarie e alle famiglie è categorico: i rifiuti sanitari non devono essere gettati nei cassonetti come il resto della spazzatura. Basta un solo pannolone intriso di urine di esseri umani sofferenti, per trasformare quintali di pattume in una minaccia per l'incolumità fisica altrui. Il nemico, come detto, si chiama “iodio 131”, un tipaccio che si sprigiona anche con le esplosioni nucleari. Per intenderci, faceva parte dell'inquinamento atmosferico seguito al disastro di Chernobyl. Ma l'uomo sa come combatterlo.

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LA SETTIMANA CARTOLINE MERIDIONALI

Le notizie più lette della settimana su larivieraonline.com

Antonio Calabrò

1) RITROVATE MISTERIOSE STATUE SULLA SPIAGGIA DI SANT’ILARIO

Pendolari calabresi Ogni giorno, in Calabria, migliaia di persone viaggiano per lavoro sui treni, adattandosi spesso a scomodità e imprevisti, salutando albe e tramonti, con la fatica onesta di chi si guadagna il pane quotidiano. Nonostante tutto, con l'allegria sicura delle menti libere, affrontano viaggi di ore sulle vecchie littorine ingegnandosi a rendere piacevole il percorso. Sono calabresi, sono lavoratori, sono abbonati ai treni, e la loro dignità supera di gran lunga quella di chiunque voglia smantellare il trasporto ferroviario. La cartolina è per loro, ed è anche un messaggio per la politica e le forze sociali. La ferrovia calabrese non si tocca.

31/10/13 Siderno è morta. Questi i manifesti con cui è stata tappezzata la città in occasione della Festa di Halloween. Una provocazione per risvegliare cittadini e amministrazioni indolenti e apatiche a far rivivire un paese.

2) SEI PERSONE A GIUDIZIO PER L’HOTEL PARCO DEI PRINCIPI

3) PROCESSO RECUPERO/BENE COMUNE, LA TESTIMONIANZA DI COSTA PUÒ GETTARE NEL PANICO

4) CAULONIA DISCARICA ABUSIVA CONDANNATI COMMISSO GIUSEPPE E ILARIO AMMENDOLIA

5) LOCRI: L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE SI SCHIERA A DIFESA DELLA PROFESSORESSA DANIELA FERARRO

6) FALSA POLITICA: ANCHE DON CARLO DEVE SBORSARE QUANTO DOVUTO 7) COLPO DI FUCILE CONTRO CAMION DI UNA DITTA IMPEGNATA SULLA 106

In Aspromonte sono partite le riprese di Anime nere E finalmente ufficiale: la Locride e l’Aspromonte saranno raccontate da Francesco Munzi nel film tratto dal libro di Gioacchino Criaco, Anime nere (Rubettino Editore). Dopo Simir e Il resto della notte, Munzi torna dietro la macchina da presa grazie alla collaborazione con lo scrittore originario di Africo. La pellicola mostra la storia di una famiglia criminale, vista dall’interno, negli aspetti più emotivi e contraddittori, che si spinge fino agli archetipi della tagedia greca. Le riprese sono cominciate lo scorso 29 ottobre. Nel cast Marco Leonardi, Peppino Mazzotta, Fabrizio Ferracane, Anna Ferruzzo e la partecipazione di Barbora Bobulova. La collaborazione con Criaco, ha permesso al cineasta di entrare in territori poco accessibili, protagonisti di questa sua ultima fatica. ««La geografia dell’ambiente - ha spiegato Munzi - è un tutt’uno con quella interiore di pesonaggi».

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Scopelliti “vicepeggiore” dei governatori italiani È Giuseppe Scopelliti il “vicepeggiore” dei governatori italiani. Il presidente della Calabria, Popolo della Libertà, è relegato al penultimo posto (sedicesimo con un 47% di sostenitori) della classifica emersa dall'indagine “Monitoregione” dell'istituto Datamedia sull'apprezzamento dei governatori per il terzo trimestre 2013. Più svalutato di lui solo Giovanni Chiodi (Pdl), numero uno dell'amministrazione abruzzese, diciassettesimo con il 46,4% di voti. Agli antipodi il governatore della Toscana (Pd) con un gradimento del 58%. Subito dopo troviamo Nicola Zingaretti (Lazio - Pd) con il 57,8% dei consensi. Si conferma al terzo posto Luca Zaia (Veneto - Lega Nord) con il 57,5%. In quarta posizione ex aequo con il 53,2% tra Stefano Caldoro (Pdl), presidente della Campania che conferma la sua posizione, la neo eletta Debora Serracchiani (Friuli Venezia Giulia - Pd) e Vasco Errani (Pd), che nella precedente rilevazione era quinto, governatore dell'Emilia Romagna. Nella top ten in settima posizione Gian Mario Spacca (Marche - Pd) con il 53,1%, ottavo Rosario Crocetta (Pd) presidente della Sicilia con il 52%, nono Roberto Maroni (Lombardia- Lega Nord) con un 51,3% in discesa di due posti e decimo Paolo di Laura Frattura (Molise - Pd) con il 50,5%.

SBARCHI

Altri 133 migranti hanno raggiunto Roccella Jonica con un barcone Centotrentatré migranti - tra cui 63 uomini, 25 donne e 45 bambini - sono arrivati nel pomeriggio di mercoledì nel porto di Roccella Jonica. La maggior parte si è dichiarata di cittadinanza siriana ed una minoranza palestinese ed egiziana, ma saranno sottoposti a verifiche dalle forze dell’ordine preposte al controllo dei flussi migratori. I migranti erano a bordo di un motopeschereccio in avaria intercettato in mare a circa cento miglia al largo di Capo Spartivento dall’equipaggio della nave "Dattilo" della guardia costiera di Messina impegnata nella zona in un servizio di pattugliamento. I clandestini sono stati condotti fino al porto dalle motovedette della guardia costiera di Roccella Jonica e di Reggio Calabria. Le condizioni fisiche e di salute dei migranti sono subito apparse buone. Dopo i primi controlli da parte di carabinieri, polizia di stato e guardia di finanza, i migranti sono stati momentaneamente sistemati in una struttura pubblica della cittadina jonica messa a disposizione dal Comune. Con quello di ieri sono 21 gli sbarchi registrati nel 2013 nella Locride.

ANNIVERSARI

Il 29 ottobre Rino Gaetano avrebbe compiuto 63 anni. Tra nuove ipotesi sulla sua morte e veglie dei suoi fan tutti lo hanno ricordato. Un ragazzo con le sue canzoni irriverenti.

DIRITTO ALLO STUDIO

Nicola, bimbo disabile di Locri, potrà tornare tra i banchi di scuola Nicola Romeo, il bambino disabile di Locri che non poteva frequentare regolarmente le lezioni per la mancanza di una sedia speciale. Il padre di Nicola, il signor Cosimo Romeo ha pubblicamente denunciato questa vergognosa situazione e ha portato anche le “Iene” nella Locride sperando di sbloccare la situazione e garantire a suo figlio il diritto allo studio. Dopo 15 mesi di proteste la battaglia si è conclusa con la vittoria della famiglia Romeo. Nicola potrà andare a scuola. Il signor Romeo ha diffuso un comunicato in cui ha ringraziato media e associazioni che gli sono stati vicino e sottolinea come «da oltre un mese è impossibilitato a frequentare la scuola per mancanza della risorsa principale già citata da tempo, scoprendo oggi con amarezza, dopo oltre un anno di tira e molla dell’ente locale, che sono bastati solo quattro giorni dall’ordinativo del Comune alla ditta, all’avvenuta fornitura della carrozzina a scuola». No comment.

Fotografie contro l’omofobia Una mostra fotografica per dire 'no' all'omofobia. È quella che ha organizzato Danila Salerno, nata e cresciuta a Cropani, paese che si affaccia sul golfo di Squillace, professionista dello scatto, passione coltivata fin dalla tenera età. Una sua foto che ha immortalato il bacio tra due ragazzi, in rete ha scatenato un putiferio di commenti omofobi. Ingiurie e insulti che hanno ferito, oltre che il mondo gay, la stessa autrice dell'immagine. Indignata, Danila ha commentato l'accaduto sottolinenado come «prima del sentimento che esprime il bacio, agli occhi di molta gente arriva il messaggio di diversità, perché i ragazzi in questione appartengono allo stesso sesso». Le dichiarazioni sono riportate su vanityfair.it La fotgrafa, inoltre, tiene a specificare che la mostra da lei organizzata «non vuol essere una campagna anti omofobia bensì» una dichiarazione di uguaglianza di tutte le coppie, omosessuali o eterosessuali che siano. Danila ha ricevuto subito l'appoggio del collega Salvatore Messina - riporta sempre vanityfair.it con il quale in sole ventiquattro ore ha messo in piedi “Kisstory: c'era una volta la storia che incontrò baci ed emozioni e li regalò alla memoria del mondo, il progetto per una società meno bigotta e più libera”. Le fotografie immortalano amori acerbi e genuini, riproponendo baci tratti da celebri opere d'arte e pellicole. La location è il Parco della Biodiversità di Catanzaro, giardino botanico nel quale coesistono in armonia migliaia di varietà faunistiche e floristiche. I protagonisti degli scatti fotografici - scrive Vanityfair - sono tre eterosessuali e tre omosessuali. Innamorati allo stesso modo. Entusiasti, consapevoli della misione della mostra.

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L’INCHIESTA

SIDERNO

RIFIUTI, STORIE DI APPALTI INFERNALI

Dopo “Geo” ecco “Sear”, “Ased” e “Camassa” ANGELO NIZZA videntemente la storia non insegna mai abbastanza. E la classe dirigente di questa Locride cade sempre negli stessi errori. Rifiuti. Vi ricordate i disastri provocati da “Geo Ambiente srl” e denunciati dalle organizzazioni sindacali finché i comuni sui quali operava la ditta catanese, cioè Siderno e Locri, non hanno deciso di sospendere il servizio? Bene, la lezione non è bastata. Cittadini e operai temono che si ripresenti uno scenario simile a quello di un annetto fa, quando l'immondizia regnava su strade e marciapiedi e i lavoratori sopravvivevano senza un euro in tasca. Con la società mista pubblico-privata “Locride Ambiente spa” impiegata col contagocce e perlopiù esclusa dalle procedure di gara, adesso

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le nuove ditte che vogliono mettere le mani sulla torta si chiamano “Sear srl”, “Ased srl” e “Camassa srl”. Ma andiamo con ordine. Diciamo subito che il grosso dell'origine dei mali risiede nei bandi di gara e non può essere solamente imputato alle diaboliche strategie di mercato. La base d'asta corrisponde troppo poco con le caratteristiche richieste dal capitolato d'appalto. Tradotto significa che i soldi con cui l'Ente pagherebbe le ditte non basterebbero all'espletamento del servizio richiesto. In più: quasi mai vengono indicati il costo della manovalanza e gli oneri della sicurezza, né viene indicato l'elenco degli operai che, in base all'articolo 6 del Ccnl Fise-Assoambiente, hanno il diritto di transitare da un'azienda all'altra quando il rapporto cessa. A Marina di Gioiosa, il sindaco che verrà

eletto non si annoierà di certo. La selezione voluta dai commissari GianniAlbertini-Adorno è scaduta il 13 settembre scorso. “Locride Ambiente” è stata eliminata a-priori ed è già pronto il ricorso. Nel mirino dei tecnici della “spa” di corso della Repubblica ci sarebbe l'illegittimità del bando: otto anni di affidamento, per un valore complessivo di 5 milioni e 600mila euro, 700mila l'anno, per un lavoro che prevede infiniti servizi e solamente cinque netturbini. E pensare che fino a ieri sul cantiere di Marina lavoravano sette unità per un'opera di dimensioni assai ridotte rispetto a quella richiesta dal nuovo bando. Si va dalla differenziata porta a porta, agli ingombranti, ai rifiuti pericolosi, alla pulizia delle strade e dell'area del mercato, fino al pronto intervento h24. In

tutto diciannove voci da rispettare. Le buste non sono ancora state aperte, perché la Cgil di Locri ha chiesto che siano salvaguardati i sette posti di lavoro attualmente occupati. In lizza, però, pare che ci siano la “Ased srl” di Melito e la “Camassa srl” di Bari. Il rappresentante regionale di quest'ultima è lo stesso Salvatore Aiello già nome di riferimento di “Geo”, poi dimessosi dalla ditta etnea e ora responsabile calabrese per la società del Tavoliere. Stando alle proiezioni del sindacato, il servizio richiesto dai commissari di Marina necessiterebbe di dodici operai e non cinque e costerebbe quasi 900mila euro l'anno e non 700mila. Di cui 504mila solo per pagare la manovalanza e 370mila per manutenzione dei mezzi e forniture. Nella Siderno del dopo “Geo” le cose non vanno meglio. Dopo

la scadenza del bando a metà ottobre, la “Sear srl” è in pole position per aggiudicarsi la gara con un mega ribasso del dodici percento. Da 560mila euro a 480mila, per un anno di cantiere. Sempre secondo le stime della Cgil, solo per i salari dei dieci operai servirebbero 380mila euro. Anche qui, l'offerta presentata da “Locride Ambiente” non ha avuto successo e sul tavolo c'è l'ennesimo appello alla Suap per chiedere lumi sulla legittimità della procedura. Infine, Locri. Il piano del Comune è quello di internalizzare il servizio. Al momento c'è una ditta, l’“Eurochimica srl” di Bovalino che presta due autocompattatori e due camion, mentre il resto della manodopera è costituito da operai comunali. Fino al 30 novembre sarà così. Poi non si sa.

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COPERTINA

SS106: MARINA DI GIOIOSA - GERACE

11chilometri MARINA DI GIOIOSA

Un miracolo La ditta Franco di Roccella Jonica consegnerà, piogge permettendo, il lotto Marina di Gioiosa-Gerace entro metà novembre, in anticipo anche sui tempi di consegna previsti

PARTIAMO DALLO SVINCOLO DI MARINA DI GIOIOSA

ELEONORA ARAGONA

INCONTRIAMO LA PRIMA GALLERIA, LIMBIA

PERGOLA

Abbiamo percorso per primi la nuova statale 106 dallo svincolo di Marina di Gioiosa fino allo svincolo di Locri-Gerace. Quasi quasi ci veniva da piangere al pensiero che questo tratto di strada sarà finalmente ultimato. Ci siamo anche dati un pizzico per essere sicuri che non si trattasse di un sogno ad occhi aperti. Invece il miracolo è alle porte. La ditta Franco di Roccella Jonica consegnerà, piogge permettendo, il lotto Marina di Gioiosa-Gerace entro metà novembre, in anticipo anche sui tempi di consegna previsti. L'azienda roccellese è subentrata alla

TIMPA DI PANTALEO

GARINO

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CANTIERE DELLO SVICOLO DI SIDERNO IN CONTRADA SAN LEO. ENTRO METÀ NOVEMBRE SARÀ ULTIMATO

LOCRI-GERACE Carpodue scarl, una società consortile, 8 mesi fa, nel febbraio 2013, e ha avviato i lavori in aprile. In questi mesi ha terminato un lavoro che la ditta precedente aveva in appalto da tre anni, quando il governo Prodi ristanziò i fondi per la realizzazione di questa infrastruttura. Il 50% dei lavori era stato fatto ma il lotto poteva essere terminato in due anni circa. Invece passati tre anni la fine di questo cantiere era in là da venire. A otto mesi dall'abbandono della Carpodue la Astaldi ha dovuto trovare una ditta che subentrasse nel lavoro e che fosse in grado di portarlo a termine. Si è rivolta a questa società di Roccella che a conti fatti ha dimostrato di essere più affidabile di tante aziende del Nord che hanno lavorato sulla costruzione della ss.106. Gli operai, gli ingegneri e i geometri della ditta Franco sono tutti della zona e stanno facendo anche doppi turni, nottate e lavorano anche sabato e domenica pur di terminare entro la data del miracolo, il 30 novembre. Quando hanno preso in consegna il cantiere il tratto di Siderno era quello messo peggio, hanno dovuto risolvere diversi problemi creati dalla ditta precedente, rifare le piste di cantiere e stabilizzare a calce il terreno argilloso. Su 11 km da Marina di Gioiosa a Gerace, attraverso il cuore della Locride turistica e commerciale e i suoi paesi più importanti, sono state realizzate gallerie naturali e artificiali, viadotti, impalcati metallici e barriere fonoassorbenti. Sono impiegati 100 operai tra quelli che lavorano in can-

LANNI

tiere, i trasportatori, quelli che si occupano del movimento terra, chi lavora il ferro. È stata creata un'economia sul territorio. Si è arricchita la Locride e l'opera è stata completata. Ma com'è stato possibile realizzare in pochi mesi quello che altre ditte non sono riuscite a fare in anni? Prima di impelagarsi in un progetto così grosso e per non restare soffocati dalle grandi aziende come Astaldi Spa, Impregilo Spa, o altre, è stato fatto un lavoro decennale su formazione e struttura aziendale. La ditta è stata svecchiata, sono stati formati operai specializzati, assunti ingegneri e geometri giovani e motivati. Ed è stato creato un laboratorio di analisi in cui testare la qualità dei propri materiali. Forte qualità e rapidità di realizzazione è questo quello che pretendono i grossi contraenti generali. È necessario essere sempre al top, altrimenti con delle opere così imponenti il fallimento aziendale è dietro l'angolo. La non conformità qualitativa ha fatto fallire molte ditte. I controlli qualità sono serrati e trovano la maggior parte delle aziende carenti, questa non conformità agli standard qualitativi è uno dei primi motivi per cui i contraenti generali contestano le aziende e non le pagano. Inoltre per entrare nella realizzazione di queste opere e non rischiare di rimetterci l'azienda è necessario giostrare tra burocrazia e banche come un giocoliere de le Cirque du Soleil. Sospesi su un filo, con un monociclo e facendo volteggiare cinque

LO SVINCOLO DI CONTRADA SAN LEO, SIDERNO

palle. Bisogna riuscire a confrontarsi ad armi pari e studiare al millimetro il lavoro da realizzare giorno dopo giorno. Report giornalieri e budget vengono discussi a fine giornata per impostare il lavoro della mattina seguente. Organizzazione minuziosa e credito delle banche sono indispensabili quando si lavora con pagamento a 270 giorni. I 70 anni di attività della ditta roccellese, il loro storico finanziario e l'affidamento totale del lotto ha permesso all'azienda di funzionare come un orologio ed essere competitiva. Nessun sub appalto, produzione in proprio persino del bitume e innovazione tecnologica. Domanda d'obbligo da rivolgere ai proprietari della ditta. E la criminalità organizzata non vi ha ostacolato? Nessun attentato o richiesta di mazzetta per poter lavorare liberamente? «Dire che non c'è la criminalità sarebbe una fesseria». A parlare è Ilario Franco, figlio del titolare dell'impresa Franco, «Il nostro è un territorio disgraziato. Noi abbiamo pagato lo scotto tempo fa, quando avevo 13 anni imbottirono di tritolo l'ufficio di mio padre. Ma noi abbiamo continuato a lavorare, ci siamo specializzati e non diamo lavori in sub appalto, forse anche questo aspetto rende difficile avvicinarci e infiltrarsi sui nostri cantieri. Siamo una ditta che ha creato posti di lavoro nella nostra terra, anche questo credo sia un elemento importante, almeno quanto la vigilanza notturna che paghiamo su ogni cantiere. Probabilmente aiuta».

INIZIA IL TRATTO PER LOCRI

SVINCOLO MERICI-GERACE

CARBONE

CALLIPLA

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ATTUALITÀ L’INTERVISTA di Antonio Tassone

Ettore Lacopo :

«Sulle maggiori attività d’accertamento dell’agenzie delle entrate nella Locride non ci sono dati ufficiali» Abbiamo avuto notizia che nella Locride si stia sviluppando un'attività di controllo e di accertamento tributario superiore rispetto all’attività che viene svolta in altre regioni d’Italia. Per questo abbiamo ritenuto di dover rivolegere alcune domande al presidente dell’ordine dei dottori commercialisti e dei revisori contabili di Locri, Ettore Lacopo. Dottore Lacopo, quali sono i motivi secondo i suoi punti di vista ? Non avendo dati ufficiali sugli accertamenti effettuati dalla Agenzia delle Entrate non posso confermarle la notizia che nel nostro territorio siano effettuati in misura maggiore rispetto alle altre regioni d'italia. Sicuramente, si può affermare che i controlli sui clienti dei Ns. studi si siano intensificati negli ultimi tempi, principalmente per combattere l'evasione fiscale, il riciclaggio del denaro proveniente da attività illecite e per l'emersione del lavoro irregolare. Ben vengano i controlli, la cosa che non ci trova d'accordo è che ad essere colpiti siano spes-

so i soggetti già iscritti all'anagrafe tributaria tralasciando gli evasori totali, cioè i soggetti completamente sconosciuti al fisco. E' vero che nella Locride il tenore di vita generale sia superiore rispetto a quello delle altre aree d'Italia? Ritengo sia una domanda retorica. E' sotto gli occhi di tutti la situazione del nostro territorio, il reddito pro capite è il più basso della penisola viceversa il tasso di disoccupazione penso sia uno dei più alti a livello nazionale. Non credo inoltre che il tenore di vita generale della Locride sia superiore a quello delle altre aree d'Italia; la maggior parte delle famiglie vive in situazione di disagio non riuscendo ad arrivare alla quarta settimana. Il redditometro, secondo lei, è una misura giusta per combattere l'evasione fiscale? E' uno strumento. E' uno strumento che viene utilizzato per individuare le posizioni di maggior rischio di evasione, ovvero quei contribuenti che presentano scostamenti significativi tra il reddito dichiarato e la capacità di spesa. Quindi, ad uno primo screening

automatizzato effettuato mediante il redditometro, deve seguire un'analisi soggettiva di ogni singolo contribuente con l'instaurazione del relativo contraddittorio.Al contempo, queste misure di controllo seppure necessarie ai fini della lotta all'evasione fiscale, non dovrebbe esasperarsi a tal punto da trasformarsi in uno strumento di contrazione dei consumi tale da incidere sulle economie locali. Cosa pensa delle novità introdotte dal governo per il rilancio dell'economia e dell'occupazione? Sono tutte misure probabilmente necessarie, ma che da sole non riescono a far ripartire la nostra economia.Si rende opportuno incentivare le imprese presenti nella Locride con una misura diretta ed efficace, quale potrebbe essere il credito di imposta sia per gli investimenti che per l'occupazione. E' auspicabile e necessaria una rivitalizzazione economica attraverso l'attivazione di una Zona Franca Urbana nel territorio della Locride per favorire lo sviluppo e l'occupazione e

ridare lavoro e dignità ai suoi abitanti. Gli istituti bancari, secondo lei, stanno pienamente assolvendo al loro compito, ossia di essere vicini alle imprese, agli artigiani ed ai professionisti. In questo momento in cui le Banche dovrebbero immettere liquidità sul mercato per far ripartire l'economia reale, si sta assistendo ad una stretta del credito bancario sia nei confronti delle famiglie, che delle imprese e lavoratori autonomi. La stretta del credito bancario insieme all'inasprimento delle misure di accertamento e riscossione aumentano il rischio di default delle imprese in particolar modo di quelle di piccole dimensioni. Con rammarico ho avuto modo di constatare, che nemmeno le Banche di credito cooperativo la cui caratteristica principale è quella di avere scopo mutualistico ed operare a livello locale, siano fedeli alle proprie origini ed ai propri valori, non riuscendo a rispondere alle domande ed alle necessità del nostro territorio.

Imprenditori

Collusi e Vittime Fare impresa nella Locride è una doppia scommessa. Oltre al rischio d'impresa insiste un “rischio di connivenza” con la 'ndrangheta che potrebbe inficiare anni di lavoro.

C'è una linea sottile che differenzia “imprenditori vittime” della criminalità organizzata, da “imprenditori collusi” e addirittura ritenuti partecipi diretti di una consorteria 'ndranghetistica. Fare impresa nella Locride è una doppia scommessa. Oltre al rischio d'impresa insiste un “rischio di connivenza” con la 'ndrangheta che potrebbe inficiare anni di lavoro. Ma il dado della differenziazione giudiziaria è ormai “tratto” dagli esiti di alcune sentenze, che segnano una differenza tra “vittime” e “collusi” legata anche alla credibilità dei collaboratori di giustizia che, a turno, possono parlare di uno a di un altro imprenditore. La credibilità del “collaborante” si misura, in pratica dalla conoscenza diretta dell'impresario quale “referente” o “appartenente” allo stesso sodalizio di riferimento del dichiarante. Se il colla-

boratore invece affermasse di poter collegare indirettamente l'impresa ad una consorteria contrapposta, per i giudici sono necessari altri e più approfonditi riscontri. Per esempio nella sentenza del processo “Sharks” del filone dell'abbreviato, divenuta definitiva in Cassazione, dove tra gli altri è stata confermata la condanna dei fratelli Antonio e Francesco Tallura. Ebbene i due sarebbero, dei “collusi” con la consorteria “Cordì” di Locri perché così affermano due collaboratori di giustizia, che sono collegati con quel sodalizio: Domenico Novella, alias “Piedone”, e Domenico Oppedisano, figliastro di un Cataldo detto “u niru”, ma fratellastro per parte di madre con alcuni dei Cordì. Le dichiarazioni di Novella e Oppedisano rese contro un altro imprenditore locrideo, descrit-

to come “vicino” ad un altro potente clan mafioso, non sono state ritenute sufficienti a condannare l'imputato quale “colluso”. L'impresario è stato assolto dal reato di concorso esterno in associazione mafiosa, tra l'altro descritto come “vittima” di un sistema che accettava, pagando la tangente al clan di riferimento del territorio dove aveva ottenuto un appalto. Basta un pentito diretto a cambiare il destino di un'impresa e di decine di operai. Ma quelle imprese edili “vittime” della 'ndrangheta che non denunciano non sono altrettanto “colluse”?. Forse è per questo motivo che il Prefetto di Reggio Calabria nei giorni scorsi ha detto che sono solo poche le ditte pulite che operano in provincia? lr VENERDÌ 1 NOVEMBRE

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APPROFONDIMENTI

GIOIOSA MARINA, tra acqua corrente e aria fritta

Badolisani, lasciatemi cantare Vestito, con la chitarra in mano

ERCOLE MACRI e elezione amministrative sono momenti rari per progettare il futuro della città. Politica, cuore, dinamismo, mesi preziosi per cambiare passo, ma Gioiosa Marina non lo farà né con Vestito, né con la Badolisani. Ho letto i programmi dei due candidati, diciotto pagine in tutto -11(eteree) Progetto Paese della Badolisani; 7 (striminzite) Libertà è partecipazione di Vestito. Gli schieramenti in campo pare abbiamo voluto svolgere un compito, eseguire un atto obbligato, immetterci dentro l’intero armamentario di luoghi comuni: quel lasciatemicantare (Badolisani) che, nei culi del primo mondo o nei colli del terzo, fa sempre rima con prodotti tipici ed eccellenze e quel Conlachitarrainmano (Vestito) che, dopo i terremoti giudiziari, va a orecchio con trasparenza e legalità. Ma nella sostanza, entrambi ci hanno dato, se ce ne fosse ancora bisogno, triste conferma che anche nella Gioiosa Marina del Day After l’elezioni si affrontano sulla base delle clientele, non dei programmi. Con buona pace dello sviluppo, della creazione di ricchezza, di nuovi posti di lavoro, si può ben dire che nei programmi degli aspiranti sindaci di questo paese leader, di un locomotore fondamentale per il futuro della Locride,

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IN EVIDENZA

Vestito e la Basolisani con i loro impresentabili programmi pare abbiamo voluto svolgere un compito, eseguire un atto obbligato, immetterci dentro l’intero armamentario di luoghi comuni: Anche A Gioiosa Marina prevalgono le clientele e non le ideee tutto è un duplicato, tutto è generico, privo di indicazione specifiche: aria fritta nell’olio vecchio, Vestito; acqua corrente nel Torbido, la Badolisani. La solita litania insomma: valorizzare qui, valorizzare là; i giovani e gli anziani; il parco urbano. Come, in che modo? Vestito, tu che dedichi solo tre righe allo sviluppo, sforzati a dirci qualcosa oltre che Gioiosa Marina è bella, solidale, efficace ed efficiente. Lo sappiamo che il parco è verde, che i fiori germo-

gliano in primavera e che le foglie cadono in autunno. Ma abbi l’umiltà, dato che hai già dimostrato di non farcela da solo, né attraverso il tuo pool elettorale e i vecchi manager, di sfogliare quel progetto di Franco Guglielmelli che va sotto il nome di “Grande Gioiosa”, di dedicargli un po’ di tempo. Soffermati oltre il basso orizzonte a cui sei stato abituato, ruba un po’ di tempo al dogma per dedicarlo alla scienza pratica. In quel progetto c’è dell’altro, materia su cui interrogarsi, correzioni di visioni miopi, sguardo lungo per dare alla tua gente, ma anche, per indotto, a quella dei paesi prossimi, una speranza di cambiamento, un futuro decente nel medio periodo. Non fare come il tuo potenziale giovane collega di Gioiosa Jonica, il sindaco Fuda, che voleva andare veloce chissà dove, ma non andrà da nessuna parte se non nel regno, sempre più numeroso, dei sindaci non pervenuti. Sulla Badolisani (che alcune indiscrezioni danno in leggero recupero sull’avversario) e sul suo chilometro zero, che dire? Su quella Gioiosa Marina fatta passare, con il marchio intercomunale“Valle Gioiosa”, da capitale turistica balneare del basso jonio a stazione montanara? Dovrei studiare, capire, decifrare, ma per adesso ho in canna solo una parola. E vi lascio, giro il tamburo, alzo il grilletto e tac: auguri. VENERDÌ 1 NOVEMBRE

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Con buona pace dello sviluppo, della creazione di ricchezza, di nuovi posti di lavoro, si può ben dire che nei programmi degli aspiranti sindaci di Marina di Gioiosa, tutto è un duplicato, tutto è generico, privo di indicazione specifiche: aria fritta nell’olio vecchio, Vestito; acqua corrente nel Torbido, la Badolisani. Risponde il direttore

Briguglio, Crupi e l’elezione alla pro-loco Gentile Direttore, mi spiace, ma devo chiederle di volere rettificare una notizia contenuta nell’articolo, a firma di Ercole Macrì, apparso a pag. 12 de’ “la Riviera” di domenica scorsa. Molto volentieri avrei ammesso la “colpa” che mi si attribuisce, quella cioè di aver nominato, mentre ero Sindaco, Presidente della Pro-loco di Marina di Gioiosa Jonica, Gaetano Briguglio. No, purtroppo non fui io a nominarlo; lo fece l’Assemblea dei soci di quell’Ente, prima che io diventassi Sindaco. Quanto all’altro candidato, non si trattava di Ruggero Malgeri, ma di Alessandro Ruggero, che poi divenne

Vice Presidente. Infine, stavo per dimenticare: quando ciò accadde era un sabato, non un martedì (senza pretese).Fuori dalla rettifica, poi, spero mi consentirà qualche parola su Gaetano Briguglio, uomo che non merita di essere liquidato come “la buonanima di un professore”. Col rispetto dovuto a tutte le buonanime, professori e anche no, Gaetano Briguglio è stato qualcosa di più.Accostarlo a Buckingham Palace o a presunte trame nelle stanze dei sapienti, è profondamente ingiusto, oltre che sproporzionato rispetto alla reale portata del fatto in commento. La sua era una personalità ricca, generosa,

autenticamente democratica e popolare, tutt’altro che elitaria. Egli non si è occupato solo di storia e di filosofia, materie che insegnava nei licei; i suoi interessi, che coltivava quotidianamente con passione, spaziavano dalla politica al giornalismo, dal cinema al jazz, dalla letteratura alle espressioni artistiche le più marcate d’avanguardia e di eccentricità. Fu Sindaco di Bivongi e fu anche uno dei protagonisti di quella indimenticata avventura editoriale rappresentata da Filorosso, rivista di grande pregio, confezionata in provincia, ma mai provinciale, attentissima, tra l’altro, ai movimenti giovanili dell’epoca. Non credo che

una figura così poliedrica, non potesse fare con dignità il Presidente di una Pro Loco. Un’ultima annotazione sull’ironia facile che non ti aspetti, quella sulle presentazioni dei libri; mi appare come un’anomalia ch’essa trovi spazio su un settimanale che fino all’altro ieri è stato diretto da Pasquino Crupi, che ai libri, letti, scritti e presentati, ha dedicato la vita. Infine, mi permetta di ringraziare Ercole Macrì per le belle parole che ha voluto dedicarmi e in particolare per il giudizio positivo da lui espresso sulla mia attività di Sindaco. La ringrazio e la saluto cordialmente, Francesco Macrì

LA RISPOSTA Carissimo Francesco Macrì premesso che l’ho sempre stimata per l’impegno e la serietà con cui opera quotidianamente nell’esercizio della sua attività professionale e la considero una risorsa vera, autentica ed importante del nostro territorio, sia in ambito politico che in ambito sociale e culturale, mi consentirà di rispondere (avendo vissuto un’esperienza analoga in passato) che, spesso, le candidature di enti no-profit quali le pro-loco vengono “preconfezionate” nel chiuso di una stanza e non rappresentano altro che il “frutto” o la “sintesi” di un accordo politico. La storia di quell’elezione, a Marina di Gioiosa, la conosciamo bene. La partita per la presidenza della pro-loco, all’epoca dei fatti (almeno ufficialmente) si giocò tra il candidato vicino all’ex Sindaco Rocco Romeo, Alessandro Ruggiero (poi diventato vice-presidente) e il prof. Gaetano Briguglio. Non ho motivo di dubitare della parola di Ercole Macrì (con il quale lavoro assieme da quasi 15 anni) così come non ho motivo di dubitare del contenuto della sua nota di rettifica dove lei chiarisce, giustamente, che in quell’elezione non ebbe alcun ruolo. Ci risulta però che il titolare del “Blue Dahlia”, Ruggero Malgeri, si presentò informal-

mente per manifestare la sua “eventuale” disponibilità a partecipare alla competizione quale candidato alla presidenza. Che poi la sua candidatura non venne ufficializzata o tenuta in considerazione è altra storia. Sul professore Gaetano Briguglio, non tocca a me tracciare alcun profilo in quanto a parlare è la sua storia personale e professionale. Concordo con lei sul fatto che il professore Briguglio, quale presidente della pro-loco, fosse da considerare la persona giusta al posto giusto. È da più di un mese che dirigo questo giornale, magari “la Riviera” non sarà accostabile come “autorevolezza” alla prestigiosa rivista “Filorosso” ma nonostante ciò la proprietà continua a coltivare una “piccola ambizione ” che è quella di poter dare l’opportunità a tanti giovani di potersi esprimere liberamente senza nessuna censura preventiva. “La Riviera” è “vivaio”, è “palestra”, da quindici anni è “storia” dell’editoria calabrese. Infine, sulla presentazione dei libri della vostra associazione, ci sarebbe un episodio davvero curioso da raccontare che riguarda proprio Pasquno Crupi, ma, non volendo qui fare nessuna polemica, mi riservo di raccontarle tutto non appena avrò il modo d’incontrarla personalmente. Cordiali saluti Antonio Tassone

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Parlando

di...

Olio Verde della Locride Lo scorso 20 ottobre è partita la prima edizione di “Oro Verde della Locride", concorso oleario aziendale dedicato ai migliori oli extra vergine di oliva di frantoio prodotti nel comprensorio della Locride, promosso dall'azienda Oro Verde s.r.l.

Frantoio Oleario con la partecipazione dei soggetti parner CRA-OLI (Centro di ricerca per l'olivicoltura e l'industria olearia) e ARSAC, l'Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese. L'iniziativa terminera

il prossimo 20 dicembre e avrà come natura e suo scopo l'assegnazione di riconoscimenti di qualità ai migliori oli extra vergine di oliva di frantoio prodotti nel comprensorio della Locride, attraverso la premiazione che si svolgera il 24 gennaio

2014. L'attività in oggetto potrebbe rappresentare una tappa importante nel processo di valorizzazione delle produzioni olearie locali, soprattutto per quanto riguarda lo studio e la conoscenza del nostro specifico olio.

LOCRIDE SIDERNO

A COLLOQUIO CON MICHELE VUMBACA, FONDATORE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE “ETICA E SALUTE”

Casa della Salute sogno o realtà? Professor Vumbaca, lei ha seguito da vicino il susseguirsi degli eventi che pochi giorni fa hanno condotto alla firma della convenzione per la Casa della Salute a Siderno. Ci può spiegare che funzioni svolgerà questa struttura e dirci se la sua realizzazione è ancora lontana? A nome dell' “Associazione Nazionale Etica e Salute” prima vorrei ringraziare il presidente Scopelliti , il dottor Antonino Orlando, Salvatore

Lopresti e la dottoressa Squillacioti, che molto hanno fatto per la realizzazione della Casa della Salute di Siderno. L'importo totale finanziato è 67,4 milioni di euro (fondi POC), e sono previste otto strutture in tutta la Calabria. Per ora si partirà con Siderno, Chiaravalle e S. Marco Argentano. Le Case della Salute sono delle strutture polivalenti in grado di offrire le cure primarie, inoltre hanno lo scopo di garantire la continuità assistenziale e le attività di prevenzione. È

un modello di riorganizzazione della medicina territoriale, poiché riunisce in un unico centro le prestazioni dei medici di famiglia, dei pediatri, della guardia medica all'insieme dei servizi sociosanitari per le tossicodipendenze, l'assistenza domiciliare, la prevenzione, i consultori, ecc… In poche parole una alternativa al ricorso ospedaliero, dispendioso per lo Stato, e traumatico per i pazienti. Quali sono i punti di forza? Ci sarà un punto unico di accesso (PUA) per le cure domiciliari, un servizio prelievi, vaccinazioni, una serie di poliambulatori specialistici, servizio di riabilitazione, servizi veterinari di prevenzione, consultorio ed ex guardia medica. A questi saranno affiancati servizi importantissimi, come le Commissioni per gli invalidi civili e legge 104, spazi per le associazioni ed altro da programmare successivamente. Si dovrà seguire il progetto presentato il 25 ottobre, non posso comunicare altro senza averlo visionato. Ma il vero punto di forza della Casa della Salute

SIDERNO

Manifestazione podistica “Io al diabete non gliela do vinta” Anche quest’anno sarà celebrata in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Diabete, la principale campagna internazionale per la prevenzione e la diffusione delle informazioni sul diabete. In Italia l’organizzazione della Giornata è da diversi anni curata dall’Associazione Diabete Italia, a cui da quest’anno si è anche aggiunta la Federazione delle Associazioni Giovani con Diabete, di cui l’AGD Locride fa parte. A Locri e a Siderno, rispettivamente sabato 9 e domenica 10 novembre, prenderà il via “Io al diabete non gliela do vinta”. Tale iniziativa prevede il primo giorno l’allestimento di presi-

di diabetologici nelle principali piazze italiane, fra cui piazza dei Martiri a Locri, dove grazie ai medici-diabetologi, agli operatori sanitari, ai pazienti ed ai genitori di bambini con diabete, i cittadini potranno ricevere materiale informativo per la cura e la prevenzione della malattia. Mentre per domenica a Siderno è prevista una manifestazione sportiva al fine di sensibilizzare l’importanza della pratica motoria e sportiva per il trattamento del diabete e delle problematiche correlate. La corsa è aperta a tutti con raduno a partire dalle 8.30 in piazza Portosalvo e partenza alle ore 11. Le iscrizioni sono gratuite e si effettuano prima della manifestazione.

è la continuità, ventiquattr'ore al giorno, tutti i giorni dell'anno. Veniamo alla nota dolente: che tempi sono previsti per il completamento? Intanto, la prima pietra è stata messa. Voglio ribadire -ancora una volta- che i fondi stanziati non bisogna perderli e come “Associazione Nazionale Etica e Salute” Saremo vigile e attenti! Ho richiesto personalmente la tempistica, e ci sono delle tappe ben delineate che bisogna seguire. 1) bando di gara e acquisizione offerte 2) assegnazione lavori 3) inizio lavori 4) consegna e collaudo. La tempistica prevista è di circa un anno. Consegna entro il 2014, ma ci metterei un bel punto interrogativo. Per quanto riguarda le rosee previsioni di essere operativi già nel 2015 posso dire “in bocca al lupo!”. La Casa della Salute dovrà essere un filtro tra Ospedale e territorio, a tutto vantaggio dei cittadini. Un'occasione troppo importante da non perdere nei meandri della burocrazia. Lidia Zitara

Grande attesa per la Festa Enoica di Bianco, il prossimo 9 novembre Mimmo Cavallaro e Cosimo Papandrea in concerto a Bianco sabato 9 novembre prossimo in occasione della Festa Enoica. L'attesa manifestazione, che comincerà dalle ore 19, prevede una cena a base di pasta fatta in casa, cinghiale, porchetta, salumi e formaggi, castagnata e dolci tipici. Saranno serviti anche vini nuovi e greco bianco. La Festa Enoica di Bianco sarà abbinata alla Mostra 2013 dell'artigianato e dei prodotti tipici. Lo slogan dell'appuntamento è “Mangia, mbivi e balla”. VENERDÌ 1NOVEMBRE 2013 LA RIVIERA

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VENERDÌ 1NOVEMBRE LA RIVIERA DOMENICA 13 OTTOBRE 20132013 LA RIVIERA

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Direttore Responsabile Dr. Francesco Iriti Direttore Editoriale Dr Antonino Pansera Reg. Trib R.C. n° 8/2010 “Il nome ed il logo ntacalabria sono un marchio registrato”.

MELITO PORTO SALVO: Mimmo Musolino segnala che la via “Francesco Fortugno” si trova in stato d’abbandono <<Da circa un mese e a tutt'oggi ho scattato qualche foto, appoggiata sul marciapiede di una parete, lato-sud, dell'ex mercato coperto, ho notato una “tabella” con la scritta Via Francesco Fortugno in stato di abbandono ed in balia di intemperie e di sporcizie di ogni genere>>. E' la segnalazione inviata da Mimmo Musolino, del comitato “ O. L. Scalfaro” per la Difesa e il Rispetto della Costituzione, circa l'intitolazione di una delle strade principali a Melito Porto Salvo. In una lettera indirizzata ai commissari melitesi, Musolino esprime il proprio rammarico per <<la mancata, se pur semplice cerimonia, a Melito circa l'ottavo anniversario per l'omicidio dell'onorevole avvenuto il 16 ottobre. Era il minimo che ci si poteva aspettare per ricordare degnamente un nostro illustre concittadino il cui sangue ancora ribolle sul selciato del cortile di Palazzo Nieddu del Rio nella Città di Locri>>. La richiesta del rappresentante del comitato è che <<la commissione straordinaria di Melito Porto Salvo abbia in animo questa vicenda ed, al più presto, si possa inaugurare una “nuova” Via Francesco Fortugno, anche con una semplice cerimonia, come , fra l'altro era insito nella indole e nel carattere dell' On. Fortugno, e coinvolgere tutta la Città a voler partecipare a tale avvenimento per il significato umano , sociale e culturale che tale iniziativa può rappresentare per tutto il territorio dell'Area Grecanica in un momento particolare e molto delicato>>.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

SANDRO AUTOLITANO pensa di giocare al gatto col topo!

STORIE DI ORDINARIO PLAGIO DALLO IONIO ALL’ASPROMONTE

Bova, i prodotti tipici locali e la lestopitta scippata Bova, la Chòra dei greci di Calabria, inserito nel Club dei Borghi più Belli d’Italia e soprattutto, unico in Calabria, nel circuito Ministeriale dei 21 Gioielli d’Italia, rappresenta oggi una delle eccellenze su scala regionale, condizione raggiunta in un ventennio segnato da politiche di sviluppo locale oculate e mirate alla valorizzazione dell’immenso patrimonio materiale ed immateriale di un centro da fascino unico. Tra i punti di forza, fattori di sviluppo economico, non potevano mancare i prodotti tipico della cucina dell’Aspromonte greco, e su tutti l’ormai famosa lestopitta, regina della gastronomia tipica bovese, una semplice pitta sottile che, nell’entroterra veniva chiamata con nomi diversi e aveva anche diverso procedimento di cottura. A Bova si è mantenuta questa tradizione, tramandata per secoli, con lo stesso procedimento di una volta, una peculiarità rivalutata grazie a quelle famiglie che hanno mantenuto la tradizione, e ormai da qualche anno, grazie ad un locale, denominato proprio “LA LESTOPITTA DA MIMMO”, che sorge nel centro storico del borgo che ha ripreso e valorizzato

questa specialità, unendo tradizione e modernità. Il locale in questione ha anche un sito internet e il nome e il prodotto sono regolarmente protetti da marchio registrato e dunque di utilizzo esclusivo come previsto dalla normativa vigente in materia di diritti riservati. Tutto dunque nella norma, tutto in ossequio alla più squisita genuinità non solo gastronomica ma anche e soprattutto promozionale e legata allo sviluppo sostenibile del territorio, insomma un bell’esempio di come si possa crescere utilizzando le proprie specificità. Tutto tranquillo, e invece no ! come era lecito attendersi alle nostre latitudini, per una cosa positiva e merito-

ria, ecco subito il rovescio della medaglia, ed ecco concretizzarsi, il clone costiero della famigerata lestopitta, insomma l’equivalente di uno scoiattolo che fa le corsette sulla spiaggia. Veniamo ai fatti. Qualche giorno addietro, a Bova Marina, imbruttita e indecorosa propaggine costiera della Chòra, si pensa bene di organizzare un raduno musicale tradizionale riservato a organetto, tamburello, lira e zampogna, e soprattutto, udite udite, una sagra della lestopitta, utilizzando persino immagini captate dal sito del sopra citato locale. Crediamo di capire bene quale sia l’intento di questi volenterosi cultori della tradizione, ma volendo fare

finta di non capire, ci chiediamo quale sia l’intento delle Associazione promotrici dell’evento, che più o meno scientemente, continuano con ostinazione a chiamare quel piccolo centro della costa Bova e non Bova Marina. Un dubbio sorge spontaneo, così come un suggerimento, non serve utilizzare specchietti per le allodole, ne troncare toponimi, per costruirsi un’identità che a Bova Marina hanno pensato bene di cancellare in decenni di incuria e abbandono. Non ha altresì senso ne è affatto corretto, utilizzare i successi altrui facendoli passare per propri, o addirittura utilizzare indebitamente marchi registrati. Siamo in presenza di comportamenti gravissimi, sul piano legale e soprattutto morale, comportamenti reiterati che si esplicano in continui tentativi di plagio riscontrabili all’indomani di qualsivoglia iniziativa promossa nel centro aspromontano e dai suoi attori privati. Altra costatazione che nasce spontanea, ma è così difficile individuare una propria peculiarità e cercare di valorizzarla ? capiamo anche la difficoltà di trovare peculiarità o aspetti positivi in un crogiuolo di razze ed etnie, in un

centro ormai senza identità e senza una sua fisionomia definita, ma la costanza e l’impegno, siamo certi alla fine verranno premiati, coraggio, potete farcela anche voi. Perché non fare una sagra del pesce, sulla spiaggia, avete un mare ricchissimo ! Bova Marina ha grandi menti, che potranno darvi dei suggerimenti su come e cosa organizzare, la vostra CittàViva deve vivere da sola utilizzando le proprie potenzialità. Speriamo dunque che questo appello venga accolto dalle associazioni, dal comune, dai commercianti e che porti ad un comportamento onesto e corretto, il connubio mare-monti è possibile solo con il dialogo (non su facebook ovviamente) e col rispetto delle persone, solo così si potrà valorizzare e far conoscere il nostro territorio. Ci auguriamo noi Bovesi di BOVA, di poter partecipare ad eventi organizzati sulla costa per conoscere e assaporare i vostri prodotti sperando che in futuro non ci siano altri “equivoci” e non ci si debba imbattere nella sagra della castagna o dei funghi porcini sulla spiaggia. Caterina Mesiano (Cittadina Bovese….. di Bova)

La segnalazione

Allarme Psoriasi

E' stata costruita solo pochi mesi la stazione-fermata ad Annà di Melito di Porto Salvo e già sono sorti i primi problemi. A partire da una grossa e pericolosissima buca nel parcheggio adiacente la stazione fino ad un grosso disagio per tutti i pendolari della zona che, se vogliono viaggiare verso Reggio in treno, sono costretti ad attendere le ore 18.44. Urge dunque un intervento e, sarebbe utile anche capire quale metodo si è usato nel definire gli orari di fermata dei treni, presso questa moderna struttura.

Una giornata dedicata alla psoriasi a Melito di Porto Salvo. Molte le persone che si sono recate presso lo stand allestito sul corso Garibaldi per ricevere informazioni su questa malattia iscritta nel Calendario dell'OMS come cronica e invalidante. Innumerevoli i consigli elargiti dal responsabile regionale della Calabria Giuseppe Serranò e dal dottore Santo Dattola, e dagli altri membri tra cui Gianfranco Calabrò. Il dottore Dattola ha ricordato l'importanza del centro di dermatologia di Melito Porto Salvo che, insieme a Reggio Calabria, rappresenta l'unico centro di riferimento egionale per la cura della psoriasi con centinaia di pazienti che giungono in questa struttura per curarsi dalla provincia reggina e anche da fuori zona.

La questua è finita (quasi). C'è voluta un'apposita assemblea della sezione Pd di Palizzi, durante la quale, l'ex sindaco, Sandro Autolitano, ha racimolato, a colpi di 50 o giù di lì, la somma necessaria per il deposito del ricorso al Tar, contro lo scioglimento del Consiglio Comunale, motivato con la strampalata storia che manca mezzo uomo/consigliere, affinché la decadenza sia compiuta. Certo, è strano che il Pd, partito di appartenenza del fu sindaco, non si riunisca per tutti i lunghi mesi della crisi e non lo faccia neanche dopo l'arrivo del Commissario e, poi, si sveglia dallo stato comatoso, diventando l'unico partito vivo e vitale, solo per vendere i biglietti della riffa al Tar (sic!). C'è da chiedersi come mai il ricorso sia stato presentato solo da Autolitano e non da tutti gli altri residuati dall'ex maggioranza? L'ex Autolitano, in vista delle

prossime elezioni, può ancora contare sull'appoggio politico-elettorale di Ettore Ferraro, Angelo Nucera, Sebastiano Rodà e Terzilio Zavettieri, rimasti “a sostegno” fino all'ultimo giorno della sua amministrazione? Forse, si dovrà fare un'ulteriore colletta,

PRIMO PIANO

Se è veramente insostituibile per il proprio schieramento politico, e non solo la sua cronica vanagloria, accetti le democratiche dimissioni che lo hanno mandato a casa e si ricandidi alle prossime elezioni.

per perfezionare l'iter di presentazione del ricorso perché, inconcludente com'è, Sandro Autolitano, non ha presentato al Tar la richiesta di fissazione dei termini per la sua discussione. Altrimenti, dovremo provvedere noi! E sì, perché non ci prestiamo a far giocare Sandro al gatto col topo, per prendere ancora in giro i cittadini di Palizzi. Ad agosto era già arrivata la prima notifica del ricorso, a cui non era seguito il deposito. A settembre la seconda, e finalmente il deposito la settimana scorsa, però mancante di quella richiesta di decisione immediata, che avrebbe in tempi brevi risolto il caso. Sembrerebbe un giochetto, invece rappresenta la continuità di trent'anni di politica palizzese segnata dai soliti noti, che purtroppo non è più contro lo “straniero”, ma contro tutti i cittadini di Palizzi. Tuttavia, aldilà della possibilità o meno del Tar di fare lo spettacolare rin-

venimento del mezzo, roba solo da Bonolis con l'Alieno, verrebbe da chiedersi, guardando le miserevoli condizioni di Palizzi dopo, e meno male, soli due anni di amministrazione Autolitano, perché l'ex sindaco si ritenga così necessario ed indispensabile? Ma se è veramente insostituibile per il proprio schieramento politico (il Pd?), e non è solo la sua solita vanagloria, accetti le democratiche dimissioni che lo hanno mandato a casa e si ricandidi alle prossime elezioni. Solo allora sapremo se. per i cittadini di Palizzi, la sua guida del Comune è effettivamente necessaria ed indispensabile o lo è sta solo per quelli che, partecipando alla distribuzione delle risorse del bilancio comunale, sono riusciti ad affossarlo più che risanarlo. Davide Plutino Presidente del Club della Libertà di Palizzi.

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FORUM SCUOLA a cura di Stefano Marzetti

Diamo il via, in questo numero de “La Riviera”, a un Forum nel quale saranno coinvolte le scuole superiori della Locride. Un'inchiesta mirata a far emergere problemi pratici da una parte e dall’altra difficoltà più legate al rapporto fra studenti, genitori e insegnanti. Un luogo di discussione in cui saranno chiamati a intervenire rappresentanti delle tre categorie.

TRASPORTO SCOLASTICO

I sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl vogliono un incontro con l’assessore

Luigi Fedele

Abbonamenti, una spesa per molti insostenibile L’aumento del costo degli abbonamenti (anche fino a 85 euro al mese) per il trasporto pubblico degli studenti della Locride, sta diventando un impegno insostenibile per molte famiglie, già gravate dalla crisi economica. Il problema riguarda in particolare i ragazzi che ogni giorno viaggiano per raggiungere il loro plesso scolastico, nonostante vivano in zone dell’entroterra molto distanti dalla scuola. La forte preoccupazione riferita a tale handicap, è di recente stata sollevata dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl di Reggio Calabria, che hanno sollecitato un incontro urgente all’assessore regionale ai Trasporti, Luigi Fedele, in merito alle problematiche del trasporto pubblico, anche se soprattutto locrideo. Il rischio, per molte famiglie tra le più disagiate, è «dover scegliere su tre figli, quale mandare a scuola e quale no», rilevano i sindacati. «Il diritto allo studio è un diritto che non può scomparire, soprattutto in una realtà difficile come quella della zona ionica reggina. La scuola rappresenta, infatti, non solo uno strumento di formazione ma anche un ponte di collegamento con il mondo universitario e/o lavorativo: fornisce quelle conoscenze e quegli strumenti che permettono al giovane di poter scegliere la propria strada con razionalità e personale valutazione. Le famiglie calabresi e, specificatamente, quelle della Locride – concludono Cgil, Cisl, Uil e Ugl - non possono essere sempre di più abbandonate ma – a loro – deve essere posta maggiore attenzione per superare i gap che già esistono e che, molte volte, ne limitano l’azione».

Costi alti & corse

inadeguate Una famiglia che vive con 1000 euro al mese, spende anche 80 euro per un solo figlio. Gli orari di rientro penalizzano molti giovani provenienti dall’entroterra. «Il problema maggiore che è stato sollevato dai ragazzi è il costo eccessivo», afferma a proposito del trasporto scolastico, Marco Racco, rappresentante degli studenti del liceo scientifico “Zaleuco” di Locri. «Fino a tre anni fa pagavamo 70 centesimi al giorno per arrivare da Locri a Siderno, adesso paghiamo un euro. Esistono forme di abbonamento, però una famiglia di tre persone, con unico stipendio di mille euro, per un solo figlio deve spendere circa ottanta euro al mese. Conosco una persona di Monasterace che spende 110 euro al mese. Se questa famiglia avesse due figli, come potrebbe affrontare un impegno economico così pesante? Tempo fa si era addirittura detto che non avremmo dovuto pagare il trasporto scolastico. Insomma – conclude Racco – ci sono famiglie che hanno serie difficoltà ad affrontare la spesa richiesta». E’ bene ricordare che per il trasporto degli studenti, sono a disposizione due autolinee. La “Federico”, che effettua anche viaggi interregionali e la “Mediterraneo”, la cui attività è limitata all’ambito calabrese. «Problemi grossi, a parte questo aspetto economico, noi non ne abbiamo», dice Giuseppe Fazzolari, preside sempre del liceo scientifico di Locri ma anche di quello di Rocella e di quello di Gioiosa Jonica. «Questo per quanto riguarda l’arrivo a scuola la mattina che è garantito dalle ditte. L’inconveniente emerge per quanto riguar-

da l’orario di uscita, nel senso che fino alle 13 noi abbiamo la possibilità di mandare a casa i ragazzi». Il suddetto problema «si verifica – prosegue Fazzolari – quando i ragazzi, per fortuna non troppi, devono seguire la sesta ora. Noi abbiamo degli studenti che provengono anche da Brancaleone. Il pullman arriva con un anticipo di dieci minuti rispetto al termine della lezione e quindi i professori sono costretti a concedere a questi ragazzi di uscire in anticipo rispetto all’orario ordinario». Un fatto che evidentemente penalizza questi studenti che non possono seguire l’insegnamento fino alla fine. «Avevamo chiesto alle imprese di posticipare di dieci minuti, ma non siamo riusciti a ottenerlo. Queste autolinee hanno delle sovvenzioni di carattere pubblico – fa presente il dirigente scolastico – e quindi dovrebbero farsi carico delle difficoltà che incontrano i ragazzi». La difficoltà si ingigantisce per quanto concerne le attività cosiddette extra-curriculari, vale a dire tutte quelle svolte dalla scuola nella parte pomeridiana della giornata e che servono ad approfondire la conoscenza degli studenti su alcune materie. «Si tratta di un problema serio e di difficile soluzione - sottolinea ancora Fazzolari - Invece, sui rapporti che abbiamo con la Provincia per ciò che concerne, per esempio, il diritto allo studio per l’handicap, abbiamo sempre ricevuto risposte precise e puntuali». VENERDÌ 1 NOVEMBRE

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In questa prima puntata abbiamo dibattuto con Giuseppe Fazzolari, preside del liceo scientifico “Zaleuco” di Locri, con Domenico Angilletta, docente di filosofia in rappresentanza del classico “Ivo Olivetti” sempre di Locri e con Marco Racco, rappresentante degli studenti dello scientifico. Nel corso della discussione sono emersi temi basilari per il territorio.

Professori attenti! DALL’ALTO

IL

PRESIDE

GIUSEPPE FAZZOLARI, IL RAPPRESENTANTE DEGLI STUDENTI MARCO RACCO E IL DOCENTE DI FILOSOFIA DOMENICO ANGILLETTA

Le famiglie non perdonano. E fioccano le denunce Rispetto a generazioni R passate, il rapporto tra

ispetto a generazioni scolastiche passate, il rapporto tra studenti, le loro famiglie e i docenti, sono mutati in modo considerevole. E in questa trasformazione un ruolo fondamentale lo hanno giocato le nuove tecnologie, che permettono a ragazzi e genitori di essere più informati sui propri diritti. Andando al nocciolo della questione, una sorta di successo della democrazia. In questo modo, finisce che gli insegnanti siano oggetto di denunce frequenti. «Basta un semplice insuccesso, oggi vissuto in modo drammatico – dice Domenico Angilletta, docente di filosofia al liceo classico “Ivo Olivetti” di Locri – per andare incontro a una denuncia. Il primo compito dell’insegnante, quindi, è avere le carte a posto, il che significa poter dimostrare di non essere venuto meno in alcun modo a quanto programmato, sia dal docente stesso sia dal dipartimento della pubblica istruzione». In questo l’interrogazione è un passaggio fondamentale. «Si tratta di un fatto pubblico – spiega Angilletta – e quindi deve avere le caratteristiche della trasparenza. La classe ne è testimone». Nel caso qualcosa vada storto, i genitori, senza troppi problemi, si presentano con l’avvocato per fare ricorso. «La scuola è cambiata perché è cambiata la società. Oggi per fare il profes-

sore sono richieste competenze che un tempo erano impensabili». In sostanza, non basta più essere un insegnate preparato in modo impeccabile sulla propria materia, ma anche una persona capace di fronteggiare, anche grazie a una preparazione psicologica, il nuovo modo di porsi di ragazzi e loro familiari. Ma non è, per caso, che al giorno d’oggi i genitori si sono schierati in modo eccessivo dalla parte dei figli? «Naturalmente non è giusto abusare dei propri diritti – ammette Marco Racco, rappresentante degli studenti del liceo scientifico “Zaleuco” di Locri – ma è anche vero che se il docente sbaglia, questo va messo in evidenza». Tornando ai familiari, va detto che ve ne sono di diversa tipologia. Un fattore che viene rilevato da Giuseppe Fazzolari, preside del liceo scientifico di Locri ma anche di quello di Roccella e di quello di Gioiosa Jonica. «Abbiamo il genitore cosciente dei limiti del proprio figlio, che gli sta vicino, che lo segue, lo supporta e che nel momento della necessità gli dà torto anche di fronte a un preside. Ma abbiamo anche genitori - conclude il dirigente scolastico in numero non preponderante, per i quali qualsiasi cosa faccia il figlio, è sempre da appoggiare».

studenti, le loro famiglie e i docenti, sono mutati in modo considerevole. In questo fenomeno un ruolo fondamentale lo giocano le nuove tecnologie, che permettono a ragazzi e genitori di essere più informati sui propri diritti. Andando al nocciolo della questione, una sorta di successo della democrazia.

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La

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NOTE E SCHERMAGLIE

Antonio Larosa replica all’articolo sul congresso del Pd: Militanti o carbonari?

L’editoriale

di Ilario Ammendolia

«Ho scoperto che proteggere i propri cittadini è un reato» La condanna ad un anno di carcere per aver tutelato, da sindaco di Caulonia, la salute dei miei concittadini e il decoro del mio paese la considero un onore troppo grande che va ben oltre i miei meriti. Ho scoperto così che, malgrado la Costituzione, prevenire un' epidemia, salvaguardare l'abitato da un possibile incendio, evitare che gli ammalati respirino diossina da roghi notturni, impedire il diffondersi di ratti ed insetti nocivi: tutto ciò è reato. Avrei avuto qualche imbarazzo se sul banco degli imputati, accanto a me, ci fossero stati i responsabili del disastro ecologico che ha ridotto la Calabria in una discarica, attentando alla salute dei calabresi, dopo aver “sperperato” oltre un miliardo di euro. La loro consolidata impunità è la migliore chiave di interpretazione per la mia condanna. Mutuando Primo Levi vorrei dire “se questa è giustizia…”. Non può, né deve sorprendere quanto succede in Calabria . Una giustizia formale, forte con i deboli e inesistente con i forti. Quando nell'estate del 2011 ho visto volteggiare nel cielo un elicottero in una specie di “operazione terra-aria” per individuare un sito di stoccaggio momentaneo chiaramente indicato nella mia ordinanza affissa all'albo pretorio, (e che un semplice appuntato avrebbe potuto vedere camminando a piedi) ho compreso come sarebbe andata a finire. Intuisco chi nell'ombra ha architettato l'intera operazione così come ne individuo fini e intenti. So bene quale capacità di rappresaglia ha il “potere” in Calabria e l'assoluta mancanza di scrupoli. Nei prossimi giorni valuteremo perché ho avuto il “privilegio” di subire un trattamento diverso rispetto a casi sostanzialmente analoghi. Certamente non tocca a me dichiarare la mia innocenza, posso solo assicurare di avere la coscienza assolutamente tranquilla, ciò mi consente di difendere il mio onore e la mia libertà senza abbassare la testa nei confronti di alcuno. Ho giurato fedeltà alla Costituzione e da Essa mi sono sempre ispirato,

anche se alcuni non possono capire il peso e la responsabilità di portare con onore la fascia tricolore. In questo processo non sono stati valutati fatti sostanziali tra cui quale l'assoluta emergenza; l'essere stato tra i primi sindaci ad avviare la raccolta porta a porta; il disinquinamento dell'Allaro e tanto altro ancora. Non è stato tenuto in alcuna considerazione quanto la Costituzione prescrive per la tutela dell'incolumità dei cittadini e la tutela reale dell'ambiente. Tutto invece è stato utilizzato per una condanna, utilizzando finanche testimoni con precedenti conclamati di falsa testimonianza nei miei confronti. Da ciò deriva che si tratta di un processo con chiare finalità politiche e di un'azione orchestrata, sin dagli esposti anonimi, con l'intento di intimorirmi. Evito pertanto di concludere questa nota con l'ipocrita frase di rito “ho fiducia nella giustizia”.Pur stimando molti singoli magistrati che con coraggio ed umiltà svolgono il loro lavoro, ribadisco le mie convinzioni sul ruolo storico e su quello attuale della magistratura calabrese. Non provo risentimento personale, le mie sono solo considerazione su quanto è avvenuto. Molti mi dicono “chi te l'ha fatto fare, avresti dovuto lasciare che i rifiuti arrivassero al secondo piano…”. Li ringrazio, ma c'è un bene supremo che ti fa essere libero anche quando ti mettono le manette ai polsi, ti condannano o ti bruciano la macchina: la tua coscienza. Senza alcuna velleità di paragone, e non perdendo ma il senso della misura, mi piace pensare che anche Emile Zola, è stato condannato alla stessa pena, un anno di carcere, per aver difeso la Libertà e la dignità. Colgo una differenza fondamentale: allora la politica era una cosa seria capace di reagire alle ingiustizie, di indignarsi, di combattere battaglie di libertà, oggi, per tanta parte, è un teatrino nauseante. Questo mi ferisce e mi mortifica molto più che la condanna. Senza alcuna retorica, se potessi offrirei questo ennesimo sacrificio a questa Terra che ho amato con tutta l'anima mia.

Carissimo Direttore, carissima redazione, leggo sempre con attenzione le pagine de “La Riviera”, anche e soprattutto quando non ne condivido metodo e merito. E chiedo spesso anche ospitalità per la pubblicazione di mie riflessioni e proposte. Per una ragione basilare: nella mia formazione umana e politicoculturale, il rispetto per la comunicazione giornalistica e per il diritto di critica degli organi di stampa è elemento essenziale, direi quasi decisivo nella promozione di una sana democrazia. Alcune contestazioni relative a “La Riviera” della scorsa settimana, tuttavia, mi pare si impongano con ogni evidenza. Diciamo pure semplici repliche/precisazioni, sul piano politico più generale così come in un ambito più strettamente personale. 1. Il dato politico. Non mi pare affatto corretto definire la convocazione del congresso provinciale del PD come “clandestina” o “con venature massonico-decadenti”. Ilario Ammendolìa ha più di una ragione nel contestare la complessiva debolezza politicoculturale del percorso congressuale del PD locale, che avrebbe potuto e dovuto offrire molto più spazio pubblico di discussione (definire nuove relazioni sociali capaci di guardare al futuro, individuare una prospettiva di sviluppo per la nostra terra, rinnovare le modalità del pensare e dell'agire politico, ecc.) o nel criticare la scarsa efficacia “emergenziale” del commissariamento del PD calabrese (dal livello regionale fino a quello provinciale, quasi senza soluzione di continuità). Non dobbiamo mai dimenticare che il PD reggino, per vicende varie, negli ultimi anni è stato oggetto di furibonde contese di potere e non ha avuto l'opportunità di radicarsi seriamente sul territorio o di legittimare democraticamente una nuova classe dirigente capace di costruire finalmente un partito degno di questo nome. Quel che mi convince poco del ragionamento di Ammendolìa è l'eccessiva semplificazione, il manicheismo con cui si svilisce il partito tout court o il congresso provinciale visto nella sua complessità (il tutto, se mi è consentita una divagazione stilistica, accentuato dalle foto quasi di scherno - fra cui la mia - di alcuni esponenti PD che in realtà hanno poco in comune e all'orizzonte). Non si può (di più: non si deve) cancellare con un tratto di penna il grande impegno e la grande determinazione che, fra mille contraddizioni quotidiane, i tanti militanti del PD calabrese profondono per ricostruire un presidio di buona politica e sana

democrazia (Quali altre forze politiche possono vantare tale patrimonio? Quali altri organizzazioni collettive possono avvalersi di tale investimento fiduciario?). Il congresso provinciale è stato convocato, secondo i suoi tempi e le sue regole (non vi è nulla di clandestino o di massonico, forse soltanto la voglia di qualcuno - che deploro puntualmente - di fare le cose a tavolino o a “fari spenti”, giusto per poter contare di più e meglio di quanto non avvenga in una situazione di partecipazione ed apertura); le strutture territoriali hanno avuto, almeno per il merito di un candidato segretario, l'opportunità di ragionare collettivamente delle ragioni essenziali di questo congresso e delle prospettive future di questo partito. Personalmente, da militante (e non certo da carbonaro) che partecipa a riunioni settimanali e organizza iniziative territoriali sull'Unione dei Comuni piuttosto che per discutere delle proposte di Fabrizio Barca (giusto per restare ai miei sforzi delle ultime settimane), sosterrò Seby Romeo segretario provinciale proprio per la sua capacità di essere presente nel cuore del territorio e del tessuto sociale, per la sua volontà di schierare il PD dalla parte dei diritti e della democrazia, per la sua rivendicazione di autonomia da potentati e lotte di potere che tanto male hanno fatto alla sinistra reggina e calabrese. Perché il PD deve essere questo o semplicemente non sarà: come dice Ammendolìa, portatore di un “credibile progetto di rinascita democratica”. 2. Il dato personale. Innanzitutto, mi preme correggere le inesattezze (preoccupanti per un giornale d'informazione o per un articolo che vuole legittimamente “stuzzicare” un partito e i suoi

esponenti): non faccio parte di alcuna segreteria provinciale PD, per il semplice fatto che un organismo del genere non esiste, né dal punto di vista formale né da quello praticosostanziale (come noto, negli ultimi anni, la federazione provinciale del PD è stata diretta da un commissario ad hoc che risponde al nome di Mommo De Maria). Dall'abbandono di Rifondazione Comunista, avvenuto oltre due anni fa, non rivesto alcun ruolo politico particolare, se non quello di militante di base a Gioiosa Jonica: la mia adesione al PD è stata libera e dal basso, direi quasi senza alcuna rete di protezione personale, non avendo chiesto alcun incarico partitico (un ex segretario provinciale di partito e un ex assessore provinciale ne avrebbe avuto i titoli, o no?) né alcun ruolo nel “sottobosco” del potere regionale e/o provinciale. Parafrasando il vostro articolo, potrei dire che la carriera del “bell'Antonio” è durata davvero poco… (per inciso: pur avendo avuto gratificazioni economiche dalla mia attività politicoistituzionale, vivo del mio lavoro e delle mie attività da almeno 10 anni). Subito dopo, contesto anche le ambiguità e le forzature: non sono l'uomo-ombra di nessuno e di niente, e non ci tengo ad esserlo. Soprattutto, non sono stato l'uomo-ombra (di più: non ho avuto alcun particolare ruolo) nel brillante successo elettorale di Salvatore Fuda (è offensivo verso il Sindaco Fuda il solo pensarlo) alle ultime comunali di Gioiosa Jonica:, non ne ho la disponibilità mentale e di approccio alla politica, non ne possiedo le capacità organizzative e di consenso elettorale. Mi sono battuto fortemente e lealmente contro le scelte tattiche (imposizione di una candidatura impopolare come quella di Scali e rottura con le energie coagulatesi intorno a Fuda) e strategiche (l'orizzonte di una Gioiosa non pronta ad un forte cambiamento politico ed elettorale e la costruzione di un progetto in parziale continuità con la precedente giunta comunale) della maggioranza del Circolo PD di Gioiosa Jonica, ritenendole ampiamente sbagliate e fuori dall'attuale contesto sociale e politico della mia comunità (il responso delle urne, permettetemi la rivendicazione orgogliosa, in buona parte ha dato ragione alle mie tesi e alle mie analisi). Ma questo è tutto, nessun retro-pensiero e nessuna “cultura del sospetto”: la sconfitta del PD gioiosano è stata - da militante e non da carbonaro - anche la mia sconfitta. Con la stima e l'attenzione di sempre. Angelo Antonio Larosa

Cari delegati della Comunità di Caulonia abbiate rispetto della lettera(P)Maiuscola. ILARIO LUCANO Assistendo ad un dibattito politico tra i delegati della nostra Comunità trasmesso da una rete locale, ho notato dai loro interventi che veniva invocata la lettera (P)Maiuscola come identificazione della loro azione politica. In genere può essere invocata la lettera (P) quando ci si trova di fronte alla partecipazione di una Comunità che in parallelo con l'agire politico concorre a risolvere i problemi, infatti, una prima definizione di Politica(P) risale ad Aristotele, secondo il filosofo politica

significa amministrazione della polis che in greco significa comunità di cittadini. A questa prima definizione mi sorge spontanea una riflessione e contemporaneamente vorrei porre una domanda ai delegati della nostra Comunità:: Nel vostro agire politico avete rispettato il significato della definizione classica di polis aristotelica? Ebbene dalla mia riflessione noto con rammarico che questa prima definizione di politica con la (P) Maiuscola non è rispettata. Un'altra definizione di politica (P) la suggerisce Max Weber il quale individua che nell'agire poliVENERDÌ 1 NOVEMBRE 2013

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Apertura biennio Fidapa L'apertura del biennio 2013-2015 della sezione di Locri della FIDAPA presieduta da Maria Luisa Saccomanno è avvenuta in forma ufficiale il giorno 26 ottobre nei locali del “Circolo di Riunione” presieduto da Pasquale Sansalone, che ha ospitato la manifestazione. La presidente Saccomanno, inaugurando il biennio di attività, ha voluto fornire alcuni dati per evidenziare l'importante ruolo dell'Associazione che ha carattere mondiale e nel cui contesto l'Italia occupa il primo posto con 295 sezioni che registrano la partecipazione di circa dodicimila iscritte. Una forza di donne in grado di incidere fortemente nel sociale nella dimensione non solo europea ma anche mondiale. Si è, inoltre, soffermata sull'importanza di avviare una serie di iniziative per affrontare e approfondire il tema nazionale “ Ruolo e finalità delle Associazioni femminili in una Società in rapida e continua evoluzione” di cui si occuperà la vicepresidente Alda Minici, mentre il tema internazionale sarà svolto dalla past. president Maria Cristina Caracciolo. Ha dato, inoltre, grande rilievo alla “Giornata mondiale dedicata al tema della violenza contro le donne” fissata per il prossimo 25 novembre, sollecitando un'ampia partecipazione per sottolineare l’attualità dell'argomento. È stato un evento partecipato per la presenza di molte socie e della presidente distrettuale Angiola Infantino, la quale ha voluto sottolineare l'importanza della collaborazione tra le sezioni, che condividendo valori e finalità possono con uno sforzo sinergico rendersi promotrici di iniziative di alta valenza sociale e culturale sul territorio della Locride con il coinvolgimento delle istituzioni e delle altre associazioni. Erano presenti le rappresentati delle sezioni di Brancaleone, Siderno e Rocella per testimoniare la volontà di rafforzare il rapporto solidale tra gli organismi locali dell'Associazione. Sono stati graditi ospiti i rappresentati di altri clubs, Rotary, Lions, Sidus, Anmi con i quali si concorderanno iniziative da portare avanti per la promozione turistica e culturale del nostro territorio. È stata molto apprezzata la partecipazione del maestro pianista Ludovico Romeo, che ha eseguito magistralmente numerosi brani tra cui personali arrangiamenti e sue composizioni.

CALABRESE PER CASO

Quando la TV si ricorda di ... Benestare? Pino Romeo Le Iene sulla costa. O, meglio la televisione a Benestare. Un evento, certamente, anche se seguito ad una esigenza di cronaca, da un interesse alla notizia espresso da una serie di fatti poco edificanti che hanno ricordato al mondo l'esistenza di un piccolo punto sulla carta geografica; un piccolo neo che interrompe a metà strada l'andamento verdeggiante pedemontano inserendosi, con quel che resta delle antiche case di gesso, tra la marina e la catena aspromontana e che racchiude, nella sua anonima storia, lo spirito che da sempre ha animato la popolazione che lo abita: Benestare. Probabilmente a molti italiani è venuta la curiosità di andare a guardare

dove fosse un Paese così singolare nel suo nome. Un nome che racchiude sensi di amenità e favorisce immaginari paesaggi da racconto. Tra scoscese campagne, posto in una posizione privilegiata a terrazzo sulla digressione che va verso la costa, a Benestare si è sempre consumato un vivere sereno, dove l'emigrazione - che muta le sue forme ma è costantemente presente negli effetti e negli affetti - si sovrappone al quotidiano facendo si che per molti, tanti, Benestare non fosse ieri, e non lo è oggi, un Paese qualunque. Certo, i fatti accaduti esprimono una loro gravità intrinseca soprattutto perché modificano il quieto, lento, andamento di una vita semplice. Tuttavia essi non possono, però, avere come risultato quello che una certa

cronaca ricerca costantemente: promuovere un senso di insicurezza diffuso e aggiungere un altro comune ad una già lunga lista di località a rischio criminalità. Tutti hanno visto le Iene e siamo convinti che forme di pubblica denuncia siano utili. Ma queste forme di rappresentazione del vero non devono essere orientate a creare e aumentare paure, ma devono esser rese utili per ricercare soluzioni condivise e serene pur di fronte al dramma. Perché a questo dramma non se ne aggiunga un altro: il finire nella rete degli efficaci, distorsivi messaggi che trasformano piccole comunità, forti e laboriose nel mondo sino a ieri, in fragili realtà sacrificate ancora una volta alla logica dell'utile, mediatico, e solo racconto criminale.

Ricordando la vedova Savica Bovalino Superiore ha dato l'ultimo saluto alla signora Sofia Maria Antonia Mulè ved. Savica, nella Cattedrale dell'«antico borgo». Aveva festeggiato solo tre mesi fa, il 16 agosto, 100 anni, nella casa in cui aveva vissuto con i quattro figli ed il marito mastro Filippo, uno dei sarti più importanti della provincia. Una festa alla quale aveva partecipato, concelebrando la S. Messa, don Pino Strangio Parroco di San Luca e Rettore di Polsi, il sindaco di Bovalino che aveva consegnato una artistica pergamena raffigurante l'atto di nascita della signora Maria Sofia, amministratori comunali amici dei figli e del nipote Filippo, orafo di Bovalino. Nel suo breve saluto don Pino aveva ricordato la grande dedizione per il lavoro e l'orgoglio di aver potuto festeggiare con i propri cari un secolo di vita, come tante altre donne della Diocesi. La signora Maria Sofia è stata veramente un grande donna, una mamma speciale, una

lavoratrice e sposa e nonna sempre pronta a dare “una mano” per la crescita dell'unico nipote, Filippo, come si chiamava il nonno, con una fede per l'Immacolata, patrona di Bovalino Superiore che ha sempre onorato l'8 di settembre di ogni anno fino al raggiungimento dei 100, quando ha voluto vedere, ed è stata l'ultima volta, la Madre del Signore, vestita con i colori del

cielo, in processione. Alle 15.45, partendo dalla abitazione che fu sua, ad accompagnarla per l'ultimo viaggio l'Arciconfraternica Maria SS. Immacolata che ha portato a spalla il feretro, con il Priore Giuseppe Blefari, le consorelle con il caratteristico foulard celeste ed oro con l'effige della Madonna, i figli Francesca, Carmela, Giuseppina Domenico con la moglie Elvira Avagliano, il nipote Filippo con la fidanzata Giuseppina Falea, il sindaco della città Tommaso Mittiga, assessori comunali, consiglieri e tanta, tanta gente venuta da ogni parte per onorare la salma ed essere vicini alla famiglia Savica. Il coro della Parrocchia con le voci meravigliose del tenore Costantino Scaglione e di Vanessa Scaglione hanno commosso i presenti al mesto rito, celebrato dal parroco di Pozzo-Bovalino Superiore Domenico Agostini

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tico l'elemento caratterizzante è l'aspirazione al potere ed il legittimo uso della forza. Potrebbe sembrare fuori luogo questa definizione weberiana, ma non è così, in quanto con il termine aspirazione al potere con l'uso della forza, Weber indica al politico la strada maestra per orientare la sua azione che è fatta di forti passioni e di grandi responsabilità e, legittimando la forza , conferisce al governante autorevolezza per guidare una Comunità. Ahimè, anche in questa definizione noto che nei delegati della nostra Comunità non appartiene questa definizione di politica con la (P) Maiuscola. Con umiltà consiglierei ai nostri rappresentanti di tenere sul comodino della loro camera da letto un libro "La politica come professione", basterà leggere una pagina la sera e sarà come un ricostituente perchè al mattino si sveglieranno e si sentiranno così entusiasti di svolgere con responsabilità verso

la Comunità la loro azione politica. In un altra piu' moderna definizione , il politologo Giovanni Sartori, definisce la politica(P) come la sfera delle decisioni collettive e sovrane nell'ambito di una comunità. Possiamo riconoscere un parallelo tra la definizione classica aristotelica e la moderna definizione di politica (P) sartoriana,.il filo conduttore di questo parallellismo è che l'azione politica si esplica nella comunità sovrana. Orbene miei cari delegati, dopo questa breve disamina sulle definizioni di politica con la (P)Maiuscola dovreste accostarvi con grande umiltà nel citare questa grande letera( P), possibilmente è preferibile agire per risolvere i grandi problemi della nostra Comunità, facendo questo, vedrete o percepirete il sorriso sia di Aristotele, sia di Max Weber e perfino di Giovanni Sartori.

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La Roma dei miracoli trascinata da un allenatore francese che in estate nessuno voleva. Per lui parlano i numeri e la ripresa di due autentici fuoriclasse come Totti e De Rossi

Rudi

Garcia et

voilà ANGELO LETIZIA

RUDI GARCIA (NEMOURS, 20 FEBBRAIO 1964) È UN ALLENATORE DI CALCIO ED EX CALCIATORE FRANCESE, DI RUOLO CENTROCAMPISTA, TECNICO DELLA ROMA

Solo pochi mesi fa, se qualcuno si fosse azzardato a pronosticare la Roma tra le protagoniste del campionato o, addirittura, tra le pretendenti al titolo, forse non sarebbe stato tacciato per pazzo o visionario, di sicuro avrebbe però attirato su di sé dubbi e perplessità in abbondante quantità. Tra gli stessi tifosi giallorossi, a regnare era soprattutto il malcontento e la sfiducia verso una società e una squadra reduci da due stagioni fallimentari, per i quali il passaggio di proprietà "americano" più che apportare nuova linfa, stabilità e solidità, sembrava avere svilito del tutto ambizioni e velleità di una piazza con il livello di sopportazione già ai minimi termini. Quest'estate si è allora ripartiti da zero e per farlo si sono dati pieni poteri e autorità a Walter Sabatini, con l'addio all'altro dirigente "forte" Franco Baldini, risolvendo finalmente quello che era ormai divenuto un vero e proprio "dualismo" ed equivoco societario. Affidandosi a Sabatini e Baldini, vale a dire a un direttore sportivo e a un direttore tecnico, l'uno e dell'altro spesso erano finiti per accavallarsi, a subirsi e a mal digerirsi a vicenda, con la conseguente confusione e poca chiarezza nelle scelte e nelle responsabilità che ne scaturivano. Puntando su un solo uomo, si è deciso di dare carta bianca a Walter Sabatini in tutto e per tutto, partendo dalla scelta di Rudi Garcia come nuovo allenatore fino al "sacrificio" di Lamela e Marquinos, due degli uomini migliori a disposizione, per i quali - va ricordato - quest'estate la tifoseria è insorta e ha "assediato" per giorni il centro sportivo di Trigoria. Delle mosse agli occhi di tutti quantomeno azzardate ma che alla fine oltre a rivelarsi azzeccate dal punto di vista economico, si sono rivelate decisive dal punto di vista tecnico e sportivo. Con la doppia cessione di Lamela e Marquinos infatti non soltanto si sono reperite le somme necessarie per gli arrivi di

Gervinho, Strootman, Benatia Maicon e De Sanctis alcune delle "colonne" attuali -, ma si è finito pure per rimpinguare in modo sostanzioso le casse societarie. Al campo e al pallone poi ci ha pensato Rudi Garcia. Lo ha fatto a modo suo. E ora sono scintille. Oltre alla funzionalità e alle potenzialità recuperate, è sintomatico che proprio l'approdo nella capitale del tecnico transalpino sia stato il vero punto di rottura e ripartenza per società e squadra. Discutendo degli allenatori, si dice spesso che anche i migliori incidano al massimo al 30% sul rendimento della squadra: ebbene, Rudi Garcia questa percentuale sembra essersela guadagnata tutta e anche, forse, di più. Sia chiaro, dal punto di vista prettamente tecnico-tattico si è inventato poco: la Roma sostanzialmente propone un calcio di rimessa, si muove e sviluppa l'azione in modo ordinato ed equilibrato attraverso un finto centravanti (Totti), delle ali abili a ripiegare in difesa e un mediano (De Rossi) spesso alle spalle dei due difensori centrali, in quella che era la posizione del "vecchio e bistrattato" ma sempre utile "libero". Il tutto però viene proposto con brio, organizzazione di gioco, disciplina tattica, fraseggi veloci, disimpegni eleganti e manovre spettacolari, che uniti alla formidabile impermeabilità difensiva, fanno attualmente di Rudi Garcia il vero guru e dominus delle panchine italiane. Nessuno in Serie A propone il suo gioco e lo fa così bene, nemmeno un pluri osannato come Conte o un "santone" del lignaggio di Benitez, e se a ciò si uniscono personalità carismatica, indole positiva, sveltezza di parola e di cervello, si ottiene il ritratto di un uomo vincente e avvincente. Uno che con orgoglio tutto francofono interrompe in conferenza stampa il suo interlocutore "reo" di sbagliare la pronuncia del cognome, facendogli notare, col soriso tra i denti, che lui è di evidente origine spagnola, ma si chiama Rudi Garcia, con l'accento sulla "a", ma che poi, tornato serio, in partita non guarda in faccia a nessuno e non indugia un secondo di più a levare Totti dal campo se lo ritiene opportuno e necessario. Uno che probabilmente avrebbe fatto bene dovunque fosse andato, ma che nella capitale sembra più che altrove a suo agio e al posto suo, perché la Roma e i romanisti gli calzano a pennello e prima che squadra e tifosi, sono città e persone di "Serie A". E lui, come detto, si chiama Garcia, con l'accento rigorosamente sulla A. VENERDÌ 1 NOVEMBRE 2013

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Parlando

di...

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Il Roccella di Galati non si ferma più Si pensava ad un Roccella che avrebbe trovato grosse difficoltà in quel di Rosarno contro la Palmese ed invece gli amaranto di mister Galati, pur privi di due pedine importanti come Coluccio e Minici, hanno sfoderato una prova eccellente che li ha portati alla settima vittoria consecutiva, avendo beneficiato di due punti a tavolino in relazione alla gara pareggiata a Scalea contro la Paolana. Galati sembra aver trovato la formula giusta per mettere in campo ogni domenica una squadra capace di imporre ovunque il proprio gioco e soprattutto divertire i propri tifosi. Entusiasmo alle stelle a Roccella che pur non avendo programmato una sta-

gione di vertice si ritrova dopo 8 giornata al comando solitario della classifica, con squadre importanti che hanno già smobilitato e soprattutto con un manipolo di giovani di grandi speranze che si stanno disimpegnando alla grande in questo magistrale avvio di campionato. Oggi al Comunale di Viale degli Ulivi l’ennesima prova verità contro il Castrovillari di mister De Rosa da molti indicato come una delle potenziali candidate alla vittoria finale. Si prevede il pubblico delle grandi occasioni che sicuramente costituirà l’uomo in più, per una nuova, eventuale, vittoria del Roccella. Antonio Tassone

Èun Siderno alquanto deludente

Una sconfitta pesantissima quella contro la Bagnarese per il Siderno che sabato scorso ha rimediato un pesantissimo 5-0 al cospetto di una compagine esperta e quadrata come quella

locale di mister Laurendi. Una partita senza storia letteralmente dominata dai padroni di casa che ha visto il Siderno rimanere con la testa negli spogliatoi. Ci può

stare una sconfitta, non ci può stare, invece, la brutta figura che il Siderno ha nuovamente rimediato, perchè, è bene ricordarlo oltre al blasone ed alle tradizioni calcistiche della città ad indossare la gloriosa maglia bianco-azzurra la società ha prescelto giocatori sidernesi che, forse, dovrebbero metterci più anima e più cuore per cercare di difendere il prestigio calcistico che il Siderno si è conquistato in oltre cento anni di storia. E’ evidente che il momento non è dei migliori ma la società ha dato una chance importante a questi ragazzi che però debbono saperla cogliere appieno. Molti di loro hanno giocato per diversi anni in Eccellenza non si capisce come mai ultimamente, soprattutto in trasferta, si fanno sbeffeggiare da calciatori e da squadre per nulla trascendentali. Basterebbe un pochino di autostima in più, maggiore convinzione nei propri mezzi e soprattutto decidersi di lottare su ogni pallone con grande agonismo. Ad iniziare dal prossimo match. lr

BenestarNatilese pronta per il derby con il Siderno La Benestarnatilese esprime tutto il suo disappunto sui gravi errori arbitrali successi a Bianco che hanno stravolto le sorti dell’incontro: “Siamo delusi e amareggiato per quanto ci sta succedendo in questa stagione, noi da un anno a questa parte abbiamo intrapreso un percorso di fair play che i numeri dimostrano che stiamo rispettando, però di contro non troviamo l’appoggio della classe arbitrale, che domenica dopo domenica ci tratta sempre peggio. Chiediamo provvedimenti severi verso il direttore di gara, che in tutta la partita ci è venuto contro con cartellini gialli fuori dalla norma e falli fischiati su ogni azione. Siamo una società in lotta salvezza, pretendiamo rispetto, a quanto pare iniziamo a dare fastidio a qualcuno che non vuole che la Benestarnatilese sia così competitiva considerato che tutti ci davano spacciati prima dell’ inizio del torneo. In conclusione- si legge in una nota- chiediamo al presidente Archinà e al presidente Mirarchi, un incontro chiarificatore. Insomma alla Benestarnatilese non va giù l’immeritata sconfitta di Bianco, scaturita proprio in seguito alla doppia inferiorità numerica condizionata dall’arbitro. Intanto domenica pomeriggio al “Cartisano” di Bovalino nuovo derby con il Siderno di mister Telli. lr

La Palmese “taglia” l’organico e pensa al futuro Grandi novita in casa Palmese dopo la sconfitta rimediata domenica scorsa a Rosarno contro la Palmese. Michele Rametta, Pietro Candido, Francesco Corigliano e Tony Lio sono stati esclusi dalla rosa e da dicembre si potranno svincolare. Lascia anche Natino Varrà per una sua scelta dettata da motivi personali. Anche il preparatore atletico Pasquale Ocello ha deciso di lasciare l’incarico. “Non lasceremo nulla di intentato -ha dichiarato il patron Pino Carbone-. L’attuale rosa resta competitiva e se a dicembre saremo a 5-6 punti di distanza dalla vetta, interverremo nuovamente sul mercato per giocarcela fino alla fine. Siamo a undici punti di distanza dal primo posto -ha continuato Carbone- con diverse squadre davanti a noi ma nel calcio tutto è possibile. La società ha commesso degli errori e li riconosce. Errori legati solo ed esclusivamente alla voglia di fare il salto di qualità. Nel giro di cinque anni vogliamo riportare la Palmese nel calcio professionistico. Domenica arriva l’importante derby in trasferta a Taurianova. “E’ una partita difficile alla quale noi giocheremo per vincere -ha dichiarato il neo tecnico dei neroverdi Franco Viola in una dichiarazione apparsa sul sito stadioradio- voglio anche chiedere ai tifosi neroverdi di sostenere la squadra e di non contestarla”. Il tecnico si è poi lamentato per alcune decisioni arbitrali che la Palmese ha subito nelle ultime due gare, a Montepaone e in casa col Roccella. lr

Sporting Locri:panchina affidata al neo tecnico Ferrara È stato presentato nella sede sportiva dello Sporting Locri, il nuovo allenatore che seguirà la squadra amaranto per il campionato 2013/2014, stagione già avviata e giunta alla sesta giornata di campionato (domenica 3 novembre, con il derby con la Pro Reggina). Sarà Salvatore Ferrara, tecnico di calcio a 5 dal 1994, patentino 1° livello conseguito nel 2005 a Coverciano, già allenatore di Cadi serie A, Fata Morgana, Licogest Vibo in B, del Maestrelli, San Giovannello, Messina, Lokron in C. Il tecnico reggino che già nella passata stagione ha coadiuvato sul finire del campionato l’ex allenatore

Ferdinando Armeni, oggi direttore generale, ha accettato volentieri la chiamata del presidente Domenico Stilo che adesso affiderà la panchina femminile all’esperienza del tecnico reggino. «Conosciamo Ferrara perché lo scorso anno abbiamo avuto modo di lavorare insieme – ha affermato il presidente Domenico Stilo, presente in sede insieme al dg Armeni e al dirigente Vumbaca- ed è stato prezioso il suo contributo tecnico riuscendo nell’obiettivo salvezza evitando i play out. Quest’anno – continuail nostro progetto cresce come gli obiettivi, già dall’inizio dell’anno abbiamo affermato di aver costruito

un gruppo pronto a raggiungere i play off. Intanto, per la sesta giornata di campionato di serie A girone C di calcio a 5 femminile lo Sporting Locri farà visita alla Pro Reggina 97 di Tramontana. In settimana la squadra locrese ha lavorato con il nuovo mister per affrontare al meglio il match reggino. «Lavoriamo sodo per arrivare pronti a questa sfida dal cuore tutto amaranto- ha affermato il neo allenatore Ferrara-. Massimo rispetto per le avversarie, la Pro Reggina è una squadra competitiva e battagliera, noi dovremmo fare subito la nostra partita, partendo determinate». La squadra di Tramontana, anche quest’anno, si pre-

senta attrezzata – dice il tecnico- ma noi andiamo li a fare risultato, mettendo il giusto atteggiamento e la personalità che caratterizza lo Sporting, consapevoli delle nostre forze. Penso- continua- al nostro gioco e a regalare spettacolo a tutti i tifosi». L’ufficio stampa “Sporting Locri & Communication” sta lavorando nell’organizzazione dell’evento “Liberi di…” con Nicola Legrottaglie che giungerà a Locri il 7 novembre. Un evento patrocinato dal Comune di Locri con la collaborazione delle associazioni del territorio. VENERDÌ 1 NOVEMBRE

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Un Marina di Gioiosa da rimettere in sesto Bisogna andare avanti e pensare alle prossime gare. Questo quanto la società del Marina di Gioiosa chiede a tutta la squadra dopo la sconfitta di domenica contro il Taureana . La battuta di arresto contro i pianigiani ha confermato come i giallorossi siano incappati in una giornataccia dove nessun reparto ha funzionato a dovere. Al termine della gara di domenica c'è stato un lungo faccia a faccia tra il tecnico Rotondo e i suoi giocatori che è servito per fare il punto della situazione e soprattutto per cercare di far capire ai ragazzi giallorossi che hanno tutte le carte in regola per ripetere il buon campionato delle scorse stagioni. Le voci che si sono diffuse in città subito dopo la gara di domenica sulle possibili dimissioni o esonero di Rotondo si sono rivelate infondate in quanto il

tecnico ha ricevuto da parte della società la fiducia. L'allenatore Reggino non ha rilasciato dichiarazioni dopo la sconfitta di domenica contro il Taureana in quanto molto deluso dalla prova dei suoi giocatori che non sono riusciti a trovare la reazione giusta per poter evitare la sconfitta. Il Marina di Gioiosa ha giocato una gara deludente riuscendo solo con Brogna su calcio piazzato ad impensierire la retroguardia pianigiana troppo poco per una squadra che dispone di ottimi calciatori che potrebbero giocare in categoria superiore. Il tifosi e la società si augurano che la sconfitta di domenica rimanga solo un episodio e che al più presto la squadra ritrovi gioco e risultati. Ai tifosi domenica non sono piaciute le scelte tecniche di mister Rotondo infatti diversi sostenitori

hanno criticato il tecnico di avere messo in campo alcuni giocatori non in condizione e fuori ruolo e di cambiare spesso formazione. In settimana la società si è riunita per fare il punto della situazione e per valutare attentamente il momento difficile che sta attraversando la squadra. Da parte della società c'è piena fiducia nel lavoro di mister Rotondo ma adesso servono i risultati per uscire dai bassi fondi della classifica ad iniziare dalla sfida contro il Reggio Mediterraneo un campo ostico dove però i giallorossi in passato hanno fatto sempre bene. Non si conoscono ancora le scelte del tecnico per la sfida di oggi pomeriggio probabile comunque il ritorno dal primo minuto di Autelitano, Paparatti e Femia. Nicodemo Barillaro

Il nuovo Mammola convince Il nuovo Mammola di Gianni Scigliano continua a vincere e convincere. La formazione viola ha espugnato domenica scorsa il terreno di Mileto con un netto 3- 1 grazie alle reti di Barillaro, Raschellà e Mammolenti ha conferma di come la compagine della vallata del torbido si candidi per ottenere in questa stagione la vittoria del campionato. In tutto l'ambiente dopo la seconda vittoria consecutiva c'è grande soddisfazione e si guarda con grande ottimismo alla sfida di domani pomeriggio contro il Real Spilinga. L'allenatore Gianni Scigliano si gode il bel momento della sua squadra :” Quella di oggi pomeriggio contro il Real Spilinga sarà una gara che vogliamo vincere per proseguire la nostra striscia positiva. Durante il nostro lavoro settimanale ho chiesto ai ragazzi massimo impegno e concentrazione per evitare cali di tensione ho raccomandato ai ragazzi

inoltre di scendere in campo tutti con lo stesso spirito, con cuore e grinta come hanno fatto in questo avvio di campionato. Noi rimaniamo con i piedi per terra sapendo che dobbiamo migliorare di partita in partita perché non dimentichiamoci che rispetto allo scorso campionato la mia squadra annovera diversi volti nuovi, siamo sulla strada giusta adesso l'importante e dare continuità ai nostri risultati. L'importante non sottovalutare i nostri avversari perché il campionato di seconda categoria nasconde sempre delle insidie”. Per la sfida di oggi pomeriggio il tecnico viola Scigliano potrebbe schierare gli stessi undici che hanno ben figurato a Mileto con la sola novità Raschellà in avanti. Nel frattempo in settimana si è aggregato al gruppo anche l'attaccante Simonetta che potrebbe ritornare utile al tecnico nel proseguo del torneo.

Fenomeno Burraco .Negli accoglienti locali del Circolo del Bridge di Reggio Calabria si è disputato domenica 27 ottobre il 3° Torneo Provinciale di Burraco, impeccabilmente organizzato dall'ASD Burraco di Reggio presieduta da Pietro Barillà. Il Presidente Barillà ha portato il saluto al Torneo del Presidente del Circolo del Bridge Massimo Murolo, sempre attento alle problematiche del Burraco, ma oggi assente perché impegnato in attività bridgistiche fuori Regione. Pietro Barillà ha, poi, sottolineato la grande rilevanza della presenza a Reggio di più di 30 tavoli di gioco con la partecipazione di tutte le 5 Associazioni della provincia aderenti alla Fibur ed ha espresso l'augurio che partendo da questa notevole forza associativa si riesca a coinvolgere anche le altre realtà calabresi del Burraco per dare sempre più prestigio alla nostra Regione. Un ringraziamento particolare Barillà ha voluto rivolgere a Maria Romania, delegata provinciale Fibur, per il continuo e proficuo lavoro di coinvolgimento delle

Associazioni Fibur della provincia. Il Torneo ha visto la salita al podio delle coppie: 1) Sabrina Albanese e Enzo Romano dell'ASD Burraco di Reggio Calabria 2) Pietro Barillà e Angela Tidona dell'ASD Burraco di Reggio Calabria 3) Pina Cotroneo e Anna Pecchia del Gruppo Burraco Ymca di Siderno Vincitrice del Girone B la coppia Eliana Bosco e Giovanni Barbucci dell'ASD Burraco di Reggio Calabria Vincitrice del Girone C la coppia Enzo Antico e Nicodemo Sansalone del Gruppo Burraco Ymca di Siderno. Il prossimo 23 novembre sarà disputato a Bovalino, nella splendida Sala della Galleria del Parco Commerciale Center Gross, un altro Torneo provinciale organizzato dal Gruppo Burraco Ymca di Siderno.

Stella di bronzo a Domenico Calvi A Domenico Calvi, quasi cinquant'anni ( 06/2/1964) sposo dell'insegnante Maria Teresa Tredici, padre due figli ( Ludovica e Riccardo), indefesso dipendente dei vigili del fuoco della stazione di Siderno, originario e residente a Marina di Gioiosa Jonica, il Coni , a firma del presidente Giovanni Malagò, conferisce “La stella di bronzo” al merito sportivo per l'anno 2012 come riconoscimento delle benemerenze acquisite nella sua attività di dirigente. L'onorificenza gli verrà consegnata nel corso di una cerimonia predisposta dal comitato territoriale del Coni che avrà cura, così si legge nella lettera del 15 ottobre del 2013, di comunicargli , con nota a parte la data ed il luogo dell'evento. Anche noi unitamente al Presidente rinnoviamo i nostri vividi complimenti per tale onorificenza.

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Gusto&

sapori

Dopo aver dato colore all'autunno seguiamo qualche piccola regola

Mangiare

vario diversificare

è meglio

A cura di: Patrizia Pellegrini Naturopata Bioterapia Nutrizionale® Presidente Associazione Culturale Tone www.associazione-tone.it associazione.tone@gmail.com

Parliamo di persone adulte e definendo il pasto consideriamo che ognuno ha la sua alimentazione , tre pasti al giorno in linea generale colazione , pranzo e cena sono sufficienti per garantire all' organismo il suo fabbisogno quotidiano. "L'abito" per il corpo è il nutrimento, non tutti amiamo lo stesso modello di vestito ed abbiamo la stessa misura di taglia, ciò vuol dire siamo ognuno diverso dell'altro e che l'abito si deve cucire su misura , diversificare è meglio.

Variare spesso gli alimenti e le modalità di cottura , preferirli come la natura ce li propone...scremato , light, vuol dire manipolato quindi meno vicino all'originale. Fornire una buona quantità di acqua di vegetazione attraverso il consumo quotidiano di verdura e frutta di stagione ascoltando la sete del corpo, l'assunzione di liquidi in eccesso , oltre le necessità, anche se fa aumentare la diuresi, può mettere in difficoltà l'organismo con sovraccarico del lavoro renale. La sensazione della sete è il segnale dell'esigenza organica di acqua. L'acqua è fisiologicamente contenuta negli alimenti, maggiormente negli alimenti crudi ...è un' acqua simile ai fluidi biologici che migliora il ricambio osmotico favorendo l'eliminazione dei liquidi corporei , idrata e rispettando l'organismo rispetta le funzioni organiche, favorisce la diuresi in modo fisiologico.....ascolta la tua sete e non farti mai mancare a pranzo e cena la giusta scorta di vegetali crudi...ottimi anche come spuntino a metà mattino o metà pomeriggio. Condire con un grasso buono le pietanze , parlo dell'olio extravergine, utilizzare del sale marino a crudo non in cottura e stimolare il nostro corpo utilizzando l'acido citrico dei limoni. Non meno importante masticare molto bene, cercare di evitare alimenti arricchiti in zuccheri e conservanti. Seguiteci , la prossima settimana parleremo di modalità di cottura che fanno la differenza .

Gli accorgimenti

da tener presente

I nutrienti dei tre pasti principali Una ricca prima colazione dovrebbe comprendere proteine grassi e zuccheri, capaci di fornire le energie per attivare la "macchina metabolica " del nostro corpo. Una tazza di latte intero ( se non si è allergici o di dimostrata intolleranza),un caffè ,un orzo oppure del thé o una tisana con una fetta di "pane tostato" con miele naturale o marmellate fatte in casa oppure della ricotta e un frutto fresco in macedonia con della frutta secca come le mandorle garantisce al corpo l'equilibro della fame e lo renderà efficiente nell'impegno lavorativo. Il pranzo a base di proteine della carne, del pesce , del formaggio o delle uova, capaci di stimolare il metabolismo eccitando il sistemo nervoso, sarà utile per sostenerci nelle attività diurne, completano il pasto un contorno , preferibilmente crudo, del pane e un frutto. La cena deve essere in grado di rilassare il corpo dopo una intensa attività diurna, se scegliamo un primo piatto a base di pasta , riso , patate, polenta o dell' orzo con un contorno , diverso da quello consumato a pranzo, e un frutto il nostro corpo troverà, grazie all'azione sedativa del triptofano, contenuto nei carboidrati, la capacità di rilassarsi.

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Parlando

di...

Presentata a Locri la rassegna di arte contemporanea curata da Marò D’Agostino

Mitica- Il ritorno di Persefon CULTURA E SOCIETÀ

Coppia di amanti

circondati dai Mammola e il Fungo cani selvatici un binomio vincente ncora un successo della Festa del fungo a Mammola, che nella giornata estiva di domenica 27 ottobre ha fatto registrare un gran numero di presenze. Mammola e l’Associazione “mammolese degli amici del fungo” dunque si riconferma un binomio vincente, una realtà che da quasi un ventennio è sinonimo di recettività, accoglienza e tradizione culinaria. Quella appena trascorsa è stata per l’Associazione mammolese una dimostrazione di efficienza e di organizzazione nel gestire al meglio, e con grande professionalità, le molte presenze e i molti servizi offerti. C’è stato un sistema informativo ben predisposto alla base dei tanti gazebo montati per la distribuzione delle pietanze a base di funghi; soprattutto la presenza delle giovani guide turistiche, formate e volute dall’associazione amici del fungo, che hanno accompagnato le comitive giunte a Mammola già nella mattinata di domenica e per tutta l’intera giornata. Alla degustazione del fungo porcino, tipico prodotto delle montagne mammolesi e dei prodotti del sottobosco, si è unita la fragranza dei sapori genuini di zucca, fagioli e peperoni, oltre alle appetitose caldar-

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roste. Una festa del fungo che ha offerto la possibilità alle numerose comitive, giunte dalla Sicilia in particolare, di fare ammirare Mammola e il suo borgo antico, con le chiese aperte per l’occasione. Il presidente dell’associazione Cosimo Romeo ha espresso viva soddisfazione. A fine serata ha ringraziato gli enti e le associazioni che hanno collaborato all’ottima riuscita dell’evento autunnale mammolese. Un ringraziamento al gruppo micologico N. Capitò di Roccella Jonica che da anni, e fin dalla nascita dell’associazione mammolese e della festa ha sempre collaborato. Infine, un ringraziamento al contributo della Provincia e della Regione Calabria ed all’Amministrazione Comunale di Mammola, sempre attiva e collaborativa per l’allestimento dell’evento. Mammola, i cui funghi porcini sono una ricchezza del vasto territorio montano che lo identificano e caratterizzano, è apparso paese vivo e accogliente, ospitale e pulito nelle strade e nelle piazze cittadine. L’associazione mammolese amici del fungo, forte dell’esperienza maturata e desiderosa di intraprendere molte altre iniziative, anche di natura didattica con le scuole indirizzate alla promozione e conoscenza del bosco, si prepara a programmare fin da subito le attività future.

e salvata dai cinghiali a storia potrebbe iniziare con le parole antiche…c'era una volta tanti anni fa c'era una coppia di amanti... ma quella che vi racconteremo è una storia successa la scorsa settimana, in Aspromonte. Il posto preciso non possiamo rivelarlo. Due amanti si danno appuntamento. Lui, professionista, molto conosciuto ed apprezzato, felicemente sposato con due figli all'Università, lei separata da anni, madre di due ragazze appena adolescenti. La scusa per lui consiste in una raccolta di funghi insieme ad un amico compiacente. Lei si inventa un viaggio a Messina per ragioni di salute. Si incontrano furtivamente, lei lascia la macchina in un posto sicuro e partono verso la nostra bellissima montagna. Posteggiano la macchina in un luogo discreto e si avviano verso un radura ombreggiata da altissimi faggi e con il terreno completamente ricoperto dal felci. Portano un pranzo a sacco, un bel plaid, un bastone per le vipere.

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Intorno a mezzogiorno succede l'imprevedibile che rovinerà ai due quel giorno che avevano progettato con tanta cura e nei minimi particolari. Una giornata che avevano sognato per tanto tempo. Probabilmente l'odore della carne ha attirato una muta di cani selvatici. La coppia li sente abbaiare, latrati di fame, di ferocia, di sangue. Pochi secondi ed i latrati si avvicinano. I due amanti si guardano intorno. Non c'è possibilità di raggiungere la macchina e, quasi per istinto si dirigono verso un tronco di quercia incavato. La donna vi adagia le sue spalle, l'uomo armato di bastone si mette in posizione di difesa. Sono in sei, un branco selvaggio che si avvicina sempre più verso i malcapitati. Adesso gli amanti sono circondati. Lui rotea il bastone, ma i cani cingono l'assedio in maniera sempre più ravvicinata. La donna grida, lancia qualche pietra contro le bestie ma la resistenza appare subito impossibile. La cagna più aggressiva, magra da far vedere le costole, ormai lambisce le veste della donna. Si sentono persi. Un corpo a corpo li vedrebbe per-

CALABRIA D’AUTORE di Antonio Calabrò

“Incontriamoci sempre” partire da giorno 8 Novembre, sino al 20 Dicembre, tutti i venerdì si terranno presso la sede dell'associazione “Incontriamoci Sempre” (La stazione ferroviaria di Reggio-Santa Caterina, trasformata in salone-conferenze con 70 posti a sedere) una serie d'incontri con protagonisti della vita intellettuale calabrese. L'associazione, presieduta da Peppe Strati, nata nell'ambito ferroviario, si conferma fonte inesauribile d'iniziative di ogni tipo, dalla musica dei Tarantaproject ai premi di poesia, dai corsi di degustazione alle serate di beneficienza. Negli incontri ciascun

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autore illustrerà il suo percorso artistico e culturale. Saranno serate diverse dal modello accademico e rituale della sterile presentazione di libri. I protagonisti racconteranno le proprie storie, spiegheranno il senso della vocazione al racconto, e riveleranno le proprie costellazioni culturali, offrendo un quadro complessivo della loro figura. Con grande generosità si sono prestati a questo innovativo metodo di divulgazione alcune tra le più grandi “penne” calabresi. Questa sarà la prima serie di incontri (saranno sette) che proseguiranno poi con un'altra,

dopo Gennaio, sempre sulla stessa falsariga. Il valore e la fama dei soggetti travalicano i confini della nostra regione. Sono personaggi che danno lustro alla Calabria e che, in suo nome, si spendono con impegno e passione. Autori dei quali siamo fieri e orgogliosi, e che, con l'umiltà che contraddistingue i grandi, hanno accettato ben volentieri di prestarsi a questa forma, quasi sperimentale, di intervista. Il calendario prevede: 8 Novembre: Gioacchino Criaco; 15 Novembre: Biagio Accardi; 22 Novembre: Katia Colica; 29 Novembre: Fabio Cuzzola (Lou Palanca); 6 Dicembre:

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Peppe Baldessarro; 13 Dicembre Daniele Castrizio; 20 Dicembre Mimmo Gangemi. Gli incontri saranno moderati da Antonio Calabrò, scrittore e collaboratore fisso di Zoom-Sud e La Riviera, ideatore e regista dell'evento. Parteciperà la giornalista del Il Dispaccio Benedetta Malara. Lo staff sarà diretto dalla dottoressa Letizia Cuzzola. L'aiuto regia a cura di Marco Strati, la comunicazione visiva e Web opera di Marco Mauro. Una buona occasione per la cultura calabrese. VENERDÌ 1 NOVERMBRE

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«Persefone simboleggia la rinascita, il passaggio dall’oscurità alla luce. Attraverso ciò che il suo affascinante mito evoca vogliamo aprire una nuova stagione per il Parco archeologico di Locri dando vita ad un dialogo tra il bellissimo luogo e alcune stimolanti espressioni dell’arte contemporanea». Così è stata presentata dalla curatrice, Marò D’Agostino, sabato scorso, al Museo archeologico nazionale di Locri, la rassegna di prossima inaugurazione: Mitica – Il ritorno di Persefone. Un evento, promosso dal Kiwanis Club della Locride, è realizzato in collaborazione con la Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria e, in particolare, grazie alla disponibilità della direttrice del

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museo di Locri, Rossella Agostino, e della responsabile dell’area didattica, Laura Delfino, che hanno molto apprezzato da subito il progetto .«Linguaggi diversi si intrecceranno per visitare il passato e abitare il presente, con l'auspicio di sanare fratture nella continuità», ha spiegato Marò D'Agostino che, tra una sua mostra fotografica a Milano e la presentazione di una nuova linea di design a Parigi, elabora, con tenacia progetti e proposte per il luogo in cui ha scelto di vivere, la Locride. “Mitica” si svilupperà in cicli stagionali di mostre affidate, di volta in volta, a una coppia di artisti che contribuiranno a rendere vitali gli spazi del Parco, accogliendo i visitatori e conducendo laboratori didattici aperti.

ARTE E DINTORNI diDomenico Spanò

FRANCESCO STILO CAGLIOSTO

denti. Per qualche secondo pensano: che brutta fine, sbranati dai cani. La donna, piangendo, implora la Vergine e dice che si tratta di un castigo di Dio. “Paghiamo per il loro peccato, non avremo pace neanche da morti”; quindi pensa alle bambine e si dispera. L'uomo si concentra e si prepara ad una disperata difesa. Con il bastone sfiora la testa del capo branco. Ottiene una breve ritirata. Qualche secondo, poi l'assedio diventa più rabbioso di prima. A questo punto il miracolo. Le felci si muovono come un mare in tempesta. A passo di carica escono tre cinghiali che avanzano veloce verso la quercia. I cani hanno un momento di esitazione, si sbandano, si danno ad una fuga tattica probabilmente per riorganizzarsi. I cinghiali sfiorano la coppia, ma non li degnano di uno sguardo, e quindi proseguono a velocità la loro corsa.

Il tempo sufficiente ai due amanti per guadagnare terreno e rifugiarsi in macchina. Intanto qualche cercatore di funghi, qualche cacciatore, aveva udito le implorazioni di aiuto da parte della coppia. Arrivano i primi soccorritori. La donna è in preda ad un attacco di panico, l'uomo è visibilmente provato. I primi soccorritori fanno bere loro del vino, li rassicurano, li aiutano a raccogliere le loro cose. Ad un tratto il viso della donna diventa ancora più pallido e l'uomo sembra sul punto di avere una sincope. Cosa sta succedendo? Tra i soccorritori un gruppo di compaesani degli amanti che sembrano terrorizzarli ancor più che dalla muta dei cani. Qualche sorriso complice e beffardo, poi il tacito impegno di mantenere il segreto. Promessa, come sempre, non mantenuta. Infatti oggi raccontiamo a voi la storia dei due sfortunati amanti. Ivan

OTO NOTIZIA È stato ufficialmente presentato al pubblico il centro di aggregazione giovanile “you&me” a Marina di Gioiosa. Nella foto le tutor del progetto, il commissario straordinario e alcuni dei ragazzi durante l’incontro.

Il cantautore reggino e la ricercatezza delle sue alchimie musicali rancesco Stilo Cagliosto ha iniziato il suo approccio con la musica da adolescente come autore e cantante per i Junkfood, grunge band con la quale ha esordito per la prima volta davanti al pubblico nel 2001 all'interno della rassegna di cinema e musica rock "Autunno Rock" a Reggio Calabria. Ancora insieme ai Junkfood ha partecipato e ha raggiunto il terzo posto alle selezioni reggine di “Arezzo Wave” l'importante rassegna di Rock nazionale. Diverse le influenze sonore e i suoi personal trainer che lo hanno formato musicalmente e stilisticamente. Francesco è un giovane Reggino aperto alle contaminazioni, all'innovazione sonora e alla sperimentazione artistico-musicale. Dopo anni di studio e sacrificio per la sua formazione, nell'estate del 2009 ha iniziato a maturare l'idea di un suo progetto musicale cantautorale e ha sviluppato così i primi brani collaborando con alcuni musicisti importanti. Gli anni successivi sono stati alternati da continue e prolifiche partecipazioni a diverse rassegne di musica sparse per l'Italia e intensi e profondi periodi creativi per le sue canzoni. Testi e musiche che tutt'ora permettono all'artista

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di esprimere il suo stile cantautorale con una ricercatezza musicale e stilistica contemporanea, nata però da uno storico passato alla quale la tradizione melodica italiana è sempre legata. Nel 2012 ha cominciato a collaborare stabilmente in trio con Pierpaolo Casile (alle percussioni) e Demetrio Giordano (al contrabbasso), intorno a questo nucleo fisso si sono alternati diversi musicisti che hanno simboleggiato la continua integrazione e sperimentazione musicale alle quale Francesco è sempre propenso. Questo modo di cambiamento e sviluppo continuo del suo progetto lo ha portato a dare un nome alla sua personale formazione: "Francesco Stilo Cagliostro e l'Alchimia". La parola è la summa perfetta dello stile di Cagliostro in quanto racchiude un insieme di combinazioni magiche con ingredienti di musiche diverse. Insieme al trio ha aperto il live di Cesare Basile a Reggio Calabria con 4 brani inediti. Ha registrato durante lo scorso inverno il suo primo Ep "Era solo Paura". Le estati 2012/13 sono state ricche di appuntamenti e partecipazioni musicali. È stato ospitato per presentare i suoi pezzi con un live acustico a

"Touring Bar" trasmissione radiofonica su Radio Touring. Ha partecipato al concorso via web indetto dall'etichetta indipendente perugina "La Fame Dischi", arrivando tra i finalisti e avendo diritto alla pubblicazione di un brano (Lettera da Harlock) tratto dal suo Ep, all'interno della compilation. Francesco da poco ha aperto i suoi orizzonti musicali trasferendosi a Roma per collaborazioni che lo accrescono sempre di più musicalmente, da Simone Martino (percussioni), Eugenia Barone (contrabbasso), alle collaborazione con Radio Poddjo andando in diretta web con la trasmissione "Qui, Lì e Ovunque". Ha aperto il concerto del cantautore reggino Adriano Modica al Forte Fanfulla (Roma). Ad aprile ha partecipato al concorso indetto da MarteLive al Contestaccio ed è entrato a far parte della rete di artisti del progetto scuderie Martelive per la stagione 2013. A maggio ha aperto il concerto dei Morgan con la I al "Nice to know you" serata organizzata dalle Scuderie Martelive. Francesco Stilo Cagliosto è di sicuro un giovane di talento che sta percorrendo con sacrifico e testardaggine (… da buon calabrese) la strada verso il successo.

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Parlando

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ATTUALITÀ

POLITICA E DINTORNI ...

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1- Tris d’assi in quel di Bova. Dopo la riunione di redazione dell’area grecanica, la triade Panzera, il braccio, Marino, il playboy de noatri, Scerbo, la mente, si riposa. 2- Un’altro tris, il sindaco Marino, che non è parente di quello sopra, tra il vice di Benestare ,Mantegna, e il “grande” Giorgio Imperitura in quel di Roma.

Il cinghiale

lo spettro

aspromontano ILARIA AMMENDOLIA Uno spettro si aggira nelle nostre montagne: il cinghiale. Si tratta di una belva selvaggia che a parere di proprietari terrieri e braccianti sta facendo “terra chijana” nei loro campi coltivati. Sacrifici e sudore, amore e dedizione andati tutti “a lavato” per colpa di chi? Sono esseri brutti, dal pelo incolto e dal colore orrendo, hanno due lunghi affari vicino alla bocca (o zanne per i più colti) utilizzati per squarciare la carne delle loro vittime, grugniscono in modo fastidioso, si mangiucchiano le unghie dei piedi, sono simili ai maiali, ma diciamocelo... non sono sofisticati come loro. Colpevoli di aggressioni, atti vandalici verso le auto in sosta e addirittura guardoni e molestatori invadenti per chi cerca un luogo appartato per le fughe d'amore. Animali solitari, che però amano disturbare la quiete dell'uomo. Si aggirano nei campi coltivati, in questo caso l'entrata della tana è riconoscibile da mucchi di terra disposti a circolo attorno a un buco. Causano incidenti per chi la sera bazzica nelle zone di montagna o campagna, spesso recando danni alle automobili. Queste le leggende,

o comunque una minima parte di verità. Forse ci sarebbe poco da ironizzare invece sulla strage di questi poveri animali che si aggirano disperati sulle nostre montagne. Poveri cinghiali! Come faranno a difendersi da accuse così assurde? Condannati e additati da tutti come dei mostri, come potranno discolparsi e non essere accusati ingiustamente? Le montagne aspromontane appartenevano a questi gladiatori prima ancora che agli uomini. Adesso gli uomini se ne sono andati, scacciati dall'emigrazione e dalla miseria e i cinghiali si sono in minima parte ripresi quanto era loro. In tanti secoli di convivenza a memoria d'uomo mai una persona è stata aggredita dai cinghiali mentre ogni anno centinaia di questi fieri combattenti vengono abbattuti a colpi di fucile. È la lotta per la vita forse ma non si consenta lo sterminio, altrimenti tra qualche anno nelle nostre montagne avremo il deserto. Già abbiamo sterminato gli uccelli, le lepri, ed altre specie di animali e se si continua così le future generazione sentiranno parlare dei cinghiali, come noi sentiamo parlare dell'orso bruno che un tempo viveva nelle nostre zone.

3- Lo abbiamo notato durante la commemorazione di Fortugno, sguardo attento, barba appena rasata e presenza infallibile. Il consigliere regionale Imbalzano sicuramente il più presente nella Locride.

SPAZIO AI BRIGANTI di Brigantessa Serena Iannopollo

Ventimila navi sutta u mari

U sud è tossicu, si! Ma pecchì 'ndu 'ntossicaru

'Ndavi na civiltà 'nto NORDI, ch'è na cosa fina! 'E mannaja la miseria volimu o non volimu u pigghiamu nu pocu d'esempiu i chigli terri acculturati e civili ch'ennu? Pigghia per esempiu Milanu, 'ndannu a differenziata! Si, differenzianu a spazzatura… e certu: l'umidu 'nta nu bagghjiolu, a plastica 'nta nattu, e i rifiuti tossici e radioattivi o' sud! Ah no' sapìavu?? E ca avundi 'ndavìanu mu 'nci mandanu se non 'nta na terra chi non ci 'ndi futti a nugliu nenti? E mancu a nui, ovviamenti. Pecchì tutti sapimu, ma non sapimu nenti. Tutti sapimu ca 'nto mari nostru 'ndavimu cocchi navi affundata (affundau

sula… pe' carità! Vinni u mori suliceglia 'nte costi nostri) carica i rifiuti radioattivi , comu per esempiu a Cetraro, avundi affundau a navi Cunsky e a Amantea avundi si arenau a Jolly Rosso, ed ennu sulu dui di 37 chi 'ndavimu 'nte fondali nostri , navicegli chini chini i rifiuti mortali, scorii nucleari compresi. Ma tantu nui u pisci 'ndu mangiamu u stessu, no? Mica si vidunu scorii supa i pisci, però poi quandu a Paola 'ndavi cchiù morti i tumori ca vivi, allura esti u Signuri ca vorzi accussi! E poi non 'ndi parramu i certi bidoni cu mundizzi tossici 'nta piana i Gioia Tauro! Dinnu ca pe' ogni arberu

d'ulivu 'ndavi nu bidoni… “ma sarannu bidoni accussì…!Però si jamu videndu puru u pilu…”. A mortalità pe' tumori è du 48% sulu 'nte comuni tra Amantea e Tortora, mentri a Scalea ogni jiornu morunu giuvani e figghiolelli, e ovviamenti cu poti si faci i viaggi da speranza sempi 'o nordi, pecchì i 'spitali bboni ennu tutti glià. Forzi 'ndi 'mbelenanu puru pe' stu motivu? Comu sugnu mala penzanti! Dinnu puru ca l'acqua nostra è pura! Certu, puru a Rocceglia dissiru ca non era veru ca 'ndavia arsenicu 'nta l'acqua (ma poi non sa 'mbippiru). A Napoli propriu oji stannu facendu na randi manife-

stazioni 'nta terra di fuochi avundi a genti scindi 'nte piazzi e grida ca voli u vivi, e ovviamenti 'nta televisioni non dinnu nenti, comu mai? Pecchi cocchiunu non voli u si sapi. A Napoli gridanu “basta cu sti mundizzi nordici smaltiti 'nte terri nostri cu a gentili concessioni da mafia i turnu”! Moriru figghioli, giuvani e randi, tutti i tumori.. A Taranto i genti sannu ca 'ndannu n'artissima probabilità u morunu i tumori, 'nta terra di fuochi puru. Cca nui mbeci chiudimu l'occhi e 'ndi mangiamu pisci 'mbelenatu e 'ndi 'mbivimu acqua cu arsenicu. Buon appetito!

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I PERSONAGGI DELLA SETTIMANA

RIUNIONI PER SIDERNO

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La domenica mentre molti andavano al mare o in montagna i volontari si riuniscono per sviluppare idee che possono migliorare la vita dei propri concittadini. Tremate gente.

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ALLA FINE DEL CONCERTO A concerto finito rendiamo omaggio al soprano Conchita Cagliuso, alla pianista Marianna Mazzaferro, al tenore Enrico Giamabarresi ed alla professoressa Lombardo.

3 LE CASTAGNE DELLA MAGNA GRECIA Siamo stati al casino Macrì alla presentazione di un calendario di eventi culturali che si svolgeranno nei luoghi di Locri Epizefiri. Nell’attesa ci siamo confortati grazie a questi 3 amici e alle loro buonissime caldarroste

EVENTO ECCEZZIONALE

THE TIRELESS

Vedere il nostro caro Ercole Macrì mentre lavora rappresenta un evento eccezzionale, anche perché il suo lavoro è quasi sempre intellettulale e mai manuale. È il vero miracolo, altro che 106.

Gli irriducibili marciatori corridori della Locride, sicuramente stanchi dopo una corsa di allenamento per prepararsi a lunghe maratone. Ce li invidieranno alle maratona di New York questi adoni

TI ASPETTIAMO VICHINGO Ti aspettiamo Vichingo gli amici Veronica, Lucia, Roby, Sa, Vicio, Sandro, Marty, Dany

1- Il number one dei barbieri, il nostro amico mastru Cicciu, beccato mentre si auto-sbarba di prima mattina 2- Ebbene sì. Il dott Aspromonte è tornato a trovarci. Sempre vestito di nero, stesso colore del suo umore, perché sperava che queste elzioni a Marina di Gioiosa si fondasserro sulle basi della democrazia. Invece come al solito niente primarie, niente coinvolgimento degli elettori. Niente. Ora tutte le persone che pensavano ad un grande cambiamento, si sentono smarrite ora che il leader non si può candidare 3- “L’alieno” Un rarissimo esemplare di Pesce Flauto, originario del Mar Rosso, pescato nelle acque sidernesi

MESSAGGI NEL TEMPO di Daniela Ferraro

Il ponte maledetto Azienada Agricola Falletti Vende olio extra-vergine d’oliva di propria produzione Per info 3472360309 Francesco

senz'altro un vero gioiello e una pietra miliare nella storia dell'ingegneria mondiale il colossale viadotto realizzato nel 1960 dall'ingegnere-architetto Riccardo Morandi, che sovrasta imponente l'ampio vallone della Fiumarella congiungendo le due estremità dello sperone roccioso su cui sorge la città di Catanzaro. Un'opera ardita, riassunto delle soluzioni già adottate dal Morandi in tanti precedenti lavori quale geniale interpretazione della tecnica del cemento armato precompresso. Un ponte dai primati invidiabili: primo in Italia e secondo nel mondo per altitudine

È

(oltre i 1200 m.) e, all'epoca dell'inaugurazione (1962),secondo ponte ad arco singolo in cemento armato al mondo per ampiezza della luce. È conosciuto, dal nome del suo costruttore, come viadotto Morandi ma anche, dal nome di un illustre cittadino catanzarese, come viadotto Bisantis pure se i locali lo denominano, in genere, col nome di “U ponta a Catanzaru”. Ma a questi tre nomi se ne aggiunge anche un altro, spesso sussurrato e accompagnato dal segno della croce: Il Ponte dei suicidi (o Ponte maledetto). Ha infatti egli assunto una ben triste eredità dal precedente ponte di Siano

cui è subentrato anche in relazione al suo ben già conosciuto fardello. Nonostante sia stata più volte alzata la recinzione laterale, anche il nuovo ponte continua a essere meta di persone in balia a depressione o a squilibri psichici e che, trovato sempre un punto debole all'interno delle protezioni laterali, lo attraversano per poi buttarsi nel vuoto. Molti i tentativi di suicidio sventati casualmente o fortuitamente, non pochi, purtroppo, quelli riusciti ( si parla di una ventina e più solo negli ultimi anni). E la già ben triste cronaca viene tingendosi di cupo mistero quando si arricchisce di numerose testimonianze di Catanzaresi in

tragitto sul ponte durante la notte. Molti raccontano, infatti, di avere intravisto delle pallide ombre poggiate contro gli argini nell'atto di guardare giù e poi subitamente sparite senza lasciare alcuna traccia… Fantasmi delle vittime che ritornano periodicamente sul luogo del loro folle volo? Solo leggende metropolitane, si pensa dai più, mentre la notte accende la luce dei lampioni sul maestoso viadotto e le ombre continuano mestamente a scivolare lungo i suoi argini in ricorrenti, spettrali parvenze. Grandezza e povertà umane legate assieme in un assurdo quanto ormai naturale connubio.

VENERDÌ 1 NOVEMBRE 2013 LA RIVIERA

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